7SEEDS
«7SEEDS» è un anime, a cura dello studio di animazione Gonzo, tratto dal manga scritto e disegnato da Yumi Tamura, che parte da un'idea interessante, sprecandola nella narrazione.
Diversi ragazzi si svegliano in un luogo che non conoscono, circondati da persone che non conoscono, scoprono ben presto di essere coinvolti in un progetto per salvaguardare la specie umana vittima di un disastro senza precedenti. Sono fra i pochi sopravvissuti che lotteranno contro un ambiente ostile cercando di proteggere il futuro.
Cinque gruppi formati da sette ragazzi, a cui si aggiunge un adulto. Durante la visione comprenderemo che non sia stato l'unico progetto del Giappone, vedremo quindi cosa sia successo a una città creata nel sottosuolo o all'enorme nave che doveva imitare l'arca di Noè. Mentre alcuni dei gruppi sono stati scelti a caso da un computer, un gruppo in particolare è stato ben addestrato in varie discipline: loro sarebbero dovuti diventare i leader della nuova generazione, del nuovo mondo. Un misterioso individuo, chiamato il mietitore, dovrà badare ad elementi di disturbo, eliminandoli nel caso.
Visto che un gruppo è stato preparato all'evento, e considerando che vi sono adulti che dovranno organizzarsi insieme ai ragazzi, manca un qualcosa di importante, di fondamentale per essere credibile: ci si chiede come mai nessuno abbia pensato a dei test psicologici e dei consulti con esperti del settore, era di primaria importanza valutare le loro capacità al riguardo. Dei ragazzini, senza una adeguata preparazione psicologica, obbligati alle varie prove, possono facilmente diventare socialmente pericolosi.
Ci sarà infatti chi farà del male ad altri e, per quanto esista la figura del mietitore, questa sarà fin troppo benevola, non agendo praticamente mai, che il genere umano non si estingua in pochi giorni sarà solo un caso. Non si comprende il motivo di una scelta così esigua di persone scelte (forse il titolo suonava meglio con il numero 7), potevano benissimo creare gruppi di dieci o quindici persone, in previsione che un terzo non sarebbe sopravvissuto a lungo.
Se da un lato può interessare la storia di amore di due ragazzi fidanzati prima dell'incidente ed entrambi scelti, anche se in gruppi diversi (il computer era sadico), la parte migliore dell'opera sono i vari flashback, soprattutto quello che vedremo negli episodi 7 e 10 (della prima serie, lo dico a scanso di equivoci). Raccontano di un passato fatto di speranze e sogni di amore e di affetto che non risparmierà nessuno, il vero concetto estremo di sopravvivenza sarà vivo in quegli episodi. Crudi, duri anche da guardare. Altro buon episodio è quello dove viene raccontato il passato di Takahiro Aramaki, uno dei sopravvissuti e uno dei personaggi meglio caratterizzati, insieme ad Arashi Aota e Hana Sugurono. In generale, ad ogni personaggio verrà dato uno spazio per approfondire il suo carattere; da ricordare Takashi Sugurono, probabilmente il più carismatico.
Vi sono tante scene poco credibili, dalla comparsa di dinosauri (questo non è "Cage of Eden") a misteriosi congegni di tanto tempo addietro che attendevano con ansia i protagonisti per riprendere a funzionare. Anche alcune decisioni sono assolutamente incomprensibili, come quella presa di fronte a un gruppo che si pensava completamente infetto da una malattia mortale. L'anime è pieno di tali falle, rendendo il tutto una occasione persa.
La serie al momento in cui scrivo è stata divisa in due parti, forse ci sarà la terza, quella conclusiva; sapendo cosa accadrà, il pensiero rimane lo stesso. Il manga è più lento rispetto alla versione animata, più curato nella narrazione, pecca di disegni non all'altezza; nel 2007 vinse lo Shogakukan Manga Award nella categoria shōjo, e ha avuto un grande successo in patria, riuscendo a vendere oltre dieci milioni di copie. Al momento è inedito in Italia.
Le animazioni sono a cura dello studio Gonzo ("Last Exile", "Basilisk", "Lei, l'arma finale"), che ha fatto un buon lavoro. Buoni i disegni. Per quanto riguarda le musiche, la prima opening, "Ark" di Amatsuki, rimane il miglior pezzo che sentiremo durante i ventiquattro episodi. Vi sono scene crude, disturbanti, soprattutto negli episodi dove vengono narrati eventi passati.
In definitiva, lo si consiglia di più a chi cerca una particolare storia d'amore con alcuni buoni episodi (anche se molto crudi); chi cerca una buona opera del genere survival, nel caso fosse esigente, potrebbe rimanere deluso, altrimenti potrebbe sicuramente piacere.
Diversi ragazzi si svegliano in un luogo che non conoscono, circondati da persone che non conoscono, scoprono ben presto di essere coinvolti in un progetto per salvaguardare la specie umana vittima di un disastro senza precedenti. Sono fra i pochi sopravvissuti che lotteranno contro un ambiente ostile cercando di proteggere il futuro.
Cinque gruppi formati da sette ragazzi, a cui si aggiunge un adulto. Durante la visione comprenderemo che non sia stato l'unico progetto del Giappone, vedremo quindi cosa sia successo a una città creata nel sottosuolo o all'enorme nave che doveva imitare l'arca di Noè. Mentre alcuni dei gruppi sono stati scelti a caso da un computer, un gruppo in particolare è stato ben addestrato in varie discipline: loro sarebbero dovuti diventare i leader della nuova generazione, del nuovo mondo. Un misterioso individuo, chiamato il mietitore, dovrà badare ad elementi di disturbo, eliminandoli nel caso.
Visto che un gruppo è stato preparato all'evento, e considerando che vi sono adulti che dovranno organizzarsi insieme ai ragazzi, manca un qualcosa di importante, di fondamentale per essere credibile: ci si chiede come mai nessuno abbia pensato a dei test psicologici e dei consulti con esperti del settore, era di primaria importanza valutare le loro capacità al riguardo. Dei ragazzini, senza una adeguata preparazione psicologica, obbligati alle varie prove, possono facilmente diventare socialmente pericolosi.
Ci sarà infatti chi farà del male ad altri e, per quanto esista la figura del mietitore, questa sarà fin troppo benevola, non agendo praticamente mai, che il genere umano non si estingua in pochi giorni sarà solo un caso. Non si comprende il motivo di una scelta così esigua di persone scelte (forse il titolo suonava meglio con il numero 7), potevano benissimo creare gruppi di dieci o quindici persone, in previsione che un terzo non sarebbe sopravvissuto a lungo.
Se da un lato può interessare la storia di amore di due ragazzi fidanzati prima dell'incidente ed entrambi scelti, anche se in gruppi diversi (il computer era sadico), la parte migliore dell'opera sono i vari flashback, soprattutto quello che vedremo negli episodi 7 e 10 (della prima serie, lo dico a scanso di equivoci). Raccontano di un passato fatto di speranze e sogni di amore e di affetto che non risparmierà nessuno, il vero concetto estremo di sopravvivenza sarà vivo in quegli episodi. Crudi, duri anche da guardare. Altro buon episodio è quello dove viene raccontato il passato di Takahiro Aramaki, uno dei sopravvissuti e uno dei personaggi meglio caratterizzati, insieme ad Arashi Aota e Hana Sugurono. In generale, ad ogni personaggio verrà dato uno spazio per approfondire il suo carattere; da ricordare Takashi Sugurono, probabilmente il più carismatico.
Vi sono tante scene poco credibili, dalla comparsa di dinosauri (questo non è "Cage of Eden") a misteriosi congegni di tanto tempo addietro che attendevano con ansia i protagonisti per riprendere a funzionare. Anche alcune decisioni sono assolutamente incomprensibili, come quella presa di fronte a un gruppo che si pensava completamente infetto da una malattia mortale. L'anime è pieno di tali falle, rendendo il tutto una occasione persa.
La serie al momento in cui scrivo è stata divisa in due parti, forse ci sarà la terza, quella conclusiva; sapendo cosa accadrà, il pensiero rimane lo stesso. Il manga è più lento rispetto alla versione animata, più curato nella narrazione, pecca di disegni non all'altezza; nel 2007 vinse lo Shogakukan Manga Award nella categoria shōjo, e ha avuto un grande successo in patria, riuscendo a vendere oltre dieci milioni di copie. Al momento è inedito in Italia.
Le animazioni sono a cura dello studio Gonzo ("Last Exile", "Basilisk", "Lei, l'arma finale"), che ha fatto un buon lavoro. Buoni i disegni. Per quanto riguarda le musiche, la prima opening, "Ark" di Amatsuki, rimane il miglior pezzo che sentiremo durante i ventiquattro episodi. Vi sono scene crude, disturbanti, soprattutto negli episodi dove vengono narrati eventi passati.
In definitiva, lo si consiglia di più a chi cerca una particolare storia d'amore con alcuni buoni episodi (anche se molto crudi); chi cerca una buona opera del genere survival, nel caso fosse esigente, potrebbe rimanere deluso, altrimenti potrebbe sicuramente piacere.
Dalle premesse ci si aspettava sicuramente molto di più, ma partiamo con ordine, anzi con disordine: già dal primo episodio non si capisce nulla, e, più avanti si va, più non si capisce nulla. È veramente terribile come inizio, tantissimi personaggi divisi in gruppi che è impossibile ricordare tutti e che, col passare degli episodi, si separano, si uniscono, si ri-separano, creando moltissima confusione. Tutto questo fino al quindicesimo episodio circa, dopodiché finalmente l'anime comincia ad avere una stabilità nei personaggi; in particolare mi è piaciuta molto la storia sulla nave abbandonata, anzi, vi dirò che, se l'anime fosse iniziato da lì, concentrandosi soltanto sulla storia del gruppo di Arashi, Natsu e Semimaru, con la piacevole adesione (al gruppo) di Ango e Ryo, e se fossero stati eliminati gli altri gruppi (inutili ai fini della storia, specie quel nomade di Aramaki; forse l'unica degna di nota è Hana, la fidanzata di Arashi, anche perché dell'altro gruppo è l'unica che ricordo), sarebbe stato da 8.
Il finale, come sempre, è un punto interrogativo, sarà necessaria forse una terza parte, chissà.
Purtroppo la prima parte è da 4, quindi il voto finale è 6.
Il finale, come sempre, è un punto interrogativo, sarà necessaria forse una terza parte, chissà.
Purtroppo la prima parte è da 4, quindi il voto finale è 6.
E' la prima volta che scelgo di fare una recensione di un anime che non mi è piaciuto; vediamo un po' come riesco a motivare il mio dissenso.
"7SEEDS" mi ha attirato principalmente con il suo incipit molto in tema survival. Gruppi di ragazzi, o poco più, che sono chiamati a sopravvivere in un mondo post-umanità, in un ambiente ostile e tutto da riscoprire.
Le premesse quindi ci sono, e nei primissimi episodi non sono nemmeno trascurate. L'inizio è straniante come lo è per i protagonisti, e noi scopriamo le prime zone oscure della storia come le scoprono i personaggi.
Peccato che, con il susseguirsi degli episodi, i personaggi, anziché diminuire come succede nelle saghe di sopravvivenza, si moltiplicano. Gli intrecci diventano ben presto caotici e i vari gruppi iniziano a mescolarsi, dividersi, riunirsi e ancora dividersi, creando non poca confusione. Inoltre, il focus della storia si incentra ora su un gruppo ora su un altro, senza un vera e propria continuità, creando, come risultato, una narrazione distaccata e imprecisa.
Insomma, l'anime salta velocemente di palo in frasca, senza preoccuparsi troppo di risultare coerente, o di lasciare un filo di logica tra i vari scenari che si creano. I personaggi poi si rivelano quasi subito contraddittori, se non a volte insulsi. Diventa quindi parecchio difficile fare il tifo per qualcuno, o affezionarsi a un carattere piuttosto che a un altro.
La storia procede in questo modo fino a un finale che sembra completamente troncato: nell'ultimo episodio non finisce praticamente nulla. Certo questo lascia supporre un seguito, ma la volontà di concludere in qualche modo un arco narrativo non c'è proprio stata.
La grafica è abbastanza mediocre. Certe espressioni del viso sono rese in modo maldestro, e alcuni dettagli, come i fuochi, lasciano abbastanza a desiderare.
Nonostante una premessa interessante, e delle buone tempistiche, intese come colpi di scena o rivelazioni, l'anime non mi ha lasciato molto di più di una semplice voglia di vedere come sarebbe andato a finire, fallendo anche in questo.
In conclusione, vorrei poter consigliare una serie come questa, ma i troppi difetti, e una incoerenza che spunta troppo presto, mi fanno desistere. In tre parole: allettante ma distaccato e inconcludente.
Stavolta devo marcare un voto negativo.
"7SEEDS" mi ha attirato principalmente con il suo incipit molto in tema survival. Gruppi di ragazzi, o poco più, che sono chiamati a sopravvivere in un mondo post-umanità, in un ambiente ostile e tutto da riscoprire.
Le premesse quindi ci sono, e nei primissimi episodi non sono nemmeno trascurate. L'inizio è straniante come lo è per i protagonisti, e noi scopriamo le prime zone oscure della storia come le scoprono i personaggi.
Peccato che, con il susseguirsi degli episodi, i personaggi, anziché diminuire come succede nelle saghe di sopravvivenza, si moltiplicano. Gli intrecci diventano ben presto caotici e i vari gruppi iniziano a mescolarsi, dividersi, riunirsi e ancora dividersi, creando non poca confusione. Inoltre, il focus della storia si incentra ora su un gruppo ora su un altro, senza un vera e propria continuità, creando, come risultato, una narrazione distaccata e imprecisa.
Insomma, l'anime salta velocemente di palo in frasca, senza preoccuparsi troppo di risultare coerente, o di lasciare un filo di logica tra i vari scenari che si creano. I personaggi poi si rivelano quasi subito contraddittori, se non a volte insulsi. Diventa quindi parecchio difficile fare il tifo per qualcuno, o affezionarsi a un carattere piuttosto che a un altro.
La storia procede in questo modo fino a un finale che sembra completamente troncato: nell'ultimo episodio non finisce praticamente nulla. Certo questo lascia supporre un seguito, ma la volontà di concludere in qualche modo un arco narrativo non c'è proprio stata.
La grafica è abbastanza mediocre. Certe espressioni del viso sono rese in modo maldestro, e alcuni dettagli, come i fuochi, lasciano abbastanza a desiderare.
Nonostante una premessa interessante, e delle buone tempistiche, intese come colpi di scena o rivelazioni, l'anime non mi ha lasciato molto di più di una semplice voglia di vedere come sarebbe andato a finire, fallendo anche in questo.
In conclusione, vorrei poter consigliare una serie come questa, ma i troppi difetti, e una incoerenza che spunta troppo presto, mi fanno desistere. In tre parole: allettante ma distaccato e inconcludente.
Stavolta devo marcare un voto negativo.
So che esiste l'omonimo manga e che ha avuto un discreto successo, e si è concluso qualche anno fa, di preciso tra il 2001 e il 2017; sicuramente gli appassionati del manga saranno molto delusi dall'anime, che racchiude oltre quindici anni di capitoli in una serie divisa in due parti, per un totale di ventiquattro episodi (anche se per ora è stata realizzata solo la prima parte, i primi dodici episodi, essendo sponsorizzato da Netflix, vedremo sicuramente anche la seconda).
Ecco una breve recensione.
L'idea di ragazzi che, dopo una catastrofe già avvenuta, si risvegliano in un mondo cambiato, in cui potrebbero trovare qualunque pericolo, è una trama allettante, ma la maniera in cui la storia si sviluppa risulta un lavoro da principianti. L'autore non si dimostra temerario né talentuoso, riducendo il tutto a un costante viaggiare a destra e sinistra, proponendo un mondo "after apocalisse" con nessun elemento originale o che colpisca, peccato.
Il grande problema rimane la scelta di concludere in ventiquattro episodi (dodici ora, dodici arriveranno) una storia che ne merita almeno il doppio; questa compressione si fa sentire eccome, i personaggi sono banali, non c'è davvero tempo per costruirli decentemente e non ci vengono date ragioni per affezionarci a qualcuno e odiare qualcun altro; compiono azioni, ma il tutto è così rapido e indolore, che è come se non avessero fatto assolutamente nulla, col risultato di sembrarci tutti personaggi standard, "senza sale". Il tutto reso ancora più insipido da dialoghi davvero troppo elementari e scene d'azione bruttine e anche poco credibili, insomma un ammontare di mancanze commesse dall'autore, sommati a un ammontare di errori commessi da "Gonzo", per un risultato nemmeno mediocre, ma con una nota positiva, che fa guadagnare qualche punto al prodotto: la storia risulta così densa, i personaggi presentati così tanti (ben più del numero degli episodi), che alla fine non mi sono annoiato e sono persino curioso di sapere come finirà, o almeno sapere se Gino e Gina si incontreranno prima o poi.
Dunque, se mi chiedono: "Attendi la parte due? La guarderai?" La risposta è sì.
Ma questo rimane un anime che, come tutto ciò che viene prodotto da Netflix, non va oltre la sufficienza, con una regia pessima, che vi consiglio di guardare se non avete nulla di meglio da fare, un semplice riempitivo.
Ecco una breve recensione.
L'idea di ragazzi che, dopo una catastrofe già avvenuta, si risvegliano in un mondo cambiato, in cui potrebbero trovare qualunque pericolo, è una trama allettante, ma la maniera in cui la storia si sviluppa risulta un lavoro da principianti. L'autore non si dimostra temerario né talentuoso, riducendo il tutto a un costante viaggiare a destra e sinistra, proponendo un mondo "after apocalisse" con nessun elemento originale o che colpisca, peccato.
Il grande problema rimane la scelta di concludere in ventiquattro episodi (dodici ora, dodici arriveranno) una storia che ne merita almeno il doppio; questa compressione si fa sentire eccome, i personaggi sono banali, non c'è davvero tempo per costruirli decentemente e non ci vengono date ragioni per affezionarci a qualcuno e odiare qualcun altro; compiono azioni, ma il tutto è così rapido e indolore, che è come se non avessero fatto assolutamente nulla, col risultato di sembrarci tutti personaggi standard, "senza sale". Il tutto reso ancora più insipido da dialoghi davvero troppo elementari e scene d'azione bruttine e anche poco credibili, insomma un ammontare di mancanze commesse dall'autore, sommati a un ammontare di errori commessi da "Gonzo", per un risultato nemmeno mediocre, ma con una nota positiva, che fa guadagnare qualche punto al prodotto: la storia risulta così densa, i personaggi presentati così tanti (ben più del numero degli episodi), che alla fine non mi sono annoiato e sono persino curioso di sapere come finirà, o almeno sapere se Gino e Gina si incontreranno prima o poi.
Dunque, se mi chiedono: "Attendi la parte due? La guarderai?" La risposta è sì.
Ma questo rimane un anime che, come tutto ciò che viene prodotto da Netflix, non va oltre la sufficienza, con una regia pessima, che vi consiglio di guardare se non avete nulla di meglio da fare, un semplice riempitivo.