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Olimpea

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Ecco le tre regole del Pretty Boy Detective Club:
- Sii bello
- Sii un ragazzo
- Sii un detective

Tutto ha inizio fra i banchi di scuola, dove la mente e lo spirito dei ragazzi vengono forgiati per permettere loro di affrontare al meglio il futuro. Alla Yubiwa Academy, la protagonista Mayumi Dojima è alla disperata ricerca di un qualcosa per lei prezioso che non ha più trovato: The Dark Star that Shines for You Alone (riprendendo il titolo del primo volume della serie light novel originale), una stella che solo lei è stata in grado di vedere. Così, cinque aitanti detective la aiuteranno nella sua ricerca, aprendole gli occhi e affrontando con lei la realtà di un mondo di superbia e malizia.

Concepito dalla mente geniale di Nisioisin, riconosciuto ampiamente per il suo capolavoro ancora in corso, "Monogatari series", e dalle mani sapienti dello staff di Studio Shaft, "Bishounen Tanteidan" si è rivelato una grande sorpresa per i fan dell'autore. Come supervisore generale non poteva non esserci Akiyuki Shinbō, direttore di altri successi come "Puella Magi Madoka Magica" e "Un marzo da leoni", affiancato da Hiroki Yamamura ("Magia Record: Puella Magi Madoka Magica Side Story") per la direzione generale delle animazioni. I membri del cast riflettono con successo l'intensa luce accecante della serie. Ayumu Murase, Taito Ban, Toshiki Masuda, Shōgo Yano e Gen Satō rappresentano con abilità e sagacia i cinque detective, mentre Maaya Sakamoto riesce ad elevare una ragazza inizialmente messa sotto tono dal bagliore dei primi cinque, rendendo appieno la sua evoluzione nel corso della storia.

Nonostante tutto, il successo che ha riscosso sul suolo del Sol Levante non si è fatto sentire sul nostro amato stivale. Questo è soprattutto causato dalla non acquisizione di alcun servizio streaming ufficiale, lasciandolo cadere tra le profondità del mondo fansub. Ma è solo grazie a loro che è possibile scoprire questa perla, un must per i fan di Nisioisin e non solo. Ma ora, signori e signore, è tempo di iniziare dal principio. Con tanto fascino e incanto!

I dodici episodi che racchiudono per intero l'adattamento animato rappresentano vari casi che potrebbero essere considerati auto-conclusivi. Quando si risolve un mistero si passa a quello successivo. Ogni singolo problema viene esaminato con cura e attenzione attraverso i tipici dialoghi che i fan di Nisioisin sanno riconoscere. Intere sezioni dedicate esclusivamente al dialogo fra i detective e i loro ragionamenti e opinioni sui vari misteri da risolvere, per poi passare alla deduzione finale, potrebbero portare, in diversi casi, alla disorientamento del povero lettore di sottotitoli (e anche se dovesse arrivare un ipotetico doppiaggio in italiano, servirebbe molta attenzione per stare al passo). Del resto, è questo il tocco di Nisioisin, dico bene?

Solitamente i dialoghi troppo lunghi si rivelano noiosi e stancanti: sta allo scrittore catturare l'attenzione del lettore (in questo caso dello spettatore) in modo tale da invogliarlo a dire anche la sua. Non essendoci scene di combattimento come in Monogatari, il modo in cui viene rappresentata la discussione e lo scambio di idee dei personaggi è cruciale. Come sempre, Nisioisin è riuscito a superare questo tremendo ostacolo con grazia con il supporto degli animatori e l'enorme contributo dei doppiatori, i quali hanno dato enfasi e carattere ad ogni parola pronunciata. Il tutto rispettando la regola di "bellezza" che il club ha stabilito.

Ma che cosa si intende con la parola "bellezza"? Si limita all'aspetto fisico? In fin dei conti, non si può certo dire che i detective non siano dei bei ragazzi, nonostante siano degli studenti delle medie. Però non si può rinchiudere il tutto in un confine così subdolo e materiale: non ci si deve fermare alla definizione generica, poiché quella sarebbe la solita noiosa logica. Ognuno di noi ha una concezione diversa della bellezza: uno risponderebbe che per lui la bellezza è una rosa che sboccia, un altro il sole che tramonta sul mare, un'altra una stella che ha visto anni prima. Così come scriveva Platone all'epoca dei filosofi greci con il suo "Bello ideale", la ricerca e l'accoglienza di una propria bellezza è uno dei temi principali della serie.

Se si dovesse prendere in considerazione la seconda regola del club, "essere un ragazzo", sicuramente moltissimi si chiederebbero come mai la protagonista, essendo una ragazza, sia riuscita a entrarvi. Ebbene, basta applicare lo stesso ragionamento di prima: non cerchiamo la definizione, ma la concezione. Che cosa si vuole intendere con l'essere ragazzo? Anche qui si limita all'aspetto fisico o vi è qualcos'altro? Quando si usa il termine ragazzo si indica, spesso, un minorenne ancora non maturo e incapace di affrontare la realtà per quello che è. "Non può tener conto delle tasse e delle imposte da pagare, è solo un ragazzo", "Non è in grado di comprendere quando una cosa è vera o falsa, è solo un ragazzo". In un mondo dove regna la mentalità da adulti, l'essere ragazzo è l'abilità di saper riconoscere e apprezzare la bellezza del presente, vivere pienamente con la propria mente e il proprio spirito.

Infine, la terza regola: "essere un detective". Seguendo il filo del paragrafo precedente, un ragazzo deve avere la capacità di andare contro il sistema, usare il proprio intelletto per proseguire il proprio cammino. L'innocenza non è affatto una qualità dispregiativa: chi con le parole, chi con un pennello fra le mani, chi con qualche erba aromatica, chi con il suo corpo e chi con la sua risata, il modo in cui un ragazzo affronta la realtà è senza alcun dubbio la manifestazione del suo lato "detective". La mente si libera, il corpo è leggero, gli occhi vedono cose che un adulto non riuscirebbe a vedere: l'innocenza della gioventù è l'unica arma in grado di contrastare con astuzia (e avvenenza, ovviamente) le false convinzioni dei tempi moderni.

Il character design dei personaggi è molto ben fatto, consentendo al riconoscimento immediato dei vari componenti del team. Non vi è un vero e proprio villain da sconfiggere, quanto una serie di mini villain che ostacolano le loro indagini: da criminali seguaci di una stupenda signora dagli occhi grigi a un ragazzo già direttore di un casinò, da una ragazzina altezzosa e nobile a uno studente disposto a tutto pur di ricevere consensi. Sfortunatamente questi non hanno alcun tipo di evoluzione, concludendo il loro ruolo con la soluzione del caso. Anche i detective non presentano una evoluzione particolare, poiché svolgono il ruolo di "aiutanti" permettendo alla protagonista di risplendere. Purtroppo è una mancanza che si fa sentire: una valorizzazione maggiore avrebbe giovato alla caratterizzazione dei personaggi e alla conseguente empatia che il pubblico avrebbe provato nei loro confronti.

Il lato tecnico è di una beltà unica (non poteva essere altrimenti!). Le animazioni risultano molto fluide, dal tratto non troppo pesante lasciando spazio ai colori sgargianti e alle sfumature. Stiamo parlando di Studio Shaft, dopotutto. Come se non lo avessi menzionato abbastanza, per i fan di Nisioisin sono state animate delle piccole scene comiche tra una discussione di un enigma e l'altro con lo stile di "Monogatari series", con le caratteristiche espressioni esagerate e inquadrature peculiari dallo sfondo monocromatico e caratteri giapponesi che gironzolano attorno a loro. Nonostante possa sembrare una aggiunta inutile a livello di sviluppo della trama, in realtà rende la storia più scorrevole, allentando la presa di tanto in tanto e permettendo allo spettatore di riprendere fiato. Una mossa vincente che sottolinea ancora di più lo stile di narrazione di Nisioisin. Le scene di dialogo hanno lasciato carta bianca agli animatori, i quali sono stati in grado di accentuarne la forma e i modi. Anche prendendo in considerazione il singolo frame si evince il duro lavoro dietro le quinte. I colori dominano in tutto il loro splendore, presentando un prodotto dalla qualità eccelsa.

La componente uditiva è un elemento fondamentale, quasi primario, di una serie di qualità. Le musiche, composte da Effy e Masatomo Ōta, definiscono finemente ogni ambiente e contesto: dall'analisi del problema, alla rivelazione del piano del villain di turno. Le stesse interazioni tra i personaggi funzionano grazie alle musiche di sottofondo, le quali cullano il pubblico o li trascinano nell'agghiacciante sensazione di disperazione e inquietudine.

La sigla di apertura "Shake&Shake" è eseguita da Sumika, il quale ha precedentemente lavorato in "Wotakoi: Love is Hard for Otaku" e il lungometraggio di successo "Voglio mangiare il tuo pancreas". Una sigla di apertura deve "aprire" l'episodio allo spettatore, introducendolo al contenuto che è in procinto di guardare. Non si può nascondere come sia diventata virale, nel giro di pochi mesi, con quasi tre milioni di visualizzazioni ad oggi (considerando che non è stato un anime "mainstream" a livello di serie uscite nello stesso periodo come la quinta stagione di "My Hero Academia" o "Tokyo Revengers"). Il suo ritmo giocoso, gli strumenti musicali come il pianoforte che la fanno sembrare una canzone da cabaret, e la tonalità alta e vivace del cantante descrivono efficacemente l'allegria e l'innocenza dei personaggi. Nell'animazione stessa vi sono stelline ovunque e un razzo giocattolo che punta verso lo spazio, sottolineando ancora una volta le qualità poco prima descritte. Non si può non ballare a suon di "shake la la la~", tanto che gli stessi detective eseguono i loro passi di danza divenuti popolari su YouTube. Si cambia genere con le due sigle di chiusura, entrambe eseguite dai doppiatori degli affascinanti detective. La prima, "Beautiful Reasoning", sembra quasi una musica da discoteca, che invoglia a ballare forse più della sigla di apertura. Un buon modo per dare un momentaneo saluto allo spettatore, in attesa che questo passi all'episodio successivo. Il tutto mostrando i detective addormentati con il loro pigiama addosso in procinto di prepararsi prima di andare a scuola... troppa carineria da sopportare in una botta sola! La seconda, "Welcoming Days", è una tipica canzone idol dal ritmo sostenuto, ma più dolce e con visual altrettanto tenere per portare le ragazze a inserire i biscioni nella loro lista dei personaggi preferiti. Al momento non vi è una versione intera né un video ufficiale che le presenti, al contrario della sigla di apertura, ma con la recente messa in vendita della serie in Blue Ray e DVD in Giappone forse in un futuro prossimo la situazione potrebbe cambiare.

"Bishounen Tanteidan" è, secondo me, una perla andata perduta a causa di una serie di fattori esterni che non dipendono dall'adattamento animato. Ma non serve per forza una buona distribuzione per essere un buon prodotto. Si tratta di un anime di qualità sotto ogni punto di vista, il quale però pecca di caratterizzazione aggiuntiva, rendendo alcuni personaggi nel loro complesso piatti, nonostante le loro qualità e design. Non è un anime adatto a coloro che cercano azione e combattimenti, né a coloro che tendono a perdersi fra i sottotitoli. Saltare anche solo una frase di un discorso risulterebbe dannoso alla comprensione del caso e del ragionamento dei personaggi. Moltissimi anime odierni e non solo sono indirizzati ai giovani, eppure pochissimi hanno affrontato la tematica della gioventù stessa. Riprendendo una citazione fuori dall'anime del saggio maestro Oogway: "Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente". La crescita è inevitabile, ma non deve in alcun modo arrivare all'improvviso e cancellare quello che si era prima della maturità. Vivere ogni giorno come un dono speciale, senza ottenere tutto subito, affrontando i vari ostacoli e sfruttando anche le proprie limitatezze e difetti a proprio vantaggio. Ogni ragazzo deve adempiere a un qualcosa, avere un sogno che solo col tempo diventerà realtà, senza sporchi trucchi e inganni. Puntare sempre più in alto, e brillare come una stella nel cielo.

Una feccia rimarrà sempre feccia, ma io diventerò una feccia galattica che brillerà come il cielo stellato. Io brillerò persino nella luce. [...] In modo che possiamo parlare del passato con qualche implicazione, dobbiamo vivere il presente, cosicché un giorno diventerà un bel ricordo. Dobbiamo vivere in modo affascinante. Brindiamo a questo presente insostituibile. Al presente che è qui adesso.
- Dojima Mayumi