Rent-a-Girlfriend
Inetto: questo è quello che penso del protagonista di questo anime. Inetto dal primo episodio al trentaseiesimo con qualche micro-pausa. Talmente inetto, che mi ha fatto innervosire innumerevoli volte.
Non ho letto il manga, so solo che prosegue oltre alla fine dell'anime, ma ho paura di informarmi, per non imbattermi in uno dei personaggi peggio caratterizzati della storia degli anime. La cosa peggiore è che per colpa sua viene, a mio avviso, rovinata una storia che invece avrebbe del potenziale per essere davvero interessante e originale.
Brevemente, la trama narra le vicende di Kazuya, universitario zerbino senza spina dorsale, che viene (ora dico giustamente) mollato dalla ragazza, e in preda allo sconforto "noleggia" una finta fidanzata, Chizuru, di cui si innamora perdutamente. Arriveranno poi ovviamente altre donzelle che, in maniera inspiegabile, si innamoreranno di Kazuya, il quale incredibilmente non ricambierà, perché appunto invaghito della bella fidanzata a noleggio.
Come scritto in precedenza, la storia sarebbe anche divertente e spesso toccante (le vicende familiari di Chizuru mi hanno fatto scendere diverse lacrime), con la protagonista femminile caratterizzata in modo fantastico... peccato poi che ogni due per tre bisogna subirsi le elucubrazioni mentali del penoso protagonista e la sua totale mancanza di spina dorsale. Un vero peccato.
Ultimo punto, la realizzazione tecnica. Onestamente, per un prodotto così recente, non è delle migliori. Molto belli i visi e i corpi delle ragazze, ma per tutto il resto, animazioni in primis, siamo sulla sufficienza.
È un'opera che consiglio a metà, magari 'skippando' le parti con Kazuya.
Non ho letto il manga, so solo che prosegue oltre alla fine dell'anime, ma ho paura di informarmi, per non imbattermi in uno dei personaggi peggio caratterizzati della storia degli anime. La cosa peggiore è che per colpa sua viene, a mio avviso, rovinata una storia che invece avrebbe del potenziale per essere davvero interessante e originale.
Brevemente, la trama narra le vicende di Kazuya, universitario zerbino senza spina dorsale, che viene (ora dico giustamente) mollato dalla ragazza, e in preda allo sconforto "noleggia" una finta fidanzata, Chizuru, di cui si innamora perdutamente. Arriveranno poi ovviamente altre donzelle che, in maniera inspiegabile, si innamoreranno di Kazuya, il quale incredibilmente non ricambierà, perché appunto invaghito della bella fidanzata a noleggio.
Come scritto in precedenza, la storia sarebbe anche divertente e spesso toccante (le vicende familiari di Chizuru mi hanno fatto scendere diverse lacrime), con la protagonista femminile caratterizzata in modo fantastico... peccato poi che ogni due per tre bisogna subirsi le elucubrazioni mentali del penoso protagonista e la sua totale mancanza di spina dorsale. Un vero peccato.
Ultimo punto, la realizzazione tecnica. Onestamente, per un prodotto così recente, non è delle migliori. Molto belli i visi e i corpi delle ragazze, ma per tutto il resto, animazioni in primis, siamo sulla sufficienza.
È un'opera che consiglio a metà, magari 'skippando' le parti con Kazuya.
Non ho letto il manga, ma ho divorato le tre stagioni sin qui uscite. Ho letteralmente amato questa serie, anche se questo tipo di anime non sono particolarmente il mio genere.
Ho trovato i personaggi azzeccati e adorabili. I due protagonisti sono fantastici, sia il pazzo erotomane dal cuore d'oro Kazuya, che la bellissima e dolce Mizuhara. Simpaticissime le due nonnine dei protagonisti, e anche Ruka e le altre ragazze hanno delle buone caratterizzazioni.
È una storia di per sé classica e banalotta, con il gioco delle parti e i vari equivoci che si susseguono nati dal castello di bugie dei protagonisti, per coprire il lavoro di "ragazza a noleggio" delle protagoniste. Eppure la storia è godibilissima, i sentimenti traboccano tra palpiti e gelosie varie, un protagonista condannato a svenarsi economicamente per reggere il gioco delle parti e una relazione finta ma che non vuole veder tramontare.
L'unico neo che ho trovato stucchevole è il continuo tira e molla: dopo tre stagioni e trentasei episodi, con tutti gli accadimenti mi sarei aspettato una qualche evoluzione... come ad esempio la situazione di Mami, egocentrica e cattivella ex del protagonista, vero motivo scatenante di tutta la storia, che sembra essere l'ago della bilancia che scombussolerà la storia, poi accantonata senza motivo, sinora. Capisco che è un cliché classico nelle commedie romantiche di genere, ma fare sempre un passo avanti e due indietro mi ha infastidito alquanto.
Detto ciò, non guardare questa serie è un delitto contro l'umanità. Consigliatissima.
Ho trovato i personaggi azzeccati e adorabili. I due protagonisti sono fantastici, sia il pazzo erotomane dal cuore d'oro Kazuya, che la bellissima e dolce Mizuhara. Simpaticissime le due nonnine dei protagonisti, e anche Ruka e le altre ragazze hanno delle buone caratterizzazioni.
È una storia di per sé classica e banalotta, con il gioco delle parti e i vari equivoci che si susseguono nati dal castello di bugie dei protagonisti, per coprire il lavoro di "ragazza a noleggio" delle protagoniste. Eppure la storia è godibilissima, i sentimenti traboccano tra palpiti e gelosie varie, un protagonista condannato a svenarsi economicamente per reggere il gioco delle parti e una relazione finta ma che non vuole veder tramontare.
L'unico neo che ho trovato stucchevole è il continuo tira e molla: dopo tre stagioni e trentasei episodi, con tutti gli accadimenti mi sarei aspettato una qualche evoluzione... come ad esempio la situazione di Mami, egocentrica e cattivella ex del protagonista, vero motivo scatenante di tutta la storia, che sembra essere l'ago della bilancia che scombussolerà la storia, poi accantonata senza motivo, sinora. Capisco che è un cliché classico nelle commedie romantiche di genere, ma fare sempre un passo avanti e due indietro mi ha infastidito alquanto.
Detto ciò, non guardare questa serie è un delitto contro l'umanità. Consigliatissima.
"Rent-a-Girlfriend" è un anime romantico con caratteristiche harem e slice of life (anche se non troppo banali come altri anime). Ora, parto dal dire che, in generale, penso che, dal punto di vista del contenuto, nelle tre stagioni si va a migliorare da una stagione all'altra: infatti, se la prima non mi ha convinto, la seconda già mi ha stuzzicato di più, per poi arrivare alla terza che secondo me è la migliore. Questa era la parte generale.
Passando alla trama, c'è da ammettere che è una cosa nuova con il suo concetto di "ragazza a noleggio", e che quindi ha potuto offrire scene nuove nell'ambito degli anime romantici. Nella prima stagione non ci sono particolari svolte e la trama è lineare, nella seconda stagione è più o meno simile, verso la fine inizia a muoversi qualcosa, ma niente di che per giustificare ventiquattro episodi; la terza invece cambia un po' e diventa più interessante.
Parlando dei personaggi, il protagonista maschile penso che sia uno dei peggiori che si possa trovare per tutta una serie di motivi che non sto ad elencare e che vengono evidenziati nell'anime stesso. La protagonista femminile invece rappresenta (ed è quello l'obiettivo) la ragazza ideale, quindi niente da dire. Ruka, personalmente, come personaggio, non mi è dispiaciuta, anzi devo ammettere che mi fa anche un po' pena per il suo ruolo nell'anime. Le altre due/tre ragazze nell'opera, invece, avrebbero pure potenziale, ma sono state distribuite male, infatti, se le altre due si vedono spesso, queste appaiono qualche volta nel corso di tre stagioni e non hanno chissà che ruolo, peccato.
Per la parte tecnica non mi soffermo troppo: comparto tecnico/grafico piacevole, comparto audio nella norma, niente di particolare.
Per concludere, "Rent-a-Girlfriend" è un anime tutto sommato carino, la terza stagione lo salva; non è ovviamente un capolavoro e c'è di meglio, ma c'è anche di peggio, quindi va bene lo stesso. Speriamo nella quarta stagione. Visone consigliata quando si vuole vedere qualcosa di tranquillo e leggero.
Passando alla trama, c'è da ammettere che è una cosa nuova con il suo concetto di "ragazza a noleggio", e che quindi ha potuto offrire scene nuove nell'ambito degli anime romantici. Nella prima stagione non ci sono particolari svolte e la trama è lineare, nella seconda stagione è più o meno simile, verso la fine inizia a muoversi qualcosa, ma niente di che per giustificare ventiquattro episodi; la terza invece cambia un po' e diventa più interessante.
Parlando dei personaggi, il protagonista maschile penso che sia uno dei peggiori che si possa trovare per tutta una serie di motivi che non sto ad elencare e che vengono evidenziati nell'anime stesso. La protagonista femminile invece rappresenta (ed è quello l'obiettivo) la ragazza ideale, quindi niente da dire. Ruka, personalmente, come personaggio, non mi è dispiaciuta, anzi devo ammettere che mi fa anche un po' pena per il suo ruolo nell'anime. Le altre due/tre ragazze nell'opera, invece, avrebbero pure potenziale, ma sono state distribuite male, infatti, se le altre due si vedono spesso, queste appaiono qualche volta nel corso di tre stagioni e non hanno chissà che ruolo, peccato.
Per la parte tecnica non mi soffermo troppo: comparto tecnico/grafico piacevole, comparto audio nella norma, niente di particolare.
Per concludere, "Rent-a-Girlfriend" è un anime tutto sommato carino, la terza stagione lo salva; non è ovviamente un capolavoro e c'è di meglio, ma c'è anche di peggio, quindi va bene lo stesso. Speriamo nella quarta stagione. Visone consigliata quando si vuole vedere qualcosa di tranquillo e leggero.
Questa recensione è particolarmente soggettiva, quindi vi invito a prendere quello che scriverò da qui in poi con le pinze.
Inizierò recensendo le prime due stagioni dell'anime (a parer mio inferiori rispetto alla terza); la trama, inaspettatamente, l'ho trovata abbastanza originale, probabilmente grazie all'introduzione del concetto di "ragazza a noleggio", che porterà a creare delle situazioni diverse rispetto ai classici anime sentimentali/slice of life.
Nonostante le grandi potenzialità dell'anime e le alte aspettative che mi ero fatto coi primi episodi, mi ritrovo a fare i conti con Kazuya (uno dei due protagonisti dell'anime) il quale, a mani basse, penso sia uno dei personaggi peggiori che abbia mai visto; il suo problema più grande è il fatto di non riuscire a maturare nel corso della trama, che lo porterà a ricadere sempre nei soliti errori, rendendo l'anime dopo un po' di episodi quasi ripetitivo... fortunatamente, a salvare la situazione c'è Chizuru (seconda protagonista dell'anime), che riesce abbastanza bene a risollevare l'andamento dell'anime.
Altro personaggio che non sopporto (ma questo è un commento puramente soggettivo, che però mi ha influenzato la visione) è Ruka, che è la perfetta immagine di ragazza con cui non vorrei mai avere a che fare.
Nelle prime due stagioni non ci sono grandi sviluppi di trama, il che mi ha portato a pensare che ventiquattro episodi per arrivare dove sono arrivati siano stati un po' eccessivi (ne sarebbero bastati tranquillamente diciotto/diciannove).
Voto alle prime due stagioni: 7/10
Nella terza stagione finalmente si vede Kazuya maturare un po' alla volta, e la trama inizia a prendere una piega interessante (il personaggio migliore, personalmente, rimane comunque Chizuru).
Voto alla terza stagione: 8/10 (speriamo che anche la quarta stagione abbia un ritmo simile alla terza)
Comparto visivo ottimo, nulla da dire a riguardo: 9/10
Il voto finale è un 8 di incoraggiamento: mi auguro che la prossima stagione sia all'altezza della terza.
Inizierò recensendo le prime due stagioni dell'anime (a parer mio inferiori rispetto alla terza); la trama, inaspettatamente, l'ho trovata abbastanza originale, probabilmente grazie all'introduzione del concetto di "ragazza a noleggio", che porterà a creare delle situazioni diverse rispetto ai classici anime sentimentali/slice of life.
Nonostante le grandi potenzialità dell'anime e le alte aspettative che mi ero fatto coi primi episodi, mi ritrovo a fare i conti con Kazuya (uno dei due protagonisti dell'anime) il quale, a mani basse, penso sia uno dei personaggi peggiori che abbia mai visto; il suo problema più grande è il fatto di non riuscire a maturare nel corso della trama, che lo porterà a ricadere sempre nei soliti errori, rendendo l'anime dopo un po' di episodi quasi ripetitivo... fortunatamente, a salvare la situazione c'è Chizuru (seconda protagonista dell'anime), che riesce abbastanza bene a risollevare l'andamento dell'anime.
Altro personaggio che non sopporto (ma questo è un commento puramente soggettivo, che però mi ha influenzato la visione) è Ruka, che è la perfetta immagine di ragazza con cui non vorrei mai avere a che fare.
Nelle prime due stagioni non ci sono grandi sviluppi di trama, il che mi ha portato a pensare che ventiquattro episodi per arrivare dove sono arrivati siano stati un po' eccessivi (ne sarebbero bastati tranquillamente diciotto/diciannove).
Voto alle prime due stagioni: 7/10
Nella terza stagione finalmente si vede Kazuya maturare un po' alla volta, e la trama inizia a prendere una piega interessante (il personaggio migliore, personalmente, rimane comunque Chizuru).
Voto alla terza stagione: 8/10 (speriamo che anche la quarta stagione abbia un ritmo simile alla terza)
Comparto visivo ottimo, nulla da dire a riguardo: 9/10
Il voto finale è un 8 di incoraggiamento: mi auguro che la prossima stagione sia all'altezza della terza.
A "Kanojo, Okarishimasu" assegno un 8 di incoraggiamento!
Non mi dilungo sui dettagli oggettivi della trama, si trovano ovunque l'incipit e la tessitura delle vicende di Kazuya, Chizuru & Co.
Cerco sempre di calarmi nel contesto, magari buttarmi dall'altra parte della barricata, capire perché sono state fatte delle scelte piuttosto che altre nella creazione o sviluppo di un'opera. Vorrei quindi soffermarmi sugli aspetti positivi che possono essere estrapolati e dare un umile consiglio, sul timing e sul target di destinazione dei ventiquattro episodi.
"Kanojo, Okarishimasu" non è una pietra miliare dell'animazione giapponese, non è un capolavoro né mai lo sarà, e probabilmente non ci credeva nemmeno il maestro Miyajima, il quale non cerca nessun tipo di raffinatezza letteraria, psicologica, riflessiva; l'intento è, secondo me, creare una rom-com leggera, intenta a colpire un fascia precisa di pubblico.
Chi è attratto dal soprattutto dal chara design, chi cerca una pausa per alleggerire una watch list "pesante e devastante", chi ama indistintamente le commedie romantiche, chi divora harem, chi vuole "ripartire" molto leggero, dopo una lunga pausa, ecco... la freccia scoccata da "Rent-a-Girlfriend" fa centro con una precisione e un sibilo disarmante.
Al restante gruppo di spettatori, che in questo momento non fanno parte delle categorie di cui sopra, 'skippate' senza pietà. Sarebbero ventiquattro episodi da cestinare, per via di tutti i "difetti" dei quali soffre l'opera.
Di spunti di riflessione, in verità, credetemi, se ne possono trovare diversi, di vere sfumature nei personaggi altrettanto... e provare empatia per alcune situazioni narrate si può, eccome se si può! Al netto delle esagerazioni tipicamente ricorrenti nelle opere nipponiche, siamo stati tutti un po' Kazuya, un po' Chizuru, un po' Mami, ecc. Probabilmente, la familiarità nella quale prova a calarci Miyajima è velata, ma violenta... e commercialmente diabolica. I supereroi, intesi come quelli che hanno i superpoteri, esistono solo fra le pagine dei nostri amati volumetti che si leggono da destra verso sinistra...
Due appunti veloci sul comparto tecnico e sonoro: il primo è sicuramente è ben realizzato, attento, pulito e bello da vedere, il secondo rimane piuttosto anonimo, in testa rimane ben poco e spesso non va a braccetto con gli eventi... poco male. Opening orecchiabile, ending... passo!
Alla luce di quanto scritto sopra, non è tutto da buttare e la visione è consigliata!
Non mi dilungo sui dettagli oggettivi della trama, si trovano ovunque l'incipit e la tessitura delle vicende di Kazuya, Chizuru & Co.
Cerco sempre di calarmi nel contesto, magari buttarmi dall'altra parte della barricata, capire perché sono state fatte delle scelte piuttosto che altre nella creazione o sviluppo di un'opera. Vorrei quindi soffermarmi sugli aspetti positivi che possono essere estrapolati e dare un umile consiglio, sul timing e sul target di destinazione dei ventiquattro episodi.
"Kanojo, Okarishimasu" non è una pietra miliare dell'animazione giapponese, non è un capolavoro né mai lo sarà, e probabilmente non ci credeva nemmeno il maestro Miyajima, il quale non cerca nessun tipo di raffinatezza letteraria, psicologica, riflessiva; l'intento è, secondo me, creare una rom-com leggera, intenta a colpire un fascia precisa di pubblico.
Chi è attratto dal soprattutto dal chara design, chi cerca una pausa per alleggerire una watch list "pesante e devastante", chi ama indistintamente le commedie romantiche, chi divora harem, chi vuole "ripartire" molto leggero, dopo una lunga pausa, ecco... la freccia scoccata da "Rent-a-Girlfriend" fa centro con una precisione e un sibilo disarmante.
Al restante gruppo di spettatori, che in questo momento non fanno parte delle categorie di cui sopra, 'skippate' senza pietà. Sarebbero ventiquattro episodi da cestinare, per via di tutti i "difetti" dei quali soffre l'opera.
Di spunti di riflessione, in verità, credetemi, se ne possono trovare diversi, di vere sfumature nei personaggi altrettanto... e provare empatia per alcune situazioni narrate si può, eccome se si può! Al netto delle esagerazioni tipicamente ricorrenti nelle opere nipponiche, siamo stati tutti un po' Kazuya, un po' Chizuru, un po' Mami, ecc. Probabilmente, la familiarità nella quale prova a calarci Miyajima è velata, ma violenta... e commercialmente diabolica. I supereroi, intesi come quelli che hanno i superpoteri, esistono solo fra le pagine dei nostri amati volumetti che si leggono da destra verso sinistra...
Due appunti veloci sul comparto tecnico e sonoro: il primo è sicuramente è ben realizzato, attento, pulito e bello da vedere, il secondo rimane piuttosto anonimo, in testa rimane ben poco e spesso non va a braccetto con gli eventi... poco male. Opening orecchiabile, ending... passo!
Alla luce di quanto scritto sopra, non è tutto da buttare e la visione è consigliata!
Incuriosito dal leit motiv della trama (ben riassunto nel titolo), ho iniziato a guardare la serie per l'argomento trattato e per l'ambientazione della rom-com non più liceale ma universitaria, sperando che la storia potesse dimostrare dei contenuti "un pochino" più adulti e introspettivi.
Il successo del manga e della sua trasposizione animata mi hanno definitivamente convinto a cercare di capire un fenomeno che, a quanto pare, in Giappone (e forse anche in altre parti del mondo) è lecito: "noleggiare" una ragazza tramite delle apposite app e portali per una determinata tariffa oraria. L'oggetto del "contratto" consiste nel trascorrere delle ore con il cliente, che comunque dovrà attenersi a un rigido protocollo a tutela delle ragazze selezionabili da un elenco in cui vengono illustrati i pregi e le caratteristiche. L'utilizzo classico sarebbe quello di pagare una ragazza per sentirsi il più possibile a proprio agio e trascorrere assieme dei momenti positivi, simulando sebbene per un periodo ridotto di tempo una relazione, proprio come se fosse una vera fidanzata.
Lungi da me qualsiasi giudizio di natura legale, morale ed etica di tale pratica (e gli eventuali rischi...): sono convinto che, se le persone sono tutte "consenzienti" e si comportano secondo le regole concordate, non ravviso alcun problema a che un uomo affitti una donna e viceversa.
Il fatto è che, nell'anime in questione, il tema delle ragazze in affitto diventa solo il pretesto e lo strumento per costruire una storia inizialmente comica (ma anche estremamente puerile) in cui il protagonista Kazuya utilizza questo servizio per cercare di dimenticare la sua ex (Mami) e superare la solitudine. Sceglie una ragazza di nome Chizuru e inizia a richiederne i servigi, finendo in un loop infinito di situazioni grottesche in cui, per appagare il suo ego e superare le sue frustrazioni, la presenta come fidanzata sia agli amici sia soprattutto alla insopportabile e "dominante" nonna, che lo vorrebbe vedere crescere e sistemarsi per potergli affidare l'attività di famiglia.
Così la trama è perlopiù incentrata sul tema dell'inganno che Kazuya mette in atto e le conseguenze che gli si ritorcono contro, piuttosto che sull'approfondimento dei personaggi e dei temi sottesi alla pratica di affittare una ragazza per trascorre dei lieti momenti con lei.
Ovviamente, Kazuya finirà con l'innamorarsi di Chizuru come Dante con Beatrice o Petrarca con Laura: un'infatuazione a senso unico, infantile, dove Chizuru viene rappresentata come l'ideale femminile della ragazza perfetta (che in realtà non è...), e le puntate trascorrono su questo binario in cui lei pian piano (ma molto piano) comincia a considerare Kazuya qualcosa di più di un cliente, anche alla luce degli intrecci familiari che si instaurano.
Per non farci mancare nulla, l'autrice introduce progressivamente anche l'harem... Passi che la ex fidanzata Mami si possa ricredere (o meglio ingelosire) su Kazuya, ma introdurre poi Ruka e Sumi (a loro volta ragazze in affitto) che si innamorano di Kazuya è stato l'escamotage per allungare senza fine la storia, facendola scadere nel banale, già visto, tanto più che, per come si comportano i protagonisti e gli amici, piuttosto che studenti universitari, sembrano adolescenti in età puberale...
La storia così si trascina per ventiquattro episodi con pochissimi cenni di avanzamento dei personaggi: tutto piuttosto prevedibile e alla lunga affaticante, proprio per la ripetitività e superficialità delle situazioni.
Purtroppo, da quanto ho potuto appurare, il manga al quale si ispira la serie animata denota gli stessi limiti, con l'aggravante che sembra aver sfondato abbondantemente i duecento capitoli, senza che nella trama si siano verificati degli accadimenti che abbiano fatto progredire il rapporto tra i due.
A peggiorare la valutazione dell'anime, contribuisce in modo determinante il protagonista Kazuya: il classico "uomo zattera" sempre in balia delle correnti, incapace di prendere una decisione in autonomia e sempre alla mercé della ragazza di turno. In una recensione precedente è stato definito "inetto", e non posso fare altro che concordare al 100%: non basta caratterizzarlo come un buono, onesto e generoso (caratteristiche apprezzate da tutti), se poi risulta così insopportabilmente indeciso e contorto al limite del reale, senza un minimo di scopo nella sua esistenza e verso il futuro.
Chizuru riceve invece un ben altro trattamento e, soprattutto nella seconda parte degli episodi, si capiranno alcuni aspetti del suo passato e della sua famiglia, tanto da renderla molto più “umana” rispetto alla ragazza "ideale", perfetta e professionale dei primi episodi.
Proprio scavando il fondo del barile, Kazuya e Chizuru hanno un aspetto in comune: l'essere oppressi dalle aspettative che, o dall'esterno o si sono posti loro stessi, li opprimono e li costringono a trovare una mediazione per continuare a vivere. In Kazuya è evidente il contrasto tra quanto si aspetta la nonna e la sua incapacità di rispondere ai suoi standard. In Chizuru, il sogno di diventare attrice si scontra con la dura realtà del mondo dello spettacolo, nonostante l'impegno e la dedizione profusi... il duro passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Su Mami, Ruka e Sumi, ma anche sulle nonne di Kazuya e Chizuru, non ci spenderei troppe parole: più che personaggi a tutto tondo, sono delle macchiette caratterizzate. Mami è utile sono per il suo "bipolarismo" (buono e cattivo), per ravvivare ciclicamente l'incedere "stanco" della trama.
Il punto di forza dell'opera sembra essere il comparto tecnico. Il character design mi è sembrato molto simile a quello del manga, rendendo l’opera gradevole da visionare. Sulle musiche ritengo che siano nulla di eccezionale, ma in linea con lo spirito del manga (comico, romantico e demenziale).
Insomma, "Rent-a-Girlfriend" è un anime che deve essere considerato come mero intrattenimento: una rom-com harem che prende spunto da un fenomeno interessante (e delicato) come le "fidanzate a noleggio", per poi virare immediatamente e superficialmente sul "leggero" e comico: un po' poco per un’opera che vedrà ricevere anche una terza stagione...
Il successo del manga e della sua trasposizione animata mi hanno definitivamente convinto a cercare di capire un fenomeno che, a quanto pare, in Giappone (e forse anche in altre parti del mondo) è lecito: "noleggiare" una ragazza tramite delle apposite app e portali per una determinata tariffa oraria. L'oggetto del "contratto" consiste nel trascorrere delle ore con il cliente, che comunque dovrà attenersi a un rigido protocollo a tutela delle ragazze selezionabili da un elenco in cui vengono illustrati i pregi e le caratteristiche. L'utilizzo classico sarebbe quello di pagare una ragazza per sentirsi il più possibile a proprio agio e trascorrere assieme dei momenti positivi, simulando sebbene per un periodo ridotto di tempo una relazione, proprio come se fosse una vera fidanzata.
Lungi da me qualsiasi giudizio di natura legale, morale ed etica di tale pratica (e gli eventuali rischi...): sono convinto che, se le persone sono tutte "consenzienti" e si comportano secondo le regole concordate, non ravviso alcun problema a che un uomo affitti una donna e viceversa.
Il fatto è che, nell'anime in questione, il tema delle ragazze in affitto diventa solo il pretesto e lo strumento per costruire una storia inizialmente comica (ma anche estremamente puerile) in cui il protagonista Kazuya utilizza questo servizio per cercare di dimenticare la sua ex (Mami) e superare la solitudine. Sceglie una ragazza di nome Chizuru e inizia a richiederne i servigi, finendo in un loop infinito di situazioni grottesche in cui, per appagare il suo ego e superare le sue frustrazioni, la presenta come fidanzata sia agli amici sia soprattutto alla insopportabile e "dominante" nonna, che lo vorrebbe vedere crescere e sistemarsi per potergli affidare l'attività di famiglia.
Così la trama è perlopiù incentrata sul tema dell'inganno che Kazuya mette in atto e le conseguenze che gli si ritorcono contro, piuttosto che sull'approfondimento dei personaggi e dei temi sottesi alla pratica di affittare una ragazza per trascorre dei lieti momenti con lei.
Ovviamente, Kazuya finirà con l'innamorarsi di Chizuru come Dante con Beatrice o Petrarca con Laura: un'infatuazione a senso unico, infantile, dove Chizuru viene rappresentata come l'ideale femminile della ragazza perfetta (che in realtà non è...), e le puntate trascorrono su questo binario in cui lei pian piano (ma molto piano) comincia a considerare Kazuya qualcosa di più di un cliente, anche alla luce degli intrecci familiari che si instaurano.
Per non farci mancare nulla, l'autrice introduce progressivamente anche l'harem... Passi che la ex fidanzata Mami si possa ricredere (o meglio ingelosire) su Kazuya, ma introdurre poi Ruka e Sumi (a loro volta ragazze in affitto) che si innamorano di Kazuya è stato l'escamotage per allungare senza fine la storia, facendola scadere nel banale, già visto, tanto più che, per come si comportano i protagonisti e gli amici, piuttosto che studenti universitari, sembrano adolescenti in età puberale...
La storia così si trascina per ventiquattro episodi con pochissimi cenni di avanzamento dei personaggi: tutto piuttosto prevedibile e alla lunga affaticante, proprio per la ripetitività e superficialità delle situazioni.
Purtroppo, da quanto ho potuto appurare, il manga al quale si ispira la serie animata denota gli stessi limiti, con l'aggravante che sembra aver sfondato abbondantemente i duecento capitoli, senza che nella trama si siano verificati degli accadimenti che abbiano fatto progredire il rapporto tra i due.
A peggiorare la valutazione dell'anime, contribuisce in modo determinante il protagonista Kazuya: il classico "uomo zattera" sempre in balia delle correnti, incapace di prendere una decisione in autonomia e sempre alla mercé della ragazza di turno. In una recensione precedente è stato definito "inetto", e non posso fare altro che concordare al 100%: non basta caratterizzarlo come un buono, onesto e generoso (caratteristiche apprezzate da tutti), se poi risulta così insopportabilmente indeciso e contorto al limite del reale, senza un minimo di scopo nella sua esistenza e verso il futuro.
Chizuru riceve invece un ben altro trattamento e, soprattutto nella seconda parte degli episodi, si capiranno alcuni aspetti del suo passato e della sua famiglia, tanto da renderla molto più “umana” rispetto alla ragazza "ideale", perfetta e professionale dei primi episodi.
Proprio scavando il fondo del barile, Kazuya e Chizuru hanno un aspetto in comune: l'essere oppressi dalle aspettative che, o dall'esterno o si sono posti loro stessi, li opprimono e li costringono a trovare una mediazione per continuare a vivere. In Kazuya è evidente il contrasto tra quanto si aspetta la nonna e la sua incapacità di rispondere ai suoi standard. In Chizuru, il sogno di diventare attrice si scontra con la dura realtà del mondo dello spettacolo, nonostante l'impegno e la dedizione profusi... il duro passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Su Mami, Ruka e Sumi, ma anche sulle nonne di Kazuya e Chizuru, non ci spenderei troppe parole: più che personaggi a tutto tondo, sono delle macchiette caratterizzate. Mami è utile sono per il suo "bipolarismo" (buono e cattivo), per ravvivare ciclicamente l'incedere "stanco" della trama.
Il punto di forza dell'opera sembra essere il comparto tecnico. Il character design mi è sembrato molto simile a quello del manga, rendendo l’opera gradevole da visionare. Sulle musiche ritengo che siano nulla di eccezionale, ma in linea con lo spirito del manga (comico, romantico e demenziale).
Insomma, "Rent-a-Girlfriend" è un anime che deve essere considerato come mero intrattenimento: una rom-com harem che prende spunto da un fenomeno interessante (e delicato) come le "fidanzate a noleggio", per poi virare immediatamente e superficialmente sul "leggero" e comico: un po' poco per un’opera che vedrà ricevere anche una terza stagione...
Impostosi nell’industria dell’animazione giapponese come “fenomeno globale” ancora prima di venire pubblicato in forma digitale, grazie alla discreta fortuna riscossa dall’omonima controparte cartacea, “Rent-a-Girlfriend” non ha faticato ad attirare su di sé la mia attenzione, quando fu pubblicato nel 2020. In quanto io, come alcuni di voi sapranno, grande appassionato di opere scolastico-sentimentali. Partendo da un’idea, tutto sommato, nuova, come quella delle ragazze a noleggio, fenomeno sociale ormai radicato nel Paese del Sol Levante, i presupposti per creare una serie di buon livello c’erano tutti, salvo poi essere traditi col passare delle puntate.
La storia segue le vicende di Kazuya Kinoshita, un comune studente universitario di economia aziendale, che è stato appena scaricato dalla fidanzata, la bionda Mami, per un altro ragazzo. Preso dallo sconforto, mentre si strugge per essere appena stato mollato da una delle ragazze più belle di tutto l’ateneo, capita per caso su una app chiamata Diamond, dove i ragazzi soli e tristi come lui possono assumere una fidanzata a noleggio. Il modo perfetto per dimenticare e, magari, ripartire da zero. Proprio grazie a quest’applicazione conosce Chizuru Mizuhara, una delle ragazze più in voga sul sito, che sembra riscuotere un certo successo tra i giovani in cerca di “avventure”. Sin dal primo incontro ella sembra la ragazza perfetta per lui: bella, intelligente e spigliata. Eppure, come si è soliti dire, non è tutto oro quel che luccica. Anche Mizuhara, infatti, ha delle ombre nella propria vita, di cui Kazuya verrà a conoscenza. Nonostante ciò, lei continuerà a sembrare ai suoi occhi la ragazza perfetta?
Sì. Questa la risposta alla domanda precedente, da cui partire per recensire questo anime. Sì, maledettamente e sempre sì. Mizuhara, con cui Kazuya inizia ad intrattenere un rapporto sempre più intimo, diventa per il ragazzo oggetto di venerazione. Lei è, a quanto pare, la ragazza perfetta, che possiede tutte le qualità che mancano a Kazuya, tra cui determinazione e amor proprio. Una sorta di rapporto Dio-uomo, che inizia a prendere forma, in particolar modo, a partire dalla seconda stagione, a mani basse la peggiore delle due già pubblicate. Perché, se la prima poteva piacere per la novità portata e le gag divertenti, la seconda, riproponendo gli stessi identici elementi, riesce nel solo intento di risultare stucchevole e noiosa. Non che i siparietti comici tra Kazuya e una qualsiasi delle quattro ragazze coinvolte nella storia smettano di essere divertenti dalla mattina alla sera, semplicemente non puoi sperare di piacere se sei ripetitivo. Frase vera nel 99% dei casi, e questo è uno di quelli. La storia gira sostanzialmente in tondo. In ventiquattro episodi accade poco o nulla, tranne un paio di baci, piazzati in momenti strategici delle rispettive stagioni. A movimentare leggermente la situazione ci sono Ruka e Mami, entrambe schegge impazzite, in particolar modo la prima, in grado di portare scompiglio quando meno ce lo si aspetta. Nonostante ciò, la mia preferita resta Sumi. Un poco perché, specialmente nel rapportarmi col sesso opposto, mi rivedo nella sua timidezza; un poco perché gli episodi in cui compare lei sono tranquilli, a detta di alcuni addirittura noiosi, ma si sa che il gusto è soggettivo; un poco perché quando c’è lei si parla poco, quindi, per proporzionalità diretta, si dicono meno minch**te, fatto sta che per me la sua presenza ha sempre rappresentato una boccata di aria fresca. Per il resto, mi è sembrato di rivivere lo stesso incubo già vissuto con “Shinigami Bocchan to Kuro Maid”. Gag simpatiche a iosa e trama in coma vegetativo. Spero nel risveglio nella già annunciata terza stagione.
Ma se proprio vogliamo parlare di ciò che non va nella serie, il vero elemento di disturbo che rende questo anime mediamente discreto, allora bisogna concentrarsi sul protagonista, Kazuya Kinoshita. Più volte ho pensato a quale aggettivo lo descrivesse meglio e, alla fine, credo di essere arrivato a una conclusione. Kazuya è, come direbbe il caro Italo Svevo, un inetto. Un buono a nulla, che non sa cosa fare della propria vita, capace solo di sbavare dietro a una ragazza che non se lo fila di striscio. Un classico delle romcom, direte voi. Vero, anzi verissimo. Eppure, per un motivo a me sconosciuto, nel corso degli episodi Kazuya comincia ad ottenere una certa popolarità tra le ragazze che lo circondano. Tant’è che una di loro gli si dichiara e i due si fidanzano. Ma tutte le avventure, specialmente amorose, che due ragazzi della loro età potrebbero fare vengono categoricamente escluse, perché il nostro caro Kazuya è perdutamente innamorato di una ragazza a noleggio. Insomma, la classica situazione de “il pane a chi non ha i denti”, che in questo caso diventa “il pane a chi preferisce spendere del denaro per stare con una ragazza, quando potrebbe farlo gratis”. Neanche la buona azione finale, fatta a fin di bene, riesce a redimerlo.
Abbastanza appagante la componente harem che, in alcuni frangenti, sfocia nell’ecchi. Mostrano il mostrabile e, alcune volte, anche di più. Merito della mente perversa di Kazuya. I pochi baci, che si scambiano i protagonisti nel corso della serie, sono soddisfacenti. Diciamo anche, però, che con quattro belle e avvenenti ragazze era difficile sbagliare. Ottimo il character design, semplice ma efficace, come sempre in questi casi. Buono, ma non eccelso il comparto musicale. Dimenticabili entrambe le opening, con la prima che ho trovato migliore della seconda.
Insomma, di motivi per non vedere questo anime ce ne sarebbero diversi, ma, innanzitutto, non sono nessuno per dirvi cosa dovete guardare e cosa no; in secondo luogo, è in fase di lavorazione la terza stagione, nella speranza che sia migliore delle due precedenti, la seconda in particolar modo e, quindi, nella speranza che si smuova qualcosa. Ma voci di corridoio mi riferiscono che il manga, da cui è tratto l’anime, segua questo filone di “nullità” per ancora parecchi capitoli. Quindi, a voi la scelta.
La storia segue le vicende di Kazuya Kinoshita, un comune studente universitario di economia aziendale, che è stato appena scaricato dalla fidanzata, la bionda Mami, per un altro ragazzo. Preso dallo sconforto, mentre si strugge per essere appena stato mollato da una delle ragazze più belle di tutto l’ateneo, capita per caso su una app chiamata Diamond, dove i ragazzi soli e tristi come lui possono assumere una fidanzata a noleggio. Il modo perfetto per dimenticare e, magari, ripartire da zero. Proprio grazie a quest’applicazione conosce Chizuru Mizuhara, una delle ragazze più in voga sul sito, che sembra riscuotere un certo successo tra i giovani in cerca di “avventure”. Sin dal primo incontro ella sembra la ragazza perfetta per lui: bella, intelligente e spigliata. Eppure, come si è soliti dire, non è tutto oro quel che luccica. Anche Mizuhara, infatti, ha delle ombre nella propria vita, di cui Kazuya verrà a conoscenza. Nonostante ciò, lei continuerà a sembrare ai suoi occhi la ragazza perfetta?
Sì. Questa la risposta alla domanda precedente, da cui partire per recensire questo anime. Sì, maledettamente e sempre sì. Mizuhara, con cui Kazuya inizia ad intrattenere un rapporto sempre più intimo, diventa per il ragazzo oggetto di venerazione. Lei è, a quanto pare, la ragazza perfetta, che possiede tutte le qualità che mancano a Kazuya, tra cui determinazione e amor proprio. Una sorta di rapporto Dio-uomo, che inizia a prendere forma, in particolar modo, a partire dalla seconda stagione, a mani basse la peggiore delle due già pubblicate. Perché, se la prima poteva piacere per la novità portata e le gag divertenti, la seconda, riproponendo gli stessi identici elementi, riesce nel solo intento di risultare stucchevole e noiosa. Non che i siparietti comici tra Kazuya e una qualsiasi delle quattro ragazze coinvolte nella storia smettano di essere divertenti dalla mattina alla sera, semplicemente non puoi sperare di piacere se sei ripetitivo. Frase vera nel 99% dei casi, e questo è uno di quelli. La storia gira sostanzialmente in tondo. In ventiquattro episodi accade poco o nulla, tranne un paio di baci, piazzati in momenti strategici delle rispettive stagioni. A movimentare leggermente la situazione ci sono Ruka e Mami, entrambe schegge impazzite, in particolar modo la prima, in grado di portare scompiglio quando meno ce lo si aspetta. Nonostante ciò, la mia preferita resta Sumi. Un poco perché, specialmente nel rapportarmi col sesso opposto, mi rivedo nella sua timidezza; un poco perché gli episodi in cui compare lei sono tranquilli, a detta di alcuni addirittura noiosi, ma si sa che il gusto è soggettivo; un poco perché quando c’è lei si parla poco, quindi, per proporzionalità diretta, si dicono meno minch**te, fatto sta che per me la sua presenza ha sempre rappresentato una boccata di aria fresca. Per il resto, mi è sembrato di rivivere lo stesso incubo già vissuto con “Shinigami Bocchan to Kuro Maid”. Gag simpatiche a iosa e trama in coma vegetativo. Spero nel risveglio nella già annunciata terza stagione.
Ma se proprio vogliamo parlare di ciò che non va nella serie, il vero elemento di disturbo che rende questo anime mediamente discreto, allora bisogna concentrarsi sul protagonista, Kazuya Kinoshita. Più volte ho pensato a quale aggettivo lo descrivesse meglio e, alla fine, credo di essere arrivato a una conclusione. Kazuya è, come direbbe il caro Italo Svevo, un inetto. Un buono a nulla, che non sa cosa fare della propria vita, capace solo di sbavare dietro a una ragazza che non se lo fila di striscio. Un classico delle romcom, direte voi. Vero, anzi verissimo. Eppure, per un motivo a me sconosciuto, nel corso degli episodi Kazuya comincia ad ottenere una certa popolarità tra le ragazze che lo circondano. Tant’è che una di loro gli si dichiara e i due si fidanzano. Ma tutte le avventure, specialmente amorose, che due ragazzi della loro età potrebbero fare vengono categoricamente escluse, perché il nostro caro Kazuya è perdutamente innamorato di una ragazza a noleggio. Insomma, la classica situazione de “il pane a chi non ha i denti”, che in questo caso diventa “il pane a chi preferisce spendere del denaro per stare con una ragazza, quando potrebbe farlo gratis”. Neanche la buona azione finale, fatta a fin di bene, riesce a redimerlo.
Abbastanza appagante la componente harem che, in alcuni frangenti, sfocia nell’ecchi. Mostrano il mostrabile e, alcune volte, anche di più. Merito della mente perversa di Kazuya. I pochi baci, che si scambiano i protagonisti nel corso della serie, sono soddisfacenti. Diciamo anche, però, che con quattro belle e avvenenti ragazze era difficile sbagliare. Ottimo il character design, semplice ma efficace, come sempre in questi casi. Buono, ma non eccelso il comparto musicale. Dimenticabili entrambe le opening, con la prima che ho trovato migliore della seconda.
Insomma, di motivi per non vedere questo anime ce ne sarebbero diversi, ma, innanzitutto, non sono nessuno per dirvi cosa dovete guardare e cosa no; in secondo luogo, è in fase di lavorazione la terza stagione, nella speranza che sia migliore delle due precedenti, la seconda in particolar modo e, quindi, nella speranza che si smuova qualcosa. Ma voci di corridoio mi riferiscono che il manga, da cui è tratto l’anime, segua questo filone di “nullità” per ancora parecchi capitoli. Quindi, a voi la scelta.
Appena ultimata la visione di questo anime, non saprei onestamente come definirlo o che aggettivo attribuirgli, ma voglio solo darvi un enorme consiglio. Parte come stupidissimo, nel vero senso della parola, ma guardate tutto il primo episodio e l'inizio del secondo, basterà questo per farvi capire se ne vale la pena o no. Stavo per 'droppare' dopo cinque minuti, mi sono costretto a guardare la fine del primo episodio e a proseguire col secondo. E tiene incollati. Anche per tutta la serie di fila. E non annoia, non l'avrei mai detto. A differenza di "Yahari Ore no Seishun Love Kome wa Machigatteiru", che nell'ultima stagione faceva venir da tagliarsi le vene. Non mi dilungherò su analisi e spiegazioni che già potete trovare in altre recensioni, mi limito quindi a un solo consiglio spassionato: guardate almeno tutto il primo episodio.
Voto: 7. Non ci avrei scommesso un euro, ma è bello.
Voto: 7. Non ci avrei scommesso un euro, ma è bello.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
È la classica commedia ricca di fraintendimenti.
Che dire del protagonista che non riesce mai, e sottolineo mai, a farsi avanti né con la sua ex Mami, che in un primo momento vorrebbe riconquistare, né con Chizuru, una ragazza a noleggio di cui si innamora? Il carattere di Mami è molto particolare, e mi chiedo cosa possa arrivare a fare in un'ipotetica seconda stagione.
A questi personaggi si aggiunge Ruka, che costringe Kazuya, il protagonista, a diventare il suo ragazzo. Quest'unione risulta leggermente forzata, ma all'interno della trama sembra funzionare.
Oltre all'insistente Ruka, un altro personaggio è Sumi, una ragazza timidissima che non riesce nemmeno a parlare di fronte a degli sconosciuti. Sumi è introdotta nell'undicesimo episodio, quindi quasi alla fine, ma non si sa nulla di lei, e quindi si tratta di un personaggio molto poco sviluppato, a cui è stato ritagliato uno spazietto all'interno di questa prima stagione. Spero che questo personaggio faccia maggiori apparizioni nella prossima stagione.
Kazuya è un personaggio che sembra cambiare nel corso degli episodi, ma in realtà rimane sempre lo stesso, dall'inizio alla fine, quando, dopo aver fatto una mezza dichiarazione a Chizuru, ritira subito quello che ha detto.
Posizionerei quest'anime nella media e, anche se non è il massimo, lo consiglierei.
Voto: 6,5/10
È la classica commedia ricca di fraintendimenti.
Che dire del protagonista che non riesce mai, e sottolineo mai, a farsi avanti né con la sua ex Mami, che in un primo momento vorrebbe riconquistare, né con Chizuru, una ragazza a noleggio di cui si innamora? Il carattere di Mami è molto particolare, e mi chiedo cosa possa arrivare a fare in un'ipotetica seconda stagione.
A questi personaggi si aggiunge Ruka, che costringe Kazuya, il protagonista, a diventare il suo ragazzo. Quest'unione risulta leggermente forzata, ma all'interno della trama sembra funzionare.
Oltre all'insistente Ruka, un altro personaggio è Sumi, una ragazza timidissima che non riesce nemmeno a parlare di fronte a degli sconosciuti. Sumi è introdotta nell'undicesimo episodio, quindi quasi alla fine, ma non si sa nulla di lei, e quindi si tratta di un personaggio molto poco sviluppato, a cui è stato ritagliato uno spazietto all'interno di questa prima stagione. Spero che questo personaggio faccia maggiori apparizioni nella prossima stagione.
Kazuya è un personaggio che sembra cambiare nel corso degli episodi, ma in realtà rimane sempre lo stesso, dall'inizio alla fine, quando, dopo aver fatto una mezza dichiarazione a Chizuru, ritira subito quello che ha detto.
Posizionerei quest'anime nella media e, anche se non è il massimo, lo consiglierei.
Voto: 6,5/10
Che dire su questo "Rent-a-Girlfriend"? Beh, è la solita commedia sentimentale che ormai è presente in ogni palinsesto stagionale, niente di più, niente di meno, una storia semplice, e devo dire inaspettatamente anche piuttosto piacevole, basata sul classico protagonista incapace circondato da diverse ragazze.
Tuttavia, per me la serie non raggiunge la sufficienza, per due motivi precisi: il primo indubbiamente è il protagonista, che, anche se supportato da un buon cast, non riesce proprio mai a scrollarsi di dosso quella piattezza e anonimato che lo caratterizzano dall'inizio alla fine, e anche quando il suo personaggio sembra pronto a una svolta, ecco che prontamente torna il solito "stupido" stereotipato di turno, che a mio modesto parere affossa pesantemente l'opera.
Il secondo motivo, probabilmente più soggettivo del precedente, è la presenza di dinamiche/coincidenze decisamente troppo forzate, in particolare nella relazione tra il protagonista e Chizuru, dove tra l'altro non mi è stato nemmeno completamente chiara la motivazione, o almeno la miccia che ha acceso la palese infatuazione tra i due, che personalmente ho trovato un po' a casaccio.
È un anime nella "norma", nulla di eccezionale ma nemmeno così tremendo: sinceramente, senza contare il protagonista, la serie è assolutamente sufficiente, dunque il mio voto risulta abbastanza soggettivo, e vi consiglio di darci almeno un'occhiata.
Voto finale: 5,5
Tuttavia, per me la serie non raggiunge la sufficienza, per due motivi precisi: il primo indubbiamente è il protagonista, che, anche se supportato da un buon cast, non riesce proprio mai a scrollarsi di dosso quella piattezza e anonimato che lo caratterizzano dall'inizio alla fine, e anche quando il suo personaggio sembra pronto a una svolta, ecco che prontamente torna il solito "stupido" stereotipato di turno, che a mio modesto parere affossa pesantemente l'opera.
Il secondo motivo, probabilmente più soggettivo del precedente, è la presenza di dinamiche/coincidenze decisamente troppo forzate, in particolare nella relazione tra il protagonista e Chizuru, dove tra l'altro non mi è stato nemmeno completamente chiara la motivazione, o almeno la miccia che ha acceso la palese infatuazione tra i due, che personalmente ho trovato un po' a casaccio.
È un anime nella "norma", nulla di eccezionale ma nemmeno così tremendo: sinceramente, senza contare il protagonista, la serie è assolutamente sufficiente, dunque il mio voto risulta abbastanza soggettivo, e vi consiglio di darci almeno un'occhiata.
Voto finale: 5,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler
“Kanojo, Okarishimasu”, conosciuto anche come “Rent-a-Girlfriend”, è l’adattamento anime dell’omonimo manga che ha riscosso e riscuote un elevato successo tra il pubblico giapponese e non solo.
Ammetto che non ho iniziato quest’anime perché realmente attratto dall’opera in sé, ma perché ero molto curioso su come sarebbe stato trattato il “fenomeno sociale” delle ragazze in affitto. Essendo io interessato a tutto ciò che riguarda nel bene e nel male il Paese del Sol Levante e conoscendo abbastanza bene il servizio in questione, ho deciso di dargli un’occhiata.
Pur immaginando che fosse un’opera commerciale, davvero non mi sarei immaginato di trovarmi di fronte un prodotto così pessimo.
La storia parla di Kazuya, uno studente universitario fuori sede, mantenuto dai genitori, e fin qui ci sta, è così per milioni di persone nel mondo. Lui però, dopo una delusione amorosa, spende i soldi che gli concedono i suoi genitori per una ragazza in affitto, che, va ricordato, costa non meno di cinquanta euro l'ora. E fin qui, finché si tratta di una volta sola che potrebbe aiutarlo a riprendersi, ci potrebbe anche stare. Succede però che lui, durante questo “appuntamento”, prima fa una sceneggiata in pubblico a caso, facendo fare una brutta figura alla ragazza fino a quel momento gentilissima, poi le mette a caso una recensione negativa. Una persona veramente pessima.
Dopo varie vicissitudini, lui inizia ad usare più spesso il servizio della ragazza in questione, perché non ha il coraggio di dire alla nonna che quella non è la sua vera ragazza, spendendo così, per vigliaccheria, centinaia di euro per volta (dei genitori). Kazuya però è ancora innamorato dell'ex, ma il suo non è tanto amore, ma è solo “ingrifato” e, pur di annusarla, si fa maltrattare, bistrattare e insultare pubblicamente. Dopo dodici episodi egli non solo non ha mai detto alla nonna che Chizuru, la ragazza in affitto, non è la sua vera ragazza, ma ha utilizzato il suo servizio nelle più disparate occasioni.
Nella seconda parte della serie trova un part-time, ma continua comunque a sperperare denaro, non solo per lui: in un’occasione paga anche il servizio di Chizuru (che è una classe S dell’agenzia, quindi una delle più costose) per diverse ore per “aiutare” un suo amico.
Un altro dettaglio che desidero aggiungere è il fatto che durante la serie ci viene più volte mostrato lui che si masturba. La stessa ending è un palese riferimento all’atto. Una feccia, poco altro da dire.
Il problema di questa serie però non è solo lui, ma l’intero cast di personaggi, anzi, l’intera popolazione giapponese all’interno di quest’opera. Non può esistere una statistica precisa di questo dato, ma il Giappone è noto per essere il Paese dove, per varie ragioni che non starò qui ad elencare, si consumano meno rapporti sessuali, e dove le persone tendono in generale a reprimere le proprie emozioni e a chiudersi in sé stesse. Qui viviamo invece in un Giappone dove tutte le persone sono arrapate a livelli allucinanti. Tutte le persone non hanno nient’altro in mente, se non il sesso. Ciò però non rimane solo nella mente delle persone, ma si ripercuote anche nelle loro azioni. Non appena infatti viene mostrata una qualsivoglia ragazza all’interno dell’anime, tutta la folla intorno inizia ad esclamare: “Guardate quanto è bella”, “Che gambe incredibili”, “Che bel seno”. Una continua reificazione del corpo femminile.
Oppure, nel caso in cui una ragazza si trovi con un ragazzo: “Non è super carina?!”, “Quello sarà il suo ragazzo?”, “Si tengono per mano”, “Avranno già fatto sesso?”.
Un dialogo medio tra personaggi uomini è invece: “A questo mondo la cosa più piacevole non è il sesso con la propria amata, ma la sega che ci si fa dopo averci fatto sesso”.
Le frasi che vi ho appena riportato appartengono all’episodio 10, perché me le ero segnate, ma in ogni episodio si trovano dialoghi di questo tipo.
Questa “libido esagerata” però non rimane solo nelle parole, ma purtroppo si ripercuote anche nelle azioni delle persone. Non parlo solo delle simpaticissime gag in cui il protagonista inciampa e si ritrova a palpare i seni delle malcapitate, ma nell’episodio 11 una ragazzina sta addirittura per venire violentata da un gruppo di ragazzi all’interno di una sala da bowling. Viene per fortuna salvata dal nostro protagonista che, però, due minuti dopo aver evitato che ella venisse violentata, si eccita perché lei sta mangiando il gelato...
Io ci trovo poco da ridere in tutto ciò, ma fate voi...
Rimanendo sempre in tema reati, neanche Kazuya si salva.
Come detto prima, il suo non lo considero amore, aveva un forte desiderio di andare a letto con la sua ex, mentre durante la serie sviluppa un’ossessione per Chizuru, che si trasforma in stalking vero e proprio.
Nell’episodio 8 accade che, mentre è in giro perché cerca lavoro, vede Chizuru insieme a un altro ragazzo... e si ingelosisce. Ricordiamo però che non solo i due non hanno alcun tipo di relazione, ma il lavoro di Chizuru è proprio quello della ragazza in affitto, quindi è normale vederla in compagnia di altri ragazzi. Fatto sta che il protagonista li pedina per tutta la giornata. A fine serata, si fa scoprire e si giustifica spiegandole tutte le fantasie assurde che si era fatto sul tipo, che si rivela alla fine essere comunque un suo collega di lavoro. Lei, dopo aver scoperto di essere stata seguita per tutto il giorno, non solo si arrabbia veramente poco, ma gli consegna anche il regalo di Natale. Come se non sia successo nulla.
E mi immagino tutti coloro a cui piace quest’opera ridere perché: “Ah ah ah, l’ha pedinata per ore e ore e poi si è fatto scoprire... ah ah, bravissima Chizuru che l’ha perdonato!”. No ragazzi, no. È un reato, è un messaggio sbagliatissimo che non ha niente a che fare con l’amore.
Come detto prima, il protagonista non è affatto l’unico personaggio pessimo della serie.
Proviamo a vederli un po’ uno a uno.
Mami: è assolutamente una feccia umana anche lei. Se però le azioni del protagonista hanno come obiettivo quello di mettere il suo organo sessuale in qualche buco, le azioni di Mami sono assolutamente immotivate e sembrano avere come scopo soltanto quello di tentare il protagonista, un giorno denigrandolo pubblicamente, un altro giorno invece baciandolo, perché... boh.
Ruka: è pazza, è completamente pazza. Se il protagonista e Mami sono fecce, lei invece è da rinchiudere in qualche istituto di cura. Anche lei è una ragazza in affitto, lavoro che ha intrapreso perché cercava una persona di cui innamorarsi. Non come le persone normali però, ma avvicinandosi a un ragazzo e guardando che valore gli dà il cardiofrequenzimetro del telefono... Il suo battito cardiaco aumenta quando si ritrova vicino al protagonista, che da quel momento diventa vittima delle ossessioni di questa ragazza, che arriva a ricattarlo pur di far sì che entrambi si mettano insieme. Una volta avvenuto il ricatto, non si accontenta e continua a tormentare le vite del protagonista (un po’ godo però...) e di Chizuru.
Chizuru: teoria vuole che sia l’unico personaggio che si salvi, sempre professionale nel suo lavoro, anche molto disponibile ad evitare situazione spiacevoli nella vita privata. Il suo difetto è però quello di dare troppa corda al protagonista e di non mandarlo mai a quel paese definitivamente, come nel pedinamento che ho descritto sopra. La mia speranza è che questo comportamento derivi da un fine economico, sono tanti infatti i soldi incassati dalla ragazza per mano di Kazuya, ma verso fine serie inizia a essere mostrato che potrebbe non essere così...
Sumi: ultima ragazza, non ha alcun difetto, se non il fatto di essere una ragazza, per via del suo carattere non adatta a fare il lavoro di ragazza in affitto. Il perché si ostini a farlo nonostante esistano tanti altri lavori part-time non si sa, penso quindi sia un personaggio buttato lì per mettere varietà nel cast e negli episodi. Kibe: amico del protagonista, si avvicinerebbe alla sufficienza, in quanto mena Kazuya perché resosi conto anche lui di quanto pessimo egli sia. Oltre a ciò, però, anche i suoi dialoghi difficilmente non contengono parole diverse da “sesso” e “seghe”.
Shun: terribile anche lui. Ragazzo che desidera tanto (come tutta la popolazione in quest’anime, c’è poco da fare) annusarla, l’errore sta però nel fatto che durante la serie decide di pagare una ragazza in affitto e di organizzare un appuntamento a quattro con Kazuya e Chizuru soltanto per ‘flexare’ la sua “nuova ragazza” e per guardare il sedere di entrambe mentre indossano leggings. Ovviamente il tutto finirà male.
La nonna di Kazuya: fissata anche lei con il sesso, crede veramente che uno come il nipote possa stare con Chizuru.
Perché allora questa seria gode di un buon successo? Non voglio fare cattive considerazione verso chi la apprezza, ma ritengo che una percentuale di consumatori medi di anime stagionali si identifichi un po’ nel protagonista e nel suo desiderio di avere una ragazza, e pertanto li divertono le situazioni che si vengono a creare. A volte invece ho letto: “Lo guardo solo per le waifu”. Quindi, in un certo senso ammettono anche loro indirettamente che sia brutto. Oltre al fatto che considerare waifu Mami e Ruka fa sì che anche chi lo guarda per le waifu sia in realtà uno di quelli che si identifica nel protagonista.
Dopo tutte le critiche mosse finora, c’è da dire che l’anime gode di un buon comparto tecnico.
Animazioni nella norma e disegni sempre attenti a rendere “apprezzabili” fisicamente i personaggi.
Regia invece un po’ banalotta, così come il comparto musicale. Si salva l’opening, carina la canzone delle the peggies. Complimenti vanno fatti anche ai doppiatori, che, con la loro bravura nel recitare e nell’immedesimarsi nei personaggi, hanno contribuito a renderli “più realistici”, facendomeli detestare ulteriormente.
I comparti sopracitati hanno contribuito positivamente alla valutazione, che arriva a 4/10.
“Kanojo, Okarishimasu”, conosciuto anche come “Rent-a-Girlfriend”, è l’adattamento anime dell’omonimo manga che ha riscosso e riscuote un elevato successo tra il pubblico giapponese e non solo.
Ammetto che non ho iniziato quest’anime perché realmente attratto dall’opera in sé, ma perché ero molto curioso su come sarebbe stato trattato il “fenomeno sociale” delle ragazze in affitto. Essendo io interessato a tutto ciò che riguarda nel bene e nel male il Paese del Sol Levante e conoscendo abbastanza bene il servizio in questione, ho deciso di dargli un’occhiata.
Pur immaginando che fosse un’opera commerciale, davvero non mi sarei immaginato di trovarmi di fronte un prodotto così pessimo.
La storia parla di Kazuya, uno studente universitario fuori sede, mantenuto dai genitori, e fin qui ci sta, è così per milioni di persone nel mondo. Lui però, dopo una delusione amorosa, spende i soldi che gli concedono i suoi genitori per una ragazza in affitto, che, va ricordato, costa non meno di cinquanta euro l'ora. E fin qui, finché si tratta di una volta sola che potrebbe aiutarlo a riprendersi, ci potrebbe anche stare. Succede però che lui, durante questo “appuntamento”, prima fa una sceneggiata in pubblico a caso, facendo fare una brutta figura alla ragazza fino a quel momento gentilissima, poi le mette a caso una recensione negativa. Una persona veramente pessima.
Dopo varie vicissitudini, lui inizia ad usare più spesso il servizio della ragazza in questione, perché non ha il coraggio di dire alla nonna che quella non è la sua vera ragazza, spendendo così, per vigliaccheria, centinaia di euro per volta (dei genitori). Kazuya però è ancora innamorato dell'ex, ma il suo non è tanto amore, ma è solo “ingrifato” e, pur di annusarla, si fa maltrattare, bistrattare e insultare pubblicamente. Dopo dodici episodi egli non solo non ha mai detto alla nonna che Chizuru, la ragazza in affitto, non è la sua vera ragazza, ma ha utilizzato il suo servizio nelle più disparate occasioni.
Nella seconda parte della serie trova un part-time, ma continua comunque a sperperare denaro, non solo per lui: in un’occasione paga anche il servizio di Chizuru (che è una classe S dell’agenzia, quindi una delle più costose) per diverse ore per “aiutare” un suo amico.
Un altro dettaglio che desidero aggiungere è il fatto che durante la serie ci viene più volte mostrato lui che si masturba. La stessa ending è un palese riferimento all’atto. Una feccia, poco altro da dire.
Il problema di questa serie però non è solo lui, ma l’intero cast di personaggi, anzi, l’intera popolazione giapponese all’interno di quest’opera. Non può esistere una statistica precisa di questo dato, ma il Giappone è noto per essere il Paese dove, per varie ragioni che non starò qui ad elencare, si consumano meno rapporti sessuali, e dove le persone tendono in generale a reprimere le proprie emozioni e a chiudersi in sé stesse. Qui viviamo invece in un Giappone dove tutte le persone sono arrapate a livelli allucinanti. Tutte le persone non hanno nient’altro in mente, se non il sesso. Ciò però non rimane solo nella mente delle persone, ma si ripercuote anche nelle loro azioni. Non appena infatti viene mostrata una qualsivoglia ragazza all’interno dell’anime, tutta la folla intorno inizia ad esclamare: “Guardate quanto è bella”, “Che gambe incredibili”, “Che bel seno”. Una continua reificazione del corpo femminile.
Oppure, nel caso in cui una ragazza si trovi con un ragazzo: “Non è super carina?!”, “Quello sarà il suo ragazzo?”, “Si tengono per mano”, “Avranno già fatto sesso?”.
Un dialogo medio tra personaggi uomini è invece: “A questo mondo la cosa più piacevole non è il sesso con la propria amata, ma la sega che ci si fa dopo averci fatto sesso”.
Le frasi che vi ho appena riportato appartengono all’episodio 10, perché me le ero segnate, ma in ogni episodio si trovano dialoghi di questo tipo.
Questa “libido esagerata” però non rimane solo nelle parole, ma purtroppo si ripercuote anche nelle azioni delle persone. Non parlo solo delle simpaticissime gag in cui il protagonista inciampa e si ritrova a palpare i seni delle malcapitate, ma nell’episodio 11 una ragazzina sta addirittura per venire violentata da un gruppo di ragazzi all’interno di una sala da bowling. Viene per fortuna salvata dal nostro protagonista che, però, due minuti dopo aver evitato che ella venisse violentata, si eccita perché lei sta mangiando il gelato...
Io ci trovo poco da ridere in tutto ciò, ma fate voi...
Rimanendo sempre in tema reati, neanche Kazuya si salva.
Come detto prima, il suo non lo considero amore, aveva un forte desiderio di andare a letto con la sua ex, mentre durante la serie sviluppa un’ossessione per Chizuru, che si trasforma in stalking vero e proprio.
Nell’episodio 8 accade che, mentre è in giro perché cerca lavoro, vede Chizuru insieme a un altro ragazzo... e si ingelosisce. Ricordiamo però che non solo i due non hanno alcun tipo di relazione, ma il lavoro di Chizuru è proprio quello della ragazza in affitto, quindi è normale vederla in compagnia di altri ragazzi. Fatto sta che il protagonista li pedina per tutta la giornata. A fine serata, si fa scoprire e si giustifica spiegandole tutte le fantasie assurde che si era fatto sul tipo, che si rivela alla fine essere comunque un suo collega di lavoro. Lei, dopo aver scoperto di essere stata seguita per tutto il giorno, non solo si arrabbia veramente poco, ma gli consegna anche il regalo di Natale. Come se non sia successo nulla.
E mi immagino tutti coloro a cui piace quest’opera ridere perché: “Ah ah ah, l’ha pedinata per ore e ore e poi si è fatto scoprire... ah ah, bravissima Chizuru che l’ha perdonato!”. No ragazzi, no. È un reato, è un messaggio sbagliatissimo che non ha niente a che fare con l’amore.
Come detto prima, il protagonista non è affatto l’unico personaggio pessimo della serie.
Proviamo a vederli un po’ uno a uno.
Mami: è assolutamente una feccia umana anche lei. Se però le azioni del protagonista hanno come obiettivo quello di mettere il suo organo sessuale in qualche buco, le azioni di Mami sono assolutamente immotivate e sembrano avere come scopo soltanto quello di tentare il protagonista, un giorno denigrandolo pubblicamente, un altro giorno invece baciandolo, perché... boh.
Ruka: è pazza, è completamente pazza. Se il protagonista e Mami sono fecce, lei invece è da rinchiudere in qualche istituto di cura. Anche lei è una ragazza in affitto, lavoro che ha intrapreso perché cercava una persona di cui innamorarsi. Non come le persone normali però, ma avvicinandosi a un ragazzo e guardando che valore gli dà il cardiofrequenzimetro del telefono... Il suo battito cardiaco aumenta quando si ritrova vicino al protagonista, che da quel momento diventa vittima delle ossessioni di questa ragazza, che arriva a ricattarlo pur di far sì che entrambi si mettano insieme. Una volta avvenuto il ricatto, non si accontenta e continua a tormentare le vite del protagonista (un po’ godo però...) e di Chizuru.
Chizuru: teoria vuole che sia l’unico personaggio che si salvi, sempre professionale nel suo lavoro, anche molto disponibile ad evitare situazione spiacevoli nella vita privata. Il suo difetto è però quello di dare troppa corda al protagonista e di non mandarlo mai a quel paese definitivamente, come nel pedinamento che ho descritto sopra. La mia speranza è che questo comportamento derivi da un fine economico, sono tanti infatti i soldi incassati dalla ragazza per mano di Kazuya, ma verso fine serie inizia a essere mostrato che potrebbe non essere così...
Sumi: ultima ragazza, non ha alcun difetto, se non il fatto di essere una ragazza, per via del suo carattere non adatta a fare il lavoro di ragazza in affitto. Il perché si ostini a farlo nonostante esistano tanti altri lavori part-time non si sa, penso quindi sia un personaggio buttato lì per mettere varietà nel cast e negli episodi. Kibe: amico del protagonista, si avvicinerebbe alla sufficienza, in quanto mena Kazuya perché resosi conto anche lui di quanto pessimo egli sia. Oltre a ciò, però, anche i suoi dialoghi difficilmente non contengono parole diverse da “sesso” e “seghe”.
Shun: terribile anche lui. Ragazzo che desidera tanto (come tutta la popolazione in quest’anime, c’è poco da fare) annusarla, l’errore sta però nel fatto che durante la serie decide di pagare una ragazza in affitto e di organizzare un appuntamento a quattro con Kazuya e Chizuru soltanto per ‘flexare’ la sua “nuova ragazza” e per guardare il sedere di entrambe mentre indossano leggings. Ovviamente il tutto finirà male.
La nonna di Kazuya: fissata anche lei con il sesso, crede veramente che uno come il nipote possa stare con Chizuru.
Perché allora questa seria gode di un buon successo? Non voglio fare cattive considerazione verso chi la apprezza, ma ritengo che una percentuale di consumatori medi di anime stagionali si identifichi un po’ nel protagonista e nel suo desiderio di avere una ragazza, e pertanto li divertono le situazioni che si vengono a creare. A volte invece ho letto: “Lo guardo solo per le waifu”. Quindi, in un certo senso ammettono anche loro indirettamente che sia brutto. Oltre al fatto che considerare waifu Mami e Ruka fa sì che anche chi lo guarda per le waifu sia in realtà uno di quelli che si identifica nel protagonista.
Dopo tutte le critiche mosse finora, c’è da dire che l’anime gode di un buon comparto tecnico.
Animazioni nella norma e disegni sempre attenti a rendere “apprezzabili” fisicamente i personaggi.
Regia invece un po’ banalotta, così come il comparto musicale. Si salva l’opening, carina la canzone delle the peggies. Complimenti vanno fatti anche ai doppiatori, che, con la loro bravura nel recitare e nell’immedesimarsi nei personaggi, hanno contribuito a renderli “più realistici”, facendomeli detestare ulteriormente.
I comparti sopracitati hanno contribuito positivamente alla valutazione, che arriva a 4/10.
Già dalla sigla si capisce dove andrà a parare la storia: a meno che non ci sia un impazzimento dell'autore, e visto anche il titolo, ci si aspetta di trovarsi davanti a uno shōjo con una componente dissacrante.
Kazuya Kinoshita è uno studente universitario appena lasciato dalla ragazza. Per superare lo sconforto e la solitudine, decide di usare un'app per noleggiare una ragazza. Conoscerà cosi Chizuru Ichinose (Mizuhara), anche lei studentessa universitaria, che, per pagarsi gli studi, non solo universitari, ha deciso di intraprendere questo lavoro. Oltre ad essere avvenente e dolce, la ragazza è anche super-professionale, infatti ha il massimo punteggio nelle recensioni dell'app, e con mestiere riuscirà a mettere fin troppo a suo agio l'impacciato Kazuya, il quale, sin dal primo appuntamento, comincerà a fraintendere sulla natura del loro rapporto. Da quel momento inizieranno tutta una serie di malintesi e coincidenze, che saranno il fil rouge della storia.
Il protagonista sembra un Godai di “Maison Ikkoku”, per la sua cronica insicurezza, ma con le “pulsioni” di Ataru Moroboshi. Questo ne fa di lui un personaggio grottesco, e sicuramente poco realistico. Inoltre il fatto che un ragazzo di vent'anni, tutti vissuti “in bianco”, diventi di colpo attraente per quattro ragazze "classe S" lascia un po' perplessi. Per non parlare delle continue coincidenze, spazio-temporali-parentali, che si susseguono, in quella che è una piccola cittadina di ventiquattro milioni di abitanti, con località turistiche annesse.
Kazuya ha due amici, Yoshiaki Kibe e Shun Kuribayashi, che non mancano mai di far pesare al protagonista il suo stato di zero gol messi a segno, mentre loro sono due veri latin lover.
Il personaggio Chizuru sembra ispirato alle geishe, ma adattato al ventunesimo secolo, mentre il rapporto tra i due ricorda “Il principe ranocchio", dove al posto della principessa c'è una ragazza in affitto, e al posto del ranocchio-principe uno studente universitario piuttosto smidollato.
Il personaggio della ragazza è ben caratterizzato, è buono il fatto che ci sia una personalità piuttosto forte sotto a quella sua maschera affabile e dolce. Lei sì che ogni tanto dà l’impressione di essere bipolare.
Anche Mami, la ex di Kazuya, ha un bel caratterino e a momenti sembra diabolica. Tuttavia in questa storia, più che di un triangolo, dobbiamo parlare di improbabile pentagono.
Nell'insieme considero questa prima stagione piacevole, ma non travolgente, con situazioni divertenti e altre irritanti. Il personaggio di lui si poteva fare con un po' più di carattere, per non renderlo uno zerbino ambulante con le ragazze, o al massimo gli si poteva dare un profilo bipolare con momenti di depressione, magari celati all'esterno, alternati a momenti di esaltazione. Sarebbe stato sicuramente più divertente.
Visto anche il comportamento degli altri personaggi, specie Mami e Yoshiaki Kibe, la frase di Chizuru: “Non esistono persone che non si sentono sole, semplicemente molti riescono a nasconderlo. Tutti riempiono con il lavoro, i fidanzati il vuoto che c’è nel loro animo”, sembra essere il messaggio nascosto che vuole mandare l’autore.
Che altro dire? Aspettiamo la prossima stagione!
Kazuya Kinoshita è uno studente universitario appena lasciato dalla ragazza. Per superare lo sconforto e la solitudine, decide di usare un'app per noleggiare una ragazza. Conoscerà cosi Chizuru Ichinose (Mizuhara), anche lei studentessa universitaria, che, per pagarsi gli studi, non solo universitari, ha deciso di intraprendere questo lavoro. Oltre ad essere avvenente e dolce, la ragazza è anche super-professionale, infatti ha il massimo punteggio nelle recensioni dell'app, e con mestiere riuscirà a mettere fin troppo a suo agio l'impacciato Kazuya, il quale, sin dal primo appuntamento, comincerà a fraintendere sulla natura del loro rapporto. Da quel momento inizieranno tutta una serie di malintesi e coincidenze, che saranno il fil rouge della storia.
Il protagonista sembra un Godai di “Maison Ikkoku”, per la sua cronica insicurezza, ma con le “pulsioni” di Ataru Moroboshi. Questo ne fa di lui un personaggio grottesco, e sicuramente poco realistico. Inoltre il fatto che un ragazzo di vent'anni, tutti vissuti “in bianco”, diventi di colpo attraente per quattro ragazze "classe S" lascia un po' perplessi. Per non parlare delle continue coincidenze, spazio-temporali-parentali, che si susseguono, in quella che è una piccola cittadina di ventiquattro milioni di abitanti, con località turistiche annesse.
Kazuya ha due amici, Yoshiaki Kibe e Shun Kuribayashi, che non mancano mai di far pesare al protagonista il suo stato di zero gol messi a segno, mentre loro sono due veri latin lover.
Il personaggio Chizuru sembra ispirato alle geishe, ma adattato al ventunesimo secolo, mentre il rapporto tra i due ricorda “Il principe ranocchio", dove al posto della principessa c'è una ragazza in affitto, e al posto del ranocchio-principe uno studente universitario piuttosto smidollato.
Il personaggio della ragazza è ben caratterizzato, è buono il fatto che ci sia una personalità piuttosto forte sotto a quella sua maschera affabile e dolce. Lei sì che ogni tanto dà l’impressione di essere bipolare.
Anche Mami, la ex di Kazuya, ha un bel caratterino e a momenti sembra diabolica. Tuttavia in questa storia, più che di un triangolo, dobbiamo parlare di improbabile pentagono.
Nell'insieme considero questa prima stagione piacevole, ma non travolgente, con situazioni divertenti e altre irritanti. Il personaggio di lui si poteva fare con un po' più di carattere, per non renderlo uno zerbino ambulante con le ragazze, o al massimo gli si poteva dare un profilo bipolare con momenti di depressione, magari celati all'esterno, alternati a momenti di esaltazione. Sarebbe stato sicuramente più divertente.
Visto anche il comportamento degli altri personaggi, specie Mami e Yoshiaki Kibe, la frase di Chizuru: “Non esistono persone che non si sentono sole, semplicemente molti riescono a nasconderlo. Tutti riempiono con il lavoro, i fidanzati il vuoto che c’è nel loro animo”, sembra essere il messaggio nascosto che vuole mandare l’autore.
Che altro dire? Aspettiamo la prossima stagione!
Eccomi qua a recensire uno degli anime più sopravvalutati e mediocri del 2020. "Rent a Girlfriend" è uno tra i peggiori anime che ho visto dell'intero 2020. Anziché conquistarmi (come ha fatto con la maggior parte della fanbase), mi ha genuinamente fatto divertire per il trash epico. Ma partiamo con ordine.
L'incipt di questo anime era più o meno originale, e poteva essere sfruttato per trattare delle ottime tematiche che si vedono in Giappone, ovvero quella di noleggiare una ragazza. Peccato che l'incipit venga sfruttato per trasformare l'opera nella solita love comedy 'cringe', banale e mediocre.
I personaggi sono piatti e stereotipati, con una caratterizzazione uguale a quella di una carta velina. Tralasciando Kazuya, un protagonista così idiota che mi ha fatto rivalutare Issei di "High School DxD", l'unico personaggio con un po' di realismo (anche se poco) è Mami, che fin da subito si rivela essere più o meno interessante. Gli altri personaggi sono tutti delle sagome di cartone, con le scimmie urlatrici al posto del cervello.
Il comparto tecnico è l'unica cosa decente dell'anime, con delle ottime animazioni e un character design veramente ottimo, anche se la regia è piuttosto mediocre. Il comparto sonoro è piuttosto carente, ma l'opening è piuttosto orecchiabile.
"Rent a Girlfriend" (buttate al vento le sue enormi potenzialità) è un anime che con il passare degli episodi ricade nel circolo vizioso del trash fine a sé stesso, e lo fa in maniera egregia. È un vero e proprio anime brutto, ma così brutto che lo rende godibile. Non vedo l'ora di vedermi il seguito, così potrò ridere a crepapelle per le 'trashate' che mi offrirà.
Voto: 3
L'incipt di questo anime era più o meno originale, e poteva essere sfruttato per trattare delle ottime tematiche che si vedono in Giappone, ovvero quella di noleggiare una ragazza. Peccato che l'incipit venga sfruttato per trasformare l'opera nella solita love comedy 'cringe', banale e mediocre.
I personaggi sono piatti e stereotipati, con una caratterizzazione uguale a quella di una carta velina. Tralasciando Kazuya, un protagonista così idiota che mi ha fatto rivalutare Issei di "High School DxD", l'unico personaggio con un po' di realismo (anche se poco) è Mami, che fin da subito si rivela essere più o meno interessante. Gli altri personaggi sono tutti delle sagome di cartone, con le scimmie urlatrici al posto del cervello.
Il comparto tecnico è l'unica cosa decente dell'anime, con delle ottime animazioni e un character design veramente ottimo, anche se la regia è piuttosto mediocre. Il comparto sonoro è piuttosto carente, ma l'opening è piuttosto orecchiabile.
"Rent a Girlfriend" (buttate al vento le sue enormi potenzialità) è un anime che con il passare degli episodi ricade nel circolo vizioso del trash fine a sé stesso, e lo fa in maniera egregia. È un vero e proprio anime brutto, ma così brutto che lo rende godibile. Non vedo l'ora di vedermi il seguito, così potrò ridere a crepapelle per le 'trashate' che mi offrirà.
Voto: 3
Vorrei scrivere una breve recensione su questa serie che tratta un tema particolare e cerca, nelle sue stranezze e differenze col normale, di andare parallelamente al genere commedia-romantico-harem che è sempre ben apprezzato, soprattutto se accompagnato da un character design di buon livello.
In questa stagione, specifico in quanto ne è già stata annunciata una seconda (per me scelta eccellente e quasi obbligata, osservando l'ampiezza dell'opera originale e le tempistiche di svolgimento di alcuni eventi), si è subito visto il motivo principale che ha portato grande fortuna a questo lavoro: le ragazze, da Chizuru, protagonista indiscussa, fino a quell'acida dell'ex ragazza.
Quest'opera per me è un quasi capolavoro, che raggiunge il top sotto molti punti di vista e che può piacere o non piacere a causa di personaggi non idealizzati, ma coerenti con caratteri e difficoltà reali. Un esempio è sicuramente il protagonista, un vero e proprio 'mollaccione' che dà quasi fastidio, ma che, all'interno dell'opera, in realtà sta proprio bene, sperando in una sua evoluzione verso la maturità.
La storia è molto carina, mai scontata, e porta anche esperienze o eventi nuovi rispetto al mondo anime, una piccola variazione simile a molti anime usciti ultimamente, vedi "Kaguya-sama" (seppur in modo molto più incisivo) o "Oregairu" (altro capolavoro). Le musiche anche sono molto carine, accompagnate da disegni spettacolari che sfociano in vignette meno accurate ma molto comiche.
Mi è piaciuta sotto molti punti di vista, e non do il massimo perché alcuni punti della storia mi hanno fatto snervare a livello personale, ma che, forse, permettono il saliscendi durante gli episodi. Non vedo l'ora di vedere questa seconda stagione e spero proprio che possano creare un'opera lunga negli anni che vada a conclusione, sperando che il manga compia realmente quello step decisivo verso una conclusione.
P.S. Se questo 'mollaccione' fosse stato meno molle, probabilmente avremmo avuto una storia pazzesca anche se più breve, ma, ahimè, voglio proprio vedere come si sarebbe comportato chiunque di noi!
In questa stagione, specifico in quanto ne è già stata annunciata una seconda (per me scelta eccellente e quasi obbligata, osservando l'ampiezza dell'opera originale e le tempistiche di svolgimento di alcuni eventi), si è subito visto il motivo principale che ha portato grande fortuna a questo lavoro: le ragazze, da Chizuru, protagonista indiscussa, fino a quell'acida dell'ex ragazza.
Quest'opera per me è un quasi capolavoro, che raggiunge il top sotto molti punti di vista e che può piacere o non piacere a causa di personaggi non idealizzati, ma coerenti con caratteri e difficoltà reali. Un esempio è sicuramente il protagonista, un vero e proprio 'mollaccione' che dà quasi fastidio, ma che, all'interno dell'opera, in realtà sta proprio bene, sperando in una sua evoluzione verso la maturità.
La storia è molto carina, mai scontata, e porta anche esperienze o eventi nuovi rispetto al mondo anime, una piccola variazione simile a molti anime usciti ultimamente, vedi "Kaguya-sama" (seppur in modo molto più incisivo) o "Oregairu" (altro capolavoro). Le musiche anche sono molto carine, accompagnate da disegni spettacolari che sfociano in vignette meno accurate ma molto comiche.
Mi è piaciuta sotto molti punti di vista, e non do il massimo perché alcuni punti della storia mi hanno fatto snervare a livello personale, ma che, forse, permettono il saliscendi durante gli episodi. Non vedo l'ora di vedere questa seconda stagione e spero proprio che possano creare un'opera lunga negli anni che vada a conclusione, sperando che il manga compia realmente quello step decisivo verso una conclusione.
P.S. Se questo 'mollaccione' fosse stato meno molle, probabilmente avremmo avuto una storia pazzesca anche se più breve, ma, ahimè, voglio proprio vedere come si sarebbe comportato chiunque di noi!
"Rent-a-Girlfriend" narra la storia di questo ragazzo, Kazuya, che, deluso in amore e veramente impacciato con le ragazze, appena mollato dalla sua fidanzata di nome Mami, decide di noleggiare una ragazza. Chizuru, ragazza che lavora in questo campo e molto quotata, si troverà invischiata con Kazuya nei suoi problemi quotidiani, così fingendo di essere la sua ragazza.
A mio giudizio, è uno dei miei anime preferiti nella stagione estiva 2020! Innanzitutto, vorrei elencare qualche difetto da non escludere: troppe coincidenze rendono abbastanza surreale gli avvenimenti; il protagonista, Kazuya, si comporta in maniera del tutto contraria a un ragazzo della sua età e, nonostante si trovi sempre in mezzo a tutte queste ragazze, non fa mai niente; la storia tra Kazuya e Chizuru è vincolata da problematiche palesemente inutili. Questi difetti possono rendere questo anime privo di senso, e non sono da tralasciare.
Parlando invece di come mai lo ho amato, devo dire immediatamente che la storia è molto intrigante, il comportamento di Mami, la ex del protagonista, è veramente imprevedibile, non si capisce se è gelosa o una super vipera, creando così colpi di scena molto intensi. Poi arriva anche Ruka, un'altra fuori di testa, a complicare la vita di questo povero ragazzo, rendendo il tutto ancor più divertente. Una puntata tira l'altra, devi subito vedere cosa succede in quella dopo, finisce sempre in momenti abbastanza critici.
I personaggi, a parte quello principale, sono molto curati e pieni di personalità. Su dodici puntate ho visto solo un episodio parlare di un suo amico, distaccato dalla storia e inutile. I momenti comici ti fanno ridere e i momenti emozionanti sono ordinari. Musiche molto belle e azzeccate.
Nel complesso, da vedere.
A mio giudizio, è uno dei miei anime preferiti nella stagione estiva 2020! Innanzitutto, vorrei elencare qualche difetto da non escludere: troppe coincidenze rendono abbastanza surreale gli avvenimenti; il protagonista, Kazuya, si comporta in maniera del tutto contraria a un ragazzo della sua età e, nonostante si trovi sempre in mezzo a tutte queste ragazze, non fa mai niente; la storia tra Kazuya e Chizuru è vincolata da problematiche palesemente inutili. Questi difetti possono rendere questo anime privo di senso, e non sono da tralasciare.
Parlando invece di come mai lo ho amato, devo dire immediatamente che la storia è molto intrigante, il comportamento di Mami, la ex del protagonista, è veramente imprevedibile, non si capisce se è gelosa o una super vipera, creando così colpi di scena molto intensi. Poi arriva anche Ruka, un'altra fuori di testa, a complicare la vita di questo povero ragazzo, rendendo il tutto ancor più divertente. Una puntata tira l'altra, devi subito vedere cosa succede in quella dopo, finisce sempre in momenti abbastanza critici.
I personaggi, a parte quello principale, sono molto curati e pieni di personalità. Su dodici puntate ho visto solo un episodio parlare di un suo amico, distaccato dalla storia e inutile. I momenti comici ti fanno ridere e i momenti emozionanti sono ordinari. Musiche molto belle e azzeccate.
Nel complesso, da vedere.