Sakigake!! Otoko Juku - The Movie
Finito di rivedere adesso... come non dare 10 a questo capolavoro! Ogni volta che lo riguardo mi fa tornare il buon umore.
Senza fare tanto spoiler, dico solo che il primo anno della Otokojuku in questo movie deve affrontare una sfida nuova estiva in America, e che Momo & Co. partono dall'azione iniziale per poi diramarsi in un susseguirsi di scazzottate in pieno stile Shonen Jump anni '80. Non mancano la violenza e le tecniche assurde presenti nel manga; per sottolinearne alcune, sono le tecniche classiche di ogni membro della Otokojuku del primo anno, come il Flash Piston Punch di J, lo 'scurreggione' di Toramaru, l'inno della bandiera di Hidemaro etc.
Il character design affidato al compianto sensei Masami Suda ("Hokuto no Ken") è una gioia per gli occhi, a mio umile avviso. Insomma, gag, superpoteri, bizzarria, ironia e violenza bruta tutto in un film, un'opera senza tempo evergreen che merita molto per me. Le OST, soprattutto l'ending "Cool Eyes", in una parola: stupende!
Quindi un 10 se lo merita tutto.
Senza fare tanto spoiler, dico solo che il primo anno della Otokojuku in questo movie deve affrontare una sfida nuova estiva in America, e che Momo & Co. partono dall'azione iniziale per poi diramarsi in un susseguirsi di scazzottate in pieno stile Shonen Jump anni '80. Non mancano la violenza e le tecniche assurde presenti nel manga; per sottolinearne alcune, sono le tecniche classiche di ogni membro della Otokojuku del primo anno, come il Flash Piston Punch di J, lo 'scurreggione' di Toramaru, l'inno della bandiera di Hidemaro etc.
Il character design affidato al compianto sensei Masami Suda ("Hokuto no Ken") è una gioia per gli occhi, a mio umile avviso. Insomma, gag, superpoteri, bizzarria, ironia e violenza bruta tutto in un film, un'opera senza tempo evergreen che merita molto per me. Le OST, soprattutto l'ending "Cool Eyes", in una parola: stupende!
Quindi un 10 se lo merita tutto.
Non c'è proprio pace, per gli intrepidi studenti della Otoko Juku. Non soltanto gli tocca sottostare alle bizzarrie del loro sistema scolastico e partecipare a sanguinolenti scontri con i loro compagni di scuola o teppisti e lottatori di tutto il mondo. Adesso sono stati invitati a un gioco non meno duro che li impegnerà non nell'amato Giappone, bensì negli Stati Uniti: un combattimento a squadre che li impegnerà contro un misterioso gruppo di lottatori americani chiamati 3S.
A farsi carico dell'impresa abbiamo il solito, impassibile, Momotaro, il rissoso Togashi, il bizzarro Toramaru, il pugile J che ritorna momentaneamente nella sua terra d'origine, il cervellone Tazawa, il piccolo teppistello Hidemaro, l'energico e allegro Matsuo e l'enorme e bonario Tsubakiyama. Riusciranno i nostri eroi a salvare la pelle e a tenere alto l'onore dei veri uomini del Sol Levante anche in terra straniera?
Uscito in contemporanea con la serie televisiva, questo lungometraggio cinematografico ispirato al manga di Akira Miyashita ne mantiene tutte le caratteristiche e l'ambivalenza. Il film presenta infatti diversi momenti di scoppiettante comicità, dovuti al cast tutto maschile alle prese con elementi frivoli come una vacanza o il rimorchio di belle ragazze in una spiaggia e a diversi tormentoni già presenti nella storia a cui fa riferimento, come la forte carica di stupidità che ammanta tutti i personaggi e le loro azioni. Tuttavia, ben presto si rivela anche essere una vicenda adrenalinica e ricca d'azione e combattimenti furiosi e originalissimi. Gli scontri che contrappongono il quartetto protagonista ai quattro combattenti dei 3S sono tutti diversi l'uno dall'altro, sia per il setting, sia per le modalità degli stessi, e non di rado scapperà allo spettatore una risata per via dell'assurdità del tutto, ma, come già l'originale Otoko Juku insegna, questi combattimenti sapranno anche essere sanguinosi, passionali, ricchi di suspense, drammaticità ed espressione di grandi valori quali il coraggio, la fiducia o la lealtà.
Non si preoccupino comunque i fans della vicenda originale, ci sarà spazio per tutti i personaggi, anche per quelli che lì finivano per passare in secondo piano. Ognuno degli otto prescelti per la missione avrà il suo momento, lo spazio per belle gags, per un combattimento o per una piccola ma piacevolissima introspezione.
È curiosa, anche in questo caso, l'ambivalenza della trama, che porta, ancora una volta, il Giappone e i virili araldi della sua tradizione a confrontarsi con l'Occidente, l'America e la modernità che avanza imponendo mode e comportamenti che rischiano di sopraffare le tradizioni. Stavolta il confronto però viene svolto a suon di pugni più che di prese in giro come avveniva nei primi episodi del fumetto e del cartone animato.
Il livello tecnico del lungometraggio si rivela essere molto più curato rispetto alle puntate televisive, con colori molto più brillanti, animazioni meglio realizzate e una splendida colonna sonora. Se la soundtrack della serie televisiva mescolava abilmente ritmi rock tipici degli anni '80 e dell'Occidente con sonorità più orientali e tradizionali, qui il comparto sonoro fa più palesemente il verso alla musica americana di quel periodo, regalandoci degli splendidi brani rock (su tutti la bellissima canzone portante "Cool eyes") che perfettamente si confanno alle luci dei grattacieli e degli aeroporti e alle spiagge della Florida in cui la storia è ambientata.
Di ottima fattura il doppiaggio, che mette in campo autentici fuoriclasse come Kenji Utsumi, Tessho Genda, Masaru Ikeda, Takeshi Aono e Kaneto Shiozawa per dar voce ai personaggi creati apposta per il film e ci fa ritrovare voci apprezzatissime nella serie televisiva, su tutte un Daisuke "Washi ga otokojuku jukuchou, Edajima Heihachi de aru!" Gouri, sempre possente e divertentissimo.
Il film per il cinema tratto da Otoko Juku non si discosta troppo, a livello di temi, dalla serie a cui fa riferimento, ma offre una efficace summa di tutte le sue peculiarità e bilancia in maniera ottimale comicità, azione e drammaticità, senza mai risultare poco curato in nessuno di questi aspetti o dare allo spettatore la sensazione di aver visto qualcosa di affrettato. È dunque un simpaticissimo modo, per chi già conosce la serie, per ritrovare personaggi amati coinvolti in una nuova, spassosa, avventura, ma è anche un buon banco di prova per chi volesse avvicinarsi a Otoko Juku. Si dovrà superare lo scoglio del giapponese, in quanto il film è inedito in Italia, ma ne varrà la pena, in quanto avremo a che fare con uno dei migliori, tra i molti film che solitamente si traggono dagli anime legati a Shonen Jump.
A farsi carico dell'impresa abbiamo il solito, impassibile, Momotaro, il rissoso Togashi, il bizzarro Toramaru, il pugile J che ritorna momentaneamente nella sua terra d'origine, il cervellone Tazawa, il piccolo teppistello Hidemaro, l'energico e allegro Matsuo e l'enorme e bonario Tsubakiyama. Riusciranno i nostri eroi a salvare la pelle e a tenere alto l'onore dei veri uomini del Sol Levante anche in terra straniera?
Uscito in contemporanea con la serie televisiva, questo lungometraggio cinematografico ispirato al manga di Akira Miyashita ne mantiene tutte le caratteristiche e l'ambivalenza. Il film presenta infatti diversi momenti di scoppiettante comicità, dovuti al cast tutto maschile alle prese con elementi frivoli come una vacanza o il rimorchio di belle ragazze in una spiaggia e a diversi tormentoni già presenti nella storia a cui fa riferimento, come la forte carica di stupidità che ammanta tutti i personaggi e le loro azioni. Tuttavia, ben presto si rivela anche essere una vicenda adrenalinica e ricca d'azione e combattimenti furiosi e originalissimi. Gli scontri che contrappongono il quartetto protagonista ai quattro combattenti dei 3S sono tutti diversi l'uno dall'altro, sia per il setting, sia per le modalità degli stessi, e non di rado scapperà allo spettatore una risata per via dell'assurdità del tutto, ma, come già l'originale Otoko Juku insegna, questi combattimenti sapranno anche essere sanguinosi, passionali, ricchi di suspense, drammaticità ed espressione di grandi valori quali il coraggio, la fiducia o la lealtà.
Non si preoccupino comunque i fans della vicenda originale, ci sarà spazio per tutti i personaggi, anche per quelli che lì finivano per passare in secondo piano. Ognuno degli otto prescelti per la missione avrà il suo momento, lo spazio per belle gags, per un combattimento o per una piccola ma piacevolissima introspezione.
È curiosa, anche in questo caso, l'ambivalenza della trama, che porta, ancora una volta, il Giappone e i virili araldi della sua tradizione a confrontarsi con l'Occidente, l'America e la modernità che avanza imponendo mode e comportamenti che rischiano di sopraffare le tradizioni. Stavolta il confronto però viene svolto a suon di pugni più che di prese in giro come avveniva nei primi episodi del fumetto e del cartone animato.
Il livello tecnico del lungometraggio si rivela essere molto più curato rispetto alle puntate televisive, con colori molto più brillanti, animazioni meglio realizzate e una splendida colonna sonora. Se la soundtrack della serie televisiva mescolava abilmente ritmi rock tipici degli anni '80 e dell'Occidente con sonorità più orientali e tradizionali, qui il comparto sonoro fa più palesemente il verso alla musica americana di quel periodo, regalandoci degli splendidi brani rock (su tutti la bellissima canzone portante "Cool eyes") che perfettamente si confanno alle luci dei grattacieli e degli aeroporti e alle spiagge della Florida in cui la storia è ambientata.
Di ottima fattura il doppiaggio, che mette in campo autentici fuoriclasse come Kenji Utsumi, Tessho Genda, Masaru Ikeda, Takeshi Aono e Kaneto Shiozawa per dar voce ai personaggi creati apposta per il film e ci fa ritrovare voci apprezzatissime nella serie televisiva, su tutte un Daisuke "Washi ga otokojuku jukuchou, Edajima Heihachi de aru!" Gouri, sempre possente e divertentissimo.
Il film per il cinema tratto da Otoko Juku non si discosta troppo, a livello di temi, dalla serie a cui fa riferimento, ma offre una efficace summa di tutte le sue peculiarità e bilancia in maniera ottimale comicità, azione e drammaticità, senza mai risultare poco curato in nessuno di questi aspetti o dare allo spettatore la sensazione di aver visto qualcosa di affrettato. È dunque un simpaticissimo modo, per chi già conosce la serie, per ritrovare personaggi amati coinvolti in una nuova, spassosa, avventura, ma è anche un buon banco di prova per chi volesse avvicinarsi a Otoko Juku. Si dovrà superare lo scoglio del giapponese, in quanto il film è inedito in Italia, ma ne varrà la pena, in quanto avremo a che fare con uno dei migliori, tra i molti film che solitamente si traggono dagli anime legati a Shonen Jump.