Queen's Blade: Rebellion
La quinta serie anime di "Queen's Blade", ovvero sia "Rebellion", si distacca nettamente da quelle che l'hanno preceduta. Basata sulla serie di libri con lo stesso titolo, "Rebellion" mette da parte quasi completamente il vecchio cast di eroine in favore di nuove guerriere: solo alcune delle vecchie guerriere ritornano, ma comunque ridisegnate e con un nuovo carattere.
La storia si svolge diverso tempo dopo quanto narrato nelle serie precedenti: Claudette, la nuova regina, governa con il pugno di ferro. La nuova protagonista è Annelotte, unica superstite di una famiglia di nobili caduta in disgrazia dopo che il suo territorio è stato conquistato dall'esercito della regina. Annelotte si mette dunque in viaggio come fuggitiva con l'intento di riuscire a sconfiggere la dittatrice. Nel suo viaggio incontra altre guerriere, alcune saranno sue alleate, e altre sue nemiche.
L'anime mantiene quelli che sono stati gli elementi di successo delle serie precedenti: dei discreti combattimenti tra bellissime donne e il tanto fanservice, anche se in misura minore rispetto a prima. La serie per qualità visiva e realizzazione tecnica non delude le aspettative, non facendo rimpiangere le serie precedenti, ma purtroppo lo stesso non si può dire per la storia e il nuovo cast di protagoniste.
La trama non entra mai nel vivo. Tutto si riduce ad Annelotte che nel corso del suo viaggio incontra altre guerriere che per un motivo o per un altro decidono di seguirla, affascinate dalla sua forza e bellezza. In pratica le si forma intorno un harem di ragazze che la chiamano affettuosamente "sorellona" e che di notte vogliono dormire nel suo stesso letto. Si va avanti così per tutti gli episodi. Solo alla fine la storia procede, ma rimane piuttosto deludente, anche perché ricalca quella delle prime due serie.
Le protagoniste anche, non riescono a far dimenticare le belle guerriere delle serie precedenti, che erano completamente su un altro livello. I nuovi personaggi non si fanno ricordare, alcuni come Liliana e Izumi fanno comparsate da un episodio solamente, risultando completamente inutili ai fini della storia. Le altre mostrano un po' di tette, alcune qualcosa in più (come Lunaluna), ma, tolto questo, sono poco caratterizzate e non riescono a ritagliarsi il giusto spazio all'interno della storia.
I combattimenti, inoltre, sono pochi e sbrigativi, ma soprattutto poco avvincenti. Anche il duello finale si risolve troppo velocemente. E non parliamo poi delle cose che restano in sospeso, in vista forse di un'altra serie ancora. Anche il fanservice, elemento cardine di tutto il marchio "Queen's Blade", non è per nulla soddisfacente.
A salvare la serie dalla bocciatura completa rimane la parte tecnica tra video e audio, grazie a disegni e animazioni ben fatte e un ottimo doppiaggio accompagnato da una buona colonna sonora.
Nel complesso la serie si lascia guardare, ma sembra quasi di vedere un altro anime e non il seguito di "Queen's Blade".
Preso a sé "Queen's Blade - Rebellion" non è proprio da buttare, qualcosa di buono c'è, ma data la fama del brand, il risultato è piuttosto deludente. La visione è consigliata solo ai fan più sfegatati del brand, ma senza farsi troppe aspettative.
La storia si svolge diverso tempo dopo quanto narrato nelle serie precedenti: Claudette, la nuova regina, governa con il pugno di ferro. La nuova protagonista è Annelotte, unica superstite di una famiglia di nobili caduta in disgrazia dopo che il suo territorio è stato conquistato dall'esercito della regina. Annelotte si mette dunque in viaggio come fuggitiva con l'intento di riuscire a sconfiggere la dittatrice. Nel suo viaggio incontra altre guerriere, alcune saranno sue alleate, e altre sue nemiche.
L'anime mantiene quelli che sono stati gli elementi di successo delle serie precedenti: dei discreti combattimenti tra bellissime donne e il tanto fanservice, anche se in misura minore rispetto a prima. La serie per qualità visiva e realizzazione tecnica non delude le aspettative, non facendo rimpiangere le serie precedenti, ma purtroppo lo stesso non si può dire per la storia e il nuovo cast di protagoniste.
La trama non entra mai nel vivo. Tutto si riduce ad Annelotte che nel corso del suo viaggio incontra altre guerriere che per un motivo o per un altro decidono di seguirla, affascinate dalla sua forza e bellezza. In pratica le si forma intorno un harem di ragazze che la chiamano affettuosamente "sorellona" e che di notte vogliono dormire nel suo stesso letto. Si va avanti così per tutti gli episodi. Solo alla fine la storia procede, ma rimane piuttosto deludente, anche perché ricalca quella delle prime due serie.
Le protagoniste anche, non riescono a far dimenticare le belle guerriere delle serie precedenti, che erano completamente su un altro livello. I nuovi personaggi non si fanno ricordare, alcuni come Liliana e Izumi fanno comparsate da un episodio solamente, risultando completamente inutili ai fini della storia. Le altre mostrano un po' di tette, alcune qualcosa in più (come Lunaluna), ma, tolto questo, sono poco caratterizzate e non riescono a ritagliarsi il giusto spazio all'interno della storia.
I combattimenti, inoltre, sono pochi e sbrigativi, ma soprattutto poco avvincenti. Anche il duello finale si risolve troppo velocemente. E non parliamo poi delle cose che restano in sospeso, in vista forse di un'altra serie ancora. Anche il fanservice, elemento cardine di tutto il marchio "Queen's Blade", non è per nulla soddisfacente.
A salvare la serie dalla bocciatura completa rimane la parte tecnica tra video e audio, grazie a disegni e animazioni ben fatte e un ottimo doppiaggio accompagnato da una buona colonna sonora.
Nel complesso la serie si lascia guardare, ma sembra quasi di vedere un altro anime e non il seguito di "Queen's Blade".
Preso a sé "Queen's Blade - Rebellion" non è proprio da buttare, qualcosa di buono c'è, ma data la fama del brand, il risultato è piuttosto deludente. La visione è consigliata solo ai fan più sfegatati del brand, ma senza farsi troppe aspettative.
Con questo nuovo capitolo della saga "Queen's Blade" si perde quasi completamente il filo conduttore con le vicende precedentemente narrate: qualche legame rimane, ma confuso e sbiadito, si saltano dei passaggi e non si capisce bene come si sia arrivati a certe conclusioni; i personaggi già noti sono mutati parecchio rispetto al passato, qualcuno anche in meglio, ma (tranne un paio di loro) relegati a ruoli abbastanza marginali. I nuovi personaggi stentano un po' a ingranare bene e su alcuni sembra essere stato svolto un lavoro di caratterizzazione molto più superficiale, poco ispirato e comunque meno intrigante. L'inquisitrice è uno dei nuovi personaggi, tra i meglio caratterizzati, e dovrebbe prendere il posto di Melpha (la suora): a livello di aspetto fisico abbiamo a che fare con una ragazza molto più bella e dalle forme decisamente più proporzionate, ma l'uso delle "pose sacre" viene enfatizzato decisamente troppo, riuscendo a cadere completamente nel blasfemo, legando tali pose sconce alla religione e a Cristo. Nelle serie precedenti tale pratica era già presente, ma veniva trattata in modo molto più marginale; qui si esagera, e ogni qual volta si ricorre alle "pose sacre" si cade nel cattivo gusto, anche se, fortunatamente, il peggio è relegato a un paio di episodi. Pur sembrando una sorta di psicopatica in preda a fanatismo religioso, la psicologia di questo personaggio, a conti fatti, potrebbe risultare tra le più intriganti.
"Rebellion" funziona a fasi alterne: inizialmente si fa una gran fatica ad accettare questi cambiamenti, i personaggi non sembrano essere all'altezza dei predecessori e neanche la trama sembra essere in grado di tenere vivo l'interesse, ma, fortunatamente, non sempre il buon giorno si vede dal mattino. Ci vuole un po' di tempo, bisogna pazientare un pochino, e alla fine i nuovi personaggi riescono a ritagliarsi la loro ragion d'essere, forse non proprio tutti, ma quelli più importanti sicuramente si. Ad alcuni ci si "affezionerà" abbastanza presto, altri strada facendo, come la protagonista stessa che, nelle prime fasi, sembrava un personaggio scialbo e scontato, ma che riserva sorprese intriganti e un carattere molto più affascinante di Reina, della quale si sono perse quasi completamente le tracce... almeno per ora. Altri personaggi non hanno avuto medesima fortuna, e mi chiedo cosa siano stati inseriti a fare dato che anche come riempitivo risultano alquanto insignificanti; parlo, per esempio, della pirata e della samurai. L'ex regina Aldra subisce invece un cambiamento decisamente interessante e inaspettato, non solo nell'aspetto, che diventa più maturo e quindi sensuale, ma soprattutto caratterialmente. Non è detto che questa svolta possa piacere a tutti; io l'ho trovata azzeccatissima, se non fosse per i due bizzarri e inappropriati compagni di storia che gli verranno affibbiati... peccato!
Doverosa menzione per la soundtrack, decisamente molto curata, con diversi brani ad effetto, tra i quali citerei l'ottima ending "Future is Serious".
Quest'ulteriore fase di "Queen's Blade" non pone fine ai fatti narrati, apparirà più che chiaro già ben prima di giungere alle battute finali; prepara invece la strada per un'altra serie e altri OAV che aspetterò con grande impazienza, sperando mantengano gli altissimi livelli delle serie precedenti. Le premesse sembrano eccellenti.
"Rebellion" funziona a fasi alterne: inizialmente si fa una gran fatica ad accettare questi cambiamenti, i personaggi non sembrano essere all'altezza dei predecessori e neanche la trama sembra essere in grado di tenere vivo l'interesse, ma, fortunatamente, non sempre il buon giorno si vede dal mattino. Ci vuole un po' di tempo, bisogna pazientare un pochino, e alla fine i nuovi personaggi riescono a ritagliarsi la loro ragion d'essere, forse non proprio tutti, ma quelli più importanti sicuramente si. Ad alcuni ci si "affezionerà" abbastanza presto, altri strada facendo, come la protagonista stessa che, nelle prime fasi, sembrava un personaggio scialbo e scontato, ma che riserva sorprese intriganti e un carattere molto più affascinante di Reina, della quale si sono perse quasi completamente le tracce... almeno per ora. Altri personaggi non hanno avuto medesima fortuna, e mi chiedo cosa siano stati inseriti a fare dato che anche come riempitivo risultano alquanto insignificanti; parlo, per esempio, della pirata e della samurai. L'ex regina Aldra subisce invece un cambiamento decisamente interessante e inaspettato, non solo nell'aspetto, che diventa più maturo e quindi sensuale, ma soprattutto caratterialmente. Non è detto che questa svolta possa piacere a tutti; io l'ho trovata azzeccatissima, se non fosse per i due bizzarri e inappropriati compagni di storia che gli verranno affibbiati... peccato!
Doverosa menzione per la soundtrack, decisamente molto curata, con diversi brani ad effetto, tra i quali citerei l'ottima ending "Future is Serious".
Quest'ulteriore fase di "Queen's Blade" non pone fine ai fatti narrati, apparirà più che chiaro già ben prima di giungere alle battute finali; prepara invece la strada per un'altra serie e altri OAV che aspetterò con grande impazienza, sperando mantengano gli altissimi livelli delle serie precedenti. Le premesse sembrano eccellenti.
Piccola premessa prima di iniziare questa recensione. Sono dell'idea che anche produzioni dichiaratamente appartenenti a generi non proprio "ortodossi", come possono essere ecchi o hentai, possano tranquillamente ambire a un voto lusinghiero, se, ovviamente, rispettano certi canoni e soddisfano certe aspettative. Ovviamente il 9 di un Clannad sarà qualcosa di nettamente diverso da un 9 concesso a un anime ecchi o hentai, per il semplice fatto che Clannad ha come target potenziale quasi tutta la platea dei fan di anime, mentre invece produzioni come questo "Queen's Blade: Rebellion" strizza l'occhio quasi esclusivamente ai maschietti in età prepuberale (e non solo...).
Analogamente però, se l'anime in esame non rispetta certi standard di qualità, riferiti alla sua categoria, non si può certo evitare di penalizzarlo con un voto negativo, come, già avrete visto, è successo a questa produzione.
Una serie di questa categoria, per forza di cose, deve poggiare, soprattutto, su tre cardini: trama, personaggi, fanservice. Ebbene, sono davvero spiacente di affermarlo, ma questo "Queen's blade: Rebellion", fallisce su tutti i fronti.
La trama, tra i tre punti fermi, era quello meno fondamentale, in un prodotto del genere; ebbene, gli sceneggiatori si sono impegnati ben poco, sfruttando e rielaborando il concetto di base dei precedenti Queen's Blade, proponendoci una trama piatta e a cui ben poco ci si interessa durante lo svolgersi degli eventi nei 12 episodi. Questo, per quanto non si potesse parlare di canovacci memorabili, nelle serie precedenti non era avvenuto, e l'interesse per le sorti del mondo di Q'sB era stato piuttosto vivo.
Veniamo ai personaggi, che sono davvero la nota più dolente del trittico succitato. Mentre nelle serie passate i personaggi avevano una loro psicologia ben precisa, una sorta di vero e proprio "marchio di fabbrica", le guerriere di Rebellion si alternano una dopo l'altra donandoci la propria dose di tette e chiappe con esuberante abbondanza, come da copione, ma senza lasciarci un ricordo particolare nessuna di esse, se si esclude l'inquisitrice (in negativo però, e dopo spiegherò perché) e Lunaluna, che effettivamente è un personaggio parecchio sopra le righe, anche per un anime come questo, e che quindi si ritaglia un proprio spazio ben definito. Le altre guerriere o fanno vere e proprie comparsate da un episodio o poco più, o si vedono spesso ma ce ne dimentichiamo subito, segno che gli autori hanno fatto un lavoro pessimo.
E, per ultimo, il fanservice, che dovrebbe essere il vero e proprio fiore all'occhiello di un anime ecchi, come questo. Ebbene, anche qui si passa da momenti in cui il fanservice è poco più marcato che in un "Sankarea" qualsiasi, a fasi in cui, viceversa, esso invece che generare un sottile piacere, fornisce soltanto un vero e proprio disturbo. Mi riferisco in particolare al personaggio dell'Inquisitrice, a cui avevo fatto cenno poco fa, che, dall'alto della sua posizione di alto prelato, utilizza un metodo di combattimento piuttosto singolare, composto da delle pose che dovrebbero essere spirituali, e viceversa sono qualcosa di molto carnale e mondano, come il bastone (fornito di croce in vetta all'asta) che l'Inquisitrice tiene tra le chiappe, simulando una lap dance piuttosto spinta, in posizione abbastanza sconcia, per profondere la guarigione alle guerriere alleate. Ora, io non sono certo un fervente cattolico, o tantomeno un bigotto, ma ho trovato quest'idea di voler mischiare il sacro e il profano - dove per profano immaginate qualcosa di molto più che "profano"... - piuttosto di cattivo gusto, se non in qualche caso, come quello citato poco fa, addirittura blasfemo e fastidioso.. Quindi, fate un po' voi.
Concludendo, se avevo apprezzato i primi due Q'sB, che avevano presentato dei momenti spinti, ma che mai mi avevano infastidito, scadendo in simil-pornografia o volgarità pura, e che mi avevano intrattenuto piacevolmente, a prescindere dai chilogrammi di ghiandole mammarie sparate sullo schermo, stavolta, in questo Rebellion, le idee sono poche e mal gestite, quando non sono proprio di pessimo gusto, come detto. Di conseguenza, pollice verso a quest'anime, e passare oltre. Decisamente ve lo sconsiglio.
Analogamente però, se l'anime in esame non rispetta certi standard di qualità, riferiti alla sua categoria, non si può certo evitare di penalizzarlo con un voto negativo, come, già avrete visto, è successo a questa produzione.
Una serie di questa categoria, per forza di cose, deve poggiare, soprattutto, su tre cardini: trama, personaggi, fanservice. Ebbene, sono davvero spiacente di affermarlo, ma questo "Queen's blade: Rebellion", fallisce su tutti i fronti.
La trama, tra i tre punti fermi, era quello meno fondamentale, in un prodotto del genere; ebbene, gli sceneggiatori si sono impegnati ben poco, sfruttando e rielaborando il concetto di base dei precedenti Queen's Blade, proponendoci una trama piatta e a cui ben poco ci si interessa durante lo svolgersi degli eventi nei 12 episodi. Questo, per quanto non si potesse parlare di canovacci memorabili, nelle serie precedenti non era avvenuto, e l'interesse per le sorti del mondo di Q'sB era stato piuttosto vivo.
Veniamo ai personaggi, che sono davvero la nota più dolente del trittico succitato. Mentre nelle serie passate i personaggi avevano una loro psicologia ben precisa, una sorta di vero e proprio "marchio di fabbrica", le guerriere di Rebellion si alternano una dopo l'altra donandoci la propria dose di tette e chiappe con esuberante abbondanza, come da copione, ma senza lasciarci un ricordo particolare nessuna di esse, se si esclude l'inquisitrice (in negativo però, e dopo spiegherò perché) e Lunaluna, che effettivamente è un personaggio parecchio sopra le righe, anche per un anime come questo, e che quindi si ritaglia un proprio spazio ben definito. Le altre guerriere o fanno vere e proprie comparsate da un episodio o poco più, o si vedono spesso ma ce ne dimentichiamo subito, segno che gli autori hanno fatto un lavoro pessimo.
E, per ultimo, il fanservice, che dovrebbe essere il vero e proprio fiore all'occhiello di un anime ecchi, come questo. Ebbene, anche qui si passa da momenti in cui il fanservice è poco più marcato che in un "Sankarea" qualsiasi, a fasi in cui, viceversa, esso invece che generare un sottile piacere, fornisce soltanto un vero e proprio disturbo. Mi riferisco in particolare al personaggio dell'Inquisitrice, a cui avevo fatto cenno poco fa, che, dall'alto della sua posizione di alto prelato, utilizza un metodo di combattimento piuttosto singolare, composto da delle pose che dovrebbero essere spirituali, e viceversa sono qualcosa di molto carnale e mondano, come il bastone (fornito di croce in vetta all'asta) che l'Inquisitrice tiene tra le chiappe, simulando una lap dance piuttosto spinta, in posizione abbastanza sconcia, per profondere la guarigione alle guerriere alleate. Ora, io non sono certo un fervente cattolico, o tantomeno un bigotto, ma ho trovato quest'idea di voler mischiare il sacro e il profano - dove per profano immaginate qualcosa di molto più che "profano"... - piuttosto di cattivo gusto, se non in qualche caso, come quello citato poco fa, addirittura blasfemo e fastidioso.. Quindi, fate un po' voi.
Concludendo, se avevo apprezzato i primi due Q'sB, che avevano presentato dei momenti spinti, ma che mai mi avevano infastidito, scadendo in simil-pornografia o volgarità pura, e che mi avevano intrattenuto piacevolmente, a prescindere dai chilogrammi di ghiandole mammarie sparate sullo schermo, stavolta, in questo Rebellion, le idee sono poche e mal gestite, quando non sono proprio di pessimo gusto, come detto. Di conseguenza, pollice verso a quest'anime, e passare oltre. Decisamente ve lo sconsiglio.