Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[ANIME] Sally la maga (Scadenza: 9/9/2015)
[ANIME] Kaleido Star (Scadenza: 13/9/2015)
[ANIME] Natsu no Arashi (Scadenza: 16/9/2015)
[ANIME] Softenni (Scadenza: 20/9/2015)
[MANGA] L'impero Romano (Scadenza: 9/9/2015)
[MANGA] Porompompin (Scadenza: 13/9/2015)
[MANGA] Crimson Wolf (Scadenza: 16/9/2015)
[LIVE] Rough (Scadenza: 9/9/2015)
[LIVE] Thermae Romae II (Scadenza: 13/9/2015)
[LIVE] Megaloman (Scadenza: 16/9/2015)
[GAME] Clannad (Visual Novel) (Scadenza: 9/9/2015)
[GAME] Mario Kart 8 (Scadenza: 13/9/2015)
[SERIAL] Xena, principessa guerriera (Scadenza: 9/9/2015)
[SERIAL] Tutto in famiglia (Scadenza: 13/9/2015)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con gli anime Queen's Blade, Special A e Shinmai maou no Testament.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Recensione di GianniGreed
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"Queen's Blade - Rurou no Senshi" è il titolo della prima serie anime del franchise "Queen's Blade".
L'anime è basato su una serie di game book pubblicati in Giappone, ed è un ecchi molto spinto dalle tinte fantasy. La storia vede per protagoniste diverse guerriere, tutte donne bellissime e molto 'perate', ognuna con le sue motivazioni, affrontare un viaggio verso la capitale del regno di Gainos e partecipare al "Queen's Blade", un torneo che si tiene ogni quattro anni, e che serve a incoronare la nuova regina. Le guerriere nel corso del viaggio si incontrano tra loro varie volte, spesso si scontrano, altre volte si alleano contro un nemico comune.
La serie ha una discreta trama, che, per quello che deve fare, funziona abbastanza bene, a patto di non aspettarsi roba alla "Berserk", diciamo. I combattimenti infatti sono tutti all'acqua di rose. Discretamente animati ma poco avvincenti, servono solo a mostrare quanta più carne nuda possibile, grazie ai colpi che le guerriere sferrano in punti strategici, tipo al seno, o al sedere. Non che comunque ci sia bisogno di aspettare i combattimenti per vedere qualcosa: le guerriere vanno sempre in giro mezze nude, il che è un po' ridicolo su un campo di battaglia dove ci si affronta con spade, pugnali e lance. Bisogna però chiudere un occhio, la serie non è da prendere troppo sul serio.
A differenza dei soliti ecchi, dove ci scappa la scena in cui si vedono le mutande delle protagoniste o ci scappa fuori qualche tetta, le protagoniste di "Queen's Blade" mostrano tutto fin da subito. L'evento raro è quello di vederle vestite. Insomma, in parole povere "Queen's Blade" è ecchi allo stato puro.
Ammetto di essere rimasto spiazzato all'inizio. Conoscevo la serie per la fama che aveva, ma i primi episodi con delle guerriere che combattono nude a colpi di spada mi avevano lasciato perplesso, e non riuscivo a prendere la cosa sul serio. Proseguendo mi sono reso conto di dover cambiare modo di pensare e guardare la serie con un occhio meno severo. "Queen's Blade" ha delle bellissime protagoniste, e le mostra in tutto il loro splendore, ed è questo che deve fare, è questo ciò che vuole chi si avvicina a una serie come questa: vedere belle ragazze combattere, meglio se nude.
Se volessi vedere i soliti uomini furiosi e in armatura mi sarei rivolto altrove. Da segnalare inoltre che nella serie non si vedono mai personaggi di sesso maschile, tranne che per pochi secondi, e la loro importanza è comunque nulla.
Ciò detto, "Queen's Blade" non è comunque solo 'tette e culi'. Ogni personaggio è ben caratterizzato, ha le sue motivazioni e obiettivi da compiere, e pian piano nella serie vengono svelati. Anche la macro trama che fa da sfondo acquisisce sempre più spessore nel corso degli episodi; di nuovo, non è nulla di troppo elaborato, ma basta per non annoiare e dare un senso al tutto.
Questa prima serie fa comunque solo da prologo alla storia, e il resto è ancora da vedere.
A tutto questo si aggiunge un buon comparto visivo, specialmente nel design delle ragazze (tranne qualche eccezione come Cattleya e il suo esagerato seno) e un altrettanto buono comparto audio, con una bella colonna sonora e un doppiaggio di alta qualità (divina Aya Hirano che doppia Nanael).
Se quindi siete appassionati di fantasy, di storie con guerrieri, elfi, spade e tutto il resto, ma soprattutto in cerca di un anime pieno di belle donne e che fa del fanservice e dell'ecchi il suo biglietto da visita, con "Queen's Blade" fate la scelta giusta.
L'anime è basato su una serie di game book pubblicati in Giappone, ed è un ecchi molto spinto dalle tinte fantasy. La storia vede per protagoniste diverse guerriere, tutte donne bellissime e molto 'perate', ognuna con le sue motivazioni, affrontare un viaggio verso la capitale del regno di Gainos e partecipare al "Queen's Blade", un torneo che si tiene ogni quattro anni, e che serve a incoronare la nuova regina. Le guerriere nel corso del viaggio si incontrano tra loro varie volte, spesso si scontrano, altre volte si alleano contro un nemico comune.
La serie ha una discreta trama, che, per quello che deve fare, funziona abbastanza bene, a patto di non aspettarsi roba alla "Berserk", diciamo. I combattimenti infatti sono tutti all'acqua di rose. Discretamente animati ma poco avvincenti, servono solo a mostrare quanta più carne nuda possibile, grazie ai colpi che le guerriere sferrano in punti strategici, tipo al seno, o al sedere. Non che comunque ci sia bisogno di aspettare i combattimenti per vedere qualcosa: le guerriere vanno sempre in giro mezze nude, il che è un po' ridicolo su un campo di battaglia dove ci si affronta con spade, pugnali e lance. Bisogna però chiudere un occhio, la serie non è da prendere troppo sul serio.
A differenza dei soliti ecchi, dove ci scappa la scena in cui si vedono le mutande delle protagoniste o ci scappa fuori qualche tetta, le protagoniste di "Queen's Blade" mostrano tutto fin da subito. L'evento raro è quello di vederle vestite. Insomma, in parole povere "Queen's Blade" è ecchi allo stato puro.
Ammetto di essere rimasto spiazzato all'inizio. Conoscevo la serie per la fama che aveva, ma i primi episodi con delle guerriere che combattono nude a colpi di spada mi avevano lasciato perplesso, e non riuscivo a prendere la cosa sul serio. Proseguendo mi sono reso conto di dover cambiare modo di pensare e guardare la serie con un occhio meno severo. "Queen's Blade" ha delle bellissime protagoniste, e le mostra in tutto il loro splendore, ed è questo che deve fare, è questo ciò che vuole chi si avvicina a una serie come questa: vedere belle ragazze combattere, meglio se nude.
Se volessi vedere i soliti uomini furiosi e in armatura mi sarei rivolto altrove. Da segnalare inoltre che nella serie non si vedono mai personaggi di sesso maschile, tranne che per pochi secondi, e la loro importanza è comunque nulla.
Ciò detto, "Queen's Blade" non è comunque solo 'tette e culi'. Ogni personaggio è ben caratterizzato, ha le sue motivazioni e obiettivi da compiere, e pian piano nella serie vengono svelati. Anche la macro trama che fa da sfondo acquisisce sempre più spessore nel corso degli episodi; di nuovo, non è nulla di troppo elaborato, ma basta per non annoiare e dare un senso al tutto.
Questa prima serie fa comunque solo da prologo alla storia, e il resto è ancora da vedere.
A tutto questo si aggiunge un buon comparto visivo, specialmente nel design delle ragazze (tranne qualche eccezione come Cattleya e il suo esagerato seno) e un altrettanto buono comparto audio, con una bella colonna sonora e un doppiaggio di alta qualità (divina Aya Hirano che doppia Nanael).
Se quindi siete appassionati di fantasy, di storie con guerrieri, elfi, spade e tutto il resto, ma soprattutto in cerca di un anime pieno di belle donne e che fa del fanservice e dell'ecchi il suo biglietto da visita, con "Queen's Blade" fate la scelta giusta.
Special A
4.0/10
Ci sono periodi in cui vengo pervasa dalla voglia di ricongiungermi al mio "io femminile", per cui accantono gli anime più violenti e impegnativi alla ricerca di qualcosa di fresco, spiritoso, leggero, romantico, che possa farmi scappare qualche sospiro. Credevo di trovarlo in "Special A", visto il tanto parlare di questa serie, ma dire che sono rimasta scottata è poco. Deludente, piatto, monotono: potrei anche terminare qui la recensione, ma non sono tipa da fare sconti, per cui elencherò passo passo le varie cose che mi hanno spinta a selezionare quel quattro lì in cima.
Primo: il doppiaggio. Io sono dannatamente fissata col doppiaggio, è la prima cosa che noto se non si tratta di un anime fansub. Brutto, chiassoso, pacchiano, banale. Uno dei peggiori, forse.
Secondo: i disegni. Cosa sono quelle? Pali della luce? Autostrade deserte ai confini del mare? Ah, no... sono gambe. Forse il fatto che i Giapponesi siano alti in media un metro e una Vigorsol li ha spinti a esagerare con le proporzioni, ma qui si rasenta il ridicolo. No, davvero, come si fa a guardare obbrobri simili? O i personaggi sono discendenti dei Watussi, o qualcuno non ha compreso le normali dimensioni del corpo umano, molto probabilmente la seconda. Alzando lo sguardo in alto, lungo le chilometriche gambe (attenti a non farvi venire il torcicollo, eh!), troviamo le facce, brutte e anonime come poche. Ho avuto molte difficoltà nel riuscire a distinguere i vari personaggi, se non fosse stato per il colore dei capelli sarebbe stato impossibile. Non si riesce a distinguere nemmeno il protagonista, figuriamoci! Eppure dovrebbe spiccare fra tutti, visto che è il classico belloccio con più soldi che cellule in corpo...!
Terzo: i personaggi. Irritanti, noiosi, scontati. Tante fotocopie di tanti personaggi meglio riusciti di altri anime indubbiamente migliori. Hikari, la protagonista, mi sembra un po' la bruttissima copia di Akane Tendo: inettitudine in cucina, sempre a menar mani, rivalità col protagonista maschile. E Kei, è almeno la brutta copia di Ranma Saotome? Macché, nemmeno quello! Magari sarebbe stato meglio riuscito! Un ragazzo disumano che gestisce aziende multimiliardarie, prende 250 su 100 a ogni esame a scuola, rompe le scatole a tutti e si dà tante arie. Ah, già, non riesce a far capire a Hikari di essere innamorato di lei. Geniale, il ragazzo! Tralasciamo gli altri: non ricordo nemmeno i loro nomi. C'è il classico tizio che mangia quanto un T. Rex, una tipa brava a cucinare (molto pallosa, migliore amica della protagonista), due fratelli gemelli (una finta muta, l'altro, muto, farebbe meglio a esserlo realment,e almeno eviteremmo vagonate di cretinate inutili in più da digerire) e un tipo che ama gli animali. Tanti tipi e tizie, insomma. Per non parlare degli antagonisti... Topo Gigio creerebbe più disagi! Pessimi.
Quarto: trama. Ci sono questi due ragazzi, in lotta tra loro fin da bambini. Lui vince sempre, lei perde e si arrabbia. Lui, super bello, intelligente e ricco è innamorato di lei, ma lei è troppo stupida per capirlo. Iniziano malintesi, pseudo problemi causati da individui completamente a caso. Non credo ci sia altro da aggiungere.
Quinto: ambientazione. Sono sicura che in molte scuole del Giappone una Special A (ovvero una classe riservata agli studenti migliori) esisterà davvero. Il problema è che tutti e sette i ragazzi della Special A non hanno nulla che li distingua dagli altri: non studiano mai, fanno sempre casino, non aprono libri ma incredibilmente sanno più cose dei docenti universitari e hanno una "memoria fotografica" che, chiamarla così, è riduttivo. Sembra che abbiano un processore Xeon al posto del cervello. Per giunta si lamentano se gli altri studenti (quelli che si ammazzano davvero sui libri, per capirci) li odiano, e passano anche per i cattivi...! Credo che la funzione principale della Special A dovrebbe essere fornire un ambiente adeguato allo studio in modo da permettere ai ragazzi privilegiati di usufruire di tecniche aggiuntive e incrementare le loro conoscenze in maniera autonoma. Loro invece prendono the e pasticcini, dormono e litigano, eppure hanno sempre il massimo. Sarà forse che uno di loro è niente meno che il figlio della preside? Misteri.
Credo di aver detto tutto... ah, dimenticavo. Le scenette comiche sono davvero pessime. Dopo ogni gag mi ritrovavo a pensare "Ah... dovrei ridere?"... e dire che sono una dalla risata facile che ama il demenziale! Non continuo oltre, rischierei di abbassare ulteriormente il voto. Quello che più mi brucia non è tanto la delusione, quanto la perdita di tempo. Davvero, ci sono centinaia di cose migliori da fare, come ad esempio giocare ai giochini stupidi di Facebook o guardare un video di animali che fanno versi strani su YouTube. Concludendo, sconsigliato. I veri shojou sono ben altri, diffidate dalle imitazioni!
Primo: il doppiaggio. Io sono dannatamente fissata col doppiaggio, è la prima cosa che noto se non si tratta di un anime fansub. Brutto, chiassoso, pacchiano, banale. Uno dei peggiori, forse.
Secondo: i disegni. Cosa sono quelle? Pali della luce? Autostrade deserte ai confini del mare? Ah, no... sono gambe. Forse il fatto che i Giapponesi siano alti in media un metro e una Vigorsol li ha spinti a esagerare con le proporzioni, ma qui si rasenta il ridicolo. No, davvero, come si fa a guardare obbrobri simili? O i personaggi sono discendenti dei Watussi, o qualcuno non ha compreso le normali dimensioni del corpo umano, molto probabilmente la seconda. Alzando lo sguardo in alto, lungo le chilometriche gambe (attenti a non farvi venire il torcicollo, eh!), troviamo le facce, brutte e anonime come poche. Ho avuto molte difficoltà nel riuscire a distinguere i vari personaggi, se non fosse stato per il colore dei capelli sarebbe stato impossibile. Non si riesce a distinguere nemmeno il protagonista, figuriamoci! Eppure dovrebbe spiccare fra tutti, visto che è il classico belloccio con più soldi che cellule in corpo...!
Terzo: i personaggi. Irritanti, noiosi, scontati. Tante fotocopie di tanti personaggi meglio riusciti di altri anime indubbiamente migliori. Hikari, la protagonista, mi sembra un po' la bruttissima copia di Akane Tendo: inettitudine in cucina, sempre a menar mani, rivalità col protagonista maschile. E Kei, è almeno la brutta copia di Ranma Saotome? Macché, nemmeno quello! Magari sarebbe stato meglio riuscito! Un ragazzo disumano che gestisce aziende multimiliardarie, prende 250 su 100 a ogni esame a scuola, rompe le scatole a tutti e si dà tante arie. Ah, già, non riesce a far capire a Hikari di essere innamorato di lei. Geniale, il ragazzo! Tralasciamo gli altri: non ricordo nemmeno i loro nomi. C'è il classico tizio che mangia quanto un T. Rex, una tipa brava a cucinare (molto pallosa, migliore amica della protagonista), due fratelli gemelli (una finta muta, l'altro, muto, farebbe meglio a esserlo realment,e almeno eviteremmo vagonate di cretinate inutili in più da digerire) e un tipo che ama gli animali. Tanti tipi e tizie, insomma. Per non parlare degli antagonisti... Topo Gigio creerebbe più disagi! Pessimi.
Quarto: trama. Ci sono questi due ragazzi, in lotta tra loro fin da bambini. Lui vince sempre, lei perde e si arrabbia. Lui, super bello, intelligente e ricco è innamorato di lei, ma lei è troppo stupida per capirlo. Iniziano malintesi, pseudo problemi causati da individui completamente a caso. Non credo ci sia altro da aggiungere.
Quinto: ambientazione. Sono sicura che in molte scuole del Giappone una Special A (ovvero una classe riservata agli studenti migliori) esisterà davvero. Il problema è che tutti e sette i ragazzi della Special A non hanno nulla che li distingua dagli altri: non studiano mai, fanno sempre casino, non aprono libri ma incredibilmente sanno più cose dei docenti universitari e hanno una "memoria fotografica" che, chiamarla così, è riduttivo. Sembra che abbiano un processore Xeon al posto del cervello. Per giunta si lamentano se gli altri studenti (quelli che si ammazzano davvero sui libri, per capirci) li odiano, e passano anche per i cattivi...! Credo che la funzione principale della Special A dovrebbe essere fornire un ambiente adeguato allo studio in modo da permettere ai ragazzi privilegiati di usufruire di tecniche aggiuntive e incrementare le loro conoscenze in maniera autonoma. Loro invece prendono the e pasticcini, dormono e litigano, eppure hanno sempre il massimo. Sarà forse che uno di loro è niente meno che il figlio della preside? Misteri.
Credo di aver detto tutto... ah, dimenticavo. Le scenette comiche sono davvero pessime. Dopo ogni gag mi ritrovavo a pensare "Ah... dovrei ridere?"... e dire che sono una dalla risata facile che ama il demenziale! Non continuo oltre, rischierei di abbassare ulteriormente il voto. Quello che più mi brucia non è tanto la delusione, quanto la perdita di tempo. Davvero, ci sono centinaia di cose migliori da fare, come ad esempio giocare ai giochini stupidi di Facebook o guardare un video di animali che fanno versi strani su YouTube. Concludendo, sconsigliato. I veri shojou sono ben altri, diffidate dalle imitazioni!
Shinmai Maou no Testament
6.5/10
"Shinmai Maou no Testament" è una di quelle serie che superano comodamente la sufficienza, ma faticano ad avere quella spintarella in più, che le porterebbe a un livello superiore. Bella, divertente e appassionante, ma un pochino troppo opaca per rimanere impressa fino in fondo.
Tale opera è uscita nel 2015 ed è composta da dodici episodi. Il genere è quello classico di azione, con demoni, angeli, magia, senza dimenticarci una buona dose di ecchi e harem. Insomma, un mix collaudato, che riprende a più riprese alcuni cliché tipici dell'animazione giapponese.
La storia inizia anche in modo originale, mostrando Basara e suo padre Jin in attesa, seduti comodamente in un family restaurant. Aspettano la loro nuova famiglia: due ragazze, figlie della nuova moglie di Jin. Basara è sorpreso di questo sorprendente e inaspettato avvenimento, ma rimarrà ancora più sbalordito quando scoprirà che una delle due sorelle sarà Mio Naruse, la ragazza che, per sbaglio, aveva visto in bagno un attimo prima. Insomma, le cose non iniziano proprio bene per la nuova famiglia. Jin, Basara, Mio e Maria, la sorellina più piccola, si trasferiscono a vivere insieme, ma ci vorrà del tempo prima di integrarsi. Tempo che, purtroppo, non hanno a disposizione. Jin, infatti, viene richiamato a lavoro ed è costretto a lasciare i tre ragazzi da soli. Niente di così strano (soprattutto per un anime), se non fosse che, appena andato via, Mio e Maria minacciano Basara al fine di cacciarlo di casa. In realtà sono demoni, anzi, Mio è la figlia dell'ultimo sovrano dei demoni. Ipnotizzano il ragazzo, così da farlo allontanare in modo pacifico, ma, stranamente, la loro magia non funziona su di lui,
Perché? Semplice, anche Basara e Jin hanno nascosto qualcosa alle due fanciulle: essi sono ex membri del villaggio degli eroi.
Detto questo, possiamo incominciare a descrivere pregi e difetti di "Shinmai Maou no Testament". Innanzitutto i personaggi: seppur carini e interessanti, brillano poco. Come già detto, riprendono molto gli stereotipi tipici degli anime, ma, in sé, non sarebbe un problema così insuperabile. Ciò che manca veramente è quella scintilla di personalità, che porta lo spettatore ad appassionarsi fino in fondo e a immedesimarsi in uno dei vari protagonisti. E questo non avviene.
Aggiungiamo poi che la storia non è proprio il massimo dell'originalità, e otteniamo così un'opera mediocre, che diverte, ma non più di tanto. Senza contare che, chissà per quale ragione, hanno avuto la pessima idea di creare un anime ecchi... censurato. Capisco un hentai, capisco i fasci di luce che celano gli arcani segreti del corpo femminile, ma per quale strana ragione si dovrebbero applicare raggi luminosi a coprire le mutandine (sempre e doverosamente in mostra), oppure, ancora peggio, figurine simpatiche, che nascondono completamente atti considerati "ecchi". Vuoi un "palpeggiamento", vuoi un massaggio provocante... ecco che, doverosamente, compare la toppa, che nasconde il tutto, alle volte coprendo l'intero schermo.
Capisco in alcuni momenti, ma, sinceramente, non vedo il senso di realizzare questo tipo di anime, che solitamente punta proprio su questi elementi, e censurarlo così violentemente.
La grafica in sé, per quel poco che si può vedere tra una censura e l'altra, non è neanche così sorprendente. Colori piuttosto vivaci e disegni semplici e poco curati. I personaggi mancano di profondità e spessore, e non solo caratteriale. Ci sono errorini di approssimazione e mancanza di dettagli, quelle piccole cose che aiutano ad accrescere la qualità di un anime.
Per quanto riguarda l'aspetto audio, non ci sono problemi particolari. Le musiche sono carine e il doppiaggio è buono, privo di sbavature eccessivamente evidenti.
Anche la regia non è da buttare, sebbene mantenga un'impostazione piuttosto statica e priva di chissà quali sviluppi sorprendenti. Anche i combattimenti non riescono ad entusiasmare moltissimo, a causa di un'eccessiva lentezza di movimenti e di una gestione dello scontro poco accattivante.
Forse sono stato un po' troppo severo nel giudicare "Shinmai Maou no Testament", ma ciò è derivato dalla mia delusione. Puntavo molto su questa serie, anche perché, come genere, è uno dei miei preferiti. Peccato che abbia deciso di mantenere un livello così mediocre e privo di brillantezza. Non ci si annoia durante la visione, e questo è un bene, ma non si rimane nemmeno estasiati.
Il finale è molto aperto, anche perché, in fin dei conti, è successo ben poco. Tuttavia la casa di produzione ha già annunciato una seconda stagione, che andrà in onda in ottobre. Attenderemo con ansia l'uscita, sperando magari in alcuni accorgimenti, volti a migliorare una serie che avrebbe ancora molto da comunicare e che, a mio avviso, avrebbe potuto farlo molto meglio.
Voto finale: 6 e mezzo
Tale opera è uscita nel 2015 ed è composta da dodici episodi. Il genere è quello classico di azione, con demoni, angeli, magia, senza dimenticarci una buona dose di ecchi e harem. Insomma, un mix collaudato, che riprende a più riprese alcuni cliché tipici dell'animazione giapponese.
La storia inizia anche in modo originale, mostrando Basara e suo padre Jin in attesa, seduti comodamente in un family restaurant. Aspettano la loro nuova famiglia: due ragazze, figlie della nuova moglie di Jin. Basara è sorpreso di questo sorprendente e inaspettato avvenimento, ma rimarrà ancora più sbalordito quando scoprirà che una delle due sorelle sarà Mio Naruse, la ragazza che, per sbaglio, aveva visto in bagno un attimo prima. Insomma, le cose non iniziano proprio bene per la nuova famiglia. Jin, Basara, Mio e Maria, la sorellina più piccola, si trasferiscono a vivere insieme, ma ci vorrà del tempo prima di integrarsi. Tempo che, purtroppo, non hanno a disposizione. Jin, infatti, viene richiamato a lavoro ed è costretto a lasciare i tre ragazzi da soli. Niente di così strano (soprattutto per un anime), se non fosse che, appena andato via, Mio e Maria minacciano Basara al fine di cacciarlo di casa. In realtà sono demoni, anzi, Mio è la figlia dell'ultimo sovrano dei demoni. Ipnotizzano il ragazzo, così da farlo allontanare in modo pacifico, ma, stranamente, la loro magia non funziona su di lui,
Perché? Semplice, anche Basara e Jin hanno nascosto qualcosa alle due fanciulle: essi sono ex membri del villaggio degli eroi.
Detto questo, possiamo incominciare a descrivere pregi e difetti di "Shinmai Maou no Testament". Innanzitutto i personaggi: seppur carini e interessanti, brillano poco. Come già detto, riprendono molto gli stereotipi tipici degli anime, ma, in sé, non sarebbe un problema così insuperabile. Ciò che manca veramente è quella scintilla di personalità, che porta lo spettatore ad appassionarsi fino in fondo e a immedesimarsi in uno dei vari protagonisti. E questo non avviene.
Aggiungiamo poi che la storia non è proprio il massimo dell'originalità, e otteniamo così un'opera mediocre, che diverte, ma non più di tanto. Senza contare che, chissà per quale ragione, hanno avuto la pessima idea di creare un anime ecchi... censurato. Capisco un hentai, capisco i fasci di luce che celano gli arcani segreti del corpo femminile, ma per quale strana ragione si dovrebbero applicare raggi luminosi a coprire le mutandine (sempre e doverosamente in mostra), oppure, ancora peggio, figurine simpatiche, che nascondono completamente atti considerati "ecchi". Vuoi un "palpeggiamento", vuoi un massaggio provocante... ecco che, doverosamente, compare la toppa, che nasconde il tutto, alle volte coprendo l'intero schermo.
Capisco in alcuni momenti, ma, sinceramente, non vedo il senso di realizzare questo tipo di anime, che solitamente punta proprio su questi elementi, e censurarlo così violentemente.
La grafica in sé, per quel poco che si può vedere tra una censura e l'altra, non è neanche così sorprendente. Colori piuttosto vivaci e disegni semplici e poco curati. I personaggi mancano di profondità e spessore, e non solo caratteriale. Ci sono errorini di approssimazione e mancanza di dettagli, quelle piccole cose che aiutano ad accrescere la qualità di un anime.
Per quanto riguarda l'aspetto audio, non ci sono problemi particolari. Le musiche sono carine e il doppiaggio è buono, privo di sbavature eccessivamente evidenti.
Anche la regia non è da buttare, sebbene mantenga un'impostazione piuttosto statica e priva di chissà quali sviluppi sorprendenti. Anche i combattimenti non riescono ad entusiasmare moltissimo, a causa di un'eccessiva lentezza di movimenti e di una gestione dello scontro poco accattivante.
Forse sono stato un po' troppo severo nel giudicare "Shinmai Maou no Testament", ma ciò è derivato dalla mia delusione. Puntavo molto su questa serie, anche perché, come genere, è uno dei miei preferiti. Peccato che abbia deciso di mantenere un livello così mediocre e privo di brillantezza. Non ci si annoia durante la visione, e questo è un bene, ma non si rimane nemmeno estasiati.
Il finale è molto aperto, anche perché, in fin dei conti, è successo ben poco. Tuttavia la casa di produzione ha già annunciato una seconda stagione, che andrà in onda in ottobre. Attenderemo con ansia l'uscita, sperando magari in alcuni accorgimenti, volti a migliorare una serie che avrebbe ancora molto da comunicare e che, a mio avviso, avrebbe potuto farlo molto meglio.
Voto finale: 6 e mezzo
Ma la delusione di Shinmai Maou no Testament da cosa è data? Dalle censure? Non so quanto ci si possa aspettare da un anime ecchi (molto) spinto, scolastico con tanto di demoni. Al di là del fatto che l'incipit: tizio ha una situazione fraintendibile con tizia → tizia odia tizio → tizio e tizia devono improvvisamente vivere assieme, mi sembra tutto fuorché originale lol
La seconda serie si spera migliori il prodotto complessivo.
Non ho ancora iniziato Testament, dalla recensione so un po' cosa aspettarmi, ma ho comunque intenzione di vederlo e farmi una mia opinione, dopotutto ho un debole per quel genere di anime
Lo stile (seppur Special A sia uscito prima) è quello di Last Game, ma credo che quest'ultimo sia assolutamente migliore.
Grazie per aver selezionato la mia recensione. Vorrei precisare che Shinmai Maou no Testament mi è piaciuto nel complesso, ma gli ho dato sei (che comunque non è una bocciatura) per il semplice fatto che mi aspettavo molto di più. L'OAV ha riacceso la mia passione ed ora aspetto con ansia la seconda stagione.
Per quanto riguarda Shinmaou non so quali aspettative uno potesse crearsi: è esattamente quello che appare guardando un paio di screenshot, un ecchi pesante con trama random facoltativa i cui 3/4 del budget vengon spesi per animare le bocce della protagonista.
Da sufficienza...[6]
Poi c'è anche da dire che ha la età...
Dio, Special A è uscito nel 2008: non era l'altro ieri ma nemmeno vent'anni fa lol
Io lo vidi proprio quando uscì in Italia e non mi piacque nemmeno allora, i personaggi erano uno più insopportabili dell'altro (il protagonista su tutti, lo avrei picchiato violentemente ogni volta che appariva) e non faceva nemmeno sorridere.
Mi è piaciuta la recensione su Queen's Blade, tra l'altro credo che 7 sia il massimo che un titolo così possa ambire.
Shinmai Maou no Testament non l'ho mai nemmeno preso in considerazione: mi aggrego a chi non capisce che tipo di aspettative uno ci possa aver fatto su
Ti paiono pochi 7 anni?
Io non ho 40 anni come qualche "flintstones" del sito..(neanche 30)
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