Rozen Maiden
"Passare il tempo pettinando le bambole" è un modo di dire che si sta affermando molto dalle nostre parti ultimamente e significa, approssimativamente, "oziare" o "perdere tempo". Chi ha coniato questo detto probabilmente non ha mai visto quest'anime: per il protagonista, infatti, la convivenza con Shinku e compagnia si rivelerà un'impresa terribilmente impegnativa.
Ho cominciato la visione di quest'anime attratto dalla valutazione decisamente lusinghiera data dagli altri utenti. Come capita spesso, anche in questo caso ero del tutto all'oscuro dell'argomento trattato e quando ho capito che si trattava di una "guerra fra bambole" sono rimasto decisamente interdetto. Presto, però, ho capito che c'era ben poco da restare perplessi: "Rozen Maiden", seppur basato su un'idea di base molto semplice - per certi versi addirittura infantile - si è dimostrato invece un anime validissimo, che unisce in sé divertimento, pathos e diversi motivi di riflessione.
Diamo un breve sguardo alla trama: Jun, a causa di un trauma su cui non mi dilungo per non spoilerare, è il classico hikikomori che passa in casa le sue giornate per evitare incontri con persone diverse dalla sua servile sorella. Il suo hobby è acquistare attraverso internet oggetti "magici" che si rivelano costantemente delle bufale e che con grande soddisfazione Jun rimanda al mittente dopo averne testato l'inutilità. A seguito di un'ordinazione un po' strana, però, Jun entra in possesso di Shinku, una bambola molto particolare: trattasi di un essere vivente che lega a sé il malcapitato con un anello per farne il suo servitore.
"Rozen Maiden" è un anime molto dolce, tanto che allo spettatore non sembrerebbe troppo strano se si sviluppasse una relazione tra l'umano e la bambola. La guerra per diventare Alice, invece, è forse la parte meno riuscita e più noiosa della storia: non ha nulla di veramente originale, ma sembra un remake-minestrone di altre battaglie viste altrove. Tuttavia essa fornisce un ottimo pretesto per parlare di temi come quello del consumismo e della sua propensione a far considerare spazzatura oggetti leggermente difettati o quello della discriminazione esistente fra creature simili. E, ovviamente, sono presenti molte delle tematiche sugli hikikomori, che ormai ben conosciamo e su cui non mi dilungherò.
In definitiva, "Rozen Maiden" è davvero un ottimo anime che mi sento di consigliare a tutti: credo, infatti, che possa essere il titolo adatto a soddisfare le esigenze di moltissimi tipi di palati. Dategli un'occhiata se avete un po' di tempo, potrebbe sorprendervi.
Ho cominciato la visione di quest'anime attratto dalla valutazione decisamente lusinghiera data dagli altri utenti. Come capita spesso, anche in questo caso ero del tutto all'oscuro dell'argomento trattato e quando ho capito che si trattava di una "guerra fra bambole" sono rimasto decisamente interdetto. Presto, però, ho capito che c'era ben poco da restare perplessi: "Rozen Maiden", seppur basato su un'idea di base molto semplice - per certi versi addirittura infantile - si è dimostrato invece un anime validissimo, che unisce in sé divertimento, pathos e diversi motivi di riflessione.
Diamo un breve sguardo alla trama: Jun, a causa di un trauma su cui non mi dilungo per non spoilerare, è il classico hikikomori che passa in casa le sue giornate per evitare incontri con persone diverse dalla sua servile sorella. Il suo hobby è acquistare attraverso internet oggetti "magici" che si rivelano costantemente delle bufale e che con grande soddisfazione Jun rimanda al mittente dopo averne testato l'inutilità. A seguito di un'ordinazione un po' strana, però, Jun entra in possesso di Shinku, una bambola molto particolare: trattasi di un essere vivente che lega a sé il malcapitato con un anello per farne il suo servitore.
"Rozen Maiden" è un anime molto dolce, tanto che allo spettatore non sembrerebbe troppo strano se si sviluppasse una relazione tra l'umano e la bambola. La guerra per diventare Alice, invece, è forse la parte meno riuscita e più noiosa della storia: non ha nulla di veramente originale, ma sembra un remake-minestrone di altre battaglie viste altrove. Tuttavia essa fornisce un ottimo pretesto per parlare di temi come quello del consumismo e della sua propensione a far considerare spazzatura oggetti leggermente difettati o quello della discriminazione esistente fra creature simili. E, ovviamente, sono presenti molte delle tematiche sugli hikikomori, che ormai ben conosciamo e su cui non mi dilungherò.
In definitiva, "Rozen Maiden" è davvero un ottimo anime che mi sento di consigliare a tutti: credo, infatti, che possa essere il titolo adatto a soddisfare le esigenze di moltissimi tipi di palati. Dategli un'occhiata se avete un po' di tempo, potrebbe sorprendervi.
Serie di dodici episodi molto leggera, ma allo stesso tempo ricca di significati reconditi, Rozen Maiden si rivela essere qualcosa “sui generis”, che attinge e assimila frammenti di varie impronte differenti e li cuce assieme con diligente pazienza, anche se in modo piuttosto inconcludente. Drammaticità, azione spicciola, forti toni gothic, una discreta, predominante dose di sovrannaturale e un’impronta fantastica fra il classico e lo stile prettamente nipponico si rivelano un mix vincente ai fini di estrapolare un’idea, una trama incentrata su qualcosa che ricorda per alcune intense sfumature il celeberrimo “Pinocchio” di Collodi.
I tratti distintivi paiono chiari fin da subito, limpidi e di natura quasi ancestrale: la ricerca della propria identità, del proprio “io”, è l’impulso predominante che spinge i protagonisti a intraprendere determinate scelte, un bisogno inevitabile da cui è impossibile fuggire.
Sebbene l’opera nel complesso non impressioni più di tanto a causa d’una moltitudine di eventi superflui, talvolta noiosi, e di un finale che di fatto non esiste (ma apre le porte ad una seconda serie), l’intera vicenda è una ovvia metafora del raggiungimento della tanto agognata felicità, l’impellente bisogno di cercare e trovare un posto nella società e nel mondo in cui si vive, meta ultima immateriale e astratta, capace di appagare lo spirito prima di qualsiasi impulso fisico.
Rozen Maiden parla infatti di sette misteriose e di inquietanti bambole di fattura meravigliosa, curate in ogni dettaglio, capaci di muoversi e di parlare come normali esseri umani e venute al mondo - o per meglio dire costruite - per dare vita a una vera e propria battaglia che le vedrà eliminarsi l’un l’altra in attesa di un’unica vincitrice, ricevente l’onore dal “padre”, figura ignota di cui si sa poco e niente, di trasformarsi in una ragazza in carne e ossa.
Tutto comincia quando a casa di un ragazzino di nome Jun Sakurada, adolescente con evidenti problemi familiari e che marina ormai la scuola da mesi, giunge un pacco misterioso assieme alla moltitudine di cianfrusaglie ch’egli è solito acquistare tramite internet. All’interno vi trova proprio una di queste bellissime bambole dalla pelle bianca come la porcellana, di rosso vestita, merletti e pizzo scarlatto, boccoli dorati e occhi chiarissimi. Il suo nome è Shinku e, una volta animatasi, coinvolgerà il povero e depresso Jun in quello che lei chiama “gioco di Alice”, ovvero l’intento di sconfiggere le altre bambole per ottenere il dono della Vita.
Ma chi è questo “padre” che a tutti gli effetti appare più un dio che un genitore, capace di creare esseri animati da una volontà propria, un’anima e dei sentimenti identici a quelli di un umano? E come possono queste misteriose bambole parlare, pensare e possedere sentimenti uguali a quelli di un essere umano?
Gli autori optano per una tendenza uniforme e radicale nel creare il design delle maiden, ovvero un appeal totalmente incentrato sul genere gothic lolita, che sebbene sia di ovvia tendenza non scredita l’opera ai fini di sfruttare la moda del momento, anzi, si rivela una scelta azzeccata e calza a pennello su soggetti simili.
Le bambole appaiono quindi curatissime nei dettagli, ricche di particolari e sfumature di colore, così come il resto della parte artistica di Rozen Maiden risulta di grandissimo spessore. Una colonna sonora all’altezza delle animazioni completa il quadro tecnico di alto livello e regala una profondità d’immagine e una fluidità come raramente se ne vedono in serie animate TV; la somma di tali addendi crea una visione d’insieme assolutamente accattivante, tuttavia in netto contrasto con alcune opzioni narrative e con una scelta piuttosto errata di condurre la vicenda.
Se l’idea di creare bambole misteriose, quasi spaventose nelle loro realistiche movenze nonché nel loro utilizzo di poteri sovrannaturali, si concretizza positivamente, altrettanto deludente è la piattezza di alcuni personaggi principali, per nulla approfonditi, rei di comportamenti che talvolta paiono frutto di azioni prive di senso o di scelte immotivate.
L’anime manca della tensione necessaria che sarebbe andata a nozze con le atmosfere dark che riesce a generare, propendendo per un andamento mediamente più leggero e spensierato rispetto a ciò che ci si poteva aspettare, tranne in alcuni frangenti dove il pathos ha un ritorno di fiamma quasi esagerato tanto da risultare troppo ostentato.
Probabilmente Rozen Maiden manca di quell’incisività che nei contenuti dimostra di possedere, ma che non sfoggia appieno. La serie è un’opera inconcludente e non conclusa, in attesa di una seconda parte che dovrebbe chiarire il tutto e regalare un finale degno di tale nome.
I tratti distintivi paiono chiari fin da subito, limpidi e di natura quasi ancestrale: la ricerca della propria identità, del proprio “io”, è l’impulso predominante che spinge i protagonisti a intraprendere determinate scelte, un bisogno inevitabile da cui è impossibile fuggire.
Sebbene l’opera nel complesso non impressioni più di tanto a causa d’una moltitudine di eventi superflui, talvolta noiosi, e di un finale che di fatto non esiste (ma apre le porte ad una seconda serie), l’intera vicenda è una ovvia metafora del raggiungimento della tanto agognata felicità, l’impellente bisogno di cercare e trovare un posto nella società e nel mondo in cui si vive, meta ultima immateriale e astratta, capace di appagare lo spirito prima di qualsiasi impulso fisico.
Rozen Maiden parla infatti di sette misteriose e di inquietanti bambole di fattura meravigliosa, curate in ogni dettaglio, capaci di muoversi e di parlare come normali esseri umani e venute al mondo - o per meglio dire costruite - per dare vita a una vera e propria battaglia che le vedrà eliminarsi l’un l’altra in attesa di un’unica vincitrice, ricevente l’onore dal “padre”, figura ignota di cui si sa poco e niente, di trasformarsi in una ragazza in carne e ossa.
Tutto comincia quando a casa di un ragazzino di nome Jun Sakurada, adolescente con evidenti problemi familiari e che marina ormai la scuola da mesi, giunge un pacco misterioso assieme alla moltitudine di cianfrusaglie ch’egli è solito acquistare tramite internet. All’interno vi trova proprio una di queste bellissime bambole dalla pelle bianca come la porcellana, di rosso vestita, merletti e pizzo scarlatto, boccoli dorati e occhi chiarissimi. Il suo nome è Shinku e, una volta animatasi, coinvolgerà il povero e depresso Jun in quello che lei chiama “gioco di Alice”, ovvero l’intento di sconfiggere le altre bambole per ottenere il dono della Vita.
Ma chi è questo “padre” che a tutti gli effetti appare più un dio che un genitore, capace di creare esseri animati da una volontà propria, un’anima e dei sentimenti identici a quelli di un umano? E come possono queste misteriose bambole parlare, pensare e possedere sentimenti uguali a quelli di un essere umano?
Gli autori optano per una tendenza uniforme e radicale nel creare il design delle maiden, ovvero un appeal totalmente incentrato sul genere gothic lolita, che sebbene sia di ovvia tendenza non scredita l’opera ai fini di sfruttare la moda del momento, anzi, si rivela una scelta azzeccata e calza a pennello su soggetti simili.
Le bambole appaiono quindi curatissime nei dettagli, ricche di particolari e sfumature di colore, così come il resto della parte artistica di Rozen Maiden risulta di grandissimo spessore. Una colonna sonora all’altezza delle animazioni completa il quadro tecnico di alto livello e regala una profondità d’immagine e una fluidità come raramente se ne vedono in serie animate TV; la somma di tali addendi crea una visione d’insieme assolutamente accattivante, tuttavia in netto contrasto con alcune opzioni narrative e con una scelta piuttosto errata di condurre la vicenda.
Se l’idea di creare bambole misteriose, quasi spaventose nelle loro realistiche movenze nonché nel loro utilizzo di poteri sovrannaturali, si concretizza positivamente, altrettanto deludente è la piattezza di alcuni personaggi principali, per nulla approfonditi, rei di comportamenti che talvolta paiono frutto di azioni prive di senso o di scelte immotivate.
L’anime manca della tensione necessaria che sarebbe andata a nozze con le atmosfere dark che riesce a generare, propendendo per un andamento mediamente più leggero e spensierato rispetto a ciò che ci si poteva aspettare, tranne in alcuni frangenti dove il pathos ha un ritorno di fiamma quasi esagerato tanto da risultare troppo ostentato.
Probabilmente Rozen Maiden manca di quell’incisività che nei contenuti dimostra di possedere, ma che non sfoggia appieno. La serie è un’opera inconcludente e non conclusa, in attesa di una seconda parte che dovrebbe chiarire il tutto e regalare un finale degno di tale nome.
Rozen Maiden in formato cartaceo venne creato nel 2002 dal noto duo Peach-Pit; a seguito fu proposto un validissimo anime diviso in due serie da 12 episodi ciascuna.
La trama vede Sakurada Jun (una sorta di Ikkikomori) imbattersi nelle fantastiche Rozen Maiden, bambole di leggendarie origini, alle quali molti stentano persino a credere. Le Rozen Maiden non sono bambole qualsiasi, l'aspetto è fantastico, sono curate tanto da sembrare vive... e in effetti lo sono, a modo loro.
Di Rozen Maiden in tutto ne furono create 7 anche se sarebbe più giusto affermare che siano solamente 6 e seguendo l'opera capirete il perché.
Esse sono venute al mondo con l'intendo di partecipare a una crudele lotta fratricida che dovrebbe portare la vincitrice a ottenere il titolo di "Alice", ossia la bambola perfetta, e grazie a ciò conquisterebbe anche la possibilità d'incontrare il proprio creatore, quello che loro definiscono "padre". Vi è una sorta di confronto tra creato e creatore che ricorda molto la morale di Blade Runner.
Tra di loro le Rozen Maiden si definiscono sorelle, tutte quante desiderano ardentemente incontrare il padre, ma c'è chi lo fa con un sentimento quasi misto a odio per averle destinate a tutto ciò; chi non prova altro che dolore; chi una sorta di indifferenza; chi non vuole assolutamente prendervi parte; chi non ha ancora capito che non si tratta di un semplice gioco. Ogni bambola ha dunque la sua caratterizzazione ben distinta.
Quale sarà la bambola vincitrice di questo crudele gioco?
Jun in tutto ciò avrà il compito di fare da medium, ossia, tramite una sorta di patto con una o più bambole, è in grado di fornire energia (a discapito della propria salute) alle bambole che hanno stipulato il patto con lui. Sarà all'altezza del compito?
E riuscirà a sconfiggere i blocchi che sin d'ora gli hanno impedito una vita normale come quella di tutti gli altri ragazzi?
A prescindere da chi sarà la vincitrice del "gioco di Alice" Jun uscirà sicuramente arricchito da questa fantastica e tuttavia dolorosa esperienza.
L'opera, a mio avviso, è da considerarsi un vero capolavoro del suo genere e mescola perfettamente fasi seriose a parti davvero esilaranti. I combattimenti sono molto ben realizzati e, soprattutto nello scontro finale, assai commoventi.
Rozen Maiden è un'opera che consiglierei a chiunque e rientra a pieno diritto tra i migliori anime che abbia avuto il piacere di seguire. A mio parere è imperdibile.
La trama vede Sakurada Jun (una sorta di Ikkikomori) imbattersi nelle fantastiche Rozen Maiden, bambole di leggendarie origini, alle quali molti stentano persino a credere. Le Rozen Maiden non sono bambole qualsiasi, l'aspetto è fantastico, sono curate tanto da sembrare vive... e in effetti lo sono, a modo loro.
Di Rozen Maiden in tutto ne furono create 7 anche se sarebbe più giusto affermare che siano solamente 6 e seguendo l'opera capirete il perché.
Esse sono venute al mondo con l'intendo di partecipare a una crudele lotta fratricida che dovrebbe portare la vincitrice a ottenere il titolo di "Alice", ossia la bambola perfetta, e grazie a ciò conquisterebbe anche la possibilità d'incontrare il proprio creatore, quello che loro definiscono "padre". Vi è una sorta di confronto tra creato e creatore che ricorda molto la morale di Blade Runner.
Tra di loro le Rozen Maiden si definiscono sorelle, tutte quante desiderano ardentemente incontrare il padre, ma c'è chi lo fa con un sentimento quasi misto a odio per averle destinate a tutto ciò; chi non prova altro che dolore; chi una sorta di indifferenza; chi non vuole assolutamente prendervi parte; chi non ha ancora capito che non si tratta di un semplice gioco. Ogni bambola ha dunque la sua caratterizzazione ben distinta.
Quale sarà la bambola vincitrice di questo crudele gioco?
Jun in tutto ciò avrà il compito di fare da medium, ossia, tramite una sorta di patto con una o più bambole, è in grado di fornire energia (a discapito della propria salute) alle bambole che hanno stipulato il patto con lui. Sarà all'altezza del compito?
E riuscirà a sconfiggere i blocchi che sin d'ora gli hanno impedito una vita normale come quella di tutti gli altri ragazzi?
A prescindere da chi sarà la vincitrice del "gioco di Alice" Jun uscirà sicuramente arricchito da questa fantastica e tuttavia dolorosa esperienza.
L'opera, a mio avviso, è da considerarsi un vero capolavoro del suo genere e mescola perfettamente fasi seriose a parti davvero esilaranti. I combattimenti sono molto ben realizzati e, soprattutto nello scontro finale, assai commoventi.
Rozen Maiden è un'opera che consiglierei a chiunque e rientra a pieno diritto tra i migliori anime che abbia avuto il piacere di seguire. A mio parere è imperdibile.
<i>Rozen Maiden</i> è uno di quei titoli che ingannano all'apparenza. Ovviamente non parlo soltanto della facciata grafica, che, presa a sé stante, non si distinguerebbe minimamente da quella di numerosi anime fantasy/lolicon di vario livello. Non si tratta, per l'appunto, di un anime essenzialmente fantasy, tanto meno di un lolicon. Non sono ragazzine ma bambole animate, le figure in primo piano in questo titolo, poste subito dopo quella del protagonista, un tipico ragazzo introverso e problematico, palese riflesso di una gioventù ingabbiata tra le mura domestiche e pressata dagli schemi.
Fin qui, e, nello specifico, dopo circa due-tre episodi visionati, il bilancio della situazione sembra già tratteggiato in modo indelebile. La trama appare insensata, i personaggi scialbi e la realizzazione inconsistente. Tutto ciò che bisogna fare è attendere. Difatti, tra alti e bassi, e a dispetto dei soliti riempitivi, le storie personali di Jun, delle Rozen Maiden e, in particolare, di Shinku, si rivelano sempre più interessanti e drammatiche. È il tono generale del clima che cambia quasi radicalmente, che rende possibili il maturare e lo svilupparsi di tematiche molto più profonde di quanto si attendesse. Ed è così che le bambole iniziano ad assumere un ruolo metaforico, tanto da relazionarsi e paragonarsi agli esseri umani. Come questi ultimi, le bambole si sfidano anche a costo di "morire", pur di migliorarsi, di prevalere, oppure si rassegnano ad essere abbandonate per sempre, gettate via come spazzatura, se si sentono difettate, prive di forze.
La relazione tra Jun (umano) e Shinku (bambola), apre infine la strada a nuovi auspici, garantiti dalla voglia di lottare per vivere, a prescindere dalle proprie debolezze. Il nocciolo, nonché il meglio, di <i>Rozen Maiden</i>, si concede indubbiamente nei momenti finali, d’intensità sopra la media.
Per quanto riguarda il fattore tecnico, non tutto è da buttare, ma è evidente che, sia il character design, sia i fondali che le animazioni, non entusiasmino affatto; riguardo al sonoro, però, è tutta un'altra storia: la soundtrack, molto valida, merita di essere annoverata tra i pregi del titolo.
Concludo consigliando quest'opera a chiunque cerchi un prodotto leggero e divertente, che sappia allo stesso tempo custodire messaggi maturi.
Fin qui, e, nello specifico, dopo circa due-tre episodi visionati, il bilancio della situazione sembra già tratteggiato in modo indelebile. La trama appare insensata, i personaggi scialbi e la realizzazione inconsistente. Tutto ciò che bisogna fare è attendere. Difatti, tra alti e bassi, e a dispetto dei soliti riempitivi, le storie personali di Jun, delle Rozen Maiden e, in particolare, di Shinku, si rivelano sempre più interessanti e drammatiche. È il tono generale del clima che cambia quasi radicalmente, che rende possibili il maturare e lo svilupparsi di tematiche molto più profonde di quanto si attendesse. Ed è così che le bambole iniziano ad assumere un ruolo metaforico, tanto da relazionarsi e paragonarsi agli esseri umani. Come questi ultimi, le bambole si sfidano anche a costo di "morire", pur di migliorarsi, di prevalere, oppure si rassegnano ad essere abbandonate per sempre, gettate via come spazzatura, se si sentono difettate, prive di forze.
La relazione tra Jun (umano) e Shinku (bambola), apre infine la strada a nuovi auspici, garantiti dalla voglia di lottare per vivere, a prescindere dalle proprie debolezze. Il nocciolo, nonché il meglio, di <i>Rozen Maiden</i>, si concede indubbiamente nei momenti finali, d’intensità sopra la media.
Per quanto riguarda il fattore tecnico, non tutto è da buttare, ma è evidente che, sia il character design, sia i fondali che le animazioni, non entusiasmino affatto; riguardo al sonoro, però, è tutta un'altra storia: la soundtrack, molto valida, merita di essere annoverata tra i pregi del titolo.
Concludo consigliando quest'opera a chiunque cerchi un prodotto leggero e divertente, che sappia allo stesso tempo custodire messaggi maturi.
<b>[ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER]</b>
Rozen Maiden è una serie carina e che si guarda con piacere. Non si tratta certo di un capolavoro, né la trama presenta spunti particolarmente interessanti, ma come passatempo è un buon prodotto.
In certi momenti sembra di avere a che fare con un prodotto orientato decisamente verso un pubblico giovane, anche se alcuni spunti, qua e là appaiono interessanti; ma non abbastanza interessanti, né abbastanza approfonditi, da farmi dare un voto particolarmente alto.
Sono, tuttavia, trattati in maniera abbastanza approfondita i due personaggi principali. Quello umano, piuttosto immaturo, anche se alla fine pare esserci un minimo di riscatto, è un ragazzino complessato e si chiama Jun. Egli è affetto da una sindrome da “recluso al mondo”, tanto da non andare nemmeno a scuola.
La bambola che trova, anzi, che acquista per caso, ossia Shinku, oltre ad essere boriosa, aristocratica ed a comportarsi come una principessa viziata, palesa comunque una maturità forse superiore a quella di tutti gli altri personaggi della serie (in particolare rispetto alle altre bambole). Alla fine, infatti, sarà lei ad aiutare il suo “servitore” ad uscire dal proprio isolamento.
Sostanzialmente, si ha una trama principale, ossia la lotta tra le bambole, ed una sottotrama costituita dai problemi psicologici del ragazzino. Shinku affronterà le due situazioni con abilità.
Rozen Maiden è una serie carina e che si guarda con piacere. Non si tratta certo di un capolavoro, né la trama presenta spunti particolarmente interessanti, ma come passatempo è un buon prodotto.
In certi momenti sembra di avere a che fare con un prodotto orientato decisamente verso un pubblico giovane, anche se alcuni spunti, qua e là appaiono interessanti; ma non abbastanza interessanti, né abbastanza approfonditi, da farmi dare un voto particolarmente alto.
Sono, tuttavia, trattati in maniera abbastanza approfondita i due personaggi principali. Quello umano, piuttosto immaturo, anche se alla fine pare esserci un minimo di riscatto, è un ragazzino complessato e si chiama Jun. Egli è affetto da una sindrome da “recluso al mondo”, tanto da non andare nemmeno a scuola.
La bambola che trova, anzi, che acquista per caso, ossia Shinku, oltre ad essere boriosa, aristocratica ed a comportarsi come una principessa viziata, palesa comunque una maturità forse superiore a quella di tutti gli altri personaggi della serie (in particolare rispetto alle altre bambole). Alla fine, infatti, sarà lei ad aiutare il suo “servitore” ad uscire dal proprio isolamento.
Sostanzialmente, si ha una trama principale, ossia la lotta tra le bambole, ed una sottotrama costituita dai problemi psicologici del ragazzino. Shinku affronterà le due situazioni con abilità.
Rozen Maiden è un anime prodotto dallo studio Nomad e tratto dal manga realizzato dal duo PEACH-PIT, in totale ci sono due serie, di 12 episodi ciascuna, e un oav dedicato al rapporto tra Sugintou e Shinku.
La trama grosso modo segue due filoni, da una parte troviamo la storia riguardante le Rozen Maiden, “bambole” costruite dall'artigiano Rozen nel vano tentativo di realizzare la ragazza perfetta, i suoi tentativi si rivelano però un fallimento e proprio per raggiungere questo scopo alle Rozen non resta che cimentarsi nell'Alice game, l'unica via per raggiungere la tanto agognata perfezione e quindi rivedere il padre, ma allo stesso tempo un "gioco" estremamente crudele che costringe le “sorelle” a lottare tra di loro fino alla “morte”. Tema secondario invece è quello degli Hikikomori, Jun, il protagonista umano destinato a diventare il medium di Shinku, rientra perfettamente in questa categoria vivendo segregato in casa accudito solo dalla sorella maggiore Nori in un clima tutt’altro che sereno. Le autrici imprimono a questa problematica una particolare visione, la loro intenzione non è tanto quella di condannare la pratica in se quanto soffermarsi sulle ragioni che spingono Jun, e più in generale molti ragazzi giapponesi, all'auto segregazione, portando avanti in tal modo un discorso che sembra più che altro puntare il dito verso una società propensa a ripudiare tutto ciò che è "diverso". Le due storie viaggiano parallele intrecciandosi a vicenda in una sorta di parallelismo in cui da un lato troviamo le Rozen costrette a sfidarsi nell'Alice game dall’altro un Jun intento ad affrontare le sue paure, alternando momenti comici e tristi, ma in generale risulta evidente come ogni protagonista cambi nel corso della storia sforzandosi di affermare la propria individualità, Jun verso la società mentre le Rozen verso il loro destino che sembra esser vincolato al gioco di Alice.
L’anime non è esattamente un capolavoro quanto a realizzazione, forse il mio giudizio risente della lettura del manga, però, se in questo le autrici raggiungono punte incredibili con disegni splenditi e artistici, non altrettanto può dire dell’anime che nondimeno nel complesso appare più che dignitoso.
Pertanto consiglio vivamente la visione di questa serie, a dire il vero suggerisco ancor di più la lettura dello splendido manga edito in Italia dalla Flashbook, la storia in effetti sembra simile all’inizio ma dopo i primi volumi si assiste ad un sensibile divario che giunge ad una quasi totale divergenza in Traumend ( la seconda serie ), e, come di solito accade in questi casi, il manga risulta più coerente e completo a livello di trama.
La trama grosso modo segue due filoni, da una parte troviamo la storia riguardante le Rozen Maiden, “bambole” costruite dall'artigiano Rozen nel vano tentativo di realizzare la ragazza perfetta, i suoi tentativi si rivelano però un fallimento e proprio per raggiungere questo scopo alle Rozen non resta che cimentarsi nell'Alice game, l'unica via per raggiungere la tanto agognata perfezione e quindi rivedere il padre, ma allo stesso tempo un "gioco" estremamente crudele che costringe le “sorelle” a lottare tra di loro fino alla “morte”. Tema secondario invece è quello degli Hikikomori, Jun, il protagonista umano destinato a diventare il medium di Shinku, rientra perfettamente in questa categoria vivendo segregato in casa accudito solo dalla sorella maggiore Nori in un clima tutt’altro che sereno. Le autrici imprimono a questa problematica una particolare visione, la loro intenzione non è tanto quella di condannare la pratica in se quanto soffermarsi sulle ragioni che spingono Jun, e più in generale molti ragazzi giapponesi, all'auto segregazione, portando avanti in tal modo un discorso che sembra più che altro puntare il dito verso una società propensa a ripudiare tutto ciò che è "diverso". Le due storie viaggiano parallele intrecciandosi a vicenda in una sorta di parallelismo in cui da un lato troviamo le Rozen costrette a sfidarsi nell'Alice game dall’altro un Jun intento ad affrontare le sue paure, alternando momenti comici e tristi, ma in generale risulta evidente come ogni protagonista cambi nel corso della storia sforzandosi di affermare la propria individualità, Jun verso la società mentre le Rozen verso il loro destino che sembra esser vincolato al gioco di Alice.
L’anime non è esattamente un capolavoro quanto a realizzazione, forse il mio giudizio risente della lettura del manga, però, se in questo le autrici raggiungono punte incredibili con disegni splenditi e artistici, non altrettanto può dire dell’anime che nondimeno nel complesso appare più che dignitoso.
Pertanto consiglio vivamente la visione di questa serie, a dire il vero suggerisco ancor di più la lettura dello splendido manga edito in Italia dalla Flashbook, la storia in effetti sembra simile all’inizio ma dopo i primi volumi si assiste ad un sensibile divario che giunge ad una quasi totale divergenza in Traumend ( la seconda serie ), e, come di solito accade in questi casi, il manga risulta più coerente e completo a livello di trama.
Nonostante si appresti inizialmente a seguire le orme del manga l'anime di "Rozen Maiden" non raggiunge livelli così alti. Infatti sebbene animato egregiamente e realizzato davvero bene la storia si distacca completamente dalla serie manga,cosa che si può notare dal seguito "Rozen Maiden Traumend". I doppiatori dell'anime sono eccellenti e interpretano i personaggi con una serietà impressionante.
La storia però oltre ad essere seria alterna i combattimenti e le scene di riflessione a vere gag comiche tra Jun e le bambole, tutto arricchito da una colonna sonora stupenda, a partire dall'opening realizzata dagli "Ali Project", una canzone davvero molto ben realizzata e orecchiabile, con quell'inconfondibile stile gotico che in Rozen Maiden non può certo mancare.
Come ho già detto prima tutti questi elementi che avrebbero di sicuro dato un 10 all'anime vengono inaspriti da un fattore che ritengo estremamente importante: la fedeltà con la trama del manga.
Infatti l'anime non segue perennemente le vicende del manga e sebbene di tanto in tanto le mantenga nel corso della storia a parer mio non riesce a raggiungere egualmente il livello del manga.
Comunque è una serie godibili, per cui se vi trovate guardatela!
La storia però oltre ad essere seria alterna i combattimenti e le scene di riflessione a vere gag comiche tra Jun e le bambole, tutto arricchito da una colonna sonora stupenda, a partire dall'opening realizzata dagli "Ali Project", una canzone davvero molto ben realizzata e orecchiabile, con quell'inconfondibile stile gotico che in Rozen Maiden non può certo mancare.
Come ho già detto prima tutti questi elementi che avrebbero di sicuro dato un 10 all'anime vengono inaspriti da un fattore che ritengo estremamente importante: la fedeltà con la trama del manga.
Infatti l'anime non segue perennemente le vicende del manga e sebbene di tanto in tanto le mantenga nel corso della storia a parer mio non riesce a raggiungere egualmente il livello del manga.
Comunque è una serie godibili, per cui se vi trovate guardatela!
Una bella serie, davvero.
In alcuni punti - come l'accenno alal Rosa Mystica e alla battaglia - mi hanno vagamente ricordato Utena, sebbene ovviamente le due serie non c'entrino assolutamente nulla tra loro.
Mi è piaciuta l'idea delle bambole umanizzate, come anche il modo in cui ci vengono presentate; anche i particolari degli abiti e degli accessori sono davvero fatti bene.
Ovviamente questo elemento si ripercuote nel disegno generale, davvero semplice, ma molto bello. Stesso discorso per le musiche, anche se personalmente ho letteralmente adorato la sigla iniziale.
Mi è piaciuta anche l'evoluzione del personaggio di Jun, che avviene lentamente fino a diventare il perno centrale per la risoluzione della prima parte.
Menzione speciale a Kunkun e all'innamorato sfortunato, che danno quel tocco comico che non guasta di certo! XD
In alcuni punti - come l'accenno alal Rosa Mystica e alla battaglia - mi hanno vagamente ricordato Utena, sebbene ovviamente le due serie non c'entrino assolutamente nulla tra loro.
Mi è piaciuta l'idea delle bambole umanizzate, come anche il modo in cui ci vengono presentate; anche i particolari degli abiti e degli accessori sono davvero fatti bene.
Ovviamente questo elemento si ripercuote nel disegno generale, davvero semplice, ma molto bello. Stesso discorso per le musiche, anche se personalmente ho letteralmente adorato la sigla iniziale.
Mi è piaciuta anche l'evoluzione del personaggio di Jun, che avviene lentamente fino a diventare il perno centrale per la risoluzione della prima parte.
Menzione speciale a Kunkun e all'innamorato sfortunato, che danno quel tocco comico che non guasta di certo! XD
Serie particolare e accattivante, con idee molto affascinanti (il gia' citato mondo interiore con l'albero nel cuore), temi interessanti (lotta per arrivare alla purezza e perfezione).
Animazioni a volte un po' scadenti, ma nel complesso assolutamente guardabili, musiche poco varie ma buone pure loro, personaggi forse un po' troppo fossilizzati nelle loro caratteristiche (ma nella serie dopo lo sono molto meno). Piacevolissimo, lo sto consigliando a molti.
Non so la seconda serie, sono a meta' ma non m'ispira molto..
Animazioni a volte un po' scadenti, ma nel complesso assolutamente guardabili, musiche poco varie ma buone pure loro, personaggi forse un po' troppo fossilizzati nelle loro caratteristiche (ma nella serie dopo lo sono molto meno). Piacevolissimo, lo sto consigliando a molti.
Non so la seconda serie, sono a meta' ma non m'ispira molto..
Davvero una bella sorpresa! Un cartone dalla qualità grafica ottima, una trama notevole con splendide idee (vedi "L'Albero Nel Cuore"), momenti esilaranti (il quinto episodio, ad esempio, fa spaccare dalle risate) e momenti tristissimi (l'amore cieco di Suigintou per il "padre" o le disperazioni di Jun e Shinku). Adorabili le quattro bambole (esclusa Hinaichigo), anche se la mia preferita rimane Shinku, che quando l'ho vista piangere mi ha fatto molta tenerezza. I comportamenti di Jun, specie quando arrossisce, lasciano pensare (essere attratti da delle bambole non è certo una cosa normale). Comunque mi è piaciuto moltissimo e presto vedrò anche la seconda serie.
Qualcuno in precedenza ha parlato di una certa ambiguità in questo anime e credo che sia vero perchè il motivo che mi ha spinto a cominciare la visione dell'anime, è proprio il fatto che a legarsi ad una bambola vivente fosse un ragazzo e non una ragazza (come invece ci si sarebbe potuto aspettare). Mi sono chiesto: "Quali conseguenze comporterà l'insolito legame?"
Adesso però parliamo dell'anime: il character desig è bello e molto ben curato, i personaggi sono piuttosto stereotipati ma risultano tutti molto simpatici (la mia bambola preferita è Shinku: mi piace molto il modo in cui mette in riga tutti gli altri protagonisti nonostante lei stessa non superi i 30 cm di altezza). Il background musicale, è un po' povero ma di buona qualità e la trama dell'anime si alterna fra momenti di massima tensione e spassosa comicità. Peccato che l'anime sia piuttosto breve (solo 12 episodi). Per concludere, Rozen Maiden è un buon prodotto, non può certo definirsi un capolavoro ma ciò non toglie che sia davvero piacevole da quardare quando ci si vuole rilassare un poco.
Adesso però parliamo dell'anime: il character desig è bello e molto ben curato, i personaggi sono piuttosto stereotipati ma risultano tutti molto simpatici (la mia bambola preferita è Shinku: mi piace molto il modo in cui mette in riga tutti gli altri protagonisti nonostante lei stessa non superi i 30 cm di altezza). Il background musicale, è un po' povero ma di buona qualità e la trama dell'anime si alterna fra momenti di massima tensione e spassosa comicità. Peccato che l'anime sia piuttosto breve (solo 12 episodi). Per concludere, Rozen Maiden è un buon prodotto, non può certo definirsi un capolavoro ma ciò non toglie che sia davvero piacevole da quardare quando ci si vuole rilassare un poco.
Davvero un prodotto senza uguali (checche ne dicano alcuni palati un po' troppo fini che ne abbassano il voto). L'avevo scaricato per curiosità ed ho finito per divorarlo (bello anche il manga, che non è ancora finito). Le sigle sono tra le migliori che abbia mai ascoltato e i personaggi sono molto ben caratterizzati: la bambola presuntuosa (in senso positivo) Shinku, la bambola capricciosa Hina Ichigo, la bambola perversa Suiseiseki con la gemella più seria Souseiseki, e la bambola incompleta Suiginto. Il personaggio di Jun è molto simpatico: ama le cose più assurde, sa cucire, è un insicuro patologico come la sorella Nori. Lui, sempre chiuso in casa a smanettare su internet, lui, che si rifiuta di tornare a scuola per non dover affrontare il giudizio degli altri, paradossalmente inizia a riaffacciarsi al mondo reale attraverso la relazione di affetto e amicizia con delle bambole viventi.
Serie molto carina e molto leggera, ma che non mi ha impressionato molto. preferisco molto di più la seconda serie, dove c'è un finale deciso e definitivo. Il fatto di creare bambole parlanti e autonome è molto accattivante, anche se a parer mio il tutto poteva esser tenuto ad un livello più alto di tensione e i "characters" veri e propri, non hanno l'incisività forse necessaria per colpire la maggior parte della gente che guarda l'anime. sicuramente a molta gente sarà piaciuto più che a me, proprio per questo consiglio la visione della seconda serie per chi ha già visto la prima, se no il tutto rimarrebbe vacuo e senza molto senso. Situazioni comiche alternate ad eventi portanti di massima serietà non sono male, tuttavia di tanto in tanto le situazioni sembrano rimanere inconcludenti. La colonna sonora è meravigliosa, musiche davvero stupende.
alla prossima
ALUCARD
alla prossima
ALUCARD
Da una parte mi è piaciuto molto, dall'altra mi ha creato qualche piccola remora, comunque nel complesso è un gran bell'anime. Le bambole sono realizzate veramente bene sia d'aspetto che di personalità, strano però che per essere create con uno stile europeo abbiano nomi orientali. Jun come protagonista all'inizio è difficile farselo piacere, tra il caratteraccio che si ritrova e il continuo maltrattare la sorella ci vorranno tutte le puntate per cambiare parere su di lui, insieme al suo stesso stato d'animo. Sougintou merita anche una menzione, gli autori sono stati davvero ingamba con lei, perchè per quanto disgraziatissima e perfida, riescono a far dispiacere lo spettatore per la sua sorte, e con un personaggio malvagio (specie di questo calibro) è una cosa difficilissima. L'idea delle bambole in generale è abbastanza carina e nuova da vedere, in quanto di solito non hanno nè tanto spazio nè tanta cura, inoltre sono riuscite a renderle simpatiche e per nulla noiose, togliendole dall'immaginario di bambola animata assassina, che fino ad ora, pur in film di serie B erano state l'unico esempio valido del genere. Fortunatamente la parentesi del cane investigatore KunKun non è lunga come mi aspettavo, nè troppo eccessiva, anzi darà al momento opportuno dei simpatici momenti di gag, soprattutto con la protagonista. Riguardo il tanto cantato aspetto psicologico, non nego che la personalità e i sentimenti del ragazzo (e un pò del resto del gruppo) siano veramente ben affrontati, ma mi hanno lasciato un pò insoddisfatto le fobie di Jun. Insomma solo uno studente Jap potrebbe traumatizzarsi a tal punto, perchè per quante pressioni si ritrovi addosso, solo in una società con quella mentalità ci si può buttare giù a tal punto, inoltre sono bizzarri alcuni arrossamenti del ragazzo verso la fine. Insomma...... sinceramente il numero delle puntate è scarso, quindi hanno fatto tutto il possibile e oltre per tirare fuori una buona serie e per fortuna si vede la qualità. Dovrebbe pure esserci una seconda serie che prosegue questa storia, quindi vale senza dubbio la pena seguirla, anche perchè vedere come una tappa come Shinku riesca a difendersi o farsi valere fa sorridere e Hinaichigo alla fine non si può detestarla. Molto bella anche la sigla. 8,7
Il fascino di questa serie è... nell'ambiguità! Non vi sembra strano che un ragazzo alienato, che sta chiuso in casa passando ore su internet, recuperi il contatto con il mondo attraverso una relazione sentimentale con una... bambola?! :-)
Guardatelo... in fondo l'ambiguità è il fascino delle bambole e degli specchi, di quello che sembra umano solo
E' una serie molto ben fatta anche se si muove su binari sostanzialmente tradizionali: godibile, divertente, con punte di drammaticità e riflessione ben condotte ma non sconvolgenti. Ottimo parco musiche, anche se ridotto. Favolosa la sigla iniziale, l'ho ascoltata in tutti gli episodi :-) davvero gotica, dà una lettura dark del rapporto servo (umano) - padrone (bambola)... solo che crea molta attesa che viene, poi, disillusa. Incredibile: odio le loli ma mi sono un fan della piccola Hina Ichigo! :-P
Guardatelo... in fondo l'ambiguità è il fascino delle bambole e degli specchi, di quello che sembra umano solo
E' una serie molto ben fatta anche se si muove su binari sostanzialmente tradizionali: godibile, divertente, con punte di drammaticità e riflessione ben condotte ma non sconvolgenti. Ottimo parco musiche, anche se ridotto. Favolosa la sigla iniziale, l'ho ascoltata in tutti gli episodi :-) davvero gotica, dà una lettura dark del rapporto servo (umano) - padrone (bambola)... solo che crea molta attesa che viene, poi, disillusa. Incredibile: odio le loli ma mi sono un fan della piccola Hina Ichigo! :-P
Sicuramente un anime che merita di essere visto. ^^; Originale, divertente ma a tratti anche drammatico, presenta dei personaggi che, anche se stereotipati, hanno un loro spessore psicologico che li rende profondi e più vicini alla realtà.
La cosa più inquietante di questo anime è che dietro l'aspetto di un tranquillo cartone le cui protagoniste sono bamboline animate, cela una implicita denuncia alla guerra fra gli uomini e fra le religioni.
Le Rozen, infatti, hanno come scopo ultimo di vita l'uccidersi fra di loro; l'ultima sopravvissuta, colei che ha dimostrato di essere la più forte, diventerà un "essere perfetto" in grado di "vedere" Rozen, il "padre", il loro creatore.
Rozen ha tutte le caratteristiche di un Dio: crea, dà la vita, vive in eterno. Ma, nonostante tutte le Rozen lo adorino, ad un osservatore esterno, come Jun, egli appare come un "mostro" che ha affidato alle sue creature il compito orrendo e inaccettabile di combattere e uccidersi fra loro.
Ogni bambola reagisce all'ordine di Rozen in modo diverso, ma (spoiler!) la cosa più problematica è che, alla fine dell'anime, si scopre che l'ordine di Rozen di combattere non era altro che una farsa, in quanto non veniva da lui, ma dal suo malvagio assistente.
Io interpreto ciò come una dimostrazione di come le guerre fra uomini nel nome di un Dio siano inutili, perché solo un demonio può volere la guerra.
Questo tema di fondo attualissimo, tra l'altro, spiegherebbe in parte tutto l'impegno posto in questo breve anime, dalle animazioni, alla trama, alla cura per l'ambientazione (il più delle volte alquanto gotica), alla colonna sonora spettacolare (anche se la sigla iniziale mi sà tanto di sadomaso ^.-): Rozen Maiden è davvero un titolo impegnato, anche se un osservatore suferficiale non riesce a notarlo.
La cosa più inquietante di questo anime è che dietro l'aspetto di un tranquillo cartone le cui protagoniste sono bamboline animate, cela una implicita denuncia alla guerra fra gli uomini e fra le religioni.
Le Rozen, infatti, hanno come scopo ultimo di vita l'uccidersi fra di loro; l'ultima sopravvissuta, colei che ha dimostrato di essere la più forte, diventerà un "essere perfetto" in grado di "vedere" Rozen, il "padre", il loro creatore.
Rozen ha tutte le caratteristiche di un Dio: crea, dà la vita, vive in eterno. Ma, nonostante tutte le Rozen lo adorino, ad un osservatore esterno, come Jun, egli appare come un "mostro" che ha affidato alle sue creature il compito orrendo e inaccettabile di combattere e uccidersi fra loro.
Ogni bambola reagisce all'ordine di Rozen in modo diverso, ma (spoiler!) la cosa più problematica è che, alla fine dell'anime, si scopre che l'ordine di Rozen di combattere non era altro che una farsa, in quanto non veniva da lui, ma dal suo malvagio assistente.
Io interpreto ciò come una dimostrazione di come le guerre fra uomini nel nome di un Dio siano inutili, perché solo un demonio può volere la guerra.
Questo tema di fondo attualissimo, tra l'altro, spiegherebbe in parte tutto l'impegno posto in questo breve anime, dalle animazioni, alla trama, alla cura per l'ambientazione (il più delle volte alquanto gotica), alla colonna sonora spettacolare (anche se la sigla iniziale mi sà tanto di sadomaso ^.-): Rozen Maiden è davvero un titolo impegnato, anche se un osservatore suferficiale non riesce a notarlo.
All'inizio credevo che un Anime con delle bambole viventi fosse un Anime alquanto stupido, e che sicuramente non mi sarebbe piaciuto. Non capivo che storia si potesse costruire attorno a delle bambole animate con un anello di rose... poi arrivato appena al 2° episodio mi sono accorto che era un Anime fantastico e, quando sono arrivato al 12° episodio, ho confermato la mia tesi e continuo a dirlo. GUARDATELO PERCHE' E' FANTASTICO, NON VE NE PENTIRETE.
Arriverete alla fine della serie e sarete dispiaciuti di non sapere come continua la storia di Jun, Nori e delle Rozen Maiden... e invece è possibile saperlo, basta guardare Rozen Maiden Traumend, ovvero la 2° serie... ma non abbiate furia a guardarla, prima gustatevi per bene la 1° serie, e magari intervallate le due serie da un altro Anime, così da gustarvi meglio il tutto.
Arriverete alla fine della serie e sarete dispiaciuti di non sapere come continua la storia di Jun, Nori e delle Rozen Maiden... e invece è possibile saperlo, basta guardare Rozen Maiden Traumend, ovvero la 2° serie... ma non abbiate furia a guardarla, prima gustatevi per bene la 1° serie, e magari intervallate le due serie da un altro Anime, così da gustarvi meglio il tutto.
Molto particolare... all'inizio ci devi entrare, ma l'idea di "animare" le bambole, soprattuto quel tipo di bambole, fa riferimento ad un pensiero inconscio che tutti abbiamo. C'è da dire che a livello psicologio sicuramente merita un 10, in quanto affronta dei problemi adoloescienziali e non solo, con grande intelligenza. Anche l'idea di entrare nei sogni sa molto di pensiero junghiano, come l'albero che rappresenta il nostro io (tutti archetipi dell'inconscio collettivo)... quindi c'è sicuramente un studio approfondito dietro; ma soprattutto c'è della buona originalità (cosa difficile oggi con le anime). Unica GROSSA delusione il finale aperto
ad una nuovaa serie, io avrei preferito fosse finito 1 minuto prima... cmq se ci fosse un seguito me lo guarderei sicuramente ;)
ad una nuovaa serie, io avrei preferito fosse finito 1 minuto prima... cmq se ci fosse un seguito me lo guarderei sicuramente ;)
Rozen Maiden è una serie speciale.
Sa essere misteriosa, cupa, drammatica, e allo stesso tempo divertente, spensierata e puccettosa. Le bamboline protagoniste vanno infatti da quelle più inquietanti come Sougin Tou ai massimi esempi di carineria come Hina Ichigo. Poi ci sono gli esempi di bastardaggine come Sousei Seki, ma questa è un'altra storia... guardare l'episodio 5 per credere :D
La cosa più lollosa che abbia visto da molto tempo.
Insomma, le caratteristiche più o meno varie di Rozen Maiden la rendono una serie adatta a tutti, e la visione è straconsigliata. Tra l'altro dovrebbe essere in lavorazione una seconda season che dovremmo essere in grado di vedere presto... l'attendo con impazienza :)
Sa essere misteriosa, cupa, drammatica, e allo stesso tempo divertente, spensierata e puccettosa. Le bamboline protagoniste vanno infatti da quelle più inquietanti come Sougin Tou ai massimi esempi di carineria come Hina Ichigo. Poi ci sono gli esempi di bastardaggine come Sousei Seki, ma questa è un'altra storia... guardare l'episodio 5 per credere :D
La cosa più lollosa che abbia visto da molto tempo.
Insomma, le caratteristiche più o meno varie di Rozen Maiden la rendono una serie adatta a tutti, e la visione è straconsigliata. Tra l'altro dovrebbe essere in lavorazione una seconda season che dovremmo essere in grado di vedere presto... l'attendo con impazienza :)
Rozen Maiden è un anime abbastanza impegnato.
Tratta della difficoltà di vivere, di quelle persone che per sfuggire ai problemi della vita si rinchiudono in un mondo interiore, falso ed illusorio.
Per fortuna l'anime è costruito in modo da alternare alla trama "seria" dei siparietti veramente comici!
A tal proporito vi segnalo l'episodio 5 "Scale": un vero capolavoro che fa morire dal ridere!
Il protagonista dell'anime è Jun, che passa la vita al PC ad ordinare oggetti su Internet e a trattar male la sorella (che tra l'altro pare nu poco fessa), che invece gli vuole tanto bbene!
Uno di questi oggetti, ovviamente fasulli, gli riserva la SOLA con la S Maiuscola!! Shinku!! Una bellissima, ma antipaticissima Bambola Maledetta (nel senso che è incantata).
Queste Bambole prendono la vita dalla persona che giura loro fedeltà, e succhiano loro l'energia vitale. Ovviamente Jun è all'inizio un po restio a "fidanzarsi" con tale bella bambolina. Ci penserà un simpatico pagliaccio armato di carte taglienti e coltelli a fargli cambiare idea.
Questo primo scontro è un po sottotono, ma serve da incipit alla serie vera e propria. Infatti queste bambole sono destinate a combattere tra di loro per realizzare un sogno che ha il nome evocativo dell'eroina del libro di Lewis Caroll . Non tarderanno, infatti, a farsi vive (nel senso letterale del termine) anche le altre Rozen Maiden. Specialmente la bellissima e letale Suigin Tou determinata con ogni mezzo a togliere di mezzo Shinku!
La figura di Suigin Tou è caratterizzata splendidamente, cattiva e marcia fino al midollo, determinata a vincere ad ogni costo contro tutti e tutto, ma mossa dal più umano dei sentimenti: l'amore. Di chi? Vedete l'Anime e alla puntata 12 vi sarà tutto chiaro (tjè :p).
Ed ora, dopo la visione, vota la tua bambola preferita!
La mia è Suisei Seki, la Piccola Giardiniera. Ha un look così innocentino e delicato ma è una vera basterda inside TM. La mia tipa ideale. E la vostra?? (ah chi mi dice Hina Ichigo, lo strozzo!!! >.<)
Tratta della difficoltà di vivere, di quelle persone che per sfuggire ai problemi della vita si rinchiudono in un mondo interiore, falso ed illusorio.
Per fortuna l'anime è costruito in modo da alternare alla trama "seria" dei siparietti veramente comici!
A tal proporito vi segnalo l'episodio 5 "Scale": un vero capolavoro che fa morire dal ridere!
Il protagonista dell'anime è Jun, che passa la vita al PC ad ordinare oggetti su Internet e a trattar male la sorella (che tra l'altro pare nu poco fessa), che invece gli vuole tanto bbene!
Uno di questi oggetti, ovviamente fasulli, gli riserva la SOLA con la S Maiuscola!! Shinku!! Una bellissima, ma antipaticissima Bambola Maledetta (nel senso che è incantata).
Queste Bambole prendono la vita dalla persona che giura loro fedeltà, e succhiano loro l'energia vitale. Ovviamente Jun è all'inizio un po restio a "fidanzarsi" con tale bella bambolina. Ci penserà un simpatico pagliaccio armato di carte taglienti e coltelli a fargli cambiare idea.
Questo primo scontro è un po sottotono, ma serve da incipit alla serie vera e propria. Infatti queste bambole sono destinate a combattere tra di loro per realizzare un sogno che ha il nome evocativo dell'eroina del libro di Lewis Caroll . Non tarderanno, infatti, a farsi vive (nel senso letterale del termine) anche le altre Rozen Maiden. Specialmente la bellissima e letale Suigin Tou determinata con ogni mezzo a togliere di mezzo Shinku!
La figura di Suigin Tou è caratterizzata splendidamente, cattiva e marcia fino al midollo, determinata a vincere ad ogni costo contro tutti e tutto, ma mossa dal più umano dei sentimenti: l'amore. Di chi? Vedete l'Anime e alla puntata 12 vi sarà tutto chiaro (tjè :p).
Ed ora, dopo la visione, vota la tua bambola preferita!
La mia è Suisei Seki, la Piccola Giardiniera. Ha un look così innocentino e delicato ma è una vera basterda inside TM. La mia tipa ideale. E la vostra?? (ah chi mi dice Hina Ichigo, lo strozzo!!! >.<)
Sakurada Jun è uno studente di seconda media che da qualche tempo ha smesso di andare a scuola rintanandosi nella sua stanza e passando tutto il tempo a fare acquisti su internet, facendo quindi preoccupare molto sua sorella Nori.
Un giorno sembra ricevere una strana lettera nella quale gli viene offerta una consegna molto particolare, infatti riceverà poco dopo ed in modo alquanto sospetto uno scrigno contenente una bambola stregata, una bambola perfetta a tal punto da sembrare e parlare come una persona vera, il suo nome è Shinku, la quinta bambola delle Rozen Maiden.
All'arrivo di un assassino alquanto particolare, Jun è costretto a diventare il Medium di Shinku in modo da salvarsi la vita.
Inizierà da qui la mutua cooperazione che renderà più forte il cuore di Jun e permetterà a Shinku ed alle altre sue sorelle di contrastare la rivale Suigin Tou.
Un giorno sembra ricevere una strana lettera nella quale gli viene offerta una consegna molto particolare, infatti riceverà poco dopo ed in modo alquanto sospetto uno scrigno contenente una bambola stregata, una bambola perfetta a tal punto da sembrare e parlare come una persona vera, il suo nome è Shinku, la quinta bambola delle Rozen Maiden.
All'arrivo di un assassino alquanto particolare, Jun è costretto a diventare il Medium di Shinku in modo da salvarsi la vita.
Inizierà da qui la mutua cooperazione che renderà più forte il cuore di Jun e permetterà a Shinku ed alle altre sue sorelle di contrastare la rivale Suigin Tou.