The Grimm Variations
Era da tanto che non vedevo un titolo che mi lasciasse così stranito o scosso ...
Forse perché la premessa sembrava totalmente diversa da quella che poi si è rivelata; e intendiamoci, questo non è affatto un difetto, anzi: l'idea di vedere come i contenuti e le morali di queste storie possano riflettersi nella vita vera, in situazioni e contesti diversi ma in un certo senso più familiari allo spettatore e così rivelarle ancora attuali era decisamente vincente.
Ma anche questo può essere presto messo in discussione dalle introduzioni di ogni episodio, coi due fratelli che rievocano le varie fiabe alla loro sorella minore Charlotte (anch'essa realmente esistita), la quale sembra a sua volta immaginare delle diramazioni ulteriori delle stesse, delle "variazioni" appunto.
Peccato che l'effettivo contenuto lasci intendere qualcosa di non così sicuro ...
Innanzitutto chiariamo subito che sul piano tecnico non c'è nulla da ridire: animazione al Top in ogni puntata, con un variopinto gioco di colori spesso accesi che aiutano ad entrare nelle atmosfere, restituendo ogni volta la sensazione di essere in un sogno lisergico che presto sfocia in incubi di assoluto terrore.
E la Musica!! Grandiosi accompagnamenti strumentali, e un Grandissimo utilizzo di composizioni Classiche che si sposano perfettamente con questo tipo di racconti, anche se rivisitate anch'esse in un mood più "moderno" che però accresce lo straniamento già presente nelle storie.
Ma ora entriamo un pò più nel dettaglio, e Senza Spoiler, per vedere se anche stavolta questi baluardi della narrativa hanno centrato il punto:
CENERENTOLA - Questa è senz'altro la storia più lineare: in modo davvero intrigante vediamo come, a poco a poco, quelle per cui ci ritroveremo a preoccuparci sono le sorellastre, che mantengono i loro vizi ed egoismo, ma si ritroveranno ad essere le vere "prigioniere" dell'amore incondizionato della Cenerentola di turno che in modo candido e assolutamente volontario si mette al loro servizio, tutto pur di mantenere l'unione e la gioia di una vera "famiglia".
La natura del twist appare subito chiara, ma riaffermo che rimane molto interessante vedere questo tipo di ribaltamento, avvalorato anche dall'ambientazione nipponica simil-inizio '900 e dai rigori tipici di quella società; tuttavia, a ciò si aggiunge un elemento non del tutto spiegato, che può essere visto in 2 modi diversi a mio dire, ovvero come elemento con una sua concretezza, o come pura illusione (ma non per questo meno influente).
Tolta questa questione di "disturbo", direi che questo rimane l'episodio meglio confezionato
CAPPUCCETTO ROSSO - Il primo episodio che ci getta in un'assurda cornice distopico-fantascientifica, summa delle principali opere di tale tipo, da MATRIX a BLADE RUNNER.
Ed anche qui seguiremo soprattutto l'antagonista, un "Lupo" che pur perdendo il pelo animalesco non perde affatto il vizio, portandolo anzi al livello successivo in un modo che definire scioccante è dire poco; aggiungiamo a ciò il doppiaggio di un sempre efficientissimo Flavio Aquilone e gli incubi sono assicurati, per una sequenza davvero intensa e concreta che ero davvero sul punto di chiudere tutto.
Tolto ciò, l'episodio in sè non sembra tenere troppo conto dello spirito originale della fiaba, distaccandosene in maniera che lascia ben poco di essa oltre la mera superficie.
HANSEL E GRETEL - Situazione molto simile alla precedente: altro episodio nettamente fantascientifico che riprende MATRIX e altri racconti simili, anche in ambito anime.
Pur apprezzando il legame tra i due fratelli, e il peculiare rapporto con la "strega", il tutto prende una deriva anche qui in buona parte troppo derivativa, e per il resto approssimativa, soprattutto nella rivelazione del "twist" che torna a fatica ...
GLI GNOMI - Questo poteva essere il mio episodio preferito, il tema trattato è il più realistico e intrigante di tutti: il rapporto che abbiamo con la creatività, con l'alienazione dal resto del mondo, con la paura di non essere capiti e di non sapere come valorizzare il nostro talento.
Questi sono gli atroci dubbi che attanagliano uno scrittore fallito ridotto quasi a una vita da hikikomori, e che nell'incontro con una misteriosa ragazzina trova inspiegabilmente la strada del successo; ma rimane nel costante dubbio se ciò sia davvero meritato, e se sia davvero in grado di fare qualcosa di buono.
Un piccolo, grande dramma esistenziale che però, anche qui, non sfrutta al meglio le sue potenzialità, risultando in un finale talmente confuso da rendere quasi vano tutto ciò che è venuto prima ...
I MUSICANTI DI BREMA - Ho solo un modo per descrivere quest'episodio: il Pilot di un'altra serie.
Almeno qui torniamo ad una trama più lineare e scorrevole, che ci porta addirittura in un piccolo Western con sprazzi Sci-Fi dove i protagonisti della fiaba sono reinterpretati come 4 donne di diversa età ed estradizione, ma tutte allo stesso modo reiette di un mondo in cui sembra impossibile non ricorrere alla violenza, o trovare un proprio posto.
Il modo in cui la struttura della fiaba viene riadattata fa tornare tutto, ed effettivamente si può parlare, più che di "Revisione", di "Ispirazione" ... Peccato che, come detto, sembri davvero il preludio ad una storia più grande, e che francamente non mi dispiacerebbe vedere.
IL PIFFERAIO DI HAMELIN - Per la prima volta rispettiamo l'ambientazione "antica": il pifferaio arriva in una notte di pioggia in un villaggio che, anziché dai ratti, è scosso dall'imperterrita rigidità delle regole sociali della comunità, che costringono tutti ad una distorta repressione dei propri sentimenti, oltre che verso qualunque tipo di apertura al mondo esterno.
In sostanza si riprendono effettivamente i temi della fiaba originale, solo che qui diventa un'ancor più diretta critica alla società, forse proprio quella nipponica arcinota per il rigore che la permea, generando estremo disagio sociale; ed è proprio la disperazione verso la mancanza dell'apertura che alimenta dei tormenti che si rivelano sia comprensibili quanto assolutamente devastanti e malati.
Tra l'altro tutto questo, e il modo in cui la protagonista femminile veste e si atteggia, rimandano alla Belle disneyana e al suo villaggio, e forse la citazione era proprio voluta .
Tuttavia si arriva a un finale a dir poco esplosivo (in senso buono) che mi ha lasciato un forte senso di ambiguità a tratti inspiegabile, che andava quasi ad annientare il probabile significato della storia, o forse ad affermarlo ulteriormente ...
Alla fine, questa è stata una serie molto particolare, che mi ha decisamente smosso e colpito su più fronti, ma che non trovo riesca comunque ad arginare del tutto l'altalenanza che rischia più volte di far crollare ogni intento, e di giungere quasi ad un nulla di fatto.
Uno di quei prodotti che in sostanza consiglio, perché al netto dei difetti può sempre rivelare qualcosa di nascosto e intrigante a chiunque ... come una vera fiaba.
Forse perché la premessa sembrava totalmente diversa da quella che poi si è rivelata; e intendiamoci, questo non è affatto un difetto, anzi: l'idea di vedere come i contenuti e le morali di queste storie possano riflettersi nella vita vera, in situazioni e contesti diversi ma in un certo senso più familiari allo spettatore e così rivelarle ancora attuali era decisamente vincente.
Ma anche questo può essere presto messo in discussione dalle introduzioni di ogni episodio, coi due fratelli che rievocano le varie fiabe alla loro sorella minore Charlotte (anch'essa realmente esistita), la quale sembra a sua volta immaginare delle diramazioni ulteriori delle stesse, delle "variazioni" appunto.
Peccato che l'effettivo contenuto lasci intendere qualcosa di non così sicuro ...
Innanzitutto chiariamo subito che sul piano tecnico non c'è nulla da ridire: animazione al Top in ogni puntata, con un variopinto gioco di colori spesso accesi che aiutano ad entrare nelle atmosfere, restituendo ogni volta la sensazione di essere in un sogno lisergico che presto sfocia in incubi di assoluto terrore.
E la Musica!! Grandiosi accompagnamenti strumentali, e un Grandissimo utilizzo di composizioni Classiche che si sposano perfettamente con questo tipo di racconti, anche se rivisitate anch'esse in un mood più "moderno" che però accresce lo straniamento già presente nelle storie.
Ma ora entriamo un pò più nel dettaglio, e Senza Spoiler, per vedere se anche stavolta questi baluardi della narrativa hanno centrato il punto:
CENERENTOLA - Questa è senz'altro la storia più lineare: in modo davvero intrigante vediamo come, a poco a poco, quelle per cui ci ritroveremo a preoccuparci sono le sorellastre, che mantengono i loro vizi ed egoismo, ma si ritroveranno ad essere le vere "prigioniere" dell'amore incondizionato della Cenerentola di turno che in modo candido e assolutamente volontario si mette al loro servizio, tutto pur di mantenere l'unione e la gioia di una vera "famiglia".
La natura del twist appare subito chiara, ma riaffermo che rimane molto interessante vedere questo tipo di ribaltamento, avvalorato anche dall'ambientazione nipponica simil-inizio '900 e dai rigori tipici di quella società; tuttavia, a ciò si aggiunge un elemento non del tutto spiegato, che può essere visto in 2 modi diversi a mio dire, ovvero come elemento con una sua concretezza, o come pura illusione (ma non per questo meno influente).
Tolta questa questione di "disturbo", direi che questo rimane l'episodio meglio confezionato
CAPPUCCETTO ROSSO - Il primo episodio che ci getta in un'assurda cornice distopico-fantascientifica, summa delle principali opere di tale tipo, da MATRIX a BLADE RUNNER.
Ed anche qui seguiremo soprattutto l'antagonista, un "Lupo" che pur perdendo il pelo animalesco non perde affatto il vizio, portandolo anzi al livello successivo in un modo che definire scioccante è dire poco; aggiungiamo a ciò il doppiaggio di un sempre efficientissimo Flavio Aquilone e gli incubi sono assicurati, per una sequenza davvero intensa e concreta che ero davvero sul punto di chiudere tutto.
Tolto ciò, l'episodio in sè non sembra tenere troppo conto dello spirito originale della fiaba, distaccandosene in maniera che lascia ben poco di essa oltre la mera superficie.
HANSEL E GRETEL - Situazione molto simile alla precedente: altro episodio nettamente fantascientifico che riprende MATRIX e altri racconti simili, anche in ambito anime.
Pur apprezzando il legame tra i due fratelli, e il peculiare rapporto con la "strega", il tutto prende una deriva anche qui in buona parte troppo derivativa, e per il resto approssimativa, soprattutto nella rivelazione del "twist" che torna a fatica ...
GLI GNOMI - Questo poteva essere il mio episodio preferito, il tema trattato è il più realistico e intrigante di tutti: il rapporto che abbiamo con la creatività, con l'alienazione dal resto del mondo, con la paura di non essere capiti e di non sapere come valorizzare il nostro talento.
Questi sono gli atroci dubbi che attanagliano uno scrittore fallito ridotto quasi a una vita da hikikomori, e che nell'incontro con una misteriosa ragazzina trova inspiegabilmente la strada del successo; ma rimane nel costante dubbio se ciò sia davvero meritato, e se sia davvero in grado di fare qualcosa di buono.
Un piccolo, grande dramma esistenziale che però, anche qui, non sfrutta al meglio le sue potenzialità, risultando in un finale talmente confuso da rendere quasi vano tutto ciò che è venuto prima ...
I MUSICANTI DI BREMA - Ho solo un modo per descrivere quest'episodio: il Pilot di un'altra serie.
Almeno qui torniamo ad una trama più lineare e scorrevole, che ci porta addirittura in un piccolo Western con sprazzi Sci-Fi dove i protagonisti della fiaba sono reinterpretati come 4 donne di diversa età ed estradizione, ma tutte allo stesso modo reiette di un mondo in cui sembra impossibile non ricorrere alla violenza, o trovare un proprio posto.
Il modo in cui la struttura della fiaba viene riadattata fa tornare tutto, ed effettivamente si può parlare, più che di "Revisione", di "Ispirazione" ... Peccato che, come detto, sembri davvero il preludio ad una storia più grande, e che francamente non mi dispiacerebbe vedere.
IL PIFFERAIO DI HAMELIN - Per la prima volta rispettiamo l'ambientazione "antica": il pifferaio arriva in una notte di pioggia in un villaggio che, anziché dai ratti, è scosso dall'imperterrita rigidità delle regole sociali della comunità, che costringono tutti ad una distorta repressione dei propri sentimenti, oltre che verso qualunque tipo di apertura al mondo esterno.
In sostanza si riprendono effettivamente i temi della fiaba originale, solo che qui diventa un'ancor più diretta critica alla società, forse proprio quella nipponica arcinota per il rigore che la permea, generando estremo disagio sociale; ed è proprio la disperazione verso la mancanza dell'apertura che alimenta dei tormenti che si rivelano sia comprensibili quanto assolutamente devastanti e malati.
Tra l'altro tutto questo, e il modo in cui la protagonista femminile veste e si atteggia, rimandano alla Belle disneyana e al suo villaggio, e forse la citazione era proprio voluta .
Tuttavia si arriva a un finale a dir poco esplosivo (in senso buono) che mi ha lasciato un forte senso di ambiguità a tratti inspiegabile, che andava quasi ad annientare il probabile significato della storia, o forse ad affermarlo ulteriormente ...
Alla fine, questa è stata una serie molto particolare, che mi ha decisamente smosso e colpito su più fronti, ma che non trovo riesca comunque ad arginare del tutto l'altalenanza che rischia più volte di far crollare ogni intento, e di giungere quasi ad un nulla di fatto.
Uno di quei prodotti che in sostanza consiglio, perché al netto dei difetti può sempre rivelare qualcosa di nascosto e intrigante a chiunque ... come una vera fiaba.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione e sinossi
Immergiamoci nel mondo delle fiabe e delle favole di "The Grimm Variations", una rivisitazione delle fiabe e delle favole principali dei Fratelli Jakob e Wilhelm Grimm tratte dalla loro raccolta "Le fiabe del focolare" (Kinder- und Hausmärchen,1812-1822), i quali raccontano puntualmente le proprie composizioni alla sorella minore Charlotte e cercano di impartirle gli insegnamenti delle loro favole e fiabe.
I Racconto Cenerentola
Il primo racconto è una rivisitazione della fiaba di Cenerentola, qui chiamata Kyoko. Questa, in seguito alla morte del padre, si dimostra servizievole e premurosa nei confronti della matrigna e delle sorellastre, le quali cominciano ad avere dei forti sospetti su questo comportamento. Le due sorellastre la maltrattano in continuazione, ma lei non demorde e contemporaneamente si prende cura della matrigna che comincia ad ammalarsi. Alla fine le due sorelle partecipano ad un galà, nella quale sfigurano e Kyoko le prende in contropiede dopo essersi sbarazzata della matrigna. Alla fine le due sorellastre vengono buttate fuori dal galà ed anche dalla proprietà del padre di Kyoko, la quale ha il figlio del conte tutto per sé.
II Racconto Cappucetto Rosso
Il secondo episodio ci presenta una rivisitazione di Cappuccetto Rosso in stile Matrix. Abbiamo una compagnia che produce un liquido chiamato Eyedrop, grazie al quale le persone del mondo digitale fanno esperienza di simulazioni di quello reale; gli amministratori dell'azienda sono dei veri e propri predatori sessuali e tra questi vi è un uomo il quale desidera invece esperienze autentiche. Pertanto si rivolge ad una signora con la quale raggiunge un accordo e che gli procura un'incontro con una ragazza reale. Questa che era già stata presa di mira da un suo conoscente, si finge la preda e fa cadere in trappola il nostro amico malcapitato, divertendosi con lui.
III Racconto Hansel e Gretel
Con il terzo episodio passiamo a qualcosa di più introspettivo. I due protagonisti sono i due gemelli Hansel e Gretel, i quali si ritrovano in un'orfanotrofio gestito da due genitori adottivi assolutamente intransigenti riguardo al rispetto delle regole e dove ogni sgarro viene punito in modo più o meno severo in base alla gravità della colpa. I due gemelli sembrano però insofferenti nei confronti della severa disciplina dei due genitori adottivi e ne approfittano sempre per infrangere le regole pur conoscendo le conseguenze. Una notte però la fanno grossa e vengono confinati al di fuori della proprietà nella foresta. Vi entrano e scoprono una casa di marzapane, dove incontrano una signora anziana. Qui conversano con lei e lei spiega e parla loro di andare oltre ciò che è stato loro insegnato ed impartito. I due ragazzi fanno ritorno all'orfanotrofio, fingendo di aver capito il senso della punizione dei due genitori, provano a seguire il consiglio della signora anziana. Qui iniziano a notare che mancano alcuni ragazzi e questo li spinge a cercare di acuire la propria capacità di osservazione e pensiero divergenti e pur pagando il prezzo della propria testardaggine, alla fine scoprono qualcosa che prima non avevano mai visto, il tutto aiutati sempre dalla signora anziana. Si ritrovano nello spazio ed alla fine in realtà scopre che Gretel è solo una manifestazione del senso di solitudine e tristezza di Hansel, il quale aveva troppa paura di infrangere le regole da solo e perciò aveva bisogno dell'aiuto di Gretel; ma alla fine sia lei che la signora anziana gli riferiscono che è stato lui solo a decidere di andarsene dall'orfanotrofio e che ora è pronto a partire.
IV Racconto Gli elfi e il calzolaio
Il quarto racconto si dimostra ancora più arduo nella comprensione e poi nella contestualizzazione e nel raggiungimento della quintessenza. Abbiamo uno scrittore in crisi che non riesce a scrivere un romanzo decente, appropriato e che riesca a diventare un bestseller. Prova a raccontare diverse storie, ma nella sua testa, sembra che siano tutte destinate a fallire e a non essere pubblicate. A peggiorare la situazione ci si mette uno spirito di bambina che si sente delusa dalla lettura degli scritti dell'uomo e che lo sprona quindi a fare di meglio, oltre ai diversi editori che provano a leggere i manoscritti, ma che alla fine non sono soddisfatti. L'uomo è sul punto di crollare, quando per fortuna intervengono un'editore e un'editrice che ci ripensano e sono disposti a pubblicarlo. Così il nostro signore torna alla ribalta con un nuovo successo e riesce quindi a permettersi uno stile di vita più decente. Tuttavia, torna lo spirito di bambina che gli comunica di non essere soddisfatta del suo lavoro e che quindi lo porta alla morte in età molto giovane.
V Racconto I musicanti di Brema
Una rivisitazione in salsa western per questa favola, dove appunto anziché gli strumenti i musicali si fanno parlare le pistole e le altre armi. Le protagoniste dimostrano di essere un gruppo piuttosto affiatato e si coprono le spalle a vicenda riuscendo a distruggere una nota banda di criminali della cittadina dove giungono.
VI Racconto Il pifferaio di Hamelin
Una rivisitazione decisamente fedele all'originale nonché abbastanza prevedibile nel finale. Abbiamo una ragazza di nome Maria, la quale è già consapevole del fatto che ha davanti a sé una vita molto monotona con la prospettiva di dover abbandonare la scuola a 17 anni e cominciare a lavorare e sposarsi molto presto per rispettare il volere della rigida e severa nonna paterna. Tuttavia, il professore che la istruisce lo considera uno spreco, il fatto che una ragazza così intelligente e sveglia venga data in sposa così presto e per giunta ad un'uomo così rozzo e bruto come Lukas. Tuttavia il professore è costretto a rispettare la volontà della signora anziana. Tuttavia, il nostro professore commette una pazzia e giace insieme a Maria nel letto, pur sapendo che essa è stata promessa in sposa a Lukas. Spaventato dall'idea che Maria possa andare a "spifferare" tutto alla nonna il professore si rivolge al forestiero che viene avvistato da un abitante del villaggio e lo incatena minacciando di ucciderlo. Tuttavia, lo straniero dice che può insegnarli una cosa ignota chiamata musica di cui il villaggio non sa niente. Quando la musica viene suonata ecco che improvvisamente Maria fugge verso quella melodia che non aveva mai sentito.
Grafica
La grafica è impostata su un equilibrio molto originale e che oggettivamente si addice nel passaggio dalla dimora dei Fratelli Grimm e della sorella minore, resa con un disegno tradizionale a mano e colori a pastello alla trasposizione delle favole e fiabe caratterizzate da un'ambientazione dai disegni più moderni realizzati tramite CGI che ne sottolineano la modernità apparente, nonostante i motivi siano risalenti alla tradizione fiabesca e favolistica tradizionale e classica. I personaggi sono impostati molto bene; sono abbastanza realistici, ma comunque ben inseriti nell'ambientazione e dimostrano una certa presenza di spirito e di pensiero grazie alle loro espressioni facciali che ben ne descrivono gli stati d'animo e mentali.
Colonna sonora
La colonna sonora è intervallata da dei silenzi profondi che servono a descrivere meglio ed amplificare lo stato di tensione emotiva e di angoscia ed ansia dei personaggi e soprattutto aiutano a meglio immedesimarsi in questi per capire anche l'andamento della storia di ciascuno è protagonista. Nel primo episodio abbiamo una presenza di musica prepoderante dovuta alla scena finale, dove Kyoko balla con il conte. Nella seconda invece abbiamo una serie di sonorità molto più velate, oscure per descrivere l'atmosfera abbastanza decisamente inquietante ed è caratterizzata da silenzi che aumentano la tensione e l'angoscia e la paura improvvisamente amplificate dal ritorno del sound prepotente e preponderante. Il terzo episodio presenta una colonna sonora più minimizzata che rimane silente per quasi tutta la durata dell'episodio e poi esordire verso il finale quando il protagonista si imbarca sulla navicella. Il quarto episodio presenta invece un silenzio alternato ad una melodia molto lieve ed alternata ad un'altra più incalzante che segna il trionfo del protagonista, per poi tornare alla melodia più delicata e tragica incombente sulla morte dello stesso. Il quinto episodio è caratterizzata da una melodia più verso l'andante che fa da cornice agli scontri cruenti e che riempiono tutto l'episodio. Infine il sesto capitolo è caratterizzato dall'assenza totale di musica per rimarcare il fatto che i personaggi ignorano l'esistenza della musica. Questo fino a quando giunge lo straniero che vende il piffero magico al professore; la musica si sente solo verso la fine quando è lo straniero a suonare il proprio piffero attirando Maria a sé e portandola via dal villaggio.
Motivi e messaggi
I motivi principali sono quelli delle favole e fiabe a cui siamo stati abituati fin da quando eravamo bambini; occorre tuttavia precisare che la maggior parte delle persone ha il ricordo delle trasposizioni di Walt Disney in merito alle fiabe e favole dei Fratelli Grimm e che gli stessi motivi ed insegnamenti sono stati a loro volta modificati in maniera marcata e profonda. Qui invece si è cercato di mantenere una certa fedeltà storica alle versioni originali delle fiabe e favole nonostante la rivisitazione in chiave moderna, soprattutto per quanto concerne la violenza e la truculenza e il ribaltamento dei ruoli decisamente cruento che la fa da padrone in tutte le trame. Tutto sommato rimane un esperimento ben eseguito e riuscito. C'è da dire che ad una prima riflessione, i motivi e i messaggi non appaiono subito chiari. A tal proposito è consigliabile consultare l'indice Aarne-Thompson per i dovuti approfondimenti e chiarimenti.
Giudizio finale
Una mini-serie decisamente ben impostata, programmata, pianificata e progettata. L'unica pecca è il numero esiguo di fiabe riviste: sarebbe bello rivedere tutte le fiabe riadattate; forse è stata una scelta dettata da esigenze di copione e/o di contenuti e stile, chi può dirlo? Comunque è una serie che si lascia guardare e contemplare.
Voto: 9
Introduzione e sinossi
Immergiamoci nel mondo delle fiabe e delle favole di "The Grimm Variations", una rivisitazione delle fiabe e delle favole principali dei Fratelli Jakob e Wilhelm Grimm tratte dalla loro raccolta "Le fiabe del focolare" (Kinder- und Hausmärchen,1812-1822), i quali raccontano puntualmente le proprie composizioni alla sorella minore Charlotte e cercano di impartirle gli insegnamenti delle loro favole e fiabe.
I Racconto Cenerentola
Il primo racconto è una rivisitazione della fiaba di Cenerentola, qui chiamata Kyoko. Questa, in seguito alla morte del padre, si dimostra servizievole e premurosa nei confronti della matrigna e delle sorellastre, le quali cominciano ad avere dei forti sospetti su questo comportamento. Le due sorellastre la maltrattano in continuazione, ma lei non demorde e contemporaneamente si prende cura della matrigna che comincia ad ammalarsi. Alla fine le due sorelle partecipano ad un galà, nella quale sfigurano e Kyoko le prende in contropiede dopo essersi sbarazzata della matrigna. Alla fine le due sorellastre vengono buttate fuori dal galà ed anche dalla proprietà del padre di Kyoko, la quale ha il figlio del conte tutto per sé.
II Racconto Cappucetto Rosso
Il secondo episodio ci presenta una rivisitazione di Cappuccetto Rosso in stile Matrix. Abbiamo una compagnia che produce un liquido chiamato Eyedrop, grazie al quale le persone del mondo digitale fanno esperienza di simulazioni di quello reale; gli amministratori dell'azienda sono dei veri e propri predatori sessuali e tra questi vi è un uomo il quale desidera invece esperienze autentiche. Pertanto si rivolge ad una signora con la quale raggiunge un accordo e che gli procura un'incontro con una ragazza reale. Questa che era già stata presa di mira da un suo conoscente, si finge la preda e fa cadere in trappola il nostro amico malcapitato, divertendosi con lui.
III Racconto Hansel e Gretel
Con il terzo episodio passiamo a qualcosa di più introspettivo. I due protagonisti sono i due gemelli Hansel e Gretel, i quali si ritrovano in un'orfanotrofio gestito da due genitori adottivi assolutamente intransigenti riguardo al rispetto delle regole e dove ogni sgarro viene punito in modo più o meno severo in base alla gravità della colpa. I due gemelli sembrano però insofferenti nei confronti della severa disciplina dei due genitori adottivi e ne approfittano sempre per infrangere le regole pur conoscendo le conseguenze. Una notte però la fanno grossa e vengono confinati al di fuori della proprietà nella foresta. Vi entrano e scoprono una casa di marzapane, dove incontrano una signora anziana. Qui conversano con lei e lei spiega e parla loro di andare oltre ciò che è stato loro insegnato ed impartito. I due ragazzi fanno ritorno all'orfanotrofio, fingendo di aver capito il senso della punizione dei due genitori, provano a seguire il consiglio della signora anziana. Qui iniziano a notare che mancano alcuni ragazzi e questo li spinge a cercare di acuire la propria capacità di osservazione e pensiero divergenti e pur pagando il prezzo della propria testardaggine, alla fine scoprono qualcosa che prima non avevano mai visto, il tutto aiutati sempre dalla signora anziana. Si ritrovano nello spazio ed alla fine in realtà scopre che Gretel è solo una manifestazione del senso di solitudine e tristezza di Hansel, il quale aveva troppa paura di infrangere le regole da solo e perciò aveva bisogno dell'aiuto di Gretel; ma alla fine sia lei che la signora anziana gli riferiscono che è stato lui solo a decidere di andarsene dall'orfanotrofio e che ora è pronto a partire.
IV Racconto Gli elfi e il calzolaio
Il quarto racconto si dimostra ancora più arduo nella comprensione e poi nella contestualizzazione e nel raggiungimento della quintessenza. Abbiamo uno scrittore in crisi che non riesce a scrivere un romanzo decente, appropriato e che riesca a diventare un bestseller. Prova a raccontare diverse storie, ma nella sua testa, sembra che siano tutte destinate a fallire e a non essere pubblicate. A peggiorare la situazione ci si mette uno spirito di bambina che si sente delusa dalla lettura degli scritti dell'uomo e che lo sprona quindi a fare di meglio, oltre ai diversi editori che provano a leggere i manoscritti, ma che alla fine non sono soddisfatti. L'uomo è sul punto di crollare, quando per fortuna intervengono un'editore e un'editrice che ci ripensano e sono disposti a pubblicarlo. Così il nostro signore torna alla ribalta con un nuovo successo e riesce quindi a permettersi uno stile di vita più decente. Tuttavia, torna lo spirito di bambina che gli comunica di non essere soddisfatta del suo lavoro e che quindi lo porta alla morte in età molto giovane.
V Racconto I musicanti di Brema
Una rivisitazione in salsa western per questa favola, dove appunto anziché gli strumenti i musicali si fanno parlare le pistole e le altre armi. Le protagoniste dimostrano di essere un gruppo piuttosto affiatato e si coprono le spalle a vicenda riuscendo a distruggere una nota banda di criminali della cittadina dove giungono.
VI Racconto Il pifferaio di Hamelin
Una rivisitazione decisamente fedele all'originale nonché abbastanza prevedibile nel finale. Abbiamo una ragazza di nome Maria, la quale è già consapevole del fatto che ha davanti a sé una vita molto monotona con la prospettiva di dover abbandonare la scuola a 17 anni e cominciare a lavorare e sposarsi molto presto per rispettare il volere della rigida e severa nonna paterna. Tuttavia, il professore che la istruisce lo considera uno spreco, il fatto che una ragazza così intelligente e sveglia venga data in sposa così presto e per giunta ad un'uomo così rozzo e bruto come Lukas. Tuttavia il professore è costretto a rispettare la volontà della signora anziana. Tuttavia, il nostro professore commette una pazzia e giace insieme a Maria nel letto, pur sapendo che essa è stata promessa in sposa a Lukas. Spaventato dall'idea che Maria possa andare a "spifferare" tutto alla nonna il professore si rivolge al forestiero che viene avvistato da un abitante del villaggio e lo incatena minacciando di ucciderlo. Tuttavia, lo straniero dice che può insegnarli una cosa ignota chiamata musica di cui il villaggio non sa niente. Quando la musica viene suonata ecco che improvvisamente Maria fugge verso quella melodia che non aveva mai sentito.
Grafica
La grafica è impostata su un equilibrio molto originale e che oggettivamente si addice nel passaggio dalla dimora dei Fratelli Grimm e della sorella minore, resa con un disegno tradizionale a mano e colori a pastello alla trasposizione delle favole e fiabe caratterizzate da un'ambientazione dai disegni più moderni realizzati tramite CGI che ne sottolineano la modernità apparente, nonostante i motivi siano risalenti alla tradizione fiabesca e favolistica tradizionale e classica. I personaggi sono impostati molto bene; sono abbastanza realistici, ma comunque ben inseriti nell'ambientazione e dimostrano una certa presenza di spirito e di pensiero grazie alle loro espressioni facciali che ben ne descrivono gli stati d'animo e mentali.
Colonna sonora
La colonna sonora è intervallata da dei silenzi profondi che servono a descrivere meglio ed amplificare lo stato di tensione emotiva e di angoscia ed ansia dei personaggi e soprattutto aiutano a meglio immedesimarsi in questi per capire anche l'andamento della storia di ciascuno è protagonista. Nel primo episodio abbiamo una presenza di musica prepoderante dovuta alla scena finale, dove Kyoko balla con il conte. Nella seconda invece abbiamo una serie di sonorità molto più velate, oscure per descrivere l'atmosfera abbastanza decisamente inquietante ed è caratterizzata da silenzi che aumentano la tensione e l'angoscia e la paura improvvisamente amplificate dal ritorno del sound prepotente e preponderante. Il terzo episodio presenta una colonna sonora più minimizzata che rimane silente per quasi tutta la durata dell'episodio e poi esordire verso il finale quando il protagonista si imbarca sulla navicella. Il quarto episodio presenta invece un silenzio alternato ad una melodia molto lieve ed alternata ad un'altra più incalzante che segna il trionfo del protagonista, per poi tornare alla melodia più delicata e tragica incombente sulla morte dello stesso. Il quinto episodio è caratterizzata da una melodia più verso l'andante che fa da cornice agli scontri cruenti e che riempiono tutto l'episodio. Infine il sesto capitolo è caratterizzato dall'assenza totale di musica per rimarcare il fatto che i personaggi ignorano l'esistenza della musica. Questo fino a quando giunge lo straniero che vende il piffero magico al professore; la musica si sente solo verso la fine quando è lo straniero a suonare il proprio piffero attirando Maria a sé e portandola via dal villaggio.
Motivi e messaggi
I motivi principali sono quelli delle favole e fiabe a cui siamo stati abituati fin da quando eravamo bambini; occorre tuttavia precisare che la maggior parte delle persone ha il ricordo delle trasposizioni di Walt Disney in merito alle fiabe e favole dei Fratelli Grimm e che gli stessi motivi ed insegnamenti sono stati a loro volta modificati in maniera marcata e profonda. Qui invece si è cercato di mantenere una certa fedeltà storica alle versioni originali delle fiabe e favole nonostante la rivisitazione in chiave moderna, soprattutto per quanto concerne la violenza e la truculenza e il ribaltamento dei ruoli decisamente cruento che la fa da padrone in tutte le trame. Tutto sommato rimane un esperimento ben eseguito e riuscito. C'è da dire che ad una prima riflessione, i motivi e i messaggi non appaiono subito chiari. A tal proposito è consigliabile consultare l'indice Aarne-Thompson per i dovuti approfondimenti e chiarimenti.
Giudizio finale
Una mini-serie decisamente ben impostata, programmata, pianificata e progettata. L'unica pecca è il numero esiguo di fiabe riviste: sarebbe bello rivedere tutte le fiabe riadattate; forse è stata una scelta dettata da esigenze di copione e/o di contenuti e stile, chi può dirlo? Comunque è una serie che si lascia guardare e contemplare.
Voto: 9