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maxcristal1990

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7,5
Fin dagli antichi tempi sono i Magi a scegliere il re governatore: attraverso la creazione di dungeon questi maghi molto potenti guidano i propri prescelti re in queste prove. Aladino, Magi novizio, e Ali Babà, dopo un incontro casuale, iniziano la loro avventura, inoltrandosi nel primo dungeon nei paraggi.

È un anime non del tutto completo ma godibile, presenta questa storia di Aladino e Ali Babà molto fantasiosa, forse anche troppo. Già dai primi episodi si può notare il punto forte di questa serie, la scorrevolezza della storia è molto uniforme e non presenta episodi noiosi e lenti. I personaggi sono ben strutturati con caratteri ben abbinati. I protagonisti Aladino, Ali Babà e Morgiana formano un trio molto potente, ognuno dotato di caratteristiche combattive molto differenti. I flashback e le spiegazioni della storia sono ben realizzati, spiegano in maniera molto dettagliata le parti fondamentali del passato di alcuni personaggi. L'unica pecca che ho potuto notare è stata la realizzazione dei combattimenti, vista l'argomentazione trattata, superpoteri e guerra tra nazioni, una delle cose più importanti a cui dedicarsi. Per il resto, animazioni buone e musiche abbinate abbastanza bene.

Nel complesso, nella media.


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Zama

Episodi visti: 25/25 --- Voto 6,5
Dopo molti anni di animazione giapponese, non pensavo di trovare un anime così pregiato, che non avevo mai visto, né tantomeno sentito nominare; evidentemente, per qualche ignoto motivo, "Magi" non gode della notorietà che invece merita.

Sin dall'esordio, anzi ancor prima, vedendo quanti megabyte pesa un singolo episodio, si denota una qualità grafica di prim'ordine: disegni, colori e animazioni sono impeccabili e portano uno stile medio-orientale originale. Ed ecco l'altro punto vincente dell'opera: la storia, anziché essere ambientata in Giappone in un ambiente fantasy post-apocalittico o tutt'al più in stile medioevo occidentale, si svolge in un mondo, sì fantasy, ma ispirato a quella parte della cultura medio-orientale che ci fa sognare, per intenderci, le storie magiche di Aladino e il genio della lampada, Alì Babà e i 40 ladroni, la torre di Babilonia, tutti argomenti affascinanti e fino a qui poco considerati.

Non ci sono personaggi epici, che rimangono impressi anche dopo anni, ma anche questi, comunque, vengono vissuti in modo plausibilmente piacevole e se da un lato non vi troveremo l'idolo indimenticabile, dall'altro non mi pare di aver trovato soggetti particolarmente fastidiosi.

La trama offre rapidamente misteri ed intrighi, dando risposte sufficienti a svelare in modo soddisfacente le domande che tali misteri sollevano, per poi aggiungere nuovi elementi, ma senza arrivare all'eccesso, mantenendo quindi intatto il filo conduttore e rendendo di fatto il profilarsi della storia abbastanza scorrevole e facilmente comprensibile; in oltre, sebbene sia adatto e forse pensato per i più piccoli, il mondo di "Magi" non è certo tutto rose e fiori, anzi, la crudeltà che s'annida nell'animo umano è molto presente e senza mezze misure, rendendo il tutto non troppo banale da poter risultare interessante anche per i più grandi, od almeno per alcuni.

Non stiamo però parlando di un lavoro perfetto sotto ogni punto di vista; ad esempio, nello sviluppo delle vicende ci sono un paio di elementi che meritano un piccolo appunto: le tempistiche. In alcuni tratti l'anime corre come un treno, per poi calare drasticamente il ritmo per diversi episodi consecutivi, che fanno calare l'interesse e rendono più difficile il proseguimento della visione, per poi, infine, riprendere a viaggiare spediti.

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Per intenderci, nei primi tre episodi il magi e il relativo candidato Re, protagonisti della storia, non solo si conoscono ed intrecciano un legame forte, ma riescono anche a entrare e superare il fantomatico dungeon che il "candidato Re" da sempre sogna di conquistare (fin troppo rapidamente).
Dopo di che l'anime prosegue a velocità medio-alta, percorrendo ben sei mesi di avventure in un baleno, per poi arrivare, intorno all'episodio 8, nella città in cui rimarremo "incagliati" per quasi tutto il resto della visione. Basti pensare che, più o meno al tredicesimo episodio, inizia una serie di combattimenti svolti nella stessa giornata e che assieme rappresentano il principale scontro della serie, che vede il suo epilogo all'episodio 18!

Ed è proprio in questo tratto di storia in cui ritroviamo il nostro Alì Babà, che se nei primi episodi pareva essere un personaggio sveglio, un ragazzo maturo, un tipo in gamba; da questo momento in poi si scoprirà essere il solito protagonista mezzo scemo della situazione, che piuttosto che nuocere, piuttosto che fare un torto a "Kassim", il quale:
- non perde occasione di dirgli quanto lo disprezzi;
- cerca ripetutamente di farlo fuori;
- lo ha tradito nelle maniere più subdole pensabili, arrivando ad uccidendo il suo stesso padre!
si farebbe uccidere e lascerebbe il suo popolo a trucidarsi l'un l'altro, cadendo nella banalità più estrema; il tutto con scene di lacrime ed autocommiserazione di Alì nei confronti di questo suo "amico" (ma dove...?) che rendono questa parte ancor più lenta e straziante, per poi riprendere abbastanza speditamente fino alla conclusione. Per fare un esempio, nell'episodio 19, nell'arco di due minuti di puntata, si balza in avanti di altri tre mesi.

Altra nota di demerito va al comparto musicale che, a mio avviso, non eccelle... Tanto per fare un esempio, proprio nell'episodio 19 ad un certo punto si sente una musica fatta di trombette in stile comico mentre le immagini offrono i protagonisti intenti ad allenarsi in svariati modi, il che pare davvero fuori luogo! Tanto che, per la prima volta, tra me e me ho pensato: "È impossibile, deve essersi aperta una di quelle pubblicità che partono da sole aprendo un sito su Internet".. così clicco su chrome iconizzato e con grande sorpresa scopro che non c'era nessunissima pubblicità! era proprio una canzoncina proveniente dall'anime! Sgradevolmente sorpreso, ho proseguito l'episodio con un po' d'amarezza...

Fine della parte contenente spoiler

In conclusione, pur non essendo perfetto e non avendo nulla di particolarmente profondo da offrire, "Magi" rimane un opera interessante e in generale godibile, che può accontentare una vasta platea di appassionati di animazione nipponica, consigliato bene o male a tutti e sarete poi voi a valutare se siano ore trascorse piacevolmente oppure no... Buona visione


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PokeNew

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9,5
"Magi - The Labyrinth of Magic" è un anime della stagione autunno-invernale del 2012-2013, che ha riscosso un discreto successo e che devo ammettere mi ha saputo catturare in ogni minimo dettaglio, dall'ambientazione alla trama in sé, dai personaggi ai temi trattati, ma è meglio non perdermi in inutili chiacchiere e andare con ordine.

La storia è ambientata in un mondo dove tutto ruota attorno al "Rukh", l'energia che regola il mondo, e racconta le vicende del viaggio di un giovane ragazzo, Aladdin, alla scoperta per la prima volta del mondo esterno con l'aiuto del suo fidato amico Ugo, un "Djinn", un essere dai grandi poteri, con le fattezze di un grosso omaccione blu, che lo guiderà in questo viaggio alla scoperta di sé stesso e del suo passato. E' proprio durante questo viaggio che incontra Alibaba, un giovane di buon cuore che sogna di conquistare un "Dungeon", un luogo dove si racconta ci siano potere e ricchezza per coloro che riusciranno a conquistarlo; proprio animati da questo sogno i due entreranno nel dungeon, dove incontreranno Morgiana, una giovane ragazza che viaggerà assieme a loro: è proprio qui che prenderanno origine gli eventi che porteranno all'intrecciarsi del loro destino.

Sono premesse niente male che porteranno alla scoperta di tanti personaggi, ben caratterizzati, che nonostante il genere di appartenenza vi faranno affezionare a loro grazie al loro passato per molti non propriamente rose e fiori (seppur il target sia abbastanza giovane), di cui eviterò di parlarvi per evitare spoiler di ogni sorta.

Per quanto riguarda il lato tecnico, devo ammettere di non aver notato chissà quali cali, e il chara è pulito e ben realizzato, seppur a tratti un po' infantile; invece, per quanto riguarda le OST e le varie opening ed ending, sono davvero sublimi, e non le dimenticherete tanto facilmente, ve lo posso assicurare.

In definitiva, devo ammettere che, pur non avendo ottenuto un grandissimo successo, è uno dei migliori anime shonen degli ultimi anni, che merita di essere seguito fino alla fine.


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Hatake Rufy

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
"Magi - The Labyrinth of Magic" è un anime ispirato al manga di Shinobu Otaka, in cui seguiremo le avventure del giovane "Magi" Aladdin, con un'ambientazione simile al mondo antico e dove vige il Rukh, un ciclo vitale chiamato anche fato.

La trama gira intorno ad Aladdin, che vaga senza una meta alla scoperta del mondo accompagnato da Ugo, un gigante e timido "djinn", che dimora nel suo flauto; un djinn non è altro che un "Genio" che risiede in un dungeon finché qualcuno non lo raggiunge nel medesimo luogo. Il nostro protagonista durante il viaggio incontra Alibaba, un ragazzo con un grande cuore, che subito si interessa ad Aladdin, facendo amicizia. In seguito il duo diventerà un trio, dopo aver incontrato Morgiana in un dungeon, dove Aladdin inoltre non si accorgerà di aver già scelto Alibaba come "candidato al titolo di Re".

Lo sviluppo della trama è quello che poco mi ha entusiasmato, inizialmente. Infatti, l'anime inizia con un tono alto ma poco convincente; in seguito, però, puntata dopo puntata, la trama incomincia a prendere forma grazie a una serie di eventi e discussioni che spiegano un po' di cose.
Questi Magi non sono altro che persone che possono utilizzare la magia e hanno il compito di scegliere e guidare un candidato al titolo di re; in genere i Magi sono tre, quindi l'esistenza di un quarto Magi come Aladdin è qualcosa di molto particolare. I candidati possono essere proposti solo da un Magi, e precisamente sono conquistatori di dungeon; sono gli unici individui a contendersi il titolo di re, con lo scopo principale di unificare tutti i territori sotto il proprio impero. Durante questa avventura, piena di alti e bassi, vedremo tantissima azione e combattimenti che non sempre porteranno a qualcosa di buono, l'unica cosa certa è che pian piano la trama si allargherà introducendo nuovi sbocchi che daranno un gran da fare verso la fine della serie. Il finale l'ho trovato appropriato e giusto, aprendo le porte a una seconda serie che promette molto.

I personaggi sono davvero interessanti, di primo impatto sembrano essere solo dei bambini, ma il nostro trio se la caverà benissimo in molti eventi, regalandoci combattimenti mozzafiato e anche qualche momento di riflessione, che però non vi stuferà con le solite chiacchiere, grazie al carattere divertente e spassoso. Durante la storia avremo modo di scoprire il passato di alcuni di loro, che non sempre porterà a qualcosa di buono; infatti il passato di Alibaba sarà molto importante e coinvolgente, condizionando la trama.

Concludo evidenziando un buon comparto tecnico, con disegni e colori che rispecchiano appieno l'antico mondo, rendendo la grafica molto apprezzabile; il comparto sonoro non è da meno, infatti la colonna sonora mi è piaciuta parecchio, con musiche di sottofondo sempre azzeccate e opening orecchiabili.
Mi vedo più che convinto nel consigliare la visione di quest'anime, che a mio parere merita 8 in pagella.


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grandebonzo

Episodi visti: 25/25 --- Voto 4,5
Belli i tempi in cui, addentando una girella, ammiravo estasiato le gesta di Goku e le mirabolanti avventure di Dai. Belli, sì, ma ormai sepolti tra le sabbie del tempo. Tuttavia, benché il nostalgico luccichio nei miei occhi sia un indizio rivelatore della mia età anagrafica, non esistono vincoli che mi impediscano di apprezzare tuttora le opere destinate a un pubblico di 'ragazzi'. Ragion per cui, frastornato dalla delirante acclamazione riservata a questo recente shonen, ho pianificato con cura i concomitanti giorni di rovente canicola: puntatone di "Magi", fetta di anguria, tifo indiavolato e... sapete voi cos'altro (a chi proprio non riesce a immaginarlo suggerisco di dare un'occhiata a "Il secondo tragico Fantozzi").

Avvincente l'incipit: un misterioso ragazzino, in realtà un potentissimo mago, si imbatte nell'apparentemente cinico Alibaba, con cui, al di là delle previsioni, stringe una salda amicizia che lo condurrà ad esplorare dungeon, mazzolare gente cattiva, conoscere persone e fare cose. Scopo di Aladdin, questo il nome del giovane protagonista, sembra essere quello di recuperare la testa dispersa chissà dove del suo djinn, un bestione blu acefalo evocato da un flauto; il dipanarsi dell'intreccio porterà altresì alla luce oscuri retroscena e pericolosi imprevisti che faranno prendere alle vicende una piega ben più articolata.
La prospettiva di interessanti sviluppi appare dunque concreta e allettante, sorretta oltretutto da una grafica sgargiante e da ambientazioni dal gusto orientaleggiante, dettagliate ed evocative. Moralmente in obbligo, decido di compiere il passo successivo: proseguo la visione, conscio che, a meno di cataclismi o gravi eventi sociopolitici, il mio personale bushido mi impone abitualmente di terminare le serie iniziate. Mai errore fu più grande: l'anabasi in questo tartaro di cliché e banalità è una tortura che non augurerei nemmeno al più puritano e integralista esperto di animazione.

È il cast a riservarci il primo colpo basso: eccezion fatta per i due protagonisti - benché il loro buonismo sia a volte così caramellato da risultare veritiero al pari dei miracoli di Medjugorie (Alibaba non riesce a liberarsi dall'aura da santarellino neppure nella sua forma 'corrotta'!) -, è costituito da una pletora di personaggi irritanti e sconclusionati. Alla coppia principale, infatti, si unisce ben presto Morgiana, guerriera capace di abbattere intere montagne a calci, che, invece di sottomettere il mondo con la forza bruta, si ritrova (alquanto sorprendentemente) in condizioni di schiavitù; a dispetto di comportamenti scostanti (al limite della casualità) tipici della schizofrenia, le sue doti marziali sono perlomeno utili a ribaltare situazioni in apparenza disperate - una dea ex machina, insomma -, alimentando nello spettatore quella rassicurante sensazione del tanto adesso vi spacca il deretano. Come non citare poi il cacofonico Sindobaddo e la sua cricca di coloriti, quanto inutili comprimari: lui e il suo presepe vivente saranno sempre pronti a sfoggiare i muscoli e il miglior profilo (seni prosperosi e ballonzolanti non mancano, tranquilli, non sobbalzate sulla sedia), dispensando contemporaneamente perle di saggezza e filosofiche riflessioni da Baci Perugina.
I villain si distinguono invece per i muscoli, il bel profilo e i seni ballonzolanti. Per carità, ci sono anche quelli brutti, ma non temete, faranno la fine che meritano i cattivi brutti.

Arrivare al venticinquesimo episodio è stato più arduo che ammonticchiare l'Ossa e il Pelio, un supplizio di proporzioni titaniche fatto di comparse che si sacrificano pro bono, combattimenti dall'esito scontato, spacconate da bulli di periferia, nonché un impressionante calo grafico, tale da rendere la parte finale dell'anime, tra imprecisioni nei disegni e povertà di animazioni, talmente imbarazzante da farmi arrossire al posto del supervisore agli scatti animati. A difesa di "Magi", devo però ammettere che ho trovato piuttosto coinvolgenti i flashback sul passato dei personaggi, e gradevoli le sigle di apertura e chiusura; realizzare un recap di dieci minuti unendo queste due sole componenti potrebbe essere un'idea interessante.
Alla fine ho raggiunto anch'io la mia Trapezunte e, come non era arduo vaticinare, nonostante si prospettassero chissà quali rivolgimenti di trama, non accade l'imponderabile, anzi, tutto finisce a tarallucci e vino.

Sarò forse partito con aspettative troppo alte - di sicuro non mi aspettavo un intrattenimento di così bassa lega -, tuttavia sono persuaso che neanche uno 'sbarbatello' possa trovare alcunché di emozionante o esaltante in questo anime. Non va dimenticato che è già disponibile la seconda stagione di "Magi", nonché una serie di stuzzicanti OAV incentrati sul nostro amato guascone Sindobaddo, ma credo che mi dedicherò ad attività più gratificanti, come la filatelia o la collezione di Barbie, e porgo lo stesso consiglio a chi si sia preso la briga di leggere questa recensione.

Doverosa infine la menzione alla gag delle entreneuse dall'aspetto rivoltante, riproposta ben due volte, con protagonista Alibaba: Alvaro Vitali ne sarebbe stato fiero.


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Angelwithshotgun

Episodi visti: 25/25 --- Voto 2
"Magi" è un anime del 2012 ambientato in un passato in cui esisteva ancora la schiavitù e in cui all'improvviso apparvero dei dungeon nei quali chi vinceva poteva ottenere i poteri di un genio e avere così a disposizione grandi poteri. Il tutto comincia con l'incontro dei due protagonisti Alibabà e Aladino, che da subito colpiscono per il bruttissimo design che li accompagna e per essere dei gran pervertiti! Cosa che in un anime del genere da subito ho trovato fuori concetto.
Alibabà di per sé è anche salvabile a livello caratteriale, se si trascura quel suo lato perverso. Per quanto riguarda Aladino, il suo carattere da subito mi è parso in negativo nel senso che non mi colpiva, non mi interessava e lo trovavo sempre un po' "squallido". Morgiana, la protagonista femminile e appartenente al gruppo dei tre principali, ci viene presentata come una ragazza forte fisicamente, poiché discende da una tribù di uomini e donne dotati di tale caratteristica; a livello caratteriale non mi è dispiaciuta, ma il suo cambiare continuamente modi di fare mi ha lasciato perplesso a volte.

Per quanto riguarda lo svolgimento dell'anime, salvando qualche colpo di scena, non mi ha colpito quasi niente, tanto che non so se guarderò la seconda serie che mi hanno detto essere peggiore della prima, ma questo è un altro discorso. Ciò che non mi ha colpito è il modo in cui le cose vengono mostrate, ovvero senza alcuna suspense, perché le cose vanno sempre come chi guarda certamente capirà. I personaggi, come già detto, tralasciando un po' Alibabà, Morgiana e Sinbad, personaggio abbastanza interessante, non sono per niente amabili, anzi sono facilmente disprezzabili e poco attraenti per chi guarda.

Le animazioni non sono niente di che, soprattutto la scelta dei design dei personaggi mi ha lasciato un po' perplesso, ma non per il modo in cui sono vestiti, soprattutto per come sono stati realizzati, insomma per la scelta del disegno! Le ambientazioni dei dungeon non sono proprio da bocciare, ma si sarebbe potuto fare molto meglio e mostrarli di più.
Per le musiche, salvando la opening, sono tutte da bocciare, perché non mi sono piaciute per niente: non mi è piaciuto il livello musicale così come non mi è piaciuto il modo in cui sono state gestite!

Quindi, a mio parere, serie sconsigliata perché i personaggi non sono degni di nota e la storia non si evolve per niente bene, a volte sprecando anche dei possibili colpi di scena.


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Eversor

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8,5
"Magi - The Labyrinth of Magic" è un anime uscito nel 2012 ed essenzialmente racchiude in sé due generi di anime: quello fantasy e quello d'avventura. Con questo non voglio dire che sia limitato a questi due generi, ma, semplicemente, se dovessi scegliere gli aspetti preponderanti, opterei per queste due caratteristiche. Il fantasy è rappresentato dalla magia, dai paesaggi esotici e piuttosto fiabeschi, mentre l'avventura la si può trovare nel viaggio intrapreso da Aladdin e compagni in questo mondo pieno di mostri, nemici e pericoli.
Detto ciò, voglio fare anche una piccola confessione, in quanto, almeno all'inizio, sono stato alquanto restio a incominciare questa serie, non tanto perché non mi attirasse, quanto piuttosto per la paura di rimanere deluso, ritrovandomi di fronte a un'opera semplice e banale. Bene, sono stato smentito e anche con sommo piacere.

Ma, bando alle ciance e incominciamo con il raccontare la storia di "Magi", una storia piuttosto semplice, almeno all'apparenza, che in realtà nasconde intrighi e misteri complessi. Il deserto è soleggiato, ma finché ci sarà anche un pellegrino in viaggio tra quelle dune, l'ombra rimarrà impressa nella sabbia. Con questa antifona molto poetica voglio solo suggerire di non fermarsi alla prima puntata, ma continuare la serie fino alla fine, così da permettere alla storia di evolversi e mostrare la sua vera forma.
Alì Babà è un ragazzo abbastanza povero, costretto a lavorare per un grasso signorotto di città, al fine di accumulare abbastanza soldi per far avverare il proprio sogno: conquistare un dungeon. Dungeon? In effetti questo nome, molto usato nei videogame, indica in questo caso una torre, sorta dal nulla, dentro cui si nascondono tesori inimmaginabili e magie dimenticate, ma, insieme a questi, anche pericoli sorprendentemente difficili e avversi. Nessuno sembra aver ancora conquistato il dungeon di quella città e Alì Babà sembra proprio intenzionato ad essere il primo in questa impresa, così da diventare finalmente famoso e ricco. Semplice venalità... forse, ma anche no. Alì Babà sembra un ragazzo per bene e anche Aladdin sembra essersene accorto, tanto da aiutarlo a conquistare la torre e intraprendere un viaggio verso l'ignoto. L'arrivo del piccolo maghetto sarà come una tempesta di sabbia per il ragazzo di strada che, a un certo punto, si ritrova coinvolto in vicende tutt'altro che piacevoli. Soldati alle calcagna, sogni di gloria di un governatore e belle schiave liberate... no, aspettate, forse l'ultima non era così male.
Morgiana infatti è una ragazza silenziosa, costretta per tutta la vita in una condizione di schiavitù, ma, grazie anche ad Aladdin e Alì babà, si ritrova libera e senza alcun padrone (che poi è la stessa cosa). Insieme incominceranno un viaggio, ma non sarà proprio così semplice, anche perché il passato di Alì Babà torna e anche la natura di Aladdin sembra essere un vero mistero. Che succederà ai nostri eroi?

Incominciamo ora l'analisi dell'opera. Per quanto riguarda i personaggi devo ammettere di essere rimasto estremamente colpito da Alì Babà e Morgiana. Il primo, che all'inizio sembrava piuttosto banale e scontato come co-protagonista, si rivelerà invece molto più complesso. I suoi vecchi drammi saranno ben descritti e, come scoprirete presto, anche il suo destino incomincerà a presentarsi davanti agli occhi del giovane eroe.
Per quanto riguarda invece Morgiana... beh, in realtà non dice moltissimo, ma penso che proprio il suo comportamento in parte scontroso e riservato, il suo sguardo affilato (che si addolcisce improvvisamente) e la sua condizione di ex-schiava, siano stati essenziali per farmela piacere. Desidera tornare in patria, ma scoprirà ben presto di averne trovata una nuova, vicino ad Aladdin e Alì Babà. Proprio con quest'ultimo sembra instaurarsi uno strano feeling, un qualcosa di semplice e sottile, che sembra però trasparire dai loro sguardi e dai loro gesti... si concretizzerà?
Ora la storia, o meglio, la sequenza che narra le disavventure del nostro piccolo gruppetto: di fatto questa prima serie narra solo una piccola parte del viaggio che sembra debbano intraprendere, ma, già così, sono stati introdotti molti elementi utili, i misteri dietro la figura dei "Magi" e la scoperta di un mondo ben più complesso di quello che sembra all'inizio.

La grafica è molto bella, pulita, semplice e chiara. I colori brillanti e luminosi sembrano risplendere ancora di più sotto il caldo sole del deserto. I turbanti, i tappeti e i profumi dell'antico Oriente trasudano dalle varie puntate, ma, allo stesso tempo, sembra esserci qualcosa di diverso, direi quasi fiabesco.
Anche le musiche sono fantastiche e, in un certo senso, cercano di riprodurre i ritmi e le cadenze orientali, così da farci precipitare ancora di più in quel mondo di sabbia e sole.
Piccola pecca nel doppiaggio, dove invece ho potuto riscontrare piccoli errori che, in effetti, possono essere facilmente dimenticati. Le voci infatti sono fantastiche, anche se avrei optato per una più mascolina per quanto riguarda il piccolo maghetto (si capisce moltissimo che è una femmina la doppiatrice).

Dunque, eccoci arrivati alla fine di questa nostra recensione, non potendo far altro che augurarvi una buona visione e gustarvi una serie che, tutto sommato, risulta appagante e piacevole. Bello e divertente, intrigante e appassionante, il finale è tutto da scoprire e, anche se rimangono irrisolte molte questioni, non delude per niente, anzi... forse l'ho già detto, forse no, ma c'è già una seconda stagione, da venticinque episodi anch'essa. Una notizia che, personalmente, ha fatto molto piacere, in primo luogo perché posso continuare il viaggio insieme ad Aladdin e ai suoi due amici, poi perché, così facendo, spero di trovare quelle risposte che, nella prima stagione, non sono riuscito a scovare.
Ora vi lascio e spero che, seppur imperfetta, questa recensione vi abbia invogliato, almeno un pochino, a guardare questa serie.

Voto finale: 8 e mezzo


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Selpher

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Magi è stata una piacevole sorpresa del 2013.
L'ho iniziato per mancanza di altro materiale e superate le prime 2-3 puntate che inizialmente scoraggiano sono rimasto sorpreso dall'evolversi dei personaggi e della trama. Bisogna però saper tener duro per le prime puntate che devo ammettere al di la dei bei disegni e colori lasciano un po di amaro in bocca...
Altro errore in cui si può cadere è pensare che si tratti del classico anime buonista e per bambini/adolescenti; con il passare delle puntate la trama inizialmente un po scontata e lineare si arricchirà di molti personaggi di spessore e regalerà una buona dose di azione ma anche emozioni e momenti di riflessione. I temi di fondo per quanto mai esasperati sono spesso profondi e inaspettati per un anime del genere.
Una nota di merito particolare va all'analisi dei personaggi che si approfondiranno con il passare delle puntate ma che soprattutto perderanno via via quell'aspetto un po infantile delle prime puntate. La crescita dei personaggi guardando le prime puntate e le ultime è assolutamente netta sia nei disegni che nel comportamento dei protagonisti come a dimostrazione che le vicende vissute fanno maturare i protagonisti.
Nella storia inoltre non c'è un solo protagonista ma anzi l'elevato numero di personaggi che si incontrano con l'evolversi della trama, peraltro tutti ben caratterizzati e unici, fanno si che l'anime non risulti mai monotono o ripetitivo.
Un ottima grafica e delle ambientazioni che spaziano tra il fiabesco, il fantasy e la natura dei vari continenti reali, oltre che a una colonna sonora degna di nota vi trasporteranno poi senza mai annoiarvi per tutta la serie.
In conclusione un'opera di buona fattura che difficilmente deluderà gli amanti del genere ma che consiglio anche a chi normalmente si tiene alla larga dalle "saghe" perché sui generis.
Darei un bel sette pieno e meritato ma volendo premiare l'anime per la longevità superiore alla media con la quale premia lo spettatore e il fatto che nonostante il numero di episodi non vi siano filler di sorta, azzardo un 8.
E se alla fine vi sarò piaciuta, sappiate che la seconda serie è ancora meglio!
Buona visione


 4
Akemichan

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Dopo aver droppato il manga dopo il primo volume per l'odio profondo causatomi dal deformed dei disegni, ho deciso di dare una seconda occasione all'anime, in virtù non solo del successo ma anche delle cover che diventavano sempre più belle man mano che il manga continuava. Mentre lo guardavo sono passata in un sacco di momenti WTF in cui non capivo cosa stesse succedendo, tra splatter improvvisi, trasformazioni degne di un majokko, improvvisi momenti d'ecchi scollegati da qualsiasi altra cosa, momenti da sjw in cui mi chiedevo perché i personaggi ispirati a Le mille e una Notte sembrassero degli svedesi, finché non ho ricevuto l'illuminazione. Magi non è altro che un buonissimo shonen, con una sensibilità tutta particolare ed uno suo modo di trascinarti nella storia finché non ti assuefai. Il che non sembra positivo a dirsi.
Magi è una storia liberamente (molto liberamente, praticamente nei nomi e nel fatto che Ja'far è un visir!) ispirata alle "Mille e una Notte". Protagonista è Aladdin, assieme a poi quelli che diventano suoi compagni di avventura Alibaba e Morgana. Preferisco evitare di raccontare più di così in quanto la vera trama della storia si svela piano piano, tanto che persino lo stesso protagonista inizialmente non ne è a conoscenza, ed è meglio che il lettore faccia altrettanto. Vi basti sapere che la storia prosegue poi con varie avventure tenute dai protagonisti nel tentativo di raggiungere i loro vari obiettivi.
Non fatevi ingannare da quest'ultima frase. Le saghe ci sono, il che ormai potrebbe far storcere il naso ai più esperti, ma non sono affatto slegate fra di loro, bensì costituiscono un vero percorso di formazione per i protagonisti e un disvelarsi di quelli che sono i temi, anche profondi, del manga, che non si limitano solo all'amicizia (comunque estremamente importante) ma alla schiavitù e anche alla situazione politica. Il tutto è trattato con una sensibilità non indifferente, senza però diventare troppo cupo o perdere la vena allegra che contraddistingue i personaggi.
E sono proprio i personaggi la parte migliore di Magi. Pur non distaccandosi da un buonismo di base, che però non risulta assolutamente stucchevole, riescono ad emergere con le loro caratteristiche peculiari, risultando allo stesso momento profondi e divertenti, adatti per le diverse situazioni che la storia propone. Ne sia un esempio il protagonista, bambino ingenuo ma in realtà più saggio di altri, nella sua capacità di vedere ciò che agli altri non è successo, e allo stesso tempo piccolo pervertito fissato con le tette.
Nota di merito va poi ai personaggi femminili, che vengono trattati con una cura ed una grazia che me li ha fatti adorare dal primo all'ultimo, a discapito di molti personaggi maschili. Seconda nota di merito al fatto che non è affatto facile stabilire il "buono" e il "cattivo" all'interno dei personaggi, ma questi sono spesso fraintesi, o trascinati dagli eventi, e più che disposti a cambiare lato se lo ritengono necessario, senza alcuna forzatura, il che li rende indubbiamente dei caratteri a tutto tondo.
Prima, in realtà, sono stata un pochino ingenerosa. Non è vero che ci sono solo i nomi (benché sia vero che i personaggi paiono tutto tranne che arabi); benché le storie non abbiano granché somiglianza con le originali, permane un'atmosfera di fondo, soprattutto nella costituzione del mondo con il "rukh", una sorta di energia magica, che comunque fa appassionare il lettore a questo mondo un po' mistico, ma con appunti politici estremamente reali.
Da questo punto di vista ho invece apprezzato tantissimo il collegamento con i "dungeon", che fanno anche un po' GDR, luoghi magici da conquistare che possiedono grandi tesori e garantiscono la protezione dei jinn al conquistatore. Da questo punto di vista, è il motivo per cui i combattimenti con la magia risultato molto in sile 'majokko', tanti incantesimi, tanta attenzione alla psicologia degli avversari, pochissima strategia. Dal canto mio, invece adoro tutte le varie "trasformazioni" che vengono mostrate a seguito della cattura di un dungeon.
Se avete intenzione di guardare l'anime per il combattimenti, lasciate perdere. A tutti gli altri, invece, la visione è più che consigliata. Per quanto mi riguarda, io ho intenzione di passare l'odio per il deformed e passare al manga, il che la dice lunga su quanto penso meriti questa storia.


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ladynera

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
"Magi The Labyrinth Of Magic" è un anime costituito da 25 episodi, tratto dall'omonimo manga di Shinobu Ohtaka e adattato dallo studio A-1 Pictures.

La trama si svilupperà intorno a due personaggi, Aladdin e Ali Baba, che si discosteranno parecchio dai classici personaggi che conosciamo, in un oriente magico e avventuroso.

In quest'opera vedremo il continuo intrecciarsi di relazioni d'amicizia, come di odio-amore, conosceremo la paura di perdere la libertà tanto a lungo agognata, incontreremo paesi stretti nella morsa della fame, villaggi indipendenti con orgogliosi abitanti, uomini e donne di buon cuore ma anche soggiogati dal terrore e dall'invito al male.
Le scene comiche non mancano di certo, anzi l'anime punterà proprio su quelle agli inizi, per poi negli ultimi episodi assumere un carattere decisamente più serioso.

I personaggi sono molto carismatici, hanno caratteri diversi, trascorsi differenti, e sono ben distinti l'uno dall'altro. Ali Baba è un ragazzo dalla grande forza d'animo in grado di comprendere le difficoltà altrui e prestarsi per aiutare i più bisognosi, ma è anche fragile e spaventato, avrà spesso bisogno di una spalla su cui piangere e di una mano da afferrare. Mano che gli porgerà Aladdin, piccolo magi con una vena energica e scanzonata, dotato di uno spiccato senso della giustizia, mostrerà una fedeltà unica verso il suo grande amico. Ovviamente si uniranno a loro tanti altri personaggi, tra cui i miei preferiti: Morgiana e Sinbad. Scoprirete quanto sono grandi nel cuore e nell'anima, in grado di motivare e stimolare i nostri protagonisti, soprattutto Sinbad.

È un mondo ricco di amicizia, ma anche di crudeltà. Si susseguiranno attimi di paura e commozione in grado di rapire lo spettatore, non perdendo quasi mai un colpo, riuscendo sempre a catturare l'attenzione. Supererà se stesso nei momenti comici: uno degli anime che mi ha fatto ridere di più in assoluto, con le movenze assurde di Aladdin e le situazioni bizzarre più disparate, una comicità fresca e originale, il chara contribuirà a rendere più divertenti gli scambi di battute tra i personaggi. Regalerà emozioni nei momenti drammatici: imprese ardue saranno affrontate dai nostri protagonisti e non solo, che metteranno a dura prova le loro capacità. Tante perdite, tanto dolore e tante lacrime riuscendo appieno nell'intento di commuovere lo spettatore. E stupirà nei momenti magici e avventurosi come le battaglie e i duelli, realizzati magnificamente. Non ci sarà certo carenza di avventura!

Le soundtrack ci invitano ad inoltrarci in questo mondo magico, con toni caldi e ritmati, le opening "V.I.P" di SID e "Matataku Hoshi no Shita de" di Porno Graffitti sono veramente belle, come le ending "Yubi Bouenkyou" di Nogizaka 46 e "The Bravery" dei Supercell, davvero accattivanti.

Il chara è molto semplice ma si adatta perfettamente all'opera, gli effetti sono realizzati in maniera ineccepibile, i colori vivi, le scene d'azione fluide e seguibili.

Ritengo questo anime originale e in grado di sollevarsi dalla media, regalando sempre emozioni nel bene o nel male, ovviamente avrà anche lui i momenti meno brillanti, ma comunque non cadrà mai nel banale. Aspettando a breve la seconda serie promuovo questa prima con un bel 9!


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Izaya_Orihara

Episodi visti: 25/25 --- Voto 9
Ho aspettato l'autunno solo per questa serie, non che io mi sia letto il manga, ma credevo fortemente in essa e non ne sono rimasto deluso. "Magi - The Labyrinth of Magic", infatti, è un piccolo capolavoro che riesce ad intrattenerti e, a parole grosse, anche ad emozionarti catapultandoti nel suo magnifico mondo fantastico pieno di fantasia, sentimenti, emozioni, glorie, sconfitte, battaglie in un mondo fantasy medievale che interpreta la famosa opera del mondo delle "mille ed una notte", raccolta di novelle arabe del decimo secolo d.c.

Questo piccolo grande capolavoro non ha niente di cui invidiare a i "grandi tre" come Naruto-Bleach-One Piece così come a tutti gli altri grandi shounen famosi; a differenza degli altri, infatti, questa serie riesce ad intrattenerti episodio per episodio inserendo la trama omogeneamente così da non produrre episodi inutili o di dubbia utilità come vengono sprecati nei grandi tre lasciando molte volte lo spettatore basito o annoiato droppando la serie così come ho fatto io per One Piece (può essere pure una grande opera ma 600 episodi non sono pochi) e, credo, che la serie seguirà le redini del manga, che è lungo ben 14 volumi, non per tutti i dettagli, infatti, già trovo lamentele sul fatto che non ha rispettato il manga cambiando il finale della prima serie, ma solamente per la lunghezza. Riassumendo, credo semplicemente che questo shounen può essere definito anche superiore agli altri, almeno per giudizio mio, in quanto né Naruto, né Bleach, né One Piece - almeno da quel che ho visto - sono riusciti ad emozionarmi così tanto. Poi mi posso anche sbagliare e posso essere anche criticato, certo, c'è sicuramente chi ha più esperienza di me nel mondo degli anime e manga, ma sono gusti.

Se dovessi rispondere ad una domanda su come mai la serie riesce a coinvolgermi così tanto e a catapultarmi nelle vicende nel susseguirsi della trama risponderei, senza ombra di dubbio, i personaggi. Sì, i personaggi, ben caratterizzati, pieni di carisma, di amore, felicità, orgoglio e perché no, anche senso dell' umorismo, e tutti gli aggettivi positivi presenti nella terra, pronti sempre ad abbattere l'odio che si annida nel proprio corpo. Forse questo è un insegnamento che ci riesce a dare la serie, come distruggere tutto l'odio che si accumula nel nostro corpo dopo ricordi tristi che piano piano riescono a prendere il sopravvento credendo ancora in valori come la pace e l'amicizia. Esempio di questo valore è sicuramente il protagonista Aladdin, anche simbolo della luce che illumina il buio, pronto a sacrificare anche se stesso per gli amici, che, grazie il suo aiuto, eliminerà tutto l'odio che si è accumulato nel corpo di Alibaba Saluja, co-protagonista, per i suoi ricordi tristi: la morte della madre, degli amici, la povertà, la morte del padre e la sporca monarchia che governa il suo paese. Alibaba è un personaggio molto legato al popolo e a dei valori fondamentali ma, facilmente, si fa risucchiare dall' odio che pervade la sua vita. Troviamo altri personaggi, anche loro a dir poco stupendi, come Morgiana reduce da una forte schiavitù ma rimasta sempre buona e generosa con tutti, Sinbad, personaggio dal forte carisma che funge da padre per i nostri protagonisti per la sua esperienza, professionalità, bontà e forza ed anche gli antagonisti hanno un ruolo primario in questa serie, sono stati caratterizzati anche loro molto bene, reduci dall'odio e desiderosi di un mondo "oscuro"; troviamo Judal di cui ancora non conosciamo i veri motivi della sua cattiveria ma che riesce a deliziare lo spettatore perché molto interessante e Kashim che funge da antagonista nella prima saga di cui conosciamo i motivi delle sue azioni, ma che a volte, queste azioni sono forzate; lo spettatore non riesce a decidersi a chi dare ragione: nelle azioni di Kashim o nei pensieri di Alibaba? Altro personaggio, a mio parere molto interessante ma, che non viene sfruttato adeguatamente, è sicuramente Hakuryuu che non riesce a farsi amare dagli spettatori per i pochi minuti che gli vengono concessi in cui lo vediamo molte volte piangere o rimanere indietro rispetto ai suoi compagni; in poche parole, una palla al piede. Spero che nella seconda serie venga utilizzato di più ed adeguatamente perché credo fortemente in lui.

Opening ed ending assolutamente ottime, così come l'animazione, le OST, lo stile dei personaggi, molto caratteristico e diverso l'uno dagli altri. Il finale reso un po' troppo velocizzato ma rimane comunque un bel finale degno di nota per questa prima stagione. Do un 9 alla serie perché chi mi conosce sa che non do mai un 10 ad una serie che non ha un finale chiuso, ma questa serie se lo merita tutto. E' stata annunciata la seconda serie nella stagione autunnale del 2013 e non vedo l'ora che esca. Ovviamente consigliato.


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Rygar

Episodi visti: 25/25 --- Voto 10
Lo ammetto. Quando ebbi a che fare con quest'opera ero partito con i peggiori pregiudizi di sorta. Vidi di sfuggita l'immagine all'interno della stagione autunnale 2012, e non mi sembrava un granché. Già il nome non era particolarmente invitante. Dicevo tra me e me: "con un nome del genere e dei protagonisti simili, non può che essere l'ennesima "shonenata" per bimbetti". Leggo poi che la Mediaset ha acquistato i diritti, e i miei pregiudizi paiono confermare la presunta mediocrità dell'opera.
Raccolgo maggiori informazioni e scopro che la serie animata deriva da un manga di Shinobu Ohtaka. Già lì mi erano venuti i sudori freddi. La stessa Shinobu Ohtaka del manga Sumomomo Momomo? (un manga potenzialmente piacevole ma concluso con un finale a dir poco aberrante). Oh cielo, dalla padella alla brace! Chissà che razza di schifezza "commercialoide" ha osato concepire questa volta!

Con questa serie di preconcetti e pregiudizi mi accinsi a visionare l'opera. Ascoltai l'opening e pensai: "Hm, carino, non è male, ma andiamo al sodo". Così saltai l'opening e vidi il primo episodio. Non feci in tempo ad esprimere altro se non un "Wooooow!" dai primi fotogrammi fino alla fine della puntata, e con inusitata voracità che ogni settimana attesi spasimante ogni episodio. Ogni volta la mandibola era letteralmente a terra per lo splendore di ogni puntata.

Cari amici lettori lo devo ammettere: Magi è un piccolo grande capolavoro d'animazione e merita il massimo rispetto. Una cosa del tutto inaspettata che coinvolge fin da subito e catapulta nel fantastico mondo delle "Mille e una notte". Pensavo fosse la peggiore delle schifezze e ammetto con gioia che mi sono sbagliato! Talvolta esistono delle serie veramente belle, nonostante il passato di certe autrici e nonostante il "packaging" iniziale non fosse stato proprio il massimo (mai affidarsi alle prime impressioni, nonostante le leggi del marketing dicano altro). E che originalità! Non so voi ma è la prima volta che mi capita di vedere un anime ambientato nel medio oriente mitologico raccontato nelle "Mille e una notte", come se non bastasse con che cura per i dettagli!

Trama: Aladdin è un misterioso ragazzino che vive in una dimensione sconosciuta. Suo unico amico è Ugo, un Djinn, ossia una creatura gigantesca dotata di grandi poteri. Durante una conversazione con quest'ultimo Aladdin comprende che non può continuare a vivere senza conoscere nulla del mondo e che deve comprendere il significato della parola "amicizia". Ugo lo conduce sulla terra, più precisamente in medio oriente, vivendo all'interno del suo flauto magico. Durante il suo peregrinare Aladdin incontra colui che diventerà il suo grande amico nonché compagno inseparabile d'avventura. Alì Baba, rampollo decaduto di nobili origini, ed in seguito Morgiana, un tempo fiera discente della tribù Fanalis, poi divenuta schiava. Liberata dal duo Aladdin - Alì Baba, si unirà al gruppo. La grande avventura ha inizio. Tra scenari da favola, paesi e continenti più disparati, combattimenti e prove da superare, i nostri eroi sapranno appassionarci coinvolgerci come poche serie sanno fare. È arduo saper sintetizzare il resto della trama senza dover ricorrere a spoiler poiché quest'ultima è composta da una serie di saghe, per cui, mio malgrado mi limito a fornire l'incipit.

Tante sono le tematiche affrontate, la schiavitù (ed i suoi retaggi post liberazione), il razzismo, le classi sociali, la monarchia, l'economia, la democrazia, il valore dell'amicizia, la collaborazione tra i popoli e molto altro. Tutte tematiche affrontate con cognizione di causa e mai superficialmente. Lodevole.

Grafica: faccio mio il concetto espresso da un'altra recensione e lo ripeto. Da cartolina. Sembra di essere in medio oriente visitando i sontuosi palazzi o i quartieri più poveri tanta è la cura nel dettaglio. Le ambientazioni sono qualcosa di incredibile. Va vista l'opera poiché ogni descrizione risulterebbe riduttiva. Le animazioni rendono giustizia al comparto grafico ed enfatizzano i vari combattimenti con la loro fluidità e drammaticità. Character design fedele allo stile di Shinobu Ohtaka (specialmente nelle espressioni di imbarazzo o commozione), dunque bello e piacevole.

Sonoro: come accennato in precedenza, anche il comparto sonoro compie più che egregiamente il suo dovere. Splendida opening, un po' infantile l'ending, musiche e OST appropriatissimi al contesto mediorientale dell'opera. Ottimo doppiaggio che rende alla perfezione la tipicità di ogni personaggio (anche se dovrebbero porre un po' più cura nelle parole composte dalla sillaba "si", che non andrebbe pronunciata come "shi", oltre ad Aladdin che suona "Arajin", ma questo è un limite risaputo nella pronuncia giapponese).

Personaggi: che meraviglia di personaggi! Uno più bello dell'altro. I personaggi convincono fin dalla prima occhiata. Caratterizzazione esemplare per ognuno di loro, dai tre protagonisti, fino all'ultimo dei personaggi secondari. Splendida caratterizzazione del loro passato e del loro retaggio (si vede dalla postura, dal tono di voce, dalla gestualità e dagli atteggiamenti il retaggio nobile di Alì Baba, così come il retaggio da schiava di Morgiana). Splendidi gl'intrecci narrativi che sanno intessere, così come la morte è presente. Chi deve perdere un arto lo perderà, chi deve morire lo farà con grande dignità. Encomiabile.

Sceneggiatura: altro grosso pregio dell'anime è la realizzazione tecnica. Arduo saper far meglio. Regia attenta e accurata nei dettagli. Dialoghi ben strutturati, coerenza temporale rispettata senza fastidiosi salti o tagli. Le saghe si avvicendano e si susseguono col giusto ritmo senza bruschi cambiamenti, in modo che lo svolgersi degli eventi risulti sempre uniforme.

Finale: il finale (come del resto l'intera opera) si discosta dal manga; il suo discostarsi è a mio avviso un grande pregio poiché non solo è stato realizzato davvero bene, ma ci fornisce una seconda lettura dell'opera (non sovrapponendosi quindi al manga). L'opera finisce bene ed inaugura una seconda stagione prevista per l'estate 2013. Non chiedo di meglio.

In sintesi: Magi è un'opera relativamente poco conosciuta, vuoi perché il fan sub è stato distribuito praticamente solo su facebook (alla pagina: Kyoran no homu - Anime Manga News Network), evitando la mannaia del drop per licenza, vuoi perché pochi l'hanno considerato, ma che a mio avviso è magica. Diverte, piace, coinvolge, delizia e talvolta denuncia pure la società attuale (splendido il paragone tra la ricchezza realmente posseduta in beni e patrimoni e la ricchezza in banconote).

Da guardare, assolutamente.

Kotaro

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Nell'apprendere che "Magi - The labyrinth of magic", uno dei manga che ultimamente seguo con più piacere, sarebbe stato adattato in una serie animata, fui particolarmente felice.
Questo perché sono convinto, e dopo aver completato la visione lo sono ancora, che il formato dell'animazione si addica particolarmente a storie come questa.
"Magi - The labyrinth of magic" è la storia di Aladdin, un bambino di piccola statura ma dal cuore grande e dai misteriosi poteri, che viaggia alla ricerca della testa che Ugo, il suo amico genio, ha perduto in uno dei tanti dungeon che si trovano qua e là nel mondo. Una ricerca che lo porterà a vivere incredibili avventure, a visitare luoghi esotici, a scoprire molti segreti e misteri, a fronteggiare pericoli, mostri e uomini malvagi, ma anche ad incontrare insostituibili amici insieme ai quali affrontare il lungo viaggio della vita, condividendo battaglie, peregrinazioni, lacrime e risate.
Lo dirà spesso, il nostro Aladdin, all'insicuro compagno di viaggio Alibabà: "Continueremo a viaggiare insieme ancora a lungo, tante avventure ancora ci aspettano".
Nel sentire queste parole, Alibabà si rassicura, e con lui sorride anche lo spettatore, felicissimo di poter viaggiare con la fantasia e vivere incredibili avventure in un Oriente ricco di fascino e meraviglie, che a cartoni animati, impreziosito da colori, animazioni e musiche, risulta ancora più magico.

I pregi del manga firmato da Shinobu Ohtaka sono rimasti tali e quali anche in questo adattamento animato. "Magi - The labyrinth of magic" è ancora un viaggio ricco d'immaginazione, un cammino lungo e articolato lungo il quale ai personaggi ne succedono di tutti i colori, fra labirinti, templi, caverne, deserti, steppe, isole, mari, città, regni, combattimenti a suon di incantesimi ed evocazioni, mostri, spadaccini, maghi, mercanti, guerrieri, briganti, sovrani, creature fantastiche, misteri da svelare e intrighi di vario tipo.
Gli amanti dell'avventura fantasy possono star tranquilli, troveranno in "Magi - The labyrinth of magic" pane per i loro denti, un'avventura appassionante che ricorderà loro i videogiochi di ruolo vecchio stile (uno su tutti: Dragon Quest) e li terrà volentieri attaccati allo schermo, grazie ad una storia avvincente, un universo narrativo particolarmente articolato e ad ottimi personaggi.
Uno dei maggiori pregi di questa serie è infatti il suo coniugare in maniera quasi sempre ben riuscita un'estetica moderna e uno stile narrativo che rimanda in più occasioni alle serie d'avventura di qualche decennio fa, come "La grande avventura di Dai" o la prima serie di "Dragon Ball". Oltre all'atmosfera avventurosa e fiabesca, "Magi - The labyrinth of magic" ha da loro ereditato anche una buona alternanza di umorismo e dramma e una splendida trattazione di tematiche sempre attuali come la giustizia, il razzismo, le differenze sociali, i matrimoni d'interesse, gli intrighi di corte, la guerra, la schiavitù, il passare del tempo e gli effetti che ha sui legami fra le persone, il sacrificio e, soprattutto, l'amicizia, tematica cardine di questo tipo di storie che fa bella mostra di sé anche questa volta.
Quella rappresentata in "Magi - The labyrinth of magic" è un'amicizia fortissima, che si mostra nei suoi più svariati aspetti: un bambino che, trovandosi davanti un enorme e possente genio capace di esaudire qualsiasi suo desiderio gli chiede semplicemente di poter diventare amici; due ragazzi che maturano un legame indissolubile dopo essersi inizialmente osteggiati; una ragazza che, salvata da un destino crudele, rischia la vita a più riprese per proteggere e aiutare i suoi benefattori; due amici d'infanzia che, ritrovatisi dopo tanti anni, combattono una triste guerra nella quale scopriranno che, in realtà, ciò che li accomuna è più forte delle loro differenze.
E' un anime che dà ampio spazio alle emozioni, quelle dei personaggi e quelle degli spettatori, che in più punti si divertiranno, si commuoveranno o si arrabbierranno contro il cattivo di turno.

"Magi - The labyrinth of magic" è un anime molto spettacolare. Non mancano i paesaggi da cartolina (certe inquadrature dall'alto di città e regni sono davvero molto belle), la serie è molto colorata e le animazioni sono ben curate, soprattutto nelle scene incentrate sull'azione e sui poteri magici, che sono davvero una gioia per gli occhi.
Il disegno dei personaggi è molto moderno, al passo coi tempi e adatto per rappresentare fisionomie di vario tipo. In alcuni casi abbellisce il disegno dell'autrice del manga, in altri fa storcere un po' il naso perché accentua maggiormente gli elementi di modernità che personalmente mi infastidivano già nel manga, eccedendo ogni tanto nel fanservice e nella rappresentazione di belloni fighissimi e donne dai seni troppo grandi e/o troppo messi in evidenza.
L'impatto globale, in ogni caso, è molto buono: lo spettatore si perde nei vasti e coloratissimi paesaggi, nei mille personaggi che li affollano e nello spettacolo di magie e combattimenti, e qualche piccolo granello di polvere negli occhi ogni tanto dà un fastidio relativo.
Anche il doppiaggio è ben fatto. Le voci sono molto adatte ai personaggi, ma disturba un po' il fatto che siano quasi tutti doppiatori di nuova generazione, che danno un'inflessione un po' troppo fighetta o lamentosa a molti personaggi, comunque pertinente ai loro caratteri ma fastidiosa a lungo andare.
Una delle migliori frecce all'arco di "Magi - The labyrinth of magic" è, inoltre, la colonna sonora. Le quattro sigle (due d'apertura e di chiusura) sono molto carine ed orecchiabili, ma il vero fiore all'occhiello sono gli splendidi brani strumentali firmati dal mostro sacro Shiro Sagisu (noto per Orange Road e diverse opere dello Studio Gainax come Nadia o Evangelion), che spaziano con grande maestria da litanie ipnotiche da danza del ventre a cori solenni, donando epicità alle scene e completando al 100% l'evocativo viaggio dello spettatore in un Oriente che è tale anche a livello musicale.

La versione animata adatta i primi nove volumi del manga più o meno fedelemente. C'è qualche taglio qua e là (cambia l'incipit, ma ci si raccorda quasi subito col fumetto) e in generale il ritmo è abbastanza veloce (ma non superficiale). L'ultima mezza dozzina di episodi invece differisce un po' dal fumetto e in effetti è quella realizzata peggio. Si introducono nuovi personaggi piuttosto antipatici e abbastanza fuori contesto con l'ambientazione generale, i risvolti della trama si fanno più superficiali e fuori luogo e l'ultimo episodio, pur lasciando diverse emozioni, conclude uno scontro importante in fretta e furia e lascia più domande che risposte. Domande che, per fortuna, probabilmente avranno la loro risposta nella futura seconda stagione, che sarà trasmessa a partire dal prossimo autunno e che continuerà verso nuove terre il meraviglioso viaggio di Aladdin e dei suoi amici.

Complessivamente, "Magi - The labyrinth of magic" è una buona serie animata, dall'ottimo confezionamento tecnico e in grado di lasciare diverse belle emozioni ai suoi spettatori. C'è qualche defezione negli ultimi episodi, che però probabilmente sarà risolta dal futuro proseguimento della storia, nel quale, si spera, verrà dato anche maggior spazio al personaggio di Hakuryuu, tanto caro agli autori al punto da mostrarlo nella prima sigla circa venti puntate prima della sua effettiva entrata in scena, che però fa poco e niente, a parte piagnucolare un po', una volta comparso, e necessita di un maggior approfondimento che sicuramente avrà in futuro.
Questa prima serie è dunque ottima per diversi aspetti e sicuramente degna di una visione, ma è un po' più frammentata rispetto al manga, che invece racconta la sua storia in maniera più coerente e continuativa, mentre invece l'anime lascia lo spettatore in sospeso con un momentaneo finale aperto, in attesa di nuove avventure che, fortunatamente, si sa già arriveranno.
Chi già segue il manga può dunque star tranquillo e godersi di nuovo, impreziosite da un comparto audiovisivo di prim'ordine, le avventure che aveva amato su carta. Chi invece vuole avvicinarsi al mondo di "Magi - The labyrinth of magic" direttamente tramite l'animazione, vivrà anche lui fantastiche avventure, anche se probabilmente, poi, la tentazione di passare al cartaceo, almeno in attesa della realizzazione della seconda stagione, potrà essere forte.