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HakMaxSalv92

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8,5
<Attenzione contiene spoiler>

Introduzione

Il suo nome evoca purezza e nobiltà d'animo. Una fanciulla che più limpida, onesta e sincera non può essere. Chi non ha mai sentito parlare della sua vicenda e non n'è rimasto commosso nel profondo? Signore e signori, accogliamo umilmente nella nostra vita la sola, unica ed innocente Biancaneve.
La sua storia parla da sé, comunque cercherò di essere profondo, completo ed esaustivo nell'illustrazione di questo capolavoro, poiché essendo la trasposizione di una fiaba, merita, al pari di altri film ispirate sempre a fiabe e favole, gli opportuni approfondimenti e quindi le dovute spiegazioni.

Sinossi

La nostra povera Biancaneve è insidiata dalla perfida matrigna, la regina. Questa ordina ad un cacciatore di condurla nel bosco, di ucciderla e di portarle il suo cuore, (mentre nella favola il cacciatore avrebbe dovuto portarle il fegato e i polmoni della fanciulla come prova della sua morte). Ma il cacciatore non se la sente e la fa fuggire nel bosco, dove Biancaneve si addentra, stremata, disperata e tutta sola. Fortunatamente, viene aiutata dagli animali e condotta in una casetta graziosa che a quanto a pare è abitata. Vedendo che non c'è nessuno Biancaneve si dà da fare per riordinarla in attesa del ritorno degli inquilini. Questi ritornano e sono colti di sorpresa dalla sua presenza ed anche se inizialmente vogliono cacciarla poiché essa racconta loro della vicenda della regina malvagia, ma poi la accolgono e la fanno restare, mentre lei si occupa della casa, prepara da mangiare e se la spassa con loro a ritmo di musica. Per un po' tutto sembra tranquillo. Purtroppo la tranquillità e la felicità non durano a lungo: la regina viene a sapere che Biancaneve è ancora viva e che si nasconde nella casetta dei sette nani nel bosco. Pertanto decide di agire personalmente al fine di ucciderla e dopo aver bevuto una pozione malefica assume le sembianze di una vecchia strega, sceglie il sortilegio per ucciderla e si reca da lei per mettere in atto il suo piano. Intanto i nani si preparano a tornare a lavorare nelle miniere, ma prima mettono Biancaneve in guardia dalla regina e dai suoi incantesimi e sortilegi. Ma Biancaneve che è una ragazza ingenua e di animo buono cade facilmente nella trappola della regina e rimane avvelenata dalla mela. La regina crede di aver vinto, ma viene inseguita dai nani che sono stati avvertiti dagli animali della foresta; la regina prova ad uccidere anche loro, ma viene punita dal cielo per la sua crudeltà e precipita in un burrone venendo schiacciata da un masso. Tutto sembra essere finito, ma purtroppo Biancaneve è morta e tutti sono tristi. I nani decidono di porre il suo corpo privo di vita in una barra di cristallo e di farle omaggio ogni giorno, finché giunge il principe che la risveglia dal suo sonno eterno. E da allora i due tornarono al castello e vissero per sempre felici e contenti.

Confronto tra racconto originale e trasposizione cinematografica, influenze, contestualizzazione e stile

Essendo questo film ripreso dalla tradizione popolare ed essendo stato creato dalla Disney, sono state apportate molte modifiche significative. Quindi vi sono delle differenze fondamentali tra il racconto e il film che bisogna tenere in considerazione.

Nel racconto originale si ha la regina che si punge con un arcolaio e vedendo il sangue uscire e scorrere lungo il suo dito desidera avere una bambina di pelle bianca come la neve, rossa come il sangue e dai capelli corvini. Altri dettagli che vengono trascurati sono il fatto che il re, il padre di Biancaneve si risposa insieme ai primi due tentativi della regina di uccidere la fanciulla prima con una cintura stretta eccessivamente alla vita e la seconda con un pettine avvelenato così come il trattamento che le viene riservato e che consiste nel ballare incessantemente indossando due scarpe di ferro rovente, in seguito a cui muore davanti a tutti i presenti del matrimonio di Biancaneve e il principe.
Nella pellicola questi dettagli vengono omessi, poiché sappiamo che i film Disney sono noti per il fatto che le scene violente vengono minimizzate e/o omesse qualora i racconti originali dovessero essere troppo brutali e violenti, visto che il target principale consiste in un pubblico di bambini e queste scene risulterebbero troppo violente.

Quindi sono tanti i particolari che sono stati tolti dalla pellicola, perché tante e diverse sono le versioni della storia e quindi tanti sono i finali; saltano all'attenzione soprattutto le diverse versioni composte dai Fratelli Grimm nel corso della loro carriera.

Qui ne abbiamo solo alcune principali da essi composte:

1812

Nella prima redazione del 1812, la madre di Biancaneve dopo essersi punta un dito sogna di avere una bambina bianca come la neve, nera come l'ebano, rossa come il sangue. Rimane quindi incinta e partorisce una bambina. La mamma non muore, ma diventa gelosa di sua figlia quando Biancaneve compie sette anni, così chiede a un cacciatore di ucciderla e di portarle polmoni e fegato della bambina, per cucinarli con sale e pepe. Biancaneve si rifugia presso i sette nani.

La madre si presenta da Biancaneve camuffata da vecchia merciaia, e regala alla figlia un pettine avvelenato. Il tentativo è sventato dai nani che sfilano il pettine dai capelli della bambina. Al secondo tentativo Biancaneve cade nel tranello: mangia la mela avvelenata e giace a terra come morta. Quando i nani la trovano, pensano che sia troppo bella per seppellirla, così la mettono in una bara di cristallo con inciso il nome della bambina in lettere d'argento, e la tengono in casa "per molto, molto, molto tempo". Il principe, passando di lì, si innamora perdutamente del cadavere e lo chiede in dono ai nani:

«La chiese allora in dono, ché non poteva più vivere senza averla sotto gli occhi, e disse che l’avrebbe innalzata e onorata come la cosa più cara al mondo. A quel punto i nanetti si impietosirono e gli consegnarono la bara. Il principe la fece trasportare nel suo castello e sistemare nei suoi appartamenti. Stava seduto lì, tutto il giorno a fissarla, senza riuscire a distogliere lo sguardo. E quando doveva uscire e non poteva guardarla era preso da umor nero, e senza la bara accanto non riusciva a mandar giù nemmeno un boccone.»

I servitori del principe, stanchi di scarrozzare la bara avanti e indietro, un giorno la aprono e se la prendono con il cadavere, tenendolo per le spalle e scuotendolo. In questo modo Biancaneve sputa il pezzo di mela e ritorna in vita:

«Allora accadde che i servi, che dovevano continuamente portare la bara avanti e indietro, cominciarono a irritarsi per la situazione, e, una volta, uno di loro scoperchiò la cassa, e, sollevando Biancaneve, dissero: “Guardate qui, ci tocca questa corvée tutto il giorno, per colpa di una ragazza morta”; e così dicendo, le diedero un colpo di mano sulla schiena, e così, in quel mentre, il terribile pezzo di mela che aveva morso, le fuoriuscì dalla gola, e Biancaneve tornò in vita.»

Quando la madre è invitata alle nozze si reca da sua figlia per cercare ancora di ucciderla, ma la aspetta una terribile vendetta:

«Erano state preparate per la madre delle scarpe di ferro incandescenti. Fu costretta a indossarle e danzare e danzare, fino ad avere i piedi orribilmente bruciati, e senza poter smettere fino a quando, ballando ballando, fu lei a cadere a terra morta.»

1819

In questa versione la regina desidera avere una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue e nera come l'ebano. Rimane incinta e partorisce Biancaneve, ma muore durante il parto. Il padre si risposa dopo un anno, con una donna bellissima e invidiosa. Quando Biancaneve compie sette anni, diventa gelosa della sua bellezza e chiede a un cacciatore di ucciderla e di portarle polmoni e fegato - non per mangiarli, ma a prova della sua morte. Il cacciatore uccide un cinghiale e consegna le interiora alla matrigna, che comunque le mangia, credendo che siano di Biancaneve.

Quando la matrigna scopre che Biancaneve è ancora viva, si traveste da venditrice ambulante e la convince a comprare un nastro per capelli, ma entrando in casa la soffoca legandole il nastro in vita e la lascia a terra come morta. Sono i nani che salvano Biancaneve, tagliando il nastro. La matrigna riprova vendendo un pettine avvelenato, di nuovo Biancaneve si lascia convincere a comprarlo e metterlo nei capelli, morendo di nuovo. I nani la salvano ancora, togliendo il pettine dai capelli. Al terzo tentativo, Biancaneve è ormai messa in guardia, ma la finta venditrice di frutta la convince a comprare una mela proponendole di fare a metà - la mela però ha due colori diversi e la matrigna tiene per sé la parte non avvelenata. Così Biancaneve muore per la terza volta.

I nani la vegliano per tre giorni, poi la chiudono in una bara di vetro con inciso il suo nome a lettere d'oro, e portano la bara su una montagna. Passa un principe che se ne innamora e chiede la bara in dono ai nani. I suoi servitori la prendono per portarla al castello ma uno di loro inciampa e fa rovesciare la bara, così Biancaneve sputa il pezzo di mela e torna in vita. Il principe le chiede allora di sposarlo. La regina matrigna non ha pace finché non può presentarsi alle nozze della figliastra, ma recandosi al ballo è costretta a indossare un paio di scarpe roventi e a ballare senza fermarsi, finché cade in terra morta.

1857

Nella settima e ultima versione, la madre di Biancaneve dopo essersi punta un dito sogna di avere un bambino (non una bambina) bianco come la neve, nero come l'ebano, rosso come il sangue. Rimane quindi incinta e partorisce una bambina, che chiama Biancaneve.

Come tutte le storie ispirate e/o tratte dalla narrativa popolare, soprattutto di stampo fiabesco e favolistico, Biancaneve discende da una lunga e profonda tradizione che vanta nomi illustri come Charles Perrault, Gianbattista Basile e i Fratelli Grimm che ne hanno prodotto varie versioni più o meno affini le une con le altre e che ne hanno decretato l'immensa fortuna. Tuttavia non molti sanno che questa favola o fiaba, lungi dall'essere un mero racconto di fantasia e/o immaginazione, affonda le sue radici in una realtà storica molto precisa e ben definita; in altre parole essa è basata su fatti storici realmente accaduti ed è quindi figlia della sua epoca storica.

Diversi studiosi hanno effettuato delle ricerche più approfondite sul conto della fiaba e molti hanno ritrovato molti riscontri con personalità realmente esistite nelle diverse epoche e contesti nei quali essa è stata riadattata per le diverse fasce d'età.

Nel 1986, ad esempio, il ricercatore Karl-Heinz Barthels rese pubblica la sua tesi secondo la quale Biancaneve sarebbe stata in realtà Maria Sophia Margaretha Catharina von Erthal, nata a Lohr nel 1725 e figlia di un importante magistrato e rappresentante del Principe Elettore tedesco. La nobile aveva perso la madre in età giovanile e suo padre si era risposato con Claudia Elisabeth von Reichenstein, che aveva usato la sua nuova posizione sociale per favorire i suoi figli di primo letto, a scapito della von Erthal. Questa sarebbe stata addirittura costretta a lasciare il palazzo per vivere nei boschi lì attorno; nella zona, peraltro, erano presenti molte miniere, nelle quali, data la ristrettezza dei cunicoli, lavoravano persone di statura molto bassa o addirittura bambini: da questo elemento sarebbero derivati i sette nani. La ragazza morì di vaiolo pochi anni dopo; probabilmente l'avversione dei suoi concittadini per la matrigna inasprì la figura di quest'ultima a vantaggio di Maria Sophia, dipinta come una martire; la sua storia venne tramandata oralmente in forme simili a quella poi raccolta dai Grimm, che attualmente conosciamo. Il castello dei von Erthal è tuttora un'attrazione turistica, e ai visitatori viene mostrato il cosiddetto "specchio parlante", che il padre di Maria Sophia avrebbe regalato alla matrigna: si tratta di un giocattolo acustico in voga nel ‘700, in grado di registrare e riprodurre le frasi pronunciate da chi si specchiava. Esso sarebbe alla base dello “Specchio Magico” della matrigna.

Un'altra teoria, pubblicata dallo storico Eckhard Sander nel 1994, vedrebbe invece la Biancaneve originale in Margaretha von Waldeck, nata a Bruxelles nel 1533: la ragazza sarebbe stata l'amore giovanile di Filippo II di Spagna, ma fu tolta di mezzo a ventuno anni dalla polizia segreta del re, che vedeva nella loro unione un possibile impedimento ai matrimoni combinati delle case regnanti. Margaretha fu uccisa con del veleno. Anche in questo caso sembrano esserci numerose corrispondenze tra fiaba e realtà: a parte la vicenda della donna (anche lei orfana di madre in giovane età e affidata a una matrigna), suo padre, il conte Filippo IV di Waldeck, gestiva nella zona di Bruxelles diverse miniere, dando vita alla figura dei nani come nella teoria di Barthels. A questi elementi si aggiungerebbe anche la figura dello Stregone dei Meli, una sorta di "Uomo Nero" del folklore locale, la cui presenza viene utilizzata per suggestionare i bambini e spingerli a non rubare dai frutteti altrui: lo Stregone sarebbe infatti in grado di avvelenare le mele per causare nei bambini-ladruncoli lancinanti dolori di gola e di stomaco. La sovrapposizione delle credenze locali con la storia di Margaretha avrebbe dato vita alla storia di Biancaneve.

Secondo un'altra tesi, sostenuta dal professore trevigiano Giuliano Palmieri, la fiaba di Biancaneve potrebbe essere originaria delle dolomiti della Provincia di Belluno, e provenire dalle valli del Cordevole.
Giambattista Basile scrisse e raccontò le sue fiabe ben prima di Charles Perrault e dei Fratelli Grimm, quindi è evidente l'ispirazione italiana se si comparano e confrontano alcuni aspetti comuni a tante fiabe degli scrittori a lui successivi e posteri. La diffusione fu facilitata perché lo stesso Basile era feudatario e frequentava persone della corte regia napoletana, che poi viaggiando tra le varie corti o per legami di parentela, portavano le sue fiabe oltre le Alpi (a tal proposito si veda la famiglia «Corvi di Sulmona» strettamente imparentata con i «Tabassi», questi imparentati con la Casata degli «Hohenzollern»). La tesi di Giuliano Palmieri si potrebbe riconnettere a questi fatti, perché le fiabe di Giambattista Basile si erano diffuse anche in ambiente veneto durante il periodo in cui lo scrittore rendeva servizio come soldato mercenario per la Repubblica di Venezia e poi all'estero. Il capolavoro Lo cunto de li cunti, pubblicato postumo in epoca barocca, contiene fiabe ispirate da personaggi italiani realmente esistiti, come il caso de' Lo cuorvo ("Il corvo"). Questa fiaba racconta di un Re, titolo nobiliare usato per facilitare la comprensione ai bambini e far comprendere che si tratta di uno che comanda, che un giorno vede un corvo morto nella neve, e il contrasto del sangue rosso sul bianco lo colpisce tanto da non desiderare altro che una sposa dalla pelle bianca e le guance rosse. Queste è una delle prime ispirazioni per Biancaneve, che verrà poi ripresa anche nelle favole successive dei Grimm. Il personaggio di Biancaneve sembra essere ispirato alla Marchesa Giovanna Zazzera (a volte scritto Zazzara), di famiglia di origine veneziana, luogo dove si usava tingersi il viso di bianco e le guance di rosso e dove la famiglia usava un'arma o stemma «d’argento, alla fascia di rosso» (cioè una fascia rossa su fondo bianco). Lo stemma era ispirato da una situazione di guerra, dove Pietro Zorzi (talvolta Ser Pippo Zorzi), che era capostipite della famiglia Zazzera, durante la conquista di Curzola, espose uno straccio di lino bianco macchiato del suo sangue, come se fosse un vessillo: si trattava di uno stemma bianco con una fascia rossa, così come era desiderio (del Re nella favola Il Corvo di Basile) avere una moglie dalle guance rosse e la pelle bianca come la neve che gli ricordasse il sangue del corvo morto nella neve bianca. La marchesa Giovanna Zazzera si sarebbe poi sposata più volte con esponenti della famiglia Corvi di Sulmona, ispirando così a Giambattista Basile la favola Il corvo e l'idea del matrimonio con quel Re che diventerà in tante fiabe poi identificato con il Principe Azzurro. Infatti, la famiglia Corvi è ricordata anche da una leggenda che narra di una venerazione e amore per i corvi, che sono appunto neri come il colore corvino dei capelli di Biancaneve al quale fa riferimento il cognome Zazzera. Successivamente, l'idea di Biancaneve presa da Giambattista Basile è stata sovrapposta e modificata con racconti e situazioni locali, assumendo molteplici varianti. Biancaneve sarebbe stata ispirata da questa visione di questo corvo nero (come i capelli nero corvino di Biancaneve), nella neve bianca (come la pelle che doveva avere la moglie del Re di Basile, e come era bianco il drappo di Pietro Zorzi), con le guance rosse (che ricordavano il sangue del corvo, così come del drappo di Pietro Zorzi). Naturalmente non è da dimenticare che il luogo di Sulmona non è casuale, se si pensa alla Chione di Publio Ovidio Nasone.

Lo studioso Graham Anderson paragona la fiaba alla leggenda romana di Chione, o "Neve", registrata nelle Metamorfosi di Ovidio. Quindi ancora una volta le origini sono fissate in Italia, sempre nella città natale di Publio Ovidio Nasone, che avrebbe quindi ispirato poi Giambattista Basile insieme al matrimonio della Marchesa Giovanna Zazzera con la famiglia Corvi, per dare vita al personaggio.

Grafica

La grafica Disney è semplicemente magnifica, con i suoi colori ad acquerello che sempre hanno espresso, sempre esprimono e sempre esprimeranno la spontaneità, la fluidità e la dinamicità dei disegni, dei colori e ne sottolineano il profondo legame indissolubile con la trama e la sua naturalezza. I disegni assomigliano a dei veri e propri dipinti e fanno venire voglia di immergersi e immedesimarsi in questo mondo quasi del tutto dimenticato che assomiglia ad un vero e proprio paradiso dal quale nessuno vorrebbe mai più lasciare. I colori sono naturali, spontanei e sono definiti da un'ottimo contrasto chiaro-scuro. Le inquadrature mettono in risalto i personaggi, le loro espressioni facciali e quindi le loro emozioni, sentimenti, stati d'animo e la loro personalità.

Colonna sonora

La colonna sonora è semplicemente magnifica, un'alternarsi di sonorità acute e gravi a seconda che il personaggio inquadrato si tratti rispettivamente di Biancaneve, gli animali e i nani o della regina malvagia. Nel mezzo assistiamo alla scena di Biancaneve che balla con i nani a ritmo di yodel svizzero alternato a ritmi classici che ben definiscono l'atmosfera gioiosa e festosa. In seguito al fatto che la regina l'avvelena l'atmosfera si fa più cupa ed oscura e di conseguenza la colonna sonora subisce un drastico cambiamento diventando più tesa e suscitando ansia, angoscia, paura ed altre sensazioni, sentimenti ed emozioni duri e oscuri.

Messaggi e personaggi ed altre possibili interpretazioni ed associazioni esoteriche, mistiche ed occulte

Essendo uno dei racconti più popolari e densi ed intensi al mondo e proveniendo da una tradizione narrativa e popolare imponente, vasta Biancaneve è alla pari delle altre favole e fiabe di questa tradizione denso di messaggi, aneddoti e lezioni di vita. Il primo indubbiamente è che un cuore puro e candido non potrà mai essere distrutto ed annientato dal male se colui e/o colei che lo ha continua ad essere tale e ad essere guidato da buone parole, pensieri, intenzioni ed azioni (Biancaneve e i sette nani e il cacciatore). Il secondo messaggio che si estrae da questa storia è che al contrario chi si lascia guidare dall'egoismo, dalla paura, dall'invidia, dalla rabbia e dall'odio e compie azioni malvagie, empie, crudeli, disumane e spietate viene sempre punito in un modo o nell'altro (la regina malvagia). Infine il terzo messaggio che emerge da questo racconto e che il vero amore pazienta, spera ed attende in attesa cercandoci e trovandoci (il principe). Proprio i personaggi incarnano questi valori: C’è chi interpreta le fiabe in chiave cattolica, chi in chiave esoterica/alchemica, chi mitologica e i due antagonisti – bene e male – vengono identificati in base appunto a questa chiave di lettura.
Biancaneve nasce quando la madre, intenta a cucire, si punge un dito e una goccia di sangue cade sulla terra innevata e, in quel momento, esprime il desiderio: “Avessi una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue, e dai capelli neri come il legno della finestra!”. La nascita di Biancaneve è ispirata dalla natura e dai suoi colori: bianco, rosso e nero, per quest’ultimo in alcune versioni si preciserà “nero come l’ebano”.
Le stesse caratteristiche dei tre colori sono nella personalità di Biancaneve? Il bianco è il bianco candido, accentuato ancor di più dal rosso vivo delle guance e dal nero dei capelli; è il bianco della pallida luna, l’irraggiungibile luna; il rosso è il sangue, la vita che scorre la parte solare; il nero è la morte in cui spesso sotto forma di improvvisi sonni Biancaneve si imbatte (si addormenta nel bosco; si addormenta quando viene pettinata; si addormenta quando morderà la mela); ma il nero è associato all’ ebano e partecipando così delle sue stesse qualità: forza, durezza e resistenza. Biancaneve giunge nel bosco, lasciata lì dal cacciatore incaricato di ucciderla, e lì dovrà continuare la sua vita perché quella è la sua origine, il ritorno nella vecchia casa è impossibile a rischio della stessa vita, solo nel bosco può trovare la salvezza. Esausta si addormenta. Un sonno che la rigenera e, nella versione animata di Walt Disney, si può vedere il tornare alla vita di tutti gli animaletti del bosco che guardano incuriositi l’intrusa. Un’intrusa che porta la rinascita nella natura, una sorta di primavera della terra che, sciolta la neve, germoglia di nuovo. L’immagine di Biancaneve sdraiata a terra e che si solleva fa pensare a questo trionfo primaverile.
Ed i 7 nani, che cosa rappresentano?
Il numero 7, insieme al 3, è il numero sacro più diffuso nella mitologia e nelle religioni. Tra i collegamenti più frequenti quello con i sette pianeti, più precisamente quei corpi che per gli antichi non avevano una collocazione fissa nel cielo: Sole, Luna, Venere, Giove, Marte, Mercurio e Saturno. Proprio per questo suo collegamento con il cielo, il numero 7 venne eletto a simbolo di saggezza e riflessione. Nel libro della Bibbia è presente ben 424 volte.
In fila indiana:
Dotto, Brontolo, Gongolo, Pisolo, Mammolo, Eolo, Cucciolo
I loro temperamenti furono collegati con le influenze di alcuni pianeti: Brontolo è associato alla ritrosia e alla prudenza di Saturno; Mammolo la pudicizia di Venere; Eolo ricorda la forza irruenta di Marte; Dotto è legato alla giovialità di Giove; Pisolo rappresenta il mondo onirico della Luna; Gongolo la vanità del Sole; Cucciolo la duttilità di Mercurio. Fortemente legati alla natura, i nani vivono nel sottosuolo, sono abili minatori, trasformano i metalli, attraverso la lavorazione, in oro e diamanti e forgiato oggetti preziosi (nelle saghe nordiche le più potenti e magiche spade degli eroi sono spesso state fabbricate dai Nani). Se Biancaneve vive sopra la terra, dove si addormenta e al suo risveglio tutta la natura si risveglia come al ritorno della primavera, così i nani agiscono nel sottosuolo, dove c’è la vita dei germogli, degli insetti, le falde acquifere, la vita sommersa che esploderà in superficie con l’arrivo della primavera (Biancaneve). Quando Biancaneve sembra ormai morta, ne conserveranno le spoglie nel cristallo, perché la terra non può accogliere il candore lunare del suo volto e il rosso vivo – solare - delle guance Dissero: - Non possiamo seppellirla dentro la terra nera…); la adagiarono dentro la bara di cristallo simile al ghiaccio invernale che ricopre e custodisce la terra, solo apparentemente morta, e in realtà potenzialmente fertile e rigogliosa. Il bacio del principe, unione dei due opposti (femminile e maschile, yin e lo yang, negativo e positivo), risvegliano la natura. Infine abbiamo l'elemento della mela; se ci pensiamo bene vi è il collegamento alla mela del peccato originale, quindi questo porterebbe ad associare la regina malvagia ad Eva e/o Eris, la dea della discordia che fa litigare Afrodite, Atena ed Era su chi sia la più bella, fatto che viene poi stabilito da Zeus attraverso la convocazione di Paride, fratello di Ettore e figlio di Priamo, re di Troia (anche se all'apparenza il mito greco ha poco a che vedere con la fiaba popolare). Vi è poi un'altro fatto curioso che forse si può in qualche modo collegare alla trama e che riguarda la regina malvagia e si chiama appunto sindrome di Biancaneve. Come per la Bella addormentata nel bosco dove abbiamo Aurora e Malefica oppure Rapunzel e Madre Gothel, Cenerentola e Madame Tremaine o anche in produzioni più recenti della Disney come Turning Red o Ribelle-The Brave, Biancaneve e la regina malvagia rappresentano in questo due fasi della vita di una donna. Biancaneve rappresenta la fanciulla giovane, bella ed aggraziata, ma anche ingenua, innocente ed inesperta sul mondo che la circonda, mentre la regina rappresenta la donna matura, cosciente, consapevole e apparentemente composta ma che non accetta di essere messa in secondo piano da un'altra donna e quindi ricorre ai mezzi più subdoli per riuscire a stroncarla. Si trasforma in vecchia, perché crede di poter ingannare la fanciulla, ma la sua decisione è solo in linea con lo scorrere naturale del tempo, fatto che poi ne decreta la morte.

Giudizio finale

Una storia all'apparenza semplice, ma dallo spessore imponente, vasto e profondo che non può essere compreso solo nel contesto del film, bensì necessità di approfondimenti e collegamenti di ampio respiro, visto che è scritta nel libro senza tempo della vita e dell'eternità.


 4
Horizont

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Tratto da una fiaba, questo film è uno stupendo adattamento in chiave Disneyana della fiaba. Chi studia animazione non può non aver studiato questo film importantissimo per la storia del cinema, talmente importante che è il "genitore" dei lungometraggi d'animazione.

"Una bella regina che è anche una strega, è gelosa della sua bellissima figliastra la principessa Biancaneve, e tenta di ucciderla. Biancaneve è costretta a scappare dal castello nel quale vive, così hanno inizio le sue avventure dove rischierà più volte la vita... sino al lieto fine."

Questo film è di un importanza epocale per i film d'animazione. È il primo lungometraggio della storia del cinema, un capostipite.
Se non ci fosse stato questo film nel 1937, come viene spiegato benissimo in un documentario sulla storia dell'animazione, i primi lungometraggi animati sarebbero arrivati non prima degli anni 50, cioè 15 o 20 anni dopo. Quindi questo film è stato un antesignano che ha dato il via ad un qualcosa che, senza di esso, sarebbe arrivata solamente molti anni dopo.
Inoltre molte delle idee presenti nel film e inventate appositamente per realizzarlo, furono utilizzate inseguito dagli altri studi d'animazione di tutto il mondo, quindi questo film fu anche una fabbrica di idee per tutti gli altri studi di animazione che presero largamente ispirazione da esso per molti anni a venire.

Un capolavoro che per la sua importanza merita di stare nella Top 10 dei più importanti film d'animazione di tutti i tempi. All'epoca dell'uscita fu un successo planetario che durò per alcuni anni e che fece guadagnare a Disney una vagonata di soldi. Ora questo film è un Cult assoluto, è il papà e la mamma dei film d'animazione al cinema.
Quindi voto 10, per la sua assoluta importanza storica non li si può dare di meno.


 5
andynest

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
"Biancaneve e i Sette Nani", il solo nome è leggenda. E' il film animato a colori che ha dato il via non solo all'animazione occidentale, ma anche a quella orientale.

Se non fosse esistito Walt Disney e se non avesse creato Biancaneve, neanche gli anime sarebbero esistiti. Biancaneve è una giovane principessa che dopo la morte del padre, viene vestita di stracci dalla sua perfida matrigna, la regina. Quando la vanitosa regina scoprirà che Biancaneve è diventata più bella di lei, ordinerà al suo cacciatore di ucciderla, ma questi non ci riuscirà e la farà fuggire. Sarà così che Biancaneve troverà una casetta nel bosco, dove vivono i sette nani.

Il film non ha imperfezioni, non ha sbavature, è solo arte animata ineguagliabile. Un'opera trascendentale concepita negli anni '30 per poi uscire nel 1937, la follia di Walt Disney veniva chiamata, costò uno sproposito ma alla fine incassò molto di più di quanto investito. I disegni sono armoniosi, eleganti, raffinati, pura arte visiva, le musiche sono melodiche, e nonostante sia un'opera scritta tantissimi anni fa, resta ancora immutata nella sua profonda bellezza.

Biancaneve va soltanto amata anche solo per il suo concetto storico e intrinseco, è pura arte audio-visiva, ed è il vero ed autentico capolavoro animato di tutti i tempi. È un'opera che va studiata, amata, tramandata e venerata come nessun'altra mai dopo di lei. Biancaneve è l'animazione, Biancaneve è l'arte, Biancaneve è meraviglia.


 1
Micerino

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9,5
Se si guarda questo cartoon e si pensa all'anno di realizzazione devo ammettere che si resta davvero stupiti. Infatti è difficile anche oggi trovare tratti così ben disegnati, una trama così leggera e significativa e un connubio di emozioni contrastanti così ben bilanciato. E' un capolavoro dell'animazione e spiega, a mio avviso, perché Disney ha scavato un solco nell'entertainment mondiale.

Le musiche sono allegre e orecchiabili, le traduzioni in italiano dei testi rispecchiano abbastanza bene gli originali inglesi, il tutto fa da cornice, come dicevo, al disegno delicato e significativo del cartone stesso. Una prova davvero egregia di regia, passione e capacità.

Da un punto di vista della trama la storia ripercorre a grandi linee la fiaba dei fratelli Grimm, anche se edulcorata di alcune scene più forti e adattata ad un pubblico di bambini da sala, indubbiamente un riadattamento molto ben riuscito, che alleggerisce la storia e muta non nei fondamenti la stessa a favore di una teatralità e di una ricerca della meraviglia che rende davvero pregevole il cartone animato.

I personaggi sono abbastanza ben caratterizzati, non ben espressi a mio avviso per la brevità del filmato, ma indubbiamente cesellati nelle idee degli autori in modo molto particolare e peculiare. Anche se la protagonista è senza dubbio Biancaneve, resta per me, che ho rivisto la versione rimasterizzata da poco, sempre Grimilde il personaggio con maggiore spessore e meglio trasposto sullo schermo. La malvagità vera e senza filtri, la durezza che non si piega né si ricrede mai. E' un esempio di "malvagia" che ancora oggi secondo me non ha grandi rivali, e che ha certamente messo un punto su quella che è la definizione di strega anche oggi.

Quindi "Biancaneve" nonostante i suoi abbondanti 80 anni suonati, è un cartone animato che può anche oggi catturare l'attenzione dei bambini, rapire il loro sguardo e farli divertire canticchiando con i nani mentre si raggiunge la grotta di diamanti. Un film che ha superato a differenza di molti altri, la prova del tempo e che per questo si può definire, senza se e senza ma, un classico assoluto da vedere e rivedere.


 5
Haruhi Suzumiya Gold Edition

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Biancaneve è il primo dei tanti film d'animazione firmati Walt Disney, che hanno accompagnato l'infanzia della maggior parte di noi.
Tratto dall'omonima fiaba dei Fratelli Grimm, la storia narra le vicende della principessa Biancaneve, nota per fascino, dolcezza ed umiltà. Essa vive con la malvagia matrigna Grimilde, una donna ossessionata dalla propria bellezza, che quotidianamente interroga il suo specchio fatato chiedendogli chi sia la più bella del reame. I guai iniziano quando un giorno, lo specchio, la informa che esiste una donna più bella di lei, e questa fanciulla è proprio Biancaneve.
Incapace di accettare questa nuova realtà, la matrigna ordina ad un cacciatore, suo amico, di uccidere la figliastra e di portarle, come prova, il cuore della giovane. Intenerito, l'uomo l'aiuta invece a scappare, ingannando Grimilde, che si vedrà recapitare il cuore di un cinghiale..
Biancaneve fugge nella foresta, in preda al terrore, finché non trova riparo in una piccola casetta nascosta e dimora di sette nani minatori: Dotto, Brontolo, Mammolo, Gongolo, Eolo, Pisolo e Cucciolo, i quali, dopo un attimo di diffidenza iniziale, decidono di tenerla a vivere con loro.
Saranno giorni sereni per Biancaneve e per i suoi nuovi amici, che vedono nella principessa la madre che non hanno mai avuto.
Purtroppo, Grimilde non impiega molto tempo a scoprire l'inganno e decide di risolvere la questione personalmente. Approfittandosi della bontà ed ingenuità di Biancaneve, si tramuta in vecchia ed offre alla ragazza una mela, la quale la accetta volentieri. Quello che Biancaneve non sa, è che la mela è stata precedentemente avvelenata e la ragazza, dopo averla mangiata, cade in uno stato di sonno simile alla morte.
Quando tutto sembra finito, un principe conosciuto in precedenza da Biancaneve, si imbatte nei nani intenti a piangere la morte della cara amica e, riconoscendo nella fanciulla che giace esanime l'amata Biancaneve, decide di salutarla con un bacio d'addio, facendola così risvegliare dal suo sonno eterno e vivendo da quel giorno sempre insieme a lei.
Quello che Grimilde non poteva immaginare, infatti, è che un bacio d'amore, l'unica cosa in grado di annullare il suo maleficio, sarebbe stato dato a Biancaneve.
Ammetto che è difficile recensire in modo totalmente oggettivo, un classico che ha accompagnato la mia infanzia. Come tutti i classici Disney, Biancaneve è una storia appassionante, ricca di fantasia nei dettagli e nella caratterizzazione dei personaggi, il tutto reso più allegro dalla solita gamma di canzoni interpretate dai vari personaggi. In un'epoca dove siamo abituati ad ogni tipo di immaginazione, credo sia bello fermarsi un momento, di tanto in tanto, e rispolverare un vecchio classico Disney, Certo, come da copione, ci aspetterà il lieto fine e non ci saranno belle donne in abiti succinti, ma i colorati ed animati mondi di Disney, dove anche gli animali della foresta hanno il loro carattere e la loro utilità, non potrà fare a meno di appassionare e di accompagnarci dolcemente in un'epoca a noi molto lontana.


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MarMetroMurder

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Oh, Biancaneve... quale capolavoro indiscusso.

"Biancaneve e i sette nani" è il primissimo classico Disney prodotto dalla Walt Disney Productions prodotto da Walt Disney. E credo proprio che queste siano cose che sappiamo tutti quanti, esattamente come la trama, quindi credo che sia inutile stare qui a fare giri di parole sulla trama di questo film.

Nel lontano 1937 gli spettatori rimasero stupiti di fronte a cotanta bellezza animata, fu una vera e propria svolta nel campo cinematografico. E personalmente parlando, tutt'oggi ogni volta che riguardo il film ho la pelle d'oca su tutto il corpo.
Tutti (ma proprio tutti, eh) abbiamo avuto modo di vedere questo magnifico film, non credo di essere l'unica che da piccola ha praticamente consumato la VHS per tutte le volte che ha visto il film. Walt Disney ha voluto stupefarci con la bellezza, dolcezza ed eleganza di Biancaneve e l'enorme simpatia dei nanetti.
Chi di noi non si rispecchia in almeno uno dei nani? Questo è esattamente ciò che voleva Walt Disney, ha voluto creare sette nani con carattere diverso per far sì che potessimo rispecchiarci in almeno uno di loro. Da piccola mi rispecchiavo molto in Cucciolo, probabilmente perché anch'io ero una tipa dalle poche parole, ma dai mille gesti. Invece oggi mi rispecchio molto nella figura di Brontolo perché anch'io, come lui, credo di arrabbiarmi troppo spesso ma senza un motivo preciso. E poi sono anche abbastanza imbranata, perciò...

Le emozioni che si provano con questo film non si contano di certo sulle dita di una mano, sono veramente tantissime. All'inizio del film proviamo tenerezza per la bellissima Biancaneve e rimaniamo incantati dalla sua voce soave, proviamo terrore per la perfida Regina, compassione per il povero cacciatore, panico quando Biancaneve attraversa il bosco pieno di creature oscure e tanti tanti momenti di allegria insieme ai simpatici nanetti.

Insomma, questo film è tutto tranne che una sciocchezza per bambini... è uno dei più grandi capolavori della storia del cinema, uno dei migliori film mai creati. La gente si lamenta delle animazioni... ma erano gli anni 30, e che diamine! Io non ho potuto non ammirare la magnificenza di queste animazioni, non a caso è stata una vera e propria svolta nel campo cinematografico.

"E vissero per sempre felici e contenti..."


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eracliano

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Ammetto di essermi sorpreso nello scoprire che "Biancaneve e i sette nani" fu pubblicato la prima volta addirittura nel 1937. Quante volte da bambino l'ho guardato e riguardato (assieme a "La Bella addormentata nel bosco")! Quante volte quelle povere videocassette sono tornate all'inizio, pronte per ricominciare? E dopo di me di nuovo, con i miei fratelli più piccoli. Forse è davvero il caso di dire che si tratta di un qualcosa senza età, che sarà sempre bello e piacevole da vedere e far vedere. Sarà il fascino delle grandi fiabe classiche?

La trama in realtà non riprende fedelmente quella dell'omonima fiaba facente parte della raccolta dei fratelli Grimm. Diversi episodi sono saltati, e il risultato è una storia molto più leggera, visto che, ad esempio, al posto dei primi tentativi della matrigna di uccidere Biancaneve abbiamo alcune scene in cui un tripudio di animaletti del bosco canta, gioca e aiuta la protagonista.
Anche il finale è diverso da quello della fiaba: Biancaneve viene risvegliata con un bacio, mentre nella versione originale il risveglio avviene dopo una caduta che le ha fatto saltare fuori di bocca il pezzo di mela abbandonata, mentre la strega cade da un dirupo (cosa che non succede nel libro dei Grimm). A posteriori, credo che una maggiore fedeltà alla storia non avrebbe pregiudicato l'apprezzamento del film, visto che comunque "Biancaneve e i sette nani", anche nella versione più antica, è molto meno "brutale" di tante altre fiabe simili.

Personaggi: sono tutti, a parte forse la matrigna, dei sempliciotti. Biancaneve, sebbene all'inizio la si veda costretta a pulire e spazzare, arrivata dai nani diventa frivola e si mette anche un po' a fare la principessa padrona di tutti. Risulta più credibile la matrigna. I nani sono simpaticissimi e compensano comunque. Il principe... Beh, è praticamente una comparsa alla fine.
Grafica: considerato l'anno di uscita, è sbalorditiva, di fatto non deve invidiare tante opere molto più recenti.
Sonoro: ci sono tante canzoni, orecchiabili e piacevoli, specie per i bambini. Del resto la Disney ha sempre prodotto delle colonne sonore molto buone.

Questa è sicuramente una recensione abbastanza anomala tra le mie, visto che ho deciso di non assegnare voti alle singole sezioni. Assegno infatti un voto d'ufficio, che è 9.
Questo in quanto ritengo "Biancaneve e i sette nani" un'opera che tutti dovrebbero aver visto almeno una volta, almeno da bambini.

Utente970

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Utente970

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"Biancaneve e i sette nani" è l'unico classico Disney a risentire un po' del tempo, nonostante i restauri e il merito di essere stato fonte d'ispirazione per numerosi artisti, tra cui Don Gino Domeneghini con la sua "Rosa di Bagdad" del 1949 e in misura minore i sempre americani realizzatori de "I Viaggi di Gulliver" nel 1939, dove i tre saggi (nel primo) e i lillipuziani (nel secondo) ricordavano lo stile nasone e bonario dei 7 minatori zitelli.

Lo stile è senza dubbio diverso da quello di oggi, più metanarrativo, ma Grimilde, pur non raggiungendo la forza della futura cattiva per eccellenza (Malefica), nella sua fredda bellezza - ottimo spunto per l'annunciato "The snow queen" - incuteva un certo timore, anche più che da spiacevole befana verrucosa e più energica. A reggere la visione e far venire voglia di ripeterla però sono solo i nani: gli animaletti pucciosi non sono odiosi come in Bambi, direi anche simpatici, ma a parte pulire e far rumore non servono particolarmente. I protagonisti, principe guardone e casalinga in fuga, sono praticamente vuoti, emblema di purezza in balìa degli eventi, ben oltre il livello di guardia solo sfiorato dai futuri "Cenerentola" e Addormentata senza bosco, dove almeno una parola scambiata o un tentativo di protezione erano presenti. Tutto un film lasciato al cattivo e alle spalle comiche.

Insomma, "Sotto il vestito niente", volendo fare una citazione. Senza esagerare, la Biancaneve Disney è un personaggio sì dolce e grazioso, ma che si ricorda solo per la pettinatura e il grazioso vestito. Sicuramente fu un ottimo inizio, un lavoro pioneristico che ha fatto scuola e di cui andare fieri, inoltre ha elementi romantici sempre validi per il pubblico giovane di ogni tempo, ma anche volendo contestualizzare, oggi ritengo sia un classico sopravvalutato, grazie principalmente ai ricordi d'infanzia dei genitori e a un attento e deciso merchandising oggettistico della casa del topo, che si è premurata di mantenerne viva la notorietà, molto, ma molto di più che con lavori altrettanto amati ma più recenti.

Da vedere almeno una volta, specie oggi che i nuovi lavori dell'animazione in CG invece di sognare usano umorismo slapstick, anacronistico e corporale, ma a dispetto di chi sostiene che questo film sia la punta di diamante Disney, io rispondo che non è tra i classici migliori, né per svolgimento né per personaggi, questo è sicuro.


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Marco23111988

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
Il primo classico Disney è veramente qualcosa di importante: è infatti il primo lungometraggio animato, prima i cartoni erano sempre dei corti di pochi minuti.
In realtà a livello di trama e personaggi preferisco decisamente di più altri classici ma se uno pensa all'importanza storica, al fatto che la Walt Disney andò quasi in bancarotta per realizzarlo capisce la bellezza del film. A parte questo e le animazioni davvero superlative, specie per l'epoca, che danno a quello che dovrebbe essere un film per bambini un tono più dark e cupo (specie nelle scene con la regina/strega), per il resto la storia è abbastanza banale e, diciamocelo, se non fosse per le gang con i sette nani e altre cose così probabilmente il film non sarebbe durato neppure un'ora, per non parlare della protagonista che è di un'antipatia pazzesca: una bambinetta stupidotta che appena vede una casetta sperduta nel bosco subito si mette a fare la regina e dire a tutti cosa fare, insomma stava scappando dalla regina, ok, ma allora accontentati di aver trovato un rifugio invece di lamentarti. Da dire però che Biancaneve rappresenta la donna degli anni '30, a ogni modo è l'unico film Disney dove ho simpatia più per la cattiva, qualcosa di veramente inquietante, che per la protagonista.

La cosa più importante è che questo film ha cambiato, nel bene o nel male, totalmente la fiaba di Biancaneve: nell'originale la principessa non veniva risvegliata da un bacio, il numero dei nani non era specificato, la strega nell'originale vuole il cuore (i polmoni e il fegato) di Biancaneve per mangiarli e prima di dare a Biancaneve la mela avvelenata usava altri trucchi per ucciderla.
Ci sono due doppiaggi italiani di questo film: uno del 1938 e l'altro del 1972, ed è una di quelle poche volte che preferisco il ridoppiaggio, la versione del '38 ha il fascino dell'epoca ma la voce di Biancaneve era qualcosa di deprimente.
Questo film non solo ha rivoluzionato il modo di fare l'animazione ma ha pure cambiato totalmente il modo di narrare la fiaba originale. Il 10 quindi è d'obbligo!