Steins;Gate the Movie - Load Region of Deja Vu
Dopo aver fatto un rewatch dell'intera opera complessiva, sto valutando di piazzarla al primo posto dei miei anime preferiti di sempre, ma c'era un dilemma: non ero mai riuscito a vedere il film.
Questa è stata una mia grandissima mancanza, perché quando vidi per la prima volta "Steins;Gate" e "Steins;Gate 0" non riuscii a trovarlo da nessuna parte, ma fortunatamente sono riuscito a rimediare.
Inutile dire che questa è probabilmente la migliore conclusione che l'intera opera poteva avere, e non è una cosa semplice, considerando che moltissime opere di grandissima fattura finiscono, alla Stephen King, di avere dei finali da prendere a schiaffi i loro creatori.
Il film di Steins;Gate è ambientato un anno dopo l'OAV, nel quale Kurisu e Okabe riallacciano il loro rapporto passato attraverso diverse linee temporali. Fra scene tenere e divertenti, Okabe inizia ad accusare dei forti sintomi dovuti al suo Reading Steiner, nei quali la percezione del protagonista inizia a fondere tutte le linee temporali nelle quali è stato, provocandogli dei deliri. Questo problema è dato dalla linea temporale che è riuscito a creare salvando Makise e Mayuri: siccome la struttura della Steins;Gate è ancora instabile, il Reading Steiner di Okabe presenta delle fluttuazioni che lo porteranno infine a svanire letteralmente da tale linea temporale e con egli tutti i suoi ricordi dalle menti dei suoi amici. Tale avvenimento sconvolgerà soprattutto Kurisu, la quale è l'unica che presenta il ricordo più forte del suo compagno, che cercherà di indagare i motivi e metodi nel quale può riportarlo indietro.
Il film aveva una grandissima sfida da superare: fare una conclusione migliore di quella dell'OAV, che già di per sé era ottima. Fantastico come ci sia riuscito senza problemi.
Stavolta, il focus della scrittura è il personaggio di Kurisu, il quale si ritrova a toccare con mano tutta la disperazione ed il dolore che Okabe ha dovuto soffrire per salvare sia lei che Mayuri, spingendola a una convincente crescita interiore. L'idea di piazzare Kurisu al posto di Okabe è una scelta incredibilmente intrigante, ed il film riesce benissimo ad incastrarla nelle dinamiche nelle quali Rintaro si trovava, sopratutto perché in fin dei conti i due hanno caratteri simili.
Gli altri personaggi sono soprattutto di contorno, ma determinanti nel fornire a Kurisu i mezzi per far luce sul mistero. E' sempre un piacere rivedere Daru, Mayushi, Rukako e gli altri. Peccato solo che, visto che questo film è uscito prima di 0, non ci sia Maho Hiyajo, il cui nome tuttavia fa un cameo assieme a quello di Leskinen. Inutile dire che hanno centrato a pieno tutto, promozione a pieni voti.
La base del lato tecnico rimane sostanzialmente invariata, ma il tutto viene complessivamente migliorato dall'essere una produzione cinematografica: il design dei personaggi rimane bellissimo e accattivante, le animazioni sono ottime; i colori però sono più cupi rispetto alla serie, sottolineando l'atmosfera più oscura delle situazioni che accadono. Musiche sempre ad alto livello, soprattutto ''Christina'', ''Suzuha'' e ''Butterfly effect''.
Anche qui, promozione a pieni voti.
Una bellissima conclusione ad un altrettanto bellissimo ciclo di opere. L'unico rammarico è che, essendo uscito prima di Steins;Gate 0, si nota l'assenza di personaggi come Maho e Yuki. Consigliatissima, ovviamente, la visione.
Questa è stata una mia grandissima mancanza, perché quando vidi per la prima volta "Steins;Gate" e "Steins;Gate 0" non riuscii a trovarlo da nessuna parte, ma fortunatamente sono riuscito a rimediare.
Inutile dire che questa è probabilmente la migliore conclusione che l'intera opera poteva avere, e non è una cosa semplice, considerando che moltissime opere di grandissima fattura finiscono, alla Stephen King, di avere dei finali da prendere a schiaffi i loro creatori.
Il film di Steins;Gate è ambientato un anno dopo l'OAV, nel quale Kurisu e Okabe riallacciano il loro rapporto passato attraverso diverse linee temporali. Fra scene tenere e divertenti, Okabe inizia ad accusare dei forti sintomi dovuti al suo Reading Steiner, nei quali la percezione del protagonista inizia a fondere tutte le linee temporali nelle quali è stato, provocandogli dei deliri. Questo problema è dato dalla linea temporale che è riuscito a creare salvando Makise e Mayuri: siccome la struttura della Steins;Gate è ancora instabile, il Reading Steiner di Okabe presenta delle fluttuazioni che lo porteranno infine a svanire letteralmente da tale linea temporale e con egli tutti i suoi ricordi dalle menti dei suoi amici. Tale avvenimento sconvolgerà soprattutto Kurisu, la quale è l'unica che presenta il ricordo più forte del suo compagno, che cercherà di indagare i motivi e metodi nel quale può riportarlo indietro.
Il film aveva una grandissima sfida da superare: fare una conclusione migliore di quella dell'OAV, che già di per sé era ottima. Fantastico come ci sia riuscito senza problemi.
Stavolta, il focus della scrittura è il personaggio di Kurisu, il quale si ritrova a toccare con mano tutta la disperazione ed il dolore che Okabe ha dovuto soffrire per salvare sia lei che Mayuri, spingendola a una convincente crescita interiore. L'idea di piazzare Kurisu al posto di Okabe è una scelta incredibilmente intrigante, ed il film riesce benissimo ad incastrarla nelle dinamiche nelle quali Rintaro si trovava, sopratutto perché in fin dei conti i due hanno caratteri simili.
Gli altri personaggi sono soprattutto di contorno, ma determinanti nel fornire a Kurisu i mezzi per far luce sul mistero. E' sempre un piacere rivedere Daru, Mayushi, Rukako e gli altri. Peccato solo che, visto che questo film è uscito prima di 0, non ci sia Maho Hiyajo, il cui nome tuttavia fa un cameo assieme a quello di Leskinen. Inutile dire che hanno centrato a pieno tutto, promozione a pieni voti.
La base del lato tecnico rimane sostanzialmente invariata, ma il tutto viene complessivamente migliorato dall'essere una produzione cinematografica: il design dei personaggi rimane bellissimo e accattivante, le animazioni sono ottime; i colori però sono più cupi rispetto alla serie, sottolineando l'atmosfera più oscura delle situazioni che accadono. Musiche sempre ad alto livello, soprattutto ''Christina'', ''Suzuha'' e ''Butterfly effect''.
Anche qui, promozione a pieni voti.
Una bellissima conclusione ad un altrettanto bellissimo ciclo di opere. L'unico rammarico è che, essendo uscito prima di Steins;Gate 0, si nota l'assenza di personaggi come Maho e Yuki. Consigliatissima, ovviamente, la visione.
"Steins Gate - Load Region of Deja Vu" è un film del 2013, ambientato ad un anno dalle vicende avvenute nella serie principale
Okabe comincia ad avere con frequenza capogiri e allucinazioni che, spesso, riguardano situazioni drammatiche già vissute nelle precedenti linee temporali e che ora lo perseguitano. Questi ricordi continuano a interferire e terrorizzare Okabe, fino a quando questi non sparisce nel nulla proprio davanti agli occhi di Makise. Dato che la sua intera esistenza ed i ricordi di lui sembrano scomparsi, Makise tenterà il tutto per tutto per recuperarlo fra viaggi nel tempo e nelle linee temporali passate, scoprendo così quanto possono essere spietate ed inesorabili.
Il film non conta solo su una storia interessante con paradossi e viaggi temporali come la serie principale, ma conta anche su dramma, amore, approfondimento di come funzionano i viaggi e soprattutto sulla crescita personale del personaggio di Makise.
Animazioni e grafica ancora migliori della serie originale, e possiamo così finalmente vedere i protagonisti in alta definizione. Colonna sonora e doppiaggio rimangono di alta qualità, sia in giapponese che in italiano.
Alla fine possiamo dire che il film è assolutamente consigliato a tutti i fan della serie, che molto difficilmente rimarranno delusi.
Okabe comincia ad avere con frequenza capogiri e allucinazioni che, spesso, riguardano situazioni drammatiche già vissute nelle precedenti linee temporali e che ora lo perseguitano. Questi ricordi continuano a interferire e terrorizzare Okabe, fino a quando questi non sparisce nel nulla proprio davanti agli occhi di Makise. Dato che la sua intera esistenza ed i ricordi di lui sembrano scomparsi, Makise tenterà il tutto per tutto per recuperarlo fra viaggi nel tempo e nelle linee temporali passate, scoprendo così quanto possono essere spietate ed inesorabili.
Il film non conta solo su una storia interessante con paradossi e viaggi temporali come la serie principale, ma conta anche su dramma, amore, approfondimento di come funzionano i viaggi e soprattutto sulla crescita personale del personaggio di Makise.
Animazioni e grafica ancora migliori della serie originale, e possiamo così finalmente vedere i protagonisti in alta definizione. Colonna sonora e doppiaggio rimangono di alta qualità, sia in giapponese che in italiano.
Alla fine possiamo dire che il film è assolutamente consigliato a tutti i fan della serie, che molto difficilmente rimarranno delusi.
Ho riguardato questo film su Amazon Prime Video dopo aver letto i manga di "Steins;Gate" e "Steins;Gate 0".
Mi era ritornata la voglia di vedere quest'opera, ma non avendo tempo per vedermi i tanti episodi dell'anime, mi sono buttato sul film, la cui visione mi ha soddisfatto a pieno e questo la dice lunga. Da "fan boy" della serie sia anime che manga, non ho potuto non amare questo film, che per certi versi propone alcune scene che ritornano in "Steins;Gate 0" (ma, ovviamente, proposte in modo diverso).
Il film è ambientato un anno dopo gli avvenimenti della prima serie televisiva, dove i protagonisti vivono nella linea di universo "Steins;Gate" e sia Kurisu che Mayuri possono finalmente vivere "libere", ma anche qui non mancano i problemi, che interessano in prima persona Okabe che ancora una volta deve fronteggiare il problema legato alle linee temporali e viene aiutato da Suzuha.
Come già detto altrove, i personaggi sono il punto forte dell'opera, ognuno ha un ruolo ben delineato e precise caratteristiche che li rendono unici. Okabe come al solito si mostra distaccato ma in realtà ci tiene più di tutti, Kurisu geniale e tipica tsundere, Mayuri innocente ma sempre con la parola giusta (come disse Okabe) ecc.
Ovviamente la visione del film è consigliata a chi ha visto la prima serie e ha tanta voglia di riprovare le emozioni che trasmette quest'opera senza dover per forza guardare le 25 puntate.
Mi era ritornata la voglia di vedere quest'opera, ma non avendo tempo per vedermi i tanti episodi dell'anime, mi sono buttato sul film, la cui visione mi ha soddisfatto a pieno e questo la dice lunga. Da "fan boy" della serie sia anime che manga, non ho potuto non amare questo film, che per certi versi propone alcune scene che ritornano in "Steins;Gate 0" (ma, ovviamente, proposte in modo diverso).
Il film è ambientato un anno dopo gli avvenimenti della prima serie televisiva, dove i protagonisti vivono nella linea di universo "Steins;Gate" e sia Kurisu che Mayuri possono finalmente vivere "libere", ma anche qui non mancano i problemi, che interessano in prima persona Okabe che ancora una volta deve fronteggiare il problema legato alle linee temporali e viene aiutato da Suzuha.
Come già detto altrove, i personaggi sono il punto forte dell'opera, ognuno ha un ruolo ben delineato e precise caratteristiche che li rendono unici. Okabe come al solito si mostra distaccato ma in realtà ci tiene più di tutti, Kurisu geniale e tipica tsundere, Mayuri innocente ma sempre con la parola giusta (come disse Okabe) ecc.
Ovviamente la visione del film è consigliata a chi ha visto la prima serie e ha tanta voglia di riprovare le emozioni che trasmette quest'opera senza dover per forza guardare le 25 puntate.
Premetto che alla prima serie TV di "Steins;Gate" ho dato la bellezza di 9 e mezzo, dunque di tutto mi si può dire, tranne che non mi piaccia "Steins;Gate". Ma questo film è veramente una noia mortale. A dire il vero, è una delle cose più noiose che abbia mai guardato, e non ha assolutamente nulla da aggiungere alla serie, che non sentiva assolutamente il bisogno di un sequel ed era perfetta così com'era.
In questo film non succede nulla. Tante chiacchiere, tante scene che vorrebbero essere struggenti ma risultano soltanto melense e forzate, tempi morti come se piovesse. Storia insulsa raccontata in modo soporifero. E tutti i temi qui trattati erano stati già abbondantemente toccati, e molto meglio, dalla serie. Sa tutto di già visto e di ridondante.
Ci si mette anche il comparto tecnico, a rendere questo prodotto assolutamente mediocre. Visivamente, siamo di fronte a quello che sembra un lungo episodio della serie. Da un film ci si aspetta animazioni superiori e un'atmosfera cinematografica che qui è invece del tutto assente.
Insomma, questo film è un lavoro statico e stagnante, puzza di superfluo, come ogni volta che non viene realizzato un film perché si ha qualcosa da raccontare, ma ci si sforza di trovare qualcosa da raccontare per spremere un franchise di successo fino all'ultima goccia, rovinandolo.
Per quanto mi riguarda, "Steins;Gate" termina con l'episodio 25 (OAV) della serie, e farò come se questo film non fosse mai esistito. Ho già fatto una faticaccia mostruosa a finirlo una volta.
In questo film non succede nulla. Tante chiacchiere, tante scene che vorrebbero essere struggenti ma risultano soltanto melense e forzate, tempi morti come se piovesse. Storia insulsa raccontata in modo soporifero. E tutti i temi qui trattati erano stati già abbondantemente toccati, e molto meglio, dalla serie. Sa tutto di già visto e di ridondante.
Ci si mette anche il comparto tecnico, a rendere questo prodotto assolutamente mediocre. Visivamente, siamo di fronte a quello che sembra un lungo episodio della serie. Da un film ci si aspetta animazioni superiori e un'atmosfera cinematografica che qui è invece del tutto assente.
Insomma, questo film è un lavoro statico e stagnante, puzza di superfluo, come ogni volta che non viene realizzato un film perché si ha qualcosa da raccontare, ma ci si sforza di trovare qualcosa da raccontare per spremere un franchise di successo fino all'ultima goccia, rovinandolo.
Per quanto mi riguarda, "Steins;Gate" termina con l'episodio 25 (OAV) della serie, e farò come se questo film non fosse mai esistito. Ho già fatto una faticaccia mostruosa a finirlo una volta.
Degno lungometraggio del progetto "Steins;Gate", questo – potremmo dire – ultimo spezzone di storia, è ambientato un anno dopo il finale lieto e “definitivo”, decretato dal raggiungimento della linea di universo ipoteticamente perfetta, ovvero il famoso e tanto agognato Steins Gate.
Essendo stato pensato e disegnato quando ancora "S;G Zero" non esisteva, questo racconto è il proseguo della prima serie, o meglio, è l’accadimento di un altro imprevisto post-risoluzione della prima serie, ma rimane in ogni caso postumo agli eventi dello Zero, che sono un Midquel intrecciato fra passato e futuro.
Come sempre, la saga in questione dispensa emozioni, tranelli temporali e situazioni paradossali, con una giusta e soddisfacente dose di appropriato sentimentalismo, che è sempre stato la ciliegina sulla torta di questa magnifica serie.
In “Loading region of Deja-vu”, gli autori definiscono in modo sufficientemente chiaro anche il significato di Deja vu stesso, quando la nostra Kurisu Makise torna in Giappone, esattamente l’estate seguente al conseguimento della linea di universo ideale e alla risoluzione di tutti i paradossi accaduti in tutte le vicende antecedenti. Il clima nel laboratorio è tornato spensierato e tranquillo, Mayuri è viva, non esisterà nessuna macchina del tempo, il SERN non dominerà il mondo, non vi sarà alcuna terza guerra mondiale e Kurisu è sempre viva. La storia si può benissimo riallacciare al finale dell’OAV dove Okabe e compagni si recano in USA ed, alla fine, il nostro scienziato pazzo rivela a Makise il suo amore per lei, spiegando l’incredibile e drammatica avventura che ha vissuto e il perché la conosca tanto bene. Un anno dopo, senza essersi sentiti quasi per niente, inizialmente si crea un po’ di imbarazzo, ma le cose sembrano andare splendidamente per tutti, fino a quando Rintaro non comincia ad avvertire dei capogiri e delle allucinazioni, come dei flash mentali di immagini già vissute nelle precedenti linee temporali, ovviamente drammatiche e decisamente traumatiche. I terribili ricordi cominciano a confondere il nostro eroe, fino a quando, proprio sotto gli occhi di Makise, mentre si stanno aprendo del tutto per un rapporto romantico “definitivo”, egli scompare… nel nulla!
A questo punto toccherà a lei tentare il tutto per tutto pur di recuperare il suo amato fra le pieghe del tempo e delle linee temporali ormai passate, che lei non ha ovviamente mai vissuto, ma che comincerà a comprendere nella loro spietata, ineluttabile e infinita progressione. La rivelazione finale di come in realtà sia andato il primo bacio fra i due, è semplicemente geniale e tenerissima.
Questo lungometraggio non aggiunge molto alla storia originale, teoricamente è abbastanza inutile ai fini della trama globale, ma risulta comunque molto piacevole, e, ancora una volta, riesce a far emozionare.
I fans della serie saranno assolutamente in estasi per le scene romantiche e i battibecchi fra Rintaro e Makise, e potranno emozionarsi ancora una volta con l’ultimo dilemma spaziotemporale, che, nonostante tutte le cose già avvenute, risulterà essere comunque piuttosto originale e ben strutturato.
Un’ora e mezza di piacere visivo: la qualità è molto più alta delle serie TV, le animazioni sono splendide, fondali e colori più curati e la colonna sonora riprende a tratti le note che hanno emozionato milioni di fans.
Emotivamente potente la spiegazione razionale del legame che lega proprio Rintaro ad ognuno dei suoi amici, caratteristiche rimarcate in questo film, che chiudono un cerchio di valori unici.
Consigliato se volete tornare nel mitico laboratorio del “Maddo Saientisto” che ha salvato il mondo viaggiando nel tempo.
El. Psy. Congroo!
Essendo stato pensato e disegnato quando ancora "S;G Zero" non esisteva, questo racconto è il proseguo della prima serie, o meglio, è l’accadimento di un altro imprevisto post-risoluzione della prima serie, ma rimane in ogni caso postumo agli eventi dello Zero, che sono un Midquel intrecciato fra passato e futuro.
Come sempre, la saga in questione dispensa emozioni, tranelli temporali e situazioni paradossali, con una giusta e soddisfacente dose di appropriato sentimentalismo, che è sempre stato la ciliegina sulla torta di questa magnifica serie.
In “Loading region of Deja-vu”, gli autori definiscono in modo sufficientemente chiaro anche il significato di Deja vu stesso, quando la nostra Kurisu Makise torna in Giappone, esattamente l’estate seguente al conseguimento della linea di universo ideale e alla risoluzione di tutti i paradossi accaduti in tutte le vicende antecedenti. Il clima nel laboratorio è tornato spensierato e tranquillo, Mayuri è viva, non esisterà nessuna macchina del tempo, il SERN non dominerà il mondo, non vi sarà alcuna terza guerra mondiale e Kurisu è sempre viva. La storia si può benissimo riallacciare al finale dell’OAV dove Okabe e compagni si recano in USA ed, alla fine, il nostro scienziato pazzo rivela a Makise il suo amore per lei, spiegando l’incredibile e drammatica avventura che ha vissuto e il perché la conosca tanto bene. Un anno dopo, senza essersi sentiti quasi per niente, inizialmente si crea un po’ di imbarazzo, ma le cose sembrano andare splendidamente per tutti, fino a quando Rintaro non comincia ad avvertire dei capogiri e delle allucinazioni, come dei flash mentali di immagini già vissute nelle precedenti linee temporali, ovviamente drammatiche e decisamente traumatiche. I terribili ricordi cominciano a confondere il nostro eroe, fino a quando, proprio sotto gli occhi di Makise, mentre si stanno aprendo del tutto per un rapporto romantico “definitivo”, egli scompare… nel nulla!
A questo punto toccherà a lei tentare il tutto per tutto pur di recuperare il suo amato fra le pieghe del tempo e delle linee temporali ormai passate, che lei non ha ovviamente mai vissuto, ma che comincerà a comprendere nella loro spietata, ineluttabile e infinita progressione. La rivelazione finale di come in realtà sia andato il primo bacio fra i due, è semplicemente geniale e tenerissima.
Questo lungometraggio non aggiunge molto alla storia originale, teoricamente è abbastanza inutile ai fini della trama globale, ma risulta comunque molto piacevole, e, ancora una volta, riesce a far emozionare.
I fans della serie saranno assolutamente in estasi per le scene romantiche e i battibecchi fra Rintaro e Makise, e potranno emozionarsi ancora una volta con l’ultimo dilemma spaziotemporale, che, nonostante tutte le cose già avvenute, risulterà essere comunque piuttosto originale e ben strutturato.
Un’ora e mezza di piacere visivo: la qualità è molto più alta delle serie TV, le animazioni sono splendide, fondali e colori più curati e la colonna sonora riprende a tratti le note che hanno emozionato milioni di fans.
Emotivamente potente la spiegazione razionale del legame che lega proprio Rintaro ad ognuno dei suoi amici, caratteristiche rimarcate in questo film, che chiudono un cerchio di valori unici.
Consigliato se volete tornare nel mitico laboratorio del “Maddo Saientisto” che ha salvato il mondo viaggiando nel tempo.
El. Psy. Congroo!
“Nessuno conosce il futuro. È grazie al fatto che il passato non può essere cambiato che le persone possono sopportare qualunque tipo di dolore, superare la avversità, i crudeli incidenti e andare avanti.”
- Rintaro Okabe
"Steins;Gate: The Movie − Load Region of Déjà Vu" è un film d’animazione realizzato nel 2013, sequel della serie TV anime "Steins;Gate" e prodotto dallo studio White Fox.
Essendo una ramificazione di un anime con un finale ben definito, era lecito aspettarsi una commercialata in pieno stile giapponese, o comunque una trama che avesse ben poco da dire siccome non c’erano molte questioni ancora aperte dopo l’OAV conclusivo (il venticinquesimo episodio della serie). E invece White Fox stupisce tutti, perché “Load Region of Déjà Vu” non è solo un ottimo continuo, ma un finale straordinario delle vicende di "Steins;Gate". Andiamo a vedere perché.
La trama del film riparte l’anno successivo gli eventi dell’anime: Mayuri è salva, Kurisu è tornata negli USA a continuare la sua formazione come scienziata e tutti gli altri membri del laboratorio, incluso Okabe, conducono una vita tranquilla. Kurisu torna in Giappone per una conferenza, e spende del piacevole tempo in compagnia non solo di Rintaro ma col resto del gruppo, fin quando proprio il nostro protagonista non comincia ad avere visioni e delle vere e proprie “disconnessioni mentali”. Quello che poteva sembrare un problema come un altro si dimostra altresì essere una conseguenza del Reading Steiner di Okabe, che lo porterà a scomparire dalla linea temporale – quella dello Steins;Gate, e tutti si dimenticheranno di lui.
In questa recensione non voglio concentrarmi molto sulla trama in sé e sugli spoiler – non li ritengo infatti necessari per il fine ultimo di ciò che voglio proporre, e per questo non ho neanche aggiunto la mia solita scritta di monito di pericolo spoiler. Ciò di cui voglio parlare è la brillante gestione dei personaggi e della fantastica storia conclusiva attorno a questa pellicola.
La situazione, quindi, si capovolge e Okabe non è più colui che deve salvare, ma colui che dev’essere salvato. Chi altri può addossarsi questo amaro compito se non Makise Kurisu? Ed è qui che questo film sconvolge le carte in tavola: personaggi che apparentemente sembravano non avere più nulla da dire, vengono fatti maturare ancora, in uno sviluppo sempre più costante e stupefacente che mi ha personalmente portato ad un’empatia coi personaggi che pochissime altre volte ho avuto il piacere di provare.
Kurisu non ha mai sperimentato gli effetti del Reading Steiner e seppur sia stato l’appoggio psicologico più importante per Okabe, lei non ricorda niente e se ricorda, è tutto confuso. Non è mai riuscita a comprendere quanto Okabe portasse sulle spalle, i dolori che ha dovuto affrontare, la disperazione di un qualcosa di molto più grande di te che ti cade addosso. Kurisu dovrà vivere gli stessi dolori di Rintaro, in uno sviluppo che porta i due ad essere sempre più vicini, a capirsi, il che li porta ad essere due amanti perfetti, nella relazione sentimentale probabilmente più profonda che abbia mai visto in un anime. Non è un mistero che sia Kurisu la vera protagonista del film, che conferma come in "Steins;Gate" sia stato realizzato un personaggio femminile che, a volerla dire banalmente, si mette nel sacco tranquillamente l’80% delle donne degli anime, superficiali e ricche di fanservice.
Ho apprezzato tantissimo i primi minuti di quotidianità, di serenità, che ci hanno permesso di vivere e approfondire il rapporto tra Okabe e Kurisu, sempre più intenso e intimo nonostante la distanza tra i due. La scena di Kurisu ubriaca è una perla di sviluppo, mi ha fatto impazzire.
Ciò che ho apprezzato ancor di più è che hanno fatto capire a tutti gli spettatori quanto fosse importante Okabe per tutti i membri del laboratorio, che tutto quello che ha fatto Okabe, seppur non lo ricordi nessuno, è rimasto in un modo o nell’altro in loro. La gratificazione, un concetto spesso alieno per gli essere umani. Ed eccolo lì. Commovente sarebbe dire poco.
Insomma, "Load Region of Déjà Vu" è un piccolo capolavoro, che assolutamente non raggiunge il perfect score, ma che rappresenta la chiusura di un cerchio magnifica per una altrettanto magnifica serie. È proprio vero che questo film è tanto più bello quanto più ci si sente vicini e si comprende la relazione, stupenda e commovente, che lega Okabe e Kurisu. Un gioiello nel campo dei film d’animazione. Complimenti a White Fox per l’ennesimo capolavoro. Giù il cappello per tutto il lavoro svolto con questa saga.
- Rintaro Okabe
"Steins;Gate: The Movie − Load Region of Déjà Vu" è un film d’animazione realizzato nel 2013, sequel della serie TV anime "Steins;Gate" e prodotto dallo studio White Fox.
Essendo una ramificazione di un anime con un finale ben definito, era lecito aspettarsi una commercialata in pieno stile giapponese, o comunque una trama che avesse ben poco da dire siccome non c’erano molte questioni ancora aperte dopo l’OAV conclusivo (il venticinquesimo episodio della serie). E invece White Fox stupisce tutti, perché “Load Region of Déjà Vu” non è solo un ottimo continuo, ma un finale straordinario delle vicende di "Steins;Gate". Andiamo a vedere perché.
La trama del film riparte l’anno successivo gli eventi dell’anime: Mayuri è salva, Kurisu è tornata negli USA a continuare la sua formazione come scienziata e tutti gli altri membri del laboratorio, incluso Okabe, conducono una vita tranquilla. Kurisu torna in Giappone per una conferenza, e spende del piacevole tempo in compagnia non solo di Rintaro ma col resto del gruppo, fin quando proprio il nostro protagonista non comincia ad avere visioni e delle vere e proprie “disconnessioni mentali”. Quello che poteva sembrare un problema come un altro si dimostra altresì essere una conseguenza del Reading Steiner di Okabe, che lo porterà a scomparire dalla linea temporale – quella dello Steins;Gate, e tutti si dimenticheranno di lui.
In questa recensione non voglio concentrarmi molto sulla trama in sé e sugli spoiler – non li ritengo infatti necessari per il fine ultimo di ciò che voglio proporre, e per questo non ho neanche aggiunto la mia solita scritta di monito di pericolo spoiler. Ciò di cui voglio parlare è la brillante gestione dei personaggi e della fantastica storia conclusiva attorno a questa pellicola.
La situazione, quindi, si capovolge e Okabe non è più colui che deve salvare, ma colui che dev’essere salvato. Chi altri può addossarsi questo amaro compito se non Makise Kurisu? Ed è qui che questo film sconvolge le carte in tavola: personaggi che apparentemente sembravano non avere più nulla da dire, vengono fatti maturare ancora, in uno sviluppo sempre più costante e stupefacente che mi ha personalmente portato ad un’empatia coi personaggi che pochissime altre volte ho avuto il piacere di provare.
Kurisu non ha mai sperimentato gli effetti del Reading Steiner e seppur sia stato l’appoggio psicologico più importante per Okabe, lei non ricorda niente e se ricorda, è tutto confuso. Non è mai riuscita a comprendere quanto Okabe portasse sulle spalle, i dolori che ha dovuto affrontare, la disperazione di un qualcosa di molto più grande di te che ti cade addosso. Kurisu dovrà vivere gli stessi dolori di Rintaro, in uno sviluppo che porta i due ad essere sempre più vicini, a capirsi, il che li porta ad essere due amanti perfetti, nella relazione sentimentale probabilmente più profonda che abbia mai visto in un anime. Non è un mistero che sia Kurisu la vera protagonista del film, che conferma come in "Steins;Gate" sia stato realizzato un personaggio femminile che, a volerla dire banalmente, si mette nel sacco tranquillamente l’80% delle donne degli anime, superficiali e ricche di fanservice.
Ho apprezzato tantissimo i primi minuti di quotidianità, di serenità, che ci hanno permesso di vivere e approfondire il rapporto tra Okabe e Kurisu, sempre più intenso e intimo nonostante la distanza tra i due. La scena di Kurisu ubriaca è una perla di sviluppo, mi ha fatto impazzire.
Ciò che ho apprezzato ancor di più è che hanno fatto capire a tutti gli spettatori quanto fosse importante Okabe per tutti i membri del laboratorio, che tutto quello che ha fatto Okabe, seppur non lo ricordi nessuno, è rimasto in un modo o nell’altro in loro. La gratificazione, un concetto spesso alieno per gli essere umani. Ed eccolo lì. Commovente sarebbe dire poco.
Insomma, "Load Region of Déjà Vu" è un piccolo capolavoro, che assolutamente non raggiunge il perfect score, ma che rappresenta la chiusura di un cerchio magnifica per una altrettanto magnifica serie. È proprio vero che questo film è tanto più bello quanto più ci si sente vicini e si comprende la relazione, stupenda e commovente, che lega Okabe e Kurisu. Un gioiello nel campo dei film d’animazione. Complimenti a White Fox per l’ennesimo capolavoro. Giù il cappello per tutto il lavoro svolto con questa saga.
Non nutrivo molte speranze per questo film, la serie originale aveva già un ottimo finale ed era già stata seguita da un OAV ambientato due mesi dopo, per chiudere alcuni discorsi narrativi rimasti in sospeso. Invece, questo nuovo capitolo della saga di "Steins;Gate" è riuscito a inserire il giusto mix di dramma, commedia romantica e paradossi temporali ben scritti capace di stupirmi ancora una volta, oltre a contenere ulteriori spiegazioni sul funzionamento delle linee temporali e sulle conseguenze a lungo termine dei salti temporali; inoltre, approfondisce ulteriormente il carattere di alcuni personaggi e conclude in modo chiaro alcuni punti rimasti in uno stato poco definito alla fine della serie.
In definitiva, un buon prodotto che non fa rimpiangere la qualità della serie originale.
In definitiva, un buon prodotto che non fa rimpiangere la qualità della serie originale.
Steins;Gate ritorna con un film intitolato Fuka Ryouiki no Deja vu, ambientato un anno dopo gli eventi della serie anime.
La trama vede sempre protagonista Okabe, Kurisu e il resto del gruppo di ricerca, e anche questa volta il nostro protagonista dovrà vedersela con le linee temporali, con la differenza che la vittima sarà lui: infatti Okabe avrà dei deja vu collegati alle linee temporali alfa e beta che lui stesso ha intasato durante gli avvenimenti della prima stagione. Attualmente si trovano sulla linea temporale Steins;Gate, ma Okabe è come un'interferenza, e quindi l'attuale linea temporale lo fa scomparire, non solo fisicamente ma anche dalla mente dei suoi amici; Kurisu però ha la sensazione di aver perso qualcosa di importante, e decide quindi di ricostruire la macchina del tempo per capire di cosa si tratta, trovando così il modo di riportare indietro Okabe.
Questo film non ha molta rilevanza sulla trama principale, però si dimostra lo stesso molto interessante riguardo alle linee temporali, e ci dà la possibilità di comprendere altri effetti negativi causati dallo continuo spostamento nel tempo. Inoltre questo film si concentra molto di più su Kurisu, facendoci vedere alcuni aspetti interessanti della ragazza, che farà di tutto per salvare il suo amato compare. Inoltre il film ha uno sviluppo abbastanza costante, senza rendere nulla monotono, anche se è scontato nel finale, e ci mostra sempre un'ambientazione in stile sci-fi.
Il comparto visivo è lo stesso della serie anime, con la differenza che i colori sono più cupi del solito, rendendo l'ambientazione più cupa. Il comparto sonoro è anch'esso identico alla serie, quindi nulla da aggiungere.
Infine, concludo questa recensione consigliando la visione di questo film a tutti, ovviamente dopo aver terminato la prima serie.
La trama vede sempre protagonista Okabe, Kurisu e il resto del gruppo di ricerca, e anche questa volta il nostro protagonista dovrà vedersela con le linee temporali, con la differenza che la vittima sarà lui: infatti Okabe avrà dei deja vu collegati alle linee temporali alfa e beta che lui stesso ha intasato durante gli avvenimenti della prima stagione. Attualmente si trovano sulla linea temporale Steins;Gate, ma Okabe è come un'interferenza, e quindi l'attuale linea temporale lo fa scomparire, non solo fisicamente ma anche dalla mente dei suoi amici; Kurisu però ha la sensazione di aver perso qualcosa di importante, e decide quindi di ricostruire la macchina del tempo per capire di cosa si tratta, trovando così il modo di riportare indietro Okabe.
Questo film non ha molta rilevanza sulla trama principale, però si dimostra lo stesso molto interessante riguardo alle linee temporali, e ci dà la possibilità di comprendere altri effetti negativi causati dallo continuo spostamento nel tempo. Inoltre questo film si concentra molto di più su Kurisu, facendoci vedere alcuni aspetti interessanti della ragazza, che farà di tutto per salvare il suo amato compare. Inoltre il film ha uno sviluppo abbastanza costante, senza rendere nulla monotono, anche se è scontato nel finale, e ci mostra sempre un'ambientazione in stile sci-fi.
Il comparto visivo è lo stesso della serie anime, con la differenza che i colori sono più cupi del solito, rendendo l'ambientazione più cupa. Il comparto sonoro è anch'esso identico alla serie, quindi nulla da aggiungere.
Infine, concludo questa recensione consigliando la visione di questo film a tutti, ovviamente dopo aver terminato la prima serie.
Un anno è passato dalla fine degli eventi e Kurisu torna in Giappone per visitare gli amici. Tutto sembra andare alla grande, se non fosse che Kyoma avverte forte mal di testa e scompare addirittura per brevi periodi, periodi in cui nessuno si ricorda proprio della sua esistenza. Per non farsi mancare nulla, arriva pure il soldato part-time a spiegare cosa sta realmente succedendo. Dopo i numerosi balzi la vita è venuta a presentare il conto a Kyoma, un conto molto salato: deve entrare in una linea di universo in cui non è mai esistito, in una parola deve estinguersi. E dato che Kurisu costruirà nel futuro la macchina del tempo proprio per ritrovarlo, tutti gli sforzi del nostro finiranno con l'essere vanificati, perché il CERN alla fine vincerà. A Kurisu, accettati i propri sentimenti, non rimane che rendere il favore e cercare di salvarlo.
Anche dopo averlo visto varie volte, non riesco a valutare questo film. La grafica è ottima, segno di quanto anche la serie tradizionale fosse giunta a un ottimo livello, e anche le pretese della storia non sono poche. L'idea di scambiare i ruoli con Kurisu che deve salvare Okabe è buona, per non parlare del fatto che questo è il classico film che cerca di costituire da solo una seconda serie. Se spesso tale proposito viene realizzato bene - pensiamo ad "Addio Galaxy Express: Capolinea Andromeda" o a "Nadesico, il principe delle tenebre" -, qui l'obiettivo è decisamente mancato, perché tutto è troppo accelerato; ci sarebbe stato bisogno di una seconda serie, anche solo di dodici episodi. Ma la grafica e la regia, entrambe ottime, riescono a rimediare a tali difetti. Alla fine non sono ancora riuscito a comprendere se tutto questo sia stato realmente utile alla causa di "Steins;Gate" o se sia stato un film di cassetta. Entrambi i punti di vista hanno un fondamento, ma, alla fine, trovo che ne sia valsa la pena. Del resto un'ultima rimpatriata con questa banda di simpatici personaggi è sempre una bella cosa. Trovo, anzi, che un po' tutti noi siamo diventati membri del laboratorio.
Voto: 7
Anche dopo averlo visto varie volte, non riesco a valutare questo film. La grafica è ottima, segno di quanto anche la serie tradizionale fosse giunta a un ottimo livello, e anche le pretese della storia non sono poche. L'idea di scambiare i ruoli con Kurisu che deve salvare Okabe è buona, per non parlare del fatto che questo è il classico film che cerca di costituire da solo una seconda serie. Se spesso tale proposito viene realizzato bene - pensiamo ad "Addio Galaxy Express: Capolinea Andromeda" o a "Nadesico, il principe delle tenebre" -, qui l'obiettivo è decisamente mancato, perché tutto è troppo accelerato; ci sarebbe stato bisogno di una seconda serie, anche solo di dodici episodi. Ma la grafica e la regia, entrambe ottime, riescono a rimediare a tali difetti. Alla fine non sono ancora riuscito a comprendere se tutto questo sia stato realmente utile alla causa di "Steins;Gate" o se sia stato un film di cassetta. Entrambi i punti di vista hanno un fondamento, ma, alla fine, trovo che ne sia valsa la pena. Del resto un'ultima rimpatriata con questa banda di simpatici personaggi è sempre una bella cosa. Trovo, anzi, che un po' tutti noi siamo diventati membri del laboratorio.
Voto: 7
Dopo la serie originale datata 2011 e un OAV datato 2012, nel 2013 viene prodotto il film, della durata di un'ora e mezza circa, del pluricelebrato "Steins;Gate". Questo lavoro viene concepito come una vera e propria continuazione della trama originale, basandosi su una sceneggiatura piuttosto articolata al fine di proporre un vero e proprio sequel e non una semplice narrazione della vita quotidiana dei personaggi, buona per far soldi ma di scarsa qualità. Ebbene, nonostante gli sforzi profusi il risultato finale non può che lasciare qualche dubbio agli amanti della serie, in quanto non riesce a raggiungere gli ottimi livelli ottenuti in passato. Con questo non voglio dire che il mio giudizio sul film sia negativo; voglio solo porre l'accento sul fatto che, pur trattandosi di un lavoro di tutto rispetto, la narrazione non è così piacevole o avvincente come era lecito attendersi.
La storia inizia circa un anno dopo gli eventi narrati nella serie originale. Kurisu torna dall'America e comincia nuovamente a frequentare il laboratorio di gadget avveniristici e i suoi strambi componenti. La ragazza, in particolare, vorrebbe approfondire il suo legame con Okabe, lo scienziato pazzo, dato che fino a quel momento c'era stato un piccolo flirt e nient'altro. Okabe, però, si comporta in modo strano: in particolare ha frequenti mal di testa dovuti al riemergere nella sua mente di ricordi relativi alle altre linee temporali. Questo sovraccarico risulterà alla lunga eccessivo per lo scienziato, che improvvisamente sparisce lasciando solo poche tracce nella mente delle persone che lo conoscevano. L'unica ad avere una coscienza più forte della sua esistenza è proprio Kurisu, che comincerà a indagare fino a scoprire la verità. Ma come fare a riportare Okabe nella linea temporale prescelta e che aveva tanto faticosamente raggiunto dopo tanti tentativi?
Il film di "Steins;Gate" è di ottima fattura e anche l'idea di base non è male; però, nonostante il personaggio di Kirisu, su cui s'incentra la quasi totalità dell'azione, possiede una personalità molto interessante, l'assenza dalla scena di Okabe per periodi lunghissimi si fa sentire eccome. Che l'idea piaccia o no, le peripezie del "mad scientist" sono il vero elemento vincente di questo anime e limitarne il raggio d'azione conduce inevitabilmente a risultati meno convincenti. Non mancano scene che piaceranno molto a chi ha uno spirito sentimentale e che tutti, diciamoci la verità, stavamo aspettando; ma sono presenti anche lunghi tratti piuttosto noiosetti in cui non accade praticamente nulla.
In definitiva, il mio parere sul film è buono e la sua visione è straconsigliatissima agli amanti della serie; la mia valutazione sarebbe stata, però, migliore se si fosse scelto di condurre gli eventi in modo un po' diverso, senza escludere il personaggio di punta dell'opera in modo così netto.
La storia inizia circa un anno dopo gli eventi narrati nella serie originale. Kurisu torna dall'America e comincia nuovamente a frequentare il laboratorio di gadget avveniristici e i suoi strambi componenti. La ragazza, in particolare, vorrebbe approfondire il suo legame con Okabe, lo scienziato pazzo, dato che fino a quel momento c'era stato un piccolo flirt e nient'altro. Okabe, però, si comporta in modo strano: in particolare ha frequenti mal di testa dovuti al riemergere nella sua mente di ricordi relativi alle altre linee temporali. Questo sovraccarico risulterà alla lunga eccessivo per lo scienziato, che improvvisamente sparisce lasciando solo poche tracce nella mente delle persone che lo conoscevano. L'unica ad avere una coscienza più forte della sua esistenza è proprio Kurisu, che comincerà a indagare fino a scoprire la verità. Ma come fare a riportare Okabe nella linea temporale prescelta e che aveva tanto faticosamente raggiunto dopo tanti tentativi?
Il film di "Steins;Gate" è di ottima fattura e anche l'idea di base non è male; però, nonostante il personaggio di Kirisu, su cui s'incentra la quasi totalità dell'azione, possiede una personalità molto interessante, l'assenza dalla scena di Okabe per periodi lunghissimi si fa sentire eccome. Che l'idea piaccia o no, le peripezie del "mad scientist" sono il vero elemento vincente di questo anime e limitarne il raggio d'azione conduce inevitabilmente a risultati meno convincenti. Non mancano scene che piaceranno molto a chi ha uno spirito sentimentale e che tutti, diciamoci la verità, stavamo aspettando; ma sono presenti anche lunghi tratti piuttosto noiosetti in cui non accade praticamente nulla.
In definitiva, il mio parere sul film è buono e la sua visione è straconsigliatissima agli amanti della serie; la mia valutazione sarebbe stata, però, migliore se si fosse scelto di condurre gli eventi in modo un po' diverso, senza escludere il personaggio di punta dell'opera in modo così netto.
Quante volte vi sarà capitato di intraprendere la visione di un film tratto da una serie anime precedente che, magari, vi aveva particolarmente entusiasmati, rimanendo invece delusi nello scoprire che o si tratta di un episodio totalmente estraneo alla storia precedente o è una qualche sorta di remake. Ebbene, con "Steins;Gate: Fuka Ryouiki no Deja vu" non avrete mai, e dico mai, questo tipo di rammarico, in quanto, pur essendo un film successivo alla serie principale, sembra quasi concludere l'arco narrativo, dando così un degno finale alla storia di "Steins;Gate".
"Steins;Gate: Fuka Ryouiki no Deja vu" è uscito nel 2013 e racconta le vicende di Okabe, Kurisu e compagni circa un anno dopo dai misteriosi avvenimenti riguardanti viaggi nel tempo e misteriose organizzazioni. Nonostante questo salto temporale la situazione non sembra cambiata poi molto (a parte il fatto che Hashida si è trovato finalmente la ragazza, anche se con un piccolo sotterfugio) e i protagonisti vivono serenamente nella nuova e sicura linea temporale, senza sapere, però, che un nuovo pericolo li attende.
La trama è semplice, ma non per questo banale e scontata. Okabe infatti si ritrova alle prese con un problema "mentale" dovuto agli eccessivi viaggi nel tempo e all'utilizzo spropositato della sua capacità di mantenere i ricordi nonostante i salti da una linea temporale all'altra. L'aver vissuto molteplici ricordi e l'aver lasciato una traccia in molteplici linee sembra ora insopportabile per il fisico di Okabe, tanto che, in certi momenti, il suo corpo salta misteriosamente nel tempo, scomparendo così dalla vita di Kurisu & Co., lasciando il mondo privo della presenza del fantomatico Hooin Kyoma.
E dunque? Nessuno sembra accorgersi della mancanza di Okabe, tutto il mondo è mutato, come se la vita dello "scienziato pazzo" non fosse stato altro che un sogno, ma, per fortuna, c'è ancora una persona che è rimasta legata a questo sogno... Kurisu. La ragazza ha finalmente accettato il suo amore per Okabe e, proprio sul più bello, si accorge che, se non fa qualcosa, dovrà rassegnarsi a vivere una vita lontana dal suo amato. Un'opzione che lo stesso Okabe consiglia a Kurisu, quasi rassegnato o, forse, spaventato per i possibili cambiamenti che avrebbe significato il tentativo di riportarlo indietro. Questo sarà il destino di Hooin Kyoma? Chissà, forse Kurisu riuscirà a salvarlo, o forse no...
Sul piano tecnico devo dire che la qualità è rimasta eccellente, mantenendosi, di fatto, sullo stesso livello della serie principale. Squadra che vince non si cambia e, devo dire, che questo concetto può essere benissimo applicato al film di "Steins;Gate".
Per quanto riguarda la storia, invece, ammetto di averla trovata molto interessante e, soprattutto, intrigante, in quanto non solo non si "dimentica" di quanto successo nella precedente serie, ma sembra anche offrire una vicenda originale e dai risvolti mozzafiato. L'idea che l'eroe sia ora costretto a dover vedere, quasi passivamente, la propria scomparsa, oltre ad essere davvero intrigante, costringe i creatori a dover affidare il punto di vista a un altro personaggio: in questo caso Kurisu.
Inoltre si può riscontrare uno sviluppo ulteriore nella loro storia d'amore che, direi finalmente, viene accettata da entrambi e dichiarata senza riserve. Possiamo quasi affermare che è proprio nel film che si conclude il climax di questa loro crescita, in quanto a coppia.
Un piccolo difetto? In effetti c'è un qualcosa che mi ha insospettito pochino, cioè il fatto che, misteriosamente, Kurisu sembra in grado di viaggiare nel tempo mantenendo i ricordi di quanto è accaduto nelle altre linee temporali. Certo, bisogna considerare il pathos amoroso e i forti sentimenti che legano i due amanti, senza considerare poi che, in un film, ci sta anche questa piccola dimenticanza al fine di creare una storia breve ma comunque esaltante.
E dunque non rimane altro che augurarvi una buona visione lasciandovi a questo bellissimo film. Solo un rammarico mi è rimasto, quello di dover dire definitivamente addio a Okabe e Kurisu (senza dimenticare gli altri).
Voto finale: 8 e mezzo
"Steins;Gate: Fuka Ryouiki no Deja vu" è uscito nel 2013 e racconta le vicende di Okabe, Kurisu e compagni circa un anno dopo dai misteriosi avvenimenti riguardanti viaggi nel tempo e misteriose organizzazioni. Nonostante questo salto temporale la situazione non sembra cambiata poi molto (a parte il fatto che Hashida si è trovato finalmente la ragazza, anche se con un piccolo sotterfugio) e i protagonisti vivono serenamente nella nuova e sicura linea temporale, senza sapere, però, che un nuovo pericolo li attende.
La trama è semplice, ma non per questo banale e scontata. Okabe infatti si ritrova alle prese con un problema "mentale" dovuto agli eccessivi viaggi nel tempo e all'utilizzo spropositato della sua capacità di mantenere i ricordi nonostante i salti da una linea temporale all'altra. L'aver vissuto molteplici ricordi e l'aver lasciato una traccia in molteplici linee sembra ora insopportabile per il fisico di Okabe, tanto che, in certi momenti, il suo corpo salta misteriosamente nel tempo, scomparendo così dalla vita di Kurisu & Co., lasciando il mondo privo della presenza del fantomatico Hooin Kyoma.
E dunque? Nessuno sembra accorgersi della mancanza di Okabe, tutto il mondo è mutato, come se la vita dello "scienziato pazzo" non fosse stato altro che un sogno, ma, per fortuna, c'è ancora una persona che è rimasta legata a questo sogno... Kurisu. La ragazza ha finalmente accettato il suo amore per Okabe e, proprio sul più bello, si accorge che, se non fa qualcosa, dovrà rassegnarsi a vivere una vita lontana dal suo amato. Un'opzione che lo stesso Okabe consiglia a Kurisu, quasi rassegnato o, forse, spaventato per i possibili cambiamenti che avrebbe significato il tentativo di riportarlo indietro. Questo sarà il destino di Hooin Kyoma? Chissà, forse Kurisu riuscirà a salvarlo, o forse no...
Sul piano tecnico devo dire che la qualità è rimasta eccellente, mantenendosi, di fatto, sullo stesso livello della serie principale. Squadra che vince non si cambia e, devo dire, che questo concetto può essere benissimo applicato al film di "Steins;Gate".
Per quanto riguarda la storia, invece, ammetto di averla trovata molto interessante e, soprattutto, intrigante, in quanto non solo non si "dimentica" di quanto successo nella precedente serie, ma sembra anche offrire una vicenda originale e dai risvolti mozzafiato. L'idea che l'eroe sia ora costretto a dover vedere, quasi passivamente, la propria scomparsa, oltre ad essere davvero intrigante, costringe i creatori a dover affidare il punto di vista a un altro personaggio: in questo caso Kurisu.
Inoltre si può riscontrare uno sviluppo ulteriore nella loro storia d'amore che, direi finalmente, viene accettata da entrambi e dichiarata senza riserve. Possiamo quasi affermare che è proprio nel film che si conclude il climax di questa loro crescita, in quanto a coppia.
Un piccolo difetto? In effetti c'è un qualcosa che mi ha insospettito pochino, cioè il fatto che, misteriosamente, Kurisu sembra in grado di viaggiare nel tempo mantenendo i ricordi di quanto è accaduto nelle altre linee temporali. Certo, bisogna considerare il pathos amoroso e i forti sentimenti che legano i due amanti, senza considerare poi che, in un film, ci sta anche questa piccola dimenticanza al fine di creare una storia breve ma comunque esaltante.
E dunque non rimane altro che augurarvi una buona visione lasciandovi a questo bellissimo film. Solo un rammarico mi è rimasto, quello di dover dire definitivamente addio a Okabe e Kurisu (senza dimenticare gli altri).
Voto finale: 8 e mezzo
Essendo una grande fan di "Steins;Gate", non potevo lasciarmi sfuggire questo film, che però ha deluso le mie aspettative. Il problema è che l'OAV del 2012 è stato davvero una grande conclusione della serie e questo film è stato fatto unicamente per allungare il brodo... e l'hanno allungato anche male.
La prima metà del film è godibile (ritroviamo tutti i personaggi e le loro gag a cui ci eravamo affezionati), mentre è nella seconda metà, quando inizia a svilupparsi la trama vera e propria, che iniziano i problemi. Questa infatti viene sviluppata in maniera frettolosa e vaga e ci troviamo di fronte a una Makise Kurisu, che è il personaggio principale del film, che prende decisioni del tutto incoerenti. Il finale poi è completamente insensato, certamente non all'altezza di quello che avevamo visto nell'anime, che era, a mio avviso, perfetto.
In sostanza questo film si merita appena la sufficienza. Consigliato comunque agli amanti della serie animata: si tratta in ogni caso di "Steins;Gate", e questa è sempre una buona cosa.
La prima metà del film è godibile (ritroviamo tutti i personaggi e le loro gag a cui ci eravamo affezionati), mentre è nella seconda metà, quando inizia a svilupparsi la trama vera e propria, che iniziano i problemi. Questa infatti viene sviluppata in maniera frettolosa e vaga e ci troviamo di fronte a una Makise Kurisu, che è il personaggio principale del film, che prende decisioni del tutto incoerenti. Il finale poi è completamente insensato, certamente non all'altezza di quello che avevamo visto nell'anime, che era, a mio avviso, perfetto.
In sostanza questo film si merita appena la sufficienza. Consigliato comunque agli amanti della serie animata: si tratta in ogni caso di "Steins;Gate", e questa è sempre una buona cosa.
E così ci siamo visti anche questo film che, purtroppo, a mio avviso non regge assolutamente il confronto con il resto della serie; ma andiamo con ordine.
Il comparto tecnico è lo stesso dell'anime, non ho notato sostanziali differenze: bello, fruibile, caratteristico e quindi ottimo, nulla di più da dire.
Per quanto riguarda la trama, ci tengo a richiamare che dopo il completamento della serie uscì un OAV, il quale chiudeva in modo egregio i piccoli punti sospesi lasciati dalla serie, principalmente inerenti ai rapporti tra i personaggi nella linea temporale Steins;Gate; i casini temporali e complottistici sembravano ormai belli e sistemati, e c'era voluto un Kyouma del 2036 per orchestrare un piano che chiudesse la trama principale in modo, a mio avviso, magistrale. A seguito di questo giunge questo film, che è assolutamente inutile; gli eventi che vengono narrati danno una fortissima sensazione di "dovevamo far succeder qualcosa da raccontare", rischiando pericolosamente di collassare nel tediosamente prevedibile, e vengono narrati in modo enormemente inverosimile. Vedremo i cambi di opinione del personaggio cardine come assolutamente casuali e insensati, come anche le sue reazioni, coerenti solo a tratti.
A conti fatti, dopo aver turbato l'equilibrio formatosi alla fine dell'OAV, il "nuovo finale" tenta di regalarci una nuova chiusura del cerchio, che, sinceramente, mi ha deluso e perplesso molto, non avendo il ben che minimo senso. Se aggiungiamo un finale iniquo a una trama nel mezzo che non dice nulla di nuovo, se non che i personaggi si vogliono bene, si dimostra la sopracitata inutilità del titolo.
Di buono, tuttavia, c'è che questi enormi e colossali difetti diventano palesi e pesanti nell'ultimo terzo del film, per cui una buona metà è fruibile e apprezzabile dai fan, che saranno felici di veder nuovamente gli amati personaggi fare cose abbastanza ordinarie... ma siccome ci mancavano, siamo felici comunque.
Il comparto tecnico è lo stesso dell'anime, non ho notato sostanziali differenze: bello, fruibile, caratteristico e quindi ottimo, nulla di più da dire.
Per quanto riguarda la trama, ci tengo a richiamare che dopo il completamento della serie uscì un OAV, il quale chiudeva in modo egregio i piccoli punti sospesi lasciati dalla serie, principalmente inerenti ai rapporti tra i personaggi nella linea temporale Steins;Gate; i casini temporali e complottistici sembravano ormai belli e sistemati, e c'era voluto un Kyouma del 2036 per orchestrare un piano che chiudesse la trama principale in modo, a mio avviso, magistrale. A seguito di questo giunge questo film, che è assolutamente inutile; gli eventi che vengono narrati danno una fortissima sensazione di "dovevamo far succeder qualcosa da raccontare", rischiando pericolosamente di collassare nel tediosamente prevedibile, e vengono narrati in modo enormemente inverosimile. Vedremo i cambi di opinione del personaggio cardine come assolutamente casuali e insensati, come anche le sue reazioni, coerenti solo a tratti.
A conti fatti, dopo aver turbato l'equilibrio formatosi alla fine dell'OAV, il "nuovo finale" tenta di regalarci una nuova chiusura del cerchio, che, sinceramente, mi ha deluso e perplesso molto, non avendo il ben che minimo senso. Se aggiungiamo un finale iniquo a una trama nel mezzo che non dice nulla di nuovo, se non che i personaggi si vogliono bene, si dimostra la sopracitata inutilità del titolo.
Di buono, tuttavia, c'è che questi enormi e colossali difetti diventano palesi e pesanti nell'ultimo terzo del film, per cui una buona metà è fruibile e apprezzabile dai fan, che saranno felici di veder nuovamente gli amati personaggi fare cose abbastanza ordinarie... ma siccome ci mancavano, siamo felici comunque.
Ad aprile 2013 è uscito nelle sale giapponesi il film tratto dalla fortunatissima franchise di "Steins;Gate", ossia "Steins;Gate Fuka to Ryouiki no Déjà vu". Si tratta di una sorta di sequel della storia, ambientata un anno dopo le vicende dell'OAV della serie; Okabe risente di sempre più frequenti "visioni" nelle quali rivive momenti delle linee temporali parallele in cui ha viaggiato, mentre Kurisu, giunta in Giappone per tenere una serie di conferenze, passa a trovare i membri del laboratorio di gadget avveniristici. Di lì a poco un evento inaspettato stravolge la vita di Kurisu e dei membri del laboratorio.
Personalmente non ritenevo possibile che si ripetesse il miracolo avvenuto con la saga di "Haruhi Suzumiya", cioè che venisse prodotto un film più emozionante, avvincente e coinvolgente della serie anime, e difatti così non è stato.
La trama viene sviluppata in maniera un po' troppo sbrigativa, risultando non troppo coinvolgente e lasciando prefigurare allo spettatore il probabile finale; nemmeno regia e musiche non mi hanno coinvolto eccessivamente. Insomma, si perde quel che di magico ha reso unico "Steins;Gate".
Nel suo complesso risulta piacevole, a tratti emozionante e commovente; un'altra opera di qualità, anche se purtroppo non all'altezza della saga principale.
Personalmente non ritenevo possibile che si ripetesse il miracolo avvenuto con la saga di "Haruhi Suzumiya", cioè che venisse prodotto un film più emozionante, avvincente e coinvolgente della serie anime, e difatti così non è stato.
La trama viene sviluppata in maniera un po' troppo sbrigativa, risultando non troppo coinvolgente e lasciando prefigurare allo spettatore il probabile finale; nemmeno regia e musiche non mi hanno coinvolto eccessivamente. Insomma, si perde quel che di magico ha reso unico "Steins;Gate".
Nel suo complesso risulta piacevole, a tratti emozionante e commovente; un'altra opera di qualità, anche se purtroppo non all'altezza della saga principale.
Dopo gli eventi della serie principale, Rintaro, colpito da dei continui déjà vu legati ai drammatici ricordi risalenti alle wordline alternative, fatica ad accettare la nuova realtà della wordline definitiva, da lui denominata "Steins;Gate". Questo creerà dei problemi al suo "Reading Steiner", che si sovraccaricherà, generando un'interferenza quantistica con un'altra wordline in cui egli non è mai esistito, e in cui nessuno si ricorda di lui. Spetterà a Makise Kurisu risolvere il problema, viaggiando indietro nel tempo per poter salvare il suo amato...
Il film di "Steins;Gate" è un prodotto riservato esclusivamente ai fan della serie originale, che ne hanno adorato le situazioni, i paradossi e i personaggi. Si tratta comunque di un film non indispensabile, che non aggiunge nulla di nuovo alla serie e al suo finale, ma che comunque fornisce un bello studio del personaggio di Makise Kurisu, la geniale fisica teorica che tutti noi ben conosciamo. Numerose saranno le sue riflessioni, che culmineranno nella comprensione della sofferenza del suo partner e nella sottolineatura dei concetti fondamentali della serie originale, come il fatto che l'amore, i ricordi e l'individualità di ognuno di noi possano superare le barriere spazio-temporali.
Ho osservato una certa difficoltà nel condensare tutti gli aspetti della serie televisiva in un unico film: "Steins;Gate" è un'anime complesso, che ha bisogno di tempo per svilupparsi e per culminare nella sua atipica drammaticità. Un'ora e mezza non basta: nel film si notano dei passaggi discontinui nello svolgersi degli eventi e dei buchi narrativi assenti nella serie originale. Il tutto è comunque credibile, grazie al carisma della rossa protagonista e ai suoi notevoli monologhi.
Abbiamo a che fare con un film riflessivo, senza neanche un minimo dell'azione e della tensione che c'erano nella serie originale. Un film che si basa su personaggi, dialoghi e monologhi, che ripropone una regia capace e dei momenti poetici in pieno stile "Steins;Gate". L'unica pecca è solamente la sceneggiatura, che fatica a far stare tutto in un unico lungometraggio. Sinceramente avrei preferito un'altra serie più approfondita: sarebbe stata fattibile, dato il grande successo del suddetto titolo.
In conclusione, questo film è un ottimo complemento a uno dei migliori anime giapponesi degli ultimi anni. Se adorate "Steins:Gate", passerete sicuramente sopra ai suoi difetti, alla sua a volte ridondante introspezione e ad alcuni passaggi di script assai nebulosi e vaghi. Perché, dopotutto, rivedere ancora una volta i personaggi di "Steins;Gate" potrebbe essere solamente una gran bella cosa.
Il film di "Steins;Gate" è un prodotto riservato esclusivamente ai fan della serie originale, che ne hanno adorato le situazioni, i paradossi e i personaggi. Si tratta comunque di un film non indispensabile, che non aggiunge nulla di nuovo alla serie e al suo finale, ma che comunque fornisce un bello studio del personaggio di Makise Kurisu, la geniale fisica teorica che tutti noi ben conosciamo. Numerose saranno le sue riflessioni, che culmineranno nella comprensione della sofferenza del suo partner e nella sottolineatura dei concetti fondamentali della serie originale, come il fatto che l'amore, i ricordi e l'individualità di ognuno di noi possano superare le barriere spazio-temporali.
Ho osservato una certa difficoltà nel condensare tutti gli aspetti della serie televisiva in un unico film: "Steins;Gate" è un'anime complesso, che ha bisogno di tempo per svilupparsi e per culminare nella sua atipica drammaticità. Un'ora e mezza non basta: nel film si notano dei passaggi discontinui nello svolgersi degli eventi e dei buchi narrativi assenti nella serie originale. Il tutto è comunque credibile, grazie al carisma della rossa protagonista e ai suoi notevoli monologhi.
Abbiamo a che fare con un film riflessivo, senza neanche un minimo dell'azione e della tensione che c'erano nella serie originale. Un film che si basa su personaggi, dialoghi e monologhi, che ripropone una regia capace e dei momenti poetici in pieno stile "Steins;Gate". L'unica pecca è solamente la sceneggiatura, che fatica a far stare tutto in un unico lungometraggio. Sinceramente avrei preferito un'altra serie più approfondita: sarebbe stata fattibile, dato il grande successo del suddetto titolo.
In conclusione, questo film è un ottimo complemento a uno dei migliori anime giapponesi degli ultimi anni. Se adorate "Steins:Gate", passerete sicuramente sopra ai suoi difetti, alla sua a volte ridondante introspezione e ad alcuni passaggi di script assai nebulosi e vaghi. Perché, dopotutto, rivedere ancora una volta i personaggi di "Steins;Gate" potrebbe essere solamente una gran bella cosa.
Lo "Steins;Gate" del 2011 è stato indiscutibilmente uno dei migliori anime dell'anno. Una storia che pecca in originalità, ma che tuttavia è stata costruita in modo assai intelligente e, con la complicità di un disegno di alta qualità, ne è venuto fuori un capolavoro, o comunque almeno un anime molto interessante. Il finale della prima serie non lasciava dubbi, la storia non poteva finire lì, e difatti ben presto sono stati annunciati un OAV e un film conclusivo.
Guardando il film, ho come avuto la sensazione che in realtà ci sarebbe dovuta essere una seconda serie al suo posto, e sembrava che il film fosse una sorta di riassunto di tale ipotetica seconda serie. Se fosse dovuto essere così - resta comunque solo una mia ipotesi -, reputerei l'idea del film un'ottima mossa da parte dei produttori dell'anime, dato che se fosse stata invece una seconda serie, secondo me avrebbe deluso molti fan. Affermo ciò, in quanto il film mi è sembrato complessivamente sottotono rispetto all'ottima prima serie, e quasi un passo indietro in confronto a quanto ha offerto finora questo titolo.
Contrariamente alla serie, nel film l'azione è completamente assente ed è composto quasi esclusivamente da dialoghi e, soprattutto, dalle riflessioni ansiose di uno o due personaggi, tanto da sembrare più una visual novel che un anime, a momenti. Generalmente resta interessante, ma purtroppo non offre nulla di veramente nuovo: viene semplicemente rigirata la stessa frittata. Il gusto resta ottimo, ma scommetto che molti fan si aspettavano qualcosa di più dal film di uno dei migliori anime del biennio 2011-2013.
Nulla è stato migliorato rispetto alla serie e, anzi, molti elementi importanti sono andati perduti, come il desiderio di conoscenza, la suspense e l'eterogeneità delle vicende. Temo che le idee siano esaurite, quindi sarebbe forse meglio non proporre altro su "Steins;Gate" - o ci vorrebbe un vero colpo di genio - dopo questo film un po' deludente; insistendo oltre si potrebbe rischiare un clamoroso insuccesso, cosa che non auguro all'ottimo titolo di "Steins;Gate".
Questo film ricorda un po' l'anime "La Malinconia di Haruhi Suzumiya", in particolar modo la seconda serie del 2009, e soprattutto il film "La scomparsa di Haruhi Suzumiya". Anche la serie di "Steins;Gate" ricordava vagamente l'anime di "Haruhi Suzumiya", ma questo film ancora di più. Purtroppo è un po' noioso, tuttavia rimane gradevole dall'inizio alla fine, perciò non mi sento di svalutarlo più di tanto; nel suo complesso resta comunque un buon film, tutto sommato, anche se decisamente sotto le aspettative.
Guardando il film, ho come avuto la sensazione che in realtà ci sarebbe dovuta essere una seconda serie al suo posto, e sembrava che il film fosse una sorta di riassunto di tale ipotetica seconda serie. Se fosse dovuto essere così - resta comunque solo una mia ipotesi -, reputerei l'idea del film un'ottima mossa da parte dei produttori dell'anime, dato che se fosse stata invece una seconda serie, secondo me avrebbe deluso molti fan. Affermo ciò, in quanto il film mi è sembrato complessivamente sottotono rispetto all'ottima prima serie, e quasi un passo indietro in confronto a quanto ha offerto finora questo titolo.
Contrariamente alla serie, nel film l'azione è completamente assente ed è composto quasi esclusivamente da dialoghi e, soprattutto, dalle riflessioni ansiose di uno o due personaggi, tanto da sembrare più una visual novel che un anime, a momenti. Generalmente resta interessante, ma purtroppo non offre nulla di veramente nuovo: viene semplicemente rigirata la stessa frittata. Il gusto resta ottimo, ma scommetto che molti fan si aspettavano qualcosa di più dal film di uno dei migliori anime del biennio 2011-2013.
Nulla è stato migliorato rispetto alla serie e, anzi, molti elementi importanti sono andati perduti, come il desiderio di conoscenza, la suspense e l'eterogeneità delle vicende. Temo che le idee siano esaurite, quindi sarebbe forse meglio non proporre altro su "Steins;Gate" - o ci vorrebbe un vero colpo di genio - dopo questo film un po' deludente; insistendo oltre si potrebbe rischiare un clamoroso insuccesso, cosa che non auguro all'ottimo titolo di "Steins;Gate".
Questo film ricorda un po' l'anime "La Malinconia di Haruhi Suzumiya", in particolar modo la seconda serie del 2009, e soprattutto il film "La scomparsa di Haruhi Suzumiya". Anche la serie di "Steins;Gate" ricordava vagamente l'anime di "Haruhi Suzumiya", ma questo film ancora di più. Purtroppo è un po' noioso, tuttavia rimane gradevole dall'inizio alla fine, perciò non mi sento di svalutarlo più di tanto; nel suo complesso resta comunque un buon film, tutto sommato, anche se decisamente sotto le aspettative.