RDG: Red Data Girl
"RDG: Red Data Girl" è una serie della stagione primaverile 2013 composta da dodici episodi di durata canonica, tratta dall'omonima serie di romanzi fantasy scritta da Noriko Ogiwara.
La protagonista della storia è Izumiko Suzuhara, una ragazza timida e solitaria, costretta sin dalla nascita a vivere reclusa in un santuario. La famiglia, essendo preoccupata per la sua condizione, decide di iscriverla alla Hōjō High School a Tokyo, e di chiamare Miyuki Sagara, un ragazzo scontroso e irascibile, per proteggerla. Izumiko tuttavia non è una ragazza normale, e presto scoprirà di essere il corpo attraverso il quale Himegami, un'entità sovrannaturale e vendicativa, si manifesta nel mondo degli uomini.
La trama è semplice ma sviluppata in maniera terribile e piena di buchi incomprensibili. Gli eventi si susseguono senza una vera motivazione e non si capisce dove la storia voglia andare a parare. La narrazione è lenta per la maggior parte del tempo, e spesso risulta noiosa. I personaggi sono pochi e caratterizzati discretamente. La protagonista principale è una delle peggiori che mi sia mai capitato di vedere, priva di qualsiasi attributo in grado di attirare l'attenzione o di coinvolgere lo spettatore; nella maggior parte delle situazioni si rivela inutile, se non dannosa. Fortunatamente il coprotagonista Miyuki, per quanto stereotipato, risolleva la situazione portando un po' di azione e qualche risvolto interessante.
Tecnicamente, è un lavoro impeccabile. Il comparto grafico ci delizia con un design dei personaggi semplice e aggraziato, con delle animazioni fluide e con dei fondali fantastici, dotati di un elevato grado di dettaglio. Il comparto sonoro propone un doppiaggio adeguato, OST suggestive e delicate, opening ed ending nella norma.
Il finale è inconcludente, insensato e inutile. Uno dei peggiori che ricordi. Non ha alcuno scopo, non conclude nulla, non porta nemmeno a una maturazione dei personaggi, né fa chiarezza sulla miriade di cose lasciate in sospeso.
In conclusione, un'opera più confusionaria che altro. Si salva solamente grazie a un comparto tecnico di alto livello e ad alcune idee interessanti sparse qua e là, che però non sono state adeguatamente sviluppate. Potenzialmente è una serie godibile e affascinante, gestita molto male. Consigliata la visione solamente se amanti del genere.
La protagonista della storia è Izumiko Suzuhara, una ragazza timida e solitaria, costretta sin dalla nascita a vivere reclusa in un santuario. La famiglia, essendo preoccupata per la sua condizione, decide di iscriverla alla Hōjō High School a Tokyo, e di chiamare Miyuki Sagara, un ragazzo scontroso e irascibile, per proteggerla. Izumiko tuttavia non è una ragazza normale, e presto scoprirà di essere il corpo attraverso il quale Himegami, un'entità sovrannaturale e vendicativa, si manifesta nel mondo degli uomini.
La trama è semplice ma sviluppata in maniera terribile e piena di buchi incomprensibili. Gli eventi si susseguono senza una vera motivazione e non si capisce dove la storia voglia andare a parare. La narrazione è lenta per la maggior parte del tempo, e spesso risulta noiosa. I personaggi sono pochi e caratterizzati discretamente. La protagonista principale è una delle peggiori che mi sia mai capitato di vedere, priva di qualsiasi attributo in grado di attirare l'attenzione o di coinvolgere lo spettatore; nella maggior parte delle situazioni si rivela inutile, se non dannosa. Fortunatamente il coprotagonista Miyuki, per quanto stereotipato, risolleva la situazione portando un po' di azione e qualche risvolto interessante.
Tecnicamente, è un lavoro impeccabile. Il comparto grafico ci delizia con un design dei personaggi semplice e aggraziato, con delle animazioni fluide e con dei fondali fantastici, dotati di un elevato grado di dettaglio. Il comparto sonoro propone un doppiaggio adeguato, OST suggestive e delicate, opening ed ending nella norma.
Il finale è inconcludente, insensato e inutile. Uno dei peggiori che ricordi. Non ha alcuno scopo, non conclude nulla, non porta nemmeno a una maturazione dei personaggi, né fa chiarezza sulla miriade di cose lasciate in sospeso.
In conclusione, un'opera più confusionaria che altro. Si salva solamente grazie a un comparto tecnico di alto livello e ad alcune idee interessanti sparse qua e là, che però non sono state adeguatamente sviluppate. Potenzialmente è una serie godibile e affascinante, gestita molto male. Consigliata la visione solamente se amanti del genere.
Un 5 perché sono gentile, è un 4 e mezzo che si arrotonda, perché girano cose talmente peggiori che mi sento scorretta a dare un 4 dove di fatto qualcosa c'è, però francamente si poteva fare tanto di meglio, e la conclusione è così patetica e prevedibile che fa cadere le braccia.
La parola chiave per "RDG" è "minestrone". Chiaramente nello stendere la sceneggiatura non hanno deciso quale fosse il goal della serie e di fatto ci si disperde in più focus tutti trattati equamente male, finendo per banalizzare un prodotto che poteva essere notevolmente superiore. Non è davvero uno shojo, non è davvero un'avventura, non è davvero un misteri/superporteri, è un minestrone frullato male e servito peggio, ma le possibilità c'erano tutte.
Per farle breve: Izumiko Suzuhara è una ragazzina timida, insicura e paurosa che è stata cresciuta sotto una campana di vetro su una montagna sacra, nel santuario di Tamakura allo scopo di proteggerla da tutto e tutti, in quanto la linea femminile della sua famiglia possiede una potente connessione con gli spiriti e le donne, in special modo, sono in grado in grado di venir possedute da Himegami, una sacra entità al di fuori del tempo in grado di dettar gli eventi della storia/linee temporali. Tutta la famiglia si guarda bene dal chiarire le cose a Izumiko, limitandosi a proteggerla in modo molesto e oppressivo, fino a che però il risveglio dei suoi straordinari poteri costringe l'entourage di fanatici monaci protettori + parenti + conoscenti devoti etc. a mollare il colpo e spiegarle quattro cose in croce per vedere di farla collaborare e allo stesso tempo tenerla al sicuro.
L'arrivo dell'adolescenza ribelle (si fa per dire) e affini vede costretta la famiglia e i guardiani a pensare a un escamotage per continuare a proteggere la bimbetta e tenerla d'occhio senza far troppo incavolare l'entità mistica, e quindi reclutano un coetaneo di quest'ultima in addestramento per diventare monaco, Miyuki Sagara, e gli ordinano di essere lo schiavo/guardiano/amico della ragazzina in una speciale scuola superiore per persone speciali in grado di percepire l'oltre (spiriti etc.).
E fino a qui io ci stavo. La storia c'era, ok faceva un po' acqua magari il come proteggevano perfettamente la bambina da zero a quindici anni e poi il minuto dopo si rivolgono a un adolescente con problemi di controllo dell'ira che manifesta anche segni di bullismo gratuito, e diventano di colpo tutti un branco di 'pirla' che fanno errori che manco nelle barzellette dei carabinieri, ma, fa niente, ci avevano provato a dargli un suo perché alle cose. Tuttavia, una serie di dodici episodi richiede un briciolo di buonsenso alla sceneggiatura, che se si 'ingabola' da sola e richiede poi un rush di spiegazioni a caso, raffazzoni occasionali etc., è destinata a naufragare, che è quello che succede a "RDG".
Izumiko e Miyuki, che diventano una sorta di coppia non dichiarata, sono fastidiosi, la ragazzina timida e impacciata ma super potente è una cosa già vista, ma al solito il come si gestisce qualcosa fa la differenza; invece ci troviamo davanti a dialoghi inconsistenti, situazioni incoerenti e personalità mal gestiste che irritano lo spettatore per tutta la durata dell'anime, che però le potenzialità ce le aveva tutte. Miyuki confesso che mi fregato all'inizio, ho davvero apprezzato la scelta narrativa del prescelto/'sfigato' obbligato a servire la ragazzina 'sfigata' (più di lui) di turno (ma potentissima, ovvio) che, invece di accettare tutto come oro colato, si oppone con tutto sé stesso; purtroppo questa cosa non dura, e nella trama si dimenticano anche di far capire perché il personaggio cambia idea, e così la cosa dell'infatuazione non tiene e dà solo più fastidio.
I comprimari che si aggiungono durante la vita in accademia sono abbastanza sviluppati per una serie breve, ma non resi abbastanza di impatto da smuovere lo stato di strazio che ci obbliga al noioso duetto di Izumiko e Miyuki, che di fatto non fanno dialoghi coerenti nemmeno a pagarli. Per gradire, poi, nella storia lanciano elementi inutili come l'amore incestuoso tra i tre gemelli (Masumi, Mayura e Manatsu) e la salvezza della razza umana, insomma un disastro.
L'idea francamente poteva portare a qualcosa di buono anche se già vista, il comparto tecnico inoltre è davvero molto buono, i disegni puliti, i fondali maestosi, il senso mistico, le danze rituali, la modernità e la tradizione che si scontrano. La storia della linea femminile prescelta/maledetta dall'Himegami... insomma, c'erano buone basi per arrivare a qualcosa, ma si sono persi in un'incertezza cosmica su cosa fare e alla fine non hanno fatto niente.
Un vero peccato, ma non mi sento di consigliarla come serie.
La parola chiave per "RDG" è "minestrone". Chiaramente nello stendere la sceneggiatura non hanno deciso quale fosse il goal della serie e di fatto ci si disperde in più focus tutti trattati equamente male, finendo per banalizzare un prodotto che poteva essere notevolmente superiore. Non è davvero uno shojo, non è davvero un'avventura, non è davvero un misteri/superporteri, è un minestrone frullato male e servito peggio, ma le possibilità c'erano tutte.
Per farle breve: Izumiko Suzuhara è una ragazzina timida, insicura e paurosa che è stata cresciuta sotto una campana di vetro su una montagna sacra, nel santuario di Tamakura allo scopo di proteggerla da tutto e tutti, in quanto la linea femminile della sua famiglia possiede una potente connessione con gli spiriti e le donne, in special modo, sono in grado in grado di venir possedute da Himegami, una sacra entità al di fuori del tempo in grado di dettar gli eventi della storia/linee temporali. Tutta la famiglia si guarda bene dal chiarire le cose a Izumiko, limitandosi a proteggerla in modo molesto e oppressivo, fino a che però il risveglio dei suoi straordinari poteri costringe l'entourage di fanatici monaci protettori + parenti + conoscenti devoti etc. a mollare il colpo e spiegarle quattro cose in croce per vedere di farla collaborare e allo stesso tempo tenerla al sicuro.
L'arrivo dell'adolescenza ribelle (si fa per dire) e affini vede costretta la famiglia e i guardiani a pensare a un escamotage per continuare a proteggere la bimbetta e tenerla d'occhio senza far troppo incavolare l'entità mistica, e quindi reclutano un coetaneo di quest'ultima in addestramento per diventare monaco, Miyuki Sagara, e gli ordinano di essere lo schiavo/guardiano/amico della ragazzina in una speciale scuola superiore per persone speciali in grado di percepire l'oltre (spiriti etc.).
E fino a qui io ci stavo. La storia c'era, ok faceva un po' acqua magari il come proteggevano perfettamente la bambina da zero a quindici anni e poi il minuto dopo si rivolgono a un adolescente con problemi di controllo dell'ira che manifesta anche segni di bullismo gratuito, e diventano di colpo tutti un branco di 'pirla' che fanno errori che manco nelle barzellette dei carabinieri, ma, fa niente, ci avevano provato a dargli un suo perché alle cose. Tuttavia, una serie di dodici episodi richiede un briciolo di buonsenso alla sceneggiatura, che se si 'ingabola' da sola e richiede poi un rush di spiegazioni a caso, raffazzoni occasionali etc., è destinata a naufragare, che è quello che succede a "RDG".
Izumiko e Miyuki, che diventano una sorta di coppia non dichiarata, sono fastidiosi, la ragazzina timida e impacciata ma super potente è una cosa già vista, ma al solito il come si gestisce qualcosa fa la differenza; invece ci troviamo davanti a dialoghi inconsistenti, situazioni incoerenti e personalità mal gestiste che irritano lo spettatore per tutta la durata dell'anime, che però le potenzialità ce le aveva tutte. Miyuki confesso che mi fregato all'inizio, ho davvero apprezzato la scelta narrativa del prescelto/'sfigato' obbligato a servire la ragazzina 'sfigata' (più di lui) di turno (ma potentissima, ovvio) che, invece di accettare tutto come oro colato, si oppone con tutto sé stesso; purtroppo questa cosa non dura, e nella trama si dimenticano anche di far capire perché il personaggio cambia idea, e così la cosa dell'infatuazione non tiene e dà solo più fastidio.
I comprimari che si aggiungono durante la vita in accademia sono abbastanza sviluppati per una serie breve, ma non resi abbastanza di impatto da smuovere lo stato di strazio che ci obbliga al noioso duetto di Izumiko e Miyuki, che di fatto non fanno dialoghi coerenti nemmeno a pagarli. Per gradire, poi, nella storia lanciano elementi inutili come l'amore incestuoso tra i tre gemelli (Masumi, Mayura e Manatsu) e la salvezza della razza umana, insomma un disastro.
L'idea francamente poteva portare a qualcosa di buono anche se già vista, il comparto tecnico inoltre è davvero molto buono, i disegni puliti, i fondali maestosi, il senso mistico, le danze rituali, la modernità e la tradizione che si scontrano. La storia della linea femminile prescelta/maledetta dall'Himegami... insomma, c'erano buone basi per arrivare a qualcosa, ma si sono persi in un'incertezza cosmica su cosa fare e alla fine non hanno fatto niente.
Un vero peccato, ma non mi sento di consigliarla come serie.
Brutto, melenso e per nulla dinamico. "RDG: Red Data Girl" mi aveva attirato fin dalla semplice lettura della trama, che tutto sommato non è male, ma, in seguito alla visione dell'anime, sono stato costretto a ricredermi. Uscito nel 2013 e composto da ben dodici episodi (che sembrano infinitamente di più), rappresenta un esemplare di opera soprannaturale/sentimentale, in cui l'amore si intreccia indissolubilmente con strani poteri e arti arcane.
Questo non è per forza un fattore negativo, anzi, personalmente sono un amante di questo genere. Tuttavia proprio questa mia passione non può che portare a giudizi insufficienti per tale serie, che, in linea generale, ha tradito tutte le mie aspettative.
Suzuhara è una ragazzina timida e riservata, che non riesce ad aprirsi agli altri a causa, forse, dell'appartenenza a una misteriosa famiglia. Ricca, vero, ma anche circondata da un alone oscuro, che sembra nascondere chissà quali segreti. Suzuhara possiede strani poteri sovrannaturali, che sembrano interagire con il mondo tecnologico, impedendogli di utilizzare computer, cellulare e qualunque altro apparecchio informatico.
Tuttavia le sue condizioni sono altamente instabili e c'è il rischio di un crollo. Proprio per questo la sua famiglia è sempre preoccupata per la sua salute, tanto da chiamare a proteggerla Miyuki Sagara, un ragazzo alquanto irascibile, costretto a stare al fianco di Suzuhara. Tra i due non scorre, almeno all'inizio, buon sangue, anzi, litigano quasi sempre. Ma le cose sono destinate a cambiare, anche perché una strana divinità sembra attratta dai poteri della timida fanciulla. Sagara sarà costretto a proteggerla con tutte le sue forze e, come spesso succede, anche i suoi sentimenti verso di lei muteranno irrimediabilmente.
Analizziamo ora l'anime in tutte le sue componenti principali, vedendo cosa c'è da salvare, cosa da buttare e cosa invece poteva essere reso in maniera migliore. Innanzi tutto la storia d'amore principale: scontata e banale. È vero che, alle volte, i triangoli amorosi possono pesare inutilmente sulla storia, ma, senza chissà che intrighi, ci poteva essere qualche difficoltà in più. È tutto troppo perfetto, bello e romantico... troppo innaturale e assolutamente noioso. A un certo punto compare Mayura Souda, un ragazza che potrebbe essere un'avversaria di Suzuhara per accaparrarsi Sagara. Tuttavia, incredibilmente, non succede niente e la situazione rimane così... in bilico, indecisa su come evolversi. Ovviamente lo stesso vale per tutti gli altri ragazzi che adocchieranno la nostra protagonista.
I personaggi sono abbastanza dettagliati e analizzati sul piano introspettivo, in quanto si possono osservare tutti i sentimenti e le passioni che attraversano gli animi dei vari ragazzi. Anzi, direi che, alle volte, questa eccessiva introspezione porta a un rallentamento degli avvenimenti. Ho apprezzato l'originalità di alcuni comportamenti e la volontà di non rifarsi sempre ai soliti cliché: Sagara è un protagonista maschile arrogante e scontroso, mentre Suzuhara è timida e introversa (forse troppo).
Passiamo ora alla trama e, purtroppo, devo ammettere di non essere riuscito ad apprezzarla fino in fondo: se all'inizio di riesce a seguire il filo rosso della storia, con il passare delle puntate la situazione si complicherà sempre di più. Viene tirato in ballo un nuovo compagno di classe e anche la madre di Suzuhara, senza contare lo strano dilemma che si avvinghia intorno ai tre gemelli Souda... insomma, troppa carne al fuoco per una serie di dodici episodi appena.
La grafica è carina, i colori non sono per nulla vivaci e accompagnano l'andamento "rilassato" della storia con toni maggiormente smorti e pallidi. I personaggi, in quanto a disegni, non sono proprio il massimo dell'originalità e si ha come l'impressione di averli già visti.
Bene il doppiaggio e anche le musiche non sono male; più che altro queste ultime riprendono i classici ritmi della tradizione giapponese.
La regia non è proprio delle migliori, soprattutto per il caos riscontrabile nel bel mezzo della serie. Sul finale riesce a riprendersi lievemente, ma, forse, è ormai troppo tardi.
In conclusione non posso che riaffermare il mio giudizio negativo per un anime che, tutto sommato, avrebbe potuto risultare molto più elevato in quanto a qualità. Troppo lento, troppo scontato, troppo noioso. Il finale della storia è accattivante e, in un certo senso, risolleva la serie intera. Bello il rapporto tra Suzuhara e Himegami, la divinità racchiusa in essa, ma, personalmente, avrei apprezzato che si dedicasse più tempo su questo argomento.
Domande irrisolte che, molto probabilmente, non troveranno mai una soluzione. Sviluppi possibili che non riusciranno mai a concretizzarsi.
Voto finale: 5 e mezzo
Questo non è per forza un fattore negativo, anzi, personalmente sono un amante di questo genere. Tuttavia proprio questa mia passione non può che portare a giudizi insufficienti per tale serie, che, in linea generale, ha tradito tutte le mie aspettative.
Suzuhara è una ragazzina timida e riservata, che non riesce ad aprirsi agli altri a causa, forse, dell'appartenenza a una misteriosa famiglia. Ricca, vero, ma anche circondata da un alone oscuro, che sembra nascondere chissà quali segreti. Suzuhara possiede strani poteri sovrannaturali, che sembrano interagire con il mondo tecnologico, impedendogli di utilizzare computer, cellulare e qualunque altro apparecchio informatico.
Tuttavia le sue condizioni sono altamente instabili e c'è il rischio di un crollo. Proprio per questo la sua famiglia è sempre preoccupata per la sua salute, tanto da chiamare a proteggerla Miyuki Sagara, un ragazzo alquanto irascibile, costretto a stare al fianco di Suzuhara. Tra i due non scorre, almeno all'inizio, buon sangue, anzi, litigano quasi sempre. Ma le cose sono destinate a cambiare, anche perché una strana divinità sembra attratta dai poteri della timida fanciulla. Sagara sarà costretto a proteggerla con tutte le sue forze e, come spesso succede, anche i suoi sentimenti verso di lei muteranno irrimediabilmente.
Analizziamo ora l'anime in tutte le sue componenti principali, vedendo cosa c'è da salvare, cosa da buttare e cosa invece poteva essere reso in maniera migliore. Innanzi tutto la storia d'amore principale: scontata e banale. È vero che, alle volte, i triangoli amorosi possono pesare inutilmente sulla storia, ma, senza chissà che intrighi, ci poteva essere qualche difficoltà in più. È tutto troppo perfetto, bello e romantico... troppo innaturale e assolutamente noioso. A un certo punto compare Mayura Souda, un ragazza che potrebbe essere un'avversaria di Suzuhara per accaparrarsi Sagara. Tuttavia, incredibilmente, non succede niente e la situazione rimane così... in bilico, indecisa su come evolversi. Ovviamente lo stesso vale per tutti gli altri ragazzi che adocchieranno la nostra protagonista.
I personaggi sono abbastanza dettagliati e analizzati sul piano introspettivo, in quanto si possono osservare tutti i sentimenti e le passioni che attraversano gli animi dei vari ragazzi. Anzi, direi che, alle volte, questa eccessiva introspezione porta a un rallentamento degli avvenimenti. Ho apprezzato l'originalità di alcuni comportamenti e la volontà di non rifarsi sempre ai soliti cliché: Sagara è un protagonista maschile arrogante e scontroso, mentre Suzuhara è timida e introversa (forse troppo).
Passiamo ora alla trama e, purtroppo, devo ammettere di non essere riuscito ad apprezzarla fino in fondo: se all'inizio di riesce a seguire il filo rosso della storia, con il passare delle puntate la situazione si complicherà sempre di più. Viene tirato in ballo un nuovo compagno di classe e anche la madre di Suzuhara, senza contare lo strano dilemma che si avvinghia intorno ai tre gemelli Souda... insomma, troppa carne al fuoco per una serie di dodici episodi appena.
La grafica è carina, i colori non sono per nulla vivaci e accompagnano l'andamento "rilassato" della storia con toni maggiormente smorti e pallidi. I personaggi, in quanto a disegni, non sono proprio il massimo dell'originalità e si ha come l'impressione di averli già visti.
Bene il doppiaggio e anche le musiche non sono male; più che altro queste ultime riprendono i classici ritmi della tradizione giapponese.
La regia non è proprio delle migliori, soprattutto per il caos riscontrabile nel bel mezzo della serie. Sul finale riesce a riprendersi lievemente, ma, forse, è ormai troppo tardi.
In conclusione non posso che riaffermare il mio giudizio negativo per un anime che, tutto sommato, avrebbe potuto risultare molto più elevato in quanto a qualità. Troppo lento, troppo scontato, troppo noioso. Il finale della storia è accattivante e, in un certo senso, risolleva la serie intera. Bello il rapporto tra Suzuhara e Himegami, la divinità racchiusa in essa, ma, personalmente, avrei apprezzato che si dedicasse più tempo su questo argomento.
Domande irrisolte che, molto probabilmente, non troveranno mai una soluzione. Sviluppi possibili che non riusciranno mai a concretizzarsi.
Voto finale: 5 e mezzo
Questo è un palese esempio di quanto da sola una bella grafica non basta.
RDG: Red Data Girl è un anime composto da 12 episodi, tratto dalla serie fantasy novel RDG Red Data Girl di Noriko Ogiwara, adattato dallo studio P.A. Works, è presente anche un adattamento manga da ottobre 2012 a cura di Ranmaru Kotone (stesso disegnatore di Blood-C).
Izumiko Suzuhara protagonista assoluta della storia è una ragazza cresciuta nel Santuario Tamakura, senza mai addentrarsi oltre il luogo dove frequenta anche le scuole medie: Kumano. Un giorno viene presa la decisione di mandarla ad una particolare scuola, la Hojo High School a Tokyo, insieme a le ci sarà l'amico d'infanzia Miyuki. Per la ragazza sarà difficile superare gli ostacoli e le paure nate grazie ad una vita passata dentro una gabbia seppur dorata ed alle sue particolari doti.
L'incipit ci presenta la tipica fanciulla occhialuta, debole, poco sicura di se e irrimediabilmente timida e introversa che rinchiude al suo interno grandi poteri, indi viene affiancata da un baldo giovane, Miyuki Sagara. Non fosse la protagonista molto probabilmente nessuno se la sarebbe filata.
Dai titoli dei vari episodi si può evincere tranquillamente che il tutto gira intorno a questa giovane, Izumiko avrà infatti come un occhio puntato verso una crescita interiore costante per quanto esigua, mostrandoci tutte le prime volte (e qui sorrido) della piccola. Noto che questo genere di anime pecca sempre di una protagonista inetta e dalla forza d'animo di un alga, la cosa contribuirà a irradiare tedio da tutti i pori.
I coprotagonisti sono caratterizzati meglio della protagonista stessa, c'è da dire che lei cerca in tutti i modi di rendersi utile e sembrare meno debole dell'agnellino che è, ma purtroppo i tentativi saranno alquanto futili e vani.
Inoltre la trama è molto lenta nell'avanzare, spesso è caotica e confusionaria, le spiegazioni date e le motivazioni risultano ostiche e di difficile comprensione, alcune situazioni fanno nascere tanti punti interrogativi nella testa di chi guarda. Quel poco contenuto purtroppo è presentato abbastanza male, inoltre dimostra di essere poco originale e molto noioso.
Vi sono momenti in cui la protagonista riesce a far tenerezza, altri inseriti per riuscire a commuovere o almeno toccare lo spettatore, cosa che per me non è avvenuta.
Pochi colpi di scena, prevedibili e scontanti.
Non aspettatevi granché da quest'opera, perché andrà avanti sempre sulla stessa linea e si concluderà come le altre del suo genere, riuscendo comunque a non chiudere le mille questioni aperte nel corso della serie, quelle poche che trovano soluzione risultano scontate e prevedibili.
La grafica come accennato prima è sicuramente buona con fondali mozzafiato e colori vividi; il chara è il tipico che si può trovare negli anime d'oggigiorno, mi piace; le soundtrack non sono male, l'opening "Small WorlDrop" di Annabell e la ending "Yokan" di Masumi Ito sono molto soffuse e dolci, direi che rispecchiano quasi meglio il carattere di Izumiko dell'anime stesso.
Mediocrità è la parola con cui si descrive a meglio questo anime. Avrebbe potuto certamente regalare qualcosa di più, non riesce invece a spiegare le ali e catturare realmente l'attenzione dello spettatore. Non fosse stato per la grafica molto probabilmente sarebbe stato cestinato da molti, sicuramente meno apprezzato.
Lo sconsiglio a chi cerca una storia forte, d'avventura e azione; anche dal lato sentimentale annoia parecchio e non porta realmente da nessuna parte. In verità tutto l'anime non porta da nessuna parte.
Quindi se cercate qualcosa con un po' di carattere questo non fa per voi.
RDG: Red Data Girl è un anime composto da 12 episodi, tratto dalla serie fantasy novel RDG Red Data Girl di Noriko Ogiwara, adattato dallo studio P.A. Works, è presente anche un adattamento manga da ottobre 2012 a cura di Ranmaru Kotone (stesso disegnatore di Blood-C).
Izumiko Suzuhara protagonista assoluta della storia è una ragazza cresciuta nel Santuario Tamakura, senza mai addentrarsi oltre il luogo dove frequenta anche le scuole medie: Kumano. Un giorno viene presa la decisione di mandarla ad una particolare scuola, la Hojo High School a Tokyo, insieme a le ci sarà l'amico d'infanzia Miyuki. Per la ragazza sarà difficile superare gli ostacoli e le paure nate grazie ad una vita passata dentro una gabbia seppur dorata ed alle sue particolari doti.
L'incipit ci presenta la tipica fanciulla occhialuta, debole, poco sicura di se e irrimediabilmente timida e introversa che rinchiude al suo interno grandi poteri, indi viene affiancata da un baldo giovane, Miyuki Sagara. Non fosse la protagonista molto probabilmente nessuno se la sarebbe filata.
Dai titoli dei vari episodi si può evincere tranquillamente che il tutto gira intorno a questa giovane, Izumiko avrà infatti come un occhio puntato verso una crescita interiore costante per quanto esigua, mostrandoci tutte le prime volte (e qui sorrido) della piccola. Noto che questo genere di anime pecca sempre di una protagonista inetta e dalla forza d'animo di un alga, la cosa contribuirà a irradiare tedio da tutti i pori.
I coprotagonisti sono caratterizzati meglio della protagonista stessa, c'è da dire che lei cerca in tutti i modi di rendersi utile e sembrare meno debole dell'agnellino che è, ma purtroppo i tentativi saranno alquanto futili e vani.
Inoltre la trama è molto lenta nell'avanzare, spesso è caotica e confusionaria, le spiegazioni date e le motivazioni risultano ostiche e di difficile comprensione, alcune situazioni fanno nascere tanti punti interrogativi nella testa di chi guarda. Quel poco contenuto purtroppo è presentato abbastanza male, inoltre dimostra di essere poco originale e molto noioso.
Vi sono momenti in cui la protagonista riesce a far tenerezza, altri inseriti per riuscire a commuovere o almeno toccare lo spettatore, cosa che per me non è avvenuta.
Pochi colpi di scena, prevedibili e scontanti.
Non aspettatevi granché da quest'opera, perché andrà avanti sempre sulla stessa linea e si concluderà come le altre del suo genere, riuscendo comunque a non chiudere le mille questioni aperte nel corso della serie, quelle poche che trovano soluzione risultano scontate e prevedibili.
La grafica come accennato prima è sicuramente buona con fondali mozzafiato e colori vividi; il chara è il tipico che si può trovare negli anime d'oggigiorno, mi piace; le soundtrack non sono male, l'opening "Small WorlDrop" di Annabell e la ending "Yokan" di Masumi Ito sono molto soffuse e dolci, direi che rispecchiano quasi meglio il carattere di Izumiko dell'anime stesso.
Mediocrità è la parola con cui si descrive a meglio questo anime. Avrebbe potuto certamente regalare qualcosa di più, non riesce invece a spiegare le ali e catturare realmente l'attenzione dello spettatore. Non fosse stato per la grafica molto probabilmente sarebbe stato cestinato da molti, sicuramente meno apprezzato.
Lo sconsiglio a chi cerca una storia forte, d'avventura e azione; anche dal lato sentimentale annoia parecchio e non porta realmente da nessuna parte. In verità tutto l'anime non porta da nessuna parte.
Quindi se cercate qualcosa con un po' di carattere questo non fa per voi.
Ammetto che il titolo dell'opera mi ha totalmente fuorviato, in quanto credevo d'aver a che fare con una serie di genere futuristico o cyberpunk o sul genere fantasy, invece questo "Red Data Girl" è una storia ambientata nel presente il cui genere mistico/scolastico sembra sconfessare totalmente questo titolo.
"Red Data Girl" è un'anime della stagione primaverile 2013 composto da 12 episodi di durata canonica. La serie deriva dall'omonima light novel del 2008, cui è derivato un manga.
Trama: Izumiko Suzuhara è una ragazza che ha vissuto praticamente sempre all'interno dei confini del Santuario Tamakura, uno dei santuari Kumano che fanno parte del Patrimonio dell'Umanità. Nonostante questo, le autorità presenti all'interno del Santuario la invitano ad iscriversi presso la Hōjō High School a Tokyo assieme Miyuki Sagara, il suo "servitore". Quel che accade è che durante una gita scolastica nei pressi do Tokyo, un'entità sovrannaturale conosciuta come Himegami prende possesso del corpo di Izumiko, e quest'ultima comprende d'essere il veicolo per lo spirito di Himegami e che Sagara ha il compito di proteggerla dalle aggressioni di altri spiriti e divinità. La peculiarità di Izumiko è che risulta impossibilitata nel poter usufruire di strumenti come telefoni cellulari o PC, rischiando di danneggiarli irreversibilmente.
Grafica: il comparto grafico è ottimo ed è nella media con le produzioni del 2013. Le ambientazioni sono estremamente variegate e piacevoli alla vista. Le animazioni sono molto buone e dotate del giusto grado di fluidità. Il livello di dettaglio è soddisfacente. Character design molto bello e gradevole. Monster design buono.
Sonoro: giudizio fondamentalmente positivo nel comparto sonoro. L'opening è piuttosto dolce e melodioso, l'ending è più bizzarro e "barocco". OST piacevoli, effetti sonori nella media. Buon doppiaggio.
Personaggi: il comparto dei personaggi è pregevole. La caratterizzazione è nel complesso discreta, anche se a volte v'è la tendenza di focalizzare eccessivamente l'attenzione sui comprimari "attivi" piuttosto che ad avere una visione più globale dell'intero comparto. L'interazione è discreta, il fattore introspettivo è presente ma in misura più modesta rispetto ad altre serie contemporanee. L'evoluzione è più presente nei personaggi principali, mentre è assente per le divinità.
Sceneggiatura: probabilmente è in questo versante che si riscontrano i principali difetti dell'opera. Se la gestione temporale non presenta problemi (il tutto procede con una buona linearità, senza fastidiosi salti temporali), è il ritmo dell'opera ad essere problematico. Spesso è fin troppo lento in alcuni episodi, per poi accelerare leggermente in altri. La mancanza di un quantitativo soddisfacente di scene d'azione in un'opera il cui genere le prevede tende a penalizzare il coinvolgimento emotivo, favorendo alcuni momenti in cui l'interesse cala. Nel contempo quelle poche scene d'azione sono strutturate piuttosto bene, ponendo più l'accento sul misticismo che sulla violenza in sé. Il fanservice è inesistente. I dialoghi sono nella media.
Finale: più che apprezzabile e completo. È presente molta più azione rispetto alla media. L'episodio si rivela piuttosto coinvolgente e ben strutturato. Tutto trova una naturale conclusione nonostante la brevità della serie. E nonostante questo, la natura del finale non sembra precludere l'avvento di serie future. Promosso.
In sintesi: "Red Data Girl" è un'opera nel complesso discreta, ci sono alti e bassi (focalizzati più che altro su una certa dispersività negli episodi e su una carenza di azione coinvolgente), ma riesce a "tener botta" fino alla fine, facendosi apprezzare per opera discreta e gentile. Il livello qualitativo è nella media del 2013, pertanto la consiglio agli amanti del misticismo e di chi cerca una storia dalle tinte scolastico/adolescenziali.
"Red Data Girl" è un'anime della stagione primaverile 2013 composto da 12 episodi di durata canonica. La serie deriva dall'omonima light novel del 2008, cui è derivato un manga.
Trama: Izumiko Suzuhara è una ragazza che ha vissuto praticamente sempre all'interno dei confini del Santuario Tamakura, uno dei santuari Kumano che fanno parte del Patrimonio dell'Umanità. Nonostante questo, le autorità presenti all'interno del Santuario la invitano ad iscriversi presso la Hōjō High School a Tokyo assieme Miyuki Sagara, il suo "servitore". Quel che accade è che durante una gita scolastica nei pressi do Tokyo, un'entità sovrannaturale conosciuta come Himegami prende possesso del corpo di Izumiko, e quest'ultima comprende d'essere il veicolo per lo spirito di Himegami e che Sagara ha il compito di proteggerla dalle aggressioni di altri spiriti e divinità. La peculiarità di Izumiko è che risulta impossibilitata nel poter usufruire di strumenti come telefoni cellulari o PC, rischiando di danneggiarli irreversibilmente.
Grafica: il comparto grafico è ottimo ed è nella media con le produzioni del 2013. Le ambientazioni sono estremamente variegate e piacevoli alla vista. Le animazioni sono molto buone e dotate del giusto grado di fluidità. Il livello di dettaglio è soddisfacente. Character design molto bello e gradevole. Monster design buono.
Sonoro: giudizio fondamentalmente positivo nel comparto sonoro. L'opening è piuttosto dolce e melodioso, l'ending è più bizzarro e "barocco". OST piacevoli, effetti sonori nella media. Buon doppiaggio.
Personaggi: il comparto dei personaggi è pregevole. La caratterizzazione è nel complesso discreta, anche se a volte v'è la tendenza di focalizzare eccessivamente l'attenzione sui comprimari "attivi" piuttosto che ad avere una visione più globale dell'intero comparto. L'interazione è discreta, il fattore introspettivo è presente ma in misura più modesta rispetto ad altre serie contemporanee. L'evoluzione è più presente nei personaggi principali, mentre è assente per le divinità.
Sceneggiatura: probabilmente è in questo versante che si riscontrano i principali difetti dell'opera. Se la gestione temporale non presenta problemi (il tutto procede con una buona linearità, senza fastidiosi salti temporali), è il ritmo dell'opera ad essere problematico. Spesso è fin troppo lento in alcuni episodi, per poi accelerare leggermente in altri. La mancanza di un quantitativo soddisfacente di scene d'azione in un'opera il cui genere le prevede tende a penalizzare il coinvolgimento emotivo, favorendo alcuni momenti in cui l'interesse cala. Nel contempo quelle poche scene d'azione sono strutturate piuttosto bene, ponendo più l'accento sul misticismo che sulla violenza in sé. Il fanservice è inesistente. I dialoghi sono nella media.
Finale: più che apprezzabile e completo. È presente molta più azione rispetto alla media. L'episodio si rivela piuttosto coinvolgente e ben strutturato. Tutto trova una naturale conclusione nonostante la brevità della serie. E nonostante questo, la natura del finale non sembra precludere l'avvento di serie future. Promosso.
In sintesi: "Red Data Girl" è un'opera nel complesso discreta, ci sono alti e bassi (focalizzati più che altro su una certa dispersività negli episodi e su una carenza di azione coinvolgente), ma riesce a "tener botta" fino alla fine, facendosi apprezzare per opera discreta e gentile. Il livello qualitativo è nella media del 2013, pertanto la consiglio agli amanti del misticismo e di chi cerca una storia dalle tinte scolastico/adolescenziali.
Ultimamente il mondo dell'animazione giapponese sta subendo un drastico calo di qualità nei ritmi della narrazione, nell'originalità delle storie e nella capacità di attrarre lo spettatore a guardare tutte le puntate di cui si compone una serie. "Red Data Girl", purtroppo, ne è un esempio emblematico. Dico "purtroppo" perché non può che dispiacere quando un cartone che ha una più che buona qualità tecnica e parte con delle discrete potenzialità a livello di trama e caratterizzazione personaggi, finisce per impantanarsi, dopo pochissime puntate, in un ristagno di lentezza, ritmi blandi e personaggi, inizialmente interessanti, che ricadono ben presto nell'anonimato. E non è certo sufficiente l'aspetto molto "moe" della protagonista femminile a risollevare le sorti di una prima stagione di quest'opera davvero soporifera.