Megazone 23 III
Come si dice, visti i primi due, tanto valeva vedere pure il terzo per completezza, che ha confermato quanto visto in precedenza.
Cosa non va: sono in sostanza le stesse cose dei primi due capitoli, ossia una trama che vorrebbe essere complessa, presentando intrighi, rivelazioni sconvolgenti, momenti drammatici, che inserisce in un connubio di azione e musica alla "Macross" tematiche pure interessanti, come la lotta per l'affermazione della libertà individuale e collettiva contro un potere arrogante che vuole invece uniformare tutto e tutti sotto il suo controllo. Il problema però è che tutto questo resta sulla carta, perché anche qui, a causa della narrazione alquanto superficiale, l'interesse verso questo materiale narrativo è sempre ai minimi termini, le cose accadono e non ci dicono nulla o quasi. In questa terza parte c'è giusto una certa curiosità nello scoprire cosa è successo dopo che sono passati molti secoli dalla conclusione del secondo OAV.
Lo stesso discorso vale per i personaggi, sempre piuttosto piatti e poco capaci di suscitare empatia per le loro vicende. Se non altro il nuovo protagonista, Eiji Takanaka, torna ad essere un personaggio veramente centrale della trama, perché nel precedente OAV avevamo Shogo, che finiva per confondersi in un gruppo di biker punk, diventando solo uno dei tanti.
Cosa invece funziona: di nuovo il buon ritmo generale, che può essere considerato a questo punto un piccolo miracolo della saga, perché, nonostante la trama e i personaggi non esaltanti, la durata di quasi cento minuti e il fatto che le scene d'azione robotiche (sempre senza infamia e senza lode) siano persino di meno rispetto al passato, anche in questa terza parte la storia scorre senza problemi e riesce a mantenere desta l'attenzione quanto basta per non annoiare mai.
Riguardo ad altro, da notare purtroppo un certo calo nelle animazioni: se nei precedenti episodi la qualità tecnica era tutto sommato buona (solo invecchiata in alcuni punti), qui invece abbiamo sin da subito e diverse volte movimenti scattosi e delle facce con dettagli poco rifiniti. Almeno il fanservice si limita a qualche nudo, e ci viene risparmiata la scena di sesso gratuita che c'era negli altri capitoli.
Le musiche non mi hanno detto nulla.
Per concludere: secondo me la saga di "Megazone" in generale non è il peggio del peggio, ma neppure interessante come invece mi aspettavo in base a molti commenti trovati in giro.
Cosa non va: sono in sostanza le stesse cose dei primi due capitoli, ossia una trama che vorrebbe essere complessa, presentando intrighi, rivelazioni sconvolgenti, momenti drammatici, che inserisce in un connubio di azione e musica alla "Macross" tematiche pure interessanti, come la lotta per l'affermazione della libertà individuale e collettiva contro un potere arrogante che vuole invece uniformare tutto e tutti sotto il suo controllo. Il problema però è che tutto questo resta sulla carta, perché anche qui, a causa della narrazione alquanto superficiale, l'interesse verso questo materiale narrativo è sempre ai minimi termini, le cose accadono e non ci dicono nulla o quasi. In questa terza parte c'è giusto una certa curiosità nello scoprire cosa è successo dopo che sono passati molti secoli dalla conclusione del secondo OAV.
Lo stesso discorso vale per i personaggi, sempre piuttosto piatti e poco capaci di suscitare empatia per le loro vicende. Se non altro il nuovo protagonista, Eiji Takanaka, torna ad essere un personaggio veramente centrale della trama, perché nel precedente OAV avevamo Shogo, che finiva per confondersi in un gruppo di biker punk, diventando solo uno dei tanti.
Cosa invece funziona: di nuovo il buon ritmo generale, che può essere considerato a questo punto un piccolo miracolo della saga, perché, nonostante la trama e i personaggi non esaltanti, la durata di quasi cento minuti e il fatto che le scene d'azione robotiche (sempre senza infamia e senza lode) siano persino di meno rispetto al passato, anche in questa terza parte la storia scorre senza problemi e riesce a mantenere desta l'attenzione quanto basta per non annoiare mai.
Riguardo ad altro, da notare purtroppo un certo calo nelle animazioni: se nei precedenti episodi la qualità tecnica era tutto sommato buona (solo invecchiata in alcuni punti), qui invece abbiamo sin da subito e diverse volte movimenti scattosi e delle facce con dettagli poco rifiniti. Almeno il fanservice si limita a qualche nudo, e ci viene risparmiata la scena di sesso gratuita che c'era negli altri capitoli.
Le musiche non mi hanno detto nulla.
Per concludere: secondo me la saga di "Megazone" in generale non è il peggio del peggio, ma neppure interessante come invece mi aspettavo in base a molti commenti trovati in giro.
Il terzo e ultimo capitolo di "Megazone 23" potrebbe anche non chiamarsi "Megazone 23". E' un lavoro mediocre, ripetitivo, piatto, senza spunti interessanti e che, sopratutto, non aggiunge nulla di nuovo allo splendido epilogo del capitolo precedente. Nello staff sono assenti i grandi nomi dei primi due film (Ishiguro e Sagisu), e questo si vede: la regia è statica, scolastica e imprecisa, le musiche sono praticamente inesistenti e i pochi brani j-pop che saltano fuori ogni tanto sono veramente inascoltabili. Questa pecca è molto grave, in quanto la cosa che mi aveva fatto amare i precedenti "Megazone 23" era proprio la sapiente alchimia di suoni e immagini, la regia perfetta e le musiche da brividi. Senza questi elementi, molto semplicemente, un "Megazone 23" non è un "Megazone 23".
Se la regia e la colonna sonora sono praticamente inesistenti, i personaggi sono caratterizzati malissimo, stereotipati e prevedibili nelle loro azioni e ragionamenti. Il protagonista è veramente odioso, pieno di sé, il classico fighetto-hacker un po' poser che salva il mondo perché sì. Altra cosa gravissima è che la povera Eve perde tutto il suo fascino, e con esso se ne vanno pure i suoi lunghi capelli verdi con quell'accattivante acconciatura glam-rock che nel glorioso 1985 aveva fatto perdere la testa ai giovani giapponesi (l'ha fatta perdere pure a me, ma nel 2013!). Tristezza assoluta.
La sceneggiatura è pachidermica, scontata, noiosa. Le animazioni sono molto povere se confrontate con l'orgasmo visivo dei due precedenti "Megazone". Tuttavia penso che l'unico pregio di questi due OAV sia stato il fatto che i fratelli Wachowski (creatori di "Matrix") abbiano preso in prestito da essi l'idea dell'hacker che salva il mondo, oltre ovviamente al concetto originale della realtà-inganno e della verità-guerra del primo, grande e unico "Megazone 23".
In definitiva, a tutti voi che siete arrivati a leggere fin qui, a tutti voi che siete rimasti folgorati dai due capitoli precedenti della serie, passate oltre, e conservate nella memoria il finale di "Megazone 23: part 2" . Lasciate pure stare il suo inutile sequel.
Se la regia e la colonna sonora sono praticamente inesistenti, i personaggi sono caratterizzati malissimo, stereotipati e prevedibili nelle loro azioni e ragionamenti. Il protagonista è veramente odioso, pieno di sé, il classico fighetto-hacker un po' poser che salva il mondo perché sì. Altra cosa gravissima è che la povera Eve perde tutto il suo fascino, e con esso se ne vanno pure i suoi lunghi capelli verdi con quell'accattivante acconciatura glam-rock che nel glorioso 1985 aveva fatto perdere la testa ai giovani giapponesi (l'ha fatta perdere pure a me, ma nel 2013!). Tristezza assoluta.
La sceneggiatura è pachidermica, scontata, noiosa. Le animazioni sono molto povere se confrontate con l'orgasmo visivo dei due precedenti "Megazone". Tuttavia penso che l'unico pregio di questi due OAV sia stato il fatto che i fratelli Wachowski (creatori di "Matrix") abbiano preso in prestito da essi l'idea dell'hacker che salva il mondo, oltre ovviamente al concetto originale della realtà-inganno e della verità-guerra del primo, grande e unico "Megazone 23".
In definitiva, a tutti voi che siete arrivati a leggere fin qui, a tutti voi che siete rimasti folgorati dai due capitoli precedenti della serie, passate oltre, e conservate nella memoria il finale di "Megazone 23: part 2" . Lasciate pure stare il suo inutile sequel.
Questo Oav chiude la trilogia della serie "Megazone 23" con il terzo episodio che sicuramente è nettamente più scadente rispetto ai primi due splendidi Oav. Qui assistiamo ad un netto calo artistico, sotto ogni punto di vista. La prima cosa che salta subito all'occhio è la grafica, di cui parlerò in maniera dettagliata più avanti. Sfortunatamente anche la trama, la regia e la sceneggiatura risultano anni luce più semplici e decisamente più simili a quelle di una serie Tv. La meravigliosa e fantascientifica Megazone 23 non esiste più, ormai sono passati dei decenni, da quando i superstiti atterrarono sulla terra, ed in questo Oav ci troviamo all'interno di Eden, nuova città di una ritrovata civiltà avanzata, che non è affascinante come stile futuristico e molto meno interessante di Megazone 23. I protagonisti sono sempre ragazzi, ma sono decisamente più spensierati e meno sconvolti; di conseguenza tutta l'atmosfera ne risente in modo nettissimo, restituendo allo spettatore una sensazione di banalità estranea ai due capolavori che precedono questo Oav. La trama è troppo debole e non appassiona perché viene a mancare l'elemento catastrofico chiave che qui nemmeno la splendida Eve riesce a risollevare. Gli scontri tra mech sono discreti ma tutto intorno si capisce che l'atmosfera dei primi due Oav sia ormai perduta. La grafica risulta infinitamente più scarsa, specialmente considerando il livello eccelso raggiunto dal secondo Oav solo tre anni prima. Il character design è molto più scarso e banale anche rispetto al primo Oav, ed è più adatto ad una serie Tv del 1998 che ad un Oav ad alto budget. I dettagli sono notevolmente scesi, tutti i meravigliosi riflessi e particolari di personaggi e mecha, raggiunti in Megazone 23 Parte 2, qui sono andati persi. Per finire, anche le animazioni sono nettamente meno fluide e sofisticate, nonostante sia del 1989. Soltanto le splendide canzoni di Saki Takaoka, in pieno stile J-Pop, risollevano questo Oav, davvero troppo inferiore ai primi due. Tirando le somme "Megazone 23 III" chiude la serie in maniera solo discreta, lasciando a chi ha visto i primi due gioielli l'amaro in bocca.