Conan, il ragazzo del futuro
Lo vedevo da piccolo in TV, ma non capivo un granché. Ricordavo bene la sigla e ho deciso dopo tanti anni di rivederlo.
Ho visto la prima versione, è stata una bellissima storia. Mi ha cambiato, proprio una gran morale, una bella lezione di vita vedere come, separati, ci si può perdere, mentre insieme si può tutto. È una storia d'amore davvero emozionante! Ho adorato il capitano, che prima fa il prepotente e poi cambia e dà la vita per la giusta causa. L'ambientazione è davvero molto realista, per essere degli anni '80!
Ho visto la prima versione, è stata una bellissima storia. Mi ha cambiato, proprio una gran morale, una bella lezione di vita vedere come, separati, ci si può perdere, mentre insieme si può tutto. È una storia d'amore davvero emozionante! Ho adorato il capitano, che prima fa il prepotente e poi cambia e dà la vita per la giusta causa. L'ambientazione è davvero molto realista, per essere degli anni '80!
Caso più unico che raro, insieme con “Lupin III - La prima serie”, di anime che, qui sul sito, conta un totale di zero pollici rossi in ventisei puntate, “Conan, il ragazzo del futuro” rappresenta uno di quei viaggi difficili da dimenticare, che ti segnano dentro profondamente.
Correva l’anno 1978, l’ultimo lavoro di Hayao Miyazaki risaliva al 1972 ed era stato l’episodio pilota di “Yuki no Taiyō”, serie animata che avrebbe dovuto adattare l’omonimo manga di Tetsuya Chiba, il disegnatore di “Ashita no Joe”. Il risultato finale non convinse i produttori, che, pertanto, bloccarono e annullarono la creazione della serie. Per i sei anni successivi, dunque, Miyazaki ebbe tempo a sufficienza per lavorare alla composizione e alla regia di “Conan, il ragazzo del futuro”, una serie che avrebbe completamente stravolto il mondo dell’animazione giapponese. In anni in cui i ragazzini di tutto il mondo imparavano a conoscere, per la prima volta, il nome di Capitan Harlock e gli anime seguivano uno standard tecnico medio-basso, “Conan, il ragazzo del futuro” entrò a gamba tesa a stravolgere questa tendenza. Grazie alla perizia nei disegni e all’accuratezza nella scelta dei colori, che avrebbero caratterizzato tutte le sue opere successive, Hayao Miyazaki creò, innanzitutto, un anime bello da vedere, con animazioni fluide, quasi mai riciclate, e che fa del dinamismo uno dei suoi tratti distintivi. Tutte qualità che rendono “Conan, il ragazzo del futuro” una pietra miliare dell’animazione giapponese, che non sente assolutamente il peso degli anni.
Nel mese di luglio dell'anno 2008, la razza umana sfiorò la completa estinzione. In pochi istanti, le armi elettromagnetiche cancellarono più di metà degli esseri viventi dalla faccia del pianeta. Il cataclisma causò uno spostamento traumatico dell'asse terrestre, e i continenti finirono quasi interamente sommersi dalle acque. Circa vent’anni dopo, tra il 2028 e il 2030, in un mondo post-apocalittico, il giovane Conan, ragazzino vivace e dotato di una grande forza, viaggia per ritrovare l'amata Lana, dolce ragazzina che è stata rapita e portata ad Indastria, una città tecnologicamente avanzata e guidata da un dittatore.
Liberamente ispirata al romanzo “The Incredible Tide” di Alexander Key, la serie tratta molte delle tematiche care a Miyazaki, ricordando in alcuni frangenti soprattutto “Nausicaä della Valle del Vento”, ma lo fa in una maniera completamente diversa, innovativa. Ci sono fantascienza e azione, ma non c’è fantasy, eppure Conan assomiglia di più a un supereroe dei fumetti, che a un semplice essere umano. Nonostante gli appena dodici anni, Conan è dotato di grande forza fisica, velocità e resistenza sovrumana, corre e nuota più veloce di qualsiasi adulto e ha la capacità di trattenere a lungo, circa tre minuti, il respiro sott'acqua. Molto abile con la sua fiocina, riesce a usare le dita dei piedi, dotate di una plasticità fuori dal comune, quasi come le dita delle mani, e sfrutta la sua abilità per arrampicarsi e usare gli oggetti anche senza mani e braccia. Grazie alle sue capacità riesce, in diverse occasioni, a fronteggiare persone fisicamente più grandi di lui, come i soldati di Indastria, e a sfuggire ad assalti con armi da fuoco. Insomma, come accade in molti degli anime dell’epoca, Conan sfida le leggi della fisica, piegandole al proprio volere, presentandosi come un protagonista che non brilla per originalità, ma la cui simpatia e il cui senso di giustizia, rievocativi del Perceval di Chrétien de Troyes, lo rendono un eroe perfetto per la storia che Miyazaki ci ha voluto raccontare. Conan non agisce mai per i propri scopi, ma sempre e solo per il bene altrui, che sia quello della bella Lana o del minacciato popolo di Indastria. E non è un caso che Miyazaki, come in tutti i film successivi, scelga un ragazzino come protagonista, perché questi ultimi rappresentano la vera essenza della purezza, non ancora contaminata dagli adulti e dal loro egoismo. Conan si rende protagonista del sempiterno viaggio dell’eroe, durante il quale deve affrontare numerose sfide, a guisa di principe delle fiabe, per salvare più volte la propria amata. Le avventure raccontate sono tante, alcune anche simili tra di loro, e, nonostante non si abbia mai l’impressione che Conan possa fallire, riescono a tenere lo spettatore incollato allo schermo. Miyazaki racconta una storia semplice, ma dal grande impatto emotivo, di cui si serve per trasmetterci il proprio pensiero. Miyazaki ripudia la guerra in tutte le sue forme; denuncia la forte disparità sociale vigente sull’Isola di Plastica, dove Conan incontra l’amico Jimpsey, in un chiaro riferimento alla situazione che viveva il Giappone dell’epoca; loda l’amicizia più sincera e l’amore più puro e romantico; mette a nudo l’ipocrisia umana e ne apprezza la sporadica saggezza; inneggia alla vita e sostiene l’importanza della famiglia; accusa la prepotenza di certi uomini e qualsiasi forma di totalitarismo e dittatura; difende strenuamente l’idea di una convivenza pacifica con madre natura, sempre costretta a subire le malefatte dell’essere umano. “Conan, il ragazzo del futuro” è una sorta di piccola fiala, che raccoglie in sé la vera essenza del sensei. Ancor prima di “Nausicaä della Valle del Vento”, è questa la vera opera manifesto di Miyazaki e della sua poetica, in cui il bene vince e vincerà sempre sul male, perché la speranza per un futuro splendente non può e non deve assolutamente affievolirsi.
Sulla bellezza del comparto tecnico non mi dilungherò oltre, in quanto credo di essere già stato sufficientemente esaustivo. Per quanto riguarda il comparto musicale, mi basta dire che “Conan” di Giorgia Lepore ha segnato l’infanzia di migliaia e migliaia di bambini in tutto il mondo.
“…Ci sono i sogni, tutti quelli che fai,
Che non moriranno mai,
C'è la speranza, che d'ora in poi,
Un futuro avremo noi…”
Al termine di “Conan, il ragazzo del futuro”, sono stato pervaso da una grande gioia, ma anche da un dubbio esistenziale: cosa avrebbe potuto regalare Miyazaki al mondo dell’animazione giapponese, se avesse lavorato un po’ di più alla composizione di serie animate e un po’ meno a quella dei film? Probabilmente, non lo sapremo mai e, forse, è anche giusto così.
Correva l’anno 1978, l’ultimo lavoro di Hayao Miyazaki risaliva al 1972 ed era stato l’episodio pilota di “Yuki no Taiyō”, serie animata che avrebbe dovuto adattare l’omonimo manga di Tetsuya Chiba, il disegnatore di “Ashita no Joe”. Il risultato finale non convinse i produttori, che, pertanto, bloccarono e annullarono la creazione della serie. Per i sei anni successivi, dunque, Miyazaki ebbe tempo a sufficienza per lavorare alla composizione e alla regia di “Conan, il ragazzo del futuro”, una serie che avrebbe completamente stravolto il mondo dell’animazione giapponese. In anni in cui i ragazzini di tutto il mondo imparavano a conoscere, per la prima volta, il nome di Capitan Harlock e gli anime seguivano uno standard tecnico medio-basso, “Conan, il ragazzo del futuro” entrò a gamba tesa a stravolgere questa tendenza. Grazie alla perizia nei disegni e all’accuratezza nella scelta dei colori, che avrebbero caratterizzato tutte le sue opere successive, Hayao Miyazaki creò, innanzitutto, un anime bello da vedere, con animazioni fluide, quasi mai riciclate, e che fa del dinamismo uno dei suoi tratti distintivi. Tutte qualità che rendono “Conan, il ragazzo del futuro” una pietra miliare dell’animazione giapponese, che non sente assolutamente il peso degli anni.
Nel mese di luglio dell'anno 2008, la razza umana sfiorò la completa estinzione. In pochi istanti, le armi elettromagnetiche cancellarono più di metà degli esseri viventi dalla faccia del pianeta. Il cataclisma causò uno spostamento traumatico dell'asse terrestre, e i continenti finirono quasi interamente sommersi dalle acque. Circa vent’anni dopo, tra il 2028 e il 2030, in un mondo post-apocalittico, il giovane Conan, ragazzino vivace e dotato di una grande forza, viaggia per ritrovare l'amata Lana, dolce ragazzina che è stata rapita e portata ad Indastria, una città tecnologicamente avanzata e guidata da un dittatore.
Liberamente ispirata al romanzo “The Incredible Tide” di Alexander Key, la serie tratta molte delle tematiche care a Miyazaki, ricordando in alcuni frangenti soprattutto “Nausicaä della Valle del Vento”, ma lo fa in una maniera completamente diversa, innovativa. Ci sono fantascienza e azione, ma non c’è fantasy, eppure Conan assomiglia di più a un supereroe dei fumetti, che a un semplice essere umano. Nonostante gli appena dodici anni, Conan è dotato di grande forza fisica, velocità e resistenza sovrumana, corre e nuota più veloce di qualsiasi adulto e ha la capacità di trattenere a lungo, circa tre minuti, il respiro sott'acqua. Molto abile con la sua fiocina, riesce a usare le dita dei piedi, dotate di una plasticità fuori dal comune, quasi come le dita delle mani, e sfrutta la sua abilità per arrampicarsi e usare gli oggetti anche senza mani e braccia. Grazie alle sue capacità riesce, in diverse occasioni, a fronteggiare persone fisicamente più grandi di lui, come i soldati di Indastria, e a sfuggire ad assalti con armi da fuoco. Insomma, come accade in molti degli anime dell’epoca, Conan sfida le leggi della fisica, piegandole al proprio volere, presentandosi come un protagonista che non brilla per originalità, ma la cui simpatia e il cui senso di giustizia, rievocativi del Perceval di Chrétien de Troyes, lo rendono un eroe perfetto per la storia che Miyazaki ci ha voluto raccontare. Conan non agisce mai per i propri scopi, ma sempre e solo per il bene altrui, che sia quello della bella Lana o del minacciato popolo di Indastria. E non è un caso che Miyazaki, come in tutti i film successivi, scelga un ragazzino come protagonista, perché questi ultimi rappresentano la vera essenza della purezza, non ancora contaminata dagli adulti e dal loro egoismo. Conan si rende protagonista del sempiterno viaggio dell’eroe, durante il quale deve affrontare numerose sfide, a guisa di principe delle fiabe, per salvare più volte la propria amata. Le avventure raccontate sono tante, alcune anche simili tra di loro, e, nonostante non si abbia mai l’impressione che Conan possa fallire, riescono a tenere lo spettatore incollato allo schermo. Miyazaki racconta una storia semplice, ma dal grande impatto emotivo, di cui si serve per trasmetterci il proprio pensiero. Miyazaki ripudia la guerra in tutte le sue forme; denuncia la forte disparità sociale vigente sull’Isola di Plastica, dove Conan incontra l’amico Jimpsey, in un chiaro riferimento alla situazione che viveva il Giappone dell’epoca; loda l’amicizia più sincera e l’amore più puro e romantico; mette a nudo l’ipocrisia umana e ne apprezza la sporadica saggezza; inneggia alla vita e sostiene l’importanza della famiglia; accusa la prepotenza di certi uomini e qualsiasi forma di totalitarismo e dittatura; difende strenuamente l’idea di una convivenza pacifica con madre natura, sempre costretta a subire le malefatte dell’essere umano. “Conan, il ragazzo del futuro” è una sorta di piccola fiala, che raccoglie in sé la vera essenza del sensei. Ancor prima di “Nausicaä della Valle del Vento”, è questa la vera opera manifesto di Miyazaki e della sua poetica, in cui il bene vince e vincerà sempre sul male, perché la speranza per un futuro splendente non può e non deve assolutamente affievolirsi.
Sulla bellezza del comparto tecnico non mi dilungherò oltre, in quanto credo di essere già stato sufficientemente esaustivo. Per quanto riguarda il comparto musicale, mi basta dire che “Conan” di Giorgia Lepore ha segnato l’infanzia di migliaia e migliaia di bambini in tutto il mondo.
“…Ci sono i sogni, tutti quelli che fai,
Che non moriranno mai,
C'è la speranza, che d'ora in poi,
Un futuro avremo noi…”
Al termine di “Conan, il ragazzo del futuro”, sono stato pervaso da una grande gioia, ma anche da un dubbio esistenziale: cosa avrebbe potuto regalare Miyazaki al mondo dell’animazione giapponese, se avesse lavorato un po’ di più alla composizione di serie animate e un po’ meno a quella dei film? Probabilmente, non lo sapremo mai e, forse, è anche giusto così.
Che dire di Miyazaki? Che si vede (e si vede bene), quando non c’è!
Il personaggio di Conan, di certo, non è di quelli che saranno ricordati per l’originalità, perché, come verrà anche chiamato da uno dei suoi antagonisti, personifica lo stereotipo del “principe” che cerca di salvare la sua bella, lottando contro nemici ben più organizzati di lui (non più forti!) e contro eventi avversi di ogni tipo. C’è da dire che, più di un eroe, dovremmo parlare di un “super” eroe: il giovane esegue apnee degne di un delfino, combatte (e vince) con uno squalo, alza e spacca rocce gigantesche, salta giù da decine di metri, abbatte mani nude aeroplani... insomma, ricorda un semi-dio mitologico o, se vogliamo rimanere nell’impero del Sol Levante, un “robottone” alla Go Nagai. La sua “principessa” invece si chiama Lana e, a differenza di Conan, non ha una grande forza fisica, ma anche la ragazza possiede un dono, perché è una telepate, e questo, a volte, la fa somigliare a uno studente della scuola degli X-Men. Il mondo in cui vivono è un mondo post-apocalittico, dove ormai i pochi sopravvissuti sono costretti a vivere in piccole isole distanti tra di loro, mentre il resto dei continenti, e le loro città, sono sprofondati in fondo agli oceani. Apparentemente anche questa ambientazione sembra poco originale, tuttavia l’anime è del 1978, ed è ispirato a un romanzo del 1970. Sebbene già negli anni ’50 si era assistito a un boom di romanzi e quindi film di fantascienza, complice anche la Guerra Fredda, e alcuni di essi erano già di stampo “post-apocalittico”, Miyazaki, con il relativo romanzo (e da buon giapponese), invece di girarci sopra un lungometraggio, con attori in carne ed ossa, o, come diremo adesso, un “live-action”, ha avuto la brillante idea di farci un “anime”, e penso che, ai tempi, se non il primo del genere, sia stato, certamente, uno dei primi. In sostanza, ha fatto scuola!
Essendo una animazione in cui i protagonisti sono poco più di bambini, ad occhio dovrebbero essere ragazzini di dieci/undici anni, e che quindi sembrerebbe pensata per un pubblico di loro coetanei, ci si aspetterebbe un’opera in qualche modo edulcorata, in cui la violenza è magari narrata, ma mai vissuta in prima persona da Conan e amici. Invece il racconto mette in scena una certa crudezza, che i giovani vivranno direttamente: un lutto, un rapimento, la prigionia, la violenza fisica... Tutto questo può lasciare un po’ interdetti, ma, fortunatamente, insieme al dramma, l’autore riesce a miscelare in modo sapiente: l’azione, l’umorismo, l’amore, anche se platonico, l’altruismo, e tutto questo permette alla maggior parte delle puntate di scorrere velocemente. La trama, inoltre, è ben articolata, non presenta puntate di riempimento e tutti gli episodi sono collegati gli uni agli altri. Questo fa sì che, in alcuni casi, il finale in sospeso spinga lo spettatore a correre all’episodio successivo. In definitiva, possiamo dire che la storia, anche se ogni tanto palesa qualche rallentamento, funzioni bene.
Sono presenti una serie di ingenuità che rendono questa creazione non perfetta, come ad esempio numerose scene di soldati che sparano centinaia e centinaia e centinaia di colpi, senza mai e poi mai andare a bersaglio, mentre, di contro, un pescatore con la sua doppietta sembra un cecchino pluri-decorato. La forza di Conan, in parte di Gipsy, e i poteri di Lana, non vengono spiegati bene, non sono nemmeno legati al fatto che i ragazzi appartengano alla nuova generazione, quella nata dopo il conflitto, visto che altri giovani nella storia non palesano queste doti. Il legame tra Lana e il nonno è tanto forte, quanto è debole quello tra la ragazza e i suoi genitori, che sembrano quasi degli zii di secondo grado.
Di fondo, sembra esserci un ripudio verso la tecnologia, che, seppur sviluppata con i migliori propositi e con il mero intento di migliorare la vita delle persone, diviene, invece, il mezzo con il quale l’umanità rischierà l’auto-estinzione, e, anche dopo il disastro, tale tecnica continuerà ad essere utilizzata “a fin di male” invece che a “fin di bene”. Di qui la dicotomia tra “giustizia” e “sopraffazione”, tra “naturale” e “artificiale”, tra “manuale” e “artefatto”, tra “High Harbor” e ”Indastria”: la prima, splendida isola agricola, che ricorda molto i ridenti paesaggi di “Heidi”, luogo in cui la violenza c’è, ma è l’eccezione; la seconda, cupa, decadente e tetra città industriale, dove invece la violenza e i soprusi non sono l’eccezione, ma la “legge”.
Non ho mai ascoltato le sigle originali, tuttavia è difficile immaginare nel nostro paese un “Conan” senza l’omonima canzone italiana. Ho letto che per la OST è stato scritturato un compositore, e questo è sicuramente in linea con la filosofia del regista (“High Harbour”), anche se ogni tanto si sente qualche motivo elettronico, e per giunta di bassa qualità (un po’ di Indastria c’è).
I fondali, che ormai non reggono il confronto con quelli sviluppati grazie alle più moderne tecnologie, sono comunque ottimi. Il design dei personaggi, con volti tondi e un po’ buffi, è il marchio di fabbrica del “Maestro”, anche se risulta più gradevole quello di Conan rispetto a quello di Lana, inoltre gli occhi dei personaggi qui sono... occhi, e non due pompelmi separati da un minuscolo naso e messi appena sotto la fronte, tipici del design moderno. Le animazioni sono fluide e non hanno niente da invidiare alle serie del XXI secolo, anzi. Le espressioni... beh, le espressioni meritano un capitolo a parte!
In questa opera non esistono momenti morti, perché tutti i personaggi sono vivi.
Mi è capitato più di una volta, mentre guardavo un anime, magari anche di grandissimo successo e osannato dalla critica, di avere la sensazione di stare ad osservare dei manichini, perché i personaggi che stavo vedendo erano inerti, granitici, mono-espressivi... insomma, “morti”. La spiegazione, che ogni volta mi davo, era che molto probabilmente era sempre stato così, solo che prima non ci facevo caso, ma, riguardando ”Conan” (lo avevo visto molto tempo fa, e nemmeno tutte le puntate), ho capito la grandezza di Miyazaki. In ogni scena di questo anime, tutti i personaggi coinvolti sono sempre dinamici: anche se uno sta solo ascoltando, le sue sopracciglia si muovono, le pupille si dilatano, le palpebre si chiudono; se un braccio gli si sposta, l’altro compensa il movimento; se invece parla, un piccolo ciuffo di capelli si può spostare, non solo sulla fronte, ma magari dietro ad un orecchio. Tutto questo è frutto di un lavoro certosino, minuzioso, preciso, addirittura maniacale, dove ogni fotogramma è importante e dove ogni sequenza riceve la massima cura. Questa tecnica è così raffinata, ma così raffinata, che ha la capacità di scomparire, perché simula benissimo la realtà. C’è, ma non si vede, o meglio c’è, ma la si percepisce solo a livello subliminale, e soprattutto la si nota solo quando manca, perché ci regala la sensazione di stare ad osservare un qualcosa che non è mai statico, che è sempre in movimento, animato... insomma, “vivo”.
Considero “Conan” un ottimo compromesso tra la storia e il comparto tecnico, dove quest’ultimo si mette completamente al servizio dello sviluppo della storia, e ne riesce a esaltare le qualità, mentre onestamente, se devo fare una critica riguardo al “Maestro”, nei successivi film, che gli hanno regalato la fama mondiale, si è un po’ troppo sacrificato lo sviluppo della trama, rispetto al comparto tecnico.
Detto questo, penso che chiunque voglia avvicinarsi all’animazione, non necessariamente professionale, ma comunque in modo serio, dovrebbe partire dalle basi, e le “basi” dell’animazione sono Miyazaki!
Il personaggio di Conan, di certo, non è di quelli che saranno ricordati per l’originalità, perché, come verrà anche chiamato da uno dei suoi antagonisti, personifica lo stereotipo del “principe” che cerca di salvare la sua bella, lottando contro nemici ben più organizzati di lui (non più forti!) e contro eventi avversi di ogni tipo. C’è da dire che, più di un eroe, dovremmo parlare di un “super” eroe: il giovane esegue apnee degne di un delfino, combatte (e vince) con uno squalo, alza e spacca rocce gigantesche, salta giù da decine di metri, abbatte mani nude aeroplani... insomma, ricorda un semi-dio mitologico o, se vogliamo rimanere nell’impero del Sol Levante, un “robottone” alla Go Nagai. La sua “principessa” invece si chiama Lana e, a differenza di Conan, non ha una grande forza fisica, ma anche la ragazza possiede un dono, perché è una telepate, e questo, a volte, la fa somigliare a uno studente della scuola degli X-Men. Il mondo in cui vivono è un mondo post-apocalittico, dove ormai i pochi sopravvissuti sono costretti a vivere in piccole isole distanti tra di loro, mentre il resto dei continenti, e le loro città, sono sprofondati in fondo agli oceani. Apparentemente anche questa ambientazione sembra poco originale, tuttavia l’anime è del 1978, ed è ispirato a un romanzo del 1970. Sebbene già negli anni ’50 si era assistito a un boom di romanzi e quindi film di fantascienza, complice anche la Guerra Fredda, e alcuni di essi erano già di stampo “post-apocalittico”, Miyazaki, con il relativo romanzo (e da buon giapponese), invece di girarci sopra un lungometraggio, con attori in carne ed ossa, o, come diremo adesso, un “live-action”, ha avuto la brillante idea di farci un “anime”, e penso che, ai tempi, se non il primo del genere, sia stato, certamente, uno dei primi. In sostanza, ha fatto scuola!
Essendo una animazione in cui i protagonisti sono poco più di bambini, ad occhio dovrebbero essere ragazzini di dieci/undici anni, e che quindi sembrerebbe pensata per un pubblico di loro coetanei, ci si aspetterebbe un’opera in qualche modo edulcorata, in cui la violenza è magari narrata, ma mai vissuta in prima persona da Conan e amici. Invece il racconto mette in scena una certa crudezza, che i giovani vivranno direttamente: un lutto, un rapimento, la prigionia, la violenza fisica... Tutto questo può lasciare un po’ interdetti, ma, fortunatamente, insieme al dramma, l’autore riesce a miscelare in modo sapiente: l’azione, l’umorismo, l’amore, anche se platonico, l’altruismo, e tutto questo permette alla maggior parte delle puntate di scorrere velocemente. La trama, inoltre, è ben articolata, non presenta puntate di riempimento e tutti gli episodi sono collegati gli uni agli altri. Questo fa sì che, in alcuni casi, il finale in sospeso spinga lo spettatore a correre all’episodio successivo. In definitiva, possiamo dire che la storia, anche se ogni tanto palesa qualche rallentamento, funzioni bene.
Sono presenti una serie di ingenuità che rendono questa creazione non perfetta, come ad esempio numerose scene di soldati che sparano centinaia e centinaia e centinaia di colpi, senza mai e poi mai andare a bersaglio, mentre, di contro, un pescatore con la sua doppietta sembra un cecchino pluri-decorato. La forza di Conan, in parte di Gipsy, e i poteri di Lana, non vengono spiegati bene, non sono nemmeno legati al fatto che i ragazzi appartengano alla nuova generazione, quella nata dopo il conflitto, visto che altri giovani nella storia non palesano queste doti. Il legame tra Lana e il nonno è tanto forte, quanto è debole quello tra la ragazza e i suoi genitori, che sembrano quasi degli zii di secondo grado.
Di fondo, sembra esserci un ripudio verso la tecnologia, che, seppur sviluppata con i migliori propositi e con il mero intento di migliorare la vita delle persone, diviene, invece, il mezzo con il quale l’umanità rischierà l’auto-estinzione, e, anche dopo il disastro, tale tecnica continuerà ad essere utilizzata “a fin di male” invece che a “fin di bene”. Di qui la dicotomia tra “giustizia” e “sopraffazione”, tra “naturale” e “artificiale”, tra “manuale” e “artefatto”, tra “High Harbor” e ”Indastria”: la prima, splendida isola agricola, che ricorda molto i ridenti paesaggi di “Heidi”, luogo in cui la violenza c’è, ma è l’eccezione; la seconda, cupa, decadente e tetra città industriale, dove invece la violenza e i soprusi non sono l’eccezione, ma la “legge”.
Non ho mai ascoltato le sigle originali, tuttavia è difficile immaginare nel nostro paese un “Conan” senza l’omonima canzone italiana. Ho letto che per la OST è stato scritturato un compositore, e questo è sicuramente in linea con la filosofia del regista (“High Harbour”), anche se ogni tanto si sente qualche motivo elettronico, e per giunta di bassa qualità (un po’ di Indastria c’è).
I fondali, che ormai non reggono il confronto con quelli sviluppati grazie alle più moderne tecnologie, sono comunque ottimi. Il design dei personaggi, con volti tondi e un po’ buffi, è il marchio di fabbrica del “Maestro”, anche se risulta più gradevole quello di Conan rispetto a quello di Lana, inoltre gli occhi dei personaggi qui sono... occhi, e non due pompelmi separati da un minuscolo naso e messi appena sotto la fronte, tipici del design moderno. Le animazioni sono fluide e non hanno niente da invidiare alle serie del XXI secolo, anzi. Le espressioni... beh, le espressioni meritano un capitolo a parte!
In questa opera non esistono momenti morti, perché tutti i personaggi sono vivi.
Mi è capitato più di una volta, mentre guardavo un anime, magari anche di grandissimo successo e osannato dalla critica, di avere la sensazione di stare ad osservare dei manichini, perché i personaggi che stavo vedendo erano inerti, granitici, mono-espressivi... insomma, “morti”. La spiegazione, che ogni volta mi davo, era che molto probabilmente era sempre stato così, solo che prima non ci facevo caso, ma, riguardando ”Conan” (lo avevo visto molto tempo fa, e nemmeno tutte le puntate), ho capito la grandezza di Miyazaki. In ogni scena di questo anime, tutti i personaggi coinvolti sono sempre dinamici: anche se uno sta solo ascoltando, le sue sopracciglia si muovono, le pupille si dilatano, le palpebre si chiudono; se un braccio gli si sposta, l’altro compensa il movimento; se invece parla, un piccolo ciuffo di capelli si può spostare, non solo sulla fronte, ma magari dietro ad un orecchio. Tutto questo è frutto di un lavoro certosino, minuzioso, preciso, addirittura maniacale, dove ogni fotogramma è importante e dove ogni sequenza riceve la massima cura. Questa tecnica è così raffinata, ma così raffinata, che ha la capacità di scomparire, perché simula benissimo la realtà. C’è, ma non si vede, o meglio c’è, ma la si percepisce solo a livello subliminale, e soprattutto la si nota solo quando manca, perché ci regala la sensazione di stare ad osservare un qualcosa che non è mai statico, che è sempre in movimento, animato... insomma, “vivo”.
Considero “Conan” un ottimo compromesso tra la storia e il comparto tecnico, dove quest’ultimo si mette completamente al servizio dello sviluppo della storia, e ne riesce a esaltare le qualità, mentre onestamente, se devo fare una critica riguardo al “Maestro”, nei successivi film, che gli hanno regalato la fama mondiale, si è un po’ troppo sacrificato lo sviluppo della trama, rispetto al comparto tecnico.
Detto questo, penso che chiunque voglia avvicinarsi all’animazione, non necessariamente professionale, ma comunque in modo serio, dovrebbe partire dalle basi, e le “basi” dell’animazione sono Miyazaki!
Da ragazzo non ho avuto mai modo di poter vedere questo anime. A dire la verità, sino a una decina (o poco più) di anni fa nemmeno lo conoscevo. Per "conoscerlo", c'è voluta una compilation di mp3 di sigle di cartoni animati anni '70 e '80, tra cui, appunto, la meravigliosa sigla italiana di "Conan", cantata dalla compianta Giorgia Lepore.
Ma, nonostante fossi molto incuriosito, chissà perché, non ho mai cercato di recuperare l'anime. Sino a quando, piacevolissima sorpresa, non ho scoperto che era disponibile su Amazon Video. In qualità superba e addirittura in lingua originale, sottotitolato.
E così ho iniziato a guardarlo, alternandolo la visione delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Inutile dirlo, sono stato, a quarant'anni suonati, rapito immediatamente dalla bellezza di questo anime. Di "Conan" è impossibile non rimanere affascinati e diventare, virtualmente, amici. E allo stesso modo del resto dei personaggi, Lana e il simpaticissimo Jimsy su tutti.
Via via che la storia avanza, ci si sente sempre più coinvolti, si vorrebbe addirittura in qualche modo aiutare Conan e Lana nel riuscire nella loro missione e, soprattutto, si prende coscienza del bellissimo messaggio che l'anime vuole trasmettere: il mondo è uno solo, e va salvaguardato. Trasversalmente a questo messaggio, si percepiscono i canali con cui lo stesso è trasmesso: l'amicizia, la cooperazione tra le persone e il trionfo del bene sul male. E che, quando sembra sia la fine, può esserci sempre un Conan che può venirci in aiuto... e se non ci fosse, dovremo divenirlo noi, Conan.
I personaggi principali - Conan e Lana (e anche Jimsy) - non hanno una grande evoluzione, buoni e sinceri erano, buoni e sinceri rimangono sino alla fine. Certo, divengono via via più coraggiosi e consapevoli che (anche) da loro può dipendere il destino del mondo. Tra gli altri personaggi c'è chi, invece, ha una grande evoluzione, soprattutto la "cattiva" Mosley e il Capitano Dyce.
Tecnicamente parlando, l'anime è davvero magistrale. Fondali dai colori e particolari curati, chara design ed espressività dei personaggi davvero immediata e diretta... si vede proprio il tocco di Hayao Miyazaki. Il doppiaggio giapponese poi... fantastico, le voci sono tutte azzeccatissime (non so quello italiano, magari in futuro lo riguarderò proprio in italiano...).
Insomma, ventisei episodi - non troppi, non troppo pochi - che letteralmente volano, tra avventure mirabolanti, alti e bassi sino al lieto, lietissimo fine. E qualche lacrimuccia può anche scappare. Anche a quarant'anni.
Un 10 pieno.
Ma, nonostante fossi molto incuriosito, chissà perché, non ho mai cercato di recuperare l'anime. Sino a quando, piacevolissima sorpresa, non ho scoperto che era disponibile su Amazon Video. In qualità superba e addirittura in lingua originale, sottotitolato.
E così ho iniziato a guardarlo, alternandolo la visione delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Inutile dirlo, sono stato, a quarant'anni suonati, rapito immediatamente dalla bellezza di questo anime. Di "Conan" è impossibile non rimanere affascinati e diventare, virtualmente, amici. E allo stesso modo del resto dei personaggi, Lana e il simpaticissimo Jimsy su tutti.
Via via che la storia avanza, ci si sente sempre più coinvolti, si vorrebbe addirittura in qualche modo aiutare Conan e Lana nel riuscire nella loro missione e, soprattutto, si prende coscienza del bellissimo messaggio che l'anime vuole trasmettere: il mondo è uno solo, e va salvaguardato. Trasversalmente a questo messaggio, si percepiscono i canali con cui lo stesso è trasmesso: l'amicizia, la cooperazione tra le persone e il trionfo del bene sul male. E che, quando sembra sia la fine, può esserci sempre un Conan che può venirci in aiuto... e se non ci fosse, dovremo divenirlo noi, Conan.
I personaggi principali - Conan e Lana (e anche Jimsy) - non hanno una grande evoluzione, buoni e sinceri erano, buoni e sinceri rimangono sino alla fine. Certo, divengono via via più coraggiosi e consapevoli che (anche) da loro può dipendere il destino del mondo. Tra gli altri personaggi c'è chi, invece, ha una grande evoluzione, soprattutto la "cattiva" Mosley e il Capitano Dyce.
Tecnicamente parlando, l'anime è davvero magistrale. Fondali dai colori e particolari curati, chara design ed espressività dei personaggi davvero immediata e diretta... si vede proprio il tocco di Hayao Miyazaki. Il doppiaggio giapponese poi... fantastico, le voci sono tutte azzeccatissime (non so quello italiano, magari in futuro lo riguarderò proprio in italiano...).
Insomma, ventisei episodi - non troppi, non troppo pochi - che letteralmente volano, tra avventure mirabolanti, alti e bassi sino al lieto, lietissimo fine. E qualche lacrimuccia può anche scappare. Anche a quarant'anni.
Un 10 pieno.
“Conan, il ragazzo del futuro” (“Mirai Shōnen Konan”), è una serie di ventisei puntate prodotta dalla Nippon Animation e andata in onda alla fine degli anni ’70 (1978).
Questo anime vede come debutto alla regia Hayao Miyazaki, affiancato dal fido Isao Takahata per la sceneggiatura e da Yasuo Ōtsuka, che curò il character design e la direzione delle animazioni.
La serie, liberamente tratta dal romanzo “The Incredible Tide” (di Alexander Key) ci catapulta in un mondo post apocalittico, nel quale però la vita sta iniziando a riprendere ai suoi vecchi ritmi.
Nel 2008, infatti, l’umanità ha rischiato l’estinzione a causa di potentissime armi che hanno portato a un inabissamento di gran parte delle terre emerse, i pochi sopravvissuti ora vivono su isole e nei pochi luoghi ancora non sommersi dall’acqua. Tra questi c’è Conan, un ragazzino nato dopo la tragedia e che quindi non conosce il mondo pre-cataclisma, se non quello che gli è stato raccontato da suo nonno. Dopo che una ragazza, Lana, naufragherà sull’isola, Conan si troverà ad affrontare un’avventura in giro per il mondo (o meglio, quel che ne resta).
La serie è ricca di personaggi iconici e ben caratterizzati, non solo come carattere ma anche come gesti e movenze. Contiene inoltre molte delle tematiche “miyazakiane” che diverranno poi una costante nei film del regista, in particolare l’antimilitarismo e l’ambientalismo.
La storia è raccontata sempre con leggerezza, ciò rende possibile giustificare certi espedienti narrativi e avvenimenti impossibili in un normale contesto, come la super forza che Conan dimostra di avere e che lo salverà da moltissime situazioni.
Il tutto è portato avanti con delle ottime animazioni che rimangono di alto livello per tutta la durata della serie, nonché dall’accompagnamento di una buona colonna sonora.
“Conan, il ragazzo del futuro” è in definitiva un inno alla speranza, che riesce a portare dei valori sentiti da Miyazaki a tutti gli spettatori, intrattenendo e non risultando mai noiosa. Consiglio la visione a tutti coloro che sono fan dell’autore o che vogliono recuperarsi quelle opere d’animazione di grande valore.
Questo anime vede come debutto alla regia Hayao Miyazaki, affiancato dal fido Isao Takahata per la sceneggiatura e da Yasuo Ōtsuka, che curò il character design e la direzione delle animazioni.
La serie, liberamente tratta dal romanzo “The Incredible Tide” (di Alexander Key) ci catapulta in un mondo post apocalittico, nel quale però la vita sta iniziando a riprendere ai suoi vecchi ritmi.
Nel 2008, infatti, l’umanità ha rischiato l’estinzione a causa di potentissime armi che hanno portato a un inabissamento di gran parte delle terre emerse, i pochi sopravvissuti ora vivono su isole e nei pochi luoghi ancora non sommersi dall’acqua. Tra questi c’è Conan, un ragazzino nato dopo la tragedia e che quindi non conosce il mondo pre-cataclisma, se non quello che gli è stato raccontato da suo nonno. Dopo che una ragazza, Lana, naufragherà sull’isola, Conan si troverà ad affrontare un’avventura in giro per il mondo (o meglio, quel che ne resta).
La serie è ricca di personaggi iconici e ben caratterizzati, non solo come carattere ma anche come gesti e movenze. Contiene inoltre molte delle tematiche “miyazakiane” che diverranno poi una costante nei film del regista, in particolare l’antimilitarismo e l’ambientalismo.
La storia è raccontata sempre con leggerezza, ciò rende possibile giustificare certi espedienti narrativi e avvenimenti impossibili in un normale contesto, come la super forza che Conan dimostra di avere e che lo salverà da moltissime situazioni.
Il tutto è portato avanti con delle ottime animazioni che rimangono di alto livello per tutta la durata della serie, nonché dall’accompagnamento di una buona colonna sonora.
“Conan, il ragazzo del futuro” è in definitiva un inno alla speranza, che riesce a portare dei valori sentiti da Miyazaki a tutti gli spettatori, intrattenendo e non risultando mai noiosa. Consiglio la visione a tutti coloro che sono fan dell’autore o che vogliono recuperarsi quelle opere d’animazione di grande valore.
"Conan" è l'anime che ha fatto conoscere al mondo Hayao Miyazaki e la sua visione dell'anime come mezzo per far volare la fantasia (e uso volare non a caso, vista la passione del Maestro per il volo). Sì, lo conoscevamo già per "Heidi" e altri lavori minori, ma è in "Mirai Shonen Conan" che Miyazaki prende veramente in mano l'opera per renderla quello che è a tutti gli effetti un vero e propri capolavoro (e non a caso nel recente "Keep Your Hands Off Eizouken!" la protagonista decide di diventare un'animatrice dopo aver visto proprio una puntata di "Conan"...).
Si possono apprezzare molti dei temi che Miyazaki poi svilupperà in seguito nelle sue opere realizzate sotto il vessillo dello studio Ghibli (che non è solo il nome di un vento ma anche quello di un aereo bimotore Italiano della Seconda Guerra Mondiale...): il rifiuto della guerra, il vivere in armonia con la natura, la crescita personale, l'affetto e l'amicizia che possono cambiare anche cuori che sono inizialmente chiusi a tali sentimenti.
Una nota che vorrei fare è che molti scambiano il "vivere in armonia con la natura" di Miyazaki come semplice "rifiuto della tecnologia". Non è così, come anche è chiaro vedendo la passione di Miyazaki per gli aerei e per quella scienza che ci ha portato a compiere azioni una volta ritenute impossibili. Ma per Miyazaki la scienza non è qualcosa che deve sopprimere e dominare la natura, bensì qualcosa che ci aiuti a vivere in armonia con essa, facilitandoci la vita ma non distruggendo indiscriminatamente tutto ciò che ci circonda. Alla fine, la scienza è ciò che può salvare vite (il mezzo volante del Dottor Rao) oppure distruggerle (il bombardiere gigante di Lepka), è l'uomo che deve essere in grado di capire come usarla correttamente.
L'opera in sé è molto liberamente tratta da "The Incredible Tide" di Alexander Key, quindi ci sono ambientazioni e nomi simili, ma la storia cambia notevolmente, così come molti personaggi sono caratterizzati in maniera molto diversa (es.: Dyce) o sono totalmente nuovi. Narra quindi delle avventure di Conan, ragazzo nato in un futuro post-nucleare che vive in pace come un selvaggio su un'isoletta con suo nonno (in realtà non realmente imparentato con lui, bensì un ex-astronauta sopravvissuto per miracolo alla guerra). L'arrivo di Lana (Lanna), una ragazzina che viene da una cittadina rurale di nome High Harbor, che Conan ritrova svenuta in spiaggia, rompe la pace a cui Conan è abituato, visto che al suo inseguimento ci sono dei militari di Industria, città-stato i cui governanti stanno cercando di ricostruire la tecnologia del mondo passato, alcuni con scopi ben poco edificanti. Inizia così una girandola di avventure che porterà Conan e Lana a crescere, sperimentare gioie e dolori, e a cercare di salvare il mondo dalle mire di chi non ha imparato la lezione che la guerra non porta altro che morte e distruzione.
Nonostante non sia concepito come un anime "realistico" (Conan ha capacità superumane e - come si scoprirà in seguito - non è il solo ad avere caratteristiche speciali), la storia scorre eccezionalmente bene, l'animazione è (per l'epoca) grandiosa, e i temi sono trattati in maniera molto matura, sebbene sia chiaro che il target della serie sia quello dei giovani adolescenti. Qualche difetto c'è, ovviamente, ma largamente sorpassato da tutto il resto.
Tutto ciò rende questa "opera prima" descrivibile in una sola maniera: pura poesia.
Si possono apprezzare molti dei temi che Miyazaki poi svilupperà in seguito nelle sue opere realizzate sotto il vessillo dello studio Ghibli (che non è solo il nome di un vento ma anche quello di un aereo bimotore Italiano della Seconda Guerra Mondiale...): il rifiuto della guerra, il vivere in armonia con la natura, la crescita personale, l'affetto e l'amicizia che possono cambiare anche cuori che sono inizialmente chiusi a tali sentimenti.
Una nota che vorrei fare è che molti scambiano il "vivere in armonia con la natura" di Miyazaki come semplice "rifiuto della tecnologia". Non è così, come anche è chiaro vedendo la passione di Miyazaki per gli aerei e per quella scienza che ci ha portato a compiere azioni una volta ritenute impossibili. Ma per Miyazaki la scienza non è qualcosa che deve sopprimere e dominare la natura, bensì qualcosa che ci aiuti a vivere in armonia con essa, facilitandoci la vita ma non distruggendo indiscriminatamente tutto ciò che ci circonda. Alla fine, la scienza è ciò che può salvare vite (il mezzo volante del Dottor Rao) oppure distruggerle (il bombardiere gigante di Lepka), è l'uomo che deve essere in grado di capire come usarla correttamente.
L'opera in sé è molto liberamente tratta da "The Incredible Tide" di Alexander Key, quindi ci sono ambientazioni e nomi simili, ma la storia cambia notevolmente, così come molti personaggi sono caratterizzati in maniera molto diversa (es.: Dyce) o sono totalmente nuovi. Narra quindi delle avventure di Conan, ragazzo nato in un futuro post-nucleare che vive in pace come un selvaggio su un'isoletta con suo nonno (in realtà non realmente imparentato con lui, bensì un ex-astronauta sopravvissuto per miracolo alla guerra). L'arrivo di Lana (Lanna), una ragazzina che viene da una cittadina rurale di nome High Harbor, che Conan ritrova svenuta in spiaggia, rompe la pace a cui Conan è abituato, visto che al suo inseguimento ci sono dei militari di Industria, città-stato i cui governanti stanno cercando di ricostruire la tecnologia del mondo passato, alcuni con scopi ben poco edificanti. Inizia così una girandola di avventure che porterà Conan e Lana a crescere, sperimentare gioie e dolori, e a cercare di salvare il mondo dalle mire di chi non ha imparato la lezione che la guerra non porta altro che morte e distruzione.
Nonostante non sia concepito come un anime "realistico" (Conan ha capacità superumane e - come si scoprirà in seguito - non è il solo ad avere caratteristiche speciali), la storia scorre eccezionalmente bene, l'animazione è (per l'epoca) grandiosa, e i temi sono trattati in maniera molto matura, sebbene sia chiaro che il target della serie sia quello dei giovani adolescenti. Qualche difetto c'è, ovviamente, ma largamente sorpassato da tutto il resto.
Tutto ciò rende questa "opera prima" descrivibile in una sola maniera: pura poesia.
Che dire? A mio parere questo anime e' uno dei migliori a livello assoluto.
Naturalmente, essendo un fan degli anime datato tendo a considerare migliori gli anime anni 70-80 per le emozioni che ho provato da piccolo, ma Conan, sia come disegno che come storia, penso sia un capolavoro anche se confrontato con i lavori contemporanei.
Un anime originale, in cui i cattivi non lo sono a prescindere, in cui i valori come amicizia ed amore trasudano ad ogni puntata, in cui la parte comica è molto presente ma non va mai in contrasto con il tono comunque drammatico dell'anime.
Alcune recensioni criticano la forza esagerata del protagonista e la sua capacità di nuotare in apnea per molto tempo, ma io penso che l'autore voglia far passare il messaggio che coloro che nascono e vivono sempre a contatto con la natura e che hanno nobili sentimenti sono in grado di avere sempre qualcosa più dei "cattivi".
Non posso che consigliare a tutti, specialmente ai più giovani questo splendido lavoro.
Naturalmente, essendo un fan degli anime datato tendo a considerare migliori gli anime anni 70-80 per le emozioni che ho provato da piccolo, ma Conan, sia come disegno che come storia, penso sia un capolavoro anche se confrontato con i lavori contemporanei.
Un anime originale, in cui i cattivi non lo sono a prescindere, in cui i valori come amicizia ed amore trasudano ad ogni puntata, in cui la parte comica è molto presente ma non va mai in contrasto con il tono comunque drammatico dell'anime.
Alcune recensioni criticano la forza esagerata del protagonista e la sua capacità di nuotare in apnea per molto tempo, ma io penso che l'autore voglia far passare il messaggio che coloro che nascono e vivono sempre a contatto con la natura e che hanno nobili sentimenti sono in grado di avere sempre qualcosa più dei "cattivi".
Non posso che consigliare a tutti, specialmente ai più giovani questo splendido lavoro.
Eccezionale!
"Conan" è la serie TV che ha fatto conoscere Miyazaki al pubblico italiano! Basato su un racconto che è stato pubblicato in Italia solo molti anni dopo, "Conan" include già in sé tutte le tematiche care al maestro. L'amore per la natura e il rispetto per essa (dopo che è stata violentata dall'uomo e dalla sua guerra), i buoni sentimenti hanno la meglio sui cattivi, il rapporto generazionale nonno-nipote che si presenta saldo, forte ed in grado di superare tutte le difficoltà. Non riesco a trovare un solo lato di questo anime che non sia eccelso: persino tecnicamente ha ancora qualcosa da dire nonostante i suoi ventisette anni. Tutto è curato in modo perfetto: i personaggi, l'appassionante storia e la sceneggiatura equilibratissima che non lascia cadere di tono neanche un episodio... favolosi i mecha che hanno aperto la strada a tutti gli immensi aerei che sono stati una costante delle opere del maestro Hayao. Imperdibile... un classico senza tempo.
"Conan" è la serie TV che ha fatto conoscere Miyazaki al pubblico italiano! Basato su un racconto che è stato pubblicato in Italia solo molti anni dopo, "Conan" include già in sé tutte le tematiche care al maestro. L'amore per la natura e il rispetto per essa (dopo che è stata violentata dall'uomo e dalla sua guerra), i buoni sentimenti hanno la meglio sui cattivi, il rapporto generazionale nonno-nipote che si presenta saldo, forte ed in grado di superare tutte le difficoltà. Non riesco a trovare un solo lato di questo anime che non sia eccelso: persino tecnicamente ha ancora qualcosa da dire nonostante i suoi ventisette anni. Tutto è curato in modo perfetto: i personaggi, l'appassionante storia e la sceneggiatura equilibratissima che non lascia cadere di tono neanche un episodio... favolosi i mecha che hanno aperto la strada a tutti gli immensi aerei che sono stati una costante delle opere del maestro Hayao. Imperdibile... un classico senza tempo.
In futuro post apocalittico, in seguito alla terza guerra mondiale, l'umanità è quasi del tutto estinta e i principali continenti sono sprofondati in fondo al mare. Restano solamente delle isole, tra le quali Indastria, una civiltà basata sulla tecnologia comandata dallo spietato Lepka, che vuole fare sua l'energia terribile che distrusse in passato il pianeta, e quella di Conan, un ragazzino dalla forza sovrumana che vive pacificamente con il nonno. Per caso, sulla sua isola, Conan farà la conoscenza di Lana, una bambina ricercata dalla polizia di Indastria in quanto unica nipote dello scopritore dell'energia solare tanto agognata da Lepka. E' amore a prima vista, e dopo una serie di vicissitudini, inizierà una grande avventura nella quale ai giovani Conan e Lana si affiancheranno numerosi comprimari nella lotta contro Indastria...
"Future Boy Conan" è l'anime d'avventura per eccellenza, un classico senza tempo che ha fatto scuola e che indubbiamente occupa un posto di tutto rispetto nella storia dell'animazione giapponese. Alla regia di "Future Boy Conan" abbiamo il duetto Miyazaki-Takahata (la regia della maggiorparte degli episodi è comunque di Miyazaki), che ne cura anche lo storyboard, affiancato dall'altrettanto celebre Yoshiyuki Tomino ("Gundam", "Ideon", "Daitarn 3") nella stesura della sceneggiatura di alcune puntate (la quattordicesima e la ventunesima, per essere precisi). L'anime è stato liberamente ispirato ad un romanzo di Alexander Key, "The Incredible Tide", e costituisce la base solida sulla quale Miyazaki costruirà la sua futura carriera, riprendendone le tematiche, i personaggi, lo stile grafico e quant'altro nelle sue opere successive.
Targato 1978, allo stesso modo di molti altri media apocalittici usciti in quel periodo (si pensi a "Baldios", mandato in onda nel 1980), "Future Boy Conan" è figlio della guerra fredda. In esso, i riferimenti alla minaccia nucleare e alla paura dell'atomo si sprecano (l'energia solare che vuole Lepka è l'energia atomica, il mondo è stato distrutto da una guerra nucleare tra le due principali potenze del pianeta ecc.). Sebbene secondo la mia opinione l'ecologismo di Miyazaki-san sia spesso ridondante e talvolta irritante, in questo contesto, e nel modo intelligente, sincero e genuino in cui viene propinato nell'anime, è assai motivato e legittimo. In particolare l'artista lancia un messaggio di denuncia contro l'utilizzo di armi nucleari e l'abuso di tecnologia, che a quei tempi era cosa comune anche per gli altri autori giapponesi, vittime di un dopoguerra lacrime e sangue, di un bombardamento atomico e successivamente terrorizzati dal clima di terrore della guerra fredda USA-CCCP.
Inizialmente flop di ascolti e successivamente fenomeno di costume sia in Giappone che in Italia (e pure in Arabia), "Future Boy Conan" a mio avviso è il lavoro meglio riuscito di Miyazaki: i personaggi sono tutti ben caratterizzati e dalle molteplici sfumature, in quanto l'unico vero cattivo è Lepka, l'antagonista miyazakiano per eccellenza, mentre tutti gli altri invece passeranno da una fazione all'altra senza poter essere definiti malvagi tout court, ma solamente persone come tante altre in cerca di sicurezze e affezioni. L'anime presenta momenti molto umoristici e godibili, delle musiche splendide, molto particolari, che gli conferiscono un mood fascinoso difficilmente raggiugibile dagli standard odierni. L'alchimia sceneggiatura-sonoro è molto curata, così come le animazioni, molto all'avanguardia per l'epoca.
Certo, serve un po' di sospensione dell'incredulità a vedere un ragazzino che solleva pietre da trecento chili a mani nude e uccide squali per diletto, anche perché nel libro questa cosa veniva giustificata dal suo graduale adattamento ai ritmi dell'isola deserta e selvaggia in cui era finito dopo l'apocalisse. Un novello Tarzan, insomma. Tuttavia, una volta accettato questo fatto, e alcuni eventi che potrebbero far storcere il naso ai cultori delle sceneggiature verosimili, il coinvolgimento sarà immediato. Stranamente, l'unico difetto che ho da imputare a "Future Boy Conan" è lo stesso che rinfaccio a tutti i film di Miyazaki, ovvero la lentezza esasperante della parte centrale: dopo una partenza in quarta, seguita da una coinvolgente incursione dei protagonisti ad Indastria, la serie si inalbera in degli episodi da slice of life bucolico abbastanza statici, per poi riprendersi nelle puntate finali con un rush adrenalinico e un gran bell'epilogo.
In conclusione, questo è uno dei grandi classici dell'animazione giapponese di tutti i tempi, che andrebbe guardato a prescindere da tutti gli appassionati che intendono avere un minimo di cultura di base sull'argomento. Lo spettatore moderno noterà come "Future Boy Conan" sia un'anime rivolto a tutti: bambini, adulti, anziani; indubbiamente è stato in grado di segnare intere generazioni con la sua universalità.
NB: "Future Boy Conan" deve essere visto con il doppiaggio fedele all'originale curato dalla Dynit e utilizzato nella messa in onda dell'anime nel canale "Cultoon" di Sky, in quanto è di ottima fattura (tra i doppiatori abbiamo nomi come Luca Ward e Cinzia De Carolis) e ripara agli errori di traduzione e alle frasi inventate di quello storico.
"Future Boy Conan" è l'anime d'avventura per eccellenza, un classico senza tempo che ha fatto scuola e che indubbiamente occupa un posto di tutto rispetto nella storia dell'animazione giapponese. Alla regia di "Future Boy Conan" abbiamo il duetto Miyazaki-Takahata (la regia della maggiorparte degli episodi è comunque di Miyazaki), che ne cura anche lo storyboard, affiancato dall'altrettanto celebre Yoshiyuki Tomino ("Gundam", "Ideon", "Daitarn 3") nella stesura della sceneggiatura di alcune puntate (la quattordicesima e la ventunesima, per essere precisi). L'anime è stato liberamente ispirato ad un romanzo di Alexander Key, "The Incredible Tide", e costituisce la base solida sulla quale Miyazaki costruirà la sua futura carriera, riprendendone le tematiche, i personaggi, lo stile grafico e quant'altro nelle sue opere successive.
Targato 1978, allo stesso modo di molti altri media apocalittici usciti in quel periodo (si pensi a "Baldios", mandato in onda nel 1980), "Future Boy Conan" è figlio della guerra fredda. In esso, i riferimenti alla minaccia nucleare e alla paura dell'atomo si sprecano (l'energia solare che vuole Lepka è l'energia atomica, il mondo è stato distrutto da una guerra nucleare tra le due principali potenze del pianeta ecc.). Sebbene secondo la mia opinione l'ecologismo di Miyazaki-san sia spesso ridondante e talvolta irritante, in questo contesto, e nel modo intelligente, sincero e genuino in cui viene propinato nell'anime, è assai motivato e legittimo. In particolare l'artista lancia un messaggio di denuncia contro l'utilizzo di armi nucleari e l'abuso di tecnologia, che a quei tempi era cosa comune anche per gli altri autori giapponesi, vittime di un dopoguerra lacrime e sangue, di un bombardamento atomico e successivamente terrorizzati dal clima di terrore della guerra fredda USA-CCCP.
Inizialmente flop di ascolti e successivamente fenomeno di costume sia in Giappone che in Italia (e pure in Arabia), "Future Boy Conan" a mio avviso è il lavoro meglio riuscito di Miyazaki: i personaggi sono tutti ben caratterizzati e dalle molteplici sfumature, in quanto l'unico vero cattivo è Lepka, l'antagonista miyazakiano per eccellenza, mentre tutti gli altri invece passeranno da una fazione all'altra senza poter essere definiti malvagi tout court, ma solamente persone come tante altre in cerca di sicurezze e affezioni. L'anime presenta momenti molto umoristici e godibili, delle musiche splendide, molto particolari, che gli conferiscono un mood fascinoso difficilmente raggiugibile dagli standard odierni. L'alchimia sceneggiatura-sonoro è molto curata, così come le animazioni, molto all'avanguardia per l'epoca.
Certo, serve un po' di sospensione dell'incredulità a vedere un ragazzino che solleva pietre da trecento chili a mani nude e uccide squali per diletto, anche perché nel libro questa cosa veniva giustificata dal suo graduale adattamento ai ritmi dell'isola deserta e selvaggia in cui era finito dopo l'apocalisse. Un novello Tarzan, insomma. Tuttavia, una volta accettato questo fatto, e alcuni eventi che potrebbero far storcere il naso ai cultori delle sceneggiature verosimili, il coinvolgimento sarà immediato. Stranamente, l'unico difetto che ho da imputare a "Future Boy Conan" è lo stesso che rinfaccio a tutti i film di Miyazaki, ovvero la lentezza esasperante della parte centrale: dopo una partenza in quarta, seguita da una coinvolgente incursione dei protagonisti ad Indastria, la serie si inalbera in degli episodi da slice of life bucolico abbastanza statici, per poi riprendersi nelle puntate finali con un rush adrenalinico e un gran bell'epilogo.
In conclusione, questo è uno dei grandi classici dell'animazione giapponese di tutti i tempi, che andrebbe guardato a prescindere da tutti gli appassionati che intendono avere un minimo di cultura di base sull'argomento. Lo spettatore moderno noterà come "Future Boy Conan" sia un'anime rivolto a tutti: bambini, adulti, anziani; indubbiamente è stato in grado di segnare intere generazioni con la sua universalità.
NB: "Future Boy Conan" deve essere visto con il doppiaggio fedele all'originale curato dalla Dynit e utilizzato nella messa in onda dell'anime nel canale "Cultoon" di Sky, in quanto è di ottima fattura (tra i doppiatori abbiamo nomi come Luca Ward e Cinzia De Carolis) e ripara agli errori di traduzione e alle frasi inventate di quello storico.
Una delle più belle serie d' avventura mai realizzate! Toccante, umoristica, drammatica, ricca di pathos e scene d' azione... tutto questo ed anche di più è la prima opera registica dell' ormai celebre regista Hayao Miyazaki. Ma icomplimenti non si devono fare soltanto a lui per averci regalato questo capolavoro, ma anche a tutti gli altri mebri dello staff! Quello fu un periodo piuttosto florido: "Zambot III", "Daitarn III",Gundam, "Capitan Harlock", "Lady Oscar"... e appunto Conan. All' epoca le serie animate erano soprattutto strutturate di solito ad episodio singolo con una sottotrama o bassa o inesistente. Si differenziavano i cosidetti meisaku, le serie tratte da opere letterarie e CIRDF rientra appunto in questo genere.
Non ci si annoia mai, i personaggi sono tutti ben riusciti, le scene d' azione sono veramente spettacolari, non mancano i momenti toccanti e drammatici, ma anche quelli ironici e umoristici. Tutti ben miscelati in questa che secondo me è una delle migliori serie giapponesi di sempre.
Tutto comincia nel mondo dopo la guerra atomica, dove la maggior parte delle terre sono state inondate dagli oceani e sono rimaste in superfice solo piccole isole. In una di queste vive Conan, un ragazzino vivace e attivo, assieme a suo nonno. Un giorno però un gruppo di soldati dell' isola d' Indastria assieme ad una ragazzina di nome Lana piomba a sconvolgere le loro vite. Da questo incontro partiranno tutta una serie di vicende e di avventure che ci terrano con il fiato sospeso fino alla fine.
Oltre che essere un' opera di genere, la serie vuole ,anciare anche un importante messaggio ambientalista ed antibellico, senza però essere pedante ed influire sulla fruiblità dell' opera.
Della serie esistono due edizioni italiane: la prima d' inizio anni 80 e la seconda degli anni 00. Devo dire che all' inizio sentire voci diverse dalle solite mi ha fatto un pò storcere il naso, ma poi il doppiaggio mi è piaciuto. Poi con tuto il rispetto per Max Cozizza, ma su Repka ci stà meglio Luca Ward. Tra l' altro in TV si può anche vedere qualche piccolo taglietto che da come ho capito all' epoca era stato fatto.
La prima versione è stata editata in ben tre diverse edizioni VHS: una Granata, una Dynamic e una Yamato. Quest' ultima ha anche editato l' edizione in DVD. La seconda invece è stata editata in DVD dalla Dynit assieme alla prima.
Beh, che altro dire se non che dopo 35 anni Conan è decisamente un evergreen! ^^
Non ci si annoia mai, i personaggi sono tutti ben riusciti, le scene d' azione sono veramente spettacolari, non mancano i momenti toccanti e drammatici, ma anche quelli ironici e umoristici. Tutti ben miscelati in questa che secondo me è una delle migliori serie giapponesi di sempre.
Tutto comincia nel mondo dopo la guerra atomica, dove la maggior parte delle terre sono state inondate dagli oceani e sono rimaste in superfice solo piccole isole. In una di queste vive Conan, un ragazzino vivace e attivo, assieme a suo nonno. Un giorno però un gruppo di soldati dell' isola d' Indastria assieme ad una ragazzina di nome Lana piomba a sconvolgere le loro vite. Da questo incontro partiranno tutta una serie di vicende e di avventure che ci terrano con il fiato sospeso fino alla fine.
Oltre che essere un' opera di genere, la serie vuole ,anciare anche un importante messaggio ambientalista ed antibellico, senza però essere pedante ed influire sulla fruiblità dell' opera.
Della serie esistono due edizioni italiane: la prima d' inizio anni 80 e la seconda degli anni 00. Devo dire che all' inizio sentire voci diverse dalle solite mi ha fatto un pò storcere il naso, ma poi il doppiaggio mi è piaciuto. Poi con tuto il rispetto per Max Cozizza, ma su Repka ci stà meglio Luca Ward. Tra l' altro in TV si può anche vedere qualche piccolo taglietto che da come ho capito all' epoca era stato fatto.
La prima versione è stata editata in ben tre diverse edizioni VHS: una Granata, una Dynamic e una Yamato. Quest' ultima ha anche editato l' edizione in DVD. La seconda invece è stata editata in DVD dalla Dynit assieme alla prima.
Beh, che altro dire se non che dopo 35 anni Conan è decisamente un evergreen! ^^
Seppure da piccolo vidi solamente i primi due episodi, il ricordo rimastomi era di un'opera bellissima e maestosa, e per anni ho rinunciato a reintraprenderne la visione per non rovinare il ricordo che avevo di Conan e Lana, per non parlare del motivetto della sigla italiana, anche lui fresco e immutato nei ricordi per anni. Ma un giorno ho deciso di addentrarmi in quest'avventura.
Avventura è il termine esatto, seppure il rischio di generalizzare è alto; voglio esporre il mio pensiero, cioè: molti dei moderni anime fanno leva sulla caratterizzazione dei personaggi e sulle vicende narrate; Conan invece basa tutto sulla sua storia, l'intreccio per quanto semplice è efficace, e ogni frame dell'animazione trasmette un senso di epicità incomparabile, misto a una sensazione di malinconia. L'opera trasuda inoltre una visione retrò del mondo, dell'amore puro e dell'umanità. Sicuramente l'essersi basato su un libro l'ha aiutato molto in tal senso.
Spazi aperti, maestosi, tra i protagonisti di quest'anime sono gli splendidi sfondi, che mostrano la bellezza della natura e la bruttura delle creazioni dell'uomo; natura ed ecologia, argomenti che lo Studio Ghibli non rinuncia a inserire in ogni sua opera, e che qua raggiungono vette considerevoli di riferimenti. Lo studio ci risparmia molti claustrofobici primi piani per dare più ampio respiro alla telecamera, gli ineccepibili sfondi danno spessore al mondo mostrato, ed evitano di posare tutto il peso dell'opera sulle spalle dei personaggi. La storia viene contestualizzata in un preciso ambiente, straordinariamente variegato nella sua limitata varietà di ambienti (alla fin fine è un mondo post-apocalittico).
Lo spettatore non si sente estraneo, riesce ad affezionarsi ai personaggi, e in moltissime occasioni anche a emozionarsi, seppure il mondo narrato sia in certe sue facce molto semplicistico, i bambini sono ingenui, puri e istintivi, mentre i vecchi sono saggi e premurosi, mentre i restanti personaggi hanno una caratterizzazione più singolare e personale. Si nota una grande cura per i particolari; per fare un esempio che a molti potrà sembrare insignificante, in una scena dell'anime i due piccoli protagonisti stanno correndo quando lungo il loro cammino passano su un piccolo ponticello, e uno di loro interrompe la sua corsa e si ferma a guardare il ruscello sottostante incuriosito: potrà sembrare una cosa banale, ma i personaggi vivono, svolgono azioni non influenti sulla trama perché è quello che farebbe quel dato personaggio nella realtà.
Quest'anime è un emozionante inno alla natura e alla pace, forse condito troppo spesso da una visione troppo ottimistica delle cose.
Avventura è il termine esatto, seppure il rischio di generalizzare è alto; voglio esporre il mio pensiero, cioè: molti dei moderni anime fanno leva sulla caratterizzazione dei personaggi e sulle vicende narrate; Conan invece basa tutto sulla sua storia, l'intreccio per quanto semplice è efficace, e ogni frame dell'animazione trasmette un senso di epicità incomparabile, misto a una sensazione di malinconia. L'opera trasuda inoltre una visione retrò del mondo, dell'amore puro e dell'umanità. Sicuramente l'essersi basato su un libro l'ha aiutato molto in tal senso.
Spazi aperti, maestosi, tra i protagonisti di quest'anime sono gli splendidi sfondi, che mostrano la bellezza della natura e la bruttura delle creazioni dell'uomo; natura ed ecologia, argomenti che lo Studio Ghibli non rinuncia a inserire in ogni sua opera, e che qua raggiungono vette considerevoli di riferimenti. Lo studio ci risparmia molti claustrofobici primi piani per dare più ampio respiro alla telecamera, gli ineccepibili sfondi danno spessore al mondo mostrato, ed evitano di posare tutto il peso dell'opera sulle spalle dei personaggi. La storia viene contestualizzata in un preciso ambiente, straordinariamente variegato nella sua limitata varietà di ambienti (alla fin fine è un mondo post-apocalittico).
Lo spettatore non si sente estraneo, riesce ad affezionarsi ai personaggi, e in moltissime occasioni anche a emozionarsi, seppure il mondo narrato sia in certe sue facce molto semplicistico, i bambini sono ingenui, puri e istintivi, mentre i vecchi sono saggi e premurosi, mentre i restanti personaggi hanno una caratterizzazione più singolare e personale. Si nota una grande cura per i particolari; per fare un esempio che a molti potrà sembrare insignificante, in una scena dell'anime i due piccoli protagonisti stanno correndo quando lungo il loro cammino passano su un piccolo ponticello, e uno di loro interrompe la sua corsa e si ferma a guardare il ruscello sottostante incuriosito: potrà sembrare una cosa banale, ma i personaggi vivono, svolgono azioni non influenti sulla trama perché è quello che farebbe quel dato personaggio nella realtà.
Quest'anime è un emozionante inno alla natura e alla pace, forse condito troppo spesso da una visione troppo ottimistica delle cose.
Non avevo mai contato il numero di episodi di quest'anime ma scoprire che esso era composto da "soli" ventisei episodi è stata una vera sorpresa: un po' perché i ricordi d'infanzia tendono ad annebbiarsi con il tempo e un po' perché quando si riconosce la grandezza di un'opera la si tende a ingrandire fisicamente; francamente credevo fossero molti di più. Trasmesso in Italia per la prima volta all'inizio degli anni '80, "Conan" è, però, uno di quegli anime che non sente affatto il peso del tempo: se fosse stato prodotto ai nostri giorni avrebbe senz'altro avuto lo stesso successo che riscosse all'epoca.
Tutti innamorati di Lana: è questo il ricordo più vivido che ho di quegli anni in cui grandi e piccini condividevano questa grande passione verso quest'anime, esaltandosi di fronte a un salto impossibile e deprimendosi nelle scene più drammatiche. Fu senza dubbio un fenomeno di massa: si scappava a casa per non perdere l'episodio del giorno e si canticchiava allegramente la sigla italiana di quello che ancora si definiva come un "cartone animato".
"Conan, il ragazzo del futuro" è ambientato sulla Terra dopo l'apocalisse: già allora il tema dell'ambizione dell'uomo che distrugge il pianeta era motivo di preoccupazione oltre che d'ispirazione artistica. Il mondo del futuro viene rappresentato da una serie di isole scampate all'alluvione sulle quali il genere umano ha trovato rifugio e ha ricominciato di nuovo a vivere. Non si tratta però di una trama buonista, ma essa è intrisa di un forte senso di pessimismo: l'uomo, nonostante tutto, non è stato capace di ravvedersi, e cerca ancora di sfruttare il pianeta per ricavarne nuove forme energetiche in nome non del progresso ma della propria ambizione individuale.
Ed è in questo scenario che viene rappresentata la storia di Conan e Lana, due bambini dotati di un coraggio innaturale e di una bontà d'animo che li rende i prototipi di una nuova generazione che ancora oggi si spera riesca a vedere la luce. La caccia degli uomini di Industria alla piccola Lana è il disperato tentativo del vecchio di resistere al nuovo che avanza; nella fiction Conan rappresenta il ribelle che da solo (o quasi) riesce ad abbattere un regime. Ancora oggi, nella realtà siamo alla ricerca di un Conan, ossia di un creatore ideale di un nuovo pacifico mondo.
In definitiva "Conan" può essere definito come uno degli anime più belli di tutti i tempi: assegnargli un voto anche di poco inferiore al massimo sarebbe pura eresia, seppur qualche difetto sia riscontrabile anche in esso: sarebbe come criticare un libro perché la copertina è un po' sgualcita.
Tutti innamorati di Lana: è questo il ricordo più vivido che ho di quegli anni in cui grandi e piccini condividevano questa grande passione verso quest'anime, esaltandosi di fronte a un salto impossibile e deprimendosi nelle scene più drammatiche. Fu senza dubbio un fenomeno di massa: si scappava a casa per non perdere l'episodio del giorno e si canticchiava allegramente la sigla italiana di quello che ancora si definiva come un "cartone animato".
"Conan, il ragazzo del futuro" è ambientato sulla Terra dopo l'apocalisse: già allora il tema dell'ambizione dell'uomo che distrugge il pianeta era motivo di preoccupazione oltre che d'ispirazione artistica. Il mondo del futuro viene rappresentato da una serie di isole scampate all'alluvione sulle quali il genere umano ha trovato rifugio e ha ricominciato di nuovo a vivere. Non si tratta però di una trama buonista, ma essa è intrisa di un forte senso di pessimismo: l'uomo, nonostante tutto, non è stato capace di ravvedersi, e cerca ancora di sfruttare il pianeta per ricavarne nuove forme energetiche in nome non del progresso ma della propria ambizione individuale.
Ed è in questo scenario che viene rappresentata la storia di Conan e Lana, due bambini dotati di un coraggio innaturale e di una bontà d'animo che li rende i prototipi di una nuova generazione che ancora oggi si spera riesca a vedere la luce. La caccia degli uomini di Industria alla piccola Lana è il disperato tentativo del vecchio di resistere al nuovo che avanza; nella fiction Conan rappresenta il ribelle che da solo (o quasi) riesce ad abbattere un regime. Ancora oggi, nella realtà siamo alla ricerca di un Conan, ossia di un creatore ideale di un nuovo pacifico mondo.
In definitiva "Conan" può essere definito come uno degli anime più belli di tutti i tempi: assegnargli un voto anche di poco inferiore al massimo sarebbe pura eresia, seppur qualche difetto sia riscontrabile anche in esso: sarebbe come criticare un libro perché la copertina è un po' sgualcita.
Paradossalmente "Conan", una delle prime opere di Miyazaki, contiene in sé tutti i temi che poi saranno sviluppati nelle successive e più acclamate opere, ma non in modo più, diciamo, trasparente e offuscato, come ci si aspetterebbe da un'opera dei primordi, ma addirittura molto più marcatamente di quanto mai sarà fatto.
Ad esempio la tecnofobia qui viene assunta a Divinità e pare quasi che venga messo in ginocchio tutto ciò che non sia georgico e che odori anche lontanamente di elettronica e industria. Anche quel fastidioso amore a prima vista che si ritrova almeno nell'80% delle opere di Miyazaki qui fa la sua comparsa praticamente dal primo episodio. Resta, comunque, il fatto che i personaggi sono ben delineati e molti di essi spassosi, rendendo questi 26 episodi un bel passatempo simpatico.
Purtroppo c'è anche da dire che, mentre contavo sul realismo della serie, esso viene poco poco meno in particolare a causa di Conan, che si trasforma di puntata in puntata in una sorta di supereroe capace di resistere a 20 atm di pressione, di correre sugli aerei, di schivare le palle di cannone, di rimanere in apnea per 5 minuti e di saltare da 30 metri.
A parte questo la serie è più che discreta, forse un po' troppo fanciullesca e moralizzante per i miei gusti, credo, difatti, che Miyazaki abbia creato di meglio nel tempo.
C'è anche da dire che è pur sempre un'opera della fine degli anni '70 e che si tratta semplicemente di una bozza di quella che sarà l'idea di anime secondo Miyazaki.
Ad esempio la tecnofobia qui viene assunta a Divinità e pare quasi che venga messo in ginocchio tutto ciò che non sia georgico e che odori anche lontanamente di elettronica e industria. Anche quel fastidioso amore a prima vista che si ritrova almeno nell'80% delle opere di Miyazaki qui fa la sua comparsa praticamente dal primo episodio. Resta, comunque, il fatto che i personaggi sono ben delineati e molti di essi spassosi, rendendo questi 26 episodi un bel passatempo simpatico.
Purtroppo c'è anche da dire che, mentre contavo sul realismo della serie, esso viene poco poco meno in particolare a causa di Conan, che si trasforma di puntata in puntata in una sorta di supereroe capace di resistere a 20 atm di pressione, di correre sugli aerei, di schivare le palle di cannone, di rimanere in apnea per 5 minuti e di saltare da 30 metri.
A parte questo la serie è più che discreta, forse un po' troppo fanciullesca e moralizzante per i miei gusti, credo, difatti, che Miyazaki abbia creato di meglio nel tempo.
C'è anche da dire che è pur sempre un'opera della fine degli anni '70 e che si tratta semplicemente di una bozza di quella che sarà l'idea di anime secondo Miyazaki.
Gli anni '70 dell'animazione giapponese sono dominati da quelli che vengono definiti "Meisaku" o "World Masterpiece Teater". Forse per accontentare il mercato d'esportazione, o forse per mancanza d'idee, sempre più tanti anime nascono come trasposizioni di famosi romanzi europei per ragazzi come ad esempio "Heidi", "Anna dai capelli rossi" e tantissimi altre opere, che chiunque sia nato negli anni '70/'80 ricorderà sicuramente come parte della sua infanzia. Tra queste ce ne sono alcune più o meno fedeli alle originali, come proprio "Conan il ragazzo del futuro" che è una libera interpretazione del romanzo originale "The Incredible Tide" di Alexander Key a opera di quello che diventerà uno delle più rappresentative figure dell'animazione: Hayao Miyazaki.
Proprio per via di queste particolarità 'Conan' risulta un anime incredibilmente importante e rappresentativo sotto diversi aspetti, sia come ottimo esponente dei Meisaku sia come prima vera opera scritta e diretta da Miyazaki, e comprende anche molte altre sfumature tipiche dell'animazione giapponese, quali l'ambientazione post apocalittica e i temi ecologici/naturalisti.
L'umanità è sempre più progredita, ma le capacità tecnologiche non possono sopperire alle mancanze di senno dell'uomo, infatti le armi elettromagnetiche hanno devastato il mondo mandandolo al collasso. Dopo lunghi anni di clima impazzito e disastri naturali inizia una lenta ricrescita del mondo, dove la superficie quasi completamente sommersa dall'acqua lascia il posto a piccole isole. Su una di queste si trova un vecchio razzo che fallì la fuga nello spazio, nel cui interno abitano il giovane Conan e il suo nonno. I due vivono una vita tranquilla e completamente isolata sul piccolo atollo fino a quando sulla spiaggia non trovano Lana, una bambina che cerca di fuggire a dei malefici inseguitori. Peccato che la raggiungano e la trovino anche lì, ma la loro presenza comporterà un drammatico evento nella vita di Conan che abbandona l'isola per salvare Lana dalle perfide grinfie della milizia di Indastria.
L'ambientazione è la chiave su cui verte il tutto: spesso nelle opere di stampo simile basate su mondi devastati dalla guerra - come ad esempio "Ken il guerriero", il principale esponente del genere nell'immaginario collettivo degli appassionati - mostrano un mondo desertificato, invece Conan vive nell'esatto opposto, un mondo dominato dalle acque. Ciò determina così le numerose caratteristiche che lo caratterizzano, come le scene subacquee tra città sommerse, le lunghe navigazioni a bordo del Barracuda, e non solo, senza dimenticare i disastri ambientali che si presenteranno.
La storia procedendo diventa incredibilmente interessate, i primi episodi però hanno uno stile narrativo incredibilmente pacato e "ciarliero", se così si può definire, dove spesso Conan si diletta in piccole scene in stile "slice of life" completamente inutili ai fini della trama, ma che regalano qualche risata e vanno così a mostrare i vari aspetti della vita del ragazzo e spiegano la sua atipica caratterizzazione. Infatti il suo stile selvaggio e la sua infanzia sono maturati in un ambiente naturale, innocuo e isolato, andando così a definire un piccolo eroe dal carattere semplice ma deciso che si mostra incredulo di fronte al male che può generare l'uomo.
In poco tempo la storia diventa molto più che un semplice "salvare Lana", infatti si divide in tante piccole parentesi che vanno a comporre un'avventura molto più grande e vasta, in modo da collocare anche diversi messaggi, da quelli di natura ambientalista a quelli morali che denunciano ad esempio la guerra, o mostrano come spesso gli adulti si perdano in inutili chiacchiere quando bisogna semplicemente agire, come fa il selvaggio Conan. Il tutto è sovrastato da un'unica grande immagine che accomuna il tutto, il rapporto che si instaura tra Conan e Lana, un amore semplice, puro e incredibilmente forte come spesso Miyazaki adora mostrare nelle sue opere.
Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi che risulta perfetta anche per gli aspetti comici che sapranno divertire in modo semplice ma efficace. Oltre a Conan trova posto anche il suo primo amico Gimsey, che lo accompagna per tutta l'avventura, e si rivela ancora più grezzo del protagonista, oltre che più "singolare", la cui sola presenza infonderà ilarità al tutto. Nei personaggi adulti invece si va a nascondere una maggiore complessità: al di là del bene e del male rappresentati in modo diametralmente opposto dal Dottor Rao e dal perfido Repka, ci sono due figure che spiccano per profondità come la fredda Monsley, la vice di Repka che nasconde una propria moralità e non è solamente un braccio destro da comandare, e la ambigua figura del capitano Dyce, un marinaio bonaccione e talvolta codardo che si rende protagonista di azioni disdicevoli e buone in egual misura e che regalerà numerose sorprese in ogni senso.
Le animazioni sono limitate per via delle possibilità tecnologiche dell'epoca, questo non toglie che siano realizzate in modo eccellente, mostrando quei piccoli particolari che caratterizzeranno le future opere dello Studio Ghibli (fondato e diretto da Miyazaki e Takahata) come il morbido svolazzare dei vestiti, i capelli che spesso si rizzano sulla nuca dei personaggi in particolari situazioni, o anche le divertenti corse a... "gambe levate"!
I disegni per stile ricalcano a grosso modo il classico adottato negli anime meisaku, semplice e sobrio. Molto più gradevoli risultano gli sfondi. Oltre all'isola di Conan, per buona parte si vede solo acqua e deserto, fino all'arrivo di High Arbour dove un villaggio di campagna circondato dal verde trasformato in isola risulta incredibilmente curato nei folti campi coltivati e nei prati fioriti.
Ovviamente degna di nota sarà la regia, spesso indugia su panoramiche o momenti di pausa sottolineando e coadiuvando lo stile narrativo tranquillo che caratterizza l'intera opera, e saprà regalare sequenze memorabili.
La colonna sonora è semplice ma efficace, un perfetto contorno che incalza perfettamente i vari momenti; quando sono presenti le musiche. Grande importanza è data anche ai silenzi che si alternano come ad esempio nelle scene subacquee, nei momenti più tesi e in quelli drammatici.
In Italia l'opera è arrivata nell'81, solo tre anni dopo l'uscita in Giappone, con un adattamento inaspettatamente fedele per l'epoca. Nel 2007 viene effettuato un nuovo doppiaggio perché i master furono danneggiati eliminando così parte del doppiaggio storico. Il risultato è superbo, non solo per l'accostamento di voci e l'adattamento, ma anche per l'incredibile capacità degli stessi, che risultano perfettamente calati nel ruolo.
La serie di Conan ha avuto una vita editoriale incredibilmente travagliata. Uscita in VHS sotto tre diverse etichette, ha avuto una versione in DVD nel 2000. Nel 2008 la serie arriva finalmente nelle sapienti mani della Dynit che lo propone in DVD singoli, successivamente in due box da collezionisti con tanto di booklet infarciti di extra, e infine in un box unico di 4 soli DVD che propone tutti gli episodi, a discapito degli extra. In tutte le versioni Dynit sono presenti le sigle italiane e originali, il doppiaggio originale ed entrambi quelli italiani, ovviamente supportando le perdite di quello storico con i sottotitoli.
'Conan, il ragazzo del futuro' è una grande avventura incredibilmente intrigante e appassionante, che sarà in grado di emozionare in più di un'occasione, sia per gli eventi drammatici sia per quelli lieti come il bellissimo finale incredibilmente divertente e lieto grazie all'atmosfera gioiosa dopo tanti nefasti avvenimenti. Ma non sono solo la storia e i personaggi a rendere "Conan il ragazzo del futuro" una perla imperdibile, lo sono anche i messaggi e i moniti che cerca di comunicare, la fantastica regia del relativamente esordiente Hayao Miyazaki, la bellezza appassionante del sentimento puro tra Conan e Lana e ogni più piccola sfumatura che va a comporre questo capolavoro.
In poche parole "Conan il ragazzo del futuro" è un'opera semplice nella sua immensità che merita di essere vista da chiunque, sia dai più piccoli sia hai più grandi, indipendentemente dai gusti personali. E chissà, magari da mostrare anche a chi è meno avvezzo a questo tipo di intrattenimenti per ammaliarlo con la semplice poesia di un maestro dell'animazione.
Proprio per via di queste particolarità 'Conan' risulta un anime incredibilmente importante e rappresentativo sotto diversi aspetti, sia come ottimo esponente dei Meisaku sia come prima vera opera scritta e diretta da Miyazaki, e comprende anche molte altre sfumature tipiche dell'animazione giapponese, quali l'ambientazione post apocalittica e i temi ecologici/naturalisti.
L'umanità è sempre più progredita, ma le capacità tecnologiche non possono sopperire alle mancanze di senno dell'uomo, infatti le armi elettromagnetiche hanno devastato il mondo mandandolo al collasso. Dopo lunghi anni di clima impazzito e disastri naturali inizia una lenta ricrescita del mondo, dove la superficie quasi completamente sommersa dall'acqua lascia il posto a piccole isole. Su una di queste si trova un vecchio razzo che fallì la fuga nello spazio, nel cui interno abitano il giovane Conan e il suo nonno. I due vivono una vita tranquilla e completamente isolata sul piccolo atollo fino a quando sulla spiaggia non trovano Lana, una bambina che cerca di fuggire a dei malefici inseguitori. Peccato che la raggiungano e la trovino anche lì, ma la loro presenza comporterà un drammatico evento nella vita di Conan che abbandona l'isola per salvare Lana dalle perfide grinfie della milizia di Indastria.
L'ambientazione è la chiave su cui verte il tutto: spesso nelle opere di stampo simile basate su mondi devastati dalla guerra - come ad esempio "Ken il guerriero", il principale esponente del genere nell'immaginario collettivo degli appassionati - mostrano un mondo desertificato, invece Conan vive nell'esatto opposto, un mondo dominato dalle acque. Ciò determina così le numerose caratteristiche che lo caratterizzano, come le scene subacquee tra città sommerse, le lunghe navigazioni a bordo del Barracuda, e non solo, senza dimenticare i disastri ambientali che si presenteranno.
La storia procedendo diventa incredibilmente interessate, i primi episodi però hanno uno stile narrativo incredibilmente pacato e "ciarliero", se così si può definire, dove spesso Conan si diletta in piccole scene in stile "slice of life" completamente inutili ai fini della trama, ma che regalano qualche risata e vanno così a mostrare i vari aspetti della vita del ragazzo e spiegano la sua atipica caratterizzazione. Infatti il suo stile selvaggio e la sua infanzia sono maturati in un ambiente naturale, innocuo e isolato, andando così a definire un piccolo eroe dal carattere semplice ma deciso che si mostra incredulo di fronte al male che può generare l'uomo.
In poco tempo la storia diventa molto più che un semplice "salvare Lana", infatti si divide in tante piccole parentesi che vanno a comporre un'avventura molto più grande e vasta, in modo da collocare anche diversi messaggi, da quelli di natura ambientalista a quelli morali che denunciano ad esempio la guerra, o mostrano come spesso gli adulti si perdano in inutili chiacchiere quando bisogna semplicemente agire, come fa il selvaggio Conan. Il tutto è sovrastato da un'unica grande immagine che accomuna il tutto, il rapporto che si instaura tra Conan e Lana, un amore semplice, puro e incredibilmente forte come spesso Miyazaki adora mostrare nelle sue opere.
Ottima anche la caratterizzazione dei personaggi che risulta perfetta anche per gli aspetti comici che sapranno divertire in modo semplice ma efficace. Oltre a Conan trova posto anche il suo primo amico Gimsey, che lo accompagna per tutta l'avventura, e si rivela ancora più grezzo del protagonista, oltre che più "singolare", la cui sola presenza infonderà ilarità al tutto. Nei personaggi adulti invece si va a nascondere una maggiore complessità: al di là del bene e del male rappresentati in modo diametralmente opposto dal Dottor Rao e dal perfido Repka, ci sono due figure che spiccano per profondità come la fredda Monsley, la vice di Repka che nasconde una propria moralità e non è solamente un braccio destro da comandare, e la ambigua figura del capitano Dyce, un marinaio bonaccione e talvolta codardo che si rende protagonista di azioni disdicevoli e buone in egual misura e che regalerà numerose sorprese in ogni senso.
Le animazioni sono limitate per via delle possibilità tecnologiche dell'epoca, questo non toglie che siano realizzate in modo eccellente, mostrando quei piccoli particolari che caratterizzeranno le future opere dello Studio Ghibli (fondato e diretto da Miyazaki e Takahata) come il morbido svolazzare dei vestiti, i capelli che spesso si rizzano sulla nuca dei personaggi in particolari situazioni, o anche le divertenti corse a... "gambe levate"!
I disegni per stile ricalcano a grosso modo il classico adottato negli anime meisaku, semplice e sobrio. Molto più gradevoli risultano gli sfondi. Oltre all'isola di Conan, per buona parte si vede solo acqua e deserto, fino all'arrivo di High Arbour dove un villaggio di campagna circondato dal verde trasformato in isola risulta incredibilmente curato nei folti campi coltivati e nei prati fioriti.
Ovviamente degna di nota sarà la regia, spesso indugia su panoramiche o momenti di pausa sottolineando e coadiuvando lo stile narrativo tranquillo che caratterizza l'intera opera, e saprà regalare sequenze memorabili.
La colonna sonora è semplice ma efficace, un perfetto contorno che incalza perfettamente i vari momenti; quando sono presenti le musiche. Grande importanza è data anche ai silenzi che si alternano come ad esempio nelle scene subacquee, nei momenti più tesi e in quelli drammatici.
In Italia l'opera è arrivata nell'81, solo tre anni dopo l'uscita in Giappone, con un adattamento inaspettatamente fedele per l'epoca. Nel 2007 viene effettuato un nuovo doppiaggio perché i master furono danneggiati eliminando così parte del doppiaggio storico. Il risultato è superbo, non solo per l'accostamento di voci e l'adattamento, ma anche per l'incredibile capacità degli stessi, che risultano perfettamente calati nel ruolo.
La serie di Conan ha avuto una vita editoriale incredibilmente travagliata. Uscita in VHS sotto tre diverse etichette, ha avuto una versione in DVD nel 2000. Nel 2008 la serie arriva finalmente nelle sapienti mani della Dynit che lo propone in DVD singoli, successivamente in due box da collezionisti con tanto di booklet infarciti di extra, e infine in un box unico di 4 soli DVD che propone tutti gli episodi, a discapito degli extra. In tutte le versioni Dynit sono presenti le sigle italiane e originali, il doppiaggio originale ed entrambi quelli italiani, ovviamente supportando le perdite di quello storico con i sottotitoli.
'Conan, il ragazzo del futuro' è una grande avventura incredibilmente intrigante e appassionante, che sarà in grado di emozionare in più di un'occasione, sia per gli eventi drammatici sia per quelli lieti come il bellissimo finale incredibilmente divertente e lieto grazie all'atmosfera gioiosa dopo tanti nefasti avvenimenti. Ma non sono solo la storia e i personaggi a rendere "Conan il ragazzo del futuro" una perla imperdibile, lo sono anche i messaggi e i moniti che cerca di comunicare, la fantastica regia del relativamente esordiente Hayao Miyazaki, la bellezza appassionante del sentimento puro tra Conan e Lana e ogni più piccola sfumatura che va a comporre questo capolavoro.
In poche parole "Conan il ragazzo del futuro" è un'opera semplice nella sua immensità che merita di essere vista da chiunque, sia dai più piccoli sia hai più grandi, indipendentemente dai gusti personali. E chissà, magari da mostrare anche a chi è meno avvezzo a questo tipo di intrattenimenti per ammaliarlo con la semplice poesia di un maestro dell'animazione.
Hayao Miyazaki si trasferisce dalla storica Toei alla Nippon Animation, dove partecipa alla realizzazione di alcune mitiche serie come 'Heidi' e 'Anna dai capelli rossi' insieme all'inseparabile amico-collega Isao Takahata, ma la sua prima esperienza da regista arriverà nel 1978 con 'Conan il Ragazzo del Futuro', trasmesso con irregolarità in Giappone; saranno le repliche e il nascente mercato dell'home video a decretarne il successo. Al contrario, la serie in Italia viene subito accolta con entusiasmo e oggi non c'è trentenne che non la ricordi con piacere, nonostante un triste adattamento.
Tratto dal romanzo 'The Incredible Tide' di Alexander Key, la serie conta 26 episodi e narra delle avventure di Conan, ragazzino cresciuto su un'isola deserta insieme al nonno. La razza umana è stata quasi del tutto sterminata nel 2008 (!) dalle esplosioni nucleari, Conan non ha mai incontrato altre persone all'infuori del nonno che ha ormai i giorni contati, fino a quando non incontra una naufraga coetanea di nome Lana.
La ragazza rivela che molte altre persone sono sopravvissute alla catastrofe e si sono riunite in un isola nominata Hyabor, dove vorrebbe tornare. Lana però viene rapita da degli strani individui provenienti da Indastria, città-stato governata dal dittatore Lepka. Conan decide di inseguirli e qui inizia la sua avventura.
La serie diverte, commuove ed emoziona ancora oggi. Impossibile non amare i personaggi di 'Conan', esteticamente semplici ma funzionali e immediatamente riconoscibili nei loro atteggiamenti e nelle loro strane posture: Conan è il classico sempliciotto dalla forza erculea, lo vedremo sollevare massi giganteschi e arrampicarsi nei posti più improbabili utilizzando ogni parte del suo corpo e gli animatori sono stati fenomenali in queste fasi a fargli assumere le espressioni più variegate. Di grande carisma poi tutti i personaggi secondari, come il primitivo Jimsey, che presto diventerà il migliore amico di Conan, o anche il capitano Dyce, esteticamente simile all'ispettore Zenigata di 'Lupin III'.
Le animazioni sono splendide e non risentono del passare del tempo, buone anche le ambientazioni. La storia procede come in un normale romanzo di avventura o un videogioco di ruolo, alterna fasi di "infiltrazione", viaggi in mare e momenti più tranquilli come la sosta a Hyabor.
In 'Conan il ragazzo del Futuro' si avvertono già tutte le tematiche che caratterizzeranno i futuri film dello Studio Ghibli, come il rispetto della natura, il passaggio dei personaggi dall'infanzia all'età adulta, la stupidità degli uomini accecati dal potere.
Ridoppiato dalla Dynit nel 2007, i DVD contengono anche il doppiaggio storico (abbastanza ridicolo) e numerosi extra.
E' una serie imperdibile sia per i vecchi fan che magari non lo ricordano bene, sia in particolare per coloro che non hanno avuto modo di vederlo e amano l'Avventura con la a maiuscola.
Tratto dal romanzo 'The Incredible Tide' di Alexander Key, la serie conta 26 episodi e narra delle avventure di Conan, ragazzino cresciuto su un'isola deserta insieme al nonno. La razza umana è stata quasi del tutto sterminata nel 2008 (!) dalle esplosioni nucleari, Conan non ha mai incontrato altre persone all'infuori del nonno che ha ormai i giorni contati, fino a quando non incontra una naufraga coetanea di nome Lana.
La ragazza rivela che molte altre persone sono sopravvissute alla catastrofe e si sono riunite in un isola nominata Hyabor, dove vorrebbe tornare. Lana però viene rapita da degli strani individui provenienti da Indastria, città-stato governata dal dittatore Lepka. Conan decide di inseguirli e qui inizia la sua avventura.
La serie diverte, commuove ed emoziona ancora oggi. Impossibile non amare i personaggi di 'Conan', esteticamente semplici ma funzionali e immediatamente riconoscibili nei loro atteggiamenti e nelle loro strane posture: Conan è il classico sempliciotto dalla forza erculea, lo vedremo sollevare massi giganteschi e arrampicarsi nei posti più improbabili utilizzando ogni parte del suo corpo e gli animatori sono stati fenomenali in queste fasi a fargli assumere le espressioni più variegate. Di grande carisma poi tutti i personaggi secondari, come il primitivo Jimsey, che presto diventerà il migliore amico di Conan, o anche il capitano Dyce, esteticamente simile all'ispettore Zenigata di 'Lupin III'.
Le animazioni sono splendide e non risentono del passare del tempo, buone anche le ambientazioni. La storia procede come in un normale romanzo di avventura o un videogioco di ruolo, alterna fasi di "infiltrazione", viaggi in mare e momenti più tranquilli come la sosta a Hyabor.
In 'Conan il ragazzo del Futuro' si avvertono già tutte le tematiche che caratterizzeranno i futuri film dello Studio Ghibli, come il rispetto della natura, il passaggio dei personaggi dall'infanzia all'età adulta, la stupidità degli uomini accecati dal potere.
Ridoppiato dalla Dynit nel 2007, i DVD contengono anche il doppiaggio storico (abbastanza ridicolo) e numerosi extra.
E' una serie imperdibile sia per i vecchi fan che magari non lo ricordano bene, sia in particolare per coloro che non hanno avuto modo di vederlo e amano l'Avventura con la a maiuscola.
Cronache del dopobomba*
La serie in 26 episodi del 1978, diretta da Hayao Miyazaki con Keiji Hayakawa e Isao Takahata, è l'adattamento dell'opera letteraria fantasy per ragazzi "The incredible tide" (L'incredibile marea) dello scrittore statunitense Alexander Key.
'Conan' rappresenta un vero e proprio manifesto, una dichiarazione d'intenti in cui gli autori inseriscono già tutti quegli elementi che caratterizzeranno la loro poetica negli anni avvenire, e che diventeranno il marchio di fabbrica dello Studio Ghibli: personaggi delicatamente curati, stile dei disegni sobrio ed elegante, effetti speciali creati "artigianalmente" e, sotto traccia, messaggi morali suggeriti con pacata lucidità.
Nonostante il peso degli anni questo piccolo capolavoro conserva una tale freschezza ed efficacia nel tratto dei disegni e nelle animazioni da far restare a bocca aperta; una volta cominciata l'avventura ci si dimentica di avere davanti un "vecchio cartone" e ci si immerge letteralmente nella storia. Dietro il marcato spirito di avventura che impernia la serie si sviluppano temi e interrogativi etici tutt'altro che obsoleti o banali, trattati con un atteggiamento sottilmente critico: ne scaturiscono una profonda coscienza ecologista e una condanna all'uso scriteriato della scienza quanto mai attuale a oltre trent'anni di distanza.
L'ambientazione post-apocalittica alterna scenari di natura incontaminata e città iper-tecnologiche, quasi a sottolineare il dualismo natura/scienza, fino ad arrivare a quella sintesi ideale (High Arbor) dove l'umanità può finalmente trovare il suo equilibrio nella convivenza pacifica. La trama si dipana in maniera avvincente, non è mai noiosa, e sfrutta al meglio il formato della serie TV e la cadenza delle puntate. Il lungo racconto alterna spunti comici a momenti più toccanti e patetici, e non è mai banale o sopra le righe, mentre il ritmo della narrazione è sempre misurato con sapienza, fra scene d'azione travolgente, frequenti colpi di scena e finali di episodio attentamente studiati. Chi ha avuto la fortuna di vedere Conan in TV, trasmesso in Italia con il boom delle reti commerciali e la grande ondata di anime degli anni '80, ricorderà senz'altro la sensazione di trepidante aspettativa per l'episodio successivo, che si perde inevitabilmente con la visione del DVD.
I personaggi sono dipinti in modo appassionato, alcuni emergono per integrità e statura morale, altri per pathos e nobiltà d'animo, tutti sono trattati con grande sensibilità e carattere.
Non è difficile simpatizzare con i protagonisti, le gesta eroiche non sminuiscono mai la loro grande umanità e le loro personalissime idiosincrasie li portano ancora più vicini al cuore dello spettatore.
Una menzione speciale va alla sigla di chiusura. Pochissimi fotogrammi in loop creano un efficace effetto movimento ad libitum: una piccola grande lezione di animazione classica.
'Conan' è una delle più grandi serie di sempre, fa sognare da generazioni e continuerà a farlo, è avventura allo stato puro, un "incredibile viaggio", un classico meisaku in cui oriente e occidente s'incontrano per creare un'opera dal linguaggio universale di sublime bellezza, adatto a tutte le età.
(*) Il titolo è un doppio omaggio: al romanzo di Plilip K. Dick del 1965 e al successivo fumetto di Bonvi del 1973 (n.d.a)
La serie in 26 episodi del 1978, diretta da Hayao Miyazaki con Keiji Hayakawa e Isao Takahata, è l'adattamento dell'opera letteraria fantasy per ragazzi "The incredible tide" (L'incredibile marea) dello scrittore statunitense Alexander Key.
'Conan' rappresenta un vero e proprio manifesto, una dichiarazione d'intenti in cui gli autori inseriscono già tutti quegli elementi che caratterizzeranno la loro poetica negli anni avvenire, e che diventeranno il marchio di fabbrica dello Studio Ghibli: personaggi delicatamente curati, stile dei disegni sobrio ed elegante, effetti speciali creati "artigianalmente" e, sotto traccia, messaggi morali suggeriti con pacata lucidità.
Nonostante il peso degli anni questo piccolo capolavoro conserva una tale freschezza ed efficacia nel tratto dei disegni e nelle animazioni da far restare a bocca aperta; una volta cominciata l'avventura ci si dimentica di avere davanti un "vecchio cartone" e ci si immerge letteralmente nella storia. Dietro il marcato spirito di avventura che impernia la serie si sviluppano temi e interrogativi etici tutt'altro che obsoleti o banali, trattati con un atteggiamento sottilmente critico: ne scaturiscono una profonda coscienza ecologista e una condanna all'uso scriteriato della scienza quanto mai attuale a oltre trent'anni di distanza.
L'ambientazione post-apocalittica alterna scenari di natura incontaminata e città iper-tecnologiche, quasi a sottolineare il dualismo natura/scienza, fino ad arrivare a quella sintesi ideale (High Arbor) dove l'umanità può finalmente trovare il suo equilibrio nella convivenza pacifica. La trama si dipana in maniera avvincente, non è mai noiosa, e sfrutta al meglio il formato della serie TV e la cadenza delle puntate. Il lungo racconto alterna spunti comici a momenti più toccanti e patetici, e non è mai banale o sopra le righe, mentre il ritmo della narrazione è sempre misurato con sapienza, fra scene d'azione travolgente, frequenti colpi di scena e finali di episodio attentamente studiati. Chi ha avuto la fortuna di vedere Conan in TV, trasmesso in Italia con il boom delle reti commerciali e la grande ondata di anime degli anni '80, ricorderà senz'altro la sensazione di trepidante aspettativa per l'episodio successivo, che si perde inevitabilmente con la visione del DVD.
I personaggi sono dipinti in modo appassionato, alcuni emergono per integrità e statura morale, altri per pathos e nobiltà d'animo, tutti sono trattati con grande sensibilità e carattere.
Non è difficile simpatizzare con i protagonisti, le gesta eroiche non sminuiscono mai la loro grande umanità e le loro personalissime idiosincrasie li portano ancora più vicini al cuore dello spettatore.
Una menzione speciale va alla sigla di chiusura. Pochissimi fotogrammi in loop creano un efficace effetto movimento ad libitum: una piccola grande lezione di animazione classica.
'Conan' è una delle più grandi serie di sempre, fa sognare da generazioni e continuerà a farlo, è avventura allo stato puro, un "incredibile viaggio", un classico meisaku in cui oriente e occidente s'incontrano per creare un'opera dal linguaggio universale di sublime bellezza, adatto a tutte le età.
(*) Il titolo è un doppio omaggio: al romanzo di Plilip K. Dick del 1965 e al successivo fumetto di Bonvi del 1973 (n.d.a)
Correvano i primi anni '80, quando alcune reti televisive private iniziarono a trasmettere "Conan Il Ragazzo del Futuro" (Mirai Shonen Conan). A quei tempi il nome Miyazaki, qui in Italia, non aveva nessun valore. Non bastava nominarlo per riportare alla mente dello spettatore serie come "Lupin III", "Heidi", "Rascal" o film come "Il Gatto con gli Stivali". Le poche informazioni arrivavano con il contagocce e, considerato il target verso il quale questi anime venivano indirizzati, non si sentiva il bisogno di approfondire l'argomento. Ma "Conan" giunse ugualmente nel nostro paese, e per noi giovani di allora niente fu più lo stesso.
L'uscita delle doppio cofanetto in tiratura limitata distribuito dalla Dynit mi ha dato la possibilità di rivivere alcune vecchie emozioni, ma soprattutto di analizzare con occhi più esigenti, vista l'esperienza accumulata negli anni, un'opera di grande valore. "Conan, il ragazzo del futuro" è un anime che non accusa il peso degli anni, e ancora oggi risulta incredibilmente attuale. Presenta una struttura narrativa di prim'ordine, una regia attenta, personaggi ottimamente caratterizzati, una cura per il dettaglio che lascia sbalorditi. E se consideriamo i 30 anni che si lascia alle spalle, non possiamo che lodare un'animazione rivoluzionaria.
"Conan Il Ragazzo del Futuro" è un adattamento del romanzo "The Incredible Tide" di Alexander Key. Racconta una storia ambientata in un era post-atomica, dove la Terra è completamente sommersa dal mare. In questo scenario si muove il nostro eroe, Conan, alla ricerca disperata di una ragazza, Lana, incontrata per la prima volta sulla piccola isola dove viveva con suo nonno. Inizia quindi un viaggio attraverso un mondo in rovina, devastato, che condurrà Conan verso una crescita profonda, alla scoperta di una realtà che per anni gli era stata preclusa.
I temi cari cari a Miyazaki ci sono tutti, il rapporto tra l'uomo e la natura, la sete di potere che spinge lentamente "il futuro" verso una catastrofe inevitabile, l'amicizia e l'amore come armi di una resistenza che cova dentro un desiderio di ribellione. E se forse qualche situazione può peccare, oggi, di una certa ingenuità, l'insieme funziona alla perfezione regalando una storia che non smette di stupire fino alla fine. Essa tratta delle difficoltà di un ragazzo che si ritrova improvvisamente solo, motore di un ingranaggio assai complesso, sostenuto da una straordinaria forza fisica e da un'ingenuità figlia di una privazione che lo ha visto vivere i suoi primi anni di vita al di fuori da ogni contesto. Sarà proprio questa sua innocenza a difenderlo da un mondo che marcisce, dall'avidità che lo attende oltre la linea dell'orizzonte. Conan è un bambino che non è più bambino, il suo amore (verso Lana) assume strane sembianze, mutando, diventando un'entità astratta che raggiunge il suo apice alla fine dell'avventura. La storia presenta un lungo cammino costellato di nuovi incontri, dove ogni gesto, ogni sorriso, ogni piccola sfumatura diventano una scoperta incredibile.
Durante i 26 episodi assisteremo a una serie di eventi dai quali scaturiranno emozioni contrastanti. La potenza del maremoto o il ricordo delle bombe atomiche che incendiavano l'aria sono probabilmente i momenti più intensi di tutta la storia, che restano impressi nella memoria. E mentre cerchiamo di sinterizzare queste immagini, ci ritroviamo sull'isola di Hyarbor, una paradiso ricoperto di verde, un'oasi tranquilla dalla quale non vorremo più andare via. E' come se la storia ci concedesse una tregua, rallentando il ritmo.
"Conan Il Ragazzo del Futuro" è un anime che non invecchia, che riesce a essere ancora oggi molto attuale malgrado siano passati circa 30 anni. Si sente la mano esperta del maestro, si avverte sempre il suo inconfondibile talento nel raccontare storie, ed è proprio questo il perfetto meccanismo che permette a "Conan" di non rimanere mai "indietro" rispetto alle produzioni più recenti. Ha una sua identità precisa, una struttura ben congegnata, un ritmo che incalza fino alla fine, una serie di personaggi che non si dimenticano facilmente. E' un'opera perfetta, uno dei migliori anime di sempre.
L'uscita delle doppio cofanetto in tiratura limitata distribuito dalla Dynit mi ha dato la possibilità di rivivere alcune vecchie emozioni, ma soprattutto di analizzare con occhi più esigenti, vista l'esperienza accumulata negli anni, un'opera di grande valore. "Conan, il ragazzo del futuro" è un anime che non accusa il peso degli anni, e ancora oggi risulta incredibilmente attuale. Presenta una struttura narrativa di prim'ordine, una regia attenta, personaggi ottimamente caratterizzati, una cura per il dettaglio che lascia sbalorditi. E se consideriamo i 30 anni che si lascia alle spalle, non possiamo che lodare un'animazione rivoluzionaria.
"Conan Il Ragazzo del Futuro" è un adattamento del romanzo "The Incredible Tide" di Alexander Key. Racconta una storia ambientata in un era post-atomica, dove la Terra è completamente sommersa dal mare. In questo scenario si muove il nostro eroe, Conan, alla ricerca disperata di una ragazza, Lana, incontrata per la prima volta sulla piccola isola dove viveva con suo nonno. Inizia quindi un viaggio attraverso un mondo in rovina, devastato, che condurrà Conan verso una crescita profonda, alla scoperta di una realtà che per anni gli era stata preclusa.
I temi cari cari a Miyazaki ci sono tutti, il rapporto tra l'uomo e la natura, la sete di potere che spinge lentamente "il futuro" verso una catastrofe inevitabile, l'amicizia e l'amore come armi di una resistenza che cova dentro un desiderio di ribellione. E se forse qualche situazione può peccare, oggi, di una certa ingenuità, l'insieme funziona alla perfezione regalando una storia che non smette di stupire fino alla fine. Essa tratta delle difficoltà di un ragazzo che si ritrova improvvisamente solo, motore di un ingranaggio assai complesso, sostenuto da una straordinaria forza fisica e da un'ingenuità figlia di una privazione che lo ha visto vivere i suoi primi anni di vita al di fuori da ogni contesto. Sarà proprio questa sua innocenza a difenderlo da un mondo che marcisce, dall'avidità che lo attende oltre la linea dell'orizzonte. Conan è un bambino che non è più bambino, il suo amore (verso Lana) assume strane sembianze, mutando, diventando un'entità astratta che raggiunge il suo apice alla fine dell'avventura. La storia presenta un lungo cammino costellato di nuovi incontri, dove ogni gesto, ogni sorriso, ogni piccola sfumatura diventano una scoperta incredibile.
Durante i 26 episodi assisteremo a una serie di eventi dai quali scaturiranno emozioni contrastanti. La potenza del maremoto o il ricordo delle bombe atomiche che incendiavano l'aria sono probabilmente i momenti più intensi di tutta la storia, che restano impressi nella memoria. E mentre cerchiamo di sinterizzare queste immagini, ci ritroviamo sull'isola di Hyarbor, una paradiso ricoperto di verde, un'oasi tranquilla dalla quale non vorremo più andare via. E' come se la storia ci concedesse una tregua, rallentando il ritmo.
"Conan Il Ragazzo del Futuro" è un anime che non invecchia, che riesce a essere ancora oggi molto attuale malgrado siano passati circa 30 anni. Si sente la mano esperta del maestro, si avverte sempre il suo inconfondibile talento nel raccontare storie, ed è proprio questo il perfetto meccanismo che permette a "Conan" di non rimanere mai "indietro" rispetto alle produzioni più recenti. Ha una sua identità precisa, una struttura ben congegnata, un ritmo che incalza fino alla fine, una serie di personaggi che non si dimenticano facilmente. E' un'opera perfetta, uno dei migliori anime di sempre.
"Conan, il ragazzo del futuro" è un piccolo grande capolavoro di Hayao Miyazaki, che qui raggiunge una vetta riscontrabile solo molti anni dopo in "La città incantata" (2001). Intenso, dolce, esilarante, commovente, "Conan, il ragazzo del futuro" è un evergreen che ancora oggi riesce ad attrarre frotte di spettatori, e non solo cultori del genere.
Ha una storia semplice, dopotutto, retta dall'amore e dall'amicizia, che, senza mai cadere nello sdolcinato o nel melenso, narra con pungente realismo la follia e le debolezze dell'animo umano. Guerra, morte e distruzione da un lato, solidarietà, amore e speranza dall'altro sono i vizi e i valori che si troveranno perpetuamente in contrasto in quest'anime.
Intelligente, acuto e stilisticamente ineccepibile, "Conan, il ragazzo del futuro" rappresenta uno dei picchi dell'animazione nipponica degli anni '70 e dell'intera storia dell'animazione mondiale. Storia dai mille spunti, fa riflettere ed emozionare, dando sempre la possibilità allo spettatore di entrare nell'alchimia della storia e di immedesimarsi in uno dei personaggi. Che altro dire: ancora complimenti a Miyazaki e alla sua troupe, che da più di trent'anni non smettono di farmi sognare.
Ha una storia semplice, dopotutto, retta dall'amore e dall'amicizia, che, senza mai cadere nello sdolcinato o nel melenso, narra con pungente realismo la follia e le debolezze dell'animo umano. Guerra, morte e distruzione da un lato, solidarietà, amore e speranza dall'altro sono i vizi e i valori che si troveranno perpetuamente in contrasto in quest'anime.
Intelligente, acuto e stilisticamente ineccepibile, "Conan, il ragazzo del futuro" rappresenta uno dei picchi dell'animazione nipponica degli anni '70 e dell'intera storia dell'animazione mondiale. Storia dai mille spunti, fa riflettere ed emozionare, dando sempre la possibilità allo spettatore di entrare nell'alchimia della storia e di immedesimarsi in uno dei personaggi. Che altro dire: ancora complimenti a Miyazaki e alla sua troupe, che da più di trent'anni non smettono di farmi sognare.
Mirai Shonen Conan, realizzato nel 1978 dal maestro Hayao Miyazaki, è stato trasmesso in Italia per la prima volta nel 1982 ed è conosciuto con il titolo di "Conan il ragazzo del futuro". E' una serie anime di 26 episodi liberamente tratta dal racconto per ragazzi di Alexander Key “The incredible tide“, pubblicato nel 1970 e reperibile anche in Italia (collana dei romanzi della Star Comics).
Incipt
Premessa [in maggior parte rappresentata nella sigla di apertura]: anno 2008, durante la terza guerra mondiale, il mondo venne devastato dalle esplosioni causate dall'impiego di bombe magnetiche che, molto più potenti di qualsiasi arma atomica conosciuta, intaccando la crosta terrestre e spostando l’asse di rotazione del mondo, causarono la frattura dei continenti e il quasi totale inabissamento delle terre emerse. Il pianeta in prevalenza è un immenso turbolento oceano.
Solo pochi sopravvissuti riuscirono fortunosamente a salvarsi dalle gigantesche ondate, rimanendo isolati nei pochi territori emersi. Ricominciando da zero fondarono, nella maggior parte dei casi, delle piccole società autosufficienti riunite in villaggi rurali.
L’unica città rimasta, ancora basata sulla tecnologia, è la dispotica Indastria (Industria nel libro), dove le persone sono divise in caste e la maggior parte della popolazione è sfruttata dai potenti e privilegiati, i cittadini, e ridotta a uno stato di schiavitù.
Conan è un ragazzo nato dopo la catastrofe, unico bambino concepito da due componenti del gruppo di astronauti sopravvissuti alla grande catastrofe e precipitati su di una brulla isola deserta. Tale isola, ribattezzato dai superstiti “Isola Perduta”, altro non è che un l'affioramento della cima di un monte.
La storia è ambientata nel 2028. Conan è cresciuto, ha 12 anni e vive sull’isola perduta con l’ultimo degli astronauti sopravvissuti che chiama nonno, il quale pensa che sulla Terra non siano rimasti altri abitanti oltre a loro due. E' dotato di una forza e di una agilità fuori dal comune, è un abile pescatore e può resistere in immersione molto più a lungo delle altre persone. La vita di Conan è semplice e in intimo contatto con la natura.
Un giorno Conan trova sulla spiaggia Lana, una ragazza svenuta della sua stessa età che è naufragata sull’isola. Soccorsa e curata da Conan - molto incuriosito in quanto non ha mai visto una femmina! - e dal nonno, la ragazza rivela di provenire da un'isola chiamata Hyarbor dove vivono molte altre persone sopravvissute alla catastrofe. Hyarbor è un luogo dove le persone vivono in pace e armonia, anche se la loro comunità è minacciata dalla popolazione di un'altra isola, la lontana ed aggressiva Indastria.
Poi sull’isola arriva un aereo di Indastria, il Falco, che sta cercando Lana e sconvolgerà in pochi minuti la vita di Conan. Ha così inizio una lunga e mirabolante avventura che porterà Conan, alla ricerca di Lana, in un viaggio pieno di nuove amicizie e di lotte per la propria sopravvivenza e per la liberazione dall'oppressione della tirannia di Indastria.
Conan il ragazzo del futuro è stato il primo anime che mi abbia veramente preso. Avevo 9 anni e volevo essere come lui (nemmeno i robottoni Mazinga e Goldrake, con i rispettivi eroi, reggevano il confronto), fare salti incredibili, nuotare e stare in apnea come un pesce, avere le dita dei piedi prensili - riuscendo a metterle nel naso! -, eguagliare il suo coraggio e la sua forza di volontà.
Già la sigla d’apertura è qualcosa di perfetto in quanto oltre a mostrarci l'antefatto, importante dal punto di vista narrativo, ci immerge direttamente nell’atmosfera della storia. E per fortuna noi italiani abbiamo aggiunto la splendida sigla (musica e parole) cantata da Giorgia Lepore.
Questo è un'anime di trent'anni fa che mantiene tuttora, per intero, il proprio fascino. Ha una storia senza tempo che ne fa, a mio giudizio, l'anime per eccellenza degli anni '70.
Questa recensione diventa più intima e personale delle altre in quando riguarda la mia infanzia e i ricordi che sono rimasti scolpiti per anni nella mia memoria, quando non esisteva, o quasi, il videoregistratore e per rivedere il tuo anime preferito o un certo episodio dovevi aspettare che lo ritrasmettessero in tv.
Dopo anni di oblio l'ho rivisto qualche anno fa e come capita a tutti il passare del tempo ha portato un punto di vista diverso, se volete è stato un po' come salire sulla cattedra del professor Keating (sta storia dell'attimo fuggente ogni tanto la tiro fuori) e guardare con un'altra prospettiva il mondo quotidiano che ci circonda.
Questo magnifico anime comprende tutto quello che secondo me una serie dovrebbe insegnare a un bambino: amore, amicizia, rispetto per il prossimo, solidarietà, vivere in armonia con, e non sopra, le persone e con l'ambiente che ci circonda. Per me sono queste le cose semplici e veramente importanti della vita.
L'alternanza dell'allegria e della tristezza, della felicità e del dramma mi fanno paragonare "Conan" a certi grandi film in bianco e nero, dove attori e registi degni di questo nome - dei giganti - rappresentavano in modo incredibile ciò che la vita dà, ciò che la vita toglie, ciò che la vita è.
Quest'anime ha anche un altro grande pregio, può essere adorato da un bambino che s'innamora delle mirabolanti avventure di Conan, e apprezzato, o amato, come dal sottoscritto, dagli adulti che abbiano la volontà, il senso critico e/o lo spirito di osservazione necessari per recepire il messaggio che quest'opera può/vuole trasmettere. Nelle vicende narrate si ritrovano tutti i mali moderni e sempre attuali della nostra società: la smania di potere, l'egoismo, la violenza, l'iniquità sociale, l'oppressione della libertà, lo scempio dell'ambiente, la mancanza di scrupoli.
Ma c'è sempre speranza. Il messaggio di sottofondo è presente in tutta l'opera, un messaggio forte che si dovrebbe sentire più spesso ai nostri giorni. Forse semplice, se non addirittura ingenuo - forse sarebbe meglio dire: spontaneo come il pensiero di un bambino -, non è mai banale. La morale riguarda pertanto la speranza, che va coltivata, ricercata, anche combattendo, tramite il non arrendersi mai se si vuole ottenere quello in cui si crede. Insomma, "Conan" è un anime incredibilmente positivo, molto Miyazakiano, probabilmente old style ma attualissimo, un'opera sempre verde, propedeutica anche a livello pedagogico a mio avviso.
"Conan il ragazzo del futuro" è un anime che ho guardato e continuo a guardare con i miei figli.
Ha un contenuto molto profondo, ma allo stesso tempo comprensibile per un bambino di 7-8 anni. In più aggiungiamo una bella dose di divertimento perché in quest'anime si ride, si ride molto.
Ci sono sequenze indimenticabili: il primo incontro tra Conan e Lana, dove lui la osserva stranito con “addosso” uno squalo che, appena la povera Lana apre gli occhi, spalanca la bocca facendola svenire un’altra volta; il primo incontro tra Conan e quello che diventerà il suo migliore amico ovvero Gimpsy, con la gara a chi è il più forte; i piagnistei del capitano Deis; l'equipaggio del barracuda, etc.
Le ambientazioni ed i paesaggi sono suggestivi e volutamente contrastanti - la verde e lussureggiante Hyarbor vs. la fredda e desolata Indastria dove esiste solo roccia, terra e metallo. Personalmente mi hanno sempre impressionato molto le immagini dei grattacieli in fondo al mare, con i pesci che ci nuotano vicino, e i sotterranei della torre del sole, con tutti quei tunnel e cunicoli bui, per non parlare dello “sprofondare” (scendere) nel nucleo (core). Ogni contrasto è vivido e si può semplificare in natura armoniosa versus fredda opera, tecnica e scienza, dell'uomo.
Beninteso, la tecnologia non è il male assoluto, è la deriva del suo impiego, il fine distorto che gli uomini sbagliati ne fanno che viene condannato dall'autore. Lo sminuire l'uomo togliendogli il ruolo centrale che deve sempre avere conduce a perdere di vista quel concetto di armonia che tanto è caro a Miyazaki.
Parlando invece del lato sentimentale, oltre all'intreccio di affetti personali tra i personaggi, voglio spendere una parola per il rapporto che c’è tra Lana e Conan. Hanno solo 12 anni ma c’è qualcosa di molto tenero nel loro rapporto, un “embrione” di amore e cioè un sentimento puro. Le vicende li portano a separarsi di continuo e tutto quello che fanno è finalizzato a rivedersi. Questa cosa mi toccava a 9 anni e mi intenerisce ancora oggi, a 36.
Una nota per il super cattivo di turno ovvero Lepka, un personaggio tragico. Miyazaky ha sempre tratteggiato così i suoi cattivi, con una punta di pietà. E' talmente ossessionato dal suo desiderio di avere l’energia solare per “nutrire” la sete di dominio e di conquista del mondo da rasentare la follia, finendo anche in una punta di comico.
Infine per quanto riguarda l'aspetto tecnico direi che Conan è il massimo che un'anime poteva essere negli anni '70 sia dal punto di vista delle animazioni (disegni, fondali, colori e l'inconfondibile character design di Miyazaki) sia per quanto concerne le musiche, coinvolgenti e sempre adatte alle situazioni. Alcuni motivi sono veri e propri tormentoni che entrano nella testa e che ci si ritrova a canticchiare o ricordare.
In conclusione mi sento di consigliare a chiunque di guardare questo fantastico anime perché ha veramente un cuore e sa trasmettere emozioni, parlando di amicizia, amore, spirito di sacrificio e delle semplici ma importanti cose quotidiane, donandoci un punto di vista un po' infantile ma puro, utile per comprendere la vera essenza della vita, che deve essere vissuta in armonia.
P.S.
Se alcuni nomi vi sembrano strani o diversi è perché ho usato quelli del doppiaggio storico.
Incipt
Premessa [in maggior parte rappresentata nella sigla di apertura]: anno 2008, durante la terza guerra mondiale, il mondo venne devastato dalle esplosioni causate dall'impiego di bombe magnetiche che, molto più potenti di qualsiasi arma atomica conosciuta, intaccando la crosta terrestre e spostando l’asse di rotazione del mondo, causarono la frattura dei continenti e il quasi totale inabissamento delle terre emerse. Il pianeta in prevalenza è un immenso turbolento oceano.
Solo pochi sopravvissuti riuscirono fortunosamente a salvarsi dalle gigantesche ondate, rimanendo isolati nei pochi territori emersi. Ricominciando da zero fondarono, nella maggior parte dei casi, delle piccole società autosufficienti riunite in villaggi rurali.
L’unica città rimasta, ancora basata sulla tecnologia, è la dispotica Indastria (Industria nel libro), dove le persone sono divise in caste e la maggior parte della popolazione è sfruttata dai potenti e privilegiati, i cittadini, e ridotta a uno stato di schiavitù.
Conan è un ragazzo nato dopo la catastrofe, unico bambino concepito da due componenti del gruppo di astronauti sopravvissuti alla grande catastrofe e precipitati su di una brulla isola deserta. Tale isola, ribattezzato dai superstiti “Isola Perduta”, altro non è che un l'affioramento della cima di un monte.
La storia è ambientata nel 2028. Conan è cresciuto, ha 12 anni e vive sull’isola perduta con l’ultimo degli astronauti sopravvissuti che chiama nonno, il quale pensa che sulla Terra non siano rimasti altri abitanti oltre a loro due. E' dotato di una forza e di una agilità fuori dal comune, è un abile pescatore e può resistere in immersione molto più a lungo delle altre persone. La vita di Conan è semplice e in intimo contatto con la natura.
Un giorno Conan trova sulla spiaggia Lana, una ragazza svenuta della sua stessa età che è naufragata sull’isola. Soccorsa e curata da Conan - molto incuriosito in quanto non ha mai visto una femmina! - e dal nonno, la ragazza rivela di provenire da un'isola chiamata Hyarbor dove vivono molte altre persone sopravvissute alla catastrofe. Hyarbor è un luogo dove le persone vivono in pace e armonia, anche se la loro comunità è minacciata dalla popolazione di un'altra isola, la lontana ed aggressiva Indastria.
Poi sull’isola arriva un aereo di Indastria, il Falco, che sta cercando Lana e sconvolgerà in pochi minuti la vita di Conan. Ha così inizio una lunga e mirabolante avventura che porterà Conan, alla ricerca di Lana, in un viaggio pieno di nuove amicizie e di lotte per la propria sopravvivenza e per la liberazione dall'oppressione della tirannia di Indastria.
Conan il ragazzo del futuro è stato il primo anime che mi abbia veramente preso. Avevo 9 anni e volevo essere come lui (nemmeno i robottoni Mazinga e Goldrake, con i rispettivi eroi, reggevano il confronto), fare salti incredibili, nuotare e stare in apnea come un pesce, avere le dita dei piedi prensili - riuscendo a metterle nel naso! -, eguagliare il suo coraggio e la sua forza di volontà.
Già la sigla d’apertura è qualcosa di perfetto in quanto oltre a mostrarci l'antefatto, importante dal punto di vista narrativo, ci immerge direttamente nell’atmosfera della storia. E per fortuna noi italiani abbiamo aggiunto la splendida sigla (musica e parole) cantata da Giorgia Lepore.
Questo è un'anime di trent'anni fa che mantiene tuttora, per intero, il proprio fascino. Ha una storia senza tempo che ne fa, a mio giudizio, l'anime per eccellenza degli anni '70.
Questa recensione diventa più intima e personale delle altre in quando riguarda la mia infanzia e i ricordi che sono rimasti scolpiti per anni nella mia memoria, quando non esisteva, o quasi, il videoregistratore e per rivedere il tuo anime preferito o un certo episodio dovevi aspettare che lo ritrasmettessero in tv.
Dopo anni di oblio l'ho rivisto qualche anno fa e come capita a tutti il passare del tempo ha portato un punto di vista diverso, se volete è stato un po' come salire sulla cattedra del professor Keating (sta storia dell'attimo fuggente ogni tanto la tiro fuori) e guardare con un'altra prospettiva il mondo quotidiano che ci circonda.
Questo magnifico anime comprende tutto quello che secondo me una serie dovrebbe insegnare a un bambino: amore, amicizia, rispetto per il prossimo, solidarietà, vivere in armonia con, e non sopra, le persone e con l'ambiente che ci circonda. Per me sono queste le cose semplici e veramente importanti della vita.
L'alternanza dell'allegria e della tristezza, della felicità e del dramma mi fanno paragonare "Conan" a certi grandi film in bianco e nero, dove attori e registi degni di questo nome - dei giganti - rappresentavano in modo incredibile ciò che la vita dà, ciò che la vita toglie, ciò che la vita è.
Quest'anime ha anche un altro grande pregio, può essere adorato da un bambino che s'innamora delle mirabolanti avventure di Conan, e apprezzato, o amato, come dal sottoscritto, dagli adulti che abbiano la volontà, il senso critico e/o lo spirito di osservazione necessari per recepire il messaggio che quest'opera può/vuole trasmettere. Nelle vicende narrate si ritrovano tutti i mali moderni e sempre attuali della nostra società: la smania di potere, l'egoismo, la violenza, l'iniquità sociale, l'oppressione della libertà, lo scempio dell'ambiente, la mancanza di scrupoli.
Ma c'è sempre speranza. Il messaggio di sottofondo è presente in tutta l'opera, un messaggio forte che si dovrebbe sentire più spesso ai nostri giorni. Forse semplice, se non addirittura ingenuo - forse sarebbe meglio dire: spontaneo come il pensiero di un bambino -, non è mai banale. La morale riguarda pertanto la speranza, che va coltivata, ricercata, anche combattendo, tramite il non arrendersi mai se si vuole ottenere quello in cui si crede. Insomma, "Conan" è un anime incredibilmente positivo, molto Miyazakiano, probabilmente old style ma attualissimo, un'opera sempre verde, propedeutica anche a livello pedagogico a mio avviso.
"Conan il ragazzo del futuro" è un anime che ho guardato e continuo a guardare con i miei figli.
Ha un contenuto molto profondo, ma allo stesso tempo comprensibile per un bambino di 7-8 anni. In più aggiungiamo una bella dose di divertimento perché in quest'anime si ride, si ride molto.
Ci sono sequenze indimenticabili: il primo incontro tra Conan e Lana, dove lui la osserva stranito con “addosso” uno squalo che, appena la povera Lana apre gli occhi, spalanca la bocca facendola svenire un’altra volta; il primo incontro tra Conan e quello che diventerà il suo migliore amico ovvero Gimpsy, con la gara a chi è il più forte; i piagnistei del capitano Deis; l'equipaggio del barracuda, etc.
Le ambientazioni ed i paesaggi sono suggestivi e volutamente contrastanti - la verde e lussureggiante Hyarbor vs. la fredda e desolata Indastria dove esiste solo roccia, terra e metallo. Personalmente mi hanno sempre impressionato molto le immagini dei grattacieli in fondo al mare, con i pesci che ci nuotano vicino, e i sotterranei della torre del sole, con tutti quei tunnel e cunicoli bui, per non parlare dello “sprofondare” (scendere) nel nucleo (core). Ogni contrasto è vivido e si può semplificare in natura armoniosa versus fredda opera, tecnica e scienza, dell'uomo.
Beninteso, la tecnologia non è il male assoluto, è la deriva del suo impiego, il fine distorto che gli uomini sbagliati ne fanno che viene condannato dall'autore. Lo sminuire l'uomo togliendogli il ruolo centrale che deve sempre avere conduce a perdere di vista quel concetto di armonia che tanto è caro a Miyazaki.
Parlando invece del lato sentimentale, oltre all'intreccio di affetti personali tra i personaggi, voglio spendere una parola per il rapporto che c’è tra Lana e Conan. Hanno solo 12 anni ma c’è qualcosa di molto tenero nel loro rapporto, un “embrione” di amore e cioè un sentimento puro. Le vicende li portano a separarsi di continuo e tutto quello che fanno è finalizzato a rivedersi. Questa cosa mi toccava a 9 anni e mi intenerisce ancora oggi, a 36.
Una nota per il super cattivo di turno ovvero Lepka, un personaggio tragico. Miyazaky ha sempre tratteggiato così i suoi cattivi, con una punta di pietà. E' talmente ossessionato dal suo desiderio di avere l’energia solare per “nutrire” la sete di dominio e di conquista del mondo da rasentare la follia, finendo anche in una punta di comico.
Infine per quanto riguarda l'aspetto tecnico direi che Conan è il massimo che un'anime poteva essere negli anni '70 sia dal punto di vista delle animazioni (disegni, fondali, colori e l'inconfondibile character design di Miyazaki) sia per quanto concerne le musiche, coinvolgenti e sempre adatte alle situazioni. Alcuni motivi sono veri e propri tormentoni che entrano nella testa e che ci si ritrova a canticchiare o ricordare.
In conclusione mi sento di consigliare a chiunque di guardare questo fantastico anime perché ha veramente un cuore e sa trasmettere emozioni, parlando di amicizia, amore, spirito di sacrificio e delle semplici ma importanti cose quotidiane, donandoci un punto di vista un po' infantile ma puro, utile per comprendere la vera essenza della vita, che deve essere vissuta in armonia.
P.S.
Se alcuni nomi vi sembrano strani o diversi è perché ho usato quelli del doppiaggio storico.
Iniziamo dicendo che questa è un'opera del maestro Miyazaki, il quale ha preso spunto dalla novella di Alexander Key, "The Incredible Tide", novella che consiglio caldamente e che inizia con questa dedica: "Ad una persona sconosciuta, di una terra da tempo persa – Perché sicuramente quello che è scritto qui è successo prima. Dipende solo da noi se questo sarà una riflessione o una profezia". Ovviamente il protagonista si chiama Conan.
Tornando a questa serie, Miyazaki sviluppa e approfondisce la bellissima novella da cui ha preso spunto. L'ambientazione della storia è post atomica, i mari coprono quasi la totalità del globo, ma la razza umana è sopravvissuta.
La trama si basa sulle avventure di un ragazzo, Conan, e della sua amica, di cui è innamorato, di nome Lana. La forza di questa storia sta nel farti immergere dentro una favola, che ti coinvolge dalla prima all'ultima puntata, dove il messaggio è quello di far capire che dei ragazzini posso rimediare agli errori degli adulti, proprio perché a loro è dato vedere il mondo ancora con l'innocenza, con la positività e con l'amore che gli adulti hanno ormai perso.
L'anime è un inno a non arrendersi mai, anche quando le situazioni contingenti non permettono di vedere alcuna via d'uscita; e questi ragazzini, Conan, Lana, Gimpsy, sono il simbolo di questa positività, sono loro che influenzano che le azioni e i pensieri degli adulti a cambiare modo di agire e a risollevarsi da situazioni disperate.
Grazie all'innocenza e alla purezza di questa ragazzini alcuni adulti, uomini e donne decidono di cambiare vita e di dedicarsi al bene e non più al male, cambiando anche fazione nella lotta per la sopravvivenza e per la libertà di ciò che è rimasto della razza umana. Altri dopo anni vissuti come schiavi trovano il coraggio e la forza di risollevarsi per ottenere la loro libertà.
ll presente è stato distrutto dagli adulti, il futuro può essere salvato da dei ragazzi che credono fermamente all'amicizia, all'amore e alla giustizia.
Per concludere, non so perché ma la fine dell'ultima puntata mi ha sempre emozionato e dato speranza per il futuro, non dico altro per non fare spoiler. Lo consiglio a tutti.
Tornando a questa serie, Miyazaki sviluppa e approfondisce la bellissima novella da cui ha preso spunto. L'ambientazione della storia è post atomica, i mari coprono quasi la totalità del globo, ma la razza umana è sopravvissuta.
La trama si basa sulle avventure di un ragazzo, Conan, e della sua amica, di cui è innamorato, di nome Lana. La forza di questa storia sta nel farti immergere dentro una favola, che ti coinvolge dalla prima all'ultima puntata, dove il messaggio è quello di far capire che dei ragazzini posso rimediare agli errori degli adulti, proprio perché a loro è dato vedere il mondo ancora con l'innocenza, con la positività e con l'amore che gli adulti hanno ormai perso.
L'anime è un inno a non arrendersi mai, anche quando le situazioni contingenti non permettono di vedere alcuna via d'uscita; e questi ragazzini, Conan, Lana, Gimpsy, sono il simbolo di questa positività, sono loro che influenzano che le azioni e i pensieri degli adulti a cambiare modo di agire e a risollevarsi da situazioni disperate.
Grazie all'innocenza e alla purezza di questa ragazzini alcuni adulti, uomini e donne decidono di cambiare vita e di dedicarsi al bene e non più al male, cambiando anche fazione nella lotta per la sopravvivenza e per la libertà di ciò che è rimasto della razza umana. Altri dopo anni vissuti come schiavi trovano il coraggio e la forza di risollevarsi per ottenere la loro libertà.
ll presente è stato distrutto dagli adulti, il futuro può essere salvato da dei ragazzi che credono fermamente all'amicizia, all'amore e alla giustizia.
Per concludere, non so perché ma la fine dell'ultima puntata mi ha sempre emozionato e dato speranza per il futuro, non dico altro per non fare spoiler. Lo consiglio a tutti.
Questa è una storia bella, fatta di passione, sentimenti e suspance; è ambientata in un futuro quasi possibile e il protagonista è un ragazzo dall'animo puro perché non è stato contagiato dalle tentazioni del mondo moderno. Come spesso è tradizione negli anime, ogni episodio è intervallato da irresistibili gag che i protagonisti sfoderano al momento giusto. Il racconto di questa meravigliosa avventura si discosta poco dal romanzo originale "The incredible tide" da cui è tratto, ma secondo me vale veramente la pena di vederlo e rivederlo.
Io sto finendo di leggere il romanzo a mio figlio di quasi 4 anni e tutti e due la sera non vediamo l'ora di andare a letto per leggerne un pezzettino.
Io sto finendo di leggere il romanzo a mio figlio di quasi 4 anni e tutti e due la sera non vediamo l'ora di andare a letto per leggerne un pezzettino.
Conan è probabilmente la saga d'animazione che più ha avuto successo in un periodo dove in Italia le innumerevoli tv locali trasmettevano dalla mattina alla sera cartoni animati giapponesi. I motivi del successo di Conan sono tanti: prima di tutto una storia finalmente decente, senza mostri o alieni provenienti da altri pianeti, coinvolgente e originale; la regia, la sceneggiatura (entrambe di Miyazaki) e il sonoro sono nettamente di un altro livello rispetto ad altri anime per l'epoca; ma soprattutto la serie vanta un disegno fluido con un tratto sempre nitido e una buona animazione di fondo. Questi sono tutti elementi che hanno portato Conan a essere ricordato per decenni (ho 35 anni e l'ho visto per la prima volta a 7-8 anni) da appassionati di cartoni anni '80. Unica nota dolente, se devo dirla proprio, il doppiaggio di allora: quattro o cinque voci per tutti i personaggi. Ma comunque sia Conan era e rimane di una serie animata di alto livello, specie se paragonata a quelle che trovo delle schifezze di oggi: Simpson, Dragonball, Detective Conan e altri ancora.
Conan è il capolavoro degli anni settanta creato da uno dei maggiori rappresentanti dell'animazione giapponese: Hayao Miyazaki. La serie narra di un futuro dove la terra è stata decimata dalla terza guerra mondiale e ora il pianeta (quel che ne resta) è sotto il controllo della città di Indastria, che governa in maniera incontrastata, e nel corso della serie la vediamo inoltre a conquistare anche dei territori indipendenti dal suo controllo.
Conan è un ragazzino che vive con il nonno e incontra una ragazza di nome Lana, che è perseguitata dagli uomini di Rascal (che governa Indastria) perché suo nonno, il dottor Rao, è in possesso del segreto dell'energia solare, di cui Lepkal vuole impadronirsi.
Questo è l'inizio di un anime d'avventura che mostra un futuro apocalittico in cui quasi tutto il pianeta Terra è immerso dalle acque. I meriti della bellezza di questa serie vanno al modo ben congegnato di Hayao Miyazaki di narrare una storia piena di avventura e di colpi di scena, con bellissimi disegni e una trama ricca di eventi. A questo aggiungo la simpatia dei personaggi: Gimsey e, sopratutto, il capitano Dyce.
Ci sono due doppiaggi in italiano di quest'anime, uno del '82 per la TV e un altro del 2007 per la versione DVD.
Conan è interpretato da Marco Guadagno (1982) e Gabriele Patriarca (2007); Lala da Monica Cadueri (1982) e Eva Padoan (2007); Gimsey (Jimsey) da Massimo Corizza (1982) e Paolo Vivio (2007); il capitano Dyce (Deis) da Enzo Consoli (1982) e Roberto Stocchi (2007) (NB: Dyce di aspetto ricorda moltissimo il famoso ispettore Zenigata dell'anime Lupin III, quindi personalmente, anche per il suo carattere, ce lo vedo benissimo con la voce di Consoli; comunque anche Roberto Stocchi è ottimo, anzi per un po' sono stato convinto che lui fosse Consoli); il dottor Rao da Giovanni Petrucci (1982) e Dario Penne (2007); Repka (Lepka) da Massimo Corizza (1982, la stessa di Gimsey/Jimsey) e Luca Ward (2007); e infine Monsley da Silvana Sodo (1982) e Cinzia De Carolis (2007).
Avendo conosciuto Conan solo di recente con i DVD, non ho avuto il piacere di vedermi il primo doppiaggio, comunque posso dire che il secondo è fatto veramente bene.
Conan è un ragazzino che vive con il nonno e incontra una ragazza di nome Lana, che è perseguitata dagli uomini di Rascal (che governa Indastria) perché suo nonno, il dottor Rao, è in possesso del segreto dell'energia solare, di cui Lepkal vuole impadronirsi.
Questo è l'inizio di un anime d'avventura che mostra un futuro apocalittico in cui quasi tutto il pianeta Terra è immerso dalle acque. I meriti della bellezza di questa serie vanno al modo ben congegnato di Hayao Miyazaki di narrare una storia piena di avventura e di colpi di scena, con bellissimi disegni e una trama ricca di eventi. A questo aggiungo la simpatia dei personaggi: Gimsey e, sopratutto, il capitano Dyce.
Ci sono due doppiaggi in italiano di quest'anime, uno del '82 per la TV e un altro del 2007 per la versione DVD.
Conan è interpretato da Marco Guadagno (1982) e Gabriele Patriarca (2007); Lala da Monica Cadueri (1982) e Eva Padoan (2007); Gimsey (Jimsey) da Massimo Corizza (1982) e Paolo Vivio (2007); il capitano Dyce (Deis) da Enzo Consoli (1982) e Roberto Stocchi (2007) (NB: Dyce di aspetto ricorda moltissimo il famoso ispettore Zenigata dell'anime Lupin III, quindi personalmente, anche per il suo carattere, ce lo vedo benissimo con la voce di Consoli; comunque anche Roberto Stocchi è ottimo, anzi per un po' sono stato convinto che lui fosse Consoli); il dottor Rao da Giovanni Petrucci (1982) e Dario Penne (2007); Repka (Lepka) da Massimo Corizza (1982, la stessa di Gimsey/Jimsey) e Luca Ward (2007); e infine Monsley da Silvana Sodo (1982) e Cinzia De Carolis (2007).
Avendo conosciuto Conan solo di recente con i DVD, non ho avuto il piacere di vedermi il primo doppiaggio, comunque posso dire che il secondo è fatto veramente bene.
Titolo originale: Mirai Shounen Konan
Titolo Italiano: Conan
Tratto dal libro: The Incredible Tide, di Alexander Key
Genere: fantascienza, sentimentale, avventura
Produzione: Nippon Animation, Tokyo
Produttori: Junzō Nakajima, Shigeo Endō
Produttore esecutivo: Kōichi Motohashi
Regia: Hayao Miyazaki e Isao Takahata (episodi 9 e 10)
Personaggi: Hayao Miyazaki
Sceneggiatori: Hayao Miyazaki (ep.1-4, 8, 12, 15-19, 22-26), Keiji Hayakawa (ep. 3, 4, 8, 12, 15), Isao Takahata (ep. 7, 9, 10, 13, 20), Seiji Okuda (ep. 5, 6), Yoshiyuki Tomino (ep. 14, 21), Noboru Ishiguro (ep. 11), Takayoshi Suzuki (ep. 17)
Disegno: Kosei Otsuka, Arte: Nizo Yamamoto
Numero episodi: 26
Durata episodio: 24 minuti senza sigle
Prima trasmissione: sulla NHK dal 4 aprile al 31 ottobre 1978
Esclusività: Doro TV Merchandising, Dynit per i DVD e la home video
Introduzione
Cosa dire di questa pietra miliare dell'animazione che, insieme a pochissimi titoli, come "Huck e Jim", credo sia un ottimo prodotto anche per i bambini delle elementari, i quali possono solo imparare cose buone da anime del genere.
"C'era una volta una città in quell'isola laggiù, c'era una via che passava di là proprio dove vivi tu, c'era allegria, c'era felicità, ma la guerra è una follia..." Queste erano le dolci parole correlate a un velo di tristezza con le quali Giorgia Lepore ci ha deliziati e ci ha fatto crescere.
Conan è un anime all'interno del quale si raccolgono tutte le tematiche che più volte Hayao Miyazaki ha ripreso successivamente con altri anime, ovvero il rispetto dell'ambiente ("Nausicaa" e "Mononoke"), la pazzia dei conflitti delle guerre (Una tomba per le lucciole), la fiducia in noi stessi e negli altri e in ultimo, non perché sia meno importante, fare del bene al prossimo.
L'Italia vede arrivare nei primi anni '80 quest'anime tratto dal libro "The Incredible Tide" di Alexander Key, che soltanto qualche anno dopo vedrà luce in Italia e che ha lanciato lo stesso Myazaki, in Italia ma non solo, anche se personalmente credo che questo sia il suo più grande capolavoro, fatta eccezione per la qualità tecnica delle animazioni, che è in continuo aggiornamento per via del progresso. Ciò nonostante a distanza di 30 anni la serie si difende ancora bene
L'animazione è fresca, spensierata, a volte ingenua, ma profonda. Per questo riesce a catturare l'attenzione sia del pubblico dei più piccoli sia di quello degli adulti; sicuramente questo è il suo punto di forza.
Trama
In un ipotetico mondo nel quale le grandi scoperte tecnologiche hanno sempre un risvolto negativo, questo perché l'ambizione umana non ha limiti né confini a volte, scoppia una terribile guerra, la quale provoca un cataclisma causando uno spostamento traumatico dell'asse terrestre, e i continenti finiranno quasi interamente sommersi dalle acque. Tutto questo grazie a delle bombe elettromagnetiche più potenti di qualsiasi arma atomica che il mondo avesse mai conosciuto, le quali in poche ore hanno distrutto metà della superficie terrestre.
In questo frangente un gruppo di scienziati cerca di sfuggire a tutto questo con un razzo, pensando di poter emigrare nello spazio alla ricerca di un nuovo pianeta, ma un reattore del razzo viene danneggiato facendoli precipitare sull'isola perduta, situata a metà strada da Hyarbor e Idastria, nella quale il nonno di Conan (anche se sembrerebbe non essere il suo nonno biologico, ma non viene mai specificato in maniera chiara) alleva il ragazzo tutto da solo senza riuscire a sapere se ci siano altri superstiti della catastrofe.
Conan, figlio di due dell'equipaggio del razzo, diventerà un po' un Mowgli o o un Tarzan della situazione, con la differenza che sa parlare scrivere ecc., non essendo stato allevato da animali come i personaggi degli esempi citati.
Successivamente scopriremo che altri individui sono sopravvissuti, e a Hyarbor hanno costituito una società basata principalmente sull'agricoltura, mentre ad Indastria tutto è basato sulla tecnologia perduta e lì risiedono uomini che vogliono sfruttare l'energia solare per i propri scopi. Lepka è comandante in capo dell'isola, e dispone di un gruppo di scienziati di grande fama e abilità.
Il dott. Rao, il più preparato in materia di energia solare, scapperà da Indastria perché non vuole collaborare con Lepka, non condividendo i suoi scopi. Pertanto gli verrà data la caccia e a tal proposito cercheranno la preziosa nipote del dott. Rao, Lana, che invece verrà ritrovata sull'isola perduta da Conan e dal nonno.
La ragazza farà subito amicizia con Conan, il quale prenderà come scopo della sua esistenza la protezione di Lana dai suoi rapitori; ma essi dispongono del falco, un mezzo volante, e delle armi, e in un primo momento Conan dovrà arrendersi.
Le difficoltà non saranno poche: nonostante Conan non sia un analfabeta non conosce molte cose all'esterno di quel mondo pacifico al quale era abituato nell'isola perduta, ma alla fine, conquistando con la sue fermezza e forza di volontà coloro che gli stanno intorno, non sarà solo e si batterà con tutte le sue forze per salvare Lana e non permettere a Lepka e ai suoi tirapiedi di fare i propri comodi.
Grazie alla sua notevole forza fisica e alla sua resistenza sott'acqua, tutt'altro che normale, considerando che è cresciuto pescando e cibandosi di ciò che il mare gli offriva, fronteggerà molte avversità rispettando sempre i suoi ideali di giustizia.
Caratteristiche Tecniche
L'anime vanta una sceneggiatura verosimile, i comportamenti e la caratterizzazione dei personaggi sono vincenti, la regia secondo me è qualcosa di favoloso, e le musiche rendono lo spettatore non solo uno che guarda, ma ti sembra di partecipare assiduamente alla visione. Il disegno è carino e ha un tratto tondeggiante ma armonico, i mezzi e le armi sono credibili in quasi la loro totalità, le animazioni degne e per l'epoca fluide e scorrevoli, senza alcuna staticità.
Curiosità
Nella sigla di apertura dell'edizione televisiva italiana, Hayao Miyazaki era stato chiamato Shun Miyazaki, mentre Keiji Hayakawa era chiamato Tetsuzo Hayakawa.
La traduzione in italiano ha portato diversi cambiamenti nei nomi delle città o dei vari personaggi. Per fare un esempio, Hyarbor starebbe per High Harbor, Indastria sarebbe Industria, ecc.
Nel 2008 la Dynit, in occasione della sua edizione in DVD della serie, ha realizzato un nuovo doppiaggio più fedele ai dialoghi originali. Ad esempio, nel vecchio doppiaggio televisivo alcuni nomi erano stati cambiati (il capitano Dyce diventa Deis; Orlo diventa Uro, eccetera); nel secondo doppiaggio, invece, sono stati mantenuti i nomi della versione originale - ciò nonostante io sono legato al doppiaggio originale.
Di seguito sono elencati alcuni cambiamenti presenti nel primo doppiaggio, dovuti anche alla traslitterazione dal giapponese.
Dyce nel libro si chiama Dice; pronuncia nel primo doppiaggio: Deis.
Monsley, nel libro non c'è; nel primo doppiaggio: Mosri.
Zia Meisar nel libro si chiama Mazal, pronuncia: Meizal.
Orlo nel libro si chiama Orlo; nel primo doppiaggio: Uro.
Lana, nel libro: Lanna.
Titolo Italiano: Conan
Tratto dal libro: The Incredible Tide, di Alexander Key
Genere: fantascienza, sentimentale, avventura
Produzione: Nippon Animation, Tokyo
Produttori: Junzō Nakajima, Shigeo Endō
Produttore esecutivo: Kōichi Motohashi
Regia: Hayao Miyazaki e Isao Takahata (episodi 9 e 10)
Personaggi: Hayao Miyazaki
Sceneggiatori: Hayao Miyazaki (ep.1-4, 8, 12, 15-19, 22-26), Keiji Hayakawa (ep. 3, 4, 8, 12, 15), Isao Takahata (ep. 7, 9, 10, 13, 20), Seiji Okuda (ep. 5, 6), Yoshiyuki Tomino (ep. 14, 21), Noboru Ishiguro (ep. 11), Takayoshi Suzuki (ep. 17)
Disegno: Kosei Otsuka, Arte: Nizo Yamamoto
Numero episodi: 26
Durata episodio: 24 minuti senza sigle
Prima trasmissione: sulla NHK dal 4 aprile al 31 ottobre 1978
Esclusività: Doro TV Merchandising, Dynit per i DVD e la home video
Introduzione
Cosa dire di questa pietra miliare dell'animazione che, insieme a pochissimi titoli, come "Huck e Jim", credo sia un ottimo prodotto anche per i bambini delle elementari, i quali possono solo imparare cose buone da anime del genere.
"C'era una volta una città in quell'isola laggiù, c'era una via che passava di là proprio dove vivi tu, c'era allegria, c'era felicità, ma la guerra è una follia..." Queste erano le dolci parole correlate a un velo di tristezza con le quali Giorgia Lepore ci ha deliziati e ci ha fatto crescere.
Conan è un anime all'interno del quale si raccolgono tutte le tematiche che più volte Hayao Miyazaki ha ripreso successivamente con altri anime, ovvero il rispetto dell'ambiente ("Nausicaa" e "Mononoke"), la pazzia dei conflitti delle guerre (Una tomba per le lucciole), la fiducia in noi stessi e negli altri e in ultimo, non perché sia meno importante, fare del bene al prossimo.
L'Italia vede arrivare nei primi anni '80 quest'anime tratto dal libro "The Incredible Tide" di Alexander Key, che soltanto qualche anno dopo vedrà luce in Italia e che ha lanciato lo stesso Myazaki, in Italia ma non solo, anche se personalmente credo che questo sia il suo più grande capolavoro, fatta eccezione per la qualità tecnica delle animazioni, che è in continuo aggiornamento per via del progresso. Ciò nonostante a distanza di 30 anni la serie si difende ancora bene
L'animazione è fresca, spensierata, a volte ingenua, ma profonda. Per questo riesce a catturare l'attenzione sia del pubblico dei più piccoli sia di quello degli adulti; sicuramente questo è il suo punto di forza.
Trama
In un ipotetico mondo nel quale le grandi scoperte tecnologiche hanno sempre un risvolto negativo, questo perché l'ambizione umana non ha limiti né confini a volte, scoppia una terribile guerra, la quale provoca un cataclisma causando uno spostamento traumatico dell'asse terrestre, e i continenti finiranno quasi interamente sommersi dalle acque. Tutto questo grazie a delle bombe elettromagnetiche più potenti di qualsiasi arma atomica che il mondo avesse mai conosciuto, le quali in poche ore hanno distrutto metà della superficie terrestre.
In questo frangente un gruppo di scienziati cerca di sfuggire a tutto questo con un razzo, pensando di poter emigrare nello spazio alla ricerca di un nuovo pianeta, ma un reattore del razzo viene danneggiato facendoli precipitare sull'isola perduta, situata a metà strada da Hyarbor e Idastria, nella quale il nonno di Conan (anche se sembrerebbe non essere il suo nonno biologico, ma non viene mai specificato in maniera chiara) alleva il ragazzo tutto da solo senza riuscire a sapere se ci siano altri superstiti della catastrofe.
Conan, figlio di due dell'equipaggio del razzo, diventerà un po' un Mowgli o o un Tarzan della situazione, con la differenza che sa parlare scrivere ecc., non essendo stato allevato da animali come i personaggi degli esempi citati.
Successivamente scopriremo che altri individui sono sopravvissuti, e a Hyarbor hanno costituito una società basata principalmente sull'agricoltura, mentre ad Indastria tutto è basato sulla tecnologia perduta e lì risiedono uomini che vogliono sfruttare l'energia solare per i propri scopi. Lepka è comandante in capo dell'isola, e dispone di un gruppo di scienziati di grande fama e abilità.
Il dott. Rao, il più preparato in materia di energia solare, scapperà da Indastria perché non vuole collaborare con Lepka, non condividendo i suoi scopi. Pertanto gli verrà data la caccia e a tal proposito cercheranno la preziosa nipote del dott. Rao, Lana, che invece verrà ritrovata sull'isola perduta da Conan e dal nonno.
La ragazza farà subito amicizia con Conan, il quale prenderà come scopo della sua esistenza la protezione di Lana dai suoi rapitori; ma essi dispongono del falco, un mezzo volante, e delle armi, e in un primo momento Conan dovrà arrendersi.
Le difficoltà non saranno poche: nonostante Conan non sia un analfabeta non conosce molte cose all'esterno di quel mondo pacifico al quale era abituato nell'isola perduta, ma alla fine, conquistando con la sue fermezza e forza di volontà coloro che gli stanno intorno, non sarà solo e si batterà con tutte le sue forze per salvare Lana e non permettere a Lepka e ai suoi tirapiedi di fare i propri comodi.
Grazie alla sua notevole forza fisica e alla sua resistenza sott'acqua, tutt'altro che normale, considerando che è cresciuto pescando e cibandosi di ciò che il mare gli offriva, fronteggerà molte avversità rispettando sempre i suoi ideali di giustizia.
Caratteristiche Tecniche
L'anime vanta una sceneggiatura verosimile, i comportamenti e la caratterizzazione dei personaggi sono vincenti, la regia secondo me è qualcosa di favoloso, e le musiche rendono lo spettatore non solo uno che guarda, ma ti sembra di partecipare assiduamente alla visione. Il disegno è carino e ha un tratto tondeggiante ma armonico, i mezzi e le armi sono credibili in quasi la loro totalità, le animazioni degne e per l'epoca fluide e scorrevoli, senza alcuna staticità.
Curiosità
Nella sigla di apertura dell'edizione televisiva italiana, Hayao Miyazaki era stato chiamato Shun Miyazaki, mentre Keiji Hayakawa era chiamato Tetsuzo Hayakawa.
La traduzione in italiano ha portato diversi cambiamenti nei nomi delle città o dei vari personaggi. Per fare un esempio, Hyarbor starebbe per High Harbor, Indastria sarebbe Industria, ecc.
Nel 2008 la Dynit, in occasione della sua edizione in DVD della serie, ha realizzato un nuovo doppiaggio più fedele ai dialoghi originali. Ad esempio, nel vecchio doppiaggio televisivo alcuni nomi erano stati cambiati (il capitano Dyce diventa Deis; Orlo diventa Uro, eccetera); nel secondo doppiaggio, invece, sono stati mantenuti i nomi della versione originale - ciò nonostante io sono legato al doppiaggio originale.
Di seguito sono elencati alcuni cambiamenti presenti nel primo doppiaggio, dovuti anche alla traslitterazione dal giapponese.
Dyce nel libro si chiama Dice; pronuncia nel primo doppiaggio: Deis.
Monsley, nel libro non c'è; nel primo doppiaggio: Mosri.
Zia Meisar nel libro si chiama Mazal, pronuncia: Meizal.
Orlo nel libro si chiama Orlo; nel primo doppiaggio: Uro.
Lana, nel libro: Lanna.
Come già fatto in qualche altra occasione (ad esempio con <i>Kiki's Delivery Service</i> e <i>Nausicaa della Valle del Vento</i>) mi asterrò dal celebrare a occhi chiusi un'opera di un grande regista come Miyazaki, che ammetto, a malincuore, di non ritenere affatto all'altezza delle aspettative, o almeno, delle mie. Parlo ovviamente di <i>Conan, Ragazzo del Futuro</i>. Iniziamo col dire che si tratta probabilmente della prima vera e propria serie animata di successo che deve al Maestro grandissima parte del merito, essendone egli il regista e allo stesso tempo lo sceneggiatore. Tuttavia, la limitata collaborazione di Takahata (lavora solo su due episodi della serie), costituisce, a mio modesto parere, un grandissimo punto debole dell'opera, che non arriva ad appassionare o commuovere ai livelli di serie come <i>Heidi</i> o <i>Marco</i> e via dicendo, nelle quali era ben più saldo il sigillo del regista di Mie. La serie introduce molti degli elementi e delle tematiche che influenzeranno le serie animate future (su tutte, l'ambientazione post-nucleare), e che altresì torneranno a essere materia di studio dei lungometraggi a venire di Miyazaki (rispetto della natura, confronto tra presente e passato, critica della scienza ecc.).
La trama principale è la medesima del romanzo dal quale la serie è tratta, vale a dire <i>The Incredible Tide</i>, dello statunitense Alexander Key. Piuttosto prevedibile e lineare, si assesta comunque su un rango decisamente maestoso per l'epoca. La storia è più o meno divisa in quattro tappe, costituite in gran misura da viaggi, in mare, per la maggior parte, e scontri tra forze del bene (i contadini, molti dei quali propensi a un ritorno alla vecchia società), e del male (personaggi inclini all'appropriazione della scienza, delle industrie e delle macchine a proprio favore). I personaggi in primo piano sono, come di consueto, ragazzini speciali, dotati di grande forza, coraggio e spirito d'iniziativa; peccato che in alcuni momenti si esageri con un eccessivo buonismo, nonché con evitabili sproporzioni, perché a vedere Conan che solleva e lancia macigni o corre su pareti scoscese, o ancora compie follie con la sola forza di un alluce, si può rimanere piuttosto contrariati.
Tecnicamente siamo di fronte a un gran comparto, che non teme avversari tra i suoi contemporanei, e che probabilmente rappresenta l'apice degli anni '70 in quanto ad animazioni. La colonna sonora è sempre incisiva e piacevole. Una lancia va invece scagliata contro l'adattamento italiano del 1982, alquanto orripilante: inaccettabile è la scelta del doppiaggio per oltre metà dei personaggi.
A parte questo, <i>Conan, il ragazzo del futuro</i> figura, a distanza di decenni, tra le serie d'animazione giapponese più amate di sempre da grandi e piccini, ed è giusto così.
La trama principale è la medesima del romanzo dal quale la serie è tratta, vale a dire <i>The Incredible Tide</i>, dello statunitense Alexander Key. Piuttosto prevedibile e lineare, si assesta comunque su un rango decisamente maestoso per l'epoca. La storia è più o meno divisa in quattro tappe, costituite in gran misura da viaggi, in mare, per la maggior parte, e scontri tra forze del bene (i contadini, molti dei quali propensi a un ritorno alla vecchia società), e del male (personaggi inclini all'appropriazione della scienza, delle industrie e delle macchine a proprio favore). I personaggi in primo piano sono, come di consueto, ragazzini speciali, dotati di grande forza, coraggio e spirito d'iniziativa; peccato che in alcuni momenti si esageri con un eccessivo buonismo, nonché con evitabili sproporzioni, perché a vedere Conan che solleva e lancia macigni o corre su pareti scoscese, o ancora compie follie con la sola forza di un alluce, si può rimanere piuttosto contrariati.
Tecnicamente siamo di fronte a un gran comparto, che non teme avversari tra i suoi contemporanei, e che probabilmente rappresenta l'apice degli anni '70 in quanto ad animazioni. La colonna sonora è sempre incisiva e piacevole. Una lancia va invece scagliata contro l'adattamento italiano del 1982, alquanto orripilante: inaccettabile è la scelta del doppiaggio per oltre metà dei personaggi.
A parte questo, <i>Conan, il ragazzo del futuro</i> figura, a distanza di decenni, tra le serie d'animazione giapponese più amate di sempre da grandi e piccini, ed è giusto così.
Pur essendo un anime abbastanza vecchio, e pur appartenendo io alla generazione di fine anni '80, non avevo mai, per un motivo o per un altro, avuto la possibilità di guardare "Conan, il ragazzo del futuro". Ho deciso di rimediare e credo che questo sia un anime che possa andare tranquillamente bene anche ora per le tematiche trattate. A queste fa da sfondo uno scenario post-apocalittico: un mondo devastato dalla guerra in cui la tecnologia ha finito per distruggere tutti i cinque continenti, e le isole sopravvissute si contano sulle dita di una mano. Tra queste c'è quella in cui il protagonista Conan vive con suo nonno a contatto con la natura, che lo ha reso forte e resistente, ed è proprio questo l'aspetto che più mi piace dell'opera di Miyazaki: l'importanza riconosciuta alla natura, sottolineata anche dalle parole del Dottor Rao e dalle capacita' della dolcissima Lana, che riesce a comunicare con gli uccelli.
A proposito di Lana, in pochissimi altri personaggi femminili degli anime ho riscontrato una bontà e una purezza tanto fuori dal comune, così come puro è il legame che lei instaura con Conan, il quale dà tutto per salvarla, creando anche molte scene comiche... Considero Conan il ragazzo con i piedi più forti del mondo, faceva tutto con i piedi, ahahaha.
Nell'anime c'è la presenza del male: Lepka, un cattivo che non si arrende mai e fino all'ultimo sembra che possa spuntarla. Lepka è mitigata però da personaggi spassosissimi quali Gimsey, con la sua fissa per le rane, e il Capitano Dyce, lupo di mare affezionato al suo barracuda che guida quei buffi robot meccanici.
In definitiva "Conan, il ragazzo del futuro" è un opera che consiglio e che considero intramontabile.
A proposito di Lana, in pochissimi altri personaggi femminili degli anime ho riscontrato una bontà e una purezza tanto fuori dal comune, così come puro è il legame che lei instaura con Conan, il quale dà tutto per salvarla, creando anche molte scene comiche... Considero Conan il ragazzo con i piedi più forti del mondo, faceva tutto con i piedi, ahahaha.
Nell'anime c'è la presenza del male: Lepka, un cattivo che non si arrende mai e fino all'ultimo sembra che possa spuntarla. Lepka è mitigata però da personaggi spassosissimi quali Gimsey, con la sua fissa per le rane, e il Capitano Dyce, lupo di mare affezionato al suo barracuda che guida quei buffi robot meccanici.
In definitiva "Conan, il ragazzo del futuro" è un opera che consiglio e che considero intramontabile.
In questa serie di oltre trent'anni fa c'è già molto del Miyazaki che poi ha realizzato i lungometraggi che molti amano. C'è per esempio il tema della guerra ripreso in diversi film, ci sono gli aerei, la critica a un certo tipo di progresso... insomma gran parte degli elementi e della poetica che lo contraddistinguono.
La storia di Conan alla continua ricerca di Lana appassiona, coinvolge. La caparbietà, il cuore puro di Conan commuovono chi vede la serie per la prima volta e chi la riguarda dopo essersene innamorato al suo arrivo in Italia negli anni Ottanta. Per chi appartiene a quella generazione Conan resta l'anime per eccellenza, anzi il cartone animato, come li chiamavamo una volta. Un ricordo indimenticabile che è bello far rivivere acquistando la serie in DVD.
La storia di Conan alla continua ricerca di Lana appassiona, coinvolge. La caparbietà, il cuore puro di Conan commuovono chi vede la serie per la prima volta e chi la riguarda dopo essersene innamorato al suo arrivo in Italia negli anni Ottanta. Per chi appartiene a quella generazione Conan resta l'anime per eccellenza, anzi il cartone animato, come li chiamavamo una volta. Un ricordo indimenticabile che è bello far rivivere acquistando la serie in DVD.
Correva l'anno 1978, il maestro Miyazaki mise alla luce una delle opere animate che molti considerano tra le migliori di sempre e che ancora oggi conquista i cuori di molti appassionati che riescono a capire la grandezza del prodotto: stiamo parlando di Mirai Shounen Conan, da noi conosciuto come Conan, il ragazzo del futuro. Una serie animata di uno spessore tale che metteva a dura prova tutti gli altri prodotti dell'epoca sia dal lato tecnico che da quello della trama. La trama sviluppata in 26 episodi è ambientata in un futuro nel quale, a causa di una terza guerra mondiale, il pianeta ha avuto molti mutamenti significativi, e la popolazione si è ridotta in maniera sostanziale; in questo scenario se vogliamo anche un po' fantascentifico, sono sopravvissute le parti che da sempre regolano il nostro mondo, i "buoni" e i "cattivi", e si daranno battaglia fino al momento in cui una trionferà. I personaggi sono caratterizzati bene (almeno i principali): come in molte opere del maestro i protagonisti sono bambini puri e lottano contro alcuni adulti che raffigurano la malvagità e la sete di potere anche in un mondo che ormai ha poco da offrire. I due principali rappresentano il ritratto della bontà e cercano sempre di aiutare il prossimo anche quando non lo merita; a loro sono affiancate persone di tutti i generi, che, anche se al principio sembrano malvagi, alla fine ci faranno qualche sorpresa; dall'altro lato invece troviamo quelle persone pervase da un senso malvagio che non imparano mai la lezione che si cerca di dare (quindi esempi più che attuali). Secondo il mio parere il punto forte della storia sono le ambientazioni, davvero curate nei minimi dettagli, e che suscitano nello spettatore curiosità e ammirazione, in quanto alcune sono ancora oggi introvabili nelle moderne opere, mentre altre bastano da sole a farci riflettere, anche senza sottofondo musicale e senza dialoghi. I temi che ricorrono sono soprattutto quello del rapporto tra uomini, tra uomo e natura e il tema della guerra.
Dal punto di vista tecnico ci troviamo ad un elevato livello considerando l'anno di produzione: i disegni come detto sono molto ben realizzati, i paesaggi e i mecha sono di gran lunga superiori agli altri prodotti dell'epoca; perdono qualcosa i personaggi, in quanto molti sono troppo simili tra loro e non hanno tratti caratteristici e distintivi, ma la cosa non pesa più di tanto. Per il resto le animazioni sono buone, l'uso dei colori è ottimo e rispecchia le zone dell'anime: da un lato troviamo colori caldi e piacevoli per le zone naturali, mentre dall'altro troviamo colori freddi e paesaggi molto meno particolarreggiati, per quanto riguarda zone non naturali e armi. Infine la colonna sonora è piacevole. La visione è piacevole anche se in alcuni frangenti può risultare pesante agli occhi dei ragazzi abituati agli anime di generazione moderna, tuttavia io consiglio il prodotto a chiunque voglia seguire una bella storia che emoziona in molti frangenti, e la considero d'obbligo per chi si ritiene un appassionato di anime e per chi crede che la vera animazione giapponese sia iniziata negli anni 90.
Dal punto di vista tecnico ci troviamo ad un elevato livello considerando l'anno di produzione: i disegni come detto sono molto ben realizzati, i paesaggi e i mecha sono di gran lunga superiori agli altri prodotti dell'epoca; perdono qualcosa i personaggi, in quanto molti sono troppo simili tra loro e non hanno tratti caratteristici e distintivi, ma la cosa non pesa più di tanto. Per il resto le animazioni sono buone, l'uso dei colori è ottimo e rispecchia le zone dell'anime: da un lato troviamo colori caldi e piacevoli per le zone naturali, mentre dall'altro troviamo colori freddi e paesaggi molto meno particolarreggiati, per quanto riguarda zone non naturali e armi. Infine la colonna sonora è piacevole. La visione è piacevole anche se in alcuni frangenti può risultare pesante agli occhi dei ragazzi abituati agli anime di generazione moderna, tuttavia io consiglio il prodotto a chiunque voglia seguire una bella storia che emoziona in molti frangenti, e la considero d'obbligo per chi si ritiene un appassionato di anime e per chi crede che la vera animazione giapponese sia iniziata negli anni 90.
Credo che Kevin Costner, quando ha realizzato il film Waterworld si sia ispirato proprio a questo grande cartone, visto che la trama del film è molto simile a quella dell'anime.
Un cartone che non ha alcun bisogno di presentazioni, visto che è uno dei migliori lavori realizzati dal maestro Miyazaki.
Un capolavoro per come è stato realizzato, eventi catastrofici a ripetizione nelle varie scene della trama, l'altalenarsi delle emozioni dei protagonisti, in continuo contrasto tra le certezze del passato e le tristi incertezze del futuro, nascondendo molta poesia e senso di speranza pur minima in ciò che sarà.
L'atmosfera di un'era migliore purgata in ogni intento maligno, in una enorme massa d'acqua che purifica il mondo dalle tante guerre succedutisi in nomi di ideali sbagliati, laddove l'umanità ritrova qualche stimolo di gruppo e di cooperazione necessario per poter resistere, esistere e sopravvivere, lontano da ogni desiderio di conquista, ormai naufragato con quell'enorme acqua.
Ma da quegli abissi così profondi entra e riemerge un ragazzo con delle doti spiccate per il nuoto e la resistenza ad ogni tipo di fatica, un ragazzo che fa della sua semplicità la maggior arma più forte di qualsiasi ordigno bellico, un ragazzo a cui sembrano ormai destinate le sorti dell'umanità intera.
Quell'umanità che vuole tornare a guardare con occhi bambini la realtà, quella realtà che è stata loro negata come un cassino con cui si cancella la lavagna della propria esistenza, laddove la procreazione è decimata allo stremo, gli stenti preoccupano ogni giorno, e le generazioni che devono crescere non sorridono spesso ormai da tempo.
Lana e Conan, i due protagonisti sono gli occhi bambini di cui vi parlavo, vedono il mondo che si prepara a rinascere per l'ennesima volta, laddove i fuochi di loschi intenti sono ormai puniti anche loro perchè rimasti da soli contro un'immensità inutile da gestire solo per sete di potere, quel potere che invece è stato conferito ai due giovani, ovvero la rinascita dell'umanità sotto un'unica legge: la speranza.
Anche se i veri motori della serie sono altri, ovvero, il rispetto della natura, la continua barbarie dell'uomo sulla medesima con un monito di ribellione della stessa in un prossimo futuro, la reciprocità degli intenti nel relazionarsi, qualcosa che nella società odierna si tende sempre a dimenticare e a farsi governare sempre più dai mostri elettrodomestici quali proprio il pc.
Quest'opera è forse quella che Miyazaki spiega meglio ciò che ha sempre inteso come "i veri mali del mondo che lo porteranno all'autodistruzione e alla difficile speranza che possa realizzarsi il contrario", a mio modo di vedere questa teoria trova sì delle conferme, ma per quanto riguarda di più il carattere dell'umana specie e il suo modo di porsi il problema.
Nella serie avverto un certo menefreghismo da parte dei personaggi che non sono i protagonisti della trama, e questo gà fa capire da sé molte cose.
Ovvero che l'uomo ha un'arma di distruzione di massa micidiale, ovvero l'ozio unito alla voglia di non intervenire su altri suoi simili che danneggiano, a meno che non ne sia direttamente toccato dalla vicenda, solo allora difende il suo orticello dall'oppressore.
Purtroppo è proprio questo tipo di comportamento l'attacco che a mio avviso l'autore rivolge, la società altolocata e fiera di governare il paese sarà sempre pasce di questo tipo di comportamento proprio per abitudini, sia da una parte che dall'altra non si vogliono perdere, si spertica in "lo vuole il progresso", ma in realtà sono solo istinti bassi ed animaleschi che emergono, in cui la ragione e la natura sono degli ospiti indesiderati.
Da questo punto di vista c'è da fare la maggiore riflessione e l'invito in cui vi raccomando di vedere questo cartone, realizzato assai bene proprio per l'importanza di tali principi che vi ho elencato, da non perdere e sottovalutare minimamente, un prodotto davvero straordinario ormai entrato nella leggenda dell'animazione.
Un cartone che non ha alcun bisogno di presentazioni, visto che è uno dei migliori lavori realizzati dal maestro Miyazaki.
Un capolavoro per come è stato realizzato, eventi catastrofici a ripetizione nelle varie scene della trama, l'altalenarsi delle emozioni dei protagonisti, in continuo contrasto tra le certezze del passato e le tristi incertezze del futuro, nascondendo molta poesia e senso di speranza pur minima in ciò che sarà.
L'atmosfera di un'era migliore purgata in ogni intento maligno, in una enorme massa d'acqua che purifica il mondo dalle tante guerre succedutisi in nomi di ideali sbagliati, laddove l'umanità ritrova qualche stimolo di gruppo e di cooperazione necessario per poter resistere, esistere e sopravvivere, lontano da ogni desiderio di conquista, ormai naufragato con quell'enorme acqua.
Ma da quegli abissi così profondi entra e riemerge un ragazzo con delle doti spiccate per il nuoto e la resistenza ad ogni tipo di fatica, un ragazzo che fa della sua semplicità la maggior arma più forte di qualsiasi ordigno bellico, un ragazzo a cui sembrano ormai destinate le sorti dell'umanità intera.
Quell'umanità che vuole tornare a guardare con occhi bambini la realtà, quella realtà che è stata loro negata come un cassino con cui si cancella la lavagna della propria esistenza, laddove la procreazione è decimata allo stremo, gli stenti preoccupano ogni giorno, e le generazioni che devono crescere non sorridono spesso ormai da tempo.
Lana e Conan, i due protagonisti sono gli occhi bambini di cui vi parlavo, vedono il mondo che si prepara a rinascere per l'ennesima volta, laddove i fuochi di loschi intenti sono ormai puniti anche loro perchè rimasti da soli contro un'immensità inutile da gestire solo per sete di potere, quel potere che invece è stato conferito ai due giovani, ovvero la rinascita dell'umanità sotto un'unica legge: la speranza.
Anche se i veri motori della serie sono altri, ovvero, il rispetto della natura, la continua barbarie dell'uomo sulla medesima con un monito di ribellione della stessa in un prossimo futuro, la reciprocità degli intenti nel relazionarsi, qualcosa che nella società odierna si tende sempre a dimenticare e a farsi governare sempre più dai mostri elettrodomestici quali proprio il pc.
Quest'opera è forse quella che Miyazaki spiega meglio ciò che ha sempre inteso come "i veri mali del mondo che lo porteranno all'autodistruzione e alla difficile speranza che possa realizzarsi il contrario", a mio modo di vedere questa teoria trova sì delle conferme, ma per quanto riguarda di più il carattere dell'umana specie e il suo modo di porsi il problema.
Nella serie avverto un certo menefreghismo da parte dei personaggi che non sono i protagonisti della trama, e questo gà fa capire da sé molte cose.
Ovvero che l'uomo ha un'arma di distruzione di massa micidiale, ovvero l'ozio unito alla voglia di non intervenire su altri suoi simili che danneggiano, a meno che non ne sia direttamente toccato dalla vicenda, solo allora difende il suo orticello dall'oppressore.
Purtroppo è proprio questo tipo di comportamento l'attacco che a mio avviso l'autore rivolge, la società altolocata e fiera di governare il paese sarà sempre pasce di questo tipo di comportamento proprio per abitudini, sia da una parte che dall'altra non si vogliono perdere, si spertica in "lo vuole il progresso", ma in realtà sono solo istinti bassi ed animaleschi che emergono, in cui la ragione e la natura sono degli ospiti indesiderati.
Da questo punto di vista c'è da fare la maggiore riflessione e l'invito in cui vi raccomando di vedere questo cartone, realizzato assai bene proprio per l'importanza di tali principi che vi ho elencato, da non perdere e sottovalutare minimamente, un prodotto davvero straordinario ormai entrato nella leggenda dell'animazione.
Li ho visti tutti gli episodi e sono fra i più bei ricordi della mia infanzia.
Comprende tutto quello che un cartone animato dovrebbe insegnare ad un bambino: amore, amicizia, rispetto per il prossimo e per l'ambiente che ci circonda. E' allegro e tremendamente triste allo stesso tempo: ho ancora davanti agli occhi Indastria che sprofonda. Insomma, è spettacolare come tutto quello che fa Miyazaki. La cosa più bella di questo anime? Che è anche e soprattutto per gli adulti se avessero l'intelligenza e lo spirito di apprezzare il messaggio che vuole trasmettere.
Vuoi una traccia di trama tu che non l'hai ancora visto? La più semplice e molto poco futuristica (più di quanto non si pensi) visto che se andiamo avanti così ci arriviamo davvero: il mondo ha fatto boom! Pochi sopravvissuti e sparsi su quel che rimane della terra emersa. L'isola perduta (quella dove sta Conan il protagonista), Indastria (vi dice niente il nome??) dove stanno i cattivi sfruttatori di uomini e di quello che resta del mondo. In mezzo, Hyarbor, dove sta gente come Conan: che ha saputo riorganizzarsi e cerca di vivere meglio che può. Qui vive Lana (l'altra eroina di questa storia) che rapita dalla gente di Indastria finisce sull'Isola perduta di Conan. Conan avrà il compito di salvare la sua "amica" Lana dalla gente di Indastria che vuole - ancora una volta - sfruttare il mondo o meglio l'energia solare per ... non ho ancora capito per cosa ... visto che hanno già distrutto tutto il possibile. Se volete sognare ancora un po' o i vostri bimbi, questo è quello che fa per voi!
Buon divertimento e meditate gente... meditate...
Comprende tutto quello che un cartone animato dovrebbe insegnare ad un bambino: amore, amicizia, rispetto per il prossimo e per l'ambiente che ci circonda. E' allegro e tremendamente triste allo stesso tempo: ho ancora davanti agli occhi Indastria che sprofonda. Insomma, è spettacolare come tutto quello che fa Miyazaki. La cosa più bella di questo anime? Che è anche e soprattutto per gli adulti se avessero l'intelligenza e lo spirito di apprezzare il messaggio che vuole trasmettere.
Vuoi una traccia di trama tu che non l'hai ancora visto? La più semplice e molto poco futuristica (più di quanto non si pensi) visto che se andiamo avanti così ci arriviamo davvero: il mondo ha fatto boom! Pochi sopravvissuti e sparsi su quel che rimane della terra emersa. L'isola perduta (quella dove sta Conan il protagonista), Indastria (vi dice niente il nome??) dove stanno i cattivi sfruttatori di uomini e di quello che resta del mondo. In mezzo, Hyarbor, dove sta gente come Conan: che ha saputo riorganizzarsi e cerca di vivere meglio che può. Qui vive Lana (l'altra eroina di questa storia) che rapita dalla gente di Indastria finisce sull'Isola perduta di Conan. Conan avrà il compito di salvare la sua "amica" Lana dalla gente di Indastria che vuole - ancora una volta - sfruttare il mondo o meglio l'energia solare per ... non ho ancora capito per cosa ... visto che hanno già distrutto tutto il possibile. Se volete sognare ancora un po' o i vostri bimbi, questo è quello che fa per voi!
Buon divertimento e meditate gente... meditate...
Conan è secondo me una poesia allo stato puro per il più bell'anime mai realizzato! Stupendo, emozionante! Ricordo che non mi perdevo una puntata e ancora oggi lo guardo perchè ho avuto modo di acquistare il cofanetto e devo dire che dopo 30 anni rimane sempre bellissimo e affascinante! E' davvero una pietra miliare del mondo dell'animazione, la trama è coinvolgente sin dai primi episodi e fa molto riflettere anche sul senso della vita soprattutto vedendo il rapporto tra nonno e nipote. Anche i personaggi sono caratterizzati in modo eccellente. Non a caso questa opera esce dalle mani del grande Miyazaki!
Imperdibile!!!
Imperdibile!!!
Un titolo splendido, sia per la storia che per la morale in esso contenuta.
Una vicenda ben equilibrata con momenti di umorismo, che riescono a stemperare ed equilibrare una narrazione dai toni molto seri ed impegnati.
Hayao Myazaki non smentisce mai il suo grandissimo talento, facendo dei capolavori dallo spessore enorme che si basano su scene spesso molto semplici, ma realizzate con una freschezza ed una spontaneità difficili da rintracciare in altre opere dello stesso periodo.
Una vicenda che non è mai fine a se stessa, ma che si ripercuote e rinforza ogni singolo episodio. Qui si ritrovano tutti i mali moderni: la smania dii potere, l'egoismo, la violenza, l'oppressione di ogni forma di libertà. Questa opera è anticipatrice dei nostri tempi e non smetterà mai di affascinarci, grazie ad un bellissimo comparto narrativo ed alle bellissime musiche di sottofondo.
Bellissimo il messaggio di sottofondo presente nell'opera: combattere sempre e non arrendersi mai per quello in cui crediamo; é un messaggio forte, che si dovrebbe sentire più spesso ai nostri giorni.
Grazie maestro Miyazaki per l'impegno e la passione che mettete in ogni vostra opera.
Una vicenda ben equilibrata con momenti di umorismo, che riescono a stemperare ed equilibrare una narrazione dai toni molto seri ed impegnati.
Hayao Myazaki non smentisce mai il suo grandissimo talento, facendo dei capolavori dallo spessore enorme che si basano su scene spesso molto semplici, ma realizzate con una freschezza ed una spontaneità difficili da rintracciare in altre opere dello stesso periodo.
Una vicenda che non è mai fine a se stessa, ma che si ripercuote e rinforza ogni singolo episodio. Qui si ritrovano tutti i mali moderni: la smania dii potere, l'egoismo, la violenza, l'oppressione di ogni forma di libertà. Questa opera è anticipatrice dei nostri tempi e non smetterà mai di affascinarci, grazie ad un bellissimo comparto narrativo ed alle bellissime musiche di sottofondo.
Bellissimo il messaggio di sottofondo presente nell'opera: combattere sempre e non arrendersi mai per quello in cui crediamo; é un messaggio forte, che si dovrebbe sentire più spesso ai nostri giorni.
Grazie maestro Miyazaki per l'impegno e la passione che mettete in ogni vostra opera.
Poetico. Una storia splendida, narrata bene, piena di speranza e di bellezza. Conan ovviamente è un classico, ed è a mio avviso l'opera migliore di Miyazaki. C'è già tutta la sua poetica. La confezione visivamente datata e il budget non ancora faraonico rendono il tutto più genuino e più autentico. Le opere seguenti del Maestro riprenderanno ed affineranno, ma non aggiungeranno nulla a questa serie indimenticabile.
Ricordo la mia infanzia, davanti alla TV a casa di mia nonna in campagna, mentre sulla classica rete regionale andava in onda questo splendido anime. Ricordo che dopo la visione correvo nella campagna a giocare e a ripetere quello che l'anime faceva vedere...
Io l'ho letteralmente adorato. Certo, non è un capolavoro nel vero senso della parola, ma secondo me bisogna essere predisposti per vederlo. Non è un anime che può piacere a tutti: non è immediato anzi, a volte è addirittura lento, però non si riesce a non rimanere affascinati dallo sviluppo della storia, dai personaggi presentati e dagli splendidi disegni. La sigla italiana è storia della musica cartoonesca del nostro bel paese e come tale è parte della nostra memoria. Io consiglio la visione a tutti coloro che amano la natura e l'avventura. Non vi deluderà.
Io l'ho letteralmente adorato. Certo, non è un capolavoro nel vero senso della parola, ma secondo me bisogna essere predisposti per vederlo. Non è un anime che può piacere a tutti: non è immediato anzi, a volte è addirittura lento, però non si riesce a non rimanere affascinati dallo sviluppo della storia, dai personaggi presentati e dagli splendidi disegni. La sigla italiana è storia della musica cartoonesca del nostro bel paese e come tale è parte della nostra memoria. Io consiglio la visione a tutti coloro che amano la natura e l'avventura. Non vi deluderà.
Nessuno mi tocchi questa serie stupenda! Da quando ero bambino ad ora l'ho vista e rivista e ogni volta è più bella. Livello grafico notevole per una serie che ha ben trenta anni. Una saga leggera, divertente con una trama avvincente e molto ben articolata. Onore al maestro Myazaki. Arigato gozai mas.
Commentare, o cercare di spiegare la bellezza di questo cartone, è complicato perché in questi casi bisogna cercare di non cadere nel banale; affermare che Conan, sia solo bello è sminuirlo e bisognerebbe entrare bene in profondità, nel cuore dell'anime per comprenderne il perché.
Lo scoprii in tarda età, avevo già 13/14 anni, ma la storia, la musica di sottofondo, i disegni, mi sono rimasti impressi nella memoria in maniera tale, che anche rivedendolo dopo 5 anni l'ho riconosciuto subito; la trama è particolare, e il maestro Miyazaki, non si sofferma solo sulla parte fiabesca e bambinesca della vicenda; il pianeta è morto, ucciso dalla follia del genere umano e dalle sue macchine di distruzione e solo la nuova generazione potrà riportare la pace riconciliandosi con la natura che ha devastato. Si dovrà ancora combattere un ultima volta per fermare finalmente la smania di potere di coloro che vogliono riportare il mondo sotto il "vecchio regime". I disegni sono impeccabili, e i personaggi sono ben caratterizzati.
Infine, un cartone da vedere e rivedere all'infinito senza mai stancarsi e senza mai dimenticare i valori di cui parla.
Lo scoprii in tarda età, avevo già 13/14 anni, ma la storia, la musica di sottofondo, i disegni, mi sono rimasti impressi nella memoria in maniera tale, che anche rivedendolo dopo 5 anni l'ho riconosciuto subito; la trama è particolare, e il maestro Miyazaki, non si sofferma solo sulla parte fiabesca e bambinesca della vicenda; il pianeta è morto, ucciso dalla follia del genere umano e dalle sue macchine di distruzione e solo la nuova generazione potrà riportare la pace riconciliandosi con la natura che ha devastato. Si dovrà ancora combattere un ultima volta per fermare finalmente la smania di potere di coloro che vogliono riportare il mondo sotto il "vecchio regime". I disegni sono impeccabili, e i personaggi sono ben caratterizzati.
Infine, un cartone da vedere e rivedere all'infinito senza mai stancarsi e senza mai dimenticare i valori di cui parla.
Una grande opera che, al di là dell'aspetto, superficiale, fiabesco, nasconde tematiche piuttosto profonde; la mano di Miyazaki c'è, e si sente.
Il cartone ha una trama abbastanza strutturata, e si svolge in luoghi e situazioni molto differenti, sia geograficamente che culturalmente: è questo carattere che fa assumere complessivamente a questo anime un qualcosa di epico, una vera e propria epopea.
Ci sono momenti di lentezza, è vero, ma tutto è funzionale allo svolgersi della storia; da notare che qui, a differenza di altri lavori del maestro, i ruoli buoni/cattivi sono molto ben definiti, senza troppe sfumature: il cattivo di turno (Lepka), è davvero un personaggio negativo, un amorale senza compromessi. Nulla sembra aver imparato dagli errori del passato (Raho accenna al fatto che Lepka è uno degli ultimi uomini rimasti in vita responsabili del disastro in cui versa la terra), ed è mosso unicamente dalla sete di dominio.
E' chiaro che il pubblico a cui è rivolto il cartone è un pubblico "giovane", ma è presente un secondo livello di lettura, destinato ai più adulti.
In conclusione, Conan è un classico dell'animazione che un appassionato del genere dovrebbe vedere almeno una volta.
Il cartone ha una trama abbastanza strutturata, e si svolge in luoghi e situazioni molto differenti, sia geograficamente che culturalmente: è questo carattere che fa assumere complessivamente a questo anime un qualcosa di epico, una vera e propria epopea.
Ci sono momenti di lentezza, è vero, ma tutto è funzionale allo svolgersi della storia; da notare che qui, a differenza di altri lavori del maestro, i ruoli buoni/cattivi sono molto ben definiti, senza troppe sfumature: il cattivo di turno (Lepka), è davvero un personaggio negativo, un amorale senza compromessi. Nulla sembra aver imparato dagli errori del passato (Raho accenna al fatto che Lepka è uno degli ultimi uomini rimasti in vita responsabili del disastro in cui versa la terra), ed è mosso unicamente dalla sete di dominio.
E' chiaro che il pubblico a cui è rivolto il cartone è un pubblico "giovane", ma è presente un secondo livello di lettura, destinato ai più adulti.
In conclusione, Conan è un classico dell'animazione che un appassionato del genere dovrebbe vedere almeno una volta.
A causa di una terribile guerra mondiale l'ecosistema del pianeta è stato sconvolto, gli oceani hanno ricoperto gran parte delle terre emerse cancellando dalla faccia della terra città e nazioni.
Il giovane Conan, nato all'interno di una piccola comunità di superstiti scampati alla catastrofe, vive con il nonno su una minuscola isola che i due hanno ribattezzato Isola Perduta, senza sapere che altri esseri umani sono sopravvissuti anche se divisi in due comunità contrapposte: Industria e High Arbor.
Un giorno Conan trova sulla spiaggia la piccola Lana, naufragata sull'Isola Perduta nel tentativo di fuggire da Industria. Lana racconta a Conan di Industria governata da un élite dispotica e autoritaria e della felice isola di High Arbor dove gli uomini hanno ricominciato a vivere in pace. Da questo momento nessuno riuscirà più a separare i due ragazzi che noncuranti dei numerosi pericoli, tenteranno di rovesciare il governo di Industria.
Miyazaki è ispiratissimo e regala a tutti gli appassionati una vera e propria perla di animazione. Fortissimo il tema antimilitarista ed ecologista continuamente sottolineato dalla profonde differenze che dividono High Arbor ed Industria. La fiducia nell'umanità presente nella serie è quasi commovente: gli esseri umani riescono a reagire a catastrofi e dittature e addirittura Miyazaki dona a Conan e Lana capacità sovrannaturali, attribuendo alle generazioni successive alla catastrofe un potenziale persino maggiore dei loro predecessori.
Sceneggiatura impeccabile e scorrevole, gli episodi scivolano via senza quasi che lo spettatore se ne accorga grazie alla sorprendente capacità del regista di raccontare senza bisogno di creare attese o suspense.
Riuscitissimi e delineati anche i personaggi, il trio Dyce, Jimsy e Conan all'interno della miniera di Industria e poi nell'aereo gigante è davvero irresistibile e tiene il ritmo su un tono piuttosto comico, seppur senza sfociare nel demenziale. Spettacolari anche le ambientazioni, cupa e Orwelliana Industria, viva e pulsante High Arbor, tanto che sembra quasi di sentire il profumo della meravigliosa campagna disegnata da Miyazaki.
Davvero una serie senza tempo che ancora oggi tiene incollati allo schermo fino all'ultimo episodio senza annoiare.
Il giovane Conan, nato all'interno di una piccola comunità di superstiti scampati alla catastrofe, vive con il nonno su una minuscola isola che i due hanno ribattezzato Isola Perduta, senza sapere che altri esseri umani sono sopravvissuti anche se divisi in due comunità contrapposte: Industria e High Arbor.
Un giorno Conan trova sulla spiaggia la piccola Lana, naufragata sull'Isola Perduta nel tentativo di fuggire da Industria. Lana racconta a Conan di Industria governata da un élite dispotica e autoritaria e della felice isola di High Arbor dove gli uomini hanno ricominciato a vivere in pace. Da questo momento nessuno riuscirà più a separare i due ragazzi che noncuranti dei numerosi pericoli, tenteranno di rovesciare il governo di Industria.
Miyazaki è ispiratissimo e regala a tutti gli appassionati una vera e propria perla di animazione. Fortissimo il tema antimilitarista ed ecologista continuamente sottolineato dalla profonde differenze che dividono High Arbor ed Industria. La fiducia nell'umanità presente nella serie è quasi commovente: gli esseri umani riescono a reagire a catastrofi e dittature e addirittura Miyazaki dona a Conan e Lana capacità sovrannaturali, attribuendo alle generazioni successive alla catastrofe un potenziale persino maggiore dei loro predecessori.
Sceneggiatura impeccabile e scorrevole, gli episodi scivolano via senza quasi che lo spettatore se ne accorga grazie alla sorprendente capacità del regista di raccontare senza bisogno di creare attese o suspense.
Riuscitissimi e delineati anche i personaggi, il trio Dyce, Jimsy e Conan all'interno della miniera di Industria e poi nell'aereo gigante è davvero irresistibile e tiene il ritmo su un tono piuttosto comico, seppur senza sfociare nel demenziale. Spettacolari anche le ambientazioni, cupa e Orwelliana Industria, viva e pulsante High Arbor, tanto che sembra quasi di sentire il profumo della meravigliosa campagna disegnata da Miyazaki.
Davvero una serie senza tempo che ancora oggi tiene incollati allo schermo fino all'ultimo episodio senza annoiare.
Non dò 10 a questo CARTONE ANIMATO; così chiamavo gli anime quando ero piccolo, perchè spero sempre che possa esisterne un altro che possa emozionarmi ancora di più (anche se credo sia impossibile). La storia è fantastica, ha uno spessore che non ha eguali nel mondo delle serie animate TV dell'epoca, ma ancora adesso credo, tant'è vero che ho finito di riguardare ieri tutti e 26 gli episodi, e, a 33 anni suonati mi sono ancora emozionato come 20anni fà.
La differenza rispetto a tutte le serie animate degli anni '80 risiede nel fatto che mentre gli altri anime dell'epoca avevano puntate quasi simili l'una all'altra, cambiava solo il mostro finale da sconfiggere ad ogni episodio ma sostanzialamenteì la minestra era sempre la stessa; in Conan le puntante sono tutte perfettamente concatenate e sequenziali l'una all'altra, in realtà secondo me era stato concepito come un film di 5 ore, che poi è stato spezzettato per esigenze commerciali. Concludo sottolineando lo stupendo messaggio di pace che la serie fornisce. Riguardandolo ora da adulto mi ha fatto pensare che la realtà ci sta portando sempre più verso la tragedia descritta dalla storia (spero di sbagliarmi).
Consiglio la visione di Conan a tutti i potenti del mondo.
La differenza rispetto a tutte le serie animate degli anni '80 risiede nel fatto che mentre gli altri anime dell'epoca avevano puntate quasi simili l'una all'altra, cambiava solo il mostro finale da sconfiggere ad ogni episodio ma sostanzialamenteì la minestra era sempre la stessa; in Conan le puntante sono tutte perfettamente concatenate e sequenziali l'una all'altra, in realtà secondo me era stato concepito come un film di 5 ore, che poi è stato spezzettato per esigenze commerciali. Concludo sottolineando lo stupendo messaggio di pace che la serie fornisce. Riguardandolo ora da adulto mi ha fatto pensare che la realtà ci sta portando sempre più verso la tragedia descritta dalla storia (spero di sbagliarmi).
Consiglio la visione di Conan a tutti i potenti del mondo.
Magari altri autori prendessero appunti da Hayao Myazaki. Premettendo amici che qualunque cosa esca dalle mani di Myazaki è stupenda (parlo di Hayao Myazaki, da non confondersi con il figlio GORO Myazaki che ancora ha parecchio da imparare), Conan è un classico, un must che DEVE essere visto da chiunque ami gli anime. Anche in qs. caso è richiesta una certa maturità, dati i contenuti etici del cartone. Probabilmente i ragazzini di oggi si annoierebbero o lo troverebbero vecchio, date le computer graphics di oggi. Ma qualunque ragazzo di una certa età lo troverà stupendo. L'animazione di Myazaki è come sempre fluida e la caratterizzazione dei personaggi è bellissima, quasi abbiano davvero vita. La storia è ricca di contenuti etici ed è profondamente riflessiva e dolce. Bella la sigla di Giorgia Lepore. Non arriva a 10 solo perchè tecnicamente è effettivamente datato (è uscito nel 1978). Ma meno di 9 non è possibile dargli...
Da vedere senza meno e da possedere.
Da vedere senza meno e da possedere.
Vi dico subito che io non sono un fan dei film di Miyazaki. Li trovo troppo stucchevoli, infarciti di buoni sentimenti, bravi bambini, natura e buonismo in una quantità tale che a fatica riesco a reggerli fino alla fine. Anche i personaggi sono veramente sempre ripetuti, sia per quanto riguarda il carattere che per l'aspetto fisico.
Però Conan ha qualcosa di diverso, sarà perchè è il primo e quindi funge da metro di giudizio per tutti i film successivi. Comunque guardate la data di produzione: 1978, vi sfido a trovare un anime dell'epoca che vi si possa anche lontanamente paragonare (forse Lupin, ma poi basta).
Conan è bellissimo, un anime indirizzato principalmente ai bambini ma che piace a tutti, ha un qualcosa che non si trova più da troppi anni in un cartone animato.
Però Conan ha qualcosa di diverso, sarà perchè è il primo e quindi funge da metro di giudizio per tutti i film successivi. Comunque guardate la data di produzione: 1978, vi sfido a trovare un anime dell'epoca che vi si possa anche lontanamente paragonare (forse Lupin, ma poi basta).
Conan è bellissimo, un anime indirizzato principalmente ai bambini ma che piace a tutti, ha un qualcosa che non si trova più da troppi anni in un cartone animato.
Ciò che molti non hanno capito, è che Conan rappresenta il riaffermarsi della natura su gli errori commessi dell'uomo che cerca di sottomettere la stessa.
Ecco perchè un bambino più o meno selvaggio riesce a sbarazzarsi di soldati adulti con estrema facilità. Infatti, Conan manterrà sempre un fortissimo legame con la natura.
E poi non dimentichiamoci che è un cartone, e certe cose servono anche a rendere i protagonisti più simpatici ed eroici.
La storia è dolcissima ed emozionante, con l’aggiunta di momenti d’estrema simpatia ed ilarità.
Adatto sia per grandi sia per piccoli, si pregia di essere un piccolo capolavoro.
Non può non essere visto.
Ecco perchè un bambino più o meno selvaggio riesce a sbarazzarsi di soldati adulti con estrema facilità. Infatti, Conan manterrà sempre un fortissimo legame con la natura.
E poi non dimentichiamoci che è un cartone, e certe cose servono anche a rendere i protagonisti più simpatici ed eroici.
La storia è dolcissima ed emozionante, con l’aggiunta di momenti d’estrema simpatia ed ilarità.
Adatto sia per grandi sia per piccoli, si pregia di essere un piccolo capolavoro.
Non può non essere visto.
Caposaldo della animazione di quegli anni sorretta da un'ottima trama (che sopperisce ad alcune leggerezze tipiche del regista, lui stesso ha affermato di lavorare a tamburo battente con solo una vaga idea di base). I personaggi sono ottimamente delineati, anche quelli all'apparenza caricaturiali e un'animazione fluida MARCHIO DI FABBRICA DI MIYAZAKI. Molti i momenti "memorabili", citati poi in altri anime, (Nadia in primis) o dallo stesso autore (negli episodi diretti da Miyazaki di Lupin): la corsa parallela e sfrenata per fare un esempio!
Lo consiglio caldamente a chiunque cerchi in un anime avventura vecchio stile e, perchè no, poesia!
Lo consiglio caldamente a chiunque cerchi in un anime avventura vecchio stile e, perchè no, poesia!
Uno dei migliori anime della mia infanzia. Lo vedevo da bambino negli 80. L'ho rivisto recentemente in DVD e non ha perso nulla della magia di allora.
Emozionante, profondo, ricco di scene d azione ma anche in grado di far riflettere lo spettatore su importanti temi come l'ecologia e i pericoli di uno sviluppo tecnologico incontrollato.
Ottima regia, disegni e animazioni all epoca superiori anni luce da ogni altra produzione e ancor oggi capaci da dare la paga a molti anime, nati quasi trent'anni dopo e con ben altre tecnologie a disposizione.
L'amore di Miyazaki per il volo e i veicoli volanti si ritrova in molte scene, nell'accattivante design dei veivoli leggeri come dell immenso "gigante", terribile e maestoso mostro volante di metallo.
un capolavoro senza età. Un monito per tutte le generazioni che verranno. L'ennesima opera d arte di uno dei più grandi artisti del nostro tempo.
Emozionante, profondo, ricco di scene d azione ma anche in grado di far riflettere lo spettatore su importanti temi come l'ecologia e i pericoli di uno sviluppo tecnologico incontrollato.
Ottima regia, disegni e animazioni all epoca superiori anni luce da ogni altra produzione e ancor oggi capaci da dare la paga a molti anime, nati quasi trent'anni dopo e con ben altre tecnologie a disposizione.
L'amore di Miyazaki per il volo e i veicoli volanti si ritrova in molte scene, nell'accattivante design dei veivoli leggeri come dell immenso "gigante", terribile e maestoso mostro volante di metallo.
un capolavoro senza età. Un monito per tutte le generazioni che verranno. L'ennesima opera d arte di uno dei più grandi artisti del nostro tempo.
Viste le ottime recensioni che riceve, immaginavo Conan un capolavoro fatto ad anime ma ammetto di essere rimasto un pò deluso. Indubbiamente vista la sua età è realizzato egregiamente sia come storia di fondo, molto originale e sempre attuale, che come disegni, sicuramente superiori come qualità a molti coetanei. Ma c'è un nonsoche che rende tutto poco credibile; come al solito Miyazaki da grande spazio ai ruoli dei bambini, ma qui ricevono poteri alquanto "particolari", Conan sembra più un superuomo: è agile come una scimmia visto come si arrampica dappertutto, riesce a stare sott'acqua per tantissimo tempo (che neanche Umberto Pellizzari...), ha una forza quasi erculea e riesce con una facilità impressionante a disfarsi dei soldati di indastria come fossero loro i bambini e lui il soldato. Lana riesce a sentire le voci prima del nonno poi anche di conan e alla fine addirittura volare con gli uccelli (col pensiero) per trovare conan. Ripeto la storia è molto bella però forse si è puntato troppo sulla forza del rapporto tra Lana e Conan, è un bel messaggio, ma così è portato quasi al fastidioso.
Lo considererei un anime insufficiente se non fosse che mi ha impressionato per la qualità dei disegni, essendo del 78.
Più che 6 direi 6 e mezzo.
Lo considererei un anime insufficiente se non fosse che mi ha impressionato per la qualità dei disegni, essendo del 78.
Più che 6 direi 6 e mezzo.
Avevo forse ancora dieci anni quando capitò per caso di vedere la prima puntata di questo cartone che poi si è rivelato il mio preferito in assoluto. Anche oggi a quasi trentasei (36!!!) spero di poter rivivere la storia di quel ragazzino e della sua amica Lana (non dimentichiamo Jinxi). Tante sono le scene che mi porto in mente sin d'allora (ancora in casa non avevamo la tv a colori) che mi risulta difficile non fantasticare ancora ogni tanto... chi di noi non ha mai sognato di essere il protagonista di un cartone? Ebbene, lo faccio ancora. Vorrei poter trovare il libro al quale è ispirato, l'unica cosa che mi frena mio malgrado è la mia pigrizia... vai Conan tutto deve ricominciare! (avevo anche registrato la canzone della sigla con quei vecchi mangianastri... ed ora ce l'ho come ringtone nel cellulare!) :-)
Un capolavoro di altri tempi sempre attuale o, forse, sempre più attuale. Poesia e avventura mescolate in una storia godibile ad ogni età, in cui il valore del natura, dell'amicizia e del lavoro (anche minorile) è espresso in ogni episodio. Facile darne il merito a Hayao Miyazaki, ormai osannato e pluripremiato, ma, come si dice, a Cesare quel che è di Cesare.
Enorme!
Enorme!
Un capolavoro. Miyazaki colpisce ancora. La storia di Conan in perenne ricerca della propria Lana non può non appassionare, coinvolgere e a tratti commuovere. Eccezionali i colpi di scena e le evoluzioni psicologiche dei personaggi. Cose che negli Anime di questi tempi non si trovano più. Un anime che chiunque dovrebbe vedere. Il trionfo della innocenza giovanile sulla malvagità e la crudeltà degli adulti e delle guerre. Ancora attuale per le tematiche... stando alla serie la 3a guerra mondiale dovrebbe essere nel 2008... meglio fare attenzione!
Se si considera che ha quasi trent'anni, Conan rappresenta forse il miglior prodottogiunto nel nostro paese (e non solo tecnicamente!). Questo anime incredibile richiama ed approfondisce tutte le tematiche del Maestro Miyazaki: l'innocenza dei bambini contro la futilità delle motivazioni degli adulti, il rapporto con l'ambiente, la tecnologia come soluzione e problema, l'innocenza nei rapporti come unica soluzione, l'oppressione sociale che costringe in ruoli alieni alla vera natura degli individui, ecc. Indimenticabili le sequenze del porto di Indastria nelle nebbie.
L'ho rivista di recente e devo dire che, nonostante gli anni, non ne risente per quanto riguarda i disegni, le animazioni o le musiche. Ci sono personaggi umanissimi e complessi come Deiss e Mosley. Ti fa ridere di cuore e ti emoziona sempre. T'infonde coraggio e gioia e voglia di andare avanti. Non so quante serie riescano a trasmettere credibilmente queste sensazioni. Non so neppure quante si pongano il problema di provarci. Quindi grazie, maestro Miyazaki.
Ad una gente dimenticata di una terra che non c'è più
- perché ciò che è scritto in queste pagine
è sicuramente già accaduto in un lontano passato.
Sta a noi conservarlo come racconto di antiche gesta
o renderlo una profezia.
(Introduzione del libro di Kay, L'incredibile ondata)
Chi è Conan? Sono sicura che molti di voi hanno un ricordo più o meno vago riferito alla propria infanzia, che può essere di certo rispolverato ascoltando - e guardando - prima della lettura dell'articolo, la fantastica sigla che ha fatto compagnia a molti di noi.
Poco prima del 2000 un gruppo di scienziati era riuscito a carpire i segreti dell'energia solare.
Questa scoperta portò gli scienziati alla costruzione di una superbomba magnetica che, usata durante la guerra del 2008, causò la scomparsa dei continenti, sprofondati in mare - da qui la grande ondata -, e la morte di cinque miliardi di persone.
Annalisa Cameli - 14.02.2006
Animazione - Mirai Shonen Conan - il capolavoro dell'animazione targato Japan
[ Edita | Cancella ]
Pagine: 1/3
Ad una gente dimenticata di una terra che non c'è più
- perché ciò che è scritto in queste pagine
è sicuramente già accaduto in un lontano passato.
Sta a noi conservarlo come racconto di antiche gesta
o renderlo una profezia.
(Introduzione del libro di Kay, L'incredibile ondata)
Chi è Conan? Sono sicura che molti di voi hanno un ricordo più o meno vago riferito alla propria infanzia, che può essere di certo rispolverato ascoltando - e guardando - prima della lettura dell'articolo, la fantastica sigla che ha fatto compagnia a molti di noi.
Mirai Shonen Conan - Conan il ragazzo del futuro
Sigla in Dvx peso 4,13 MG - 2,34 min
(versione leggera dal sito www.lukaweb.it)
Poco prima del 2000 un gruppo di scienziati era riuscito a carpire i segreti dell'energia solare.
Questa scoperta portò gli scienziati alla costruzione di una superbomba magnetica che, usata durante la guerra del 2008, causò la scomparsa dei continenti, sprofondati in mare - da qui la grande ondata -, e la morte di cinque miliardi di persone.
Gli scienziati, prevedendo la catastrofe, avevano costruito precedentemente Indastria, una struttura composta da tre torri gemelle, sotto alla quale era stato ricavato un mondo artificiale capace di contenere cinquemila persone: il Blocco Core. Mille di queste persone riuscirono a risalire in superficie. Inizia qui, pressappoco, la storia vera e propria. Nella serie tv italiana si ha un breve resoconto della guerra durante la sigla, che altro non è se non un assemblaggio di alcuni spezzoni delle puntate vere e proprie. La sigla originale era, invece, stata creata a parte, con immagini inedite che nelle puntate non verranno mai viste.
Eravamo a Indastria, luogo sopravvissuto, ma decisamente gerarchizzato, basato cioè su divisioni in classi in cui le persone considerate inutili venivano relegate al sottosuolo.
Quello che non sapevano gli scienziati di Indastria - retta da un comitato di scienziati (tra i quali il dottor Rao, massimo esperto di energia solare) e amministrata dal direttore Lepka - era che non erano i soli ad essersi salvati: accadde infatti che un razzo con un gruppo di civili - intenzionato a lasciare la Terra, prossima alla distruzione, per colonizzare altri pianeti - viene danneggiato e invece di uscire dall'atmosfera, ripiomba sulla Terra, più precisamente su un pezzo di terra rocciosa che diventerà L'Isola Perduta. Fra questi civili c'era anche il nonno (vero o putativo non si sa) di Conan, che, insieme al ragazzo, fu l'ultimo di quel gruppo a sopravvivere.
Spinta dalle mire totalitarie di Lepka, Indastria assume un atteggiamento dispotico nei confronti delle isole che erano state mano a mano colonizzate, dalle quali ricava materie prime e risorse. Il vero obiettivo del direttore è la conquista assoluta e, per raggiungerlo, asseconda il tentativo del Comitato di usare le tre torri per convertire energia solare, da destinare principalmente alla produzione di viveri sintetici. Intuita la vera intenzione di Lepka - quella di utilizzare ancora una volta l'energia per scopi bellici - il dottor Rao, uno dei pochi che ha le conoscenze scientifiche giuste per lo sfruttamento delle torri, fugge da Indastria rifugiandosi a Hyarbor, dove vive sua nipote Lana.
Geograficamente potremmo mettere Hyarbor e Indastria agli opposti e L'isola Perduta fra le due.
L'ambiente è ostile, il cielo è grigio, bruciato, la rabbia pervade gli uomini. In questa ambientazione riescono a sopravvivere soltanto due tipi di società: c'è chi intende salvare la vecchia tecnologia pre-bellica, cercando di restaurare le antiche nazioni - Lepka -, e c'è invece chi, come un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze, si ritrova a ricostruire una società pre-industriale, non più succube delle "diavolerie tecnologiche".
Compare così la figura di Conan, un ragazzo vissuto cinque anni isolato senza sapere se qualcun altro oltre lui fosse sopravvissuto all'olocausto nucleare. Conan comincia a guadagnare la stima delle persone che hanno scelto di vivere in un mondo non tecnologico, fino a diventare il loro capo e condottiero.
"Mirai Shonen Conan" - Conan ragazzo del futuro - rappresenta un magnifico esempio di animazione costruita per durare nel tempo e resistere alle generazioni; anche se scritto negli anni Settanta, i suoi temi sono decisamente attuali anche nel nostro presente: la tecnologia, la guerra, la voglia di continuare a vivere e a combattere per la pace fra gli uomini.
L'animazione è fresca, spensierata, a volte ingenua, ma profonda. Per questo riesce a catturare l'attenzione sia del pubblico dei più piccoli, che di quello degli adulti.
L'animazione di questa serie di cartoni animati è stata tratta dal romanzo dello scrittore Alexander Kay, intitolato The Incredible tide (L'incredibile ondata) del 1970.
Tradotto in giapponese - Nokosareta Hitobito (Gli uomini risparmiati) - nel 1978 il romanzo di Kay è stato traslato sullo schermo, in forma di animazione, da Hayao Miyazaki - alla sua prima esperienza come regista - che, avendo letto il romanzo di Kay, decise di stravolgerlo giudicandolo troppo serio per il target di riferimento imposto dalla NHK. Venne così modificato per renderlo più un fumetto di animazione, spostando la narrazione avanti di venti anni. Fortunatamente la NHK, pur desiderando realizzare un opera di azione, aveva l'obiettivo di realizzare un nuovo tipo di serie, che si discostasse da quelle robotiche in voga in quel periodo.
La Nippon Animation, a cui fu assegnato il compito di realizzare l'intera serie, aveva già al proprio attivo diversi successi come Heidi (Alps no shojo Heidi) e alcune delle puntate più belle del primo Lupin III (quelle in cui Lupin passa dalla Mercedes alla Fiat 500).
Da notare, comunque, che le aspettative della NHK (la tv nazionale giapponese) furono, almeno alla prima visione del cartone animato, amaramente disattese: infatti Conan, in termini di audience, raccolse uno scarso seguito, che non superò in media il 10% di share. Il successo vero e proprio, tale da far considerare Conan un vero e proprio capolavoro dell'animazione, coincise con l'apice del successo del suo regista Hayao Miyazaki, in seguito all'uscita del più bel lungometraggio di Lupin III, Il Castello di Cagliostro (Rupan III, Carigosutoro no shiro).
Conan è senz'altro una delle serie di cartoni animati più trasmesse, ma soprattutto seguite e amate in Italia. Importata e diffusa a cura della Doro verso la fine degli anni Settanta, passò su alcuni dei network private: sul circuito EuroTV, che poi divenne ODEON, senza mai approdare in Rai; venne successivamente rivenduta a diverse piccole reti locali.
Dopo anni di assenza, è ricomparsa nell'estate 1996 sul circuito di Italia 7 (probabilmente come risposta alla programmazione della seconda versione); nella primavera 1997 è stata anche trasmessa sul circuito JTV (ex Junior TV).
La seconda versione italiana della serie è stata prodotta da Cecchi Gori, impegnato a trovare programmi per le sue nuove reti TMC e Videomusic/TMC2. La differenza sostanziale apportata è la sigla, non più quella da noi precedentemente amata e cantata da Giorgia Lepore - che ricordiamo ha cantato anche Le Avventure dell'ape Magà, Mimì e la nazionale della pallavolo, Peline story, Ryu il ragazzo delle caverne e che, per entare nel timbro della voce, è la doppiatrice di Brenda in Beverly Hills 90210, Nabiki in Ranma ½, Chobin, L'imperatrice in La Storia Infinita - , ma cantata da A. Galbiati.
Nota: Cecchi Gori ha fatto rinnovare le sigle di quasi tutte le vecchie serie che ha trasmesso, anche se per fortuna ha risparmiato l'Uomo Tigre e Galaxy Express 999....
Oltre al cambio di sigla, a partire dalla seconda trasmissione (TMC nel 1995 e Videomusic nel 1998) sono stati eliminati i vecchi titoli, sostituiti con sovraimpressioni sulla schermata finale della sigla, tagliando spesso i secondi iniziali della puntata.
Altra chicca che non è stata mantenuta nella versione italiana è la Slot Machine, una trovata degli animatori in risposta alle esigenze delle reti televisive private; c'era infatti la necessità di interrompere le trasmissioni a causa degli spazi pubblicitari: l'esigenza era quella di poter inserire nel corso delle puntate degli elementi che, se tagliati, non avrebbero compromesso la narrazione della serie. Gli elementi in questione sono due: il prologo, che nella prima versione italiana è stato trasposto nella sigla iniziale, e appunto la Slot Machine, inserita durante le puntate.
Sprovvista di volgarità espressive, priva di qualsiasi forma di violenza gratuita, impregnata di un continuo richiamo alla natura e alla forza dei sentimenti; un'opera capace di evocare atmosfere affascinanti e d'infondere una sensazione di libertà senza tempo e senza confini, che ancor oggi, dopo vent'anni, mantiene il suo fascino originario.
Conan non vide la torreggiante massa d´acqua schiantarsi lungo il promontorio,
affondando il porto in una rabbiosa inondazione.
Sentì però il potente tuono e la terra tremare per quello scoppio,
dopodichè il mondo fu nascosto dallo spray generato dall´onda,
che piroettando gli si faceva contro, colpendolo e spostando i suoi piedi sotto di lui.
In qualche modo riuscì a non perdere il suo carico e ad attaccarsi a un albero con un braccio.
In pochi secondi l´onda che prima saliva il pendio lo stava facendo cadere con lo stesso impeto.
In ginocchio tentò di sollevare Orlo e di riemergere, ma questa volta la sua forza fallì.
Ma da tutto intorno, rapide, arrivavano mani per aiutarli.
(Righe finali dal libro di Kay, L'incredibile ondata)
Scheda tecnica
Titolo originale: Mirai Shounen Konan
Titolo Italiano: Conan
Tratto dal libro: The Incredible Tide di Alexander Key
Produzione: Nippon Animation, Tokyo
Regia: Hayao Miyazaki e Isao Takahata (episodi 9 e 10)
Personaggi: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Koji Yoshikawa, Teruaky Nakano, Tessu Muramomo
Disegno: Kosei Otsuka, Arte: Nizo Yamamoto
Numero episodi: 26
Durata episodio: 24 minuti senza sigle
Prima trasmissione: sulla NHK dal 4 aprile al 31 ottobre 1978
Esclusività: Doro TV Merchandising
"The incredibile tide - L'incredibile ondata" di Alexander Kay è stato tradotto e pubblicato in Italia qualche anno fa dalla casa editrice Kappa Edizioni. Circa 9 euro.
- perché ciò che è scritto in queste pagine
è sicuramente già accaduto in un lontano passato.
Sta a noi conservarlo come racconto di antiche gesta
o renderlo una profezia.
(Introduzione del libro di Kay, L'incredibile ondata)
Chi è Conan? Sono sicura che molti di voi hanno un ricordo più o meno vago riferito alla propria infanzia, che può essere di certo rispolverato ascoltando - e guardando - prima della lettura dell'articolo, la fantastica sigla che ha fatto compagnia a molti di noi.
Poco prima del 2000 un gruppo di scienziati era riuscito a carpire i segreti dell'energia solare.
Questa scoperta portò gli scienziati alla costruzione di una superbomba magnetica che, usata durante la guerra del 2008, causò la scomparsa dei continenti, sprofondati in mare - da qui la grande ondata -, e la morte di cinque miliardi di persone.
Annalisa Cameli - 14.02.2006
Animazione - Mirai Shonen Conan - il capolavoro dell'animazione targato Japan
[ Edita | Cancella ]
Pagine: 1/3
Ad una gente dimenticata di una terra che non c'è più
- perché ciò che è scritto in queste pagine
è sicuramente già accaduto in un lontano passato.
Sta a noi conservarlo come racconto di antiche gesta
o renderlo una profezia.
(Introduzione del libro di Kay, L'incredibile ondata)
Chi è Conan? Sono sicura che molti di voi hanno un ricordo più o meno vago riferito alla propria infanzia, che può essere di certo rispolverato ascoltando - e guardando - prima della lettura dell'articolo, la fantastica sigla che ha fatto compagnia a molti di noi.
Mirai Shonen Conan - Conan il ragazzo del futuro
Sigla in Dvx peso 4,13 MG - 2,34 min
(versione leggera dal sito www.lukaweb.it)
Poco prima del 2000 un gruppo di scienziati era riuscito a carpire i segreti dell'energia solare.
Questa scoperta portò gli scienziati alla costruzione di una superbomba magnetica che, usata durante la guerra del 2008, causò la scomparsa dei continenti, sprofondati in mare - da qui la grande ondata -, e la morte di cinque miliardi di persone.
Gli scienziati, prevedendo la catastrofe, avevano costruito precedentemente Indastria, una struttura composta da tre torri gemelle, sotto alla quale era stato ricavato un mondo artificiale capace di contenere cinquemila persone: il Blocco Core. Mille di queste persone riuscirono a risalire in superficie. Inizia qui, pressappoco, la storia vera e propria. Nella serie tv italiana si ha un breve resoconto della guerra durante la sigla, che altro non è se non un assemblaggio di alcuni spezzoni delle puntate vere e proprie. La sigla originale era, invece, stata creata a parte, con immagini inedite che nelle puntate non verranno mai viste.
Eravamo a Indastria, luogo sopravvissuto, ma decisamente gerarchizzato, basato cioè su divisioni in classi in cui le persone considerate inutili venivano relegate al sottosuolo.
Quello che non sapevano gli scienziati di Indastria - retta da un comitato di scienziati (tra i quali il dottor Rao, massimo esperto di energia solare) e amministrata dal direttore Lepka - era che non erano i soli ad essersi salvati: accadde infatti che un razzo con un gruppo di civili - intenzionato a lasciare la Terra, prossima alla distruzione, per colonizzare altri pianeti - viene danneggiato e invece di uscire dall'atmosfera, ripiomba sulla Terra, più precisamente su un pezzo di terra rocciosa che diventerà L'Isola Perduta. Fra questi civili c'era anche il nonno (vero o putativo non si sa) di Conan, che, insieme al ragazzo, fu l'ultimo di quel gruppo a sopravvivere.
Spinta dalle mire totalitarie di Lepka, Indastria assume un atteggiamento dispotico nei confronti delle isole che erano state mano a mano colonizzate, dalle quali ricava materie prime e risorse. Il vero obiettivo del direttore è la conquista assoluta e, per raggiungerlo, asseconda il tentativo del Comitato di usare le tre torri per convertire energia solare, da destinare principalmente alla produzione di viveri sintetici. Intuita la vera intenzione di Lepka - quella di utilizzare ancora una volta l'energia per scopi bellici - il dottor Rao, uno dei pochi che ha le conoscenze scientifiche giuste per lo sfruttamento delle torri, fugge da Indastria rifugiandosi a Hyarbor, dove vive sua nipote Lana.
Geograficamente potremmo mettere Hyarbor e Indastria agli opposti e L'isola Perduta fra le due.
L'ambiente è ostile, il cielo è grigio, bruciato, la rabbia pervade gli uomini. In questa ambientazione riescono a sopravvivere soltanto due tipi di società: c'è chi intende salvare la vecchia tecnologia pre-bellica, cercando di restaurare le antiche nazioni - Lepka -, e c'è invece chi, come un nutrito gruppo di ragazzi e ragazze, si ritrova a ricostruire una società pre-industriale, non più succube delle "diavolerie tecnologiche".
Compare così la figura di Conan, un ragazzo vissuto cinque anni isolato senza sapere se qualcun altro oltre lui fosse sopravvissuto all'olocausto nucleare. Conan comincia a guadagnare la stima delle persone che hanno scelto di vivere in un mondo non tecnologico, fino a diventare il loro capo e condottiero.
"Mirai Shonen Conan" - Conan ragazzo del futuro - rappresenta un magnifico esempio di animazione costruita per durare nel tempo e resistere alle generazioni; anche se scritto negli anni Settanta, i suoi temi sono decisamente attuali anche nel nostro presente: la tecnologia, la guerra, la voglia di continuare a vivere e a combattere per la pace fra gli uomini.
L'animazione è fresca, spensierata, a volte ingenua, ma profonda. Per questo riesce a catturare l'attenzione sia del pubblico dei più piccoli, che di quello degli adulti.
L'animazione di questa serie di cartoni animati è stata tratta dal romanzo dello scrittore Alexander Kay, intitolato The Incredible tide (L'incredibile ondata) del 1970.
Tradotto in giapponese - Nokosareta Hitobito (Gli uomini risparmiati) - nel 1978 il romanzo di Kay è stato traslato sullo schermo, in forma di animazione, da Hayao Miyazaki - alla sua prima esperienza come regista - che, avendo letto il romanzo di Kay, decise di stravolgerlo giudicandolo troppo serio per il target di riferimento imposto dalla NHK. Venne così modificato per renderlo più un fumetto di animazione, spostando la narrazione avanti di venti anni. Fortunatamente la NHK, pur desiderando realizzare un opera di azione, aveva l'obiettivo di realizzare un nuovo tipo di serie, che si discostasse da quelle robotiche in voga in quel periodo.
La Nippon Animation, a cui fu assegnato il compito di realizzare l'intera serie, aveva già al proprio attivo diversi successi come Heidi (Alps no shojo Heidi) e alcune delle puntate più belle del primo Lupin III (quelle in cui Lupin passa dalla Mercedes alla Fiat 500).
Da notare, comunque, che le aspettative della NHK (la tv nazionale giapponese) furono, almeno alla prima visione del cartone animato, amaramente disattese: infatti Conan, in termini di audience, raccolse uno scarso seguito, che non superò in media il 10% di share. Il successo vero e proprio, tale da far considerare Conan un vero e proprio capolavoro dell'animazione, coincise con l'apice del successo del suo regista Hayao Miyazaki, in seguito all'uscita del più bel lungometraggio di Lupin III, Il Castello di Cagliostro (Rupan III, Carigosutoro no shiro).
Conan è senz'altro una delle serie di cartoni animati più trasmesse, ma soprattutto seguite e amate in Italia. Importata e diffusa a cura della Doro verso la fine degli anni Settanta, passò su alcuni dei network private: sul circuito EuroTV, che poi divenne ODEON, senza mai approdare in Rai; venne successivamente rivenduta a diverse piccole reti locali.
Dopo anni di assenza, è ricomparsa nell'estate 1996 sul circuito di Italia 7 (probabilmente come risposta alla programmazione della seconda versione); nella primavera 1997 è stata anche trasmessa sul circuito JTV (ex Junior TV).
La seconda versione italiana della serie è stata prodotta da Cecchi Gori, impegnato a trovare programmi per le sue nuove reti TMC e Videomusic/TMC2. La differenza sostanziale apportata è la sigla, non più quella da noi precedentemente amata e cantata da Giorgia Lepore - che ricordiamo ha cantato anche Le Avventure dell'ape Magà, Mimì e la nazionale della pallavolo, Peline story, Ryu il ragazzo delle caverne e che, per entare nel timbro della voce, è la doppiatrice di Brenda in Beverly Hills 90210, Nabiki in Ranma ½, Chobin, L'imperatrice in La Storia Infinita - , ma cantata da A. Galbiati.
Nota: Cecchi Gori ha fatto rinnovare le sigle di quasi tutte le vecchie serie che ha trasmesso, anche se per fortuna ha risparmiato l'Uomo Tigre e Galaxy Express 999....
Oltre al cambio di sigla, a partire dalla seconda trasmissione (TMC nel 1995 e Videomusic nel 1998) sono stati eliminati i vecchi titoli, sostituiti con sovraimpressioni sulla schermata finale della sigla, tagliando spesso i secondi iniziali della puntata.
Altra chicca che non è stata mantenuta nella versione italiana è la Slot Machine, una trovata degli animatori in risposta alle esigenze delle reti televisive private; c'era infatti la necessità di interrompere le trasmissioni a causa degli spazi pubblicitari: l'esigenza era quella di poter inserire nel corso delle puntate degli elementi che, se tagliati, non avrebbero compromesso la narrazione della serie. Gli elementi in questione sono due: il prologo, che nella prima versione italiana è stato trasposto nella sigla iniziale, e appunto la Slot Machine, inserita durante le puntate.
Sprovvista di volgarità espressive, priva di qualsiasi forma di violenza gratuita, impregnata di un continuo richiamo alla natura e alla forza dei sentimenti; un'opera capace di evocare atmosfere affascinanti e d'infondere una sensazione di libertà senza tempo e senza confini, che ancor oggi, dopo vent'anni, mantiene il suo fascino originario.
Conan non vide la torreggiante massa d´acqua schiantarsi lungo il promontorio,
affondando il porto in una rabbiosa inondazione.
Sentì però il potente tuono e la terra tremare per quello scoppio,
dopodichè il mondo fu nascosto dallo spray generato dall´onda,
che piroettando gli si faceva contro, colpendolo e spostando i suoi piedi sotto di lui.
In qualche modo riuscì a non perdere il suo carico e ad attaccarsi a un albero con un braccio.
In pochi secondi l´onda che prima saliva il pendio lo stava facendo cadere con lo stesso impeto.
In ginocchio tentò di sollevare Orlo e di riemergere, ma questa volta la sua forza fallì.
Ma da tutto intorno, rapide, arrivavano mani per aiutarli.
(Righe finali dal libro di Kay, L'incredibile ondata)
Scheda tecnica
Titolo originale: Mirai Shounen Konan
Titolo Italiano: Conan
Tratto dal libro: The Incredible Tide di Alexander Key
Produzione: Nippon Animation, Tokyo
Regia: Hayao Miyazaki e Isao Takahata (episodi 9 e 10)
Personaggi: Hayao Miyazaki
Sceneggiatura: Koji Yoshikawa, Teruaky Nakano, Tessu Muramomo
Disegno: Kosei Otsuka, Arte: Nizo Yamamoto
Numero episodi: 26
Durata episodio: 24 minuti senza sigle
Prima trasmissione: sulla NHK dal 4 aprile al 31 ottobre 1978
Esclusività: Doro TV Merchandising
"The incredibile tide - L'incredibile ondata" di Alexander Kay è stato tradotto e pubblicato in Italia qualche anno fa dalla casa editrice Kappa Edizioni. Circa 9 euro.
C'era una volta, una città
in quell'isola laggiù
c'era una via che passava di la
proprio dove vivi tu
c'era allegria, c'era felicità
ma la guerra è una follia
e se qualcuno sorride a te
un domani ancora c'è
Le parole che iniziono la sigla italiana mi hanno sempre portato un groppo in gola.... anche quando lo vedevo da piccolo
alla faccia di tutti quelli che dicevano (e dicono) che i cartoni animati sono violenti e stupidi.
Un'opera che fa riflettere... sempre!
in quell'isola laggiù
c'era una via che passava di la
proprio dove vivi tu
c'era allegria, c'era felicità
ma la guerra è una follia
e se qualcuno sorride a te
un domani ancora c'è
Le parole che iniziono la sigla italiana mi hanno sempre portato un groppo in gola.... anche quando lo vedevo da piccolo
alla faccia di tutti quelli che dicevano (e dicono) che i cartoni animati sono violenti e stupidi.
Un'opera che fa riflettere... sempre!
Nato in un piccolo gruppo di sopravvissuti all'olocausto nucleare, Conan è il figlio della speranza, e questo ruolo gli calza a pennello, forte nel fisico e nell'animo rappresenta quanto di più buono l'umanità possa produrre.
Nel tentativo di salvare Lana, una ragazza appena conosciuta, fronteggia da solo la grande potenza di Indastria coinvolgendo presto nella sua "battaglia" tutte le persone che incontra nel suo viaggio, anche quelle che inizialmente gli si presentano come nemici.
Serie bellissima, niente da dire, originale ed appassionante dal primo all'ultimo episodio, fortemente raccomandata a tutti gli appassionati di Anime.
Nel tentativo di salvare Lana, una ragazza appena conosciuta, fronteggia da solo la grande potenza di Indastria coinvolgendo presto nella sua "battaglia" tutte le persone che incontra nel suo viaggio, anche quelle che inizialmente gli si presentano come nemici.
Serie bellissima, niente da dire, originale ed appassionante dal primo all'ultimo episodio, fortemente raccomandata a tutti gli appassionati di Anime.
E' per me la serie anime migliore che esista. Mette in risalto tutte quelle qualità che una persona dovrebbe avere, e quella grande e immensa forza che tutto può:l' Amore, quello con l' "A" maiuscola.
Ho apprezzato anche quelle scene surreali che vogliono farci capire quanta forza interiore una persona può avere quando lotta per qualcosa a cui si crede. Grazie Conan !!!
Ho apprezzato anche quelle scene surreali che vogliono farci capire quanta forza interiore una persona può avere quando lotta per qualcosa a cui si crede. Grazie Conan !!!
Bellissimo. Miyazaki è un genio e lo dimostra questa serie che nonostante abbia parecchi anni sulle spalle riesce a farsi apprezzare ugualmente. Tematiche profonde trattate con maestria e personaggi memorabili. L'unica pecca del doppiaggio italiano a mio parere è la varietà dei doppiatori (non so quanti erano ma si devono essere fatti in 4 per differenziare tutti i personaggi)
Da piccolo mi piaceva, ma non lo capivo. Da grande l'ho capito e mi è piaciuto ancora di più. :)
Una serie di 26 episodi in cui Miyazaki riesce a sviluppare molto bene le tematiche cui è più legato e che nonostante l'età è tutt'oggi ancora molto godibile.
Forse l'unico appunto che si può fare è che Conan riesce a fare cose un po' troppo assurde come combattere sott'acqua con uno squalo o agganciarsi ad una nave con mani e piedi legati, ma questo non va comunque a pregiudicare la profondità della trama.
Una serie di 26 episodi in cui Miyazaki riesce a sviluppare molto bene le tematiche cui è più legato e che nonostante l'età è tutt'oggi ancora molto godibile.
Forse l'unico appunto che si può fare è che Conan riesce a fare cose un po' troppo assurde come combattere sott'acqua con uno squalo o agganciarsi ad una nave con mani e piedi legati, ma questo non va comunque a pregiudicare la profondità della trama.
Ec-ce-zio-na-le!!!!
Conan è la serie TV che ha fatto conoscere Miyazaki al pubblico italiano! Basato su un racconto che è stato pubblicato in Italia solo molti anni dopo, Conan include già in sé tutte le tematiche care al maestro. L'amore per la natura e il rispetto per essa (dopo che è stata violentata dall'uomo e dalla sua guerra), i buoni sentimenti hanno la meglio sui cattivi, il rapporto generazionale nonno-nipote che si presenta saldo, forte ed in grado di superare tutte le difficoltà. Non riesco a trovare un solo lato di questo anime che non sia eccelso: persino tecnicamente ha ancora qualcosa da dire nonostante i suoi 27 anni. Tutto è curato in modo perfetto: i personaggi, l'appassionante storia e la sceneggiatura equilibratissima che non lascia cadere di tono neanche un episodio...favolosi i mecha che hanno aperto la strada a tutti gli immensi aerei che sono stati una costante delle opere del maestro Hayao. Imperdibile...un classico senza tempo.
Conan è la serie TV che ha fatto conoscere Miyazaki al pubblico italiano! Basato su un racconto che è stato pubblicato in Italia solo molti anni dopo, Conan include già in sé tutte le tematiche care al maestro. L'amore per la natura e il rispetto per essa (dopo che è stata violentata dall'uomo e dalla sua guerra), i buoni sentimenti hanno la meglio sui cattivi, il rapporto generazionale nonno-nipote che si presenta saldo, forte ed in grado di superare tutte le difficoltà. Non riesco a trovare un solo lato di questo anime che non sia eccelso: persino tecnicamente ha ancora qualcosa da dire nonostante i suoi 27 anni. Tutto è curato in modo perfetto: i personaggi, l'appassionante storia e la sceneggiatura equilibratissima che non lascia cadere di tono neanche un episodio...favolosi i mecha che hanno aperto la strada a tutti gli immensi aerei che sono stati una costante delle opere del maestro Hayao. Imperdibile...un classico senza tempo.