Il Grande Sogno di Maya (2005)
Seguo le avventure di Maya da ben 25 anni! L'infinita storia della piccola grande Maya è il classico esempio che in qualsiasi persona "normale" può nascondersi un talento innato e speciale. E' una delle più belle storie d'amore che io abbia mai visto - e credete: ne ho viste tante -, a prescindere dal finale che ancora la Miuchi ci fa sospirare (il mio tifo è sempre andato a Masumi.
La prima serie la ritengo un po' più acerba della successiva, meno coinvolgente, anche se è da lì che ho iniziata a seguire l'anime. Ho visto tutti i 51 episodi, arrivando a tradurre personalmente i sottotitoli inglesi. Ho iniziato a ordinare dalla Star Comics i manga originali tradotti in italiano. Sono ancora più belli dell'anime, riescono a tirar fuori caratteristiche e particolari che nell'anime non si notano.
Il Grande Sogno di Maya presenta una storia che cresce e che coinvolge sempre più al crescere stesso dei personaggi. La dedizione a qualcosa in cui si crede e la tenacia con cui si lotta per ottenerlo rendono questo anime diverso dalle solite storie raccontato dai manga o dai vari anime che si leggono e vedono in giro. Speriamo che ora l'autrice abbia riacquistato ispirazione e decida di renderci partecipe della fine di questa che ritengo una grande opera. E dopo 25 anni continuerò ad aspettare. Non si ha un'età giusta per vedere questa storia: 15 o 60 va bene comunque.
La prima serie la ritengo un po' più acerba della successiva, meno coinvolgente, anche se è da lì che ho iniziata a seguire l'anime. Ho visto tutti i 51 episodi, arrivando a tradurre personalmente i sottotitoli inglesi. Ho iniziato a ordinare dalla Star Comics i manga originali tradotti in italiano. Sono ancora più belli dell'anime, riescono a tirar fuori caratteristiche e particolari che nell'anime non si notano.
Il Grande Sogno di Maya presenta una storia che cresce e che coinvolge sempre più al crescere stesso dei personaggi. La dedizione a qualcosa in cui si crede e la tenacia con cui si lotta per ottenerlo rendono questo anime diverso dalle solite storie raccontato dai manga o dai vari anime che si leggono e vedono in giro. Speriamo che ora l'autrice abbia riacquistato ispirazione e decida di renderci partecipe della fine di questa che ritengo una grande opera. E dopo 25 anni continuerò ad aspettare. Non si ha un'età giusta per vedere questa storia: 15 o 60 va bene comunque.
Ho sempre adorato la storia di Maya e, quando ho saputo del remake, sono rimasta entusiasta, perché speravo di vedere trasposto in anime il seguito raccontato nel manga (ovvero, la parte dopo che lei accetta di lavorare in TV) di cui la prima trasposizione ci aveva privato. Devo dire che non sono stata delusa. Questo remake mi piace, perché è più fedele al manga. Ci fa conoscere la psicologia e il passato degli altri personaggi, non solo di Maya, rendendo la storia più completa e intrigante.
Molto belle sono le puntate dedicate alle recite delle due protagoniste. Tra le mie preferite quella de "La signora delle Camelie" di Ayumi e quella che vede Maya, Ayumi e Tsukikage recitare insieme nel ruolo delle due principesse e della regina madre.
Apprezzo molto anche il disegno, sebbene provo nostalgia per quello degli anni '80. Il nuovo tratto è molto curato e le due protagoniste rivali hanno più le sembianze di ragazze vicine ai 18 anni. Nel vecchio disegno, a volte, Maya e Ayumi sembrano bambine di 13 anni. Ciò nonostante, il nuovo disegno manca della morbidezza che solo la matita può donare, divenendo impersonale e lontano dal tratto dell'autrice originale. I colori, inoltre, sono opachi e mancano di vivacità. Una caratteristica, questa, che lo accomuna a molti anime moderni, rendendolo un po' omologato.
Un'altra caratteristica che, a volte, m'infastidisce è la caduta, in alcuni punti, della storia nel genere dei vecchi drammoni, i feutellion, cari ai giapponesi. Lo si vede spesso nel rapporto Maya/Masumi che si complica, a volte, in modo irreale quando lui si rende colpevole della morte della madre di Maya e accetta il fidanzamento deciso dalle famiglie, espediente narrativo che contrasta con i tempi moderni in cui è ambientato l'anime e con i caratteri forti dei personaggi.
C'era bisogno di questi espedienti da "drammone strappalacrime di altri tempi" che, in tutta sincerità, fanno sbadigliare invece di tenere sulla corda lo spettatore? Un po' più di semplicità e realismo avrebbe regalato a questa bellissima storia un 10 pieno!
Molto belle sono le puntate dedicate alle recite delle due protagoniste. Tra le mie preferite quella de "La signora delle Camelie" di Ayumi e quella che vede Maya, Ayumi e Tsukikage recitare insieme nel ruolo delle due principesse e della regina madre.
Apprezzo molto anche il disegno, sebbene provo nostalgia per quello degli anni '80. Il nuovo tratto è molto curato e le due protagoniste rivali hanno più le sembianze di ragazze vicine ai 18 anni. Nel vecchio disegno, a volte, Maya e Ayumi sembrano bambine di 13 anni. Ciò nonostante, il nuovo disegno manca della morbidezza che solo la matita può donare, divenendo impersonale e lontano dal tratto dell'autrice originale. I colori, inoltre, sono opachi e mancano di vivacità. Una caratteristica, questa, che lo accomuna a molti anime moderni, rendendolo un po' omologato.
Un'altra caratteristica che, a volte, m'infastidisce è la caduta, in alcuni punti, della storia nel genere dei vecchi drammoni, i feutellion, cari ai giapponesi. Lo si vede spesso nel rapporto Maya/Masumi che si complica, a volte, in modo irreale quando lui si rende colpevole della morte della madre di Maya e accetta il fidanzamento deciso dalle famiglie, espediente narrativo che contrasta con i tempi moderni in cui è ambientato l'anime e con i caratteri forti dei personaggi.
C'era bisogno di questi espedienti da "drammone strappalacrime di altri tempi" che, in tutta sincerità, fanno sbadigliare invece di tenere sulla corda lo spettatore? Un po' più di semplicità e realismo avrebbe regalato a questa bellissima storia un 10 pieno!
Maya Kitajima, è una normalissima ragazzina che vive sola con la madre. Non eccelle negli studi e, quando aiuta sua madre nel ristorante in cui lavora, finisce sempre con il combinare guai. Però ha qualcosa che la differenzia da tutte le altre ragazze della sua età. Ricorda ogni singola battuta di film e opere teatrali già dopo la prima visione, e si diverte a reinterpretarle per gioco.
Un giorno, ad una di queste sue interpretazioni, assiste per caso una signora che, alla fine, la insegue e le dice che è la ragazza che stava cercando da anni. La signora si scopre essere Chigusa Tsukikage, una leggendaria attrice, l'unica ad avere interpretato l'ambitissimo e famosissimo ruolo della Dea Scarlatta.
Un terribile incidente aveva però interrotto la sua brillante carriera e l'autore della Dea Scarlatta, convinto che nessun altro a parte lei potesse interpretare quel ruolo, le regalò i diritti di questa leggendaria opera.
Adesso, la signora Tsukikage è alla ricerca di qualcuno che possa riportare sul palcoscenico quel ruolo così ambito ma, in dieci anni di ricerche, nessuno si è dimostrato all'altezza. Finché vede Maya.
Sebbene Maya non esiti anche a scappare da casa per realizzare il suo sogno di diventare una grande attrice, il mondo dello spettacolo si rivela pieno di insidie e pericoli.
Questo remake dell'anime realizzato nel 1984, attraverso disegni più elaborati e moderni, tenta di riportare sullo schermo il grande manga di Suzue Miuchi.
Forte di maggior materiale su cui lavorare, di una più accurata attenzione ai dettagli (ricordiamo tutti le famose rose scarlatte che erano invece blu) e di un maggior numero di episodi, questo remake si rivela essere anche migliore del suo predecessore. Una caratterizzazione dei personaggi assai rara ormai negli anime moderni, con un’attenzione particolare anche alla spiegazione delle opere che vengono rappresentate sul palcoscenico, e una colonna sonora sobria, ma comunque curata nei minimi particolari, rendono questa versione assolutamente godibile e di piacevolissima visione.
Unico neo resta ahimè sempre il finale, non troncato come nella versione del 1984, ma comunque aperto a possibili seguiti. Ovviamente sempre che la Miuchi finisca prima o poi il manga.
Bellissimo.
Un giorno, ad una di queste sue interpretazioni, assiste per caso una signora che, alla fine, la insegue e le dice che è la ragazza che stava cercando da anni. La signora si scopre essere Chigusa Tsukikage, una leggendaria attrice, l'unica ad avere interpretato l'ambitissimo e famosissimo ruolo della Dea Scarlatta.
Un terribile incidente aveva però interrotto la sua brillante carriera e l'autore della Dea Scarlatta, convinto che nessun altro a parte lei potesse interpretare quel ruolo, le regalò i diritti di questa leggendaria opera.
Adesso, la signora Tsukikage è alla ricerca di qualcuno che possa riportare sul palcoscenico quel ruolo così ambito ma, in dieci anni di ricerche, nessuno si è dimostrato all'altezza. Finché vede Maya.
Sebbene Maya non esiti anche a scappare da casa per realizzare il suo sogno di diventare una grande attrice, il mondo dello spettacolo si rivela pieno di insidie e pericoli.
Questo remake dell'anime realizzato nel 1984, attraverso disegni più elaborati e moderni, tenta di riportare sullo schermo il grande manga di Suzue Miuchi.
Forte di maggior materiale su cui lavorare, di una più accurata attenzione ai dettagli (ricordiamo tutti le famose rose scarlatte che erano invece blu) e di un maggior numero di episodi, questo remake si rivela essere anche migliore del suo predecessore. Una caratterizzazione dei personaggi assai rara ormai negli anime moderni, con un’attenzione particolare anche alla spiegazione delle opere che vengono rappresentate sul palcoscenico, e una colonna sonora sobria, ma comunque curata nei minimi particolari, rendono questa versione assolutamente godibile e di piacevolissima visione.
Unico neo resta ahimè sempre il finale, non troncato come nella versione del 1984, ma comunque aperto a possibili seguiti. Ovviamente sempre che la Miuchi finisca prima o poi il manga.
Bellissimo.
Personalmente preferisco la serie degli anni 80, che, pur con tutti i suoi limiti, primo fra tutti l'episodio finale, ha un disegno più fluido, meno ricercato e patinato. Inoltre, seppur in poche puntate è riuscita a mettere in evidenza la passione del personaggio Maya, mentre molte, anzi troppe volte, nella nuova versione Maya ha solo un paio d'espressioni, la faccia che fa finta di ridere e quella che fa finta di piangere, stile soap opera, e aver allungato la serie non ha giovato, come speravo, all'opera. anzi, specialmente l'episodio diviso in due "le due principesse" è spesso noioso e inconcludente. 6 politico perchè maya resta in cima alle mie preferenze, ma se volete vederla nella sua pienezza evitate la nuova serie.
Glass no kamen è di certo il fumetto che più di ogni altro mi è rimasto nel cuore, anche se dal punto di vista grafico non posso dire che mi piaccia. Il vecchio cartone è stato un bene interromperlo così da lasciar spazio alla nuova e, a parer mio, magnifica versione.
L'animazione è fluida e i colori sono caldi. Bella la costruzione dei personaggi in una versione più moderna. Le musiche sono coinvolgenti e la storia rispecchia molto il fumetto. Dà molto la sensazione di un telefilm in versione cartone animato. Una cosa che apprezzo molto è che non sia una smielata storia d'amore. Come quei cartoni o fumetti che trattano solo ed esclusivamente storie di fidanzati che si prendono, si lasciano e si riprendono ancora. In conclusione questo anime rende giustizia al fumetto. Se, per miracolo, dovesse uscire anche in Italia non esiterei un secondo dal comprarlo (e lo dico io che sono molto tirchia quando si tratta di comprare dvd originali, a meno che non piacciano da matti).
Con questo credo di aver finito. Spero di essere stata abbastanza costruttiva e di non aver detto stupidaggini.
Un saluto a quelli che si sono impegnati a fornire lo spazio per commentare questo cartone.
L'animazione è fluida e i colori sono caldi. Bella la costruzione dei personaggi in una versione più moderna. Le musiche sono coinvolgenti e la storia rispecchia molto il fumetto. Dà molto la sensazione di un telefilm in versione cartone animato. Una cosa che apprezzo molto è che non sia una smielata storia d'amore. Come quei cartoni o fumetti che trattano solo ed esclusivamente storie di fidanzati che si prendono, si lasciano e si riprendono ancora. In conclusione questo anime rende giustizia al fumetto. Se, per miracolo, dovesse uscire anche in Italia non esiterei un secondo dal comprarlo (e lo dico io che sono molto tirchia quando si tratta di comprare dvd originali, a meno che non piacciano da matti).
Con questo credo di aver finito. Spero di essere stata abbastanza costruttiva e di non aver detto stupidaggini.
Un saluto a quelli che si sono impegnati a fornire lo spazio per commentare questo cartone.
Premetto che io adoro questa serie: l'ho conosciuta quando ancora i cartoni Mediaset li trasmetteva su canale 5 ed è sempre rimasta nel mio cuore, visto il mio grande amore per il teatro e la recitazione.
Quando quindi ho sentito che ci sarebbe stata una nuova edizione di questo anime, mi sono precipitata a vederla; e quando inoltre ho scoperto l'esistenza del dorama, mi sono andata a vedere anche quello.
Forse quindi il mio 10 è molto di parte, ma reputo questa storia -nonostante il fatto che non sia ancora terminata, e chissà se mai lo sarà - una delle migliori realizzate, sia come ambientazione (il mondo del teatro e le sue difficoltà), sia come personaggi, abilmente descritti e ben tracciati.
Sull'anime, poi, posso pronunciarmi solo per quegli undici episodi visti, ma lo reputo ottimo: i disegni, i colori, mi piacciono moltissimo. E, almeno finora, segue fedelmente la storia che ricordavo. So che va anche oltre, rispetto alla prima parte e francamente sono curiosa di vederla.
Quando quindi ho sentito che ci sarebbe stata una nuova edizione di questo anime, mi sono precipitata a vederla; e quando inoltre ho scoperto l'esistenza del dorama, mi sono andata a vedere anche quello.
Forse quindi il mio 10 è molto di parte, ma reputo questa storia -nonostante il fatto che non sia ancora terminata, e chissà se mai lo sarà - una delle migliori realizzate, sia come ambientazione (il mondo del teatro e le sue difficoltà), sia come personaggi, abilmente descritti e ben tracciati.
Sull'anime, poi, posso pronunciarmi solo per quegli undici episodi visti, ma lo reputo ottimo: i disegni, i colori, mi piacciono moltissimo. E, almeno finora, segue fedelmente la storia che ricordavo. So che va anche oltre, rispetto alla prima parte e francamente sono curiosa di vederla.
Per me grande fan di Gnk è stata una grande gioia poter vedere questa nuova versione dell'anime che trovo fantastica. Rispetto al vecchio anime si notano subito dei cambiamenti importanti che rendono a mio avviso più ricco e completo l'anime. Bella la realizzazione grafica, coinvolgente la musica. Insomma tutto concorre ad esaltare e dare lustro ad una storia bellissima con dei personaggi indimenticabili. Unica nota dolente, se così si può dire, solo 11 episodi sono subbati in italiano gli altri invece sono in giapponese .
Okie, i disegni talvolta sono altalenanti, ma un anime di 52 episodi considerando le tendenze odierne in Giappone è notevole, soprattutto se si pensa che si rifà ad un manga iniziato nel 1975 (e tutt'ora al secondo posto tra gli shoujo più venduti in Giappone dalla notte dei tempi a oggi). La trama è stupenda così come i personaggi, Maya, Ayumi, Masumi, Yu, Chigusa....splendidi nei loro amori, tormenti, delusioni e desideri. Al tutto fa da cornice il teatro, la passione per diventare ogni giorno qualcun altro e saper esprimere ogni tipo d'emozione, tranne le proprie. L'anime ripropone fedelmente le peripezie di Maya incamminata lungo la strada per diventare un'attrice leggendaria, in grado di interpretare il ruolo della Dea scarlatta (opera teatrale dai profondi risvolti metaforici, nonchè di difficilissima interpretabilità). Ma questo sogno è condiviso dalla bellissima rivale Ayumi....Allora, l'anime è bello e copre quasi tutto il manga fin'ora uscito, ma il vero capolavoro è prorio lui, il manga. Un'opera affascinante e struggente senza tempo, che ancora adesso è capace di intrigare le nuove generazioni. Si tratta di una bella spesa, ma credetemi, ne vale la pena!!!