Capricciosa Orange Road - È quasi magia Johnny
Attenzione: la recensione contiene spoiler
E' la prima recensione (che poi è più un'opinione) che scrivo qui, non è mia abitudine.
Ma ci tengo a farlo per esprimere in buona parte la delusione che mi ha dato questo anime, anche se alla fine una sufficienza piena gliel'ho data. Ma andiamo per ordine.
Cercavo una storia leggera, sentimentale/commedia/scolastico, una cosa divertente ma allo stesso tempo che coinvolga ("Lovely Complex", per dire, che ai tempi mi prese molto), e vedo questo "Orange Road" (che poi già conoscevo per lo scempio della Mediaset "E' quasi magia Johnny"... doppiaggio da cani e nomi stravolti in modo ridicolo). Voti piuttosto alti, leggo che è un cult, e allora dico: "Wow, proprio quello che cercavo!" E allora inizio la visione.
L'inizio è molto suggestivo, che, se poi lo riallacci al finale, il tutto ha di molto poetico, poiché si deduce che Madoka già conoscesse Kyosuke, e sembra anzi che lo stesse aspettando, poiché, se lui poi viaggerà nel passato, praticamente è tutto già successo, e infatti lei gli lascia il capello che lui gli comprò.
Quindi, tutto galvanizzato, continuo la visione, fomentato anche dalla fantastica opening (da amante del pop/rock anni '80 non poteva che piacermi; forse insieme alla opening di "Planetes" sono le più belle che abbia mai sentito), e devo dire che la prima parte è veramente ben fatta.
I due protagonisti sono ben caratterizzati, come le sorelle di Kyosuke (e anche il povero Jingoro), e sono divertenti le situazioni che si verranno a creare per via dei poteri della famiglia Kasuga. Ho molto apprezzato la storia dei poteri ESP di Kasuga e famiglia, poiché dà quel sapore molto di "incredibile" e appunto magico a una storia alla fine d'amore, ma dai toni pittoreschi.
E ovviamente c'è lei, uno dei personaggi più affascinanti e suggestivi del panorama nipponico, ovvero Madoka. Fredda, ma dolce con chi le sta a cuore, intelligente da non dare confidenza a chiunque ma disperatamente bisognosa di amore (come tutti noi), sa fare di tutto (e forse anche troppo, e di questo ne parlerò tra un po'), e poi è musicista, quindi vince a priori.
Ma allora, direte, perché mi ha deluso questo anime?
Semplice, perché dopo un po' a mio avviso si perde alla grande, quasi ad avere l'impressione che fosse di due autori diversi. Dopo un inizio molto promettente ci si perde in una pletora di episodi autoconclusivi spesso abbastanza stupidi e inutili, anche se alla fine tendono ad approfondire il rapporto tra i protagonisti. Qualcosa si rompe, e anche lo stesso personaggio di Madoka, per quanto ben fatto, perde quell'aura magnifica e misteriosa ma allo stesso tempo realistica che l'autore le ha inizialmente donato, diventando quasi un prototipo di perfezione esagerato. Passi che, avendo avuto un passato da maschiaccio e da bulla e che, allenandosi in palestra, sappia menare le mani, ma che ora sbaragli gruppi di energumeni come manco Kenshiro, che cavalchi onde anomale e sia una fenomeno dello skateboard e tante altre cose mi sembra troppo! Era già perfetta così com'era, ma poco a poco la ragazza che se ne andava in giro a suonare il sax per scacciare via i suoi pensieri (cosa che le donava un fascino pazzesco) diventa un personaggio talmente perfetto, da risultare un po' troppo esagerato... perdendo quasi la sua naturalità.
Non c'è una vera e propria trama che prosegue, ma varie vicissitudini non sempre divertenti e spesso dai finali prevedibili che allungano il brodo alla grande (non in senso positivo). Giusto le ultime due puntante si riallacciano all'incipit e chiudono il cerchio, ma ci si arriva molto col fiato corto.
Poi, leggendo in giro, noto che la trama è indicata come un triangolo amoroso, ma o io ho una concezione diversa del triangolo, dove tutte e tre le parti sono coinvolte tra di loro, o non ho capito nulla. Io ci ho visto una ragazza che è innamorata di un ragazzo che però è innamorato di un'altra, ma, siccome questa e l'altra ragazza sono molto amiche, si creano difficoltà nell'evolversi delle situazioni. Con, aggiungo io, abbastanza ingenuità nel personaggio di Hikaru (che già trovavo quasi insopportabile), che, cavolo, ma non si rende conto che tra gli altri due c'è qualcosa, visto che stanno sempre insieme? Quindi, anche qui ci ho visto poco approfondimento dal punto di vista della psicologia dei personaggi.
Quindi, per concludere, se fosse stata più corta e con le dinamiche tra i tre protagonisti meglio approfondite e con una Madoka più normale, penso che avrei alzato di parecchio il voto, perché l'atmosfera sognante che si crea (aiutata anche dall'aria anni '80 che la splendida colonna sonora ispira) e la magnetica Madoka che, al di là delle esagerazioni a cui ho fatto riferimento prima, resta un personaggio ricco di fascino e carisma, mi hanno spinto fino alla fine della visione. Abbastanza riuscito anche il personaggio di Kyousuke, buffo perché impacciato nell'esprimere i sentimenti, ma che nasconde un segreto "magico" che gli dà spessore.
Non sconsiglio la visione agli appassionati di genere, ma lo ritengo un'occasione sprecata nel diventare un capolavoro del genere.
E' la prima recensione (che poi è più un'opinione) che scrivo qui, non è mia abitudine.
Ma ci tengo a farlo per esprimere in buona parte la delusione che mi ha dato questo anime, anche se alla fine una sufficienza piena gliel'ho data. Ma andiamo per ordine.
Cercavo una storia leggera, sentimentale/commedia/scolastico, una cosa divertente ma allo stesso tempo che coinvolga ("Lovely Complex", per dire, che ai tempi mi prese molto), e vedo questo "Orange Road" (che poi già conoscevo per lo scempio della Mediaset "E' quasi magia Johnny"... doppiaggio da cani e nomi stravolti in modo ridicolo). Voti piuttosto alti, leggo che è un cult, e allora dico: "Wow, proprio quello che cercavo!" E allora inizio la visione.
L'inizio è molto suggestivo, che, se poi lo riallacci al finale, il tutto ha di molto poetico, poiché si deduce che Madoka già conoscesse Kyosuke, e sembra anzi che lo stesse aspettando, poiché, se lui poi viaggerà nel passato, praticamente è tutto già successo, e infatti lei gli lascia il capello che lui gli comprò.
Quindi, tutto galvanizzato, continuo la visione, fomentato anche dalla fantastica opening (da amante del pop/rock anni '80 non poteva che piacermi; forse insieme alla opening di "Planetes" sono le più belle che abbia mai sentito), e devo dire che la prima parte è veramente ben fatta.
I due protagonisti sono ben caratterizzati, come le sorelle di Kyosuke (e anche il povero Jingoro), e sono divertenti le situazioni che si verranno a creare per via dei poteri della famiglia Kasuga. Ho molto apprezzato la storia dei poteri ESP di Kasuga e famiglia, poiché dà quel sapore molto di "incredibile" e appunto magico a una storia alla fine d'amore, ma dai toni pittoreschi.
E ovviamente c'è lei, uno dei personaggi più affascinanti e suggestivi del panorama nipponico, ovvero Madoka. Fredda, ma dolce con chi le sta a cuore, intelligente da non dare confidenza a chiunque ma disperatamente bisognosa di amore (come tutti noi), sa fare di tutto (e forse anche troppo, e di questo ne parlerò tra un po'), e poi è musicista, quindi vince a priori.
Ma allora, direte, perché mi ha deluso questo anime?
Semplice, perché dopo un po' a mio avviso si perde alla grande, quasi ad avere l'impressione che fosse di due autori diversi. Dopo un inizio molto promettente ci si perde in una pletora di episodi autoconclusivi spesso abbastanza stupidi e inutili, anche se alla fine tendono ad approfondire il rapporto tra i protagonisti. Qualcosa si rompe, e anche lo stesso personaggio di Madoka, per quanto ben fatto, perde quell'aura magnifica e misteriosa ma allo stesso tempo realistica che l'autore le ha inizialmente donato, diventando quasi un prototipo di perfezione esagerato. Passi che, avendo avuto un passato da maschiaccio e da bulla e che, allenandosi in palestra, sappia menare le mani, ma che ora sbaragli gruppi di energumeni come manco Kenshiro, che cavalchi onde anomale e sia una fenomeno dello skateboard e tante altre cose mi sembra troppo! Era già perfetta così com'era, ma poco a poco la ragazza che se ne andava in giro a suonare il sax per scacciare via i suoi pensieri (cosa che le donava un fascino pazzesco) diventa un personaggio talmente perfetto, da risultare un po' troppo esagerato... perdendo quasi la sua naturalità.
Non c'è una vera e propria trama che prosegue, ma varie vicissitudini non sempre divertenti e spesso dai finali prevedibili che allungano il brodo alla grande (non in senso positivo). Giusto le ultime due puntante si riallacciano all'incipit e chiudono il cerchio, ma ci si arriva molto col fiato corto.
Poi, leggendo in giro, noto che la trama è indicata come un triangolo amoroso, ma o io ho una concezione diversa del triangolo, dove tutte e tre le parti sono coinvolte tra di loro, o non ho capito nulla. Io ci ho visto una ragazza che è innamorata di un ragazzo che però è innamorato di un'altra, ma, siccome questa e l'altra ragazza sono molto amiche, si creano difficoltà nell'evolversi delle situazioni. Con, aggiungo io, abbastanza ingenuità nel personaggio di Hikaru (che già trovavo quasi insopportabile), che, cavolo, ma non si rende conto che tra gli altri due c'è qualcosa, visto che stanno sempre insieme? Quindi, anche qui ci ho visto poco approfondimento dal punto di vista della psicologia dei personaggi.
Quindi, per concludere, se fosse stata più corta e con le dinamiche tra i tre protagonisti meglio approfondite e con una Madoka più normale, penso che avrei alzato di parecchio il voto, perché l'atmosfera sognante che si crea (aiutata anche dall'aria anni '80 che la splendida colonna sonora ispira) e la magnetica Madoka che, al di là delle esagerazioni a cui ho fatto riferimento prima, resta un personaggio ricco di fascino e carisma, mi hanno spinto fino alla fine della visione. Abbastanza riuscito anche il personaggio di Kyousuke, buffo perché impacciato nell'esprimere i sentimenti, ma che nasconde un segreto "magico" che gli dà spessore.
Non sconsiglio la visione agli appassionati di genere, ma lo ritengo un'occasione sprecata nel diventare un capolavoro del genere.
"Kimagure Orange Road" è uno dei grandi capostipiti della commedia sentimentale giapponese. Tratto liberamente dall'omonimo manga di Izumi Matsumoto, vanta del character design di Akemi Takeda, che aveva già lavorato in "Maison Ikkoku", e delle musiche di un esordiente Shiro Sagisu, che in futuro creerà le musiche di "Nadia e il mistero della pietra azzurra" e "Evangelion".
Queso anime ha la grandezza di riuscire ad evocare un'atmosfera magica e allo stesso tempo incerta, esattamente come l'adolescenza, tema caro all'autore del manga. Il bullismo, la prima cotta, l'incapacità di prendere decisioni e di farsi avanti... Tutti abbiamo vissuto queste esperienze quando eravamo ragazzini, per questo vedere (o rivedere) "Kimagure Orange Road", con il suo splendido character design e la sua nostalgica colonna sonora, sarà come fare un salto indietro nel tempo.
Kyosuke è un esper di 14 anni, che da poco si è trasferito in una nuova cittadina. Al termine di una scalinata di 100 gradini (o 99? Facciamo 99,5!) incontra Madoka, una sua coetanea, di cui si innamora a prima vista. Ella le dona il suo cappello e gli sorride, mentre un brano di Sagisu ispirato a "Europa" di Carlos Santana crea l'atmosfera giusta.
Quando inizia la scuola, Kyosuke finisce nella stessa classe di Madoka e scopre che ella è una musicista e teppista molto altera, rispettata e temuta da tutti. Sarà quindi molto difficile per il protagonista fare breccia nel suo cuore, contando anche il fatto che la migliore amica di Madoka, la solare e invadente Hikaru, sembra avere un debole per lui. Inutile dire che si creerà un triangolo amoroso in cui non mancheranno equivoci, incomprensioni e altri cliché del genere. I poteri esp di Kyosuke forniranno inoltre uno spettro molto ampio di situazioni e paradossi che renderanno la visione di "Kimagure Orange Road" molto divertente e fantasiosa.
Madoka Ayukawa, a mio avviso, è il prototipo di tutte le tsundere che troveremo nelle opere successive dello stesso genere. Misteriosa e affascinante, inizialmente si comporterà come un vero e proprio maschiaccio. L'incontro con Kyosuke la cambierà parecchio, rendendola più femminile e gentile. Hikaru invece non è così ben caratterizzata e spesso sembra svolgere solamente la funzione di elemento di disturbo. Infatti la sua carineria metterà in funzione gli ormoni di Kyosuke non poche volte, creando situazioni abbastanza imbarazzanti.
Purtroppo l'anime di "Kimagure Orange Road" traspone alcuni capitoli a caso del manga (che comunque ha dei disegni nettamente inferiori a quelli della Takeda) e ne ignora altri, come ad esempio quelli in cui è presente la cugina lesbica di Kyosuke, che verranno poi inseriti negli OAV. Le ultime due puntate dell'anime sono comunque bellissime, sebbene il finale sia leggermente diverso da quello del manga. Tuttavia il salto dalle vicende autoconclusive delle puntate precedenti alle ultime due si fa sentire parecchio, mentre nella storia originale si approda al finale dopo un percorso molto più lineare e preciso. Questo per me è l'unico difetto dell'anime, in quanto gli aspetti tecnici sono nella media per il lontano 1987.
Come tutti i cartoni giapponesi di questo genere, in alcune puntate è presente una componente molto voyeuristica, brutalmente censurata dalla pietosa versione Mediaset, "È quasi magia Jhonny", che consiglio di ignorare a tutti quelli che si apprestano a dare un'occhiata a questo titolo. Una volta ogni tanto la Yamato Video fa qualcosa di buono e ci offre un doppiaggio fedele all'originale curato da Fabrizio Mazzotta, con Stella Musy nelle veci di Madoka.
Una nota di merito va alle splendide sigle di apertura e chiusura, che immergono lo spettarore nel magico mood anni '80, dotato di una bellezza ormai dimenticata. I brani suonati al sax da Madoka sono anch'essi indimenticabili e spesso rispecchino il suo stato d'animo: sovente ella troverà nella musica una valvola di sfogo per i suoi problemi.
In conclusione, se la trama fosse stata un po' più lineare e fedele al manga, il mio voto sarebbe stato un 10 pieno. Comunque, in questo caso, il voto è pura formalità: come suggerisce il titolo della versione italiana, questo anime è pura magia, un'immersione nel mondo dell'adolescenza, il periodo della vita in cui il grigiore del mondo adulto non ha ancora cancellato la fantasia e l'innocenza del primo bacio.
Queso anime ha la grandezza di riuscire ad evocare un'atmosfera magica e allo stesso tempo incerta, esattamente come l'adolescenza, tema caro all'autore del manga. Il bullismo, la prima cotta, l'incapacità di prendere decisioni e di farsi avanti... Tutti abbiamo vissuto queste esperienze quando eravamo ragazzini, per questo vedere (o rivedere) "Kimagure Orange Road", con il suo splendido character design e la sua nostalgica colonna sonora, sarà come fare un salto indietro nel tempo.
Kyosuke è un esper di 14 anni, che da poco si è trasferito in una nuova cittadina. Al termine di una scalinata di 100 gradini (o 99? Facciamo 99,5!) incontra Madoka, una sua coetanea, di cui si innamora a prima vista. Ella le dona il suo cappello e gli sorride, mentre un brano di Sagisu ispirato a "Europa" di Carlos Santana crea l'atmosfera giusta.
Quando inizia la scuola, Kyosuke finisce nella stessa classe di Madoka e scopre che ella è una musicista e teppista molto altera, rispettata e temuta da tutti. Sarà quindi molto difficile per il protagonista fare breccia nel suo cuore, contando anche il fatto che la migliore amica di Madoka, la solare e invadente Hikaru, sembra avere un debole per lui. Inutile dire che si creerà un triangolo amoroso in cui non mancheranno equivoci, incomprensioni e altri cliché del genere. I poteri esp di Kyosuke forniranno inoltre uno spettro molto ampio di situazioni e paradossi che renderanno la visione di "Kimagure Orange Road" molto divertente e fantasiosa.
Madoka Ayukawa, a mio avviso, è il prototipo di tutte le tsundere che troveremo nelle opere successive dello stesso genere. Misteriosa e affascinante, inizialmente si comporterà come un vero e proprio maschiaccio. L'incontro con Kyosuke la cambierà parecchio, rendendola più femminile e gentile. Hikaru invece non è così ben caratterizzata e spesso sembra svolgere solamente la funzione di elemento di disturbo. Infatti la sua carineria metterà in funzione gli ormoni di Kyosuke non poche volte, creando situazioni abbastanza imbarazzanti.
Purtroppo l'anime di "Kimagure Orange Road" traspone alcuni capitoli a caso del manga (che comunque ha dei disegni nettamente inferiori a quelli della Takeda) e ne ignora altri, come ad esempio quelli in cui è presente la cugina lesbica di Kyosuke, che verranno poi inseriti negli OAV. Le ultime due puntate dell'anime sono comunque bellissime, sebbene il finale sia leggermente diverso da quello del manga. Tuttavia il salto dalle vicende autoconclusive delle puntate precedenti alle ultime due si fa sentire parecchio, mentre nella storia originale si approda al finale dopo un percorso molto più lineare e preciso. Questo per me è l'unico difetto dell'anime, in quanto gli aspetti tecnici sono nella media per il lontano 1987.
Come tutti i cartoni giapponesi di questo genere, in alcune puntate è presente una componente molto voyeuristica, brutalmente censurata dalla pietosa versione Mediaset, "È quasi magia Jhonny", che consiglio di ignorare a tutti quelli che si apprestano a dare un'occhiata a questo titolo. Una volta ogni tanto la Yamato Video fa qualcosa di buono e ci offre un doppiaggio fedele all'originale curato da Fabrizio Mazzotta, con Stella Musy nelle veci di Madoka.
Una nota di merito va alle splendide sigle di apertura e chiusura, che immergono lo spettarore nel magico mood anni '80, dotato di una bellezza ormai dimenticata. I brani suonati al sax da Madoka sono anch'essi indimenticabili e spesso rispecchino il suo stato d'animo: sovente ella troverà nella musica una valvola di sfogo per i suoi problemi.
In conclusione, se la trama fosse stata un po' più lineare e fedele al manga, il mio voto sarebbe stato un 10 pieno. Comunque, in questo caso, il voto è pura formalità: come suggerisce il titolo della versione italiana, questo anime è pura magia, un'immersione nel mondo dell'adolescenza, il periodo della vita in cui il grigiore del mondo adulto non ha ancora cancellato la fantasia e l'innocenza del primo bacio.
Orange Road è uno dei grandissimi classici sentimentali degli anni '80, che tratta il classico triangolo amoroso con grande stile, qualità e senza mai risultare pesante o noioso. Il grande punto di forza di quest'anime sono senza dubbio i personaggi, davvero ben caratterizzati ed inseriti in un contesto che tende molto a concentrarsi sul tema amoroso, relegando quello scolastico in secondo piano. Indubbiamente Madoka è il personaggio più affascinante e suggestivo tra tutti, una bellissima ragazza di cui Kyosuke (il ragazzo quindicenne protagonista), si innamora al primo incontro in cima ad una grandinata di 100 gradini. Tra Madoka e Kyosuke si mette in mezzo la dolcissima Hikaru, una ragazzina leggermente più piccola dei due, ma dotata di un carattere ed una determinazione granitica. Hikaru farà di tutto per conquistare Kyosuke, standogli sempre addosso in una maniera esasperante. Kyosuke ha due sorelle, Manami e Kurumi. Sia lui che le ragazzine, sono dotate di poteri telecinetici ereditati in famiglia. Questa componente aggiunge molto a questo splendido anime, che guadagna in qualità e varietà. L'intera serie sarebbe potuta essere un capolavoro, visto che oltre alla trama, anche il lato tecnico è ottimo. Tuttavia non posso sorvolare sui difetti cronici che questa serie possiede. Innanzitutto, sono presenti episodi filler, che vanno a frammentare la trama principale, che, senza, avrebbe avuto uno svolgimento più emozionante e meno snervante. Altro difetto enorme è una certa e reiterata presenza di demenzialità, creata specialmente da Manami e Kurumi, che tende a rovinare nettamente l'atmosfera romantica di cui quest'anime è pieno. Non manca neanche un finale, che senza dubbio sa affascinare e coinvolgere fino all'ultimo. La parte riguardante la grafica è affidata al mitico Studio Pierrot. Quindi, ovviamente, il character design di Akemi Takada, è anche qui eccelso, creando personaggi, sia maschili che femminili, davvero splendidi ed ancora piacevoli. Anche i fondali sono ben realizzati e le animazioni sono decisamente buone. A contornare il tutto sono presenti splendide sigle in puro stile J-Pop ed altre strumentali di indubbia qualità. Quest'anime è un capolavoro mancato, ma è sicuramente da vedere e gustare perché è uno di quei classici del genere, da non perdere.
Pochi anime possono fregiarsi dell'appellativo di "capostipiti di un genere", capaci non solo di crearne uno dal nulla, ma di influenzare le produzioni degli anni a seguire. Uno di questi è "Orange Road". Assieme a "Maison Ikkoku", dal quale però si discosta, è considerato infatti il primo (e meglio riuscito) esempio di anime sentimentale.
Come al solito vediamo i pregi e gli annessi difetti della serie in questione, partendo dai primi.
Madoka è il personaggio, uno tra i più riusciti dell'intera produzione nipponica ad oggi. Fascino, sensualità, forza, carisma, poesia e dolcezza si fondono indissolubilmente nella sua figura iconica. L'alternarsi delle sue molteplici sfaccettature e la perfetta adesione alle vicende della trama la rendono un personaggio azzeccato. A causa di queste sue doti spicca notevolmente rispetto agli altri personaggi, i quali sono un po' stereotipati. Lo stesso Kyosuke, il coprotagonista, pare il classico personaggio da harem story: indeciso e a volte incomprensibile nelle sue scelte. Nonostante ciò rimane comunque anch'egli interessante, in virtù delle sue doti extrasensoriali e del perenne sforzo di mantenerle segrete.
Le musiche si inseriscono perfettamente nella vicenda, sottolineando la poeticità di alcuni momenti topici. Stesso discorso per le intro e le ending, decisamente orecchiabili e riuscite. Menzione particolare per quanto riguarda i brani di sassofono suonati da Madoka, perfetti non solo nel riuscire a emozionare, ma anche nell'esaltare la sua figura.
Per quanto riguarda l'atmosfera: raramente se ne ritrova una tanto poetica quanto luminosa e viva. Gli scorci, i panorami, le ambientazioni non sono solo cornice delle storie del triangolo, ma proiezioni degli stati d'animo degli stessi e - perché no? - di chi guarda.
La vicenda, seppur rappresenti il classico triangolo amoroso, essendo tra i primi esempi,
non pecca di inoriginalità. 48 puntate sembrano tante, ma la storia viene sviluppata tutto sommato bene, con le tempistiche giuste. La lentezza non è per forza un elemento negativo, se il fine è quello di lasciare lo spettatore in attesa dell'episodio successivo.
Per il doppiaggio l'edizione Yamato è perfetta. Le voci (tutte, dalla prima all'ultima) sono perfette e donano carattere ai personaggi stessi. Laddove la vicenda rallenti o perda mordente l'interpretazione dei doppiatori sopperisce a ciò e anzi valorizza il tutto.
L'unico difetto che imputo a questa serie è il tempo: l'animazione e i disegni, per quanto ancora piacevoli, non reggono ovviamente il confronto con le produzioni moderne. Le stesse abitudini, luoghi e situazioni sono figlie di quegli anni '80 che oggi sembrano distanti anni luce. Va anche detto che le rughe non per forza deturpano il viso, ma anzi possono donare fascino ed è questo il caso.
In definitiva, se siete dei fan della commedia romantica-harem-sentimentale oppure delle atmosfere anni '80 guardatelo. Dopotutto l'amore non è mai fuori tempo.
Come al solito vediamo i pregi e gli annessi difetti della serie in questione, partendo dai primi.
Madoka è il personaggio, uno tra i più riusciti dell'intera produzione nipponica ad oggi. Fascino, sensualità, forza, carisma, poesia e dolcezza si fondono indissolubilmente nella sua figura iconica. L'alternarsi delle sue molteplici sfaccettature e la perfetta adesione alle vicende della trama la rendono un personaggio azzeccato. A causa di queste sue doti spicca notevolmente rispetto agli altri personaggi, i quali sono un po' stereotipati. Lo stesso Kyosuke, il coprotagonista, pare il classico personaggio da harem story: indeciso e a volte incomprensibile nelle sue scelte. Nonostante ciò rimane comunque anch'egli interessante, in virtù delle sue doti extrasensoriali e del perenne sforzo di mantenerle segrete.
Le musiche si inseriscono perfettamente nella vicenda, sottolineando la poeticità di alcuni momenti topici. Stesso discorso per le intro e le ending, decisamente orecchiabili e riuscite. Menzione particolare per quanto riguarda i brani di sassofono suonati da Madoka, perfetti non solo nel riuscire a emozionare, ma anche nell'esaltare la sua figura.
Per quanto riguarda l'atmosfera: raramente se ne ritrova una tanto poetica quanto luminosa e viva. Gli scorci, i panorami, le ambientazioni non sono solo cornice delle storie del triangolo, ma proiezioni degli stati d'animo degli stessi e - perché no? - di chi guarda.
La vicenda, seppur rappresenti il classico triangolo amoroso, essendo tra i primi esempi,
non pecca di inoriginalità. 48 puntate sembrano tante, ma la storia viene sviluppata tutto sommato bene, con le tempistiche giuste. La lentezza non è per forza un elemento negativo, se il fine è quello di lasciare lo spettatore in attesa dell'episodio successivo.
Per il doppiaggio l'edizione Yamato è perfetta. Le voci (tutte, dalla prima all'ultima) sono perfette e donano carattere ai personaggi stessi. Laddove la vicenda rallenti o perda mordente l'interpretazione dei doppiatori sopperisce a ciò e anzi valorizza il tutto.
L'unico difetto che imputo a questa serie è il tempo: l'animazione e i disegni, per quanto ancora piacevoli, non reggono ovviamente il confronto con le produzioni moderne. Le stesse abitudini, luoghi e situazioni sono figlie di quegli anni '80 che oggi sembrano distanti anni luce. Va anche detto che le rughe non per forza deturpano il viso, ma anzi possono donare fascino ed è questo il caso.
In definitiva, se siete dei fan della commedia romantica-harem-sentimentale oppure delle atmosfere anni '80 guardatelo. Dopotutto l'amore non è mai fuori tempo.
Kyosuke, Madoka, Hikaru: sono loro i protagonisti di "Kimagure Orange Road", tre ragazzi dai caratteri totalmente differenti, uniti da sentimenti forti come l'amicizia o l'amore.
Kyosuke è un ragazzo dotato di poteri speciali (anche se ai fini della trama principale questo elemento è poco influente), e ha un vero e proprio colpo di fulmine per Madoka, incontrata la prima volta in cima a una lunga scalinata e da quel momento amata in segreto. Se dovessi descrivere Kyosuke con una sola parola non avrei dubbi su quale utilizzare: indeciso.
Hikaru è un'amica d'infanzia di Madoka, inizialmente sembra la classica teppista, ma dopo avere incontrato Kyosuke cambia radicalmente atteggiamento, cercando di apparire il più possibile la ragazza ideale di quest'ultimo. A tratti il suo morboso attaccamento raggiunge livelli assurdi, quasi da stalker, con la differenza sostanziale che Kyosuke non fa proprio nulla per evitare le sue attenzioni, anzi spesso le incoraggia. Un personaggio odioso penserete voi? No, Hikaru è semplicemente una ragazza insicura, che cerca di colmare il senso di solitudine che da sempre l'accompagna cercando qualcuno che la ami per quello che è.
Madoka... oh Madoka è la vera protagonista indiscussa della serie, un personaggio unico, con mille sfaccettature, complesso e irresistibilmente attraente per lo spettatore. Come Hikaru (più di Hikaru) all'inizio si comporta da teppista, è temuta persino dai bulli peggiori della città, ma in realtà sotto l'apparenza di ragazza ribelle si cela una persona sensibile, pronta a tutto per difendere un'amica, ma non altrettanto decisa quando si tratta di dimostrare i propri sentimenti. L'incontro con Kyosuke la disorienta, per la prima volta in vita sua (esclusa una piccola parentesi da bambina), scopre cosa vuol dire innamorarsi, pian piano si accorge di non potere più nascondere i sentimenti che prova. Per gran parte della serie è divisa tra due affetti: l'attrazione per il ragazzo che ama e il rispetto verso l'amica.
Ma non è solo la trama che ha fatto di KOR un cult, è un insieme variegato di elementi, dalla colonna sonora alle mille citazioni presenti nell'opera. La prima accompagna in modo unico i momenti più toccanti della serie, aiutando a immergersi nella storia, riuscendo a moltiplicare in modo esponenziale l'impatto delle sole immagini. Ascoltare la bellissima "Love is in your eyes" per credere. Le citazioni sono delle chicche da veri intenditori, tra tutte ho trovato geniale quella del film " Il laureato ", con tanto di colonna sonora in sottofondo.
Insomma "Kimagure Orange Road" non è il solito triangolo amoroso privo di una trama solida, è uno spaccato di vita adolescenziale, racchiude in sé le mille paure, i tanti sogni, le insicurezze di quella splendida e problematica fase della vita. Voto 10.
Kyosuke è un ragazzo dotato di poteri speciali (anche se ai fini della trama principale questo elemento è poco influente), e ha un vero e proprio colpo di fulmine per Madoka, incontrata la prima volta in cima a una lunga scalinata e da quel momento amata in segreto. Se dovessi descrivere Kyosuke con una sola parola non avrei dubbi su quale utilizzare: indeciso.
Hikaru è un'amica d'infanzia di Madoka, inizialmente sembra la classica teppista, ma dopo avere incontrato Kyosuke cambia radicalmente atteggiamento, cercando di apparire il più possibile la ragazza ideale di quest'ultimo. A tratti il suo morboso attaccamento raggiunge livelli assurdi, quasi da stalker, con la differenza sostanziale che Kyosuke non fa proprio nulla per evitare le sue attenzioni, anzi spesso le incoraggia. Un personaggio odioso penserete voi? No, Hikaru è semplicemente una ragazza insicura, che cerca di colmare il senso di solitudine che da sempre l'accompagna cercando qualcuno che la ami per quello che è.
Madoka... oh Madoka è la vera protagonista indiscussa della serie, un personaggio unico, con mille sfaccettature, complesso e irresistibilmente attraente per lo spettatore. Come Hikaru (più di Hikaru) all'inizio si comporta da teppista, è temuta persino dai bulli peggiori della città, ma in realtà sotto l'apparenza di ragazza ribelle si cela una persona sensibile, pronta a tutto per difendere un'amica, ma non altrettanto decisa quando si tratta di dimostrare i propri sentimenti. L'incontro con Kyosuke la disorienta, per la prima volta in vita sua (esclusa una piccola parentesi da bambina), scopre cosa vuol dire innamorarsi, pian piano si accorge di non potere più nascondere i sentimenti che prova. Per gran parte della serie è divisa tra due affetti: l'attrazione per il ragazzo che ama e il rispetto verso l'amica.
Ma non è solo la trama che ha fatto di KOR un cult, è un insieme variegato di elementi, dalla colonna sonora alle mille citazioni presenti nell'opera. La prima accompagna in modo unico i momenti più toccanti della serie, aiutando a immergersi nella storia, riuscendo a moltiplicare in modo esponenziale l'impatto delle sole immagini. Ascoltare la bellissima "Love is in your eyes" per credere. Le citazioni sono delle chicche da veri intenditori, tra tutte ho trovato geniale quella del film " Il laureato ", con tanto di colonna sonora in sottofondo.
Insomma "Kimagure Orange Road" non è il solito triangolo amoroso privo di una trama solida, è uno spaccato di vita adolescenziale, racchiude in sé le mille paure, i tanti sogni, le insicurezze di quella splendida e problematica fase della vita. Voto 10.
Sarà il fatto che l'ho visto a breve distanza da "Maison Ikkoku", ma "Kimagure Orange Road" mi è quasi sembrato come il naturale prologo all'opera della Takahashi. Vuoi per lo stesso character design (della mitica Akemi Takada), vuoi per il romanticismo di fondo, le due opere mi sono apparse quasi collegate.
A parte questo mio pensiero, devo dire che la storia mi è piaciuta veramente moltissimo. I personaggi sono finemente caratterizzati, ognuno con la sua personalità. Le vicende sono vivaci e stimolanti (d'altra parte è un anime che parla di ragazzi, e se non siamo gioviali a quell'età, quando mai lo saremo?), ma nella loro semplicità nascondono sempre un profondo sentimento, che ti porta a partecipare in prima persona allo sviluppo della trama. Una trama sempre accattivante, mai noiosa, che evolve pian piano nella maturazione dei rapporti fra i protagonisti, fino al curioso finale a sorpresa.
Il doppiaggio è molto azzeccato (N.B. quello nuovo di Dynamic, non il vecchio) e fedele ai dialoghi. Grazie al cielo è stata fatta giustizia sull'orrenda censura Mediaset.
In definitiva "Capricciosa Orange Road" è un'opera che mi sento di consigliare a tutti coloro che vogliono godersi e rivivere una storia d'amore dei tempi delle medie, magari aggiungendo anche una lacrimuccia qua e là.
A parte questo mio pensiero, devo dire che la storia mi è piaciuta veramente moltissimo. I personaggi sono finemente caratterizzati, ognuno con la sua personalità. Le vicende sono vivaci e stimolanti (d'altra parte è un anime che parla di ragazzi, e se non siamo gioviali a quell'età, quando mai lo saremo?), ma nella loro semplicità nascondono sempre un profondo sentimento, che ti porta a partecipare in prima persona allo sviluppo della trama. Una trama sempre accattivante, mai noiosa, che evolve pian piano nella maturazione dei rapporti fra i protagonisti, fino al curioso finale a sorpresa.
Il doppiaggio è molto azzeccato (N.B. quello nuovo di Dynamic, non il vecchio) e fedele ai dialoghi. Grazie al cielo è stata fatta giustizia sull'orrenda censura Mediaset.
In definitiva "Capricciosa Orange Road" è un'opera che mi sento di consigliare a tutti coloro che vogliono godersi e rivivere una storia d'amore dei tempi delle medie, magari aggiungendo anche una lacrimuccia qua e là.
Preso da un incontenibile senso di nostalgia, unito all'amore (artistico) che nutro per il doppiatore Max Alto, ho deciso di rivedere questa serie che spizzicavo da bambino, quando la trasmetteva Mediaset (maledetta!) con il nome di "E' quasi magia Johnny !". Della serie: nella vita se ne fanno di cavolate!
"Kimagure Orange Road" è una commedia scolastica romantica che ruota attorno alle vicende do Kyosuke Kasuga (Johnny), ragazzo dai poteri sovrannaturali coinvolto suo malgrado in un triangolo amoroso con le belle Madoka (Sabrina) e Hikaru (Tinetta... ma che razza di nome è Tinetta?! Ma quante persone conoscete che si chiamano "Tinetta"?! Vabbé, comunque non divaghiamo).
La serie ha un inizio originale e davvero piacevole. Il triangolo si costruisce a poco a poco, tramite una serie di situazioni paradossali che alternano comicità a un pizzico di romanticismo, il tutto condito - o meglio, tenuto in piedi - dalla perenne e patologica indecisione del protagonista. Sembrano tutti gli ingredienti della ricetta del successo, tanto più se si "scopre" che io sono un fan sfegatato di Rumiko Takahashi e del suo "Ranma 1/2", in cui l'impostazione di fondo è molto simile.
Sembrano,
sì perché, dopo le prime puntate, KOR si perde. La noia la fa da padrone a causa fondamentalmente della principale caratteristica del protagonista, l'indecisione, che da elemento di forza diventa un insuperabile difetto, che porta a una situazione di stallo perenne. Detto in parole povere: succedono sempre le stesse cose, e cioè il nulla più assoluto. Le gag diventano sempre uguali e a lungo andare la serie stanca. Anche perché, a differenza che in "Ranma 1/2", la ripetitività non è bilanciata da chissà quale straordinario senso dell'umorismo.
Deboli anche i personaggi. Non si nota nessuna vera evoluzione psicologica degna di nota e i protagonisti sono troppo stereotipati. Quindi c'è l'adolescente timido e indeciso, gli amici sempre eccitati, le sorelle sciocchine, la bella e stupida contrapposta alla bella e dannata che alla fine non è poi così dannata. Mamma mia che originalità!
Nota positiva invece per le musiche, soprattutto le opening. Le ending sono anche buone, ma personalmente mi sono piaciute di meno e le musiche di animazione sono comunque adatte.
Anche i disegni non sono affatto male. I tratti dei personaggi sono piuttosto curati e la grafica per l'epoca doveva essere piuttosto avanzata.
In conclusione, "Kimagure Orange Road" è come un amico su cui riponi molto speranze e che alla fine ti delude profondamente. Proprio per questo la delusione è particolarmente cocente, ma tant'è.
"Kimagure Orange Road" è una commedia scolastica romantica che ruota attorno alle vicende do Kyosuke Kasuga (Johnny), ragazzo dai poteri sovrannaturali coinvolto suo malgrado in un triangolo amoroso con le belle Madoka (Sabrina) e Hikaru (Tinetta... ma che razza di nome è Tinetta?! Ma quante persone conoscete che si chiamano "Tinetta"?! Vabbé, comunque non divaghiamo).
La serie ha un inizio originale e davvero piacevole. Il triangolo si costruisce a poco a poco, tramite una serie di situazioni paradossali che alternano comicità a un pizzico di romanticismo, il tutto condito - o meglio, tenuto in piedi - dalla perenne e patologica indecisione del protagonista. Sembrano tutti gli ingredienti della ricetta del successo, tanto più se si "scopre" che io sono un fan sfegatato di Rumiko Takahashi e del suo "Ranma 1/2", in cui l'impostazione di fondo è molto simile.
Sembrano,
sì perché, dopo le prime puntate, KOR si perde. La noia la fa da padrone a causa fondamentalmente della principale caratteristica del protagonista, l'indecisione, che da elemento di forza diventa un insuperabile difetto, che porta a una situazione di stallo perenne. Detto in parole povere: succedono sempre le stesse cose, e cioè il nulla più assoluto. Le gag diventano sempre uguali e a lungo andare la serie stanca. Anche perché, a differenza che in "Ranma 1/2", la ripetitività non è bilanciata da chissà quale straordinario senso dell'umorismo.
Deboli anche i personaggi. Non si nota nessuna vera evoluzione psicologica degna di nota e i protagonisti sono troppo stereotipati. Quindi c'è l'adolescente timido e indeciso, gli amici sempre eccitati, le sorelle sciocchine, la bella e stupida contrapposta alla bella e dannata che alla fine non è poi così dannata. Mamma mia che originalità!
Nota positiva invece per le musiche, soprattutto le opening. Le ending sono anche buone, ma personalmente mi sono piaciute di meno e le musiche di animazione sono comunque adatte.
Anche i disegni non sono affatto male. I tratti dei personaggi sono piuttosto curati e la grafica per l'epoca doveva essere piuttosto avanzata.
In conclusione, "Kimagure Orange Road" è come un amico su cui riponi molto speranze e che alla fine ti delude profondamente. Proprio per questo la delusione è particolarmente cocente, ma tant'è.
"Kimagure Orange Road" ("La capricciosa strada delle arance") è stato adattato in italiano con il titolo "E' quasi magia Johnny", per richiamare l'attenzione dei bambini (stando alla solita assurda idea che gli anime siano per bambini) ai poteri ESP del protagonista. Ma anche se i poteri ESP ci sono, e costituiscono il motivo per cui la famiglia del protagonista ha cambiato spesso città, questo non è un fantasy: la storia è infatti incentrata su un triangolo amoroso, in cui il protagonista, il liceale Kyosuke (Johnny) è conteso fra l'allegra e un po' infantile Hikaru (Tinetta) e la cupa ma generosa Madoka (Sabrina). A complicare le cose c'è il fatto che Kyosuke è un eterno indeciso, inoltre le due ragazze sono amiche d'infanzia e Madoka è sempre stata molto protettiva con Hikaru.
Insomma, alla componente fantasy si mescola quella romantica, con in più diversi elementi comici, dati dalla goffaggine di Kyosuke, talvolta colossale, ma anche da altri personaggi, quali le sue sorelline - due gemelle - o i suoi compagni di scuola.
Ho trovato questa serie molto gradevole. Il character design è bello, i personaggi ben caratterizzati, sebbene io non consideri nessuno particolarmente simpatico (ad eccezione del gattone di casa Kasuga, lui sì), e a volte il protagonista dà addirittura i nervi. Ma nel complesso ci si appassiona alla storia, si vuole scoprire come si risolverà il triangolo amoroso, e si ride abbastanza.
Il doppiaggio è ottimo, ogni voce è perfetta per il suo personaggio, come Davide Garbolino per l'imbranato Johnny, o la voce petulante di Tinetta - non ricordo il nome della doppiatrice.
Bella trovo la colonna sonora, peccato che gli adattatori italiani si preoccupino sempre di allungare all'infinito discorsi e/o pensieri dei personaggi per non farci ascoltare in pace anche un po' di musica ogni tanto: v. per es. una scena in cui Madoka canta una canzone in giapponese.
La sigla, cantata da Cristina D'Avena, non è niente di speciale, ma ho sentito di peggio.
Ma veniamo ai difetti, per cui non do il massimo dei voti: al primo ho accennato, non mi è simpatico quasi nessuno dei personaggi, ma il più grave è il secondo, ovvero che KOR è fra le serie più censurate di Mediaset, e come tutte le serie censurate talvolta le censure sono così assurde da essere ridicole e pure goffamente inserite: per esempio che senso ha censurare l'innocente immagine di una delle due ragazze che si addormenta su una panchina poggiando la testa sulla spalla del protagonista quando quella stessa scena, per niente scabrosa e/o traumatizzante per gli animi più sensibili, viene mostrata ogni giorno in sigla? In ogni caso, come in tutte le serie censurate, vi sono purtroppo improvvisi cambi di scena o dialoghi strani, nel senso che un personaggio può apparire scioccato e/o scandalizzato per parole che non gliene darebbero per niente motivo, appunto perché quelle parole sono state cambiate e quelle espressioni dei personaggi si adattano ovviamente ai dialoghi originali.
Meno male che stanno venendo fuori nuovi canali che trattano gli anime come meritano, perché tutto questo è assurdo.
Insomma, alla componente fantasy si mescola quella romantica, con in più diversi elementi comici, dati dalla goffaggine di Kyosuke, talvolta colossale, ma anche da altri personaggi, quali le sue sorelline - due gemelle - o i suoi compagni di scuola.
Ho trovato questa serie molto gradevole. Il character design è bello, i personaggi ben caratterizzati, sebbene io non consideri nessuno particolarmente simpatico (ad eccezione del gattone di casa Kasuga, lui sì), e a volte il protagonista dà addirittura i nervi. Ma nel complesso ci si appassiona alla storia, si vuole scoprire come si risolverà il triangolo amoroso, e si ride abbastanza.
Il doppiaggio è ottimo, ogni voce è perfetta per il suo personaggio, come Davide Garbolino per l'imbranato Johnny, o la voce petulante di Tinetta - non ricordo il nome della doppiatrice.
Bella trovo la colonna sonora, peccato che gli adattatori italiani si preoccupino sempre di allungare all'infinito discorsi e/o pensieri dei personaggi per non farci ascoltare in pace anche un po' di musica ogni tanto: v. per es. una scena in cui Madoka canta una canzone in giapponese.
La sigla, cantata da Cristina D'Avena, non è niente di speciale, ma ho sentito di peggio.
Ma veniamo ai difetti, per cui non do il massimo dei voti: al primo ho accennato, non mi è simpatico quasi nessuno dei personaggi, ma il più grave è il secondo, ovvero che KOR è fra le serie più censurate di Mediaset, e come tutte le serie censurate talvolta le censure sono così assurde da essere ridicole e pure goffamente inserite: per esempio che senso ha censurare l'innocente immagine di una delle due ragazze che si addormenta su una panchina poggiando la testa sulla spalla del protagonista quando quella stessa scena, per niente scabrosa e/o traumatizzante per gli animi più sensibili, viene mostrata ogni giorno in sigla? In ogni caso, come in tutte le serie censurate, vi sono purtroppo improvvisi cambi di scena o dialoghi strani, nel senso che un personaggio può apparire scioccato e/o scandalizzato per parole che non gliene darebbero per niente motivo, appunto perché quelle parole sono state cambiate e quelle espressioni dei personaggi si adattano ovviamente ai dialoghi originali.
Meno male che stanno venendo fuori nuovi canali che trattano gli anime come meritano, perché tutto questo è assurdo.
Avete presente essere innamorati di una persona? Essere così invaghiti di una certa ragazza o ragazzo che, ogni qualvolta le vostre labbra enunciano le fatidiche lettere che compongono il suo nome, sentite il vostro corpo fremere invaso da una piacevole e allo stesso tempo strana sensazione?
Ecco, è esattamente come mi sento io al solo pronunciare "Kimagure Orange Road".
E' il mio primo amore, come Madoka per Kyosuke, e potranno passare gli anni, potranno essere inventate trame incredibili e portate le tecniche di disegno a livelli impossibili, fino a fare sembrare "Orange Road" un vecchio ricordo della preistoria, ma quest'anime non smetterà mai di farmi sognare, non smetterà mai di farmi commuovere, e continuerà a farlo per sempre, affascinando, come la mia e la vecchia generazione, quelle a venire.
Come una canzone dei Beatles che non morirà mai, Izumi Matsumoto è riuscito a cogliere veramente gli stati d'animo, i problemi e i pensieri di un'adolescente e a trasmetterli in modo divertente e profondo, creando personaggi e situazioni che oramai sono entrati a fare parte della cultura generale. Non c'è sbavatura, non c'è imperfezione; una storia che semplicemente scorre pura e limpida dall'inizio alla fine, lasciando un segno indelebile nel cuore.
E' impossibile non affezionarsi ai protagonisti di quest'animae: la dolce e infantile Hikaru, sorridente e solare, con quegli occhioni blu ingenui; le sue smorfie, la sua voce mentre salta in braccio al suo "Tesoruccio"; quei guastafeste pervertiti di Komatsu e Hatta, sempre pronti a correre per accaparrarsi il fantomatico panino alla cotoletta di maiale o a escogitare stratagemmi impossibili per fotografare mutandine; il povero Yusaku, eterno innamorato non corrisposto di Hikaru che finisce sempre per farla arrabbiare ritrovandosi con qualche bernoccolo in testa; tutta la famiglia Kasuga fino ai simpaticissimi nonni che usano i loro poteri come niente fosse o al piccolo ma furbissimo Kazuya, che legge nel pensiero e mette sempre in crisi il protagonista.
E poi, beh, si arriva a loro due: Kyosuke e Madoka.
Chi non ha mai sognato di potersi teletrasportare come Kyosuke, di usare quei poteri per volare o tornare indietro nel tempo rimediando a un errore commesso; o ancora per impressionare e incantare la persona amata senza però rivelare il segreto? E chi non è stato catturato dal fascino di Ayukawa? Dai suoi splendenti occhi verdi, dalle sue forme, dalla sua femminilità; dal suo essere così capricciosa.
A mio parere lei è il personaggio femminile meglio riuscito di tutta la storia degli anime e dei manga, capace di innescare nello spettatore una dolcezza e un'attrazione veramente forte sia nei momenti spensierati sia nei momenti dov'è così tristemente assorta nei suoi pensieri.
Gli intrecci, le situazioni comiche o sconvolgenti che si vengono a creare fra questi personaggi non solo sono sempre originali e resi in modo eccezionale, ma aumentano di intensità episodio dopo episodio regalandoci emozioni sincere, vere, che vengono arricchite da una colonna sonora magica, che ha dell'incredibile, in grado di cullare lo stato d'animo di chi sta guardando direttamente dentro l'anime. Pezzi strumentali come il "C-7" (versione strumentale della seconda sigla) o come il famoso "L'amore nei tuoi occhi" hanno una composizione semplicemente sublime e denotano come ci sia stato un grande lavoro in ogni aspetto dell'opera, non solo nei disegni o nella trama. Un lavoro che raramente si trova in un anime, di una qualità unica, che fa la differenza; un lavoro che rimane a distanza di anni e anni e che finisce per diventare punto di riferimento indiscutibile.
"Kimagure Orange Road" è l'adolescente sognatore che vive, e vivrà sempre dentro ognuno di noi, a qualsiasi età; è quel desiderio puro e sconsiderato di amore che abbiamo imparato a provare in quel periodo e che segretamente lasciamo che ci catturi ancora e ancora. E' il manifesto innocente di qualcosa che sta piano piano scomparendo a causa della società in cui viviamo, e che sempre in meno riescono a comprendere.
Ecco, è esattamente come mi sento io al solo pronunciare "Kimagure Orange Road".
E' il mio primo amore, come Madoka per Kyosuke, e potranno passare gli anni, potranno essere inventate trame incredibili e portate le tecniche di disegno a livelli impossibili, fino a fare sembrare "Orange Road" un vecchio ricordo della preistoria, ma quest'anime non smetterà mai di farmi sognare, non smetterà mai di farmi commuovere, e continuerà a farlo per sempre, affascinando, come la mia e la vecchia generazione, quelle a venire.
Come una canzone dei Beatles che non morirà mai, Izumi Matsumoto è riuscito a cogliere veramente gli stati d'animo, i problemi e i pensieri di un'adolescente e a trasmetterli in modo divertente e profondo, creando personaggi e situazioni che oramai sono entrati a fare parte della cultura generale. Non c'è sbavatura, non c'è imperfezione; una storia che semplicemente scorre pura e limpida dall'inizio alla fine, lasciando un segno indelebile nel cuore.
E' impossibile non affezionarsi ai protagonisti di quest'animae: la dolce e infantile Hikaru, sorridente e solare, con quegli occhioni blu ingenui; le sue smorfie, la sua voce mentre salta in braccio al suo "Tesoruccio"; quei guastafeste pervertiti di Komatsu e Hatta, sempre pronti a correre per accaparrarsi il fantomatico panino alla cotoletta di maiale o a escogitare stratagemmi impossibili per fotografare mutandine; il povero Yusaku, eterno innamorato non corrisposto di Hikaru che finisce sempre per farla arrabbiare ritrovandosi con qualche bernoccolo in testa; tutta la famiglia Kasuga fino ai simpaticissimi nonni che usano i loro poteri come niente fosse o al piccolo ma furbissimo Kazuya, che legge nel pensiero e mette sempre in crisi il protagonista.
E poi, beh, si arriva a loro due: Kyosuke e Madoka.
Chi non ha mai sognato di potersi teletrasportare come Kyosuke, di usare quei poteri per volare o tornare indietro nel tempo rimediando a un errore commesso; o ancora per impressionare e incantare la persona amata senza però rivelare il segreto? E chi non è stato catturato dal fascino di Ayukawa? Dai suoi splendenti occhi verdi, dalle sue forme, dalla sua femminilità; dal suo essere così capricciosa.
A mio parere lei è il personaggio femminile meglio riuscito di tutta la storia degli anime e dei manga, capace di innescare nello spettatore una dolcezza e un'attrazione veramente forte sia nei momenti spensierati sia nei momenti dov'è così tristemente assorta nei suoi pensieri.
Gli intrecci, le situazioni comiche o sconvolgenti che si vengono a creare fra questi personaggi non solo sono sempre originali e resi in modo eccezionale, ma aumentano di intensità episodio dopo episodio regalandoci emozioni sincere, vere, che vengono arricchite da una colonna sonora magica, che ha dell'incredibile, in grado di cullare lo stato d'animo di chi sta guardando direttamente dentro l'anime. Pezzi strumentali come il "C-7" (versione strumentale della seconda sigla) o come il famoso "L'amore nei tuoi occhi" hanno una composizione semplicemente sublime e denotano come ci sia stato un grande lavoro in ogni aspetto dell'opera, non solo nei disegni o nella trama. Un lavoro che raramente si trova in un anime, di una qualità unica, che fa la differenza; un lavoro che rimane a distanza di anni e anni e che finisce per diventare punto di riferimento indiscutibile.
"Kimagure Orange Road" è l'adolescente sognatore che vive, e vivrà sempre dentro ognuno di noi, a qualsiasi età; è quel desiderio puro e sconsiderato di amore che abbiamo imparato a provare in quel periodo e che segretamente lasciamo che ci catturi ancora e ancora. E' il manifesto innocente di qualcosa che sta piano piano scomparendo a causa della società in cui viviamo, e che sempre in meno riescono a comprendere.
Pur falciato dall'assurda censura di Mediaset, pur con i dialoghi riadattati e i nomi modificati, "Kimagure Orange Road/E' quasi magia Johnny" è stato l'anime che più ha plasmato la mia adolescenza.
A chi non è mai capitato di trovarsi (o, perlomeno, chi non ha mai sognato di trovarsi) in una situazione simile a quella di Kyosuke/Johnny, combattuto tra l'amore spensierato e ingenuo di Hikaru/Tinetta e la cotta per la scostante, lunatica, ma incredibilmente affascinante Madoka/Sabrina?
E' impossibile non provare palpiti al cuore partecipando alle vicissitudini dell'imbranato protagonista, perennemente invischiato in situazioni al limite dell'assurdo, condite da scene romantiche e momenti spassosi; il tutto complicato dai poteri ESP suoi e dei suoi famigliari, che non mancheranno di creare ulteriori grattacapi a tutti i personaggi.
Costituita da episodi prevalentemente autoconclusivi - solo i primi, necessari per dare avvio alla vicenda e presentare i personaggi, e gli ultimi hanno una precisa collocazione temporale; gli altri potrebbero essere anche visti in ordine sparso -, la serie ci fa vivere in maniera estemporanea una gioventù serena e spensierata, dolcemente impacciata di fronte alle tempeste sentimentali dei primi amori. La storia è lineare, con il classico triangolo amoroso; disegni e animazioni hanno livelli altalenanti, non sempre sono qualitativamente ottimi; le musiche, invece, sono tutto sommato carine.
Perché dare allora a quest'anime un voto così alto? A decretarlo sono i ricordi legati alle emozioni che ho provato la prima volta che l'ho visto, i momenti passati a tifare per Kyosuke e a immaginare come mi sarei comportato nei suoi panni, le stupende sensazioni che mi ha regalato e che è in grado di regalarmi tuttora. Emozioni che culminano nel superbo e delicatamente velato finale, pura poesia per chi, almeno una volta nella vita, ha condiviso gli stessi sentimenti della capricciosa via delle arance.
A chi non è mai capitato di trovarsi (o, perlomeno, chi non ha mai sognato di trovarsi) in una situazione simile a quella di Kyosuke/Johnny, combattuto tra l'amore spensierato e ingenuo di Hikaru/Tinetta e la cotta per la scostante, lunatica, ma incredibilmente affascinante Madoka/Sabrina?
E' impossibile non provare palpiti al cuore partecipando alle vicissitudini dell'imbranato protagonista, perennemente invischiato in situazioni al limite dell'assurdo, condite da scene romantiche e momenti spassosi; il tutto complicato dai poteri ESP suoi e dei suoi famigliari, che non mancheranno di creare ulteriori grattacapi a tutti i personaggi.
Costituita da episodi prevalentemente autoconclusivi - solo i primi, necessari per dare avvio alla vicenda e presentare i personaggi, e gli ultimi hanno una precisa collocazione temporale; gli altri potrebbero essere anche visti in ordine sparso -, la serie ci fa vivere in maniera estemporanea una gioventù serena e spensierata, dolcemente impacciata di fronte alle tempeste sentimentali dei primi amori. La storia è lineare, con il classico triangolo amoroso; disegni e animazioni hanno livelli altalenanti, non sempre sono qualitativamente ottimi; le musiche, invece, sono tutto sommato carine.
Perché dare allora a quest'anime un voto così alto? A decretarlo sono i ricordi legati alle emozioni che ho provato la prima volta che l'ho visto, i momenti passati a tifare per Kyosuke e a immaginare come mi sarei comportato nei suoi panni, le stupende sensazioni che mi ha regalato e che è in grado di regalarmi tuttora. Emozioni che culminano nel superbo e delicatamente velato finale, pura poesia per chi, almeno una volta nella vita, ha condiviso gli stessi sentimenti della capricciosa via delle arance.
Beh, il voto più che 8 sarebbe un quasi 8, nel senso che 'Capricciosa Orange Road' mi è piaciuto molto ma alcune cose mi impediscono di dargli un 8 tondo tondo, comunque merita sicuramente più di 7.
La storia è conosciuta, parla di Kyosuke Kasuga, un ragazzino di 15 anni che si è appena trasferito in una nuova città. Qui si innamora di una bellissima ragazza di nome Madoka Ayukawa, ma una serie di malintesi farà sì che anche la migliore amica di quest'ultima s'innamori di Kyosuke.
In realtà è più che evidente di chi il protagonista sia innamorato, il bello della storia non è capire di chi lui è innamorato, ma vedere come lui riuscirà a dichiararsi, sopratutto non è da sottovalutare il problema che anche Hikaru, la migliore amica di Madoka fin dall'infanzia, sia innamorata di lui. E' proprio questo il problema, se Kyosuke rimane con Hikaru sarà Madoka a soffrire, ma se lui si dichiarasse a Madoka sarebbe l'altra ad avere il cuore spezzato.
La storia è molto divertente e, come ho già detto in altre recensioni, amo lo stile grafico di questi vecchi anime. Ayukawa poi è una ragazza assolutamente irresistibile, non solo per la bellezza fisica, ma anche per il carattere ombroso e solitario; in passato è stata anche una teppista di prim'ordine. Anche Hikaru comunque ha il suo fascino, è talmente ingenua, infantile e innocente (tanto da non capire che in realtà Kyosuke ama la sua migliore amica), ma proprio per questo mi fa tanta simpatia e tenerezza.
Passiamo ad alcune note negative, ma è solo la mia opinione. Continuo a trovare forzato l'uso della magia in quest'anime, nel senso, di per se è una storia abbastanza realistica, una comune storia adolescenziale, pare un po' la versione giovanile di 'Maison Ikkoku', ma quest'ultimo anime era bello anche per il suo realismo, mentre qui i creatori hanno dato al protagonista e alla sua famiglia questa caratteristica, sono dotati di poteri ESP. Il problema è che 'sti poteri sono talmente inutili per la trama da risultare, ai miei occhi, alquanto forzati.
Nel finale comunque recuperano, quindi forse in realtà non sono nemmeno tanto inutili.
Poi, sarà perché ultimamente mi sono abituato a tutt'altro genere di anime, dove c'è una storia lineare, ma qui ho trovato alquanto fastidioso che molti episodi non fossero veramente indispensabili per la trama, anzi in molti casi ripetevano le stesse cose: l'imbarazzo della scelta tra le due ragazze, Kyosuke o un altro membro della sua famiglia combina qualcosa con la magia e combina un sacco di guai e malintesi...
Meno male che ci sono anche episodi divertenti e ben fatti, insomma 'Capricciosa Orange Road' è una serie molto divertente e, in alcuni punti, anche geniale, ma si poteva fare di meglio.
P.S.: quest'anime è stato terribilmente censurato da mediaset che non solo ha cambiato i nomi, ma ha fatto dei tagli mostruosi dappertutto, per non parlare della sigle. "E' quasi magia Johnny" a sentirla pare che la trama sia del tutto incentrata sui poteri ESP di Kyosuke e family, nulla di più falso! Come ho già detto, solo nel finale hanno veramente un ruolo, e continuo a pensare che se ne sarebbe potuto fare a meno. Di per sé, la sigla, carina, è carina, ma il problema è che non c'entra nulla con la trama.
La storia è conosciuta, parla di Kyosuke Kasuga, un ragazzino di 15 anni che si è appena trasferito in una nuova città. Qui si innamora di una bellissima ragazza di nome Madoka Ayukawa, ma una serie di malintesi farà sì che anche la migliore amica di quest'ultima s'innamori di Kyosuke.
In realtà è più che evidente di chi il protagonista sia innamorato, il bello della storia non è capire di chi lui è innamorato, ma vedere come lui riuscirà a dichiararsi, sopratutto non è da sottovalutare il problema che anche Hikaru, la migliore amica di Madoka fin dall'infanzia, sia innamorata di lui. E' proprio questo il problema, se Kyosuke rimane con Hikaru sarà Madoka a soffrire, ma se lui si dichiarasse a Madoka sarebbe l'altra ad avere il cuore spezzato.
La storia è molto divertente e, come ho già detto in altre recensioni, amo lo stile grafico di questi vecchi anime. Ayukawa poi è una ragazza assolutamente irresistibile, non solo per la bellezza fisica, ma anche per il carattere ombroso e solitario; in passato è stata anche una teppista di prim'ordine. Anche Hikaru comunque ha il suo fascino, è talmente ingenua, infantile e innocente (tanto da non capire che in realtà Kyosuke ama la sua migliore amica), ma proprio per questo mi fa tanta simpatia e tenerezza.
Passiamo ad alcune note negative, ma è solo la mia opinione. Continuo a trovare forzato l'uso della magia in quest'anime, nel senso, di per se è una storia abbastanza realistica, una comune storia adolescenziale, pare un po' la versione giovanile di 'Maison Ikkoku', ma quest'ultimo anime era bello anche per il suo realismo, mentre qui i creatori hanno dato al protagonista e alla sua famiglia questa caratteristica, sono dotati di poteri ESP. Il problema è che 'sti poteri sono talmente inutili per la trama da risultare, ai miei occhi, alquanto forzati.
Nel finale comunque recuperano, quindi forse in realtà non sono nemmeno tanto inutili.
Poi, sarà perché ultimamente mi sono abituato a tutt'altro genere di anime, dove c'è una storia lineare, ma qui ho trovato alquanto fastidioso che molti episodi non fossero veramente indispensabili per la trama, anzi in molti casi ripetevano le stesse cose: l'imbarazzo della scelta tra le due ragazze, Kyosuke o un altro membro della sua famiglia combina qualcosa con la magia e combina un sacco di guai e malintesi...
Meno male che ci sono anche episodi divertenti e ben fatti, insomma 'Capricciosa Orange Road' è una serie molto divertente e, in alcuni punti, anche geniale, ma si poteva fare di meglio.
P.S.: quest'anime è stato terribilmente censurato da mediaset che non solo ha cambiato i nomi, ma ha fatto dei tagli mostruosi dappertutto, per non parlare della sigle. "E' quasi magia Johnny" a sentirla pare che la trama sia del tutto incentrata sui poteri ESP di Kyosuke e family, nulla di più falso! Come ho già detto, solo nel finale hanno veramente un ruolo, e continuo a pensare che se ne sarebbe potuto fare a meno. Di per sé, la sigla, carina, è carina, ma il problema è che non c'entra nulla con la trama.
Chi, della mia generazione, può dire di non avere visto almeno una volta, da piccolo, una puntata di "Capricciosa Orange Road" o meglio "E' quasi magia Johnny" su Italia 1? Io credo nessuno, questo è uno di quei titoli che a quei tempi fecero sognare un'intera generazione di bambini e adolescenti, la sigla cantata da Cristina D'Avena è ancora oggi scolpita nella mente degli italiani. Io come tanti mi appassionai da piccolo a questa serie, ma ahimè, ne vidi solo alcune puntate.
Dopo molti anni, ormai adulto e immerso nel mondo degli anime e dei manga e cosciente della censura italiana, ho iniziato a guardare la versione integrale di Dynamic Italia, per poi abbandonarla dopo una ventina di puntate per non ricordo quale motivo. Recentemente il canale Man-Ga di SKY ha trasmesso la serie e non mi sono fatto scappare l'occasione. Che dire, l'impressione è la stessa che ho avuto all'epoca, quest'anime risulta molto interessante ed evocativo nella prima ventina di puntate, forse anche meno, difficile non immedesimarsi in almeno uno dei tre protagonisti che formano il triangolo amoroso, e fino lì un 8 era d'obbligo. Poi però dopo l'arrivo del cuginetto Katsuya (Paolo), non vi sono più sviluppi narrativi consistenti, anzi a eccezione dell'arrivo del nonno di Kyosuke non ve ne sono proprio, si assiste soltanto a degli episodi autoconclusivi, molto godibili e divertenti, dove la trama però rimane allo stesso punto senza mai uscire dagli schemi. Oltretutto spesso i caratteri dei personaggi appaiono incoerenti e slegati dalle puntate precedenti. Iniziai a pensare che probabilmente si trattava di episodi filler, ma, secondo la Wikipedia giapponese, quelli originali sono soltanto 6. Solo nelle ultime due puntate avviene uno sviluppo narrativo non indifferente, che però non porta a una conclusione totale, ma comunque soddisfacente. Per conoscere il vero finale bisogna guardarsi il film "Voglio ritornare a quei giorni" esistente solo in versione mediasettiana.
"Kimagure Orange Road", tratto dal manga di Izumi Matsumoto, porta delle evidenti similitudini con "Cara dolce Kyoko - Maison Ikkoku" di Rumiko Takahashi, alla quale l'autore si è sicuramente ispirato; la struttura episodica, il triangolo, il disegno, gli equivoci, una Hikaru/Tinetta molto simile fisicamente e caratterialmente a Kozue (entrambe ingenue credono di essere fidanzate con un eterno indeciso Kyosuke/Johnny - Godai).
In definitiva è una serie ottima, non troppo lunga, con personaggi tutti riusciti, buona per farsi due risate - irresistibili i siparietti di Ushiko e Umao/Lucilla e Aldo - e per rivivere momenti adolescenziali. Se volete seguire una leggera commedia sentimentale adolescenziale COR fa per voi, lo consiglio a chiunque, però d'altra parte sono dispiaciuto di non potere dare più di 7 a questa serie, sarà che forse l'età (25 anni) non mi ha permesso di goderlo appieno.
Quanto al comparto tecnico è ottimo, il disegno è di Akemi Takada (Maison Ikkoku e Lamù), le musiche sono di Shiro Sagisu (Evangelion e Bleach) molto belle ed evocative soprattutto negli episodi iniziali. La prima sigla iniziale, Night of Summerside, e la prima sigla finale, Natsu no mirage, sono veramente un piacere per le orecchie, carine anche le successive, anche la sigla italiana per quanto infantile è davvero incantevole. Buono è il doppiaggio italiano, sia quello targato Dynamic - Mazzotta su Jingoro è fantastico! - sia quello Mediaset, censure a parte.
Dopo molti anni, ormai adulto e immerso nel mondo degli anime e dei manga e cosciente della censura italiana, ho iniziato a guardare la versione integrale di Dynamic Italia, per poi abbandonarla dopo una ventina di puntate per non ricordo quale motivo. Recentemente il canale Man-Ga di SKY ha trasmesso la serie e non mi sono fatto scappare l'occasione. Che dire, l'impressione è la stessa che ho avuto all'epoca, quest'anime risulta molto interessante ed evocativo nella prima ventina di puntate, forse anche meno, difficile non immedesimarsi in almeno uno dei tre protagonisti che formano il triangolo amoroso, e fino lì un 8 era d'obbligo. Poi però dopo l'arrivo del cuginetto Katsuya (Paolo), non vi sono più sviluppi narrativi consistenti, anzi a eccezione dell'arrivo del nonno di Kyosuke non ve ne sono proprio, si assiste soltanto a degli episodi autoconclusivi, molto godibili e divertenti, dove la trama però rimane allo stesso punto senza mai uscire dagli schemi. Oltretutto spesso i caratteri dei personaggi appaiono incoerenti e slegati dalle puntate precedenti. Iniziai a pensare che probabilmente si trattava di episodi filler, ma, secondo la Wikipedia giapponese, quelli originali sono soltanto 6. Solo nelle ultime due puntate avviene uno sviluppo narrativo non indifferente, che però non porta a una conclusione totale, ma comunque soddisfacente. Per conoscere il vero finale bisogna guardarsi il film "Voglio ritornare a quei giorni" esistente solo in versione mediasettiana.
"Kimagure Orange Road", tratto dal manga di Izumi Matsumoto, porta delle evidenti similitudini con "Cara dolce Kyoko - Maison Ikkoku" di Rumiko Takahashi, alla quale l'autore si è sicuramente ispirato; la struttura episodica, il triangolo, il disegno, gli equivoci, una Hikaru/Tinetta molto simile fisicamente e caratterialmente a Kozue (entrambe ingenue credono di essere fidanzate con un eterno indeciso Kyosuke/Johnny - Godai).
In definitiva è una serie ottima, non troppo lunga, con personaggi tutti riusciti, buona per farsi due risate - irresistibili i siparietti di Ushiko e Umao/Lucilla e Aldo - e per rivivere momenti adolescenziali. Se volete seguire una leggera commedia sentimentale adolescenziale COR fa per voi, lo consiglio a chiunque, però d'altra parte sono dispiaciuto di non potere dare più di 7 a questa serie, sarà che forse l'età (25 anni) non mi ha permesso di goderlo appieno.
Quanto al comparto tecnico è ottimo, il disegno è di Akemi Takada (Maison Ikkoku e Lamù), le musiche sono di Shiro Sagisu (Evangelion e Bleach) molto belle ed evocative soprattutto negli episodi iniziali. La prima sigla iniziale, Night of Summerside, e la prima sigla finale, Natsu no mirage, sono veramente un piacere per le orecchie, carine anche le successive, anche la sigla italiana per quanto infantile è davvero incantevole. Buono è il doppiaggio italiano, sia quello targato Dynamic - Mazzotta su Jingoro è fantastico! - sia quello Mediaset, censure a parte.
"Kimagure Orange Road" è un anime che in Italia ha avuto una vita incredibilmente complessa, ma cosa ancora più stupefacente è che i vari problemi non gli hanno mai impedito di avere successo. Dopo uno special come anteprima, lo Studio Pierrot si è dedicata alla trasposizione animata dell'intera serie del manga originale di Izumi Matsumoto. L'arrivo in Italia ha portato innumerevoli modifiche per via delle censure: da tagli di scene violente o "osé" a dialoghi stravolti e nomi italianizzati, ma questo non impedisce all'anime di fare breccia nel cuore di innumerevoli generazioni di ragazzi e bambini, e non solo.
Dopo svariati anni la Dynamic s'impegna in un nuovo doppiaggio completo fedele all'originale e senza alcuna censura cambiando anche il titolo da "E' quasi magia Johnny" a "Capricciosa Orange Road". In seguito la licenza è passata alla Yamato Video che ha prodotto i DVD contenenti i tre doppiaggi: i due italiani e quello originale.
Kyosuke con la sua famiglia spesso è costretto a trasferirsi per il fatto che viene scoperto il loro segreto, ovvero i loro poteri da ESP. Ma in questa nuova e tranquilla cittadina si compie un incontro che cambierà la sua vita: un cappello rosso, il colore della passione, aleggia sostenuto dalla brezza serale fino a essere catturato proprio dal ragazzo che ora condividerà questo oggetto e soprattutto questo momento con la sua proprietaria, Madoka.
Il titolo quindi è una simpatica metafora che incarna perfettamente l'opera, la capricciosa strada arancio che percorre l'arcobaleno dell'adolescenza indecisa se essere rossa o gialla. Kyosuke non è altro che un ragazzo indeciso e insicuro che non sa che strada scegliere, se perseguire il suo amore, anche se si rivela essere una ragazza misteriosa, facile agli sbalzi d'umore e soprattutto dal passato fumoso e da "cattiva ragazza", oppure accomodarsi tra le braccia di una ragazza giovane, dal cuore puro e genuino, solare e soprattutto pazzamente innamorata.
L'inizio purtroppo sente il peso degli anni, le situazioni su cui vertono le vicende infatti vedono protagonisti luoghi comuni ormai lontani in rapporto con l'età dei personaggi, ma proseguendo le situazioni diventano molto più varie e a ravvivare il tutto ci pensano i numerosi comprimari e i poteri di cui è dotata la famiglia Kasuga. In breve quindi gli episodi avranno avventure autoconclusive con piccole morali che non modificano per nulla la storia, ma molto lentamente evolvono i rapporti del triangolo amoroso. L'unico difetto è la fumosità dei dettagli che in alcune occasioni chiudono in modo sbrigativo alcuni finali lasciando in sospeso anche situazioni complesse.
Non mancheranno varie piccole citazioni, alcune più dichiarate, sia a livello visivo sia a livello sonoro, di alcuni film degli anni '80 o di frasi inerenti a "Ranma 1/2"; altre saranno velate, come un pezzo di poster che, aggiunto a quelli visibili in altre inquadrature, forma la locandina di "Hello! Spank".
I personaggi sono il punto chiave della vicenda e offrono una caratterizzazione semplice ma d'effetto che calza perfettamente alla storia. Kyosuke è un ragazzo indeciso, e non solo nella vita sentimentale; spesso avrebbe potuto approfittare dei suoi poteri o di alcune situazioni, come sottolineano le sue fantasie, ma avendo un cuore onesto e gentile non compie mai nulla, ed è anche questo che farà colpo sulle sue pretendenti.
Ayukawa è matura, aggressiva e decisa e talvolta pare anche pessimista, l'esatto contrario dell'esuberante Hikaru che, con il suo carattere frizzante, rallegra la giornata a chi gli sta intorno. I personaggi secondari invece sono ancora più minimalisti in tal senso ma sono perfetti per il loro ruolo.
Tra risate e momenti dolci si arriva al finale che si dipana su quattro episodi. Di questi i primi due servono al ragazzo per fare chiarezza nella sua mente e capire varie cose, mentre gli ultimi due sono collegati e nel complesso risultano una storia bizzarra e inaspettatamente intricata (rispetto agli altri episodi) che si conclude in modo inaspettato, una conclusione che può sembrare eccessivamente aperta e che non spiega nulla di quello che accadrà e come. Ma è giusto così perché l'intera vicenda si basa sull'incertezza del protagonista e nel momento in cui compie la sua decisione non solo la storia finisce, ma si completa anche il suo passaggio all'età adulta grazie alla sua maturazione.
La regia affidata a Osamu Kobayashi offre un lavoro accurato che alterna bene le sequenze statiche ad altre più movimentante, risultando godibile anche se nulla di particolarmente eclatante. Invece risulta gradevole la struttura delle sigle d'apertura e di chiusura, ricordano molto i video musicali delle band anni '70-'80. La scelta più gradevole è quella di chiudere ogni episodio con un'istantanea, come per affermare che anche quella piccola storia è un ricordo prezioso che Kyosuke porterà sempre nel cuore e che non dimenticherà mai perché sarà, come ogni esperienza adolescenziale, un fattore determinante per la sua crescita e maturazione.
Le animazioni nel complesso risultano fluide e i disegni riprendono il character design originale e lo adattano a uno stile più morbido e rotondeggiante, forse per rimandare allo stile grafico di autori come Mitsuru Adachi e Rumiko Takahashi, tra i più in voga nel periodo.
La colonna sonora è gradevole e perfettamente idonea all'anime, le sigle d'apertura hanno un sapore "estivo" che si adatta perfettamente allo stile narrativo, mentre le tracce ascoltabili di sottofondo sono sempre adatte. Le uniche divagazioni permesse sono alcuni assolo di sassofono di Madoka e alcune canzoni per rimanere in linea con il tema dell'episodio.
Il doppiaggio italiano si divide tra due scelte, il primo che abbina voci più giovani in linea con i personaggi ma è stravolto da pesanti censure, il secondo è quello nuovo, più curato e coinvolgente ma soprattutto fedele all'originale anche se dalle voci più mature.
Come lo si chiami - "Kimagure/Capricciosa Orange Road" o "E' quasi magia Johnny" - è indifferente perché il contenuto è lo stesso, ovvero una divertente e appassionante storia d'amore giovanile che parla in modo velato della crescita di ognuno, e non è solo una pietra miliare dell'animazione ma è un'opera che lascia ricordi indelebili nella mente dello spettatore, giovane o vecchio che sia.
Dopo svariati anni la Dynamic s'impegna in un nuovo doppiaggio completo fedele all'originale e senza alcuna censura cambiando anche il titolo da "E' quasi magia Johnny" a "Capricciosa Orange Road". In seguito la licenza è passata alla Yamato Video che ha prodotto i DVD contenenti i tre doppiaggi: i due italiani e quello originale.
Kyosuke con la sua famiglia spesso è costretto a trasferirsi per il fatto che viene scoperto il loro segreto, ovvero i loro poteri da ESP. Ma in questa nuova e tranquilla cittadina si compie un incontro che cambierà la sua vita: un cappello rosso, il colore della passione, aleggia sostenuto dalla brezza serale fino a essere catturato proprio dal ragazzo che ora condividerà questo oggetto e soprattutto questo momento con la sua proprietaria, Madoka.
Il titolo quindi è una simpatica metafora che incarna perfettamente l'opera, la capricciosa strada arancio che percorre l'arcobaleno dell'adolescenza indecisa se essere rossa o gialla. Kyosuke non è altro che un ragazzo indeciso e insicuro che non sa che strada scegliere, se perseguire il suo amore, anche se si rivela essere una ragazza misteriosa, facile agli sbalzi d'umore e soprattutto dal passato fumoso e da "cattiva ragazza", oppure accomodarsi tra le braccia di una ragazza giovane, dal cuore puro e genuino, solare e soprattutto pazzamente innamorata.
L'inizio purtroppo sente il peso degli anni, le situazioni su cui vertono le vicende infatti vedono protagonisti luoghi comuni ormai lontani in rapporto con l'età dei personaggi, ma proseguendo le situazioni diventano molto più varie e a ravvivare il tutto ci pensano i numerosi comprimari e i poteri di cui è dotata la famiglia Kasuga. In breve quindi gli episodi avranno avventure autoconclusive con piccole morali che non modificano per nulla la storia, ma molto lentamente evolvono i rapporti del triangolo amoroso. L'unico difetto è la fumosità dei dettagli che in alcune occasioni chiudono in modo sbrigativo alcuni finali lasciando in sospeso anche situazioni complesse.
Non mancheranno varie piccole citazioni, alcune più dichiarate, sia a livello visivo sia a livello sonoro, di alcuni film degli anni '80 o di frasi inerenti a "Ranma 1/2"; altre saranno velate, come un pezzo di poster che, aggiunto a quelli visibili in altre inquadrature, forma la locandina di "Hello! Spank".
I personaggi sono il punto chiave della vicenda e offrono una caratterizzazione semplice ma d'effetto che calza perfettamente alla storia. Kyosuke è un ragazzo indeciso, e non solo nella vita sentimentale; spesso avrebbe potuto approfittare dei suoi poteri o di alcune situazioni, come sottolineano le sue fantasie, ma avendo un cuore onesto e gentile non compie mai nulla, ed è anche questo che farà colpo sulle sue pretendenti.
Ayukawa è matura, aggressiva e decisa e talvolta pare anche pessimista, l'esatto contrario dell'esuberante Hikaru che, con il suo carattere frizzante, rallegra la giornata a chi gli sta intorno. I personaggi secondari invece sono ancora più minimalisti in tal senso ma sono perfetti per il loro ruolo.
Tra risate e momenti dolci si arriva al finale che si dipana su quattro episodi. Di questi i primi due servono al ragazzo per fare chiarezza nella sua mente e capire varie cose, mentre gli ultimi due sono collegati e nel complesso risultano una storia bizzarra e inaspettatamente intricata (rispetto agli altri episodi) che si conclude in modo inaspettato, una conclusione che può sembrare eccessivamente aperta e che non spiega nulla di quello che accadrà e come. Ma è giusto così perché l'intera vicenda si basa sull'incertezza del protagonista e nel momento in cui compie la sua decisione non solo la storia finisce, ma si completa anche il suo passaggio all'età adulta grazie alla sua maturazione.
La regia affidata a Osamu Kobayashi offre un lavoro accurato che alterna bene le sequenze statiche ad altre più movimentante, risultando godibile anche se nulla di particolarmente eclatante. Invece risulta gradevole la struttura delle sigle d'apertura e di chiusura, ricordano molto i video musicali delle band anni '70-'80. La scelta più gradevole è quella di chiudere ogni episodio con un'istantanea, come per affermare che anche quella piccola storia è un ricordo prezioso che Kyosuke porterà sempre nel cuore e che non dimenticherà mai perché sarà, come ogni esperienza adolescenziale, un fattore determinante per la sua crescita e maturazione.
Le animazioni nel complesso risultano fluide e i disegni riprendono il character design originale e lo adattano a uno stile più morbido e rotondeggiante, forse per rimandare allo stile grafico di autori come Mitsuru Adachi e Rumiko Takahashi, tra i più in voga nel periodo.
La colonna sonora è gradevole e perfettamente idonea all'anime, le sigle d'apertura hanno un sapore "estivo" che si adatta perfettamente allo stile narrativo, mentre le tracce ascoltabili di sottofondo sono sempre adatte. Le uniche divagazioni permesse sono alcuni assolo di sassofono di Madoka e alcune canzoni per rimanere in linea con il tema dell'episodio.
Il doppiaggio italiano si divide tra due scelte, il primo che abbina voci più giovani in linea con i personaggi ma è stravolto da pesanti censure, il secondo è quello nuovo, più curato e coinvolgente ma soprattutto fedele all'originale anche se dalle voci più mature.
Come lo si chiami - "Kimagure/Capricciosa Orange Road" o "E' quasi magia Johnny" - è indifferente perché il contenuto è lo stesso, ovvero una divertente e appassionante storia d'amore giovanile che parla in modo velato della crescita di ognuno, e non è solo una pietra miliare dell'animazione ma è un'opera che lascia ricordi indelebili nella mente dello spettatore, giovane o vecchio che sia.
<b>Attenzione! Possibili spoiler!</b>
Quand'ero piccola non apprezzai appieno questa serie. Forse Ciò fu dovuto al fatto che m'interessavo solo agli shounen. Fatto sta che quest'anno l'ho rivista tutta, e mi è piaciuta eccome!
Il design grafico dei personaggi è curvilineo, proprio come piace a me. Non sarà dei più originali, ma è anche vero che risale a più di 20 anni fa, e rispetto a delle sue coetanee la serie è una delle migliori.
La trama è ricca di scene esilaranti, una vera e propria commedia degli equivoci dove Johnny si ritrova spesso in situazioni scomode: a volte imputo la colpa a lui stesso. Certo Johnny fa tanta simpatia, ma sono convinta che in fondo è uno smidollato perché non trova mai le parole giuste, e per non ferire gli altri, ad esempio Tinetta, rischia d'illudere e di mentire.
E' necessario capire della trama che Johnny, le sorelle e il cugino hanno poteri paranormali, spostano le cose con il pensiero o leggono la mente, o anche viaggiano sia nel tempo sia nello spazio. Gli equivoci del protagonista sono scaturiti dal fatto che lui ha un rapporto a triangolo con le due amiche, Tinetta e Sabrina.
Per fortuna dopo una quarantina di episodi in cui si ripetono un po' troppo spesso le situazioni imbarazzanti, e i riavvicinamenti e allontanamenti tra Johnny e la sua amata Sabrina, arriviamo a un epilogo soddisfacente. Certamente gli ultimi episodi sono i migliori di tutta la serie. Si scopre il vero rapporto tra i due ragazzi che sono legati, in realtà, sin dall'infanzia di lei. Infatti Sabrina è legata alla figura di un ragazzo misterioso che da piccola la salvò. Fu lui a renderla ciò che è diventata attualmente, e il ragazzo non è altri che il protagonista in uno dei suoi viaggi nel tempo. E i cambiamenti che lui ha influenzato non sono altro che quelli ispirati alla Sabrina del suo presente. Insomma Kimagure Orange Road è un circolo vizioso davvero molto interessante, e l'epilogo non si è ancora concluso, lo lascio scoprire a voi.
La versione italiana televisiva, altera i nomi dei personaggi e anche la sigla, pur essendo carina. E' invece disponibile una versione di doppiaggio molto più accurata e fedele all'originale.
Quand'ero piccola non apprezzai appieno questa serie. Forse Ciò fu dovuto al fatto che m'interessavo solo agli shounen. Fatto sta che quest'anno l'ho rivista tutta, e mi è piaciuta eccome!
Il design grafico dei personaggi è curvilineo, proprio come piace a me. Non sarà dei più originali, ma è anche vero che risale a più di 20 anni fa, e rispetto a delle sue coetanee la serie è una delle migliori.
La trama è ricca di scene esilaranti, una vera e propria commedia degli equivoci dove Johnny si ritrova spesso in situazioni scomode: a volte imputo la colpa a lui stesso. Certo Johnny fa tanta simpatia, ma sono convinta che in fondo è uno smidollato perché non trova mai le parole giuste, e per non ferire gli altri, ad esempio Tinetta, rischia d'illudere e di mentire.
E' necessario capire della trama che Johnny, le sorelle e il cugino hanno poteri paranormali, spostano le cose con il pensiero o leggono la mente, o anche viaggiano sia nel tempo sia nello spazio. Gli equivoci del protagonista sono scaturiti dal fatto che lui ha un rapporto a triangolo con le due amiche, Tinetta e Sabrina.
Per fortuna dopo una quarantina di episodi in cui si ripetono un po' troppo spesso le situazioni imbarazzanti, e i riavvicinamenti e allontanamenti tra Johnny e la sua amata Sabrina, arriviamo a un epilogo soddisfacente. Certamente gli ultimi episodi sono i migliori di tutta la serie. Si scopre il vero rapporto tra i due ragazzi che sono legati, in realtà, sin dall'infanzia di lei. Infatti Sabrina è legata alla figura di un ragazzo misterioso che da piccola la salvò. Fu lui a renderla ciò che è diventata attualmente, e il ragazzo non è altri che il protagonista in uno dei suoi viaggi nel tempo. E i cambiamenti che lui ha influenzato non sono altro che quelli ispirati alla Sabrina del suo presente. Insomma Kimagure Orange Road è un circolo vizioso davvero molto interessante, e l'epilogo non si è ancora concluso, lo lascio scoprire a voi.
La versione italiana televisiva, altera i nomi dei personaggi e anche la sigla, pur essendo carina. E' invece disponibile una versione di doppiaggio molto più accurata e fedele all'originale.
Kimagure Orange Road è il miglior anime che ho visto. Lo avevo già visto da bambino su Italia 1, ma rivederlo ora senza censure e con il nuovo doppiaggio mi ha fatto ricordare perché mi piaceva così tanto da piccolo.
Premetto che mi sono sempre piaciuti i triangoli amorosi e quest'anime è riuscito a rappresentare ciò che ci succede realmente quando ci si trova in queste situazioni, dove ti piace una ragazza ma un'altra vuole te e tu non riesci a dirle di no e quindi acconsenti a diventare il suo "ragazzo" anche se non ufficialmente. KOR aggiunge quel pizzico di magia, in quanto il protagonista Kyosuke Kasuga ha dei poteri psichici che a volte lo mettono in situazioni imbarazzanti, e aggiunge anche la comicità che serve sempre per sdrammatizzare questi momenti così delicati.
Mi è piaciuto talmente tanto che consiglio di vederlo più volte, assieme agli OAV, ai movie e alla lettura dei manga e romanzi, perché secondo me è il lavoro più bello fatto dalla Takahashi (Lamù, Cara dolce Kyoko, Ranma 1/2, Inuyasha).
Premetto che mi sono sempre piaciuti i triangoli amorosi e quest'anime è riuscito a rappresentare ciò che ci succede realmente quando ci si trova in queste situazioni, dove ti piace una ragazza ma un'altra vuole te e tu non riesci a dirle di no e quindi acconsenti a diventare il suo "ragazzo" anche se non ufficialmente. KOR aggiunge quel pizzico di magia, in quanto il protagonista Kyosuke Kasuga ha dei poteri psichici che a volte lo mettono in situazioni imbarazzanti, e aggiunge anche la comicità che serve sempre per sdrammatizzare questi momenti così delicati.
Mi è piaciuto talmente tanto che consiglio di vederlo più volte, assieme agli OAV, ai movie e alla lettura dei manga e romanzi, perché secondo me è il lavoro più bello fatto dalla Takahashi (Lamù, Cara dolce Kyoko, Ranma 1/2, Inuyasha).
A mio avviso Kimagure Orange Road è il miglior esponente dell'animazione "classica" non di combattimento.
Parlare di Orange Road è difficile, si può parlare per anni come se ne può parlare per due minuti e liquidarlo con un semplice: perfetto.
Sì, perché quest'opera per me è perfetta in tutto e per tutto, forse perché, nonostante i poteri ESP di Kyosuke, è una delle storie più semplici e acqua e sapone dell'intera produzione nipponica, non troppo diversa dalle tematiche e dai toni che tanto usa Adachi, altro autore che infatti in tanti amiamo. Matsumoto (e chi ha prodotto l'anime) è stato forse precursore di questo modo di narrare triangoli amorosi e i voti altissimi nelle recensioni precedenti lo testimoniano.
Kimagure Orange Road ha una storia semplice, praticamente per tutti: per il bambino, per l'adolescente che si riconoscerà moltissimo in Kyosuke (io almeno nel 2000 avevo l'età di Kyosuke e mi riconoscevo perfettamente in lui), ma anche per l'adulto che se non avrà pregiudizi strani potrà godersi una magnifica storia d'amore, che sotto sotto avrebbe desiderato vivere durante l'adolescenza.
Non mi soffermerò sul problema "censure", perderei solo tempo e avrei delle fuoriuscite di bile. Perché? Perché a differenza di tanti altri anime, questo non necessitava proprio di censure. Già perché qui hanno censurato abbracci e sguardi e non scene particolarmente spinte, per cui meglio non parlarne e dimenticare
Storia e protagonisti sono abbastanza chiari a tutti, così come lo schema abbastanza fisso delle puntate: Kyosuke che nel bene o nel male passa il suo tempo con la bella Hikaru e la ben più intrigante Madoka, ma alla fine finisce sempre abbracciato ad Hikaru, salvo poi alla fine di ogni puntata cadere in situazioni imbarazzanti ed equivoche con la magnifica Ayukawa - vero sogno di noi bambini degli anni '80.
Gli episodi sono a schema fisso, dicevo, ma mai ripetitivi o noiosi. Questo da un lato è stato reso possibile dal sostanziale numero ridotto di episodi, e dall'altro dalla bravura degli ideatori a trovare sempre nuove situazioni, a volte belle a volte brutte, in cui coinvolgere i nostri personaggi.
Vorrei poi fare un elogio e una standing ovation per quanto riguarda l'ambientazione: il Giappone d'oro degli anni'80. Nei vari episodi si susseguono splendidi paesaggi urbani alternati a mera pubblicità occulta di oggetti del periodo (Walkman, Nikon, Sharp sono solo alcune delle marche mal mascherate nei vari episodi), senza però mai dimenticare i luoghi idilliaci che contraddistinguono queste opere sentimentali, luoghi come la famosa scalinata oppure il parco giochi sempre ben ordinato ma lontano da tutti e riservato. O ancora la scuola, luogo che i telespettatori italiani avevano già avuto modo di conoscere con Spank, ma che qui troviamo ben descritta in molte sue forme e qui apro una parentesi.
Oggi tutti sappiamo come funzionano le attività nelle scuole nipponiche, tutti conosciamo le regole e le usanze, ma ai tempi molto meno. Ai tempi non si capiva perché tutti avevano una divisa o perché tutti dovevano fare delle "attività" pomeridiane obbligatorie e noi bimbi piccoli non riuscivamo mai a cogliere quanto era ribelle Madoka a scappare o a suonare in qualche ripostiglio.
Sì, forse quest'anime indirettamente fu uno dei primi che denunciò l'eccessiva durezza delle scuole giapponesi, seppure in modo velato, in quanto gli anime di denuncia sono ovviamente altri.
I personaggi sono ottimamente delineati, a parte Hikaru, che non cresce mai, ma a sua discolpa nella storia è la più "piccina", avendo due anni meno di Kyosuke e Madoka. I due quindicenni invece maturano tantissimo, crescono assieme, ma la maggiore soddisfazione è vedere crollare quel muro di arroganza e cattiveria che Madoka si era costruita intorno. Ma d'altra parte "è la magia dell'amore", è quello che rende speciali opere così semplici.
Personalmente trovo Kimagure Orange Road l'unica storia sentimentale davvero di eccellenza sia per i tempi sia oggi. Opere di questo calibro secondo me riescono solo ad Adachi, anche se parlano forse fin troppo di sport e meno di sentimenti.
Musiche? Che ve lo dico a fare? Kyosuke #1.
Parlare di Orange Road è difficile, si può parlare per anni come se ne può parlare per due minuti e liquidarlo con un semplice: perfetto.
Sì, perché quest'opera per me è perfetta in tutto e per tutto, forse perché, nonostante i poteri ESP di Kyosuke, è una delle storie più semplici e acqua e sapone dell'intera produzione nipponica, non troppo diversa dalle tematiche e dai toni che tanto usa Adachi, altro autore che infatti in tanti amiamo. Matsumoto (e chi ha prodotto l'anime) è stato forse precursore di questo modo di narrare triangoli amorosi e i voti altissimi nelle recensioni precedenti lo testimoniano.
Kimagure Orange Road ha una storia semplice, praticamente per tutti: per il bambino, per l'adolescente che si riconoscerà moltissimo in Kyosuke (io almeno nel 2000 avevo l'età di Kyosuke e mi riconoscevo perfettamente in lui), ma anche per l'adulto che se non avrà pregiudizi strani potrà godersi una magnifica storia d'amore, che sotto sotto avrebbe desiderato vivere durante l'adolescenza.
Non mi soffermerò sul problema "censure", perderei solo tempo e avrei delle fuoriuscite di bile. Perché? Perché a differenza di tanti altri anime, questo non necessitava proprio di censure. Già perché qui hanno censurato abbracci e sguardi e non scene particolarmente spinte, per cui meglio non parlarne e dimenticare
Storia e protagonisti sono abbastanza chiari a tutti, così come lo schema abbastanza fisso delle puntate: Kyosuke che nel bene o nel male passa il suo tempo con la bella Hikaru e la ben più intrigante Madoka, ma alla fine finisce sempre abbracciato ad Hikaru, salvo poi alla fine di ogni puntata cadere in situazioni imbarazzanti ed equivoche con la magnifica Ayukawa - vero sogno di noi bambini degli anni '80.
Gli episodi sono a schema fisso, dicevo, ma mai ripetitivi o noiosi. Questo da un lato è stato reso possibile dal sostanziale numero ridotto di episodi, e dall'altro dalla bravura degli ideatori a trovare sempre nuove situazioni, a volte belle a volte brutte, in cui coinvolgere i nostri personaggi.
Vorrei poi fare un elogio e una standing ovation per quanto riguarda l'ambientazione: il Giappone d'oro degli anni'80. Nei vari episodi si susseguono splendidi paesaggi urbani alternati a mera pubblicità occulta di oggetti del periodo (Walkman, Nikon, Sharp sono solo alcune delle marche mal mascherate nei vari episodi), senza però mai dimenticare i luoghi idilliaci che contraddistinguono queste opere sentimentali, luoghi come la famosa scalinata oppure il parco giochi sempre ben ordinato ma lontano da tutti e riservato. O ancora la scuola, luogo che i telespettatori italiani avevano già avuto modo di conoscere con Spank, ma che qui troviamo ben descritta in molte sue forme e qui apro una parentesi.
Oggi tutti sappiamo come funzionano le attività nelle scuole nipponiche, tutti conosciamo le regole e le usanze, ma ai tempi molto meno. Ai tempi non si capiva perché tutti avevano una divisa o perché tutti dovevano fare delle "attività" pomeridiane obbligatorie e noi bimbi piccoli non riuscivamo mai a cogliere quanto era ribelle Madoka a scappare o a suonare in qualche ripostiglio.
Sì, forse quest'anime indirettamente fu uno dei primi che denunciò l'eccessiva durezza delle scuole giapponesi, seppure in modo velato, in quanto gli anime di denuncia sono ovviamente altri.
I personaggi sono ottimamente delineati, a parte Hikaru, che non cresce mai, ma a sua discolpa nella storia è la più "piccina", avendo due anni meno di Kyosuke e Madoka. I due quindicenni invece maturano tantissimo, crescono assieme, ma la maggiore soddisfazione è vedere crollare quel muro di arroganza e cattiveria che Madoka si era costruita intorno. Ma d'altra parte "è la magia dell'amore", è quello che rende speciali opere così semplici.
Personalmente trovo Kimagure Orange Road l'unica storia sentimentale davvero di eccellenza sia per i tempi sia oggi. Opere di questo calibro secondo me riescono solo ad Adachi, anche se parlano forse fin troppo di sport e meno di sentimenti.
Musiche? Che ve lo dico a fare? Kyosuke #1.
Kimagure Orange Road è una serie anime degli anni '80 che ben riassume la passione, lo stile e il successo del genere sentimentale sapientemente raccontata da Izumi Matsumoto.
La famiglia Kasuga si è appena trasferita in una nuova città, per l'ennesima volta, e subito si scopre il perché. I componenti della famiglia, a eccezione del padre, hanno ereditato dalla madre, ormai da tempo scomparsa, i poteri ESP. Con questi sono in grado di fare lievitare oggetti, di spostarli, e in alcuni casi anche di leggere nella mente delle persone e di viaggiare indietro nel tempo.
Kyosuke è l'unico maschio dei figli di Takashi e più volte ha sofferto per il cambio città conseguente all'essere stati scoperti durante l'utilizzo dei poteri, in particolar modo per colpa delle due sorelle pasticcione di Kyusuke: Manami e Akane.
Nella nuova città Kyosuke fa un incontro che lo condizionerà per sempre. Alla fine di una lunga scalinata incontra Madoka Ayukawa, una bellissima ragazza con la quale condivide un fugace momento di spensieratezza.
A scuola, ironia della sorte, scopre che quella ragazza frequenta la sua stessa classe, ma non gode di buona reputazione in quanto abbastanza ribelle. Tra le sue amiche c'è Hikaru Hiyama, un'esuberante e altrettanto bellissima ragazza che presto s'infatuerà di Kyosuke.
Tra i tre si costruisce un triangolo affettivo che porterà lo sventurato protagonista ad alternare velati corteggiamenti e clamorosi disastri.
Questa serie costituisce forse una delle più rappresentative opere romantiche nell'ambito dell'animazione nipponica. Il procedere della storia è lento, a volte fin troppo, ma costituisce un percorso ben studiato di vicende che tendono a interessare lo spettatore sempre di più e che fanno intuire i sentimenti dei personaggi. C'è spazio anche per situazioni comiche, ma sono molto meno ispirate di quelle romantiche.
Per godere del vero finale della storia però occorre vedere anche i due film, in quanto nei 48 episodi non si arriva alla fatidica scelta di Kyosuke tra Hikaru e Madoka. Gli OAV invece sono divagazioni della trama assumibili come episodi extra.
Kimagure Orange Road è un anime consigliato a tutti, consci del fatto che non ci saranno mai scene eclatanti o sentimentalmente adulte, ma sufficienti a fare riscoprire le stesse emozioni (presumibilmente) rievocate nella mente dello spettatore quando questo era anch'egli uno studente delle medie.
La famiglia Kasuga si è appena trasferita in una nuova città, per l'ennesima volta, e subito si scopre il perché. I componenti della famiglia, a eccezione del padre, hanno ereditato dalla madre, ormai da tempo scomparsa, i poteri ESP. Con questi sono in grado di fare lievitare oggetti, di spostarli, e in alcuni casi anche di leggere nella mente delle persone e di viaggiare indietro nel tempo.
Kyosuke è l'unico maschio dei figli di Takashi e più volte ha sofferto per il cambio città conseguente all'essere stati scoperti durante l'utilizzo dei poteri, in particolar modo per colpa delle due sorelle pasticcione di Kyusuke: Manami e Akane.
Nella nuova città Kyosuke fa un incontro che lo condizionerà per sempre. Alla fine di una lunga scalinata incontra Madoka Ayukawa, una bellissima ragazza con la quale condivide un fugace momento di spensieratezza.
A scuola, ironia della sorte, scopre che quella ragazza frequenta la sua stessa classe, ma non gode di buona reputazione in quanto abbastanza ribelle. Tra le sue amiche c'è Hikaru Hiyama, un'esuberante e altrettanto bellissima ragazza che presto s'infatuerà di Kyosuke.
Tra i tre si costruisce un triangolo affettivo che porterà lo sventurato protagonista ad alternare velati corteggiamenti e clamorosi disastri.
Questa serie costituisce forse una delle più rappresentative opere romantiche nell'ambito dell'animazione nipponica. Il procedere della storia è lento, a volte fin troppo, ma costituisce un percorso ben studiato di vicende che tendono a interessare lo spettatore sempre di più e che fanno intuire i sentimenti dei personaggi. C'è spazio anche per situazioni comiche, ma sono molto meno ispirate di quelle romantiche.
Per godere del vero finale della storia però occorre vedere anche i due film, in quanto nei 48 episodi non si arriva alla fatidica scelta di Kyosuke tra Hikaru e Madoka. Gli OAV invece sono divagazioni della trama assumibili come episodi extra.
Kimagure Orange Road è un anime consigliato a tutti, consci del fatto che non ci saranno mai scene eclatanti o sentimentalmente adulte, ma sufficienti a fare riscoprire le stesse emozioni (presumibilmente) rievocate nella mente dello spettatore quando questo era anch'egli uno studente delle medie.
Per la serie: il primo amore non si scorda mai. Kimagure Orange Road è stata la serie che mi ha avvicinato all'animazione giapponese a al mondo dei manga: come potrei darne un parere negativo?
Orange Road deve essere ancora oggi considerato il triangolo amoroso per eccellenza. La storia dell'esper indeciso tra la bellissima e misteriosa Madoka e la dolce e allegra Hikaru ha fatto sognare un'intera generazione e ispirato tantissimi autori successivi.
I finali proposti dai film, invece, sono piuttosto deludenti; molto più bello quello del manga: quello rimane, a mio avviso, il vero finale in quanto i personaggi non vengono snaturati come nei film ed è decisamente più poetico.
Per concludere, solo chi, alla fine degli anni '80, ha guardato la tagliatissima prima edizione italiana della serie (ma chi gli ha dato un nome così ridicolo?) può capire il perché di voti così alti. Chi invece solo oggi si appresta per la prima volta a guardare questa serie probabilmente non la troverà così attraente. Ma Orange Road è parte della storia dell'animazione made in Japan e in quanto tale merita un 10 per definizione.
Orange Road deve essere ancora oggi considerato il triangolo amoroso per eccellenza. La storia dell'esper indeciso tra la bellissima e misteriosa Madoka e la dolce e allegra Hikaru ha fatto sognare un'intera generazione e ispirato tantissimi autori successivi.
I finali proposti dai film, invece, sono piuttosto deludenti; molto più bello quello del manga: quello rimane, a mio avviso, il vero finale in quanto i personaggi non vengono snaturati come nei film ed è decisamente più poetico.
Per concludere, solo chi, alla fine degli anni '80, ha guardato la tagliatissima prima edizione italiana della serie (ma chi gli ha dato un nome così ridicolo?) può capire il perché di voti così alti. Chi invece solo oggi si appresta per la prima volta a guardare questa serie probabilmente non la troverà così attraente. Ma Orange Road è parte della storia dell'animazione made in Japan e in quanto tale merita un 10 per definizione.
Ho sempre detestato i manga e gli anime in cui la storia d'amore o le storie d'amore sono il perno principale di tutto e intorno a cui tutto e tutti ruotano, ma KOR è senza dubbio un'opera d'arte.
Quell'ambientazione anni '80, così magica, le ga trovare a causa degli intrecci amorosi e degli amori ricambiati e non, le gag dovute ai poteri ESP di Kyosuke, quel maledetto gatto onnipresente nelle scene divertenti... Insomma, è un anime da vedere.
Riuscirà a smuovere i vostri sentimenti, anche i più assopiti, portando alla mente le sensazioni e ciò che si provava quando si era giovani come i protagonisti.
I doppiaggi sono buonissimi, anzi, ottimi. Le voci sono azzeccatissime e se non fosse per la lettura dei nomi darei un 10 alla parte sonora.
Le opening e le ending sono tipicamente canzoni degli 80s, quindi di tipo dance, ma sono cariche di energia e vi rimarranno certamente impresse per molto, molto tempo.
Il finale è, per finire, davvero superbo e lacrimevole.
10.
Quell'ambientazione anni '80, così magica, le ga trovare a causa degli intrecci amorosi e degli amori ricambiati e non, le gag dovute ai poteri ESP di Kyosuke, quel maledetto gatto onnipresente nelle scene divertenti... Insomma, è un anime da vedere.
Riuscirà a smuovere i vostri sentimenti, anche i più assopiti, portando alla mente le sensazioni e ciò che si provava quando si era giovani come i protagonisti.
I doppiaggi sono buonissimi, anzi, ottimi. Le voci sono azzeccatissime e se non fosse per la lettura dei nomi darei un 10 alla parte sonora.
Le opening e le ending sono tipicamente canzoni degli 80s, quindi di tipo dance, ma sono cariche di energia e vi rimarranno certamente impresse per molto, molto tempo.
Il finale è, per finire, davvero superbo e lacrimevole.
10.
Senza dubbio un classico e probabilmente un dolce ricordo d'infanzia... ma Johnny io non lo posso proprio perdonare! Indeciso cronico, e sembra che il suo "grande potere" sia solo quello di creare incomprensioni con la I maiuscola! Credo che abbiate già capito, triangolo amoroso a tutti gli effetti, lui, lei infantile e e l'altra matura e consapevole, chi sceglirà mai il bel principe azzurro?
Altre cose che demoralizzano ancor di più la serie sono forse anche traduzioni, doppiaggi, censure e adattamenti italiani. Ciò che invece lo risolleva un po' sono la grafica e la co-protagonista, Madoka. Quest'ultima è forse il personaggio meglio riuscito di tutta la storia, la canzoncina di Cristina D' Avena "È quasi magia Johnny", ma spesso chi la canticchia pensa per primo alla ragazza dai lunghi capelli scuri dal carattere forte e trasgressivo.
La storia è di per sé interessante, di personaggi ce n'è in abbondanza, ma nessuno sembra riuscire ad emergere, rimanendo sfocati di fronte all'importanza dei sentimenti di Johnny che, un po' pressato dall'asfissiante Hikaru,, un po' sempre insicuro, non riesce mai a confessarli a Madoka. Ecco, potremo definirlo un anime dove più che alla storia si è data importanza ai personaggi, molte volte anche nel loro essere stereotipati, lo stesso protagonista mi ha fatto riflettere più volte: bravo ragazzo attento ai sentimenti altrui o egoista pluri indeciso?
Ah già, quasi dimenticavo, un pluri indeciso, ma "quando a Johnny va, che strane cose fa, lui può spostare tutto col pensiero": un grande potere, ma di per sé del tutto inutile ai fini della trama, e quasi o del tutto inutile per la conquista dell'amata.
Altre cose che demoralizzano ancor di più la serie sono forse anche traduzioni, doppiaggi, censure e adattamenti italiani. Ciò che invece lo risolleva un po' sono la grafica e la co-protagonista, Madoka. Quest'ultima è forse il personaggio meglio riuscito di tutta la storia, la canzoncina di Cristina D' Avena "È quasi magia Johnny", ma spesso chi la canticchia pensa per primo alla ragazza dai lunghi capelli scuri dal carattere forte e trasgressivo.
La storia è di per sé interessante, di personaggi ce n'è in abbondanza, ma nessuno sembra riuscire ad emergere, rimanendo sfocati di fronte all'importanza dei sentimenti di Johnny che, un po' pressato dall'asfissiante Hikaru,, un po' sempre insicuro, non riesce mai a confessarli a Madoka. Ecco, potremo definirlo un anime dove più che alla storia si è data importanza ai personaggi, molte volte anche nel loro essere stereotipati, lo stesso protagonista mi ha fatto riflettere più volte: bravo ragazzo attento ai sentimenti altrui o egoista pluri indeciso?
Ah già, quasi dimenticavo, un pluri indeciso, ma "quando a Johnny va, che strane cose fa, lui può spostare tutto col pensiero": un grande potere, ma di per sé del tutto inutile ai fini della trama, e quasi o del tutto inutile per la conquista dell'amata.
Dare 10 ad un'opera è difficile, poiché 10 è il voto massimo, oltre al quale non si può andare. Ma quest'anime, nella versione integrale/originale, merita davvero 10. Ovviamente dovete amare il genere sentimentale e dovete avere una certa sensibilità. Questa mi pare un'ovvia premessa.
La trama parla di un triangolo amoroso fra tre adolescenti. Le storie si svolgono nell'arco di un anno e i protagonisti, come già detto, sono tre: Kyosuke Kasuga, ragazzino affascinante ma timido e indeciso, dotato tra l'altro di poteri ESP; Hykaru, ragazzina di 13 anni molto vivace, espansiva, dolce, che non nasconde i suoi sentimenti; e Madoka Ayukawa, ragazzina bellissima, che dimostra più dei suoi 15 anni, figlia di musicisti. Quest'ultima è una teppista all'inizio degli episodi, ma, poi, la conoscenza di Kasuga le cambia i comportamenti, rendendola molto più femminile. Altro non voglio dirvi su di loro, né sulla trama, per non guastarvi la visione.
Comunque, molto su questo anime lo potete trovare anche nel sito a esso dedicato, e cioè <a href="www.orangeroad.it">www.orangeroad.it</a>.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, le musiche sono stupende, arrangiate con delicatezza e sensibilità, e il character design è ottimo.
Inoltre, a chiunque lo guarderà, sembrerà di ritornare agli anni dell'adolescenza, perché molte delle vicende della storia sono dei classici episodi che un po' tutti abbiamo vissuto o che volevamo vivere. Le persone presenti nell'anime sono molto "vive", e fra queste soprattutto Ayukawa è bellissima, davvero la ragazza ideale anche per la sua profondità.
In conclusione Kimagure Orange Road è una storia d'amore stupenda. L'ho visto ben tre volte... Vi basti a capire quanto per me è bello.
Se amate il genere sentimentale, non perdetelo per nulla al mondo! Da segnalare infine, le bellissime musiche al Sax di Sagisu Shirou (potete trovare le BGM in vendita).
La trama parla di un triangolo amoroso fra tre adolescenti. Le storie si svolgono nell'arco di un anno e i protagonisti, come già detto, sono tre: Kyosuke Kasuga, ragazzino affascinante ma timido e indeciso, dotato tra l'altro di poteri ESP; Hykaru, ragazzina di 13 anni molto vivace, espansiva, dolce, che non nasconde i suoi sentimenti; e Madoka Ayukawa, ragazzina bellissima, che dimostra più dei suoi 15 anni, figlia di musicisti. Quest'ultima è una teppista all'inizio degli episodi, ma, poi, la conoscenza di Kasuga le cambia i comportamenti, rendendola molto più femminile. Altro non voglio dirvi su di loro, né sulla trama, per non guastarvi la visione.
Comunque, molto su questo anime lo potete trovare anche nel sito a esso dedicato, e cioè <a href="www.orangeroad.it">www.orangeroad.it</a>.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, le musiche sono stupende, arrangiate con delicatezza e sensibilità, e il character design è ottimo.
Inoltre, a chiunque lo guarderà, sembrerà di ritornare agli anni dell'adolescenza, perché molte delle vicende della storia sono dei classici episodi che un po' tutti abbiamo vissuto o che volevamo vivere. Le persone presenti nell'anime sono molto "vive", e fra queste soprattutto Ayukawa è bellissima, davvero la ragazza ideale anche per la sua profondità.
In conclusione Kimagure Orange Road è una storia d'amore stupenda. L'ho visto ben tre volte... Vi basti a capire quanto per me è bello.
Se amate il genere sentimentale, non perdetelo per nulla al mondo! Da segnalare infine, le bellissime musiche al Sax di Sagisu Shirou (potete trovare le BGM in vendita).
Quante persone sono cresciute nella loro infanzia con la magia di questo introverso e simpatico ragazzo di nome Johnny? Da piccolo ho visto la serie Mediaset e non ne ho molti nitidi ricordi ma è stato comunque un cartone che mi ha segnato l'infanzia. Adesso che sono cresciuto ho rivisto per bene tutta la serie, ma con il doppiaggio buono (della Dynamic Italia) senza censure e con i nomi originali, questa volta, e sono riuscito a godermelo fino all'ultima puntata.
Che dire? La magia che è presente in questa serie anime, non è solo quella posseduta dal giovane ragazzo esper, ma è soprattutto la magia del primo, vero amore che colpisce i giovani adolescenti... un amore forte e puro che quest'anime riesce a esaltare ed esibire con tante variazioni, imprevisti e colpi di scena che lasciano con il fiato sospeso. I personaggi hanno tutti un loro lato emergente della personalità, dall'eterno indeciso Kyosuke alla dolce e premurosa Hykaru alla forte e decisa, apparentemente, ma allo stesso tempo fragile Madoka.
Personalmente sono stato totalmente coinvolto dalla storia evolutasi lentamente e con tanti ostacoli nelle 48 puntate, e sono rimasto davvero soddisfatto anche se all'inizio pensavo che fosse un anime per bambini. Consiglio vivamente a tutti voi di vederlo, credetemi ne vale la pena! Nel complesso non posso che dare 10 a una storia così sentimentale e divertente che tiene incollati gli spettatori allo schermo dall'inizio alla fine.
Che dire? La magia che è presente in questa serie anime, non è solo quella posseduta dal giovane ragazzo esper, ma è soprattutto la magia del primo, vero amore che colpisce i giovani adolescenti... un amore forte e puro che quest'anime riesce a esaltare ed esibire con tante variazioni, imprevisti e colpi di scena che lasciano con il fiato sospeso. I personaggi hanno tutti un loro lato emergente della personalità, dall'eterno indeciso Kyosuke alla dolce e premurosa Hykaru alla forte e decisa, apparentemente, ma allo stesso tempo fragile Madoka.
Personalmente sono stato totalmente coinvolto dalla storia evolutasi lentamente e con tanti ostacoli nelle 48 puntate, e sono rimasto davvero soddisfatto anche se all'inizio pensavo che fosse un anime per bambini. Consiglio vivamente a tutti voi di vederlo, credetemi ne vale la pena! Nel complesso non posso che dare 10 a una storia così sentimentale e divertente che tiene incollati gli spettatori allo schermo dall'inizio alla fine.
Ovvero “è quasi magia, Jhonny”, classica ed esplicita “love novel”, una delle colonne portanti che ha fatto da cardine nei floridi anni ottanta dell’animazione giapponese esportata in Italia.
Ben diversa è la versione di cui ho goduto da quella mestamente ritagliata e censurata che fu mandata in onda circa vent’anni fa, priva di molti minuti ritenuti “troppo spinti o poco consoni” alla tanto rinomata fascia oraria. In realtà tutte le parti evirate sono sostanzialmente scene d’amore piuttosto soft, la quasi totalità a sfondo ironico o addirittura demenziale, ma escluso qualche particolare momento “bollente” (dovrei dire tiepidino, nulla di più, in realtà, guardandolo con gli occhi di un ragazzino post 2000), c’è ben poco di scabroso. Stesso discorso per i dialoghi, di cui ho potuto apprezzare un doppiaggio relativamente positivo; tagli sparpagliati in versione piccolo schermo, per lo più dove si trattavano argomenti a sfondo sessuale o violento.
È stato un piacere rincontrare alcuni personaggi lasciati tanto tempo addietro a navigare in nostalgici ricordi d’infanzia, riaffiorati attraverso un tratto morbido ispirato all’ormai noto autore Izumi Matsumoto.
Il Johnny che tutti conoscono ha in realtà il nome di Kasuga Kyosuke, un quindicenne dotato di poteri paranormali, (praticamente un “esper”). Telecinesi, capacità di viaggiare nel tempo e altri folli quanto incredibili poteri complicano la quotidianità di Kyosuke che vive assieme al padre, noto fotografo, due sorelle fin troppo esuberanti e la mascotte dell’anime, Jingoro, un gatto grasso e goffo, davvero amabile.
Orange road interpreta il più che classico “triangolo amoroso” nel più semplice dei modi, a volte prevedibile e volutamente scontato, ma sempre intrigante e divertente. Si tratta di una serie interamente basata su equivoci a sfondo sentimentale, costellata di gag che al giorno d’oggi sono divenuti leitmotiv (si veda i soliti amici di scuola del protagonista con gli ormoni alle stelle, sempre a caccia di ragazze) che sono poi diventate un cliché nelle serie animate di questo genere (serie che fra l’altro hanno sempre spopolato sia fra ragazzi che ragazze).
Il rapporto d’amore quasi giocoso che si crea fra Kyosuke e Hikaru è perennemente minato dal crescente affetto e dalla smodata attrazione che lo stesso Kyosuke nutre nei confronti della bella e affascinante Madoka (la tanto sospirata Sabrina nella versione tv). A complicare la situazione si aggiunge il fatto che le due ragazze sono grandissime amiche, ed entrambe provano forti sentimenti per il giovane, imbranato, indeciso e confuso protagonista.
Come serie risulta sempre gradevole e con un discreto ritmo anche se le 48 puntate sono, nella parte centrale soprattutto, prive dell’interesse che riescono a suscitare inizialmente, riproponendo situazioni e scenette che rasentano a volte la tediosa ripetitività… alcuni episodi potevano benissimo essere omessi, così come certe situazioni in cui ci si aspetta accada qualcosa di fondamentale ai fini della trama, poi in realtà il tutto si risolve in nulla di compiuto (ovviamente si tratta di “teatrini” desiderati dagli autori, chiaramente orditi ad arte, allegri contorni alla trama centrale). Nel complesso però l’anime descrive un’impennata soprattutto nelle ultime puntate, più intense ma che non risolvono tutti i punti in sospeso. L’anime infatti è seguito da ben sette OAV e addirittura altri due lungometraggi che vanno a chiudere la saga in maniera agrodolce ma, a mio parere, assolutamente indimenticabile.
Tecnicamente per l’epoca più che sufficiente, Orange Road gode di animazioni nella media, mai deludenti, e di fondali molto intriganti, che vanno a ricreare l’atmosfera della città dove protagonisti inscenano la “commedia d’amore” e la rendono viva. Una menzione particolare va al design studiato per Madoka, memorabile sia per silhouette che per appeal, figura femminile, sensuale, in contrasto con la sua maschera di mascolinità, spontaneamente aggraziata e assolutamente bellissima, che sarà ripresa più volte in futuro e ispirerà anche altri artisti del genere.
Personalmente è un anime che ha un posto particolare nel mio cuore, perché tutti i maschietti che hanno visto da bambini Orange Road almeno una volta hanno desiderato vestire i panni di Kyosuke, ragazzo allegro, spensierato, addirittura in possesso di poteri paranormali e assediato da ragazzine più che graziose.
Nel suo genere, una pietra miliare, anche se non privo di difetti.
Ben diversa è la versione di cui ho goduto da quella mestamente ritagliata e censurata che fu mandata in onda circa vent’anni fa, priva di molti minuti ritenuti “troppo spinti o poco consoni” alla tanto rinomata fascia oraria. In realtà tutte le parti evirate sono sostanzialmente scene d’amore piuttosto soft, la quasi totalità a sfondo ironico o addirittura demenziale, ma escluso qualche particolare momento “bollente” (dovrei dire tiepidino, nulla di più, in realtà, guardandolo con gli occhi di un ragazzino post 2000), c’è ben poco di scabroso. Stesso discorso per i dialoghi, di cui ho potuto apprezzare un doppiaggio relativamente positivo; tagli sparpagliati in versione piccolo schermo, per lo più dove si trattavano argomenti a sfondo sessuale o violento.
È stato un piacere rincontrare alcuni personaggi lasciati tanto tempo addietro a navigare in nostalgici ricordi d’infanzia, riaffiorati attraverso un tratto morbido ispirato all’ormai noto autore Izumi Matsumoto.
Il Johnny che tutti conoscono ha in realtà il nome di Kasuga Kyosuke, un quindicenne dotato di poteri paranormali, (praticamente un “esper”). Telecinesi, capacità di viaggiare nel tempo e altri folli quanto incredibili poteri complicano la quotidianità di Kyosuke che vive assieme al padre, noto fotografo, due sorelle fin troppo esuberanti e la mascotte dell’anime, Jingoro, un gatto grasso e goffo, davvero amabile.
Orange road interpreta il più che classico “triangolo amoroso” nel più semplice dei modi, a volte prevedibile e volutamente scontato, ma sempre intrigante e divertente. Si tratta di una serie interamente basata su equivoci a sfondo sentimentale, costellata di gag che al giorno d’oggi sono divenuti leitmotiv (si veda i soliti amici di scuola del protagonista con gli ormoni alle stelle, sempre a caccia di ragazze) che sono poi diventate un cliché nelle serie animate di questo genere (serie che fra l’altro hanno sempre spopolato sia fra ragazzi che ragazze).
Il rapporto d’amore quasi giocoso che si crea fra Kyosuke e Hikaru è perennemente minato dal crescente affetto e dalla smodata attrazione che lo stesso Kyosuke nutre nei confronti della bella e affascinante Madoka (la tanto sospirata Sabrina nella versione tv). A complicare la situazione si aggiunge il fatto che le due ragazze sono grandissime amiche, ed entrambe provano forti sentimenti per il giovane, imbranato, indeciso e confuso protagonista.
Come serie risulta sempre gradevole e con un discreto ritmo anche se le 48 puntate sono, nella parte centrale soprattutto, prive dell’interesse che riescono a suscitare inizialmente, riproponendo situazioni e scenette che rasentano a volte la tediosa ripetitività… alcuni episodi potevano benissimo essere omessi, così come certe situazioni in cui ci si aspetta accada qualcosa di fondamentale ai fini della trama, poi in realtà il tutto si risolve in nulla di compiuto (ovviamente si tratta di “teatrini” desiderati dagli autori, chiaramente orditi ad arte, allegri contorni alla trama centrale). Nel complesso però l’anime descrive un’impennata soprattutto nelle ultime puntate, più intense ma che non risolvono tutti i punti in sospeso. L’anime infatti è seguito da ben sette OAV e addirittura altri due lungometraggi che vanno a chiudere la saga in maniera agrodolce ma, a mio parere, assolutamente indimenticabile.
Tecnicamente per l’epoca più che sufficiente, Orange Road gode di animazioni nella media, mai deludenti, e di fondali molto intriganti, che vanno a ricreare l’atmosfera della città dove protagonisti inscenano la “commedia d’amore” e la rendono viva. Una menzione particolare va al design studiato per Madoka, memorabile sia per silhouette che per appeal, figura femminile, sensuale, in contrasto con la sua maschera di mascolinità, spontaneamente aggraziata e assolutamente bellissima, che sarà ripresa più volte in futuro e ispirerà anche altri artisti del genere.
Personalmente è un anime che ha un posto particolare nel mio cuore, perché tutti i maschietti che hanno visto da bambini Orange Road almeno una volta hanno desiderato vestire i panni di Kyosuke, ragazzo allegro, spensierato, addirittura in possesso di poteri paranormali e assediato da ragazzine più che graziose.
Nel suo genere, una pietra miliare, anche se non privo di difetti.
Opera partorita dal genio di Izumi Matsumoto, Kimagure Orange Road vanta il chara di Akemi Takada e la supervisione dello Studio Perrot. Giunge in Italia con il nome di “E’ Quasi Magia Johnny”, e sarà per questo probabilmente che nella nostrana versione di quest'anime si dà più importanza ai poteri esp del protagonista che non allo sviluppo del triangolo amoroso, che dell’idea originale ne costituisce il fulcro.
Vidi quest'anime per la prima volta da piccolo, ma come per molti titoli trasmessi in tv negli anni '90, di ingenuo e infantile aveva ben poco. Per comprendere appieno il senso della storia di Johnny, Tinetta e Sabrina occorre aver vissuto il periodo dell’adolescenza, oppure essere nel pieno del suo corso. Come ho già detto la chiave di volta di quest’opera è rappresentata dal triangolo tra, utilizzando i nomi originali, Kyosuke, Hikaru e Madoka. I personaggi sono abbastanza stereotipati, ma non risultano mai troppo scontati nel loro agire. Kyosuke è il classico bravo ragazzo, un po’ impacciato e per niente esperto nei rapporti col gentil sesso; Hikaru è una ragazza piena di vita, che emana felicità da ogni punto; Madoka è un tipo solitario, scontroso e altezzoso, ma incarna una bellezza che lascia il povero Kyosuke senza fiato e inerme in alcune circostanze.
La trama è ben sviluppata, i temi trattati sono, anche a distanza di vent’anni, di un’attualità che fa spavento. Non vengono mai banalizzate le emozioni giovanili e vengono curati molto bene i dialoghi e le sottotrame. Il comparto grafico è davvero splendido, toccando l’apice negli OAVs che in maniera inusuale sono strettamente legati alla storia principale.
L’aspetto della cronologia degli eventi è forse il tallone d’Achille di quest'anime: come detto gli OAVs sono molto importanti e vanno inseriti all’interno degli episodi e non postumi come spesso accade. A causa dell’irregolarità di alcuni eventi, seguire la trama può risultare un po’ complicato, ma niente di irreparabile. Aggiungendo un’ambientazione scolastica delle più divertenti, e alcuni riferimenti ad anime e a films all’epoca contemporanei, lo spettatore si appassiona e mai si annoia nel corso della visione dell’opera tutta.
Un cult dell’animazione giapponese, ha ispirato nel tempo molti anime del suo genere che a loro volta hanno poi fatto storia. Voto 8!
Vidi quest'anime per la prima volta da piccolo, ma come per molti titoli trasmessi in tv negli anni '90, di ingenuo e infantile aveva ben poco. Per comprendere appieno il senso della storia di Johnny, Tinetta e Sabrina occorre aver vissuto il periodo dell’adolescenza, oppure essere nel pieno del suo corso. Come ho già detto la chiave di volta di quest’opera è rappresentata dal triangolo tra, utilizzando i nomi originali, Kyosuke, Hikaru e Madoka. I personaggi sono abbastanza stereotipati, ma non risultano mai troppo scontati nel loro agire. Kyosuke è il classico bravo ragazzo, un po’ impacciato e per niente esperto nei rapporti col gentil sesso; Hikaru è una ragazza piena di vita, che emana felicità da ogni punto; Madoka è un tipo solitario, scontroso e altezzoso, ma incarna una bellezza che lascia il povero Kyosuke senza fiato e inerme in alcune circostanze.
La trama è ben sviluppata, i temi trattati sono, anche a distanza di vent’anni, di un’attualità che fa spavento. Non vengono mai banalizzate le emozioni giovanili e vengono curati molto bene i dialoghi e le sottotrame. Il comparto grafico è davvero splendido, toccando l’apice negli OAVs che in maniera inusuale sono strettamente legati alla storia principale.
L’aspetto della cronologia degli eventi è forse il tallone d’Achille di quest'anime: come detto gli OAVs sono molto importanti e vanno inseriti all’interno degli episodi e non postumi come spesso accade. A causa dell’irregolarità di alcuni eventi, seguire la trama può risultare un po’ complicato, ma niente di irreparabile. Aggiungendo un’ambientazione scolastica delle più divertenti, e alcuni riferimenti ad anime e a films all’epoca contemporanei, lo spettatore si appassiona e mai si annoia nel corso della visione dell’opera tutta.
Un cult dell’animazione giapponese, ha ispirato nel tempo molti anime del suo genere che a loro volta hanno poi fatto storia. Voto 8!
"Quando anche per me arriverà quel giorno, vorrei tanto che al mio fianco ci fosse lei".
Un vero e proprio classico dell'animazione giapponese anni '80. La regia è di Osamu Kobayashi e la sceneggiatura di Kenji Terada, con cui Izumi Matsumoto collaborerà poi, alcuni anni dopo, ai tre romanzi intitolati "Shin Kor" che costituiscono il seguito di quest'opera. Giunta questa serie alla televisione italiana nell'estate 1989, la prima edizione, quella trasmessa da Mediaset, purtroppo presenta molte note dolenti, specialmente per gli appassionati più accaniti: diverse scene sono state tagliate dalla censura, alcune senza neanche un apparente motivo, al punto che spesso è perfino difficile seguire le vicende in maniera lineare: molti episodi sono stati accorciati anche di una decina di minuti, nonché sono stati censurati due interi episodi, il 35 e il 37, con mio grande sgomento specialmente per il 37, che a mio parere è uno degli episodi più belli e dolci di tutta la serie!
I nomi sono stati tutti modificati, in un miscuglio etnico davvero curioso: abbiamo un protagonista di nome Johnny, suo padre di nome Sergjei, le sorelle di nome Simona e Manuela, due ragazze che si chiamerebbero Sabrina e Tinetta, e via dicendo. Alla serie è stato assegnato il titolo "E' quasi magia Johnny", modificando così totalmente le vere intenzioni e il vero spirito della serie, e seppur orecchiabile e gradevole, la sigla cantata da Cristina D'Avena, vediamo attraverso il testo come il tema della serie non sia più l'intreccio sentimentale raccontato come un nostalgico e dolce album fotografico, bensì i magici poteri extrasensoriali di Kyosuke/Johnny - che tra l'altro non vengono neanche "celebrati" in modo del tutto veritiero, visto che, ad esempio, nella versione originale non è affatto vero che Kyosuke "di tutti tutto sa, poiché legge nel pensiero". Alcune musiche di sottofondo vengono rimpiazzate dalla sigla italiana o comunque rimosse, e infine i dialoghi vengono completamente riadattati, in modo da rendere la serie un prodotto destinato all'infanzia a tutti gli effetti.
Fortunatamente per i più appassionati, nel 1999, verso un periodo di maggiore attenzione all'originale fra gli appassionati di anime e manga, la Dynamic ripropone la serie con il suo titolo originale e i vari nomi giapponesi, con un nuovo doppiaggio e in forma del tutto integrale, il che ci permette finalmente di assaporare la vera e propria serie animata di Orange Road.
La storia è incentrata sul triangolo amoroso fra Kyosuke Kasuga, un ragazzo adolescente dotato (come la sua famiglia, escluso il padre) di poteri ESP, e due ragazze, Madoka Ayukawa e Hikaru Hiyama. Attorno a questo triangolo girano molti altri personaggi non meno rilevanti, e il risultato finale è un potente mix d'intrighi, umorismo, romanticismo, a tratti anche drammaticità, forte emotività e coinvolgimento. Per la maggior parte della serie la narrazione è impostata tramite la voce fuori campo di Kyosuke, che esprime a noi spettatori le sue impressioni e le sue sensazioni, e tramite diversi fermo-immagine in stile fotografia. L'intera serie è impostata in maniera ciclica e principalmente a episodi autoconclusivi: abbiamo episodi estivi, primaverili, autunnali e invernali (in cui Natale e Capodanno non mancano), fino a un finale molto appassionante, spettacolare ed emotivamente "forte", anche se incompleto e che può lasciare diversi punti di domanda.
A mio parere l'unico difetto della serie è che, rispetto all'opera originale di Izumi Matsumoto, per molti episodi sono stati fatti dei collage di eventi tratti dal manga a causa del formato dei capitoli, non adeguato a episodi di 20-25 minuti, il che secondo me ha reso alcune situazioni un po' più forzate e meno convincenti in confronto alla storia più lunga e più ricca del manga - ma ciò non rovina la serie, che risulta del tutto godibile ugualmente.
Alcuni dei maggiori meriti della serie sono sicuramente il character design, curato dalla bravissima Takada Akemi, e la colonna sonora, che si può pressoché considerare una vera opera d'arte a sé stante, dalla brillante inventiva di Sagisu Shiro... musiche che spesso e volentieri contribuiscono a creare scene veramente poetiche, passionali e sentite. Non manca la tipica atmosfera delle serie animate giapponesi anni '80.
Il voto è 9 perché secondo me meno completa e curata del manga, ma in definitiva penso che sia un anime estremamente apprezzabile, che consiglierei a chiunque dall'età adolescenziale in poi.
Un vero e proprio classico dell'animazione giapponese anni '80. La regia è di Osamu Kobayashi e la sceneggiatura di Kenji Terada, con cui Izumi Matsumoto collaborerà poi, alcuni anni dopo, ai tre romanzi intitolati "Shin Kor" che costituiscono il seguito di quest'opera. Giunta questa serie alla televisione italiana nell'estate 1989, la prima edizione, quella trasmessa da Mediaset, purtroppo presenta molte note dolenti, specialmente per gli appassionati più accaniti: diverse scene sono state tagliate dalla censura, alcune senza neanche un apparente motivo, al punto che spesso è perfino difficile seguire le vicende in maniera lineare: molti episodi sono stati accorciati anche di una decina di minuti, nonché sono stati censurati due interi episodi, il 35 e il 37, con mio grande sgomento specialmente per il 37, che a mio parere è uno degli episodi più belli e dolci di tutta la serie!
I nomi sono stati tutti modificati, in un miscuglio etnico davvero curioso: abbiamo un protagonista di nome Johnny, suo padre di nome Sergjei, le sorelle di nome Simona e Manuela, due ragazze che si chiamerebbero Sabrina e Tinetta, e via dicendo. Alla serie è stato assegnato il titolo "E' quasi magia Johnny", modificando così totalmente le vere intenzioni e il vero spirito della serie, e seppur orecchiabile e gradevole, la sigla cantata da Cristina D'Avena, vediamo attraverso il testo come il tema della serie non sia più l'intreccio sentimentale raccontato come un nostalgico e dolce album fotografico, bensì i magici poteri extrasensoriali di Kyosuke/Johnny - che tra l'altro non vengono neanche "celebrati" in modo del tutto veritiero, visto che, ad esempio, nella versione originale non è affatto vero che Kyosuke "di tutti tutto sa, poiché legge nel pensiero". Alcune musiche di sottofondo vengono rimpiazzate dalla sigla italiana o comunque rimosse, e infine i dialoghi vengono completamente riadattati, in modo da rendere la serie un prodotto destinato all'infanzia a tutti gli effetti.
Fortunatamente per i più appassionati, nel 1999, verso un periodo di maggiore attenzione all'originale fra gli appassionati di anime e manga, la Dynamic ripropone la serie con il suo titolo originale e i vari nomi giapponesi, con un nuovo doppiaggio e in forma del tutto integrale, il che ci permette finalmente di assaporare la vera e propria serie animata di Orange Road.
La storia è incentrata sul triangolo amoroso fra Kyosuke Kasuga, un ragazzo adolescente dotato (come la sua famiglia, escluso il padre) di poteri ESP, e due ragazze, Madoka Ayukawa e Hikaru Hiyama. Attorno a questo triangolo girano molti altri personaggi non meno rilevanti, e il risultato finale è un potente mix d'intrighi, umorismo, romanticismo, a tratti anche drammaticità, forte emotività e coinvolgimento. Per la maggior parte della serie la narrazione è impostata tramite la voce fuori campo di Kyosuke, che esprime a noi spettatori le sue impressioni e le sue sensazioni, e tramite diversi fermo-immagine in stile fotografia. L'intera serie è impostata in maniera ciclica e principalmente a episodi autoconclusivi: abbiamo episodi estivi, primaverili, autunnali e invernali (in cui Natale e Capodanno non mancano), fino a un finale molto appassionante, spettacolare ed emotivamente "forte", anche se incompleto e che può lasciare diversi punti di domanda.
A mio parere l'unico difetto della serie è che, rispetto all'opera originale di Izumi Matsumoto, per molti episodi sono stati fatti dei collage di eventi tratti dal manga a causa del formato dei capitoli, non adeguato a episodi di 20-25 minuti, il che secondo me ha reso alcune situazioni un po' più forzate e meno convincenti in confronto alla storia più lunga e più ricca del manga - ma ciò non rovina la serie, che risulta del tutto godibile ugualmente.
Alcuni dei maggiori meriti della serie sono sicuramente il character design, curato dalla bravissima Takada Akemi, e la colonna sonora, che si può pressoché considerare una vera opera d'arte a sé stante, dalla brillante inventiva di Sagisu Shiro... musiche che spesso e volentieri contribuiscono a creare scene veramente poetiche, passionali e sentite. Non manca la tipica atmosfera delle serie animate giapponesi anni '80.
Il voto è 9 perché secondo me meno completa e curata del manga, ma in definitiva penso che sia un anime estremamente apprezzabile, che consiglierei a chiunque dall'età adolescenziale in poi.
Ammiro l'animazione giapponese in generale e KOR è davvero appassionante! Mi ci sono affezionato subito! Da ammirare sono il fascino di Sabrina-MAdoka(!), i disegni, le gag e i continui equivoci che coinvolgono Johnny, l'immaginario alter ego un po' goffo di ogni adolescente alle prime esperienze sentimentali.
La versione Mediaset con la sua maledetta censura (2 episodi furono eliminati insieme ad altri 2 OAV!) indirizza l'anime a un pubblico infantile, ma l'edizione integrale (oggi per fortuna rimasterizzata con un nuovo doppiaggio molto più godibile e più fedele all'originale) è chiaramente rivolta a un pubblico più maturo, sia per il contenuto a volte violento e spesso piuttosto erotico.
Ho ripercorso da poco l'intero anime compresi gli OAV e i film (in versione integrale!) ed è una gran gioia poter dire di averlo rivissuto con la stessa emozione della prima volta!
La versione Mediaset con la sua maledetta censura (2 episodi furono eliminati insieme ad altri 2 OAV!) indirizza l'anime a un pubblico infantile, ma l'edizione integrale (oggi per fortuna rimasterizzata con un nuovo doppiaggio molto più godibile e più fedele all'originale) è chiaramente rivolta a un pubblico più maturo, sia per il contenuto a volte violento e spesso piuttosto erotico.
Ho ripercorso da poco l'intero anime compresi gli OAV e i film (in versione integrale!) ed è una gran gioia poter dire di averlo rivissuto con la stessa emozione della prima volta!
Uno dei miei miti di sempre. Non dimenticherò mai il bellissimo triangolo amoroso che mi ha accompagnata per tutta la mia infanzia. La componente umoristica del racconto gioca un ruolo quasi decisivo, arricchendo una storia che procede unicamente su toni "soft" in merito alla vicenda amorosa e che, alla lunga, potrebbe risultare un po' noiosa e banale. Spesso, invece, le vicende, i dialoghi, le situazioni e la caratterizzazione dei protagonisti portano nella serie una vena di sano e appropriato buon umore. La vicenda del classico triangolo amoroso viene arricchita dai poteri esp, alla base di situazioni comiche e assurde che si alternano a momenti romantici.
Una serie che rivedrei volentieri.
Una serie che rivedrei volentieri.
"Da un incontro sbocciano due amori e tre cuori iniziano a palpitare. Mi sembra quasi di sentire il suono gentile delle campane... Io, Kyosuke Kasuga, 15 anni, sto vivendo la mia adolescenza..."
Com'è possibile non apprezzare questo stupendo anime, il vero ed unico triangolo amoroso che ha catturato la curiosità ed i cuori di un'intera generazione, quando per la prima volta nel 1989 apparve sugli schermi nella sua prima versione censurata che tutti conoscono con il titolo "È quasi magia Johnny", e in seguito (e per fortuna direi!) pubblicata in home video in edizione integrale da Yamato Video e Dynamic Italia con il titolo "Kimagure (Capricciosa) Orange Road."
Tratto dall'omonimo manga di Izumi Matsumoto ed adattato ad anime dallo Studio Pierrot, Kimagure Orange Road è un anime leggero e solare, rispecchia completamente il fascino del primo amore giovanile, amore che i tre protagonisti, Kyosuke, Madoka ed Hikaru vedono nascere nei loro cuori, fra i banchi di scuola. Non vi racconterò la trama del manga, poichè ciò che mi preme mettere in risalto è la bravura di Matsumoto nel far nascere, crescere e portare avanti un triangolo amoroso puro e sincero, il tutto alleggerito da tratti comici, ed arricchito da temi soprannaturali abbastanza leggeri, qauli i poteri ESP di Kyosuke e la sua famiglia.
"Sai, questa... questa è stata la mia città preferita fin dal primo giorno in cui sono arrivato, da quando ho contato i gradini di questa scalinata. Da quel momento è diventata la città migliore del mondo per me e credimi, nessun altro luogo può essere paragonato a questo!" (Kyosuke)
Magia....l'intera storia sembra pervasa da magia, un pò a causa dei poteri ESP, ma soprattutto perchè l'autore riesce a cogliere ed esprimere la magia che ci circonda a quell'età....l'età del primo bacio (un pò al limone :p), della spensieratezza, dell'amore, degli incontri, dell'amicizia e di tutto ciò che c'è di bello e magico nel mondo intero, visto attraverso gli occhi di un quindicenne.
Per i giovani che vivono le stesse esperienze dei protagonisti e per i più anziani, sarà sicuramente un bel viaggio, un ritorno alla magia di un tempo; un anime (e soprattutto un manga, non dimentichiamocelo!) che a distanza di poco più di venti anni sa ancora incantarci e catturare i nostri cuori.
Com'è possibile non apprezzare questo stupendo anime, il vero ed unico triangolo amoroso che ha catturato la curiosità ed i cuori di un'intera generazione, quando per la prima volta nel 1989 apparve sugli schermi nella sua prima versione censurata che tutti conoscono con il titolo "È quasi magia Johnny", e in seguito (e per fortuna direi!) pubblicata in home video in edizione integrale da Yamato Video e Dynamic Italia con il titolo "Kimagure (Capricciosa) Orange Road."
Tratto dall'omonimo manga di Izumi Matsumoto ed adattato ad anime dallo Studio Pierrot, Kimagure Orange Road è un anime leggero e solare, rispecchia completamente il fascino del primo amore giovanile, amore che i tre protagonisti, Kyosuke, Madoka ed Hikaru vedono nascere nei loro cuori, fra i banchi di scuola. Non vi racconterò la trama del manga, poichè ciò che mi preme mettere in risalto è la bravura di Matsumoto nel far nascere, crescere e portare avanti un triangolo amoroso puro e sincero, il tutto alleggerito da tratti comici, ed arricchito da temi soprannaturali abbastanza leggeri, qauli i poteri ESP di Kyosuke e la sua famiglia.
"Sai, questa... questa è stata la mia città preferita fin dal primo giorno in cui sono arrivato, da quando ho contato i gradini di questa scalinata. Da quel momento è diventata la città migliore del mondo per me e credimi, nessun altro luogo può essere paragonato a questo!" (Kyosuke)
Magia....l'intera storia sembra pervasa da magia, un pò a causa dei poteri ESP, ma soprattutto perchè l'autore riesce a cogliere ed esprimere la magia che ci circonda a quell'età....l'età del primo bacio (un pò al limone :p), della spensieratezza, dell'amore, degli incontri, dell'amicizia e di tutto ciò che c'è di bello e magico nel mondo intero, visto attraverso gli occhi di un quindicenne.
Per i giovani che vivono le stesse esperienze dei protagonisti e per i più anziani, sarà sicuramente un bel viaggio, un ritorno alla magia di un tempo; un anime (e soprattutto un manga, non dimentichiamocelo!) che a distanza di poco più di venti anni sa ancora incantarci e catturare i nostri cuori.
Uno dei migliori anime sentimentali in assoluto! Forse l'inizio di tutti gli altri capolavori del genere. Ero solo una bambina quando lo vidi per la prima volta nello spazio di Bim Bum Bam e fu amore a prima vista! Da allora l'ho guardato e riguardato senza stancarmene mai. Aspettavo le repliche come lo aspettavo la prima volta che l'ho visto. Una storia unica anche se tratta il solito triangolo, condita dai poteri di Johnny che movimentano l'anime e lo rendono sempre più appassionante episodio dopo episodio. Una scelta difficile per il protagonista, seppur annunciata. Tra Tinetta, bella, casinista, dolce e generosa e Sabrina, scontrosa, dura dal cuore tenero, coraggiosa e fragile al tempo stesso...
Ogni giorno sarà per Jhonny, una confusione totale, in balia di quei sentimenti adolescenziali che cambiano come passa il vento... la bilancia pende dall'una e dall'altra e la scelta si fa sempre più difficile... fino alla fine, dove la decisione porterà dolore, ma non c'è niente di più realistico. Quando si ama tutto è lecito, soffrire e gioire fanno parte del gioco.
Un anime immune dallo scorrere del tempo che ti accompagna per mano nell'adolescenza...
Ogni giorno sarà per Jhonny, una confusione totale, in balia di quei sentimenti adolescenziali che cambiano come passa il vento... la bilancia pende dall'una e dall'altra e la scelta si fa sempre più difficile... fino alla fine, dove la decisione porterà dolore, ma non c'è niente di più realistico. Quando si ama tutto è lecito, soffrire e gioire fanno parte del gioco.
Un anime immune dallo scorrere del tempo che ti accompagna per mano nell'adolescenza...
La prima volta che vidi quest’anime ero solo un ragazzetto che non ne sapeva nulla di anime e devo dire che non mi colpì molto. Il motivo? Bè quella era la versione Mediaset (questo dice parecchie cose). Poco tempo fa decisi di rivederlo per nostalgia dei vecchi tempi, però stavolta vidi la versione senza censure. Il risultato? Non mi staccavo più dal monitor.
Ebbene si, Kimagure Orange Road è uno di quegli anime che ha come fulcro la vita di tutti i giorni di un gruppo di ragazzi, aggiungendoci un pizzico di magia qua e là. Amori e humor che si mescolano benissimo e che non fanno mai mancare il divertimento e la suspense. Durante la visione sembra di immedesimarsi nei personaggi provando le stesse emozioni che proviamo o che abbiamo provato alla loro età. I personaggi secondari vengono tutti coinvolti senza lasciare che si limitino a fare le comparse.
La componente grafica direi che è molto sopra la media. I temi musicali si adattano molto bene alle situazioni che si presentano. Insomma è un anime che ancora al giorno d’oggi viene rivisto se c’è l’occasione, dato che ormai da 20 anni è un cult dell’animazione nipponica. Il 10 è d’obbligo come voto, anche se non è il mio genere preferito. Si è presentato bene in ogni episodio dal primo all’ultimo. Il finale poi è …. Be basta così :). A voi buona visione !!!
PS: Non aspettatevi troppo dagli OAV
Ebbene si, Kimagure Orange Road è uno di quegli anime che ha come fulcro la vita di tutti i giorni di un gruppo di ragazzi, aggiungendoci un pizzico di magia qua e là. Amori e humor che si mescolano benissimo e che non fanno mai mancare il divertimento e la suspense. Durante la visione sembra di immedesimarsi nei personaggi provando le stesse emozioni che proviamo o che abbiamo provato alla loro età. I personaggi secondari vengono tutti coinvolti senza lasciare che si limitino a fare le comparse.
La componente grafica direi che è molto sopra la media. I temi musicali si adattano molto bene alle situazioni che si presentano. Insomma è un anime che ancora al giorno d’oggi viene rivisto se c’è l’occasione, dato che ormai da 20 anni è un cult dell’animazione nipponica. Il 10 è d’obbligo come voto, anche se non è il mio genere preferito. Si è presentato bene in ogni episodio dal primo all’ultimo. Il finale poi è …. Be basta così :). A voi buona visione !!!
PS: Non aspettatevi troppo dagli OAV
Sí, non l'ho visto tutto. Ma quanto basta per dare questo voto negativo. É soggettivo, ma quando vidi per la prima volta quest'anime, non mi catturó per niente. Ora che lo trovai qui fra i migliori, debbi fare uno sforzo per ricordarmi cos'era. Spinta dai voti positivi, ne ho riguardato alcuni episodi non censurati.
Zero totale. Non é noioso o piatto, ma semplicemente... non mi coinvolge affatto. Kyosuke e Madoka sono una coppia ovvia fin dal primo sguardo, Hikaru sembra messa lí per avere una storia, ma i superpoteri? Servono? D'accordo che possono salvare la vita di Madoka una o due volte o simile, ma o facciamo un triangolo amoroso scolastico o un magical boy dove il nostro eroe va a salvare il mondo. Certo, mescolare due generi é una gran prova, ma bisogna farlo meglio. Neanche il character design mi ha catturata. Strappato qualche sorriso, ma nulla piú. Non memorabile, anche se per i fan puó piacere.
Zero totale. Non é noioso o piatto, ma semplicemente... non mi coinvolge affatto. Kyosuke e Madoka sono una coppia ovvia fin dal primo sguardo, Hikaru sembra messa lí per avere una storia, ma i superpoteri? Servono? D'accordo che possono salvare la vita di Madoka una o due volte o simile, ma o facciamo un triangolo amoroso scolastico o un magical boy dove il nostro eroe va a salvare il mondo. Certo, mescolare due generi é una gran prova, ma bisogna farlo meglio. Neanche il character design mi ha catturata. Strappato qualche sorriso, ma nulla piú. Non memorabile, anche se per i fan puó piacere.
D'accordo, non ho visto tutti gli episodi, e potrebbe essere un sacrilegio dare appena la sufficienza a quest'opera. Le mie ragioni sono del tutto personali, cioè, mi dispiace, ma io la penso così... So anche benissimo che ha subito tagli pesantissimi dalla Mediaset, ma la storia rimane di base la stessa. Ecco cosa ha abbassato o alzato il mio voto.
Il triangolo amoroso è intrigante, ma non é che mi sia rosicchiata le unghie per vedere con chi si metterá Kyosuke. Non è molto coinvolgente, ma si sa, ci sono gusti e gusti. I superpoteri di Kyosuke però potevano benissimo risparmiarseli, questo è ciò che fa davvero cadere l'anime. Senza quelli sarebbe stato una bella storia d'amore, ma così si trasforma in un magical boy con poco senso. Le musiche sono molto belle, per quelle merita dei punti, decisamente. I disegni... gli anni'80 non li giustificano. Io, personalmente, detesto esattamente questo stile di disegni, con i capelli che di fronte sono grandi due volte la testa... semplicemente non li sopporto. Del resto, tutti e 3 i protagonisti principali sono abbastanza stereotipati.
D'accordo, 6, per chi ama lo stile è un must, ma io davvero non sono stata catturata.
Il triangolo amoroso è intrigante, ma non é che mi sia rosicchiata le unghie per vedere con chi si metterá Kyosuke. Non è molto coinvolgente, ma si sa, ci sono gusti e gusti. I superpoteri di Kyosuke però potevano benissimo risparmiarseli, questo è ciò che fa davvero cadere l'anime. Senza quelli sarebbe stato una bella storia d'amore, ma così si trasforma in un magical boy con poco senso. Le musiche sono molto belle, per quelle merita dei punti, decisamente. I disegni... gli anni'80 non li giustificano. Io, personalmente, detesto esattamente questo stile di disegni, con i capelli che di fronte sono grandi due volte la testa... semplicemente non li sopporto. Del resto, tutti e 3 i protagonisti principali sono abbastanza stereotipati.
D'accordo, 6, per chi ama lo stile è un must, ma io davvero non sono stata catturata.
Ottima trasposizione del manga di Izumi Matsumoto. Non mancano le differenze (arco temporale ridotto a un anno, inserimento del gatto Jingorō per siparietti comici), ma la storia è ovviamente sempre quella. Ovvero quella più vecchia del mondo: un triangolo amoroso.
Kyōsuke s'innamora a prima vista della bella teppista (o presunta tale) Madoka Ayukawa, ma ad innamorarsi di lui è la migliore amica di lei, Hikaru.
Kyōsuke non ha il coraggio di troncare la relazione e Madoka, che nel contempo comincia a provare qualcosa per il ragazzo, non ha il coraggio di prendere l'iniziativa per non ferire l'amica.
Ma l'attrazione tra i due è sempre più forte e inevitabilmente qualcuno uscirà ferito dalla storia. Capiremo negli ultimi episodi come tutto fosse già segnato dall'inizio, dal… passato ;)
A dare pepe e vivacità alla storia ci sono i poteri ESP posseduti dai componenti della famiglia Kasuga, che creeranno non pochi problemi e situazioni particolari.
Punto forte dell'anime è la caratterizzazione dei personaggi, dall'indeciso e insicuro (anche perché in piena fase di crescita) Kyōsuke, alla forte e determinata Madoka, alla solare e allegra Hikaru.
Anche gli altri personaggi non sono solamente di contorno, ma completano il cast. Le sorelle Kasuga, gemelle ma diversissime tra loro, i loro pretendenti comapagni di classe del fratello, il geloso Yūsaku. Senza dimenticare il saggio Master del mitico ABCB.
Un anime fresco, giovanile, divertente, poetico.
A fare da contorno a tutto delle splendide musiche (massí, mettiamoci anche la sigla italiana) e il magnifico charachter design di Akemi Takada.
Kyōsuke s'innamora a prima vista della bella teppista (o presunta tale) Madoka Ayukawa, ma ad innamorarsi di lui è la migliore amica di lei, Hikaru.
Kyōsuke non ha il coraggio di troncare la relazione e Madoka, che nel contempo comincia a provare qualcosa per il ragazzo, non ha il coraggio di prendere l'iniziativa per non ferire l'amica.
Ma l'attrazione tra i due è sempre più forte e inevitabilmente qualcuno uscirà ferito dalla storia. Capiremo negli ultimi episodi come tutto fosse già segnato dall'inizio, dal… passato ;)
A dare pepe e vivacità alla storia ci sono i poteri ESP posseduti dai componenti della famiglia Kasuga, che creeranno non pochi problemi e situazioni particolari.
Punto forte dell'anime è la caratterizzazione dei personaggi, dall'indeciso e insicuro (anche perché in piena fase di crescita) Kyōsuke, alla forte e determinata Madoka, alla solare e allegra Hikaru.
Anche gli altri personaggi non sono solamente di contorno, ma completano il cast. Le sorelle Kasuga, gemelle ma diversissime tra loro, i loro pretendenti comapagni di classe del fratello, il geloso Yūsaku. Senza dimenticare il saggio Master del mitico ABCB.
Un anime fresco, giovanile, divertente, poetico.
A fare da contorno a tutto delle splendide musiche (massí, mettiamoci anche la sigla italiana) e il magnifico charachter design di Akemi Takada.
Mi appresto a scrivere la recensione più difficile tra quelle che ho scritto finora. Lo faccio a cuor leggero, sicuro che, leggendo in basso, i lettori troveranno tutte le informazioni attinenti a questo anime anche senza che io le specifichi tra le recensioni già scritte.
La mia sarà quindi un po’ diversa, viste le ottime che la precedono e sarà duale. Si, duale, come lo è stato questo anime per noi italiani. Da una parte ““Kimagure Orange Road” con i suoi Kyosuke, Madoka, Hiraku; dall’altra “E’ quasi magia Johnny” con i suoi Johnny, Sabrina e Tinetta. Due storie con quasi le stese immagini, la stessa trama di base ma, profondamente diverse nei contenuti. L’autore della prima serie si chiama Izumi Matsumoto,è Giapponese, quasi completamente sconosciuto in Italia (tanto che, a parte questa, la quasi totalità delle sue opere restano in Giappone) ed è l’unico reale creatore di questa serie. L’autore della seconda serie si chiamava Fininvest, ora Mediaset, ma dietro questa maschera si celano un nome e un cognome: Alessandra Valeri Manera, responsabile della programmazione “per ragazzi” a cavallo degli anni 80/90 per Fininvest.
La prima storia è probabilmente uno dei più bei quadri sull’adolescenza immortalati in una produzione animata. Ancora oggi, a mio avviso, ineguagliato in quanto a schiettezza e semplicità. Il tutto condito con un pizzico di magia, poteri ESP, un po’ per la moda nipponica del momento, un po’ per sottolineare la magia di quell’età, che tanti romanzi e tanti film hanno descritto nello stesso modo : magica appunto. Chi di noi ripensando alla propria adolescenza non prova quella sensazione di tenerezza e malinconia che si mescolano nel cuore? Kimagure Orange Road è tutto questo : è spensieratezza, entusiasmo, drammi, decisioni difficili, amicizia ma è soprattutto una prima finestra sull’amore, visto con gli occhi di un ragazzotto imbranato che ovviamente si intrippa per una che non se lo fila di striscio (è successo a tutti su…).
La seconda storia sembra che parli della stessa cosa, invece non è affatto così. Perché nella versione “Manera” , l’entusiasmo, l’euforia per l’amore, l’inno alla vita che questo comporta sono stati stroncati, ovattati, imbalsamati da un rigido imperativo moralista. La storia che quindi ci viene proposta non è quella di una “magica adolescenza” ma di un “magico adolescente”. Sembra uguale? Sembra…! È completamente diverso in realtà. Perché la sapiente opera di sartoria progettata dalla signora Manera sulla pellicola di “Kimagure Orange Road” l’ha trasformato nel ben più famoso in Italia “E’ quasi magia Johnny”.
Perché tutto questo? Fiumi di parole sono stati spesi sul regime censorio italiano. Lascio quindi che sia la stessa Manera a parlare : “[…]se sostituiamo con un fotogramma fisso, la scena in cui un personaggio legge una lettera scritta in giapponese, lo facciamo perché sarebbe insensato per la maggior parte del nostro pubblico trovarsi sul teleschermo un nugolo di ideogrammi indecifrabili […]ci sono anche rari casi di interi episodi eliminati ma sono comunque casi estremi e ben motivati per esempio quando tutto l'episodio raffigura scene e situazioni legate a riti religiosi oppure incentrati su usi e costumi incomprensibili per i bambini italiani, che creerebbero in essi unicamente ansia e confusione”. Insomma è abbastanza chiaro : “Kimagure Orange Road” è stato trasformato in 2E’ quasi magia Johnny2 perché se no avrebbe creato ansia e confusione nelle menti dei bambini che, in quanto poveri beceri, non sarebbero in grado di reggere l’emozione di un bisbiglio nell’orecchio, di una carezza, di un bacio. Gesti naturali, anche per i bambini, probabilmente non per i piccoli che la Manera conosceva. Grande voce in capitolo sulla produzione della storia nostrana va anche attribuita alle varie associazioni di genitori nevrastenici, anche se, a dire il vero, in quegli anni, non erano poi così diffuse ne tanto meno, importanti come oggi.
Parliamo finalmente dell’anime, quello vero, l’unico degno di tale nome : Kimagure Orange Road.
La trama si intreccia tutta su un triangolo amoroso : Hiraku ama Kyosuke che ama Madoka. Tutto qua. Spolveriamo il tutto con un po’ di magia casalinga di Kyosuke, aggiungiamo le infinite gaffe del nostro protagonista e abbiamo davanti il ritratto di un anime fresco, intelligente, divertente e che non stufa mai. Cosa lo rende speciale? Il fatto di essere, a mio personalissimo avviso, forse il vero padre del genere “Harem”.
Il disegno è molto ben realizzato, con tecniche di ombreggiatura che precedono di parecchio i tempi. Luci, ombre, sfumature, colori. Tutto dosato con grane armonia. Il tutto condito da una romantica colonna sonora (zittita nella versione Manera, forse perché avrebbe causato ansia nei bambini).
In definitiva forse uno degli anime più belli nel suo genere, che ha sicuramente fatto storia e che conserva, a distanza di 20 anni, quel fascino e quella freschezza che lo caratterizzarono al suo esordio. Perché quest’opera parla della vita, e lo fa con una tale semplicità e schiettezza che nonostante le censure pesanti, è riuscito comunque a conquistare così tanti ammiratori. Dieci, indubbiamente.
La mia sarà quindi un po’ diversa, viste le ottime che la precedono e sarà duale. Si, duale, come lo è stato questo anime per noi italiani. Da una parte ““Kimagure Orange Road” con i suoi Kyosuke, Madoka, Hiraku; dall’altra “E’ quasi magia Johnny” con i suoi Johnny, Sabrina e Tinetta. Due storie con quasi le stese immagini, la stessa trama di base ma, profondamente diverse nei contenuti. L’autore della prima serie si chiama Izumi Matsumoto,è Giapponese, quasi completamente sconosciuto in Italia (tanto che, a parte questa, la quasi totalità delle sue opere restano in Giappone) ed è l’unico reale creatore di questa serie. L’autore della seconda serie si chiamava Fininvest, ora Mediaset, ma dietro questa maschera si celano un nome e un cognome: Alessandra Valeri Manera, responsabile della programmazione “per ragazzi” a cavallo degli anni 80/90 per Fininvest.
La prima storia è probabilmente uno dei più bei quadri sull’adolescenza immortalati in una produzione animata. Ancora oggi, a mio avviso, ineguagliato in quanto a schiettezza e semplicità. Il tutto condito con un pizzico di magia, poteri ESP, un po’ per la moda nipponica del momento, un po’ per sottolineare la magia di quell’età, che tanti romanzi e tanti film hanno descritto nello stesso modo : magica appunto. Chi di noi ripensando alla propria adolescenza non prova quella sensazione di tenerezza e malinconia che si mescolano nel cuore? Kimagure Orange Road è tutto questo : è spensieratezza, entusiasmo, drammi, decisioni difficili, amicizia ma è soprattutto una prima finestra sull’amore, visto con gli occhi di un ragazzotto imbranato che ovviamente si intrippa per una che non se lo fila di striscio (è successo a tutti su…).
La seconda storia sembra che parli della stessa cosa, invece non è affatto così. Perché nella versione “Manera” , l’entusiasmo, l’euforia per l’amore, l’inno alla vita che questo comporta sono stati stroncati, ovattati, imbalsamati da un rigido imperativo moralista. La storia che quindi ci viene proposta non è quella di una “magica adolescenza” ma di un “magico adolescente”. Sembra uguale? Sembra…! È completamente diverso in realtà. Perché la sapiente opera di sartoria progettata dalla signora Manera sulla pellicola di “Kimagure Orange Road” l’ha trasformato nel ben più famoso in Italia “E’ quasi magia Johnny”.
Perché tutto questo? Fiumi di parole sono stati spesi sul regime censorio italiano. Lascio quindi che sia la stessa Manera a parlare : “[…]se sostituiamo con un fotogramma fisso, la scena in cui un personaggio legge una lettera scritta in giapponese, lo facciamo perché sarebbe insensato per la maggior parte del nostro pubblico trovarsi sul teleschermo un nugolo di ideogrammi indecifrabili […]ci sono anche rari casi di interi episodi eliminati ma sono comunque casi estremi e ben motivati per esempio quando tutto l'episodio raffigura scene e situazioni legate a riti religiosi oppure incentrati su usi e costumi incomprensibili per i bambini italiani, che creerebbero in essi unicamente ansia e confusione”. Insomma è abbastanza chiaro : “Kimagure Orange Road” è stato trasformato in 2E’ quasi magia Johnny2 perché se no avrebbe creato ansia e confusione nelle menti dei bambini che, in quanto poveri beceri, non sarebbero in grado di reggere l’emozione di un bisbiglio nell’orecchio, di una carezza, di un bacio. Gesti naturali, anche per i bambini, probabilmente non per i piccoli che la Manera conosceva. Grande voce in capitolo sulla produzione della storia nostrana va anche attribuita alle varie associazioni di genitori nevrastenici, anche se, a dire il vero, in quegli anni, non erano poi così diffuse ne tanto meno, importanti come oggi.
Parliamo finalmente dell’anime, quello vero, l’unico degno di tale nome : Kimagure Orange Road.
La trama si intreccia tutta su un triangolo amoroso : Hiraku ama Kyosuke che ama Madoka. Tutto qua. Spolveriamo il tutto con un po’ di magia casalinga di Kyosuke, aggiungiamo le infinite gaffe del nostro protagonista e abbiamo davanti il ritratto di un anime fresco, intelligente, divertente e che non stufa mai. Cosa lo rende speciale? Il fatto di essere, a mio personalissimo avviso, forse il vero padre del genere “Harem”.
Il disegno è molto ben realizzato, con tecniche di ombreggiatura che precedono di parecchio i tempi. Luci, ombre, sfumature, colori. Tutto dosato con grane armonia. Il tutto condito da una romantica colonna sonora (zittita nella versione Manera, forse perché avrebbe causato ansia nei bambini).
In definitiva forse uno degli anime più belli nel suo genere, che ha sicuramente fatto storia e che conserva, a distanza di 20 anni, quel fascino e quella freschezza che lo caratterizzarono al suo esordio. Perché quest’opera parla della vita, e lo fa con una tale semplicità e schiettezza che nonostante le censure pesanti, è riuscito comunque a conquistare così tanti ammiratori. Dieci, indubbiamente.
Un'opera che ha vissuto di tagli peggiori dei Cavalieri dello Zodiaco.
Però qui i tagli sono dovuti all'estrema sensualità e malizia dei personaggi femminili, e alla tremenda indecisione e idiozia di quelli maschili,che si fanno forti,e neanche nei momenti opportuni dei loro poteri speciali.
Fortunatamente il cartone insegna che l'amore non è un motore che va regolato a seconda dei poteri che si possono avere,ma solo nella perseveranza e nell'ostinazione per un qualcosa che davvero si desidera.
Ci sono però tante cose inusuali, anche come il fatto che è un uomo ad essere conteso e non il contrario, tra Sabrina e Tinetta, pur avendo caratteri diversissimi hanno lo stesso tipo di interesse per lo stesso ragazzo,ed è logico che attira di più chi gioca a fare il maschiaccio e la disinteressata, addirittura qui nei momenti di infelicità partono assoli di sax a non finire!
Ma la vita insegna che è fatta di scale, e Johnny sarà costretto a salirne tante prima della sospirata ricompensa, scale e pagliette rosse di donne volanti che lo perseguiteranno dal primo all'ultimo episodio, fortunatamente molti monologhi di garbolino,e i giusti rimproveri del padre e delle sorelle, aiuteranno il nostro beniamino a trovare sempre la forza di uscire dalle situazioni difficili,e il nostro eroe utilizzerà sempre meno i suoi grandi poteri mentali.
Quello in pratica che per ogni ragazzo è sinonimo di maturità, ed è questo il messaggio che vuole dare il cartone, raggiungere grandi e meravigliosi traguardi senza alcun aiuto esterno, ma solo credendo in se stessi, anche se sappiamo che è un canovaccio che insegue da una vita i cartoni giapponesi anni'80.
Peccato che soffre di un istinto un po' porcello ed è il cartone in assoluto più tagliato e censurato dalle reti mediaset, ma è di un'eccellente fattura nei disegni e nel doppiaggio.
Però qui i tagli sono dovuti all'estrema sensualità e malizia dei personaggi femminili, e alla tremenda indecisione e idiozia di quelli maschili,che si fanno forti,e neanche nei momenti opportuni dei loro poteri speciali.
Fortunatamente il cartone insegna che l'amore non è un motore che va regolato a seconda dei poteri che si possono avere,ma solo nella perseveranza e nell'ostinazione per un qualcosa che davvero si desidera.
Ci sono però tante cose inusuali, anche come il fatto che è un uomo ad essere conteso e non il contrario, tra Sabrina e Tinetta, pur avendo caratteri diversissimi hanno lo stesso tipo di interesse per lo stesso ragazzo,ed è logico che attira di più chi gioca a fare il maschiaccio e la disinteressata, addirittura qui nei momenti di infelicità partono assoli di sax a non finire!
Ma la vita insegna che è fatta di scale, e Johnny sarà costretto a salirne tante prima della sospirata ricompensa, scale e pagliette rosse di donne volanti che lo perseguiteranno dal primo all'ultimo episodio, fortunatamente molti monologhi di garbolino,e i giusti rimproveri del padre e delle sorelle, aiuteranno il nostro beniamino a trovare sempre la forza di uscire dalle situazioni difficili,e il nostro eroe utilizzerà sempre meno i suoi grandi poteri mentali.
Quello in pratica che per ogni ragazzo è sinonimo di maturità, ed è questo il messaggio che vuole dare il cartone, raggiungere grandi e meravigliosi traguardi senza alcun aiuto esterno, ma solo credendo in se stessi, anche se sappiamo che è un canovaccio che insegue da una vita i cartoni giapponesi anni'80.
Peccato che soffre di un istinto un po' porcello ed è il cartone in assoluto più tagliato e censurato dalle reti mediaset, ma è di un'eccellente fattura nei disegni e nel doppiaggio.
Però due note sull'anime bisogna spenderle!
Innanzitutto evitate come la peste il doppiaggio fatto all'epoca da Mediaset perchè è un doppiaggio, come spesso accade, veramente per bambini (5-9 anni) ed infatti questa è l'età a cui Mediaset, credo, abbia sempre puntato. Tornando a noi se vedete invece i DVD yamato video il doppiaggio è tutt'altra cosa e non dico che sembrerà un altro anime ma di certo a poco a che vedere con quello "è quasi magia Jhonny". Già l'anno prima (1986) era uscito Maison Ikkoku (cara dolce kyoko per i nostalgici) ed avevamo già avuto a che fare con il nostro personaggio indeciso non estroverso ed alquanto timido, qui però parliamo dell'adolescenza e come in pochi altri anime viene descritta così com'è, almeno per molti luoghi comuni giapponesi, ovvero con tante contraddizioni, problematiche relazionali e quant'altro.
Di certo se non amate il genere adolescenziale/scolastico questo anime non fa per voi, per cui lasciate stare, altrimenti di sicuro vi allieterà le giornate/serate con un aria di freschezza e di memorie, tutti siamo stati ragazzi, che non è affatto male. Possiamo notare una buona sigla, delle musiche interessanti, un design datato ma curato, delle animazioni nella media ed una narrazione scorrevole. Ci sono degli OAV e due film (uno edito in Italia l'altro non mi pare) dei quali verranno inserite le schede (ora che me ne sono accorto) ovviamente vanno visti, specialmente i due film, per completare quel qualcosa lasciato li un po' in sospeso dalla serie TV. Il manga continua o continuava se non erro, ma io non seguo molto i manga per cui non sono attendibile, posso dirvi però che 4-5 anni fa ho visto il seguito dell'ultimo file arrivato in Italia. ;)
Innanzitutto evitate come la peste il doppiaggio fatto all'epoca da Mediaset perchè è un doppiaggio, come spesso accade, veramente per bambini (5-9 anni) ed infatti questa è l'età a cui Mediaset, credo, abbia sempre puntato. Tornando a noi se vedete invece i DVD yamato video il doppiaggio è tutt'altra cosa e non dico che sembrerà un altro anime ma di certo a poco a che vedere con quello "è quasi magia Jhonny". Già l'anno prima (1986) era uscito Maison Ikkoku (cara dolce kyoko per i nostalgici) ed avevamo già avuto a che fare con il nostro personaggio indeciso non estroverso ed alquanto timido, qui però parliamo dell'adolescenza e come in pochi altri anime viene descritta così com'è, almeno per molti luoghi comuni giapponesi, ovvero con tante contraddizioni, problematiche relazionali e quant'altro.
Di certo se non amate il genere adolescenziale/scolastico questo anime non fa per voi, per cui lasciate stare, altrimenti di sicuro vi allieterà le giornate/serate con un aria di freschezza e di memorie, tutti siamo stati ragazzi, che non è affatto male. Possiamo notare una buona sigla, delle musiche interessanti, un design datato ma curato, delle animazioni nella media ed una narrazione scorrevole. Ci sono degli OAV e due film (uno edito in Italia l'altro non mi pare) dei quali verranno inserite le schede (ora che me ne sono accorto) ovviamente vanno visti, specialmente i due film, per completare quel qualcosa lasciato li un po' in sospeso dalla serie TV. Il manga continua o continuava se non erro, ma io non seguo molto i manga per cui non sono attendibile, posso dirvi però che 4-5 anni fa ho visto il seguito dell'ultimo file arrivato in Italia. ;)
K.O.R. è una delle poche opere a cui posso attribuire il massimo voto, forse l'unica. Nonostante l'abbia visto molte volte provo ancora un vero tuffo al cuore in determinate scene-situazioni, rivederlo fa sempre riaffiorare ricordi e sentimenti che mi aveva già regalato, che poi tornano come un fiume in piena, e questo perché riporta a galla sensazioni che ho provato in determinati periodi della mia vita, emozioni forti scolpite nel mio cuore. Ho amato E' quasi magia Johnny nel lontano 1989, versione supercensurata, ora adoro Kimagure Orange Road e tutto il mondo che gli gravita intorno, il manga, le splendide musiche (molte esplicitamente anni '80) e le comunità di appassionati con cui condivido molte sensazioni. Personalmente rappresenta una delle vette dell'animazione giapponese, sotto ogni punto di vista, il character design, i disegni caldi e morbidi sono un invito "sublime" in un mondo di emozioni che fanno parte del mio bagaglio umano.
Darei un 10 solo per la nostalgia che mi richiama, ma non si può. Nonostante non regga il confronto con le opere più recenti, Orange Road è sicuramente un classico che ha cresciuto tutti quelli della mia età. Le animazioni sono quelle dell'epoca, il character design è sicuramente superiore a quello del manga e la trama purtroppo risente delle pesanti censure italiane, che non solo hanno eliminate scene innocue, ma ne hanno quasi completamente stravolto la trama. In Orange Road troviamo comunque personaggi che sono ormai classici e che hanno scritto la nostra giovinezza e quella dell'animazione attuale, con il classico triangolo amoroso, presentando però spunti originali come i poteri ESP del protagonista (che nell'originale non hanno un ruolo così fondamentale come nella versione modificata italiana). Un anime assolutamente da guardare insieme ai 2 film che fanno da finale.
Vi ricordate la bella e scontrosa Sabrina, il timido e pasticcione Johnny con i suoi super poteri e la vivace, invadente Tinetta? Ebbene scordateveli perché questi tre personaggi in realtà si chiamano rispettivamente Madoka Ayukawa, Kyosuke Kasuga e Hikaru Hiyama… sì esatto! E il cartone non si chiama “E’ quasi magia Johnny”, ma “Kimagure Orange Road”! Sorpresi? Beh è normale, anche io lo fui quando, un anno fa, mi misi a cercare informazioni su questo anime, preso dalla nostalgia dell’infanzia, quando alle quattro del pomeriggio mi sedevo davanti alla TV a guardare bim bum bam e ad ammirare il mio amore platonico dalla chioma corvina e dagli occhioni verdi! Ma state sicuri che, passato lo sgomento, sarete rapiti da un senso di contentezza, realizzando di avere scoperto un vero e proprio capolavoro dell’animazione giapponese!
Sì, perché Kimagure Orange Road, non è una sciocca commedia per bambini, con maghetti che volano e si sbaciucchiano, ma un poetico, fresco e divertente omaggio all’adolescenza. “Da un incontro sbocciano due amori, e tre cuori iniziano a palpitare. Mi sembra quasi di sentire il suono gentile delle campane. Io, Kyosuke Kasuga, 15 anni, sto vivendo la mia adolescenza”: questa è la frase (censurata nella versione Mediaset) che pronuncia Kyosuke/Johnny prima che parta la sigla d’apertura “Night of Summer Side”; il che la dice lunga sul fatto che Orange Road sia a tutti gli effetti un elogio dell’adolescenza.
Ma Mediaset, quando importò in Italia quest’anime, nel lontano 1989, evidentemente non la pensava così. Probabilmente, sfruttando l’onda del successo di serie che vedevano protagonisti maghi e maghetti, trasmisero questo anime indirizzandolo ai bambini, ovvero ad un pubblico che chiaramente non era il suo, ma che in Italia era il principale fruitore di anime, “adattandolo” nei dialoghi, effettuando cambi nome ed innumerevoli censure video (vennero eliminati addirittura due episodi! ) finendo per relegarlo ai vertici dell’impopolare classifica degli anime più censurati in Italia… cosa davvero difficile da credere, visto il garbo e la sostanziale innocenza con cui vengono trattati i temi in Orange Road. Tanto per farvi un esempio… vi ricorderete tutti la famosa scena che compariva verso la fine della sigla di Cristina D’Avena, in cui Madoka/Sabrina seduta su di una panchina appoggiava dolcemente la testa sulla spalla di Kyosuke/Johnny… ebbene quella scena, presente nella sigla, venne tagliata nell’episodio in questione (forse perché ritenuta troppo “equivoca”… un bambino vedendola potrebbe rimanere scioccato per tutta la vita! ) Penso che questo esempio renda l’idea del criterio con cui sono state operate le censure…
Per fortuna, anni dopo, la Dynamic fece in modo di farcelo apprezzare in versione integrale, con tanto di sigle, nomi e colonna sonora originale, riadattato e ridoppiato da professionisti, dando l’opportunità agli appassionati di anime di godere a pieno di questa grande opera tratta dal manga di Izumi Matsumoto. Ed ora andiamo a vedere più da vicino i singoli aspetti dell’anime!
Kyosuke Kasuga è un ragazzo di 15 anni che si è appena trasferito in una nuova città, ufficialmente perché suo padre è un fotografo che deve spostarsi di volta in volta, nella realtà perché lo sconsiderato uso dei poteri ESP da parte delle sue due sorelle (Kurumi e Manami), di cui anche Kyosuke stesso è dotato, lo avevano obbligato a traslocare… per ben 7 volte!
In una splendida giornata di primavera, in cima ad una scalinata di 99/100 gradini, Kyosuke fa il suo incontro fatale: un’affascinante e graziosa ragazza mora che gli regala un cappello di paglia rosso. Kyosuke, felicissimo, torna a casa, ripensando tutto il giorno all’incontro con… accidenti! Non le ha chiesto il nome! Il giorno dopo, a scuola, incontra una bella e tenebrosa fanciulla che sbaraglia da sola un’intera banda di teppisti, salvando la sua migliore amica, Hikaru. Kyosuke la guarda bene… gli sembra una ragazza dal volto familiare… Ma certo! È la stessa che ha conosciuto il giorno prima sulla scalinata! Scopre così che il suo nome è Madoka Ayukawa, detta la “stilettatrice”, conosciuta da tutti per il suo atteggiamento violento e per i suoi modi da teppista. Tuttavia gli sembra così diversa… non è solare e gentile come il giorno prima, ma scontrosa ed altezzosa… per di più gli molla un ceffone quando lui cerca di redarguirla sul fatto che “fumare a quell’età non le permetterà di avere bambini sani”. Kyosuke se ne torna a casa incredulo e confuso…
Questo è l’incipit di una storia che vedrà come protagonista non un semplice triangolo amoroso, bensì l’adolescenza stessa, con le sue emozioni, la sua spensieratezza, ma anche con la sua complicazione. Sì, perchè Kyosuke, tecnicamente il protagonista della storia in quanto voce narrante, dovrà confrontarsi con le difficoltà del primo amore, così emozionante ma così indecifrabile, continuamente tormentato dalla necessità di dover scegliere tra la lunatica e inarrivabile Madoka e l’infantile ma vivace e devota Hikaru, che s’innamora di lui dando vita ad uno dei triangoli più famosi della storia degli anime… Kyosuke dovrà affrontare insomma la difficoltà del dover crescere, del dover mettere da parte il suo carattere impacciato e maldestro ogni qual volta c’è in ballo Madoka (e non sempre ci riuscirà! ). Dall’altra parte Madoka, vera co-protagonista della storia, dovrà sottoporsi anch’ella a un processo di maturazione che la costringerà a diventare adulta liberandosi di quella corazza da “dura” sgradevole e irascibile per mostrarsi com’è, dolce e generosa, tanto generosa da sacrificarsi mettendosi spesso da parte per lasciare Kyosuke alla sua amica-rivale Hikaru, così innamorata del suo “tesoruccio”… E’ vero, si percepisce fin dai primi episodi che Madoka prova una certa simpatia per Kyosuke; tuttavia, tralasciando il fatto che molti conoscono la fine, credo che i sentimenti che Madoka prova verso Kyosuke non possano essere dati per scontati fin dall’inizio. Infatti di rado ci viene dato di sapere i pensieri di Madoka (come ho già detto il racconto è focalizzato su Kyosuke) e inoltre la vediamo spesso cambiare di umore e comportarsi in modo ambiguo e contrastante, con quel mix di dolcezza e altezzosità che la rendono un personaggio fortemente misterioso e impenetrabile, dunque estremamente affascinante… secondo me il personaggio femminile più affascinante di tutta la storia degli anime, anche grazie al fantastico character design di Akemi Takada. In Orange Road troverete poi una miriade di oggetti, vestiti che vi riporteranno con nostalgia agli anni 80: gli shorts a vita alta, le mitiche calze a metà coscia che Madoka indossa spesso, le giacche di pelle nera ai concerti, i capelli cotonati delle cantanti ed altro ancora.
Un punto di forza dell’anime è inoltre la formidabile colonna sonora, dalle sigle alle BMG, che incorniciano le situazioni romantiche, divertenti e malinconiche di cui è costellato l’anime: dai momenti di avvicinamento tra Kyosuke e Madoka ai divertenti equivoci con Hikaru, fino agli spassosi abusi del potere ESP da parte dei vari componenti della famiglia Kasuga (a tal proposito dall’anime originale comprendiamo come la componente “soprannaturale” sia in realtà soltanto un escamotage comico, contrariamente a ciò che ci aveva fatto intendere mediaset…); ognuno di questi momenti ha un suo sottofondo musicale che lo rende indimenticabile.
Per non parlare poi degli altri personaggi, prima fra tutti Hikaru, l’elemento di disturbo per Madoka e Kyosuke (soprattutto per quest’ultimo, il quale non riesce, vista la sua debole volontà, a respingerne le pressanti premure “a distanza ravvicinata”). Proprio lei che nell’anime, per il suo atteggiamento puerile e ossessivo, può risultare spesso sgradevole, sarà la drammatica protagonista nel primo film di Kimagure Orange Road, “Ano hi ni kaeritai”, una vera perla che chiude in un certo senso il triangolo. Ma questa è un’altra storia…
Ci sono poi le sorelle di Kyosuke, l’assennata Manami e la scapestrata Kurumi, sempre pronta ad usare il potere contro la vera vittima dell’anime, il gattone Jingoro, e contro il padre Takashi, che per sua sfortuna non possiede poteri ESP.
C’è inoltre Yusaku Hino, la sfiga fatta persona, karateka forte e violento che in presenza di Hikaru diventa un vero e proprio zerbino, dato che ne è segretamente (e univocamente) innamorato fin da bambino… va da sé che Yusaku odi profondamente Kyosuke, che invece ha conquistato in così poco tempo e senza fare nulla di speciale la sua Hikaru.
Ci sono poi Komatsu e Hatta, due compagni di scuola di Kyosuke, il cui hobby è correre (con insuccesso) dietro a tutte le ragazze della scuola, e che stringono ancor più amicizia con Kyosuke, quando vengono a conoscenza che il nostro eroe ha due sorelle così carine.
Tornando alla narrazione, coloro che vorranno (ri)vedere kor, dovranno avventurarsi lungo un avvincente percorso che durerà 48 episodi, conditi di humour, romanticismo e situazioni grottesche. Ogni episodio (molti di quelli che l’hanno visto da bambini lo ricorderanno come una peculiarità) è chiuso da un’istantanea (anche questo un tocco molto anni 80… ricordate la mitica polaroid? ) che ne fissa l’epilogo, come un’immagine significativa che viene incollata sulle pagine di un diario alla fine del racconto. Scelta, secondo me, alquanto azzeccata, dato che le vicende sono raccontate in prima persona da Kyosuke, come se tutto l’anime fosse il diario della sua adolescenza…
I primi 20 episodi, in particolare, sono quelli decisivi a livello sia emotivo che narrativo. Sono gli episodi in cui Madoka e Kyosuke intraprendono un diffidente (soprattutto da parte della prima) e spesso inconsapevole approccio reciproco, continuamente disturbato da Hikaru che piomberà sulla scena come un uragano ad interrompere i timidi passi che l’uno muove verso l’altra, dando vita ad un via vai di avvicinamenti ed allontanamenti, soprattutto quando Kyosuke, a causa della sua indecisione e del suo fatalismo, deluderà a più riprese la volubile Madoka. È difatti nei primi venti episodi che assisteremo alla metamorfosi del comportamento di quest’ultima, profondamente colpita da quel timido ragazzo che, diversamente dagli altri, non l’ha etichettata superficialmente come teppista, ma che anzi si adopera spesso affinché gli altri non lo pensino.
Ad essere onesti, per quanto riguarda gli episodi successivi al ventesimo, c’è da dire che si susseguono spesso episodi “riempitivi” o per meglio dire “neutri”, ossia che a livello di evoluzione narrativa hanno scarsa rilevanza, ma che non per questo sono monotoni, anzi. Ci sono episodi come il 25 (“I pericoli dell’autoipnosi: la metamorfosi di Kyosuke”, a mio avviso il più divertente! ) oppure il 43 (“Hikaru ha il cuore infranto: un triste inseguimento”, a livello registico davvero geniale, un’implicita anticipazione del primo film), fino ad arrivare al punto di svolta della narrazione, ovvero le ultime due puntate, la 47 e la 48… qui ci troviamo di fronte a ciò che per gli appassionati di Orange Road è un autentico capolavoro! Un’improvvisa partenza per l’America… un viaggio nel passato alla ricerca del primo amore di Madoka… dimensioni parallele… un fatidico albero dalle cui fronde filtra il sole che disegna tenui giochi di luce sui volti di un ragazzo e di una ragazza che si daranno il loro primo bacio… per la seconda volta!
… Non voglio dire di più, vorrei solo darvi un consiglio… guardatelo fino in fondo e non lo dimenticherete più!
Sì, perché Kimagure Orange Road, non è una sciocca commedia per bambini, con maghetti che volano e si sbaciucchiano, ma un poetico, fresco e divertente omaggio all’adolescenza. “Da un incontro sbocciano due amori, e tre cuori iniziano a palpitare. Mi sembra quasi di sentire il suono gentile delle campane. Io, Kyosuke Kasuga, 15 anni, sto vivendo la mia adolescenza”: questa è la frase (censurata nella versione Mediaset) che pronuncia Kyosuke/Johnny prima che parta la sigla d’apertura “Night of Summer Side”; il che la dice lunga sul fatto che Orange Road sia a tutti gli effetti un elogio dell’adolescenza.
Ma Mediaset, quando importò in Italia quest’anime, nel lontano 1989, evidentemente non la pensava così. Probabilmente, sfruttando l’onda del successo di serie che vedevano protagonisti maghi e maghetti, trasmisero questo anime indirizzandolo ai bambini, ovvero ad un pubblico che chiaramente non era il suo, ma che in Italia era il principale fruitore di anime, “adattandolo” nei dialoghi, effettuando cambi nome ed innumerevoli censure video (vennero eliminati addirittura due episodi! ) finendo per relegarlo ai vertici dell’impopolare classifica degli anime più censurati in Italia… cosa davvero difficile da credere, visto il garbo e la sostanziale innocenza con cui vengono trattati i temi in Orange Road. Tanto per farvi un esempio… vi ricorderete tutti la famosa scena che compariva verso la fine della sigla di Cristina D’Avena, in cui Madoka/Sabrina seduta su di una panchina appoggiava dolcemente la testa sulla spalla di Kyosuke/Johnny… ebbene quella scena, presente nella sigla, venne tagliata nell’episodio in questione (forse perché ritenuta troppo “equivoca”… un bambino vedendola potrebbe rimanere scioccato per tutta la vita! ) Penso che questo esempio renda l’idea del criterio con cui sono state operate le censure…
Per fortuna, anni dopo, la Dynamic fece in modo di farcelo apprezzare in versione integrale, con tanto di sigle, nomi e colonna sonora originale, riadattato e ridoppiato da professionisti, dando l’opportunità agli appassionati di anime di godere a pieno di questa grande opera tratta dal manga di Izumi Matsumoto. Ed ora andiamo a vedere più da vicino i singoli aspetti dell’anime!
Kyosuke Kasuga è un ragazzo di 15 anni che si è appena trasferito in una nuova città, ufficialmente perché suo padre è un fotografo che deve spostarsi di volta in volta, nella realtà perché lo sconsiderato uso dei poteri ESP da parte delle sue due sorelle (Kurumi e Manami), di cui anche Kyosuke stesso è dotato, lo avevano obbligato a traslocare… per ben 7 volte!
In una splendida giornata di primavera, in cima ad una scalinata di 99/100 gradini, Kyosuke fa il suo incontro fatale: un’affascinante e graziosa ragazza mora che gli regala un cappello di paglia rosso. Kyosuke, felicissimo, torna a casa, ripensando tutto il giorno all’incontro con… accidenti! Non le ha chiesto il nome! Il giorno dopo, a scuola, incontra una bella e tenebrosa fanciulla che sbaraglia da sola un’intera banda di teppisti, salvando la sua migliore amica, Hikaru. Kyosuke la guarda bene… gli sembra una ragazza dal volto familiare… Ma certo! È la stessa che ha conosciuto il giorno prima sulla scalinata! Scopre così che il suo nome è Madoka Ayukawa, detta la “stilettatrice”, conosciuta da tutti per il suo atteggiamento violento e per i suoi modi da teppista. Tuttavia gli sembra così diversa… non è solare e gentile come il giorno prima, ma scontrosa ed altezzosa… per di più gli molla un ceffone quando lui cerca di redarguirla sul fatto che “fumare a quell’età non le permetterà di avere bambini sani”. Kyosuke se ne torna a casa incredulo e confuso…
Questo è l’incipit di una storia che vedrà come protagonista non un semplice triangolo amoroso, bensì l’adolescenza stessa, con le sue emozioni, la sua spensieratezza, ma anche con la sua complicazione. Sì, perchè Kyosuke, tecnicamente il protagonista della storia in quanto voce narrante, dovrà confrontarsi con le difficoltà del primo amore, così emozionante ma così indecifrabile, continuamente tormentato dalla necessità di dover scegliere tra la lunatica e inarrivabile Madoka e l’infantile ma vivace e devota Hikaru, che s’innamora di lui dando vita ad uno dei triangoli più famosi della storia degli anime… Kyosuke dovrà affrontare insomma la difficoltà del dover crescere, del dover mettere da parte il suo carattere impacciato e maldestro ogni qual volta c’è in ballo Madoka (e non sempre ci riuscirà! ). Dall’altra parte Madoka, vera co-protagonista della storia, dovrà sottoporsi anch’ella a un processo di maturazione che la costringerà a diventare adulta liberandosi di quella corazza da “dura” sgradevole e irascibile per mostrarsi com’è, dolce e generosa, tanto generosa da sacrificarsi mettendosi spesso da parte per lasciare Kyosuke alla sua amica-rivale Hikaru, così innamorata del suo “tesoruccio”… E’ vero, si percepisce fin dai primi episodi che Madoka prova una certa simpatia per Kyosuke; tuttavia, tralasciando il fatto che molti conoscono la fine, credo che i sentimenti che Madoka prova verso Kyosuke non possano essere dati per scontati fin dall’inizio. Infatti di rado ci viene dato di sapere i pensieri di Madoka (come ho già detto il racconto è focalizzato su Kyosuke) e inoltre la vediamo spesso cambiare di umore e comportarsi in modo ambiguo e contrastante, con quel mix di dolcezza e altezzosità che la rendono un personaggio fortemente misterioso e impenetrabile, dunque estremamente affascinante… secondo me il personaggio femminile più affascinante di tutta la storia degli anime, anche grazie al fantastico character design di Akemi Takada. In Orange Road troverete poi una miriade di oggetti, vestiti che vi riporteranno con nostalgia agli anni 80: gli shorts a vita alta, le mitiche calze a metà coscia che Madoka indossa spesso, le giacche di pelle nera ai concerti, i capelli cotonati delle cantanti ed altro ancora.
Un punto di forza dell’anime è inoltre la formidabile colonna sonora, dalle sigle alle BMG, che incorniciano le situazioni romantiche, divertenti e malinconiche di cui è costellato l’anime: dai momenti di avvicinamento tra Kyosuke e Madoka ai divertenti equivoci con Hikaru, fino agli spassosi abusi del potere ESP da parte dei vari componenti della famiglia Kasuga (a tal proposito dall’anime originale comprendiamo come la componente “soprannaturale” sia in realtà soltanto un escamotage comico, contrariamente a ciò che ci aveva fatto intendere mediaset…); ognuno di questi momenti ha un suo sottofondo musicale che lo rende indimenticabile.
Per non parlare poi degli altri personaggi, prima fra tutti Hikaru, l’elemento di disturbo per Madoka e Kyosuke (soprattutto per quest’ultimo, il quale non riesce, vista la sua debole volontà, a respingerne le pressanti premure “a distanza ravvicinata”). Proprio lei che nell’anime, per il suo atteggiamento puerile e ossessivo, può risultare spesso sgradevole, sarà la drammatica protagonista nel primo film di Kimagure Orange Road, “Ano hi ni kaeritai”, una vera perla che chiude in un certo senso il triangolo. Ma questa è un’altra storia…
Ci sono poi le sorelle di Kyosuke, l’assennata Manami e la scapestrata Kurumi, sempre pronta ad usare il potere contro la vera vittima dell’anime, il gattone Jingoro, e contro il padre Takashi, che per sua sfortuna non possiede poteri ESP.
C’è inoltre Yusaku Hino, la sfiga fatta persona, karateka forte e violento che in presenza di Hikaru diventa un vero e proprio zerbino, dato che ne è segretamente (e univocamente) innamorato fin da bambino… va da sé che Yusaku odi profondamente Kyosuke, che invece ha conquistato in così poco tempo e senza fare nulla di speciale la sua Hikaru.
Ci sono poi Komatsu e Hatta, due compagni di scuola di Kyosuke, il cui hobby è correre (con insuccesso) dietro a tutte le ragazze della scuola, e che stringono ancor più amicizia con Kyosuke, quando vengono a conoscenza che il nostro eroe ha due sorelle così carine.
Tornando alla narrazione, coloro che vorranno (ri)vedere kor, dovranno avventurarsi lungo un avvincente percorso che durerà 48 episodi, conditi di humour, romanticismo e situazioni grottesche. Ogni episodio (molti di quelli che l’hanno visto da bambini lo ricorderanno come una peculiarità) è chiuso da un’istantanea (anche questo un tocco molto anni 80… ricordate la mitica polaroid? ) che ne fissa l’epilogo, come un’immagine significativa che viene incollata sulle pagine di un diario alla fine del racconto. Scelta, secondo me, alquanto azzeccata, dato che le vicende sono raccontate in prima persona da Kyosuke, come se tutto l’anime fosse il diario della sua adolescenza…
I primi 20 episodi, in particolare, sono quelli decisivi a livello sia emotivo che narrativo. Sono gli episodi in cui Madoka e Kyosuke intraprendono un diffidente (soprattutto da parte della prima) e spesso inconsapevole approccio reciproco, continuamente disturbato da Hikaru che piomberà sulla scena come un uragano ad interrompere i timidi passi che l’uno muove verso l’altra, dando vita ad un via vai di avvicinamenti ed allontanamenti, soprattutto quando Kyosuke, a causa della sua indecisione e del suo fatalismo, deluderà a più riprese la volubile Madoka. È difatti nei primi venti episodi che assisteremo alla metamorfosi del comportamento di quest’ultima, profondamente colpita da quel timido ragazzo che, diversamente dagli altri, non l’ha etichettata superficialmente come teppista, ma che anzi si adopera spesso affinché gli altri non lo pensino.
Ad essere onesti, per quanto riguarda gli episodi successivi al ventesimo, c’è da dire che si susseguono spesso episodi “riempitivi” o per meglio dire “neutri”, ossia che a livello di evoluzione narrativa hanno scarsa rilevanza, ma che non per questo sono monotoni, anzi. Ci sono episodi come il 25 (“I pericoli dell’autoipnosi: la metamorfosi di Kyosuke”, a mio avviso il più divertente! ) oppure il 43 (“Hikaru ha il cuore infranto: un triste inseguimento”, a livello registico davvero geniale, un’implicita anticipazione del primo film), fino ad arrivare al punto di svolta della narrazione, ovvero le ultime due puntate, la 47 e la 48… qui ci troviamo di fronte a ciò che per gli appassionati di Orange Road è un autentico capolavoro! Un’improvvisa partenza per l’America… un viaggio nel passato alla ricerca del primo amore di Madoka… dimensioni parallele… un fatidico albero dalle cui fronde filtra il sole che disegna tenui giochi di luce sui volti di un ragazzo e di una ragazza che si daranno il loro primo bacio… per la seconda volta!
… Non voglio dire di più, vorrei solo darvi un consiglio… guardatelo fino in fondo e non lo dimenticherete più!
Che dire di questa fantastica serie? L'ho conosciuta nel lontano 1989,attraverso quello che poi ho scoperto essere l'adattamento dell'originale "E' quasi magia Johnny". Ho poi avuto l'oppotunità in seguito di scoprire "Kimagure Orange Road" e ho scoperto la vera essenza di questo fantastico anime, fatto di doppi sensi, sguardi maliziosi ecc. Penso che il successo di questa serie sia sopratutto il fatto che è impossibile non identificarsi con i protagonisti e le loro storie. Altro elemento eccezionale: la colonna sonora degna di un film vero e proprio... da salvare della versione Madiaset sicuramente il fatto che, ha dato l'opportunità a molti di conoscere questo anime, e sicuramente anche le voci di doppiaggio (Davide Garbolino eccezionale!) Grande, GRANDE ORANGE ROAD
Da quanto che non la rivedo più! Una delle serie, sia in versione animata che cartacea più conosciute, almeno per un certo periodo. L'ultima cosa che ho visto è stato un film qualche anno fa. Comunque devo dire che mi piaceva fino ad certo punto. Certo, riguardandola oggi, visti i temi, credo che mi appassionerebbe ancora di più.
Quest'anno si festeggia il ventennale della sua venuta in Italia! Lasciamo perdere come l' ha trasmessa la Fininvest e come la continua a trasmettere (solo su Boing grrr). Ho letto che ne hanno fatta prima la Dynamic e poi la Yamato una nuova edizione, l'una in videocassetta e l'altra in DVD. Non so se sono la stessa o due differenti.
Oggi il panorama e cambiato e così pure i gusti, però devo dire che non stona affatto.
Diciamo che oggi ci sono serie più esplosive e meno misurate per la maggior parte, però questo a volte può anche non essere un pregio. Ecco perchè scrivo che l'umorismo e al tempo stesso la delicatezza di questa serie non risentono del tempo che passa. Evergreen.
Quest'anno si festeggia il ventennale della sua venuta in Italia! Lasciamo perdere come l' ha trasmessa la Fininvest e come la continua a trasmettere (solo su Boing grrr). Ho letto che ne hanno fatta prima la Dynamic e poi la Yamato una nuova edizione, l'una in videocassetta e l'altra in DVD. Non so se sono la stessa o due differenti.
Oggi il panorama e cambiato e così pure i gusti, però devo dire che non stona affatto.
Diciamo che oggi ci sono serie più esplosive e meno misurate per la maggior parte, però questo a volte può anche non essere un pregio. Ecco perchè scrivo che l'umorismo e al tempo stesso la delicatezza di questa serie non risentono del tempo che passa. Evergreen.
Kimagure Orange Road, con una lunga gradinata e un ragazzo di 15 anni che seppur affannato procede allegramente alla sua salita. È una rappresentazione simbolica della faticosa scalata dell'adolescenza alla maturità, il momento in cui diventa importante capire chi sei e cosa ti aspetti da te stesso; è il tempo in cui inizi a metterti in discussione, in cui nascono i conflitti con le tue contraddizioni, con le personalità dei tuoi coetanei, e con le ingerenze di chi è più vecchio e detiene il potere "educativo"; sono i momenti in cui si delineerà non solo la tua vita, ma il tuo stile.
Abbandonando la divagazione psicosociale, ritroviamo il nostro protagonista Kyosuke, alla fine della scala ove avviene il fatale incontro con la bella e "dannata" Madoka. Personalità introversa, aspetto e atteggiamento maturo, fisico da urlo ma singolarmente modesta, eccezionalmente avara di sorrisi e confidenze, insomma una perfetta miscela di sensualità e mistero che la venerea Madoka trasuda al suo passaggio in ogni dove. Al mio caro lettore è già chiaro che una ragazza così descritta, minimo ti fa perdere il sonno per parecchi mesi, e Morfeo è quasi impotente di fronte all'incantevole "tarlo" che ha deciso di dominare il vostro onirico scenario.
Poteva quindi il nostro quindicenne Kyosuke, esimersi da tal reproba condanna, e rimanere immune al conturbante fascino della nipponica sirena? Certamente no, specialmente nell'età in cui la pubertà avanza (anzi, più esattamente galoppa...), gli ormoni tuonano e prepotentemente richiedono il loro tributo; il testosterone maschile è durante quegli anni, mosso da torbide tentazioni e trasforma il futuro sesso "forte" in una mandria di bavosi lupi famelici! Si erge un campionario di machismo vario, dotato di una fervida lussuriosa immaginazione molto soggettiva e "variegata", in cui il 90 per cento delle ragazze che passa incautamente davanti al loro campo visivo, diventa oggetto di desiderio e piacere, ed è involontariamente proiettato in scenari che farebbero arrossire i deprecabili salotti francesi del ‘700 (fortuna che l'immaginazione non è al potere...).
Tornando a noi, la folgorazione è immediata, e quando Kyosuke scopre di frequentare la stessa scuola della bella giovane, inizia il travagliato percorso di seduzione e conquista, con l'ulteriore aggravante scoperta che Madoka è anche dotata di un destro alla Mhoamed Alì che mette K.O. bulli e pretendenti troppo entusiasti! Insomma, la forza di Ercole intrappolata in un corpo da modella... "Eppur si muove" parafrasando Galileo, dietro quella scorza di dura inamovibile apparenza, le sicurezze di Madoka scricchiolano e lasciano il passo ad una inaspettata infatuazione per il nostro Kyosuke. Il binomio si trasforma prestissimo in un triangolo con l'immediato ingresso nel gruppo di Hikaru, ragazza che da subito è emotivamente travolta da una fulminea giovanile cotta per Kyosuke. Ovviamente, Hikaru è l'esatto contrario di Madoka: frivola, dolcissima, estroversa e dotata di una ingenua involontaria malizia, che le danno un tocco da seducente e irresistibile Lolita. Vi è in aggiunta un particolare non trascurabile, le due personalità seppur in antitesi sono amiche di infanzia.
La "dura" Madoka assume sempre un comportamento protettivo nei confronti della debole compagna, sacrificandosi per preservarla dal cinismo realistico della vita e dalle delusioni dei sogni infranti. Tutte queste contingenze avverse, materializzano un gradino quasi insormontabile nella scala dell'adolescente Kyosuke, alle prese con il conflitto di interessi dell'avvenente Madoka e con i fatidici dubbi di ogni maledetto bipede maschio di quindici anni (pardon levate quindici anni e leggete pure come ogni uomo!), che è attratto da due donne completamente diverse nel modo di essere eppure entrambe terribilmente desiderabili.
In fondo, ogni cosa diventa nostra nel momento in cui cessa di esserlo, quindi come biasimare il povero adolescente che evita spesso decisioni importanti per non compromettersi nè una nè l'altra via? Un opportunismo più o meno involontario che non lo esimerà da spiacevoli situazioni; ergo sarà la mancanza decisionale il fattore propulsivo di equivoci e guai con cui dovrà misurarsi uscendone a secondo dei casi, più vicino o più lontano dalla ragazza dei suoi sogni...
Dal canto vostro, vi assicuro, che se vi lascerete coinvolgere dalle vicende degli affabili personaggi di questo Manga, non tarderà il momento in cui sopraffatti dal tifo per Madoka e Kyosuke sarete pronti a tutto, ed in perfetto stile "Il Padrino" vorreste assoldare un feroce killer per far fuori l'incomoda mielosa Hikaru, in modo che il vero amore trionfi, e con commosso compiacimento vi preparerete a gustare le piccanti e romantiche scene che si formano nella vostra immaginazione, mentre i cani del vostro vicino divorano i resti della petulante scolaretta finalmente inoffensiva e ridotta al silenzio!
Scherzi a parte questa visione del tutto soggettiva, indica, come le vicende si susseguano in un'altalena di emozioni che rendono la storia poco statica.
In ogni episodio c'è immancabilmente un sussulto sentimentale e una nuova esperienza che tocca con alterna forza la sensibilità e gli animi dei protagonisti, oltre alle emozioni del lettore. L'ingrediente originale che si aggiunge a questo variegato minestrone di amori e adolescenza è il potere E.S.P., di cui è dotato Kyosuke e le sue due disastrose sorelle. Poteri di forza psichica che saranno a volte un vantaggio e un asso nella manica in situazioni disperate, altre volte invece fonte di guai imbarazzanti quando sfuggono ad una gestione oculata e responsabile, con lezione morale "all inclusive"; stile: non abusate troppo di una posizione di vantaggio e cercate sempre di farcela con le vostre sole forze, maggiore è l'impegno, più grande è il premio...
In definitiva Kyosuke è lo stereotipo dell'adolescente comune: semplice, indeciso con tutti i dubbi e le incertezze di quell'età ricca di contraddizioni, di paure, ma soprattutto di sogni, che velano con il loro innocente romanticismo, il nichilismo quotidiano del mondo dei "grandi". I suoi amori, sono gli amori di tutti noi, cotte platoniche, umiliazioni cocenti e ostentato orgoglio, sono tutte caratteristiche che solo enfatizzando in quel momento imparerai a domare. Leggere le sue esperienze e le sue disavventure, è come leggere un po' di noi stessi; il segreto del successo di quest'opera è il suo coinvolgimento e il passaggio identificativo lettore-protagonisti che sopraggiunge sinuoso e spontaneo.
"Kimagure Orange Road", è frutto della brillante mente di Kazuya Terashima, alias Izumi Matsumoto, nato a Takaoka il 13 Ottobre del 1958. Il suo avanzamento professionale ha inizio nel 1982 (Italia campione del mondo!) con la felice uscita di "Milk Report" su Fresh Jump; ma fama e notorietà lo hanno raggiunto solo nel 1984, quando il nero inchiostro delle stampe ha dato alla luce "Kimagure Orange Road". Da lì il successo è un attimo, e acclamato con grida di giubilo dal popolo mangofilo, non tarda ad arrivare la produzione televisiva della brillante serie.
L'evento mediatico approda nello stivale nostrano nel (sic) tardo 1989, trasmesso dalle reti Mediaset con il terrificante titolo di: "È quasi magia Johnny"; ma non bastava, Orange Road viene ulteriormente mutilato da una scellerata ingiustificata censura applicata qua e là in maniera del tutto irresponsabile. Il risultato per gli amanti dell'originale è drammatico e catastrofico; il messaggio ne risulta deviato e privato di alcune gradevoli e fondamentali sensazioni. Dopo la tempesta, filtra sempre un raggio di luce, e nel buio panorama italiano si affaccia nel 1992 il primo albo dell'edizione italiana del manga prodotto dalla "Star Comics", finalmente senza censure e con i nomi reali dei personaggi, con enorme gaudio e mani spellate dei fan della capricciosa via delle arance.
Ora, per tutti coloro che in quegli anni le arance le mangiavano e non le leggevano, la Star Comics è venuta in soccorso con una ristampa iniziata nel dicembre dello scorso anno e tuttora in corso. Orange Road si adatta a tutti, è come un vestito buono per ogni occasione, per i più grandi un malinconico tuffo nell'adolescenza, con qualche rimpianto e qualche sorriso per come eravamo (e in fondo, per come ancora un po' siamo). Per i più piccoli una sbirciata allo specchio dei loro giorni, il riflesso del loro veloce, rapido, a volte incomprensibile presente.
È il migliore anime per me!
Abbandonando la divagazione psicosociale, ritroviamo il nostro protagonista Kyosuke, alla fine della scala ove avviene il fatale incontro con la bella e "dannata" Madoka. Personalità introversa, aspetto e atteggiamento maturo, fisico da urlo ma singolarmente modesta, eccezionalmente avara di sorrisi e confidenze, insomma una perfetta miscela di sensualità e mistero che la venerea Madoka trasuda al suo passaggio in ogni dove. Al mio caro lettore è già chiaro che una ragazza così descritta, minimo ti fa perdere il sonno per parecchi mesi, e Morfeo è quasi impotente di fronte all'incantevole "tarlo" che ha deciso di dominare il vostro onirico scenario.
Poteva quindi il nostro quindicenne Kyosuke, esimersi da tal reproba condanna, e rimanere immune al conturbante fascino della nipponica sirena? Certamente no, specialmente nell'età in cui la pubertà avanza (anzi, più esattamente galoppa...), gli ormoni tuonano e prepotentemente richiedono il loro tributo; il testosterone maschile è durante quegli anni, mosso da torbide tentazioni e trasforma il futuro sesso "forte" in una mandria di bavosi lupi famelici! Si erge un campionario di machismo vario, dotato di una fervida lussuriosa immaginazione molto soggettiva e "variegata", in cui il 90 per cento delle ragazze che passa incautamente davanti al loro campo visivo, diventa oggetto di desiderio e piacere, ed è involontariamente proiettato in scenari che farebbero arrossire i deprecabili salotti francesi del ‘700 (fortuna che l'immaginazione non è al potere...).
Tornando a noi, la folgorazione è immediata, e quando Kyosuke scopre di frequentare la stessa scuola della bella giovane, inizia il travagliato percorso di seduzione e conquista, con l'ulteriore aggravante scoperta che Madoka è anche dotata di un destro alla Mhoamed Alì che mette K.O. bulli e pretendenti troppo entusiasti! Insomma, la forza di Ercole intrappolata in un corpo da modella... "Eppur si muove" parafrasando Galileo, dietro quella scorza di dura inamovibile apparenza, le sicurezze di Madoka scricchiolano e lasciano il passo ad una inaspettata infatuazione per il nostro Kyosuke. Il binomio si trasforma prestissimo in un triangolo con l'immediato ingresso nel gruppo di Hikaru, ragazza che da subito è emotivamente travolta da una fulminea giovanile cotta per Kyosuke. Ovviamente, Hikaru è l'esatto contrario di Madoka: frivola, dolcissima, estroversa e dotata di una ingenua involontaria malizia, che le danno un tocco da seducente e irresistibile Lolita. Vi è in aggiunta un particolare non trascurabile, le due personalità seppur in antitesi sono amiche di infanzia.
La "dura" Madoka assume sempre un comportamento protettivo nei confronti della debole compagna, sacrificandosi per preservarla dal cinismo realistico della vita e dalle delusioni dei sogni infranti. Tutte queste contingenze avverse, materializzano un gradino quasi insormontabile nella scala dell'adolescente Kyosuke, alle prese con il conflitto di interessi dell'avvenente Madoka e con i fatidici dubbi di ogni maledetto bipede maschio di quindici anni (pardon levate quindici anni e leggete pure come ogni uomo!), che è attratto da due donne completamente diverse nel modo di essere eppure entrambe terribilmente desiderabili.
In fondo, ogni cosa diventa nostra nel momento in cui cessa di esserlo, quindi come biasimare il povero adolescente che evita spesso decisioni importanti per non compromettersi nè una nè l'altra via? Un opportunismo più o meno involontario che non lo esimerà da spiacevoli situazioni; ergo sarà la mancanza decisionale il fattore propulsivo di equivoci e guai con cui dovrà misurarsi uscendone a secondo dei casi, più vicino o più lontano dalla ragazza dei suoi sogni...
Dal canto vostro, vi assicuro, che se vi lascerete coinvolgere dalle vicende degli affabili personaggi di questo Manga, non tarderà il momento in cui sopraffatti dal tifo per Madoka e Kyosuke sarete pronti a tutto, ed in perfetto stile "Il Padrino" vorreste assoldare un feroce killer per far fuori l'incomoda mielosa Hikaru, in modo che il vero amore trionfi, e con commosso compiacimento vi preparerete a gustare le piccanti e romantiche scene che si formano nella vostra immaginazione, mentre i cani del vostro vicino divorano i resti della petulante scolaretta finalmente inoffensiva e ridotta al silenzio!
Scherzi a parte questa visione del tutto soggettiva, indica, come le vicende si susseguano in un'altalena di emozioni che rendono la storia poco statica.
In ogni episodio c'è immancabilmente un sussulto sentimentale e una nuova esperienza che tocca con alterna forza la sensibilità e gli animi dei protagonisti, oltre alle emozioni del lettore. L'ingrediente originale che si aggiunge a questo variegato minestrone di amori e adolescenza è il potere E.S.P., di cui è dotato Kyosuke e le sue due disastrose sorelle. Poteri di forza psichica che saranno a volte un vantaggio e un asso nella manica in situazioni disperate, altre volte invece fonte di guai imbarazzanti quando sfuggono ad una gestione oculata e responsabile, con lezione morale "all inclusive"; stile: non abusate troppo di una posizione di vantaggio e cercate sempre di farcela con le vostre sole forze, maggiore è l'impegno, più grande è il premio...
In definitiva Kyosuke è lo stereotipo dell'adolescente comune: semplice, indeciso con tutti i dubbi e le incertezze di quell'età ricca di contraddizioni, di paure, ma soprattutto di sogni, che velano con il loro innocente romanticismo, il nichilismo quotidiano del mondo dei "grandi". I suoi amori, sono gli amori di tutti noi, cotte platoniche, umiliazioni cocenti e ostentato orgoglio, sono tutte caratteristiche che solo enfatizzando in quel momento imparerai a domare. Leggere le sue esperienze e le sue disavventure, è come leggere un po' di noi stessi; il segreto del successo di quest'opera è il suo coinvolgimento e il passaggio identificativo lettore-protagonisti che sopraggiunge sinuoso e spontaneo.
"Kimagure Orange Road", è frutto della brillante mente di Kazuya Terashima, alias Izumi Matsumoto, nato a Takaoka il 13 Ottobre del 1958. Il suo avanzamento professionale ha inizio nel 1982 (Italia campione del mondo!) con la felice uscita di "Milk Report" su Fresh Jump; ma fama e notorietà lo hanno raggiunto solo nel 1984, quando il nero inchiostro delle stampe ha dato alla luce "Kimagure Orange Road". Da lì il successo è un attimo, e acclamato con grida di giubilo dal popolo mangofilo, non tarda ad arrivare la produzione televisiva della brillante serie.
L'evento mediatico approda nello stivale nostrano nel (sic) tardo 1989, trasmesso dalle reti Mediaset con il terrificante titolo di: "È quasi magia Johnny"; ma non bastava, Orange Road viene ulteriormente mutilato da una scellerata ingiustificata censura applicata qua e là in maniera del tutto irresponsabile. Il risultato per gli amanti dell'originale è drammatico e catastrofico; il messaggio ne risulta deviato e privato di alcune gradevoli e fondamentali sensazioni. Dopo la tempesta, filtra sempre un raggio di luce, e nel buio panorama italiano si affaccia nel 1992 il primo albo dell'edizione italiana del manga prodotto dalla "Star Comics", finalmente senza censure e con i nomi reali dei personaggi, con enorme gaudio e mani spellate dei fan della capricciosa via delle arance.
Ora, per tutti coloro che in quegli anni le arance le mangiavano e non le leggevano, la Star Comics è venuta in soccorso con una ristampa iniziata nel dicembre dello scorso anno e tuttora in corso. Orange Road si adatta a tutti, è come un vestito buono per ogni occasione, per i più grandi un malinconico tuffo nell'adolescenza, con qualche rimpianto e qualche sorriso per come eravamo (e in fondo, per come ancora un po' siamo). Per i più piccoli una sbirciata allo specchio dei loro giorni, il riflesso del loro veloce, rapido, a volte incomprensibile presente.
È il migliore anime per me!
Inutile l'animazione anni 80 è indimenticabile e questo anime ne è un esempio esemplare. Se guardate il primo episodio anche per sbaglio sicuramente non riuscirete più a staccarvene e dovrete vederlo fino alla fine.
Essenzialmente è un anime sentimentale, ricco però di molte varianti. I protagonisti femminili sono insuperabili, sia Madoka, regina indiscussa dell'anime, ma anche Hikaru fa la sua parte. Il protagonista maschile non potrà non farvi tenerezza e soprattutto desidererete assolutamente essere nei suoi panni. Storia romantica e nostalgica affiancata da un reparto sonoro assolutamente senza rivali, forse uno dei migliori in assoluto. Certo forse sono un pò di parte perchè diciamo che questo anime lo adoro, ma comunque è assolutamente un anime da guardare almeno una volta e di cui sicuramente non vi dimenticherete tanto facilmente.
Essenzialmente è un anime sentimentale, ricco però di molte varianti. I protagonisti femminili sono insuperabili, sia Madoka, regina indiscussa dell'anime, ma anche Hikaru fa la sua parte. Il protagonista maschile non potrà non farvi tenerezza e soprattutto desidererete assolutamente essere nei suoi panni. Storia romantica e nostalgica affiancata da un reparto sonoro assolutamente senza rivali, forse uno dei migliori in assoluto. Certo forse sono un pò di parte perchè diciamo che questo anime lo adoro, ma comunque è assolutamente un anime da guardare almeno una volta e di cui sicuramente non vi dimenticherete tanto facilmente.
Sono un vecchio fan della generazione che ha visto l'affermarsi dell'animazione giapponese in italia negli anni 80. Ricordo quando a casa da ragazzino seguivo con trepidazione i batticuori e il lento corteggiamento tra Johnny e Sabrina (sigh, l'adattamento ahimè italiano con gli improponibili nomi cambiati!), che poi scoprii chiamarsi invece Kyosuke e Madoka. Tra l altro fu proprio Kimagure Orange Road il primo manga che acquistai, più o meno un milione di anni fa, in edicola. Mi si aprì un nuovo mondo, un nuovo universo fatto di immagini e storie, che ancora oggi continuo a seguire e ad amare. Per me questo anime/manga ha un valore sentimentale inestimabile: è stato la porta che mi ha fatto entrare nel mondo dell animazione giapponese e dei manga.
Ero innamorato di Sabrina, come la maggior parte dei miei coetanei maschietti che seguivano questo cartone. Sensuale, bellissima e irraggiungibile, misteriosa e affascinante. Probabilmente solo questo personaggio, dal character design alla caratterizzazione psicologica, basterebbe a far entrare KOR nell olimpo degli anime più importanti di tutti i tempi. Un cartone che ha segnato un epoca.
Ero innamorato di Sabrina, come la maggior parte dei miei coetanei maschietti che seguivano questo cartone. Sensuale, bellissima e irraggiungibile, misteriosa e affascinante. Probabilmente solo questo personaggio, dal character design alla caratterizzazione psicologica, basterebbe a far entrare KOR nell olimpo degli anime più importanti di tutti i tempi. Un cartone che ha segnato un epoca.
Do un bel 9 a questo magnifico anime. Inannzitutto dico che ho visto la serie doppiata dalla Dynit e non quella della Mediaset che è stata un obrobrio.
Questo anime mi è stato consigliato da un amico, siccome io sono più attratto dai seinen e dagli shonen (anche se questo è shonen lo vedo più come un sentimentale), all'inizio non volevo vederlo, siccome non mi sono mai piaciute le storie sentimentali, infatti le prime puntate mi sono sembrate abbastanza pesanti...o almeno solo la 1°, ma già alla fine della stessa mi sono incuriosito. Piano a piano mi sono appassionato anche grazie ai fantastici doppiaggi pieni di entusiasmo. Insomma...la fine è stata quella che volevo ma il solo pensiero che non posso più immedesimarmi in Kyosuke (o almeno immedesimarmi in ciò che mi piacerebbe essere e la vita che vorrei avere) mi rende triste :( . Un grande anime di cui aspetto una ristampa del manga della Star Comics fatta in maniera impeccabile, con le tavole non capovolte ed i discorsi tradotti bene visto che comunque il manga credo sia un'altra cosa rispetto all'anime. Un bel 9.
Questo anime mi è stato consigliato da un amico, siccome io sono più attratto dai seinen e dagli shonen (anche se questo è shonen lo vedo più come un sentimentale), all'inizio non volevo vederlo, siccome non mi sono mai piaciute le storie sentimentali, infatti le prime puntate mi sono sembrate abbastanza pesanti...o almeno solo la 1°, ma già alla fine della stessa mi sono incuriosito. Piano a piano mi sono appassionato anche grazie ai fantastici doppiaggi pieni di entusiasmo. Insomma...la fine è stata quella che volevo ma il solo pensiero che non posso più immedesimarmi in Kyosuke (o almeno immedesimarmi in ciò che mi piacerebbe essere e la vita che vorrei avere) mi rende triste :( . Un grande anime di cui aspetto una ristampa del manga della Star Comics fatta in maniera impeccabile, con le tavole non capovolte ed i discorsi tradotti bene visto che comunque il manga credo sia un'altra cosa rispetto all'anime. Un bel 9.
Una serie animata che credo abbia influito sulla vita di tanti ragazzi che si sono immedesimati in uno dei personaggi, soprattutto sabrina/Madoka e Kiosuke/Jhonny. Caratteri opposti che si attraggno. Le vicende li avvicinano sempre di + anche se il ragazzo è combattuto per l'amore di un'altra ragazza... storia molto particolare con numerosi momenti divertenti alternati a momenti seri. Credo sia una delle poche serie animate da meritare un 10 e lode.
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Storia molto sentimentale basata sul triangolo amoroso tra Kyosuke (ragazzo dotato di poteri ESP) e due ragazze Ayukawa e Hikaru. La prima molto fredda, ma che col tempo si aprirà a Kyosuke. La seconda fin dall'inizio innamorata di Kyosuke. Il ragazzo si trova a lottare con i suoi sentimenti per le ragazze. La storia subirà molti colpi di scena. A mio avviso il cartone animato più bello in assoluto, sono cresciuto con lui... consiglio a tutti di vederlo
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Storia molto sentimentale basata sul triangolo amoroso tra Kyosuke (ragazzo dotato di poteri ESP) e due ragazze Ayukawa e Hikaru. La prima molto fredda, ma che col tempo si aprirà a Kyosuke. La seconda fin dall'inizio innamorata di Kyosuke. Il ragazzo si trova a lottare con i suoi sentimenti per le ragazze. La storia subirà molti colpi di scena. A mio avviso il cartone animato più bello in assoluto, sono cresciuto con lui... consiglio a tutti di vederlo
Visti i 48 episodi, gli 8 OAV e i 2 film. Un anime che conoscevo da quando ero ancora in piccola età, ma che ho rivisto recentemente. Un'atmosfera bellissima che fa sognare, tanto che alla fine di ogni episodio senti un po di amarezza perché devi rimettere i piedi per terra. La colonna sonora è a dir poco stupenda e la storia molto entusiasmante. Un anime piacevolissimo, riuscito benissimo e che ti lascia incollato allo schermo fino all'ultimo episodio.
Anime per tutti
Anime per tutti
Nostalgia, magia, amore, infanzia. Ecco cosa mi ricorda questo anime, che è a dir poco spettacolare. Ti prende dal primo episodio e non ti lascia più. Aspetti per 46 episodi che Johnny/Kyosuke decida tra Sabrina/Madoka e Hikaru/Tinetta, ma... succede sempre qualcosa.
Comunque è un anime che ti fa sognare, con una protagonista madoka che almeno a me quando ero giovane mi faceva perdere la testa, tanto che volevo trovare una ragazza come lei.
Personaggi eccezionali con una psiche originale e perfetta.
Poi le musiche sono incredibilmente belle; secondo me è la colonna sonora più bella in un anime, considerando anche le musiche dei 2 film che seguono l'anime e in particolare "Kyosuke n°1" del secondo film che è un vero capolavoro.
Il primo film è bellissimo, nella storia, meno nella colonna sonora e ti fa provare forti emozioni. Il secondo è molto bello, anche se mostra i personaggi un po diversi (Kyosuke più maniaco) il che non mi piace, ma la colonna sonora e madoka salvano il tutto. Anime da vedere per chi è stato fuori dal mondo negli ultimi 20 anni.
Comunque è un anime che ti fa sognare, con una protagonista madoka che almeno a me quando ero giovane mi faceva perdere la testa, tanto che volevo trovare una ragazza come lei.
Personaggi eccezionali con una psiche originale e perfetta.
Poi le musiche sono incredibilmente belle; secondo me è la colonna sonora più bella in un anime, considerando anche le musiche dei 2 film che seguono l'anime e in particolare "Kyosuke n°1" del secondo film che è un vero capolavoro.
Il primo film è bellissimo, nella storia, meno nella colonna sonora e ti fa provare forti emozioni. Il secondo è molto bello, anche se mostra i personaggi un po diversi (Kyosuke più maniaco) il che non mi piace, ma la colonna sonora e madoka salvano il tutto. Anime da vedere per chi è stato fuori dal mondo negli ultimi 20 anni.
Una vecchia serie del nostro passato che provoca un pò di nostalgia. Orange Road è una commedia sentimentale molto piacevole, ma ci sono alcuni elementi veramente poco sfruttati. Primo tra tutti i suoi poteri, Kyusuke (o Jonny) è un bravo ragazzo, ma troppo giudizioso....... è assurdo che non usi nessuna capacità neanche per difendersi, praticamente si rifiuta a priori mentre le sorelle sono molto allenate e danno l'illusione di essere molto più potenti dato che hanno il vizio opposto di usarlo anche per sciocchezze. Insomma gli elementi ESP di questo anime contribuiscono a renderlo fresco e gradevole ma sinceramente si reprime troppo questo fattore, concentrandosi troppo sui pensieri del protagonista che alla lunga annoiano.
Nonostante la mediaset abbia censurato una parte rilevante del cartone animato e ne abbia tagliato e modificato le scene (PURTROPPO ACCIDENTI!) io penso che quella di KOR (kimagure Orange road-il titolo originale del manga) sia una storia bellissima che intrecccia amore, humor e "magia"; essa inoltre è arricchita da tanti simbolismi (come il cappello rosso di paglia) che contribuiscono a dare maggiore profondità all'opera; i personaggi, poi, sono ben caratterizzati, soprattutto Madoka Ayukawa (Sabrina) che rappresenta un personaggio fondamentele per l'opera: una ragazza tanto bella quanto sola e triste che cerca di nascondere la propria fragilità e insicurezza dietro una maschera da teppista; Madoka è misteriosa e imprevedibile ma dolce e sensibile; queste caratteristiche, che la rendono affascinante, le hanno fatto conquistare centinaia di fan. Anche Kiosuke Kasuga (Johnny), il protagonista maschile è ben realizzato. é un ragazzo timido ed ETERNAMENTE indeciso( caratteristica che costituirà uno dei motivi fondamenteli della vicenda) che possiede poteri di esper, caratteristica che renderà la storia magica e ricca di situazioni comiche e straordinariamnete vivaci, ma anche simpatico ed altruista che riuscirà a riscaldare il cuore di Sabrina ma che farà anche innamorare di sè la tredicenne Hikaru (Tinetta), una ragazza allegra e vivace che insieme a Madoka ( con la quale ha un profondo legame d'amicizia fin dall'infanzia) costituirà il terzo lato del triangolo amoroso più famoso dei fumetti anni 80'. La serie, dunque, è incentrata sui problemi, le vicessitudini, le gioie e i dolori di quella che è la critica fase dell'adolescenza di 3 giovani ragazzi che hanno affascinato milioni di fan e che rimarranno nell'olimpo dei personaggi più amati della storia dei manga.
Della versione censurata da mediaset ("E' quasi magia Johnny") non posso dire niente perchè me lo ricordo male, so solo che da bambina mi piaceva molto. Posso parlare bene della versione ex dynamic e ora Yamato di cui sto collezionando i DVD. L'anime è molto piacevole, anche in questo caso una trama non originalissima viene compensata dalla godibilità dei personaggi e dalla vivacità della sceneggiatura. La vicenda è nota a tutti, inutile ripeterla. Hikaru e Madoka si spartiscono un insieme di qualità che unite nella stessa persona farebbero probabilmente la felicità di qualsiasi maschietto. Hikaru= infantile, appiccicosa, devota, romantica, affettuosa; Madoka= bella, sexy, misetriosa, aggressiva, ribelle, intelligente. Kyosuke è un adolescente insicuro e indeciso, che fa diventare pazzi per la sua inerzia e per la sua incapacità di scegliere tra le due bellezze! Non so, per noi "vecchietti" che conosciamo già alla perfezione la storia forse è facile dire che la scelta di Kyosuke appare ovvia sin dall'inizio, magari per i pochi marziani che non conoscono il cartone non sembrerà tanto ovvia... comunque, tra l'inizio e la fine della storia, quando si compierà la tanto attesa scelta, ci sono 48 episodi ricchi di umorismo e situazioni assurde e surreali. Le musiche sono a dir poco fantastiche e devo dire che ho apprezzato tantissimo anche i "silenzi" che accompagnano certe scene. Cercate di sopportare Hikaru (che personalmente avrei abbattuto al primo "tesoroooo!!") fino alla fine, ne vale la pena.
Ed eccomi qua a scivere un'altra bella recensione impopolare. Orange Road è fondamentalmente una commedia sentimentale basata su un triangolo amoroso. Lascerò da parte i commenti sull'edizione italiana (altrimenti servirebbero i voti negativi) e mi concentrerò solo sull'anime in sé. C'è un lui (Kyosuke/Johnny) conteso da una lei (Hikaru/Tinetta) e dalla sua migliore amica (Madoka/Sabrina). Entrambe sono molto carine: Hikaru è solare, schietta, onesta, estroversa e molto affettuosa; Madoka è probabilmente la più bella delle due, ma è anche antipatica, scontrosa, litigiosa e se la tira in un modo incredibile: secondo voi quale delle due sceglie Kyosuke? -.- Comunque a condire il tutto c'è il fatto che Kyosuke possiede dei poteri paranormali. Questa è una cosa che non ho mai capito. Il fulcro su cui si basa la storia è il triangolo amoroso, c'era davvero bisogno di inserire questa componente magica? Forse perché all'epoca andava molto di moda? Già non sono un amante della Takahashi, però Orange Road ne attinge a piene mani. Molti episodi propongono la classica commedia degli equivoci, altri mettono il protagonista in situazioni totalmente assurde, nessuno brilla a mio modo di vedere per originalità. E guarda caso come per le serie della Takahashi ha bisogno di appendici alla serie per farci avere la conclusione della storia. Di certo è apprezzabile il fatto che il protagonista renda gli spettatori partecipi delle sue emozioni (peccato che le situazioni assurde ne rovinino la credibilità: come possono essere credibili le emozioni di un Kyosuke trasformato in pesce rosso che vuole rimanere nella boccia accando a Madoka?). Mi spiace, ma quest'anime proprio non mi ha mai detto granché, qualche punto glielo posso concedere per l'ottimo character design, ma non abbastanza per dargli una sufficienza.
Il triangolo amoroso per eccellenza: la trama di questa serie mi pare superfluo scriverla, perchè tutti bene o male hanno almeno visto un episodio. Le avventure del giovane Kyosuke Kasuga e della sua famiglia dotata di straordinari super-poteri, i primi amori, gli amici, le ragazze, gli equivoci, l'emozione del primo bacio che sa un po' di limone ed un'estate destinata a cambiare per sempre la vita di molti... questo è molto di più è Kimagure Orange Road, voi non siate capricciosi, e gettatevi a capofitto tra le strade d'arancio per scoprire una delle più belle serie che gli anni '80 ci abbiano mai regalato.