Angel Heart
"Angel Heart" è un anime del 2006 tratto dal manga di Tsukasa Hojo del 2001 ed è uno spin-off della serie di "City Hunter". Protagonista non è Ryo Saeba bensì Shan In, conosciuta con il nome in codice Glass Heart, una spietata assassina senza passato che decide di suicidarsi poiché desiderava di liberarsi del peso che aveva nel cuore ogni volta che commetteva omicidi su commissione. Nel frattempo nella città di Tokio, City Hunter ha smesso l'attività ormai da tempo anche a seguito della tragica morte di Kaori avvenuta qualche anno prima.
L'incontro tra Ryo e Shan In avviene per caso: dopo il tentativo di suicidio, alla ragazza viene trapiantato il cuore di Kaori e il trapianto avviene in modo tale da permetterle di avere i ricordi della compagna di Ryo; pertanto Shan In quasi soffocata da tali ricordi, a tal punto da fare sembrare che Kaori fosse viva dentro di lei, si reca a Shinjuku alla ricerca di informazioni su quella persona che turba le sue giornate. Incontra Ryo alla stazione, dove una volta era appesa la bacheca degli annunci, e capendo che la ragazza ha in petto il cuore della donna che amava e, soprattutto, spinto dal ricordo di Kaori ancora vivo in lui, decide di adottare Shan In, così ora Ryo diventa padre di Shan In.
Amici e fan del "City Hunter" anni 80/90: salvatevi!
Lo dico per voi, non cascate nella trappola. Se, invece, siete spinti dalla curiosità o da qualsiasi cosa altro e proprio volete vederlo, dovete dimenticarvi della continua ricerca di Ryo del mokkori, della 357 magnum, del martellone, dei corvi con i puntini, delle gag a gogò presenti in ogni puntata, delle battute che strappano risate, degli episodi divisi tra ilarità e azione, dei debiti di Saeko, dei colori allegri e vivaci. Insomma dimenticatevi di "City Hunter", quello vero. "Angel Heart" viene presentato come uno spin-off quando secondo me è il seguito "bello" e "buono" delle serie precedenti, visto che viene modificata sensibilmente la storia incidendo sul suo presente e futuro e stravolgendone il passato. Nemmeno mi ha reso felice il troppo sentimentalismo forzato e la ricostruzione di un passato per fare passare Kaori da santa e giustificare tutte le volte, troppe a mio avviso, che esce dal corpo di Shan In per fare la sua apparizione da beata (manco fosse il Papa).
Forse ero preso troppo dall'enfasi dei 140 episodi precedenti, ma ho trovato questi 50 un po' pesanti, lenti, troppo freddi anche nei colori e poco scorrevoli - la mancanza di azione si sente soprattutto nelle storie composte da più episodi - che non mi sembrava vero che quello che stavo vedendo fosse "City Hunter". Detto ciò, l'anime può essere visto anche non sapendo nulla dei personaggi; sapere cosa hanno fatto nei 140, ripeto 140 episodi precedenti è praticamente inutile se si hanno dubbi di propedeuticità, il che mi fa affermare che gli autori hanno letteralmente rovinato, se non distrutto, un anime che anche solo di nome tutti conoscono, solo perché hanno fiutato una macchina per fare soldi.
L'incontro tra Ryo e Shan In avviene per caso: dopo il tentativo di suicidio, alla ragazza viene trapiantato il cuore di Kaori e il trapianto avviene in modo tale da permetterle di avere i ricordi della compagna di Ryo; pertanto Shan In quasi soffocata da tali ricordi, a tal punto da fare sembrare che Kaori fosse viva dentro di lei, si reca a Shinjuku alla ricerca di informazioni su quella persona che turba le sue giornate. Incontra Ryo alla stazione, dove una volta era appesa la bacheca degli annunci, e capendo che la ragazza ha in petto il cuore della donna che amava e, soprattutto, spinto dal ricordo di Kaori ancora vivo in lui, decide di adottare Shan In, così ora Ryo diventa padre di Shan In.
Amici e fan del "City Hunter" anni 80/90: salvatevi!
Lo dico per voi, non cascate nella trappola. Se, invece, siete spinti dalla curiosità o da qualsiasi cosa altro e proprio volete vederlo, dovete dimenticarvi della continua ricerca di Ryo del mokkori, della 357 magnum, del martellone, dei corvi con i puntini, delle gag a gogò presenti in ogni puntata, delle battute che strappano risate, degli episodi divisi tra ilarità e azione, dei debiti di Saeko, dei colori allegri e vivaci. Insomma dimenticatevi di "City Hunter", quello vero. "Angel Heart" viene presentato come uno spin-off quando secondo me è il seguito "bello" e "buono" delle serie precedenti, visto che viene modificata sensibilmente la storia incidendo sul suo presente e futuro e stravolgendone il passato. Nemmeno mi ha reso felice il troppo sentimentalismo forzato e la ricostruzione di un passato per fare passare Kaori da santa e giustificare tutte le volte, troppe a mio avviso, che esce dal corpo di Shan In per fare la sua apparizione da beata (manco fosse il Papa).
Forse ero preso troppo dall'enfasi dei 140 episodi precedenti, ma ho trovato questi 50 un po' pesanti, lenti, troppo freddi anche nei colori e poco scorrevoli - la mancanza di azione si sente soprattutto nelle storie composte da più episodi - che non mi sembrava vero che quello che stavo vedendo fosse "City Hunter". Detto ciò, l'anime può essere visto anche non sapendo nulla dei personaggi; sapere cosa hanno fatto nei 140, ripeto 140 episodi precedenti è praticamente inutile se si hanno dubbi di propedeuticità, il che mi fa affermare che gli autori hanno letteralmente rovinato, se non distrutto, un anime che anche solo di nome tutti conoscono, solo perché hanno fiutato una macchina per fare soldi.
Questo manga prima e anime poi mi ha lasciato con l'amaro in bocca. La morte di Kaori non doveva essere così semplice e senza mistero, taglia le gambe troppo presto al pubblico. La sostituta sembra all'altezza di Kaori, l'unica cosa bella è stato il flash back sul passato di Glass Heart che ricorda molto Hitman, ma diventa tutto molto ridicolo con la storia del trapianto e le visioni continue e lei che è la figlia spirituale di Kaori e Rio: ma che c'azzecca?
Quando la trama si è resa evidente mi sono reso conto che Angel Heart è solo una brutta copia raffazzonata e sconclusionata di City Hunter, fin troppo evidentemente realizzata per attrarre i fan di City Hunter. Hojo si scusa affermando che Angel Heart è solo un parallelo di City Hunter, ma allora non era meglio partire da capo con nuovi personaggi e creare qualcosa di originale? Oppure non era meglio scrivere altre 50 puntate del vero City Hunter 20 anni dopo svelando il finale dell'anime e del manga storico e chiuderla lì? Si è preferita una via di mezzo che francamente è peggio di entrambe le soluzioni.
Quando la trama si è resa evidente mi sono reso conto che Angel Heart è solo una brutta copia raffazzonata e sconclusionata di City Hunter, fin troppo evidentemente realizzata per attrarre i fan di City Hunter. Hojo si scusa affermando che Angel Heart è solo un parallelo di City Hunter, ma allora non era meglio partire da capo con nuovi personaggi e creare qualcosa di originale? Oppure non era meglio scrivere altre 50 puntate del vero City Hunter 20 anni dopo svelando il finale dell'anime e del manga storico e chiuderla lì? Si è preferita una via di mezzo che francamente è peggio di entrambe le soluzioni.
Angel Heart è lo spin-off o sequel ambientato in un mondo parallelo del grande City Hunter e non è da meno a quest'ultimo. Infatti ho trovato la trama così avvincente che finito un episodio volevo subito vedere il successivo. Ho notato che molti fan di City Hunter non hanno apprezzato Angel Heart soprattutto per il fatto che nel primo episodio Kaori, la protagonista di City Hunter, muore e alcuni anche perché Ryo, il protagonista, non è più lo stesso rispetto alla serie precedente, ma io non la penso così.
Infatti penso che Kaori sia diventata molto più profonda e materna nei confronti Shan In, la ragazza a cui è stato trapiantato il suo cuore e che una volta era un killer con il nome Glass Heart, mentre Ryo è più maturo. Avevo deciso di vederlo perché m'incuriosiva molto vedere la nuova opera di Tsukasa Hojo e seguito alternativo di City Hunter, ma non avendo intenzione momentaneamente di comprare il manga (dato che la Planet Manga l'ha suddiviso talmente tanto che adesso i numeri sono il doppio della versione originale giapponese e quindi in aspetto un'edizione migliore), ho scelto l'anime, il quale non ha nulla da invidiare al manga, perché mi sono molto informata in giro ed è molto fedele.
Concludendo posso dire che trovo Angel Heart molto bello e appassionante, ricco di colpi di scena, con vecchi e nuovi personaggi, e sicuramente non vi deluderà.
Infatti penso che Kaori sia diventata molto più profonda e materna nei confronti Shan In, la ragazza a cui è stato trapiantato il suo cuore e che una volta era un killer con il nome Glass Heart, mentre Ryo è più maturo. Avevo deciso di vederlo perché m'incuriosiva molto vedere la nuova opera di Tsukasa Hojo e seguito alternativo di City Hunter, ma non avendo intenzione momentaneamente di comprare il manga (dato che la Planet Manga l'ha suddiviso talmente tanto che adesso i numeri sono il doppio della versione originale giapponese e quindi in aspetto un'edizione migliore), ho scelto l'anime, il quale non ha nulla da invidiare al manga, perché mi sono molto informata in giro ed è molto fedele.
Concludendo posso dire che trovo Angel Heart molto bello e appassionante, ricco di colpi di scena, con vecchi e nuovi personaggi, e sicuramente non vi deluderà.
Ryo Saeba è ormai uomo maturo e in procinto di sposarsi con Kaori Makimura, sua collega di lavoro da anni. Dal carattere farfallone e disinibito, il solo indossare l'abito nuziale a Ryo mette i brividi, ma per amore di Kaori decide di accontentare la compagna. Tutto bene fin quando, lo stesso fatidico giorno, la donna, in un gesto eroico per salvare una bambina per strada, rimane uccisa dall'inevitabile incidente con un veicolo. E' un duro colpo per Ryo, che oltre alla perdita dell'amata deve anche subire il trafugamento del cuore della donna, donatrice di organi, a opera di sconosciuti.
Nello stesso lasso temporale, un altra ragazza, abilissimo killer di nome Glass Heart, decide di suicidarsi gettandosi da un palazzo, per via dell'impossibilità di continuare a portare morte e sofferenza su richiesta della sua organizzazione criminale di appartenenza.
Un anno dopo, costei si risveglia nella clinica della stessa organizzazione che ha provveduto a trapiantarle il cuore, guarda caso, di Kaori, e a salvarle la vita. Guidata dalla volontà dell'ignara donatrice, si ritrova senza volerlo a cercare Ryo e gli affetti, tra la riluttanza dell'organizzazione a lasciarla andare.
Un sequel tribolato è questo Angel Heart, dove lo stesso autore Hojo ha dovuto ritrattare sull'incipit della storia per placare in qualche modo le ire degli affezionati alla perdita di uno dei personaggi principali di City Hunter, di cui questa serie vuole essere una continuazione in un universo parallelo. Fare morire Kaori fin dall'inizio è stato uno shock per tutti quelli che pensavano che Angel Heart fosse un opera comica e spensierata come il succitato City Hunter. Infatti, tra le intenzioni lodevoli dell'autore, c'era anche la volontà di non rendere ripetitivo pure questo sequel, introducendo una nuova variabile alla storia. L'impronta malinconica che ha conseguito questa scelta ha però portato a far diventare tutt'altro City Hunter, adesso un opera molto più riflessiva dai sentimenti "dolorosi", come la paura della morte e della solitudine, come la sofferenza di un genitore per la perdita dei figli e come quanto più di avvilente possa portare la vita con sé.
Insomma, Angel Heart è una vera botta di realismo che purtroppo non giova al genere di appartenenza del prequel, che presentava gag fulminanti e imprevedibili e un erotismo (mai corrisposto al povero Ryo) non volgare ma pur sempre irresistibile.
Potrà piacere o meno, molto probabilmente può essere apprezzato anche come opera a sé stante da coloro che non hanno seguito le vicende del prequel, tuttavia bisogna annotare alcune deficienze nella realizzazione dell'anime, che in alcuni casi evita quanto più possibile animazioni "complesse", rendendo molto meno appagante l'azione di certe situazioni a favore invece dei dialoghi e delle "apparizioni" di Kaori. L'invito a leggere il manga è consigliato più della visione dell'anime, anche perché è tuttora in corso d'opera e non si sa ancora se verrà data una conclusione alla versione animata, composta da 50 episodi che ripercorrono i 2/3 dell'attuale trama del manga.
Nello stesso lasso temporale, un altra ragazza, abilissimo killer di nome Glass Heart, decide di suicidarsi gettandosi da un palazzo, per via dell'impossibilità di continuare a portare morte e sofferenza su richiesta della sua organizzazione criminale di appartenenza.
Un anno dopo, costei si risveglia nella clinica della stessa organizzazione che ha provveduto a trapiantarle il cuore, guarda caso, di Kaori, e a salvarle la vita. Guidata dalla volontà dell'ignara donatrice, si ritrova senza volerlo a cercare Ryo e gli affetti, tra la riluttanza dell'organizzazione a lasciarla andare.
Un sequel tribolato è questo Angel Heart, dove lo stesso autore Hojo ha dovuto ritrattare sull'incipit della storia per placare in qualche modo le ire degli affezionati alla perdita di uno dei personaggi principali di City Hunter, di cui questa serie vuole essere una continuazione in un universo parallelo. Fare morire Kaori fin dall'inizio è stato uno shock per tutti quelli che pensavano che Angel Heart fosse un opera comica e spensierata come il succitato City Hunter. Infatti, tra le intenzioni lodevoli dell'autore, c'era anche la volontà di non rendere ripetitivo pure questo sequel, introducendo una nuova variabile alla storia. L'impronta malinconica che ha conseguito questa scelta ha però portato a far diventare tutt'altro City Hunter, adesso un opera molto più riflessiva dai sentimenti "dolorosi", come la paura della morte e della solitudine, come la sofferenza di un genitore per la perdita dei figli e come quanto più di avvilente possa portare la vita con sé.
Insomma, Angel Heart è una vera botta di realismo che purtroppo non giova al genere di appartenenza del prequel, che presentava gag fulminanti e imprevedibili e un erotismo (mai corrisposto al povero Ryo) non volgare ma pur sempre irresistibile.
Potrà piacere o meno, molto probabilmente può essere apprezzato anche come opera a sé stante da coloro che non hanno seguito le vicende del prequel, tuttavia bisogna annotare alcune deficienze nella realizzazione dell'anime, che in alcuni casi evita quanto più possibile animazioni "complesse", rendendo molto meno appagante l'azione di certe situazioni a favore invece dei dialoghi e delle "apparizioni" di Kaori. L'invito a leggere il manga è consigliato più della visione dell'anime, anche perché è tuttora in corso d'opera e non si sa ancora se verrà data una conclusione alla versione animata, composta da 50 episodi che ripercorrono i 2/3 dell'attuale trama del manga.
Angel Heart... che delusione!!! Sono da anni stra-appassionata di City Hunter e lo reputo uno degli anime piu' belli di tutti i tempi. Vuoi per la storia, vuoi per gli intrecci sentimentali o vuoi per tutto quello che nel complesso riesce a trasmettere. Poi arriva Angel Heart. Non ci volevo credere, non ci potevo credere! Tsukasa Hojo ci ha traditi mi son detta: non potevo credere ad un continuo dove Creta, l'amata Creta di Hunter, fosse morta; gia' un continuo dove la coprotagonista muore non ha senso; poi vedere Hunter piangere... che colpo al cuore! Angel Heart e' un anime nel complesso poco curato nei dettagli, che passa da una situazione all'altra senza soffermarsi a lungo per dare spiegazioni soddisfacenti e assolutamente poco o quasi per niente fedele a City Huner (tant'e' vero che un sacco di ricordi di Kaori vengono ripresi deformati dalla realta' dei fatti e addirittura del tutto cambiati): ne sono esempi il primo incontro tra Kaori e Ryo, la morte del fratello di Kaori, la casa e il palazzo in cui adesso vive Ryo, discorsi mai esistiti, mancanza di personaggi inspiegata, cecita' di Falcon e un sacco di altre incoerenze che fanno alterare i nervi. Appena scoperto come continuo di Hunter non lo volevo piu' vedere. Ho pianto per giorni interi e ogni volta che guardo un episodio (per vedere cosa succede tra Ryo e Shan In) mi sento male. E' di una tristezza esagerata. e' malinconico e deludente. Come storia non ha senso, non porta da nessuna parte, accresce solo la nostalgia dell'originale. Kaori era una colonna portante di tutto l'anime: la storia d'amore cosi' timida e semicelata tra loro due dava vita a tutta la storia: che senso ha se lei non c'e' piu'? Che senso ha Hunter senza lei? Come me tantissimi, tutti, i fan di City hunter sono delusi. Ci auguriamo soltanto che Hojo voglia fare davvero un continuo degno di City hunter! Sperando e aspettando, non raccomando la visione di Angel Heart: non ne vale la pena. Assolutamente.
<b>Nota di Naco: Guarda che Angel Heart non è il seguito di City Hunter, ma una storia alternativa... </b>
<b>Nota di Naco: Guarda che Angel Heart non è il seguito di City Hunter, ma una storia alternativa... </b>
Un capolavoro, di tecnica e di sceneggiatura, misconosciuto che non ha retto il confronto inevitabile con City Hunter, soprattutto in Giappone dove i fans hanno quasi poteri politici.
Molti pensavano ad una continuazione molto piu' aderente alla mitica serie, ma purtroppo o per fortuna non è avvenuto.
Questa nuova serie è piu' matura, piu' dura, piu' dolcemente malinconica, piu' raffinata e le gag hunteriane non mancano di certo.
Vi posso assicurare che fa parte di quegli anime che vi rimangono nel cuore, ed è triste sapere che in Giappone ha avuto poco successo, anche se è gia' un mezzo miracolo l'esistenza, in Italia, della serie subbata.
Mi raccomando, non lasciatevela scappare!
Molti pensavano ad una continuazione molto piu' aderente alla mitica serie, ma purtroppo o per fortuna non è avvenuto.
Questa nuova serie è piu' matura, piu' dura, piu' dolcemente malinconica, piu' raffinata e le gag hunteriane non mancano di certo.
Vi posso assicurare che fa parte di quegli anime che vi rimangono nel cuore, ed è triste sapere che in Giappone ha avuto poco successo, anche se è gia' un mezzo miracolo l'esistenza, in Italia, della serie subbata.
Mi raccomando, non lasciatevela scappare!
Posso con certezza affermare che questo non è City Hunter (già il nome era un indizio), e posso anche affermare, con altrettanta certezza, che non è neanche il sequel di City Hunter. Quell'individuo che vogliono far passare per Saeba Ryo non è nientaltro che un impostore. Questa serie è intrisa di tristezza ogni singola puntata trabocca di gente che piange o di gente che muore, sinceramente mi aspettavo da questo anime. Le uniche puntate degne di nota sono state le ultime 8, nelle quali ritornano (anche se solo leggermente) le situazioni e le gag che mi hanno fatto piacere City Hunter, come per esempio l'uso spregiudicato del martello da 100t. Soprattutto non riesco a capire perchè Kaori sia dovuta morire! (questa è la principale causa del brutto voto finale). Non consiglio la visione di questo anime alle persone a cui piace City Hunter perchè potrebbe essere una grossa delusione.
Non ho avuto bisogno di vedere l'anime, perchè già il manga era immondo!
Ora, io sono sempre stata una strenue fan di city hunter e vi do io il perchè hojo abbia voluto fare questa storia: i soldi. Non è un caso che si sia aperto una casa editrice tutta sua con Tetsuo Hara, che guarda un po' ha fatto anche un prequel di Ken il Guerriero, che guada caso fa schifo come Angel Heart...
Ma il motivo per cui questo manga e anime di conseguenza siano stati per me fonte immensa di delusione è presto detto.
Va bene, Hojo voleva fare una storia parallela di City Hunter, non un sequel... ma a sto punto fai una storia diversa, perchè si capisce benissimo che hai sfruttato la morte di Kaori per attirare i vecchi fan di City Hunter... che poi volevi farla morire? Ok! La almeno fai una storia decente! Allora sta tizia, shan hin glass heart è una spietata killer che tenta il suicidio dopo l'ennesimo omicidio. Da qui le viene trapiantato il cuore di Kaori, che è stata uccisa (direte voi: da un vecchio personaggio? L'union teope? Mick angel? Un balordo? No viene investita e crepa in una vignetta! Bel trattamento). A questo punto come nei film dell'orrore assume i ricordi di Kaori e la vede riflessa ovunque, nell'acqua, allo specchio, nel caffè. Kaori le sorride sempre e le dice: guarda tesoro, vai a Tokyo, anzi a Shinjuku. Vai da Ryo Saeba. buona fortuna. Cosi' dopo avere fatto saltare in aria l'ospedale dove stava, dopo una pagina da Taiwan è a Shinjuku (domanda n 1: è arrivata a nuoto, visto che nonostante dimostri 24 anni ne ha 14 e si presupponga non venisse pagata dalla sua organizzazione? Domanda n 2: ma il giapponese dove lo ha imparata se è sempre vissuta in Cina?) Qui si rincontra con Ryo, la prima parte è molto bella, perchè Ryo la aiuta a scappare dall'organizzazione dove era costretta a lavorare fina da piccola, si rivede con un suo vecchio commilitione con cui intrallazza, si vede Kaori in una mare di espressioni languide... Sembrava partire decentemente... ma poi arrivano i punti dolenti:
1) Ryo di punto in bianco la considera sua figlia. Queste perchè Kaori diceva che figli non ne voleva da lui perchè glieli avrebbero ammazzati, ma avrebbe donato i suoi organi e le persone che ne avrebbero beneficiato sarebbero state come i suoi figli. Come, sottolineamo. Shan in e Ryo cominciano a fare padre e figlia nel giro di due vignette, come se niente fosse. Alla faccia del'introspezione
2) Nonostante i primi 5 numeri siano ad alta carica emotiva e di azione, appena Shan in diventa la figlia di Ryo, la storia si trasforma in una commedia romantica, arriva magicamenta una mare di gente dalla Cina che fa un sacco di cretinate che dovrebbero essere divertenti
3) come sopra: se è un sequel alternativo, perchè almeno i personaggi non sono sempre quelli? Io leggo per 5 anni city hunter e poi aspetto sto sequel e che mi trovo? Kaori morta, Saeko che fa la tardona malinconica, Makimura che è stato ucciso da un serial killer, Umimozu negro e Miki in una dimenzione oscura, gli altri personaggi non esistono più... sostituiti da tremendi comprimari (come l'eterno innamorato di Shan in... quelle che da spietato mercenario nel giro di una vignetta si trova a fare il barista da Umibozu, ma così per caso)
3) non fa ridere (come City Hunter), non fa piangere (come City Hunter). Annoia e questo si che è l'unica alternativa valida a City Hunter.
Insomma se questo è un bel manga di azione... ma vedetevi Cowoboy bebop, Black Lagoon, oppure vedetevi City Hunter! Almeno hanno una logica!
Ora, io sono sempre stata una strenue fan di city hunter e vi do io il perchè hojo abbia voluto fare questa storia: i soldi. Non è un caso che si sia aperto una casa editrice tutta sua con Tetsuo Hara, che guarda un po' ha fatto anche un prequel di Ken il Guerriero, che guada caso fa schifo come Angel Heart...
Ma il motivo per cui questo manga e anime di conseguenza siano stati per me fonte immensa di delusione è presto detto.
Va bene, Hojo voleva fare una storia parallela di City Hunter, non un sequel... ma a sto punto fai una storia diversa, perchè si capisce benissimo che hai sfruttato la morte di Kaori per attirare i vecchi fan di City Hunter... che poi volevi farla morire? Ok! La almeno fai una storia decente! Allora sta tizia, shan hin glass heart è una spietata killer che tenta il suicidio dopo l'ennesimo omicidio. Da qui le viene trapiantato il cuore di Kaori, che è stata uccisa (direte voi: da un vecchio personaggio? L'union teope? Mick angel? Un balordo? No viene investita e crepa in una vignetta! Bel trattamento). A questo punto come nei film dell'orrore assume i ricordi di Kaori e la vede riflessa ovunque, nell'acqua, allo specchio, nel caffè. Kaori le sorride sempre e le dice: guarda tesoro, vai a Tokyo, anzi a Shinjuku. Vai da Ryo Saeba. buona fortuna. Cosi' dopo avere fatto saltare in aria l'ospedale dove stava, dopo una pagina da Taiwan è a Shinjuku (domanda n 1: è arrivata a nuoto, visto che nonostante dimostri 24 anni ne ha 14 e si presupponga non venisse pagata dalla sua organizzazione? Domanda n 2: ma il giapponese dove lo ha imparata se è sempre vissuta in Cina?) Qui si rincontra con Ryo, la prima parte è molto bella, perchè Ryo la aiuta a scappare dall'organizzazione dove era costretta a lavorare fina da piccola, si rivede con un suo vecchio commilitione con cui intrallazza, si vede Kaori in una mare di espressioni languide... Sembrava partire decentemente... ma poi arrivano i punti dolenti:
1) Ryo di punto in bianco la considera sua figlia. Queste perchè Kaori diceva che figli non ne voleva da lui perchè glieli avrebbero ammazzati, ma avrebbe donato i suoi organi e le persone che ne avrebbero beneficiato sarebbero state come i suoi figli. Come, sottolineamo. Shan in e Ryo cominciano a fare padre e figlia nel giro di due vignette, come se niente fosse. Alla faccia del'introspezione
2) Nonostante i primi 5 numeri siano ad alta carica emotiva e di azione, appena Shan in diventa la figlia di Ryo, la storia si trasforma in una commedia romantica, arriva magicamenta una mare di gente dalla Cina che fa un sacco di cretinate che dovrebbero essere divertenti
3) come sopra: se è un sequel alternativo, perchè almeno i personaggi non sono sempre quelli? Io leggo per 5 anni city hunter e poi aspetto sto sequel e che mi trovo? Kaori morta, Saeko che fa la tardona malinconica, Makimura che è stato ucciso da un serial killer, Umimozu negro e Miki in una dimenzione oscura, gli altri personaggi non esistono più... sostituiti da tremendi comprimari (come l'eterno innamorato di Shan in... quelle che da spietato mercenario nel giro di una vignetta si trova a fare il barista da Umibozu, ma così per caso)
3) non fa ridere (come City Hunter), non fa piangere (come City Hunter). Annoia e questo si che è l'unica alternativa valida a City Hunter.
Insomma se questo è un bel manga di azione... ma vedetevi Cowoboy bebop, Black Lagoon, oppure vedetevi City Hunter! Almeno hanno una logica!
Questo anime è molto ben fatto, sia nella stori che nella caratterizzazione e nel designer dei personaggi. Mi è piaciuto soprattutto perchè da, come, una continuazione del celeberrimo cartone animato City Hunter, infatti, è sicurissimo che con Ryo Saeba le gag comiche saranno sempre all'ordine del giorno. a causa, o meglio, grazie, a quel suo vizio di andare dietro a tutte le ragazze che gli capitano a tiro...un vero e proprio palyboy, insomma! devo però ammettere che come cooprotagonista femminile preferiva una kaori intera, anzichè solo il suo cuore...ma vabbè, andando avanti a vedere l'anime, probabilmente, comincerò ad amare anche questa ex-killer professionista...(la precedente occupazione fa già tutto un programma...!)
Ho visto alcuni episodi di quest'anime e devo dire che non mi e dispiaciuto anche se parte come una storia triste e tragica non mancano gli spunti comici vecchi tipici di City Hunter, anche se molto meno rispetto al passato, questo non sminuisce un anime nel complesso bello, anche se non eccezionale però vale la pena vederlo soprattutto per gli appasionati di City Hunter, anche se non e proprio il fedelissimo sequel.
Non ho ancora letto il manga, ma l'ho appena comprato per intero e credo che lo divorerò.
Sono un grande appassionato di City Hunter, e di Hojo (ho anche rivisto la prima serie di Occhi di Gatto e, certo non c'è confronto, ma buttala via). La carica di umanità dei suoi personaggi è devastante. Credo che City Hunter sia il manga migliore di tutti i tempi, per i tempi narrativi, i disegni, il mix di sentimenti, azione, suspense, comicità e (leggero) erotismo. Detto questo, non esito a dare a Angel Heart un bel 10.
Ammetto di avere guardato gli episodi della serie con la bocca spalancata per la costernazione; la morte di Kaori è stata una coltellata e quasi mi veniva da piangere (l'unico anime che mi abbia fatto quest'effetto sono state le scene finali della corazzata Yamato).
Però... Chi dice che sia una cosa negativa. E anche il Ryo più maturo assume una carica umana persino più grande di prima, come se Kaori gli fosse entrata dentro. Kaori e Ryo... Come dire, Ying e Yang, un eterno scontro e incontro di due facce della stessa medaglia.
Certo, rimane il rammarico per alcuni personaggi un po' stravolti, ma Hojo è e rimane insuperabile.
Sono un grande appassionato di City Hunter, e di Hojo (ho anche rivisto la prima serie di Occhi di Gatto e, certo non c'è confronto, ma buttala via). La carica di umanità dei suoi personaggi è devastante. Credo che City Hunter sia il manga migliore di tutti i tempi, per i tempi narrativi, i disegni, il mix di sentimenti, azione, suspense, comicità e (leggero) erotismo. Detto questo, non esito a dare a Angel Heart un bel 10.
Ammetto di avere guardato gli episodi della serie con la bocca spalancata per la costernazione; la morte di Kaori è stata una coltellata e quasi mi veniva da piangere (l'unico anime che mi abbia fatto quest'effetto sono state le scene finali della corazzata Yamato).
Però... Chi dice che sia una cosa negativa. E anche il Ryo più maturo assume una carica umana persino più grande di prima, come se Kaori gli fosse entrata dentro. Kaori e Ryo... Come dire, Ying e Yang, un eterno scontro e incontro di due facce della stessa medaglia.
Certo, rimane il rammarico per alcuni personaggi un po' stravolti, ma Hojo è e rimane insuperabile.
Angel Heart e' senza dubbio un buon prodotto dal punto di vista tecnico, e anche le storie raggiungono livelli di complessita' presenti in nuce nei personaggi ma mai completamente esplorati: molto ha giovato la svolta drammatica impressa alla trama, che finalmente permette di rimettere in gioco un personaggio sempre divertente ma che sembrava ormai imprigionato in uno status quo immutabile (e lo dico da persona che comunque apprezza anche le serie che vanno avanti a one-shot senza complessi archi narrativi).
Ho pero' un grande, grandissimo problema con questa serie, e me ne rammarico: non riesco a liberarmi dalla incredibile stupidita' dell'idea iniziale. Mi spiace: negli anni ho sospeso senza problemi l'incredulita' piu' volte per le piu' svariate favolette edificanti di cuori, mani, occhi trapiantati...ma insomma, Hojo non e' Tezuka, non scrive *nell'epoca* in cui scriveva Tezuka e...Tezuka era piu' sottile e misurato anche quando raccontava storie meravigliosamente favolistiche.
In altre parole, posso immaginare che dal cuore di Kaori a "Glass Heart" riaffiori una immagine, una voce ogni tanto, una sensazione.... ma qui sembra che assieme al cuore le abbian trapiantato anche l'agendina della defunta: conosce i nomi e cognomi della gente, dai. Sarebbe bastato rendere un po' piu' graduale e misurata per la protagonista la scoperta e la presa di coscienza del significato dell'immagine di Ryo: insomma, farla faticare un po' per capire piuttosto che farla svegliare e cercare su Gugol "SAEBA RYO" per catapultarla a Shinjuku 10 minuti dopo. Si sarebbe anche creata un po' di suspense; al pubblico piace seguire storie in cui conosce un po' piu' dei personaggi su schermo. Una puntata, o anche mezza, in piu', giusto per non gestire con la grazia di una martellata da 100t un tema cosi' delicato. Mi spiace davvero, perche' le singole storie sono gradevoli e il "mood" generale e' riuscitissimo, ma trovo che il tema sia stato introdotto in maniera forzata e forzosa, gestendo in maniera quasi Dragonballesca l'elemento pseudo-sovrannaturale; questo in una serie che della premessa malinconica e coraggiosa fa il suo punto di forza. I morti non tornano, e gli anime hanno dimostrato di saper trattare proprio il tema della morte e della vita che continua con grande misura e delicatezza. Non con le (per citare un'altra recensione che ha centrato il punto) "visioni mistiche tipo la Madonna di Fatima", che e' quello che purtroppo avviene qui. L'aura malinconica dei primi e degli ultimi albi di City Hunter resta ineguagliata, e tutto per una premessa troppo frettolosa e involontariamente comica.
Ho pero' un grande, grandissimo problema con questa serie, e me ne rammarico: non riesco a liberarmi dalla incredibile stupidita' dell'idea iniziale. Mi spiace: negli anni ho sospeso senza problemi l'incredulita' piu' volte per le piu' svariate favolette edificanti di cuori, mani, occhi trapiantati...ma insomma, Hojo non e' Tezuka, non scrive *nell'epoca* in cui scriveva Tezuka e...Tezuka era piu' sottile e misurato anche quando raccontava storie meravigliosamente favolistiche.
In altre parole, posso immaginare che dal cuore di Kaori a "Glass Heart" riaffiori una immagine, una voce ogni tanto, una sensazione.... ma qui sembra che assieme al cuore le abbian trapiantato anche l'agendina della defunta: conosce i nomi e cognomi della gente, dai. Sarebbe bastato rendere un po' piu' graduale e misurata per la protagonista la scoperta e la presa di coscienza del significato dell'immagine di Ryo: insomma, farla faticare un po' per capire piuttosto che farla svegliare e cercare su Gugol "SAEBA RYO" per catapultarla a Shinjuku 10 minuti dopo. Si sarebbe anche creata un po' di suspense; al pubblico piace seguire storie in cui conosce un po' piu' dei personaggi su schermo. Una puntata, o anche mezza, in piu', giusto per non gestire con la grazia di una martellata da 100t un tema cosi' delicato. Mi spiace davvero, perche' le singole storie sono gradevoli e il "mood" generale e' riuscitissimo, ma trovo che il tema sia stato introdotto in maniera forzata e forzosa, gestendo in maniera quasi Dragonballesca l'elemento pseudo-sovrannaturale; questo in una serie che della premessa malinconica e coraggiosa fa il suo punto di forza. I morti non tornano, e gli anime hanno dimostrato di saper trattare proprio il tema della morte e della vita che continua con grande misura e delicatezza. Non con le (per citare un'altra recensione che ha centrato il punto) "visioni mistiche tipo la Madonna di Fatima", che e' quello che purtroppo avviene qui. L'aura malinconica dei primi e degli ultimi albi di City Hunter resta ineguagliata, e tutto per una premessa troppo frettolosa e involontariamente comica.
Angel Heart per quel che ho visto finora, mi è piaciuto . Non ho una profonda conoscenza di City Hunter e quindi mi sfuggono molti nessi (se ce ne sono di così evidenti)a parte alcuni dei protagonisti tra cui chiaramente Ryo Saeba. Diciamo che la storia parte da un Ryo più in là con gli anni e decisamente più maturo (anche se qualche volta la sua passione sfrenata per le donne è ancora evidente), convivente e in procinto di sposarsi con la dolce Kaori. Ma la morte improvvisa di lei intrecciata con il tentato suicidio di una spietata e quanto mai esperta donna- killer, Glass Hearth, stanca della sua vita e delle sue azioni, cambia le carte in tavola. Infatti l'organizzazione criminale per la quale ella lavora, non la vuole perdere e ruba il cuore di Kaori per impiantarlo in lei. Dopo un anno dal trapianto si risveglia dal coma in cui era caduta, con in lei, i sentimenti e le sensazioni di Kaori e della sua vita che stravolgeranno la sua esistenza e la sua personalità e accomunandola a quella di Ryo e dei suoi amici. Da questo spunto prende il via la serie. Finora quello che ho visto mi ha soddisfatto abbastanza e a me sembra che, per quanto la protagonista sia turbata da una ricorrente altalenanza delle personalità che convivono in lei e quindi anche malinconica, nel susseguirsi della storia si inizi a vedere una certa e positiva evoluzione . E' vero comunque che, il disegno a volte, in alcune scene, risulti non essere proprio il massimo. Purtroppo in circolazione il materiale da visionare è ancora poco e pochissimo quello tradotto in italiano. Speriamo che questo anime mantenga le discrete aspettative con cui mi pare sia partito.
Non ho ancora avuto modo di vedere un solo episodio, e me ne dispiaccio. Ho dato un'occhiata sui siti stranieri, alle foto postate, e devo dire che a parte Shan In che ho sempre pensato assomigliasse a Shion, la protagonista di FCompo, questo non è City Hunter, nè un seguito alternativo. Hojo ha inserito alcuni suoi character più famosi, provenienti dallo stesso "mondo" e ne ha cambiato in parte le caratteristiche.
Non abbiamo più un Ryo maestro di "mokkori", pronto a saltare addosso a tutte le belle figliole di passaggio (ce ne sono poche e non sempre Hojo lo riprende nel suo stile comico, che in CH era diventato il suo IO). Umibozu gestisce il Cat's Eye, ma non è lui, il vecchio Umi non è sposato con Miki, a proposito che fine ha fatto? E ora è diventato negro, e da quando, se nella serie precedente era giapponese e al massimo era di carnagione scura, ma non nera? Saeko era legata a Makimura, e la sua morte è totalmente diversa dal manga di CH.
Tutto per dire che Angel Heart NON E' City Hunter, non lo è mai stato. Perché se lo fosse stato Hojo doveva riprendere tutto il vecchio cast. AH è una nuova serie, che usa solo alcuni personaggi in un contesto più serioso, per il resto, mi auguro che la serie non diventi una serie senza capo nè coda, come lo sono state le serie di CH, dove gli episodi autoconclusivi avevano poca continuità tra loro.
PS il voto che ho dato è per darle un giudizio neutro.
Non abbiamo più un Ryo maestro di "mokkori", pronto a saltare addosso a tutte le belle figliole di passaggio (ce ne sono poche e non sempre Hojo lo riprende nel suo stile comico, che in CH era diventato il suo IO). Umibozu gestisce il Cat's Eye, ma non è lui, il vecchio Umi non è sposato con Miki, a proposito che fine ha fatto? E ora è diventato negro, e da quando, se nella serie precedente era giapponese e al massimo era di carnagione scura, ma non nera? Saeko era legata a Makimura, e la sua morte è totalmente diversa dal manga di CH.
Tutto per dire che Angel Heart NON E' City Hunter, non lo è mai stato. Perché se lo fosse stato Hojo doveva riprendere tutto il vecchio cast. AH è una nuova serie, che usa solo alcuni personaggi in un contesto più serioso, per il resto, mi auguro che la serie non diventi una serie senza capo nè coda, come lo sono state le serie di CH, dove gli episodi autoconclusivi avevano poca continuità tra loro.
PS il voto che ho dato è per darle un giudizio neutro.
Dai ragazzi... apriamo gli occhi... a parte la storia che è bellissima in sè e Hojo ha sottolineato più volte che non è da considerarsi il continuo ideale di City Hunter e poi volete mette la qualità e la perfezione dei disegni?! Credo che Hojo sia il miglior mangaka (almeno per i disegni) al mondo ora e anche in futuro...
Un sequel..... a volte non riescono a eguagliare il successo e la profondità che può avere la storia in origine, ma il Sensei Hojo ci è riuscito alla grande!
Premetto che sono un grande appassionato di City Hunter e alla notizia anni or sono di un sequel ambientato in un mondo parallelo dove Ryo e Kaori non riescono a coronare il loro sogno d'amore ma che lei muore non ci sono rimasto molto convinto al punto di snobbarlo quasi, ma mi sono dovuto ricredere.
E' veramente una bella storia e dal punto grafico non è niente male bravo Hojo Sensei!
Premetto che sono un grande appassionato di City Hunter e alla notizia anni or sono di un sequel ambientato in un mondo parallelo dove Ryo e Kaori non riescono a coronare il loro sogno d'amore ma che lei muore non ci sono rimasto molto convinto al punto di snobbarlo quasi, ma mi sono dovuto ricredere.
E' veramente una bella storia e dal punto grafico non è niente male bravo Hojo Sensei!
Cominciamo con il dire che io ho adorato City Hunter e che per me Angel Heart è stato un pugno al cuore. Partendo da questi presupposti, molti hanno pensato bene di non prendere il manga e non guardare l'anime neanche di striscio. Ma la storia dell'atlternatve Universe - vera o presunta che sia - mi ha comunque incuriosita e mi sono fidata del sensei. Come sempre accade quando ti piace una serie però, ci vai con i piedidi piombo, e in effetti alcune scelte dell'autore non mi sono granchè piaciute.
IL fatto che comunque quando abbia visto quest'anime sia rimasta davvero a bocca spalancata, è quindi qualcosa che va oltre i gusti personali. Qust'anime, almeno per gli episodi cche ho visto, lo trovo splendido. I disegni, bellissimi, il character, qualcosa di incredibile. Le musiche anche, non sono male, soprattutto la finale. La storia? La trama è talmente ben seguita che, poichè non capisco molto di giapponese, seguivo le battute con il manga in mano.
SE, per quanto riguarda il manga, tra i due io preferisco e preferirò sempre City Hunter, per quanto riguarda l'anime, devo dire che sicuramente Angel Heart batte su tutti i punti il suo predecessore: al di là delle scene tagliate dalla Mediaset, è prorpio questione di disegni, di resa, che assolutamente non si può fare il confronto. E qesto, detto da una che ha consociuto Ryo e compagnia prima nell'anime che nel manga
IL fatto che comunque quando abbia visto quest'anime sia rimasta davvero a bocca spalancata, è quindi qualcosa che va oltre i gusti personali. Qust'anime, almeno per gli episodi cche ho visto, lo trovo splendido. I disegni, bellissimi, il character, qualcosa di incredibile. Le musiche anche, non sono male, soprattutto la finale. La storia? La trama è talmente ben seguita che, poichè non capisco molto di giapponese, seguivo le battute con il manga in mano.
SE, per quanto riguarda il manga, tra i due io preferisco e preferirò sempre City Hunter, per quanto riguarda l'anime, devo dire che sicuramente Angel Heart batte su tutti i punti il suo predecessore: al di là delle scene tagliate dalla Mediaset, è prorpio questione di disegni, di resa, che assolutamente non si può fare il confronto. E qesto, detto da una che ha consociuto Ryo e compagnia prima nell'anime che nel manga
I sequel spesso (quasi sempre), non sono all'altezza dei suoi predecessori che tempo addietro avevano portato il titolo al successo meritato, non è così per Angel Heart, sequel (?) di City Hunter, di Tsukasa Hojo. <br> <br> Iniziamo con il precisare che per un autore ci vuole diverso coraggio a riprendere dopo diversi anni una serie che lo ha reso popolare ed apprezzato in tutto il mondo sapendo che ogni singolo cambiamento nella storyline potrebbe non piacere a milioni di fan che lo hanno seguito nel corso della serie. Eppure i cambiamenti sono letteralmente devastanti: sono passati diversi anni dalla fine di City Hunter, ritroviamo un Umibozu ormai cieco, una Saeko in piena crisi di mezz'età ed un Ryo farfallone ma più introspettivo. Ma... Kaori? Colpo di scena: la protagonista femminile della serie, muore in un incidente. Tranquilli! Si tratta di un universo alternativo, una sorta di sequel parallelo alla serie originale di City Hunter, Tsukasa Hojo tende a precisarlo (quasi temesse il prevedibile linciaggio da parte dei fan...). Questo è quello che vediamo cambiato nelle "vecchie fila" della serie, ma ecco nuovi personaggi giungere all'orizzonte: dalla Cina! La protagonista femminile di questa nuova serie, è una giovane killer professionista, il cui nome in codice corrisponde a Glass Heart. Provata dall'uccidere continuamente persone che per quanto malavitose siano, hanno sempre una famiglia alle spalle, decide di togliersi la vita e ferendosi gravemente al cuore. Ma per l'organizzazione che rappresenta, lei è "imperdibile", di conseguenza, viene rubato un cuore da trapiantare a Glass Heart per farla sopravvivere: è quello di Kaori. Da qui in poi ha inizio Angel Heart. Il cuore di Kaori influenzerà per sempre la vita di Glassh Heart, che acquisendone emozioni, ricordi e sensazioni, trasformerà la ragazza da spietata assassina a normale teenager, portandola di nuovo da Ryo e dagli altri, lavorando al fianco del nostro eroe, ormai invecchiato. Una serie di scontri e incontri dal passato, sfide per il presente e speranze per il futuro permetteranno a Glass Heart... o meglio, ad A-Shan (così viene ribattezzata) di vivere la vita di tutti i giorni e le situazioni usuali di uno Sweeper sotto un'ottica diversa. <br> <br> Una grande prova d'autore, quella di Tsukasa Hojo. Ci regala uno stile più adulto e conciso, e una nuova chiave di lettura per quanto concerne il mondo di City Hunter. Dimenticatevi il Ryo alto, snello e atletico, questo ha qualche acciacco, è più robusto e pacato (sebbene non rinunci al suo adorato Mokkori!), nonchè adulto. Perchè la più grande innovazione di Hojo sta nel riadattare il suo protagonista, da "amante" a "papà". Facendo prendere a Ryo sotto la sua ala A-Shan come una vera figlia, rinnovando per l'ennesima volta l'amore che prova per Kaori, di cui la ragazza porta il cuore. <br> <br> Le animazioni, almeno per questo primo episodio sono all'altezza del manga da cui sono state tratte, la colonna sonora è adatta allo stile della storia (come del resto lo era quella di City Hunter), sperando che però la serie non richiami il difetto di tante altre con la rotazione di disegnatori e il conseguente stile di disegno altalenante. <br> <br> Se non avete visto City Hunter, trovo inutile consigliarvi di vedere Angel Heart, viceversa, se lo avete visto non siate titubanti o prevenuti. Se qualcuno grida: "Senza Kaori, City Hunter non è City Hunter!" voi rispondetegli: "Infatti, questo è Angel Heart."