Lilli e il vagabondo
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Introduzione
È un piccolo grande classico dedicato a quella cosa che tendiamo molto spesso a dare per scontata, ma che in realtà richiede più tempo, pazienza e costanza di quello che si può immaginare. Un piccolo viaggio dentro di noi, per capire che cos'è questa cosa che non riusciamo sempre a spiegare e comprendere, e che quindi facciamo anche molta fatica a dimostrare insieme alle sue sfumature. Se a tutto ciò aggiungiamo anche la fretta e l'impazienza di voler bruciare le tappe della vita, allora possiamo scommettere che i guai di sicuro non mancheranno. Ma è tutto parte della vita; immergiamoci in questo quadretto familiare interessante, per scoprirne le sfumature, i cambi repentini di comportamento e di atteggiamento dettati da uno stato mentale di euforia e di frenesia incontrollabili. Stiamo parlando dell'amore, così effimero, così fragile, così passeggero, e quindi non sempre destinato a durare. Beh, qui cercheremo di capire come si fa a farlo durare e soprattutto a come farlo riparare, prima di tutto.
Trama
Lilli è una piccola cagnolina di cocker irlandese che viene adottata da Johnny e Tesoro (alias Linda), i quali però dimostrano sin da subito di essere di umore altalenante, dalla gioia più euforica alla rabbia più nefasta per i comportamenti una prima volta festosi e un'altra volta disobbedienti della piccola, e quindi a poco a poco, con il passare del tempo, dimostrano sempre meno affetto per la cagnolina (che nel frattempo è cresciuta), soprattutto in vista della gravidanza della signora. A tutto ciò si aggiungono le visite di un randagio di strada di nome Biagio, il quale la avverte del futuro "probabile" che l'attende. Ma Lilli non è disposta a credere alle dichiarazioni dello sconosciuto e ha fiducia nel fatto che possa rinsaldare il legame con i suoi padroni, e magari crearne uno nuovo con il loro pargolo. Ma c'è una visita di mezzo che complica la faccenda: zia Sara arriva per badare al neonato, accompagnata dai suoi due "tesori", i gemelli siamesi. Questi mettono subito Lilli nei guai. La nostra piccola è quindi costretta ad andarsene di casa e a fare il suo piccolo viaggio nel mondo esterno, per imparare due o tre cosette importanti. Fortunatamente, c'è il nostro Biagio che l'accompagna e le mostra le piccole meraviglie della vita libera senza restrizioni. Sembra tutto un sogno, ma come per tutti i sogni arriva un momento in cui questi finiscono e bisogna aprire gli occhi sulla realtà: la vita di strada può riservare anche sorprese amare; infatti, la nostra piccola viene beccata dall'accalappiacani e condotta nel canile della città, dove fa la conoscenza degli altri cani e anche di qualche segretuccio del caro Biagio. Riportata a casa, Lilli è abbastanza alterata dal comportamento di Biagio, al quale non risparmia la ramanzina per il suo comportamento. Questi recepisce il messaggio e se ne va. Ma i guai non sono finiti, perché c'è un altro portaguai alla cuccia: un piccolo topo decisamente infido che ha brutte intenzioni. Infatti, l'infame roditore decide di entrare nella casa, per mordere il pupo. Lilli avverte Biagio, e questi interviene per cacciarlo da casa, ma nel farlo rovescia la culla con il pupo dentro, il quale, essendo fragile, scoppia a piangere e sveglia zia Sara, che lo becca e lo fa portare via dall'accalappiacani. Intanto, tornano i due coniugi e vedono la carrozza; l'accalappiacani li informa di aver preso il cane responsabile dell'incidente capitato al loro pargolo e i due corrono atterriti da zia Sara che li rassicura, ma Lilli interviene per far loro capire che Biagio ha cercato di proteggere il pargolo dal topo, e ne mostra il cadavere. Whisky e Fido capiscono la situazione, e si pentono di aver calunniato Biagio, e partono per soccorrerlo insieme a Lilli e ai suoi padroni, per fermare l'accalappiacani, ma purtroppo ha luogo un incidente nel quale Fido rimane ferito. Per fortuna, tutto si risolve per il meglio: Biagio viene adottato e insieme a Lilli dà alla luce quattro cucciolotti. La sera della Vigilia di Natale la famiglia si riunisce per la foto tradizionale, e anche Whisky e Fido fanno una visita.
Grafica
La grafica Disney rimane sempre una delle più belle e romantiche che si possano desiderare di vedere. Lo stile misto tra i disegni a matita e i colori a pastello e acquarello alternati la rendono unica, ovvero scorrevole, naturale e reale come poche altre grafiche al mondo. I disegni sono fluidi, dinamici e scorrevoli, e ciò rappresenta quanto di più spontaneo, originale e sincero ci si possa aspettare.
Colonna sonora
La colonna sonora è a dir poco melodiosa, dolce, tenera, sensibile; è come un abbraccio caldo, profondo e intenso che non finisce mai e sa far riscoprire quell'umanità e quei sentimenti ed emozioni ad essa collegati, che chiunque vorrebbe provare più volte nella vita. Essa è vivace, allegra, romantica, appassionante, e descrive attraverso le singole melodie le scene con una delicatezza e sensibilità di altri tempi.
Personaggi e archetipi, messaggi e insegnamenti
I personaggi sono decisamente agli estremi. Nel senso che cambiano umore, come se fossero lunatici: abbiamo i protagonisti umani che hanno un passaggio repentino da un umore gioioso ed euforico a uno scatto rabbioso abbastanza consuetudinario. Ma qui osserviamo ed esploriamo i sentimenti e le emozioni dei nostri amici a quattro zampe. La prima è Lilli, dotata di un animo sensibile, dolce e che ispira simpatia, ma anche eleganza, tatto e gentilezza. Poi abbiamo Whisky e Fido, i quali rappresentano un po' gli amici dai modi affabili e cordiali. In seguito Biagio, il quale rappresenta lo spirito d'avventura, la curiosità, lo spirito d'intraprendenza e d'iniziativa necessari per la vita di strada che conduce insieme ai suoi amici, i quali sono tutti segnati più o meno dalla vita che conducono. Infine, abbiamo i due gatti siamesi, i quali sono dotati della capacità di improvvisare e simulare le proprie intenzioni e fare vittimismo (pertanto, ricordano un altro felino della Disney, Lucifero). A concludere, c'è il topo, che qui viene rappresentato come un animale infido collegabile ai cani randagi aggressivi che attaccano Lilli, a dimostrazione che purtroppo non tutti sono cortesi e cordiali, anzi molti sono perfidi o semplicemente crudeli. Questa pellicola è una sorta di piccolo ritratto della società borghese americana di inizio '900, dove vengono presentati due stili di vita agli antipodi: Lilli, Whisky, Fido, Si e Am rappresentano un po' lo stile di vita perbene della famiglia media americana di inizio '900 fatta di regole e di convenzioni. Al contrario, Biagio e i suoi amici rappresentano la vita degli orfani e dei vagabondi di strada che devono cavarsela con quello che trovano senza tante storie e lamentele. Infine, i cani randagi e il topo rappresentano il lato infido e perverso di questa vita, e quelli che sono pronti a far del male per il proprio tornaconto personale. Quindi, il film invita a prestare attenzione a chi si ha davanti e a capire come gestirlo e trattarlo.
Giudizio finale
Un film semplice, ma dotato di un grande spessore narrativo e comunicativo che sa fare breccia e sa anche impartire i giusti insegnamenti.
Voto: 8,5
Introduzione
È un piccolo grande classico dedicato a quella cosa che tendiamo molto spesso a dare per scontata, ma che in realtà richiede più tempo, pazienza e costanza di quello che si può immaginare. Un piccolo viaggio dentro di noi, per capire che cos'è questa cosa che non riusciamo sempre a spiegare e comprendere, e che quindi facciamo anche molta fatica a dimostrare insieme alle sue sfumature. Se a tutto ciò aggiungiamo anche la fretta e l'impazienza di voler bruciare le tappe della vita, allora possiamo scommettere che i guai di sicuro non mancheranno. Ma è tutto parte della vita; immergiamoci in questo quadretto familiare interessante, per scoprirne le sfumature, i cambi repentini di comportamento e di atteggiamento dettati da uno stato mentale di euforia e di frenesia incontrollabili. Stiamo parlando dell'amore, così effimero, così fragile, così passeggero, e quindi non sempre destinato a durare. Beh, qui cercheremo di capire come si fa a farlo durare e soprattutto a come farlo riparare, prima di tutto.
Trama
Lilli è una piccola cagnolina di cocker irlandese che viene adottata da Johnny e Tesoro (alias Linda), i quali però dimostrano sin da subito di essere di umore altalenante, dalla gioia più euforica alla rabbia più nefasta per i comportamenti una prima volta festosi e un'altra volta disobbedienti della piccola, e quindi a poco a poco, con il passare del tempo, dimostrano sempre meno affetto per la cagnolina (che nel frattempo è cresciuta), soprattutto in vista della gravidanza della signora. A tutto ciò si aggiungono le visite di un randagio di strada di nome Biagio, il quale la avverte del futuro "probabile" che l'attende. Ma Lilli non è disposta a credere alle dichiarazioni dello sconosciuto e ha fiducia nel fatto che possa rinsaldare il legame con i suoi padroni, e magari crearne uno nuovo con il loro pargolo. Ma c'è una visita di mezzo che complica la faccenda: zia Sara arriva per badare al neonato, accompagnata dai suoi due "tesori", i gemelli siamesi. Questi mettono subito Lilli nei guai. La nostra piccola è quindi costretta ad andarsene di casa e a fare il suo piccolo viaggio nel mondo esterno, per imparare due o tre cosette importanti. Fortunatamente, c'è il nostro Biagio che l'accompagna e le mostra le piccole meraviglie della vita libera senza restrizioni. Sembra tutto un sogno, ma come per tutti i sogni arriva un momento in cui questi finiscono e bisogna aprire gli occhi sulla realtà: la vita di strada può riservare anche sorprese amare; infatti, la nostra piccola viene beccata dall'accalappiacani e condotta nel canile della città, dove fa la conoscenza degli altri cani e anche di qualche segretuccio del caro Biagio. Riportata a casa, Lilli è abbastanza alterata dal comportamento di Biagio, al quale non risparmia la ramanzina per il suo comportamento. Questi recepisce il messaggio e se ne va. Ma i guai non sono finiti, perché c'è un altro portaguai alla cuccia: un piccolo topo decisamente infido che ha brutte intenzioni. Infatti, l'infame roditore decide di entrare nella casa, per mordere il pupo. Lilli avverte Biagio, e questi interviene per cacciarlo da casa, ma nel farlo rovescia la culla con il pupo dentro, il quale, essendo fragile, scoppia a piangere e sveglia zia Sara, che lo becca e lo fa portare via dall'accalappiacani. Intanto, tornano i due coniugi e vedono la carrozza; l'accalappiacani li informa di aver preso il cane responsabile dell'incidente capitato al loro pargolo e i due corrono atterriti da zia Sara che li rassicura, ma Lilli interviene per far loro capire che Biagio ha cercato di proteggere il pargolo dal topo, e ne mostra il cadavere. Whisky e Fido capiscono la situazione, e si pentono di aver calunniato Biagio, e partono per soccorrerlo insieme a Lilli e ai suoi padroni, per fermare l'accalappiacani, ma purtroppo ha luogo un incidente nel quale Fido rimane ferito. Per fortuna, tutto si risolve per il meglio: Biagio viene adottato e insieme a Lilli dà alla luce quattro cucciolotti. La sera della Vigilia di Natale la famiglia si riunisce per la foto tradizionale, e anche Whisky e Fido fanno una visita.
Grafica
La grafica Disney rimane sempre una delle più belle e romantiche che si possano desiderare di vedere. Lo stile misto tra i disegni a matita e i colori a pastello e acquarello alternati la rendono unica, ovvero scorrevole, naturale e reale come poche altre grafiche al mondo. I disegni sono fluidi, dinamici e scorrevoli, e ciò rappresenta quanto di più spontaneo, originale e sincero ci si possa aspettare.
Colonna sonora
La colonna sonora è a dir poco melodiosa, dolce, tenera, sensibile; è come un abbraccio caldo, profondo e intenso che non finisce mai e sa far riscoprire quell'umanità e quei sentimenti ed emozioni ad essa collegati, che chiunque vorrebbe provare più volte nella vita. Essa è vivace, allegra, romantica, appassionante, e descrive attraverso le singole melodie le scene con una delicatezza e sensibilità di altri tempi.
Personaggi e archetipi, messaggi e insegnamenti
I personaggi sono decisamente agli estremi. Nel senso che cambiano umore, come se fossero lunatici: abbiamo i protagonisti umani che hanno un passaggio repentino da un umore gioioso ed euforico a uno scatto rabbioso abbastanza consuetudinario. Ma qui osserviamo ed esploriamo i sentimenti e le emozioni dei nostri amici a quattro zampe. La prima è Lilli, dotata di un animo sensibile, dolce e che ispira simpatia, ma anche eleganza, tatto e gentilezza. Poi abbiamo Whisky e Fido, i quali rappresentano un po' gli amici dai modi affabili e cordiali. In seguito Biagio, il quale rappresenta lo spirito d'avventura, la curiosità, lo spirito d'intraprendenza e d'iniziativa necessari per la vita di strada che conduce insieme ai suoi amici, i quali sono tutti segnati più o meno dalla vita che conducono. Infine, abbiamo i due gatti siamesi, i quali sono dotati della capacità di improvvisare e simulare le proprie intenzioni e fare vittimismo (pertanto, ricordano un altro felino della Disney, Lucifero). A concludere, c'è il topo, che qui viene rappresentato come un animale infido collegabile ai cani randagi aggressivi che attaccano Lilli, a dimostrazione che purtroppo non tutti sono cortesi e cordiali, anzi molti sono perfidi o semplicemente crudeli. Questa pellicola è una sorta di piccolo ritratto della società borghese americana di inizio '900, dove vengono presentati due stili di vita agli antipodi: Lilli, Whisky, Fido, Si e Am rappresentano un po' lo stile di vita perbene della famiglia media americana di inizio '900 fatta di regole e di convenzioni. Al contrario, Biagio e i suoi amici rappresentano la vita degli orfani e dei vagabondi di strada che devono cavarsela con quello che trovano senza tante storie e lamentele. Infine, i cani randagi e il topo rappresentano il lato infido e perverso di questa vita, e quelli che sono pronti a far del male per il proprio tornaconto personale. Quindi, il film invita a prestare attenzione a chi si ha davanti e a capire come gestirlo e trattarlo.
Giudizio finale
Un film semplice, ma dotato di un grande spessore narrativo e comunicativo che sa fare breccia e sa anche impartire i giusti insegnamenti.
Voto: 8,5
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
Liberamente ispirato al racconto "Happy Dan, The Whistling Dog" di Ward Greene, "Lilli e il vagabondo" è il quindicesimo classico firmato Walt Disney.
Principalmente noto per essere il primo film d'animazione girato nel processo di pellicola widescreen Cinemascope, per aver incassato, alla sua prima uscita, una cifra superiore a qualsiasi altro Classico Disney dopo "Biancaneve e i sette nani", e per la famosa scena romantica in cui i due protagonisti si scambiano accidentalmente un bacio mangiando un piatto di spaghetti (scena che Disney inizialmente voleva eliminare, temendo che sarebbe stata considerata sciocca), "Lilli e il vagabondo" inizia a prendere vita nel lontano 1937, grazie a degli schizzi e a delle storie dello sceneggiatore Disney Joe Grant, proprietario di una springer spaniel inglese, di nome Lady (nome originale di Lilli). Anche la sua cagnolina era stata momentaneamente messa in disparte quando l'uomo diventò padre, e Disney lo incaricò di inventare una storia sull'animale. Il progetto però proseguì a rilento, a causa della mancanza di veri antagonisti e del ruolo troppo centrale che occupava Lady, finché, dopo aver letto "Happy Dan, The Whistling Dog", Joe Grant pensò di movimentare la storia facendo innamorare Lilli di un cane smaliziato come quello del romanzo.
Ecco che si arriva quindi alla trama di "Lilli e il Vagabondo". La notte di Natale del 1909, Gianni regala alla moglie Lisa un cucciolo di cocker americano (scena basata su un episodio realmente accaduto nella vita di Disney, che regalò alla moglie un piccolo chow chow in una scatola per cappelli), che porta subito nella famiglia tanto amore, scompiglio, gioia e allegria. Lilli cresce serenamente, nei quartieri ricchi della città come una vera signorina di classe, in compagnia degli amici Whisky, uno scottish terrier, e Fido, un chien de Saint Hubert. Le cose per la cagnolina iniziano a cambiare quando i due coniugi aspettano un bambino e, tutti presi dal lieto evento, iniziano a prestare meno attenzioni al cane, che ne soffre profondamente. Proprio in quel momento, incontra Biagio, un incrocio di shnauzer che ama vivere alla giornata, senza regole e senza padrone, capitato per caso nel suo giardino e che la avvisa che i bambini portano solo guai ai cani. Lilli è molto preoccupata, ma quando arriverà il neonato, scoprirà ben presto che l'amore dei padroni per lei non è mai mutato, e quanto sia facile affezionarsi alla nuova creatura.
La situazione degenera però quando Gianni e Lisa decidono di partire per un viaggio e di affidare la casa alla petulante zia Sara e ai suoi due gatti siamesi. La donna, che non ama affatto i cani, fraintende Lilli fin da subito, al punto da ritenerla un pericolo e da portarla in un negozio di animali nel quale le metteranno una museruola. Terrorizzata dall'aggeggio, la cagnolina scappa e viene inseguita da un branco di randagi aggressivi, e prontamente salvata da Biagio, che le mostra le bellezze di una vita senza padroni. Nel giro di poco tempo i due si innamorano e passano la notte insieme, prima cenando in un ristorante italiano, dove i proprietari conoscono bene Biagio e gli offrono un piatto di spaghetti (e qui la famosa scena del bacio), per poi spostarsi in un parco. Lilli però sente nostalgia di casa e il suo compagno capisce che non potrà mai essere felice con lui. Decide quindi di accompagnarla a casa, ma la cockerina, inesperta com'è, si lascia catturare dall'accalappiacani e portare al canile. Qua, durante una delle scene più tristi del film e prima di essere riportata a casa grazie alla medaglietta che porta al collo, conosce alcuni amici di Biagio, tra i quali il levriero russo Boris (nella sceneggiatura iniziale si pensava che avrebbe potuto avere una relazione con Lilli), il bulldog Bull e in particolare la maltesina Gilda, ex di Biagio, che le racconta di come il suo nuovo amore sia particolarmente attratto dal gentil sesso e ben restio a impegnarsi seriamente, facendo credere alla cagnolina di aver sbagliato a dargli tanta confidenza. Tornata a casa, Lilli viene tenuta fuori alla catena. Nota che un ratto sta per entrare nella stanza del bambino e abbaia disperata, ma la zia Sara non comprende le sue intenzioni e la rimprovera, finché Biagio, sentendo i lamenti di Lilli e volendosi riappacificare con lei, non interviene entrando in casa e uccidendo il ratto, accompagnato da Lilli che nel frattempo riesce a liberarsi. Di nuovo, Sara fraintende tutto e, reputando Biagio una minaccia, lo fa portare via dall'accalappiacani. Anche Whisky e Fido assistono alla scena, e intervengono prontamente facendo cadere la carrozza del loro nemico e consentendo a Biagio di fuggire. Nel frattempo, Gianni e Lisa tornano a casa, comprendono quanto accaduto quando Lilli mostra loro il ratto morto, e decidono di adottare Biagio. La scena si conclude mostrando Lilli e Biagio, diventati genitori di quattro cucciolini (tre femmine, Annette, Danielle e Collette, identiche alla madre, e un maschietto, Zampa, uguale al papà) che giocano coi cuccioli e il neonato, e zia Sara che mostra il suo pentimento facendo recapitare a Lilli una scatola di biscotti per cani.
"Lilli e il Vagabondo" è a mio parere un classico Disney molto carino e decisamente azzeccato. Non ho amato particolarmente i due protagonisti, perché trovo Lilli troppo ingenua e sofisticata e Biagio decisamente troppo spavaldo per i miei gusti, ma ho davvero apprezzato come siano riusciti a ricostruire il mondo in un'ottica prettamente canina, come il fatto che Lilli chiami i padroni non con il loro nome, ma Gianni caro e tesoro, perché è con questi nomignoli affettuosi che i coniugi si rivolgono l'uno all'altra, e la scelta di spostare spesso le inquadrature da un punto di vista "canino", inquadrando ad esempio di rado i volti degli umani. Mancano veri e propri antagonisti, e quelli presenti rispolverano vecchi cliché, come la zia incipriata amante dei gatti con un concetto prettamente negativo dei cani o temi sempre attuali come la presenza dei canili con successivo abbattimento di alcuni ospiti (realtà tuttora presente nei canili americani). Altro rivale è rappresentato dal ratto, animale che nei giorni nostri viene sempre più riconosciuto come animale domestico, ma qua simbolo di pericolo e potenziale vettore di malattie. Come sempre, osservando i movimenti degli animali, si capisce il grande lavoro di osservazione fatto dai disegnatori, e ho apprezzato molto la scelta di inserire nel cartone animato varie razze di animali, dalle più famose alle meno conosciute.
Il lieto fine è in stile Disney, ma completo e allegro, e si riallaccia all'inizio.
Un altro piccolo capolavoro che non deve mancare alla vostra collezione!
Liberamente ispirato al racconto "Happy Dan, The Whistling Dog" di Ward Greene, "Lilli e il vagabondo" è il quindicesimo classico firmato Walt Disney.
Principalmente noto per essere il primo film d'animazione girato nel processo di pellicola widescreen Cinemascope, per aver incassato, alla sua prima uscita, una cifra superiore a qualsiasi altro Classico Disney dopo "Biancaneve e i sette nani", e per la famosa scena romantica in cui i due protagonisti si scambiano accidentalmente un bacio mangiando un piatto di spaghetti (scena che Disney inizialmente voleva eliminare, temendo che sarebbe stata considerata sciocca), "Lilli e il vagabondo" inizia a prendere vita nel lontano 1937, grazie a degli schizzi e a delle storie dello sceneggiatore Disney Joe Grant, proprietario di una springer spaniel inglese, di nome Lady (nome originale di Lilli). Anche la sua cagnolina era stata momentaneamente messa in disparte quando l'uomo diventò padre, e Disney lo incaricò di inventare una storia sull'animale. Il progetto però proseguì a rilento, a causa della mancanza di veri antagonisti e del ruolo troppo centrale che occupava Lady, finché, dopo aver letto "Happy Dan, The Whistling Dog", Joe Grant pensò di movimentare la storia facendo innamorare Lilli di un cane smaliziato come quello del romanzo.
Ecco che si arriva quindi alla trama di "Lilli e il Vagabondo". La notte di Natale del 1909, Gianni regala alla moglie Lisa un cucciolo di cocker americano (scena basata su un episodio realmente accaduto nella vita di Disney, che regalò alla moglie un piccolo chow chow in una scatola per cappelli), che porta subito nella famiglia tanto amore, scompiglio, gioia e allegria. Lilli cresce serenamente, nei quartieri ricchi della città come una vera signorina di classe, in compagnia degli amici Whisky, uno scottish terrier, e Fido, un chien de Saint Hubert. Le cose per la cagnolina iniziano a cambiare quando i due coniugi aspettano un bambino e, tutti presi dal lieto evento, iniziano a prestare meno attenzioni al cane, che ne soffre profondamente. Proprio in quel momento, incontra Biagio, un incrocio di shnauzer che ama vivere alla giornata, senza regole e senza padrone, capitato per caso nel suo giardino e che la avvisa che i bambini portano solo guai ai cani. Lilli è molto preoccupata, ma quando arriverà il neonato, scoprirà ben presto che l'amore dei padroni per lei non è mai mutato, e quanto sia facile affezionarsi alla nuova creatura.
La situazione degenera però quando Gianni e Lisa decidono di partire per un viaggio e di affidare la casa alla petulante zia Sara e ai suoi due gatti siamesi. La donna, che non ama affatto i cani, fraintende Lilli fin da subito, al punto da ritenerla un pericolo e da portarla in un negozio di animali nel quale le metteranno una museruola. Terrorizzata dall'aggeggio, la cagnolina scappa e viene inseguita da un branco di randagi aggressivi, e prontamente salvata da Biagio, che le mostra le bellezze di una vita senza padroni. Nel giro di poco tempo i due si innamorano e passano la notte insieme, prima cenando in un ristorante italiano, dove i proprietari conoscono bene Biagio e gli offrono un piatto di spaghetti (e qui la famosa scena del bacio), per poi spostarsi in un parco. Lilli però sente nostalgia di casa e il suo compagno capisce che non potrà mai essere felice con lui. Decide quindi di accompagnarla a casa, ma la cockerina, inesperta com'è, si lascia catturare dall'accalappiacani e portare al canile. Qua, durante una delle scene più tristi del film e prima di essere riportata a casa grazie alla medaglietta che porta al collo, conosce alcuni amici di Biagio, tra i quali il levriero russo Boris (nella sceneggiatura iniziale si pensava che avrebbe potuto avere una relazione con Lilli), il bulldog Bull e in particolare la maltesina Gilda, ex di Biagio, che le racconta di come il suo nuovo amore sia particolarmente attratto dal gentil sesso e ben restio a impegnarsi seriamente, facendo credere alla cagnolina di aver sbagliato a dargli tanta confidenza. Tornata a casa, Lilli viene tenuta fuori alla catena. Nota che un ratto sta per entrare nella stanza del bambino e abbaia disperata, ma la zia Sara non comprende le sue intenzioni e la rimprovera, finché Biagio, sentendo i lamenti di Lilli e volendosi riappacificare con lei, non interviene entrando in casa e uccidendo il ratto, accompagnato da Lilli che nel frattempo riesce a liberarsi. Di nuovo, Sara fraintende tutto e, reputando Biagio una minaccia, lo fa portare via dall'accalappiacani. Anche Whisky e Fido assistono alla scena, e intervengono prontamente facendo cadere la carrozza del loro nemico e consentendo a Biagio di fuggire. Nel frattempo, Gianni e Lisa tornano a casa, comprendono quanto accaduto quando Lilli mostra loro il ratto morto, e decidono di adottare Biagio. La scena si conclude mostrando Lilli e Biagio, diventati genitori di quattro cucciolini (tre femmine, Annette, Danielle e Collette, identiche alla madre, e un maschietto, Zampa, uguale al papà) che giocano coi cuccioli e il neonato, e zia Sara che mostra il suo pentimento facendo recapitare a Lilli una scatola di biscotti per cani.
"Lilli e il Vagabondo" è a mio parere un classico Disney molto carino e decisamente azzeccato. Non ho amato particolarmente i due protagonisti, perché trovo Lilli troppo ingenua e sofisticata e Biagio decisamente troppo spavaldo per i miei gusti, ma ho davvero apprezzato come siano riusciti a ricostruire il mondo in un'ottica prettamente canina, come il fatto che Lilli chiami i padroni non con il loro nome, ma Gianni caro e tesoro, perché è con questi nomignoli affettuosi che i coniugi si rivolgono l'uno all'altra, e la scelta di spostare spesso le inquadrature da un punto di vista "canino", inquadrando ad esempio di rado i volti degli umani. Mancano veri e propri antagonisti, e quelli presenti rispolverano vecchi cliché, come la zia incipriata amante dei gatti con un concetto prettamente negativo dei cani o temi sempre attuali come la presenza dei canili con successivo abbattimento di alcuni ospiti (realtà tuttora presente nei canili americani). Altro rivale è rappresentato dal ratto, animale che nei giorni nostri viene sempre più riconosciuto come animale domestico, ma qua simbolo di pericolo e potenziale vettore di malattie. Come sempre, osservando i movimenti degli animali, si capisce il grande lavoro di osservazione fatto dai disegnatori, e ho apprezzato molto la scelta di inserire nel cartone animato varie razze di animali, dalle più famose alle meno conosciute.
Il lieto fine è in stile Disney, ma completo e allegro, e si riallaccia all'inizio.
Un altro piccolo capolavoro che non deve mancare alla vostra collezione!