Digimon Savers
La saga dei Digimon si è sempre rinnovata presentando qualche nuova idea particolare ad ogni incarnazione. Digimon Savers, la quinta serie tv, si distingue dalle precedenti per vari motivi, in primis la data di trasmissione: 2006, un inatteso ritorno dopo una pausa di quattro anni per una saga che in passato era proseguita per altrettanti.
Dopo il misticismo, il mondo fantasy/steampunk e gli spiriti dei leggendari guerrieri che possedevano i protagonisti rendendoli essi stessi i Digimon, si torna a binari più tradizionali, ricalcando schemi già visti in passato: il mondo reale, il Giappone, i Digimon che vi penetrano e vi causano danni, un'organizzazione misteriosa che ha il compito di monitorare e sventare queste intrusioni, e un gruppo di protagonisti a cui è affidato un Digimon ciascuno.
C'è, però, una differenza sostanziale che salta immediatamente all'occhio: i personaggi non sono più bambini, ma visibilmente adolescenti.
Verrà, dunque, meno quella che era tacitamente la tematica portante delle serie precedenti, quell'intendere i Digimon come una rappresentazione metaforica dei sogni dell'infanzia e le riflessioni che il ruolo di questi sogni svolgono una volta che il bambino via via cresce, scivolando nell'età adulta.
Un vero peccato, dato che questo era l'aspetto più interessante delle serie Digimon, ma anche in questa nuova veste più adolescenziale Digimon ci regala una storia coinvolgente.
La principale fonte d'ispirazione di questa quinta serie è Digimon Tamers, la terza, in cui quasi tutta la narrazione si svolgeva nel mondo reale, gli attacchi dei Digimon venivano monitorati da organizzazioni ipertecnologiche e il rapporto dei Digimon con gli umani veniva indagato anche e soprattutto attraverso gli occhi degli adulti, legati a doppio filo con quello stesso mondo digitale, al punto che questo diventa un'emanazione dei loro stessi voleri e sentimenti, nel bene e nel male.
Digimon Savers non ha la profondità psicologica della terza serie e presenta avventure a loro modo più scanzonate, ma non prive di interessanti spunti di riflessione.
La trama, pur non raggiungendo i livelli di quel meraviglioso thriller psicologico che era Tamers, è ricca di misteri, risvolti e colpi di scena e incuriosisce parecchio, oltre che intrattenere bene. Fra una battaglia e l'altra, si è proprio curiosi di scoprire quali siano i retroscena dell'organizzazione DATS, perché i Digimon vengono nel mondo reale, quali siano i misteri e i legami celati nel passato dei molti personaggi presentati.
Il tema principale è ancora una volta il rapporto tra i due mondi, raccontato in varie sfaccettature, tutte tasselli indispensabili di una storia interessante e vissuta da vari personaggi che, pian piano, acquisiscono tutti il loro peso all'interno della vicenda.
Digimon Savers ha un cast abbastanza ampio e variegato, capitanato da un protagonista decisamente diverso dai precedenti: Masaru è rozzo, esaltato, spaccone e tamarro, urla ai quattro venti di essere un vero uomo, di voler comprendere le persone attraverso il cozzare dei pugni e... riesce a buttar giù a mani nude mostri grandi cinque volte lui!
Un personaggio più rude e caciarone del solito, ma che non manca di coraggio e buoni sentimenti, riuscendo a trascinare nelle sue battaglie il resto dei personaggi e anche gli spettatori. A lui si affianca nuovamente un Agumon, personaggio simbolo della serie, caratterizzato in maniera molto diversa rispetto all'Agumon di Taichi della prima serie, più come un tenero e buffo teppistello dal cuore d'oro.
I compagni di Masaru sono simpatici ma caratterizzati in maniera più marginale rispetto a lui.
Il nobile genietto Tohma subisce un'ottima crescita nel corso della serie e la sua situazione familiare viene approfondita ottimamente, ma gli manca quel rapporto paritario e toccante col suo Digimon tipico della serie, in quanto il suo Digimon non si rivolge mai a lui per nome ma solo chiamandolo con un freddo "Master".
Yoshino è una ragazza tosta e intraprendente, che ogni tanto sa anche essere dolce e femminile rivelando dei lati inattesi e toccanti, ma lei e il suo Digimon (dall'aspetto abbastanza banale) hanno una posizione abbastanza secondaria e non godono di approfondimenti troppo rilevanti, peccato.
Ottima, invece, la caratterizzazione di Ikuto, il quarto membro del gruppo e personaggio cardine di buona parte della serie: il suo tragico passato, il suo astio per gli umani e il suo amore sconfinato per i Digimon che lo hanno allevato, il modo dolcissimo in cui pian piano apre il suo cuore agli umani, ritrovando e perdonando i suoi veri genitori, è fra le cose più belle della serie.
E' bello, inoltre, vedere come Digimon Savers abbia un bel cast di supporto ai protagonisti: sono personaggi chiaramente di secondo piano, ma anche loro sono simpatici, hanno i loro momenti o portano con sé diverse belle riflessioni.
Allo stesso modo, anche i cattivi e i personaggi di contorno, sia gli umani che i Digimon, hanno delle belle caratterizzazioni e delle motivazioni ben inquadrate nel contesto della storia. Digimon Savers ci offre, dunque, non uno ma ben due mondi piuttosto vivi, abitati da personaggi che soffrono, amano, sognano, lottano in maniera forse non così diversa come invece pensano.
Con la crescita dei personaggi è cambiato anche il character design, che non è più quello schematico e "geometrico" delle serie precedenti ma offre personaggi più variegati, disegnati in maniera più tradizionale e più piacevoli all'occhio. Purtroppo, i Digimon che accompagnano i ragazzi sono invece abbastanza insignificanti e anche le loro evoluzioni sono spesso poco spettacolari o poco dettagliate (penso al potenziamento finale che è praticamente una banale palette swap dell'ultimo livello evolutivo).
Il doppiaggio è generalmente buono e, per una Yui Aragaki che fa parlare Yoshino in maniera meccanica e poco incisiva, c'è poi la ruggente voce di Soichiro Hoshi che ci regala un Masaru esaltatissimo o il buffo Agumon di Taiki Matsuno.
Purtroppo, Digimon Savers ha un difetto non di poco conto, se valutiamo le splendide prove delle serie precedenti: le musiche son belle, tutto sommato, ma ben poco valorizzate. I molti combattimenti della serie sono accompagnati da un motivetto strumentale che viene presto a noia e si sente decisamente la mancanza di un brano cantato che possa dare energia a trasformazioni e combattimenti, contribuendo ad aumentare il coinvolgimento emotivo dello spettatore, come succedeva in tutte le serie precedenti. Eppure il brano c'è, "Believer" di Ikuo, ed è pure bello, non a caso i combattimenti più belli sono quei pochi che lo usano in sottofondo. Ma, appunto, sono pochi, generalmente solo quelli che accompagnano la prima evoluzione di ogni Digimon o la battaglia finale, decisamente una delusione se si pensa alle serie precedenti, dove ogni tipo di evoluzione aveva il suo specifico brano cantato, e dove ogni combattimento veniva accompagnato da una colonna sonora splendida.
Si spezza una lancia a favore delle sigle, visto che per la prima volta la saga Digimon ci offre due opening ben distinte, e la seconda, "Hirari", è bellissima, nonché opera di un ispiratissimo Kouji Wada, a voler creare continuità con le serie precedenti.
Digimon Savers, tutto sommato, è una bella serie, capace di coinvolgere lo spettatore con una trama interessante e ricca di intrighi, misteri e spunti. In linea generale ha dei bei personaggi, non annoia mai e si fa guardare con piacere. Tuttavia, se avesse limato alcuni dei suoi difetti, lavorando su un maggior approfondimento per alcuni personaggi, un miglior design per i Digimon protagonisti, una maggiore spettacolarità dei combattimenti, valorizzati da una colonna sonora cantata che qui purtroppo manca (ed è una mancanza molto grave, per Digimon), sarebbe risultata sicuramente molto più bella.
Dopo il misticismo, il mondo fantasy/steampunk e gli spiriti dei leggendari guerrieri che possedevano i protagonisti rendendoli essi stessi i Digimon, si torna a binari più tradizionali, ricalcando schemi già visti in passato: il mondo reale, il Giappone, i Digimon che vi penetrano e vi causano danni, un'organizzazione misteriosa che ha il compito di monitorare e sventare queste intrusioni, e un gruppo di protagonisti a cui è affidato un Digimon ciascuno.
C'è, però, una differenza sostanziale che salta immediatamente all'occhio: i personaggi non sono più bambini, ma visibilmente adolescenti.
Verrà, dunque, meno quella che era tacitamente la tematica portante delle serie precedenti, quell'intendere i Digimon come una rappresentazione metaforica dei sogni dell'infanzia e le riflessioni che il ruolo di questi sogni svolgono una volta che il bambino via via cresce, scivolando nell'età adulta.
Un vero peccato, dato che questo era l'aspetto più interessante delle serie Digimon, ma anche in questa nuova veste più adolescenziale Digimon ci regala una storia coinvolgente.
La principale fonte d'ispirazione di questa quinta serie è Digimon Tamers, la terza, in cui quasi tutta la narrazione si svolgeva nel mondo reale, gli attacchi dei Digimon venivano monitorati da organizzazioni ipertecnologiche e il rapporto dei Digimon con gli umani veniva indagato anche e soprattutto attraverso gli occhi degli adulti, legati a doppio filo con quello stesso mondo digitale, al punto che questo diventa un'emanazione dei loro stessi voleri e sentimenti, nel bene e nel male.
Digimon Savers non ha la profondità psicologica della terza serie e presenta avventure a loro modo più scanzonate, ma non prive di interessanti spunti di riflessione.
La trama, pur non raggiungendo i livelli di quel meraviglioso thriller psicologico che era Tamers, è ricca di misteri, risvolti e colpi di scena e incuriosisce parecchio, oltre che intrattenere bene. Fra una battaglia e l'altra, si è proprio curiosi di scoprire quali siano i retroscena dell'organizzazione DATS, perché i Digimon vengono nel mondo reale, quali siano i misteri e i legami celati nel passato dei molti personaggi presentati.
Il tema principale è ancora una volta il rapporto tra i due mondi, raccontato in varie sfaccettature, tutte tasselli indispensabili di una storia interessante e vissuta da vari personaggi che, pian piano, acquisiscono tutti il loro peso all'interno della vicenda.
Digimon Savers ha un cast abbastanza ampio e variegato, capitanato da un protagonista decisamente diverso dai precedenti: Masaru è rozzo, esaltato, spaccone e tamarro, urla ai quattro venti di essere un vero uomo, di voler comprendere le persone attraverso il cozzare dei pugni e... riesce a buttar giù a mani nude mostri grandi cinque volte lui!
Un personaggio più rude e caciarone del solito, ma che non manca di coraggio e buoni sentimenti, riuscendo a trascinare nelle sue battaglie il resto dei personaggi e anche gli spettatori. A lui si affianca nuovamente un Agumon, personaggio simbolo della serie, caratterizzato in maniera molto diversa rispetto all'Agumon di Taichi della prima serie, più come un tenero e buffo teppistello dal cuore d'oro.
I compagni di Masaru sono simpatici ma caratterizzati in maniera più marginale rispetto a lui.
Il nobile genietto Tohma subisce un'ottima crescita nel corso della serie e la sua situazione familiare viene approfondita ottimamente, ma gli manca quel rapporto paritario e toccante col suo Digimon tipico della serie, in quanto il suo Digimon non si rivolge mai a lui per nome ma solo chiamandolo con un freddo "Master".
Yoshino è una ragazza tosta e intraprendente, che ogni tanto sa anche essere dolce e femminile rivelando dei lati inattesi e toccanti, ma lei e il suo Digimon (dall'aspetto abbastanza banale) hanno una posizione abbastanza secondaria e non godono di approfondimenti troppo rilevanti, peccato.
Ottima, invece, la caratterizzazione di Ikuto, il quarto membro del gruppo e personaggio cardine di buona parte della serie: il suo tragico passato, il suo astio per gli umani e il suo amore sconfinato per i Digimon che lo hanno allevato, il modo dolcissimo in cui pian piano apre il suo cuore agli umani, ritrovando e perdonando i suoi veri genitori, è fra le cose più belle della serie.
E' bello, inoltre, vedere come Digimon Savers abbia un bel cast di supporto ai protagonisti: sono personaggi chiaramente di secondo piano, ma anche loro sono simpatici, hanno i loro momenti o portano con sé diverse belle riflessioni.
Allo stesso modo, anche i cattivi e i personaggi di contorno, sia gli umani che i Digimon, hanno delle belle caratterizzazioni e delle motivazioni ben inquadrate nel contesto della storia. Digimon Savers ci offre, dunque, non uno ma ben due mondi piuttosto vivi, abitati da personaggi che soffrono, amano, sognano, lottano in maniera forse non così diversa come invece pensano.
Con la crescita dei personaggi è cambiato anche il character design, che non è più quello schematico e "geometrico" delle serie precedenti ma offre personaggi più variegati, disegnati in maniera più tradizionale e più piacevoli all'occhio. Purtroppo, i Digimon che accompagnano i ragazzi sono invece abbastanza insignificanti e anche le loro evoluzioni sono spesso poco spettacolari o poco dettagliate (penso al potenziamento finale che è praticamente una banale palette swap dell'ultimo livello evolutivo).
Il doppiaggio è generalmente buono e, per una Yui Aragaki che fa parlare Yoshino in maniera meccanica e poco incisiva, c'è poi la ruggente voce di Soichiro Hoshi che ci regala un Masaru esaltatissimo o il buffo Agumon di Taiki Matsuno.
Purtroppo, Digimon Savers ha un difetto non di poco conto, se valutiamo le splendide prove delle serie precedenti: le musiche son belle, tutto sommato, ma ben poco valorizzate. I molti combattimenti della serie sono accompagnati da un motivetto strumentale che viene presto a noia e si sente decisamente la mancanza di un brano cantato che possa dare energia a trasformazioni e combattimenti, contribuendo ad aumentare il coinvolgimento emotivo dello spettatore, come succedeva in tutte le serie precedenti. Eppure il brano c'è, "Believer" di Ikuo, ed è pure bello, non a caso i combattimenti più belli sono quei pochi che lo usano in sottofondo. Ma, appunto, sono pochi, generalmente solo quelli che accompagnano la prima evoluzione di ogni Digimon o la battaglia finale, decisamente una delusione se si pensa alle serie precedenti, dove ogni tipo di evoluzione aveva il suo specifico brano cantato, e dove ogni combattimento veniva accompagnato da una colonna sonora splendida.
Si spezza una lancia a favore delle sigle, visto che per la prima volta la saga Digimon ci offre due opening ben distinte, e la seconda, "Hirari", è bellissima, nonché opera di un ispiratissimo Kouji Wada, a voler creare continuità con le serie precedenti.
Digimon Savers, tutto sommato, è una bella serie, capace di coinvolgere lo spettatore con una trama interessante e ricca di intrighi, misteri e spunti. In linea generale ha dei bei personaggi, non annoia mai e si fa guardare con piacere. Tuttavia, se avesse limato alcuni dei suoi difetti, lavorando su un maggior approfondimento per alcuni personaggi, un miglior design per i Digimon protagonisti, una maggiore spettacolarità dei combattimenti, valorizzati da una colonna sonora cantata che qui purtroppo manca (ed è una mancanza molto grave, per Digimon), sarebbe risultata sicuramente molto più bella.
Commentare "Digimon Savers" è complicato, perché è una serie che alterna scelte pessime a scelte geniali con un risultato godibile nel complesso, sicuramente superiore alla media, ma che comunque è qualitativamente inferiore alle prime serie, proprio per problemi di plot hole e di personaggi. Inoltre richiede un certo gusto del trash, perché Bancholeomon altrimenti è qualcosa di intollerabile. E bisogna essere affini al machismo, o Masaru è intollerabile. E bisogna essere ciechi...
Partirò da quello che secondo me è il problema più grave della serie, ovvero i personaggi, umani e digitali. Intanto sono pochi, nel senso che sono solo 3+1, ai quali si aggiunge una sfilza di comprimari impressionante, che però hanno la caratterizzazione rasentante il teletubbies, dal capo ex poliziotto fino alle assistenti diverse solo per i capelli (e perché una ha la scollatura) con gli unici digimon al mondo privi di voce (l'anello di congiunzione tra digimon e pokemon temo... "trashissimon"), finendo con le sorelline tenere e sorridenti e la madre materna che passa tutto il tempo a vedere il figlio partire per Digiworld e dire solo "torna per pranzo", il che è snervante, perché sono dei luoghi comuni dichiarati e palesati che non vogliono essere altro. Ci si poteva investire un po' di più sopra, costava davvero poco!
Questa pessima caratterizzazione sarebbe anche tollerabile se i protagonisti fossero all'altezza (i genitori della prima serie non è che avessero chissà che carattere; non parliamo di Piximon o della madre di Rika), ma purtroppo ciò che manca ai secondari manca anche ai protagonisti: sono piatti e cartonati, con appicciato sopra il proprio marchio di fabbrica e bom, sono persino fin fastidiosi, inoltre l'unica evoluzione per tutti possibile è uniformarsi a Masaru semplicemente dicendo battute diverse. Ikuto era il più interessante, per la sua particolare vita, ma dopo che ottiene l'evoluto diviene sostanzialmente discepolo di Masaru e si omologa come gli altri. Tohma è un genio, ma tanto finisce sempre con il dire che Masaru è fuori dagli schemi ed è imprevedibile. Yushino ha una storia penosa e non riceve alcuno spazio, l'unica puntata che le viene dedicata, quando passa all'evoluto, racconta una storia stupida, inoltre il ricordo cela al suo interno la soluzione al problema, in quanto le due soluzioni si risolvono fondamentalmente allo stesso modo, quindi non si capisce bene perché Yoshino debba andare di colpo in paranoia, ma vabbè. Masaru, poi, è detestabile, lui e il suo concetto di virilità, lo avrei incendiato partendo dai suoi capelli da teppista e gli avrei fatto sentire i sentimenti di un camion. Personalmente come leader l'ho trovato pessimo, perché all'impulsività aggiunge pure una pretesa di filosofia; certo, anche Tai a suo modo veniva giustificato, ma era infinitamente meno impulsivo, e Davis, mister impulsività di sempre, veniva sfottuto per questo, non osannato (poi para il c**o a tutti, ma che questo fosse perché la trappola di myotismon era cervellotica e lui rasentava il macaco era implicito). Qui abbiamo un tizio che pretende di capire il mondo prendendolo a pugni puntualmente senza tattica e che questo venga ben accettato da tutti, random, non fa manco lo sforzo di ascoltare gli altri, e se lo fa è per dire "chissene, andiamo frontalmente, io sono un vero uomo". Bene, esplodi! Inoltre il fatto che lui debba puntualmente colpire il digimon di turno per attivare la sua digisoul rende quel gesto un espediente cardine di ogni episodio, per cui a nessuno è permesso fare fuori un digimon se Masaru è in zona, perché sarà puntualmente compito suo sotto le note di Believer, il che è ancora più umiliante per i comprimari, che non hanno la possibilità di esprimersi e avere la giusta quantità di momenti topici, neanche dando a tutti il massimo livello dell'anime. Sora, Mimi, Joe, Kari, Yolei, Cody, ecc. riuscivano a non essere inutili pur essendo dietro di un livello ai leader; questi non ci possono riuscire manco a parità di livello. E questo è un fallimento.
I digimon hanno gli stessi difetti dei protagonisti, ovviamente, ma si aggiunge il fatto che sono, oggettivamente, brutti. Lalamon è inguardabile, inoltre scimmiotta le digi-evoluzioni di palmon, restando puntualmente la peggiore; poi, semplicemente, si arrende e infatti ottiene l'unica digi-evoluzione figa della serie (forbidden temptation!). Gaomon nasce come la fusione tra Gabumon e Kumamon: di per sé non sarebbe così pessimo, ma le sue digi-evoluzioni scimmiottano Gabumon in modo inutile, restando contemporaneamente random e brutte. Falcomon è l'unico che si salva e non va a scimmiottare nessuno, però digievolve comunque in modi imbarazzanti, tranne forse l'evoluto. E poi... Ma cos'è quella roba, Batman?! Agumon è il massimo fallimento, perché riesce nella rara impresa di non digievolvere come Tai, e copiarlo facendo peggio: non c'è stata una sola digi-evoluzione che non mi abbia fatto pena. Tra l'altro la Bandai ha almeno di base quattro versioni di Agumon, scegline un'altra e facci un personaggio sopra!
A questo si aggiunge che i digimon sono enormi, il che mi ha infastidito, perché le cose grosse mi piacciono solo a letto (aehm...), inoltre rende ancora più patetico quando Masaru salta per tirar loro pugni e magari anche far danni a digimon di livello mega alti come l'Empire State Building, perché lui può e gli altri no, gne gne.
La burst mode poi è messa lì random e usata alla cdc (p**e di cane): anche quella è stata una scelta né originale né azzeccata. Si poteva almeno specializzarli, come accadeva a Imperialdramon, invece che cambiare loro un po' di look e dare, random, nuovi attacchi, tra l'altro togliendo a Rosemon una delle poche mosse intelligenti: la forbidden temptation, trash, ma figa assieme. Tra l'altro con Rosemon e Batman, ehm, Ravemon ci si era scazzati e si sono loro solo cambiati i colori, perché sì. O forse perché Tohma era il rivale e meritava più attenzione? Se Tohma è un rivale io sono Britney Spears.
La trama, altro punto forte dei Digimon, qui è carente, nel senso che non è nulla di così entusiasmante e io tutta questa innovazione non la vedo. Ritroviamo un mondo molto simile a quello di Tamers dal punto di vista dei digimon, solo che i digimon non muoiono, ma tornano digiuova, che cambiamento! Digiworld è visto pochissimo e offre poche cose bizzarre, inoltre si fanno sempre le scelte più stupide e insensate possibili! <b>Faccio due esempi spoileranti, quindi, non leggete e passate al prossimo paragrafo</b>: Mercurimon è grande amico del padre di Masaru, ma al primo umano che arriva a fare danni dice che è un falso co****ne?! M*****a che dio astuto! Alla fine, i ragazzi si separano, quindi Daimon va a pestare il padre e gli altri restano a difendere la Terra dai cavalieri. Poi, random, siccome hanno la burst anche loro, vanno a Digiworld lasciando la Terra in balia di tre-cinque digimon mega pompati di steroidi, perché sì, rigorosamente perché sì.
Questi sono i gravi problemi di "Digimon Savers", difetti sostanziali, perché se non valuti questo in quello che vedi cosa valuti, la grafica? Ma per piacere! Le musiche? Ma va bene, ma non sono manco chissà cosa, e comunque se non sanno generare emozioni chissene!
Ecco, le emozioni: questa è una serie che in alcuni punti emoziona, ma non troppo, però ci riesce, trascina, e il finale, nella prima parte, è perfetto. Poi si rovina, perché probabilmente aveva capito di averne imbroccata una e ha dovuto rimediare ficcando delle cose perché sì.
Ne ho parlato male, ma il 7 lo merita, anzi, lo guadagna a pieno titolo, perché comunque il tempo te lo fa passare e bene, ma non mi stupisce sia stato il colpo di grazia ai digimon: senza un forte gioco come i pokemon e con un anime così era inevitabile per questo franchising finire nel dimenticatoio e finire per essere "la brutta copia dei pokemon". Questa serie aveva un sacco di ottimi spunti, semplicemente si è osato al contempo troppo e troppo poco.
Partirò da quello che secondo me è il problema più grave della serie, ovvero i personaggi, umani e digitali. Intanto sono pochi, nel senso che sono solo 3+1, ai quali si aggiunge una sfilza di comprimari impressionante, che però hanno la caratterizzazione rasentante il teletubbies, dal capo ex poliziotto fino alle assistenti diverse solo per i capelli (e perché una ha la scollatura) con gli unici digimon al mondo privi di voce (l'anello di congiunzione tra digimon e pokemon temo... "trashissimon"), finendo con le sorelline tenere e sorridenti e la madre materna che passa tutto il tempo a vedere il figlio partire per Digiworld e dire solo "torna per pranzo", il che è snervante, perché sono dei luoghi comuni dichiarati e palesati che non vogliono essere altro. Ci si poteva investire un po' di più sopra, costava davvero poco!
Questa pessima caratterizzazione sarebbe anche tollerabile se i protagonisti fossero all'altezza (i genitori della prima serie non è che avessero chissà che carattere; non parliamo di Piximon o della madre di Rika), ma purtroppo ciò che manca ai secondari manca anche ai protagonisti: sono piatti e cartonati, con appicciato sopra il proprio marchio di fabbrica e bom, sono persino fin fastidiosi, inoltre l'unica evoluzione per tutti possibile è uniformarsi a Masaru semplicemente dicendo battute diverse. Ikuto era il più interessante, per la sua particolare vita, ma dopo che ottiene l'evoluto diviene sostanzialmente discepolo di Masaru e si omologa come gli altri. Tohma è un genio, ma tanto finisce sempre con il dire che Masaru è fuori dagli schemi ed è imprevedibile. Yushino ha una storia penosa e non riceve alcuno spazio, l'unica puntata che le viene dedicata, quando passa all'evoluto, racconta una storia stupida, inoltre il ricordo cela al suo interno la soluzione al problema, in quanto le due soluzioni si risolvono fondamentalmente allo stesso modo, quindi non si capisce bene perché Yoshino debba andare di colpo in paranoia, ma vabbè. Masaru, poi, è detestabile, lui e il suo concetto di virilità, lo avrei incendiato partendo dai suoi capelli da teppista e gli avrei fatto sentire i sentimenti di un camion. Personalmente come leader l'ho trovato pessimo, perché all'impulsività aggiunge pure una pretesa di filosofia; certo, anche Tai a suo modo veniva giustificato, ma era infinitamente meno impulsivo, e Davis, mister impulsività di sempre, veniva sfottuto per questo, non osannato (poi para il c**o a tutti, ma che questo fosse perché la trappola di myotismon era cervellotica e lui rasentava il macaco era implicito). Qui abbiamo un tizio che pretende di capire il mondo prendendolo a pugni puntualmente senza tattica e che questo venga ben accettato da tutti, random, non fa manco lo sforzo di ascoltare gli altri, e se lo fa è per dire "chissene, andiamo frontalmente, io sono un vero uomo". Bene, esplodi! Inoltre il fatto che lui debba puntualmente colpire il digimon di turno per attivare la sua digisoul rende quel gesto un espediente cardine di ogni episodio, per cui a nessuno è permesso fare fuori un digimon se Masaru è in zona, perché sarà puntualmente compito suo sotto le note di Believer, il che è ancora più umiliante per i comprimari, che non hanno la possibilità di esprimersi e avere la giusta quantità di momenti topici, neanche dando a tutti il massimo livello dell'anime. Sora, Mimi, Joe, Kari, Yolei, Cody, ecc. riuscivano a non essere inutili pur essendo dietro di un livello ai leader; questi non ci possono riuscire manco a parità di livello. E questo è un fallimento.
I digimon hanno gli stessi difetti dei protagonisti, ovviamente, ma si aggiunge il fatto che sono, oggettivamente, brutti. Lalamon è inguardabile, inoltre scimmiotta le digi-evoluzioni di palmon, restando puntualmente la peggiore; poi, semplicemente, si arrende e infatti ottiene l'unica digi-evoluzione figa della serie (forbidden temptation!). Gaomon nasce come la fusione tra Gabumon e Kumamon: di per sé non sarebbe così pessimo, ma le sue digi-evoluzioni scimmiottano Gabumon in modo inutile, restando contemporaneamente random e brutte. Falcomon è l'unico che si salva e non va a scimmiottare nessuno, però digievolve comunque in modi imbarazzanti, tranne forse l'evoluto. E poi... Ma cos'è quella roba, Batman?! Agumon è il massimo fallimento, perché riesce nella rara impresa di non digievolvere come Tai, e copiarlo facendo peggio: non c'è stata una sola digi-evoluzione che non mi abbia fatto pena. Tra l'altro la Bandai ha almeno di base quattro versioni di Agumon, scegline un'altra e facci un personaggio sopra!
A questo si aggiunge che i digimon sono enormi, il che mi ha infastidito, perché le cose grosse mi piacciono solo a letto (aehm...), inoltre rende ancora più patetico quando Masaru salta per tirar loro pugni e magari anche far danni a digimon di livello mega alti come l'Empire State Building, perché lui può e gli altri no, gne gne.
La burst mode poi è messa lì random e usata alla cdc (p**e di cane): anche quella è stata una scelta né originale né azzeccata. Si poteva almeno specializzarli, come accadeva a Imperialdramon, invece che cambiare loro un po' di look e dare, random, nuovi attacchi, tra l'altro togliendo a Rosemon una delle poche mosse intelligenti: la forbidden temptation, trash, ma figa assieme. Tra l'altro con Rosemon e Batman, ehm, Ravemon ci si era scazzati e si sono loro solo cambiati i colori, perché sì. O forse perché Tohma era il rivale e meritava più attenzione? Se Tohma è un rivale io sono Britney Spears.
La trama, altro punto forte dei Digimon, qui è carente, nel senso che non è nulla di così entusiasmante e io tutta questa innovazione non la vedo. Ritroviamo un mondo molto simile a quello di Tamers dal punto di vista dei digimon, solo che i digimon non muoiono, ma tornano digiuova, che cambiamento! Digiworld è visto pochissimo e offre poche cose bizzarre, inoltre si fanno sempre le scelte più stupide e insensate possibili! <b>Faccio due esempi spoileranti, quindi, non leggete e passate al prossimo paragrafo</b>: Mercurimon è grande amico del padre di Masaru, ma al primo umano che arriva a fare danni dice che è un falso co****ne?! M*****a che dio astuto! Alla fine, i ragazzi si separano, quindi Daimon va a pestare il padre e gli altri restano a difendere la Terra dai cavalieri. Poi, random, siccome hanno la burst anche loro, vanno a Digiworld lasciando la Terra in balia di tre-cinque digimon mega pompati di steroidi, perché sì, rigorosamente perché sì.
Questi sono i gravi problemi di "Digimon Savers", difetti sostanziali, perché se non valuti questo in quello che vedi cosa valuti, la grafica? Ma per piacere! Le musiche? Ma va bene, ma non sono manco chissà cosa, e comunque se non sanno generare emozioni chissene!
Ecco, le emozioni: questa è una serie che in alcuni punti emoziona, ma non troppo, però ci riesce, trascina, e il finale, nella prima parte, è perfetto. Poi si rovina, perché probabilmente aveva capito di averne imbroccata una e ha dovuto rimediare ficcando delle cose perché sì.
Ne ho parlato male, ma il 7 lo merita, anzi, lo guadagna a pieno titolo, perché comunque il tempo te lo fa passare e bene, ma non mi stupisce sia stato il colpo di grazia ai digimon: senza un forte gioco come i pokemon e con un anime così era inevitabile per questo franchising finire nel dimenticatoio e finire per essere "la brutta copia dei pokemon". Questa serie aveva un sacco di ottimi spunti, semplicemente si è osato al contempo troppo e troppo poco.
La serie inizia con l'incontro tra un digimon fuggiasco e il protagonista dell'anime: Masaru Daimon, un giovane teppista di strada, che fermerà la fuga di Agumon con la forza dei suoi pugni. Un incontro carico di atipicità, che segna soltanto la prima delle numerose e sostanziali differenze che rendono 'Digimon Savers' un titolo profondamente diverso rispetto a quelli precedenti.
Non è la prima volta che una serie digimon, subisce un trattamento dai forti tratti sperimentali, infatti il lontano 'Tamers' è stato il primo anime dei digimon a segnare le divisioni tra i fan, che criticano/stimano il cambio di stile narrativo e la caratterizzazione dei protagonisti. Tuttavia 'Savers' rappresenta un vero e proprio punto di rottura, poiché tutti gli elementi che componevano le serie precedenti vengono rielaborati in una versione del tutto differente.
Il mondo di 'Savers' presenta per l'appunto la DATS, una sorta di "polizia" per digimon che si occupa della cattura di questi ultimi, per poi rimandarli nel mondo di loro appartenenza. Il tutto viene eseguito in estrema segretezza, infatti nonostante l'interazione più agevolata tra digimon e uomini, questi ultimi non sono pienamente coscienti della presenza di tali creature. Un esperimento alquanto azzardato, che permette di aprire delle nuove vie narrative del tutto diverse da quelle precedenti, dove i digimon e gli uomini stabiliscono un rapporto più profondo, che si riscontra nella società moderna, in una forma più oscura e differente, dove l'umanità stessa viene coinvolta interamente nel confronto con i digimon.
Un aspetto che potrebbe impressionare i fan di vecchia data è la forte presenza di parolacce, violenza e morte che si presentano nella serie, infatti i digimon possono morire, seppur in un modo differente rispetto a quello di 'Tamers'. L'introduzione di questi elementi, particolarmente intensi, può apparire completamente priva di senso o un banale tentativo di forzare la maturità della serie. Tuttavia, in seguito ai primi 10 episodi, la serie assumerà una maggiore consistenza, grazie a una trama dotata di un ritmo incalzante, che permette l'identificazione della vera faccia di 'Savers'.
Uno degli aspetti rivoluzionari di 'Savers' è Masaru stesso, che si differenzia profondamente dallo standard che si può riscontrare in Tai, Davis o Takuya, infatti il protagonista presenta le caratteristiche dei personaggi precedentemente accennati, in una versione elevata all'ennesima potenza. Masaru rappresenta l'esaltazione del ragazzo ribelle e irascibile, che esibisce i tipici tratti del vero teppista e non del classico bambino carico di energia e voglia di sognare. Infatti il protagonista non si basa esclusivamente sui sogni dei bambini, ma sulla forza di volontà e sulla determinazione che lo porta a realizzare qualunque suo scopo, non importa come e in che modo. E' un personaggio a mio avviso rivoluzionario, che preferisce sferrare i pugni ancor prima di parlare, tuttavia non si risolve unicamente nella figura di un teppista privo di aspettative o di ideali, infatti ben presto dovrà imparare a usare i suoi pugni non solo per sfogare il suo ego, ma anche per difendere le persone a cui tiene di più.
Il protagonista può essere comparato alla figura di Domon Kasshu ('Mobile Fighter G Gundam'), ovvero un personaggio rude e forte nel suo carattere, che si basa sulla filosofia della "strada di un vero uomo", un ideale assurdo e completamente atipico per molti personaggi, che tuttavia si lega perfettamente ai personaggi del calibro di Masaru.
Insieme al protagonista vi è Tohma Norstein, un ragazzo dall'atteggiamento freddo e perfezionista, che si basa unicamente sulla sua individualità; il tutto genera il completo opposto di Masaru, che non perderà l'occasione d'incrociare i suoi pugni con Tohma, un conflitto che sfocerà ben presto nell'amicizia. Nonostante l'ampio spazio che viene riservato al protagonista, Tohma non si risparmierà nel commuovere lo spettatore attraverso i suoi punti di vista e il suo passato, che verrà presentato più volte allo spettatore, in modo da comprendere la profondità che cela tale personaggio.
Infine abbiamo Yoshino, ovvero l'immancabile figura femminile che presenzia in tutte le serie, tuttavia, nonostante i numerosi tentativi di maturazione del personaggio, quest'ultimo non riesce a essere incisivo quanto quelli precedenti, il che lo porta inevitabilmente a essere messo in disparte da questi ultimi. Infatti trovo che Yoshino avrebbe meritato un maggiore spazio per esibire il suo carattere - senza contare che è la senpai del gruppo.
Da menzionare i numerosi personaggi secondari, che faranno valere la loro presenza al punto da incidere profondamente nella trama, che riserverà numerosi misteri e scontri tra i digimon e gli umani, una disputa che non mancherà di esibire delle figure oneste e malvagie in entrambe le parti, che incrementeranno gli intrecci all'interno della trama oltre alla caratterizzazione di entrambe le razze: come ci vedono i Digimon se ognuno di loro ha un'opinione diversa come noi umani?
Le digi-evoluzioni appariranno decisamente semplificate nel loro raggiungimento e avranno una base alquanto futile, che tuttavia presenterà una crescita qualitativa non indifferente, che troverà la giusta risoluzione nell'episodio finale. Viene introdotta la digisoul, una forma di energia che permette di stabilire un contatto diretto tra gli umani e digimon, nonostante le loro differenze.
Perfino i digimon subiscono un'ulteriore modernizzazione, che li distingue dalle serie precedenti, tale processo presenta dei risultati alquanto altalenanti: Agumon appare in una forma più umanoide, che gli permette una maggiore interazione con il mondo degli umani. Tengo a fare notare che il muso appare fin troppo semplificato, rispetto a quello originale. Lo stesso vale per Lalamon e Sunflowmon, che non presentano la giusta bellezza dell'elemento di loro appartenenza, eppure l'attesa viene ripagata con le nuove digi-evoluzioni, dalla forma più agile e umanoide rispetto a quelle originali. Da menzionare Shinegreymon (che ricorda il God Gundam di Domon Kasshu) e BanchouLeomon, che attraverso il suo Gakuren appare come un rimando a Jotaro ('Le bizzarre avventure di JoJo'); lo stesso vale per tutte le altre digi-evoluzioni, che mostrano un maggiore carisma di quelle precedenti, insomma si assiste a una vera e propria crescita qualitativa dei digimon modernizzati.
L'aspetto grafico appare completamente diverso dallo stile classico che delinea le serie precedenti, i ragazzi appariranno molto più grandi e maturi, lo stesso vale per l'ambientazione, che presenterà una forte componente urbana - che dovrà sottostare a una vera e propria apocalisse -, anche se non risulta affascinante come quella di Tamers. Ho notato molte critiche riguardo alla quantità di fanservice che accompagna i personaggi femminili: tengo a fare notare che il risultato non è esagerato come si vuole credere: la maggior parte delle donne presenta un fisico identificabile, ma non volgare, inoltre questo aspetto non viene mai enfatizzato in un modo tale da risultare fastidioso.
L'assenza di Wada Kouji ha suscitato molte critiche, infatti la prima opening, "Going!Going!My Soul! dei DynamiteSHU, presenta un ritmo fin troppo atipico rispetto al classico stile rock che presentava le serie precedenti. Il riscatto avviene con "Hirari" di Wada Kouji, che insieme alle due ending, "One Star" di Itou Yosuke e "Ryuusei" di MiyuMiyu, rappresenta la corsa verso il proprio futuro, attraverso la forza di volontà e l'energia della gioventù. La soundtrack necessitava di qualche brano più avvincente per supportare i momenti critici, lo stesso vale per la debole presenza di "Believer" di "Ikuo" che spesso non accompagna le numerose digi-evoluzioni.
'Digimon Savers' appare come una serie dallo stile 'deconstruzionista', che cerca di raggiungere la qualità di 'Tamers', tuttavia, a causa degli episodi iniziali e dei numerosi problemi tecnici che imperversano al suo interno, non riesce a compiere pienamente il suo compito. Ma sostanzialmente si è rivelato un esperimento piacevole nella sua profonda differenza, che offre una visione più ampia e matura del rapporto tra i digimon e gli umani. Il tutto viene accompagnato da una trama fantastica quanto intensa che lo rende meritevole della visione.
Non è la prima volta che una serie digimon, subisce un trattamento dai forti tratti sperimentali, infatti il lontano 'Tamers' è stato il primo anime dei digimon a segnare le divisioni tra i fan, che criticano/stimano il cambio di stile narrativo e la caratterizzazione dei protagonisti. Tuttavia 'Savers' rappresenta un vero e proprio punto di rottura, poiché tutti gli elementi che componevano le serie precedenti vengono rielaborati in una versione del tutto differente.
Il mondo di 'Savers' presenta per l'appunto la DATS, una sorta di "polizia" per digimon che si occupa della cattura di questi ultimi, per poi rimandarli nel mondo di loro appartenenza. Il tutto viene eseguito in estrema segretezza, infatti nonostante l'interazione più agevolata tra digimon e uomini, questi ultimi non sono pienamente coscienti della presenza di tali creature. Un esperimento alquanto azzardato, che permette di aprire delle nuove vie narrative del tutto diverse da quelle precedenti, dove i digimon e gli uomini stabiliscono un rapporto più profondo, che si riscontra nella società moderna, in una forma più oscura e differente, dove l'umanità stessa viene coinvolta interamente nel confronto con i digimon.
Un aspetto che potrebbe impressionare i fan di vecchia data è la forte presenza di parolacce, violenza e morte che si presentano nella serie, infatti i digimon possono morire, seppur in un modo differente rispetto a quello di 'Tamers'. L'introduzione di questi elementi, particolarmente intensi, può apparire completamente priva di senso o un banale tentativo di forzare la maturità della serie. Tuttavia, in seguito ai primi 10 episodi, la serie assumerà una maggiore consistenza, grazie a una trama dotata di un ritmo incalzante, che permette l'identificazione della vera faccia di 'Savers'.
Uno degli aspetti rivoluzionari di 'Savers' è Masaru stesso, che si differenzia profondamente dallo standard che si può riscontrare in Tai, Davis o Takuya, infatti il protagonista presenta le caratteristiche dei personaggi precedentemente accennati, in una versione elevata all'ennesima potenza. Masaru rappresenta l'esaltazione del ragazzo ribelle e irascibile, che esibisce i tipici tratti del vero teppista e non del classico bambino carico di energia e voglia di sognare. Infatti il protagonista non si basa esclusivamente sui sogni dei bambini, ma sulla forza di volontà e sulla determinazione che lo porta a realizzare qualunque suo scopo, non importa come e in che modo. E' un personaggio a mio avviso rivoluzionario, che preferisce sferrare i pugni ancor prima di parlare, tuttavia non si risolve unicamente nella figura di un teppista privo di aspettative o di ideali, infatti ben presto dovrà imparare a usare i suoi pugni non solo per sfogare il suo ego, ma anche per difendere le persone a cui tiene di più.
Il protagonista può essere comparato alla figura di Domon Kasshu ('Mobile Fighter G Gundam'), ovvero un personaggio rude e forte nel suo carattere, che si basa sulla filosofia della "strada di un vero uomo", un ideale assurdo e completamente atipico per molti personaggi, che tuttavia si lega perfettamente ai personaggi del calibro di Masaru.
Insieme al protagonista vi è Tohma Norstein, un ragazzo dall'atteggiamento freddo e perfezionista, che si basa unicamente sulla sua individualità; il tutto genera il completo opposto di Masaru, che non perderà l'occasione d'incrociare i suoi pugni con Tohma, un conflitto che sfocerà ben presto nell'amicizia. Nonostante l'ampio spazio che viene riservato al protagonista, Tohma non si risparmierà nel commuovere lo spettatore attraverso i suoi punti di vista e il suo passato, che verrà presentato più volte allo spettatore, in modo da comprendere la profondità che cela tale personaggio.
Infine abbiamo Yoshino, ovvero l'immancabile figura femminile che presenzia in tutte le serie, tuttavia, nonostante i numerosi tentativi di maturazione del personaggio, quest'ultimo non riesce a essere incisivo quanto quelli precedenti, il che lo porta inevitabilmente a essere messo in disparte da questi ultimi. Infatti trovo che Yoshino avrebbe meritato un maggiore spazio per esibire il suo carattere - senza contare che è la senpai del gruppo.
Da menzionare i numerosi personaggi secondari, che faranno valere la loro presenza al punto da incidere profondamente nella trama, che riserverà numerosi misteri e scontri tra i digimon e gli umani, una disputa che non mancherà di esibire delle figure oneste e malvagie in entrambe le parti, che incrementeranno gli intrecci all'interno della trama oltre alla caratterizzazione di entrambe le razze: come ci vedono i Digimon se ognuno di loro ha un'opinione diversa come noi umani?
Le digi-evoluzioni appariranno decisamente semplificate nel loro raggiungimento e avranno una base alquanto futile, che tuttavia presenterà una crescita qualitativa non indifferente, che troverà la giusta risoluzione nell'episodio finale. Viene introdotta la digisoul, una forma di energia che permette di stabilire un contatto diretto tra gli umani e digimon, nonostante le loro differenze.
Perfino i digimon subiscono un'ulteriore modernizzazione, che li distingue dalle serie precedenti, tale processo presenta dei risultati alquanto altalenanti: Agumon appare in una forma più umanoide, che gli permette una maggiore interazione con il mondo degli umani. Tengo a fare notare che il muso appare fin troppo semplificato, rispetto a quello originale. Lo stesso vale per Lalamon e Sunflowmon, che non presentano la giusta bellezza dell'elemento di loro appartenenza, eppure l'attesa viene ripagata con le nuove digi-evoluzioni, dalla forma più agile e umanoide rispetto a quelle originali. Da menzionare Shinegreymon (che ricorda il God Gundam di Domon Kasshu) e BanchouLeomon, che attraverso il suo Gakuren appare come un rimando a Jotaro ('Le bizzarre avventure di JoJo'); lo stesso vale per tutte le altre digi-evoluzioni, che mostrano un maggiore carisma di quelle precedenti, insomma si assiste a una vera e propria crescita qualitativa dei digimon modernizzati.
L'aspetto grafico appare completamente diverso dallo stile classico che delinea le serie precedenti, i ragazzi appariranno molto più grandi e maturi, lo stesso vale per l'ambientazione, che presenterà una forte componente urbana - che dovrà sottostare a una vera e propria apocalisse -, anche se non risulta affascinante come quella di Tamers. Ho notato molte critiche riguardo alla quantità di fanservice che accompagna i personaggi femminili: tengo a fare notare che il risultato non è esagerato come si vuole credere: la maggior parte delle donne presenta un fisico identificabile, ma non volgare, inoltre questo aspetto non viene mai enfatizzato in un modo tale da risultare fastidioso.
L'assenza di Wada Kouji ha suscitato molte critiche, infatti la prima opening, "Going!Going!My Soul! dei DynamiteSHU, presenta un ritmo fin troppo atipico rispetto al classico stile rock che presentava le serie precedenti. Il riscatto avviene con "Hirari" di Wada Kouji, che insieme alle due ending, "One Star" di Itou Yosuke e "Ryuusei" di MiyuMiyu, rappresenta la corsa verso il proprio futuro, attraverso la forza di volontà e l'energia della gioventù. La soundtrack necessitava di qualche brano più avvincente per supportare i momenti critici, lo stesso vale per la debole presenza di "Believer" di "Ikuo" che spesso non accompagna le numerose digi-evoluzioni.
'Digimon Savers' appare come una serie dallo stile 'deconstruzionista', che cerca di raggiungere la qualità di 'Tamers', tuttavia, a causa degli episodi iniziali e dei numerosi problemi tecnici che imperversano al suo interno, non riesce a compiere pienamente il suo compito. Ma sostanzialmente si è rivelato un esperimento piacevole nella sua profonda differenza, che offre una visione più ampia e matura del rapporto tra i digimon e gli umani. Il tutto viene accompagnato da una trama fantastica quanto intensa che lo rende meritevole della visione.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Digimon Savers è la quinta serie dei Digimon. La serie conta 48 episodi più un film. La serie purtroppo non è mai arrivata in Italia, a differenza delle precedenti.
La storia inizia con l'avvento di strani avvenimenti che hanno colpito Tokyo e altre città. Infatti alcuni Digimon riescono ad arrivare sulla Terra passando attraverso il confine che separa quest'ultima con il mondo digitale, causando disastri e mettendo in pericolo molte persone. I maggiori governi del mondo per contrastare questa calamità istituiscono una speciale squadra di polizia, composta da esseri umani e da Digimon. Questa, denominata DATS, ha il compito di contrastare tutti i Digimon non autorizzati, ritrasformandoli in uova e rimandandoli nel mondo digitale.
La DATS di Tokyo è composta da Yoshino Fujieda, Touma H. Norstein e Daimon Masaru. Successivamente si unisce alla squadra anche Ikuto, un ragazzo che da piccolo era finito per errore nel mondo digitale durante un esperimento dei suoi genitori. I DATS dovranno fare fronte, oltre che alle numerose invasioni, anche a uno scienziato impazzito, Kurata, determinato a cancellare per sempre i Digimon. Ma il loro ultimo nemico si rivelerà essere nientemeno che il Dio del mondo digitale, Yggdrasil, che vuole evitare la collisione tra i due mondi. Il suo piano consiste così nel distruggere proprio il mondo degli umani.
Devo dire che questa serie mi ha sorpreso moltissimo. Diciamo che pensavo non potesse reggere il confronto con le precedenti, invece possiede caratteristiche simili a queste ultime, ma si distacca da esse per un miglioramento grafico e anche stilistico, introducendo novità estranee alle serie precedenti. La novità che salta subito agli occhi è il Digisoul, cioè l'energia a cui un essere umano può attingere per permettere a un Digimon di evolversi, e questo comporta il fatto che tutti possono utilizzarla, non solo i digiprescelti.
Un altra innovazione è senz'altro il disegno, che rimane poco definito, quasi stilizzato, e però non toglie nulla a questo anime meraviglioso. Invece un qualcosa che rimanda al passato e il ritorno di Agumon, anche se in una nuova veste e con diverse Digievoluzioni. In conclusione Digimon Savers è un anime da non perdere, per amare fino in fondo una serie che purtroppo in Italia non ha ottenuto il successo che si meritava.
Digimon Savers è la quinta serie dei Digimon. La serie conta 48 episodi più un film. La serie purtroppo non è mai arrivata in Italia, a differenza delle precedenti.
La storia inizia con l'avvento di strani avvenimenti che hanno colpito Tokyo e altre città. Infatti alcuni Digimon riescono ad arrivare sulla Terra passando attraverso il confine che separa quest'ultima con il mondo digitale, causando disastri e mettendo in pericolo molte persone. I maggiori governi del mondo per contrastare questa calamità istituiscono una speciale squadra di polizia, composta da esseri umani e da Digimon. Questa, denominata DATS, ha il compito di contrastare tutti i Digimon non autorizzati, ritrasformandoli in uova e rimandandoli nel mondo digitale.
La DATS di Tokyo è composta da Yoshino Fujieda, Touma H. Norstein e Daimon Masaru. Successivamente si unisce alla squadra anche Ikuto, un ragazzo che da piccolo era finito per errore nel mondo digitale durante un esperimento dei suoi genitori. I DATS dovranno fare fronte, oltre che alle numerose invasioni, anche a uno scienziato impazzito, Kurata, determinato a cancellare per sempre i Digimon. Ma il loro ultimo nemico si rivelerà essere nientemeno che il Dio del mondo digitale, Yggdrasil, che vuole evitare la collisione tra i due mondi. Il suo piano consiste così nel distruggere proprio il mondo degli umani.
Devo dire che questa serie mi ha sorpreso moltissimo. Diciamo che pensavo non potesse reggere il confronto con le precedenti, invece possiede caratteristiche simili a queste ultime, ma si distacca da esse per un miglioramento grafico e anche stilistico, introducendo novità estranee alle serie precedenti. La novità che salta subito agli occhi è il Digisoul, cioè l'energia a cui un essere umano può attingere per permettere a un Digimon di evolversi, e questo comporta il fatto che tutti possono utilizzarla, non solo i digiprescelti.
Un altra innovazione è senz'altro il disegno, che rimane poco definito, quasi stilizzato, e però non toglie nulla a questo anime meraviglioso. Invece un qualcosa che rimanda al passato e il ritorno di Agumon, anche se in una nuova veste e con diverse Digievoluzioni. In conclusione Digimon Savers è un anime da non perdere, per amare fino in fondo una serie che purtroppo in Italia non ha ottenuto il successo che si meritava.
Quinta serie animata dedicata ai mitici Digimon. I fasti di Tamers e delle due prime, leggendarie serie tv sono ancora lontani, ma il risultato finale raggiunto da Savers è più che dignitoso. La trama è abbastanza originale, si vede che gli sceneggiatori si sono spremuti a dovere per costruire una trama che non sapesse di già visto. Inoltre hanno fatto di tutto per accattivarsi il pubblico adulto, creando dei protagonisti più grandicelli, e inserendo spesso un po' di crudezza in alcune scene... e seni ballonzolanti in altre. Come di consueto abbiamo un buon numero di digi-evoluzioni che fanno gran sfoggio di computer grafica (bruttini però i nuovi digimon, quest'anno :) e si sono persino inventati un nuovo livello di evoluzione superiore al Mega. La trama parte molto a rilento all'inizio, e il mio consiglio è di resistere almeno per una dozzina di puntate, dopo le quali si dà finalmente una svegliata.
Parlando dei difetti, non si può non parlare del commento musicale veramente brutto (e qui rimpiango i flamenchi di Frontier...) per non dire proprio cacofonico. Bruttine anche le sigle, la seconda un po' meglio della prima a dir la verità. E poi dobbiamo parlare dei personaggi e della loro assoluta insignificanza, per non parlare poi dei Digimon dove manca la classica figura di spicco: manca un Beelzemon o un Lucemon, che nelle serie precedenti erano con il loro carisma il vero e proprio motore della storia. Qui la storia procede benissimo anche per conto suo, ma almeno un personaggio al loro livello avrebbe giovato ancora di più. Una serie comunque imperdibile per tutti i fans dei Digimon che si rispettino!!
Parlando dei difetti, non si può non parlare del commento musicale veramente brutto (e qui rimpiango i flamenchi di Frontier...) per non dire proprio cacofonico. Bruttine anche le sigle, la seconda un po' meglio della prima a dir la verità. E poi dobbiamo parlare dei personaggi e della loro assoluta insignificanza, per non parlare poi dei Digimon dove manca la classica figura di spicco: manca un Beelzemon o un Lucemon, che nelle serie precedenti erano con il loro carisma il vero e proprio motore della storia. Qui la storia procede benissimo anche per conto suo, ma almeno un personaggio al loro livello avrebbe giovato ancora di più. Una serie comunque imperdibile per tutti i fans dei Digimon che si rispettino!!
Mi sono visto tutto l'anime, ovviamente subbato in inglese, e mi è piaciuto molto.
I disegni sono piacevoli, la storia è adatta anche ad un pubblico più maturo (come del resto anche Digimon Tamers) e, per chi reputa maturo="oscenità", ci sono tette che ballonzolano, bei culetti, parolaccie ogni due secondi, e per chi reputa maturo una buona caratterizzazione dei personaggi e bei colpi di scena, i personaggi principali sono ben caratterizzati (Yoshino un po' meno).
Inoltre le digievoluzioni ed i combattimenti sonomigliori in confronto a quelli degli episodi precedenti.
E' già stato fatto un movie che, purtroppo, non è ancora stato sottotitolato e quindi non posso raccontarvelo....
.......................HO CONCLUSO.........................
I disegni sono piacevoli, la storia è adatta anche ad un pubblico più maturo (come del resto anche Digimon Tamers) e, per chi reputa maturo="oscenità", ci sono tette che ballonzolano, bei culetti, parolaccie ogni due secondi, e per chi reputa maturo una buona caratterizzazione dei personaggi e bei colpi di scena, i personaggi principali sono ben caratterizzati (Yoshino un po' meno).
Inoltre le digievoluzioni ed i combattimenti sonomigliori in confronto a quelli degli episodi precedenti.
E' già stato fatto un movie che, purtroppo, non è ancora stato sottotitolato e quindi non posso raccontarvelo....
.......................HO CONCLUSO.........................