Shinmai Maou no Testament: Burst
È la seconda stagione per questo anime, e devo dire che, a mio parere, non ė riuscita a mantenere gli stessi livelli della precedente, scadendo sia nella trama che nei personaggi. Sicuramente la riduzione degli episodi non ha aiutato lo sviluppo della trama, che questa volta pecca, e non poco, nella gestione: di fatto fino agli ultimi due episodi accade poco e nulla, e inevitabilmente si arriva al rush finale proponendo un sacco di cose, tutte messe di fretta e mal spiegate, che alla fine dei conti generano soltanto una grandissima confusione. Un altro grosso "problema" è stato il fanservice, di cui avevo apprezzato la gestione nella serie precedente, ma che stavolta risulta essere troppo ingombrante e ripetitivo, rubando moltissimo spazio allo sviluppo sia della storia che dei personaggi, rivelandosi alla fine la propria rovina.
È una serie che non riesce a trovare la continuità con la stagione precedente, anzi, questa volta si perde del tutto a causa di un uso spropositato dell'ecchi, che ahimè lascia pochissimo spazio alla trama proposta precedentemente.
Voto finale: 5
È una serie che non riesce a trovare la continuità con la stagione precedente, anzi, questa volta si perde del tutto a causa di un uso spropositato dell'ecchi, che ahimè lascia pochissimo spazio alla trama proposta precedentemente.
Voto finale: 5
La prima serie non mi aveva convinto pienamente: tanti piccoli spunti interessanti, ma, in fin dei conti, poca concretezza. L'OAV, uscito poco dopo, aveva invece ravvivato in me l'interesse per questa serie, aspettandomi chissà quali sviluppi futuri.
Ebbene, giunti nel 2015 e, soprattutto, alla conclusione di "Shinmai Maou no Testament: Burst", non posso che affermare come queste mie rinvigorite aspettative siano state inesorabilmente deluse. Non che la serie sia brutta o noiosa, ma, in fin dei conti, manca ancora una volta di qualcosa. Cosa? Direi quella scintilla capace di elevare i protagonisti a personaggi a tutto tondo, e non semplici stereotipi ambulanti, e una trama più articolata.
Nel complesso la serie, composta da sole dieci puntate, ripropone lo stile mostratoci in passato, ovvero quello di una commedia scolastica ricca di ecchi, ovviamente sotto l'egida dell'harem più sfrenato. Tanti demoni e altrettanti combattimenti, che aggiungono carne al fuoco, senza però aumentare lo spessore dell'anime.
Le vicende ci avevano lasciato con un Basara (il protagonista) praticamente sepolto vivo sotto il gran numero di fanciulle che, in un modo o nell'altro, sembrano essere estremamente affezionate al giovane paladino. L'ultima "conquista" (anche se pare più un predatore che una preda) è la professoressa Hasegawa, che, a quanto sembra, ci nasconde un segreto. Quale? A voi il piacere di scoprirlo nel corso della serie. L'unica cosa che vuole Basara è poter vivere in santa pace insieme alla sua nuova famiglia. Peccato che, in una maniera o nell'altra, le tanto agognate giornate di pace verranno messe in discussione dai continui fermenti nel mondo dei demoni. Mio e le altre sono in pericolo. Dunque toccherà ancora una volta a Basara il compito di proteggerle.
Incomincio la mia analisi dalla grande quantità di difetti presenti in quest'opera. Innanzitutto la mancanza di protagonisti degni di nota: Basara, che all'inizio della prima stagione sembrava poter svolgere il suo compito in maniera discreta, ora appare essersi fin troppo abbandonato ai "piaceri della carne". Situazioni paradossali, in cui da un lato si mostra imbarazzato di fronte agli atteggiamenti provocanti delle fanciulle, mentre dall'altro accetta con piacere le avances, soddisfacendole. Di conseguenza anche tutti gli altri personaggi si ritrovano svuotati di significato.
Se prima si poteva almeno dire che seguivano in maniera pedissequa gli stereotipi, ora si distaccano anche da essi, in modo caotico. La tsundere Mio ha perso del tutto il suo lato aggressivo, lo stesso per Kurumi... Le uniche due che mantengono insieme la vicenda sono la piccola e simpatica Maria e, ovviamente, la sensuale professoressa, che aggiunge finalmente un tocco di mistero e fascino a una storia che, a quanto pare, ha perso la strada prefissata.
Le scene ecchi, largamente presenti, vengono censurate in maniera così obbrobriosa da preferire, a questo punto, una bella ombra nera che copra mezzo schermo. Senza contare che, per la maggior parte delle volte, i momenti in cui le ragazze si spogliano risultano del tutto superflui, nonché ripetitivi.
La grafica mi è parsa migliorare leggermente, sebbene non sia esente da alcune piccole imperfezioni. I combattimenti tra i vari personaggi sono stati realizzati in maniera discreta, e li ho apprezzati di più di quelli della prima serie.
Non mi è piaciuta molto la gestione delle musiche, con stacchi fin troppo appariscenti da una scena all'altra, che fanno perdere il ritmo e l'adrenalina di alcuni attimi di maggior pathos. Il doppiaggio è buono e anche le voci sono sicuramente ben scelte.
La regia è mediocre, anche se viene penalizzata senza dubbio dalla brevità della serie. Dieci puntate sono un numero insufficiente per realizzare qualcosa di concreto.
Insomma, ancora una volta ho voluto puntare su "Shinmai Maou no Testament" e sono stato deluso. Volevo di più, oltre che alcune risposte sorte nel corso della passata esperienza. Non le ho ottenute, anzi, ne sono nate di nuove. Ciò non sarebbe male, se, in futuro, venisse realizzata una terza serie, ma, sinceramente, non credo che questo sia possibile.
Il finale è, più che altro, un arrivederci, ma chissà quanto tempo passerà prima di poter rivedere i vari protagonisti. Comunque è stato un saluto poco amaro, che non mi ha fatto sorgere alcun sentimento triste o malinconico. E questo è sicuramente un segno di scarso attaccamento alla serie...
Non voglio comunque demonizzare troppo tale opera che, nel suo piccolo, è stata in grado di rallegrarmi. Forse mi aspettavo un pochino troppo, e forse tutte queste attenzioni l'hanno resa quasi più brutta del previsto.
Voto finale: 6 e mezzo
Ebbene, giunti nel 2015 e, soprattutto, alla conclusione di "Shinmai Maou no Testament: Burst", non posso che affermare come queste mie rinvigorite aspettative siano state inesorabilmente deluse. Non che la serie sia brutta o noiosa, ma, in fin dei conti, manca ancora una volta di qualcosa. Cosa? Direi quella scintilla capace di elevare i protagonisti a personaggi a tutto tondo, e non semplici stereotipi ambulanti, e una trama più articolata.
Nel complesso la serie, composta da sole dieci puntate, ripropone lo stile mostratoci in passato, ovvero quello di una commedia scolastica ricca di ecchi, ovviamente sotto l'egida dell'harem più sfrenato. Tanti demoni e altrettanti combattimenti, che aggiungono carne al fuoco, senza però aumentare lo spessore dell'anime.
Le vicende ci avevano lasciato con un Basara (il protagonista) praticamente sepolto vivo sotto il gran numero di fanciulle che, in un modo o nell'altro, sembrano essere estremamente affezionate al giovane paladino. L'ultima "conquista" (anche se pare più un predatore che una preda) è la professoressa Hasegawa, che, a quanto sembra, ci nasconde un segreto. Quale? A voi il piacere di scoprirlo nel corso della serie. L'unica cosa che vuole Basara è poter vivere in santa pace insieme alla sua nuova famiglia. Peccato che, in una maniera o nell'altra, le tanto agognate giornate di pace verranno messe in discussione dai continui fermenti nel mondo dei demoni. Mio e le altre sono in pericolo. Dunque toccherà ancora una volta a Basara il compito di proteggerle.
Incomincio la mia analisi dalla grande quantità di difetti presenti in quest'opera. Innanzitutto la mancanza di protagonisti degni di nota: Basara, che all'inizio della prima stagione sembrava poter svolgere il suo compito in maniera discreta, ora appare essersi fin troppo abbandonato ai "piaceri della carne". Situazioni paradossali, in cui da un lato si mostra imbarazzato di fronte agli atteggiamenti provocanti delle fanciulle, mentre dall'altro accetta con piacere le avances, soddisfacendole. Di conseguenza anche tutti gli altri personaggi si ritrovano svuotati di significato.
Se prima si poteva almeno dire che seguivano in maniera pedissequa gli stereotipi, ora si distaccano anche da essi, in modo caotico. La tsundere Mio ha perso del tutto il suo lato aggressivo, lo stesso per Kurumi... Le uniche due che mantengono insieme la vicenda sono la piccola e simpatica Maria e, ovviamente, la sensuale professoressa, che aggiunge finalmente un tocco di mistero e fascino a una storia che, a quanto pare, ha perso la strada prefissata.
Le scene ecchi, largamente presenti, vengono censurate in maniera così obbrobriosa da preferire, a questo punto, una bella ombra nera che copra mezzo schermo. Senza contare che, per la maggior parte delle volte, i momenti in cui le ragazze si spogliano risultano del tutto superflui, nonché ripetitivi.
La grafica mi è parsa migliorare leggermente, sebbene non sia esente da alcune piccole imperfezioni. I combattimenti tra i vari personaggi sono stati realizzati in maniera discreta, e li ho apprezzati di più di quelli della prima serie.
Non mi è piaciuta molto la gestione delle musiche, con stacchi fin troppo appariscenti da una scena all'altra, che fanno perdere il ritmo e l'adrenalina di alcuni attimi di maggior pathos. Il doppiaggio è buono e anche le voci sono sicuramente ben scelte.
La regia è mediocre, anche se viene penalizzata senza dubbio dalla brevità della serie. Dieci puntate sono un numero insufficiente per realizzare qualcosa di concreto.
Insomma, ancora una volta ho voluto puntare su "Shinmai Maou no Testament" e sono stato deluso. Volevo di più, oltre che alcune risposte sorte nel corso della passata esperienza. Non le ho ottenute, anzi, ne sono nate di nuove. Ciò non sarebbe male, se, in futuro, venisse realizzata una terza serie, ma, sinceramente, non credo che questo sia possibile.
Il finale è, più che altro, un arrivederci, ma chissà quanto tempo passerà prima di poter rivedere i vari protagonisti. Comunque è stato un saluto poco amaro, che non mi ha fatto sorgere alcun sentimento triste o malinconico. E questo è sicuramente un segno di scarso attaccamento alla serie...
Non voglio comunque demonizzare troppo tale opera che, nel suo piccolo, è stata in grado di rallegrarmi. Forse mi aspettavo un pochino troppo, e forse tutte queste attenzioni l'hanno resa quasi più brutta del previsto.
Voto finale: 6 e mezzo
"Shinmai Maou no Testament: Burst" è una serie della stagione autunnale 2015, composta da dieci episodi di durata canonica, tratta dall'omonima light novel di Tetsuto Uesu e Nekosuke Ookuma.
La storia riparte esattamente dove si era interrotta al termine della prima stagione, ovvero con Jin Toujou che si appresta ad affrontare il nuovo sovrano del regno dei demoni. Nel frattempo Basara e gli altri saranno alle prese con un piccolo problema sorto all'interno della loro scuola, ma presto anche loro saranno costretti a recarsi nel mondo dei demoni per risolvere una questione che deciderà la sorte di molti, e segnerà la storia.
La prima serie dedicata a Basara e alla seducente principessa dei demoni non aveva certamente regalato grandi emozioni, ma, attraverso un finale inaspettato e sorprendente, aveva destato grande curiosità in coloro che erano giunti indenni sino alla scena conclusiva. Purtroppo queste aspettative sono state scarsamente ripagate e, per una serie di motivazioni che mi appresto ad elencare, questa seconda stagione si è rivelata su tutti i fronti inferiore alla prima, meritandosi una sufficienza stiracchiata.
In primo luogo è da segnalare la troppo breve durata dell'opera; dieci episodi si sono rivelati come di consueto insufficienti a donare una degna trasposizione, e il risultato è scontato: enormi buchi narrativi, eccessiva fretta, scarsa caratterizzazione dei personaggi, combattimenti brevi e poco incisivi. Non ci si dimentica invece di lasciare grande spazio al fanservice, che seppur elemento fondante dell'opera, viene proposto in maniera eccessiva e soprattutto inutile ai fini della trama.
A prescindere dalla durata, "Shinmai Maou no Testament: Burst" non avrebbe comunque proposto nulla di originale, le analogie con la ben più nota serie che vede come protagonisti Rias e Issei sono sempre maggiori, e persino gli sviluppi a livello narrativo sembrano volgere nella stessa direzione.
Si salva, anche se non colpisce particolarmente, il comparto tecnico. Graficamente le animazioni son fluide, le ambientazioni curate e i fondali sufficientemente dettagliati. I combattimenti sono piacevoli da seguire, anche se gli effetti speciali non sono certamente di prima categoria. Anche il comparto sonoro si difende bene, proponendo delle ottime musiche e un'opening accattivante. Il finale ovviamente conclude l'arco presentato e niente di più, lasciando sempre viva la possibilità per una terza stagione.
In conclusione, "Shinmai Maou no Testament: Burst" si è rivelata una mezza delusione, viste le aspettative che aveva generato. Un'opera da guardare a tempo perso, solamente se siete alla ricerca di qualcosa di leggero e poco impegnativo.
La storia riparte esattamente dove si era interrotta al termine della prima stagione, ovvero con Jin Toujou che si appresta ad affrontare il nuovo sovrano del regno dei demoni. Nel frattempo Basara e gli altri saranno alle prese con un piccolo problema sorto all'interno della loro scuola, ma presto anche loro saranno costretti a recarsi nel mondo dei demoni per risolvere una questione che deciderà la sorte di molti, e segnerà la storia.
La prima serie dedicata a Basara e alla seducente principessa dei demoni non aveva certamente regalato grandi emozioni, ma, attraverso un finale inaspettato e sorprendente, aveva destato grande curiosità in coloro che erano giunti indenni sino alla scena conclusiva. Purtroppo queste aspettative sono state scarsamente ripagate e, per una serie di motivazioni che mi appresto ad elencare, questa seconda stagione si è rivelata su tutti i fronti inferiore alla prima, meritandosi una sufficienza stiracchiata.
In primo luogo è da segnalare la troppo breve durata dell'opera; dieci episodi si sono rivelati come di consueto insufficienti a donare una degna trasposizione, e il risultato è scontato: enormi buchi narrativi, eccessiva fretta, scarsa caratterizzazione dei personaggi, combattimenti brevi e poco incisivi. Non ci si dimentica invece di lasciare grande spazio al fanservice, che seppur elemento fondante dell'opera, viene proposto in maniera eccessiva e soprattutto inutile ai fini della trama.
A prescindere dalla durata, "Shinmai Maou no Testament: Burst" non avrebbe comunque proposto nulla di originale, le analogie con la ben più nota serie che vede come protagonisti Rias e Issei sono sempre maggiori, e persino gli sviluppi a livello narrativo sembrano volgere nella stessa direzione.
Si salva, anche se non colpisce particolarmente, il comparto tecnico. Graficamente le animazioni son fluide, le ambientazioni curate e i fondali sufficientemente dettagliati. I combattimenti sono piacevoli da seguire, anche se gli effetti speciali non sono certamente di prima categoria. Anche il comparto sonoro si difende bene, proponendo delle ottime musiche e un'opening accattivante. Il finale ovviamente conclude l'arco presentato e niente di più, lasciando sempre viva la possibilità per una terza stagione.
In conclusione, "Shinmai Maou no Testament: Burst" si è rivelata una mezza delusione, viste le aspettative che aveva generato. Un'opera da guardare a tempo perso, solamente se siete alla ricerca di qualcosa di leggero e poco impegnativo.