Mr. Osomatsu
Osomatsu-san è un riadattamento animato di "Osomatsu-kun", una serie trasmessa per la prima volta in Giappone negli anni '60. Diversamente dalla serie originale, però, in questa trasposizione i sei gemelli della famiglia Matsuno sono ormai cresciuti e pronti per entrare nel mondo del lavoro, o almeno così dovrebbe essere, se non fosse che in realtà sono dei veri e propri NEET che trascorrono intere giornate ad oziare. Ciò che probabilmente scoraggia molte persone a iniziare questa serie è il fatto che, anche cercando informazioni, è difficile capire di cosa parli effettivamente, ed è proprio per tale motivo che è necessario fare alcune precisazioni. In questo anime non esiste una vera e propria trama, ma questo probabilmente rappresenta anche il suo punto forte. Nell'arco degli episodi i protagonisti tenteranno invano più volte di trovare un lavoro oppure di conquistare il cuore di Todoko, la loro amica che aspira a diventare una idol, ma tutto ciò avverrà senza seguire una linea logica. Ogni episodio, infatti, si suddivide in tanti piccoli siparietti comici quasi sempre slegati tra loro, e alcuni di questi saranno delle vere e proprie parodie di altre serie famose o della vita reale. Il primo episodio, per esempio, è un insieme di parodie in cui vengono citati molti anime, tra cui "L'attacco dei giganti" e un tipico reverse-harem in cui vengono ridicolizzati tutti i cliché appartenenti a questo genere di opere. Una delle parodie che personalmente mi hanno più divertita, però, è quella del terzo episodio dedicata a "Saw", il personaggio di un famoso film horror.
I personaggi principali sono sei e ognuno di loro ha un carattere differente. Quello più normale probabilmente è Osomatsu, il fratello maggiore, dato che non ha mai mostrato nessuna stranezza particolare. Segue poi Choromatsu, il ragazzo con la felpa verde e attualmente l'unico veramente intenzionato a trovarsi un lavoro e mettere su famiglia. Oltre a loro due c'è anche l'egocentrico Karamatsu e il precisino Todomatsu. La vera anima della famiglia però è Jyushimatsu, il gemello più vivace e divertente. Quest'ultimo è uno dei personaggi più imprevedibili, e ha la cattiva abitudine di scaricare la sua energia sul povero Ichimatsu, un ragazzo molto introverso con la passione per i gatti. Ognuno dei personaggi è molto stereotipato, tuttavia, insieme formano la combinazione perfetta per creare una divertentissima commedia.
Le sigle di apertura e di chiusura, come del resto anche le altre musiche presenti, non sono particolarmente complesse, tuttavia rappresentano perfettamente il messaggio che vuole trasmettere questa serie: il divertimento.
Osomatsu-san non è una serie imperdibile, e proprio per la follia presente al suo interno non va visto seriamente, tuttavia è l'ideale per chi vuole staccare la spina una volta tanto e godersi un po' di sano divertimento.
I personaggi principali sono sei e ognuno di loro ha un carattere differente. Quello più normale probabilmente è Osomatsu, il fratello maggiore, dato che non ha mai mostrato nessuna stranezza particolare. Segue poi Choromatsu, il ragazzo con la felpa verde e attualmente l'unico veramente intenzionato a trovarsi un lavoro e mettere su famiglia. Oltre a loro due c'è anche l'egocentrico Karamatsu e il precisino Todomatsu. La vera anima della famiglia però è Jyushimatsu, il gemello più vivace e divertente. Quest'ultimo è uno dei personaggi più imprevedibili, e ha la cattiva abitudine di scaricare la sua energia sul povero Ichimatsu, un ragazzo molto introverso con la passione per i gatti. Ognuno dei personaggi è molto stereotipato, tuttavia, insieme formano la combinazione perfetta per creare una divertentissima commedia.
Le sigle di apertura e di chiusura, come del resto anche le altre musiche presenti, non sono particolarmente complesse, tuttavia rappresentano perfettamente il messaggio che vuole trasmettere questa serie: il divertimento.
Osomatsu-san non è una serie imperdibile, e proprio per la follia presente al suo interno non va visto seriamente, tuttavia è l'ideale per chi vuole staccare la spina una volta tanto e godersi un po' di sano divertimento.
"Osomatsu-san" è la follia fatta ad anime. Basterebbe questa frase a far capire che non è un anime per tutti, ma è mio dovere spiegare i motivi. Altrimenti, che recensione sarebbe?
"Osomatsu-san" (che tradotto significa "Il Signor Osomatsu") racconta le (dis)avventure dei sei gemelli Matsuno: Osomatsu, Karamatsu, Choromatsu, Ichimatsu, Jyushimatsu e Todomatsu, tutti quanti in sciopero perenne, svogliati e sfaticati. E non importa se qualcuno vuole lavorare, ci penseranno gli altri cinque a riportarlo sulla retta via del non-lavoro. Innamorati tutti della stessa ragazza (che ovviamente non li fila di striscio), i nostri dovranno affrontare prove inimmaginabili come trovare un lavoro, i propri hobby e, non per ultimo, a non soccombere alla voglia di sistemarsi di Choromatsu.
Insomma, una faticaccia, che merita di essere premiata col sakè!
Parlando dell'anime in sé, è difficile parlare di trama: ogni episodio ha una storia a sé stante, e solo negli ultimi si vede una vera e propria trama, che ovviamente finisce nella follia più totale. Perché è questa la forza di questo anime: la follia. Partendo dai personaggi, tutti, e sottolineo tutti, non hanno un briciolo di sanità mentale: basta vedere i sei gemelli per capirlo. Ognuno di loro ha una caratteristica che lo rende unico: c'è l'otaku delle idol, quello tecnologico, l'amante dei gatti, il narcisista, lo sportivo e il pigro. Essenzialmente questo potrebbe essere il riassunto caratteriale dei protagonisti, che viene centuplicato per rendere l'anime comico. Neppure i comprimari si salvano: anche loro sono delle macchiette che agiscono in base a caratteristiche precise. Lo sappiamo però che è questa la forza dell'anime, proprio il loro essere prevedibili e facilmente scontati. Questo non significa che non c'è un minimo d'introspezione psicologica: semplicemente è usata solo in determinati casi, negli episodi più seri (perché la serietà non manca a quest'anime).
Tecnicamente parlando, è coloratissimo, con delle linee semplici ma efficaci, anche se varia molto in base a ciò che gli autori vogliono comunicare. E' una scelta voluta, che rende il prodotto ancora più "macchietta" e divertente da vedere. Una menzione d'onore la meritano i doppiatori, bravissimi nel rendere i caratteri dei personaggi solo con le voci.
Un anime da guardare? A mio parere assolutamente, nonostante negli ultimi episodi si perda un po'. Non è per tutti e non tutti apprezzeranno l'assoluta anarchia che regna in quest'opera, ma almeno una visione dei primi episodi è consigliata.
Sheeeeeee!
"Osomatsu-san" (che tradotto significa "Il Signor Osomatsu") racconta le (dis)avventure dei sei gemelli Matsuno: Osomatsu, Karamatsu, Choromatsu, Ichimatsu, Jyushimatsu e Todomatsu, tutti quanti in sciopero perenne, svogliati e sfaticati. E non importa se qualcuno vuole lavorare, ci penseranno gli altri cinque a riportarlo sulla retta via del non-lavoro. Innamorati tutti della stessa ragazza (che ovviamente non li fila di striscio), i nostri dovranno affrontare prove inimmaginabili come trovare un lavoro, i propri hobby e, non per ultimo, a non soccombere alla voglia di sistemarsi di Choromatsu.
Insomma, una faticaccia, che merita di essere premiata col sakè!
Parlando dell'anime in sé, è difficile parlare di trama: ogni episodio ha una storia a sé stante, e solo negli ultimi si vede una vera e propria trama, che ovviamente finisce nella follia più totale. Perché è questa la forza di questo anime: la follia. Partendo dai personaggi, tutti, e sottolineo tutti, non hanno un briciolo di sanità mentale: basta vedere i sei gemelli per capirlo. Ognuno di loro ha una caratteristica che lo rende unico: c'è l'otaku delle idol, quello tecnologico, l'amante dei gatti, il narcisista, lo sportivo e il pigro. Essenzialmente questo potrebbe essere il riassunto caratteriale dei protagonisti, che viene centuplicato per rendere l'anime comico. Neppure i comprimari si salvano: anche loro sono delle macchiette che agiscono in base a caratteristiche precise. Lo sappiamo però che è questa la forza dell'anime, proprio il loro essere prevedibili e facilmente scontati. Questo non significa che non c'è un minimo d'introspezione psicologica: semplicemente è usata solo in determinati casi, negli episodi più seri (perché la serietà non manca a quest'anime).
Tecnicamente parlando, è coloratissimo, con delle linee semplici ma efficaci, anche se varia molto in base a ciò che gli autori vogliono comunicare. E' una scelta voluta, che rende il prodotto ancora più "macchietta" e divertente da vedere. Una menzione d'onore la meritano i doppiatori, bravissimi nel rendere i caratteri dei personaggi solo con le voci.
Un anime da guardare? A mio parere assolutamente, nonostante negli ultimi episodi si perda un po'. Non è per tutti e non tutti apprezzeranno l'assoluta anarchia che regna in quest'opera, ma almeno una visione dei primi episodi è consigliata.
Sheeeeeee!
Un anime spassosissimo!
Non lo consiglierei a tutti, ma per me è stata una bella scoperta... per una serie di motivi che elencherò qui.
"Osomatsu-san" non ha una vera e propria trama, segue le vicende dei sei fratelli gemelli Matsuno ora catapultati fuori dall'era Showa e diventati adulti. Da sei bulletti tutto sommato furbi ma buoni a sei ventenni scioperati senza nessuna qualità di redenzione. L'anime funziona in vari sketch, anche slegati tra loro - alcuni hanno impatto nelle puntate successive, altri scompaiono senza essere più nominati.
Un po' come alcune serie di tanti anni fa.
Il motivo per cui "Osomatsu-san" mi è piaciuto così tanto è che mi ha fatto riscoprire il gusto di vedermi una serie non perché ha una trama elaborata non banale e ricca di colpi di scena ma proprio per il puro piacere di intrattenermi e passare una mezz'oretta di svago; questo tipo di narrazione adesso è considerato superato o stupido (al massimo piace a un amante del tokusatsu), ma è ancora valido. "Osomatsu-san" intrattiene bene e, da un certo tipo di gag, si vede che è rivolto agli adulti... ma di questo parleremo dopo.
Il tipo di comicità della serie mi ha ricordato un po' "Hetalia" e, come hanno osservato alcuni, anche "Gintama"; oltre agli sketch però ci sono anche le gag (Sheeeeeeeeh!) e varie parodie: ai programmi televisivi giapponesi, al sistema di lavoro, agli anime in voga al momento e anche ad alcuni film famosi - la mia preferita riguardava "Saw". Insomma, ce n'è un po' per tutti i gusti!
L'unica pecca, secondo me, è il fatto che sia spesso autoreferenziale: gli autori ci tengono a farti sapere che i loro sketch in alcuni casi sono calcolati, che sono preoccupati dell'idea di voler far ridere e che dietro alcune gag ci sono meccanismi. Sono molto più belli i momenti di delirio puro, quelli in cui gli autori vi mettono di fronte a un "questo è il nostro anime, facciamo ancora quello che vogliamo noi".
Un'altra cosa che ho trovato molto apprezzabile è la caratterizzazione dei personaggi.
Non aspettatevi niente di profondo, naturalmente, ma vi basta vedere il primo episodio per capire che ce ne vuole davvero per rendere interessanti al giorno d'oggi personaggi creati in quel modo: i gemelli però sono portati avanti in un modo spassoso e a volte realistico - a differenza di tanti anime questi sono dei fratelli realistici e per me non è da poco. Totoko, che prima era praticamente la gemella di "Stilly e lo specchio magico", guadagna tanto per il cinismo; e poi il resto del cast, che forse non è altrettanto brillante, acquista un senso così com'è, persino uno con una bocca deformata grande quanto una casa (Dayoooon!).
Le interazioni tra di loro poi, anche se un po' ripetitive, funzionano... e a me è piaciuto come, a differenza della serie originale, qui non si preoccupassero affatto di dare un messaggio morale positivo: i fratelli si trascinano l'un l'altro in basso in modo che restino tutti e sei uguali e non spicchino. Il cameo dell'autore originale come quadro che si stacca per disperazione dal muro per la loro condotta è la ciliegina sulla torta.
E ora il punto forte: la grafica. Qui probabilmente sarò controcorrente, ma vi basterà guardare il primo episodio per verificare: nonostante il character design datato, è uno degli anime tecnicamente meglio realizzati dell'ultimo anno. Magari altri hanno disegni più gradevoli che mascherano il low-budget, ma con estremo piacere ho notato che qui non c'è la solita tendenza al disegno staccato da uno sfondo renderizzato quasi realistico. Al contrario, l'aver scelto una linea così diversa di disegno rispetto alla media di oggi (e gli autori nel primo episodio ci tengono a farlo notare, evidentemente) ha portato molta creatività: la prima sigla è qualcosa di stupendo in tal senso, ma bene o male l'anime riprende questo genere di visuali. A me poi il tratto piace così com'è (il fatto che sia un po' doppio poi lo rende anche adatto al tipo di trama) e, come era apprezzabile negli anni '60, non vedo perché non dovrebbe esserlo adesso.
"Osomatsu-san" è sicuramente una serie con tanti difetti, è stato criticato per aver dissacrato i personaggi originali, ha avuto due censure pesanti (con decurtazione totale degli episodi) e perde un po' di smalto negli ultimi episodi, ma alla fine ho deciso di assegnare un otto (sarebbe un sette e mezzo, come lo era per "Ranpo Kitan") per il coraggio di proporre una serie così, dell'era Showa, con questo tratto grafico, con questa trama e con venticinque episodi nell'era delle tredici puntate per serie. E perché mi ha fatto fare tante, tante risate. Promosso!
Non lo consiglierei a tutti, ma per me è stata una bella scoperta... per una serie di motivi che elencherò qui.
"Osomatsu-san" non ha una vera e propria trama, segue le vicende dei sei fratelli gemelli Matsuno ora catapultati fuori dall'era Showa e diventati adulti. Da sei bulletti tutto sommato furbi ma buoni a sei ventenni scioperati senza nessuna qualità di redenzione. L'anime funziona in vari sketch, anche slegati tra loro - alcuni hanno impatto nelle puntate successive, altri scompaiono senza essere più nominati.
Un po' come alcune serie di tanti anni fa.
Il motivo per cui "Osomatsu-san" mi è piaciuto così tanto è che mi ha fatto riscoprire il gusto di vedermi una serie non perché ha una trama elaborata non banale e ricca di colpi di scena ma proprio per il puro piacere di intrattenermi e passare una mezz'oretta di svago; questo tipo di narrazione adesso è considerato superato o stupido (al massimo piace a un amante del tokusatsu), ma è ancora valido. "Osomatsu-san" intrattiene bene e, da un certo tipo di gag, si vede che è rivolto agli adulti... ma di questo parleremo dopo.
Il tipo di comicità della serie mi ha ricordato un po' "Hetalia" e, come hanno osservato alcuni, anche "Gintama"; oltre agli sketch però ci sono anche le gag (Sheeeeeeeeh!) e varie parodie: ai programmi televisivi giapponesi, al sistema di lavoro, agli anime in voga al momento e anche ad alcuni film famosi - la mia preferita riguardava "Saw". Insomma, ce n'è un po' per tutti i gusti!
L'unica pecca, secondo me, è il fatto che sia spesso autoreferenziale: gli autori ci tengono a farti sapere che i loro sketch in alcuni casi sono calcolati, che sono preoccupati dell'idea di voler far ridere e che dietro alcune gag ci sono meccanismi. Sono molto più belli i momenti di delirio puro, quelli in cui gli autori vi mettono di fronte a un "questo è il nostro anime, facciamo ancora quello che vogliamo noi".
Un'altra cosa che ho trovato molto apprezzabile è la caratterizzazione dei personaggi.
Non aspettatevi niente di profondo, naturalmente, ma vi basta vedere il primo episodio per capire che ce ne vuole davvero per rendere interessanti al giorno d'oggi personaggi creati in quel modo: i gemelli però sono portati avanti in un modo spassoso e a volte realistico - a differenza di tanti anime questi sono dei fratelli realistici e per me non è da poco. Totoko, che prima era praticamente la gemella di "Stilly e lo specchio magico", guadagna tanto per il cinismo; e poi il resto del cast, che forse non è altrettanto brillante, acquista un senso così com'è, persino uno con una bocca deformata grande quanto una casa (Dayoooon!).
Le interazioni tra di loro poi, anche se un po' ripetitive, funzionano... e a me è piaciuto come, a differenza della serie originale, qui non si preoccupassero affatto di dare un messaggio morale positivo: i fratelli si trascinano l'un l'altro in basso in modo che restino tutti e sei uguali e non spicchino. Il cameo dell'autore originale come quadro che si stacca per disperazione dal muro per la loro condotta è la ciliegina sulla torta.
E ora il punto forte: la grafica. Qui probabilmente sarò controcorrente, ma vi basterà guardare il primo episodio per verificare: nonostante il character design datato, è uno degli anime tecnicamente meglio realizzati dell'ultimo anno. Magari altri hanno disegni più gradevoli che mascherano il low-budget, ma con estremo piacere ho notato che qui non c'è la solita tendenza al disegno staccato da uno sfondo renderizzato quasi realistico. Al contrario, l'aver scelto una linea così diversa di disegno rispetto alla media di oggi (e gli autori nel primo episodio ci tengono a farlo notare, evidentemente) ha portato molta creatività: la prima sigla è qualcosa di stupendo in tal senso, ma bene o male l'anime riprende questo genere di visuali. A me poi il tratto piace così com'è (il fatto che sia un po' doppio poi lo rende anche adatto al tipo di trama) e, come era apprezzabile negli anni '60, non vedo perché non dovrebbe esserlo adesso.
"Osomatsu-san" è sicuramente una serie con tanti difetti, è stato criticato per aver dissacrato i personaggi originali, ha avuto due censure pesanti (con decurtazione totale degli episodi) e perde un po' di smalto negli ultimi episodi, ma alla fine ho deciso di assegnare un otto (sarebbe un sette e mezzo, come lo era per "Ranpo Kitan") per il coraggio di proporre una serie così, dell'era Showa, con questo tratto grafico, con questa trama e con venticinque episodi nell'era delle tredici puntate per serie. E perché mi ha fatto fare tante, tante risate. Promosso!