Yu-Gi-Oh! GX
"Yu-Gi-Oh! GX": un'accademia di duelli con troppi episodi dispersivi e noiosi, ecco cos'è quest'anime in breve. "Yu-Gi-Oh! GX", seguito del famoso anime "Yu-Gi-Oh!", si presenta come un anime dove viene mostrata un'accademia dove si studia per diventare un professionista nei duelli di duel monster, o meglio, alcune accademie.
Purtroppo, i problemi che affliggono la serie sono molti, troppi, rendendola un'esperienza frustrante e noiosa: aver allungato la serie sino a 180 episodi è stato un errore fatale per la serie stessa.
Il primo difetto è la quantità eccessiva di episodi che potremmo definire filler (oppure episodi non interessanti). Un bel po' di episodi della serie sono dedicati a storie che non aggiungono nulla alla trama principale e che sono addirittura noiosi, oltre che privi di un qualsivoglia interesse. Questi episodi si concentrano sui duelli banali di Jaden (dall'esito prevedibilissimo) e su personaggi secondari poco sviluppati, allungando in modo artificiale la narrazione e creando un senso di tedio e ripetitività.
La noia è amplificata dalla scarsa qualità tecnica di molti di questi episodi. La regia è spesso pigra, con animazioni poco curate e scene statiche. La scrittura non è da meno, con dialoghi banali e storie prive di mordente. Neanche la grafica si salva, risultando in alcuni episodi addirittura brutta. Io ho fatto molta fatica ha superare i primi cento episodi, più di una volta mi è venuto il desiderio di mollare quest'anime.
Però ci sono alcuni sprazzi di luce, come i duelli contro gli avversari principali e alcuni episodi che esplorano il passato di Jaden e degli altri personaggi. Anche alcuni episodi nella parte finale non sono affatto male. Tuttavia, questi momenti sono troppo pochi per risollevare le sorti di una serie che si perde in un mare di filler e mediocrità.
La serie aveva il potenziale per essere un'avventura divertente e ricca di azione, ma viene schiacciata dal suo stesso peso. Troppi episodi non interessanti e noiosi, in cui una regia spesso mediocre e una scrittura scadente rendono questa serie un'esperienza tediosa e troppo lunga. Secondo me, se questo anime, invece di 180 episodi, fosse stato lungo in totale cento episodi, non di più, condensando tutta la trama in cento episodi, sarebbe stato molto meglio.
Voto 4.
Purtroppo, i problemi che affliggono la serie sono molti, troppi, rendendola un'esperienza frustrante e noiosa: aver allungato la serie sino a 180 episodi è stato un errore fatale per la serie stessa.
Il primo difetto è la quantità eccessiva di episodi che potremmo definire filler (oppure episodi non interessanti). Un bel po' di episodi della serie sono dedicati a storie che non aggiungono nulla alla trama principale e che sono addirittura noiosi, oltre che privi di un qualsivoglia interesse. Questi episodi si concentrano sui duelli banali di Jaden (dall'esito prevedibilissimo) e su personaggi secondari poco sviluppati, allungando in modo artificiale la narrazione e creando un senso di tedio e ripetitività.
La noia è amplificata dalla scarsa qualità tecnica di molti di questi episodi. La regia è spesso pigra, con animazioni poco curate e scene statiche. La scrittura non è da meno, con dialoghi banali e storie prive di mordente. Neanche la grafica si salva, risultando in alcuni episodi addirittura brutta. Io ho fatto molta fatica ha superare i primi cento episodi, più di una volta mi è venuto il desiderio di mollare quest'anime.
Però ci sono alcuni sprazzi di luce, come i duelli contro gli avversari principali e alcuni episodi che esplorano il passato di Jaden e degli altri personaggi. Anche alcuni episodi nella parte finale non sono affatto male. Tuttavia, questi momenti sono troppo pochi per risollevare le sorti di una serie che si perde in un mare di filler e mediocrità.
La serie aveva il potenziale per essere un'avventura divertente e ricca di azione, ma viene schiacciata dal suo stesso peso. Troppi episodi non interessanti e noiosi, in cui una regia spesso mediocre e una scrittura scadente rendono questa serie un'esperienza tediosa e troppo lunga. Secondo me, se questo anime, invece di 180 episodi, fosse stato lungo in totale cento episodi, non di più, condensando tutta la trama in cento episodi, sarebbe stato molto meglio.
Voto 4.
A dispetto di quello che si potrebbe pensare, “Yu-Gi-Oh! GX” è una serie molto difficile da inquadrare e da recensire. È il primo seguito/spin-off della serie “Yu-Gi-Oh! Duel Monsters”, ma, a differenza di quest’ultima, non si tratta di una trasposizione, ma di un’opera originale da cui solo successivamente è nato l’omonimo manga.
È senza ombra di dubbio la serie che ricordavo con più affetto per quanto riguarda questo enorme franchise, un po’ perché mi avvicinai al gioco ufficiale proprio durante la relativa trasmissione italiana, un po’ perché la ritenevo effettivamente valida.
Eppure, questo mio ricordo positivo non è mai andato d’accordo con l’opinione popolare che ha sempre ritenuto “Yu-Gi-Oh! GX” un prodotto mediocre. Era quindi giunto il tempo di capire se questo mio ricordo era viziato dalla nostalgia o se effettivamente la serie era apprezzabile al di là dell’opinione comune.
Dopo aver rivisto tutta la serie, devo dire che non esiste una risposta esatta a questo quesito, perché, fondamentalmente, giudicare “Yu-Gi-Oh! GX” nella sua interezza è quasi impossibile. Come hanno sottolineato altri utenti prima di me, la qualità espressa dalle varie stagioni è talmente trasversale che, se si vuole costruire un discorso serio, si finisce inevitabilmente per parlare delle stagioni singolarmente, perché in alternativa, buttando tutto nello stesso calderone, non si riesce a trasmettere quell’enorme differenza che vi è, ad esempio, tra la prima e la terza stagione. Naturalmente, come è già intuibile dal voto che ho assegnato alla serie, alla fine l’ho giudicata in modo positivo. Ciò non toglie che vi siano comunque grossi problemi all’interno di questa serie, e mi rendo perfettamente conto che per qualcuno alla fine si siano rivelati troppo compromettenti.
La prima stagione si è rivelata brutta e futile, almeno per la maggior parte del tempo. I primissimi episodi si possono anche salvare, ma non ci vogliono molte puntate per comprendere come alla serie manchi in questa fase una vera linea narrativa. Le vicende si susseguono senza una vera continuità degli eventi e la trama dei singoli episodi è spesso stupida e infantile. L’assurdità di alcune puntate rende questa parte della serie la più inutile e ridicola. A metà di questa prima stagione, sembra esserci una svolta, con la comparsa di una traccia narrativa destinata a svilupparsi su più episodi. Ma le cose non vanno per il verso giusto, le vicende rimangono ben poco interessanti e la trama viene comunque interrotta ripetutamente da episodi riempitivi a dir poco scandalosi. Si può dire perlomeno che questa disastrosa stagione abbia il pregio di chiudersi meglio di come era iniziata, con qualche duello finale piuttosto buono. Ma non è abbastanza per compensare l’infinita dose di banalità e nonsense a cui lo spettatore deve sottoporsi. Se non fossi stato spinto dalla nostalgia e dalla volontà di dare un giudizio critico verso questa serie, non credo sarei andato oltre la prima ventina di episodi, i quali rappresentano una barriera di ingresso gigantesca per tutti coloro che volessero recuperarla.
La seconda stagione, nonostante qualche timidissimo passo in avanti, si è rivelata comunque deludente e priva di spessore. Fanno il loro ingresso alcuni personaggi degni di nota e la trama inizia a svilupparsi fin dall’inizio. Viene invece ereditato dalla prima stagione il brutto vizio di alternare gli episodi che sviluppano la storia con dei filler inguardabili ed eccessivamente frequenti. Purtroppo, questa volta il peggio si vede alla fine, con un numero eccessivo di trame e sotto-trame che, dopo essere state ignorate per molto tempo, trovano una conclusione insoddisfacente e accompagnata da duelli davvero brutti. Sotto questo profilo, credo sia la stagione che ha meno da offrire a tutti coloro che amano il gioco vero e proprio. Insomma, se la serie fosse finita qua, credo che ci sarebbe ben poco da dire, le qualità espresse sono davvero modeste a fronte di tanti difetti che sembravano ormai strutturali. Ma le cose sono andate diversamente.
La terza stagione è quella che ha fatto fare alla serie il salto di qualità e che, a mio avviso, ha letteralmente salvato questo prodotto dalla mediocrità eterna alla quale sembrava destinato. In realtà però, anche l’inizio di questa stagione non sembrava troppo promettente. Anche questa volta compaiono dei nuovi personaggi, tutti abbastanza ispirati, e finalmente vengono eliminati i filler che troppo avevano penalizzato la serie fino a quel momento. Sicuramente un progresso, ma, anche nella prima metà di questa stagione, si evidenziano alcuni difetti. La trama ha qualche guizzo buono, ma non coinvolge mai in modo esagerato e il ritmo risulta abbastanza fiacco. Le cose cambiano drasticamente a metà di questa stagione. Tutte le certezze che si erano accumulate fin qui nei confronti di questa serie crollano una dietro l’altra. Le atmosfere diventano molto più cupe e si assiste a un’evoluzione caratteriale dei personaggi totalmente inaspettata. Tutta la seconda metà della terza stagione è un susseguirsi di tormenti, dolori e duelli spettacolari. Ma a tenere banco è soprattutto l’evoluzione psicologica del protagonista, che compie un percorso di regressione, riflessione e maturazione che da solo ripaga la visione di 130 episodi quantomeno modesti. Qui si raggiunge l’apice della serie, tanto inaspettato quanto soddisfacente.
La quarta stagione ha saputo dare una conclusione più che discreta a questa serie, ma questa volta le premesse erano più interessanti degli sviluppi che la trama avrebbe presentato. Questi episodi finali riescono a dare una caratterizzazione definitiva ai personaggi in modo maturo e realistico. D’altro canto, sono le minacce di questa ultima parte di storia che non convincono. Le vicende sono troppo fumose e alla fine si scade in una retorica poco in linea con il contesto che si era venuto a creare. Malgrado ciò, è stata comunque una stagione interessante, impreziosita nella nostra versione italiana per il fatto di essere stata l’unica ad arrivare direttamente dal Giappone e quindi senza censure.
A tal proposito, credo sia scontato consigliare la visione della versione originale, viste le vergognose modifiche della versione americana che ahimè è quella che ci è giunta per i primi 155 episodi. Il che mi dispiace molto, perché il doppiaggio italiano qui è veramente fuori categoria, con voci azzeccatissime per ogni personaggio.
Nel complesso, quindi, credo sia evidente come dare un giudizio generale a “Yu-Gi-Oh! GX” sia molto difficile. Nello sforzo di evidenziare comunque qualche caratteristica generale, credo che tra i punti forti della serie vi siano i personaggi, riuscitissimi anche solo per l’ottimo character design, e l’ambientazione - l’accademia del duellante è letteralmente il sogno di ogni appassionato del gioco. Purtroppo, non si può fare a meno di ammettere che, per arrivare alla parte più brillante della serie, sia necessario guardarsi un numero molto elevato di episodi molto discutibili, che non offrono quasi mai una prospettiva interessante.
Ma la forza di “Yu-Gi-Oh! GX” è stata quella di riscattarsi nel lungo termine, proponendo un cambiamento radicale nei toni, nei contenuti e nella caratterizzazione del protagonista, il quale finisce per compiere uno dei percorsi di maturazione più belli e consistenti che io abbia mai visto in uno shonen. Il che era francamente qualcosa di impensabile e inconcepibile nelle prime due stagioni.
Di conseguenza, credo che la serie sia effettivamente in grado di lasciare un bel ricordo, ma, malgrado tutti i miglioramenti, non si può non tenere conto di tutta la fatica necessaria per superare le prime due stagioni circa. Mi rendo perfettamente conto che non tutti sono disposti a correre il rischio di vedersi una serie così lunga che per così tanto tempo non è riuscita a sbocciare, ma, per quanto mi riguarda, ne è valsa la pena.
È senza ombra di dubbio la serie che ricordavo con più affetto per quanto riguarda questo enorme franchise, un po’ perché mi avvicinai al gioco ufficiale proprio durante la relativa trasmissione italiana, un po’ perché la ritenevo effettivamente valida.
Eppure, questo mio ricordo positivo non è mai andato d’accordo con l’opinione popolare che ha sempre ritenuto “Yu-Gi-Oh! GX” un prodotto mediocre. Era quindi giunto il tempo di capire se questo mio ricordo era viziato dalla nostalgia o se effettivamente la serie era apprezzabile al di là dell’opinione comune.
Dopo aver rivisto tutta la serie, devo dire che non esiste una risposta esatta a questo quesito, perché, fondamentalmente, giudicare “Yu-Gi-Oh! GX” nella sua interezza è quasi impossibile. Come hanno sottolineato altri utenti prima di me, la qualità espressa dalle varie stagioni è talmente trasversale che, se si vuole costruire un discorso serio, si finisce inevitabilmente per parlare delle stagioni singolarmente, perché in alternativa, buttando tutto nello stesso calderone, non si riesce a trasmettere quell’enorme differenza che vi è, ad esempio, tra la prima e la terza stagione. Naturalmente, come è già intuibile dal voto che ho assegnato alla serie, alla fine l’ho giudicata in modo positivo. Ciò non toglie che vi siano comunque grossi problemi all’interno di questa serie, e mi rendo perfettamente conto che per qualcuno alla fine si siano rivelati troppo compromettenti.
La prima stagione si è rivelata brutta e futile, almeno per la maggior parte del tempo. I primissimi episodi si possono anche salvare, ma non ci vogliono molte puntate per comprendere come alla serie manchi in questa fase una vera linea narrativa. Le vicende si susseguono senza una vera continuità degli eventi e la trama dei singoli episodi è spesso stupida e infantile. L’assurdità di alcune puntate rende questa parte della serie la più inutile e ridicola. A metà di questa prima stagione, sembra esserci una svolta, con la comparsa di una traccia narrativa destinata a svilupparsi su più episodi. Ma le cose non vanno per il verso giusto, le vicende rimangono ben poco interessanti e la trama viene comunque interrotta ripetutamente da episodi riempitivi a dir poco scandalosi. Si può dire perlomeno che questa disastrosa stagione abbia il pregio di chiudersi meglio di come era iniziata, con qualche duello finale piuttosto buono. Ma non è abbastanza per compensare l’infinita dose di banalità e nonsense a cui lo spettatore deve sottoporsi. Se non fossi stato spinto dalla nostalgia e dalla volontà di dare un giudizio critico verso questa serie, non credo sarei andato oltre la prima ventina di episodi, i quali rappresentano una barriera di ingresso gigantesca per tutti coloro che volessero recuperarla.
La seconda stagione, nonostante qualche timidissimo passo in avanti, si è rivelata comunque deludente e priva di spessore. Fanno il loro ingresso alcuni personaggi degni di nota e la trama inizia a svilupparsi fin dall’inizio. Viene invece ereditato dalla prima stagione il brutto vizio di alternare gli episodi che sviluppano la storia con dei filler inguardabili ed eccessivamente frequenti. Purtroppo, questa volta il peggio si vede alla fine, con un numero eccessivo di trame e sotto-trame che, dopo essere state ignorate per molto tempo, trovano una conclusione insoddisfacente e accompagnata da duelli davvero brutti. Sotto questo profilo, credo sia la stagione che ha meno da offrire a tutti coloro che amano il gioco vero e proprio. Insomma, se la serie fosse finita qua, credo che ci sarebbe ben poco da dire, le qualità espresse sono davvero modeste a fronte di tanti difetti che sembravano ormai strutturali. Ma le cose sono andate diversamente.
La terza stagione è quella che ha fatto fare alla serie il salto di qualità e che, a mio avviso, ha letteralmente salvato questo prodotto dalla mediocrità eterna alla quale sembrava destinato. In realtà però, anche l’inizio di questa stagione non sembrava troppo promettente. Anche questa volta compaiono dei nuovi personaggi, tutti abbastanza ispirati, e finalmente vengono eliminati i filler che troppo avevano penalizzato la serie fino a quel momento. Sicuramente un progresso, ma, anche nella prima metà di questa stagione, si evidenziano alcuni difetti. La trama ha qualche guizzo buono, ma non coinvolge mai in modo esagerato e il ritmo risulta abbastanza fiacco. Le cose cambiano drasticamente a metà di questa stagione. Tutte le certezze che si erano accumulate fin qui nei confronti di questa serie crollano una dietro l’altra. Le atmosfere diventano molto più cupe e si assiste a un’evoluzione caratteriale dei personaggi totalmente inaspettata. Tutta la seconda metà della terza stagione è un susseguirsi di tormenti, dolori e duelli spettacolari. Ma a tenere banco è soprattutto l’evoluzione psicologica del protagonista, che compie un percorso di regressione, riflessione e maturazione che da solo ripaga la visione di 130 episodi quantomeno modesti. Qui si raggiunge l’apice della serie, tanto inaspettato quanto soddisfacente.
La quarta stagione ha saputo dare una conclusione più che discreta a questa serie, ma questa volta le premesse erano più interessanti degli sviluppi che la trama avrebbe presentato. Questi episodi finali riescono a dare una caratterizzazione definitiva ai personaggi in modo maturo e realistico. D’altro canto, sono le minacce di questa ultima parte di storia che non convincono. Le vicende sono troppo fumose e alla fine si scade in una retorica poco in linea con il contesto che si era venuto a creare. Malgrado ciò, è stata comunque una stagione interessante, impreziosita nella nostra versione italiana per il fatto di essere stata l’unica ad arrivare direttamente dal Giappone e quindi senza censure.
A tal proposito, credo sia scontato consigliare la visione della versione originale, viste le vergognose modifiche della versione americana che ahimè è quella che ci è giunta per i primi 155 episodi. Il che mi dispiace molto, perché il doppiaggio italiano qui è veramente fuori categoria, con voci azzeccatissime per ogni personaggio.
Nel complesso, quindi, credo sia evidente come dare un giudizio generale a “Yu-Gi-Oh! GX” sia molto difficile. Nello sforzo di evidenziare comunque qualche caratteristica generale, credo che tra i punti forti della serie vi siano i personaggi, riuscitissimi anche solo per l’ottimo character design, e l’ambientazione - l’accademia del duellante è letteralmente il sogno di ogni appassionato del gioco. Purtroppo, non si può fare a meno di ammettere che, per arrivare alla parte più brillante della serie, sia necessario guardarsi un numero molto elevato di episodi molto discutibili, che non offrono quasi mai una prospettiva interessante.
Ma la forza di “Yu-Gi-Oh! GX” è stata quella di riscattarsi nel lungo termine, proponendo un cambiamento radicale nei toni, nei contenuti e nella caratterizzazione del protagonista, il quale finisce per compiere uno dei percorsi di maturazione più belli e consistenti che io abbia mai visto in uno shonen. Il che era francamente qualcosa di impensabile e inconcepibile nelle prime due stagioni.
Di conseguenza, credo che la serie sia effettivamente in grado di lasciare un bel ricordo, ma, malgrado tutti i miglioramenti, non si può non tenere conto di tutta la fatica necessaria per superare le prime due stagioni circa. Mi rendo perfettamente conto che non tutti sono disposti a correre il rischio di vedersi una serie così lunga che per così tanto tempo non è riuscita a sbocciare, ma, per quanto mi riguarda, ne è valsa la pena.
"Yu-Gi-Oh! GX" è un anime molto complicato da recensire. La versione che è arrivata in Italia, quella revisionata e censurata dalla 4Kids, non è assolutamente all'altezza della versione originale. Ho visto tutte le puntate in versione originale giapponese, sottotitoli in inglese. Penso di dover recensire a parte ognuna della quattro stagioni, in quanto molto diverse una dall'altra.
Prima stagione, "Seven Stars": 7/10
La prima metà di questa stagione è molto simile alla versione che ci è arrivata in Italia. I personaggi non sono particolarmente amabili e la trama sembra piuttosto frivola. Comunque, rispetto alla versione della 4Kids i dialoghi hanno molto più senso e sono più coerenti. La situazione si evolve nella seconda metà, dove si passa davvero all'azione e la trama diventa più interessante.
Seconda stagione, "Society of Light": 8/10
La seconda stagione si sviluppa subito in maniera più diretta, presentando nuovi personaggi e mettendone da parte altri. Le partite di Duel Monsters si fanno più interessanti e la trama inizia a essere leggermente più impegnata a livello morale.
Terza stagione, "Dimension World": 9.5/10
Questa stagione si presenta subito in maniera fantastica: nuovi personaggi, nuovi misteri e un'evoluzione sempre più presente (in pratica, i personaggi iniziano a crescere). La trama diventa davvero più complessa ed emozionante, ricca di avventura, tensione e spettacolo. Qua l'intera serie arriva al suo culmine.
Quarta stagione, "Darkness": 9.5/10
Vede la crescita di tutti i personaggi, e anche quelli che prima erano insopportabili per la loro ingenuità e "stupidità" finalmente riescono a esprimere qualcosa di più profondo. Inoltre affronta il tema della fine della scuola e la preparazione per un futuro lavorativo che ognuno affronta in maniera diversa ed emozionante.
I disegni non sono il massimo, ma le musiche sono molto belle, sia le sigle che la colonna sonora. Le partite di carte iniziano a essere davvero avvincenti a metà serie e alcuni personaggi sono davvero ben caratterizzati.
Ho guardato questa serie perché da piccola mi ero molto affezionata a Manjoume Jun (Chazz Princeton) e, quando ho scoperto che in Italia era stata modificata e censurata, ho deciso di "guardarla davvero" nella versione originale. Per quanto all'inizio mi pentissi di averla iniziata, adesso penso che sia stato un percorso fantastico, ho amato questo anime!
Consiglio questa serie agli appassionati di “Yu-Gi-Oh!” e, per quanto sia lunga, consiglio di guardarla in versione originale.
Voto: 9/10
Prima stagione, "Seven Stars": 7/10
La prima metà di questa stagione è molto simile alla versione che ci è arrivata in Italia. I personaggi non sono particolarmente amabili e la trama sembra piuttosto frivola. Comunque, rispetto alla versione della 4Kids i dialoghi hanno molto più senso e sono più coerenti. La situazione si evolve nella seconda metà, dove si passa davvero all'azione e la trama diventa più interessante.
Seconda stagione, "Society of Light": 8/10
La seconda stagione si sviluppa subito in maniera più diretta, presentando nuovi personaggi e mettendone da parte altri. Le partite di Duel Monsters si fanno più interessanti e la trama inizia a essere leggermente più impegnata a livello morale.
Terza stagione, "Dimension World": 9.5/10
Questa stagione si presenta subito in maniera fantastica: nuovi personaggi, nuovi misteri e un'evoluzione sempre più presente (in pratica, i personaggi iniziano a crescere). La trama diventa davvero più complessa ed emozionante, ricca di avventura, tensione e spettacolo. Qua l'intera serie arriva al suo culmine.
Quarta stagione, "Darkness": 9.5/10
Vede la crescita di tutti i personaggi, e anche quelli che prima erano insopportabili per la loro ingenuità e "stupidità" finalmente riescono a esprimere qualcosa di più profondo. Inoltre affronta il tema della fine della scuola e la preparazione per un futuro lavorativo che ognuno affronta in maniera diversa ed emozionante.
I disegni non sono il massimo, ma le musiche sono molto belle, sia le sigle che la colonna sonora. Le partite di carte iniziano a essere davvero avvincenti a metà serie e alcuni personaggi sono davvero ben caratterizzati.
Ho guardato questa serie perché da piccola mi ero molto affezionata a Manjoume Jun (Chazz Princeton) e, quando ho scoperto che in Italia era stata modificata e censurata, ho deciso di "guardarla davvero" nella versione originale. Per quanto all'inizio mi pentissi di averla iniziata, adesso penso che sia stato un percorso fantastico, ho amato questo anime!
Consiglio questa serie agli appassionati di “Yu-Gi-Oh!” e, per quanto sia lunga, consiglio di guardarla in versione originale.
Voto: 9/10
Mi sono soffermato a leggere le numerose recensioni di questo anime, e ho notato che sono quasi tutte negative. Ma stiamo scherzando? "Yu-Gi-Oh! GX" resterà per me la serie meglio riuscita di questo universo card-battle, e cercherò di convincervi con poche parole.
Presenta un'ambientazione familiare un po' a tutti gli adolescenti, l'accademia, dove i nostri protagonisti vivono la loro vita "scolastica" continuamente condita da duelli, amicizie, cotte, risate e avventure decisamente pericolose.
Il protagonista è Jaden, il classico ragazzo che non conosce la resa. Questo super-fortunato scalerà le vette dell'accademia, supererà pericoli di ogni tipo e salverà numerose volte i suoi amici. Assisteremo inoltre a una vera e propria crescita psicologica di Jaden, che lo renderà adulto e coscienzioso di sé, cosa che adoro particolarmente e raramente trovo negli anime di questo tipo.
Nel corso delle avventure conosceremo nuovi carismatici personaggi che aggiungeranno qualcosa alla storia: tra i miei preferiti ci sono il "principe dei sayan" Chazz Princeton e la bellissima/intelligentissima Alexis Rhodes.
Per quanto riguarda le musiche, basta sapere che tutti gli episodi sono accompagnati da assoli di chitarra elettrica, pezzi fantastici che danno energia ed emozioni a palate.
Alla fine della storia, ogni personaggio percorrerà la sua strada, mostrando come tutti sono incerti sul proprio futuro, ma comunque costretti a prendere scelte difficili.
E' quindi un opera per ragazzi, ma capace di tirare fuori una componente molto matura, che lascia riflettere sul futuro. Che dire, cercate di rivalutarlo!
Presenta un'ambientazione familiare un po' a tutti gli adolescenti, l'accademia, dove i nostri protagonisti vivono la loro vita "scolastica" continuamente condita da duelli, amicizie, cotte, risate e avventure decisamente pericolose.
Il protagonista è Jaden, il classico ragazzo che non conosce la resa. Questo super-fortunato scalerà le vette dell'accademia, supererà pericoli di ogni tipo e salverà numerose volte i suoi amici. Assisteremo inoltre a una vera e propria crescita psicologica di Jaden, che lo renderà adulto e coscienzioso di sé, cosa che adoro particolarmente e raramente trovo negli anime di questo tipo.
Nel corso delle avventure conosceremo nuovi carismatici personaggi che aggiungeranno qualcosa alla storia: tra i miei preferiti ci sono il "principe dei sayan" Chazz Princeton e la bellissima/intelligentissima Alexis Rhodes.
Per quanto riguarda le musiche, basta sapere che tutti gli episodi sono accompagnati da assoli di chitarra elettrica, pezzi fantastici che danno energia ed emozioni a palate.
Alla fine della storia, ogni personaggio percorrerà la sua strada, mostrando come tutti sono incerti sul proprio futuro, ma comunque costretti a prendere scelte difficili.
E' quindi un opera per ragazzi, ma capace di tirare fuori una componente molto matura, che lascia riflettere sul futuro. Che dire, cercate di rivalutarlo!
Dopo una serie eccellente come la prima, ecco un altro anime che si rovina con i sequel (che poi tanto sequel non è, visto che cambia sia il protagonista, sia le ambientazioni, sia tutti i personaggi, ecc.): ovviamente sto parlando di "Yu-Gi-Oh! GX". La seconda serie sotto questo titolo, appunto "GX", è un anime che ha raggiunto due obbiettivi: distruggere tutto ciò che di buono si era visto nella prima e far schizzare alle stelle la vendita delle carte, attirando l'interesse dei ragazzini con una nuova serie di mostri orribili, gli "eroi demenziali" - oh, scusate, volevo dire "eroi elementali"! La storia è ambientata in un'accademia di Duel Monsters in cui gli studenti, in base all'abilità, vengono divisi in tre dormitori: quelli infimi allo Slifer rosso, quelli medi al Ra giallo e i migliori all'Obelisk blue. Bene, indovinate un po' a quale dormitorio appartiene il protagonista? Obelisk? Macchè! E' proprio un'infimo Slifer! Ma, nonostante tutto, l'adorabile (come un pugno negli zebedei) Jaiden Juki riuscirà sempre e comunque a vincere ogni duello con improbabili fusioni e mostri tanto brutti quanto scarsi (Avion e Burstinatrix su tutti, ma come dimenticare i vari Bubbleman, Sparkman, Clayman, ecc.). Viste la totale banalità e piattezza del protagonista, suppongo che il ruolo gli sia stato assegnato in quanto il resto dei personaggi sono peggio di lui, antagonisti compresi (come Chazz Princeton, che da super cattivo con il mazzo super potente si riduce a diventare un super rammolito, con un mazzo ridicolo in cui ci sono gli Ojama, però non con il mazzo Ojama! Oppure Zane, uno dei pochi personaggi apprezzabili, che risulta però il massimo dello stereotipo, ovvero tipo figo, freddo, distaccato e incredibilmente potente. Per non parlare poi dell'antagonista finale, il più assurdo e improbabile che io abbia mai visto... stendiamo un velo pietoso che è meglio).
Ripeto, se lo scopo era pubblicizzare ulteriormente il gioco di carte, allora chapeau a "Yu-Gi-Oh! GX" (poi perché chiamarlo "Yu-Gi-Oh" se Yugi non c'è? Ah già! Quel gioco che nel cartone si chiama "Duel Monsters" nella realtà si chiama "Yu-Gi-Oh"! Ora sì che i conti tornano!). Tuttavia, come anime a parer mio è improponibile, il peggiore che io abbia mai visto. Difatti l'ho finito solo perché amo portare a termine tutto ciò che inizio, ma ho fatto una fatica immane. Lo sconsiglio a chiunque abbia un minimo di buon gusto.
Ripeto, se lo scopo era pubblicizzare ulteriormente il gioco di carte, allora chapeau a "Yu-Gi-Oh! GX" (poi perché chiamarlo "Yu-Gi-Oh" se Yugi non c'è? Ah già! Quel gioco che nel cartone si chiama "Duel Monsters" nella realtà si chiama "Yu-Gi-Oh"! Ora sì che i conti tornano!). Tuttavia, come anime a parer mio è improponibile, il peggiore che io abbia mai visto. Difatti l'ho finito solo perché amo portare a termine tutto ciò che inizio, ma ho fatto una fatica immane. Lo sconsiglio a chiunque abbia un minimo di buon gusto.
Questa serie è stata l'inizio del declino di "Yu-Gi-Oh!". E' qui dove l'anime destinato a questo merchandising di gioco di carte ha toccato il fondo. Sulla storia non c'è molto da dire: il protagonista, Jaden, fa parte dell'accademia dei duellanti e insieme ai suoi amici vivrà sempre nuove sfide e avventure. Il tutto però è ridotto al limite, tutto è piatto, il protagonista stesso è senza personalità, così come i suoi amici. La grafica sembra incredibile, ma di solito col tempo migliora; qui invece troviamo una regressione rispetto alla prima serie di "Yu-Gi-Oh!". Un altro grave problema sono gli episodi, troppi: ci può stare fare una serie lunga, ma se poi non si è in grado di gestire tutto questo numero di episodi, riempendo la serie con puntate filler e inutili, allora diventa esasperante. Mi duole davvero, ma sono costretto a recensire così negativamente questa serie, perchè è decisamente ciò che ha rovinato definitivamente l'anime di "Yu-Gi-Oh!".
Attenzione: la recensione contiene spoiler
In primis vorrei dire di non avere seguito con il pieno ordine 100 episodi. Quando riuscivo e non avevo da fare, me li trovavo in TV e li guardavo, tanto che pur avendone visti solo 100 (o 120, è una misura sommaria) ho visionato il primo e l'ultimo; veniamo alla descrizione.
Grafica: la grafica, per me, è decisamente brutta. Come dico sempre non sono un esperto, ma non penso ci sia bisogno di essere un mangaka per capire come sia basso il livello di quest'opera! I tratti, dalla serie "base" di "Yu-Gi-Oh", mi sono sembrati ancora più infantili, grezzi se vogliamo, spesso e volentieri demenziali: il personaggio che somiglia a un grasso koala, il nanerottolo codardo, il professore travestito, ecc.
Storia: ammetto di non sapere molto della storia, e sinceramente non me ne dispiaccio, quindi non spoilero nemmeno più di tanto. Quello che bisogna sapere è che: c'è un protagonista imbattibile e poco credibile, molto più che nella prima serie, il quale, con una masnada di amici di contorno in un'accademia di gioco (almeno ci fossero scuole così), deve battere dei "nemici" di una setta malvagia tramite duelli con le classiche carte da gioco, sia vecchie sia nuove. Che dire. Poco interessante come storia, banale, ripetitiva, scontata, buonista. Unica cosa buona almeno secondo me, che mi sono affezionato a queste carte con la prima serie (specie per i loro disegni), è la presenza di numerose e varie "fusioni" che danno vita a molte nuove carte, la presenza delle vecchie carte più famose (i vari draghi, Drago Alato di Rah, Mago Oscuro, ecc.) e l'uso innovativo di queste ultime nelle, appunto, fusioni.
Personaggi: quanto di peggio si possa trovare nelle prime serie, permettetemi di smontare le cose una alla volta.
Abbiamo un protagonista poco credibile, ben più imbattibile del protagonista della prima serie, che usa spesso e volentieri fusioni durante gli incontri che, puntualmente, vince. Nel vortice di esagerazione si fa capire come possa vincere i suoi insegnanti, i suoi amici, i suoi nemici e lo stesso Yugi della prima serie, senza un minimo di logica. Si comporta come un ragazzino iperattivo e leggermente ottuso, stranamente però questo lo si nota solo al di fuori dei combattimenti. Alexis Rhodes, Chumley Huffington, Bastion Misawa e Syrus Truesdale sono il gruppetto classico, infatti abbiamo, in ordine, la pettoruta ragazza del gruppo, il grassone (non me ne abbiano le persone sovrappeso) con fantasie di grandezza, il belloccio amico che fa da "scienziato" sbruffone, e infine il classico "sfigatello", piccolo, studioso e tecno-dipendente con complessi d'inferiorità, specie con il fratello, Zane Truesdale (ma che novità) che fa anche da nemico sociale, il pilastro da scardinare per arrivare alla fama assoluta, essendo una specie di celebrità oscura. Chazz Princeton è il classico amico/nemico del protagonista, e puntualmente si sente in dovere di sfidarlo e puntualmente le busca. Lymar Banner, infine, è il classico cattivo nascosto da buon professore, che, indovinate?, perde anche lui.
Bene, dopo tutti questi cliché ci si può trovare al cospetto di diversi nemici, parenti vari e mostriciattoli. Unici personaggi piacevoli, e mi duole dirlo, sono i mostri delle carte.
Considerazioni finali: trovo quest'anime insulso e anche noioso, non fosse per gli scontri. Ha affossato quella che era la prima serie, molto più piacevole e adulta (seppur troppo modificata in Italia); sconsiglio caldamente la visione a tutti, esclusi forse bambini che vogliono vedere lotte colorate e buonismo.
In primis vorrei dire di non avere seguito con il pieno ordine 100 episodi. Quando riuscivo e non avevo da fare, me li trovavo in TV e li guardavo, tanto che pur avendone visti solo 100 (o 120, è una misura sommaria) ho visionato il primo e l'ultimo; veniamo alla descrizione.
Grafica: la grafica, per me, è decisamente brutta. Come dico sempre non sono un esperto, ma non penso ci sia bisogno di essere un mangaka per capire come sia basso il livello di quest'opera! I tratti, dalla serie "base" di "Yu-Gi-Oh", mi sono sembrati ancora più infantili, grezzi se vogliamo, spesso e volentieri demenziali: il personaggio che somiglia a un grasso koala, il nanerottolo codardo, il professore travestito, ecc.
Storia: ammetto di non sapere molto della storia, e sinceramente non me ne dispiaccio, quindi non spoilero nemmeno più di tanto. Quello che bisogna sapere è che: c'è un protagonista imbattibile e poco credibile, molto più che nella prima serie, il quale, con una masnada di amici di contorno in un'accademia di gioco (almeno ci fossero scuole così), deve battere dei "nemici" di una setta malvagia tramite duelli con le classiche carte da gioco, sia vecchie sia nuove. Che dire. Poco interessante come storia, banale, ripetitiva, scontata, buonista. Unica cosa buona almeno secondo me, che mi sono affezionato a queste carte con la prima serie (specie per i loro disegni), è la presenza di numerose e varie "fusioni" che danno vita a molte nuove carte, la presenza delle vecchie carte più famose (i vari draghi, Drago Alato di Rah, Mago Oscuro, ecc.) e l'uso innovativo di queste ultime nelle, appunto, fusioni.
Personaggi: quanto di peggio si possa trovare nelle prime serie, permettetemi di smontare le cose una alla volta.
Abbiamo un protagonista poco credibile, ben più imbattibile del protagonista della prima serie, che usa spesso e volentieri fusioni durante gli incontri che, puntualmente, vince. Nel vortice di esagerazione si fa capire come possa vincere i suoi insegnanti, i suoi amici, i suoi nemici e lo stesso Yugi della prima serie, senza un minimo di logica. Si comporta come un ragazzino iperattivo e leggermente ottuso, stranamente però questo lo si nota solo al di fuori dei combattimenti. Alexis Rhodes, Chumley Huffington, Bastion Misawa e Syrus Truesdale sono il gruppetto classico, infatti abbiamo, in ordine, la pettoruta ragazza del gruppo, il grassone (non me ne abbiano le persone sovrappeso) con fantasie di grandezza, il belloccio amico che fa da "scienziato" sbruffone, e infine il classico "sfigatello", piccolo, studioso e tecno-dipendente con complessi d'inferiorità, specie con il fratello, Zane Truesdale (ma che novità) che fa anche da nemico sociale, il pilastro da scardinare per arrivare alla fama assoluta, essendo una specie di celebrità oscura. Chazz Princeton è il classico amico/nemico del protagonista, e puntualmente si sente in dovere di sfidarlo e puntualmente le busca. Lymar Banner, infine, è il classico cattivo nascosto da buon professore, che, indovinate?, perde anche lui.
Bene, dopo tutti questi cliché ci si può trovare al cospetto di diversi nemici, parenti vari e mostriciattoli. Unici personaggi piacevoli, e mi duole dirlo, sono i mostri delle carte.
Considerazioni finali: trovo quest'anime insulso e anche noioso, non fosse per gli scontri. Ha affossato quella che era la prima serie, molto più piacevole e adulta (seppur troppo modificata in Italia); sconsiglio caldamente la visione a tutti, esclusi forse bambini che vogliono vedere lotte colorate e buonismo.
Seconda serie ispirata al celebre brand di carte Yu Gi Oh.
Rispetto alla serie precedente mantiene la stessa impostazione e gli stessi elementi fondamentali.
Ciò che cambia, forse per diversificarla dalla precedente, sono i personaggi, tutti nuovi, e l'ambientazione che questa volta sarà un'accademia per duellanti... esatto una scuola dove si insegna a giocare a duel moster; se pensate che sia un'idea idiota, non avete ancora guardato 5ds, la serie successiva.
Dire semplicemente Yu Gi Oh faceva venire in mente i duelli emozionanti tra Yugi e Seto Kaiba, personaggi che in questa serie non compariranno.
O per meglio dire, compariranno ma con un aspetto diverso. La fantasia dei creatori della serie è così insulsa che i nuovi personaggi sono uguali ai precedenti, cambiano solo l'aspetto e i nomi ma in sostanza sono sempre loro.
L'eroe buono che deve salvare il mondo e la sua nemesi, che però è anch'egli buono, ma animato dalla volontà di prevalere sul suo rivale, risultando spesso il cattivo della situazione.
Ciò che non cambia mai sono i disegni, i soliti personaggi squadrati, con pettinature improbabili e coloratissime; considerato che questa è una serie senza troppe pretese si può anche sorvolare su ciò, nonostante una migliore cura dei dettagli avrebbe potuto solo giovare ai fini della decisione del voto.
La parte migliore della serie sono sicuramente i duelli che, grazie alla notevole varietà di carte, risulteranno sempre piacevoli e mai monotoni e ripetitivi.
Ovviamente ciò non è stato fatto per far felice lo spettatore ma, più che altro, per poter mostrare più "merce" possibile durante questa pubblicità di quasi 200 episodi.
Perché è di marketing che si tratta, in sostanza tutti queste serie come anche Bakugan, Beyblade e Duel Master nascono solamente per creare un brand che permetta di vendere enormi quantità di gadget.
Yu Gi Oh probabilmente si distingue da loro solo per l'enorme successo avuto, difficilmente replicabile.
In conclusione questo GX è una serie piuttosto mediocre, appena sufficiente, una visione piuttosto piacevole, senza pretese, un bel passatempo in sostanza.
Rispetto alla serie precedente mantiene la stessa impostazione e gli stessi elementi fondamentali.
Ciò che cambia, forse per diversificarla dalla precedente, sono i personaggi, tutti nuovi, e l'ambientazione che questa volta sarà un'accademia per duellanti... esatto una scuola dove si insegna a giocare a duel moster; se pensate che sia un'idea idiota, non avete ancora guardato 5ds, la serie successiva.
Dire semplicemente Yu Gi Oh faceva venire in mente i duelli emozionanti tra Yugi e Seto Kaiba, personaggi che in questa serie non compariranno.
O per meglio dire, compariranno ma con un aspetto diverso. La fantasia dei creatori della serie è così insulsa che i nuovi personaggi sono uguali ai precedenti, cambiano solo l'aspetto e i nomi ma in sostanza sono sempre loro.
L'eroe buono che deve salvare il mondo e la sua nemesi, che però è anch'egli buono, ma animato dalla volontà di prevalere sul suo rivale, risultando spesso il cattivo della situazione.
Ciò che non cambia mai sono i disegni, i soliti personaggi squadrati, con pettinature improbabili e coloratissime; considerato che questa è una serie senza troppe pretese si può anche sorvolare su ciò, nonostante una migliore cura dei dettagli avrebbe potuto solo giovare ai fini della decisione del voto.
La parte migliore della serie sono sicuramente i duelli che, grazie alla notevole varietà di carte, risulteranno sempre piacevoli e mai monotoni e ripetitivi.
Ovviamente ciò non è stato fatto per far felice lo spettatore ma, più che altro, per poter mostrare più "merce" possibile durante questa pubblicità di quasi 200 episodi.
Perché è di marketing che si tratta, in sostanza tutti queste serie come anche Bakugan, Beyblade e Duel Master nascono solamente per creare un brand che permetta di vendere enormi quantità di gadget.
Yu Gi Oh probabilmente si distingue da loro solo per l'enorme successo avuto, difficilmente replicabile.
In conclusione questo GX è una serie piuttosto mediocre, appena sufficiente, una visione piuttosto piacevole, senza pretese, un bel passatempo in sostanza.
Yu-Gi-Oh! GX è un anime, creato dall'omonimo manga, prodotto dallo Studio Gallop, che ha riscosso un grandissimo successo, sia in patria che all'estero. Ha avuto così tanto successo da diventare uno dei cardgames più popolari del mondo, però la maggior parte del successo e l'avvento del cardgames è avvenuto con la prima serie, ovvero Yu-Gi-Oh! Duel Monsters.
Questa corrisponde alla seconda serie, ovvero quella che precede Yu-Gi-Oh! 5D's.
La trama, anche se credo sia conosciuta da tutti, narra delle vicende di Jaden Yuki, uno studente dell'Accademia del Duellante, ovvero una scuola per giovani "Duel Monsters", creata da Seto Kaiba, personaggio importante della prima serie. Nella nuova scuola conoscerà altri studenti come lui, che vivranno in compagnia del protagonista le più svariate avventure, ovviamente tutte riguardanti sfide di Duel Monsters.
Riguardo alla trama e al suo svolgimento c'è ben poco da dire.
Io credo che questa seconda serie sia di un livello completamente inferiore alla precedente, che, a modo suo, riusciva più o meno ad attirare la mia attenzione. Si poteva fare un lavoro decisamente migliore visto il successo della precedente serie. Diciamo che i momenti salienti scarseggiano e non sono presenti colpi di scena, ma durante tutto lo svolgimento la storia rimane "piatta".
Pochi sono stati i momenti in grado di suscitare in me qualche emozione, e sono rimasto davvero deluso. Per quanto riguarda il lato tecnico posso dire che la regia era nella norma, compreso il doppiaggio in lingua originale, mentre quello Italiano era particolarmente buono.
Concludendo posso dire che è un anime che secondo me non merita tutto il successo ottenuto, almeno per quanto riguarda questa serie.
Questa corrisponde alla seconda serie, ovvero quella che precede Yu-Gi-Oh! 5D's.
La trama, anche se credo sia conosciuta da tutti, narra delle vicende di Jaden Yuki, uno studente dell'Accademia del Duellante, ovvero una scuola per giovani "Duel Monsters", creata da Seto Kaiba, personaggio importante della prima serie. Nella nuova scuola conoscerà altri studenti come lui, che vivranno in compagnia del protagonista le più svariate avventure, ovviamente tutte riguardanti sfide di Duel Monsters.
Riguardo alla trama e al suo svolgimento c'è ben poco da dire.
Io credo che questa seconda serie sia di un livello completamente inferiore alla precedente, che, a modo suo, riusciva più o meno ad attirare la mia attenzione. Si poteva fare un lavoro decisamente migliore visto il successo della precedente serie. Diciamo che i momenti salienti scarseggiano e non sono presenti colpi di scena, ma durante tutto lo svolgimento la storia rimane "piatta".
Pochi sono stati i momenti in grado di suscitare in me qualche emozione, e sono rimasto davvero deluso. Per quanto riguarda il lato tecnico posso dire che la regia era nella norma, compreso il doppiaggio in lingua originale, mentre quello Italiano era particolarmente buono.
Concludendo posso dire che è un anime che secondo me non merita tutto il successo ottenuto, almeno per quanto riguarda questa serie.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Parlare dell'anime di Yu Gi Oh! GX non è facile come potrebbe sembrare, quindi, per semplificare di molto la cosa, scriverò un pezzo su ogni serie. Naturalmente mi riferirò alla versione non censurata, perché se dovessi dire tutto quello che hanno combinato la 4kids e Mediaset non finirei più.
Prima serie: la prima metà della prima serie è spazzatura. Non c'è altro modo per definirla. Pura e semplice spazzatura. Abituati al Faraone, a Kaiba, Mokuba, Anzu, persino a Jono-uchi, trovarsi di fronte un gruppo di stupidelli che duellano per qualche voto o per passare il tempo, invischiati in assurde sfide, è stato uno shock. Deludente come pochi altri inizi. La puntata sul panino con l'uovo fritto non gliela perdonerò mai. Voto: 0.
La seconda metà della prima serie migliora leggermente, finita l'introduzione dei personaggi si passa ad affrontare il cattivo di turno e i suoi duellanti. Le sfide si susseguono più o meno emozionanti, ma non ci sono grandi colpi di scena. Kaiser Ryo/Zane, nonostante la sua bravura, è sconfitto in funzione dell'eroe Judai/Jaden. Lo stesso vale per gli altri, l'eroe e protagonista non può essere che Judai, il prescelto che il boss finale designa come suo avversario. Peccato che il percorso sia stato così prevedibile. Voto: 5.
Seconda serie: questa serie parte già meglio. Lascia l'isola uno dei personaggi più odiosi della prima, quell'Hayato/Chumley che non aveva fatto altro che piagnucolare per tutti i 52 episodi precedenti. Anche solo per questo la serie merita la sufficienza. Fra le new entry spiccano Edo Phoenix, belloccio già professionista con un amico in grado di prevedere il futuro (che naturalmente porterà guai), e Tyranno Kenzan, il classico tipo un po' sempliciotto ma simpatico che serve da spalla all'eroe. Che, naturalmente, è ancora Judai. Non è brutta come serie, intendiamoci, però ha lo stesso difetto della prima (ma anche di molte altre fuori dall'universo YGO): è troppo incentrata sull'imbattibilità e sulla bravura del protagonista. Judai è troppo eroe. Mentre Kaiser Ryo cade in disgrazia, lui continua a sfavillare assieme al suo gruppetto di amici, diventando sempre più il loro faro. Un po' troppo lecchina, come cosa. Voto: 6.
Terza serie: dopo due così così, i creatori di GX sfornano una serie assolutamente meravigliosa, divina, grandiosa, una delle più belle mai viste prima. Nuovi personaggi arrivano all'Accademia, su cui spicca Johan/Jesse Anderson. Il loro pregio più grande è quello di eclissare il gruppetto di amici di Judai, dando una ventata d'aria fresca al tutto. La prima metà degli episodi è tranquilla, segue il solco di una normale serie sui duelli. La rivoluzione arriva durante la seconda parte, quando Yubel scatena il caos. E qui si assiste alla caduta del dio/eroe imbattibile Judai. Perché Judai perde colui che era diventato il suo migliore amico. E, consapevole di essere responsabile dell'ira di Yubel, nel tentativo di ritrovarlo fallisce nel salvare anche gli altri suoi amici. Manjoume, Tyranno, Asuka e Fubuki svaniscono di fronte ai suoi occhi, e tutta la colpa cade su Judai. L'eroe invincibile non c'è più, e Judai sprofonda nelle tenebre, causando volontariamente molto altro dolore. Solo i sacrifici di Jim e Austin lo risveglieranno, ma la consapevolezza di essere responsabile anche della loro perdita lo lascerà totalmente senza fiducia in se stesso. Alla fine riuscirà a risollevarsi, ma il prezzo da pagare, fra vite umane, dolore e amicizia persa sarà stato molto alto. Voto: 110 e lode a una serie bellissima.
Quarta serie: ambientata subito dopo la fine della precedente, è quella che segna il definitivo cambiamento del protagonista. Lo si nota già dal suo aspetto, decisamente più maturo (migliora molto fisicamente, e finalmente sparisce quel taglio di capelli a funghetto!), ma soprattutto dal carattere. Incredibile a dirsi, Judai diventa persino musone, in certi momenti. È consapevole di essere in larga parte responsabile del dolore patito dai suoi amici, e questo lo ha fatto crescere. Porta sulle sue spalle sia il suo destino e quello di Yubel, sia le sofferenze provate e causate. Arriva anche ad allontanarsi dagli altri, quasi a non fidarsi più di loro. Ma non è l'unico a essere cambiato. Anche i suoi amici hanno sviluppato carattere e personalità. È l'ultimo anno di scuola, e il loro futuro appare incerto. Durante lo svolgimento della serie, tutti affronteranno dubbi e paure, per riuscire a decidere quale strada percorrere. Ma non è un percorso facile, gli incubi li tormentano (soprattutto i sogni, i desideri nascosti di Sho/Syrus mi hanno fatto venire i brividi), e la possibilità di cadere nella polvere è alta. Solo a fatica riusciranno ad aprirsi una strada verso il futuro.
Purtroppo la serie scade col penultimo duello. Si ritorna alla prima parte della prima stagione, con un avversario che tira fuori un discorso ridicolo e con Judai di nuovo eroe in dovere di salvare il mondo. Lo batterà, ma il duello non sarà bello quanto l'ultimo, forse il più atteso. Voto: 7.
Tirando le somme, il voto finale è 8. Si può considerare un po' alto, ma dato che i momenti belli cancellano quelli brutti, la terza serie (e parte della quarta) surclassando le altre due, lasciano un bel ricordo di GX. È anche un voto dato alla straordinaria rappresentazione fatta della maturazione psicologica di Judai, che parte bimbominkia (scusate il termine, ma quando ci vuole ci vuole!) e termina come giovane adulto. In più le sigle sono eccellenti. Non si può dare di più perché si deve riconoscere come questa sia una serie troppo altalenante, senza una continuità definita, in cui punte di eccellenza si alternano ad abissi di bruttezza (le prime puntate probabilmente hanno allontanato molto pubblico). Si può definire Yu-Gi-Oh GX! come un'occasione sprecata, e viste le potenzialità è un vero peccato.
Parlare dell'anime di Yu Gi Oh! GX non è facile come potrebbe sembrare, quindi, per semplificare di molto la cosa, scriverò un pezzo su ogni serie. Naturalmente mi riferirò alla versione non censurata, perché se dovessi dire tutto quello che hanno combinato la 4kids e Mediaset non finirei più.
Prima serie: la prima metà della prima serie è spazzatura. Non c'è altro modo per definirla. Pura e semplice spazzatura. Abituati al Faraone, a Kaiba, Mokuba, Anzu, persino a Jono-uchi, trovarsi di fronte un gruppo di stupidelli che duellano per qualche voto o per passare il tempo, invischiati in assurde sfide, è stato uno shock. Deludente come pochi altri inizi. La puntata sul panino con l'uovo fritto non gliela perdonerò mai. Voto: 0.
La seconda metà della prima serie migliora leggermente, finita l'introduzione dei personaggi si passa ad affrontare il cattivo di turno e i suoi duellanti. Le sfide si susseguono più o meno emozionanti, ma non ci sono grandi colpi di scena. Kaiser Ryo/Zane, nonostante la sua bravura, è sconfitto in funzione dell'eroe Judai/Jaden. Lo stesso vale per gli altri, l'eroe e protagonista non può essere che Judai, il prescelto che il boss finale designa come suo avversario. Peccato che il percorso sia stato così prevedibile. Voto: 5.
Seconda serie: questa serie parte già meglio. Lascia l'isola uno dei personaggi più odiosi della prima, quell'Hayato/Chumley che non aveva fatto altro che piagnucolare per tutti i 52 episodi precedenti. Anche solo per questo la serie merita la sufficienza. Fra le new entry spiccano Edo Phoenix, belloccio già professionista con un amico in grado di prevedere il futuro (che naturalmente porterà guai), e Tyranno Kenzan, il classico tipo un po' sempliciotto ma simpatico che serve da spalla all'eroe. Che, naturalmente, è ancora Judai. Non è brutta come serie, intendiamoci, però ha lo stesso difetto della prima (ma anche di molte altre fuori dall'universo YGO): è troppo incentrata sull'imbattibilità e sulla bravura del protagonista. Judai è troppo eroe. Mentre Kaiser Ryo cade in disgrazia, lui continua a sfavillare assieme al suo gruppetto di amici, diventando sempre più il loro faro. Un po' troppo lecchina, come cosa. Voto: 6.
Terza serie: dopo due così così, i creatori di GX sfornano una serie assolutamente meravigliosa, divina, grandiosa, una delle più belle mai viste prima. Nuovi personaggi arrivano all'Accademia, su cui spicca Johan/Jesse Anderson. Il loro pregio più grande è quello di eclissare il gruppetto di amici di Judai, dando una ventata d'aria fresca al tutto. La prima metà degli episodi è tranquilla, segue il solco di una normale serie sui duelli. La rivoluzione arriva durante la seconda parte, quando Yubel scatena il caos. E qui si assiste alla caduta del dio/eroe imbattibile Judai. Perché Judai perde colui che era diventato il suo migliore amico. E, consapevole di essere responsabile dell'ira di Yubel, nel tentativo di ritrovarlo fallisce nel salvare anche gli altri suoi amici. Manjoume, Tyranno, Asuka e Fubuki svaniscono di fronte ai suoi occhi, e tutta la colpa cade su Judai. L'eroe invincibile non c'è più, e Judai sprofonda nelle tenebre, causando volontariamente molto altro dolore. Solo i sacrifici di Jim e Austin lo risveglieranno, ma la consapevolezza di essere responsabile anche della loro perdita lo lascerà totalmente senza fiducia in se stesso. Alla fine riuscirà a risollevarsi, ma il prezzo da pagare, fra vite umane, dolore e amicizia persa sarà stato molto alto. Voto: 110 e lode a una serie bellissima.
Quarta serie: ambientata subito dopo la fine della precedente, è quella che segna il definitivo cambiamento del protagonista. Lo si nota già dal suo aspetto, decisamente più maturo (migliora molto fisicamente, e finalmente sparisce quel taglio di capelli a funghetto!), ma soprattutto dal carattere. Incredibile a dirsi, Judai diventa persino musone, in certi momenti. È consapevole di essere in larga parte responsabile del dolore patito dai suoi amici, e questo lo ha fatto crescere. Porta sulle sue spalle sia il suo destino e quello di Yubel, sia le sofferenze provate e causate. Arriva anche ad allontanarsi dagli altri, quasi a non fidarsi più di loro. Ma non è l'unico a essere cambiato. Anche i suoi amici hanno sviluppato carattere e personalità. È l'ultimo anno di scuola, e il loro futuro appare incerto. Durante lo svolgimento della serie, tutti affronteranno dubbi e paure, per riuscire a decidere quale strada percorrere. Ma non è un percorso facile, gli incubi li tormentano (soprattutto i sogni, i desideri nascosti di Sho/Syrus mi hanno fatto venire i brividi), e la possibilità di cadere nella polvere è alta. Solo a fatica riusciranno ad aprirsi una strada verso il futuro.
Purtroppo la serie scade col penultimo duello. Si ritorna alla prima parte della prima stagione, con un avversario che tira fuori un discorso ridicolo e con Judai di nuovo eroe in dovere di salvare il mondo. Lo batterà, ma il duello non sarà bello quanto l'ultimo, forse il più atteso. Voto: 7.
Tirando le somme, il voto finale è 8. Si può considerare un po' alto, ma dato che i momenti belli cancellano quelli brutti, la terza serie (e parte della quarta) surclassando le altre due, lasciano un bel ricordo di GX. È anche un voto dato alla straordinaria rappresentazione fatta della maturazione psicologica di Judai, che parte bimbominkia (scusate il termine, ma quando ci vuole ci vuole!) e termina come giovane adulto. In più le sigle sono eccellenti. Non si può dare di più perché si deve riconoscere come questa sia una serie troppo altalenante, senza una continuità definita, in cui punte di eccellenza si alternano ad abissi di bruttezza (le prime puntate probabilmente hanno allontanato molto pubblico). Si può definire Yu-Gi-Oh GX! come un'occasione sprecata, e viste le potenzialità è un vero peccato.
Il problema di questa serie nasce dal fatto di aver cercato per forza di distaccarsi completamente dalla prima nella narrazione, nei personaggi ed anche nelle carte. Forse non si è tenuto conto dell'effettivo potenziale della prima serie, in cui andavano aggiunti altri episodi lì dentro e non certamente in questa, che a mio avviso poteva benissimo essere rappresentata da una settantina di episodi.
180 episodi sono tanti, sono troppi per spiegare una storia che in fondo ha poco da dire, premia sicuramente il discorso di aver approfondito per diverse puntate i chara dei protagonisti, ma se pensiamo che uno dei punti forti della prima serie era proprio nella velocità e nel dinamismo col quale si svolgevano e si narravano gli scontri all'interno della storia, qui sembra girare tutto in un arco narrativo stile papiro, troppo lungo e troppo prolisso nella narrazione. Da qui cominciamo a vedere il delinearsi di una situazione artistica che sarà molto frequente negli anni a venire, le serie-fiume fatti di troppi episodi filler per approfondire i personaggi, azione quasi vicina allo zero e troppi episodi che disperdono in una maniera raccapricciante la trama.
Questo è un tema che accomuna altre serie importanti come One Piece, Detective Conan e Naruto, ancor oggi schiavi di questa enorme ed infinita narrazione che poteva trovare spazio anche in meno argomenti da inserire beneficiandone nella qualità. Degli anime citati sicuramente questo è un titolo che ne risente di questa situazione forse più degli altri, proprio per il fatto che cambia completamente registro rispetto alla serie precedente, forse dettato dal fatto di non dover proporre una minestra riscaldata con poche idee senza costrutto. Qui il protagonista non si serve di nessun alter ego proveniente da chissà quale altra era, sui di lui si concentra quasi tutta l'azione della narrazione assieme ai comprimari, ma torno a ripetere che tutto si poteva fare con minor sforzo realizzativo e narrativo.
Non mi sento di consigliare più di tanto questa serie se non per alcuni episodi ben realizzati verso il finale della storia e nella parte centrale, in cui il ruolo di alcune carte comincia a diventare molto importante, a voi quindi la scelta di vederlo o no, ma torno a ripetere, ce ne vuole per pareggiare col primo della saga, come direbbe Caparezza in una sua canzone "il secondo album è sempre più difficile nella carriera di un artista" e questo è proprio il caso di dirlo!
Nel cast dei doppiatori figurano Lorenzo Scattorin, Gabriele Calindri, Giorgio Bonino e Claudio Moneta, per citarne alcuni, che salvano la baracca di questa opera prolissa migliorando di molto parecchi episodi di questa serie che sarebbero di un piattume unico, difatti ho messo la sufficienza proprio per lavoro svolto dai nostri artisti.
Torno a ripetere, si poteva fare di meglio per questa serie, che ha tradito di molto le attese.
180 episodi sono tanti, sono troppi per spiegare una storia che in fondo ha poco da dire, premia sicuramente il discorso di aver approfondito per diverse puntate i chara dei protagonisti, ma se pensiamo che uno dei punti forti della prima serie era proprio nella velocità e nel dinamismo col quale si svolgevano e si narravano gli scontri all'interno della storia, qui sembra girare tutto in un arco narrativo stile papiro, troppo lungo e troppo prolisso nella narrazione. Da qui cominciamo a vedere il delinearsi di una situazione artistica che sarà molto frequente negli anni a venire, le serie-fiume fatti di troppi episodi filler per approfondire i personaggi, azione quasi vicina allo zero e troppi episodi che disperdono in una maniera raccapricciante la trama.
Questo è un tema che accomuna altre serie importanti come One Piece, Detective Conan e Naruto, ancor oggi schiavi di questa enorme ed infinita narrazione che poteva trovare spazio anche in meno argomenti da inserire beneficiandone nella qualità. Degli anime citati sicuramente questo è un titolo che ne risente di questa situazione forse più degli altri, proprio per il fatto che cambia completamente registro rispetto alla serie precedente, forse dettato dal fatto di non dover proporre una minestra riscaldata con poche idee senza costrutto. Qui il protagonista non si serve di nessun alter ego proveniente da chissà quale altra era, sui di lui si concentra quasi tutta l'azione della narrazione assieme ai comprimari, ma torno a ripetere che tutto si poteva fare con minor sforzo realizzativo e narrativo.
Non mi sento di consigliare più di tanto questa serie se non per alcuni episodi ben realizzati verso il finale della storia e nella parte centrale, in cui il ruolo di alcune carte comincia a diventare molto importante, a voi quindi la scelta di vederlo o no, ma torno a ripetere, ce ne vuole per pareggiare col primo della saga, come direbbe Caparezza in una sua canzone "il secondo album è sempre più difficile nella carriera di un artista" e questo è proprio il caso di dirlo!
Nel cast dei doppiatori figurano Lorenzo Scattorin, Gabriele Calindri, Giorgio Bonino e Claudio Moneta, per citarne alcuni, che salvano la baracca di questa opera prolissa migliorando di molto parecchi episodi di questa serie che sarebbero di un piattume unico, difatti ho messo la sufficienza proprio per lavoro svolto dai nostri artisti.
Torno a ripetere, si poteva fare di meglio per questa serie, che ha tradito di molto le attese.
La prima serie l’avevo giudicata originale vista l' ottima idea dell’ambientazione in stile egizio ela buona idea di far duellare i personaggi con un sistema di gioco a carte che, per certi versi, mi ricorda i Pokemon.
Questa seconda serie, invece, è solo un prodotto commerciale creato con l’aiuto di qualche sponsor giusto per fare soldi infatti, ciò che aveva suscitato il mio interesse, ovvero richiami alla storia e alle ambientazioni egiziane, scompare a favore di una mezza specie di collegio.
Per quanto graficamente sia sempre un prodotto validissimo ci troviamo di fronte ad una trama troppo fragile, che vede la presenza di un protagonista talmente perfetto da essere irritante oltre che avversari talmente scadenti da non destare meraviglia per le loro sconfitte (insomma, per la serie "sono gli avversari a perdere e non il protagonista a vincere".
Altre note negative sono gli episodi auto-conclusivi, tutti simili tra loro e con il classico stereotipo dei cattivi che vogliono conquistare il mondo.
In conclusione, questa serie a mio parere non è un anime, bensì una lunghissima pubblicità con lo scopo di far vendere le "nuove" carte da gioco.
Questa seconda serie, invece, è solo un prodotto commerciale creato con l’aiuto di qualche sponsor giusto per fare soldi infatti, ciò che aveva suscitato il mio interesse, ovvero richiami alla storia e alle ambientazioni egiziane, scompare a favore di una mezza specie di collegio.
Per quanto graficamente sia sempre un prodotto validissimo ci troviamo di fronte ad una trama troppo fragile, che vede la presenza di un protagonista talmente perfetto da essere irritante oltre che avversari talmente scadenti da non destare meraviglia per le loro sconfitte (insomma, per la serie "sono gli avversari a perdere e non il protagonista a vincere".
Altre note negative sono gli episodi auto-conclusivi, tutti simili tra loro e con il classico stereotipo dei cattivi che vogliono conquistare il mondo.
In conclusione, questa serie a mio parere non è un anime, bensì una lunghissima pubblicità con lo scopo di far vendere le "nuove" carte da gioco.
Devo ammettere di aver visto tutta la prima, tutta la seconda e addirittura tutta la terza stagione. Ovviamente non posso paragonarlo con Yu-Gi-Oh! originale, ma sicuramente non lo annovero tra i peggiori. A mio avviso è abbastanza divertente,piacevole e la storia sta in piedi anche se ovviamente non è un cult... :)
In poche parole poteva essere molto peggio, quindi dategli un'occhiata. :)
In poche parole poteva essere molto peggio, quindi dategli un'occhiata. :)
AHHH!
LA MALEDIZIONE DI GT HA COLPITO ANCORA!
Mi riprendo un attimo e apro le danze alla recensione di questo ''capolavoro''.
Il primo Yu-Gi-Oh rappresento' una novità, vuoi per l'ambientazione egizia, vuoi perchè i protagonisti combattono a suon di carte...
Ma in mezzo arrivo' la famigerata 4Kids, che stupro' quest'Anime, rendendolo un'operazione commerciale e nulla di piu'.
E il seguito, invece?
Senza troppi giochi di parole, dico subito che è brutto. Punto.
Non tanto è il fatto che anche questa seconda serie è caduta nelle grinfie degli ''ameriggani'', il fatto è che sfrutta solo la scia del successo di questo brand... ebbasta!
Già all'inizio, l'ambientazione e i riferimenti all'Antico egizio spariscono del tutto, lasciando spazio ad una sorta di università simil-Grande Fratello...
I protagonisti sono uno piu' stupido e stereotipato dell'altro : abbiamo il protagonista principale ''quasi indistruttibile, non tanto per abilità ma per questione di culo''. Una tettona ariana, che non si capisce il suo ruolo. L'immancabile NERD, ripreso da altri anime commerciali, come Beyblade. Il fratello del NERD, bello e tenebroso, che passa il suo tempo ad apparire e scomparire nel corso della serie, senza spiegazione alcuna.
Gli altri, invece... se non c'erano, a nessuno sarebbe importato qualcosa.
La storia: una serie di episodi auto-conclusivi ripetitivi, con pochissime varianti. Un insieme di buonismo che farebbe impallidire perfino Hallo Spank!
Combattimenti privi della suspanse della serie originale.
Cattivi che non vanno oltre al solito ''impossessarsi del mondo''.
Nuovi assurdi concetti, come ''mandare i nemici tra le stelle'' (?), carte inviate nello spazio, rinchiuse in un satellite, spiriti che sembrano tantissimo i Pokemon.
Ed infine, ciliegina di un'amara torta... un fattore commerciale ai massimi storici: ogni duello è praticamente una scusa per far vedere le carte piu' forti degli sfidanti, cosi i bimbominkia sbaveranno piu' alla ricerca della carta ''superultrararaultimate'' piuttosto che per il plot (inesistente e inutile!) dell'Anime.
Mi chiedo per quale motivo Takahashi abbia collaborato alla realizzazione di tale abominio. Mancanza di soldi?
In sintesi, una boiata pazzesca.
Lasciatelo perdere che non lo rimpiangete!
LA MALEDIZIONE DI GT HA COLPITO ANCORA!
Mi riprendo un attimo e apro le danze alla recensione di questo ''capolavoro''.
Il primo Yu-Gi-Oh rappresento' una novità, vuoi per l'ambientazione egizia, vuoi perchè i protagonisti combattono a suon di carte...
Ma in mezzo arrivo' la famigerata 4Kids, che stupro' quest'Anime, rendendolo un'operazione commerciale e nulla di piu'.
E il seguito, invece?
Senza troppi giochi di parole, dico subito che è brutto. Punto.
Non tanto è il fatto che anche questa seconda serie è caduta nelle grinfie degli ''ameriggani'', il fatto è che sfrutta solo la scia del successo di questo brand... ebbasta!
Già all'inizio, l'ambientazione e i riferimenti all'Antico egizio spariscono del tutto, lasciando spazio ad una sorta di università simil-Grande Fratello...
I protagonisti sono uno piu' stupido e stereotipato dell'altro : abbiamo il protagonista principale ''quasi indistruttibile, non tanto per abilità ma per questione di culo''. Una tettona ariana, che non si capisce il suo ruolo. L'immancabile NERD, ripreso da altri anime commerciali, come Beyblade. Il fratello del NERD, bello e tenebroso, che passa il suo tempo ad apparire e scomparire nel corso della serie, senza spiegazione alcuna.
Gli altri, invece... se non c'erano, a nessuno sarebbe importato qualcosa.
La storia: una serie di episodi auto-conclusivi ripetitivi, con pochissime varianti. Un insieme di buonismo che farebbe impallidire perfino Hallo Spank!
Combattimenti privi della suspanse della serie originale.
Cattivi che non vanno oltre al solito ''impossessarsi del mondo''.
Nuovi assurdi concetti, come ''mandare i nemici tra le stelle'' (?), carte inviate nello spazio, rinchiuse in un satellite, spiriti che sembrano tantissimo i Pokemon.
Ed infine, ciliegina di un'amara torta... un fattore commerciale ai massimi storici: ogni duello è praticamente una scusa per far vedere le carte piu' forti degli sfidanti, cosi i bimbominkia sbaveranno piu' alla ricerca della carta ''superultrararaultimate'' piuttosto che per il plot (inesistente e inutile!) dell'Anime.
Mi chiedo per quale motivo Takahashi abbia collaborato alla realizzazione di tale abominio. Mancanza di soldi?
In sintesi, una boiata pazzesca.
Lasciatelo perdere che non lo rimpiangete!
Non sono mai stato un grande appassionato di Yu-Gi-Oh!, ma comunque la prima stagione non mi era dispiaciuta più di tanto, anzi era quasi buona, vuoi perchè era una novità, vuoi perchè non era fatta malissimo, ma questa mi ha lasciato sconvolto. Già il cambio dei personaggi mi ha scioccato, cambio, che non ha sortito alcun effetto positivo visto il fatto che Yugi & Co stanno su un altro piano rispetto a Jeiden. La storia non è proprio da buttare ma alla lunga stanca e diventa monotona, si inseriscono sempre nuovi personaggio, i quali non risollevano le sorti della serie. I duelli sono troppo scontati e oserei dire monotoni poichè le strategie e le mosse sono sempre le stesse. Riassumendo: personaggi piatti, duelli monotoni e poco appassionanti, storia non intrigante.
Secondo me la serie è stata fatta dopo un picco nelle vendite delle carte e per farle rialzare hanno creato questa nuova serie......
Secondo me la serie è stata fatta dopo un picco nelle vendite delle carte e per farle rialzare hanno creato questa nuova serie......
Eeeeh. Diciamocelo, la prima serie m'era piaciuta. Ma cosa si può fare per rovinarla? Creare una seconda serie che stravolge TOTALMENTE il messaggio originale della prima (ovviamente senza alcuna censura), e farcirla di personaggi pressoché inutili e da incontri noiosi.
Iniziamo dal protagonista, Jaden Yuki. Un idiota, in tutto e per tutto. Cerca di rendersi simpatico, ma fallisce. Poi, chi altri? Syrus Truesdale, il ragazzetto che invidia di continuo il fratello più famoso e che si sminuisce in continuazione, Chazz Princeton, l'arrogante di turno, che in fin dei conti è il personaggio realizzato meglio; Zane Truesdale, il fratello del ragazzetto di sopra, duellante di fama che però diventerà malvagio; Alexis Rhodes, la "figa" della serie, che se non sbaglio si innamora di Jaden; Bastion Misawa, il più studioso del gruppo, esperto in tattiche e affini...
No, insomma, vabbè, mi sono già stufato.
Ho visto per intero le prime due stagioni, ma francamente non intendo continuare oltre. La prima era accettabile, quasi divertente. La seconda inizia in sordina, per poi rivelarsi un fallimento completo. Il resto non l'ho visto, ma francamente non ci tengo molto.
In conclusione, uno degli anime peggiori che io abbia mai visto, almeno per quanto ho visto. Tristezza a palate.
Iniziamo dal protagonista, Jaden Yuki. Un idiota, in tutto e per tutto. Cerca di rendersi simpatico, ma fallisce. Poi, chi altri? Syrus Truesdale, il ragazzetto che invidia di continuo il fratello più famoso e che si sminuisce in continuazione, Chazz Princeton, l'arrogante di turno, che in fin dei conti è il personaggio realizzato meglio; Zane Truesdale, il fratello del ragazzetto di sopra, duellante di fama che però diventerà malvagio; Alexis Rhodes, la "figa" della serie, che se non sbaglio si innamora di Jaden; Bastion Misawa, il più studioso del gruppo, esperto in tattiche e affini...
No, insomma, vabbè, mi sono già stufato.
Ho visto per intero le prime due stagioni, ma francamente non intendo continuare oltre. La prima era accettabile, quasi divertente. La seconda inizia in sordina, per poi rivelarsi un fallimento completo. Il resto non l'ho visto, ma francamente non ci tengo molto.
In conclusione, uno degli anime peggiori che io abbia mai visto, almeno per quanto ho visto. Tristezza a palate.
Beh, si sa: spesso i seguiti non risultano essere all’altezza dei precursori (e purtroppo è raro che questo si riveli solo un luogo comune purtroppo)… e questo effetto risulta alquanto sgradevole quando lo stesso prequel è poco più che una trovata commerciale.
Yu-gi-oh GX infatti, pur mantenendo un alto livello di realizzazione grafica, risulta essere nella prova dei fatti un anime altamente insufficiente sia a livello di storia che sonoro.
La trama risulta essere molto semplice e lineare, senza nessun colpo di scena degno di nota… nonché inutilmente lunga.
Ad irritare ulteriormente lo spettatore ci pensa inoltre la presenza del solito protagonista invincibile e dal deck inarrestabile (che magicamente non sembra risentire minimamente della debolezza derivante dal fatto che senza adeguate combinazioni i suoi punti forti non si possono attivare).
voto: 4
Yu-gi-oh GX infatti, pur mantenendo un alto livello di realizzazione grafica, risulta essere nella prova dei fatti un anime altamente insufficiente sia a livello di storia che sonoro.
La trama risulta essere molto semplice e lineare, senza nessun colpo di scena degno di nota… nonché inutilmente lunga.
Ad irritare ulteriormente lo spettatore ci pensa inoltre la presenza del solito protagonista invincibile e dal deck inarrestabile (che magicamente non sembra risentire minimamente della debolezza derivante dal fatto che senza adeguate combinazioni i suoi punti forti non si possono attivare).
voto: 4
Non ho mai amato yu-gi-oh (quindi perdonatemi se non sono imparziale). Ho sempre trovato la trama a dir poco ridicola: non si possono risolvere tutti i problemi del mondo con una partita a carte e trovo assurdo che TUTTI (dallo spazzino al tentato dittatore mondiale) possiedano un mazzo di carte attraverso il quale risolvere dispute e trasmettere valori ai figli. Il tutto è demolito dalle censure italiane. Questo in generale. Nonostante ciò, la prima serie poteva, con un pò di buona volontà, essere apprezzata. La serie GX, invece, come tutti i "buoni" sequel, ripropone un'ambientazione "apprezzata" cercando di emularne il successo. Fallendo.
Il filo conduttore che ha legato tutte le serie della prima parte qui non c'è. Gli episodi sono autoconclusivi e slegati tra loro. Dunque la trama già ridicola si riduce ad una nuova partita di Jaden in ogni puntata. L'unica cosa che ho apprezzato è il chara design, particolare come al solito ma colorato e accattivante.
Il filo conduttore che ha legato tutte le serie della prima parte qui non c'è. Gli episodi sono autoconclusivi e slegati tra loro. Dunque la trama già ridicola si riduce ad una nuova partita di Jaden in ogni puntata. L'unica cosa che ho apprezzato è il chara design, particolare come al solito ma colorato e accattivante.
Non ero un fan della prima serie, ma ho deciso di dare una chance a questa... dopo la visione di un episodio ho pensato: HO SBAGLIATO!
Per la serie "cavalchiamo l'onda!!", tutto mostra difetti: dalla trama (che oscilla dall'inesistente all'inutile...) alla realizzazione (alcuni episodi sembrano fatti, e forse lo sono, con pezzi di altri, e non solo alcune scene), i personaggi sono delineati male, alcuni si assomigliano mentre altri continuano a cambiare in modo insensato.
I combattimenti durano solo un episodio (alla fine dei conti potremmo vederle strutturate come le vecchie serie robotiche, un minimo di storia che fa da preludio al combattimento con il mostro della settimana e poi breve e sbrigativo epilogo, ma anche cosi' mostra difetti che neppure il peggior episodio di Genkin aveva) annullando la suspance che invece la vecchia serie aveva!
I nuovi personaggi non hanno il carisma (a dir la verita` poco, escluso JONOHUCI, Kaiba e YUGI gli altri non spiccavano) di quelli vecchi e, in special modo il protagonista, risultano difficilmente simpatici!
Lo vedo come puro Marcketing, ancora piu` spudorato di altre serie NATE con quel compito!
Per la serie "cavalchiamo l'onda!!", tutto mostra difetti: dalla trama (che oscilla dall'inesistente all'inutile...) alla realizzazione (alcuni episodi sembrano fatti, e forse lo sono, con pezzi di altri, e non solo alcune scene), i personaggi sono delineati male, alcuni si assomigliano mentre altri continuano a cambiare in modo insensato.
I combattimenti durano solo un episodio (alla fine dei conti potremmo vederle strutturate come le vecchie serie robotiche, un minimo di storia che fa da preludio al combattimento con il mostro della settimana e poi breve e sbrigativo epilogo, ma anche cosi' mostra difetti che neppure il peggior episodio di Genkin aveva) annullando la suspance che invece la vecchia serie aveva!
I nuovi personaggi non hanno il carisma (a dir la verita` poco, escluso JONOHUCI, Kaiba e YUGI gli altri non spiccavano) di quelli vecchi e, in special modo il protagonista, risultano difficilmente simpatici!
Lo vedo come puro Marcketing, ancora piu` spudorato di altre serie NATE con quel compito!
Direi un anime discreto, che sicuramente non è all'altezza del predecessore Yu-gi-oh. L'unica pecca che posso trovare in questa serie è la grande influenza che proviene (nonostante l'adattamento italiano) della 4kids, dico io Jaden e gli altri sono giapponesi e non capisco come mai (secondo l'intelligenza della casa americana) si tende sempre a dire che sia ambientato in USA, ma questo è un problema che era già apparso nella serie con Yugi e co.
Dico io come fa uno che si chiama Seto Kaiba a essere statunitense?
Mah!
Dico io come fa uno che si chiama Seto Kaiba a essere statunitense?
Mah!
Uno degli anime giapponesi più brutti ed irritanti che io abbia mai visto. E' una nuova serie del famoso Yu-Gi-Oh, intitolata Gx; ci sono nuovi protagonisti, che mi stanno TUTTI antipatici, soprattutto Jaden. Quelli che hanno creato questo anime hanno voluto morbosamente dare a Jaden l'aspetto del vincente: non perde mai, è sicuro di sè ed è popolare nell'accademia dei duellanti. Ciò non miè piaciuto per niente perchè nessuno è perfetto. Inoltre ridicolizzano nel modo più assoluto il vero gioco di carte, che al contrario, è bello. Inventano effetti inesistenti su alcuni tipi di carte e fanno parlare i mostri delle carte con gli umani! Assurdo e osceno! Sono felice che Mediaset non lo stia più mandando in onda!
Yu-Gi-Oh! GX è il sequel del classico Yu-Gi-Oh; a trama si svolge nell'accademia dei duellanti e il protagonista è Jaden. Sinceramente all'inizio mi piaceva, lo trovato una grande novità! Poi, la situazione è ribaltata: Jaden è diventato odioso, un buffone pieno di sè che vince praticamente ogni incontro. Ogni volta che sfida qualcuno dico tra me e me "chissà chi vincerà", è il contrario di Pokèmon, dove il protagonista, invece perde sempre. Un'altra cosa che non ho apprezzato è lo stile di disegno, che non è il mio genere.
Devo ricredermi, nonostante la prima impressione semi-positiva, questo anime si è poi rivelato sempre più scadente. All'inizio apprezzavo l'ambientazione di un accademia di duellanti ed un approccio più spensierato rispetto al primo Yu-Gi-Oh (che dopo Pegasus era diventato inguardabile), ma alla fine la parola giusta per definire questa nuova serie è stata "buffonata". Battute ridicole, coprotagonisti come Bastion Misawa inizialmente con un minimo di contegno che cominciavano a sragionare, ed un protagonista che rispetto a Yugi Muto si basa non solo molto sulla fortuna, ma "totalmente". Se già la fiducia nel dek era ridicola in questo caso ogni riferimento ad usare il cervello viene ulteriormente demolito, il che è assurdo visto che basa tutto su un gioco di "strategia". Insomma i personaggi e la storia si prendono sempre meno sul serio e ciò non giova ne al cartone ne al giovane spettatore.
La serie Yu-gi-oh GX è incentrata su personaggi che giocano a Duel Monsters, un gioco di carte dove ogni giocatore deve mettere insieme un mazzo di carte mostro, magia e treppola, al fine di sconfiggere il proprio avversario.
Jaden Yuki, il protagonista, riesce a farsi ammettere all'ACCADEMIA DEL DUELLANTE.
Dovrà così affrontare molti avversari e superare numerose prove, per diventare il campione.
La trama è avvincente, le carte pure, quindi, mi domando perchè non avrei dovuto dargli un bel 9!! (Non trovate anche voi che Chazz sia molto carino!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)
L'unica cosa che mi ha trattenuta dal dargli 10 è il fatto che il ruolo del protagonista, a volte, è troppo messo in risalto rispetto ad altri personaggi (Sayus), che duellano poche volte nella serie.
Scondo me questa serie non è affatto copiata dalla prima (Yu-gi-oh), dato che le carte usate nel gioco e i personaggi sono diversi.
Jaden Yuki, il protagonista, riesce a farsi ammettere all'ACCADEMIA DEL DUELLANTE.
Dovrà così affrontare molti avversari e superare numerose prove, per diventare il campione.
La trama è avvincente, le carte pure, quindi, mi domando perchè non avrei dovuto dargli un bel 9!! (Non trovate anche voi che Chazz sia molto carino!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)
L'unica cosa che mi ha trattenuta dal dargli 10 è il fatto che il ruolo del protagonista, a volte, è troppo messo in risalto rispetto ad altri personaggi (Sayus), che duellano poche volte nella serie.
Scondo me questa serie non è affatto copiata dalla prima (Yu-gi-oh), dato che le carte usate nel gioco e i personaggi sono diversi.
Cosa c'e' di Yu gi oh in questo anime nato solo per sfruttare la fama del predecessore?
Il titolo e basta, titolo che per giunta e' pure svuotato del suo significato originale....
Nessun vero amante della prima serie (e quando parlo di questa parlo della versione giapponese, lontana anni luce dalla nostra) potrebbe interessarsi a questo abominevole spin-off, orribile tanto nella nostra versione quanto nell'originale e creato esclusivamente per star dietro al successo del gioco di carte.
Potra' piacere solo a coloro che amano i duelli e nient'altro, e a cui non importa assolutamente se un anime ha alle spalle una storia, dei personaggi e un'ispirazione autentica...
Tutto cio' che di brutto si dice a torto sulla prima serie calza perfettamente alla seconda... GX e' un insulto al primo e autentico Yu gi oh, e' un guscio vuoto che ha perso tutto per strada e che trasuda retorica e banalita' in ogni personaggio e in ogni puntata.
Nulla giustifica una valutazione piu' alta, quindi il mio voto e' 2. Raramente darei un voto simile ad un anime, ma penso che per questo faro' un'eccezione...
Il titolo e basta, titolo che per giunta e' pure svuotato del suo significato originale....
Nessun vero amante della prima serie (e quando parlo di questa parlo della versione giapponese, lontana anni luce dalla nostra) potrebbe interessarsi a questo abominevole spin-off, orribile tanto nella nostra versione quanto nell'originale e creato esclusivamente per star dietro al successo del gioco di carte.
Potra' piacere solo a coloro che amano i duelli e nient'altro, e a cui non importa assolutamente se un anime ha alle spalle una storia, dei personaggi e un'ispirazione autentica...
Tutto cio' che di brutto si dice a torto sulla prima serie calza perfettamente alla seconda... GX e' un insulto al primo e autentico Yu gi oh, e' un guscio vuoto che ha perso tutto per strada e che trasuda retorica e banalita' in ogni personaggio e in ogni puntata.
Nulla giustifica una valutazione piu' alta, quindi il mio voto e' 2. Raramente darei un voto simile ad un anime, ma penso che per questo faro' un'eccezione...
Molto bello (ma mai quanto Yu-gi-oh!, eh!) E' la storia di Jaden yuki, che frequenta una scuola per duellanti di duel monster ideata da Seto kaiba (vedi "yu gi oh"). Jaden qui cerca di diventare un grande duellante, proprio come il suo idolo Yugi muto e, grazie alla sua abilità, finirà per salvare il mondo dalla malvagità delle carte delle bestie sacre conservate proprio sotto la scuola, diventando così molto conosciuto nell'accademia di Seto. Meno episodi della serie precedente, ma bello se seguito tutti i giorni.
Il protagonista molto simpatico a differenza di Yugioh resta se stesso e non chiede aiuto a un alter ego, usa una strategia molto più vasta e gli eroi elementali sono tra i mazzi preferiti dai duellanti nella realtà (lo so perchè lo sono anch'io). Il diffetto e che nel manga usa altri mostri che non sono fusioni oltre tutto più forti di quelli attuali e lo evidenzio come pecca, nella seconda stagione usa altre carte.
Personaggi sono più caratterizzati sia caratteristicamente che come mazzi.
I doppiatori sono riciclati (tranne il personaggio principale femminile), ma Yugioh è durato molto quindi c'era da aspettarselo.
Personaggi sono più caratterizzati sia caratteristicamente che come mazzi.
I doppiatori sono riciclati (tranne il personaggio principale femminile), ma Yugioh è durato molto quindi c'era da aspettarselo.