Alita: Angelo della Battaglia
Questo film è davvero molto bello. Vero cinema. Non solo perchè la qualità degli effetti è eccellente, con scene di azione che veramente ti lasciano incollato alla sedia; ma è un film molto bello anche per la storia, fatta dei valori di un tempo. La protagonista ha un viso molto dolce, fatto al computer, davvero particolare. Ci si affeziona alla protagonista e alle sue vicende. Niente nella trama è scontato. Bello, davvero bello in tutto. Gli do come voto 9.5 e non 10 solo perchè c'è i personaggi sono un po' troppo stereotipati, con una distinzione piuttosto netta tra buoni e cattivi anche nell'aspetto. La trama strizza un po' troppo l'occhio ai teenager e io avendo 44 annilo apprezzo meno. Ma parlo di sbavature, perchè nel complesso il film è QUASI ECCELLENTE. Vero cinema. Ce ne fossero tanti di film così!
Se andando a vedere questo film ci si aspetta di godersi grandi e nuovi effetti speciali, beh vi deluderà; ma non preoccupatevi, perchè non ve ne accorgerete! Sì perchè man mano che la storia continua, sarete più presi dalle trama che dagli effetti visivi o sonori.
La regia e la sceneggiatura scorrono molto veloci, a volte anche un po' troppo velocemente, ma la figura di Alita buca lo schermo. Prima come vittima, rinata/sopravissuta per caso e poi come eroina. Ma un'eroina forte e triste, perchè pur forte che sia, vincendo perderà la cosa che ama di più.
Oggettivamente la sceneggiatura si impantana nel finale con troppi eventi narrati che si consumano velocemente e non danno il giusto spazio per essere ben elaborati.
Le scene action sono spettacolari ma allo stesso tempo sono scene già viste e riviste in molti altri film action quindi nulla di nuovo.
Anche alcuni punti della trama, se comparati con il manga, sono sviluppati troppo velocemente poiché hanno dovuto adattare il tutto per farlo stare nei tempi del film. La sensazione che manchi qualcosina si sente.
Graficamente il film è ottimo, tranne per gli occhioni di Alita che a me non piacciono proprio. In definitiva un buon film con qualche difettuccio quà e là, ma comunque buono.
La regia e la sceneggiatura scorrono molto veloci, a volte anche un po' troppo velocemente, ma la figura di Alita buca lo schermo. Prima come vittima, rinata/sopravissuta per caso e poi come eroina. Ma un'eroina forte e triste, perchè pur forte che sia, vincendo perderà la cosa che ama di più.
Oggettivamente la sceneggiatura si impantana nel finale con troppi eventi narrati che si consumano velocemente e non danno il giusto spazio per essere ben elaborati.
Le scene action sono spettacolari ma allo stesso tempo sono scene già viste e riviste in molti altri film action quindi nulla di nuovo.
Anche alcuni punti della trama, se comparati con il manga, sono sviluppati troppo velocemente poiché hanno dovuto adattare il tutto per farlo stare nei tempi del film. La sensazione che manchi qualcosina si sente.
Graficamente il film è ottimo, tranne per gli occhioni di Alita che a me non piacciono proprio. In definitiva un buon film con qualche difettuccio quà e là, ma comunque buono.
Mi è piaciuto. Erano anni che aspettavo.
Comprato il Dvd e spero che possa proseguire tutta la sagra.
Forse avrei preferito una più fedele trasposizione del manga, ma è una critica secondaria.
Non mi è dispiaciuta la scelta dell'attrice e non critico negativamente la CG per ingrandire gli occhi. Ci stava bene.
Rende il personaggio più fedele al disegno manga.
Purtroppo il botteghino è stato deludente e cio' mette in crisi il progetto, ma credo che completandolo si otterrebbe un effetto sinergico che aumenterebbe gli incassi.
Comprato il Dvd e spero che possa proseguire tutta la sagra.
Forse avrei preferito una più fedele trasposizione del manga, ma è una critica secondaria.
Non mi è dispiaciuta la scelta dell'attrice e non critico negativamente la CG per ingrandire gli occhi. Ci stava bene.
Rende il personaggio più fedele al disegno manga.
Purtroppo il botteghino è stato deludente e cio' mette in crisi il progetto, ma credo che completandolo si otterrebbe un effetto sinergico che aumenterebbe gli incassi.
Il film mi è piaciuto moltissimo in quanto ha una trama molto interessante ed incalzante, il susseguirsi degli avvenimenti non è scontato, e pieno di imprevisti.
Anche la grafica è molto bella e ben curata.
Il finale non è scontato e purtroppo vede la morte di uno dei personaggi principali, ma lascia aperta la porta ad un seguito del film che spero proprio che ci sia.
Il seguito però deve mostrare a questo punto la città di Zalem che per il momento Alita non è riuscita a mostrarci ancora.
Un film assolutamente da vedere.
Anche la grafica è molto bella e ben curata.
Il finale non è scontato e purtroppo vede la morte di uno dei personaggi principali, ma lascia aperta la porta ad un seguito del film che spero proprio che ci sia.
Il seguito però deve mostrare a questo punto la città di Zalem che per il momento Alita non è riuscita a mostrarci ancora.
Un film assolutamente da vedere.
**Attenzione, nella mia recensione ci saranno spoiler a volontà!**
Devo ammettere che dopo la delusione del live action di Ghost in the Shell (passabile, ma nulla di più) la voglia di vedere un altro film dal vivo tratto da uno dei miei manga preferiti era abbastanza scarsa, tanto più dopo aver visto i trailer con la discutibile Alita dagli occhi enormi, tutta in CGI, tanto per non sbagliare! Purtroppo per i produttori del film tale scelta ha sicuramente influito sugli incassi, in quanto molti (me compreso) hanno preferito non vedere il film al cinema e recuperarlo in seguito, a noleggio, home video, o addirittura aspettare che lo trasmettano in chiaro in TV, o qualche altro metodo per vederlo gratuitamente, insomma. Fino ad ora non avevo avuto tempo né voglia di vederlo, ma dopo averlo trovato a noleggio a 99 cents mi son detto "perché no?", in fondo ho letto diverse recensioni positive, anche se la critica non ha apprezzato in generale molto il film. Ma la curiosità di verificare appunto la bontà o l'atrocità di questa trasposizione ha avuto il sopravvento. Posso subito dire che non è stata una brutta esperienza, il film dura solo 2 ore, condensa diversi volumi del manga, prendendo la sua ispirazione soprattutto dagli OAV degli anni '90, tuttavia anche molti elementi dal manga stesso.
Tante cose mi hanno fatto storcere un po' il naso, come la "love story" tra Alita e Yugo, degna del peggiore film di Twilight, ma le scene d'azione sono ben coreografate ed avvincenti. Alita, quando lo fa, combatte in maniera furiosa quasi come nel manga. Zapan è una carogna quasi come nel manga, Ido (che qui si chiama Dyson anziché Daisuke) è un po' sottotono in questa versione, ma tutto sommato rappresenta la figura paterna perfetta per Alita, in questo film molto più del manga perchè Alita era il nome della figlia morta di Ido e Chiren, la sua ex moglie (figura presente solo negli OAV). Inoltre Ido nel manga fa il cacciatore di taglie perché segretamente ama uccidere, mentre nel film lo fa praticamente solo per tenere aperta la sua clinica, visto che offre riparazioni gratuite ai cyborg che non possono permetterselo. Yugo ed i suoi amici nel manga rubano colonne vertebrali ai malcapitati di turno, mentre nel film rubano praticamente solo gambe e braccia (pezzi che sicuramente possono avere qualche valore, ma nulla in confronto ad una colonna vertebrale "viva". Il sogno di Yugo è andare su Salem per vivere una vita migliore, ma mentre nel manga si spiega che questo sogno era anche quello del suo fratello maggiore, ucciso da un cacciatore di taglie per aver cercato di realizzare una mongolfiera per raggiungere Salem, nel film è semplicemente un desiderio come tanti. Tanto più che la Città Discarica del film non sembra tanto male, non è sporca come quella del manga, non girano pazzi omicidi in quantità (eccetto pochi soggetti), la criminalità sembra molto più bassa, i ragazzi come Yugo hanno perfino tempo di giocare a "street motorball".
In generale è tutto molto asettico, non so respira l'atmosfera malata del manga, perfino nel Sin City cinematografico si respirava il degrado della città, mentre in questo film non si avverte nulla. Anche i personaggi sembrano molto asettici, a volte senza troppe emozioni, vuoi forse per gli attori poco convinti, vuoi forse per un doppiaggio non troppo convincente ed emozionante. La mediocrità regna suprema, come già detto, le scene di azione spettacolari fanno dimenticare tutto questo (almeno per un po'). Le cose migliori però sono altre: in primis i flashback della "vita precedente" di Alita, in cui si vede Alita allenarsi e combattere assieme alla sua maestra Gerda, e poi l'entrata in scena del dottor Nova, che in questo universo cinematografico rappresenta il villain finale, che desidera il nucleo (cuore) di Alita perché è una tecnologia perduta di 300 anni prima. Rispetto al professor Nova del manga questa versione è molto meno sfaccettata, ma risulta comunque carismatica: sembra quasi più ispirato ad Aga Mbadi di Last Order, burattinaio che manovra Jeru e Salem nell'ombra, in grado di infiltrarsi nei sistemi informatici di tutto il pianeta, e perfino di combattere contro un cyborg con un corpo umano. Nova nel manga non è un villain vero e proprio come Mbadi, ma è semplicemente uno scienziato privo di qualsiasi scrupolo morale alla continia ricerca di nuovi soggetti su cui fare esperimenti per le sue ricerche sul karma (salvando anche alcune vite come quelle di Makaku, Jashugan e Zapan, ma sacrificandone centinaia in nome della scienza). Come Aga Mbadi/Trinidad anche il Nova del film sembra aver raggiunto l'immortalità, quanto meno sembra essere in vita da 300 anni almeno, visto che la maestra di Alita lo indica come il nemico da sconfiggere. Nel manga non c'è un vero nemico da sconfiggere, quanto meno in quello classico. In Last Order il villain è appunto Aga Mbadi, che trama nell'ombra influenzando la vita (non necessariamente per il meglio) su Salem, la Terra, Marte e tutti i pianeti del sistema solare. Mbadi e Nova sono 2 personaggi antitetici: il primo cerca l'ordine ad ogni costo, il secondo invece tende al caos, non bada molto alle conseguenze delle sue azioni, è privo di qualsiasi scrupolo morale, incapace di provare pietà per le sue cavie.
Infine parliamo di un altro aspetto curioso del film, ovvero il fatto che il Motorball, lo sport futuristico ed ultra violento ispirato al Rollerball dell'omonimo film anni '70, appaia già in questo film: in un certo qual modo sembra fuori luogo, visto che Alita già gareggia per poter andare su Salem con il suo amato Yugo (pare infatti che il super campione di Motorball possa andare su Salem come premio-cosa assolutamente inventata per il film, ed abbastanza insensata), si intravede Jashugan ed altri atleti, nel finale poi si vede Alita fare il suo vero debutto nello sport, dopo la triste morte di Yugo). Personalmente avrei evitato di introdurre il Motorball già in questo film, lasciandolo all'eventuale sequel (che non si sa se verrà prodotto, però, visti gli incassi non troppo esaltanti al botteghino), proprio come avveniva nel manga.
Per concludere: Alita: Battle Angel non è un'occasione sprecata come Ghost in the Shell o il Death Note di Netflix, ma ha diversi difetti che ne abbassano inevitabilmente la godibilità ed il valore artistico, risultando a tutti gli effetti un film riuscito a metà. Se si fosse osato di più, se James Cameron si fosse occupato del film direttamente, forse il risultato sarebbe stato molto diverso.
Devo ammettere che dopo la delusione del live action di Ghost in the Shell (passabile, ma nulla di più) la voglia di vedere un altro film dal vivo tratto da uno dei miei manga preferiti era abbastanza scarsa, tanto più dopo aver visto i trailer con la discutibile Alita dagli occhi enormi, tutta in CGI, tanto per non sbagliare! Purtroppo per i produttori del film tale scelta ha sicuramente influito sugli incassi, in quanto molti (me compreso) hanno preferito non vedere il film al cinema e recuperarlo in seguito, a noleggio, home video, o addirittura aspettare che lo trasmettano in chiaro in TV, o qualche altro metodo per vederlo gratuitamente, insomma. Fino ad ora non avevo avuto tempo né voglia di vederlo, ma dopo averlo trovato a noleggio a 99 cents mi son detto "perché no?", in fondo ho letto diverse recensioni positive, anche se la critica non ha apprezzato in generale molto il film. Ma la curiosità di verificare appunto la bontà o l'atrocità di questa trasposizione ha avuto il sopravvento. Posso subito dire che non è stata una brutta esperienza, il film dura solo 2 ore, condensa diversi volumi del manga, prendendo la sua ispirazione soprattutto dagli OAV degli anni '90, tuttavia anche molti elementi dal manga stesso.
Tante cose mi hanno fatto storcere un po' il naso, come la "love story" tra Alita e Yugo, degna del peggiore film di Twilight, ma le scene d'azione sono ben coreografate ed avvincenti. Alita, quando lo fa, combatte in maniera furiosa quasi come nel manga. Zapan è una carogna quasi come nel manga, Ido (che qui si chiama Dyson anziché Daisuke) è un po' sottotono in questa versione, ma tutto sommato rappresenta la figura paterna perfetta per Alita, in questo film molto più del manga perchè Alita era il nome della figlia morta di Ido e Chiren, la sua ex moglie (figura presente solo negli OAV). Inoltre Ido nel manga fa il cacciatore di taglie perché segretamente ama uccidere, mentre nel film lo fa praticamente solo per tenere aperta la sua clinica, visto che offre riparazioni gratuite ai cyborg che non possono permetterselo. Yugo ed i suoi amici nel manga rubano colonne vertebrali ai malcapitati di turno, mentre nel film rubano praticamente solo gambe e braccia (pezzi che sicuramente possono avere qualche valore, ma nulla in confronto ad una colonna vertebrale "viva". Il sogno di Yugo è andare su Salem per vivere una vita migliore, ma mentre nel manga si spiega che questo sogno era anche quello del suo fratello maggiore, ucciso da un cacciatore di taglie per aver cercato di realizzare una mongolfiera per raggiungere Salem, nel film è semplicemente un desiderio come tanti. Tanto più che la Città Discarica del film non sembra tanto male, non è sporca come quella del manga, non girano pazzi omicidi in quantità (eccetto pochi soggetti), la criminalità sembra molto più bassa, i ragazzi come Yugo hanno perfino tempo di giocare a "street motorball".
In generale è tutto molto asettico, non so respira l'atmosfera malata del manga, perfino nel Sin City cinematografico si respirava il degrado della città, mentre in questo film non si avverte nulla. Anche i personaggi sembrano molto asettici, a volte senza troppe emozioni, vuoi forse per gli attori poco convinti, vuoi forse per un doppiaggio non troppo convincente ed emozionante. La mediocrità regna suprema, come già detto, le scene di azione spettacolari fanno dimenticare tutto questo (almeno per un po'). Le cose migliori però sono altre: in primis i flashback della "vita precedente" di Alita, in cui si vede Alita allenarsi e combattere assieme alla sua maestra Gerda, e poi l'entrata in scena del dottor Nova, che in questo universo cinematografico rappresenta il villain finale, che desidera il nucleo (cuore) di Alita perché è una tecnologia perduta di 300 anni prima. Rispetto al professor Nova del manga questa versione è molto meno sfaccettata, ma risulta comunque carismatica: sembra quasi più ispirato ad Aga Mbadi di Last Order, burattinaio che manovra Jeru e Salem nell'ombra, in grado di infiltrarsi nei sistemi informatici di tutto il pianeta, e perfino di combattere contro un cyborg con un corpo umano. Nova nel manga non è un villain vero e proprio come Mbadi, ma è semplicemente uno scienziato privo di qualsiasi scrupolo morale alla continia ricerca di nuovi soggetti su cui fare esperimenti per le sue ricerche sul karma (salvando anche alcune vite come quelle di Makaku, Jashugan e Zapan, ma sacrificandone centinaia in nome della scienza). Come Aga Mbadi/Trinidad anche il Nova del film sembra aver raggiunto l'immortalità, quanto meno sembra essere in vita da 300 anni almeno, visto che la maestra di Alita lo indica come il nemico da sconfiggere. Nel manga non c'è un vero nemico da sconfiggere, quanto meno in quello classico. In Last Order il villain è appunto Aga Mbadi, che trama nell'ombra influenzando la vita (non necessariamente per il meglio) su Salem, la Terra, Marte e tutti i pianeti del sistema solare. Mbadi e Nova sono 2 personaggi antitetici: il primo cerca l'ordine ad ogni costo, il secondo invece tende al caos, non bada molto alle conseguenze delle sue azioni, è privo di qualsiasi scrupolo morale, incapace di provare pietà per le sue cavie.
Infine parliamo di un altro aspetto curioso del film, ovvero il fatto che il Motorball, lo sport futuristico ed ultra violento ispirato al Rollerball dell'omonimo film anni '70, appaia già in questo film: in un certo qual modo sembra fuori luogo, visto che Alita già gareggia per poter andare su Salem con il suo amato Yugo (pare infatti che il super campione di Motorball possa andare su Salem come premio-cosa assolutamente inventata per il film, ed abbastanza insensata), si intravede Jashugan ed altri atleti, nel finale poi si vede Alita fare il suo vero debutto nello sport, dopo la triste morte di Yugo). Personalmente avrei evitato di introdurre il Motorball già in questo film, lasciandolo all'eventuale sequel (che non si sa se verrà prodotto, però, visti gli incassi non troppo esaltanti al botteghino), proprio come avveniva nel manga.
Per concludere: Alita: Battle Angel non è un'occasione sprecata come Ghost in the Shell o il Death Note di Netflix, ma ha diversi difetti che ne abbassano inevitabilmente la godibilità ed il valore artistico, risultando a tutti gli effetti un film riuscito a metà. Se si fosse osato di più, se James Cameron si fosse occupato del film direttamente, forse il risultato sarebbe stato molto diverso.
“Alita – Angelo della Battaglia” è un film diretto da Robert Rodriguez, come sceneggiatore troviamo James Cameron (Terminator, Avatar, Titanic ecc...), l’opera ha avuto un budget molto considerevole dato che parliamo di oltre 170 milioni di dollari, una cifra enorme, soprattutto per un live-action.
Il film è un adattamento cinematografico dell’omonima serie manga di Yukito Kishiro (1990-1995), non voglio dilungarmi troppo a confrontare le due opere tra di loro, posso solo dire dal punto di vista della trama si è fatto il massimo, per non snaturare troppo l’opera e mettere una parte importante del manga (la prima parte) in due ore di film.
Iniziamo partendo dalla trama, soprattutto per chi non conosce l’opera originale, ci troviamo sulla Terra in quella che viene definita la “città discarica”, una delle ultime città abitate dagli esseri umani, dopo una spaventosa guerra tra la Terra e Marte avvenuta oltre 300 anni prima, che ha portato alla distruzione di tutte le altre città sulla Terra.
Sopra la città discarica c’è Zalem (nel manga si chiama Salem, e avrei preferito che il nome non fosse stato cambiato), una gigantesca città sospesa dove gli abitanti vivono nel lusso, e gli scarti di Zalem cadono proprio sulla città discarica, che da questo prende il suo particolare nome.
Nella città discarica la gente cerca di sopravvivere come meglio può, qui non esistono né la polizia né le carceri, ma bensì i braccatori ovvero mercenari che eliminano i criminali per soldi, Zalem gestisce le taglie e tutto il resto, ci sono dei grossi robot da combattimento, sempre di Zalem, che si occupano di mantenere l’ordine e il controllo in città.
Tra gli abitanti della città troviamo tantissimi cyborg, i motivi per cui le persone si fanno meccanizzare sono vari: c’è chi lo fa per riuscire meglio a fare il suo lavoro, chi per difendersi, e altri per partecipare alla Motorball, di cui parlerò in seguito.
Nella città non c’è proprio una fabbrica ufficiale o delle aziende specializzate che si occupino della produzione di queste parti cibernetiche, infatti molto spesso le parti dei cyborg provengono da pezzi di auto o di altri oggetti di seconda mano, questo aspetto si lega un po’ a tutta la città discarica, che sembra quasi una gigantesca favelas cyberpunk, una città decaduta. Una posto che paradossalmente vive di tecnologia, dove moltissimi sono cyborg, ma che ha perso gran parte della sua tecnologia a causa della guerra di oltre 300 anni fa, che fa ancor più contrasto con Zalem che si trova lassù in cielo.
Oltre ai cyborg, abbiamo anche dei criminali che rubano le parti dei cyborg per poi rivenderle, spesso questi criminali hanno anche un odio verso i cyborg, vedendoli come dei non umani per così dire.
La storia inizia facendoci vedere il dottor Ido mentre cerca in un cumulo di rifiuti (quelli che vengono buttati da Zalem), qualche oggetto interessante che può usare per fare le parti cibernetiche, questo è,infatti, il suo lavoro.
Cercando in quei rifiuti fa una scoperta sorprendente, trova un mezzo busto di un cyborg femminile, usando i suoi strumenti scopre che le parti organiche del cyborg sono ancora integre, e allora decide subito di portarlo nel suo laboratorio per poterla salvare. Dopo una lunga operazione, il dottore con l’aiuto della sua assistente Gerhad riesce a dare al cyborg un corpo integro, e la mette in un letto aspettando il suo risveglio.
La nostra protagonista si risveglia nel laboratorio di Ido e si accorge subito del suo nuovo corpo, dopo aver preso dimestichezza con esso esce dalla stanza e trova Ido e la sua assistente Gerhad, Ido chiede alla nostra protagonista di parlargli di lei, ma lei non ricorda nulla del suo passato, neanche il suo nome, allora Ido decide di dargliene uno e la chiama Alita.
Ido porterà Alita in giro per la città discarica per spiegarle come funziona, qui incontrerà Yugo un personaggio molto importante per storia, e vedrà la Motorball di cui avevo parlato prima. Questa è una competizione all'ultimo sangue fatta da cyborg, ovvero una corsa in un circuito dove si deve prendere una palla e tagliare il traguardo con essa, ma dove il combattimento è permesso così come uccidere gli avversari, questo rende questa lotta particolarmente brutale, il vincitore del torneo ha numerosi benefit, uno in particolare molto importante che non svelerò, per sapere come continua la storia dovrete vedervi il film.
Parliamo ora della caratterizzazione dei personaggi, a mio avviso è stata fatta molto bene, tutto sommato sono stati abbastanza fedeli al manga, tra i personaggi meglio riusciti a mio avviso c’è la protagonista Alita, è bello vedere la sua mutazione nel corso del film da personaggio abbastanza ingenuo a forte combattente (si chiama “angelo della battaglia”, del resto), possiamo dire che la parte psicologica è abbastanza credibile. Qualcuno si è lamentato perché ritiene che in questa versione Alita sia troppo buona rispetto al manga, io personalmente non la penso in questo modo, soprattutto la vedo coerente con l’ingenuità iniziale di quella che potremmo definire una ragazza cyborg, in un mondo che non conosce e con cui non ha dimestichezza.
Altro personaggio molto interessante, a mio avviso, è il dottor Ido, lui ha ovviamente un ruolo centrale nella trama, essendo come un padre per Alita, oltre che il suo salvatore e pure mentore, il suo cercare di proteggerla anche andando contro il suo volere è stato ben reso, il loro rapporto mi piace molto.
In merito alle musiche del film, devo dire che mi sono piaciute molto e che le ho trovate tutte azzeccate alla situazione.
Continuando a parlare del lato tecnico, gli effetti speciali e il lato grafico sono assolutamente eccellenti, anche se questo era scontato visto il budget e i nomi coinvolti, aggiungo che è stato quanto di più realistico si potesse fare, e che fortunatamente non abbiamo viste certi effetti assurdi tipici di certi live-action.
In conclusione ritengo Alita un ottimo film live-action, probabilmente uno dei migliori se non il migliore in assoluto , soprattutto se parliamo di genere fantascienza/cyberpunk: lo consiglio assolutamente sia per chi conosce il manga, ma anche per i neofiti della saga che magari si possono appassionare.
Voto finale 8+
Il film è un adattamento cinematografico dell’omonima serie manga di Yukito Kishiro (1990-1995), non voglio dilungarmi troppo a confrontare le due opere tra di loro, posso solo dire dal punto di vista della trama si è fatto il massimo, per non snaturare troppo l’opera e mettere una parte importante del manga (la prima parte) in due ore di film.
Iniziamo partendo dalla trama, soprattutto per chi non conosce l’opera originale, ci troviamo sulla Terra in quella che viene definita la “città discarica”, una delle ultime città abitate dagli esseri umani, dopo una spaventosa guerra tra la Terra e Marte avvenuta oltre 300 anni prima, che ha portato alla distruzione di tutte le altre città sulla Terra.
Sopra la città discarica c’è Zalem (nel manga si chiama Salem, e avrei preferito che il nome non fosse stato cambiato), una gigantesca città sospesa dove gli abitanti vivono nel lusso, e gli scarti di Zalem cadono proprio sulla città discarica, che da questo prende il suo particolare nome.
Nella città discarica la gente cerca di sopravvivere come meglio può, qui non esistono né la polizia né le carceri, ma bensì i braccatori ovvero mercenari che eliminano i criminali per soldi, Zalem gestisce le taglie e tutto il resto, ci sono dei grossi robot da combattimento, sempre di Zalem, che si occupano di mantenere l’ordine e il controllo in città.
Tra gli abitanti della città troviamo tantissimi cyborg, i motivi per cui le persone si fanno meccanizzare sono vari: c’è chi lo fa per riuscire meglio a fare il suo lavoro, chi per difendersi, e altri per partecipare alla Motorball, di cui parlerò in seguito.
Nella città non c’è proprio una fabbrica ufficiale o delle aziende specializzate che si occupino della produzione di queste parti cibernetiche, infatti molto spesso le parti dei cyborg provengono da pezzi di auto o di altri oggetti di seconda mano, questo aspetto si lega un po’ a tutta la città discarica, che sembra quasi una gigantesca favelas cyberpunk, una città decaduta. Una posto che paradossalmente vive di tecnologia, dove moltissimi sono cyborg, ma che ha perso gran parte della sua tecnologia a causa della guerra di oltre 300 anni fa, che fa ancor più contrasto con Zalem che si trova lassù in cielo.
Oltre ai cyborg, abbiamo anche dei criminali che rubano le parti dei cyborg per poi rivenderle, spesso questi criminali hanno anche un odio verso i cyborg, vedendoli come dei non umani per così dire.
La storia inizia facendoci vedere il dottor Ido mentre cerca in un cumulo di rifiuti (quelli che vengono buttati da Zalem), qualche oggetto interessante che può usare per fare le parti cibernetiche, questo è,infatti, il suo lavoro.
Cercando in quei rifiuti fa una scoperta sorprendente, trova un mezzo busto di un cyborg femminile, usando i suoi strumenti scopre che le parti organiche del cyborg sono ancora integre, e allora decide subito di portarlo nel suo laboratorio per poterla salvare. Dopo una lunga operazione, il dottore con l’aiuto della sua assistente Gerhad riesce a dare al cyborg un corpo integro, e la mette in un letto aspettando il suo risveglio.
La nostra protagonista si risveglia nel laboratorio di Ido e si accorge subito del suo nuovo corpo, dopo aver preso dimestichezza con esso esce dalla stanza e trova Ido e la sua assistente Gerhad, Ido chiede alla nostra protagonista di parlargli di lei, ma lei non ricorda nulla del suo passato, neanche il suo nome, allora Ido decide di dargliene uno e la chiama Alita.
Ido porterà Alita in giro per la città discarica per spiegarle come funziona, qui incontrerà Yugo un personaggio molto importante per storia, e vedrà la Motorball di cui avevo parlato prima. Questa è una competizione all'ultimo sangue fatta da cyborg, ovvero una corsa in un circuito dove si deve prendere una palla e tagliare il traguardo con essa, ma dove il combattimento è permesso così come uccidere gli avversari, questo rende questa lotta particolarmente brutale, il vincitore del torneo ha numerosi benefit, uno in particolare molto importante che non svelerò, per sapere come continua la storia dovrete vedervi il film.
Parliamo ora della caratterizzazione dei personaggi, a mio avviso è stata fatta molto bene, tutto sommato sono stati abbastanza fedeli al manga, tra i personaggi meglio riusciti a mio avviso c’è la protagonista Alita, è bello vedere la sua mutazione nel corso del film da personaggio abbastanza ingenuo a forte combattente (si chiama “angelo della battaglia”, del resto), possiamo dire che la parte psicologica è abbastanza credibile. Qualcuno si è lamentato perché ritiene che in questa versione Alita sia troppo buona rispetto al manga, io personalmente non la penso in questo modo, soprattutto la vedo coerente con l’ingenuità iniziale di quella che potremmo definire una ragazza cyborg, in un mondo che non conosce e con cui non ha dimestichezza.
Altro personaggio molto interessante, a mio avviso, è il dottor Ido, lui ha ovviamente un ruolo centrale nella trama, essendo come un padre per Alita, oltre che il suo salvatore e pure mentore, il suo cercare di proteggerla anche andando contro il suo volere è stato ben reso, il loro rapporto mi piace molto.
In merito alle musiche del film, devo dire che mi sono piaciute molto e che le ho trovate tutte azzeccate alla situazione.
Continuando a parlare del lato tecnico, gli effetti speciali e il lato grafico sono assolutamente eccellenti, anche se questo era scontato visto il budget e i nomi coinvolti, aggiungo che è stato quanto di più realistico si potesse fare, e che fortunatamente non abbiamo viste certi effetti assurdi tipici di certi live-action.
In conclusione ritengo Alita un ottimo film live-action, probabilmente uno dei migliori se non il migliore in assoluto , soprattutto se parliamo di genere fantascienza/cyberpunk: lo consiglio assolutamente sia per chi conosce il manga, ma anche per i neofiti della saga che magari si possono appassionare.
Voto finale 8+
Nel futuro, il mondo è dominato da città fluttuanti ma scoppia una guerra e le città crollano. Ne rimane solo una.
Sotto questa città chiamata Salem, si estende una “Città Discarica” in ciu vivono i reietti. Qui non c’è polizia e sono gli Hunter Warrior a dover arrestare i criminali in cambio della riscossione delle taglie.
Ido è uno di questi cacciatori ma è anche un medico e un costruttore di cyborg. Un giorno trova tra la spazzatura i resti di un cyborg femminile, lo ripara e gli mette il nome “Alita”.
Con il suo nuovo corpo, Alita inizia a partecipare al gioco chiamato Motorball, che è una sorta di Roller Derby per cyborg.
Poi Alita si innamora di Yûgo, un ragazzo che sta risparmiando denaro per andare a Salem. Però la situazione si complica quando Alita diventa una Hunter e deve dare la caccia a Yûgo.
Penso che la trasposizione cinematografica americana in live action non sia male, tenendo presente che questo tipo di film sembra sempre un po’ “finto”.
Rodriguez e Cameron fanno un lavoro egregio adattando solo la prima parte della storia, quindi non ci sono spoiler!
Il pubblico non ha gradito la modifica facciale di Alita (Rosa Salazar) ma io credo che il film abbia molti lati positivi: in primo luogo, i paesaggi cyberpunk sono meravigliosi e poi, essendo ricco di azione e combattimenti, non c’è un attimo di noia!
Essendo interessata alle città fluttuanti/viaggianti, ora sto leggendo il manga (del 1990, firmato da Yukito Kishiro e lo vorrei confrontare con L’ISOLA ERRANTE di Kenji Tsutura e soprattutto con la Balena di Fango di
"Children of the Whale" di Abi Umeda.
Non ho ancora letto il romanzo che l’americano Pat Cadigan ha tratto dal film ma sfogliandolo ho già visto una cosa che mi ha infastidito: il nome Yûgo `stato trasposto all’inglese Hugo!
Sotto questa città chiamata Salem, si estende una “Città Discarica” in ciu vivono i reietti. Qui non c’è polizia e sono gli Hunter Warrior a dover arrestare i criminali in cambio della riscossione delle taglie.
Ido è uno di questi cacciatori ma è anche un medico e un costruttore di cyborg. Un giorno trova tra la spazzatura i resti di un cyborg femminile, lo ripara e gli mette il nome “Alita”.
Con il suo nuovo corpo, Alita inizia a partecipare al gioco chiamato Motorball, che è una sorta di Roller Derby per cyborg.
Poi Alita si innamora di Yûgo, un ragazzo che sta risparmiando denaro per andare a Salem. Però la situazione si complica quando Alita diventa una Hunter e deve dare la caccia a Yûgo.
Penso che la trasposizione cinematografica americana in live action non sia male, tenendo presente che questo tipo di film sembra sempre un po’ “finto”.
Rodriguez e Cameron fanno un lavoro egregio adattando solo la prima parte della storia, quindi non ci sono spoiler!
Il pubblico non ha gradito la modifica facciale di Alita (Rosa Salazar) ma io credo che il film abbia molti lati positivi: in primo luogo, i paesaggi cyberpunk sono meravigliosi e poi, essendo ricco di azione e combattimenti, non c’è un attimo di noia!
Essendo interessata alle città fluttuanti/viaggianti, ora sto leggendo il manga (del 1990, firmato da Yukito Kishiro e lo vorrei confrontare con L’ISOLA ERRANTE di Kenji Tsutura e soprattutto con la Balena di Fango di
"Children of the Whale" di Abi Umeda.
Non ho ancora letto il romanzo che l’americano Pat Cadigan ha tratto dal film ma sfogliandolo ho già visto una cosa che mi ha infastidito: il nome Yûgo `stato trasposto all’inglese Hugo!
Il manga di “Alita” scritto da Yukito Kishiro, pubblicato nel 1990, aveva già avuto alcune trasposizioni, tra cui un breve oav animato. Oltre ad essere sostanzialmente un cult nel panorama sci-fi, questo titolo è rimasto da sempre nel cuore di Cameron che ne comprò i diritti di adattamento 20 anni fa, e realizzò la serie “Dark Angel” come fosse una sorta di “premessa” al suo progetto da sogno, essendo la protagonista della serie tv fortemente ispirata al personaggio di Alita. A causa, però, di altri progetti, Cameron continuò a rimandare l’idea di dirigere il film, che passò quindi nelle mani dell’amico Rodriguez, mentre Cameron si limitò a restare alla produzione.
TRAMA
Alita è un rottame di Cyborg che viene rinvenuta in una discarica dal dottor Ido, interpretato magistralmente da Christopher Waltz, pluripremiato e dotato attore che aveva già dato il meglio di sé nelle pellicole di molti grandi autori, come Tarantino. Ido dona alla cyborg sia il nome- Alita appunto- sia il corpo meccanico che furono della figlia morta. Ma Alita non ricorda nulla della propria vita e, tra incontri particolari e combattimenti mozzafiato, inizierà il suo viaggio alla ricerca di sé.
Una piccola premessa su uno degli aspetti che, ai tempi dell’uscita dei primi teaser del film, fu maggiormente criticato dal pubblico: gli occhioni di Alita. La spiegazione che fu data ai tempi, era quella di volerla somigliante il più possibile all’Alita originale del fumetto. Dopo aver visto il film, posso dire tranquillamente che la scelta si è rivelata vincente: gli occhi della giovane Cyborg sono il suo principale veicolo espressivo, grazie ai quali possiamo capire subito le emozioni che prova e che riscopre, di volta in volta, dopo l’amnesia, Alita.
Fatta questa breve premessa, passiamo all’analisi del film. Il confronto col fumetto che posso fare è molto semplice, purtroppo, perché ho letto il manga anni e anni fa, e il ricordo è troppo annebbiato. Di sicuro, si può dire che la protagonista rispecchia fedelmente quella originale, sia grazie all’estetica che le viene data, sia grazie alla buona interpretazione di Rosa Salazar. Anche il dottor Ido rimane fedele all’originale, e per quanto strano faccia vedere Waltz nei panni di un padre amorevole, sembra non ci sia ruolo che non gli si addica perfettamente.
Nel live action è stata inserita anche la dottoressa Chiren (Jennifer Connelly) che, andando a memoria, non compare nel fumetto, ma nell’oav animato.
Anche al Motorball viene dato relativamente molto spazio, ma se analizziamo le tematiche risulta indubbio che il fumetto puntava molto più alla riflessione filosofica sul valore della vita umana e non; sulla critica alla tecnologia e al progresso; e sul divario tra ricchezza e povertà. Benché tutte queste tematiche siano presenti, nel film si punta grossomodo più a combattimenti spettacolari. Forse a causa di problemi di tempo, o forse per paura di non attirare abbastanza pubblico, il film ha dovuto limitare le digressioni tipiche dell’opera fantascientifica, e buttarsi più sull’azione spiccia. D’altronde credo sia proprio quest’ultima il punto forte. Altro punto forte è sicuramente dato dal world building magnifico!
Come era lecito aspettarsi da un film di dure ore, l’intera trama del manga (che si compone di 9 volumi totali) non poteva essere compressa … essendo stati adattati, circa, i primi 2-3 volumi, è lecito aspettarsi non solo un sequel, ma forse una trilogia. Staremo a vedere.
In sostanza, mi risulta più facile consigliare la visione del film in primis a chi ha già avuto modo di leggere l’opera cartacea, quanto meno per riuscire a comprendere appieno la narrazione generale (benchè poi, anche tutti gli altri possano trovare la visione piacevole quanto lo può essere un normale film d’azione sci-fi).
TRAMA
Alita è un rottame di Cyborg che viene rinvenuta in una discarica dal dottor Ido, interpretato magistralmente da Christopher Waltz, pluripremiato e dotato attore che aveva già dato il meglio di sé nelle pellicole di molti grandi autori, come Tarantino. Ido dona alla cyborg sia il nome- Alita appunto- sia il corpo meccanico che furono della figlia morta. Ma Alita non ricorda nulla della propria vita e, tra incontri particolari e combattimenti mozzafiato, inizierà il suo viaggio alla ricerca di sé.
Una piccola premessa su uno degli aspetti che, ai tempi dell’uscita dei primi teaser del film, fu maggiormente criticato dal pubblico: gli occhioni di Alita. La spiegazione che fu data ai tempi, era quella di volerla somigliante il più possibile all’Alita originale del fumetto. Dopo aver visto il film, posso dire tranquillamente che la scelta si è rivelata vincente: gli occhi della giovane Cyborg sono il suo principale veicolo espressivo, grazie ai quali possiamo capire subito le emozioni che prova e che riscopre, di volta in volta, dopo l’amnesia, Alita.
Fatta questa breve premessa, passiamo all’analisi del film. Il confronto col fumetto che posso fare è molto semplice, purtroppo, perché ho letto il manga anni e anni fa, e il ricordo è troppo annebbiato. Di sicuro, si può dire che la protagonista rispecchia fedelmente quella originale, sia grazie all’estetica che le viene data, sia grazie alla buona interpretazione di Rosa Salazar. Anche il dottor Ido rimane fedele all’originale, e per quanto strano faccia vedere Waltz nei panni di un padre amorevole, sembra non ci sia ruolo che non gli si addica perfettamente.
Nel live action è stata inserita anche la dottoressa Chiren (Jennifer Connelly) che, andando a memoria, non compare nel fumetto, ma nell’oav animato.
Anche al Motorball viene dato relativamente molto spazio, ma se analizziamo le tematiche risulta indubbio che il fumetto puntava molto più alla riflessione filosofica sul valore della vita umana e non; sulla critica alla tecnologia e al progresso; e sul divario tra ricchezza e povertà. Benché tutte queste tematiche siano presenti, nel film si punta grossomodo più a combattimenti spettacolari. Forse a causa di problemi di tempo, o forse per paura di non attirare abbastanza pubblico, il film ha dovuto limitare le digressioni tipiche dell’opera fantascientifica, e buttarsi più sull’azione spiccia. D’altronde credo sia proprio quest’ultima il punto forte. Altro punto forte è sicuramente dato dal world building magnifico!
Come era lecito aspettarsi da un film di dure ore, l’intera trama del manga (che si compone di 9 volumi totali) non poteva essere compressa … essendo stati adattati, circa, i primi 2-3 volumi, è lecito aspettarsi non solo un sequel, ma forse una trilogia. Staremo a vedere.
In sostanza, mi risulta più facile consigliare la visione del film in primis a chi ha già avuto modo di leggere l’opera cartacea, quanto meno per riuscire a comprendere appieno la narrazione generale (benchè poi, anche tutti gli altri possano trovare la visione piacevole quanto lo può essere un normale film d’azione sci-fi).