Dragon Quest V - the Heaven Saga
Nato dal videogioco Dragon Quest V: La sposa celeste, Tenkuu Monogatari narra le avventure dei piccoli principini Ten e Sora, personaggi fondamentali nell'ultima parte dell'avventura videoludica.
Figli dell'eroe senza nome protagonista del videogioco e della sua sposa Bianca, Ten e Sora sono due bambini molto vivaci, curiosi e di buon cuore, che vivono al castello amati dalla gente che lo abita, e con delle particolari abilità.
Sora, la bimba, è infatti particolarmente portata per lo studio degli incantesimi, mentre Ten, il maschietto, è inspiegabilmente riuscito a sollevare la sacra spada di Zenithia, un artefatto appartenente al regno da generazioni e che, si dice, possa essere impugnata e usata solo dalle persone nelle cui vene scorre le vene dell'eroe leggendario che salvò il mondo dal re dei demoni anni e anni prima.
I genitori dei due bambini sono scomparsi il giorno della loro stessa nascita, rapiti dalle oscure trame di una nuova minaccia per il mondo, ma adesso, otto anni dopo quel nefasto giorno, sembra che una loro traccia sia stata ritrovata.
Ecco quindi che i due principini si mettono in cammino per andare alla ricerca del loro padre e della loro madre, coadiuvati dal panciuto, buffo, emotivo e apprensivo Sancho, consigliere del re, amico intimo del padre e del nonno dei due bambini nonché suo malgrado loro poco efficiente "babysitter", e da un gruppo di mostri benevoli con cui i bambini riescono a comunicare, capeggiati dal valoroso leopardo Geregere, che fu salvato dai loro genitori quando erano piccoli.
Tenkuu Monogatari, probabilmente, non sarà di alcuna attrattiva per i non fans di Dragon Quest, dato il suo strettissimo legame con il videogioco che magari può dare per scontato che tutti i suoi lettori conoscano già le vicende di Dragon Quest V, ma i giocatori lo adoreranno.
Sapere cos'è successo tra la seconda e la terza parte del videogioco è sempre stato un particolare desiderio dei fans, e grazie a questo fumetto è possibile soddisfarlo.
E' chiaramente un manga dedicato ad un pubblico molto giovane, data la giovanissima età dei protagonisti e l'atmosfera giocosa e divertente, priva di malizia e di cattiveria che permea il tutto, ma risulta essere una piacevolissima lettura anche per i fans più attempati di Dragon Quest V.
Lo stile di disegno è volutamente semplice, molto kawaii nella caratterizzazione dei volti e nella rappresentazione del bestiario Dragonquestiano (i mostri perdono qualsiasi vena di ferocia e diventano più simili a teneri Pokemon che a bestie malvagie), ma a suo modo anche inaspettatamente sapiente nel caratterizzare gli scenari, gli armamenti, gli effetti grafici delle magie.
I personaggi, poi, risultano estremamente convincenti e comici, e l'autrice riesce a rendere benissimo le varie espressioni del volto, i vari stati d'animo e lavora bene su personaggi non suoi e di differenti sessi, stazze e fisionomie, dando un tocco molto piacevole alla cosa (e vedere Sancho in pigiama e papalina, oppure travestito da Bianca è uno spasso, per chi ha giocato al videogame!).
La semplicità è la parola chiave di questo manga, che riesce a farsi apprezzare malgrado la sua poca complessità, ma forse non potrà interessare i non fans del videogioco.
Naturalmente, è inedito in Italia ed è di difficile reperibilità, ma semmai dovesse - non lo farà mai! - un giorno arrivare in Italia un'occhiata la meriterebbe.
Figli dell'eroe senza nome protagonista del videogioco e della sua sposa Bianca, Ten e Sora sono due bambini molto vivaci, curiosi e di buon cuore, che vivono al castello amati dalla gente che lo abita, e con delle particolari abilità.
Sora, la bimba, è infatti particolarmente portata per lo studio degli incantesimi, mentre Ten, il maschietto, è inspiegabilmente riuscito a sollevare la sacra spada di Zenithia, un artefatto appartenente al regno da generazioni e che, si dice, possa essere impugnata e usata solo dalle persone nelle cui vene scorre le vene dell'eroe leggendario che salvò il mondo dal re dei demoni anni e anni prima.
I genitori dei due bambini sono scomparsi il giorno della loro stessa nascita, rapiti dalle oscure trame di una nuova minaccia per il mondo, ma adesso, otto anni dopo quel nefasto giorno, sembra che una loro traccia sia stata ritrovata.
Ecco quindi che i due principini si mettono in cammino per andare alla ricerca del loro padre e della loro madre, coadiuvati dal panciuto, buffo, emotivo e apprensivo Sancho, consigliere del re, amico intimo del padre e del nonno dei due bambini nonché suo malgrado loro poco efficiente "babysitter", e da un gruppo di mostri benevoli con cui i bambini riescono a comunicare, capeggiati dal valoroso leopardo Geregere, che fu salvato dai loro genitori quando erano piccoli.
Tenkuu Monogatari, probabilmente, non sarà di alcuna attrattiva per i non fans di Dragon Quest, dato il suo strettissimo legame con il videogioco che magari può dare per scontato che tutti i suoi lettori conoscano già le vicende di Dragon Quest V, ma i giocatori lo adoreranno.
Sapere cos'è successo tra la seconda e la terza parte del videogioco è sempre stato un particolare desiderio dei fans, e grazie a questo fumetto è possibile soddisfarlo.
E' chiaramente un manga dedicato ad un pubblico molto giovane, data la giovanissima età dei protagonisti e l'atmosfera giocosa e divertente, priva di malizia e di cattiveria che permea il tutto, ma risulta essere una piacevolissima lettura anche per i fans più attempati di Dragon Quest V.
Lo stile di disegno è volutamente semplice, molto kawaii nella caratterizzazione dei volti e nella rappresentazione del bestiario Dragonquestiano (i mostri perdono qualsiasi vena di ferocia e diventano più simili a teneri Pokemon che a bestie malvagie), ma a suo modo anche inaspettatamente sapiente nel caratterizzare gli scenari, gli armamenti, gli effetti grafici delle magie.
I personaggi, poi, risultano estremamente convincenti e comici, e l'autrice riesce a rendere benissimo le varie espressioni del volto, i vari stati d'animo e lavora bene su personaggi non suoi e di differenti sessi, stazze e fisionomie, dando un tocco molto piacevole alla cosa (e vedere Sancho in pigiama e papalina, oppure travestito da Bianca è uno spasso, per chi ha giocato al videogame!).
La semplicità è la parola chiave di questo manga, che riesce a farsi apprezzare malgrado la sua poca complessità, ma forse non potrà interessare i non fans del videogioco.
Naturalmente, è inedito in Italia ed è di difficile reperibilità, ma semmai dovesse - non lo farà mai! - un giorno arrivare in Italia un'occhiata la meriterebbe.