Phantom Stalker Woman - Incubo Metropolitano
La collana Umami di Star Comics si arricchisce di un ulteriore volume, riedizione del manga pubblicato per la prima volta nel 2003 dalla casa editrice.
Uscito originariamente in Giappone nel 1993, “Phantom Stalker Woman” fu un grande successo di pubblico in patria nonché uno dei manga horror più apprezzati del periodo, tanto da rendere ancora più noto il nome di Minetaro Mochizuki.
Il tema della donna stalker, sicuramente originale per l’epoca, inserito in un contesto horror classico non mancò di stimolare l’interesse dei lettori, che si trovarono di fronte ad un’opera di forte impatto.
C’è da dire però che, letto al giorno oggi, il volume dimostra di non aver saputo reggere al meglio il passare del tempo, per via di alcune vistose criticità interne. Partiamo dal lato positivo più evidente: Mochizuki è in grado di costruire per tutta la storia un’ottima atmosfera di tensione, che riproduce bene le angosce del malcapitato protagonista.
Tale tensione viene purtroppo smorzata da due elementi: in primis, la brevità della vicenda non permette un adeguato dipanarsi della trama, che finisce per essere alquanto approssimativa; in secondo luogo, il volume soffre parecchio a causa della regia delle vignette di Mochizuki, estremamente confusionaria e a tratti nemica nella comprensione di ciò che sta accadendo nelle tavole.
In generale, si nota una certa superficialità nella narrazione che coinvolge anche la caratterizzazione dei personaggi: sia Hiroshi Mori che i due amici, Rumi e Satake, sono poco più che stereotipi su gambe e risultano per questo piuttosto anonimi.
Anche la sinistra donna stalker, dai lineamenti parecchio inquietanti, finisce per diventare in numerosi frangenti una presenza involontariamente comica (si pensi alla sequenza della colluttazione con Satake), fattori che influenzano negativamente l’aura di malvagità costruitale attorno. La scelta dell’autore di non spiegare in maniera chiara le sue origini è azzeccata per conferire maggiore mistero alla sua figura, non sciogliendo fino all’ultimo il dubbio sulla reale natura della donna. Peccato che lo stratagemma crei ancora più punti interrogativi in una vicenda già di per sé confusa, per la quale Mochizuki lascia anche un finale aperto.
Due parole anche sul disegno: lo stile, seppur abbastanza datato, si rivela convincente per quanto riguarda la rappresentazione della donna demoniaca del titolo; ciò non si può dire per gli altri personaggi, che in più di una vignetta appaiono quasi caricaturali, inficiando non poco l’atmosfera horror del manga.
L’edizione Star Comics segue la linea editoriale della collana Umami, proponendo in questo caso una grafica di copertina personalizzata e delle pagine molto morbide, ma tendenti all’ingiallimento.
Lettura consigliata dunque? Si e no. Sicuramente l’importanza di “Phantom Stalker Woman” per il genere horror lo rende una lettura dal notevole valore quantomeno storico, ma è giusto far presente che la storia che ci si troverà di fronte ha purtroppo esaurito il fascino e la suggestione esercitati all’epoca della prima pubblicazione.
Uscito originariamente in Giappone nel 1993, “Phantom Stalker Woman” fu un grande successo di pubblico in patria nonché uno dei manga horror più apprezzati del periodo, tanto da rendere ancora più noto il nome di Minetaro Mochizuki.
Il tema della donna stalker, sicuramente originale per l’epoca, inserito in un contesto horror classico non mancò di stimolare l’interesse dei lettori, che si trovarono di fronte ad un’opera di forte impatto.
C’è da dire però che, letto al giorno oggi, il volume dimostra di non aver saputo reggere al meglio il passare del tempo, per via di alcune vistose criticità interne. Partiamo dal lato positivo più evidente: Mochizuki è in grado di costruire per tutta la storia un’ottima atmosfera di tensione, che riproduce bene le angosce del malcapitato protagonista.
Tale tensione viene purtroppo smorzata da due elementi: in primis, la brevità della vicenda non permette un adeguato dipanarsi della trama, che finisce per essere alquanto approssimativa; in secondo luogo, il volume soffre parecchio a causa della regia delle vignette di Mochizuki, estremamente confusionaria e a tratti nemica nella comprensione di ciò che sta accadendo nelle tavole.
In generale, si nota una certa superficialità nella narrazione che coinvolge anche la caratterizzazione dei personaggi: sia Hiroshi Mori che i due amici, Rumi e Satake, sono poco più che stereotipi su gambe e risultano per questo piuttosto anonimi.
Anche la sinistra donna stalker, dai lineamenti parecchio inquietanti, finisce per diventare in numerosi frangenti una presenza involontariamente comica (si pensi alla sequenza della colluttazione con Satake), fattori che influenzano negativamente l’aura di malvagità costruitale attorno. La scelta dell’autore di non spiegare in maniera chiara le sue origini è azzeccata per conferire maggiore mistero alla sua figura, non sciogliendo fino all’ultimo il dubbio sulla reale natura della donna. Peccato che lo stratagemma crei ancora più punti interrogativi in una vicenda già di per sé confusa, per la quale Mochizuki lascia anche un finale aperto.
Due parole anche sul disegno: lo stile, seppur abbastanza datato, si rivela convincente per quanto riguarda la rappresentazione della donna demoniaca del titolo; ciò non si può dire per gli altri personaggi, che in più di una vignetta appaiono quasi caricaturali, inficiando non poco l’atmosfera horror del manga.
L’edizione Star Comics segue la linea editoriale della collana Umami, proponendo in questo caso una grafica di copertina personalizzata e delle pagine molto morbide, ma tendenti all’ingiallimento.
Lettura consigliata dunque? Si e no. Sicuramente l’importanza di “Phantom Stalker Woman” per il genere horror lo rende una lettura dal notevole valore quantomeno storico, ma è giusto far presente che la storia che ci si troverà di fronte ha purtroppo esaurito il fascino e la suggestione esercitati all’epoca della prima pubblicazione.
"Phantom Stalker Woman - Incubo Metropolitano" è un'opera horror composta da un solo volume edito in Italia da Star Comics, scritto e disegnato da Minetaro Mochizuki.
Hiroshi Mori è un comune studente che frequenta il college e una notte viene disturbato da dei rumori provenienti dall'appartamento del vicino. Il ragazzo decide di guardare cosa succede: si tratta di una donna incredibilmente alta con un impermeabile e delle buste della spesa che bussa ripetutamente alla porta del coinquilino accanto. Mentre Hiroshi è intento a spiarla, la donna si accorge di lui e inizierà a perseguitarlo.
Lo spunto iniziale è buono ma non eccezionale, la vera bellezza della storia viene fuori in seguito, quando al ragazzo gliene succedono di tutti i colori per colpa di questa malata mentale. Il bello del manga è che ti tiene incollato alle pagine fino alla fine, grazie anche agli ottimi disegni e ai personaggi che vengono fuori pian piano.
A mio parere quest'opera riesce a farsi piacere grazie anche al fatto che è in un certo senso è realistica, infatti non ci sono stranezze come fantasmi o ufo. Nella storia si trovano elementi reali che purtroppo succedono nella vita comune, come per esempio i casi di stalking.
Per quanto riguarda i disegni secondo me sono perfetti per questo genere di opere: sfondi ben curati, personaggi molto semplici ma incisivi e scene molto cupe. Sono da sottolineare i volti e le espressioni dei protagonisti, soprattutto quella della donna (molto suscettibile con uno sguardo perso e spento) e quella di Hiroshi. Insomma un mix perfetto.
In breve, un gran bel manga horror incentrato sullo stalking. Un buon prodotto che non deve assolutamente mancare nella collezione di un fan del genere. Lo consiglio a tutti.
Hiroshi Mori è un comune studente che frequenta il college e una notte viene disturbato da dei rumori provenienti dall'appartamento del vicino. Il ragazzo decide di guardare cosa succede: si tratta di una donna incredibilmente alta con un impermeabile e delle buste della spesa che bussa ripetutamente alla porta del coinquilino accanto. Mentre Hiroshi è intento a spiarla, la donna si accorge di lui e inizierà a perseguitarlo.
Lo spunto iniziale è buono ma non eccezionale, la vera bellezza della storia viene fuori in seguito, quando al ragazzo gliene succedono di tutti i colori per colpa di questa malata mentale. Il bello del manga è che ti tiene incollato alle pagine fino alla fine, grazie anche agli ottimi disegni e ai personaggi che vengono fuori pian piano.
A mio parere quest'opera riesce a farsi piacere grazie anche al fatto che è in un certo senso è realistica, infatti non ci sono stranezze come fantasmi o ufo. Nella storia si trovano elementi reali che purtroppo succedono nella vita comune, come per esempio i casi di stalking.
Per quanto riguarda i disegni secondo me sono perfetti per questo genere di opere: sfondi ben curati, personaggi molto semplici ma incisivi e scene molto cupe. Sono da sottolineare i volti e le espressioni dei protagonisti, soprattutto quella della donna (molto suscettibile con uno sguardo perso e spento) e quella di Hiroshi. Insomma un mix perfetto.
In breve, un gran bel manga horror incentrato sullo stalking. Un buon prodotto che non deve assolutamente mancare nella collezione di un fan del genere. Lo consiglio a tutti.
Il richiamo di una storia tormentata.
Se dovessi descrivere il percorso del mio stato fisico-psicologico durante la lettura, sarebbe più semplice farlo attraverso degli esempi: è stato come se avessi inghiottito un pugno di ansiogeni, una bustina di zucchero di canna e avessi iniziato a rendere degeneri i suoni delle ambulanze che passavano fuori casa. Al di là di ogni lirismo è stato, insomma, impressionante. Dopotutto, ritrovarsi a fare i conti con i fantasmi del proprio passato è sempre parecchio opprimente.
Veniamo catapultati in questo scenario moderno, ambientato in Giappone, che getta luce sulle tresche pericolose del protagonista, Hiroshi Mori. Il ragazzo, in seguito ad una serie di sfortunati eventi, si ritrova ad essere perseguitato da una spilungona coi capelli impregnati di oscurità e con la faccia da funerale.
Senza rivelare altro sulla trama, mi piacerebbe piuttosto concentrarmi sulla sensazione di tormento e di paura che riesce a iniettare nel corpo questo volume unico del 1993 di Minetaro Mochizuki. Sfogliando le pagine ingiallite dell'edizione mediocre (e nel mio specifico caso usata), ci caliamo in un'atmosfera di paranoia le cui conseguenze sono riconducibili a un unico tema: l'esagerazione, di tutto. È qui che si inserisce il personaggio delLa donna, stalker intrisa d'amore sfrenato e senza collegamenti logici d'alcun tipo. Quella che si respira è aria pesante, smorzata da una regia che dispone e distribuisce le scene e gli spezzoni temporali in maniera netta, lasciando quindi esibire la trama in un'unica, lunga apnea.
Dopotutto non ci sono caratteristiche particolari, se non i disegni imprecisi, simboli di una realtà frettolosa, che rimandano al dinamismo e all'inarrestabilità degli eventi, quindi la mia breve esibizione termina qui, con un consiglio rivolto agli amanti delle letture brevi: una gabbia cartacea da 3,10 € come Phantom Stalker Woman, non altro che una spina che preme sui nostri colli delicati, vale la pena di essere comprata. Basterà dunque strappare la carta dalle sbarre per trovare l'oro e forse per dormire sonni un po' meno tranquilli.
Se dovessi descrivere il percorso del mio stato fisico-psicologico durante la lettura, sarebbe più semplice farlo attraverso degli esempi: è stato come se avessi inghiottito un pugno di ansiogeni, una bustina di zucchero di canna e avessi iniziato a rendere degeneri i suoni delle ambulanze che passavano fuori casa. Al di là di ogni lirismo è stato, insomma, impressionante. Dopotutto, ritrovarsi a fare i conti con i fantasmi del proprio passato è sempre parecchio opprimente.
Veniamo catapultati in questo scenario moderno, ambientato in Giappone, che getta luce sulle tresche pericolose del protagonista, Hiroshi Mori. Il ragazzo, in seguito ad una serie di sfortunati eventi, si ritrova ad essere perseguitato da una spilungona coi capelli impregnati di oscurità e con la faccia da funerale.
Senza rivelare altro sulla trama, mi piacerebbe piuttosto concentrarmi sulla sensazione di tormento e di paura che riesce a iniettare nel corpo questo volume unico del 1993 di Minetaro Mochizuki. Sfogliando le pagine ingiallite dell'edizione mediocre (e nel mio specifico caso usata), ci caliamo in un'atmosfera di paranoia le cui conseguenze sono riconducibili a un unico tema: l'esagerazione, di tutto. È qui che si inserisce il personaggio delLa donna, stalker intrisa d'amore sfrenato e senza collegamenti logici d'alcun tipo. Quella che si respira è aria pesante, smorzata da una regia che dispone e distribuisce le scene e gli spezzoni temporali in maniera netta, lasciando quindi esibire la trama in un'unica, lunga apnea.
Dopotutto non ci sono caratteristiche particolari, se non i disegni imprecisi, simboli di una realtà frettolosa, che rimandano al dinamismo e all'inarrestabilità degli eventi, quindi la mia breve esibizione termina qui, con un consiglio rivolto agli amanti delle letture brevi: una gabbia cartacea da 3,10 € come Phantom Stalker Woman, non altro che una spina che preme sui nostri colli delicati, vale la pena di essere comprata. Basterà dunque strappare la carta dalle sbarre per trovare l'oro e forse per dormire sonni un po' meno tranquilli.
Zashiki Onna è quello che si può definire un capolavoro del manga horror. Pubblicato per la prima volta da Kodansha Ltd nel 1993, viene editato da Star Comics nel Novembre 2002 per collana Point Break, con il titolo Phantom Stalker
Woman-Incubo Metropolitano.
È un'opera dal linguaggio universale, capace di infrangere le barriere culturali grazie all'immediatezza di cui è provvista. Minetaro Mochizuki, autore del celebre "Dragon Head", riesce a inghiottire il lettore in poche pagine, facendo leva su una trama adrenalinica e ben concepita, ispirata alle leggende urbane sui fantasmi giapponesi.
Nel pieno della notte, Mori, uno studente universitario, sente dei rumori provenire dalla porta del vicino, così decide di soddisfare la sua umana curiosità. Incredibile come questa semplice decisione vada a determinare l'intero svolgimento della storia, che trascinerà lentamente nel baratro il protagonista. Così apre, e gli si para davanti una donna altissima, spettrale, avvolta in un logoro impermeabile bianco, con lunghi capelli neri che le incorniciano sinistramente il volto oblungo.
Da questo incontro si susseguono specifici avvenimenti che avvicineranno sempre più intensamente la grottesca figura a Mori. Ben presto, egli si accorge di esser oggetto delle ossessioni di una ripugnante creatura irrazionale e inarrestabile. Non v'è una ragione particolare di questo stalking, lui è semplicemente un ragazzo normale, senza abilità, con le sue amicizie e i suoi desideri. Mochizuki tesse infatti una sottotrama dal sapore vagamente
sentimentale,che andrà ad intrecciarsi con la vicenda.
La caratterizzazione del protagonista è debole, rappresenta la persona qualunque, e l'intento è quello di rappresentare la storia come un qualcosa di ciclico,destinato a ripetersi nella stessa maniera su altri. "Lei" è un male oscuro incontenibile ed onnipresente,che perseguita la vittima,distruggendo ogni cosa a cui tiene di più, fino a che questa,stremata, non cada in ginocchio,in lacrime, consapevole di aver trovato l'Inferno.
I disegni son semplici ma davvero espressivi,tant'è che questo manga risulta più un'esperienza visiva che letteraria, e potrebbe benissimo esser letto in lingua originale. L'autore non avrebbe potuto trovare uno stile grafico più adatto di questo, special modo nel volto della donna,alla quale ha conferito smorfie sconvolgenti.
L'ambiente metropolitano nelle giornate piovose o di notte si trasforma, e l'autore ha modo di delineare scenari assolutamente desolati, privi di quell' umanità riscontrata nella vita quotidiana, al contrario, tranquilla e superficiale. Mentre il lettore è concentrato e immerso in un costante stato di terrore e angoscia, l'opera termina con un finale aperto,e molti interrogativi non trovano risposta, lasciando in lui una sensazione di vuoto.
Volume esclusivamente notturno, che per incrementare l'atmosfera necessita di una lettura possibilmente in completa solitudine.
Woman-Incubo Metropolitano.
È un'opera dal linguaggio universale, capace di infrangere le barriere culturali grazie all'immediatezza di cui è provvista. Minetaro Mochizuki, autore del celebre "Dragon Head", riesce a inghiottire il lettore in poche pagine, facendo leva su una trama adrenalinica e ben concepita, ispirata alle leggende urbane sui fantasmi giapponesi.
Nel pieno della notte, Mori, uno studente universitario, sente dei rumori provenire dalla porta del vicino, così decide di soddisfare la sua umana curiosità. Incredibile come questa semplice decisione vada a determinare l'intero svolgimento della storia, che trascinerà lentamente nel baratro il protagonista. Così apre, e gli si para davanti una donna altissima, spettrale, avvolta in un logoro impermeabile bianco, con lunghi capelli neri che le incorniciano sinistramente il volto oblungo.
Da questo incontro si susseguono specifici avvenimenti che avvicineranno sempre più intensamente la grottesca figura a Mori. Ben presto, egli si accorge di esser oggetto delle ossessioni di una ripugnante creatura irrazionale e inarrestabile. Non v'è una ragione particolare di questo stalking, lui è semplicemente un ragazzo normale, senza abilità, con le sue amicizie e i suoi desideri. Mochizuki tesse infatti una sottotrama dal sapore vagamente
sentimentale,che andrà ad intrecciarsi con la vicenda.
La caratterizzazione del protagonista è debole, rappresenta la persona qualunque, e l'intento è quello di rappresentare la storia come un qualcosa di ciclico,destinato a ripetersi nella stessa maniera su altri. "Lei" è un male oscuro incontenibile ed onnipresente,che perseguita la vittima,distruggendo ogni cosa a cui tiene di più, fino a che questa,stremata, non cada in ginocchio,in lacrime, consapevole di aver trovato l'Inferno.
I disegni son semplici ma davvero espressivi,tant'è che questo manga risulta più un'esperienza visiva che letteraria, e potrebbe benissimo esser letto in lingua originale. L'autore non avrebbe potuto trovare uno stile grafico più adatto di questo, special modo nel volto della donna,alla quale ha conferito smorfie sconvolgenti.
L'ambiente metropolitano nelle giornate piovose o di notte si trasforma, e l'autore ha modo di delineare scenari assolutamente desolati, privi di quell' umanità riscontrata nella vita quotidiana, al contrario, tranquilla e superficiale. Mentre il lettore è concentrato e immerso in un costante stato di terrore e angoscia, l'opera termina con un finale aperto,e molti interrogativi non trovano risposta, lasciando in lui una sensazione di vuoto.
Volume esclusivamente notturno, che per incrementare l'atmosfera necessita di una lettura possibilmente in completa solitudine.
Essendo una fan dell'orrore passo molto tempo alla ricerca di buoni manga horror. Ne ho letti tantissimi di manga di questo genere, e dopo aver letto Phantom Stalker Woman posso dire con certezza che è una delle migliori opere in questo campo!
Phantom Stalker Woman di Minetaro Mochizuki è un manga horror davvero fantastico, pubblicato in Italia, come volume unico, dalla Star Comics nel 2002.
A far da padrone in questo lavoro sono l'angoscia, l'ansia e il terrore, sentimenti che vengono espressi perfettamente anche dallo stile di disegno, che a mio parere è totalmente adatto alla storia.
Il protagonista della storia su cui s'incentra il manga è Hiroshi Mori, uno studente del college che vive in un piccolo appartamento in un condominio. Il ragazzo una notte è disturbato da un incessante bussare proveniente dall'appartamento di fianco al suo; così decide di vedere chi, a quella tarda ora, cerca così insistentemente il suo vicino giovane di casa. Hiroshi sporgendosi dalla porta di casa vede una donna molto alta di corporatura esile e dai lunghi capelli neri (no, non è Sadako!), che intanto ostinatamente continua a bussare alla porta del suo vicino. La donna nota il ragazzo e comincia a chiedergli insistentemente informazioni sul suo vicino di casa, e da quella notte la donna comincerà a "perseguitare” il ragazzo e ad immaginare un’irreale storia d'amore con lui, ma venendo ripudiata dal giovane comincerà a perseguitare anche i suoi conoscenti incolpandoli di impedire la loro storia d'amore
Man mano il caso di Stalking comincia ad aggravarsi e i comportamenti della donna nei confronti di Hiroshi diventano sempre più ossessivi e aggressivi. Fino ad esplodere…
Questo è davvero un ottimo manga, la storia è davvero bella ed è sviluppata in modo egregio, i disegni - il cui tratto molto essenziale e spesso alquanto irreale potrebbe non essere adorato da tutti - a mio parere sono ottimi e sono ben attinenti alla storia. Ottima anche l’edizione ed il prezzo. Senza dubbio un ottimo acquisto.
Phantom Stalker Woman di Minetaro Mochizuki è un manga horror davvero fantastico, pubblicato in Italia, come volume unico, dalla Star Comics nel 2002.
A far da padrone in questo lavoro sono l'angoscia, l'ansia e il terrore, sentimenti che vengono espressi perfettamente anche dallo stile di disegno, che a mio parere è totalmente adatto alla storia.
Il protagonista della storia su cui s'incentra il manga è Hiroshi Mori, uno studente del college che vive in un piccolo appartamento in un condominio. Il ragazzo una notte è disturbato da un incessante bussare proveniente dall'appartamento di fianco al suo; così decide di vedere chi, a quella tarda ora, cerca così insistentemente il suo vicino giovane di casa. Hiroshi sporgendosi dalla porta di casa vede una donna molto alta di corporatura esile e dai lunghi capelli neri (no, non è Sadako!), che intanto ostinatamente continua a bussare alla porta del suo vicino. La donna nota il ragazzo e comincia a chiedergli insistentemente informazioni sul suo vicino di casa, e da quella notte la donna comincerà a "perseguitare” il ragazzo e ad immaginare un’irreale storia d'amore con lui, ma venendo ripudiata dal giovane comincerà a perseguitare anche i suoi conoscenti incolpandoli di impedire la loro storia d'amore
Man mano il caso di Stalking comincia ad aggravarsi e i comportamenti della donna nei confronti di Hiroshi diventano sempre più ossessivi e aggressivi. Fino ad esplodere…
Questo è davvero un ottimo manga, la storia è davvero bella ed è sviluppata in modo egregio, i disegni - il cui tratto molto essenziale e spesso alquanto irreale potrebbe non essere adorato da tutti - a mio parere sono ottimi e sono ben attinenti alla storia. Ottima anche l’edizione ed il prezzo. Senza dubbio un ottimo acquisto.
Dall’autore dell’opera disturbante e visionaria Dragon Head, ovvero Minetaro Mochizuki, arriva un’opera dall’impronta chiaramente Horror, Phantom Stalker Woman, dove il sottotitolo italiano, Incubo metropolitano, risulta azzeccato come non mai. Se siete alla ricerca di un Horror tradizionale fatto da mostri o spiriti particolarmente cruenti avete sbagliato opera.
Durante una notte tempestosa Hiroshi viene disturbato da un continuo bussare; alla porta dell'appartamento di fianco al suo c’è una donna incredibilmente alta che non smette di suonare il campanello, intervallandolo con delle energiche botte alla porta. Spinto dalla curiosità il ragazzo spierà di chi si tratta, ma verrà visto dalla ragazza a sua volta. Inizia così questo “Incubo metropolitano”, che interferirà nella vita odierna dello sfortunato Hiroshi.
L’inizio può sembrare banale, però subito dopo capiremo la vera natura dell’opera, quando questa ragazza comincerà a perseguitare Hiroshi la storia prende il balzo ed assisteremo ad una escalation di avvenimenti sempre più inquietante ed asfissiante che non smetterà di premerci sulla gola fino all’epilogo, quando potremo finalmente tirare un sospiro di sollievo… forse.
I disegni di Mochizuki potrebbero non essere graditi a tutti, il tratto abbastanza spesso ma pulito crea disegni dallo stile tendente al realistico ricco di particolari, che in alcuni casi sforna dei volti quasi rozzi o caricaturali. La vera abilità dell’autore sta nell’impostazione accurata delle tavole, ogni vignetta sarà accuratamente pensata per creare una combinazione di inquadrature perfettamente riuscita che aiuterà ad aumentare il senso di disagio nel lettore. Una nota di merito va alle immagini sporche e cupe dove l’autore lascerà da parte qualsiasi sensazione per lasciare il posto al più profondo terrore psicologico che permeerà la pagina.
L’unica pecca è probabilmente l’edizione Star Comics, un albo inaspettatamente compatto per le sue oltre 200 pagine, grazie a dei fogli dal bassissimo spessore con evidenti trasparenze e che non riesce a trattenere l’inchiostro facendolo aderire alla pagina di fronte, senza contare la rilegatura dall’apparenza fragilissima.
Un horror dove la dicitura "Metropolitano" calza a pennello. Nonostante l’opera sia uscita nel 1993 risulta più moderna che mai, grazie anche all’argomento trattato che è sempre più in aumento ogni giorno che passa.
Ci troviamo di fronte ad un horror psicologico che ci trasmetterà ansia, farà sentire il lettore braccato e senza via di fuga, e da questo nascerà la vera paura che andrà a sostituire la classica paura dovuta dalla visione di scene cruente e dolorose. Un’opera particolare e ben riuscita, consigliata a chi non ha paura di provare cose nuove e fuori dall’ordinario.
Durante una notte tempestosa Hiroshi viene disturbato da un continuo bussare; alla porta dell'appartamento di fianco al suo c’è una donna incredibilmente alta che non smette di suonare il campanello, intervallandolo con delle energiche botte alla porta. Spinto dalla curiosità il ragazzo spierà di chi si tratta, ma verrà visto dalla ragazza a sua volta. Inizia così questo “Incubo metropolitano”, che interferirà nella vita odierna dello sfortunato Hiroshi.
L’inizio può sembrare banale, però subito dopo capiremo la vera natura dell’opera, quando questa ragazza comincerà a perseguitare Hiroshi la storia prende il balzo ed assisteremo ad una escalation di avvenimenti sempre più inquietante ed asfissiante che non smetterà di premerci sulla gola fino all’epilogo, quando potremo finalmente tirare un sospiro di sollievo… forse.
I disegni di Mochizuki potrebbero non essere graditi a tutti, il tratto abbastanza spesso ma pulito crea disegni dallo stile tendente al realistico ricco di particolari, che in alcuni casi sforna dei volti quasi rozzi o caricaturali. La vera abilità dell’autore sta nell’impostazione accurata delle tavole, ogni vignetta sarà accuratamente pensata per creare una combinazione di inquadrature perfettamente riuscita che aiuterà ad aumentare il senso di disagio nel lettore. Una nota di merito va alle immagini sporche e cupe dove l’autore lascerà da parte qualsiasi sensazione per lasciare il posto al più profondo terrore psicologico che permeerà la pagina.
L’unica pecca è probabilmente l’edizione Star Comics, un albo inaspettatamente compatto per le sue oltre 200 pagine, grazie a dei fogli dal bassissimo spessore con evidenti trasparenze e che non riesce a trattenere l’inchiostro facendolo aderire alla pagina di fronte, senza contare la rilegatura dall’apparenza fragilissima.
Un horror dove la dicitura "Metropolitano" calza a pennello. Nonostante l’opera sia uscita nel 1993 risulta più moderna che mai, grazie anche all’argomento trattato che è sempre più in aumento ogni giorno che passa.
Ci troviamo di fronte ad un horror psicologico che ci trasmetterà ansia, farà sentire il lettore braccato e senza via di fuga, e da questo nascerà la vera paura che andrà a sostituire la classica paura dovuta dalla visione di scene cruente e dolorose. Un’opera particolare e ben riuscita, consigliata a chi non ha paura di provare cose nuove e fuori dall’ordinario.
Inquietante da star male. Il genere horror mi piace molto ma solitamente faccio fatica a trovare dei buoni prodotti; in questo manga però ho trovato pane per i miei denti.
La trama ruota intorno ad un caso di Stalking: lo studente universitario Hiroshi vede una donna sciatta dai capelli neri e lunghi (da far invidia a Sadako) cercare insistentemente il suo vicino di casa assente. Lo sventurato decide di intervenire seccato dal baccano... non l'avesse mai fatto! Da quel giorno la donna comincia a stargli dietro, inventandosi una storia d'amore inesitente, perseguitando lui e i suoi conoscenti colpevoli di sottrarlo alle sue attenzioni. In un escalation di conportamenti psicotici e ossessivi si arriva all'angosciante finale.
Mi ha messo addosso un angoscia ed una paranoia indicibili, penso soprattutto per l'attualità del tema, di cui sentiamo parlare sempre più spesso nelle cronache. L'ambientazione metropolitana è perfetta, con questo senso di vuoto e solitudine nonostante le innumerevoli abitazioni piene di gente e i vicoli e strade secondarie deserti.
Per quanto rigurda il disegno non sono una grande fan del tratto di Mochizuki, non mi piace come disegna i volti dei personaggi; ognuno poi ha i sui gusti. Lo trovo invece ottimo nell'organizzazione delle tavole e nella scelta delle "inquadrature", curate per ottenere il massimo effetto.
Se siete di animo sensibile pensateci bene prima di leggerlo.
La trama ruota intorno ad un caso di Stalking: lo studente universitario Hiroshi vede una donna sciatta dai capelli neri e lunghi (da far invidia a Sadako) cercare insistentemente il suo vicino di casa assente. Lo sventurato decide di intervenire seccato dal baccano... non l'avesse mai fatto! Da quel giorno la donna comincia a stargli dietro, inventandosi una storia d'amore inesitente, perseguitando lui e i suoi conoscenti colpevoli di sottrarlo alle sue attenzioni. In un escalation di conportamenti psicotici e ossessivi si arriva all'angosciante finale.
Mi ha messo addosso un angoscia ed una paranoia indicibili, penso soprattutto per l'attualità del tema, di cui sentiamo parlare sempre più spesso nelle cronache. L'ambientazione metropolitana è perfetta, con questo senso di vuoto e solitudine nonostante le innumerevoli abitazioni piene di gente e i vicoli e strade secondarie deserti.
Per quanto rigurda il disegno non sono una grande fan del tratto di Mochizuki, non mi piace come disegna i volti dei personaggi; ognuno poi ha i sui gusti. Lo trovo invece ottimo nell'organizzazione delle tavole e nella scelta delle "inquadrature", curate per ottenere il massimo effetto.
Se siete di animo sensibile pensateci bene prima di leggerlo.