Rumic Short
Una piacevole raccolta di sei storie brevi con cui la Takahashi dimostra la sua abilità di saper toccare le varie corde di umanità che si celano dietro l'apparenza, sul piano formale sempre impeccabile, della realtà giapponese. Vediamo quindi mescolarsi momenti di orgoglio e piccole meschinità, il saper ammettere gli errori per imparare e la testardaggine di chi persiste anche nell'errore, la malinconia del rimpianto, lo stress del mondo moderno che comunque non deve cancellare l'importanza del volersi bene (specie in famiglia), il saper essere generosi contro le piccole cattiverie gratuite, il tutto condito con tocchi di comicità surreale e i disegni semplici ed insieme efficaci dell'autrice. Certo non stiamo parlando di storie memorabili, i vari episodi hanno una struttura alquanto semplice e dalla Takahashi possiamo aspettarci molto di più. Però credo che con questi racconti voleva darci giusto delle piccole lezioni sull'essere umani, farci sentire almeno qualcosa, e con me ci è riuscita.
Come voto, 7+
Come voto, 7+
Devo dire che questa è l’opera della sensei Takahashi che mi convince meno: Rumic short è un insieme di sei storie che prese singolarmente sono carine ma l’insieme alla fine fa porre dei punti interrogativi… forse il fatto di aver riletto un capolavoro come La saga della sirena opera che mi è entrata nel sangue facendomi vivere passioni forti e paragonandola a quest’opera che non mi ha né dato un’emozione né fatto liberare un sorriso è chiaro che quest’opera viene penalizzata.
Insomma non è brutta ed è realistica, per lo meno cinque storie su sei sono storie se non sono vere verosimili e Rumiko rende bene la vita dei giapponesi di tutti i giorni: (lievi spoiler) dal marito dirigente di azienda che tradisce la moglie e chiede aiuto all’amico debole suo sottoposto, ai genitori che pensano di accontentare i figli in tutto prima di…, dal dirigente licenziato che sostituisce la moglie ma è così “quadrato” da provocare problemi, poi non poteva mancare la storia fantastica (che è anche leggermente romantica), la quinta storia racconta di un manager che è destinato a diventare Tanshin funin (lavoratore che lascia la famiglia per andare a lavorare in un’altra zona del Giappone) e ciò lo sciocca talmente tanto da… Infine l’ultima storia parla delle difficoltà di vivere in un condominio…
Vi chiedo scusa di aver spoilerato tutto sommato poco ma ogni storia è di trenta pagine e quindi si calcavo la mano non lasciavo a nessuno il piacere di leggerle. Come ho detto l’introspezione e minima e la forza dei personaggi di entrarti dentro non l’ho trovata. Voto 6 ½.
Insomma non è brutta ed è realistica, per lo meno cinque storie su sei sono storie se non sono vere verosimili e Rumiko rende bene la vita dei giapponesi di tutti i giorni: (lievi spoiler) dal marito dirigente di azienda che tradisce la moglie e chiede aiuto all’amico debole suo sottoposto, ai genitori che pensano di accontentare i figli in tutto prima di…, dal dirigente licenziato che sostituisce la moglie ma è così “quadrato” da provocare problemi, poi non poteva mancare la storia fantastica (che è anche leggermente romantica), la quinta storia racconta di un manager che è destinato a diventare Tanshin funin (lavoratore che lascia la famiglia per andare a lavorare in un’altra zona del Giappone) e ciò lo sciocca talmente tanto da… Infine l’ultima storia parla delle difficoltà di vivere in un condominio…
Vi chiedo scusa di aver spoilerato tutto sommato poco ma ogni storia è di trenta pagine e quindi si calcavo la mano non lasciavo a nessuno il piacere di leggerle. Come ho detto l’introspezione e minima e la forza dei personaggi di entrarti dentro non l’ho trovata. Voto 6 ½.
Dopo Rumic Theater la maestra Takahashi torna a deliziarci con un nuovo volume di storie auto conclusive. Anche qui i protagonisti sono gente comune alle prese con piccoli e grandi problemi della vita e della società. Come dover accudire un cane per un collega di lavoro, difficoltà economiche, screzi tra vicini di casa e perdite di memoria. Anche in questo volume la Takahashi riesce nelle poche pagine dedicate a ogni storia, a esprimere al meglio i caratteri dei vari personaggi, che fanno immediatamente presa sul lettore, che finiranno subito per immedesimarsi in loro. Le storie sono semplici, ma non banali, e si lasciano leggere con molto piacere.
I disegni sono buoni, l’autrice riesce a disegnare personaggi semplici,ma ben caratterizzati, in fondo si tratta di gente comune.
L’edizione italiana è buona, con alcune pagine a colori e formato più grande, come per Rumic Theater.
Consigliato a tutti i fan della Takahashi, assolutamente immancabile, e anche a chi magari non apprezza le sue serie più blasonate, che grazie a questo volume potrà leggera un altro tipo di storie.
Un piccolo capolavoro.
I disegni sono buoni, l’autrice riesce a disegnare personaggi semplici,ma ben caratterizzati, in fondo si tratta di gente comune.
L’edizione italiana è buona, con alcune pagine a colori e formato più grande, come per Rumic Theater.
Consigliato a tutti i fan della Takahashi, assolutamente immancabile, e anche a chi magari non apprezza le sue serie più blasonate, che grazie a questo volume potrà leggera un altro tipo di storie.
Un piccolo capolavoro.
Entrai in fumetteria con l'unico obbiettivo di voler comprare qualcosa. A volte mi piace perdermi tra i fumetti e vedere cosa c'è di bello, senza avere in mente un titolo preciso. E come al solito questa strategia ha dato i suoi frutti. Guardando sullo scaffale col cartello "manga volumi unici" ho notato questo piccolo gioiello. Dato che conoscevo abbastanza bene l'autrice, e l'opera in questione l'avevo già vista girando qua e là per il sito di AnimeClick decisi di comprarlo. E' abbastanza rischioso acquistare qualcosa che non si è certi possa piacere ma nel mio caso non mi sono mai pentito di averlo fatto.
Appena lessi il primo racconto capii di aver fatto un ottimo acquisto. La lettura mi ha subito preso e dovevo controllarmi se volevo evitare di leggere tutto il manga d'un fiato. Avevo intenzione di gustarmelo un po' alla volta per assaporare meglio le varie sfumature che si celavano dietro ad ogni storia, perché ogni racconto raffigurava una vita, ogni vita un universo a sé.
Il tono con cui le vicende vengono narrate, il modo in cui i fatti vengono intrecciati e le caratteristiche che rendono unico ogni personaggio e il suo passato fanno di questa raccolta di storie brevi un piccolo capolavoro del fumetto giapponese. Storie di vita quotidiana, che hanno come sfondo la società nipponica, ma raccontate con quell'alone di poesia che le rendono teatrali. Drammaticità, comicità, gioia, rabbia sono alcune delle sensazioni che traspaiono dai testi e dai disegni. Il tutto viene mischiato e correttamente dosato senza risultare sgradevole. E' difficile riuscire a trasmettere tali emozioni in poche pagine, eppure in questo manga si percepiscono tutte.
Appena lessi il primo racconto capii di aver fatto un ottimo acquisto. La lettura mi ha subito preso e dovevo controllarmi se volevo evitare di leggere tutto il manga d'un fiato. Avevo intenzione di gustarmelo un po' alla volta per assaporare meglio le varie sfumature che si celavano dietro ad ogni storia, perché ogni racconto raffigurava una vita, ogni vita un universo a sé.
Il tono con cui le vicende vengono narrate, il modo in cui i fatti vengono intrecciati e le caratteristiche che rendono unico ogni personaggio e il suo passato fanno di questa raccolta di storie brevi un piccolo capolavoro del fumetto giapponese. Storie di vita quotidiana, che hanno come sfondo la società nipponica, ma raccontate con quell'alone di poesia che le rendono teatrali. Drammaticità, comicità, gioia, rabbia sono alcune delle sensazioni che traspaiono dai testi e dai disegni. Il tutto viene mischiato e correttamente dosato senza risultare sgradevole. E' difficile riuscire a trasmettere tali emozioni in poche pagine, eppure in questo manga si percepiscono tutte.
Credo che in questa raccolta di storie brevi Rumiko Takahashi sappia dare il meglio di sé: la ritengo un’autrice particolarmente capace di dipingere con pochi e sapienti tocchi la società giapponese in cui vive, e che da sempre fa da sfondo anche alle sue opere più prolisse.
In ogni storia lo scorcio della famiglia di turno offre il ritratto, impietoso ma umano, di aspetti comuni e interessanti del Giappone: lo possiamo vedere in
- <i>“Il Cane dell’Amministratore Delegato”</i>, in cui vediamo una famiglia a cui un conoscente del capofamiglia affida il cane della propria amante. Lo stretto appartamento vede poi giungere proprio quest’ultima, generando scene paradossalmente verosimili.
- In <i>“Famiglia in Viaggio”</i> possiamo osservare un capofamiglia che ha perso lavoro e salute, e intende suicidarsi con tutta la famiglia.
- <i>“Solo Finché ci Sarà Lui”</i> ci viene mostrato il signor Domoto, ex dirigente, che sostituisce al lavoro di commessa la moglie malata, incontrando parecchie difficoltà.
- <i>“Love Song da Soggiorno” </i>è la storia di un caporeparto di un’azienda perseguitato dal fantasma della moglie, ma coccolato dalle attenzioni della giovane collega Momoi.
- <i>“Papà ha Tredici Anni” </i>offre uno sguardo sui lavoratori che si stabiliscono lontano dalla famiglia per lavoro; ma nel farlo il signor Furuta perde la memoria in un incidente, e viene fotografato con una studentessa liceale…
- Infine in <i>“In Segno della Mia Gratitudine”</i> osserviamo la difficile vita condominiale di Kobato, appena trasferitosi, tra i dispetti di Regina, che assegna le pulizie nel condominio, e la vecchietta che le affida un uccello parlante (Gracula), promettendole che questo sarà la sua salvezza.
Il tratto della mangaka, peraltro già ai livelli degli ultimi numeri di Ranma ½ in queste storie, potrebbe forse far storcere il naso a chi ricerca tavole e disegni più elaborati; in effetti nella lettura si potranno ad esempio notare molte ‘Akane’ di turno. Tuttavia raccomando che questo aspetto, per quanto importante, non deve far scartare la lettura: si pone l’accento non sull’uso dettagliato del retino, ma sull’ironica, realistica e bellissima rappresentazione del Giappone moderno, tanto che a lettura ultimata il disegno appare proprio l’ultimo dei difetti che vi si potrebbe riscontrare.
L’edizione italiana è più che buona: il volume non è dotato di una sovraccopertina, il senso di lettura è quello occidentale e la carta è bianca e forse un po’ troppo sottile, ma a ben vedere questi difetti sono più che compensati da un formato più grande del consueto e arricchito da alcune tavole a colori, presenti all’inizio di tre delle storie narrate. E’ da menzionare anche la copertina, che ritrae almeno una coppia di personaggi per ciascuna storia, creando un valido accostamento di tanti personaggi estranei l’un l’altro, ma che convivono nel medesimo volume.
In sintesi, una lettura che non stanca ma diverte, che non annoia bensì insegna, e ci documenta in maniera semplice ma realistica. Non amo particolarmente le letture brevi, ma queste meritano senz’altro un incoraggiamento perché le ritengo valide sia sotto l’aspetto della narrazione, fluida e avvincente, sia su quello dell’efficace ambientazione quotidiana.
Più che consigliato a tutti:
- gli amanti del Giappone, è una lettura per voi;
- i fan di Rumiko Takahashi, non può mancare nella vostra collezione;
- chi non apprezza particolarmente la Takahashi, può indubbiamente riuscire a segnarle un punto di favore con questa divertente e ironica raccolta.
In ogni storia lo scorcio della famiglia di turno offre il ritratto, impietoso ma umano, di aspetti comuni e interessanti del Giappone: lo possiamo vedere in
- <i>“Il Cane dell’Amministratore Delegato”</i>, in cui vediamo una famiglia a cui un conoscente del capofamiglia affida il cane della propria amante. Lo stretto appartamento vede poi giungere proprio quest’ultima, generando scene paradossalmente verosimili.
- In <i>“Famiglia in Viaggio”</i> possiamo osservare un capofamiglia che ha perso lavoro e salute, e intende suicidarsi con tutta la famiglia.
- <i>“Solo Finché ci Sarà Lui”</i> ci viene mostrato il signor Domoto, ex dirigente, che sostituisce al lavoro di commessa la moglie malata, incontrando parecchie difficoltà.
- <i>“Love Song da Soggiorno” </i>è la storia di un caporeparto di un’azienda perseguitato dal fantasma della moglie, ma coccolato dalle attenzioni della giovane collega Momoi.
- <i>“Papà ha Tredici Anni” </i>offre uno sguardo sui lavoratori che si stabiliscono lontano dalla famiglia per lavoro; ma nel farlo il signor Furuta perde la memoria in un incidente, e viene fotografato con una studentessa liceale…
- Infine in <i>“In Segno della Mia Gratitudine”</i> osserviamo la difficile vita condominiale di Kobato, appena trasferitosi, tra i dispetti di Regina, che assegna le pulizie nel condominio, e la vecchietta che le affida un uccello parlante (Gracula), promettendole che questo sarà la sua salvezza.
Il tratto della mangaka, peraltro già ai livelli degli ultimi numeri di Ranma ½ in queste storie, potrebbe forse far storcere il naso a chi ricerca tavole e disegni più elaborati; in effetti nella lettura si potranno ad esempio notare molte ‘Akane’ di turno. Tuttavia raccomando che questo aspetto, per quanto importante, non deve far scartare la lettura: si pone l’accento non sull’uso dettagliato del retino, ma sull’ironica, realistica e bellissima rappresentazione del Giappone moderno, tanto che a lettura ultimata il disegno appare proprio l’ultimo dei difetti che vi si potrebbe riscontrare.
L’edizione italiana è più che buona: il volume non è dotato di una sovraccopertina, il senso di lettura è quello occidentale e la carta è bianca e forse un po’ troppo sottile, ma a ben vedere questi difetti sono più che compensati da un formato più grande del consueto e arricchito da alcune tavole a colori, presenti all’inizio di tre delle storie narrate. E’ da menzionare anche la copertina, che ritrae almeno una coppia di personaggi per ciascuna storia, creando un valido accostamento di tanti personaggi estranei l’un l’altro, ma che convivono nel medesimo volume.
In sintesi, una lettura che non stanca ma diverte, che non annoia bensì insegna, e ci documenta in maniera semplice ma realistica. Non amo particolarmente le letture brevi, ma queste meritano senz’altro un incoraggiamento perché le ritengo valide sia sotto l’aspetto della narrazione, fluida e avvincente, sia su quello dell’efficace ambientazione quotidiana.
Più che consigliato a tutti:
- gli amanti del Giappone, è una lettura per voi;
- i fan di Rumiko Takahashi, non può mancare nella vostra collezione;
- chi non apprezza particolarmente la Takahashi, può indubbiamente riuscire a segnarle un punto di favore con questa divertente e ironica raccolta.