Wedding Peach - I tanti segreti di un cuore innamorato
Attenzione! Contiene Spoiler!
Wedding Peach racconta le vicende di una ragazza di nome Momoko Hanasaki (Wedding Peach) e delle sue due amiche Yuri Tamina (Angel Lily) e Hinagiku Tamano (Angel Daisy). Momoko è rimasta orfana della madre, e gli unici ricordi che ha di lei sono un anello, un vestito da sposa e la videocasetta del matrimonio dei suoi genitori. Un giorno un demone di nome Pluie cerca di impossessarsi dell'anello: per riuscire a proteggerlo Momoko è costretta a trasformarsi in Wedding Peach, l'angelo dell'amore. Successivamente scoprirà che l'anello lasciatole dalla madre è uno dei Saint Something Four, quattro oggetti magici con enormi poteri, e se Reine Devil, la regina dei demoni, dovesse trovarli tutti riuscirebbe a realizzare il suo scopo, cioè quello di cancellare l'amore dal mondo intero. Quindi sarà compito degli Angeli dell'Amore ritrovare tutti i Saint Something Four e proteggerlo.
Wedding Peach (I tanti segreti di un cuore innamorato) è un manga del 1994 scritto da Sukehiro Tomita, disegnato da Nao Yazawa e diviso in sei volumi. Il manga dopo un buon inizio comincia ad essere influenzato da un altro titolo molto popolare in quel periodo, cioè Bishoujo Senshi Sailor Moon di Naoko Takeuchi (e infatti Sukehiro Tomita ha lavorato ad alcune sue versioni animate). Ciò si può avvertire sopratutto quando Yosuke Fuma, un compagno di scuola di Momoko, viene rapito da Pluie e portato nel mondo dei demoni.
Dopo pochi capitoli riesce però a differenziarsi da Sailor Moon per poi fare passi indietro quando arriva il quarto Angelo dell'Amore, Scarlet O'Hara/Angel Salvia, risvegliando cosi il ricordo della vita passata di Lily e Daisy nel regno degli angeli (stessa cosa accaduta in Sailor Moon).
I disegni sono molto curati e anche se l'autrice non è esperta di stili shoujo e majokko se l'è cavata molto bene.
Una cosa che invece ho reputato abbastanza inutile è stato quando, per combattere, alle ragazze appaiono dei vestiti da sposa (devono lottare, come possono essere loro d'aiuto?) ma su questo ci si può passare sopra visto che il tema del matrimonio è ricorrente nel manga.
Il mio voto è sette perché la trama è molto carina e con dei bei colpi di scena; peccato per alcuni fatti simili a quelli accaduti in Sailor Moon (la cosa del risveglio se la potevano risparmiare); ma comunque rimane una lettura piacevole e divertente. Lo consiglio a tutti.
Wedding Peach racconta le vicende di una ragazza di nome Momoko Hanasaki (Wedding Peach) e delle sue due amiche Yuri Tamina (Angel Lily) e Hinagiku Tamano (Angel Daisy). Momoko è rimasta orfana della madre, e gli unici ricordi che ha di lei sono un anello, un vestito da sposa e la videocasetta del matrimonio dei suoi genitori. Un giorno un demone di nome Pluie cerca di impossessarsi dell'anello: per riuscire a proteggerlo Momoko è costretta a trasformarsi in Wedding Peach, l'angelo dell'amore. Successivamente scoprirà che l'anello lasciatole dalla madre è uno dei Saint Something Four, quattro oggetti magici con enormi poteri, e se Reine Devil, la regina dei demoni, dovesse trovarli tutti riuscirebbe a realizzare il suo scopo, cioè quello di cancellare l'amore dal mondo intero. Quindi sarà compito degli Angeli dell'Amore ritrovare tutti i Saint Something Four e proteggerlo.
Wedding Peach (I tanti segreti di un cuore innamorato) è un manga del 1994 scritto da Sukehiro Tomita, disegnato da Nao Yazawa e diviso in sei volumi. Il manga dopo un buon inizio comincia ad essere influenzato da un altro titolo molto popolare in quel periodo, cioè Bishoujo Senshi Sailor Moon di Naoko Takeuchi (e infatti Sukehiro Tomita ha lavorato ad alcune sue versioni animate). Ciò si può avvertire sopratutto quando Yosuke Fuma, un compagno di scuola di Momoko, viene rapito da Pluie e portato nel mondo dei demoni.
Dopo pochi capitoli riesce però a differenziarsi da Sailor Moon per poi fare passi indietro quando arriva il quarto Angelo dell'Amore, Scarlet O'Hara/Angel Salvia, risvegliando cosi il ricordo della vita passata di Lily e Daisy nel regno degli angeli (stessa cosa accaduta in Sailor Moon).
I disegni sono molto curati e anche se l'autrice non è esperta di stili shoujo e majokko se l'è cavata molto bene.
Una cosa che invece ho reputato abbastanza inutile è stato quando, per combattere, alle ragazze appaiono dei vestiti da sposa (devono lottare, come possono essere loro d'aiuto?) ma su questo ci si può passare sopra visto che il tema del matrimonio è ricorrente nel manga.
Il mio voto è sette perché la trama è molto carina e con dei bei colpi di scena; peccato per alcuni fatti simili a quelli accaduti in Sailor Moon (la cosa del risveglio se la potevano risparmiare); ma comunque rimane una lettura piacevole e divertente. Lo consiglio a tutti.
Wedding Peach è un manga di genere majokko nella sua concezione più classica.
La storia vede protagonista Momoko e le sue amiche Yuri e Hinagiku, che si ritroveranno coinvolte nella battaglia tra il regno degli angeli e quello dei demoni, dopo aver ottenuto il potere di trasformarsi negli angeli dell’amore. La loro missione sarà quella di recuperare quattro oggetti magici, i Saint Something Four, che possono con il loro potere, salvare il mondo degli angeli.
In sei volumi, il manga presenta una storia leggera ma molto piacevole da leggere, e comunque carica di significati. I buoni sentimenti permeano le pagine del fumetto d’altronde, Momoko e compagne combattono con la forza dell’amore.
Nonostante le semplici premesse iniziali, Wedding Peach riesce a essere un buon manga, che presenta una storia che seppur piena dell’influenza delle opere simili (una su tutte Sailor Moon) riesce a trovare la sua identità.
Wedding Peach presenta dei buoni personaggi, a partire dalle tre protagoniste, per continuare con i comprimari, e qualche nemico degno di nota. L’unico personaggio a non essere ben rappresentato è proprio il nemico finale della storia, Rainedevila, che fa pochissime apparizioni prima di incontrare il suo inevitabile destino.
I disegni non sono particolarmente belli, ma migliorano di volume in volume, diventando più dettagliati e proporzionati.
Avevo già letto il manga quando uscii, ma l’ho riletto recentemente dopo che avevo visto anche l’anime.
Nonostante la mia età e il fatto di essere un maschio, cosa che forse mi manda fuori target per questo tipo di fumetti, Wedding Peach mi è piaciuto tanto. L’ho trovato davvero una bella lettura, al punto che i sei volumi quasi non mi bastavano.
L’edizione italiana è di buona qualità, senza pregi ma neanche difetti.
La storia vede protagonista Momoko e le sue amiche Yuri e Hinagiku, che si ritroveranno coinvolte nella battaglia tra il regno degli angeli e quello dei demoni, dopo aver ottenuto il potere di trasformarsi negli angeli dell’amore. La loro missione sarà quella di recuperare quattro oggetti magici, i Saint Something Four, che possono con il loro potere, salvare il mondo degli angeli.
In sei volumi, il manga presenta una storia leggera ma molto piacevole da leggere, e comunque carica di significati. I buoni sentimenti permeano le pagine del fumetto d’altronde, Momoko e compagne combattono con la forza dell’amore.
Nonostante le semplici premesse iniziali, Wedding Peach riesce a essere un buon manga, che presenta una storia che seppur piena dell’influenza delle opere simili (una su tutte Sailor Moon) riesce a trovare la sua identità.
Wedding Peach presenta dei buoni personaggi, a partire dalle tre protagoniste, per continuare con i comprimari, e qualche nemico degno di nota. L’unico personaggio a non essere ben rappresentato è proprio il nemico finale della storia, Rainedevila, che fa pochissime apparizioni prima di incontrare il suo inevitabile destino.
I disegni non sono particolarmente belli, ma migliorano di volume in volume, diventando più dettagliati e proporzionati.
Avevo già letto il manga quando uscii, ma l’ho riletto recentemente dopo che avevo visto anche l’anime.
Nonostante la mia età e il fatto di essere un maschio, cosa che forse mi manda fuori target per questo tipo di fumetti, Wedding Peach mi è piaciuto tanto. L’ho trovato davvero una bella lettura, al punto che i sei volumi quasi non mi bastavano.
L’edizione italiana è di buona qualità, senza pregi ma neanche difetti.
Ho comprato l'intera serie a scatola chiusa dopo aver letto alcuni pareri, non solo perchè mi attirava il disegno ma anche per le così dette somiglianze con Sailor Moon.
Effettivamente le somiglianze con Sailor Moon sono e molte ma non specifico per non rovinare la lettura.
Questo manga è semplice e vuole vendersi come tale: storia già vista ma riaggiornata con particolari simpatici seppur non ricercatissimi, personaggi frizzanti tutti diversi tra loro ma con richiami all'anime di Sailor Moon.
La storia che prosegue in modo abbastanza ovvio è piacevole comunque alla lettura, fa sorridere e concede anche piccoli extra che ampliano le conoscenze dei personaggi e della storia in se.
Il disegno non è male anzi seppur non dettagliatissimo è ben fatto con attenzione ai particolari nei momenti più intensi del manga.
Questo manga mi e' piaciuto molto perchè esprime benissimo concetti semplici: dolcezza, amicizia e solidarietà... manga che mi ricorda il passato e la giovinezza. Lo consiglio sia a chi approccia per le prime volte a tali letture, sia chi è un otaku spassionato, per passare un paio di ore in un mondo ovattato.
Effettivamente le somiglianze con Sailor Moon sono e molte ma non specifico per non rovinare la lettura.
Questo manga è semplice e vuole vendersi come tale: storia già vista ma riaggiornata con particolari simpatici seppur non ricercatissimi, personaggi frizzanti tutti diversi tra loro ma con richiami all'anime di Sailor Moon.
La storia che prosegue in modo abbastanza ovvio è piacevole comunque alla lettura, fa sorridere e concede anche piccoli extra che ampliano le conoscenze dei personaggi e della storia in se.
Il disegno non è male anzi seppur non dettagliatissimo è ben fatto con attenzione ai particolari nei momenti più intensi del manga.
Questo manga mi e' piaciuto molto perchè esprime benissimo concetti semplici: dolcezza, amicizia e solidarietà... manga che mi ricorda il passato e la giovinezza. Lo consiglio sia a chi approccia per le prime volte a tali letture, sia chi è un otaku spassionato, per passare un paio di ore in un mondo ovattato.
Comprato quasi per caso all'inizio non mi aveva fatto un'ottima impressione, poi però mi sono ricreduta. La storia è semplice e all'inizio forse un po' incerta e, nonostante ricordi in alcuni punti Sailor Moon, la lettura è piacevole soprattutto se si amano le storie sentimentali. I personaggi sono simpatici e si finisce poi per affezionarsi, i disegni li ho trovati carini e allegri e la trasformazione in abito da sposa è decisamente originale.
Nell'estate del 2004, un'antico amore infantile mi si ripresentò davanti gli occhi, tramite una fugace replica televisiva della prima stagione e una serie di annunci riguardanti una futura riedizione della storia a fumetti.
Io, che l'avevo amato in versione animata alla scuola elementare, fui felicissimo di sapere che, quanto prima, avrei potuto leggere il manga di Sailor Moon, che mi ero perso all'epoca della sua prima stampa.
Purtroppo, a causa del blocco dei diritti, Sailor Moon non arrivò, ma fu sostituito da una serie che gli somigliava molto, Wedding Peach.
Wedding Peach nasce nel 1993 dalla mente di Sukehiro Tomita, stimatissimo sceneggiatore di serie animate (B't X, Ayashi no Ceres, Ai shite knight, Digimon Frontier, Kaiketsu Zorro, Orange Road, Kamikaze Kaitou Jeanne, Power Stone, Wingman, Yu Yu Hakusho, tra gli altri) e di manga (Babybirth) e scrittore di romanzi (Video Girl Ai).
Con Wedding Peach, Tomita mette a frutto l'esperienza maturata come sceneggiatore della versione animata di Sailor Moon, su cui lavorò per le prime tre serie e per i primi film. La storia narrata, di base, è parecchio simile a quella delle guerriere con la marinaretta, infatti, ma la somiglianza rimane solo di base e Wedding Peach riesce comunque a farsi valere come serie in sé.
Mancano i riferimenti culturali che avevano fatto grande Sailor Moon, qui soppiantati da citazioni ai dogmi occidentali della religione cristiana (seppur rielaborati in maniera abbastanza personale) che, probabilmente, con tutto questo rosa e con l'eccessivo accento posato sui buoni sentimenti, potrebbero anche far storcere il naso a qualche lettore (e magari, chissà, anche a qualche lettrice). Tuttavia la storia ha comunque un suo perché, è ben narrata, appassionante e concitata, e riesce a farsi valere e comprendere malgrado i pochi volumi, lasciando solo in sparuti casi (come ad esempio il finale) la sensazione di esser stata narrata troppo velocemente.
Non ci si aspetti una grande vicenda, anzi, è una storia semplice e volutamente molto a misura di ragazzina/o, data anche la giovanissima età dei personaggi, che frequentano la prima media (mentre Usagi e compagne iniziavano e concludevano la loro storia in un intervallo di età più alto rispetto a questo). I lettori più esperti possono già intuirne gli sviluppi sin dalle prime vignette, ma la storia di Wedding Peach si fa seguire con molto piacere. Il fatto che al timone c'è uno sceneggiatore di fama mondiale e non il primo che passa ha un suo peso e rende la vicenda molto gradevole e sapientemente narrata. Inoltre, data l'esperienza di Tomita su Sailor Moon, troveremo, volenti o nolenti, inconsapevoli rimandi alla versione animata della storia di Usagi nella struttura di Wedding Peach, e questo, se si è amato Sailor Moon, non può che far piacere.
I personaggi hanno dei caratteri molto semplici, ma raramente sanno di già visto e, anche se sulle prime sembrano un po' vuoti, man mano che la storia prosegue ci si trova ad affezionarcisi.
Il comparto grafico è affidato a Nao Yazawa, una disegnatrice non molto celebre e nemmeno troppo avvezza al genere, dato che ha lavorato su shonen manga o su manga sperimentali e autoprodotti per il solo mercato tedesco. Scelta da Tomita per la dinamicità delle sue scene d'azione, la Yazawa ci regala un tratto semplice, pulitissimo, degli splendidi volti di grande espressività e, come da copione, delle ottime scene di battaglia, delle spettacolari trasformazioni, giochi di luce, power up, scintillii, attacchi magici, nonchè delle vivacissime e garbatissime illustrazioni a colori e tutta una serie di azzeccatissimi avversari, demoni ispirati agli elementi della natura ognuno con una sua ben precisa fisicità, ed esilaranti - e anche un po' teneri - demonietti minori.
Non mancheranno, poi, spesso e volentieri, episodi extra o siparietti dove l'autrice ci svelerà retroscena della creazione della serie e dei suoi personaggi.
Wedding Peach è una vera e propria gioia per gli occhi, e, da fan di Sailor Moon, posso dire che lo è anche per lo spirito. Infatti, la serie mi ha preso talmente tanto che sono andato a cercarmi in lingua inglese il volume extra inedito nel nostro paese, e mi trovo a rileggere i sei volumetti della serie regolare spesso e volentieri, quando me ne capita l'occasione, godendomene la lettura di volta in volta come se fosse la prima, nonostante ormai conosca la storia e i suoi sviluppi a menadito.
Ai tempi della sua pubblicazione, Wedding Peach era una serie commerciale e per tutti. Oggi, in Italia, è una serie che probabilmente piacerà soltanto ai fans più sfegatati di Sailor Moon, come il sottoscritto.
In mancanza dell'originale, se proprio ci si deve buttare sugli emuli successivi, molto meglio questo che i ben più scialbi Tokyo Mew Mew o Mermaid Melody.
Io, che l'avevo amato in versione animata alla scuola elementare, fui felicissimo di sapere che, quanto prima, avrei potuto leggere il manga di Sailor Moon, che mi ero perso all'epoca della sua prima stampa.
Purtroppo, a causa del blocco dei diritti, Sailor Moon non arrivò, ma fu sostituito da una serie che gli somigliava molto, Wedding Peach.
Wedding Peach nasce nel 1993 dalla mente di Sukehiro Tomita, stimatissimo sceneggiatore di serie animate (B't X, Ayashi no Ceres, Ai shite knight, Digimon Frontier, Kaiketsu Zorro, Orange Road, Kamikaze Kaitou Jeanne, Power Stone, Wingman, Yu Yu Hakusho, tra gli altri) e di manga (Babybirth) e scrittore di romanzi (Video Girl Ai).
Con Wedding Peach, Tomita mette a frutto l'esperienza maturata come sceneggiatore della versione animata di Sailor Moon, su cui lavorò per le prime tre serie e per i primi film. La storia narrata, di base, è parecchio simile a quella delle guerriere con la marinaretta, infatti, ma la somiglianza rimane solo di base e Wedding Peach riesce comunque a farsi valere come serie in sé.
Mancano i riferimenti culturali che avevano fatto grande Sailor Moon, qui soppiantati da citazioni ai dogmi occidentali della religione cristiana (seppur rielaborati in maniera abbastanza personale) che, probabilmente, con tutto questo rosa e con l'eccessivo accento posato sui buoni sentimenti, potrebbero anche far storcere il naso a qualche lettore (e magari, chissà, anche a qualche lettrice). Tuttavia la storia ha comunque un suo perché, è ben narrata, appassionante e concitata, e riesce a farsi valere e comprendere malgrado i pochi volumi, lasciando solo in sparuti casi (come ad esempio il finale) la sensazione di esser stata narrata troppo velocemente.
Non ci si aspetti una grande vicenda, anzi, è una storia semplice e volutamente molto a misura di ragazzina/o, data anche la giovanissima età dei personaggi, che frequentano la prima media (mentre Usagi e compagne iniziavano e concludevano la loro storia in un intervallo di età più alto rispetto a questo). I lettori più esperti possono già intuirne gli sviluppi sin dalle prime vignette, ma la storia di Wedding Peach si fa seguire con molto piacere. Il fatto che al timone c'è uno sceneggiatore di fama mondiale e non il primo che passa ha un suo peso e rende la vicenda molto gradevole e sapientemente narrata. Inoltre, data l'esperienza di Tomita su Sailor Moon, troveremo, volenti o nolenti, inconsapevoli rimandi alla versione animata della storia di Usagi nella struttura di Wedding Peach, e questo, se si è amato Sailor Moon, non può che far piacere.
I personaggi hanno dei caratteri molto semplici, ma raramente sanno di già visto e, anche se sulle prime sembrano un po' vuoti, man mano che la storia prosegue ci si trova ad affezionarcisi.
Il comparto grafico è affidato a Nao Yazawa, una disegnatrice non molto celebre e nemmeno troppo avvezza al genere, dato che ha lavorato su shonen manga o su manga sperimentali e autoprodotti per il solo mercato tedesco. Scelta da Tomita per la dinamicità delle sue scene d'azione, la Yazawa ci regala un tratto semplice, pulitissimo, degli splendidi volti di grande espressività e, come da copione, delle ottime scene di battaglia, delle spettacolari trasformazioni, giochi di luce, power up, scintillii, attacchi magici, nonchè delle vivacissime e garbatissime illustrazioni a colori e tutta una serie di azzeccatissimi avversari, demoni ispirati agli elementi della natura ognuno con una sua ben precisa fisicità, ed esilaranti - e anche un po' teneri - demonietti minori.
Non mancheranno, poi, spesso e volentieri, episodi extra o siparietti dove l'autrice ci svelerà retroscena della creazione della serie e dei suoi personaggi.
Wedding Peach è una vera e propria gioia per gli occhi, e, da fan di Sailor Moon, posso dire che lo è anche per lo spirito. Infatti, la serie mi ha preso talmente tanto che sono andato a cercarmi in lingua inglese il volume extra inedito nel nostro paese, e mi trovo a rileggere i sei volumetti della serie regolare spesso e volentieri, quando me ne capita l'occasione, godendomene la lettura di volta in volta come se fosse la prima, nonostante ormai conosca la storia e i suoi sviluppi a menadito.
Ai tempi della sua pubblicazione, Wedding Peach era una serie commerciale e per tutti. Oggi, in Italia, è una serie che probabilmente piacerà soltanto ai fans più sfegatati di Sailor Moon, come il sottoscritto.
In mancanza dell'originale, se proprio ci si deve buttare sugli emuli successivi, molto meglio questo che i ben più scialbi Tokyo Mew Mew o Mermaid Melody.