Miyuki in Wonderland
Alice nel paese delle meraviglie , si sa, ha influenzato gli autori più disparati, giapponesi e non e non vi è da stupirsi del fatto che anche le Clamp abbiano deciso di confrontarsi con esso. E’ nato così questo tankobon autoconclusivo. Ma, a torto o a ragione, non si è puntato su una storia completa, ma unicamente sull’umorismo. Abbiamo tutta una serie di miniepisodi, in cui la bella Miyuki si risveglierà nel paese delle meraviglie e vivrà esilaranti avventure, per poi risvegliarsi nella realtà. Il tutto in un clima di forte attrazione tra donne. Il culmine dell’(auto)ironia sarà raggiunto quando, in due episodi, la nostra si risveglierà nel mondo di Rayeart e in quello di X ! La grafica e la regia sono quelle delle Clamp ovvero perfette e valgono da sole il prezzo del biglietto. Come gradimento complessivo dell’opera trovo che sia molto soggettivo ma, data la qualità grafica e la brevità dell’opera che impediranno d’annoiarvi direi che un sette lo si può dare.
Mi spiace un po' dare un voto basso a un'opera delle CLAMP, che sono a tutti gli effetti le mie autrici preferite, ma d'altra parte trovo che, a cuor sincero, Miyuki nel paese delle meraviglie non meriti di più.
Nel complesso è un'opera graziosa da un punto di vista estetico e avrebbe anche potuto essere divertente, se non fosse stata così breve e lapidaria. So benissimo che nel realizzarla le CLAMP non dovevano avere nessuna aspettativa, tuttavia, credo che avrebbero potuto far molto di più anche in un'opera come questa, chiaramente pensata come un divertissement, un'auto-parodia del genere ecchi, nonché un'opera autoreferenziale.
In sette brevissimi capitoletti vediamo ripetersi all'infinito lo stesso canovaccio: Miyuki, graziosa studentessa qualunque, viene magicamente e improvvisamente risucchiata in un'altra dimensione, dove incontra donne lascive e vogliose, che tentano in ogni modo di spogliarla (e non solo). Nel primo capitolo finisce nel paese delle meraviglie (proprio così, quello di Lewis Carroll), nel secondo nel paese degli specchi (sempre dal romanzo di Carroll), nel terzo in un programma TV, nel quarto nel mondo dei lavori part-time, nel quinto nel paese del mahjong, nel sesto nel paese dei videogiochi e nel settimo nel mondo di X (notissimo fumetto horror delle CLAMP). Di tutti questi capitoli, trovo che i più riusciti siano i primi due e gli ultimi due: in quelli ambientati nel mondo di Carroll è divertente ritrovare i personaggi che tutti conosciamo in versione femminile e super sexy; il sesto è un simpatico omaggio al mondo degli RPG (ed anche a Rayearth, altro noto manga delle CLAMP) e il settimo fa ovviamente sorridere perché si ritrovano in un contesto demenziale dei personaggi tanto drammatici come quelli di X.
Nel complesso, però, trovo che il risultato sia riuscito solo a metà. Il susseguirsi delle scenette comiche una dietro l'altra è talmente rapido che a stento si riesce a seguire e notare i numerosi personaggi che ci vengono presentati. Trovo che sia un peccato, perché sono tutti graficamente bellissimi e ben caratterizzati da un punto di vista estetico. Alla fine il manga mi ha fatto un po' sorridere, ma soltanto in quegli stralci con i personaggi più noti o per l'autoreferenza (vedi gli RPG e X). Verosimilmente se l'intero tankobon fosse stato tutto dedicato a una parodia ecchi del romanzo di Carroll, credo che il manga sarebbe risultato più divertente e riuscito (se non erro la versione animata, che non ho visto, segua questa strada).
I disegni sono veramente bellissimi e ci mostrano la versione più matura e completa dello "stile classico" della CLAMP, quello di Mokona (già apprezzato in Rayearth e in X per l'appunto). Le tavole sono ben strutturate, i disegni curatissimi, i dettagli di ogni sexy ragazza incredibili, ottimo l'uso dei retini per dare profondità e sfumature.
Nel complesso quindi un volumetto che vale soprattutto per la parte grafica e che avrebbe potuto essere più divertente di quanto sia. Consigliato solo ai fan delle CLAMP, che potranno godere dei disegni e del rivedere alcuni personaggi e/o citazioni dalle loro opere (P.S. poi per carità, se avete un amico "sporcaccione" regalateglielo pure, non gli dispiacerà di certo!).
Nel complesso è un'opera graziosa da un punto di vista estetico e avrebbe anche potuto essere divertente, se non fosse stata così breve e lapidaria. So benissimo che nel realizzarla le CLAMP non dovevano avere nessuna aspettativa, tuttavia, credo che avrebbero potuto far molto di più anche in un'opera come questa, chiaramente pensata come un divertissement, un'auto-parodia del genere ecchi, nonché un'opera autoreferenziale.
In sette brevissimi capitoletti vediamo ripetersi all'infinito lo stesso canovaccio: Miyuki, graziosa studentessa qualunque, viene magicamente e improvvisamente risucchiata in un'altra dimensione, dove incontra donne lascive e vogliose, che tentano in ogni modo di spogliarla (e non solo). Nel primo capitolo finisce nel paese delle meraviglie (proprio così, quello di Lewis Carroll), nel secondo nel paese degli specchi (sempre dal romanzo di Carroll), nel terzo in un programma TV, nel quarto nel mondo dei lavori part-time, nel quinto nel paese del mahjong, nel sesto nel paese dei videogiochi e nel settimo nel mondo di X (notissimo fumetto horror delle CLAMP). Di tutti questi capitoli, trovo che i più riusciti siano i primi due e gli ultimi due: in quelli ambientati nel mondo di Carroll è divertente ritrovare i personaggi che tutti conosciamo in versione femminile e super sexy; il sesto è un simpatico omaggio al mondo degli RPG (ed anche a Rayearth, altro noto manga delle CLAMP) e il settimo fa ovviamente sorridere perché si ritrovano in un contesto demenziale dei personaggi tanto drammatici come quelli di X.
Nel complesso, però, trovo che il risultato sia riuscito solo a metà. Il susseguirsi delle scenette comiche una dietro l'altra è talmente rapido che a stento si riesce a seguire e notare i numerosi personaggi che ci vengono presentati. Trovo che sia un peccato, perché sono tutti graficamente bellissimi e ben caratterizzati da un punto di vista estetico. Alla fine il manga mi ha fatto un po' sorridere, ma soltanto in quegli stralci con i personaggi più noti o per l'autoreferenza (vedi gli RPG e X). Verosimilmente se l'intero tankobon fosse stato tutto dedicato a una parodia ecchi del romanzo di Carroll, credo che il manga sarebbe risultato più divertente e riuscito (se non erro la versione animata, che non ho visto, segua questa strada).
I disegni sono veramente bellissimi e ci mostrano la versione più matura e completa dello "stile classico" della CLAMP, quello di Mokona (già apprezzato in Rayearth e in X per l'appunto). Le tavole sono ben strutturate, i disegni curatissimi, i dettagli di ogni sexy ragazza incredibili, ottimo l'uso dei retini per dare profondità e sfumature.
Nel complesso quindi un volumetto che vale soprattutto per la parte grafica e che avrebbe potuto essere più divertente di quanto sia. Consigliato solo ai fan delle CLAMP, che potranno godere dei disegni e del rivedere alcuni personaggi e/o citazioni dalle loro opere (P.S. poi per carità, se avete un amico "sporcaccione" regalateglielo pure, non gli dispiacerà di certo!).
Una parola per descrivere "Miyuki-Chan in Wonderland"? Delusione. Non avrei mai creduto di assegnare un insufficenza alle Clamp, di cui sono grande fan, ma questa volta penso sia proprio necessario. Diciamo che per quest'opera 5 è anche troppo. Il manga è privo di trama ed è stato creato tanto per divertire. I capitoli sono circa sette e, per un albo composto da circa cinquantotto pagine, direi che sono un po' troppe. Inoltre il manga potrebbe definirsi "erotico" per via delle scene perverse che vi sono all'interno. La povera Miyuki si ritrova sempre in situazioni imbarazzanti con ragazze provocanti che le fanno la corte. Le uniche cose che salvano questo fumetto sono i disegni del marchio Clamp - sempre ben curati in ogni particolare e colorati in modo splendido - e l'ultimo capitolo, quello del crossover con "X 1999" ( tuttavia perverso anche quello ). Sicuramente il manga di "Miyuki" non resterà nella storia come una grande opera delle Clamp.
Non sono un'estimatrice della CLAMP. Ai primissimi tempi della mia passione per anime e manga avevo provato a leggere un'operetta leggera leggera, per niente complicata, chiamata "XXXHolic", e sorprendentemente avevo dato forfait dopo pochissimi volumi. Qualche tempo dopo ho letto "Card Captor Sakura", ma il fatto di essere riuscita a finirlo non ha cambiato il fatto che non mi è piaciuto per niente, e che anzi ha trascinato la mia stima per le sue autrici a livello rasoterra."Miyuki nel Paese delle Meraviglie" non sarà certo l'opera che mi farà riappacificare con il collettivo nipponico e la loro arte. Anzi.
Nelle mie recensioni standard occuperei questo paragrafo per parlarvi della trama, ma qui non c'è niente che ci possa vagamente definirsi tale. In ogni - brevissimo - capitolo abbiamo Miyuki che finisce in un mondo diverso. Diverso per modo di dire, perché non importa come e perché, ma salteranno sempre fuori delle ragazze le une più disinibite delle altre, che naturalmente sceglieranno come preda la nostra morigeratissima eroina. Proprio quando la sua illibatezza, e in alcuni casi anche la sua vita, sembrano essere in serio pericolo, si risveglia dall'allucinazione... fino alla prossima avventura, uguale identica a quella precedente.
Non fatevi una cattiva impressione di me. So benissimo che questa non è una delle opere di spicco delle CLAMP, e che va presa come un divertissement. Mi sta anche bene; ma quando è la qualità a farne le spese, allora no.
I capitoli di "Miyuki..." non solo sono estremamente ripetitivi, ma pure troppo corti. Quello che manca è il tempo. Le seduttrici non hanno il tempo di fare le loro proposte indecenti, e di far capire perché si siano fissate proprio su Miyuki. Quest'ultima, a parte piagnucolare su come con tutte queste vicende scabrose non riuscirà mai a trovare marito, non ha il tempo di correre ai ripari, perché tanto il capitolo finisce prima che ce ne sia bisogno.
La cosa peggiore, però, è che il manga non mancava di potenzialità. Sarebbe stato interessante, ad esempio, se le lesbiche di turno avessero avuto un motivo valido per infatuarsi della nostra; ed essendo nelle intenzioni un'opera divertente, non doveva necessariamente essere sensato. Ma soprattutto, leggendo tra le righe è chiaro che quelle narrate sono le fantasie erotiche della protagonista. Le sue tendenze saffiche, però, sono destinate a rimanere inconsce, perché lei è troppo "bigotta" e conformista per accettarle. Questa sì, che sarebbe stata una sottotrama interessante.
Sono ragionamenti troppo profondi per un'opera del genere, ma forse è solo un disperato tentativo di trovare un senso a qualcosa che, come cantava Vasco Rossi, un senso non ce l'ha. Quello che mi fa rabbia non è il fatto di essermi ridotta a questo punto, ma che queste idee mi siano venute praticamente senza nessun aiuto da parte della sceneggiatura. E da autrici come le CLAMP, che di varie ambiguità sessuali sono esperte, non mi aspettavo che si facessero sfuggire una così ghiotta occasione.
Se la tesi delle fantasie di Miyuki fosse stata adottata seriamente, senza badare alle tempistiche dei capitoli e alle tonnellate di personaggi introdotti così tanto per fare, il manga sarebbe stato molto diverso; senza dubbio migliore, più profondo, e degno di essere letto. Ma così com'è no, non lo è. Il voto finale alla recensione è quattro e non, come avevo ventilato, tre perché sarebbe stato dargli troppa considerazione. "Miyuki nel Paese delle Meraviglie" è un'opera talmente scarsa che mi sento quasi in imbarazzo per le CLAMP. Quasi.
Nelle mie recensioni standard occuperei questo paragrafo per parlarvi della trama, ma qui non c'è niente che ci possa vagamente definirsi tale. In ogni - brevissimo - capitolo abbiamo Miyuki che finisce in un mondo diverso. Diverso per modo di dire, perché non importa come e perché, ma salteranno sempre fuori delle ragazze le une più disinibite delle altre, che naturalmente sceglieranno come preda la nostra morigeratissima eroina. Proprio quando la sua illibatezza, e in alcuni casi anche la sua vita, sembrano essere in serio pericolo, si risveglia dall'allucinazione... fino alla prossima avventura, uguale identica a quella precedente.
Non fatevi una cattiva impressione di me. So benissimo che questa non è una delle opere di spicco delle CLAMP, e che va presa come un divertissement. Mi sta anche bene; ma quando è la qualità a farne le spese, allora no.
I capitoli di "Miyuki..." non solo sono estremamente ripetitivi, ma pure troppo corti. Quello che manca è il tempo. Le seduttrici non hanno il tempo di fare le loro proposte indecenti, e di far capire perché si siano fissate proprio su Miyuki. Quest'ultima, a parte piagnucolare su come con tutte queste vicende scabrose non riuscirà mai a trovare marito, non ha il tempo di correre ai ripari, perché tanto il capitolo finisce prima che ce ne sia bisogno.
La cosa peggiore, però, è che il manga non mancava di potenzialità. Sarebbe stato interessante, ad esempio, se le lesbiche di turno avessero avuto un motivo valido per infatuarsi della nostra; ed essendo nelle intenzioni un'opera divertente, non doveva necessariamente essere sensato. Ma soprattutto, leggendo tra le righe è chiaro che quelle narrate sono le fantasie erotiche della protagonista. Le sue tendenze saffiche, però, sono destinate a rimanere inconsce, perché lei è troppo "bigotta" e conformista per accettarle. Questa sì, che sarebbe stata una sottotrama interessante.
Sono ragionamenti troppo profondi per un'opera del genere, ma forse è solo un disperato tentativo di trovare un senso a qualcosa che, come cantava Vasco Rossi, un senso non ce l'ha. Quello che mi fa rabbia non è il fatto di essermi ridotta a questo punto, ma che queste idee mi siano venute praticamente senza nessun aiuto da parte della sceneggiatura. E da autrici come le CLAMP, che di varie ambiguità sessuali sono esperte, non mi aspettavo che si facessero sfuggire una così ghiotta occasione.
Se la tesi delle fantasie di Miyuki fosse stata adottata seriamente, senza badare alle tempistiche dei capitoli e alle tonnellate di personaggi introdotti così tanto per fare, il manga sarebbe stato molto diverso; senza dubbio migliore, più profondo, e degno di essere letto. Ma così com'è no, non lo è. Il voto finale alla recensione è quattro e non, come avevo ventilato, tre perché sarebbe stato dargli troppa considerazione. "Miyuki nel Paese delle Meraviglie" è un'opera talmente scarsa che mi sento quasi in imbarazzo per le CLAMP. Quasi.
"Miyuki in Wonderland" è un volume unico edito prima dalla Panini, poi dalla J-POP, del quartetto più famoso nel mondo dei manga: le CLAMP. Nel 1989 ci fu il loro esordio, e da allora, hanno sfornato decine e decine di opere. Ho un vero debole per queste quattro donne, infatti sono le mie preferite! Non pensiate però che sia di parte, perché cercherò di essere più oggettiva possibile!
La storia, se vogliamo parlare di storia, narra le avventure della giovane Miyuki in giro per diversi mondi. Nemmeno lei sa come e perché ci capita, però le modalità sono sempre le stesse. Incontrerà molti personaggi, a partire dal mondo della vera "Alice nel Paese delle Meraviglie", al mondo di X 1999, il mio preferito! In questa maniera abbiamo già un assaggio della tecnica del crossover (personaggi delle CLAMP di opere diverse che s'incontrano), tecnica usata in seguito in moltissime delle loro opere. Tutte le vicende che Miyuki dovrà affrontare, saranno davvero al limite dell'indecenza, poiché i personaggi che incontrerà saranno spinti dalla voglia di spogliarla a tutti i costi. Questo volume unico è davvero divertente, e poiché l'ho letto in un periodo in cui ero abbastanza triste, mi ha davvero sollevata il morale, con gag stupide, ma efficaci.
Il rapporto qualità/prezzo da un certo punto di vista è ottimale, vista la presenza di sovraccoperta, molte pagine a colori, carta bianca e resistente; la pecca sta nel fatto che sono davvero pochissime pagine, 120, sembra quasi un'edizione sottiletta tipo quelle che facevano alla Panini tempo fa. Cara J-POP forse avresti dovuto abbassare un po' il prezzo, perché anche a volerlo provare, molta gente si sarà scoraggiata. Personalmente, sono una patita delle CLAMP e quindi ho preso questo volume appena ho avuto occasione di avere fra le mani un buono alla fumetteria (santo compleanno, altrimenti avrei aspettato molto a recuperarlo, ma lo avrei recuperato sicuramente).
In conclusione posso dire con il cuore in mano che soggettivamente, nelle condizioni in cui l'ho letto io, avrei assegnato un 8, però se dobbiamo essere oggettivi, il voto che merita questa opera è un 6: bei disegni (elemento migliore in tutta l'opera), storia ripetitiva e non coinvolgente. Si tratta solo di cambi di ambientazioni e null'altro. La sufficienza la raggiunge grazie al nome stesso "CLAMP" e a delle tavole davvero molto belle. Se siete fan delle CLAMP, "Miyuki in Wonderland" è un volume che non potete fare a meno di avere!
La storia, se vogliamo parlare di storia, narra le avventure della giovane Miyuki in giro per diversi mondi. Nemmeno lei sa come e perché ci capita, però le modalità sono sempre le stesse. Incontrerà molti personaggi, a partire dal mondo della vera "Alice nel Paese delle Meraviglie", al mondo di X 1999, il mio preferito! In questa maniera abbiamo già un assaggio della tecnica del crossover (personaggi delle CLAMP di opere diverse che s'incontrano), tecnica usata in seguito in moltissime delle loro opere. Tutte le vicende che Miyuki dovrà affrontare, saranno davvero al limite dell'indecenza, poiché i personaggi che incontrerà saranno spinti dalla voglia di spogliarla a tutti i costi. Questo volume unico è davvero divertente, e poiché l'ho letto in un periodo in cui ero abbastanza triste, mi ha davvero sollevata il morale, con gag stupide, ma efficaci.
Il rapporto qualità/prezzo da un certo punto di vista è ottimale, vista la presenza di sovraccoperta, molte pagine a colori, carta bianca e resistente; la pecca sta nel fatto che sono davvero pochissime pagine, 120, sembra quasi un'edizione sottiletta tipo quelle che facevano alla Panini tempo fa. Cara J-POP forse avresti dovuto abbassare un po' il prezzo, perché anche a volerlo provare, molta gente si sarà scoraggiata. Personalmente, sono una patita delle CLAMP e quindi ho preso questo volume appena ho avuto occasione di avere fra le mani un buono alla fumetteria (santo compleanno, altrimenti avrei aspettato molto a recuperarlo, ma lo avrei recuperato sicuramente).
In conclusione posso dire con il cuore in mano che soggettivamente, nelle condizioni in cui l'ho letto io, avrei assegnato un 8, però se dobbiamo essere oggettivi, il voto che merita questa opera è un 6: bei disegni (elemento migliore in tutta l'opera), storia ripetitiva e non coinvolgente. Si tratta solo di cambi di ambientazioni e null'altro. La sufficienza la raggiunge grazie al nome stesso "CLAMP" e a delle tavole davvero molto belle. Se siete fan delle CLAMP, "Miyuki in Wonderland" è un volume che non potete fare a meno di avere!
Davvero molto inconsistente questa operuccia delle celebri Clamp.
I bravi autori hanno la capacità di far diventare ogni cosa toccata dalle loro mani o dalla loro mente un gioiellino nel migliore dei casi, un'opera quanto meno piacevole nel peggiore. Così le Clamp nel corso degli anni, fra titoli più significativi e adulti, hanno anche regalato ai loro fan storie più leggere e disimpegnate ma pur sempre simpatiche: manga come "Clamp Detective" o "Wish" non rimarranno negli albi ma chi non sarebbe d'accordo nel dire che fanno passare un'oretta d'allegria? Peccato che per Miyuki non funzioni neanche così.
Innanzitutto questo manga non ha trama, non è altro che una raccolta di storielline di poche pagine (circa dieci) svincolate e indipendenti le une delle altre e che hanno come unico filo conduttore la presenza della candida Miyuki alle prese con improbabili viaggi interdimensionali! Il plot dei mini episodi è sempre lo stesso: Miyuki (perché sempre lei?) in un modo o nell'altro entra in qualche illogico e bizzarro mondo, che può essere Wonderland ma anche il paese del majhong o il mondo di X, e qui dovrà sfuggire alle attenzioni poco piacevoli delle procaci e avvenenti abitanti attratte dal fascino del nostro "piccolo virgulto ancora in attesa di chi lo coglierà"! Certo posto in questi termini potrebbe sembrare divertente per quanto, anzi in quanto, demenziale e senza senso; questa volta però il gioco non funziona.
Miyuki risulta così eccessivamente frettoloso, illogico, inconsistente, i personaggi fanno apparizioni fugaci e scompaiono e soprattutto non raggiunge, secondo me, lo scopo principale che dovrebbero avere questo tipo di manga: far ridere e divertire. Perché, almeno a me, Miyuki non ha lasciato niente neanche dal punto di vista comico, è del tutto senza sale. Forse a causa dell'eccessiva brevità degli episodi; mi sembra che si siano divertite più le Clamp a disegnarlo che i lettori a leggerlo, e questo è un peccato perché le Clamp hanno un senso dello humor che sarebbe potuto risultare vincente per un titolo come questo, ma falliscono del tutto nel loro intento. Per quanto poi riguarda il fan service (questa volta dedicato ad un pubblico di maschietti, per par condicio!) ci sono elementi di shojo Ai e ecchi ma sono davvero molto blandi e allusivi. È sempre presente quell'arte del vedo-non vedo tipicamente clampiana, addirittura ho letto che qualcuno considera Miyuki un hentai soft! Non ci siamo, le Clamp non riuscirebbero a fare un hentai neanche se lo volessero!
Il disegno è di Mokona Apapa degli anni Novanta, quindi potrebbe far rimanere perplessi i lettori più giovani o comunque chi ha letto solo le ultime opere delle Clamp con uno stile del tutto nuovo e agli antipodi di quello degli inizi del gruppo. Il volume però è visivamente molto bello, i disegni ricordano quelli di X e Rg veda, abile l'uso dei retini e personaggi tendenti allo shojo. In entrambe le edizioni stampate in Italia (Panini e Jpop) sono presenti moltissime illustrazioni a colori tutte sempre firmate da Mokona, un elemento che fa alzare le possibilità di acquisto di un volume perlomeno bello da sfogliare. Nel'edizione che io possiedo, quella Panini, alla fine del manga è stata anche messa una raccolta di disegni preparatori per il film animato, anch'essi a colori.
A parte però motivazioni esclusivamente estetiche non mi sento di consigliare questo titolo a nessuno se non agli strenui fan delle Clamp che per spirito di collezionismo vogliono avere tutte le opere delle loro beniamine, ma per il resto assicuro che è un manga davvero evitabilissimo. Se non fosse stato scritto da autrici famose sarebbe stato bocciato da molti di più senza scampo.
I bravi autori hanno la capacità di far diventare ogni cosa toccata dalle loro mani o dalla loro mente un gioiellino nel migliore dei casi, un'opera quanto meno piacevole nel peggiore. Così le Clamp nel corso degli anni, fra titoli più significativi e adulti, hanno anche regalato ai loro fan storie più leggere e disimpegnate ma pur sempre simpatiche: manga come "Clamp Detective" o "Wish" non rimarranno negli albi ma chi non sarebbe d'accordo nel dire che fanno passare un'oretta d'allegria? Peccato che per Miyuki non funzioni neanche così.
Innanzitutto questo manga non ha trama, non è altro che una raccolta di storielline di poche pagine (circa dieci) svincolate e indipendenti le une delle altre e che hanno come unico filo conduttore la presenza della candida Miyuki alle prese con improbabili viaggi interdimensionali! Il plot dei mini episodi è sempre lo stesso: Miyuki (perché sempre lei?) in un modo o nell'altro entra in qualche illogico e bizzarro mondo, che può essere Wonderland ma anche il paese del majhong o il mondo di X, e qui dovrà sfuggire alle attenzioni poco piacevoli delle procaci e avvenenti abitanti attratte dal fascino del nostro "piccolo virgulto ancora in attesa di chi lo coglierà"! Certo posto in questi termini potrebbe sembrare divertente per quanto, anzi in quanto, demenziale e senza senso; questa volta però il gioco non funziona.
Miyuki risulta così eccessivamente frettoloso, illogico, inconsistente, i personaggi fanno apparizioni fugaci e scompaiono e soprattutto non raggiunge, secondo me, lo scopo principale che dovrebbero avere questo tipo di manga: far ridere e divertire. Perché, almeno a me, Miyuki non ha lasciato niente neanche dal punto di vista comico, è del tutto senza sale. Forse a causa dell'eccessiva brevità degli episodi; mi sembra che si siano divertite più le Clamp a disegnarlo che i lettori a leggerlo, e questo è un peccato perché le Clamp hanno un senso dello humor che sarebbe potuto risultare vincente per un titolo come questo, ma falliscono del tutto nel loro intento. Per quanto poi riguarda il fan service (questa volta dedicato ad un pubblico di maschietti, per par condicio!) ci sono elementi di shojo Ai e ecchi ma sono davvero molto blandi e allusivi. È sempre presente quell'arte del vedo-non vedo tipicamente clampiana, addirittura ho letto che qualcuno considera Miyuki un hentai soft! Non ci siamo, le Clamp non riuscirebbero a fare un hentai neanche se lo volessero!
Il disegno è di Mokona Apapa degli anni Novanta, quindi potrebbe far rimanere perplessi i lettori più giovani o comunque chi ha letto solo le ultime opere delle Clamp con uno stile del tutto nuovo e agli antipodi di quello degli inizi del gruppo. Il volume però è visivamente molto bello, i disegni ricordano quelli di X e Rg veda, abile l'uso dei retini e personaggi tendenti allo shojo. In entrambe le edizioni stampate in Italia (Panini e Jpop) sono presenti moltissime illustrazioni a colori tutte sempre firmate da Mokona, un elemento che fa alzare le possibilità di acquisto di un volume perlomeno bello da sfogliare. Nel'edizione che io possiedo, quella Panini, alla fine del manga è stata anche messa una raccolta di disegni preparatori per il film animato, anch'essi a colori.
A parte però motivazioni esclusivamente estetiche non mi sento di consigliare questo titolo a nessuno se non agli strenui fan delle Clamp che per spirito di collezionismo vogliono avere tutte le opere delle loro beniamine, ma per il resto assicuro che è un manga davvero evitabilissimo. Se non fosse stato scritto da autrici famose sarebbe stato bocciato da molti di più senza scampo.
Con questo unico volume credo che le CLAMP si siano volute divertire e basta. Questo manga, infatti, è puramente per svago e talvolta divertente. In esso la storia di ALice di Carrol viene stravolta per una specie yuri.
La trama è pressoché inesistente e l'apparente senso della storia è del tutto sconvolto appunto dalle "provocanti fanciulle".
I disegni sono sempre favolosi perché le autrici non si smentiscono mai, però sconsiglio vivamente di prenderlo se si pensa di leggere un manga impegnativo degno delle CLAMP; se invece si vuole leggere qualcosa per puro svago direi che "Miyuki nel Paese delle Meraviglie" fa al caso vostro.
La trama è pressoché inesistente e l'apparente senso della storia è del tutto sconvolto appunto dalle "provocanti fanciulle".
I disegni sono sempre favolosi perché le autrici non si smentiscono mai, però sconsiglio vivamente di prenderlo se si pensa di leggere un manga impegnativo degno delle CLAMP; se invece si vuole leggere qualcosa per puro svago direi che "Miyuki nel Paese delle Meraviglie" fa al caso vostro.
Questo volume autoconclusivo può risultare per molti assolutamente inutile e insensato. In effetti è proprio così. Nasce principalmente da un'idea di fan service ed è rivolto unicamente a coloro che hanno seguito le Clamp nelle loro altre opere. Sembra proprio che con questo volume il quartetto di mangaka si sia preso un momento di svago catapultando la loro Miyuki-chan in luoghi assurdi. Nel volume infatti sono contenute sette "storie" in ognuna delle quali troveremo la nostra simpatica protagonista trascinata contro la sua volontà in luoghi fantastici popolati da personaggi fuori di testa. Per i fan delle Clamp sicuramente il più interessante dei mondi visitati è quello di X: una parodia molto carina della serie più conosciuta e apprezzata delle autrici. Ho apprezzato altresì le numerose illustrazioni a colori presenti nel volume.
Ripeto: questa piccola opera nasce da una voglia di presa in giro delle stesse autrici verso le proprie opere, dunque non ha la pretesa di essere significativa, di lasciar molto al lettore oltre la follia stessa del volume. Dunque per me che sono un appassionato e che conosco le Clamp, il voto che darei a questa pubblicazione è un 6 appena raggiunto, per altri sarà sicuramente un 4 stretto.
Ripeto: questa piccola opera nasce da una voglia di presa in giro delle stesse autrici verso le proprie opere, dunque non ha la pretesa di essere significativa, di lasciar molto al lettore oltre la follia stessa del volume. Dunque per me che sono un appassionato e che conosco le Clamp, il voto che darei a questa pubblicazione è un 6 appena raggiunto, per altri sarà sicuramente un 4 stretto.
Le CLAMP sono considerate quasi all'unanimità il più importante gruppo di mangaka contemporaneo e di tutti i tempi. Di certo questo titolo non è campato per aria: per quanto le si possa criticare, è certo che il quartetto di Osaka ha segnato molto lo scenario manga da vent'anni e più a questa parte. Quello che sembra essere questo volume è proprio una celebrazione all'estro delle autrici. Se è vero che questo possiede metà delle pagine di un volume normale, è anche vero che circa un quarto di esse sono a colori, e vanno a formare qualcosa che somiglia più ad un piccolo artbook che ad un vero e proprio manga.
La storia si può riassumere in poco: la protagonista, Miyuki, si troverà in ogni capitolo ad entrare in un mondo diverso, dal paese delle meraviglie al mondo di X. Ogni capitolo è decisamente troppo corto, e leggendo l'opera si è assaliti da un senso di frettolosità e fretta, che però non è esclusivamente negativa. Anzi, il succedersi di scene nonsense e yuri è incalzante e perciò non sembra forzato. Si, avete capito bene, yuri. In qualsiasi posto assurdo ed irreale in cui Miyuki si ritroverà, sarà coinvolta in tentativi di seduzione o addirittura stupro da parte delle decine di personaggi femminili presenti.
Che il manga sia allora tutto rose e fiori? Beh, non posso negare che gli elementi negativi siano pochi ma piuttosto pesanti. Il primo, e fondamentale, è che questa non può essere la vostra prima opera delle CLAMP. Per apprezzare l'opera, e per capirla, è fondamentale che voi abbiate già letto almeno un paio di opere delle autrici. Questo per il semplice fatto che il loro stile è qualcosa di ultra-super-iper-originale, e proprio qui trova un suo sfogo assoluto. Un ipotetico lettore occasionale che incappi nella lettura di Miyuki in Wonderland potrebbe scoraggiarsi ad affrontare la lettura di opere sempre firmate CLAMP ma di altro stampo, come Chobits o X.
Un secondo punto è costituito dal disegno: essendo quasi un libro d'illustrazione, se non vi piace lo stile di Mokona, con il suo tratto grosso ma elegante e i suoi retini abbondanti, difficilmente lo apprezzerete davvero. Inoltre, può darsi che siate il genere di persone che dà ben poca importanza al disegno, e quindi non accontentarvi di quell'abbozzo di storia.
Ora una precisazione sull'edizione: io mi riferisco a quella JPOP. So che ne esiste anche una della Planet Manga, ma non oso immaginare come possa essere. Il prezzo (di quella JPOP, si intende) è dei soliti cinque-e-novanta, forse un po' tanto per un volume metà della norma, ma visto e considerato l'ammontare delle pagine a colori, ci può anche stare.
La storia si può riassumere in poco: la protagonista, Miyuki, si troverà in ogni capitolo ad entrare in un mondo diverso, dal paese delle meraviglie al mondo di X. Ogni capitolo è decisamente troppo corto, e leggendo l'opera si è assaliti da un senso di frettolosità e fretta, che però non è esclusivamente negativa. Anzi, il succedersi di scene nonsense e yuri è incalzante e perciò non sembra forzato. Si, avete capito bene, yuri. In qualsiasi posto assurdo ed irreale in cui Miyuki si ritroverà, sarà coinvolta in tentativi di seduzione o addirittura stupro da parte delle decine di personaggi femminili presenti.
Che il manga sia allora tutto rose e fiori? Beh, non posso negare che gli elementi negativi siano pochi ma piuttosto pesanti. Il primo, e fondamentale, è che questa non può essere la vostra prima opera delle CLAMP. Per apprezzare l'opera, e per capirla, è fondamentale che voi abbiate già letto almeno un paio di opere delle autrici. Questo per il semplice fatto che il loro stile è qualcosa di ultra-super-iper-originale, e proprio qui trova un suo sfogo assoluto. Un ipotetico lettore occasionale che incappi nella lettura di Miyuki in Wonderland potrebbe scoraggiarsi ad affrontare la lettura di opere sempre firmate CLAMP ma di altro stampo, come Chobits o X.
Un secondo punto è costituito dal disegno: essendo quasi un libro d'illustrazione, se non vi piace lo stile di Mokona, con il suo tratto grosso ma elegante e i suoi retini abbondanti, difficilmente lo apprezzerete davvero. Inoltre, può darsi che siate il genere di persone che dà ben poca importanza al disegno, e quindi non accontentarvi di quell'abbozzo di storia.
Ora una precisazione sull'edizione: io mi riferisco a quella JPOP. So che ne esiste anche una della Planet Manga, ma non oso immaginare come possa essere. Il prezzo (di quella JPOP, si intende) è dei soliti cinque-e-novanta, forse un po' tanto per un volume metà della norma, ma visto e considerato l'ammontare delle pagine a colori, ci può anche stare.
Questo manga delle Clamp raccoglie delle piccole storie auto conclusive ed è ispirato alla celebre storia scritta da Lewis Carrol.
La storia, come ho già detto, è divisa in capitoli autoconlusivi; la protagonista è Miyuki. Miyuki si ritrova catapultata in mondi paralleli dove viene accolta da strane ragazze che cercano solo di... diciamo che in alcuni aspetti tende allo yuri.
Inoltre c'è una piccola parodia di X/1999 che ho trovato molto divertente visto che ho appena iniziato a leggerlo con la nuova edizione della J-Pop.
Comunque l'edizione proposta dalla J-Pop è un po' alta, 5.90€, pero diciamo che il prezzo viene compensato dalle molte pagine a colori presenti.
Questo manga è consigliato solo per chi è appassionato delle Clamp oppure giusto per leggere qualcosa diverso dal solito.
La storia, come ho già detto, è divisa in capitoli autoconlusivi; la protagonista è Miyuki. Miyuki si ritrova catapultata in mondi paralleli dove viene accolta da strane ragazze che cercano solo di... diciamo che in alcuni aspetti tende allo yuri.
Inoltre c'è una piccola parodia di X/1999 che ho trovato molto divertente visto che ho appena iniziato a leggerlo con la nuova edizione della J-Pop.
Comunque l'edizione proposta dalla J-Pop è un po' alta, 5.90€, pero diciamo che il prezzo viene compensato dalle molte pagine a colori presenti.
Questo manga è consigliato solo per chi è appassionato delle Clamp oppure giusto per leggere qualcosa diverso dal solito.
Davvero un duro colpo quello che devo scrivere, essendo un fan delle CLAMP. Di solito il gruppo di autrici da vita a dei capolavori, come X/1999, invece qui ci troviamo davanti a una raccolta di sette storie autoconclusive brevissime (un capitolo dura solo 7 pagine) al limite dell'ecchi e dello yuri.
Si hanno poche informazioni sulla protagonista, ma sono certe solo 3 cose: lavora part-time; è una studentessa; le piacciono i manga e i videogiochi.
La struttura narrativa? Sempre la stessa!
1)Miyuki si trova catapultata stranamente in un altro mondo.
2)Il mondo è popolato da sole donne, pervertite e lesbiche, che la molestano.
3)Miyuki vuole tornare a casa.
4)Miyuki riesce a ritornare stranamente nel suo mondo.
5)La storia finisce, ma sembra che ricomincia tutto da capo (in poche parole c'è un finale aperto).
Carina l'ultima storia, che sarebbe una parodia di X/1999 delle stesse autrici.
Sui disegni nulla da dire: magnifici come in tutte le altre opere delle CLAMP, inoltre non manca la grande dose di retini tipica del gruppo.
In pratica: compratelo solo se non avete nulla da fare o siete fan maniacali delle CLAMP.
Si hanno poche informazioni sulla protagonista, ma sono certe solo 3 cose: lavora part-time; è una studentessa; le piacciono i manga e i videogiochi.
La struttura narrativa? Sempre la stessa!
1)Miyuki si trova catapultata stranamente in un altro mondo.
2)Il mondo è popolato da sole donne, pervertite e lesbiche, che la molestano.
3)Miyuki vuole tornare a casa.
4)Miyuki riesce a ritornare stranamente nel suo mondo.
5)La storia finisce, ma sembra che ricomincia tutto da capo (in poche parole c'è un finale aperto).
Carina l'ultima storia, che sarebbe una parodia di X/1999 delle stesse autrici.
Sui disegni nulla da dire: magnifici come in tutte le altre opere delle CLAMP, inoltre non manca la grande dose di retini tipica del gruppo.
In pratica: compratelo solo se non avete nulla da fare o siete fan maniacali delle CLAMP.
Le CLAMP si sono cimentate in moltissimi campi diversi dei manga, hanno spaziato attraverso tutti i generi, da quello dei majokko, a quello degli shonen d’azione, senza tralasciare opere mature e cruente e altre più dolci, anche nella semplice commedia si possono trovare alcune loro opere particolarmente riuscite ma questa è veramente unica e ci mostrerà delle CLAMP inedite in una sorta di commedia sexy.
Di parodie e rivisitazioni di Alice nel Paese Delle Meraviglie ce ne sono a bizzeffe, sia nel mondo dei manga che in tutte le altre opere dell’intrattenimento, ma questa è piuttosto una parodia divertente delle idee di Lewis Carrol, anziché dei suoi libri, visto che saranno tante piccole avventure che come nelle due più conosciute avventure di Alice, ogni volta la povera Miyuki verrà attirata in un nuovo mondo assurdo e piuttosto erotico, visto che saranno popolati da sole donne dai vestiti succinti e dai facili costumi. Ovviamente non ci sarà nulla di veramente spinto, ci saranno solo particolari situazioni e inquadrature generose ma siamo ancora lontani per definirla opera Ecchi.
Nel complesso un’opera dalla lettura scorrevole e simpatica.
Una piccola nota và fatta verso le autocitazioni, ce ne saranno varie ma la più grossa è facilmente individuabile nel capitolo dove la povera Miyuki finirà nel mondo di X!
I disegni sono ottimamente riusciti, solitamente nei manga basati sulle commedie le autrici si risparmiano adottando uno stile più sobrio e con un’abbondante uso di Chibi (le parodie dei personaggi simili a dei bambini piccoli dai grandi occhi e un corpo sproporzionato) invece in questo caso potremmo ammirare tutta la loro bravura nel tratto, nei retini, nella regia delle tavole e più generalmente nello stile che purtroppo non si confà molto con lo stile dell’opera, solitamente in certe opere vige uno stile morbido o anche burroso, per esaltare maggiormente le provocanti figure femminili che dovranno sfoggiare tutta la loro sensualità, invece si nota subito che lo stile longilineo e “secco” delle CLAMP non è tra i più indicati per lo scopo.
Inizialmente quest’opera era stata distribuita dalla Panini, ma la Jpop ha deciso di ristamparla donandole una nuova vita grazie alla superba edizione, Sovraccoperta dalle grafiche semplici ma idonee all’opera, un volumetto flessibile ricco di pagine a colori di elevata qualità e la consona carta bianca dal discreto spessore.
Peccato per il prezzo abbastanza elevato, circa 6 euro ripagati solo in parte dalla qualità e dalle pagine a colori, visto che l’albo conterà poco più di un centinaio di pagine.
Un’opera che purtroppo non riesce nell’intento di diventare una memorabile commedia dalle luci leggermente rosse, dedicata a una parodia originale e scanzonata delle opere del famoso Carrol, ma soprattutto ai fan delle CLAMP che non vogliono perdersi un'altra incredibile sfumatura del loro variopinto mondo, attraverso mille personaggi assurdi ed accantivanti, come l’indimenticabile Stregatta che minaccerà i nosti sogni…
Di parodie e rivisitazioni di Alice nel Paese Delle Meraviglie ce ne sono a bizzeffe, sia nel mondo dei manga che in tutte le altre opere dell’intrattenimento, ma questa è piuttosto una parodia divertente delle idee di Lewis Carrol, anziché dei suoi libri, visto che saranno tante piccole avventure che come nelle due più conosciute avventure di Alice, ogni volta la povera Miyuki verrà attirata in un nuovo mondo assurdo e piuttosto erotico, visto che saranno popolati da sole donne dai vestiti succinti e dai facili costumi. Ovviamente non ci sarà nulla di veramente spinto, ci saranno solo particolari situazioni e inquadrature generose ma siamo ancora lontani per definirla opera Ecchi.
Nel complesso un’opera dalla lettura scorrevole e simpatica.
Una piccola nota và fatta verso le autocitazioni, ce ne saranno varie ma la più grossa è facilmente individuabile nel capitolo dove la povera Miyuki finirà nel mondo di X!
I disegni sono ottimamente riusciti, solitamente nei manga basati sulle commedie le autrici si risparmiano adottando uno stile più sobrio e con un’abbondante uso di Chibi (le parodie dei personaggi simili a dei bambini piccoli dai grandi occhi e un corpo sproporzionato) invece in questo caso potremmo ammirare tutta la loro bravura nel tratto, nei retini, nella regia delle tavole e più generalmente nello stile che purtroppo non si confà molto con lo stile dell’opera, solitamente in certe opere vige uno stile morbido o anche burroso, per esaltare maggiormente le provocanti figure femminili che dovranno sfoggiare tutta la loro sensualità, invece si nota subito che lo stile longilineo e “secco” delle CLAMP non è tra i più indicati per lo scopo.
Inizialmente quest’opera era stata distribuita dalla Panini, ma la Jpop ha deciso di ristamparla donandole una nuova vita grazie alla superba edizione, Sovraccoperta dalle grafiche semplici ma idonee all’opera, un volumetto flessibile ricco di pagine a colori di elevata qualità e la consona carta bianca dal discreto spessore.
Peccato per il prezzo abbastanza elevato, circa 6 euro ripagati solo in parte dalla qualità e dalle pagine a colori, visto che l’albo conterà poco più di un centinaio di pagine.
Un’opera che purtroppo non riesce nell’intento di diventare una memorabile commedia dalle luci leggermente rosse, dedicata a una parodia originale e scanzonata delle opere del famoso Carrol, ma soprattutto ai fan delle CLAMP che non vogliono perdersi un'altra incredibile sfumatura del loro variopinto mondo, attraverso mille personaggi assurdi ed accantivanti, come l’indimenticabile Stregatta che minaccerà i nosti sogni…
Miyuki in Wonderland è un volume unico firmato Clamp liberamente ispirato al racconto di Carrol “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Ogni capitolo presenta un breve racconto, ove Miyuki, la nostra bella protagonista, si ritrova catapultata in diversi mondi, a partire dal più noto “Paese delle meraviglie” a quello “degli specchi”, “dei videogiochi”, “del part-time”, “della tv”, per capitolare infine addirittura quello “di X”. Le autrici aggiungono al tutto un pizzico di provocazione: qualunque personaggio incontrato da Miyuki nel corso dei suoi viaggi è femminile, indossa abiti stravaganti e/o sexy, e tenta di sedurla o farla spogliare.
L’idea, di per sé, è piuttosto simpatica; quello che convince poco, semmai, è il continuo capitolare della protagonista - per sole poche pagine - in modi differenti. Di lei non si conosce praticamente nulla (al limite si capisce che è una studentessa, ed ha un lavoro part-time) se non il fatto che inspiegabilmente si ritrova al di là del reale, ove le situazioni che le si presentano sono le più disparate. Una piccola raccolta, leggera, che non segue un filo logico, ove ogni avventura in un mondo nuovo è breve è autoconclusiva. Sembra quasi creata per divertimento delle autrici, le quali si sbizzarriscono molto sul disegno tralasciando il contenuto.
L’idea, di per sé, è piuttosto simpatica; quello che convince poco, semmai, è il continuo capitolare della protagonista - per sole poche pagine - in modi differenti. Di lei non si conosce praticamente nulla (al limite si capisce che è una studentessa, ed ha un lavoro part-time) se non il fatto che inspiegabilmente si ritrova al di là del reale, ove le situazioni che le si presentano sono le più disparate. Una piccola raccolta, leggera, che non segue un filo logico, ove ogni avventura in un mondo nuovo è breve è autoconclusiva. Sembra quasi creata per divertimento delle autrici, le quali si sbizzarriscono molto sul disegno tralasciando il contenuto.
Il volume contiene una serie di brevi storie autoconclusive, indipendenti ma tutte legate dal filo conduttore del viaggio in mondi paralleli e dalla protagonista, la dolce Miyuki.
Si tratta di una di quelle opere only for fans che di solito vengono lette per avere proprio tutto di un particolare autore ma raramente giustificano la spesa. E, in effetti, Miyuki in Wonderland non ha nulla di interessante o degno di nota se non il fatto di essere un manga targato Clamp che, in questo caso, forse avevano tempo da perdere...
Una veloce, demenziale, illogica, maliziosa parodia, un "divertissement" senza pretese forse non del tutto riuscito, in definitiva adatto a chi vuole trascorrere mezz'ora in leggerezza senza dimenticare che le VERE Clamp scrivono di ben altro.
Si tratta di una di quelle opere only for fans che di solito vengono lette per avere proprio tutto di un particolare autore ma raramente giustificano la spesa. E, in effetti, Miyuki in Wonderland non ha nulla di interessante o degno di nota se non il fatto di essere un manga targato Clamp che, in questo caso, forse avevano tempo da perdere...
Una veloce, demenziale, illogica, maliziosa parodia, un "divertissement" senza pretese forse non del tutto riuscito, in definitiva adatto a chi vuole trascorrere mezz'ora in leggerezza senza dimenticare che le VERE Clamp scrivono di ben altro.
Questo volumetto senza pretese conduce il lettore annoiato in un vivacissimo mondo popolato da donne bellissime, cui unico scopo è circuire la povera Miyuki, protagonista del manga. Esso è articolato in brevi storie da un capitolo ciascuno, due delle quali basate sul mondo di Alice in Wonderland, ma con il quale hanno poco da spartire, a parte la presenza dei personaggi di Carrol, trasformati per l'occasione in versione sexy. Un esempio su tutti: la Regina di Cuori trasformata in dominatrice da sadomaso, con frusta e completino succinto annessi. Gli altri capitoli sono ambientati in dimensioni diverse, come nel regno dei videogiochi o del mahjong. È presente anche una succosa storia ambientata nel mondo di X, in cui le CLAMP riescono con coraggio a fare autoironia su loro stesse. La trama è pressapoco identica per ogni racconto: Miyuki viene catapultata suo malgrado in un mondo, e mentre cerca di uscirne attraverso situazioni assurde e paradossali deve pararsi dagli attacchi delle donne sopracitate, che sembrano non voler altro che unirsi a lei in un assai poco casto abbraccio saffico. Sui disegni nulla da dire, poiché, risalendo ai primi anni novanta, fa parte del periodo d'oro delle CLAMP ed è una gioia per gli occhi. In definitiva, consigliato ai fan delle CLAMP sicuramente, per conoscerle sotto un'ottica diversa, ed anche a chi piacciono situazioni ambigue al limite dell'ecchi e dello yuri.
L'idea era carina e molto ambiziosa. Dal titolo infatti sembrava essere la trasposizione su manga della bellissima fiaba di Lewis Carroll. In realtà, a stento il primo racconto si rifà alla storia originale. Diciamo che, comunque, se fosse stato fedele sarebbe dovuto durare qualche volumetto in più, in quanto, a mio parere, per rendere i luoghi fantastici del Paese delle Meraviglie e con essi tutti gli strambi personaggi che lo abitano, ci sarebbe voluto un po' più di un unico volume. Ma la storia è completamente diversa. Diciamo che la storia in realtà non è una vera storia, ma un insieme di situazioni saffiche di un personaggio non ben delineato, che riconduciamo ad una potenziale Alice, solo perché quest'ultima è catapultata, come la protagonista Disney, in un mondo immaginario. Io lo prendo per quello che è, un manga più che altro illustrativo. Niente di più. I disegni sono belli, le Clamp comunque restano un mostro sacro, e per stima che nutro nei loro confronti, il mio voto è 5! Ma tenete basse le vostre aspettative. Credo sia un'opera da tenere solo se siete fan delle mitiche Clamp! In caso contrario credo sia una spesa, come dire,un po' superflua...
Realizzare un volume di storie brevi è forse una delle prove più difficili per un fumettista, ardua al punto di cogliere in fallo anche le grandissime CLAMP.
Il volume in questo caso è “Miyuki nel paese delle meraviglie”. Raccoglie sette racconti in cui la giovane Miyuki, una studentessa molto carina, viene di volta in volta trasportata in altre dimensioni e coinvolta in varie assurdità e spesso insidiata da vogliose donnine che cercano di trascinarla in situazioni un po' “saffiche”.
In sostanza le storie sono delle parodie in chiave sexy: si spazia dalle opere di Lewis Carrol, al genere fantasy, fino ad una parodia di X (altra opera delle CLAMP). Ahimè nessuna lascia il segno anche a causa della poca lunghezza.
Proprio la prima, che da il nome all'opera è forse la peggiore: troppo frettolosa e confusa nonostante il sempre ottimo stile di disegno delle autrici. Abbastanza divertenti sono invece quella sul mondo dei videogiochi e quella sul mahjong. Della storia su X non posso dare un opinione sulla parodia in sé in quanto non ho letto l'originale ed ho probabilmente mancato numerose citazioni.
A chiudere l'albo ci sono poi alcune pagine a colori con dei disegni preparatori dell'anime.
Il tutto non è certo risollevato dalla qualità dell'edizione italiana: il volume è in formato standard con sovraccopertina, ma la carta è ruvida poco flessibile e tendente al giallastro.
In definitiva Miyuki-chan è forse consigliabile solo a chi vuole possedere tutto ciò che delle CLAMP è disponibile sul mercato, coloro che invece vogliono iniziare a conoscere queste grandi autrici dovrebbero guardare altrove, magari a un certo Rayearth...
Il volume in questo caso è “Miyuki nel paese delle meraviglie”. Raccoglie sette racconti in cui la giovane Miyuki, una studentessa molto carina, viene di volta in volta trasportata in altre dimensioni e coinvolta in varie assurdità e spesso insidiata da vogliose donnine che cercano di trascinarla in situazioni un po' “saffiche”.
In sostanza le storie sono delle parodie in chiave sexy: si spazia dalle opere di Lewis Carrol, al genere fantasy, fino ad una parodia di X (altra opera delle CLAMP). Ahimè nessuna lascia il segno anche a causa della poca lunghezza.
Proprio la prima, che da il nome all'opera è forse la peggiore: troppo frettolosa e confusa nonostante il sempre ottimo stile di disegno delle autrici. Abbastanza divertenti sono invece quella sul mondo dei videogiochi e quella sul mahjong. Della storia su X non posso dare un opinione sulla parodia in sé in quanto non ho letto l'originale ed ho probabilmente mancato numerose citazioni.
A chiudere l'albo ci sono poi alcune pagine a colori con dei disegni preparatori dell'anime.
Il tutto non è certo risollevato dalla qualità dell'edizione italiana: il volume è in formato standard con sovraccopertina, ma la carta è ruvida poco flessibile e tendente al giallastro.
In definitiva Miyuki-chan è forse consigliabile solo a chi vuole possedere tutto ciò che delle CLAMP è disponibile sul mercato, coloro che invece vogliono iniziare a conoscere queste grandi autrici dovrebbero guardare altrove, magari a un certo Rayearth...
Questo manga è composto da tante storielle autoconclusive basate solo sul fanservice. Principalmente l'ho acquistato solo perché ho saputo che l'ultima storia si sarebbe svolta nel mondo di X.
La storia racconta di Miyuki, liceale giapponese, che vive una serie di strane avventure in vari mondi popolati esclusivamente da donne, spesso perverse, che hanno come unico scopo quello di spogliarla...
La trama in sé non ha niente di speciale o interessante a mio parere. Spesso non si capisce cosa succede e i dialoghi sono confusionari e senza senso.
Se questo manga si è meritato la sufficienza da parte mia è solo per i disegni stupendi del periodo migliore delle Clamp.
Consiglio questo manga solo se siete dei fan sfegatati delle Clamp e delle loro strane storie.
La storia racconta di Miyuki, liceale giapponese, che vive una serie di strane avventure in vari mondi popolati esclusivamente da donne, spesso perverse, che hanno come unico scopo quello di spogliarla...
La trama in sé non ha niente di speciale o interessante a mio parere. Spesso non si capisce cosa succede e i dialoghi sono confusionari e senza senso.
Se questo manga si è meritato la sufficienza da parte mia è solo per i disegni stupendi del periodo migliore delle Clamp.
Consiglio questo manga solo se siete dei fan sfegatati delle Clamp e delle loro strane storie.
Sapevo già di che genere di storia si trattasse (ultra-demenziale e stracarica di fanservice ^^') quindi non si può dire che abbia ricevuto una delusione, anzi, da questo punto di vista forse è risultato meno peggio di quanto m'aspettassi... perlomeno i personaggi si tengono addosso la biancheria intima!
In sostanza la pecca principale della storia, oltre al fan service, è che che si tratta di una vera noia: alla fine la pantomima è sempre la stessa, Miyuki che viene aggredita da varie donne (?) che cercano di spogliarla (??)...
La prima storia è stata sfiziosa perché conoscevo la storia di Alice ed è stato buffo vedere le controparti sexy del bianconiglio, lo stregatto, la regina di cuori ecc... però è andato tutto così veloce che non s'è capito niente, e molti dei personaggi che vengono citati nelle pagine a colori alla fine del manga non compaiono nemmeno! Un' altra storia carina è quella su X... M'è piaciuta la scena di quando Miyuki affoga e si vede la mamma di Kotori versione sirena come nel manga di X.
Sarebbe stato meglio però se le avventure nei vari mondi fossero state più sviluppate, più lunghe... insomma che ci fosse stata una qualche trama. A questo punto potevano strutturare meglio la storia e farla tutta su Alice, sarebbe stato di sicuro più interessante.
In sostanza la pecca principale della storia, oltre al fan service, è che che si tratta di una vera noia: alla fine la pantomima è sempre la stessa, Miyuki che viene aggredita da varie donne (?) che cercano di spogliarla (??)...
La prima storia è stata sfiziosa perché conoscevo la storia di Alice ed è stato buffo vedere le controparti sexy del bianconiglio, lo stregatto, la regina di cuori ecc... però è andato tutto così veloce che non s'è capito niente, e molti dei personaggi che vengono citati nelle pagine a colori alla fine del manga non compaiono nemmeno! Un' altra storia carina è quella su X... M'è piaciuta la scena di quando Miyuki affoga e si vede la mamma di Kotori versione sirena come nel manga di X.
Sarebbe stato meglio però se le avventure nei vari mondi fossero state più sviluppate, più lunghe... insomma che ci fosse stata una qualche trama. A questo punto potevano strutturare meglio la storia e farla tutta su Alice, sarebbe stato di sicuro più interessante.