Ai to Makoto
Iniziammo subito a dire che il manga e stato scritto nel 1972 dunque subisce in pieno i temi del periodo storico. A parte ciò è un capolavoro immortale. Chiarisco subito che il manga è assolutamente irreale, un concentrato di passioni degno di Romeo et Julietta condito con la passione per il sacrificio di Giovanna d'Arco. La storia inizia in maniera molto semplice: una ragazzina sta sciando, sbaglia pista e rischia la vita. Viene salvata dal protagonista, del quale si innamorerà perdutamente. Il problema consiste nel fatto o che lei è bella, brava, studiosa e di buona famiglia, lui un teppista senza soldo e pure rissoso. La storia resta prevedibile solo per il primo volume dopo di che la protagonista convinta che l'amore trionfi sono su tutto, da buona cristiana (avremo più volte l'inquadratura di un quadro del Cristo sofferente grosso come due porte) decide di di cambiare scuola pur di seguirlo. Da quel momento in poi ne succedono per circa sette volumi di tutti i colori. La violenza nella scuola raggiunge dei livelli di Gonagaiana memoria, ma a differenza di Go Nagai, qui è una violenza fisica, reale, di cose che effettivamente potrebbero apparire sulle cronache dei giornali locali.
Tutti i protagonisti hanno un background credibile e la loro evoluzione è perfettamente lineare. Un esempio di ciò si ha con l'arrivo del professore forte (di cui ultima vignetta), che dopo aver dimostrato la sua forza ed essere bello e sorridente, viene ridotto, dopo un pestaggio, ad un coniglio in fuga. Inoltre la potenza delle inquadrature del disegno è veramente notevole, datata, ma con una forza di chiaroscuro incredibile. Il manga va inoltre seguito perché è uno spacco delle differenze sociali che esistevano in Giappone nei primi anni '60 in cui il potere deriva dalla ricchezza o dalla violenza, non esistono altre vie. Concludendo spero che presto un editore italiano si decida a pubblicare questo capolavoro.
Tutti i protagonisti hanno un background credibile e la loro evoluzione è perfettamente lineare. Un esempio di ciò si ha con l'arrivo del professore forte (di cui ultima vignetta), che dopo aver dimostrato la sua forza ed essere bello e sorridente, viene ridotto, dopo un pestaggio, ad un coniglio in fuga. Inoltre la potenza delle inquadrature del disegno è veramente notevole, datata, ma con una forza di chiaroscuro incredibile. Il manga va inoltre seguito perché è uno spacco delle differenze sociali che esistevano in Giappone nei primi anni '60 in cui il potere deriva dalla ricchezza o dalla violenza, non esistono altre vie. Concludendo spero che presto un editore italiano si decida a pubblicare questo capolavoro.