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Sery-chan

Volumi letti: 14/31 --- Voto 10
Che dire? Dopo tutte le belle recensioni che sono già state scritte è difficile non risultare ripetitivi. Descrivere "Natsume Yuujinchou" semplicemente come un bel manga per me è molto riduttivo e, dato che si tratta della mia opera preferita, posso davvero definirlo come poesia... È poesia nell'immagine per i suoi tratti non troppo definiti che si adattano perfettamente alle atmosfere serene, tranquille e pastellate degli sfondi. È poesia nei contenuti quando Midorikawa Sensei ci descrive le emozioni e pensieri piu' semplici come i più importanti e profondi. Senza soffermarmi troppo sulla trama, "Natsume Yuujinchou", sebbene si avvalga del soprannaturale, non ne dipende in senso lato, in quanto ciò che viene descritto è un insieme di situazioni quotidiane che si mescolano a una insolita diversità non sempre positiva per il nostro protagonista Takashi. La caratterizzazione di quest'ultimo è a mio dire davvero affascinante e particolare. A causa del suo incredibile potere spirituale ha sempre avuto grandi difficoltà a interfacciarsi con i suoi simili (umani) e ovviamente con gli youkai. Nei confronti dei primi infatti risulta essere sempre riservato e umile nel tentativo di essere accettato, nei confronti dei secondi sempre disposto e aperto a conoscere e ad ascoltare nonostante le esperienze negative. La bellezza psicologica (ovviamente anche fisica) del protagonista sta proprio nella sua comprensione e nel suo rispetto verso tutte le esperienze vissute che lo hanno reso quello che è, nel suo modo di considerare il gesto più semplice non come scontato ma come prezioso e importante, infine nel suo saper scorgere nella diversità soprannaturale similitudini e sentimenti presenti nel mondo umano.
Come è già stato detto più volte, quest'opera è sublime ed esprime molto più di quel che sembra. Anche per me rimane e rimarrà sempre una collezione preziosissima!

Arashi84

Volumi letti: 11/31 --- Voto 9
"Non riesco proprio a farmi piacere granché gli youkai, ma forse il desiderio di capirsi profondamente con la persona amata è uguale sia per noi che per loro."

Quando Yuki Midorikawa iniziò a disegnare Natsume degli spiriti non poteva neanche lontanamente immaginare il successo che di lì a poco avrebbe travolto lei e la sua storia. Reduce da alcune serie brevi (Akaku Saku Koe, Atsui Hibi, Hiiro no isu) e oneshot pubblicate su Lala e Lala DX di Hakusensha, ma soprattutto grazie all'esperienza maturata con il volume unico Hotarubi no Mori e, l'autrice decise che era arrivato il momento di abbandonare i toni romantici delle sue opere passate per dedicarsi a una storia che avesse come punti focali il soprannaturale e gli youkai. La concretizzazione di questo profondo desiderio artistico trova realizzazione in Natsume degli spiriti (Natsume Yuujinchou), sua prima opera lunga, da lei definita "La storia di un ragazzo che vuol essere gentile".

Takashi Natsume possiede sin da bambino la capacità di vedere gli youkai, creature soprannaturali appartenenti a un mondo invisibile al comune occhio umano. Questa sua bizzarra peculiarità gli ha procurato non pochi problemi, tanto che amici e parenti l'hanno sempre considerato un ragazzino strano e bugiardo. Orfano sin dalla più tenera età, il piccolo Natsume è passato di parente in parente sperduto come un uccellino caduto dal nido, fin quando non viene accolto dai Fujiwara, coloro che sapranno dargli l'amore e il calore perso ormai molto tempo addietro. Natsume però, abbandona l'ingenuità degli anni infantili e decide che per nessun motivo rivelerà alla nuova famiglia la sua capacità di vedere l'invisibile, in modo da non creare problemi alla coppia. Mentre rovista tra la roba lasciatagli dalla nonna Reiko, trova un libro particolare, lo Yuujinchou, "Il libro degli amici", nel quale vi sono scritti i nomi di vari youkai; anche Reiko, infatti, possedeva il potere di vedere queste creature e scrivendo i loro nomi su di esso, ne era diventata la "padrona".
Un giorno, mentre fugge da uno youkai, Natsume spezza involontariamente il sigillo che tiene intrappolato nel corpo di un maneki neko (un gatto portafortuna) il potente demone Madara; da quel momento lo youkai, ribattezzato Nyanko-sensei, diventa una sorta di guardia del corpo del ragazzo, il quale viene puntualmente attaccato dai vari youkai che, scambiandolo per la nonna Reiko, rivogliono indietro i loro nomi e quindi la libertà.

Quando si parla di Natsume degli spiriti una cosa che molti si chiedono, è: "Questo manga ha una vera e propria trama?" "Segue un filo conduttore?". La risposta è semplice quanto complessa: il manga segue i piccoli passi di Natsume nel cammino della crescita, dell'accettazione di se stesso come persona, come figlio, come amico, come erede del libro degli amici e quindi come essere umano legato inevitabilmente agli youkai. Esiste dunque un obiettivo finale da raggiungere, ma trattandosi di crescita interiore e di consapevolezza e accettazione di sé e del mondo circostante, lo scopo dell'opera potrebbe non essere immediatamente e concretamente palpabile, almeno a una prima occhiata. Il manga è una storia di formazione che procede con lentezza ed estrema delicatezza in ogni suo frangente.
Quello della crescita però, non è un percorso che si compie da soli, a farci compagnia, nel bene e nel male, abbiamo amici, parenti, gente di passaggio, incontri casuali, incidenti e accidenti del destino, nel caso di Natsume poi, anche gli youkai giocano un ruolo fondamentale in questo cammino. L'elemento più interessante di questa storia è il continuo confronto di Natsume tra il mondo umano e quello degli youkai, tra i suoi simili e queste creature ora dolci, ora pericolose. Egli inizialmente odia questa capacità che gli ha procurato solo problemi e isolamento, ma con lo scorrere degli eventi si rende conto che il mondo degli youkai non è poi così diverso da quello degli esseri umani. Grazie agli incontri/scontri con le varie creature, il nostro protagonista capisce che anche questi esseri vivono, amano, odiano, soffrono e gioiscono come lui. Il confronto però, spesso e volentieri si accende anche con gli esseri umani stessi, che con i loro comportamenti sembrano a volte non voler accettare e comprendere l'altrui diversità. È interessante osservare la divergenza di comportamento tra Natsume e nonna Reiko: mentre quest'ultima per far fronte a una profonda solitudine sfidava con atteggiamento impudente gli youkai per intrappolarli e diventarne padrona (ma più un'amica in realtà), Natsume vuol rendere loro la libertà, e invece di imporsi su di essi preferisce conoscere le loro storie e aiutarli a risolvere i loro problemi, non senza instaurare profondi rapporti di affetto e amicizia. Ciò che però accomuna nonna e nipote sono la profonda gentilezza e dolcezza del loro animo, nonché la ricerca costante di un luogo in cui poter essere amati e amare a loro volta.

Natsume inizia la sua storia come un ragazzo sperduto, alla continua ricerca di un luogo in cui poter essere se stesso, di un mondo che possa accettarlo così com'è, infatti, pur essendo essenzialmente una persona dolce e premurosa, si sforza di apparire sempre accondiscendente e perfetto per non causare problemi a chi gli sta accanto, e inconsciamente, per essere da loro accettato. Nonostante questa continua ricerca di apprezzamento da parte dei suoi "simili", paradossalmente il ragazzo sembra trovare la sua dimensione ideale tra gli youkai, o comunque accanto a chi, come lui, è in grado di vederli o accettarne con tolleranza l'esistenza. Il cambiamento e la crescita del ragazzo vanno di pari passo con i luoghi, le persone e gli youkai in cui s'imbatte, e il suo modo di vedere e concepire la solitudine del vivere una vita sospesa tra due mondi, evolve di volta in volta, non senza qualche intoppo, qualche lacrima e qualche delusione.
Ovviamente in tutto questo ha un ruolo fondamentale Nyanko-sensei, il cui rapporto con Natsume cresce di giorno in giorno, stesso dicasi per gli altri personaggi che si affiancheranno a lui nel corso delle vicende. Umani e youkai porteranno Natsume a conoscere nuovi sentimenti e nuove verità. Il grosso gattone che sembra non voler ammettere l'affetto che prova per il piccolo umano, diventa per Natsume una vera guida nel difficile compito che si è preposto e a sua volta, è lo stesso Natsume a mostrare a Nyanko-sensei la vastità del mondo e dei sentimenti umani.
Andando avanti con i volumi, Natsume impara che il "diverso" non è poi così dissimile dal "normale", anzi, il diverso ci arricchisce e forse è proprio guardando il mondo da prospettive differenti che si può cercare di coglierne la totalità e la bellezza.
Credo sia proprio questo il grande insegnamento di questo bellissimo manga: il mondo che appare davanti a noi, quella che definiamo "realtà", è solo una minima parte dell'immensità che ci circonda e c'è molto di più al di là di quello che possiamo vedere con i nostri occhi o cogliere con la nostra mente.

Natsume degli spiriti manca di una delle caratteristiche che agli occhi della massa definisce il suo essere uno shojo manga: la storia d'amore del protagonista. Se è vero che Natsume degli spiriti si discosta volontariamente dal tema amoroso, è pur vero che esso è ugualmente un manga pregno di sentimento e amore. Il fatto che al centro della storia non vi sia la relazione amorosa del protagonista è un pregio più che un difetto, difatti dà occasione alla sua autrice di affrontare il tema dell'amore e del sentimento nella sua accezione più vasta: amore per se stessi, per la famiglia, per gli amici, per la natura, per i ricordi, per gli incontri casuali, e per tutte le piccole cose della vita. In Natsume degli spiriti il sentimento è visto in un'ottica a 360° che coinvolge tutto il mondo che circonda il protagonista e non solo se stesso. Ad ogni modo, non è ancora detto che prima o poi l'autrice non decida di affiancare al dolce Natsume una fidanzata, d'altronde il ragazzo, in tutta la sua semplicità, riscuote un certo successo sia tra gli esseri umani sia tra gli youkai.

Il tratto dell'autrice è di certo molto particolare, sfumato e "arioso": Yuki Midorikawa, riesce a trasportarci in un mondo fiabesco, con una natura forte e rigogliosa a fare da sfondo. I disegni dell'autrice hanno un che di magico nella loro essenzialità e grazie a un disegno evocativo e avvolgente che pare risucchiarti all'interno di quel mondo, sembra di riuscire a sentire sulla propria pelle il susseguirsi delle stagioni e di percepire i battiti del cuore e le emozioni dei personaggi. I loro sentimenti, più che con le parole, ci vengono mostrati tramite le loro espressioni facciali, con i silenzi, gli sguardi, i sorrisi e le lacrime.
Forse questi disegni mancheranno di precisione e dettagli, ma riescono a trasmettere perfettamente l'atmosfera dolce e gentile che permea questo manga.

Con diciassette volumi in corso, una novel, quattro serie animate, vari special e un'infinità di gadget, Natsume degli spiriti riscuote in patria un successo straripante, che non sembra accennare a diminuire nonostante il passare del tempo. Il manga ha goduto di pubblicazioni in varie parti del mondo (Nord America, Inghilterra, Francia, Thailandia, Corea del sud, Taiwan), non sempre con il dovuto successo, ed è approdato in Italia lo scorso Aprile per opera di Planet Manga, proposto in una classica edizione da edicola, operazione forse azzardata ma lodevole, che si spera abbia il giusto riconoscimento. Trattandosi di un manga ricco di riferimenti e figure provenienti dal folklore e della cultura nipponica, non mancano le note esplicative, resta però qualche dubbio su alcune scelte di adattamento di cui avremo però modo di parlare in altra sede. La grafica di copertina rielabora la classica (e ormai superata e sostituita) cover degli shojo manga Hakusensha, lasciandovi il verde scuro come colore predominante ma, nonostante la buona idea di applicare una targhetta color oro per rendere il volume simile allo Yuujinchou, il risultato non è, secondo la sottoscritta, gradevolissimo. Ma estetica a parte ciò che risulta evidente, purtroppo, durante la lettura, è come gli albi risultino davvero troppo rigidi da sfogliare, tanto da sentirsi davvero le mani indolenzite al termine di una lunga sessione di lettura. Nonostante ciò, c'è da dire che la costina regge e la la rilegatura è palesemente molto robusta.

-"Gli esseri umani sono spietati e calcolatori. Ti conviene cercare un altro posto dove vivere finché ne hai le forze."
-"Grazie Reiko... ma una volta che vieni amato e che ami... non puoi più dimenticare..."

Natsume degli spiriti è un'opera intimista ed estremamente sentimentale che porta su carta il percorso di un piccolo umano nella lunga strada della crescita e dell'accettazione del mondo che gli è proprio, un mondo che però non è sempre disposto ad accettare la diversità e che non sempre riesce a far convivere le varie anime di cui è formato. Capita spesso che Natsume debba accettare l'idea che non tutti potranno capire e tollerare ciò che è, e l'unica cosa da fare è non rinnegare se stessi e non smettere di credere che accettare la propria diversità significa anche tollerare le altrui incomprensioni, che sono parte della stessa natura umana. Sono convinta che esistano storie che restano nel cuore per sempre, ci sono quelle che ti fanno ridere, quelle che ti fanno piangere e quelle che ti lasciano dentro una sensazione di calore e dolcezza. Natsume degli spiriti appartiene a quest'ultima categoria, e non posso fare altro che consigliarne la lettura a chiunque, non può fare altro che bene al cuore.

Cloud Orion

Volumi letti: 11/31 --- Voto 10
"Quando ero piccolo ho visto un uccello blu. L'ho cercato nella guida e ho scoperto che si trattava di un martin pescatore. Poi ho visto un animale blu e l'ho cercato nella guida.
Ho scoperto che non esisteva."

Questo è il mondo in cui vive Natsume Takashi, un mondo più ampio di quello che vedono le altre persone, popolato da esseri invisibili, creature chiamate youkai. È per questa sua abilità che, rimasto orfano da bambino, è sempre stato preso per bugiardo ed emarginato per le sue stranezze.
Passato da un parente all'altro, perché nessuno voleva occuparsene, viene infine accolto dai gentili Fujiwara, con cui vorrebbe restare il più a lungo possibile e a cui decide di tenere nascosta ogni cosa riguardante gli spiriti.
Poco dopo essersi trasferito da loro, però, scoprirà di possedere lo Yuujinchou, un libro ereditato da sua nonna Reiko, morta in giovane età, che è bramato da ogni spirito della zona. In esso sono infatti raccolti i nomi che Reiko aveva collezionato sconfiggendo gli ayakashi e ciò dona al proprietario dello Yuujinchou il potere di controllarli.
Incontrerà anche Nyanko-sensei, uno youkai che libera accidentalmente, il quale deciderà di restare al suo fianco come guardia del corpo.

Questo è il punto di partenza per una serie i cui meriti maggiori sono nel saper trasmettere perfettamente i pensieri, i sentimenti di Natsume e degli altri personaggi, umani e youkai, che il ragazzo incontra, e il fatto di far sorgere domande che forse difficilmente ci si porrebbe nel quotidiano, spezzando il cerchio della consueta prospettiva con cui guardiamo al mondo.
In ogni capitolo le esperienze che vive Takashi, i sentimenti che prova, sono spunto di riflessioni, aspetti diversi di una stessa realtà, o a volte lo stesso aspetto in realtà differenti. Natsume lentamente cresce, cambia, grazie anche ad amici importanti, umani e non, e andando avanti con i capitoli sembra affacciarsi la possibilità che in futuro possa acquisire il coraggio di essere sé stesso, realmente.

Al momento sono usciti undici volumi del manga, e primi sei sono già stati trasposti in un anime di due stagioni, ma la terza stagione, appena annunciata, metterà ancor meglio in luce tali aspetti, perché proprio dal settimo volumetto vengono introdotti nuovi e importanti elementi che rendono l'opera sempre più interessante, ricca e profonda. È un manga diverso da solito, pervaso da una particolare atmosfera che ogni fan riconosce come caratteristica distintiva specifica.

Per quanto riguarda l'aspetto grafico, mi ha colpito in particolare l'abilità di Yuki Midorikawa di poter esprimere emozioni profonde e complesse con il tocco semplice e gentile che la caratterizza, ma che è in grado di arrivare diretto al cuore del lettore, facendone risuonare i sentimenti con quelli dei personaggi. Mi è capitato di commuovermi realmente a certe espressioni di Natsume, a certe sue reazioni.
Anche il modo di esprimere le emozioni è diverso dal solito, non sono mai estreme e univoche, ma sfumate, mescolate realisticamente le une alle altre, complesse. Quest'aspetto è evidente soprattutto in Natsume, che è un ragazzo gentile, ma ciò non significa che accetti passivamente gli eventi, tutt'altro, s'impegna sempre, anche oltre le sue possibilità, perché, come dice lui stesso, non vuole avere rimpianti. È come se le ingiustizie subite in passato avessero aperto in lui ferite e debolezze, da cui però egli trae la forza stessa per trasformare quei sentimenti, che avrebbero potuto generare rabbia e risentimento, in uno scudo di determinazione.

Consiglio vivamente questo manga a coloro che cercano qualcosa di diverso, a chi è interessato a guardare oltre l'apparenza delle cose, a chiunque, con soddisfazione o amarezza, abbia mai pensato che "la verità è una prospettiva ed è basata su una realtà accettata".