Dove sussurra il mare
Un altro manga di Keiko Ichiguchi e parla di una giovane ragazza che sogna sempre di sprofondare nel mare e nel sogno una figura, che lei riconosce come sua madre, cerca di afferrarla senza mai riuscirci. La ragazza si chiama Marina e vive con il padre e la sua nuova compagna e sua figlia, tutto normale, ma poi, per caso, Marina trova nel mare un ragazzo francese di nome Jean e lo ospita a casa. La ragazza inizia a frequentare il ragazzo prima con disinteresse, facendogli fare un giro per i luoghi più storici del paese (questa storia si svolge in un paese vicino al mare adriatico) poi, a seguito della scoperta che sua madre naturale non è morta, ma viva e vegeta e residente a Parigi, e visto che il padre era reticente nel raccontarle dove era la tomba della madre (visto che da quando ne ha ricordo le aveva racconto sempre che sua madre è morta nel tentativo di salvarla durante un annegamento), lei parte con Jean per la Francia scoprendo molti lati oscuri di sua madre.
E’ strano e insolito leggere un manga con personaggi Italiani, con nomi italiani, ma è grazie all’autrice che m’approccio a questo tipo di storie; anche se la storia è molto contorta ho visto alcune tematiche che non sono tipiche europee, esempio quando il manager scopre il talento della madre di Marina e la fa cominciare a lavorare, lei ha solo quindici anni e poi dopo essere rimasta incinta, doveva rimanere come se avesse quindici anni, questo episodio è tipico da idol giapponese e confesso che non sono a conoscenza di certi ambiti, oppure l’episodio che il nonno di Marina usava il i soldi che la figlia guadagnava per bere l’ho trovato un classico dei manga, però la pazzia della madre di Marina è un espediente narrativo che ho trovato molto interessante.
Per quanto riguarda lo stile l’ho trovato un po’ smorto, era quel tratto delicato che si è incontrato in “Inno alle ragazze”, questo l’ho trovato inespressivo, con espressioni dei personaggi quasi uguali sia nella gioia che nella tristezza ed è un punto in meno, rispetto a tutto il manga, il punto in più invece è dato dalle tavole dove viene rappresentato il mare, molto suggestivo che danno le stesse sensazioni che ha la protagonista, cioè l’essere trascinati dalla forza del mare, a volte in modo calmo e a volte dirompente da lasciarti senza fiato e trascinarti sul fondo.
E’ strano e insolito leggere un manga con personaggi Italiani, con nomi italiani, ma è grazie all’autrice che m’approccio a questo tipo di storie; anche se la storia è molto contorta ho visto alcune tematiche che non sono tipiche europee, esempio quando il manager scopre il talento della madre di Marina e la fa cominciare a lavorare, lei ha solo quindici anni e poi dopo essere rimasta incinta, doveva rimanere come se avesse quindici anni, questo episodio è tipico da idol giapponese e confesso che non sono a conoscenza di certi ambiti, oppure l’episodio che il nonno di Marina usava il i soldi che la figlia guadagnava per bere l’ho trovato un classico dei manga, però la pazzia della madre di Marina è un espediente narrativo che ho trovato molto interessante.
Per quanto riguarda lo stile l’ho trovato un po’ smorto, era quel tratto delicato che si è incontrato in “Inno alle ragazze”, questo l’ho trovato inespressivo, con espressioni dei personaggi quasi uguali sia nella gioia che nella tristezza ed è un punto in meno, rispetto a tutto il manga, il punto in più invece è dato dalle tavole dove viene rappresentato il mare, molto suggestivo che danno le stesse sensazioni che ha la protagonista, cioè l’essere trascinati dalla forza del mare, a volte in modo calmo e a volte dirompente da lasciarti senza fiato e trascinarti sul fondo.
E' evidente che la Ichiguchi è molto attratta dall'Occidente, lo si comprende anche dall'ambientazione di questo manga (che pur essendo stato pubblicato da noi parecchio tempo fa io ho recuperato solo il mese scorso), fra l'Italia e la Francia. Marina è una ragazza come tante, che vive col padre, la compagna del padre e la sua sorellastra... Una vita tranquilla, con le tipiche difficoltà della sua età, se non fosse per un suo incubo ricorrente associato al mare: a cosa è dovuto? L'arrivo nella sua vita di un turista francese suo coetaneo (fisicamente un po' somigliante ad Harry Potter!) non solo significherà per lei una nuova amicizia, ma forse sarà anche l'occasione per cercare di chiarire questo mistero...
Dove sussurra il mare è un manga molto breve, di appena un centinaio di pagine, ma queste bastano per raccontare tutto ciò che c'è da dire. Quello che inizialmente potrebbe sembrare un banale shoujo incentrato su due ragazzi di diverse origini si trasforma in un dramma psicologico di grande intensità, che si concluderà con uno scioccante colpo di scena. La componente strettamente romantica è appena accennata, praticamente lasciata tra le righe, essendo del tutto di secondo piano.
E come ciliegina della torta ad una bella storia c'è lo stile di disegno della Ichiguchi, bello, dolce, molto gradevole, anche se non particolarmente elaborato.
Unico neo, che mi impedisce di dare un 10 pieno a questo gioiellino, è l'edizione: il volume è un po' grosso per i miei gusti personali (preferisco il formato classico, quello in cui sono stati pubblicati America ed Inno alle ragazze, per intenderci), ma soprattutto è ribaltato, con senso di lettura all'occidentale e personaggi di conseguenza mancini.
Ma questo è davvero l'unico difetto che ho trovato (a parte il prezzo un po' alto, che però io non posso contestare in quanto ho comprato il volumetto nella triste circostanza di una svendita con lo sconto del 70%) questo validissimo manga decisamente seinen, perciò consiglio caldamente a tutti gli amanti del manga shoujo e sentimentale in genere di recuperarlo, lo si trova tranquillamente in ogni fumetteria ben fornita o addirittura in libreria (dove l'ho trovato io).
La Ichiguchi è un'autrice che merita tanto, perciò sarebbe bello se qualche casa editrice decidesse di pubblicare qualche sua opera inedita e magari anche di ristampare le sue opere già uscite anni fa in Italia, ma mantenendo il senso di lettura all'orientale.
Voto finale: 9, meritatissimo.
Dove sussurra il mare è un manga molto breve, di appena un centinaio di pagine, ma queste bastano per raccontare tutto ciò che c'è da dire. Quello che inizialmente potrebbe sembrare un banale shoujo incentrato su due ragazzi di diverse origini si trasforma in un dramma psicologico di grande intensità, che si concluderà con uno scioccante colpo di scena. La componente strettamente romantica è appena accennata, praticamente lasciata tra le righe, essendo del tutto di secondo piano.
E come ciliegina della torta ad una bella storia c'è lo stile di disegno della Ichiguchi, bello, dolce, molto gradevole, anche se non particolarmente elaborato.
Unico neo, che mi impedisce di dare un 10 pieno a questo gioiellino, è l'edizione: il volume è un po' grosso per i miei gusti personali (preferisco il formato classico, quello in cui sono stati pubblicati America ed Inno alle ragazze, per intenderci), ma soprattutto è ribaltato, con senso di lettura all'occidentale e personaggi di conseguenza mancini.
Ma questo è davvero l'unico difetto che ho trovato (a parte il prezzo un po' alto, che però io non posso contestare in quanto ho comprato il volumetto nella triste circostanza di una svendita con lo sconto del 70%) questo validissimo manga decisamente seinen, perciò consiglio caldamente a tutti gli amanti del manga shoujo e sentimentale in genere di recuperarlo, lo si trova tranquillamente in ogni fumetteria ben fornita o addirittura in libreria (dove l'ho trovato io).
La Ichiguchi è un'autrice che merita tanto, perciò sarebbe bello se qualche casa editrice decidesse di pubblicare qualche sua opera inedita e magari anche di ristampare le sue opere già uscite anni fa in Italia, ma mantenendo il senso di lettura all'orientale.
Voto finale: 9, meritatissimo.
Il nome di Keiko Ichiguchi è facilmente collegabile ai relativamente famosi saggi dedicati al mondo nipponico che portano la sua firma, come "Perché i giapponesi hanno gli occhi a mandorla" e "Quando i giapponesi fanno ding", anche per il fatto che nel mondo dei manga spesso si firmava con degli pseudonimi.
Con "Dove sussurra il mare" l'autrice ritorna al mondo del fumetto ma non in patria, come avvenuto già nel 1995 disegnando delle storie brevi in esclusiva per il bel paese raccolte nel volume "Oltre la porta", come si intuisce dal titolo originale "Là où la mer murmure" è stato pubblicato in Francia, un paese che spesso a dimostrato una grande affinità con gli autori orientali più profondi e poetici come ad esempio Jiro Taniguchi.
Marina vive in un piccolo paesino che si affaccia sull'Adriatico, ma all'interno del suo cuore un piccolo incubo torna a tormentarla alcune notti: il suono assordante delle onde, le urla disperate di aiuto, la forte pressione che impedisce la respirazione ed infine il sacrificio della madre che la salvò dall'annegamento in tenera età, pagando con la propria vita. Il silenzioso grido di dolore e disperazione che dilania il cuore della giovane trova infine sfogo grazie ad un ospite francese che risveglierà timori e dubbi che necessitano risposta.
La storia è semplice ma allo stesso tempo intrigante, la cui unica forzatura, abusata ma essenziale per il proseguimento, è la fin troppo immediata amicizia tra i due ragazzi ma si tratta ben poca sulla quale si chiude più che volentieri un occhio. In breve la storia inizia una sequela di colpi di scena veramente inaspettati che la stravolgono completamente, andando così da una malinconica storia sentimentale ad un vero e proprio dramma psicologico con situazioni inaspettatamente pesanti. Nonostante la lettura precipitosa e i dialoghi "spicci" riesce lo stesso a creare una grandissima atmosfera tesa e triste - inizialmente con tratti onirici - che ricopre l'intera opera, riuscendo a comunicare al lettore le forti sensazioni della quale è preda la povera Marina grazie ad una caratterizzazione immediata e profonda soprattutto a livello psicologico, si nota volentieri la lenta ma continua trasformazione della ragazza che riesce a maturare e crescere attraverso esperienze traumatiche. Ovviamente il tutto è coadiuvato dai personaggi secondari come Jean e soprattutto il padre Franco, che pur rimanendo inaspettatamente nel perimetro della storia riesce a risultare realistico e umano nei suoi comportamenti.
Il comparto grafico essenziale e minimalista è firmato da un tratto dolce e leggero, i cui più grandi pregi sono sicuramente le tavole più poetiche ed evocative, utilizzate in particolari momenti drammatici, e i volti semplicemente scarni ma incredibilmente espressivi, i cui occhi sanno comunicare una spenta apatia o una scintilla ferale di rabbia e rancore.
L'edizione italiana è gradevole, si nota subito il grande formato che si avvicina alle produzioni francesi, una copertina rigida, un'ottima stampa e circa un centinaio di pagine bianche senza trasparenze. Sono proprio queste a rovinare il rapporto con il prezzo, infatti i materiali sono sì eccellenti ma il numero di pagine è troppo poco per giustificare tale esosa cifra.
Come si intuisce dal titolo "Dove sussurra il mare" la Ichiguchi firma un'opera poetica e romantica in apparenza, ma che si rivela un inaspettato dramma che con pochi ma ben pensati colpi di scena trasforma un sacrificio d'amore in una terribile verità che mette a dura prova i sentimenti e la psiche di Marina, mostrando così delle ottime caratterizzazioni che valorizzano appieno la profondità psicologica della storia.
Una triste e malinconica lettura che non mancherà di emozionare grazie alle sue forti situazioni, il cui unico grande difetto e limitazione sta nell'eccessivo prezzo a cui è proposta, ma se si vuole provare delle forti emozioni si può superare facilmente.
Con "Dove sussurra il mare" l'autrice ritorna al mondo del fumetto ma non in patria, come avvenuto già nel 1995 disegnando delle storie brevi in esclusiva per il bel paese raccolte nel volume "Oltre la porta", come si intuisce dal titolo originale "Là où la mer murmure" è stato pubblicato in Francia, un paese che spesso a dimostrato una grande affinità con gli autori orientali più profondi e poetici come ad esempio Jiro Taniguchi.
Marina vive in un piccolo paesino che si affaccia sull'Adriatico, ma all'interno del suo cuore un piccolo incubo torna a tormentarla alcune notti: il suono assordante delle onde, le urla disperate di aiuto, la forte pressione che impedisce la respirazione ed infine il sacrificio della madre che la salvò dall'annegamento in tenera età, pagando con la propria vita. Il silenzioso grido di dolore e disperazione che dilania il cuore della giovane trova infine sfogo grazie ad un ospite francese che risveglierà timori e dubbi che necessitano risposta.
La storia è semplice ma allo stesso tempo intrigante, la cui unica forzatura, abusata ma essenziale per il proseguimento, è la fin troppo immediata amicizia tra i due ragazzi ma si tratta ben poca sulla quale si chiude più che volentieri un occhio. In breve la storia inizia una sequela di colpi di scena veramente inaspettati che la stravolgono completamente, andando così da una malinconica storia sentimentale ad un vero e proprio dramma psicologico con situazioni inaspettatamente pesanti. Nonostante la lettura precipitosa e i dialoghi "spicci" riesce lo stesso a creare una grandissima atmosfera tesa e triste - inizialmente con tratti onirici - che ricopre l'intera opera, riuscendo a comunicare al lettore le forti sensazioni della quale è preda la povera Marina grazie ad una caratterizzazione immediata e profonda soprattutto a livello psicologico, si nota volentieri la lenta ma continua trasformazione della ragazza che riesce a maturare e crescere attraverso esperienze traumatiche. Ovviamente il tutto è coadiuvato dai personaggi secondari come Jean e soprattutto il padre Franco, che pur rimanendo inaspettatamente nel perimetro della storia riesce a risultare realistico e umano nei suoi comportamenti.
Il comparto grafico essenziale e minimalista è firmato da un tratto dolce e leggero, i cui più grandi pregi sono sicuramente le tavole più poetiche ed evocative, utilizzate in particolari momenti drammatici, e i volti semplicemente scarni ma incredibilmente espressivi, i cui occhi sanno comunicare una spenta apatia o una scintilla ferale di rabbia e rancore.
L'edizione italiana è gradevole, si nota subito il grande formato che si avvicina alle produzioni francesi, una copertina rigida, un'ottima stampa e circa un centinaio di pagine bianche senza trasparenze. Sono proprio queste a rovinare il rapporto con il prezzo, infatti i materiali sono sì eccellenti ma il numero di pagine è troppo poco per giustificare tale esosa cifra.
Come si intuisce dal titolo "Dove sussurra il mare" la Ichiguchi firma un'opera poetica e romantica in apparenza, ma che si rivela un inaspettato dramma che con pochi ma ben pensati colpi di scena trasforma un sacrificio d'amore in una terribile verità che mette a dura prova i sentimenti e la psiche di Marina, mostrando così delle ottime caratterizzazioni che valorizzano appieno la profondità psicologica della storia.
Una triste e malinconica lettura che non mancherà di emozionare grazie alle sue forti situazioni, il cui unico grande difetto e limitazione sta nell'eccessivo prezzo a cui è proposta, ma se si vuole provare delle forti emozioni si può superare facilmente.
Il manga parla di Marina, una ragazza italiana che vive in un villaggio sull'Adriatico insieme a suo padre. Già dalla più tenera età Marina ha provato una grande sofferenza, la morte della madre per salvarla dal mare. La protagonista un giorno incontra un erasmus francese di nome Jean con cui si troverà molto in sintonia. Grazie alla sua conoscenza Marina scoprirà una terribile verità fino a quel momento nascosta alla ragazza.
Premetto che il tratto di questa autrice non mi piace molto, quindi il voto non sarebbe stato comunque molto alto, però è anche la storia che non è il massimo. I personaggi non mi sembrano molto spontanei nella storia, questo crea un distacco tra la trama ed il lettore, non ti coinvolge. Ciò nonostante è un manga godibile e a tratti profondo.
Premetto che il tratto di questa autrice non mi piace molto, quindi il voto non sarebbe stato comunque molto alto, però è anche la storia che non è il massimo. I personaggi non mi sembrano molto spontanei nella storia, questo crea un distacco tra la trama ed il lettore, non ti coinvolge. Ciò nonostante è un manga godibile e a tratti profondo.
Storia interessante. Il manga non è disegnato proprio benissimo, e la trama inizia e si conclude in un solo volume. Marina è una ragazza italiana che fa conoscenza di un turista francese e gli racconta un proprio trauma: fa incubi ogni notte perché da piccola sua madre è annegata per salvarla dalle onde del mare. Con questo inizio, i due ragazzi indagheranno sulla madre scoprendo che è ancora viva. Non posso dire molto altro perché la storia è un susseguirsi di colpi di scena, ed ogni anticipazione è un grosso spoiler, data la brevità della trama (120 pagine).