Racconti Estremi
"Racconti estremi" contiene storie brevi raccolte in un volume esclusivamente per l'Italia. E' la prima opera di Gengoroh Tagame a giungere nel nostro paese ed è un buon sunto delle caratteristiche di questo autore unico e particolare, che, attraverso le sue storie omoerotiche, finisce per mettere in scena i più svariati sentimenti dell'animo umano, da quelli più positivi e teneri a quelli più torbidi e crudeli.
Le varie storie che compongono il volume si differenziano per personaggi e ambientazioni, mostrando anche una considerevole varietà, ma hanno come comune denominatore il sesso, spesso e volentieri raccontato con dovizia di particolari e in maniera forte e cruda con torture e vari campionari di situazioni allucinanti e aggeggi trash.
Ci vuole decisamente uno stomaco forte per "reggere" a certe situazioni qui narrate (e l'autore specifica anche che ha fatto di peggio in passato, come se non bastasse) e non tutte le storie hanno lo stesso spessore o sono riuscite allo stesso modo, come sempre accade nelle raccolte di racconti vari.
Questo erotismo così forte, però, finisce sempre per veicolare altri sentimenti, buoni o cattivi che siano, e rendere il racconto valido e con un messaggio di qualche tipo, anche se non sempre questo è espresso in maniera convenzionale o è positivo al cento per cento. Del resto, Tagame è un autore che abbatte le convenzioni in vari modi, quindi non stupisce che le sue opere siano particolari in vari elementi. Quando, però, come nel caso di un paio di racconti qui contenuti, al sesso forte e violento si affiancano una certa, rude, poesia e un soffuso romanticismo, non si può che esserne contenti.
L'elemento grafico, da sempre uno dei motivi di vanto dell'autore, si dimostra anche qui a livelli elevatissimi, con una cura molto ricercata per le anatomie e per i dettagli, unita a volti dai tratti più semplici e più "manga" ma comunque estremamente espressivi.
La grande varietà di ambientazioni, che spazia da un normale minimarket di Tokyo ad una caserma del futuro, dai quartieri del piacere nel Giappone del secolo scorso ad ambientazioni medievali di stampo occidentale, permette all'autore di sbizzarrirsi nel disegnare sfondi, oggetti e costumi di vario tipo, sempre con ottimi risultati.
Degna di lode è anche l'edizione del volume curata dalla casa editrice Black Velvet, che pullula di editoriali, note esplicative, redazionali e conclude il tutto con un'ottima e corposa intervista all'autore, molto utile per inquadrare molti dettagli dei suoi lavori e per conoscerlo meglio in vari aspetti della sua vita e della sua professione.
Gengoroh Tagame non è un autore facile, ma il suo talento è indubbio. I suoi lavori sono strani, forti, affascinanti e, in un modo o nell'altro, non lasciano indifferenti. Questo volume è un buon trampolino di lancio per entrare nel mondo di questo autore, che qui viene indagato in maniera approfondita con le storie e con i vari redazionali. "Racconti estremi" soffre del problema di tutte le raccolte di racconti, ossia la qualità non omogenea degli stessi, ma compensa con un'edizione curata in maniera magistrale e con il carisma di un autore dall'indubbio talento artistico, dai molti interessi e dotato di una sensibilità molto forte, anche se spesso espressa in maniera cruda e bizzarra.
E' chiaramente una lettura per un pubblico adulto e dalla mente aperta, date le tematiche molto forti che propone, ma il notevole apparato grafico e lo stile particolare del suo autore possono renderla inaspettatamente interessante e meritevole di un'occhiata.
Le varie storie che compongono il volume si differenziano per personaggi e ambientazioni, mostrando anche una considerevole varietà, ma hanno come comune denominatore il sesso, spesso e volentieri raccontato con dovizia di particolari e in maniera forte e cruda con torture e vari campionari di situazioni allucinanti e aggeggi trash.
Ci vuole decisamente uno stomaco forte per "reggere" a certe situazioni qui narrate (e l'autore specifica anche che ha fatto di peggio in passato, come se non bastasse) e non tutte le storie hanno lo stesso spessore o sono riuscite allo stesso modo, come sempre accade nelle raccolte di racconti vari.
Questo erotismo così forte, però, finisce sempre per veicolare altri sentimenti, buoni o cattivi che siano, e rendere il racconto valido e con un messaggio di qualche tipo, anche se non sempre questo è espresso in maniera convenzionale o è positivo al cento per cento. Del resto, Tagame è un autore che abbatte le convenzioni in vari modi, quindi non stupisce che le sue opere siano particolari in vari elementi. Quando, però, come nel caso di un paio di racconti qui contenuti, al sesso forte e violento si affiancano una certa, rude, poesia e un soffuso romanticismo, non si può che esserne contenti.
L'elemento grafico, da sempre uno dei motivi di vanto dell'autore, si dimostra anche qui a livelli elevatissimi, con una cura molto ricercata per le anatomie e per i dettagli, unita a volti dai tratti più semplici e più "manga" ma comunque estremamente espressivi.
La grande varietà di ambientazioni, che spazia da un normale minimarket di Tokyo ad una caserma del futuro, dai quartieri del piacere nel Giappone del secolo scorso ad ambientazioni medievali di stampo occidentale, permette all'autore di sbizzarrirsi nel disegnare sfondi, oggetti e costumi di vario tipo, sempre con ottimi risultati.
Degna di lode è anche l'edizione del volume curata dalla casa editrice Black Velvet, che pullula di editoriali, note esplicative, redazionali e conclude il tutto con un'ottima e corposa intervista all'autore, molto utile per inquadrare molti dettagli dei suoi lavori e per conoscerlo meglio in vari aspetti della sua vita e della sua professione.
Gengoroh Tagame non è un autore facile, ma il suo talento è indubbio. I suoi lavori sono strani, forti, affascinanti e, in un modo o nell'altro, non lasciano indifferenti. Questo volume è un buon trampolino di lancio per entrare nel mondo di questo autore, che qui viene indagato in maniera approfondita con le storie e con i vari redazionali. "Racconti estremi" soffre del problema di tutte le raccolte di racconti, ossia la qualità non omogenea degli stessi, ma compensa con un'edizione curata in maniera magistrale e con il carisma di un autore dall'indubbio talento artistico, dai molti interessi e dotato di una sensibilità molto forte, anche se spesso espressa in maniera cruda e bizzarra.
E' chiaramente una lettura per un pubblico adulto e dalla mente aperta, date le tematiche molto forti che propone, ma il notevole apparato grafico e lo stile particolare del suo autore possono renderla inaspettatamente interessante e meritevole di un'occhiata.
Ho conosciuto Gengoroh Tagame grazie a varie notizie e approfondimenti pubblicati negli ultimi anni su AnimeClick. È un mangaka (ma direi più genericamente artista) piuttosto noto sul panorama internazionale, al punto che gli sono state dedicate diverse personali a Parigi, sebbene operi in un settore di nicchia, cioè quello dei bara, i fumetti omoerotici giapponesi scritti da gay per gay.
Cercando un po' di immagini sul web, sono rimasto subito e positivamente colpito dallo stile dell'artista, ricercato e realistico. Tuttavia, ero un po' in dubbio sull'acquistare o meno le sue opere, dal momento che il BDSM (Bondage & Disciplina; Dominazione & Sottomissione; Sadismo & Masochismo) non è proprio il mio genere... Qualche mese fa, a Les mots à la bouche (nota libreria gay parigina), ho avuto modo di sfogliare rapidamente l'edizione francese di Virtus, che mi ha confermato la bravura dell'autore con matita e pennino: disegni bellissimi e dettagliati, per non parlare del piacere di vedere raffigurati degli uomini molto virili al posto dei soliti bishounen effeminati. Avevo così deciso di recuperare, tornato in Italia, Virtus e soprattutto L'inverno del pescatore, dove il tipo di sesso raffigurato dovrebbe essere meno violento, per cominciare la mia conoscenza col maestro Tagame, quando per caso in libreria ho trovato il volume Racconti estremi, nuovo e scontato al 50%. Non ci ho pensato troppo e, superato quel poco di imbarazzo (in copertina c'è un omone seminudo, legato e a testa in giù), l'ho comprato.
Come si può immaginare da titolo e copertina, si tratta proprio di un manga omoerotico ad alto contenuto di sesso BDSM, dunque la specialità per cui Tagame è diventato famoso. Nello specifico si tratta di una raccolta di otto storie brevi autoconclusive, più o meno lunghe, realizzata appositamente per l'Italia, in collaborazione con l'autore, per farlo conoscere nel nostro paese (la pubblicazione è della fine del 2009 ad opera della Black Velvet).
Come dicevo, non sono un amante del genere BDSM, ma devo dire di aver apprezzato ugualmente il volume per molteplici motivi.
In primo luogo, ho potuto soffermarmi con tranquillità su questi disegni bellissimi e curati, dove a una ricerca minuziosa del reale (soprattutto nella resa dei peli e delle parti intime), si aggiunge un'ottima stilizzazione della figura umana e dei volti, che fa subito sentire il lettore "a casa", cioè in Giappone, distinguendo dunque il lavoro dal fumetto erotico occidentale.
A chi apprezza un certo tipo di bellezza maschile fatta di corpi scultorei e massicci, nonché una generosa villosità - quegli uomini che in gergo gay sono definiti muscle bears - i lavori di Tagame risulteranno particolarmente graditi, anche perché non sconfinano nell'irreale estetica alla Tom of Finland, il più significativo illustratore gay del XX secolo, famoso per i suoi disegni di uomini iper virili, spesso poliziotti, caratterizzati da "dimensioni" improbabili (laggiù da quelle parti). Nell'opera di Tagame troviamo anche sfondi curati (anche se sono pochi per via delle "ambientazioni") e un ottimo uso dei retini.
Quello che proprio non mi aspettavo è che potessero essere le storie a piacermi. Pensavo di ritrovarmi di fronte a semplice pornografia, fatta di situazioni scontate per mostrare scene di sesso in quantità. Non si può negare che il volume risponda anche a quest'ultima aspettativa, visto che il 90% delle tavole di ogni storia è dedicato alla raffigurazione degli atti sessuali. Tuttavia, posso tranquillamente dire che non siamo di fronte a mera pornografia da masturbazione. Sono rimasto colpito dal fatto che in poche pagine Tagame sia sempre riuscito a descrivere con efficacia alcuni aspetti della psiche umana, solitamente - ma non esclusivamente - quelli più torbidi, che si esplicano quindi in un'attività sessuale - di nuovo non esclusivamente - fuori dagli schemi.
Lievi spoiler
Sicuramente la prima storia, «Masochista», è quella che mi ha "impressionato" di più, visto che a differenza delle altre vicende mostra un protagonista che, pur soffrendo, è ben contento delle violenze che subisce. Tagame riesce in poche pagine a rendere efficacemente l'idea di quello che possa passare in mente a una persona masochista, oscillando tra sofferenza, disagio, timidezza, esibizionismo, desiderio e libido. È senz'altro anche la storia in cui le pratiche sessuali - escludendo le due storie "fantastiche" (vedi dopo) - sono più spinte, comprendendo l'uso di svariati oggetti, comprese una bomboletta spray e una bottiglietta (anche se confesso mi aspettassi di gran lunga cose più estreme e inquietanti, come il fisting, cioè la pratica di introdurre il pugno e l'avambraccio nel retto). Detto questo succedono comunque cose che potrebbero turbare la sensibilità del lettore sprovveduto, comprese pratiche fetish (leggasi urina).
La seconda storia, «Patriottismo», presenta una situazione omoerotica più classica, ovvero l'abuso sessuale delle reclute da parte delle alte cariche militari. Anche qui sono rimasto colpito da come Tagame, pur in un contesto così trito e banale, sia riuscito a inserire delle - seppur brevi - riflessioni sociologiche. Per quel che concerne l'elemento BSDM, si segnala "solo" - si fa per dire, è una delle cose che più mi inquieta! - la pratica del sounding, cioè l'inserimento nell'uretra di un bastoncino metallico stondato alle estremità...
La storia «Gigolo» è quella di una vendetta con risvolti di violenza sessuale su un malcapitato, mentre quella successiva, «Burattinaio», è senz'altro la più stramba. Immaginate solo cosa può succedere se lo sfigatissimo Nobita della situazione ottiene il potere magico di rimpicciolire le persone, compreso il suo amato - e terribilmente sexy - professore. Non so se la storia sia classificabile nel genere trash o horror (probabilmente entrambi!).
«Gastrite da stress nervoso» è la storia romantica della raccolta, in cui il protagonista scopre finalmente la gioia di vivere serenamente la propria omosessualità. Si tratta quindi di una vicenda sentimentale, addirittura tenera, anche se ovviamente c'è una scena di sesso molto esplicita (ma senza risvolti di violenza, né fisica né psicologica).
«Patibolo» è la vicenda a sfondo - si fa per dire - storico, nello specifico "medievale", dove Tagame si inventa un'inquietante pratica di tortura... Ecco, quella forse fa piuttosto impressione (consola solo il fatto che è irreale e non attestata, che io sappia!). La penultima storia, «Chigo», ha toni scanzonati e leggeri, quasi boccacceschi e quindi al pari di «Gastrite da stress nervoso» risulta più piacevole e rilassante, non contenendo violenza. L'ultimo racconto, «Confessione», ha uno sfondo da spy story, e anche in questo caso il sesso, pur esplicito, è semplicemente erotico e non violento (anzi, c'è una nota di sentimentalismo malinconico abbastanza gradevole).
Fine degli spoiler
Come già detto, la raccolta di storie è stata realizzata appositamente per il mercato italiano. La Black Velvet ci offre un volume piuttosto curato, carta bianca e spessa, senza sbavature, ben tradotto e arricchito da note a piè di pagina in corso di lettura per le parole intraducibili, ma anche una ricca appendice con approfondimenti linguistici e culturali. È presente anche una lunga e interessante intervista al maestro Tagame, realizzata appositamente per questo volume. A suo dire in questa raccolta realizzata per noi «la violenza che sta alla base delle mie storie emerge meno che in altre opere. Quindi, questo volume è un biglietto da visita per iniziare a conoscerci...».
Effettivamente, da titolo e copertina immaginavo situazioni al limite dell'inverosimile, con una violenza pasoliniana (Salò è un film apprezzato da Tagame, ne parla anche nell'intervista), scoprendo poi, come scritto nel corso della recensione, toni un po' più leggeri. Non so quindi se potrei gradire le opere più spinte dell'autore, a patto che vadano davvero ben oltre quanto mostrato in «Masochista» e «Patibolo»...
In compenso posso ribadire il mio apprezzamento per il volume presentato, anche se risulta difficile consigliarlo in linea generale a un pubblico "per categoria".
Tendenzialmente l'omosessuale medio non dovrebbe avere problemi di sorta a leggerlo: salvo pudori o una morale da principessa di Salina, non c'è nulla di così sconvolgente in queste raffigurazioni da turbare un adulto, e lo si può leggere anche se non si condividono né si desiderano le pratiche BSDM. Il piacere dato dalla bellezza dei disegni e la riuscita rappresentazione di uomini virilmente eccitanti sono caratteristiche che sicuramente permettono di superare questo scoglio. Ovviamente, però, per chi cerca anche del sentimentalismo, non è certo consigliabile buttarsi sul Tagame più erotico pubblicato al momento sul mercato italiano.
Per quel che riguarda l'altra metà del cielo, francamente non so quanto possa risultare interessante questo autore, soprattutto se si apprezza il genere yaoi per le sue caratteristiche fondamentali. Qui non ci sono bishounen, non ci sono frasi né situazioni passionali, non c'è una mentalità femminile che permea i personaggi. Sicuramente, però, quelle lettrici di yaoi spinti, che hanno gusti ampi e apprezzano anche un certo tipo di virilità, potranno senz'altro trovare gradevole anche Tagame.
Quanto ai maschi etero: cari amici, a meno che non siate di mentalità estremamente aperta (non tanto semplicemente sull'idea di coppie omosessuali, quanto sui vari e possibili rapporti fisici che possano intercorrere tra dei maschi fatti e finiti) e a tal punto amanti del buon disegno, da poter anche chiudere più di un occhio, statene tranquillamente alla larga e risparmiatevi un po' di brividi lungo la schiena e non solo.
Cercando un po' di immagini sul web, sono rimasto subito e positivamente colpito dallo stile dell'artista, ricercato e realistico. Tuttavia, ero un po' in dubbio sull'acquistare o meno le sue opere, dal momento che il BDSM (Bondage & Disciplina; Dominazione & Sottomissione; Sadismo & Masochismo) non è proprio il mio genere... Qualche mese fa, a Les mots à la bouche (nota libreria gay parigina), ho avuto modo di sfogliare rapidamente l'edizione francese di Virtus, che mi ha confermato la bravura dell'autore con matita e pennino: disegni bellissimi e dettagliati, per non parlare del piacere di vedere raffigurati degli uomini molto virili al posto dei soliti bishounen effeminati. Avevo così deciso di recuperare, tornato in Italia, Virtus e soprattutto L'inverno del pescatore, dove il tipo di sesso raffigurato dovrebbe essere meno violento, per cominciare la mia conoscenza col maestro Tagame, quando per caso in libreria ho trovato il volume Racconti estremi, nuovo e scontato al 50%. Non ci ho pensato troppo e, superato quel poco di imbarazzo (in copertina c'è un omone seminudo, legato e a testa in giù), l'ho comprato.
Come si può immaginare da titolo e copertina, si tratta proprio di un manga omoerotico ad alto contenuto di sesso BDSM, dunque la specialità per cui Tagame è diventato famoso. Nello specifico si tratta di una raccolta di otto storie brevi autoconclusive, più o meno lunghe, realizzata appositamente per l'Italia, in collaborazione con l'autore, per farlo conoscere nel nostro paese (la pubblicazione è della fine del 2009 ad opera della Black Velvet).
Come dicevo, non sono un amante del genere BDSM, ma devo dire di aver apprezzato ugualmente il volume per molteplici motivi.
In primo luogo, ho potuto soffermarmi con tranquillità su questi disegni bellissimi e curati, dove a una ricerca minuziosa del reale (soprattutto nella resa dei peli e delle parti intime), si aggiunge un'ottima stilizzazione della figura umana e dei volti, che fa subito sentire il lettore "a casa", cioè in Giappone, distinguendo dunque il lavoro dal fumetto erotico occidentale.
A chi apprezza un certo tipo di bellezza maschile fatta di corpi scultorei e massicci, nonché una generosa villosità - quegli uomini che in gergo gay sono definiti muscle bears - i lavori di Tagame risulteranno particolarmente graditi, anche perché non sconfinano nell'irreale estetica alla Tom of Finland, il più significativo illustratore gay del XX secolo, famoso per i suoi disegni di uomini iper virili, spesso poliziotti, caratterizzati da "dimensioni" improbabili (laggiù da quelle parti). Nell'opera di Tagame troviamo anche sfondi curati (anche se sono pochi per via delle "ambientazioni") e un ottimo uso dei retini.
Quello che proprio non mi aspettavo è che potessero essere le storie a piacermi. Pensavo di ritrovarmi di fronte a semplice pornografia, fatta di situazioni scontate per mostrare scene di sesso in quantità. Non si può negare che il volume risponda anche a quest'ultima aspettativa, visto che il 90% delle tavole di ogni storia è dedicato alla raffigurazione degli atti sessuali. Tuttavia, posso tranquillamente dire che non siamo di fronte a mera pornografia da masturbazione. Sono rimasto colpito dal fatto che in poche pagine Tagame sia sempre riuscito a descrivere con efficacia alcuni aspetti della psiche umana, solitamente - ma non esclusivamente - quelli più torbidi, che si esplicano quindi in un'attività sessuale - di nuovo non esclusivamente - fuori dagli schemi.
Lievi spoiler
Sicuramente la prima storia, «Masochista», è quella che mi ha "impressionato" di più, visto che a differenza delle altre vicende mostra un protagonista che, pur soffrendo, è ben contento delle violenze che subisce. Tagame riesce in poche pagine a rendere efficacemente l'idea di quello che possa passare in mente a una persona masochista, oscillando tra sofferenza, disagio, timidezza, esibizionismo, desiderio e libido. È senz'altro anche la storia in cui le pratiche sessuali - escludendo le due storie "fantastiche" (vedi dopo) - sono più spinte, comprendendo l'uso di svariati oggetti, comprese una bomboletta spray e una bottiglietta (anche se confesso mi aspettassi di gran lunga cose più estreme e inquietanti, come il fisting, cioè la pratica di introdurre il pugno e l'avambraccio nel retto). Detto questo succedono comunque cose che potrebbero turbare la sensibilità del lettore sprovveduto, comprese pratiche fetish (leggasi urina).
La seconda storia, «Patriottismo», presenta una situazione omoerotica più classica, ovvero l'abuso sessuale delle reclute da parte delle alte cariche militari. Anche qui sono rimasto colpito da come Tagame, pur in un contesto così trito e banale, sia riuscito a inserire delle - seppur brevi - riflessioni sociologiche. Per quel che concerne l'elemento BSDM, si segnala "solo" - si fa per dire, è una delle cose che più mi inquieta! - la pratica del sounding, cioè l'inserimento nell'uretra di un bastoncino metallico stondato alle estremità...
La storia «Gigolo» è quella di una vendetta con risvolti di violenza sessuale su un malcapitato, mentre quella successiva, «Burattinaio», è senz'altro la più stramba. Immaginate solo cosa può succedere se lo sfigatissimo Nobita della situazione ottiene il potere magico di rimpicciolire le persone, compreso il suo amato - e terribilmente sexy - professore. Non so se la storia sia classificabile nel genere trash o horror (probabilmente entrambi!).
«Gastrite da stress nervoso» è la storia romantica della raccolta, in cui il protagonista scopre finalmente la gioia di vivere serenamente la propria omosessualità. Si tratta quindi di una vicenda sentimentale, addirittura tenera, anche se ovviamente c'è una scena di sesso molto esplicita (ma senza risvolti di violenza, né fisica né psicologica).
«Patibolo» è la vicenda a sfondo - si fa per dire - storico, nello specifico "medievale", dove Tagame si inventa un'inquietante pratica di tortura... Ecco, quella forse fa piuttosto impressione (consola solo il fatto che è irreale e non attestata, che io sappia!). La penultima storia, «Chigo», ha toni scanzonati e leggeri, quasi boccacceschi e quindi al pari di «Gastrite da stress nervoso» risulta più piacevole e rilassante, non contenendo violenza. L'ultimo racconto, «Confessione», ha uno sfondo da spy story, e anche in questo caso il sesso, pur esplicito, è semplicemente erotico e non violento (anzi, c'è una nota di sentimentalismo malinconico abbastanza gradevole).
Fine degli spoiler
Come già detto, la raccolta di storie è stata realizzata appositamente per il mercato italiano. La Black Velvet ci offre un volume piuttosto curato, carta bianca e spessa, senza sbavature, ben tradotto e arricchito da note a piè di pagina in corso di lettura per le parole intraducibili, ma anche una ricca appendice con approfondimenti linguistici e culturali. È presente anche una lunga e interessante intervista al maestro Tagame, realizzata appositamente per questo volume. A suo dire in questa raccolta realizzata per noi «la violenza che sta alla base delle mie storie emerge meno che in altre opere. Quindi, questo volume è un biglietto da visita per iniziare a conoscerci...».
Effettivamente, da titolo e copertina immaginavo situazioni al limite dell'inverosimile, con una violenza pasoliniana (Salò è un film apprezzato da Tagame, ne parla anche nell'intervista), scoprendo poi, come scritto nel corso della recensione, toni un po' più leggeri. Non so quindi se potrei gradire le opere più spinte dell'autore, a patto che vadano davvero ben oltre quanto mostrato in «Masochista» e «Patibolo»...
In compenso posso ribadire il mio apprezzamento per il volume presentato, anche se risulta difficile consigliarlo in linea generale a un pubblico "per categoria".
Tendenzialmente l'omosessuale medio non dovrebbe avere problemi di sorta a leggerlo: salvo pudori o una morale da principessa di Salina, non c'è nulla di così sconvolgente in queste raffigurazioni da turbare un adulto, e lo si può leggere anche se non si condividono né si desiderano le pratiche BSDM. Il piacere dato dalla bellezza dei disegni e la riuscita rappresentazione di uomini virilmente eccitanti sono caratteristiche che sicuramente permettono di superare questo scoglio. Ovviamente, però, per chi cerca anche del sentimentalismo, non è certo consigliabile buttarsi sul Tagame più erotico pubblicato al momento sul mercato italiano.
Per quel che riguarda l'altra metà del cielo, francamente non so quanto possa risultare interessante questo autore, soprattutto se si apprezza il genere yaoi per le sue caratteristiche fondamentali. Qui non ci sono bishounen, non ci sono frasi né situazioni passionali, non c'è una mentalità femminile che permea i personaggi. Sicuramente, però, quelle lettrici di yaoi spinti, che hanno gusti ampi e apprezzano anche un certo tipo di virilità, potranno senz'altro trovare gradevole anche Tagame.
Quanto ai maschi etero: cari amici, a meno che non siate di mentalità estremamente aperta (non tanto semplicemente sull'idea di coppie omosessuali, quanto sui vari e possibili rapporti fisici che possano intercorrere tra dei maschi fatti e finiti) e a tal punto amanti del buon disegno, da poter anche chiudere più di un occhio, statene tranquillamente alla larga e risparmiatevi un po' di brividi lungo la schiena e non solo.
Un uomo a testa in giù che fissa direttamente il lettore: così si presenta la copertina di "Racconti estremi", volume unico realizzato esclusivamente per il nostro paese, che ci permette di scoprire un autore famosissimo in Giappone.
Gengoroh Tagame non è un semplice autore di racconti omoerotici: è considerato un autentico maestro, tanto che le sue tavole sono state esposte in Francia. Allora perché nel nostro paese è passato quasi non notato, lasciato al popolo di nicchia? Il motivo principale, probabilmente, è per il fatto che il genere bara, in Italia, non è visto alla stessa maniera che negli altri paesi.
Cos'è il bara? Un manga scritto da uomini omosessuali per un target omosessuale. Scordatevi quindi scene romantiche e censure varie come accade nei manga yaoi: qui le scene sono caratterizzate da un realismo e da una crudeltà tutta maschile. L'amore è presente in una sola storia e, diciamocelo pure, non è proprio quello puro e romantico, tipicamente femminile: qui c'è quello maschile, che tralascia le parole e passa subito ai fatti.
E le altre storie? L'autore è specializzato nel genere sadomaso (non per nulla la prima storia si chiama "Masochista"), quindi vedremo uomini soffrire e godere allo stesso tempo, con modi e metodi differenti. Passiamo da strumenti di tortura a uomini miniaturizzati con la stessa facilità di uno schiocco di dita, perché è questo ciò che il pubblico richiede.
Quindi cosa troviamo qui? Tanto, tantissimo sesso, più qualche simpatico insegnamento sul sadomaso. Basta. Non aspettatevi grandi storie, in fondo quello che l'autore descrive è il delizioso piacere dato dalla sofferenza.
Se le storie non sono nulla di approfondito, i disegni sono invece profondissimi. Le parti anatomiche non si risparmiano, così come le scene sono descritte in tutta la loro crudeltà e bellezza.
Un applauso alla casa editrice che presenta un volume perfetto, con addirittura una spiegazione sui titoli dei capitoli, delle onomatopee e un'intervista all'autore.
Concludendo posso solo dire un paio di cose.
Se siete interessati al genere o volete provare qualcosa di diverso dalle solite storie questo volume fa per voi.
Se invece queste poche immagini vi inorridiscono, vi schifano o anche solo l'idea di leggere qualcosa di diverso dai canoni vi infastidisce allora lasciatelo lì. Ma soprattutto non fermatevi per il genere in sé, visto che chiunque può leggerlo (anche la sottoscritta).
Gengoroh Tagame non è un semplice autore di racconti omoerotici: è considerato un autentico maestro, tanto che le sue tavole sono state esposte in Francia. Allora perché nel nostro paese è passato quasi non notato, lasciato al popolo di nicchia? Il motivo principale, probabilmente, è per il fatto che il genere bara, in Italia, non è visto alla stessa maniera che negli altri paesi.
Cos'è il bara? Un manga scritto da uomini omosessuali per un target omosessuale. Scordatevi quindi scene romantiche e censure varie come accade nei manga yaoi: qui le scene sono caratterizzate da un realismo e da una crudeltà tutta maschile. L'amore è presente in una sola storia e, diciamocelo pure, non è proprio quello puro e romantico, tipicamente femminile: qui c'è quello maschile, che tralascia le parole e passa subito ai fatti.
E le altre storie? L'autore è specializzato nel genere sadomaso (non per nulla la prima storia si chiama "Masochista"), quindi vedremo uomini soffrire e godere allo stesso tempo, con modi e metodi differenti. Passiamo da strumenti di tortura a uomini miniaturizzati con la stessa facilità di uno schiocco di dita, perché è questo ciò che il pubblico richiede.
Quindi cosa troviamo qui? Tanto, tantissimo sesso, più qualche simpatico insegnamento sul sadomaso. Basta. Non aspettatevi grandi storie, in fondo quello che l'autore descrive è il delizioso piacere dato dalla sofferenza.
Se le storie non sono nulla di approfondito, i disegni sono invece profondissimi. Le parti anatomiche non si risparmiano, così come le scene sono descritte in tutta la loro crudeltà e bellezza.
Un applauso alla casa editrice che presenta un volume perfetto, con addirittura una spiegazione sui titoli dei capitoli, delle onomatopee e un'intervista all'autore.
Concludendo posso solo dire un paio di cose.
Se siete interessati al genere o volete provare qualcosa di diverso dalle solite storie questo volume fa per voi.
Se invece queste poche immagini vi inorridiscono, vi schifano o anche solo l'idea di leggere qualcosa di diverso dai canoni vi infastidisce allora lasciatelo lì. Ma soprattutto non fermatevi per il genere in sé, visto che chiunque può leggerlo (anche la sottoscritta).