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Kaochan

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Purtroppo non riesco a ritrovarmi nelle valutazioni positive lette finora a proposito di questo manga, che per quanto mi riguarda ho trovato noioso, caotico e sciocchino, anche per via dell'irritante e stucchevole formuletta magica con cui la protagonista si rivolge ai suoi amichetti immaginari praticamente in ogni vignetta; un attimo di silenzio o di riflessione di tanto in tanto a mio avviso non avrebbero guastato, anche perché cosa stava succedendo e i sentimenti di Onko al riguardo sarebbero stati chiari ugualmente, per cui l'unico effetto che ottiene un tale espediente è solo quello di appesantire inutilmente la narrazione.

E a proposito di espedienti, il topo che scappa può funzionare da motore della storia per una volta, due magari, dopodiché non dovrebbe più essere riproposto, e invece l'episodio si ripete ancora più volte, sempre nelle stesse modalità e sempre coi medesimi effetti, come se la storia non fosse già abbastanza noiosa e monotona.
Pessima secondo me anche la caratterizzazione dei personaggi, che in realtà è praticamente assente e si richiama più che altro agli stereotipi del genere, che qui non assumono nessuna connotazione dettata dalla trama, anch'essa molto debole e mal tratteggiata, per cui rimane la (sgradevole) sensazione di veder fluttuare delle figurine nel vuoto.

Insomma, alla fine non è un caso se le opere per le quali l'autrice è diventata famosa sono quelle in cui si è occupata solo del reparto grafico, lasciando la sceneggiatura ad altri più capaci, prima di Koronde di interamente suo avevo letto solo Mayme Angel, non indimenticabile nemmeno lui ma un po' meno scialbo, e comunque era bastato a farmi decidere di evitare da allora in poi altre sceneggiature made in Igarashi, tabù che ho infranto per leggere Koronde, giusto per decidere che non ne era assolutamente valsa la pena.
Della serie salvo solo i disegni, aspetto in sé decisamente insufficiente a risollevare la mia valutazione dell'opera; un plauso anche all'edizione, molto bella, ma anche qui, se una bella confezione è sicuramente un valore aggiunto, ciò che alla fine davvero conta è il contenuto, che in questo caso non è per niente all'altezza della veste con la quale è stato presentato.


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Shaoranlover

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Nella ricca tradizione immaginifica Ainu, i Koropokkuru sono dei piccoli esseri emanazione dei farfaracci, il cui ruolo è difendere e proteggere le foreste dello Hokkaido, l'isola più settentrionale dell'arcipelago del Giappone, dove vivono le poche tribù scampate all'espansione della razza asiatica.
Nella modernità, tali leggende sono piuttosto note agli abitanti dello Hokkaido non solo di antica discendenza Ainu, e tra i molti giapponesi a cui queste vengono tramandate c'è Onko Kitano, la protagonista del manga Koronde Pokkle - Incontrando i Pokkle (ころんでポックル), sceneggiato e disegnato da Yumiko Igarashi. Alla comprensione di Onko, allora una bambina quando rimane affascinata dai racconti sui Koropokkuru di mamma e papà, l'appellativo viene trasformato in Koronde Pokkle, dove Koronde è una sorta di gerundio dal significato approssimativo di "inciampante" o "dopo essere inciampato", e da qui deriva la convinzione di Onko circa l'incrollabile caparbietà e determinazione di questi folletti. Da quel momento in poi, Koronde Pokkle diviene una sorta di formula magica per Onko, che ripete nei momenti di maggior imbarazzo oppure quando è particolarmente emozionata o colpita, per distendersi e affrontare al meglio la situazione; allora, le appaiono come immagine mentale quegli esserini dal costume simile a quello dei pellirossa e dialogano con lei. E Onko ha bisogno di un supporto da cui trarre forza, da quando, in tenera età, è rimasta orfana in seguito a un tragico incidente stradale. Ora, Onko deve vivere il doppio, impegnativo ruolo di figlia sotto le cure dell'intraprendente sorella maggiore Suguri, che all'epoca della scomparsa dei loro genitori ha abbandonato gli studi per occuparsi delle sue sorelle minori di modo che non venissero separate, e di madre della più piccola Gumi, una bimba simpaticissima con un topo di nome Procione come mascotte, un animale domestico difficilmente accettato nei condomini, e infatti le Kitano devono inventare mille escamotages per tenerlo.

Per mantenersi, Suguri lavora in una rubrica radiofonica di consigli sentimentali, ma, con il crescente costo della vita e l'ingresso di Gumi alle elementari, è costretta dalle circostanze a mettere da parte il suo orgoglio e ad accettare l'ospitalità di una famiglia facoltosa. La storia di Koronde Pokkle prende il via con il trasferimento di Onko nell'istituto locale, dove stringerà delle amicizie centrali.

Il filo d'Arianna che riunisce il cammino di molti personaggi di Koronde Pokkle è la passione per la scultura in legno: ambizione di Onko è poter aprire un negozio di artigianato con Suguri e Gumi e di viaggiare per il paese alla ricerca di scultori presso cui acquistare manufatti, ed è mossa da questa motivazione che, già dal primo incontro del lettore con lei, Onko lavora, e con un discreto successo, come consulente amorosa alla tariffa di 100 yen a seduta. Lo stesso nome Onko è una variante dialettale per l'albero del tasso, celebre per il suo legname pregiato. Nel corso della loro avventura, le sorelle Kitano fanno la conoscenza di tante altre persone che condividono il loro interesse, come Ezomatsu, che preferirebbe affinare le sue doti di intagliatore piuttosto che ereditare il policlinico del padre come da aspettative materne, e Ryo, fratello di Sana, la classica ragazza invidiosetta da shoujo manga anni '70 che nutre un invincibile risentimento verso Onko, e primogenito del signor Murata nella cui casa Onko e le altre traslocano per parte dei primi due volumi, una convivenza forzata non sempre facile. Ancora, nel tankōbon conclusivo, Onko incontra per caso Nishiba, ragazzo affascinante e sicuro di sé proveniente dal futuristico Villaggio della Scultura, che mette in serio subbuglio il cuore dolce e grato ma ancora infantile di Onko.

Pubblicato a partire dal 1982, Incontrando i Pokkle riporta determinate analogie con un altro grande capolavoro della Igarashi, Georgie, non a caso concluso nello stesso anno. In effetti, la protagonista, Onko, ricorda spiccatamente il personaggio di Georgie: solare, determinata e a tratti malinconica, Onko non manca con la sua allegria di attirare attorno a sé degli spasimanti: il primo di questi è Mashu, un vero idolo per la sua intelligenza e la sua bellezza che lo rendono un perfetto principe azzurro al pari di Lowell. L'idillio con Mashu è, però, di breve durata trattandosi più di un'infatuazione e a causa della sua frequentazione con un gruppo di teppisti; il suo scopo è far palpitare per la prima volta il cuore di Onko, ma è verso Ezomatsu, suo compagno di classe, che Onko sviluppa dei sentimenti profondi. Ezomatsu, il coprotagonista maschile, è un Arthur di Georgie traslato ai giorni nostri: dolce, sensibile e dalla rassicurante bontà e maturità insolita in un ragazzo così giovane, Ezomatsu instaura con Onko un rapporto tipicamente adolescenziale; ossia, conflittuale in un primo momento a causa delle percezioni ancora acerbe di Onko, che la spingono a travisare totalmente ciò che Ezomatsu prova nei suoi riguardi, per sbocciare gradualmente in una tenera relazione di complice amicizia e fiducia, che fa da preludio a un amore sincero e duraturo su cui Onko può sempre fare affidamento. Anche a livello visivo, Ezomatsu è un moderno Arthur, con i capelli mossi e i penetranti occhi azzurro cielo; la differenza tra i due personaggi si coglie solo dall'abbigliamento solito, camicia e salopette di uno, divisa scolastica dell'altro. Terzo e ultimo arrivo è Nishiba, un ragazzo dai selvaggi capelli neri e dal carattere un po' prepotente che ricorda Abel, il quale si frappone tra Onko ed Ezomatsu dando vita a un triangolo amoroso graficamente identico a quello di Georgie.

Tuttavia, se è possibile scorgere degli aspetti paralleli tra il cast principale di Koronde Pokkle e Georgie, questi esistono solo a livello esteriore e di incipit, non vanno oltre: la trama di Georgie prevede che dei giovani ragazzi, ancor più piccoli di Onko quando la ruota del destino si mette in moto, debbano raffrontarsi con tematiche assai più grandi di loro, come la ricerca delle proprie origini, il confronto con un plausibile incesto e le possibilità del suo superamento, etc., innescando uno sviluppo psicologico che una persona comune altrimenti non vivrebbe; se Georgie è una narrazione assimilabile a una telenovela e al feuilleton di fine '800, Incontrando i Pokkle, a parte pochissimi elementi come la condizione di orfane delle protagoniste e la presenza di coetanee dispotiche, è una storia di formazione in pieno stile anni '80, nella quale si illustra la crescita psicologica ed emotiva di una persona che segue un tragitto, sebbene intervallato in alcuni punti maggiormente sui generis e romanzati, comunque tipico: Onko ha un obiettivo da raggiungere, e lungo la sua strada incontra altri amici che come lei hanno un sogno da coronare, e in questo grande percorso che è la vita Onko cresce, matura, è influenzata e influenza chi le sta accanto, uno slice of life esemplare calato nel suo periodo storico attraverso lo stile architettonico delle metropoli e delle citazioni alla cultura pop, come il mercatino che Onko ed Ezomatsu allestiscono adeguandosi a una moda dell'epoca.

Se proprio si volessero trovare dei difetti, sono presenti nel terzo volume. Come accennato, Onko ed Ezomatsu, in viaggio per lo Hokkaido per approfondire la conoscenza dell'intaglio in legno e dei miti Ainu, incontrano a bordo di un treno Nishiba, il redivivo Abel; in breve, si sviluppa un triangolo che da un lato assapora di superfluo, e le tematiche introdotte con il Villaggio della Scultura stucchevoli ed esagerate. Ciò nonostante, la lettura non stanca, e anzi è da preferirsi che la mangaka abbia ancora molto da raccontare movimentando la vicenda con una svolta inattesa, in quanto una conclusione con un breve cappello avrebbe lasciato dell'amaro in bocca.

Nel migliore stile Igarashi, una qualità delle sue opere che più colpisce è la capacità di svolgere in poco spazio una vasta quantità di avvenimenti e di coinvolgere repentini cambi di narratore, di scena, geografici, senza che si avverta alcuna forzatura in ciò, tutt'altro la lettura scorre sempre piacevole, delicata e senza punti morti, in una spontanea continuità. Riguardo la veste puramente grafica, da shoujo che si rispetti anche in Koronde Pokkle il taglio visuale favorito sono i primi e i primissimi piani e si riscontra una spiccata predilezione per gli occhi grandi, rotondi e lievemente allungati, con folte ciglia e un numero di sfumature e punti luminosi nell'iride che richiamano a piccole galassie, un'affinità appropriata considerate le emozioni in subbuglio che custodiscono e che rendono simili a piccoli mondi in crescita e in cerca di stabilità. La maestra dimostra la sua bravura di illustratrice anche nella cura che riversa nella creazione dei fondali, nitidi e precisi sin nei particolari più minuti; Incontrando i Pokkle mostra per la massima parte le vie, i punti di ritrovo, i locali pubblici e privati di grandi città nipponiche come Sapporo all'inizio, per poi spostarsi verso scenari più naturali e incontaminati come il boschetto che cinge la sgangherata villetta di montagna del maestro Kumano, o le distese innevate dello Hokkaido. In generale, il character design e lo stile ricordano quello già impiegato con successo in Georgie, ma in tinte più sobrie e tenui in accordo con il carattere della pubblicazione.

Koronde Pokkle è uno dei primi titoli editi dalla neonata Goen, e appartiene alla collana Classic Go. Le edizioni approntate per l'esordio sono buone: i volumetti sono del formato consueto per il mercato nostrano con sovraccopertina piuttosto rigida; aprendo l'albo, il primo e il terzo numero hanno le pagine a colori e in fondo è stato aggiunto un interessante editoriale che funge da introduzione/presentazione; nel mezzo, la carta è bianca e non troppo flessibile come la rilegatura, l'unico neo è una lieve trasparenza, ma per il resto i disegni sono ben stampati senza sbavature o effetti moiré, quindi si tratta di una realizzazione con un riscontro qualità/prezzo, € 5, 95, soddisfacente.

Nel parco produzioni di Yumiko Igarashi disponibile in Italia, Koronde Pokkle - Incontrando i Pokkle spicca come un'isola a sé: né feuilleton come Georgie, Candy Candy, o Anna dai capelli rossi, né fantasy come La spada di Paros, Koronde Pokkle è un viaggio di formazione di un gruppo di adolescenti che si avventura nella grande sfida della crescita verso la maturità, un'ideale prosecuzione di Ann è Ann che invece si focalizzava sull'addio alla fanciullezza e una rivisitazione in chiave spaziale e temporale di certi elementi di Mayme Angel.


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SweetBeast

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
"Koronde Pokkle! Koronde Pokkle!"
Ecco la formula magica che Onko, la protagonista di questa storia, si ripete sempre nei momenti difficili. Nonostante in sottofondo si respiri una spensieratezza piacevole, le vicissitudini non mancheranno di certo durante la narrazione, mettendo in luce la tempra di Onko e quella delle sue sorelle.
Rimaste orfane in tenera età e costrette a crescere in fretta, tutte e tre appaiono con una caratterizzazione di un certo carisma e spessore, come molti dei personaggi che solo in un secondo momento saranno presentati. Ognuno ha una sua importanza e dimensione nella storia, elemento che ho notevolmente apprezzato - ho persino finito con l'adorare Suguri e Ryo più di Onko ed Ezomatsu.

I primi due volumi mi hanno letteralmente catturato, finendo in un modo che si sarebbe potuto considerare una degna e plausibile fine, secondo me. L'autrice invece ci propone un terzo volume, dall'inizio che non ho propriamente apprezzato, ma che con l'andare delle pagine riesce a ritrovare la gradevolezza dei precedenti numeri e a dare un finale che non dispiace.
Il tratto della Igarashi è pulito e caratteristico come sempre e l'edizione Goen riesce a valorizzare il suo lavoro in un'edizione davvero buona a mio parere. Lo consiglio vivamente agli amanti di questa autrice e anche a chi desidera approcciarsi a lei per la prima volta. Forse non sarà uno dei suoi lavori più conosciuti o rappresentativi, ma è sicuramente una lettura piacevole con i cliché, l'ironia e le astuzie tipiche di questa mangaka.
Un manga che alla parola fine mi ha strappato un tenero sorriso.