Pretty Cure
"Pretty Cure" è un manga di un solo volume, trasposizione cartacea dell'anime con lo stesso titolo, creato sulla scia del successo della serie.
La trama è la stessa della serie tv: Nagisa e Honoka, due studentesse di scuola media, ricevono il potere di trasformarsi in Pretty Cure per combattere le forze dell'oscurità e proteggere la Terra, come è classico di questo tipo di storie.
Una cosa che ho notato subito, ancora prima di iniziare a leggere il manga in questione, è la sua lunghezza: un solo volume appunto.
Visto che la serie anime è composta di ben quarantanove episodi mi chiedevo come fosse stato possibile raccontare tutta la storia in un solo volume. Impossibile, e infatti così è.
Il manga è una sorta di riassunto turbo che mostra solo gli eventi più importanti, tipo Nagisa e Honoka che ricevono i poteri, le battaglie contro i generali nemici (neanche tutti) e il primo combattimento contro il boss finale che si svolge più o meno a metà della serie anime. Poi l'anime continua per altri venticinque episodi, mentre il manga finisce.
Tutto quello che si può ritenere "superfluo" come le scene di vita quotidiana, familiare, scolastica, le parti sui personaggi secondari, gli approfondimenti sulle due protagoniste è stato eliminato a favore dei soli combattimenti delle ragazze nei panni delle Pretty Cure.
In questo modo la storia non riesce a rendere nemmeno metà delle emozioni che invece dava l'anime.
Il manga dura solo quattro capitoli, e alla fine di questi vi sono altri quattro capitoli più brevi che mostrano Nagisa e Honoka alla prese con problemi d'amore. Questi sono anche carini, ma anziché usare quasi cinquanta pagine per questi, si potevano usare per raccontare meglio la storia principale.
Unica nota positiva del manga sono i disegni, molto ben fatti.
In conclusione, la versione manga "Pretty Cure" non riesce a essere una trasposizione valida, ma solo un prodotto destinato ai fan della serie che hanno già visto l'anime, utile solo per rinfrescarsi la memoria. Preso da solo non ha motivi validi per poter essere letto.
La trama è la stessa della serie tv: Nagisa e Honoka, due studentesse di scuola media, ricevono il potere di trasformarsi in Pretty Cure per combattere le forze dell'oscurità e proteggere la Terra, come è classico di questo tipo di storie.
Una cosa che ho notato subito, ancora prima di iniziare a leggere il manga in questione, è la sua lunghezza: un solo volume appunto.
Visto che la serie anime è composta di ben quarantanove episodi mi chiedevo come fosse stato possibile raccontare tutta la storia in un solo volume. Impossibile, e infatti così è.
Il manga è una sorta di riassunto turbo che mostra solo gli eventi più importanti, tipo Nagisa e Honoka che ricevono i poteri, le battaglie contro i generali nemici (neanche tutti) e il primo combattimento contro il boss finale che si svolge più o meno a metà della serie anime. Poi l'anime continua per altri venticinque episodi, mentre il manga finisce.
Tutto quello che si può ritenere "superfluo" come le scene di vita quotidiana, familiare, scolastica, le parti sui personaggi secondari, gli approfondimenti sulle due protagoniste è stato eliminato a favore dei soli combattimenti delle ragazze nei panni delle Pretty Cure.
In questo modo la storia non riesce a rendere nemmeno metà delle emozioni che invece dava l'anime.
Il manga dura solo quattro capitoli, e alla fine di questi vi sono altri quattro capitoli più brevi che mostrano Nagisa e Honoka alla prese con problemi d'amore. Questi sono anche carini, ma anziché usare quasi cinquanta pagine per questi, si potevano usare per raccontare meglio la storia principale.
Unica nota positiva del manga sono i disegni, molto ben fatti.
In conclusione, la versione manga "Pretty Cure" non riesce a essere una trasposizione valida, ma solo un prodotto destinato ai fan della serie che hanno già visto l'anime, utile solo per rinfrescarsi la memoria. Preso da solo non ha motivi validi per poter essere letto.
Capita spesso che, da un anime di successo creato per la tv, nasca poi un manga che lo spalleggi per far conoscere il nome della serie anche in libreria o sulle pagine delle riviste. Un'operazione di marketing che spesso si ripete e che di solito ben funziona, anche se la qualità dell'opera è bilanciata maggiormente verso l'originale animato piuttosto che verso l'adattamento cartaceo, tanto da far nascere la leggenda (che poggia comunque su basi ben consolidate) secondo la quale l'adattamento cartaceo di una storia nata in animazione non è granché nella maggior parte dei casi.
Anche "Futari wa Pretty Cure", simpaticissima serie majokko creata nel 2004 dalla Toei Animation e destinata a diventare il capostipite di una saga lunghissima e dalle grandissime fortune che continua ancora oggi la sua corsa, non sfugge alla regola e, infatti, gli stessi autori del cartone animato televisivo ci regalano un suo adattamento su carta uscito nello stesso anno, sulle pagine di Nakayoshi della Kodansha, la culla del majokko sentai, e poi raccolto in un unico volumetto.
Pressoché invariata la storia, quella di Nagisa Misumi e Honoka Yukishiro, due ragazzine molto comuni dai caratteri e dalle attitudini completamente differenti. Estroversa e sportiva l'una, timida e studiosa l'altra, le due ragazze vengono scelte per vestire i panni delle paladine Pretty Cure e difendere la Terra dalle mire di un gruppo di demoni malvagi.
Cambiando il formato di fruizione dell'opera, cambia però anche la modalità di svolgimento della storia. Il manga è decisamente molto più breve, privo dei numerosi episodi di riempimento che nel cartone animato servivano ad approfondire i caratteri delle due protagoniste, il mondo attorno a loro e i personaggi che lo popolano. La narrazione è più frettolosa, alcuni gregari del malvagio Re Jaaku (Gekidrago in testa) praticamente non compaiono e, cosa più importante, il manga si ferma soltanto a metà della vicenda televisiva, al primo scontro delle eroine con l'oscuro sovrano, che nell'anime non era quello definitivo, al contrario di quanto avviene fra le pagine del fumetto.
E' un Pretty Cure simile ma diverso, più grezzo, privo per forza di cose dei colori, della fluidità, della vivacità, delle musiche, della spettacolarità delle trasformazioni e degli attacchi che rendevano così piacevole ai sensi la versione televisiva, ma, per fortuna, alcuni fra i maggiori pregi del Pretty Cure a cartoni animati sono stati mantenuti anche nel fumetto.
Primo fra questi, la vivacità dei combattimenti, che, seppur nell'arco limitato di poche pagine, non mancano di restituire al lettore quella girandola di pugni, calci e sganassoni che aveva fatto la fortuna della serie tv presso il pubblico maschile.
A seguire, il manga di Pretty Cure mantiene inalterata, per fortuna, quella che era la tematica cardine della storia di Nagisa e Honoka e che farà da colonna un po' a tutte le altre storie della saga: quell'amicizia sincera, fortissima, esasperata, che nasce fra due persone dal carattere totalmente agli antipodi ma che riescono a fare grandi cose se unite per un obbiettivo comune, dimostrando un affetto reciproco straordinariamente forte e capace di superare qualsiasi avversità.
Nagisa e Honoka riescono ad essere simpatiche e a suscitare dolcezza anche in questo adattamento cartaceo, anche grazie a diversi siparietti e storie brevi assenti nella serie tv che aiutano i lettori a conoscerne meglio i caratteri.
Come altri suoi illustri predecessori, anche il manga di Pretty Cure sembra non riuscire a sfuggire alla regola del "se un manga nasce come anime, l'anime sarà meglio" e del "se sei un majokko sentai, verrai meglio come anime che come manga", ma nel suo essere abbastanza frettoloso nella narrazione e nella caratterizzazione dei malvagi, riesce ad essere una lettura carina e non troppo seccante, adatta a chi ha amato la serie televisiva e a un pubblico di giovani lettori che cercano una storia che sappia farli sognare, sorretta da un disegno grazioso e piuttosto simile a quello del cartone animato, che riesce a ben rendere le frenetiche e spettacolari scene d'azione che la serie Pretty Cure impone alla sua sceneggiatura.
Anche "Futari wa Pretty Cure", simpaticissima serie majokko creata nel 2004 dalla Toei Animation e destinata a diventare il capostipite di una saga lunghissima e dalle grandissime fortune che continua ancora oggi la sua corsa, non sfugge alla regola e, infatti, gli stessi autori del cartone animato televisivo ci regalano un suo adattamento su carta uscito nello stesso anno, sulle pagine di Nakayoshi della Kodansha, la culla del majokko sentai, e poi raccolto in un unico volumetto.
Pressoché invariata la storia, quella di Nagisa Misumi e Honoka Yukishiro, due ragazzine molto comuni dai caratteri e dalle attitudini completamente differenti. Estroversa e sportiva l'una, timida e studiosa l'altra, le due ragazze vengono scelte per vestire i panni delle paladine Pretty Cure e difendere la Terra dalle mire di un gruppo di demoni malvagi.
Cambiando il formato di fruizione dell'opera, cambia però anche la modalità di svolgimento della storia. Il manga è decisamente molto più breve, privo dei numerosi episodi di riempimento che nel cartone animato servivano ad approfondire i caratteri delle due protagoniste, il mondo attorno a loro e i personaggi che lo popolano. La narrazione è più frettolosa, alcuni gregari del malvagio Re Jaaku (Gekidrago in testa) praticamente non compaiono e, cosa più importante, il manga si ferma soltanto a metà della vicenda televisiva, al primo scontro delle eroine con l'oscuro sovrano, che nell'anime non era quello definitivo, al contrario di quanto avviene fra le pagine del fumetto.
E' un Pretty Cure simile ma diverso, più grezzo, privo per forza di cose dei colori, della fluidità, della vivacità, delle musiche, della spettacolarità delle trasformazioni e degli attacchi che rendevano così piacevole ai sensi la versione televisiva, ma, per fortuna, alcuni fra i maggiori pregi del Pretty Cure a cartoni animati sono stati mantenuti anche nel fumetto.
Primo fra questi, la vivacità dei combattimenti, che, seppur nell'arco limitato di poche pagine, non mancano di restituire al lettore quella girandola di pugni, calci e sganassoni che aveva fatto la fortuna della serie tv presso il pubblico maschile.
A seguire, il manga di Pretty Cure mantiene inalterata, per fortuna, quella che era la tematica cardine della storia di Nagisa e Honoka e che farà da colonna un po' a tutte le altre storie della saga: quell'amicizia sincera, fortissima, esasperata, che nasce fra due persone dal carattere totalmente agli antipodi ma che riescono a fare grandi cose se unite per un obbiettivo comune, dimostrando un affetto reciproco straordinariamente forte e capace di superare qualsiasi avversità.
Nagisa e Honoka riescono ad essere simpatiche e a suscitare dolcezza anche in questo adattamento cartaceo, anche grazie a diversi siparietti e storie brevi assenti nella serie tv che aiutano i lettori a conoscerne meglio i caratteri.
Come altri suoi illustri predecessori, anche il manga di Pretty Cure sembra non riuscire a sfuggire alla regola del "se un manga nasce come anime, l'anime sarà meglio" e del "se sei un majokko sentai, verrai meglio come anime che come manga", ma nel suo essere abbastanza frettoloso nella narrazione e nella caratterizzazione dei malvagi, riesce ad essere una lettura carina e non troppo seccante, adatta a chi ha amato la serie televisiva e a un pubblico di giovani lettori che cercano una storia che sappia farli sognare, sorretta da un disegno grazioso e piuttosto simile a quello del cartone animato, che riesce a ben rendere le frenetiche e spettacolari scene d'azione che la serie Pretty Cure impone alla sua sceneggiatura.