Solo i fiori sanno...
Questa serie ha, secondo me, del potenziale non sfruttato. Molti punti vengono buttati lì e lasciati aperti in attesa di un'evoluzione che non avviene mai. La storia in sé è molto carina ma rispecchia tutti i classici del genere yaoi: gente che arrossisce a caso ogni due vignette, relazioni omosessuali espresse in maniera standardizzata e poco realistica, nuvolette a random durante i rapporti, fili di saliva quando c'è un bacio e (peggio di tutto) un'esagerazione di liquidi sparsi ovunque senza il benché minimo motivo. Tutti punti, questi, che mi hanno portata ad abbassare moltissimo il punteggio finale. Oltre questo, non ho particolarmente apprezzato la caratterizzazione dei due protagonisti (uno è fin troppo gentile e accetta con naturalezza qualsiasi cosa, l'altro è uno tsundere fatto e finito), senza contare che non riesco a comprendere il loro rapporto alla fine della serie (dove sembrano ancora due innamorati alle loro prime esperienze nonostante il progredire della loro relazione). La trama si evolve lentamente all'inizio per poi saltare svariati punti e arrivare subito al dunque nella parte finale, in modo troppo grossolano e veloce.
I disegni sono piacevoli ed in genere ben curati. Bellissimi i fiori e le illustrazioni di capitoli e copertine. Le prima pagine a colori all'inizio dei volumi sono inoltre un piccolissimo extra che ho apprezzato molto.
Il mio voto finale è 7.
I disegni sono piacevoli ed in genere ben curati. Bellissimi i fiori e le illustrazioni di capitoli e copertine. Le prima pagine a colori all'inizio dei volumi sono inoltre un piccolissimo extra che ho apprezzato molto.
Il mio voto finale è 7.
Prima del piccantissimo Ten Count, Rihito Takarai era nota ai lettori come un'autrice dalla narrativa delicata, posata e gentile, non per nulla il suo manga più famoso, Seven Days, è riconosciuto dal fandom come uno degli shonen-ai più belli e dolci sulla piazza. Prima di sprofondare nelle compulsioni di Shirotani e Kurose, e dopo averci fatto assaporare i teneri sette giorni di Yuzuru e Touji, la Takarai ha dato vita a Solo i fiori sanno… (Hana no Mizo Shiru), manga in 3 volumi che racconta l'amore tra Misaki e Arikawa, due ragazzi che sembrano vivere in mondi lontani ma che si ritroveranno coinvolti nella trappola d'amore che il destino ha preparato per loro. Quando comunicare, parlare, mostrare sentimenti e sensazioni diventa un peso schiacciante che Misaki non riesce a gestire, sono i fiori ad intercedere per lui, esprimendo pensieri e desideri di tutto il suo essere.
Arikawa e Misaki frequentano la stessa università ma non si conoscono: i loro cammini si incrociano quando il primo aiuta il secondo a raccogliere alcuni vasi di fiori che il ragazzo sta trasportando nel laboratorio di botanica. Quando viene a conoscenza del suo nome e raccoglie il ciondolo che Misaki ha perso, nella testa di Arikawa quel nome sembra non voler andare via, diventando un pensiero fisso. Pare che quel ciondolo a forma di fiore sappia già quali siano i suoi sentimenti e glieli mostra in sogno. Anche se i due, per circostanze varie, iniziano a frequentarsi come colleghi di università, non sanno nulla l'uno dell'altro, e mentre Arikawa è fresco e trasparente nei suoi modi di fare e parlare, Misaki è un muro impenetrabile, incapace di comprendere al meglio se stesso e lo strano ragazzo che gli gira attorno con interesse. È sul greto del fiume che un fiore compie la sua piccola magia e tra i due pare davvero sbocciare qualcosa. L'amore però, con il suo carico di emozioni dolci e bellissime, porta con sé anche ansie e paure, specie se nel passato di una delle parti vi sono dei conflitti irrisolti e tanti dubbi sul proprio diritto di vivere liberamente l'amore.
Solo i fiori sanno… si presenta sin da subito come una storia d'amore delicata e semplice che però non rinuncia ad affrontare con una certa serietà e la giusta dose di dramma la complessità psicologica dei suoi protagonisti. Se Arikawa è il personaggio spensierato, allegro e apparentemente un po' infantile nel suo affrontare tutto con una certa ingenua frivolezza, Misaki è la parte "debole" del duo, colui che non riuscendo a staccarsi dal passato, non ha ancora trovato quella parte di se stesso che lo renderà pronto ad amare ed essere amato incondizionatamente. Nel corso dei tre volumi il rapporto tra i due ragazzi si stringe a piccoli passi, in maniera delicata ed elegante, facendo sì che imparino a conoscersi l'un l'altro in maniera spontanea e naturale, proprio come farebbero due giovani uomini nella vita reale. Quando i due, impacciati e insicuri, cercano di comunicare i loro sentimenti, sono i fiori a parlare, con il loro linguaggio simbolico ma anche facendo da tramite per unire i loro destini nel susseguirsi dei capitoli.
Solo i fiori sanno… esprime con gentilezza e malinconia l'incapacità di accettare alcune parti di sé, il rifiuto di ciò che si è o si teme di essere e il rimpianto di non aver amato a causa di queste stesse paure, in una girandola di sentimenti vecchi e nuovi che chiedono fortemente di uscire fuori dai cuori dei loro ospiti, per liberarli del peso che finora li ha afflitti.
Dai tempi di Seven Days il tratto della Takarai è migliorato sensibilmente, difatti i personaggi appaiono in Solo i fiori sanno… meglio proporzionati e ancor più eleganti nel tratto, senza contare che nonostante la loro bellezza, i protagonisti di questa storia sono due ragazzi molto semplici, che non seguono nella loro estetica un tipico stereotipo di seme e uke. Il pregio di questa autrice non è semplicemente il saper disegnare visi espressivi, occhi dolci e bei capelli ma la capacità di creare un'atmosfera delicata che permea ogni pagina, soprattutto quelle che mostrano scene d'amore, sia che si tratti di illustrazioni più audaci o anche solo di un delicato bacio scambiato su di un prato. È come se il suo tratto esprimesse in ogni vignetta l'amore e la sensazione di calore che i suoi personaggi covano dentro i loro cuori. Dato il tema della storia, le cover presentano illustrazioni della coppia circondata da fiori, in composizioni semplici ma dal forte impatto.
L'editore nostrano Flashbook pubblica il manga nel consueto formato e prezzo dei suoi altri titoli BL (6,90 euro), proponendo la solita cura estetica delle cover (nelle quali spicca l'azzeccata scelta del font del titolo) e pagina iniziale a colori; i volumi sono morbidi, ben sfogliabili, con pagine bianche ma non troppo e ben attaccate alla costina. Per un titolo che resta comunque parte di una categoria ancora di nicchia, il rapporto qualità/prezzo è ottimale.
La speranza è che prima o poi Flashbook porti in Italia anche il volume unico Hana no Miyako de, che seppur non offra una storia strettamente legata a Solo i fiori sanno… ne ricorda la bellezza, la delicatezza e le atmosfere, senza contare che in tale volume è contenuta una piccola oneshot dedicata a Misaki e Arikawa, temporalmente posta dopo la fine della serie regolare.
Solo i fiori sanno… è un manga dolcissimo e delicato come un petalo di rosa, che non fa leva sul romanticismo forzato o sul dramma eccessivo ma che pur mantenendo la romanzata espressione dell'amore tipica dei manga sentimentali, si fa strada con calore, tenerezza e naturalezza nel cuore dei suoi lettori, proponendo una storia che emoziona con gentilezza.
Quando la voglia di amare ed essere amati lascia spazio all'incapacità di essere o dire, i fiori che osservano silenziosamente i due protagonisti aprono la strada all'amore, in una storia dai toni dolci e a tratti malinconici adatta a qualunque appassionato (ma anche ai novizi) di yaoi e shonen-ai e ancor più in generale, a tutti coloro che amano le storie d'amore, soprattutto quelli che credono che la gentilezza delle parole e dei sentimenti sia un valore da non dare mai per scontato.
Arikawa e Misaki frequentano la stessa università ma non si conoscono: i loro cammini si incrociano quando il primo aiuta il secondo a raccogliere alcuni vasi di fiori che il ragazzo sta trasportando nel laboratorio di botanica. Quando viene a conoscenza del suo nome e raccoglie il ciondolo che Misaki ha perso, nella testa di Arikawa quel nome sembra non voler andare via, diventando un pensiero fisso. Pare che quel ciondolo a forma di fiore sappia già quali siano i suoi sentimenti e glieli mostra in sogno. Anche se i due, per circostanze varie, iniziano a frequentarsi come colleghi di università, non sanno nulla l'uno dell'altro, e mentre Arikawa è fresco e trasparente nei suoi modi di fare e parlare, Misaki è un muro impenetrabile, incapace di comprendere al meglio se stesso e lo strano ragazzo che gli gira attorno con interesse. È sul greto del fiume che un fiore compie la sua piccola magia e tra i due pare davvero sbocciare qualcosa. L'amore però, con il suo carico di emozioni dolci e bellissime, porta con sé anche ansie e paure, specie se nel passato di una delle parti vi sono dei conflitti irrisolti e tanti dubbi sul proprio diritto di vivere liberamente l'amore.
Solo i fiori sanno… si presenta sin da subito come una storia d'amore delicata e semplice che però non rinuncia ad affrontare con una certa serietà e la giusta dose di dramma la complessità psicologica dei suoi protagonisti. Se Arikawa è il personaggio spensierato, allegro e apparentemente un po' infantile nel suo affrontare tutto con una certa ingenua frivolezza, Misaki è la parte "debole" del duo, colui che non riuscendo a staccarsi dal passato, non ha ancora trovato quella parte di se stesso che lo renderà pronto ad amare ed essere amato incondizionatamente. Nel corso dei tre volumi il rapporto tra i due ragazzi si stringe a piccoli passi, in maniera delicata ed elegante, facendo sì che imparino a conoscersi l'un l'altro in maniera spontanea e naturale, proprio come farebbero due giovani uomini nella vita reale. Quando i due, impacciati e insicuri, cercano di comunicare i loro sentimenti, sono i fiori a parlare, con il loro linguaggio simbolico ma anche facendo da tramite per unire i loro destini nel susseguirsi dei capitoli.
Solo i fiori sanno… esprime con gentilezza e malinconia l'incapacità di accettare alcune parti di sé, il rifiuto di ciò che si è o si teme di essere e il rimpianto di non aver amato a causa di queste stesse paure, in una girandola di sentimenti vecchi e nuovi che chiedono fortemente di uscire fuori dai cuori dei loro ospiti, per liberarli del peso che finora li ha afflitti.
Dai tempi di Seven Days il tratto della Takarai è migliorato sensibilmente, difatti i personaggi appaiono in Solo i fiori sanno… meglio proporzionati e ancor più eleganti nel tratto, senza contare che nonostante la loro bellezza, i protagonisti di questa storia sono due ragazzi molto semplici, che non seguono nella loro estetica un tipico stereotipo di seme e uke. Il pregio di questa autrice non è semplicemente il saper disegnare visi espressivi, occhi dolci e bei capelli ma la capacità di creare un'atmosfera delicata che permea ogni pagina, soprattutto quelle che mostrano scene d'amore, sia che si tratti di illustrazioni più audaci o anche solo di un delicato bacio scambiato su di un prato. È come se il suo tratto esprimesse in ogni vignetta l'amore e la sensazione di calore che i suoi personaggi covano dentro i loro cuori. Dato il tema della storia, le cover presentano illustrazioni della coppia circondata da fiori, in composizioni semplici ma dal forte impatto.
L'editore nostrano Flashbook pubblica il manga nel consueto formato e prezzo dei suoi altri titoli BL (6,90 euro), proponendo la solita cura estetica delle cover (nelle quali spicca l'azzeccata scelta del font del titolo) e pagina iniziale a colori; i volumi sono morbidi, ben sfogliabili, con pagine bianche ma non troppo e ben attaccate alla costina. Per un titolo che resta comunque parte di una categoria ancora di nicchia, il rapporto qualità/prezzo è ottimale.
La speranza è che prima o poi Flashbook porti in Italia anche il volume unico Hana no Miyako de, che seppur non offra una storia strettamente legata a Solo i fiori sanno… ne ricorda la bellezza, la delicatezza e le atmosfere, senza contare che in tale volume è contenuta una piccola oneshot dedicata a Misaki e Arikawa, temporalmente posta dopo la fine della serie regolare.
Solo i fiori sanno… è un manga dolcissimo e delicato come un petalo di rosa, che non fa leva sul romanticismo forzato o sul dramma eccessivo ma che pur mantenendo la romanzata espressione dell'amore tipica dei manga sentimentali, si fa strada con calore, tenerezza e naturalezza nel cuore dei suoi lettori, proponendo una storia che emoziona con gentilezza.
Quando la voglia di amare ed essere amati lascia spazio all'incapacità di essere o dire, i fiori che osservano silenziosamente i due protagonisti aprono la strada all'amore, in una storia dai toni dolci e a tratti malinconici adatta a qualunque appassionato (ma anche ai novizi) di yaoi e shonen-ai e ancor più in generale, a tutti coloro che amano le storie d'amore, soprattutto quelli che credono che la gentilezza delle parole e dei sentimenti sia un valore da non dare mai per scontato.
Arikawa Yōichi frequenta la facoltà di giurisprudenza, è fidanzato e ha diversi amici. Sta chiacchierando tranquillamente con uno di questi quando, nel bel mezzo del cortile dell'ateneo, un ragazzo dall'aria sciupata fa cadere una cassetta di vasi di fiori. Mentre gli tende una mano per aiutarlo scorge una collanina da donna; quasi come fosse stato ipnotizzato da quel ciondolo a forma di fiore che penzola al suo collo, da quel momento inizia a sognare il ragazzo tutte le notti. Egli altri non è che il famoso Misaki Shōta, uno studente di bell'aspetto e dai tratti androgini, che attira a sé le dichiarazioni degli uomini come i fiori con le api.
Il caso vuole che un professore suo conoscente porti Arikawa nel laboratorio microbiologico in cui collabora Misaki. È quindi il destino a piantare il seme di quest'amore omosessuale, sperando che un giorno esso si schiuda.
Edita in Italia dalla Flashbook col titolo Solo i fiori sanno…, questa miniserie in tre volumi di Rihito Takarai venne pubblicata nel 2009 sulla rivista Craft. Nella versione originale il manga si chiama Hana nomi zo shiru (花のみぞ知る), riprendendo l'espressione giapponese "Kami nomi zo shiru", che suona come il titolo di quella famosa canzone dei Beach Boys, e cioè "God only knows". Solo i fiori sanno... cosa avrei voluto sussurrarti quel giorno.
«Stavo per dire qualcosa fuori luogo, di nuovo. Non voglio assolutamente confessare i miei sentimenti ad Arikawa, eppure a volte, quando siamo vicini in quel modo, all'improvviso sorge in me il desiderio che se ne accorga. E poi me ne pento sempre. Perché, pur trattandosi del mio corpo, non riesco con il pensiero a cambiare il genere delle persone di cui mi innamoro? Perché…? Perché sono un uomo?»
Arikawa e Misaki, personaggi dinamici, cambiano molto nel corso della serie. E alla fine dei tre volumi non riesci a non pensare che sarebbe bello poterli vedere ancora evolversi. Misaki, soprattutto nel primo numero, appare scontroso e diffidente, mentre con l'avanzare della storia mostra di sé un lato dolce, affabile, passionale. Assomiglia ad una gemma che, chiusa su sé stessa, sembra urlare al mondo di lasciarla in pace nel suo bocciolo; al contempo, aspetta il momento giusto per tirar fuori la sua splendida corolla. E il momento giusto è solo di fronte a qualcuno che ha le mani adatte per raccogliere il suo fiore. È nell'interazione con Arikawa che Misaki si rende conto di cose di sé stesso alle quali non aveva mai fatto caso, domandandosi quali altri sentimenti gli si leggano in faccia di cui nemmeno lui ha coscienza. Volendo restare nella stessa metafora del bocciolo, Misaki ha bisogno di luce per germogliare e, per sua stessa ammissione, è Arikawa a portarlo verso la luce ogniqualvolta gli tende la mano per farlo rialzare. Come una bouganville, Misaki appoggia lo stelo ad un sostegno per venire fuori dai suoi sepali. Dall'altra parte, Arikawa si presenta superficiale ed istintivo. Frequentando Misaki comprende che per cogliere un bel fiore bisogna agire con delicatezza. Non occorre riversare ciò che proviamo tutto in una volta, con la paura dentro di non fare in tempo a catturare quell'attimo, altrimenti l'altro si spaventa. Eppure è proprio questa impulsività di Arikawa a spianargli la strada. Come gli suggerisce il professore: «Non ti preoccupare. Vai bene così come sei. Misaki è solo spaventato perché non è abituato ad entrare in contatto con le persone così come hai fatto tu finora. Ti basterà aspettare finché lui non si sarà abituato». Da impetuoso e irriverente che era all'inizio, Arikawa diviene capace di adattarsi al ritmo di crescita di Misaki, al punto che lascia a lui la scelta di accelerare quando vuole, o di rallentare quando vuole, il battito della loro storia. Tuttavia, sembra sempre essere un passo avanti al suo partner, ma lo fa inconsapevolmente: agisce solo seguendo il suo desiderio di amare Misaki, di proteggerlo, si fa guidare dai sentimenti e non pensa minimamente che chi ha di fronte è un giovane gay ferito. «Lui non mi ha mai guardato con occhi diversi perché sono omosessuale», urla Misaki addosso al suo primo amore infranto.
Delicato come un fiore. Un manga che sboccia pian pianino nel cuore del lettore. Un manga che sembra accarezzarti il viso con un cuscino di petali. Il punto di forza di Solo i fiori sanno… è la delicatezza, che emerge dalla trama, dai personaggi, dal disegno, ogni parte di questo manga sfiora morbidamente chi sfoglia le sue pagine. La Takarai non ha la pretesa di trattare tematiche imponenti, ma racconta la storia di Misaki ed Arikawa come se essa possa essere realmente accaduta da qualche parte. L'omosessualità è affrontata con semplicità e immediatezza, come qualcosa di naturale. Perché naturali sono i sentimenti che affiorano nel cuore di due ragazzi quando capiscono di volersi più che bene. La nascita di un amore dal suo primo momento fino all'oggi. Dal primo incontro, al primo sguardo, alle prime parole, al primo rossore, al primo sfiorarsi, alla prima mano che intreccia la mano dell'altro, al primo bacio, alla prima notte insieme. «Non è sbagliato?», chiede Misaki. Perché l'amore, in qualsiasi forma esso si manifesti, dovrebbe essere sbagliato? Per tanto tempo la gente è stata convinta che lo fosse, tuttora esistono persone che lo affermano, ma Arikawa è sicuro che non c'è niente di sbagliato nell'amarsi reciprocamente. Non si fa del male a nessuno, né si disonora alcuno se si sceglie di inseguire un certo tipo di feeling. Il fatto che Arikawa sia un eterosessuale rende il discorso inscenato dalla Takarai più convincente, perché l'autrice lascia passare il messaggio che un uomo, sia come sia, può innamorarsi di un altro uomo, senza ordine, senza costrizione, senza dubbi, così con naturalezza. Perché accade. E basta.
C'è una certa gentilezza nel tratto con cui la Takarai ha disegnato questo manga, appoggiando appena il pennino, quasi come se avesse avuto paura di far del male alla carta. Le linee sono morbide e sottili, mostrano una certa cura del dettaglio. La cromia dei grigi è ben orchestrata in un gioco di luci e ombre che rivaluta pienamente il bianco e nero del fumetto giapponese. Molto fine è anche il design dei protagonisti. Azzeccata è stata la scelta di ambientare la storia durante il periodo universitario, perché ha dato respiro alla trama scolastica e ha permesso all'autrice di servirsi di personaggi più maturi e pronti per un certo tipo di approccio al tema dell'omosessualità. Le scene di sesso rappresentano il perfetto coronamento della vicenda, arrivando come una ciliegina sulla torta al termine di questo percorso alla scoperta di sé e dell'altro. Sono infatti inserite con naturalezza alla fine della conoscenza fra Arikawa e Misaki, nel punto esatto in cui anche nella realtà quotidiana due innamorati l'avrebbero fatto.
L'edizione della Flashbook è meritevole come al solito: il volume è flessibile con sovraccoperta, la traduzione è buona. Il prezzo di 6.90€ purtroppo non è accessibile, ma rientra nella tendenza italiana di vendere gli yaoi ad un prezzo maggiorato. Paragonabile ad bel un mazzo di orchidee, Solo i fiori sanno… riesce a regalare la meraviglia di un bouquet di fiori che sbuca dietro l'occhiello della porta di casa, fra le braccia del tuo innamorato. Incantevole e romantico, come un bacio.
Il caso vuole che un professore suo conoscente porti Arikawa nel laboratorio microbiologico in cui collabora Misaki. È quindi il destino a piantare il seme di quest'amore omosessuale, sperando che un giorno esso si schiuda.
Edita in Italia dalla Flashbook col titolo Solo i fiori sanno…, questa miniserie in tre volumi di Rihito Takarai venne pubblicata nel 2009 sulla rivista Craft. Nella versione originale il manga si chiama Hana nomi zo shiru (花のみぞ知る), riprendendo l'espressione giapponese "Kami nomi zo shiru", che suona come il titolo di quella famosa canzone dei Beach Boys, e cioè "God only knows". Solo i fiori sanno... cosa avrei voluto sussurrarti quel giorno.
«Stavo per dire qualcosa fuori luogo, di nuovo. Non voglio assolutamente confessare i miei sentimenti ad Arikawa, eppure a volte, quando siamo vicini in quel modo, all'improvviso sorge in me il desiderio che se ne accorga. E poi me ne pento sempre. Perché, pur trattandosi del mio corpo, non riesco con il pensiero a cambiare il genere delle persone di cui mi innamoro? Perché…? Perché sono un uomo?»
Arikawa e Misaki, personaggi dinamici, cambiano molto nel corso della serie. E alla fine dei tre volumi non riesci a non pensare che sarebbe bello poterli vedere ancora evolversi. Misaki, soprattutto nel primo numero, appare scontroso e diffidente, mentre con l'avanzare della storia mostra di sé un lato dolce, affabile, passionale. Assomiglia ad una gemma che, chiusa su sé stessa, sembra urlare al mondo di lasciarla in pace nel suo bocciolo; al contempo, aspetta il momento giusto per tirar fuori la sua splendida corolla. E il momento giusto è solo di fronte a qualcuno che ha le mani adatte per raccogliere il suo fiore. È nell'interazione con Arikawa che Misaki si rende conto di cose di sé stesso alle quali non aveva mai fatto caso, domandandosi quali altri sentimenti gli si leggano in faccia di cui nemmeno lui ha coscienza. Volendo restare nella stessa metafora del bocciolo, Misaki ha bisogno di luce per germogliare e, per sua stessa ammissione, è Arikawa a portarlo verso la luce ogniqualvolta gli tende la mano per farlo rialzare. Come una bouganville, Misaki appoggia lo stelo ad un sostegno per venire fuori dai suoi sepali. Dall'altra parte, Arikawa si presenta superficiale ed istintivo. Frequentando Misaki comprende che per cogliere un bel fiore bisogna agire con delicatezza. Non occorre riversare ciò che proviamo tutto in una volta, con la paura dentro di non fare in tempo a catturare quell'attimo, altrimenti l'altro si spaventa. Eppure è proprio questa impulsività di Arikawa a spianargli la strada. Come gli suggerisce il professore: «Non ti preoccupare. Vai bene così come sei. Misaki è solo spaventato perché non è abituato ad entrare in contatto con le persone così come hai fatto tu finora. Ti basterà aspettare finché lui non si sarà abituato». Da impetuoso e irriverente che era all'inizio, Arikawa diviene capace di adattarsi al ritmo di crescita di Misaki, al punto che lascia a lui la scelta di accelerare quando vuole, o di rallentare quando vuole, il battito della loro storia. Tuttavia, sembra sempre essere un passo avanti al suo partner, ma lo fa inconsapevolmente: agisce solo seguendo il suo desiderio di amare Misaki, di proteggerlo, si fa guidare dai sentimenti e non pensa minimamente che chi ha di fronte è un giovane gay ferito. «Lui non mi ha mai guardato con occhi diversi perché sono omosessuale», urla Misaki addosso al suo primo amore infranto.
Delicato come un fiore. Un manga che sboccia pian pianino nel cuore del lettore. Un manga che sembra accarezzarti il viso con un cuscino di petali. Il punto di forza di Solo i fiori sanno… è la delicatezza, che emerge dalla trama, dai personaggi, dal disegno, ogni parte di questo manga sfiora morbidamente chi sfoglia le sue pagine. La Takarai non ha la pretesa di trattare tematiche imponenti, ma racconta la storia di Misaki ed Arikawa come se essa possa essere realmente accaduta da qualche parte. L'omosessualità è affrontata con semplicità e immediatezza, come qualcosa di naturale. Perché naturali sono i sentimenti che affiorano nel cuore di due ragazzi quando capiscono di volersi più che bene. La nascita di un amore dal suo primo momento fino all'oggi. Dal primo incontro, al primo sguardo, alle prime parole, al primo rossore, al primo sfiorarsi, alla prima mano che intreccia la mano dell'altro, al primo bacio, alla prima notte insieme. «Non è sbagliato?», chiede Misaki. Perché l'amore, in qualsiasi forma esso si manifesti, dovrebbe essere sbagliato? Per tanto tempo la gente è stata convinta che lo fosse, tuttora esistono persone che lo affermano, ma Arikawa è sicuro che non c'è niente di sbagliato nell'amarsi reciprocamente. Non si fa del male a nessuno, né si disonora alcuno se si sceglie di inseguire un certo tipo di feeling. Il fatto che Arikawa sia un eterosessuale rende il discorso inscenato dalla Takarai più convincente, perché l'autrice lascia passare il messaggio che un uomo, sia come sia, può innamorarsi di un altro uomo, senza ordine, senza costrizione, senza dubbi, così con naturalezza. Perché accade. E basta.
C'è una certa gentilezza nel tratto con cui la Takarai ha disegnato questo manga, appoggiando appena il pennino, quasi come se avesse avuto paura di far del male alla carta. Le linee sono morbide e sottili, mostrano una certa cura del dettaglio. La cromia dei grigi è ben orchestrata in un gioco di luci e ombre che rivaluta pienamente il bianco e nero del fumetto giapponese. Molto fine è anche il design dei protagonisti. Azzeccata è stata la scelta di ambientare la storia durante il periodo universitario, perché ha dato respiro alla trama scolastica e ha permesso all'autrice di servirsi di personaggi più maturi e pronti per un certo tipo di approccio al tema dell'omosessualità. Le scene di sesso rappresentano il perfetto coronamento della vicenda, arrivando come una ciliegina sulla torta al termine di questo percorso alla scoperta di sé e dell'altro. Sono infatti inserite con naturalezza alla fine della conoscenza fra Arikawa e Misaki, nel punto esatto in cui anche nella realtà quotidiana due innamorati l'avrebbero fatto.
L'edizione della Flashbook è meritevole come al solito: il volume è flessibile con sovraccoperta, la traduzione è buona. Il prezzo di 6.90€ purtroppo non è accessibile, ma rientra nella tendenza italiana di vendere gli yaoi ad un prezzo maggiorato. Paragonabile ad bel un mazzo di orchidee, Solo i fiori sanno… riesce a regalare la meraviglia di un bouquet di fiori che sbuca dietro l'occhiello della porta di casa, fra le braccia del tuo innamorato. Incantevole e romantico, come un bacio.