Come dopo la pioggia
"Come dopo la pioggia" è una commedia romantica piuttosto insolita nel panorama seinen, dallo sviluppo pacato, riflessivo, con una tematica delicata e rischiosa da trattare, dove i protagonisti sono due persone con una notevole differenza di età, una liceale di 17 anni alla probabile prima cotta e un quarantacinquenne divorziato con un figlio a carico, direttore di un piccolo ristorante, con la segreta passione mai soddisfatta per la letteratura.
Jun Mayuzuki, l'autrice di Kowloon Generic Romance, scrive e disegna una storia delicata, a tratti divertente e con inaspettate punte di profondità che si toccano con le riflessioni più intime del personaggio maschile Masami Kondo.
Akira Tachibana è l'adolescente bellissima, algida e riservata che si invaghisce di lui, in un momento un po' delicato e fragile della sua vita; reduce da un infortunio che le fa abbandonare per qualche tempo l'atletica, la ragazza s'innamora di quest'uomo apparentemente sconfitto dalla vita - un divorzio, un figlio piccolo da crescere e il cuore chiuso ai turbamenti del cuore - forse per il bisogno di focalizzare la sua attenzione su altro, almeno questa è la spiegazione che ho provato a darmi, in realtà nel manga non viene mai spiegata l'origine del sentimento di Akira, che lei tiene nascosto a tutti.
In fondo, nulla è più irrazionale dell'amore, tentare di spiegarlo è quasi impossibile, ancora di più quello di un'adolescente alle prime esperienze in questo ambito.
Ho apprezzato che nel manga non si tocchino mai vertici eccessivi o volgari, non ci sono mai contatti fisici audaci tra Kondo e Akira, salvo un abbraccio più affettuoso che vuole essere più un sostegno che una manifestazione di passione.
Akira ha il coraggio di dichiararsi fin dal primo albo, cosa che spiazza il direttore, così viene chiamato da tutti i suoi dipendenti del ristorante che Kondo gestisce; il rapporto tra i due è molto pulito, rispettoso, e Masami ha più l'atteggiamento protettivo di un padre e poi di un amico.
Inizialmente incredulo, lentamente anche il suo sentimento cambierà diventando qualcosa di più profondo; Masami, convinto di non poter più provare certe emozioni, inizierà ad avvertire vibrazioni diverse, come una piccola fiamma che si riattiva, ma in maniera realistica e consapevole non andrà mai oltre i confini del lecito e non approfitterà mai della situazione, anzi avrà la tendenza ad evitare complicazioni e a non prendere sul serio la cosa.
Ho apprezzato questa caratteristica del personaggio, che lo fa apparire vero e molto umano; il turbamento scatenato dai sentimenti della giovane, ridesta in lui un'altra passione mai sopita, quella per la letteratura e la scrittura, interesse che lo accomuna all'amico scrittore Chihiro Kujo, personaggio secondario curioso e interessante, quasi macchiettistico, che si collega al passato del protagonista.
Nella storia ci sono una serie di situazioni parallele che appartengono ai personaggi secondari che ho trovato più caricaturali nella prima parte, ma acquistano maggior spessore negli ultimi volumi della serie, seppur non si risolvono tutte le sottotrame che compaiono nell'opera, come tra Yoshizawa e Yui Nishida amici e colleghi di Akira, la cui vicenda lascia insoddisfatto il lettore, oppure il cuoco Kase, ragazzo un po' cinico e facilone che ha un rapporto poco chiaro con la sorella maggiore, forse fra tutti il meno simpatico della serie, per alcune uscite infelici che indispettiscono.
Proprio Tachibana è il personaggio più ermetico; gentile e corretta, non si confida neppure con l'amica - che sospetta o intuisce - compagna del club di atletica, disciplina che ha la sua importanza nell'economia della storia, un elemento che la ragazza deve risolvere. La sua evoluzione emotiva in rapporto a Kondo, la induce ad affrontare insicurezze e paure che la bloccano, ma è mancato un confronto di lei con i suoi coetanei, come Yoshizawa o le compagne di corso che la seguono e stimano per le sue doti di velocista.
Il finale mi è piaciuto, coerente, verosimile, l'unico che era possibile immaginare per questa storia che parla dei primi turbamenti del cuore in un momento particolare della vita, ma non è solo questo; si parla di cambiamento, di voglia di andare avanti per la strada che si è scelto a dispetto delle difficoltà che si possono incontrare.
Una storia gradevole e delicata, che ci fa riflettere facendoci sorridere, ma che credo non abbia risolto tutto quello che mette in campo; all'autrice non interessava, oppure le è mancato modo e tempo di sviluppare meglio alcuni dettagli.
I disegni dell'autrice sono belli, ma non mi fanno impazzire; devo ammettere che non ho apprezzato troppo l'espressione caricaturale di alcuni personaggi rispetto ad altri, ma ho trovato alcune tavole molto belle, suggestive, chiare e lineari.
Un manga che mi sento di consigliare, di sicuro una piacevole lettura, scorrevole, divertente in alcuni momenti, toccante in altri, dove a volte le immagini parlano più delle parole, qualche volta assenti.
Jun Mayuzuki, l'autrice di Kowloon Generic Romance, scrive e disegna una storia delicata, a tratti divertente e con inaspettate punte di profondità che si toccano con le riflessioni più intime del personaggio maschile Masami Kondo.
Akira Tachibana è l'adolescente bellissima, algida e riservata che si invaghisce di lui, in un momento un po' delicato e fragile della sua vita; reduce da un infortunio che le fa abbandonare per qualche tempo l'atletica, la ragazza s'innamora di quest'uomo apparentemente sconfitto dalla vita - un divorzio, un figlio piccolo da crescere e il cuore chiuso ai turbamenti del cuore - forse per il bisogno di focalizzare la sua attenzione su altro, almeno questa è la spiegazione che ho provato a darmi, in realtà nel manga non viene mai spiegata l'origine del sentimento di Akira, che lei tiene nascosto a tutti.
In fondo, nulla è più irrazionale dell'amore, tentare di spiegarlo è quasi impossibile, ancora di più quello di un'adolescente alle prime esperienze in questo ambito.
Ho apprezzato che nel manga non si tocchino mai vertici eccessivi o volgari, non ci sono mai contatti fisici audaci tra Kondo e Akira, salvo un abbraccio più affettuoso che vuole essere più un sostegno che una manifestazione di passione.
Akira ha il coraggio di dichiararsi fin dal primo albo, cosa che spiazza il direttore, così viene chiamato da tutti i suoi dipendenti del ristorante che Kondo gestisce; il rapporto tra i due è molto pulito, rispettoso, e Masami ha più l'atteggiamento protettivo di un padre e poi di un amico.
Inizialmente incredulo, lentamente anche il suo sentimento cambierà diventando qualcosa di più profondo; Masami, convinto di non poter più provare certe emozioni, inizierà ad avvertire vibrazioni diverse, come una piccola fiamma che si riattiva, ma in maniera realistica e consapevole non andrà mai oltre i confini del lecito e non approfitterà mai della situazione, anzi avrà la tendenza ad evitare complicazioni e a non prendere sul serio la cosa.
Ho apprezzato questa caratteristica del personaggio, che lo fa apparire vero e molto umano; il turbamento scatenato dai sentimenti della giovane, ridesta in lui un'altra passione mai sopita, quella per la letteratura e la scrittura, interesse che lo accomuna all'amico scrittore Chihiro Kujo, personaggio secondario curioso e interessante, quasi macchiettistico, che si collega al passato del protagonista.
Nella storia ci sono una serie di situazioni parallele che appartengono ai personaggi secondari che ho trovato più caricaturali nella prima parte, ma acquistano maggior spessore negli ultimi volumi della serie, seppur non si risolvono tutte le sottotrame che compaiono nell'opera, come tra Yoshizawa e Yui Nishida amici e colleghi di Akira, la cui vicenda lascia insoddisfatto il lettore, oppure il cuoco Kase, ragazzo un po' cinico e facilone che ha un rapporto poco chiaro con la sorella maggiore, forse fra tutti il meno simpatico della serie, per alcune uscite infelici che indispettiscono.
Proprio Tachibana è il personaggio più ermetico; gentile e corretta, non si confida neppure con l'amica - che sospetta o intuisce - compagna del club di atletica, disciplina che ha la sua importanza nell'economia della storia, un elemento che la ragazza deve risolvere. La sua evoluzione emotiva in rapporto a Kondo, la induce ad affrontare insicurezze e paure che la bloccano, ma è mancato un confronto di lei con i suoi coetanei, come Yoshizawa o le compagne di corso che la seguono e stimano per le sue doti di velocista.
Il finale mi è piaciuto, coerente, verosimile, l'unico che era possibile immaginare per questa storia che parla dei primi turbamenti del cuore in un momento particolare della vita, ma non è solo questo; si parla di cambiamento, di voglia di andare avanti per la strada che si è scelto a dispetto delle difficoltà che si possono incontrare.
Una storia gradevole e delicata, che ci fa riflettere facendoci sorridere, ma che credo non abbia risolto tutto quello che mette in campo; all'autrice non interessava, oppure le è mancato modo e tempo di sviluppare meglio alcuni dettagli.
I disegni dell'autrice sono belli, ma non mi fanno impazzire; devo ammettere che non ho apprezzato troppo l'espressione caricaturale di alcuni personaggi rispetto ad altri, ma ho trovato alcune tavole molto belle, suggestive, chiare e lineari.
Un manga che mi sento di consigliare, di sicuro una piacevole lettura, scorrevole, divertente in alcuni momenti, toccante in altri, dove a volte le immagini parlano più delle parole, qualche volta assenti.
"Kowloon" è un manga che mi sta piacendo tantissimo e tutt'ora l'opera è in corso, perciò cominciando ad amare la sua autrice , Jun Mayuzuki, ho recuperato il manga "Come dopo la pioggia" antecedente a "Kowloon" , concluso in patria e qui edito da Star comics.
Devo dire che non mi ha suscitato nessun sentimento particolare ed è stata una forte delusione, i personaggi non hanno una caratterizzazione psicologica così profonda, parliamo di un manga molto leggero e scorrevole dove lo slice of life la fà da padrona e con un'atmosfera che oscilla tra l'ironico e il malinconico, ben bilanciata.
I personaggi sono tutti un pò anonimi e non spiccano per originalità, inizialmente i presupposti sembravano accattivanti con la protagonista Akira Tachibana di 17 anni che si innamorava del datore di lavoro Masami Kondo di 45 anni direttore di un piccolo ristorante dove la ragazza lavora part-time come cameriera, ma la sensazione è che "Come dopo la pioggia" sia un manga dove l'autrice aveva qualche idea ma non sapeva neanche lei dove voleva andare a parare .
Indubbiamente nella sua opera successiva "Kowloon" c'è un salto di qualità: un intrigante intreccio di misteri che si scoprono piano piano e una componente fantasy accattivante.
**ATTENZIONE: PRESENZA DI SPOILER SULLA TRAMA.**
Dati i presupposti a me piacciono le storie d'amore audaci e fuori dagli schemi, certo il tema è assai delicato e spinoso, tuttavia se trattato con i toni giusti si poteva raccontare una bella storia d'amore.
Dalle premesse si intuiva che poteva chissà nascere qualcosa, anche solo una piccola avventura, invece presto si capisce che è tutto fumo e niente arrosto, mai un gesto davvero coraggioso per iniziare davvero qualcosa ...... l'autrice quindi devia più volte la narrazione sui personaggi secondari, anch'essi banali e piatti, divagando su temi monotoni e poco incisivi.
** FINE SPOILER**
Certo qualche spunto di riflessione c'è, il tratto di Jun Mayuzuki è molto bello con alcune tavole davvero suggestive, ma alla fine sono rimasta con una sensazione di aspettativa delusa e avvilimento chiudendo l'ultimo volume.
La Star Comics ne ha fatto una buona edizione con sovraccopertina, niente pagine a colori, va detto che l'inchiostro tende a lungo andare a lasciare aloni sulle pagine .
Consigliato a chi cerca una commedia molto leggera impregnata di un velo di nostalgia e alle fan di Jun Mayuzuki.
Devo dire che non mi ha suscitato nessun sentimento particolare ed è stata una forte delusione, i personaggi non hanno una caratterizzazione psicologica così profonda, parliamo di un manga molto leggero e scorrevole dove lo slice of life la fà da padrona e con un'atmosfera che oscilla tra l'ironico e il malinconico, ben bilanciata.
I personaggi sono tutti un pò anonimi e non spiccano per originalità, inizialmente i presupposti sembravano accattivanti con la protagonista Akira Tachibana di 17 anni che si innamorava del datore di lavoro Masami Kondo di 45 anni direttore di un piccolo ristorante dove la ragazza lavora part-time come cameriera, ma la sensazione è che "Come dopo la pioggia" sia un manga dove l'autrice aveva qualche idea ma non sapeva neanche lei dove voleva andare a parare .
Indubbiamente nella sua opera successiva "Kowloon" c'è un salto di qualità: un intrigante intreccio di misteri che si scoprono piano piano e una componente fantasy accattivante.
**ATTENZIONE: PRESENZA DI SPOILER SULLA TRAMA.**
Dati i presupposti a me piacciono le storie d'amore audaci e fuori dagli schemi, certo il tema è assai delicato e spinoso, tuttavia se trattato con i toni giusti si poteva raccontare una bella storia d'amore.
Dalle premesse si intuiva che poteva chissà nascere qualcosa, anche solo una piccola avventura, invece presto si capisce che è tutto fumo e niente arrosto, mai un gesto davvero coraggioso per iniziare davvero qualcosa ...... l'autrice quindi devia più volte la narrazione sui personaggi secondari, anch'essi banali e piatti, divagando su temi monotoni e poco incisivi.
** FINE SPOILER**
Certo qualche spunto di riflessione c'è, il tratto di Jun Mayuzuki è molto bello con alcune tavole davvero suggestive, ma alla fine sono rimasta con una sensazione di aspettativa delusa e avvilimento chiudendo l'ultimo volume.
La Star Comics ne ha fatto una buona edizione con sovraccopertina, niente pagine a colori, va detto che l'inchiostro tende a lungo andare a lasciare aloni sulle pagine .
Consigliato a chi cerca una commedia molto leggera impregnata di un velo di nostalgia e alle fan di Jun Mayuzuki.
Sono combattuto. Il finale ci può stare ma il ritmo della storia è a mio parere troppo scostante. I primi capitoli danno l'illusione di un certo tipo di sviluppo ma i successivi sbugiardano quasi subito questa idea.
Il focus della storia ondeggia tra il rapporto fra i due protagonisti e gli affanni derivati dai loro rispettivi rimpianti/desideri, con questo secondo aspetto che con l'avanzare della trama prende il sopravvento. Vengono inoltre proposti degli scorci sulla vita di alcuni personaggi secondari.
In funzione della relativa brevità della storia (solo 82 capitoli sono pochini per tutta la carne al fuoco messa dall'autrice), avrei apprezzato la sostituzione di alcuni capitoli "filler" con altri effettivamente utili a coprire tutti gli archi narrativi. Uno in particolare - non dico quale per evitare spoiler - viene interrotto con un colpo di scena che pare totalmente buttato lì a caso, lasciando il lettore senza spiegazioni di sorta e con l'amaro in bocca. Amaro che trasuda da un po' tutta la storia, in quanto più che di una commediola romantica si tratta di una storia di ambizioni sfumate, rifiuto, paure, frustrazione e ricerca di consolazione.
Ovviamente il fattore sentimentalone e anche quello comico sono presenti, ma almeno nella mia lettura sono presto passati in secondo piano. Mi è parso dunque un manga solo all'apparenza leggero, capace invece di dare spunto a molte riflessioni, la cui sorgente principale è la mente del lettore in quanto non è uno di quei manga pieni zeppi di bolle di dialogo ad invadere la pagina, difatti mi è parso quasi il contrario. Gli sguardi e i disegni in generale spesso parlano da sé.
Impossibile non evidenziare il fatto che qualcuno potrebbe ritenere "sensibile" il tema della differenza di età quindi probabilmente non è una storia per tutti, anche se l'argomento viene a mio parere sempre trattato con delicatezza e senza alcuna volgarità.
In sostanza, ho apprezzato l'idea e lo stile grafico, così come il cast di personaggi in generale, piuttosto interessanti... ma avrei decisamente preferito un taglio sui "filler" ed una struttura un pelo più lineare e non così "a singhiozzo" in quanto saltando da un arco narrativo all'altro forse l'autrice stessa è finita un po' in confusione.
Si poteva fare di meglio? Probabilmente si. Mi è piaciuto comunque? Si.
Il focus della storia ondeggia tra il rapporto fra i due protagonisti e gli affanni derivati dai loro rispettivi rimpianti/desideri, con questo secondo aspetto che con l'avanzare della trama prende il sopravvento. Vengono inoltre proposti degli scorci sulla vita di alcuni personaggi secondari.
In funzione della relativa brevità della storia (solo 82 capitoli sono pochini per tutta la carne al fuoco messa dall'autrice), avrei apprezzato la sostituzione di alcuni capitoli "filler" con altri effettivamente utili a coprire tutti gli archi narrativi. Uno in particolare - non dico quale per evitare spoiler - viene interrotto con un colpo di scena che pare totalmente buttato lì a caso, lasciando il lettore senza spiegazioni di sorta e con l'amaro in bocca. Amaro che trasuda da un po' tutta la storia, in quanto più che di una commediola romantica si tratta di una storia di ambizioni sfumate, rifiuto, paure, frustrazione e ricerca di consolazione.
Ovviamente il fattore sentimentalone e anche quello comico sono presenti, ma almeno nella mia lettura sono presto passati in secondo piano. Mi è parso dunque un manga solo all'apparenza leggero, capace invece di dare spunto a molte riflessioni, la cui sorgente principale è la mente del lettore in quanto non è uno di quei manga pieni zeppi di bolle di dialogo ad invadere la pagina, difatti mi è parso quasi il contrario. Gli sguardi e i disegni in generale spesso parlano da sé.
Impossibile non evidenziare il fatto che qualcuno potrebbe ritenere "sensibile" il tema della differenza di età quindi probabilmente non è una storia per tutti, anche se l'argomento viene a mio parere sempre trattato con delicatezza e senza alcuna volgarità.
In sostanza, ho apprezzato l'idea e lo stile grafico, così come il cast di personaggi in generale, piuttosto interessanti... ma avrei decisamente preferito un taglio sui "filler" ed una struttura un pelo più lineare e non così "a singhiozzo" in quanto saltando da un arco narrativo all'altro forse l'autrice stessa è finita un po' in confusione.
Si poteva fare di meglio? Probabilmente si. Mi è piaciuto comunque? Si.
Jun Mayuzuki fa il suo esordio nel nostro parse con “Come dopo la pioggia”, un seinen in 10 volumi che narra una delicata storia d’amore che ha come protagonista una bella e misteriosa liceale, Akira Tachibana, la quale si invaghisce di Kondou, il responsabile di mezza età del ristorante in cui lavora part-time.
Non si tratta di una semplice commedia romantica perché l’opera è permeata da tanta nostalgia (sentimento molto caro all’autrice che rivedremo nella sua opera più recente "Kowloon Generic Romance") e anche da rimpianti. Infatti, Akira a causa di un infortunio ha dovuto interrompere la sua attività di atletica leggera dove era un vero e proprio asso mentre Kondou ha abbandonato la scrittura di romanzi e, in generale il suo amore per la letteratura, per pensare alla sua famiglia e a crescere poi un figlio da single dopo il divorzio.
Il lato romantico della storia non è davvero l’argomento principale del manga, ma solo una parte integrante di esso; si parla soprattutto di crescita sia della protagonista che dei personaggi secondari e della capacità di accettare sé stessi superando le proprie paure.
Fra Akira e Kodou, nonostante la grande differenza di età, si instaurerà un forte legame che va oltre l’amore in senso stretto.
Il tratto della Mayuzuki è incantevole con tante tavole di pregevole fattura e la mangaka riesce ad esprimere con poche immagini emozioni delicate e preziose.
Consiglio questo manga a chi apprezza le storie semplici, piene di nostalgia che a piccoli passi portano alla crescita interiore dei personaggi in cui ognuno di noi potrebbe ritrovarsi.
Non si tratta di una semplice commedia romantica perché l’opera è permeata da tanta nostalgia (sentimento molto caro all’autrice che rivedremo nella sua opera più recente "Kowloon Generic Romance") e anche da rimpianti. Infatti, Akira a causa di un infortunio ha dovuto interrompere la sua attività di atletica leggera dove era un vero e proprio asso mentre Kondou ha abbandonato la scrittura di romanzi e, in generale il suo amore per la letteratura, per pensare alla sua famiglia e a crescere poi un figlio da single dopo il divorzio.
Il lato romantico della storia non è davvero l’argomento principale del manga, ma solo una parte integrante di esso; si parla soprattutto di crescita sia della protagonista che dei personaggi secondari e della capacità di accettare sé stessi superando le proprie paure.
Fra Akira e Kodou, nonostante la grande differenza di età, si instaurerà un forte legame che va oltre l’amore in senso stretto.
Il tratto della Mayuzuki è incantevole con tante tavole di pregevole fattura e la mangaka riesce ad esprimere con poche immagini emozioni delicate e preziose.
Consiglio questo manga a chi apprezza le storie semplici, piene di nostalgia che a piccoli passi portano alla crescita interiore dei personaggi in cui ognuno di noi potrebbe ritrovarsi.
Vado controcorrente e dico che quest'opera supera la sufficienza per via di alcune tavole molto suggestive. La trama non mi ha fatto emozionare e i personaggi sono stati piuttosto anonimi, sopratutto quelli secondari. Nei volumi centrali c'è una sensazione di "obbligo" da parte dell'autrice a far andare la storia su determinati binari. E' vero, il tema è molto delicato: una minorenne che si innamora di un quarantaciquenne non è facile da gestire. Credo che si sarebbe potuto fare di più spingendo magari più lato sportivo della trama, trattato in modo marginale e superficiale.
Come detto all'inizio, ci sono alcune tavole da lasciare davvero la bocca aperta per la bellezza e per l'impatto che regalano, ma non è sufficiente per far raggiungere vette che altre opere mi hanno regalato (vedi Suzuka e Couch su tutte).
Insomma un'opera che non mi ha convinto a pieno e che mi lascia l'amaro in bocca.
Come detto all'inizio, ci sono alcune tavole da lasciare davvero la bocca aperta per la bellezza e per l'impatto che regalano, ma non è sufficiente per far raggiungere vette che altre opere mi hanno regalato (vedi Suzuka e Couch su tutte).
Insomma un'opera che non mi ha convinto a pieno e che mi lascia l'amaro in bocca.
"Koi wa Ameagari no You ni", letteralmente "L'amore come dopo la pioggia", in Italia solo "Come dopo la pioggia" è un manga del genere seinen pubblicato da Star Comics da Giugno 2017 a Dicembre 2018, disegnato da Jun Mayuzuki, composto di dieci volumi. L'edizione è ben fatta, con sovraccoperta, dal formato un po' più grande del solito standard italiano: è un vero e proprio tankōbon, 13x18cm, alla nipponica maniera. La scelta del nome del manga non è assolutamente casuale, e si scoprirà solo nel finale. Per il momento, pensate alla pioggia come il filo conduttore della storia.
Akira Tachibana è una studentessa di diciassette anni, frequenta il liceo e il club di atletica, ha un carattere difficile da decifrare dietro quell'atteggiamento freddo e indifferente. In un giorno di pioggia si rifugia in un family restaurant, gestito dal quarantacinquenne divorziato con figlio, Masami Kondo, un appassionato di letteratura. Il Direttore le offre un caffè con latte, e scatta in lei così dal nulla un colpo di fulmine, tanto da decidere di andare a lavorare part-time lì, non potendo più partecipare al club, a causa di un infortunio. Akira si lancia con tutte le sue forze nel lavoro alla conquista del cuore un po' rinsecchito del Direttore, il cui unico scopo è lavorare con rettitudine e trascorrere le giornate in modo passivo, disinteressandosi persino della sua amata letteratura. Entrambi quindi sono senza uno scopo nella vita e proprio questo permetterà loro di conoscersi e dare vita ad una storia che si lascia seguire con tanta curiosità, grazie al contributo di tanti personaggi, antagonisti e non.
Devo ammettere che all'inizio della sua pubblicazione non ero per niente interessata a comprarlo per il topic di una ragazza che s'innamora di un uomo che potrebbe benissimo essere il padre. La troppa differenza di età fra Akira e Kondo, mi ha urtato troppo. Si sa che l'amore non ha età, ma avevo paura della piega che potesse prendere la narrazione. A oggi ammettevo soltanto la coppia di "Marmalade Boy", Meiko e il professore, e la loro splendida storia d'amore. Cosa mi ha fatto cambiare idea allora? L'uscita dell'anime, dal nome omonimo, a Gennaio/Marzo 2018. L'ho visto tutto d'un fiato, facendomene innamorare. Ho recuperato il manga poco dopo anche se in corso, ora ho finito di leggerlo e posso finalmente confermare che "Koi wa Ameagari no You ni" mi ha aperto un portone verso questo tipo di vicende, grazie a una storia che dell'amore fa solo una scusa per parlare d'altro. Infatti, c'è tanta quotidianità giapponese, spunti sul mondo degli adulti e del lavoro. Si vede proprio che non è uno shoujo, ma un seinen che sa far riflettere, grazie anche a dei dialoghi molto emozionanti. L'amore che prova Akira è incosciente, e tenterà molte volte di dimostrarlo, ma Kondo, da brav'uomo, si definisce solo un vecchio, che non può garantire un futuro a nessuno, che già a fatica si prende cura del piccolo figlio. Quest'avvicinamento fra due generazioni facilita il Direttore a riscoprire quegli attimi preziosi della gioventù, e Akira trova il modo di non arrendersi mai davanti alle difficoltà e a impegnarsi in tutto quello che fa, fino in fondo. Nel manga il personaggio di Akira risulta essere migliore che nell'anime, e ne sono felice, aumenta di un voto la votazione finale. I personaggi secondari sono fondamentali alla narrazione, dall'amica di club Haruka, ai colleghi di lavoro, l'amico di liceo di Kondo, tutti necessari alla crescita dei due protagonisti.
Che dire dei disegni? Visi spigolosi, primi piani espressivi, sequenze a pagine intere bellissime, cover dei volumi sempre a tema e consequenziali, insomma è promosso a pieni voti. I dettagli degli altri personaggi sono curati come se fossero i protagonisti, ed è una cosa davvero buona. Jun Mayuzuki sa colpire in pieno petto il lettore. Grazie davvero per quest'opera così diversa e bella allo stesso tempo. Ci voleva una ventata di novità nel mercato italiano.
Consiglio questo manga a chi è alla ricerca di una storia diversa dai soliti cliché, con toni adulti mischiati alla incoscienza giovanile e genuina, che se è ben narrata, come in questo caso, ti conquista. Dopo aver visto l'anime, anche la controparte cartacea merita davvero tantissimo, con un finale giusto e perfetto così, come nell'anime. Devo assolutamente trovare il modo di vedere il live action, la curiosità pervade. Grazie alla Star Comics per questo titolo!
Akira Tachibana è una studentessa di diciassette anni, frequenta il liceo e il club di atletica, ha un carattere difficile da decifrare dietro quell'atteggiamento freddo e indifferente. In un giorno di pioggia si rifugia in un family restaurant, gestito dal quarantacinquenne divorziato con figlio, Masami Kondo, un appassionato di letteratura. Il Direttore le offre un caffè con latte, e scatta in lei così dal nulla un colpo di fulmine, tanto da decidere di andare a lavorare part-time lì, non potendo più partecipare al club, a causa di un infortunio. Akira si lancia con tutte le sue forze nel lavoro alla conquista del cuore un po' rinsecchito del Direttore, il cui unico scopo è lavorare con rettitudine e trascorrere le giornate in modo passivo, disinteressandosi persino della sua amata letteratura. Entrambi quindi sono senza uno scopo nella vita e proprio questo permetterà loro di conoscersi e dare vita ad una storia che si lascia seguire con tanta curiosità, grazie al contributo di tanti personaggi, antagonisti e non.
Devo ammettere che all'inizio della sua pubblicazione non ero per niente interessata a comprarlo per il topic di una ragazza che s'innamora di un uomo che potrebbe benissimo essere il padre. La troppa differenza di età fra Akira e Kondo, mi ha urtato troppo. Si sa che l'amore non ha età, ma avevo paura della piega che potesse prendere la narrazione. A oggi ammettevo soltanto la coppia di "Marmalade Boy", Meiko e il professore, e la loro splendida storia d'amore. Cosa mi ha fatto cambiare idea allora? L'uscita dell'anime, dal nome omonimo, a Gennaio/Marzo 2018. L'ho visto tutto d'un fiato, facendomene innamorare. Ho recuperato il manga poco dopo anche se in corso, ora ho finito di leggerlo e posso finalmente confermare che "Koi wa Ameagari no You ni" mi ha aperto un portone verso questo tipo di vicende, grazie a una storia che dell'amore fa solo una scusa per parlare d'altro. Infatti, c'è tanta quotidianità giapponese, spunti sul mondo degli adulti e del lavoro. Si vede proprio che non è uno shoujo, ma un seinen che sa far riflettere, grazie anche a dei dialoghi molto emozionanti. L'amore che prova Akira è incosciente, e tenterà molte volte di dimostrarlo, ma Kondo, da brav'uomo, si definisce solo un vecchio, che non può garantire un futuro a nessuno, che già a fatica si prende cura del piccolo figlio. Quest'avvicinamento fra due generazioni facilita il Direttore a riscoprire quegli attimi preziosi della gioventù, e Akira trova il modo di non arrendersi mai davanti alle difficoltà e a impegnarsi in tutto quello che fa, fino in fondo. Nel manga il personaggio di Akira risulta essere migliore che nell'anime, e ne sono felice, aumenta di un voto la votazione finale. I personaggi secondari sono fondamentali alla narrazione, dall'amica di club Haruka, ai colleghi di lavoro, l'amico di liceo di Kondo, tutti necessari alla crescita dei due protagonisti.
Che dire dei disegni? Visi spigolosi, primi piani espressivi, sequenze a pagine intere bellissime, cover dei volumi sempre a tema e consequenziali, insomma è promosso a pieni voti. I dettagli degli altri personaggi sono curati come se fossero i protagonisti, ed è una cosa davvero buona. Jun Mayuzuki sa colpire in pieno petto il lettore. Grazie davvero per quest'opera così diversa e bella allo stesso tempo. Ci voleva una ventata di novità nel mercato italiano.
Consiglio questo manga a chi è alla ricerca di una storia diversa dai soliti cliché, con toni adulti mischiati alla incoscienza giovanile e genuina, che se è ben narrata, come in questo caso, ti conquista. Dopo aver visto l'anime, anche la controparte cartacea merita davvero tantissimo, con un finale giusto e perfetto così, come nell'anime. Devo assolutamente trovare il modo di vedere il live action, la curiosità pervade. Grazie alla Star Comics per questo titolo!
Una liceale che si innamora di un uomo di mezza età che è suo capo a lavoro? No, grazie, non fa per me.
Sicuramente sarebbe stato questo rifiuto preventivo la mia posizione su "Come dopo la pioggia" se non avessi avuto la fortuna di guardare l'anime senza sapere nulla della trama, attirata dal titolo mentre sfogliavo il catalogo di Amazon prime.
Semplicemente stupendo.
Il manga poi è ancora meglio.
La storia è più dettagliata, presenta anche alcune vicende trasversali utili alla comprensione del quadro generale ed il finale è perfetto, spanne e spanne sopra a quello un po' troncato dell'anime che mi aveva fatto un pochino storcere il naso.
Sono rimasta semplicemente rapita dalla delicatezza della trama, la quale è fuorviante far rientrare unicamente nel filone della commedia romantica.
Perché in realtà la commedia romantica è solamente una conseguenza di quello che è invece un cammino di crescita personale e di confronto con il brutto tempo della vita.
Il brutto tempo della vita in cui si è feriti, non si può volare e si attende di guarire davanti ad un bivio esistenziale: passata la pioggia mi limiterò ad osservare il cielo o sarò capace di riprendere a volare? Forse non ne sarò più capace. Forse cadrò di nuovo. Forse potrò essere felice anche solo osservandolo, il cielo.
Il bilanciamento tra evocativitá della parola e dell'azione è perfetto, con testo e disegno che si rispettano reciprocamente senza che l'uno sia mai sproporzionato rispetto all'altro, con silenzi che tramite il disegno aprono ad un mondo di parole e con testo che apre a riflessivi silenzi.
Sicuramente ci sono opere meglio strutturate, più pesanti a livello di significato o di disegno, ma è la prima volta che un'opera che all'apparenza può sembrare banale mi entra così in profondità.
Ed è proprio questa la cosa che ho più apprezzato: che incredibilmente con leggerezza arriva nel profondo. Come poesia.
Sicuramente sarebbe stato questo rifiuto preventivo la mia posizione su "Come dopo la pioggia" se non avessi avuto la fortuna di guardare l'anime senza sapere nulla della trama, attirata dal titolo mentre sfogliavo il catalogo di Amazon prime.
Semplicemente stupendo.
Il manga poi è ancora meglio.
La storia è più dettagliata, presenta anche alcune vicende trasversali utili alla comprensione del quadro generale ed il finale è perfetto, spanne e spanne sopra a quello un po' troncato dell'anime che mi aveva fatto un pochino storcere il naso.
Sono rimasta semplicemente rapita dalla delicatezza della trama, la quale è fuorviante far rientrare unicamente nel filone della commedia romantica.
Perché in realtà la commedia romantica è solamente una conseguenza di quello che è invece un cammino di crescita personale e di confronto con il brutto tempo della vita.
Il brutto tempo della vita in cui si è feriti, non si può volare e si attende di guarire davanti ad un bivio esistenziale: passata la pioggia mi limiterò ad osservare il cielo o sarò capace di riprendere a volare? Forse non ne sarò più capace. Forse cadrò di nuovo. Forse potrò essere felice anche solo osservandolo, il cielo.
Il bilanciamento tra evocativitá della parola e dell'azione è perfetto, con testo e disegno che si rispettano reciprocamente senza che l'uno sia mai sproporzionato rispetto all'altro, con silenzi che tramite il disegno aprono ad un mondo di parole e con testo che apre a riflessivi silenzi.
Sicuramente ci sono opere meglio strutturate, più pesanti a livello di significato o di disegno, ma è la prima volta che un'opera che all'apparenza può sembrare banale mi entra così in profondità.
Ed è proprio questa la cosa che ho più apprezzato: che incredibilmente con leggerezza arriva nel profondo. Come poesia.
Davvero molto bello, una delle letture manga più interessanti di quest'anno per me. Mi ci sono avvicinato dopo aver visto la serie animata, che comunque consiglio. Cercherò di evitare spoiler, per quanto possibile.
Tachibana Akira è una ragazza di diciassette anni, ex promessa dell'atletica leggera, la cui "carriera" viene stroncata da un infortunio al tendine d'Achille. Abbandonata l'attività sportiva, comincia a lavorare in un caffè, il Garden, e s'innamora del suo capo, Kondo Masami, un uomo di quarantacinque anni appassionato di letteratura e di scrittura.
La premessa potrebbe lasciar pensare a una storia del tipo "non preoccupatevi, ultraquarantenni scialbi senza più sogni, anche voi, con un po' di fortuna, troverete la vostra waifu liceale", ma non è affatto così: mai volgare, banale o votato al fanservice, questo manga si distingue per l'estrema delicatezza, quasi poetica, con cui esplora i sentimenti dei personaggi, facendoci (o almeno, facendomi) riflettere sullo scorrere del tempo, sui nostri sogni giovanili, sui rimpianti che ci lasciamo dietro e le modalità con cui affrontare la questione. Il personaggio più interessante, almeno secondo me, è proprio il direttore Kondo, che gode della miglior caratterizzazione fra tutti i membri del cast. Naturalmente, confrontarsi con il direttore porterà la bella e taciturna Akira a riflettere su se stessa e sul futuro, affrontando i propri problemi e conflitti interiori.
Gli altri personaggi sono abbastanza piatti ma, per una volta, non mi sento di criticare questa scelta da parte dell'autrice: il focus è chiaramente sui protagonisti e la brevità dell'opera, elemento su cui torneremo, non avrebbe permesso di fare molto di più. Gli amici e i colleghi dei due servono sostanzialmente a fornire una spinta alla riflessione, aspetto in cui riescono comunque bene, regalando anche alcuni momenti molto belli.
Il disegno, per quel che mi riguarda, è senza infamia e senza lode, abbastanza classico per uno shojo, con sfondi che vanno e vengono, ma pazienza, siamo abituati. Se non altro il tratto è pulito e chiaro, non ho mai avuto la sensazione di non capire cosa stesse succedendo in una vignetta.
Avrei messo anche 8.5 ma il finale mi ha fatto abbassare un po' il voto: senza spoilerare nulla, non che sia un finale brutto ma, a mio modesto parere, è parecchio affrettato, mi sarei tranquillamente preso due o tre volumi in più, se fossi stato nei panni dell'autrice. Tuttavia, come ho detto, l'interiorità dei personaggi principali è al centro di questo fumetto, per cui lo svolgimento della trama in sé e per sé può anche passare in secondo piano, l'8 l'assegno senza problemi.
Tachibana Akira è una ragazza di diciassette anni, ex promessa dell'atletica leggera, la cui "carriera" viene stroncata da un infortunio al tendine d'Achille. Abbandonata l'attività sportiva, comincia a lavorare in un caffè, il Garden, e s'innamora del suo capo, Kondo Masami, un uomo di quarantacinque anni appassionato di letteratura e di scrittura.
La premessa potrebbe lasciar pensare a una storia del tipo "non preoccupatevi, ultraquarantenni scialbi senza più sogni, anche voi, con un po' di fortuna, troverete la vostra waifu liceale", ma non è affatto così: mai volgare, banale o votato al fanservice, questo manga si distingue per l'estrema delicatezza, quasi poetica, con cui esplora i sentimenti dei personaggi, facendoci (o almeno, facendomi) riflettere sullo scorrere del tempo, sui nostri sogni giovanili, sui rimpianti che ci lasciamo dietro e le modalità con cui affrontare la questione. Il personaggio più interessante, almeno secondo me, è proprio il direttore Kondo, che gode della miglior caratterizzazione fra tutti i membri del cast. Naturalmente, confrontarsi con il direttore porterà la bella e taciturna Akira a riflettere su se stessa e sul futuro, affrontando i propri problemi e conflitti interiori.
Gli altri personaggi sono abbastanza piatti ma, per una volta, non mi sento di criticare questa scelta da parte dell'autrice: il focus è chiaramente sui protagonisti e la brevità dell'opera, elemento su cui torneremo, non avrebbe permesso di fare molto di più. Gli amici e i colleghi dei due servono sostanzialmente a fornire una spinta alla riflessione, aspetto in cui riescono comunque bene, regalando anche alcuni momenti molto belli.
Il disegno, per quel che mi riguarda, è senza infamia e senza lode, abbastanza classico per uno shojo, con sfondi che vanno e vengono, ma pazienza, siamo abituati. Se non altro il tratto è pulito e chiaro, non ho mai avuto la sensazione di non capire cosa stesse succedendo in una vignetta.
Avrei messo anche 8.5 ma il finale mi ha fatto abbassare un po' il voto: senza spoilerare nulla, non che sia un finale brutto ma, a mio modesto parere, è parecchio affrettato, mi sarei tranquillamente preso due o tre volumi in più, se fossi stato nei panni dell'autrice. Tuttavia, come ho detto, l'interiorità dei personaggi principali è al centro di questo fumetto, per cui lo svolgimento della trama in sé e per sé può anche passare in secondo piano, l'8 l'assegno senza problemi.
Akira è una ragazza bella e riservata che lavora come part-time in un family restaurant ma nasconde un incomprensibile segreto: è innamorata persa del suo capo, il direttore del ristorante/caffetteria.
Il direttore, a differenza di Akira, è un uomo di mezza età senza qualità particolari: è gentile ma ordinario, poco autoritario, all'apparenza spesso sciatto e sta iniziando a perdere i capelli.
Tutti fattori che dovrebbero renderlo poco attraente, eppure la protagonista, che è soltanto una liceale, è disperatamente devota a questo strano amore a senso unico che coltiva segretamente nel suo cuore.
Queste sono le premesse di "Come dopo la pioggia", un seinen molto particolare e certamente in grado di catturare diverse fasce di pubblico e generazioni.
La storia è semplice e riassumibile in quanto detto sopra: Akira è innamorata di Masami, uomo più grande di lei, separato e con un figlio.
Ma il senso del manga sta in tutto quello che ruota attorno a questo canovaccio.
Jun Mayuzuki descrive senza mai cadere nel banale o nella retorica i momenti della vita dei protagonisti, nel loro lento ma inesorabile rendersi conto dei loro sentimenti.
Akira è una ragazza giovane, ma un'esperienza dolorosa l'ha obbligata a rinunciare a qualcosa che amava e a diventare più matura, ed è un'eroina atipica, silenziosa, riflessiva e determinata, mentre Masami è un uomo all'apparenza cordiale ma in realtà disilluso e sfiduciato, soprattutto verso sè stesso. Sono in due momenti diversi delle loro vite, ma riusciranno a incontrarsi e soprattutto a capirsi ugualmente? Oppure la differenza di età e il muro di gentilezza alzato da Masami li terrà per sempre lontani?
"Come dopo la pioggia" è uno slice of life che non racconta mai momenti non necessari, ma calca la mano sulla quotidianità dei personaggi segnando proprio i momenti che li portano ad avvicinarsi e poi ad allontanarsi ancora di più, mettendo in risalto i sentimenti dei protagonisti senza mai essere banale, soffocante o noioso. Ogni momento è importante e decisivo. "Come dopo la pioggia" si rifà a tutti quei momenti tipici della narrativa dei seinen anni '80, uno su tutti "Maison Ikkoku" di Rumiko Takahashi, sia nel design che nel modo di raccontare, adulto, pacato eppure pieno zeppo di sentimenti e momenti da batticuore. La storia d'amore, o meglio, i tentativi di Akira di avere successo nel suo amore, sono toccanti, poetici ma non retorici, in una parola: sinceri.
I disegni della Mayuzuki sono diretti, così come il suo modo di raccontare, puliti ma mai freddi: un'anatomia abbastanza particolare per le ragazze (collo sottile e lungo, gambe lunghissime) e più regolare per gli uomini, aspetto che rende anche visivamente ben distinti i protagonisti (che sembrano quindi vivere in due realtà assolutamente parallele, non solo per l'età ma anche per questa scelta grafica). Anche la palette dei colori per le copertine è magnifica, toni delicati ma vivaci, proprio come l'atmosfera del manga.
Insomma, un seinen assolutamente da non perdere, che è in grado di catturare sia il pubblico più giovane (vista la delicatezza con cui è trattata la storia d'amore) che quello più adulto, che può facilmente immedesimarsi sia in Akira che in Masami.
Il direttore, a differenza di Akira, è un uomo di mezza età senza qualità particolari: è gentile ma ordinario, poco autoritario, all'apparenza spesso sciatto e sta iniziando a perdere i capelli.
Tutti fattori che dovrebbero renderlo poco attraente, eppure la protagonista, che è soltanto una liceale, è disperatamente devota a questo strano amore a senso unico che coltiva segretamente nel suo cuore.
Queste sono le premesse di "Come dopo la pioggia", un seinen molto particolare e certamente in grado di catturare diverse fasce di pubblico e generazioni.
La storia è semplice e riassumibile in quanto detto sopra: Akira è innamorata di Masami, uomo più grande di lei, separato e con un figlio.
Ma il senso del manga sta in tutto quello che ruota attorno a questo canovaccio.
Jun Mayuzuki descrive senza mai cadere nel banale o nella retorica i momenti della vita dei protagonisti, nel loro lento ma inesorabile rendersi conto dei loro sentimenti.
Akira è una ragazza giovane, ma un'esperienza dolorosa l'ha obbligata a rinunciare a qualcosa che amava e a diventare più matura, ed è un'eroina atipica, silenziosa, riflessiva e determinata, mentre Masami è un uomo all'apparenza cordiale ma in realtà disilluso e sfiduciato, soprattutto verso sè stesso. Sono in due momenti diversi delle loro vite, ma riusciranno a incontrarsi e soprattutto a capirsi ugualmente? Oppure la differenza di età e il muro di gentilezza alzato da Masami li terrà per sempre lontani?
"Come dopo la pioggia" è uno slice of life che non racconta mai momenti non necessari, ma calca la mano sulla quotidianità dei personaggi segnando proprio i momenti che li portano ad avvicinarsi e poi ad allontanarsi ancora di più, mettendo in risalto i sentimenti dei protagonisti senza mai essere banale, soffocante o noioso. Ogni momento è importante e decisivo. "Come dopo la pioggia" si rifà a tutti quei momenti tipici della narrativa dei seinen anni '80, uno su tutti "Maison Ikkoku" di Rumiko Takahashi, sia nel design che nel modo di raccontare, adulto, pacato eppure pieno zeppo di sentimenti e momenti da batticuore. La storia d'amore, o meglio, i tentativi di Akira di avere successo nel suo amore, sono toccanti, poetici ma non retorici, in una parola: sinceri.
I disegni della Mayuzuki sono diretti, così come il suo modo di raccontare, puliti ma mai freddi: un'anatomia abbastanza particolare per le ragazze (collo sottile e lungo, gambe lunghissime) e più regolare per gli uomini, aspetto che rende anche visivamente ben distinti i protagonisti (che sembrano quindi vivere in due realtà assolutamente parallele, non solo per l'età ma anche per questa scelta grafica). Anche la palette dei colori per le copertine è magnifica, toni delicati ma vivaci, proprio come l'atmosfera del manga.
Insomma, un seinen assolutamente da non perdere, che è in grado di catturare sia il pubblico più giovane (vista la delicatezza con cui è trattata la storia d'amore) che quello più adulto, che può facilmente immedesimarsi sia in Akira che in Masami.