Capitan Harlock: Dimension Voyage
Ho già recensito il manga storico di Capitan Harlock, quello che vedeva al testo e ai disegni il grande Leiji Matsumoto, il quale ci ha lasciato l’anno scorso.
Quando si parla di Matsumoto spesso si parla di Leijiverse: i personaggi vivono in universi paralleli in cui si incrociano e interagiscono tra loro, un po’ come succede nel più grande universo della Marvel.
Questo avviene anche in questo reboot.
Troviamo infatti una nuova versione della storia di Capitan Harlock (il pirata tutto nero), in qui vediamo partecipare personaggi di varie serie per dare vita ad una storia molto interessante: di fatto molto è preso dal fumetto originario arricchito di particolari che abbiamo mutuato da altre serie del grande pirata, con qualcosa di originale. Troviamo la citazione di vari antenati di Harlock e il riproporsi dell’amicizia fra questi e Tochiro.
Purtroppo questa storia degli antenati e delle discendenze, che tanto piace ai giapponesi, a me dà fastidio: i miei nonni erano contadini, i miei genitori operai, io non posso sperare di meglio mentre Harlock discendente da pirati e da avventurieri dei cieli non può che essere un figaccione, un eroe… Così la figlia di Tochiro ed Emeralda non può che diventare la speranza dei terrestri…
Ma lasciamo perdere le mie idiosincrasie e passiamo ai disegni che trovo belli, ma che essendo così diversi dal manga storico, un po’ mi lasciano perplesso. Certo ci sono personaggi che si somigliano ma la bravura di Kochi Shimahoshi, artista scoperto da Matsumoto, è notevole.
Un mio complimento va alla Goen che ha portato un altro fumetto di gran livello che marchi più quotati hanno ignorato.
Quando si parla di Matsumoto spesso si parla di Leijiverse: i personaggi vivono in universi paralleli in cui si incrociano e interagiscono tra loro, un po’ come succede nel più grande universo della Marvel.
Questo avviene anche in questo reboot.
Troviamo infatti una nuova versione della storia di Capitan Harlock (il pirata tutto nero), in qui vediamo partecipare personaggi di varie serie per dare vita ad una storia molto interessante: di fatto molto è preso dal fumetto originario arricchito di particolari che abbiamo mutuato da altre serie del grande pirata, con qualcosa di originale. Troviamo la citazione di vari antenati di Harlock e il riproporsi dell’amicizia fra questi e Tochiro.
Purtroppo questa storia degli antenati e delle discendenze, che tanto piace ai giapponesi, a me dà fastidio: i miei nonni erano contadini, i miei genitori operai, io non posso sperare di meglio mentre Harlock discendente da pirati e da avventurieri dei cieli non può che essere un figaccione, un eroe… Così la figlia di Tochiro ed Emeralda non può che diventare la speranza dei terrestri…
Ma lasciamo perdere le mie idiosincrasie e passiamo ai disegni che trovo belli, ma che essendo così diversi dal manga storico, un po’ mi lasciano perplesso. Certo ci sono personaggi che si somigliano ma la bravura di Kochi Shimahoshi, artista scoperto da Matsumoto, è notevole.
Un mio complimento va alla Goen che ha portato un altro fumetto di gran livello che marchi più quotati hanno ignorato.
Dopo il remake in computer grafica 3D, questo è quello cartaceo, che si differenzia ancora una volta. Protagonista è il ben noto pirata spaziale Harlock. Il manga è sceneggiato da Leiji Matsumoto in persona, ma disegnato da Koichi Shimahoshi, e narra in versione moderna la difesa del pianeta Terra dall’invasione delle Mazoniane da parte di Harlock, quindi questo manga è ben diverso dal film.
Di questo manga alcune cose mi sono piaciute, altre no, la storia tiene bene e ha un ritmo ben preciso, ci sono i soliti "pipponi metafisici" di Leiji Matsumoto.
Di questo fumetto devo ammettere che alla fine ne sono rimasto sorpreso, ma non in totale. Il progetto a grandi linee è questo: prendere tutto l’universo creato attorno ai character di Matsumoto, in tutte le loro diverse incarnazioni, e trasportarli insieme nella storia classica dell’invasione mazoniana. Abbiamo così la stessa impostazione delle opere di Leiji, gli incipit, la ripresa della trama e dei personaggi. Ma come ho detto alcune cose mi hanno convinto, altre decisamente no.
I disegni sono perlopiù molto buoni, ma i problemi si hanno nella gestione dei personaggi, a volte un po' confusa.
Infine l'edizione italiana non è eccellente, poteva essere fatta meglio.
Consigliato ai fan di Harlock, ma solo ad essi.
Di questo manga alcune cose mi sono piaciute, altre no, la storia tiene bene e ha un ritmo ben preciso, ci sono i soliti "pipponi metafisici" di Leiji Matsumoto.
Di questo fumetto devo ammettere che alla fine ne sono rimasto sorpreso, ma non in totale. Il progetto a grandi linee è questo: prendere tutto l’universo creato attorno ai character di Matsumoto, in tutte le loro diverse incarnazioni, e trasportarli insieme nella storia classica dell’invasione mazoniana. Abbiamo così la stessa impostazione delle opere di Leiji, gli incipit, la ripresa della trama e dei personaggi. Ma come ho detto alcune cose mi hanno convinto, altre decisamente no.
I disegni sono perlopiù molto buoni, ma i problemi si hanno nella gestione dei personaggi, a volte un po' confusa.
Infine l'edizione italiana non è eccellente, poteva essere fatta meglio.
Consigliato ai fan di Harlock, ma solo ad essi.