Made in Abyss
Made in Abyss è un'opera che va ben oltre la superficie dell’avventura e della ricerca. Un viaggio emotivo e "psicologico", che esplora temi universali come il sacrificio, la sofferenza, la curiosità e la perdita dell'innocenza, tutti presentati attraverso una narrazione visivamente sorprendente ma emotivamente complessa. La violenza e il dolore mostrati sono a volte gratuiti, ma comprendo che sia necessario per raccontare una storia che non ha paura di scavare nel profondo. È un'opera che spinge il lettore a riflettere su cosa significa affrontare le proprie paure e desideri, e che sfida il pubblico a guardare l’umanità senza filtri, mostrando sia la bellezza che la crudeltà del mondo.
Il contrasto tra il design tenero dei personaggi e la brutalità delle esperienze che affrontano crea un'atmosfera unica, che rende Made in Abyss un'opera affascinante ma anche difficile da digerire. Non è un’opera per tutti, ma per coloro che sono disposti a mettersi in gioco e a riflettere sulle profonde implicazioni morali ed esistenziali della storia, è senza dubbio una delle esperienze più complesse e ricche nel panorama del manga contemporaneo.
Introduzione: Made in Abyss è un'opera che colpisce prima di tutto per la sua apparente la sua visione idilliaca di un isola (direi simile af un isola vulcanica) con al centro l'Abisso per l'appunto, Creato da Akihito Tsukushi, questo manga esplora il viaggio fisico ed emotivo della
protagonista, Riko giovane e coraggiosa, animata da una curiosità insaziabile. La sua ricerca per scoprire cosa sia successo a sua madre, una famosa Esploratrice dell'Abisso scomparsa e data per morta in fondo di quest'ultimo, questo diventa il motore di tutta la trama. Riko incarna l'innocenza ma anche l'ingenuità di una bambina che affronta un mondo molto più oscuro e crudele di quanto s'immagina.
Aspetti Positivi:
Trama Profonda e Avvincente:
La trama di Made in Abyss si sviluppa su più livelli, partendo da una storia di avventura per evolversi in una riflessione sulle scelte morali, il dolore e il sacrificio. L'intreccio tra i misteri dell'Abisso e le vicende personali dei protagonisti è ben equilibrato.
Simbolismo Ricco e Stratificato:
L'opera è piena di simbolismi che arricchiscono la narrazione. La discesa nell'Abissopuò essere vista come una metafora della crescita e della ricerca del significato, ma anche come una metafora della sofferenza. Ogni livello dell'Abisso rappresenta una fase della vita, dove si affrontano sia la bellezza che la crudeltà del mondo.
Creazione di un Mondo Straordinario: L'Abisso stesso è uno dei personaggi principali dell'opera. La sua inquietante bellezza, unita ai pericoli mortali che nasconde, crea una tensione costante che spinge i personaggi a fare scelte difficili. Ogni livello ha la propria flora, fauna e pericoli unici, aumentando il senso di meraviglia e terrore.
La Questione della Nudità e del Voyeurismo nei Confronti dei Personaggi principali
Un aspetto controverso di Made in Abyss riguarda la rappresentazione di nudità e di "situazioni voyeuristiche", che hanno suscitato discussioni sul trattamento dei bambini nell'opera. Sebbene la serie a mio avviso non sembri cercare di erotizzare esplicitamente i protagonisti, la nudità, combinata con alcune scene in cui i corpi dei bambini vengono esaminati o osservati da altri personaggi, potrebbe risultare inquietante per alcuni spettatori.
Si mettere in risalto la "vulnerabilità fisica" dei protagonisti in modo che può essere facilmente interpretato come voyeurismo. Le tavole spesso si soffermano su dettagli fisici dei personaggi in modo che non è giustificato solo dalla narrazione o dalla necessità di evidenziare la sofferenza fisica, ma sembra esserci un forte focus sulla nudità che potrebbe risultare troppo insistente o fuori luogo, soprattutto se vista nel contesto di protagonisti così giovani.
Sebbene l'intento dell'autore potrebbe non essere quello di sessualizzare i personaggi, molte scene, seppur innocenti nel loro contesto, possono essere percepite come poco appropriate, se non addirittura disturbanti.
Esempi di ciò si trova nelle scene di trattamento e cura di ferite o nell'ispezionare una persona o animale dove non c'è alcuna "censura "sui dettagli fisionomici dei ragazzini o altro.
Questo è un aspetto che ha creato controversie tra i lettori in quanto, pur trattandosi di una narrazione di avventura e crescita, alcuni potrebbero considerarlo un trattamento poco sensibile della nudità e della vulnerabilità dei personaggi così infantili Questo elemento può risultare disturbante per molti, poiché in un contesto narrativo che ha un forte focus sulla sofferenza, il limite tra la "rappresentazione crudele" e quella che potrebbe sembrare una "gratuita esposizione voyeuristica" diventa difficile da tracciare.
L'Ambiguità Morale e la Moralità nella Scelta
Uno degli aspetti che rende Made in Abyss tanto coinvolgente quanto controverso è il suo trattamento dell’ambiguità morale. I personaggi, pur affrontando difficoltà inenarrabili, non sono mai completamente buoni o cattivi. Ogni scelta che fanno ha conseguenze morali che non sono facili da giudicare. La storia non dà mai risposte semplici, e il lettore è spesso costretto a riflettere su quale sia la cosa giusta da fare quando le opzioni disponibili sono tutte intrinsecamente sbagliate.
Riko, pur essendo una bambina con una curiosità quasi pura, è costretta ad affrontare le scelte morali che riguardano la sua discesa nell'Abisso. La sua decisione di proseguire senza conoscere veramente le conseguenze, senza farsi frenare dalla paura, è un atto che denota sia la sua forza che la sua ingenuità. In un mondo dove l'innocenza viene messa continuamente alla prova, Riko è costretta a scegliere, nonostante le difficoltà e la crudezza della realtà.
Lo Stile di Disegno di Akihito Tsukushi in Made in Abyss ( non sono esperto in materia ma vi do le mie considerazioni)
Lo stile di disegno è estremamente distintivo e riflette una fusione di tecniche tradizionali e moderne. Come dicevamo utiilizza per i personaggi questo stile "chibi" morbido con teste e occhi grossi con un contornno di realismo creando un contrasto che è parte fondamentale dell'opera.
Inizialmente, un aspetto che colpisce è la scelta "apparente" di non utilizzare i retini prefabbricati (o texture digitali comuni nei manga moderni), ma piuttosto l’autore sembra disegnare ogni dettaglio da zero. L'uso della tavoletta grafica non riduce l'aspetto "fatto a mano" del lavoro, che resta molto dettagliato e preciso, ma l'autore evita l'uso di strutture prefabbricate che sarebbero altrimenti più comuni nell'industria moderna, dove gli artisti usano spesso strumenti digitali per aggiungere texture o dettagli senza ridisegnarli completamente.
Dettaglio e profondità: I disegni sono estremamente dettagliati, soprattutto nelle rappresentazioni dei vari punti dell'abisso, se appare un nuovo ambiente l'autore cercherà di farti capire bene tutto l'ecosistema , dove Tsukushi riesce a creare ambientazioni incredibilmente immersive. Le scene all'interno dell'Abisso in generale sono ricche di dettagli intricati, dando un senso di vastità e mistero. Questo tipo di dettaglio non è solo visivo, ma emotivo e narrativo, contribuendo a trasmettere il peso delle sfide fisiche e psicologiche che i personaggi devono affrontare.
Uso minimale di tecniche digitali: L'autore sembra evitare l'uso di effetti speciali troppo evidenti e preferisce focalizzarsi su un approccio più "naturale" e artigianale nel disegno. Nonostante usi una tavoletta grafica, la sostanza del lavoro rimane molto "manuale", senza ricorrere all'uso di strumenti prefabbricati per facilitare la creazione dei dettagli.
Di più non mi sembra il caso di dire, questo è quello che ho notato anche guardando 2 dirette fatte online mentre disegnava il fumetto.
In sintesi, lo stile di disegno di Akihito Tsukushi in Made in Abyss è un perfetto equilibrio tra la raffinatezza tecnica e un approccio tradizionale, che conferisce all'opera un carattere unico e altamente riconoscibile. L'autore crea un mondo visivo che riesce a bilanciare la bellezza e la crudeltà, immergendo il lettore in un’esperienza visivamente ricca e simbolicamente complessa. Il contrasto tra l'apparente innocenza dei personaggi e la violenza del contesto in cui si trovano li rende ancora più coinvolgenti, creando una tensione emotiva che permea l'intera opera.
Vorrei scrivere altre cose ma poi ci sarebbero spoiler involontari e non mi va, ne avrò fatti sicuramente ma non credo di alto spessore.
Per quei 2 o 3 che sono arrivati fin qui direi che è un fumetto da leggere, 9000 caratteri sono troppi per sperare che questa "recensione" sia letta ma voi leggete Made in Abyss, ci sono anche i disegnini è meno pesante ahahah.
Il contrasto tra il design tenero dei personaggi e la brutalità delle esperienze che affrontano crea un'atmosfera unica, che rende Made in Abyss un'opera affascinante ma anche difficile da digerire. Non è un’opera per tutti, ma per coloro che sono disposti a mettersi in gioco e a riflettere sulle profonde implicazioni morali ed esistenziali della storia, è senza dubbio una delle esperienze più complesse e ricche nel panorama del manga contemporaneo.
Introduzione: Made in Abyss è un'opera che colpisce prima di tutto per la sua apparente la sua visione idilliaca di un isola (direi simile af un isola vulcanica) con al centro l'Abisso per l'appunto, Creato da Akihito Tsukushi, questo manga esplora il viaggio fisico ed emotivo della
protagonista, Riko giovane e coraggiosa, animata da una curiosità insaziabile. La sua ricerca per scoprire cosa sia successo a sua madre, una famosa Esploratrice dell'Abisso scomparsa e data per morta in fondo di quest'ultimo, questo diventa il motore di tutta la trama. Riko incarna l'innocenza ma anche l'ingenuità di una bambina che affronta un mondo molto più oscuro e crudele di quanto s'immagina.
Aspetti Positivi:
Trama Profonda e Avvincente:
La trama di Made in Abyss si sviluppa su più livelli, partendo da una storia di avventura per evolversi in una riflessione sulle scelte morali, il dolore e il sacrificio. L'intreccio tra i misteri dell'Abisso e le vicende personali dei protagonisti è ben equilibrato.
Simbolismo Ricco e Stratificato:
L'opera è piena di simbolismi che arricchiscono la narrazione. La discesa nell'Abissopuò essere vista come una metafora della crescita e della ricerca del significato, ma anche come una metafora della sofferenza. Ogni livello dell'Abisso rappresenta una fase della vita, dove si affrontano sia la bellezza che la crudeltà del mondo.
Creazione di un Mondo Straordinario: L'Abisso stesso è uno dei personaggi principali dell'opera. La sua inquietante bellezza, unita ai pericoli mortali che nasconde, crea una tensione costante che spinge i personaggi a fare scelte difficili. Ogni livello ha la propria flora, fauna e pericoli unici, aumentando il senso di meraviglia e terrore.
La Questione della Nudità e del Voyeurismo nei Confronti dei Personaggi principali
Un aspetto controverso di Made in Abyss riguarda la rappresentazione di nudità e di "situazioni voyeuristiche", che hanno suscitato discussioni sul trattamento dei bambini nell'opera. Sebbene la serie a mio avviso non sembri cercare di erotizzare esplicitamente i protagonisti, la nudità, combinata con alcune scene in cui i corpi dei bambini vengono esaminati o osservati da altri personaggi, potrebbe risultare inquietante per alcuni spettatori.
Si mettere in risalto la "vulnerabilità fisica" dei protagonisti in modo che può essere facilmente interpretato come voyeurismo. Le tavole spesso si soffermano su dettagli fisici dei personaggi in modo che non è giustificato solo dalla narrazione o dalla necessità di evidenziare la sofferenza fisica, ma sembra esserci un forte focus sulla nudità che potrebbe risultare troppo insistente o fuori luogo, soprattutto se vista nel contesto di protagonisti così giovani.
Sebbene l'intento dell'autore potrebbe non essere quello di sessualizzare i personaggi, molte scene, seppur innocenti nel loro contesto, possono essere percepite come poco appropriate, se non addirittura disturbanti.
Esempi di ciò si trova nelle scene di trattamento e cura di ferite o nell'ispezionare una persona o animale dove non c'è alcuna "censura "sui dettagli fisionomici dei ragazzini o altro.
Questo è un aspetto che ha creato controversie tra i lettori in quanto, pur trattandosi di una narrazione di avventura e crescita, alcuni potrebbero considerarlo un trattamento poco sensibile della nudità e della vulnerabilità dei personaggi così infantili Questo elemento può risultare disturbante per molti, poiché in un contesto narrativo che ha un forte focus sulla sofferenza, il limite tra la "rappresentazione crudele" e quella che potrebbe sembrare una "gratuita esposizione voyeuristica" diventa difficile da tracciare.
L'Ambiguità Morale e la Moralità nella Scelta
Uno degli aspetti che rende Made in Abyss tanto coinvolgente quanto controverso è il suo trattamento dell’ambiguità morale. I personaggi, pur affrontando difficoltà inenarrabili, non sono mai completamente buoni o cattivi. Ogni scelta che fanno ha conseguenze morali che non sono facili da giudicare. La storia non dà mai risposte semplici, e il lettore è spesso costretto a riflettere su quale sia la cosa giusta da fare quando le opzioni disponibili sono tutte intrinsecamente sbagliate.
Riko, pur essendo una bambina con una curiosità quasi pura, è costretta ad affrontare le scelte morali che riguardano la sua discesa nell'Abisso. La sua decisione di proseguire senza conoscere veramente le conseguenze, senza farsi frenare dalla paura, è un atto che denota sia la sua forza che la sua ingenuità. In un mondo dove l'innocenza viene messa continuamente alla prova, Riko è costretta a scegliere, nonostante le difficoltà e la crudezza della realtà.
Lo Stile di Disegno di Akihito Tsukushi in Made in Abyss ( non sono esperto in materia ma vi do le mie considerazioni)
Lo stile di disegno è estremamente distintivo e riflette una fusione di tecniche tradizionali e moderne. Come dicevamo utiilizza per i personaggi questo stile "chibi" morbido con teste e occhi grossi con un contornno di realismo creando un contrasto che è parte fondamentale dell'opera.
Inizialmente, un aspetto che colpisce è la scelta "apparente" di non utilizzare i retini prefabbricati (o texture digitali comuni nei manga moderni), ma piuttosto l’autore sembra disegnare ogni dettaglio da zero. L'uso della tavoletta grafica non riduce l'aspetto "fatto a mano" del lavoro, che resta molto dettagliato e preciso, ma l'autore evita l'uso di strutture prefabbricate che sarebbero altrimenti più comuni nell'industria moderna, dove gli artisti usano spesso strumenti digitali per aggiungere texture o dettagli senza ridisegnarli completamente.
Dettaglio e profondità: I disegni sono estremamente dettagliati, soprattutto nelle rappresentazioni dei vari punti dell'abisso, se appare un nuovo ambiente l'autore cercherà di farti capire bene tutto l'ecosistema , dove Tsukushi riesce a creare ambientazioni incredibilmente immersive. Le scene all'interno dell'Abisso in generale sono ricche di dettagli intricati, dando un senso di vastità e mistero. Questo tipo di dettaglio non è solo visivo, ma emotivo e narrativo, contribuendo a trasmettere il peso delle sfide fisiche e psicologiche che i personaggi devono affrontare.
Uso minimale di tecniche digitali: L'autore sembra evitare l'uso di effetti speciali troppo evidenti e preferisce focalizzarsi su un approccio più "naturale" e artigianale nel disegno. Nonostante usi una tavoletta grafica, la sostanza del lavoro rimane molto "manuale", senza ricorrere all'uso di strumenti prefabbricati per facilitare la creazione dei dettagli.
Di più non mi sembra il caso di dire, questo è quello che ho notato anche guardando 2 dirette fatte online mentre disegnava il fumetto.
In sintesi, lo stile di disegno di Akihito Tsukushi in Made in Abyss è un perfetto equilibrio tra la raffinatezza tecnica e un approccio tradizionale, che conferisce all'opera un carattere unico e altamente riconoscibile. L'autore crea un mondo visivo che riesce a bilanciare la bellezza e la crudeltà, immergendo il lettore in un’esperienza visivamente ricca e simbolicamente complessa. Il contrasto tra l'apparente innocenza dei personaggi e la violenza del contesto in cui si trovano li rende ancora più coinvolgenti, creando una tensione emotiva che permea l'intera opera.
Vorrei scrivere altre cose ma poi ci sarebbero spoiler involontari e non mi va, ne avrò fatti sicuramente ma non credo di alto spessore.
Per quei 2 o 3 che sono arrivati fin qui direi che è un fumetto da leggere, 9000 caratteri sono troppi per sperare che questa "recensione" sia letta ma voi leggete Made in Abyss, ci sono anche i disegnini è meno pesante ahahah.
Do un 6.5 perché onestamente la premesse erano elevate e la trama con l'Abisso come "vero" protagonista non era per niente scontata almeno finché non ci si ferma a riflettere sul come hanno buttato una storia che a mio avviso aveva le potenzialità per essere un capolavoro da venire ricordato .
Lo stile grafico sinceramente all'inizio non mi piaceva ma poi ho pensato che effettivamente uno stile che sembra un po' per bambini era una scelta azzeccata da contrapporre alla durezza e all'implacabilitá dell'abisso .
Purtroppo c'è da dire che i personaggi hanno una caratterizzazione scadente e ciò influisce parecchio alle sceneggiatura già non eccelsa inoltre sono dei cliché viventi nonostante la trama ripeto non è così banale.
I dialoghi non sono il massimo si poteva fare molto meglio anche grazie alle scene crude e sadiche che potrebbero tirare fuori perle di valore
assoluto ma che purtroppo vengono un po' sprecate.
Come ho detto all'inizio è l'Abisso ( una enorme voragine di cui nessuno conosce la profondità e ne cosa c'è sul fondo) e la sua maledizione legata all'ambizione umana (più scendi e più è alto il prezzo da pagare per tornare indietro) sono il vero protagonista che tiene incollati a leggere.
Lo stile grafico sinceramente all'inizio non mi piaceva ma poi ho pensato che effettivamente uno stile che sembra un po' per bambini era una scelta azzeccata da contrapporre alla durezza e all'implacabilitá dell'abisso .
Purtroppo c'è da dire che i personaggi hanno una caratterizzazione scadente e ciò influisce parecchio alle sceneggiatura già non eccelsa inoltre sono dei cliché viventi nonostante la trama ripeto non è così banale.
I dialoghi non sono il massimo si poteva fare molto meglio anche grazie alle scene crude e sadiche che potrebbero tirare fuori perle di valore
assoluto ma che purtroppo vengono un po' sprecate.
Come ho detto all'inizio è l'Abisso ( una enorme voragine di cui nessuno conosce la profondità e ne cosa c'è sul fondo) e la sua maledizione legata all'ambizione umana (più scendi e più è alto il prezzo da pagare per tornare indietro) sono il vero protagonista che tiene incollati a leggere.
Ammetto di essermi avvicinata al manga di Made in Abyss per via dell'anime, una volta vista la prima serie avevo bisogno di sapere come andava avanti e l'attesa per il seguel si prospettava troppo lunga, così mi sono buttata nella lettura.
Ho fatto fatica ad abituarmi al tratto grafico, lo stile di Akihito Tsukushi mi ha sorpreso nella versione animata (persone pucciose e mostri osceni), ma l'ho accettato nell'ammalgamata di animazione che ne usciva e che si prestava alla bellezza si insiene dato dall'anime, con il manga il processo è stato più difficile e meno fluido, ma di nuovo il punto di forza è la trama e il manga vi è ancorato con ancora più forza della serie.
La storia di Riku, giovane orfana ossessionata dall'Abisso e della cittadina che vive dei tesori di questo immensa voragine è trattata ad un livello superiore rispetto la serie anima, che rimane comunque molto fedele. La differenza qui è il tempo narrativo, il manga ti trascina nell'abisso, nei suoi misteri e nella sua ineluttabile corruzione dell'animo. I dialoghi sono espansi i perchè sono meglio definiti, ci si prende il tempo giusto per indagare le cose anche se ovviamente mancano gli scenari mozzafiato e le musiche a rendere tutto incredibile.
La Riku del manga non è migliore dell'anime, non so perchè ci avessi sperato, ma purtroppo l'ottusità bamboccesca ce la portiamo a fondo anche qui, il suo rapporto con Reg altalenante e non sempre sensato è presente, ma almeno tutto l'intorno e la struttura dell'Abisso sono più intensi e prevericanto che gli si perdona u po' tutto. Anche l'odiato fan service a volte gratuito e di cattivo gusto, che se nell'anime l'ho trovato da storta di naso, nel manga di ci sono momenti di quasi fastidio devo ammetterlo, soprattutto negli utlimi volumi, anche se in questo contesto bisogna calarsi nella discesa e nella corruzione dell'abisso, il senso di rivoltante l'autore lo sa rendere davvero bene.
E' un manga che sicuramente merita, anche se il tratto è peculiare, fastidioso persino a volte, e il fatto che Riku sia una bambina emotivamente di gomma rende tutto grottesco a volte, ma la bellezza di questo Abisso e le metafore usate sono notevoli, la scavata nell'animo, e la scoperta di se stessi, quanto oscuri si può essere dentro, è veramente notevole. Devo confessare di preferire la versione animata, ma in termini di informazioni di trama il manga da una pista a quest'ultima non c'è dubbio.
Assolutamente consigliato.
Ho fatto fatica ad abituarmi al tratto grafico, lo stile di Akihito Tsukushi mi ha sorpreso nella versione animata (persone pucciose e mostri osceni), ma l'ho accettato nell'ammalgamata di animazione che ne usciva e che si prestava alla bellezza si insiene dato dall'anime, con il manga il processo è stato più difficile e meno fluido, ma di nuovo il punto di forza è la trama e il manga vi è ancorato con ancora più forza della serie.
La storia di Riku, giovane orfana ossessionata dall'Abisso e della cittadina che vive dei tesori di questo immensa voragine è trattata ad un livello superiore rispetto la serie anima, che rimane comunque molto fedele. La differenza qui è il tempo narrativo, il manga ti trascina nell'abisso, nei suoi misteri e nella sua ineluttabile corruzione dell'animo. I dialoghi sono espansi i perchè sono meglio definiti, ci si prende il tempo giusto per indagare le cose anche se ovviamente mancano gli scenari mozzafiato e le musiche a rendere tutto incredibile.
La Riku del manga non è migliore dell'anime, non so perchè ci avessi sperato, ma purtroppo l'ottusità bamboccesca ce la portiamo a fondo anche qui, il suo rapporto con Reg altalenante e non sempre sensato è presente, ma almeno tutto l'intorno e la struttura dell'Abisso sono più intensi e prevericanto che gli si perdona u po' tutto. Anche l'odiato fan service a volte gratuito e di cattivo gusto, che se nell'anime l'ho trovato da storta di naso, nel manga di ci sono momenti di quasi fastidio devo ammetterlo, soprattutto negli utlimi volumi, anche se in questo contesto bisogna calarsi nella discesa e nella corruzione dell'abisso, il senso di rivoltante l'autore lo sa rendere davvero bene.
E' un manga che sicuramente merita, anche se il tratto è peculiare, fastidioso persino a volte, e il fatto che Riku sia una bambina emotivamente di gomma rende tutto grottesco a volte, ma la bellezza di questo Abisso e le metafore usate sono notevoli, la scavata nell'animo, e la scoperta di se stessi, quanto oscuri si può essere dentro, è veramente notevole. Devo confessare di preferire la versione animata, ma in termini di informazioni di trama il manga da una pista a quest'ultima non c'è dubbio.
Assolutamente consigliato.
Indubbiamente tra i migliori manga degli ultimi 10 anni, Made in Abyss è un'opera che merita davvero una lettura.
La cura maniacale con cui ogni dettaglio dell'Abisso viene approfondito, aiuta decisamente il lettore ad immergersi totalmente in un mondo fantasy di rara bellezza.
Il tratto di Akihito Tsukushi sensei riesce a mettere d'accordo protagonisti in stile "Chibi" e creature spaventose, rendendo questo insieme magico.
Il netto contrasto tra l'ingenuità dei protagonisti e l'amoralità che caratterizza molti personaggi, (specie i Fischietti Bianchi), ci porta a mettere in discussione l'idea che ognuno di noi ha di giusto e sbagliato.
Unica nota negativa, le illustrazioni che si trovano al di sotto della sovra-coperta, che sovente riportano i bambini protagonisti in atteggiamenti poco consoni, anche a livello sessuale, che reputo mero fan service di cattivo gusto e che nulla hanno a che vedere tra l'altro con la storia principale.
L'edizione J-Pop valorizza ulteriormente l'opera.
La cura maniacale con cui ogni dettaglio dell'Abisso viene approfondito, aiuta decisamente il lettore ad immergersi totalmente in un mondo fantasy di rara bellezza.
Il tratto di Akihito Tsukushi sensei riesce a mettere d'accordo protagonisti in stile "Chibi" e creature spaventose, rendendo questo insieme magico.
Il netto contrasto tra l'ingenuità dei protagonisti e l'amoralità che caratterizza molti personaggi, (specie i Fischietti Bianchi), ci porta a mettere in discussione l'idea che ognuno di noi ha di giusto e sbagliato.
Unica nota negativa, le illustrazioni che si trovano al di sotto della sovra-coperta, che sovente riportano i bambini protagonisti in atteggiamenti poco consoni, anche a livello sessuale, che reputo mero fan service di cattivo gusto e che nulla hanno a che vedere tra l'altro con la storia principale.
L'edizione J-Pop valorizza ulteriormente l'opera.
"Made in abyss" è un manga ancora non troppo conosciuto, almeno in Italia. E invece dovrebbe, perché è una bomba! La trama ormai credo la sappiate tutti, quindi parlerò subito della mia opinione su quest'opera. Il suo punto forte è sicuramente l'ambientazione, a mio modesto parere una delle migliori di sempre. Man mano che si va giù nell'abisso ti viene sempre più voglia di scoprire come saranno gli strati successivi. Anche le creature di questo abisso sono validissime e estremamente interessanti ( esempio il "cantamorto"). I personaggi sono molto simpatici e molto "umani", e hanno caratteri ben distinti. Anche il villain (per ora ne ho visto solo uno) è veramente interessante e carismatico (e anche crudele). I disegni di "Made in abyss" sono a volte criticati perché troppo "confusi" ma io non la penso così : le tavole sono disegnate benissimo con uno stile ad acquerello che mi fa impazzire, unica cosa a volte non sono troppo dettagliate, ma va bene così. Attenzione: ricordo che "Made in abyss" è un seinen, quindi ci saranno molte scene gore e abbastanza disturbanti. In conclusione, spero che quest'opera continui al più presto, perché mi piace veramente tanto
"Made in Abyss" racconta l’avventura di Riko, una bambina vivace e coraggiosa, che vuole raggiungere la madre nell’Abisso (una enorme voragine) dove al suo interno tutte le leggi della fisica sono stravolte. Un mondo magico e abitato da creature uniche.
E nasce un nuovo mestiere, i ricercatori che sono suddivisi in gradi.
C'è una regola principale regola dell’Abisso è che più si scende e più sarà impossibile tornare indietro.
Un giorno Riko, durante una lezione dell'orfanotrofio trova uno specie di bambino robot proveniente dall’Abisso che ha perso la memoria e decide così definitivamente di scendere nella voragine insieme a lui.
Il manga è ben scritto, lo svolgimento della storia è molto accurata, stando sempre attenti a molti particolari.
Però non è molto originale, i personaggi sono i soliti cliché e la protagonista la trovo molto fastidiosa.
In ogni volume ci sono delle descrizioni dell’Abisso.
"Made in Abyss" sul fronte dell'ambientazione è molto originale, tra animali, vegetazione e influenze ambientali.
Comunque sia il manga nel complesso non è male e per chi come me ha amato l’anime è rimasto un po' scottato.
Perché onestamente ho trovato l'opera perfetta per lo schermo.
C'è da dire che la versione italiana è stata curata molto bene, i materiali dei volumi sono ben fatti, le copertine hanno dei bei disegni.
Sarò io, ma sono rimasto deluso, proverò ad andare ancora avanti.
E nasce un nuovo mestiere, i ricercatori che sono suddivisi in gradi.
C'è una regola principale regola dell’Abisso è che più si scende e più sarà impossibile tornare indietro.
Un giorno Riko, durante una lezione dell'orfanotrofio trova uno specie di bambino robot proveniente dall’Abisso che ha perso la memoria e decide così definitivamente di scendere nella voragine insieme a lui.
Il manga è ben scritto, lo svolgimento della storia è molto accurata, stando sempre attenti a molti particolari.
Però non è molto originale, i personaggi sono i soliti cliché e la protagonista la trovo molto fastidiosa.
In ogni volume ci sono delle descrizioni dell’Abisso.
"Made in Abyss" sul fronte dell'ambientazione è molto originale, tra animali, vegetazione e influenze ambientali.
Comunque sia il manga nel complesso non è male e per chi come me ha amato l’anime è rimasto un po' scottato.
Perché onestamente ho trovato l'opera perfetta per lo schermo.
C'è da dire che la versione italiana è stata curata molto bene, i materiali dei volumi sono ben fatti, le copertine hanno dei bei disegni.
Sarò io, ma sono rimasto deluso, proverò ad andare ancora avanti.
"Made in Abyss" è un manga in corso dal 2012, l'autore è Akihito Tsukushi, attualmente il manga conta 8 volumi ed è edito in Italia dalla J-POP.
Per quanto riguarda la trama cercherò di essere coinciso, dato che è già anticipata nella sinossi sulla scheda: la nostra protagonista, di nome Riko, durante una sessione di addestramento nel primo livello dell'Abisso, viene salvata da uno strano robot, che poi va in "stand-by".
Questo "robot" (la sua natura rimane misteriosa) non ha ricordi, allora Riko lo porta nell'orfanotrofio e lo fa passare per un altro orfano come lei, e non come una reliquia dell'Abisso.
In seguito, durante una spedizione nella parte più profonda nell'Abisso, gli esploratori troveranno dei documenti e degli oggetti appartenuti alla madre di Riko, ovvero Lyza, che era un esperta e famosa esploratrice dell'Abisso, ormai scomparsa in quell'Abisso molti anni fa.
Riko insieme a Reg (cosi è stato chiamato il robot), dopo aver visto i documenti della madre prende una decisione drastica, andrà negli strati più profondi dell'Abisso, per vedere che fine ha fatto la madre, sapendo che potrebbe morire, e sapendo che è un viaggio di sola andata, dato che oltre un certo livello, anche il risalire porta a morte certa.
Ma lei non è pronta a quello che l'aspetta là sotto, quello che troverà fa impallidire l'inferno Dantesco, il nome Abisso è estremamente consono a quel luogo, e non solo per la sua struttura, ma perchè è un buco infernale e demoniaco, pieno di morte, disperazione, mostruosità e mistero, un posto che uccide le persone incaute e chi brama la conoscenza.
Discutendo della trama/morale dell'opera, direi che è tutto collegato all'Abisso, un posto ricco di conoscenza e mistero, dato che abbiamo reliquie di civiltà passate e misteriose, ma che però sono sparite nel nulla, ovviamente alcuni esploratori riescono ad arrivare nei livelli più profondi (fino a dove si può risalire), ma l'Abisso è come se corrompesse la loro anima, c'è un prezzo salatissimo da pagare per ciò.
Quest'opera mi fa pensare a una citazione di un famoso filosofo: «Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te.» (Friedrich Nietzsche) penso che questa citazione ci stia tutta, per descrivere una parte rilevante di essa, quindi l'Abisso come conoscenza, ma anche come mostruosità, come morte, un Abisso che ammalia, illude e poi uccide senza nessuna pietà.
Passiamo ora alla caratterizzazione dei personaggi, devo dire che è stato fatto un lavoro eccellente, questo è uno dei motivi principali per cui dò un voto così alto, i personaggi sono veramente stupendi, riesci a percepire le loro emozioni e ad affezionarti, e ci sono momenti veramente strazianti, devo dire la verità. Penso che appena vedrò certe scene animate, probabilmente mi metterò a piangere...
Per quanto riguarda i disegni, una gioia per gli occhi, veramente ottimi e ben fatti, su questo punto promosso su tutta la linea.
Mentre in riferimento a un certo personaggio, e collegandomi a quello che dicevo in precedenza sull'Abisso che corrompe l'anima, vorrei aggiungere un’altra citazione, questa volta di tipo letterario: «La notte s'apre sull'orlo dell'abisso. Le porte dell'inferno sono chiuse: a tuo rischio le tenti. Al tuo richiamo si desterà qualcosa per risponderti. Questo regalo lascio all'umanità: ecco le chiavi. Cerca le serrature; sii soddisfatto. Ma ascolta ciò che dice Abdul Alhazred: per primo io le ho trovate: e sono pazzo.» (Prefazione al Necronomicon)
Vorrei citare un altro elemento ben fatto e assolutamente vincente, il world-building, devo dire che non è solo l'Abisso a essere fatto benissimo, ma anche la città che sta sulla sommità intorno, è abbastanza credibile e ben fatto, una cosa che non può che portare la valutazione a un voto molto alto.
Altro aspetto che mi sento in obbligo di citare, sono i combattimenti, molti belli, che tendono a focalizzarsi su due cose: un aspetto tecnico del combattimento, e un aspetto emotivo dello stesso, dove traspaiono in modo evidente i sentimenti dei combattenti, che porta il lettore ha empatizzare fortemente con essi.
In conclusione: una piccola perla, un vero capolavoro come pochi, che leggo con estremo piacere, e che consiglio caldamente di acquistare e leggere.
Voto finale 9+
Per quanto riguarda la trama cercherò di essere coinciso, dato che è già anticipata nella sinossi sulla scheda: la nostra protagonista, di nome Riko, durante una sessione di addestramento nel primo livello dell'Abisso, viene salvata da uno strano robot, che poi va in "stand-by".
Questo "robot" (la sua natura rimane misteriosa) non ha ricordi, allora Riko lo porta nell'orfanotrofio e lo fa passare per un altro orfano come lei, e non come una reliquia dell'Abisso.
In seguito, durante una spedizione nella parte più profonda nell'Abisso, gli esploratori troveranno dei documenti e degli oggetti appartenuti alla madre di Riko, ovvero Lyza, che era un esperta e famosa esploratrice dell'Abisso, ormai scomparsa in quell'Abisso molti anni fa.
Riko insieme a Reg (cosi è stato chiamato il robot), dopo aver visto i documenti della madre prende una decisione drastica, andrà negli strati più profondi dell'Abisso, per vedere che fine ha fatto la madre, sapendo che potrebbe morire, e sapendo che è un viaggio di sola andata, dato che oltre un certo livello, anche il risalire porta a morte certa.
Ma lei non è pronta a quello che l'aspetta là sotto, quello che troverà fa impallidire l'inferno Dantesco, il nome Abisso è estremamente consono a quel luogo, e non solo per la sua struttura, ma perchè è un buco infernale e demoniaco, pieno di morte, disperazione, mostruosità e mistero, un posto che uccide le persone incaute e chi brama la conoscenza.
Discutendo della trama/morale dell'opera, direi che è tutto collegato all'Abisso, un posto ricco di conoscenza e mistero, dato che abbiamo reliquie di civiltà passate e misteriose, ma che però sono sparite nel nulla, ovviamente alcuni esploratori riescono ad arrivare nei livelli più profondi (fino a dove si può risalire), ma l'Abisso è come se corrompesse la loro anima, c'è un prezzo salatissimo da pagare per ciò.
Quest'opera mi fa pensare a una citazione di un famoso filosofo: «Chi lotta con i mostri deve guardarsi di non diventare, così facendo, un mostro. E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te.» (Friedrich Nietzsche) penso che questa citazione ci stia tutta, per descrivere una parte rilevante di essa, quindi l'Abisso come conoscenza, ma anche come mostruosità, come morte, un Abisso che ammalia, illude e poi uccide senza nessuna pietà.
Passiamo ora alla caratterizzazione dei personaggi, devo dire che è stato fatto un lavoro eccellente, questo è uno dei motivi principali per cui dò un voto così alto, i personaggi sono veramente stupendi, riesci a percepire le loro emozioni e ad affezionarti, e ci sono momenti veramente strazianti, devo dire la verità. Penso che appena vedrò certe scene animate, probabilmente mi metterò a piangere...
Per quanto riguarda i disegni, una gioia per gli occhi, veramente ottimi e ben fatti, su questo punto promosso su tutta la linea.
Mentre in riferimento a un certo personaggio, e collegandomi a quello che dicevo in precedenza sull'Abisso che corrompe l'anima, vorrei aggiungere un’altra citazione, questa volta di tipo letterario: «La notte s'apre sull'orlo dell'abisso. Le porte dell'inferno sono chiuse: a tuo rischio le tenti. Al tuo richiamo si desterà qualcosa per risponderti. Questo regalo lascio all'umanità: ecco le chiavi. Cerca le serrature; sii soddisfatto. Ma ascolta ciò che dice Abdul Alhazred: per primo io le ho trovate: e sono pazzo.» (Prefazione al Necronomicon)
Vorrei citare un altro elemento ben fatto e assolutamente vincente, il world-building, devo dire che non è solo l'Abisso a essere fatto benissimo, ma anche la città che sta sulla sommità intorno, è abbastanza credibile e ben fatto, una cosa che non può che portare la valutazione a un voto molto alto.
Altro aspetto che mi sento in obbligo di citare, sono i combattimenti, molti belli, che tendono a focalizzarsi su due cose: un aspetto tecnico del combattimento, e un aspetto emotivo dello stesso, dove traspaiono in modo evidente i sentimenti dei combattenti, che porta il lettore ha empatizzare fortemente con essi.
In conclusione: una piccola perla, un vero capolavoro come pochi, che leggo con estremo piacere, e che consiglio caldamente di acquistare e leggere.
Voto finale 9+