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Irene Tempesta

Volumi letti: 9/11 --- Voto 8
Finalmente un manga romantico dove la coppia si crea in pochi volumi senza girare troppo attorno a timidezze, titubanze, e incertezze, tipo "Ice Guy & Cool girl" o "Living-room Matsunaga-san " dove i due protagonisti, palesemente innamorati, non riuscivano mai a dischiararsi tra imbarazzi e complessi davvero esasperanti che non finivano mai....

"A sign of affection" affronta un tema abbastanza nuovo che dona una ventata di freschezza: Yuki, la nostra protagonista, è sorda dalla nascita, una ragazza timida - dovuta anche alla condizione di non poter comprendere sempre al primo colpo il mondo che la circonda di persone udenti- ma sempre ottimista e volenterosa, non vive mai la sua condizione come un vero handicap ma come una sfida a imparare sempre più; Itsuomi, che frequenta la sua stessa università, è il miglior partito che si possa immaginare e non può non piacere alle lettrici: intelligente, sveglio, appassionato di viaggi e lingue (ne conosce ben 3), inclusivo, simpatico, amichevole, solare .... ah! e non ultimo, un gran bel figo! e molto sexy, anche se veste sempre casual e non se la tira mai....
Appena conosce Yuki ne rimane affascinato, per via del suo candore, ma anche per la sua indecifrabilità legata alla lingua dei segni, che incuriosito vorrebbe subito imparare.
Itsuomi la cerca per poter imparare una nuova lingua, ma più frequenta questa ragazza e più si accorgere di essere attratto da lei; Già dopo 3 volumi, senza tanti giri di parole (una gran dote la sua: non tergiversa e va dritto al sodo, impavido) , il ragazzo le confessa i suoi sentimenti e chiede un fidanzamento; Yuki che contraccambia i sentimenti, accetta e da qui parte una relazione dolcissima che procede per gradi: la prima escursione insieme con gli amici, il primo bacio, la prima volta a casa di lui, le prime proposte serie, la conoscenza dei genitori, il desiderio di convivere e molto altro..... per Yuki è tutta una scoperta! si lascia travolgere da tante nuove emozioni afferrando la mano tesa di questo ragazzo che dolcemente la accompagna in questo nuovo viaggio chiamato "Amore".

La trama è scorrevole, fresca, romantica e delicata, senza tanti scossoni o drammi in realtà, ma viste le caratteristiche della protagonista legata alla sua condizione di non udente, non ci si poteva allargare troppo..
L'autrice ha fatto un lavoro accurato sulla lingua dei segni, e riesce a trasmettere attraverso il punto di vista di Yuki, il mondo ovattato in cui si trova, la difficoltà a volte di comunicare, ma sempre senza mai perdere l'ottimismo, e il profondo sentimento che la lega a questo ragazzo premuroso che le fa battere il cuore all'impazzata.
L'autrice propone anche sottotrame legate ai personaggi secondari, amici o cugini dei protagonisti, e i loro legami sentimentali, intrecciandole e bilanciandole bene con la trama principale di Yuki e Itsuomi.

I disegni per me sono stupendi! Suu Morishita ha un tratto pulito, deciso, curato eppure semplice, corpi e mani ben proporzionati, visi bellissimi ed espressivi.

La Star Comics ne ha fatto una buona edizione anche se non eccelsa.

Consigliato a tutte le amanti di storie romantiche e delicate.


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Potetochippusu

Volumi letti: 5/11 --- Voto 4
Avevo cominciato la lettura di “A sign of affection” con grandi aspettative, visto il clamore che stava riscuotendo soprattutto tra gli estimatori del genere. Con mia sorpresa l’impressione avutane si è dimostrata molto negativa in brevissimo tempo, tanto da lasciarmi incapace di comprendere il clamore che le aleggia attorno.
La protagonista di questo manga è una ragazza sorda, elemento infrequente, che da alla storia una ventata di freschezza rispetto ai comuni shoujo. L’autrice si è rivelata molto sensibile verso questa tematica, tanto da documentare con attenzione sia i suoi studi sull’argomento (ricerche, interviste ecc.), che le ragioni di alcune scelte narrative calate nella realtà sociale del Giappone. Fin qui tutto molto interessante e degno della fama che si è guadagnato. A mio giudizio i problemi sorgono con la controparte maschile, un compagno di università della protagonista, bello (ma questo non è nemmeno necessario dirlo), poliglotta, caritatevole, cittadino del mondo, sempre in viaggio con uno zaino in spalla e tanta voglia di conoscere nuove culture (quanta perfezione in un solo personaggio, forse anche troppa!).
Seguiranno SPOILER.

Lei appare stregata da lui sin da subito, stante il fascino che un soggetto così ben “referenziato” suscita, oltre che sulla protagonista, come ripetuto più volte nel corso del manga, su tutta la popolazione femminile dell’università. Si potrebbe dire che si tratti del classico ragazzo popolare, nulla di nuovo sotto il sole. Invece no.
Sin dalle primissime battute lui DICE di essere fortemente attratto da lei: sottolinea di non aver mai conosciuto una ragazza come lei (ma nel senso di sorda), tra tutte le lingue che conosce quella dei segni gli manca (e la vorrebbe apprendere proprio da lei dopo due giorni che l’ha conosciuta), rimarca di essere attratto da lei perché la trova pura e innocente, (perché sorda - aridaje!).
Dopo tutte queste “belle” parole, ciò che rimane è l’insopprimibile sensazione che il suo interesse nei confronti di lei sia più accademico, che non romantico, quasi fosse un animale esotico da mettere in gabbia e studiare.
Le interazioni dei due sono prive di chimica, causa non solo le espressioni vitree donate dall’autrice, ma soprattutto perché non c’è un istante in cui le parole di lui, anche nei dialoghi con i personaggi secondari, comunichino un sincero apprezzamento nei riguardi di lei come individuo, aldilà della sua sordità.
Anzi, se non si trattasse dell’interesse romantico eletto, si potrebbe facilmente pensare che la stia vilmente usando per soddisfare la sua curiosità, in attesa di trovare un nuovo hobby.
Assolutamente inutile, quindi, se non deleterio, che i due si fidanzino in una decina di capitoli, non lasciando spazio per uno sviluppo dell’individualità dei due personaggi.
Anche se questa potrebbe essere solo la mia visione della coppia, è un fatto che la storia diventi rapidamente stagnante e non riesca ad evolversi da questa condizione.
I personaggi non vengono ulteriormente approfonditi: non si conosce altro di loro oltre quello che viene detto nelle pagine introduttive e la relazione si sviluppa passivamente.
Senza dubbio lodevole la scelta di rappresentare la sordità e soprattutto di volerne mostrare i riflessi nella quotidianità, ma gli aspetti positivi si fermano lì. “A sign of affection” si riduce a uno slice of life piatto, dove quello che manca è proprio l’affetto.


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RAN (=^▽^=)

Volumi letti: 2/11 --- Voto 9
Ero molto incuriosita da questo titolo da quando la Star Comics fece l'annuncio di pubblicazione; al momento sono usciti i primi 2 volumi e questa che mi accingo a scrivere è una recensione basata sulla lettura di questi, sul quale si basa anche il mio voto.
Come si può descrivere qualcosa di così intangibile come il suono? E soprattutto come lo si può rendere in un disegno?
Ebbene il mitico duo Sū Morishita ci riesce! Con uno stile di trama e di disegno maturo, fluido e delicato.
Partiamo dalla sensazione tattile: la sovraccoperta e copertina sono molto flessibili, così come le pagine morbide che danno il benvenuto alla lettura permettendo un'ottima apertura per poter ammirare i disegni di ogni singola pagina, quindi ecco la sensazione visiva: un tratto veramente piacevole e ovviamente ben fatto che accompagna la trama, anche coi classici espedienti del mondo manga (xd) per dare più enfasi alle situazioni e/o stati d'animo ma senza esagerare; inoltre si dedica ampio spazio ai gesti delle mani in quanto la protagonista Yuki è un personaggio non udente.
Nel primo volume c'è una panoramica generale di quelli che potenzialmente saranno tutti i vari personaggi che faranno parte della storia ma principalmente si è ben delineata la figura di Yuki, una ragazza spontanea che si imbarazza facilmente e che con la stessa facilità si entusiasma anche per piccole cose. La vediamo scontrarsi con due approcci ben differenti rispetto alla sua realtà, uno che non comprende appieno il suo status ed un altro invece che lo scruta, ne è incuriosito, vuole conoscerlo e farne parte.
Nel secondo volume invece vengono delineati i primi bagliori delle triangolazioni, ma nulla di trascendentale; è stato dato anche qualche spazio in più alla coppia che fa da spalla ai protagonisti; e nel frattempo si porta avanti questa conoscenza tra i due. Difatti nonostante si sia già sviluppato un interesse sentimentale, da parte di uno dei protagonisti, non c'è stato ancora nulla di concreto. La storia piuttosto che dare subito qualcosa porta il lettore stesso a desiderarlo. In qualche modo entrando in empatia coi protagonisti, cresciamo con loro e iniziamo a voler di più.
Graficamente la conformazione del lettering e la colorazione gioca un ruolo importante per capire ad esempio quando è proprio Yuki a leggere il labiale dio ciò che le viene detto e quando ha difficoltà nel comprenderlo. Si resta incantanti nell'osservare le tavole intrise di significato, nei momenti di sguardi e gesti...che, si sa, sono il vero linguaggio dell'amore! E in una storia così particolare non poteva essere altrimenti. Dove trovare un modo per comunicare è il fulcro di tutto, per poter avvicinare due realtà apparentemente distanti. Abbattere le barriere comunicative è possibile soprattutto se vi è il desiderio di andare oltre il conosciuto; forse il messaggio che si vuole far arrivare al pubblico è proprio questo: non porsi limiti e che due differenti realtà possono coesistere e arricchirsi vicendevolmente.
Insomma i presupposti e le aspettative nei confronti di questo manga sono alte, non resta che continuarne la lettura per scoprire dove ci porterà.
Lo consiglio a tutti gli utenti che vogliono confrontarsi con una storia che affronta tematiche come appunto una disabilità e che sia anche un poco più matura rispetto alla classica ambientazione liceale, ma che comunque riservi tanta dolcezza e tante emozioni.


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Miriam22

Volumi letti: 5/11 --- Voto 8
Scovato per caso in rete, e felice di sapere che è stata annunciata una sua pubblicazione anche in Italia, questo manga (attualmente in corso) è stata una piacevolissima sorpresa.

Yuki è sorda dalla nascita, Itsuomi parla tre lingue, ma non quella dei segni. I due frequentano la stessa università, tuttavia si incontrano per caso in un tram. Da quel momento in poi si cercheranno e si guarderanno con grande curiosità e altrettanto timore.
È interessante vedere in che modo l'approccio tra i due evolve, che non è lo stesso approccio che avviene tra due ragazzi comuni. I due, per conoscersi a fondo, devono cercare un modo per comunicare ed entrare nel mondo dell'altro. Entrambi, così, sperimentano situazioni nuove ed il sentimento che poco a poco cresce tra di loro, incentiva la voglia di comprendersi e di trovare vie alternative. Lui sperimenta il linguaggio dei segni, e acuisce il senso del tatto, che lo sperimenta assieme a Yuki. Lei si adopera nell'uso dello smartphone, e si concentra maggiormente sull'espressività del ragazzo, fonte comunicativa importante per un sordo. Noi sperimentiamo tutto ciò assieme a loro.
La sordità di Yuki ci porta in un mondo ovattato, in cui tutti gli altri sensi si accendono per supplire a quello dell'udito. È davvero strana la sensazione che si percepisce mentre ci si immerge nella lettura di questa storia. Personalmente è come se io stessa sentissi attutiti tutti i suoni circostanti. Credo che un anime non avrebbe sortito questo effetto particolare, in quanto in una trasposizione animata, per forza di cose, anche se vi viene trattato il tema della sordità, suoni, voci e musica sono presenti. Durante la lettura, invece, disponi di due unici elementi: il testo ed il lettore. E nello nell'immedesimarsi, nello specifico, ci si cala davvero in un silenzio surreale.

Sottolineo, inoltre, che il tratto del disegno, in tutto ciò ha il suo bel ruolo. A parte la gradevolezza della fisionomia dei personaggi, vedremo dei bellissimi primi piani, dettagliati, di mani e dita. E non poteva essere altrimenti se il principale strumento comunicativo sta nella gestualità delle mani. Mi chiedo se l'autore abbia scelto questo tipo di storia proprio perché ha magari una particolare predilezione nel ritrarre questa parte del corpo. Ad ogni modo, non si può dire che non la rappresenti bene. E non solo nei primi piani, ma anche, per esempio, quando viene rappresentato un dialogo articolato nel linguaggio dei segni. Si intuisce che, comunque, c'è sotto uno studio e una ricerca accurata di tutto quello che fa parte del mondo di un disabile sordomuto.

Intorno a questa coppia ruotano dei comprimari altrettanto interessanti, con relativi interessanti triangoli amorosi. Rin, l'amica di Yuki, innamorata di Kyou, amico (puta caso) di Itsuomi. Shin, l'amico eccentrico che ama Emma, ma che quest'ultima è Innamorata di Istuomi. E non manca il geloso amico d'infanzia di Yuki, Oushi, che ovviamente non prenderà in simpatia questo nuovo ingresso nella vita dell'amica. Sarà, soprattutto, proprio tramite Oushi che Itsuomi (e noi lettori) imparerà un poco meglio ad approcciarsi ad un sordo, a Yuki. Significativa, infatti, la scena in cui rimprovera Istuomi che compare all'improvviso alle spalle di Yuki: mai farlo con un sordo perché non ti sentirebbe arrivare e lo spaventeresti.

Che altro aggiungere riguardo a questo manga?
Se cercate una storia romantica e matura, e che si addentra nelle difficoltà quotidiane di chi è disabile, sia da un punto di vista pratico, che emotivo, questo è il manga che fa per voi.