A Couple of Cuckoos
Siamo arrivati al settimo volume, direi che ce n’è abbastanza per fare una prima valutazione, sulla base di quanto visto finora. Sarò breve stavolta, magari poi tra un anno, con più carne al fuoco, rivedo e implemento.
* Trama e storia *
La prima cosa che ho pensato quando ho iniziato a leggere questo manga è che fosse Nisekoi ma senza tutta quella storia sulla promessa d’infanzia e le chiavi. In sostanza, al di là della baggianata dello scambio delle culle, scusa imbarazzante trovata dall’autrice per fare da motore alla serie, abbiamo una coppia (neanche tanto dissimile da Raku-Kirisaki) che sta assieme perché costretta dai genitori senza però volere. E che cerca di tenere la cosa nascosta a tutti gli altri.
Fortunatamente è una sensazione che in seguito un po' mi è passata, perché il pool di personaggi nel progredire della trama si discosta un po’ dalla serie di Naoshi Komi e, in breve tempo, diventa evidente che non siamo di fronte a una fotocopia… anche se le atmosfere e le situazioni alla fine sono molto simili.
Ma dopotutto parliamo di una romcom harem che non inventa nulla di nuovo, quindi in un certo senso è ovvio che ci siano delle somiglianze con tante altre serie che condividono il genere.
Il vero difetto, secondo me, è proprio quello. Questo manga è la fotocopia della fotocopia di tante altre serie simili. Non ho visto alcuna spinta da parte dell’autrice a provare a rielaborare il tema, aggiungendoci del suo, provando a variare e a costruire qualcosa di nuovo.
C’è la classica partenza che per i primi volumi è fastidiosamente demenziale, e poi si assesta su un livello intermedio che oscilla tra capitoli con un tasso di scemenza altissimo e altri venati da buonismi e/o sentimentalismi da due soldi. Il tutto condito dai soliti deus ex machina che danno il via a situazioni improbabili o surreali, e dai soliti artifici narrativi che interrompono quelle stesse situazioni nel momento in cui diventano interessanti e potrebbero portare degli sviluppi.
Senza tirarla tanto per le lunghe, se dovessi definire questa serie con una sola parola, quella parola sarebbe “banale”.
* Sviluppo dei personaggi *
Il protagonista, Nagi Umino ricalca stereotipi inflazionati e stravisti che lo rendono piuttosto fastidioso e mi hanno sinceramente impedito di entrare in empatia con lui. E’ del tutto incapace di imporsi e le sue lamentele vengono quasi sempre ignorate, al punto da finire a dormire nel ripostiglio. E’ quasi sempre vittima delle situazioni e delle coinquiline, e praticamente fa da servo in casa. Apparentemente ha scelto fin dall’inizio la ragazza che ama ma in realtà è perennemente indeciso. E’ bravo a scuola ma scarso negli sport. Inizialmente è tutto serietà e impegno, ma appena parte la serie diventa un pezzo di pane che mette i bisogni degli altri sopra i propri e quindi finisce per peggiorare i propri voti e diventare uno zerbino per assecondare questo o quell'altro capriccio delle ragazze. Ma davvero i teenager giapponesi si rivedono in questo sfigato? Davvero riescono a empatizzare con lui? Davvero hanno questa malsana e perversa propensione al masochismo?
Erika Amano, la protagonista femminile, entra in gioco per prima e quindi, statistiche alla mano, con ogni probabilità sarà quella con cui si accaserà alla fine. La serie è solo al settimo volume dei 21 usciti finora in Giappone, ma per quanto letto finora sono quasi pronto a scommetterci. Al netto di questo, è una delle più importanti influencer della sua età in tutto il Giappone, ma in realtà è una ragazzina viziata, non particolarmente brillante nello studio, che non ha praticamente rapporti con i genitori e non ha mai avuto amici. Personaggio un po' tsundere e un po' no, a seconda dei momenti, per ora piuttosto piatto, in tutta onestà.
Hiro Segawa è la ragazza amata di Nagi. Iper competitiva, vuole sempre essere la prima in qualsiasi cosa e riesce bene sia nello studio che nello sport. Inoltre riesce a socializzare con tutti e ha un ottimo carattere. Anche troppo, insomma. Negli ultimi numeri sta avendo una netta deriva ribelle e l’idea che mi sono fatto al momento, è che probabilmente nasconde qualcosa o, forse, come dice lei stessa, è semplicemente stanca di dover essere la migliore in tutto.
Ci sono poi altre due ragazze coinvolte nell’harem ma al momento la mia impressione è che una non sia stata approfondita abbastanza per poterne fare una valutazione (ma lui la chiama “sorellina”, quindi lo storico delle romcom la dà già fuori dai giochi), e l’altra compare solo alla fine del settimo volume (e come tale, per la mia modesta esperienza, non è una candidata credibile ma serve solo ad allungare il brodo).
Crescita e sviluppo delle relazioni tra i personaggi, per il momento, molto blanda. Qualcosa si intravede ma è poco.
* Disegni*
Il manga è ben disegnato praticamente sempre, anche se non sempre lo stile di disegno dei volti nei primi piani delle tavole più grandi mi fa impazzire. Ad ogni modo credo ci sia poco di cui lamentarsi, dal punto di vista visivo è una bella lettura.
Copertine a parte… perché alcune sono proprio orribili.
* Dialoghi e scrittura *
Anche qui non c’è molto da dire. I dialoghi sono nella media per questo tipo di manga, non c’è granché da segnalare.
_____
* IN DEFINITIVA *
In definitiva continuerò la lettura solo perché non ci sono molte alternative sul mercato per questo che è il mio genere preferito. Però non ritengo che questo manga (almeno per ora) raggiunga una sufficienza piena.
* Trama e storia *
La prima cosa che ho pensato quando ho iniziato a leggere questo manga è che fosse Nisekoi ma senza tutta quella storia sulla promessa d’infanzia e le chiavi. In sostanza, al di là della baggianata dello scambio delle culle, scusa imbarazzante trovata dall’autrice per fare da motore alla serie, abbiamo una coppia (neanche tanto dissimile da Raku-Kirisaki) che sta assieme perché costretta dai genitori senza però volere. E che cerca di tenere la cosa nascosta a tutti gli altri.
Fortunatamente è una sensazione che in seguito un po' mi è passata, perché il pool di personaggi nel progredire della trama si discosta un po’ dalla serie di Naoshi Komi e, in breve tempo, diventa evidente che non siamo di fronte a una fotocopia… anche se le atmosfere e le situazioni alla fine sono molto simili.
Ma dopotutto parliamo di una romcom harem che non inventa nulla di nuovo, quindi in un certo senso è ovvio che ci siano delle somiglianze con tante altre serie che condividono il genere.
Il vero difetto, secondo me, è proprio quello. Questo manga è la fotocopia della fotocopia di tante altre serie simili. Non ho visto alcuna spinta da parte dell’autrice a provare a rielaborare il tema, aggiungendoci del suo, provando a variare e a costruire qualcosa di nuovo.
C’è la classica partenza che per i primi volumi è fastidiosamente demenziale, e poi si assesta su un livello intermedio che oscilla tra capitoli con un tasso di scemenza altissimo e altri venati da buonismi e/o sentimentalismi da due soldi. Il tutto condito dai soliti deus ex machina che danno il via a situazioni improbabili o surreali, e dai soliti artifici narrativi che interrompono quelle stesse situazioni nel momento in cui diventano interessanti e potrebbero portare degli sviluppi.
Senza tirarla tanto per le lunghe, se dovessi definire questa serie con una sola parola, quella parola sarebbe “banale”.
* Sviluppo dei personaggi *
Il protagonista, Nagi Umino ricalca stereotipi inflazionati e stravisti che lo rendono piuttosto fastidioso e mi hanno sinceramente impedito di entrare in empatia con lui. E’ del tutto incapace di imporsi e le sue lamentele vengono quasi sempre ignorate, al punto da finire a dormire nel ripostiglio. E’ quasi sempre vittima delle situazioni e delle coinquiline, e praticamente fa da servo in casa. Apparentemente ha scelto fin dall’inizio la ragazza che ama ma in realtà è perennemente indeciso. E’ bravo a scuola ma scarso negli sport. Inizialmente è tutto serietà e impegno, ma appena parte la serie diventa un pezzo di pane che mette i bisogni degli altri sopra i propri e quindi finisce per peggiorare i propri voti e diventare uno zerbino per assecondare questo o quell'altro capriccio delle ragazze. Ma davvero i teenager giapponesi si rivedono in questo sfigato? Davvero riescono a empatizzare con lui? Davvero hanno questa malsana e perversa propensione al masochismo?
Erika Amano, la protagonista femminile, entra in gioco per prima e quindi, statistiche alla mano, con ogni probabilità sarà quella con cui si accaserà alla fine. La serie è solo al settimo volume dei 21 usciti finora in Giappone, ma per quanto letto finora sono quasi pronto a scommetterci. Al netto di questo, è una delle più importanti influencer della sua età in tutto il Giappone, ma in realtà è una ragazzina viziata, non particolarmente brillante nello studio, che non ha praticamente rapporti con i genitori e non ha mai avuto amici. Personaggio un po' tsundere e un po' no, a seconda dei momenti, per ora piuttosto piatto, in tutta onestà.
Hiro Segawa è la ragazza amata di Nagi. Iper competitiva, vuole sempre essere la prima in qualsiasi cosa e riesce bene sia nello studio che nello sport. Inoltre riesce a socializzare con tutti e ha un ottimo carattere. Anche troppo, insomma. Negli ultimi numeri sta avendo una netta deriva ribelle e l’idea che mi sono fatto al momento, è che probabilmente nasconde qualcosa o, forse, come dice lei stessa, è semplicemente stanca di dover essere la migliore in tutto.
Ci sono poi altre due ragazze coinvolte nell’harem ma al momento la mia impressione è che una non sia stata approfondita abbastanza per poterne fare una valutazione (ma lui la chiama “sorellina”, quindi lo storico delle romcom la dà già fuori dai giochi), e l’altra compare solo alla fine del settimo volume (e come tale, per la mia modesta esperienza, non è una candidata credibile ma serve solo ad allungare il brodo).
Crescita e sviluppo delle relazioni tra i personaggi, per il momento, molto blanda. Qualcosa si intravede ma è poco.
* Disegni*
Il manga è ben disegnato praticamente sempre, anche se non sempre lo stile di disegno dei volti nei primi piani delle tavole più grandi mi fa impazzire. Ad ogni modo credo ci sia poco di cui lamentarsi, dal punto di vista visivo è una bella lettura.
Copertine a parte… perché alcune sono proprio orribili.
* Dialoghi e scrittura *
Anche qui non c’è molto da dire. I dialoghi sono nella media per questo tipo di manga, non c’è granché da segnalare.
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* IN DEFINITIVA *
In definitiva continuerò la lettura solo perché non ci sono molte alternative sul mercato per questo che è il mio genere preferito. Però non ritengo che questo manga (almeno per ora) raggiunga una sufficienza piena.