Tatsuki Fujimoto Short Stories 17-21
“Tatsuki Fujimoto Short Stories 17-21” è una raccolta di storie brevi scritte ed illustrate da Tatsuki Fujimoto (autore del ben più famoso “Chainsaw Man”) tra il 2014 ed il 2017, dai 17 ai 21 anni.
Parto col dire innanzitutto che ho apprezzato veramente molto questo volume unico, il quale si è rivelato una lettura parecchio interessante e spassosa nella sua totalità.
Mi ero già approcciato all’autore con Chainsaw Man, opera che mi ha preso parecchio e da cui ne avevo constato la sua bravura di autore talentuoso ed imprevedibile: dal tratto sporco ma dinamico e proporzionato ad un uso coeso dei neri e dei grigi, dalle eccentriche angolazioni (molto cinematografiche) nelle vignette, aventi una grandioso gioco di chiaroscuri, alla narrazione furba e che sa intrattenere il lettore, tenendolo incollato alle pagine (o almeno così è stato nel mio caso).
Possiamo quindi dire che conoscevo già abbastanza il modus operandi di Fujimoto, ma, rimanendone affascinato ed intrigato da questo, volevo avere una panoramica più larga, e quindi la lettura di una raccolta di storie brevi scritte antecedentemente a Chainsaw Man calzava a pennello, permettendomi di scoprire ed osservare una sua possibile evoluzione negli anni.
Fin dalla prima storia “Due galline nel cortile”, proseguendo con “Sasaki ha fermato il proiettile”, “L’amore è cieco” (la mia preferita) e finendo con “Shikaku” l’autore ha saputo intrattenermi perfettamente, facendomi divertire ed addirittura prendendomi e non poco.
In questo volume si può notare una notevole evoluzione delle sue storie sia a livello grafico (partendo da un tratto semplice e quasi abbozzato nella prima storia ed arrivando ad una rappresentazione minuziosa dei dettagli e dai contorni consistenti nell’ultima) che a livello narrativo, tutte però accomunate da un fattore bizzarro e singolare che le distinguono e le fanno riconoscere subito come scritte da Fujimoto.
Perfino a livello di caratterizzazione dei personaggi si possono vedere tante caratteristiche (anche puramente nel design grafico) che poi ritroveremo perfettamente formate in Chainsaw Man o in altre sue opere successive.
PARERI FINALI
Considero, infine, “17 -21” un’ottima lettura, coinvolgente e divertente in ogni sua storia e che consiglio a chi vuole avere un’ottica complessiva maggiore sull’autore, a chi vorrebbe approcciarsi ad esso oppure a chi semplicemente vorrebbe leggere delle ottime storie brevi.
Voto finale: 9
Parto col dire innanzitutto che ho apprezzato veramente molto questo volume unico, il quale si è rivelato una lettura parecchio interessante e spassosa nella sua totalità.
Mi ero già approcciato all’autore con Chainsaw Man, opera che mi ha preso parecchio e da cui ne avevo constato la sua bravura di autore talentuoso ed imprevedibile: dal tratto sporco ma dinamico e proporzionato ad un uso coeso dei neri e dei grigi, dalle eccentriche angolazioni (molto cinematografiche) nelle vignette, aventi una grandioso gioco di chiaroscuri, alla narrazione furba e che sa intrattenere il lettore, tenendolo incollato alle pagine (o almeno così è stato nel mio caso).
Possiamo quindi dire che conoscevo già abbastanza il modus operandi di Fujimoto, ma, rimanendone affascinato ed intrigato da questo, volevo avere una panoramica più larga, e quindi la lettura di una raccolta di storie brevi scritte antecedentemente a Chainsaw Man calzava a pennello, permettendomi di scoprire ed osservare una sua possibile evoluzione negli anni.
Fin dalla prima storia “Due galline nel cortile”, proseguendo con “Sasaki ha fermato il proiettile”, “L’amore è cieco” (la mia preferita) e finendo con “Shikaku” l’autore ha saputo intrattenermi perfettamente, facendomi divertire ed addirittura prendendomi e non poco.
In questo volume si può notare una notevole evoluzione delle sue storie sia a livello grafico (partendo da un tratto semplice e quasi abbozzato nella prima storia ed arrivando ad una rappresentazione minuziosa dei dettagli e dai contorni consistenti nell’ultima) che a livello narrativo, tutte però accomunate da un fattore bizzarro e singolare che le distinguono e le fanno riconoscere subito come scritte da Fujimoto.
Perfino a livello di caratterizzazione dei personaggi si possono vedere tante caratteristiche (anche puramente nel design grafico) che poi ritroveremo perfettamente formate in Chainsaw Man o in altre sue opere successive.
PARERI FINALI
Considero, infine, “17 -21” un’ottima lettura, coinvolgente e divertente in ogni sua storia e che consiglio a chi vuole avere un’ottica complessiva maggiore sull’autore, a chi vorrebbe approcciarsi ad esso oppure a chi semplicemente vorrebbe leggere delle ottime storie brevi.
Voto finale: 9
“L’umanità non avrebbe mai avuto nessuna possibilità di vincere contro gli alieni… e si sarebbe estinta poco dopo. Ma volevo che sapesse… che poco prima della sua estinzione… un alieno e un’umana avevano vissuto insieme, tenendosi per mano… e che nel cortile c’erano due galline”.
Tatsuki Fujimoto, punta di diamante del vasto repertorio Shūeisha, si è imposto sul mercato grazie ad un stile eclettico e rivoluzionario, che si colloca a metà tra la struggente semantica autoriale di Inio Asano e il geniale nonsense black del primissimo Yoshihiro Togashi.
L’autore, noto per “Fire Punch” e soprattutto “Chainsaw Man”, ha pubblicato anche diversi volumi singoli, caratterizzati tutti dalla sua inconfondibile firma.
L’opera in analisi è la raccolta antologica di 4 one-shot, realizzati tra i 17 e i 21 anni, da qui il titolo del manga “17-21”.
Tra i racconti spicca “Due galline nel cortile”, la prima storia con cui l’autore ha partecipato ad un concorso manga, realizzata a 17 anni, in cui due ragazzi travestiti da galline sopravvivono ad un’invasione aliena grazie al mascheramento, in quanto gli alieni non mangiano il pollo. Un gioiellino attraverso il quale il dirompente talento di Fujimoto si mostra nella sua forma più fulgida.
Le altre tre storie hanno in comune il tema dell’amore.
Il mangaka, come suo solito, ci presenta situazioni grottesche ai limiti dell’assurdo, mostrandoci la forza dei sentimenti, andando oltre il senso comune.
In “Sasaki ha fermato il proiettile” lo fa attraverso l’illimitato potere dell’effetto placebo, che ci conduce a risvolti a dir poco bizzarri.
“L’amore è cieco” si presenta come una love accademy in classico stile shōjo, fin quando (anche qui) non piove un singolare alieno dal cielo.
Il manga si conclude con “Shikaku”, dove un vampiro immortale, tediato dalla monotonia di una lunga esistenza, decide di assoldare una giovane ed infallibile assassina per porre fine alla sua vita.
L’autore canalizza in questa raccolta tutte le insicurezze che lo attanagliavano in quegli anni, da cui si possono scorgere le tracce di quello stile che lo avrebbe poi portato alle luci della ribalta, anche se ancora lontano dalla maturità artistica, come si nota dal tratto, decisamente acerbo, pur migliorando racconto dopo racconto.
Le migliorie grafiche sono inversamente proporzionali alla potenza narrativa, che invece decresce con il proseguire delle storie.
In generale ho trovato i primi due racconti più ispirati degli ultimi due, che comunque mantengono un livello piuttosto buono.
“17-21” è l’amore secondo Fujimoto, tra nonsense, black humour, invasioni aliene e body horror.
Un ottimo entry point per l’autore e una must read per gli amanti delle raccolte antologiche.
Tatsuki Fujimoto, punta di diamante del vasto repertorio Shūeisha, si è imposto sul mercato grazie ad un stile eclettico e rivoluzionario, che si colloca a metà tra la struggente semantica autoriale di Inio Asano e il geniale nonsense black del primissimo Yoshihiro Togashi.
L’autore, noto per “Fire Punch” e soprattutto “Chainsaw Man”, ha pubblicato anche diversi volumi singoli, caratterizzati tutti dalla sua inconfondibile firma.
L’opera in analisi è la raccolta antologica di 4 one-shot, realizzati tra i 17 e i 21 anni, da qui il titolo del manga “17-21”.
Tra i racconti spicca “Due galline nel cortile”, la prima storia con cui l’autore ha partecipato ad un concorso manga, realizzata a 17 anni, in cui due ragazzi travestiti da galline sopravvivono ad un’invasione aliena grazie al mascheramento, in quanto gli alieni non mangiano il pollo. Un gioiellino attraverso il quale il dirompente talento di Fujimoto si mostra nella sua forma più fulgida.
Le altre tre storie hanno in comune il tema dell’amore.
Il mangaka, come suo solito, ci presenta situazioni grottesche ai limiti dell’assurdo, mostrandoci la forza dei sentimenti, andando oltre il senso comune.
In “Sasaki ha fermato il proiettile” lo fa attraverso l’illimitato potere dell’effetto placebo, che ci conduce a risvolti a dir poco bizzarri.
“L’amore è cieco” si presenta come una love accademy in classico stile shōjo, fin quando (anche qui) non piove un singolare alieno dal cielo.
Il manga si conclude con “Shikaku”, dove un vampiro immortale, tediato dalla monotonia di una lunga esistenza, decide di assoldare una giovane ed infallibile assassina per porre fine alla sua vita.
L’autore canalizza in questa raccolta tutte le insicurezze che lo attanagliavano in quegli anni, da cui si possono scorgere le tracce di quello stile che lo avrebbe poi portato alle luci della ribalta, anche se ancora lontano dalla maturità artistica, come si nota dal tratto, decisamente acerbo, pur migliorando racconto dopo racconto.
Le migliorie grafiche sono inversamente proporzionali alla potenza narrativa, che invece decresce con il proseguire delle storie.
In generale ho trovato i primi due racconti più ispirati degli ultimi due, che comunque mantengono un livello piuttosto buono.
“17-21” è l’amore secondo Fujimoto, tra nonsense, black humour, invasioni aliene e body horror.
Un ottimo entry point per l’autore e una must read per gli amanti delle raccolte antologiche.