Insetti infernali
Una delle opere più deboli di Hino, vicina all'idea di horror degli anni '60, ingenua nella scrittura, fatta di cliché e che puntava unicamente sull'impatto visivo.
"Insetti Infernali" è questo, un banale pretesto narrativo stra-abusato, fin troppo essenziale, condito da pochi dialoghi, ingenui e talvolta ridicoli nella loro stupidità (es: il padre salva la vita della figlia e le dice "fa piacere essere utili ogni tanto").
Il villain è una macchietta che si riduce a ridacchiare, rendendo il tutto ancor più infantile.
L'introduzione ci informa che l'opera è rivolta a un pubblico femminile, ma non per questo deve ridursi a quasi una parodia del genere.
Nessuna inquietudine o senso di disagio, solo un'accozzaglia di cliché per una storia lineare, povera e stiracchiata, e che solo nel finale si risolleva un pelino, rimanendo comunque ben al di sotto della sufficienza.
Deludente ed evitabile.
"Insetti Infernali" è questo, un banale pretesto narrativo stra-abusato, fin troppo essenziale, condito da pochi dialoghi, ingenui e talvolta ridicoli nella loro stupidità (es: il padre salva la vita della figlia e le dice "fa piacere essere utili ogni tanto").
Il villain è una macchietta che si riduce a ridacchiare, rendendo il tutto ancor più infantile.
L'introduzione ci informa che l'opera è rivolta a un pubblico femminile, ma non per questo deve ridursi a quasi una parodia del genere.
Nessuna inquietudine o senso di disagio, solo un'accozzaglia di cliché per una storia lineare, povera e stiracchiata, e che solo nel finale si risolleva un pelino, rimanendo comunque ben al di sotto della sufficienza.
Deludente ed evitabile.