Dragon Ball
Parlare di questo manga è difficile: lo hanno recensito in decine e decine e quasi tutti qui su anime click gli hanno dato un voto altissimo.
Il mio voto è nove e mezzo: opera da leggere per tutti ma non capolavoro assoluto… quasi.
Dragon Ball esce nel 1984 dalle mani del mangaka Akira Toriyama con la supervisione del redattore Torishima alias Mashihito.
I due collaboravano da anni insieme: Torishima aveva cambiato profondamente Toriyama bocciando più volte le sue storie e costringendolo a seguire i suoi consigli: dopo le prime storie brevi questa collaborazione ha portato alla nascita di Dr. Slump. Toriyama voleva fare una storia in cui il protagonista fosse lo scienziato e Torishima gli impose che invece fosse la piccola androide Arale. Successo enorme, serie tv stra-vista, gadget, insomma il successo.
Il problema che una dopo alcuni anni di trionfi con questo fumetto Toriyama voleva cambiare, forse tenersi i soldi e oziare, invece Torishima lo convinse a dar vita ad una nuova serie.
Toriyama pensava di farla durare circa un anno ma la serie rischiò già di essere eliminata dopo una decina di episodi. I due si misero di impegno e sezionarono la serie che era di maggior successo allora su Shonen Jump per capire in cosa sbagliavano e cosa invece poteva essere migliorare Dragon Ball. La serie che sezionarono era quello che io definisco il manga dell’amore Hokuto no Ken.
I due capirono come migliorare i combattimenti che sono la cosa che rende Dragon Ball ciò che è. La trama infatti esiste ma è tutto sommato esile. I personaggi possono essere simpatici ma sono piuttosto bidimensionali. Insomma senza i continui combattimenti che si susseguono nelle varie saghe, i power up questo fumetto sarebbe uno scarto invece così come è un quasi capolavoro.
Ma questo fumetto è un manga che ha macinato record e qui arriva l’Italia: è il primo fumetto che in Occidente viene pubblicato non ribaltato. Merito dei Kappa Boys che nel 1995 lo comprano da Shueisha alle condizioni della casa editrice giapponese.
Sembra un azzardo ma invece si parla di vendite superiori alle 100 copie a volume.
I motivi sono due: il fallimento della Granata aveva eliminato dal mercato molti titoli alternativi costringendo i fan a puntare sulle poche cose che uscivano e il fatto che Dragon Ball merita di essere letto. Per intenderci nella stessa condizione Rough di Mitsuro Adachi, non ribaltato e che io considero un manga bellissimo, fece flop: l’assenza di rivali non significa dunque sempre un successo garantito.
Io ho letto quella prima edizione e posso dire che il tratto pulito di Toriyama mi ha conquistato.
Se Tezuka ha reso popolare il manga in Giappone, Toriyama può essere considerato l’uomo che ha reso popolare il manga in tutto il mondo.
Dragon Ball è un sempre verde.
Potrei adesso parlare delle varie saghe, dei tornei, dei personaggi strani: gatti parlanti, ragazzi senza naso, maestri porcelloni ma queste cose penso tutti le conoscano grazie anche alla serie tv continuamente replicata.
Fra i battle shonen l’unico che io pongo sopra DB è Ranma ½ per i combattimenti folli e i momenti di pura follia. Quindi Dragon Ball merita secondo me più di Naruto o di Bleach o dello stesso Hokuto no Ken.
Il mio voto è nove e mezzo: opera da leggere per tutti ma non capolavoro assoluto… quasi.
Dragon Ball esce nel 1984 dalle mani del mangaka Akira Toriyama con la supervisione del redattore Torishima alias Mashihito.
I due collaboravano da anni insieme: Torishima aveva cambiato profondamente Toriyama bocciando più volte le sue storie e costringendolo a seguire i suoi consigli: dopo le prime storie brevi questa collaborazione ha portato alla nascita di Dr. Slump. Toriyama voleva fare una storia in cui il protagonista fosse lo scienziato e Torishima gli impose che invece fosse la piccola androide Arale. Successo enorme, serie tv stra-vista, gadget, insomma il successo.
Il problema che una dopo alcuni anni di trionfi con questo fumetto Toriyama voleva cambiare, forse tenersi i soldi e oziare, invece Torishima lo convinse a dar vita ad una nuova serie.
Toriyama pensava di farla durare circa un anno ma la serie rischiò già di essere eliminata dopo una decina di episodi. I due si misero di impegno e sezionarono la serie che era di maggior successo allora su Shonen Jump per capire in cosa sbagliavano e cosa invece poteva essere migliorare Dragon Ball. La serie che sezionarono era quello che io definisco il manga dell’amore Hokuto no Ken.
I due capirono come migliorare i combattimenti che sono la cosa che rende Dragon Ball ciò che è. La trama infatti esiste ma è tutto sommato esile. I personaggi possono essere simpatici ma sono piuttosto bidimensionali. Insomma senza i continui combattimenti che si susseguono nelle varie saghe, i power up questo fumetto sarebbe uno scarto invece così come è un quasi capolavoro.
Ma questo fumetto è un manga che ha macinato record e qui arriva l’Italia: è il primo fumetto che in Occidente viene pubblicato non ribaltato. Merito dei Kappa Boys che nel 1995 lo comprano da Shueisha alle condizioni della casa editrice giapponese.
Sembra un azzardo ma invece si parla di vendite superiori alle 100 copie a volume.
I motivi sono due: il fallimento della Granata aveva eliminato dal mercato molti titoli alternativi costringendo i fan a puntare sulle poche cose che uscivano e il fatto che Dragon Ball merita di essere letto. Per intenderci nella stessa condizione Rough di Mitsuro Adachi, non ribaltato e che io considero un manga bellissimo, fece flop: l’assenza di rivali non significa dunque sempre un successo garantito.
Io ho letto quella prima edizione e posso dire che il tratto pulito di Toriyama mi ha conquistato.
Se Tezuka ha reso popolare il manga in Giappone, Toriyama può essere considerato l’uomo che ha reso popolare il manga in tutto il mondo.
Dragon Ball è un sempre verde.
Potrei adesso parlare delle varie saghe, dei tornei, dei personaggi strani: gatti parlanti, ragazzi senza naso, maestri porcelloni ma queste cose penso tutti le conoscano grazie anche alla serie tv continuamente replicata.
Fra i battle shonen l’unico che io pongo sopra DB è Ranma ½ per i combattimenti folli e i momenti di pura follia. Quindi Dragon Ball merita secondo me più di Naruto o di Bleach o dello stesso Hokuto no Ken.
Questo è uno dei migliori manga che io abbia mai letto!
Essendo stato anche il mio primo fumetto giapponese, ritengo di essere stato, almeno in parte, fortunato.
La trama è di sicuro conosciuta da tutti quindi non mi fermerò a citarla, ma credo sia necessario soffermarci sul tratto dell'autore: pulito, preciso, sia con componenti realistiche che caricaturali a seconda della situazione, e con impaginazioni e tavole sempre precise e dettagliate quanto basta per far arrivare al lettore la magia dell'opera. Per quanto mi riguarda questo è il capolavoro di Akira Toriyama (famoso già per altre opere precedenti, come il manga comico "Dr. Slump e Arale") prende spunto da una leggenda orientale, e da questa storia il genio del disegno giapponese ha dato origine ad un mondo nuovo e ricco di sorprese.
Da notare come si passi dalla prima parte dedicata ad una reinterpretazione del viaggio in occidente, passando poi per archi dedicati al combattimento e alla crescita personale. A far da sfondo alle vicende c'è la storia delle sette sfere del drago, che danno il titolo all'opera, ma diventano mano a mano sempre più marginali (finendo per essere un semplice deus ex machina); ciò che diventa centrale è invece la figura di Goku, assoluto protagonista di quest'opera, nonostante la grande mole di personaggi che lo accompagnano lungo tutta la narrazione.
Ci sarebbe ancora molto da dire, di come quest'opera è stata la base per i battle shonen, o di come essa abbia praticamente sdoganato il concetto di power up costante, o di come abbia rappresentato un'intera generazione, ma non voglio dilungarmi troppo... Penso solo che sia un must read per quanto riguarda i manga, anche solo per capire cosa offre una grande parte di questo mondo letterario.
Essendo stato anche il mio primo fumetto giapponese, ritengo di essere stato, almeno in parte, fortunato.
La trama è di sicuro conosciuta da tutti quindi non mi fermerò a citarla, ma credo sia necessario soffermarci sul tratto dell'autore: pulito, preciso, sia con componenti realistiche che caricaturali a seconda della situazione, e con impaginazioni e tavole sempre precise e dettagliate quanto basta per far arrivare al lettore la magia dell'opera. Per quanto mi riguarda questo è il capolavoro di Akira Toriyama (famoso già per altre opere precedenti, come il manga comico "Dr. Slump e Arale") prende spunto da una leggenda orientale, e da questa storia il genio del disegno giapponese ha dato origine ad un mondo nuovo e ricco di sorprese.
Da notare come si passi dalla prima parte dedicata ad una reinterpretazione del viaggio in occidente, passando poi per archi dedicati al combattimento e alla crescita personale. A far da sfondo alle vicende c'è la storia delle sette sfere del drago, che danno il titolo all'opera, ma diventano mano a mano sempre più marginali (finendo per essere un semplice deus ex machina); ciò che diventa centrale è invece la figura di Goku, assoluto protagonista di quest'opera, nonostante la grande mole di personaggi che lo accompagnano lungo tutta la narrazione.
Ci sarebbe ancora molto da dire, di come quest'opera è stata la base per i battle shonen, o di come essa abbia praticamente sdoganato il concetto di power up costante, o di come abbia rappresentato un'intera generazione, ma non voglio dilungarmi troppo... Penso solo che sia un must read per quanto riguarda i manga, anche solo per capire cosa offre una grande parte di questo mondo letterario.
Era il lontano 1984 quando il, non ancora, trentenne Akira Toriyama, iniziò la serializzazione, su Weekly Shōnen Jump, di “Dragon Ball”. Lui non poteva saperlo, e probabilmente neanche i suoi lettori, ma da quel momento in poi qualcosa sarebbe cambiato nel mondo dei manga e il genere shōnen non sarebbe stato mai più lo stesso.
Autentico spartiacque dell’intrattenimento e portavoce della cultura giapponese nel mondo, “Dragon Ball” è il manga shōnen per eccellenza, che avrebbe conferito al suo autore il titolo di erede al trono del padre dei manga, Osamu Tezuka. Akira Toriyama è stato, nel bene e nel male, un genio come ne nascono pochi al giorno d’oggi, seppur estremamente pigro. Nell’arco di circa dieci anni, ha scritto e portato a termine una storia senza fondamenta, basandosi solo ed esclusivamente sull’improvvisazione e prendendo spunto da un numero molto esiguo di fonti. Per il suo manga, infatti, l’autore giapponese avrebbe preso ispirazione dal classico della letteratura cinese “Il viaggio in Occidente”, partendo dalla considerazione che "in fondo, si tratta di una storia assurda, che possiede numerosi elementi di avventura", e dai film, a lui tanto cari, dell’attore e artista marziale Jackie Chan. Nel progetto iniziale, “Dragon Ball” sarebbe dovuto durare un anno o poco più, finendo presto o tardi nel “dimenticatoio”. Il fato, e, più di esso, il direttore di Weekly Shōnen Jump, però, vollero diversamente. La storia sarebbe proseguita ancora per diversi volumi e questa scelta fu lungimirante, tant'è che a quasi quarant’anni dalla sua pubblicazione “Dragon Ball” rimane opera che fa ancora parlare di sé, permettendo ad Akira Toriyama di occupare un posto di assoluto rilievo nell’Olimpo dei mangaka.
La storia segue le vicende di Son Goku, un bambino con la coda di scimmia e una forza smisurata, che un giorno incontra una ragazza di nome Bulma. Lei, bella e giovane, è alla ricerca delle sette sfere del drago, potenti oggetti magici che, se riuniti, permettono di evocare il drago Shenron, creatura che esaudisce un qualunque desiderio a colui che l'ha richiamato. Goku, come più semplicemente sarebbe stato chiamato da quel momento in poi, viene, quindi, persuaso da Bulma ad aiutarla nella ricerca delle sfere del drago e i due partono insieme per un lungo viaggio, nel corso del quale fanno numerose conoscenze. In seguito, Goku si sottopone agli allenamenti del Maestro Muten e partecipa a diverse edizioni del Torneo Tenkaichi, un campionato mondiale di arti marziali, che si svolge ogni tre anni. Nel corso della sua crescita e del suo sviluppo, affronta numerosi nemici, tra cui Piccolo, figlio e reincarnazione di una creatura demoniaca, diventando così il combattente più forte della Terra. La storia, però, non termina qui. Ormai adulto, Goku scopre di appartenere alla razza extraterrestre dei Saiyan, un crudele popolo di combattenti che lo aveva spedito sulla Terra, ancora in fasce, per conquistare il pianeta. Si scopre, però, che poco dopo il suo arrivo Goku ha subito un trauma cranico, perdendo in questo modo il ricordo della missione e la sua natura aggressiva. Venuto a conoscenza del suo passato, il giovane decide ugualmente di continuare a difendere il suo pianeta d'adozione dall'attacco di nemici sempre più forti. In questo modo, insieme alla sua famiglia e ai suoi amici, affronta Freezer, Cell e Majin Bu, ergendosi a protettore della Terra e dell'universo intero.
Se amate i combattimenti, quelli intensi, seppur scontati nel loro esito finale, e vi ritenete amanti autentici del genere shōnen, dovete assolutamente leggere “Dragon Ball”. L’opera di Toriyama ha fatto scuola per tutti gli autori di manga per ragazzi venuti dopo. Non esiste al mondo shōnen scritto dagli anni ’90 in poi, che non rechi le tracce di “Dragon Ball”. Un personaggio, una scena, un oggetto, ma soprattutto le trasformazioni. Queste ultime da sole bastano a rendere l’opera di Toriyama una delle più transcodificate e riadattate dei giorni nostri. Le trasformazioni hanno tracciato una linea di demarcazione netta non soltanto nel genere shōnen, ma nell’esistenza dello stesso “Dragon Ball”. Credo, infatti, di non sbagliarmi, se dico che senza i power up il manga di Toriyama si sarebbe fermato alla saga dei Sayan. Le continue trasformazioni e la comparsa di nemici sempre più forti, invece, hanno reso quest’opera incredibilmente longeva. La storia in sé è ben lungi dall’essere innovativa, perché riporta su carta il più classico dei viaggi dell’eroe, ma lo fa a modo suo. Innanzitutto, con dei personaggi carismatici e iconici, destinati ad entrare nel cuore del lettore. Due su tutti hanno fatto breccia nel mio. Il primo è Piccolo, che, come altri personaggi della serie, all’inizio è un villain crudele e malvagio. Lui, reincarnazione di una creatura demoniaca, namecciano venuto da un pianeta lontanissimo, sfida Goku al Torneo Tenkaichi e minaccia la distruzione della Terra. Impossibile affezionarsi ad un personaggio così, mi direte voi. Eppure, col progredire della storia, il vostro parere, così come il mio, muterà radicalmente. Piccolo è, probabilmente insieme a Vegeta, il personaggio che va incontro al cambiamento più radicale, che da villain lo porta ad essere compagno di mille battaglie e amico con cui condividere le lezioni di scuola guida. L’altro, ovviamente, non può che essere son Goku. Come non affezionarsi a questo bambino con la coda e dalla forza disumana? Il primo Goku, quello della saga del Red Ribbon per intenderci, è sicuramente il più iconico, quello che più del successivo ha segnato un’epoca. Eppure, è con quello adulto più volte salvatore della Terra, che senti di creare un legame profondo e viscerale. Quello che, nonostante non sia più un ragazzino, è rimasto un bonaccione, un altruista, uno che vede sempre il buono nelle persone, un ingenuo coraggioso, che ha affascinato milioni di lettori nel mondo a suon di “Kamehameha” e trasformazioni sempre più overpowered. In poche parole, Goku è stato l’eroe e il modello d’ispirazione perfetto della nostra infanzia. Non sono da meno gli antagonisti, di cui Toriyama offre sempre il giusto approfondimento. Crudeli, spietati e, in alcuni casi, come quello di Cell, inquietanti. Senza dei villain dello stampo di Freezer o Majin Bu, che più volte hanno minacciato l’estinzione del genere umano, e non solo, non sarebbero esisti gli eroi di cui si continuano, ancora oggi, a narrare le gesta. Protagonisti e antagonisti insieme si inseriscono in universo immenso, come è quello di Dragon Ball. Il Maestro Karin, Dio, il Re Kaioh, la Terra, il pianeta Vegeta, Namecc e via discorrendo. Roba da perdere la testa. Ed è stato proprio questo universo così vasto ad offrire a Toriyama la possibilità di inventare a proprio piacimento, talvolta sbagliando o cadendo in banali, forse addirittura “voluti” errori. Ancora adesso, per esempio, mi interrogo sul dove e perché sia stata abbandonata la “questione scimmione”, ma se ami un’opera, impari ad apprezzarne anche i suoi difetti. D’altronde, è risaputo che al cuor non si comanda.
Toriyama è stato tante cose, sicuramente non uno scrittore perfetto e ligio al proprio dovere. Sono numerose le volte in cui ha riutilizzato le stesse vignette, ingannando i propri lettori, o inserito degli elementi in totale dissonanza con la storia fino ad allora costruita. Nonostante ciò, è stato un grandissimo disegnatore. Il suo tratto pulito, ma deciso ci ha regalato delle tavole degne di essere esposte in un museo. A differenza di ciò che accade con altri manga shōnen, nonostante la mole continua di scontri all’ultimo sangue, i disegni sono sempre estremamente comprensibili. Non serve scervellarsi sulla pagina per capire cosa vi è stato disegnato e questo è uno dei grandissimi pregi di “Dragon Ball”. Opera sicuramente imperfetta, che non vuole trasmettere nessun messaggio profondo, ma che mi ha emozionato come poche altre letture sono riuscite a fare. La Kamehameha di Gohan contro Cell, con la figura di Goku che troneggia alle sue spalle; il sacrificio di Vegeta; la trasformazione in Super Sayan di primo livello di Goku. Fatico a ricordare le volte in cui “Dragon Ball”, con le sue scene iconiche, mi ha fatto saltare dalla sedia, lasciandomi a bocca aperta, come un bambino che va al luna park per la prima volta.
È compito dei grandi autori suscitare emozioni forti nei lettori e Akira Toriyama, con il suo “Dragon Ball”, ci è riuscito più che egregiamente. Da parte mia, grazie per aver reso indimenticabile e migliorato l’infanzia di milioni di bambini. L’umanità tutta rende onore a Goku, l’eroe che ha cambiato il mondo con un bastone, a bordo della sua iconica nuvola Speedy.
Autentico spartiacque dell’intrattenimento e portavoce della cultura giapponese nel mondo, “Dragon Ball” è il manga shōnen per eccellenza, che avrebbe conferito al suo autore il titolo di erede al trono del padre dei manga, Osamu Tezuka. Akira Toriyama è stato, nel bene e nel male, un genio come ne nascono pochi al giorno d’oggi, seppur estremamente pigro. Nell’arco di circa dieci anni, ha scritto e portato a termine una storia senza fondamenta, basandosi solo ed esclusivamente sull’improvvisazione e prendendo spunto da un numero molto esiguo di fonti. Per il suo manga, infatti, l’autore giapponese avrebbe preso ispirazione dal classico della letteratura cinese “Il viaggio in Occidente”, partendo dalla considerazione che "in fondo, si tratta di una storia assurda, che possiede numerosi elementi di avventura", e dai film, a lui tanto cari, dell’attore e artista marziale Jackie Chan. Nel progetto iniziale, “Dragon Ball” sarebbe dovuto durare un anno o poco più, finendo presto o tardi nel “dimenticatoio”. Il fato, e, più di esso, il direttore di Weekly Shōnen Jump, però, vollero diversamente. La storia sarebbe proseguita ancora per diversi volumi e questa scelta fu lungimirante, tant'è che a quasi quarant’anni dalla sua pubblicazione “Dragon Ball” rimane opera che fa ancora parlare di sé, permettendo ad Akira Toriyama di occupare un posto di assoluto rilievo nell’Olimpo dei mangaka.
La storia segue le vicende di Son Goku, un bambino con la coda di scimmia e una forza smisurata, che un giorno incontra una ragazza di nome Bulma. Lei, bella e giovane, è alla ricerca delle sette sfere del drago, potenti oggetti magici che, se riuniti, permettono di evocare il drago Shenron, creatura che esaudisce un qualunque desiderio a colui che l'ha richiamato. Goku, come più semplicemente sarebbe stato chiamato da quel momento in poi, viene, quindi, persuaso da Bulma ad aiutarla nella ricerca delle sfere del drago e i due partono insieme per un lungo viaggio, nel corso del quale fanno numerose conoscenze. In seguito, Goku si sottopone agli allenamenti del Maestro Muten e partecipa a diverse edizioni del Torneo Tenkaichi, un campionato mondiale di arti marziali, che si svolge ogni tre anni. Nel corso della sua crescita e del suo sviluppo, affronta numerosi nemici, tra cui Piccolo, figlio e reincarnazione di una creatura demoniaca, diventando così il combattente più forte della Terra. La storia, però, non termina qui. Ormai adulto, Goku scopre di appartenere alla razza extraterrestre dei Saiyan, un crudele popolo di combattenti che lo aveva spedito sulla Terra, ancora in fasce, per conquistare il pianeta. Si scopre, però, che poco dopo il suo arrivo Goku ha subito un trauma cranico, perdendo in questo modo il ricordo della missione e la sua natura aggressiva. Venuto a conoscenza del suo passato, il giovane decide ugualmente di continuare a difendere il suo pianeta d'adozione dall'attacco di nemici sempre più forti. In questo modo, insieme alla sua famiglia e ai suoi amici, affronta Freezer, Cell e Majin Bu, ergendosi a protettore della Terra e dell'universo intero.
Se amate i combattimenti, quelli intensi, seppur scontati nel loro esito finale, e vi ritenete amanti autentici del genere shōnen, dovete assolutamente leggere “Dragon Ball”. L’opera di Toriyama ha fatto scuola per tutti gli autori di manga per ragazzi venuti dopo. Non esiste al mondo shōnen scritto dagli anni ’90 in poi, che non rechi le tracce di “Dragon Ball”. Un personaggio, una scena, un oggetto, ma soprattutto le trasformazioni. Queste ultime da sole bastano a rendere l’opera di Toriyama una delle più transcodificate e riadattate dei giorni nostri. Le trasformazioni hanno tracciato una linea di demarcazione netta non soltanto nel genere shōnen, ma nell’esistenza dello stesso “Dragon Ball”. Credo, infatti, di non sbagliarmi, se dico che senza i power up il manga di Toriyama si sarebbe fermato alla saga dei Sayan. Le continue trasformazioni e la comparsa di nemici sempre più forti, invece, hanno reso quest’opera incredibilmente longeva. La storia in sé è ben lungi dall’essere innovativa, perché riporta su carta il più classico dei viaggi dell’eroe, ma lo fa a modo suo. Innanzitutto, con dei personaggi carismatici e iconici, destinati ad entrare nel cuore del lettore. Due su tutti hanno fatto breccia nel mio. Il primo è Piccolo, che, come altri personaggi della serie, all’inizio è un villain crudele e malvagio. Lui, reincarnazione di una creatura demoniaca, namecciano venuto da un pianeta lontanissimo, sfida Goku al Torneo Tenkaichi e minaccia la distruzione della Terra. Impossibile affezionarsi ad un personaggio così, mi direte voi. Eppure, col progredire della storia, il vostro parere, così come il mio, muterà radicalmente. Piccolo è, probabilmente insieme a Vegeta, il personaggio che va incontro al cambiamento più radicale, che da villain lo porta ad essere compagno di mille battaglie e amico con cui condividere le lezioni di scuola guida. L’altro, ovviamente, non può che essere son Goku. Come non affezionarsi a questo bambino con la coda e dalla forza disumana? Il primo Goku, quello della saga del Red Ribbon per intenderci, è sicuramente il più iconico, quello che più del successivo ha segnato un’epoca. Eppure, è con quello adulto più volte salvatore della Terra, che senti di creare un legame profondo e viscerale. Quello che, nonostante non sia più un ragazzino, è rimasto un bonaccione, un altruista, uno che vede sempre il buono nelle persone, un ingenuo coraggioso, che ha affascinato milioni di lettori nel mondo a suon di “Kamehameha” e trasformazioni sempre più overpowered. In poche parole, Goku è stato l’eroe e il modello d’ispirazione perfetto della nostra infanzia. Non sono da meno gli antagonisti, di cui Toriyama offre sempre il giusto approfondimento. Crudeli, spietati e, in alcuni casi, come quello di Cell, inquietanti. Senza dei villain dello stampo di Freezer o Majin Bu, che più volte hanno minacciato l’estinzione del genere umano, e non solo, non sarebbero esisti gli eroi di cui si continuano, ancora oggi, a narrare le gesta. Protagonisti e antagonisti insieme si inseriscono in universo immenso, come è quello di Dragon Ball. Il Maestro Karin, Dio, il Re Kaioh, la Terra, il pianeta Vegeta, Namecc e via discorrendo. Roba da perdere la testa. Ed è stato proprio questo universo così vasto ad offrire a Toriyama la possibilità di inventare a proprio piacimento, talvolta sbagliando o cadendo in banali, forse addirittura “voluti” errori. Ancora adesso, per esempio, mi interrogo sul dove e perché sia stata abbandonata la “questione scimmione”, ma se ami un’opera, impari ad apprezzarne anche i suoi difetti. D’altronde, è risaputo che al cuor non si comanda.
Toriyama è stato tante cose, sicuramente non uno scrittore perfetto e ligio al proprio dovere. Sono numerose le volte in cui ha riutilizzato le stesse vignette, ingannando i propri lettori, o inserito degli elementi in totale dissonanza con la storia fino ad allora costruita. Nonostante ciò, è stato un grandissimo disegnatore. Il suo tratto pulito, ma deciso ci ha regalato delle tavole degne di essere esposte in un museo. A differenza di ciò che accade con altri manga shōnen, nonostante la mole continua di scontri all’ultimo sangue, i disegni sono sempre estremamente comprensibili. Non serve scervellarsi sulla pagina per capire cosa vi è stato disegnato e questo è uno dei grandissimi pregi di “Dragon Ball”. Opera sicuramente imperfetta, che non vuole trasmettere nessun messaggio profondo, ma che mi ha emozionato come poche altre letture sono riuscite a fare. La Kamehameha di Gohan contro Cell, con la figura di Goku che troneggia alle sue spalle; il sacrificio di Vegeta; la trasformazione in Super Sayan di primo livello di Goku. Fatico a ricordare le volte in cui “Dragon Ball”, con le sue scene iconiche, mi ha fatto saltare dalla sedia, lasciandomi a bocca aperta, come un bambino che va al luna park per la prima volta.
È compito dei grandi autori suscitare emozioni forti nei lettori e Akira Toriyama, con il suo “Dragon Ball”, ci è riuscito più che egregiamente. Da parte mia, grazie per aver reso indimenticabile e migliorato l’infanzia di milioni di bambini. L’umanità tutta rende onore a Goku, l’eroe che ha cambiato il mondo con un bastone, a bordo della sua iconica nuvola Speedy.
"Dragon Ball" è uno dei manga più celebri e importanti di tutti i tempi, tutti lo conoscono, tutti ne hanno un’opinione. Recensirlo mi mette un po’ a disagio. Sono consapevole che rischio di dilungarmi in un elenco di banalità infinite dette e ridette, ma al tempo stesso ne sento l’obbligo essendo stato un titolo così importante per me, avendomi avviato in un percorso di letture che da quel momento non si è mai fermato. In un certo senso per me e per molti altri credo che "Dragon Ball" possa essere definito la “costituzione” del lettore di manga. All’interno di questa recensione cercherò comunque di soffermarmi sui motivi per i quali, secondo me, quest’opera merita di essere letta ancora oggi, indipendentemente dalla sua importanza storica o dal successo commerciale che ne è seguito.
"Dragon Ball" è uno shonen che fa della semplicità uno dei suoi punti più forti, senza risultare mai noioso o banale. La trama si presenta con delle prerogative basilari, ma interessanti, inizialmente articolate all’interno di un viaggio nel quale spicca una notevole componente avventurosa, che tuttavia sarà abbandonata a più riprese, e poi definitivamente, in favore di una dinamica narrativa maggiormente concentrata sull’azione. Indipendentemente dallo sviluppo della storia, che contribuisce a rinnovare costantemente atmosfere e schemi narrativi, leggendo "Dragon Ball" emerge con forza una caratteristica chiave, l’immediatezza. Ogni scena, ogni dialogo, movimento, scontro o espressione risulta perfettamente comprensibile agli occhi del lettore, senza che l’autore debba spiegare in altro modo ciò che accade sulla carta. Questa qualità impressionante si fa valere soprattutto durante i combattimenti, che vengono gestiti estremamente bene senza mai essere dispersivi o confusi, per quanto spesso anche molto lunghi.
Uno dei pregi più lampanti di quest’opera è il ritmo. Essendo, come già sottolineato, semplice ed immediato, "Dragon Ball" può permettersi il lusso di essere anche rapido. L’intrattenimento che ne consegue è totale. La lettura è fluida e decisamente scorrevole, ma non si ha mai l’impressione che per questo motivo, la storia sia pesante o al contrario, inconsistente. È un capolavoro di equilibrio.
Parlando della storia, direi che l’aggettivo più opportuno per descriverla sia “sorprendente”. Una caratteristica destinata a essere purtroppo sottovalutata da chi magari conosce l’opera a memoria o anche solo per sentito dire. Eppure Dragon Ball è una sorpresa continua, un’opera eterogenea, l’esempio perfetto di come si possa reinventare una storia semplice e farla diventare più complessa senza snaturarla e integrando elementi e fattori di novità sempre freschi. C’è da dire che nel corso della lettura ogni tanto balza fuori qualche errore e soprattutto qualche forzatura narrativa. Ma in definitiva nulla che posso mai davvero compromettere l’interesse del lettore nei confronti della storia. Tra gli altri pregi, non si può non citare la comicità, genuina e integrata perfettamente all’interno di una storia che, seppur diventi sempre più seria, non ne fa mai a meno e anzi verso la fine la rimette in gioco. Sul fronte personaggi ci sarebbe troppo da dire. Akira Toriyama è un character designer di primo livello, qui nascono e si sviluppano dei personaggi leggendari che hanno dato vita a veri e propri stereotipi. Anche in questo caso l’innovazione nel corso della storia è inarrestabile, cambiano i caratteri, gli aspetti, le intenzioni e anche gli ultimi arrivati sono sempre ben realizzati. Oggi siamo spesso abituati a shonen statici su questo punto, dove le cose mutano solo all'apparenza, ma i personaggi non cambiano mai. La crescita fisica e caratteriale di Son Goku e degli altri protagonisti è formidabile. Peccato solo che in questo ciclo e riciclo continuo di personaggi qualcuno alla fine sia, forse inevitabilmente, rimasto ai margini.
Concludendo, Dragon Ball rimane un manga entusiasmante, emozionante, costantemente divertente e degno di essere letto e riletto. Una storia che ti assorbe completamente e che si sviluppa ad un ritmo serrato e ultra coinvolgente. Un manga che, nonostante gli anni, sembra non invecchiare mai.
"Dragon Ball" è uno shonen che fa della semplicità uno dei suoi punti più forti, senza risultare mai noioso o banale. La trama si presenta con delle prerogative basilari, ma interessanti, inizialmente articolate all’interno di un viaggio nel quale spicca una notevole componente avventurosa, che tuttavia sarà abbandonata a più riprese, e poi definitivamente, in favore di una dinamica narrativa maggiormente concentrata sull’azione. Indipendentemente dallo sviluppo della storia, che contribuisce a rinnovare costantemente atmosfere e schemi narrativi, leggendo "Dragon Ball" emerge con forza una caratteristica chiave, l’immediatezza. Ogni scena, ogni dialogo, movimento, scontro o espressione risulta perfettamente comprensibile agli occhi del lettore, senza che l’autore debba spiegare in altro modo ciò che accade sulla carta. Questa qualità impressionante si fa valere soprattutto durante i combattimenti, che vengono gestiti estremamente bene senza mai essere dispersivi o confusi, per quanto spesso anche molto lunghi.
Uno dei pregi più lampanti di quest’opera è il ritmo. Essendo, come già sottolineato, semplice ed immediato, "Dragon Ball" può permettersi il lusso di essere anche rapido. L’intrattenimento che ne consegue è totale. La lettura è fluida e decisamente scorrevole, ma non si ha mai l’impressione che per questo motivo, la storia sia pesante o al contrario, inconsistente. È un capolavoro di equilibrio.
Parlando della storia, direi che l’aggettivo più opportuno per descriverla sia “sorprendente”. Una caratteristica destinata a essere purtroppo sottovalutata da chi magari conosce l’opera a memoria o anche solo per sentito dire. Eppure Dragon Ball è una sorpresa continua, un’opera eterogenea, l’esempio perfetto di come si possa reinventare una storia semplice e farla diventare più complessa senza snaturarla e integrando elementi e fattori di novità sempre freschi. C’è da dire che nel corso della lettura ogni tanto balza fuori qualche errore e soprattutto qualche forzatura narrativa. Ma in definitiva nulla che posso mai davvero compromettere l’interesse del lettore nei confronti della storia. Tra gli altri pregi, non si può non citare la comicità, genuina e integrata perfettamente all’interno di una storia che, seppur diventi sempre più seria, non ne fa mai a meno e anzi verso la fine la rimette in gioco. Sul fronte personaggi ci sarebbe troppo da dire. Akira Toriyama è un character designer di primo livello, qui nascono e si sviluppano dei personaggi leggendari che hanno dato vita a veri e propri stereotipi. Anche in questo caso l’innovazione nel corso della storia è inarrestabile, cambiano i caratteri, gli aspetti, le intenzioni e anche gli ultimi arrivati sono sempre ben realizzati. Oggi siamo spesso abituati a shonen statici su questo punto, dove le cose mutano solo all'apparenza, ma i personaggi non cambiano mai. La crescita fisica e caratteriale di Son Goku e degli altri protagonisti è formidabile. Peccato solo che in questo ciclo e riciclo continuo di personaggi qualcuno alla fine sia, forse inevitabilmente, rimasto ai margini.
Concludendo, Dragon Ball rimane un manga entusiasmante, emozionante, costantemente divertente e degno di essere letto e riletto. Una storia che ti assorbe completamente e che si sviluppa ad un ritmo serrato e ultra coinvolgente. Un manga che, nonostante gli anni, sembra non invecchiare mai.
Le avventure di Goku approdano su Weekly Shonen Jump nel 1984 facendo aumentare vistosamente il numero dei fan di Akira Toriyama, autore del fumetto. Quest’ultimo era già molto conosciuto e apprezzato per la bizzarria dell’opera che precedentemente aveva realizzato, "Dr.Slump & Arale", con il suo mondo ricco di gag e di fantasia che portarono Toriyama a essere riconosciuto dalla critica e dal pubblico come “genio” del manga. Si lanciò, nel caso di "Dragon Ball", sullo stile shonen, partendo dalla sua passione per i film di Jackye Chan. Le basi però vengono gettate da uno one-shot, una sorta di bozza dell’opera definitiva per sondare le reazioni del pubblico, chiamato Dragon Boy.
La trama principale in entrambi i casi si ispira a “Viaggio in Occidente”, classico della letteratura cinese attraverso il quale vengono stabiliti i ruoli dei personaggi principali. In particolare,Goku si rifà a Sun Wukong, Yamcha a Sha Wujin, Bulma a Sazang e infine Oolong a Zhu Wuneng. Toriyama attinse alla Cina ancora più precisamente per quanto riguarda i suoi paesaggi (anche in ambito architettonico) e ai suoi simbolismi, prendendo moltissimo da alcune foto scattate dalla moglie da un suo precedente viaggio. Uno dei mezzi più espressivi e diretti è infatti in "Dragon Ball" proprio l’arte che si presenta sotto diverse spoglie, rappresentando tutti quei valori e quelle situazioni che introducono ognuno di noi ai concetti basilari della vita in modo semplice ma incisivo. Il battle shonen per eccellenza, una pietra miliare e uno dei pilastri della storia del fumetto giapponese. Indimenticabile e indispensabile, coinvolgente e appassionante, opera fondamentale che non sente mai il peso degli anni.
All’inizio la serie è molto incentrata sull’umorismo geniale e riconoscibilissimo di Toriyama alla "Dr.Slump & Arale", sull'ingenuità del protagonista e sulle strampalate situazioni in cui viene coinvolto, ma poco alla volta la serie cambia radicalmente impronta, andando a realizzare personaggi sempre più caratteristici grazie a quelle che sono loro stesse azioni e scontri epici per la salvezza del mondo, dando vita agli eroi e ai modelli di cui tutti noi abbiamo bisogno e nei confronti dei quali crediamo e ci immedesimiamo, soprattutto in età giovanile.
La trama principale in entrambi i casi si ispira a “Viaggio in Occidente”, classico della letteratura cinese attraverso il quale vengono stabiliti i ruoli dei personaggi principali. In particolare,Goku si rifà a Sun Wukong, Yamcha a Sha Wujin, Bulma a Sazang e infine Oolong a Zhu Wuneng. Toriyama attinse alla Cina ancora più precisamente per quanto riguarda i suoi paesaggi (anche in ambito architettonico) e ai suoi simbolismi, prendendo moltissimo da alcune foto scattate dalla moglie da un suo precedente viaggio. Uno dei mezzi più espressivi e diretti è infatti in "Dragon Ball" proprio l’arte che si presenta sotto diverse spoglie, rappresentando tutti quei valori e quelle situazioni che introducono ognuno di noi ai concetti basilari della vita in modo semplice ma incisivo. Il battle shonen per eccellenza, una pietra miliare e uno dei pilastri della storia del fumetto giapponese. Indimenticabile e indispensabile, coinvolgente e appassionante, opera fondamentale che non sente mai il peso degli anni.
All’inizio la serie è molto incentrata sull’umorismo geniale e riconoscibilissimo di Toriyama alla "Dr.Slump & Arale", sull'ingenuità del protagonista e sulle strampalate situazioni in cui viene coinvolto, ma poco alla volta la serie cambia radicalmente impronta, andando a realizzare personaggi sempre più caratteristici grazie a quelle che sono loro stesse azioni e scontri epici per la salvezza del mondo, dando vita agli eroi e ai modelli di cui tutti noi abbiamo bisogno e nei confronti dei quali crediamo e ci immedesimiamo, soprattutto in età giovanile.
Quasi mai riesco a dare una valutazione "10 su 10", ma in questo caso abbiamo davanti un’opera che non ha eguali.
Un tratto di disegno che vediamo maturare un volume dopo l’altro.
Toriyama ha sfornato opere che sono un successo dopo l’altro.
Appassionato fin dai tempi di "Dr. Slump e Arale", mi sono innamorato all’istante di Goku e di tutti i personaggi di "Dragon Ball".
Non puoi definirti un appassionato e lettore di manga se non hai letto "Dragon Ball".
La versione che apprezzo maggiormente é la “Evergreen” della StarComics per non essere stata censurata e con i dialoghi fedeli all'originale.
La versione "Full Color" é un’altra edizione da gustare, interamente a colori e con un feeling del volume cartaceo fantastica.
Un tratto di disegno che vediamo maturare un volume dopo l’altro.
Toriyama ha sfornato opere che sono un successo dopo l’altro.
Appassionato fin dai tempi di "Dr. Slump e Arale", mi sono innamorato all’istante di Goku e di tutti i personaggi di "Dragon Ball".
Non puoi definirti un appassionato e lettore di manga se non hai letto "Dragon Ball".
La versione che apprezzo maggiormente é la “Evergreen” della StarComics per non essere stata censurata e con i dialoghi fedeli all'originale.
La versione "Full Color" é un’altra edizione da gustare, interamente a colori e con un feeling del volume cartaceo fantastica.
Il manga di Dr. Slump edito da Shueisha ebbe un successo incredibile che portò il personaggio di Arale a diventare una specie di commodity promozionale attraverso cui vendere qualsiasi tipo di prodotto, ma Akira Toriyama nel 1984 non ne poteva più di certi ritmi di lavoro e chiese una vacanza al suo redattore. Questa gli fu concessa solo a patto di lavorare al soggetto di un nuovo manga. Fu così che nacque Dragon Ball, che fu serializzato per più del doppio del suo predecessore e che ha raccolto una popolarità immensa, tale che ancora oggi si continuano a produrre sequel e svariati tipi di media ad esso ispirati. Il mio primo approccio a Dragon Ball avvenne alla fine degli anni 80 quando furono trasmessi i primi episodi dell'anime in TV e poi a meta' anni novanta quando fu il primo manga ad essere pubblicato in Italia con il senso di lettura originale invariato. Quindi sono riuscito a completarne la lettura solo pochi mesi fa in seguito ad un ritorno di fiamma verso i manga.
L'opera di Toriyama va annoverata in quel gruppo di battle shonen che fecero la fortuna di Shonen Jump a metà anni 80: a mio parere l'elemento innovativo di questa opera è il disegno. Il tratto di Toriyama è senza dubbio rivoluzionario nel genere, le sue linee sono più leggere e spigolose rispetto a quanto riscontrabile in Ken il guerriero, JoJo, Saint Seiya. Il character design e il mecha design sono dettagliatissimi e originali e risultano il vero marchio di fabbrica dell'autore. E' possibile dire che questa opera è una pietra miliare in quanto ha rivoluzionato la veste grafica degli shonen. Ho trovato invece davvero deludente l'evoluzione narrativa che a mio avviso segue un lento ma inesorabile declino qualitativo. Toriyama non sembra capace di costruire degli intrecci validi e se all'inizio sopperiva a questa mancanza creando degli archi narrativi più brevi e snelli, in seguito, vuoi per l'enorme successo dell'opera, vuoi per la necessità di arrivare a completare le tavole richieste per la settimana, si trova costretto ad allungare il brodo con dialoghi insulsi e sceneggiature ripetitive. La storia quindi si ripete ciclicamente con nemici nuovi ma sempre meno carismatici. L'evoluzione di Goku è inesistente e se da bambino il suo carattere poteva risultare simpatico, nell'età adulta risulta stucchevole e in un certo senso inutile. E tutto ciò è strano perché fino alla saga di Cell il manga, pur se dilatando al limite della noia alcuni combattimenti, risulta godibile ed avvincente. Il problema sta nella seconda metà del manga in cui non solo la sceneggiatura scade nella ripetitività ma anche il tratto di Toriyama perde di mordente rimanendo soffocato dal sovrautilizzo delle linee cinetiche che affollano le scene dei combattimenti.
In conclusione, Dragon Ball, pur essendo caratterizzato da un disegno buono e alcune trovate divertenti, soffre di una storia a lungo andare noiosa e ripetitiva, lasciando trasparire una certa stanchezza creativa dell'autore, cosa tipica di quei manga commerciali la cui serializzazione fa da traino alle riviste su cui sono pubblicati.
L'opera di Toriyama va annoverata in quel gruppo di battle shonen che fecero la fortuna di Shonen Jump a metà anni 80: a mio parere l'elemento innovativo di questa opera è il disegno. Il tratto di Toriyama è senza dubbio rivoluzionario nel genere, le sue linee sono più leggere e spigolose rispetto a quanto riscontrabile in Ken il guerriero, JoJo, Saint Seiya. Il character design e il mecha design sono dettagliatissimi e originali e risultano il vero marchio di fabbrica dell'autore. E' possibile dire che questa opera è una pietra miliare in quanto ha rivoluzionato la veste grafica degli shonen. Ho trovato invece davvero deludente l'evoluzione narrativa che a mio avviso segue un lento ma inesorabile declino qualitativo. Toriyama non sembra capace di costruire degli intrecci validi e se all'inizio sopperiva a questa mancanza creando degli archi narrativi più brevi e snelli, in seguito, vuoi per l'enorme successo dell'opera, vuoi per la necessità di arrivare a completare le tavole richieste per la settimana, si trova costretto ad allungare il brodo con dialoghi insulsi e sceneggiature ripetitive. La storia quindi si ripete ciclicamente con nemici nuovi ma sempre meno carismatici. L'evoluzione di Goku è inesistente e se da bambino il suo carattere poteva risultare simpatico, nell'età adulta risulta stucchevole e in un certo senso inutile. E tutto ciò è strano perché fino alla saga di Cell il manga, pur se dilatando al limite della noia alcuni combattimenti, risulta godibile ed avvincente. Il problema sta nella seconda metà del manga in cui non solo la sceneggiatura scade nella ripetitività ma anche il tratto di Toriyama perde di mordente rimanendo soffocato dal sovrautilizzo delle linee cinetiche che affollano le scene dei combattimenti.
In conclusione, Dragon Ball, pur essendo caratterizzato da un disegno buono e alcune trovate divertenti, soffre di una storia a lungo andare noiosa e ripetitiva, lasciando trasparire una certa stanchezza creativa dell'autore, cosa tipica di quei manga commerciali la cui serializzazione fa da traino alle riviste su cui sono pubblicati.
Era l'ottobre del 2011 ed ero andato in edicola per comprare un nuovo fumetto che mi interessasse.
E in uno scaffale lo vidi, il primo volume di Dragon Ball, più precisamente quello della Evergreen Edition. Inutile dire che fu amore a prima vista, mi appassionai tanto a questo manga che decisi di prendere tutti i volumi e di seguirlo.
Be', che dire, Dragon Ball è e sarà sempre uno dei grandi pilastri del genere battle shonen. Una delle tante qualità che ha ad esempio è una lettura godibile e veloce, con dei disegni all'inizio dell'opera nello stile di Dottor Slump e Arale, altra opera famosa di Toriyama, che però col tempo cambia e acquisisce dei tratti più marcati e seri, come anche la storia del resto. Questa è un'opera che sa coinvolgere e lasciarti col fiato sospeso, e i combattimenti poi sono sempre all'ordine del giorno.
Ho deciso di dargli 9.5 perché è stato il primo manga che ho letto in assoluto e che mi ha fatto scoprire questo mondo, però più di così non posso dare, perché come tutte le cose anche Dragon Ball ha i suoi difetti e niente è perfetto (tranne Cell, forse), però questo non gli impedisce di avere tutto il mio rispetto come shonen che rimarrà scolpito nella storia dei manga e degli anime, e che ispirerà ancora tante generazioni di mangaka.
E in uno scaffale lo vidi, il primo volume di Dragon Ball, più precisamente quello della Evergreen Edition. Inutile dire che fu amore a prima vista, mi appassionai tanto a questo manga che decisi di prendere tutti i volumi e di seguirlo.
Be', che dire, Dragon Ball è e sarà sempre uno dei grandi pilastri del genere battle shonen. Una delle tante qualità che ha ad esempio è una lettura godibile e veloce, con dei disegni all'inizio dell'opera nello stile di Dottor Slump e Arale, altra opera famosa di Toriyama, che però col tempo cambia e acquisisce dei tratti più marcati e seri, come anche la storia del resto. Questa è un'opera che sa coinvolgere e lasciarti col fiato sospeso, e i combattimenti poi sono sempre all'ordine del giorno.
Ho deciso di dargli 9.5 perché è stato il primo manga che ho letto in assoluto e che mi ha fatto scoprire questo mondo, però più di così non posso dare, perché come tutte le cose anche Dragon Ball ha i suoi difetti e niente è perfetto (tranne Cell, forse), però questo non gli impedisce di avere tutto il mio rispetto come shonen che rimarrà scolpito nella storia dei manga e degli anime, e che ispirerà ancora tante generazioni di mangaka.
[<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>]
Aaaahh, Dragon Ball! Dragon Ball è il primo amore, è quell'opera che basta sfogliare un attimo per reimmergersi nel suo universo narrativo come fosse la prima volta e farsi pervadere da un sincero e incontrollabile senso di nostalgia. Dragon Ball è spensieratezza, è chiudere gli occhi e immaginarsi sulla nuvola Speedy, è gridare "onda energetica" unendo i palmi, è sforzarsi al massimo pensando a cose brutte e poi guardarsi allo specchio e controllare se i capelli diventano biondi. È fare la fusione con il proprio amico del cuore e giustificare il fallimento con l'assenza dei Potara.
Per quanto morboso possa essere il legame con il mio primo manga, cercherò di analizzarlo nel modo più oggettivo possibile.
Ciò che balza subito all'occhio rileggendolo oggi è come il genio strampalato di Akira Toriyama, con estrema semplicità ed anche, diciamolo, leggerezza, abbia costruito sulle fondamenta di alcuni mattoncini rotti un imponente città quasi senza rendersene conto. Talvolta, si ha come l'impressione che l'autore improvvisi, e che alcune idee siano state concepite proprio durante la publicazione dell'opera, spesso anche in modo genuinamente "impreciso". Sapete perché i Super Sayan hanno i capelli biondi?
"Argh, maledetto inchiostro".
Dragon Ball nasce come una delle tante reinterpretazioni del classico della letteratura cinese "Viaggio in occidente", e si trasforma pian piano in un qualcosa di unico e perfettamente riconoscibile, grazie a personaggi dal chara memorabile e ai combattimenti sempre più avvincenti. Un brand che a tutt'oggi è tra i più seguiti e amati di ogni tempo. L'universo di Akira Toriyama è la fonte d'ispirazione assoluta di moltissime serie di successo, tra cui: Saint Seya, Yu degli spettri, One Piece e Naruto, nonché il padre di tutti i Battle Shonen.
Possiamo dividere l'opera in due macro archi narrativi. Dragon Ball appunto, e Dragon Ball Z. Nel primo vediamo Son Goku bambino impegnato perlopiù nella ricerca delle 7 sfere del drago, le quali, una volta riunite, evocheranno Shenlong: un Dio drago in grado di esaudire qualsiasi desiderio. Goku è un buffo bambino con la coda, incredibilmente forte e dal cuore puro. Nel suo viaggio incontrerà innumerevoli personaggi tra cui: Bulma, una bellissima ragazza che possiede un radar in grado di rivelare la posizione esatta delle sfere del drago; il maestro Muten, un esperto maestro di arti marziali che ha un debole per le donne; Yamcha, il primo di una lunga serie di personaggi arrivato come antagonista e convertitosi poi dalla parte dei buoni, e Crilin, il quale diventerà presto il miglior amico di Goku. In questa prima parte il nostro eroe combatterà numerosi malvagi: dal nano Pilaf al terribile Grande Mago Piccolo, passando per l'organizzazione criminale Red Ribbon e lo spietato killer Tao Bai Bai. L'apice del coinvolgimento tuttavia l'ho riscontrato durante lo svolgimento dei tornei Tenkaichi (sopratutto i primi due). È durante questi tornei di arti marziali che Toriyama da il meglio di sé, deliziando il lettore con combattimenti straordinariamente dinamici e sfide sempre più epiche come Goku vs Il maestro Muten, Yamcha vs Tenshinhan e moltissime altre. Dragon Ball è intriso di umorismo e demenzialità, con personaggi caricaturalmente ridicoli e sempre in grado di strappare un sorriso. Similmente a quanto visto in "Dr. Slump e Arale", la prima opera dell'autore. I toni si faranno decisamente più seriosi con l'inizio di Dragonball Z.
Il secondo arco narrativo vede Goku finalmente adulto e le danze si aprono con l'arrivo di un nuovo temibile nemico: suo fratello Radish, il quale gli rivelerà che fanno parte di una razza di guerrieri, i Sayan, e che da bambino Goku fu inviato sulla Terra per sterminare gli umani e conquistarla. Da qui Goku ed i suoi amici si troveranno a combattere avversari sempre più forti, dal Principe dei Sayan Vegeta al conquistatore di pianeti Freezer. Il cuore di Dragon Ball Z è proprio nella lotta contro quest'ultimo sul pianeta Namecc. Gohan ( il figlio di Son Goku) e Crilin, per riportare in vita gli amici uccisi da Nappa e Vegeta, si recano su Namecc alla ricerca di sfere del drago ancora più potenti in grado di rigenerare anche chi è già resuscitato una volta (cosa impossibile con le sfere del drago terrestri). Qui ottengono l'inaspettato aiuto proprio di Vegeta. Inizia così una sanguinaria battaglia contro Freezer e i suoi scagnozzi. Nonostante Dragon Ball Z introduca la trasformazione in Super Sayan, e personaggi del calibro di Vegeta o Villain come Freezer, Cell e Majin bu, per detta dello stesso Toriyama questa seconda parte non sarebbe dovuta esistere. L'idea iniziale dell'autore infatti, era quella di far terminare la saga con la sconfitta del Grande Mago Piccolo. Fu spinto dal suo redattore a proseguire e a cavalcare l'onda dell'incredibile successo che la serie stava ottenendo. Fatto che si evince anche dalle incongruenze che questa seconda parte si trascina, risultando spesso incoerente e forzata. Sia chiaro, da bambino ho letteralmente adorato Dragon Ball Z. Lo scontro contro Freezer, Goku che si trasforma in Super Sayan, Gohan Super Sayan 2 contro Cell, mi han donato emozioni che difficilmente riproverò a breve sfogliando un fumetto, tuttavia, ad oggi, mi trovo a preferire la prima parte che, comunque, nella sua leggerezza, è quanto meno coerente e bilanciata. I continui ed assurdi power up di Z ne rovinano parzialmente l'atmosfera. Per esempio quando Radish arriva sulla Terra sembra un nemico decisamente fuori portata, tant'è che Goku e Piccolo (i due guerrieri più forti del pianeta) riescono a malapena a tenergli testa. Beh, sappiate che solamente un anno dopo, Yamcha, che tolto Jiaozi è il guerriero più scarso della combriccola, riuscirà (non si sa bene come) a superare il valore combattivo di Radish, e che diventerà quindi nettamente più forte di Goku e Piccolo dell'anno prima messi insieme.
Per non parlare del ritorno in scena del Red Ribbon (l'organizzazione criminale che Goku sconfisse da bambino) grazie al dottor Gelo, che riesce inspiegabilmente a costruire Cyborg nettamente più forti di Freezer, il quale alla fin fine aveva solo conquistato galassie e sterminato (senza neanche trasformasi) la razza dei Sayan. Trunks del futuro, che uccide Mecha Freezer con un solo colpo, con i Cyborg non riesce neanche a competerci, giusto per render meglio l'idea. Anche nella prima parte vi erano power up importanti e nemici sempre più temibili, ma in Dragon Ball Z la cosa è sensibilmente sfuggita di mano. Quando Vegeta e Nappa hanno affermato che i Saibaiman avevano la forza combattiva di Radish mi si è spezzato il cuore, seriamente.
La storia, nonostante rimanga sempre avvincente ed entusiasmante, manca di fluidità, presentando una narrativa sempre piuttosto spezzettata con tante saghe sconnesse tra loro.
I personaggi in Dragon Ball sono davvero tantissimi. Troppi per Toriyama, che ad un certo punto non riesce più a gestirli, finendo il più delle volte a trascurarli o addirittura accantonarli del tutto. La caratterizzazione estetica, nonostante il tratto semplice, è probabilmente tutt'oggi insuperata in quanto ad impatto, ciò nondimeno quasi tutti risultano stereotipati e privi di Background, risultando "fighi" solo finché abbastanza forti da essere competitivi con i nemici. Basta vedere la fine che fa un personaggio come Tensinhan dopo la saga dei Sayan. Il passato dei protagonisti è praticamente sempre oscuro, e se togliamo Goku, Piccolo e Vegeta sapremo ben poco dei trascorsi dei nostri eroi. Questo li appiattisce sensibilmente. Anche i rapporti interpersonali sono a malapena abbozzati. Toriyama dimostra problemi soprattutto nel descrivere rapporti uomo/donna: Goku e Chichi si limitano a gag demenziali che ricordano Ryo Saeba e Kaori (ma solo la parte giocosa), Vegeta e Bulma neanche quello; per non parlare di Crilin e C-18. Gli unici a salvarsi sono il legame tra Piccolo e Gohan e l'eterna competizione tra Goku e Vegeta. Gli antagonisti per quanto visivamente impattanti e dal chara sempre molto ispirato son mossi tutti dallo stesso scopo: la conquista del mondo. Un po' di approfondimento in più non avrebbe certo guastato. La loro incoerenza è troppo spesso palpabile ed evidenzia la fretta con cui è stata portata avanti questa storia. Che Akira Toriyama sia un autore con la testa tra le nuvole è abbastanza evidente, in un certo senso fa parte della sua genialità, ma certe incongruenze andrebbero ad ogni modo evitate. Ad esempio nello scontro contro Piccolo Cell resta stupito dalla capacità del Namecciano di rigenerarsi un arto, peccato che qualche pagina dopo farà lo stesso con la sua coda giustificandosi cosi: "in me scorre sangue namecciano, so rigenerarmi come Piccolo".
Oppure la tecnica dello "Scambio del corpo di Ginew". Perchè Ginew si stupisce quando entrando dentro il corpo di Goku non riesce a sfruttare a pieno il potere del Sayan? Era la prima volta che la usava? Non sapeva che entrando in un altro corpo i suoi poteri sarebbero drasticamente diminuiti? E se fosse davvero convinto di riuscire a sfruttare al 100% la potenza combattiva dei corpi in cui entra, perché non ha mai provato ad usare la tecnica su Freezer? Anche le peculiarità dei personaggi non vengono praticamente mai sfruttate, basta pensare alla super vista di Tensinhan grazie al suo terzo occhio, oppure all'udito di Piccolo.
Tuttavia la chiave del successo di Dragon Ball si cela proprio dietro ai suoi evidenti limiti, e approcciarsi all'opera con un occhio troppo analitico potrebbe rovinare quella che comunque è una lettura doverosa ed imprescindibile per ogni amante di manga. Quest'opera va letta cosi come viene, senza troppe aspettative, con la stessa ingenua spensieratezza con cui è stata creata. Solo cosi riuscirete a carpirne lo spirito e ad immergervi completamente in quello che, a conti fatti, è uno dei fumetti più importanti ed influenti della storia. Non siamo dinnanzi al manga migliore del mondo, ma dopotutto neanche Mr.Satan è il combattente più forte del mondo epure...
Che il personaggio di Satan sia in realtà un allegoria? Argh, Toriyama burlone!
Dragon Ball appassiona, coinvolge, emoziona e soprattutto intrattiene con una semplicità senza eguali. Riuscendo a mantenere una freschezza e un'originalità che gli permettono tutt'oggi di stanziare nell'olimpo dei Battle Shonen. Le avventure di Son Goku, tra i tanti, hanno sicuramente il merito di aver appassionato moltissimi lettori al fumetto giapponese. E poco importa se gli esiti delle battaglie per le sorti del mondo sono prevedibili e scontati, d'altronde non è la destinazione ma il viaggio che conta.
Voto: 9
Aaaahh, Dragon Ball! Dragon Ball è il primo amore, è quell'opera che basta sfogliare un attimo per reimmergersi nel suo universo narrativo come fosse la prima volta e farsi pervadere da un sincero e incontrollabile senso di nostalgia. Dragon Ball è spensieratezza, è chiudere gli occhi e immaginarsi sulla nuvola Speedy, è gridare "onda energetica" unendo i palmi, è sforzarsi al massimo pensando a cose brutte e poi guardarsi allo specchio e controllare se i capelli diventano biondi. È fare la fusione con il proprio amico del cuore e giustificare il fallimento con l'assenza dei Potara.
Per quanto morboso possa essere il legame con il mio primo manga, cercherò di analizzarlo nel modo più oggettivo possibile.
Ciò che balza subito all'occhio rileggendolo oggi è come il genio strampalato di Akira Toriyama, con estrema semplicità ed anche, diciamolo, leggerezza, abbia costruito sulle fondamenta di alcuni mattoncini rotti un imponente città quasi senza rendersene conto. Talvolta, si ha come l'impressione che l'autore improvvisi, e che alcune idee siano state concepite proprio durante la publicazione dell'opera, spesso anche in modo genuinamente "impreciso". Sapete perché i Super Sayan hanno i capelli biondi?
"Argh, maledetto inchiostro".
Dragon Ball nasce come una delle tante reinterpretazioni del classico della letteratura cinese "Viaggio in occidente", e si trasforma pian piano in un qualcosa di unico e perfettamente riconoscibile, grazie a personaggi dal chara memorabile e ai combattimenti sempre più avvincenti. Un brand che a tutt'oggi è tra i più seguiti e amati di ogni tempo. L'universo di Akira Toriyama è la fonte d'ispirazione assoluta di moltissime serie di successo, tra cui: Saint Seya, Yu degli spettri, One Piece e Naruto, nonché il padre di tutti i Battle Shonen.
Possiamo dividere l'opera in due macro archi narrativi. Dragon Ball appunto, e Dragon Ball Z. Nel primo vediamo Son Goku bambino impegnato perlopiù nella ricerca delle 7 sfere del drago, le quali, una volta riunite, evocheranno Shenlong: un Dio drago in grado di esaudire qualsiasi desiderio. Goku è un buffo bambino con la coda, incredibilmente forte e dal cuore puro. Nel suo viaggio incontrerà innumerevoli personaggi tra cui: Bulma, una bellissima ragazza che possiede un radar in grado di rivelare la posizione esatta delle sfere del drago; il maestro Muten, un esperto maestro di arti marziali che ha un debole per le donne; Yamcha, il primo di una lunga serie di personaggi arrivato come antagonista e convertitosi poi dalla parte dei buoni, e Crilin, il quale diventerà presto il miglior amico di Goku. In questa prima parte il nostro eroe combatterà numerosi malvagi: dal nano Pilaf al terribile Grande Mago Piccolo, passando per l'organizzazione criminale Red Ribbon e lo spietato killer Tao Bai Bai. L'apice del coinvolgimento tuttavia l'ho riscontrato durante lo svolgimento dei tornei Tenkaichi (sopratutto i primi due). È durante questi tornei di arti marziali che Toriyama da il meglio di sé, deliziando il lettore con combattimenti straordinariamente dinamici e sfide sempre più epiche come Goku vs Il maestro Muten, Yamcha vs Tenshinhan e moltissime altre. Dragon Ball è intriso di umorismo e demenzialità, con personaggi caricaturalmente ridicoli e sempre in grado di strappare un sorriso. Similmente a quanto visto in "Dr. Slump e Arale", la prima opera dell'autore. I toni si faranno decisamente più seriosi con l'inizio di Dragonball Z.
Il secondo arco narrativo vede Goku finalmente adulto e le danze si aprono con l'arrivo di un nuovo temibile nemico: suo fratello Radish, il quale gli rivelerà che fanno parte di una razza di guerrieri, i Sayan, e che da bambino Goku fu inviato sulla Terra per sterminare gli umani e conquistarla. Da qui Goku ed i suoi amici si troveranno a combattere avversari sempre più forti, dal Principe dei Sayan Vegeta al conquistatore di pianeti Freezer. Il cuore di Dragon Ball Z è proprio nella lotta contro quest'ultimo sul pianeta Namecc. Gohan ( il figlio di Son Goku) e Crilin, per riportare in vita gli amici uccisi da Nappa e Vegeta, si recano su Namecc alla ricerca di sfere del drago ancora più potenti in grado di rigenerare anche chi è già resuscitato una volta (cosa impossibile con le sfere del drago terrestri). Qui ottengono l'inaspettato aiuto proprio di Vegeta. Inizia così una sanguinaria battaglia contro Freezer e i suoi scagnozzi. Nonostante Dragon Ball Z introduca la trasformazione in Super Sayan, e personaggi del calibro di Vegeta o Villain come Freezer, Cell e Majin bu, per detta dello stesso Toriyama questa seconda parte non sarebbe dovuta esistere. L'idea iniziale dell'autore infatti, era quella di far terminare la saga con la sconfitta del Grande Mago Piccolo. Fu spinto dal suo redattore a proseguire e a cavalcare l'onda dell'incredibile successo che la serie stava ottenendo. Fatto che si evince anche dalle incongruenze che questa seconda parte si trascina, risultando spesso incoerente e forzata. Sia chiaro, da bambino ho letteralmente adorato Dragon Ball Z. Lo scontro contro Freezer, Goku che si trasforma in Super Sayan, Gohan Super Sayan 2 contro Cell, mi han donato emozioni che difficilmente riproverò a breve sfogliando un fumetto, tuttavia, ad oggi, mi trovo a preferire la prima parte che, comunque, nella sua leggerezza, è quanto meno coerente e bilanciata. I continui ed assurdi power up di Z ne rovinano parzialmente l'atmosfera. Per esempio quando Radish arriva sulla Terra sembra un nemico decisamente fuori portata, tant'è che Goku e Piccolo (i due guerrieri più forti del pianeta) riescono a malapena a tenergli testa. Beh, sappiate che solamente un anno dopo, Yamcha, che tolto Jiaozi è il guerriero più scarso della combriccola, riuscirà (non si sa bene come) a superare il valore combattivo di Radish, e che diventerà quindi nettamente più forte di Goku e Piccolo dell'anno prima messi insieme.
Per non parlare del ritorno in scena del Red Ribbon (l'organizzazione criminale che Goku sconfisse da bambino) grazie al dottor Gelo, che riesce inspiegabilmente a costruire Cyborg nettamente più forti di Freezer, il quale alla fin fine aveva solo conquistato galassie e sterminato (senza neanche trasformasi) la razza dei Sayan. Trunks del futuro, che uccide Mecha Freezer con un solo colpo, con i Cyborg non riesce neanche a competerci, giusto per render meglio l'idea. Anche nella prima parte vi erano power up importanti e nemici sempre più temibili, ma in Dragon Ball Z la cosa è sensibilmente sfuggita di mano. Quando Vegeta e Nappa hanno affermato che i Saibaiman avevano la forza combattiva di Radish mi si è spezzato il cuore, seriamente.
La storia, nonostante rimanga sempre avvincente ed entusiasmante, manca di fluidità, presentando una narrativa sempre piuttosto spezzettata con tante saghe sconnesse tra loro.
I personaggi in Dragon Ball sono davvero tantissimi. Troppi per Toriyama, che ad un certo punto non riesce più a gestirli, finendo il più delle volte a trascurarli o addirittura accantonarli del tutto. La caratterizzazione estetica, nonostante il tratto semplice, è probabilmente tutt'oggi insuperata in quanto ad impatto, ciò nondimeno quasi tutti risultano stereotipati e privi di Background, risultando "fighi" solo finché abbastanza forti da essere competitivi con i nemici. Basta vedere la fine che fa un personaggio come Tensinhan dopo la saga dei Sayan. Il passato dei protagonisti è praticamente sempre oscuro, e se togliamo Goku, Piccolo e Vegeta sapremo ben poco dei trascorsi dei nostri eroi. Questo li appiattisce sensibilmente. Anche i rapporti interpersonali sono a malapena abbozzati. Toriyama dimostra problemi soprattutto nel descrivere rapporti uomo/donna: Goku e Chichi si limitano a gag demenziali che ricordano Ryo Saeba e Kaori (ma solo la parte giocosa), Vegeta e Bulma neanche quello; per non parlare di Crilin e C-18. Gli unici a salvarsi sono il legame tra Piccolo e Gohan e l'eterna competizione tra Goku e Vegeta. Gli antagonisti per quanto visivamente impattanti e dal chara sempre molto ispirato son mossi tutti dallo stesso scopo: la conquista del mondo. Un po' di approfondimento in più non avrebbe certo guastato. La loro incoerenza è troppo spesso palpabile ed evidenzia la fretta con cui è stata portata avanti questa storia. Che Akira Toriyama sia un autore con la testa tra le nuvole è abbastanza evidente, in un certo senso fa parte della sua genialità, ma certe incongruenze andrebbero ad ogni modo evitate. Ad esempio nello scontro contro Piccolo Cell resta stupito dalla capacità del Namecciano di rigenerarsi un arto, peccato che qualche pagina dopo farà lo stesso con la sua coda giustificandosi cosi: "in me scorre sangue namecciano, so rigenerarmi come Piccolo".
Oppure la tecnica dello "Scambio del corpo di Ginew". Perchè Ginew si stupisce quando entrando dentro il corpo di Goku non riesce a sfruttare a pieno il potere del Sayan? Era la prima volta che la usava? Non sapeva che entrando in un altro corpo i suoi poteri sarebbero drasticamente diminuiti? E se fosse davvero convinto di riuscire a sfruttare al 100% la potenza combattiva dei corpi in cui entra, perché non ha mai provato ad usare la tecnica su Freezer? Anche le peculiarità dei personaggi non vengono praticamente mai sfruttate, basta pensare alla super vista di Tensinhan grazie al suo terzo occhio, oppure all'udito di Piccolo.
Tuttavia la chiave del successo di Dragon Ball si cela proprio dietro ai suoi evidenti limiti, e approcciarsi all'opera con un occhio troppo analitico potrebbe rovinare quella che comunque è una lettura doverosa ed imprescindibile per ogni amante di manga. Quest'opera va letta cosi come viene, senza troppe aspettative, con la stessa ingenua spensieratezza con cui è stata creata. Solo cosi riuscirete a carpirne lo spirito e ad immergervi completamente in quello che, a conti fatti, è uno dei fumetti più importanti ed influenti della storia. Non siamo dinnanzi al manga migliore del mondo, ma dopotutto neanche Mr.Satan è il combattente più forte del mondo epure...
Che il personaggio di Satan sia in realtà un allegoria? Argh, Toriyama burlone!
Dragon Ball appassiona, coinvolge, emoziona e soprattutto intrattiene con una semplicità senza eguali. Riuscendo a mantenere una freschezza e un'originalità che gli permettono tutt'oggi di stanziare nell'olimpo dei Battle Shonen. Le avventure di Son Goku, tra i tanti, hanno sicuramente il merito di aver appassionato moltissimi lettori al fumetto giapponese. E poco importa se gli esiti delle battaglie per le sorti del mondo sono prevedibili e scontati, d'altronde non è la destinazione ma il viaggio che conta.
Voto: 9
Sembra quasi superfluo recensire Dragon Ball ma d'altro canto lo ritengo quasi doveroso. Rispettando il più classico dei cliché della mia generazione, il mio amore per il fumetto giapponese nasce proprio nell'insegna di Dragon Ball. Un manga che ha fatto scuola e che ancora oggi influenza, inevitabilmente, il panorama degli shounen picchiaduro. Pensare però che il mio giudizio sia guidato solo dal debito culturale e formativo, che attribuisco a questo titolo, sarebbe un errore. Akira Toriyama è riuscito a creare un universo formidabile ed è riuscito ad esportarlo in tutto il mondo. Per carità le sue muse sono più che evidenti (Star Wars e Superman su tutti) ma è innegabile che questa storia sia andata ben oltre queste fonti d'ispirazione. L'epicità degli scontri, lo spirito dei protagonisti e la genuinità delle emozioni intrise nell'opera, si trasmettono come una scarica elettrica che attraversa i polpastrelli del lettore arrivandogli dritta al cuore, che si fa rapire pagina dopo pagina. Certo! tutta questa grandezza non si respira già dai primi numeri ma... come si suol dire? neanche la cappella sistina si è fatta in un giorno. Se non lo avete letto... leggetelo; se avete visto solo l'anime... leggetelo comunque (fidatevi è tutta un'altra storia); e se lo avete già letto... beh rileggetelo. Dragon Ball è una tappa obbligatoria per tutti coloro che vogliono esplorare l'universo dei manga giapponesi.
Il capolavoro di Akira Toriyama non poteva mancare nella mia collezione e soprattutto non poteva che essere uno dei miei preferiti!
Trama:
è piuttosto banale, considerando il fatto che lo stesso autore concepì questa serie come umoristica, ma poi con l'avanzare dei capitoli e di nuove saghe diventerà più complesso e drammatico.
Il tema principale sono le arti marziali, praticate da quasi tutti i personaggi, comprese le poche donne che appaiono come protagoniste (devo dire che in questo caso è un manga molto maschilista dato che hanno maggiore rilievo i maschi rispetto alle femmine; per questo lo considero un po' l'alter ego maschile della bella eroina Sailor Moon).
Il protagonista è un bambino alquanto strano, che ha la coda di scimmia e quando vede la luna piena si trasforma in un gigantesco gorilla (più avanti verrà svelato questo mistero); un giorno incontra una ragazzina alla ricerca di bizzarri oggetti, le sfere del drago, capaci di realizzare un qualunque desiderio (poi si scoprirà che non tutti i desideri possono essere esauditi e altre limitazioni). Dal loro incontro nascono così le avventure di Dragon Ball.
Ciò che mi è piaciuto della storia non è nulla di eccezionale per molti, ma ha fatto sì che negli anni mantenessi la mia passione per questo manga. Per prima cosa le scene di combattimento, che io adoro particolarmente, disegnate in maniera dettagliata, con molti effetti speciali e svariate tecniche, di cui la maggior parte sono basate sull'energia interiore del guerriero, quindi per noi puramente fantastiche; in secundis abbiamo il tema comune della "caccia al tesoro", un tesoro che potrebbe farti diventare il padrone del mondo, se non dell'universo, un sogno inseguito da tutti i cattivi, mentre i buoni hanno il compito di vigilare su di esso "usandolo" a fin di bene; poi le scene comico-maliziose: ce ne sono una marea in questo manga, tra scherzi, battute sconce e situazioni imbarazzanti. L'avventura di Goku e dei suoi amici prosegue senza appesantire la lettura, incuriosendo il lettore e intrattenendolo con molte risate. Un'altra caratteristica per me speciale di questa trama è la comparsa e la lotta contro gli extraterrestri e i viaggi nello spazio. Io sono una vera appassionata dell'astronomia, e vederla miscelata alla componente fantasy per me risulta ancora più intrigante.
Passiamo ai personaggi:
Goku, il protagonista. È l'eroe di tutti i tempi, il più forte, il più buono, il più bello (non per me). Arriva sempre all'ultimo minuto (quando tutti sono morti o moribondi), salva il mondo e perdona il nemico. Ha un animo nobile, è generoso con tutti e aiuta chiunque; questa caratteristica, che per molti potrebbe sembrare assolutamente positiva, per me ha una pecca non poco trascurabile: l'essere così buono e disponibile con tutti ha portato questo personaggio a trascurare la sua famiglia, in particolar modo sua moglie Chichi e i suoi figli, Gohan e Goten. Partire per lo spazio, allenarsi per svariati anni in un altro mondo, lasciare la famiglia per addestrare uno sconosciuto, sacrificarsi per il mondo, sono atti a mio parere egoistici per quanto concerne il personaggio in questione: lui stesso afferma che ama combattere, per lui la sorte della Terra è la più importante ecc...ma non pensa ad accudire i suoi cari? Cioè, io se fossi nella moglie, avrei di certo divorziato da un uomo così. Goku è l'ideale di amico, ma non di marito. Questo mi porta a non amare il protagonista della serie.
Ora vi chiedete: come mai mi piace così tanto Dragon Ball se non mi piace il protagonista? Beh...all'inizio, il mio personaggio preferito era Bulma: una ragazza tutto fare, bella, intelligente, ingegnosa, stravagante e anche vanitosa (doveva pur avere qualche difetto, no?). È stata colei che ha trovato per prima una sfera del drago e costruito il mitico dragon radar capace di rilevare le sfere in ogni angolo della Terra. All'inizio voleva truffare Goku e qui potrebbe sembrare una cattiva persona, ma col passare del tempo in sua compagnia e dei vari pericoli in cui incombe, insieme al piccolo eroe che la salva sempre, si istaura una particolare amicizia tra i due tale da sentire la necessità di avere bisogno l'uno dell'altro.
Un altro personaggio che amo moltissimo, ed è il mio preferito in Dragon Ball, è Vegeta, il principe dei saiyan. Egli è un uomo (veramente un extraterrestre) forte, orgoglioso, intelligente, coraggioso, spregevole, un guerriero sanguinario, ma anche un po' triste. La tristezza di Vegeta non la nota nessuno, tutti i personaggi, amici di Goku, e i nemici naturalmente, pensano soltanto che lui voglia conquistare l'universo e distruggere tutti i pianeti che si trova davanti; ma una sola persona è stata capace di leggere nel suo cuore e di salvarlo...ed è stata proprio Bulma.
Vegeta, trascorrendo i suoi giorni sulla Terra, a casa della bella scienziata, ha sviluppato sentimenti più umani, o forse li ha soltanto tirati fuori dopo averli repressi per anni per colpa della sua condizione sociale e degli avvenimenti accaduti al suo popolo. A differenza di Goku, tiene molto alla sua famiglia; non si può dire che lui sia generoso con gli altri, ma avverte un senso di protezione e devozione nei confronti di sua moglie e di suo figlio. Per lui loro hanno la priorità sul mondo intero. Il principe, a discapito delle apparenze, non lascia la sua famiglia per allenarsi, soltanto una volta abbandonò casa per un breve periodo, ma per ritrovare se stesso, dopodichè si è sempre allenato alla Capsule Corporation (casa di Bulma) e non ha mai trascurato i suoi doveri di marito e padre (anche se non ha mai lavorato, ma in dragon ball, a parte Bulma, pare che nessuno abbia un lavoro). Per questo motivo io lo preferisco a Goku: avrà anche più difetti di lui, ma sicuramente è più umano.
Non sto a descrivere ogni singolo personaggio perché ce ne sono davvero tanti. Tutti più o meno stereotipati: i buoni sono tutti gentili, allegri, vivaci, hanno le loro ambizioni e prima di diventare un gruppo erano tutti rivali o addirittura nemici, ma le circostanze hanno portato la loro unione, e tra di loro anche la nascita di nuovi amori e di famiglie!
Non nutro nessuna antipatia per loro, forse un po' per Yamcha e mi fa ridere la sua naturale avversione nei confronti del principe (guarda caso oltre a sconfiggerlo sul campo gli ruba pure la donna!), ma nel complesso mi piacciono tutti.
Anche i nemici sono belli e alcuni simpatici (Cell nella versione Perfect è ben disegnato, Majin Bu grasso è troppo adorabile e buffo...), l'unico che non mando proprio giù è Freezer, la causa della tristezza di Vegeta.
Nel corso degli anni, la Star Comics ha pubblicato diverse edizioni del manga: io ho cominciato con la deluxe, con la costina rossa, la prima ristampa dopo quella con 68 tankobon (che a mio parere non è tanto bella, non l'ho mai letta ma credo che dividere 42 originali in 68 significa disporre due o massimo tre capitoli e basta, praticamente un episodio a volume, e chissà quanto avranno sofferto i primi lettori nel leggere questo manga); poi ho acquistato anche la new, quella con le cover nere e i volumi più consistenti con la numerazione originale, per finire ho comprato e tenuto la perfect edition, formata da 34 mega tankobon con tavole a colori e bicromatiche proprio come in originale. Questa edizione per me è perfetta, per essere il mio manga preferito ho scelto appunto di ricomprarla e tenerla esposta in libreria in maniera dominante.
I fogli sono abbastanza duri e spessi, la carta è di buona qualità, non ha una sovracopertina ma credo sia meglio non averla: già i volumi sono grossi e ingrombranti, con la presenza di una ulteriore copertina svolazzante avrebbe reso difficoltosa la lettura.
Per tanto consiglio a tutti di leggere questo manga. Non è per nulla impegnativo, ma è divertente e interessante per chi ama le avventure e la fantascienza.
Trama:
è piuttosto banale, considerando il fatto che lo stesso autore concepì questa serie come umoristica, ma poi con l'avanzare dei capitoli e di nuove saghe diventerà più complesso e drammatico.
Il tema principale sono le arti marziali, praticate da quasi tutti i personaggi, comprese le poche donne che appaiono come protagoniste (devo dire che in questo caso è un manga molto maschilista dato che hanno maggiore rilievo i maschi rispetto alle femmine; per questo lo considero un po' l'alter ego maschile della bella eroina Sailor Moon).
Il protagonista è un bambino alquanto strano, che ha la coda di scimmia e quando vede la luna piena si trasforma in un gigantesco gorilla (più avanti verrà svelato questo mistero); un giorno incontra una ragazzina alla ricerca di bizzarri oggetti, le sfere del drago, capaci di realizzare un qualunque desiderio (poi si scoprirà che non tutti i desideri possono essere esauditi e altre limitazioni). Dal loro incontro nascono così le avventure di Dragon Ball.
Ciò che mi è piaciuto della storia non è nulla di eccezionale per molti, ma ha fatto sì che negli anni mantenessi la mia passione per questo manga. Per prima cosa le scene di combattimento, che io adoro particolarmente, disegnate in maniera dettagliata, con molti effetti speciali e svariate tecniche, di cui la maggior parte sono basate sull'energia interiore del guerriero, quindi per noi puramente fantastiche; in secundis abbiamo il tema comune della "caccia al tesoro", un tesoro che potrebbe farti diventare il padrone del mondo, se non dell'universo, un sogno inseguito da tutti i cattivi, mentre i buoni hanno il compito di vigilare su di esso "usandolo" a fin di bene; poi le scene comico-maliziose: ce ne sono una marea in questo manga, tra scherzi, battute sconce e situazioni imbarazzanti. L'avventura di Goku e dei suoi amici prosegue senza appesantire la lettura, incuriosendo il lettore e intrattenendolo con molte risate. Un'altra caratteristica per me speciale di questa trama è la comparsa e la lotta contro gli extraterrestri e i viaggi nello spazio. Io sono una vera appassionata dell'astronomia, e vederla miscelata alla componente fantasy per me risulta ancora più intrigante.
Passiamo ai personaggi:
Goku, il protagonista. È l'eroe di tutti i tempi, il più forte, il più buono, il più bello (non per me). Arriva sempre all'ultimo minuto (quando tutti sono morti o moribondi), salva il mondo e perdona il nemico. Ha un animo nobile, è generoso con tutti e aiuta chiunque; questa caratteristica, che per molti potrebbe sembrare assolutamente positiva, per me ha una pecca non poco trascurabile: l'essere così buono e disponibile con tutti ha portato questo personaggio a trascurare la sua famiglia, in particolar modo sua moglie Chichi e i suoi figli, Gohan e Goten. Partire per lo spazio, allenarsi per svariati anni in un altro mondo, lasciare la famiglia per addestrare uno sconosciuto, sacrificarsi per il mondo, sono atti a mio parere egoistici per quanto concerne il personaggio in questione: lui stesso afferma che ama combattere, per lui la sorte della Terra è la più importante ecc...ma non pensa ad accudire i suoi cari? Cioè, io se fossi nella moglie, avrei di certo divorziato da un uomo così. Goku è l'ideale di amico, ma non di marito. Questo mi porta a non amare il protagonista della serie.
Ora vi chiedete: come mai mi piace così tanto Dragon Ball se non mi piace il protagonista? Beh...all'inizio, il mio personaggio preferito era Bulma: una ragazza tutto fare, bella, intelligente, ingegnosa, stravagante e anche vanitosa (doveva pur avere qualche difetto, no?). È stata colei che ha trovato per prima una sfera del drago e costruito il mitico dragon radar capace di rilevare le sfere in ogni angolo della Terra. All'inizio voleva truffare Goku e qui potrebbe sembrare una cattiva persona, ma col passare del tempo in sua compagnia e dei vari pericoli in cui incombe, insieme al piccolo eroe che la salva sempre, si istaura una particolare amicizia tra i due tale da sentire la necessità di avere bisogno l'uno dell'altro.
Un altro personaggio che amo moltissimo, ed è il mio preferito in Dragon Ball, è Vegeta, il principe dei saiyan. Egli è un uomo (veramente un extraterrestre) forte, orgoglioso, intelligente, coraggioso, spregevole, un guerriero sanguinario, ma anche un po' triste. La tristezza di Vegeta non la nota nessuno, tutti i personaggi, amici di Goku, e i nemici naturalmente, pensano soltanto che lui voglia conquistare l'universo e distruggere tutti i pianeti che si trova davanti; ma una sola persona è stata capace di leggere nel suo cuore e di salvarlo...ed è stata proprio Bulma.
Vegeta, trascorrendo i suoi giorni sulla Terra, a casa della bella scienziata, ha sviluppato sentimenti più umani, o forse li ha soltanto tirati fuori dopo averli repressi per anni per colpa della sua condizione sociale e degli avvenimenti accaduti al suo popolo. A differenza di Goku, tiene molto alla sua famiglia; non si può dire che lui sia generoso con gli altri, ma avverte un senso di protezione e devozione nei confronti di sua moglie e di suo figlio. Per lui loro hanno la priorità sul mondo intero. Il principe, a discapito delle apparenze, non lascia la sua famiglia per allenarsi, soltanto una volta abbandonò casa per un breve periodo, ma per ritrovare se stesso, dopodichè si è sempre allenato alla Capsule Corporation (casa di Bulma) e non ha mai trascurato i suoi doveri di marito e padre (anche se non ha mai lavorato, ma in dragon ball, a parte Bulma, pare che nessuno abbia un lavoro). Per questo motivo io lo preferisco a Goku: avrà anche più difetti di lui, ma sicuramente è più umano.
Non sto a descrivere ogni singolo personaggio perché ce ne sono davvero tanti. Tutti più o meno stereotipati: i buoni sono tutti gentili, allegri, vivaci, hanno le loro ambizioni e prima di diventare un gruppo erano tutti rivali o addirittura nemici, ma le circostanze hanno portato la loro unione, e tra di loro anche la nascita di nuovi amori e di famiglie!
Non nutro nessuna antipatia per loro, forse un po' per Yamcha e mi fa ridere la sua naturale avversione nei confronti del principe (guarda caso oltre a sconfiggerlo sul campo gli ruba pure la donna!), ma nel complesso mi piacciono tutti.
Anche i nemici sono belli e alcuni simpatici (Cell nella versione Perfect è ben disegnato, Majin Bu grasso è troppo adorabile e buffo...), l'unico che non mando proprio giù è Freezer, la causa della tristezza di Vegeta.
Nel corso degli anni, la Star Comics ha pubblicato diverse edizioni del manga: io ho cominciato con la deluxe, con la costina rossa, la prima ristampa dopo quella con 68 tankobon (che a mio parere non è tanto bella, non l'ho mai letta ma credo che dividere 42 originali in 68 significa disporre due o massimo tre capitoli e basta, praticamente un episodio a volume, e chissà quanto avranno sofferto i primi lettori nel leggere questo manga); poi ho acquistato anche la new, quella con le cover nere e i volumi più consistenti con la numerazione originale, per finire ho comprato e tenuto la perfect edition, formata da 34 mega tankobon con tavole a colori e bicromatiche proprio come in originale. Questa edizione per me è perfetta, per essere il mio manga preferito ho scelto appunto di ricomprarla e tenerla esposta in libreria in maniera dominante.
I fogli sono abbastanza duri e spessi, la carta è di buona qualità, non ha una sovracopertina ma credo sia meglio non averla: già i volumi sono grossi e ingrombranti, con la presenza di una ulteriore copertina svolazzante avrebbe reso difficoltosa la lettura.
Per tanto consiglio a tutti di leggere questo manga. Non è per nulla impegnativo, ma è divertente e interessante per chi ama le avventure e la fantascienza.
"Dragon Ball" di Akira Toriyama è stato - anche per me - il primo manga letto nella mia vita e che mi ha permesso di penetrare nel fantastico e favoloso mondo Made in Japan, perciò senza di lui oggi non starei a recensire su questo sito.
Akira Toriyama in un certo senso è entrato nella storia del fumetto giapponese, aprendo e spianando la strada a molti mangaka odierni che hanno sfornato opere di elevato successo. Ci basti pensare al fenomenale "One Piece", al non più molto apprezzato "Naruto" e al decadente "Bleach", i Big tre della "Shonen Jump", la stessa rivista che pubblicò per ben undici anni "Dragon Ball" - precisamente dal 1984 al 1995 -, per un totale di 519 capitoli raccolti in 42 tankōbon. Conosciuto globalmente, "Dragon Ball" è stato e continua ad essere un autentico fenomeno, posizionandosi al secondo posto tra i manga più venduti di sempre dietro solo a "One Piece" di Eichiro Oda.
Parlando della mia personale esperienza, devo confessare che il manga l'ho letto solamente dopo aver visto e rivisto le due serie anime da esso tratte e, dunque, già sapevo come si sarebbe concluso e quali esiti e sviluppi vi avrei ritrovato durante la lettura; eppure i molti volumi che lo compongono si sono fatti leggere con piacere, oltre a rivelarmi la quantità enorme di filler aggiuntivi della controparte animata che, per l'appunto, soffriva di una lentezza narrativa a tratti sfiancante mentre il manga risulta notevolmente più rapido nello svolgimento, grazie ad un ritmo spedito e meno appesantito da tempi morti - necessari nella serie TV per permettere al mangaka di portarsi avanti con la storia.
Akira Toriyama ha concepito una storia sicuramente semplice, per nulla complessa e alla portata di tutti, strizzando l'occhio alle varie opere occidentali da lui apprezzate e addirittura riprendendo il mito di "Superman" per creare il passato di Son Goku nella nota Saga dei Saiyan. Ma ciò che colpisce è come da una storia evidentemente fantasy e demenziale si sia passati ad una estremamente fantascientifica e dalle tinte drammatiche, maturando i toni e generando situazioni apocalittiche.
Nel complesso lo sviluppo della trama risulta lineare e di semplice comprensione, ma ai tempi si dimostrò molto originale ed innovativa pur se Akira Toriyama, almeno all'inizio del suo lavoro, prese spunto dal famoso romanzo cinese "Il viaggio in Occidente", per abbandonarlo poi completamente con il progredire della storia.
Questo è uno shonen classico e puro che punta tutto sul "power-up" per la risoluzione degli esplosivi combattimenti e non molto sulla strategia, ma "Dragon Ball" piace anche per questo e per i suoi colpi di scena e la sua unicità. Infatti, questo manga possiede una propria personalità, una compatta spina dorsale che lo rende diverso da ogni altro manga di oggi, inimitabile e al contempo intramontabile, insomma: un mito ed un cult.
I personaggi sono oramai famosissimi, tutti semplicemente caratterizzati e ben inseriti nel contesto generale. Proprio alcuni di essi sono diventati modelli da cui attingere per la caratterizzazione dei personaggi per molti giovani mangaka. Per questo si può facilmente trovare, nei vari manga odierni, il maestro sporcaccione e maniaco, il protagonista mangione e poco cervellone ed il personaggio taciturno, sempre imbronciato e orgoglioso. In pratica, anche da questo punto di vista - e non solo - si capisce quanto "Dragon Ball" abbia, volenti o nolenti, influenzato opere a lui posteriori a tal punto che lo si potrebbe definire un capolavoro del genere o un must. Però ad essere sincero in questa versione cartacea si conosce un calo che nell'anime, al contrario, avevo notato meno.
Il grande successo editoriale e della controparte animata si è inevitabilmente rivelato una lama a doppio taglio, ritorcendosi contro lo stesso Akira Toriyama che si trovò cosi costretto ad allungare il brodo non una, ma ben due volte per far guadagnare maggiormente l'ingordo editore e far felici i numerosissimi fan. Ecco perché, dopo aver letto il volume 28, si avrà tra le mani un fumetto senza più una vera trama di fondo e senza un vero scopo per andare avanti sennonché quello di far arricchire l'editore. Tuttavia, almeno fino alla Saga di Cell, ho trovato il manga sempre di alto livello e poteva questa essere la saga della chiusura definitiva visti anche gli esiti, però cosi non è stato a causa del cosiddetto "dio denaro". Se comunque nella serie di "Dragon Ball Z" la Saga di Majin Bu l'ho trovata all'altezza delle precedenti, nel manga si nota visibilmente la stanchezza di un autore oramai comprensibilmente stremato da ben undici anni di incessante lavoro. Per questo i combattimenti, che un tempo erano ben studiati, diventano brevi, rapidi e privi di phatos; i colpi di scena si esauriscono; alcune situazioni ricolme di potenziale non vengono, almeno per me, ben sfruttate dal maestro (fortunatamente l'anime saprà risolvere questo problema) e le contraddizioni interne alla storia aumentano di molto. Per il resto trovo "Dragon Ball" geniale per i suoi tempi e Akira Toiyama ha ampiamente dimostrato di essere uno dei pochi mangaka a saper sfruttare bene il power-up, pur se con il tempo ha ossidato fin troppo questo "meccanismo narrativo".
Per quanto riguarda il lato tecnico, Akira Toriyama ha dimostrato di essere un disegnatore davvero abile, almeno secondo il mio personale metro di valutazione. Pochi come lui riescono a rendere cosi chiari, nitidi e precisi i combattimenti e ad avere un tratto cosi caratteristico sapendolo anche evolvere nel corso della storia adattandosi alle esigenze narrative. Questo lo si può notare facilmente mettendo a confronto i primi sedici volumi (la prima parte della storia) con i restanti 26, dove si vedrà una differenza molto marcata nello stile di disegno del Tory. Onestamente, a dirla tutta, non capisco le critiche al disegno da parte di alcuni lettori, perché credo sia proprio uno dei punti forza del manga.
E' difficile racchiudere in una recensione tutto quello che penso di quest'opera, ma spero di aver dato un'idea generale, aggiungendo con onestà, anche se sono un suo grandissimo fan di vecchia data, che "Dragon Ball" non è perfetto, ma della perfezione non ci si fa nulla se poi mancano le emozioni che qui invece ci sono.
Leggere "Dragon Ball" credo sia un passo obbligato per ogni lettore di manga e specialmente per chi vorrebbe approcciarsi al fumetto giapponese per la prima volta, pertanto lo consiglio ai neofiti. Non leggerlo per me vuol dire perdersi un titolo che ha segnato un'epoca e un'intera generazione, perdere un'opera che ha dato inizio al fenomeno del cosiddetto "battle-shonen" come lo conosciamo oggi - "One Piece", "Naruto", "Bleach", "Fairy Tail" sono tutti suoi debitori, in un certo verso.
Consigliato senza riserve, specialmente se si ama lo shonen e l'azione senza grandi pipponi mentali, sempre se ben si comprende e si accetti "Dragon Ball" per quello che è.
Rivolgendomi ai detrattori esageratamente critici nei confronti dell'Universo del Drago, posso solo dire che, al di la dei propri rispettabilissimi gusti, si deve cercare sempre di avere un po più di rispetto per il passato, poiché è grazie ad esso che si da forma al futuro.
Per concludere, sicuramente vi sono titoli che meritano maggiormente il massimo voto eppure, per il suo valore storico ed affettivo e la sua grande impronta data allo shonen, non posso negare a "Dragon Ball" questo merito con un voto inferiore all'eccellenza.
Akira Toriyama in un certo senso è entrato nella storia del fumetto giapponese, aprendo e spianando la strada a molti mangaka odierni che hanno sfornato opere di elevato successo. Ci basti pensare al fenomenale "One Piece", al non più molto apprezzato "Naruto" e al decadente "Bleach", i Big tre della "Shonen Jump", la stessa rivista che pubblicò per ben undici anni "Dragon Ball" - precisamente dal 1984 al 1995 -, per un totale di 519 capitoli raccolti in 42 tankōbon. Conosciuto globalmente, "Dragon Ball" è stato e continua ad essere un autentico fenomeno, posizionandosi al secondo posto tra i manga più venduti di sempre dietro solo a "One Piece" di Eichiro Oda.
Parlando della mia personale esperienza, devo confessare che il manga l'ho letto solamente dopo aver visto e rivisto le due serie anime da esso tratte e, dunque, già sapevo come si sarebbe concluso e quali esiti e sviluppi vi avrei ritrovato durante la lettura; eppure i molti volumi che lo compongono si sono fatti leggere con piacere, oltre a rivelarmi la quantità enorme di filler aggiuntivi della controparte animata che, per l'appunto, soffriva di una lentezza narrativa a tratti sfiancante mentre il manga risulta notevolmente più rapido nello svolgimento, grazie ad un ritmo spedito e meno appesantito da tempi morti - necessari nella serie TV per permettere al mangaka di portarsi avanti con la storia.
Akira Toriyama ha concepito una storia sicuramente semplice, per nulla complessa e alla portata di tutti, strizzando l'occhio alle varie opere occidentali da lui apprezzate e addirittura riprendendo il mito di "Superman" per creare il passato di Son Goku nella nota Saga dei Saiyan. Ma ciò che colpisce è come da una storia evidentemente fantasy e demenziale si sia passati ad una estremamente fantascientifica e dalle tinte drammatiche, maturando i toni e generando situazioni apocalittiche.
Nel complesso lo sviluppo della trama risulta lineare e di semplice comprensione, ma ai tempi si dimostrò molto originale ed innovativa pur se Akira Toriyama, almeno all'inizio del suo lavoro, prese spunto dal famoso romanzo cinese "Il viaggio in Occidente", per abbandonarlo poi completamente con il progredire della storia.
Questo è uno shonen classico e puro che punta tutto sul "power-up" per la risoluzione degli esplosivi combattimenti e non molto sulla strategia, ma "Dragon Ball" piace anche per questo e per i suoi colpi di scena e la sua unicità. Infatti, questo manga possiede una propria personalità, una compatta spina dorsale che lo rende diverso da ogni altro manga di oggi, inimitabile e al contempo intramontabile, insomma: un mito ed un cult.
I personaggi sono oramai famosissimi, tutti semplicemente caratterizzati e ben inseriti nel contesto generale. Proprio alcuni di essi sono diventati modelli da cui attingere per la caratterizzazione dei personaggi per molti giovani mangaka. Per questo si può facilmente trovare, nei vari manga odierni, il maestro sporcaccione e maniaco, il protagonista mangione e poco cervellone ed il personaggio taciturno, sempre imbronciato e orgoglioso. In pratica, anche da questo punto di vista - e non solo - si capisce quanto "Dragon Ball" abbia, volenti o nolenti, influenzato opere a lui posteriori a tal punto che lo si potrebbe definire un capolavoro del genere o un must. Però ad essere sincero in questa versione cartacea si conosce un calo che nell'anime, al contrario, avevo notato meno.
Il grande successo editoriale e della controparte animata si è inevitabilmente rivelato una lama a doppio taglio, ritorcendosi contro lo stesso Akira Toriyama che si trovò cosi costretto ad allungare il brodo non una, ma ben due volte per far guadagnare maggiormente l'ingordo editore e far felici i numerosissimi fan. Ecco perché, dopo aver letto il volume 28, si avrà tra le mani un fumetto senza più una vera trama di fondo e senza un vero scopo per andare avanti sennonché quello di far arricchire l'editore. Tuttavia, almeno fino alla Saga di Cell, ho trovato il manga sempre di alto livello e poteva questa essere la saga della chiusura definitiva visti anche gli esiti, però cosi non è stato a causa del cosiddetto "dio denaro". Se comunque nella serie di "Dragon Ball Z" la Saga di Majin Bu l'ho trovata all'altezza delle precedenti, nel manga si nota visibilmente la stanchezza di un autore oramai comprensibilmente stremato da ben undici anni di incessante lavoro. Per questo i combattimenti, che un tempo erano ben studiati, diventano brevi, rapidi e privi di phatos; i colpi di scena si esauriscono; alcune situazioni ricolme di potenziale non vengono, almeno per me, ben sfruttate dal maestro (fortunatamente l'anime saprà risolvere questo problema) e le contraddizioni interne alla storia aumentano di molto. Per il resto trovo "Dragon Ball" geniale per i suoi tempi e Akira Toiyama ha ampiamente dimostrato di essere uno dei pochi mangaka a saper sfruttare bene il power-up, pur se con il tempo ha ossidato fin troppo questo "meccanismo narrativo".
Per quanto riguarda il lato tecnico, Akira Toriyama ha dimostrato di essere un disegnatore davvero abile, almeno secondo il mio personale metro di valutazione. Pochi come lui riescono a rendere cosi chiari, nitidi e precisi i combattimenti e ad avere un tratto cosi caratteristico sapendolo anche evolvere nel corso della storia adattandosi alle esigenze narrative. Questo lo si può notare facilmente mettendo a confronto i primi sedici volumi (la prima parte della storia) con i restanti 26, dove si vedrà una differenza molto marcata nello stile di disegno del Tory. Onestamente, a dirla tutta, non capisco le critiche al disegno da parte di alcuni lettori, perché credo sia proprio uno dei punti forza del manga.
E' difficile racchiudere in una recensione tutto quello che penso di quest'opera, ma spero di aver dato un'idea generale, aggiungendo con onestà, anche se sono un suo grandissimo fan di vecchia data, che "Dragon Ball" non è perfetto, ma della perfezione non ci si fa nulla se poi mancano le emozioni che qui invece ci sono.
Leggere "Dragon Ball" credo sia un passo obbligato per ogni lettore di manga e specialmente per chi vorrebbe approcciarsi al fumetto giapponese per la prima volta, pertanto lo consiglio ai neofiti. Non leggerlo per me vuol dire perdersi un titolo che ha segnato un'epoca e un'intera generazione, perdere un'opera che ha dato inizio al fenomeno del cosiddetto "battle-shonen" come lo conosciamo oggi - "One Piece", "Naruto", "Bleach", "Fairy Tail" sono tutti suoi debitori, in un certo verso.
Consigliato senza riserve, specialmente se si ama lo shonen e l'azione senza grandi pipponi mentali, sempre se ben si comprende e si accetti "Dragon Ball" per quello che è.
Rivolgendomi ai detrattori esageratamente critici nei confronti dell'Universo del Drago, posso solo dire che, al di la dei propri rispettabilissimi gusti, si deve cercare sempre di avere un po più di rispetto per il passato, poiché è grazie ad esso che si da forma al futuro.
Per concludere, sicuramente vi sono titoli che meritano maggiormente il massimo voto eppure, per il suo valore storico ed affettivo e la sua grande impronta data allo shonen, non posso negare a "Dragon Ball" questo merito con un voto inferiore all'eccellenza.
Era il mese di maggio del 1995, quando un mio compagno portò in classe un fumetto appena acquistato. In copertina era raffigurato un ragazzino su una nuvola dorata ed una ragazza a cavallo di uno scooter volante. Come un sogno che affiora improvvisamente dal subconscio, ricordai il cartone animato che qualche volta, da piccolo, avevo visto su Junior TV.
Quello che avevo tra le mani era il numero 4 di "Dragon Ball"; il primo manga che abbia mai letto, quello che ha accompagnato la mia adolescenza e che ha fatto nascere in me la passione per i manga stessi.
Cercherò comunque di non abbandonarmi ai sentimentalismi e di essere il più oggettivo possibile.
Per chi ancora non lo sapesse, "Dragon Ball" narra la storia di Son Goku, ragazzino di corporatura piuttosto "resistente", e delle sue avventure alla ricerca delle sette sfere del drago. Una volta riuniti questi fantastici oggetti, sembra infatti si abbia la possibilità di invocare il drago Shenron e di vedere esaudito un desiderio. Durante la ricerca delle sfere, il protagonista si troverà impelagato in una quantità smisurata di battaglie per la salvezza del pianeta terra...e non solo. Una volta cresciuti, Goku ed i suoi compagni, saranno infatti sempre più occupati a fronteggiare attacchi alieni nel seguito di "Dragon Ball" contraddistinto dalla lettera Z.
Grazie alla sua incredibile fantasia Akira Toriyama riesce a creare e modellare un universo incredibilmente variegato e a dir poco originale, che si intreccia costantemente con leggende del folclore orientale. Soprattutto nella prima parte poi, fa sfoggio del suo collaudatissimo umorismo demenziale.
La capacità dell'autore è inoltre quella di riuscire a coinvolgere sia i ragazzi più piccoli, con la prima saga, sia quelli più grandi con la seconda, sapendo comunque dosare gli elementi dell'una e dell'altra per intrattenere chiunque.
Lo stile di Toriyama, durante il corso dell'opera, cambia davvero molto. Inizialmente tondeggiante, va via via diventando sempre più tagliente. E' comunque un tipo di disegno votato all'essenzialità, che sovente tralascia l'esatta anatomia umana. Per dirla tutta, la muscolatura dei nostri eroi sarà spesso "reinterpretata" dal mangaka. Il suo stile ha fatto sicuramente epoca, sopratutto con Dragon Ball Z; basti pensare a quanto sia stato scopiazzato in lungo e in largo.
Altro grande contributo di Toriyama è quello di aver rivoluzionato il concetto e la rappresentazione del combattimento all'interno di un fumetto. La dinamicità portata alle estreme conseguenze, anche grazie ad un utilizzo di linee cinetiche che farà scuola, e ad inquadrature prese in prestito al cinema di grandissimo e sicuro effetto.
Può piacere o meno, ma è innegabile che "Dragon Ball" abbia rappresentato un punto di demarcazione profondissimo nella storia dei manga; in particolar modo fuori dal Giappone. Grazie a quest'opera infatti, il fumetto nipponico è riuscito a diffondersi in tutto il mondo, e non è un merito da poco. Bisogna considerare anche il fatto che rappresenta il capostipite di un vero e proprio sottogenere, a dir poco inflazionato nell'ultimo decennio.
Va comunque detto, però, che l'opera presenta grosse lacune a livello di narrazione, che risulta completamente monotematica e ripetitiva.
Il suo più grande limite è proprio il fatto di non riuscire ad andare oltre i combattimenti. La psicologia dei personaggi è ben delineata, ma resta comunque sempre troppo poco sfaccettata per essere davvero convincente. Anche in considerazione del lunghissimo arco temporale coperto dalla narrazione, l'evoluzione psicologica dei personaggi è pressoché inesistente. Ci sono shonen, usciti nello stesso periodo, che hanno conservato il medesimo impatto narrativo proprio grazie alla loro maggiore profondità e agli ideali trasmessi, caratteristiche di cui "Dragon Ball" è abbastanza deficitario.
La lunghezza, a questo punto, diventa un ulteriore punto debole. L'autore aveva già detto tutto con la conclusione della saga di Freezer; il primo vero cattivone della seconda saga, per intenderci. L' essere stato forzato a proseguire l'opera per ben due volte, non ha fatto altro che abbassarne il livello complessivo, reiterando le stesse situazioni ormai già trite e ritrite. Questo limite si percepiva anche all'epoca, ma oggi, rileggendolo, emerge ancor più prepotente.
Toriyama poi presenta una cronica mancanza di coraggio e, nei passaggi più drammatici, non porta mai a termine ciò che ha iniziato. Come si dice dalle nostre parti, finisce sempre a tarallucci e vino con la solita raccolta delle sfere.
Le edizioni in mio possesso sono la primissima, che sconsiglio vivamente, e la "Perfect Edition" che rende sicuramente maggiore giustizia a quest'opera. Non è dotata di sovraccoperta, ma sono state inserite le pagine a colori. Il formato grande rende inoltre più piacevole la visione delle tavole di Toriyama.
Quello che avevo tra le mani era il numero 4 di "Dragon Ball"; il primo manga che abbia mai letto, quello che ha accompagnato la mia adolescenza e che ha fatto nascere in me la passione per i manga stessi.
Cercherò comunque di non abbandonarmi ai sentimentalismi e di essere il più oggettivo possibile.
Per chi ancora non lo sapesse, "Dragon Ball" narra la storia di Son Goku, ragazzino di corporatura piuttosto "resistente", e delle sue avventure alla ricerca delle sette sfere del drago. Una volta riuniti questi fantastici oggetti, sembra infatti si abbia la possibilità di invocare il drago Shenron e di vedere esaudito un desiderio. Durante la ricerca delle sfere, il protagonista si troverà impelagato in una quantità smisurata di battaglie per la salvezza del pianeta terra...e non solo. Una volta cresciuti, Goku ed i suoi compagni, saranno infatti sempre più occupati a fronteggiare attacchi alieni nel seguito di "Dragon Ball" contraddistinto dalla lettera Z.
Grazie alla sua incredibile fantasia Akira Toriyama riesce a creare e modellare un universo incredibilmente variegato e a dir poco originale, che si intreccia costantemente con leggende del folclore orientale. Soprattutto nella prima parte poi, fa sfoggio del suo collaudatissimo umorismo demenziale.
La capacità dell'autore è inoltre quella di riuscire a coinvolgere sia i ragazzi più piccoli, con la prima saga, sia quelli più grandi con la seconda, sapendo comunque dosare gli elementi dell'una e dell'altra per intrattenere chiunque.
Lo stile di Toriyama, durante il corso dell'opera, cambia davvero molto. Inizialmente tondeggiante, va via via diventando sempre più tagliente. E' comunque un tipo di disegno votato all'essenzialità, che sovente tralascia l'esatta anatomia umana. Per dirla tutta, la muscolatura dei nostri eroi sarà spesso "reinterpretata" dal mangaka. Il suo stile ha fatto sicuramente epoca, sopratutto con Dragon Ball Z; basti pensare a quanto sia stato scopiazzato in lungo e in largo.
Altro grande contributo di Toriyama è quello di aver rivoluzionato il concetto e la rappresentazione del combattimento all'interno di un fumetto. La dinamicità portata alle estreme conseguenze, anche grazie ad un utilizzo di linee cinetiche che farà scuola, e ad inquadrature prese in prestito al cinema di grandissimo e sicuro effetto.
Può piacere o meno, ma è innegabile che "Dragon Ball" abbia rappresentato un punto di demarcazione profondissimo nella storia dei manga; in particolar modo fuori dal Giappone. Grazie a quest'opera infatti, il fumetto nipponico è riuscito a diffondersi in tutto il mondo, e non è un merito da poco. Bisogna considerare anche il fatto che rappresenta il capostipite di un vero e proprio sottogenere, a dir poco inflazionato nell'ultimo decennio.
Va comunque detto, però, che l'opera presenta grosse lacune a livello di narrazione, che risulta completamente monotematica e ripetitiva.
Il suo più grande limite è proprio il fatto di non riuscire ad andare oltre i combattimenti. La psicologia dei personaggi è ben delineata, ma resta comunque sempre troppo poco sfaccettata per essere davvero convincente. Anche in considerazione del lunghissimo arco temporale coperto dalla narrazione, l'evoluzione psicologica dei personaggi è pressoché inesistente. Ci sono shonen, usciti nello stesso periodo, che hanno conservato il medesimo impatto narrativo proprio grazie alla loro maggiore profondità e agli ideali trasmessi, caratteristiche di cui "Dragon Ball" è abbastanza deficitario.
La lunghezza, a questo punto, diventa un ulteriore punto debole. L'autore aveva già detto tutto con la conclusione della saga di Freezer; il primo vero cattivone della seconda saga, per intenderci. L' essere stato forzato a proseguire l'opera per ben due volte, non ha fatto altro che abbassarne il livello complessivo, reiterando le stesse situazioni ormai già trite e ritrite. Questo limite si percepiva anche all'epoca, ma oggi, rileggendolo, emerge ancor più prepotente.
Toriyama poi presenta una cronica mancanza di coraggio e, nei passaggi più drammatici, non porta mai a termine ciò che ha iniziato. Come si dice dalle nostre parti, finisce sempre a tarallucci e vino con la solita raccolta delle sfere.
Le edizioni in mio possesso sono la primissima, che sconsiglio vivamente, e la "Perfect Edition" che rende sicuramente maggiore giustizia a quest'opera. Non è dotata di sovraccoperta, ma sono state inserite le pagine a colori. Il formato grande rende inoltre più piacevole la visione delle tavole di Toriyama.
Esiste manga più famoso di Dragon Ball? Probabilmente no. Merito soprattutto del successo delle tre serie tv (ormai quattro, se si considera anche la serie KAI che è una semplice riedizione della serie Z senza filler e riempitivi), ma il punto di partenza di questo successo planetario sta nell'opera cartacea di Akira Toriyama, autore anche di Dr. Slump & Arale e poi character designer per la serie di videogiochi Dragon Quest e per il piccolo capolavoro Chrono Trigger.
Nei primi volumi Dragon Ball è una storia di avventure con tanta demenzialità ed elementi ripresi dal celebre romanzo cinese Viaggio in Occidente (i personaggi di Son Goku, Olong, Bulma e Yamcha corrispondono effettivamente ai quattro protagonisti); man mano che il manga va avanti, però, le arti marziali assumono un ruolo sempre maggiore, i combattimenti si fanno più lunghi e impegnativi, il tono si fa più serio, compaiono le prime morti (cui tanto si può rimediare usando le sfere del drago, ma ciò non toglie che siano drammatiche anche quando ormai la resurrezione è diventata una cosa abituale), gli antagonisti grotteschi come Pilaf lasciano il posto dapprima a personaggi spietati che però fanno in qualche modo ridere, come Tao Pai Pai e il capo dell'esercito del Red Ribbon, poi a individui completamente malvagi, come il Grande Mago Piccolo, i Saiyan, Freezer, gli androidi e Cell; nella saga finale, quella di Majin Bu, abbiamo una sorta di parziale ritorno alle atmosfere della prima parte dell'opera, con una comicità nuovamente dominante (che però sfocia nel ridicolo e risulta spesso fastidiosa, soprattutto quando cozza con momenti altamente drammatici). A differenza della trasposizione animata, il manga è continuo, dalla prima saga di Pilaf fino all'ultima saga di Majin Bu, non esiste dunque nessun manga intitolato Dragon Ball Z e la numerazione di capitoli e volumi non ricomincia dopo la sconfitta di Piccolo nel 23° torneo Tenkaichi; manca invece una controparte cartacea della serie GT, che è puramente (per fortuna) animata.
Nonostante una certa linearità e ripetitività delle varie saghe, la trama riserva moltissimi colpi di scena, soprattutto nella seconda parte, ma sono i combattimenti ad essere al centro dell'attenzione, mentre la parte comica parallelamente decresce, ma questo non è un male, visto che la seconda parte del manga regala momenti emozionanti come la prima trasformazione di Goku in Super Saiyan o la morte toccante di vari personaggi; inoltre, Toriyama non perde occasione di ridicolizzare anche i personaggi più "seri", come Vegeta o Piccolo. Forse più difficili da digerire, per un lettore abbastanza critico, sono le incongruenze della trama, ma alcune sono ingenuità tipiche del genere e si ritrovano anche in Naruto, in One Piece, in Ken il guerriero, altre sono dovute al fatto che, dato il successo strepitoso dell'opera, Toriyama dovette proseguirla ben oltre le sue reali intenzioni. Pensiamo al Super Saiyan, di cui secondo la leggenda dovrebbe esistere un solo esemplare ogni mille anni: la storia avrebbe dovuto terminare con la sconfitta di Freezer e questo avrebbe reso Goku l'unico Super Saiyan del momento; tuttavia, quando fu chiesto a Toriyama di proseguire con altre saghe, l'autore dovette fare in modo che anche gli altri Saiyan, come Vegeta o Gohan, potessero diventare Super Saiyan, per evitare che il divario di forze fra loro e Goku diventasse così grande da impedire loro di partecipare agli scontri. Accanto a queste incongruenze, poi, bisognerebbe lodare anche come in alcuni frangenti Toriyama sappia riutilizzare elementi delle saghe passate con una naturalezza e una semplicità sorprendenti: così la trasformazione di Goku in Oozaru, la sua grande forza e la presenza della coda diventano la base per la razza dei Saiyan, Piccolo e Kami considerati degli esseri demoniaci si rivelano essere alieni Namekkiani, gli androidi e Cell sono frutto dello scienziato del Red Ribbon distrutto da Goku da bambino e "fratelli" del simpatico N°8…
Un altro pregio di Dragon Ball è di essere un'opera "spalmata" in un arco di tempo piuttosto ampio (decine di anni, dalla prima avventura di Goku e Bulma all'ultimo torneo Tenkaichi in cui Goku incontra Uub, reincarnazione della parte malvagia di Majin Bu purificata dal male) e questo ci permette di vedere i nostri eroi crescere anche anagraficamente, oltre che in potenza. Si verifica anche un vero e proprio ricambio generazionale fra i protagonisti: se inizialmente sono Yamcha, Tenshinhan, Crilin e il maestro Muten ad affiancare Goku come comprimari nelle varie lotte, a un certo punto vengono lasciati indietro da nuovi personaggi come Piccolo, Gohan e Vegeta, cui poi si aggiungerà anche il Trunks del futuro nella saga di Cell; e proprio la saga di Cell segna il superamento dei "vecchi" Vegeta e Goku in favore della nuova leva, Gohan, che salverà il mondo dalla minaccia dell'androide in una delle scene più toccanti del manga (e dell'anime). Peccato solo che la saga di Majin Bu, dopo aver lasciato tanto spazio ai giovanissimi Goten e Trunks, torni a celebrare Goku come salvatore dell'universo.
Lo stile di disegno di Toriyama è semplice ed essenziale, pulito e nitido, poco elaborato dal punto di vista grafico perché tutta l'attenzione dell'autore era focalizzata sulla trama, sui combattimenti e sulla volontà di dare un senso di velocità e di frenesia nelle scene d'azione. È comunque uno stile in evoluzione, che si semplifica man mano che la storia va avanti, facendosi meno morbido e più spigoloso.
Tirando le somme, l'importanza storica di Dragon Ball è innegabile, sia per il successo che ha ottenuto nel mondo intero sia per il suo ruolo di modello per molti dei successivi shonen di combattimento, a cominciare da Naruto e One Piece, attualmente i titoli di punta della rivista Weekly Shonen Jump, visto che i loro autori si sono formati proprio sulle pagine di Toriyama. Quanto alla sua qualità effettiva, non si tratta certo di un titolo che vuole trasmettere un qualche messaggio morale o insegnamento, non è una disamina psicologica dell'animo umano o una riflessione politica, e in questo è anni luce distante da un altro manga di quel periodo quale Ken il guerriero; ma lo scopo di Toriyama, come egli stesso ammise, era quello di rendere felici ed emozionare i suoi lettori, perché concepì la sua opera come puro e semplice intrattenimento. E da questo punto di vista, ha pienamente avuto successo, perché a distanza di trent'anni questo manga continua ad essere piacevolissimo, divertente e coinvolgente, ma anche commovente ed emozionante.
Nei primi volumi Dragon Ball è una storia di avventure con tanta demenzialità ed elementi ripresi dal celebre romanzo cinese Viaggio in Occidente (i personaggi di Son Goku, Olong, Bulma e Yamcha corrispondono effettivamente ai quattro protagonisti); man mano che il manga va avanti, però, le arti marziali assumono un ruolo sempre maggiore, i combattimenti si fanno più lunghi e impegnativi, il tono si fa più serio, compaiono le prime morti (cui tanto si può rimediare usando le sfere del drago, ma ciò non toglie che siano drammatiche anche quando ormai la resurrezione è diventata una cosa abituale), gli antagonisti grotteschi come Pilaf lasciano il posto dapprima a personaggi spietati che però fanno in qualche modo ridere, come Tao Pai Pai e il capo dell'esercito del Red Ribbon, poi a individui completamente malvagi, come il Grande Mago Piccolo, i Saiyan, Freezer, gli androidi e Cell; nella saga finale, quella di Majin Bu, abbiamo una sorta di parziale ritorno alle atmosfere della prima parte dell'opera, con una comicità nuovamente dominante (che però sfocia nel ridicolo e risulta spesso fastidiosa, soprattutto quando cozza con momenti altamente drammatici). A differenza della trasposizione animata, il manga è continuo, dalla prima saga di Pilaf fino all'ultima saga di Majin Bu, non esiste dunque nessun manga intitolato Dragon Ball Z e la numerazione di capitoli e volumi non ricomincia dopo la sconfitta di Piccolo nel 23° torneo Tenkaichi; manca invece una controparte cartacea della serie GT, che è puramente (per fortuna) animata.
Nonostante una certa linearità e ripetitività delle varie saghe, la trama riserva moltissimi colpi di scena, soprattutto nella seconda parte, ma sono i combattimenti ad essere al centro dell'attenzione, mentre la parte comica parallelamente decresce, ma questo non è un male, visto che la seconda parte del manga regala momenti emozionanti come la prima trasformazione di Goku in Super Saiyan o la morte toccante di vari personaggi; inoltre, Toriyama non perde occasione di ridicolizzare anche i personaggi più "seri", come Vegeta o Piccolo. Forse più difficili da digerire, per un lettore abbastanza critico, sono le incongruenze della trama, ma alcune sono ingenuità tipiche del genere e si ritrovano anche in Naruto, in One Piece, in Ken il guerriero, altre sono dovute al fatto che, dato il successo strepitoso dell'opera, Toriyama dovette proseguirla ben oltre le sue reali intenzioni. Pensiamo al Super Saiyan, di cui secondo la leggenda dovrebbe esistere un solo esemplare ogni mille anni: la storia avrebbe dovuto terminare con la sconfitta di Freezer e questo avrebbe reso Goku l'unico Super Saiyan del momento; tuttavia, quando fu chiesto a Toriyama di proseguire con altre saghe, l'autore dovette fare in modo che anche gli altri Saiyan, come Vegeta o Gohan, potessero diventare Super Saiyan, per evitare che il divario di forze fra loro e Goku diventasse così grande da impedire loro di partecipare agli scontri. Accanto a queste incongruenze, poi, bisognerebbe lodare anche come in alcuni frangenti Toriyama sappia riutilizzare elementi delle saghe passate con una naturalezza e una semplicità sorprendenti: così la trasformazione di Goku in Oozaru, la sua grande forza e la presenza della coda diventano la base per la razza dei Saiyan, Piccolo e Kami considerati degli esseri demoniaci si rivelano essere alieni Namekkiani, gli androidi e Cell sono frutto dello scienziato del Red Ribbon distrutto da Goku da bambino e "fratelli" del simpatico N°8…
Un altro pregio di Dragon Ball è di essere un'opera "spalmata" in un arco di tempo piuttosto ampio (decine di anni, dalla prima avventura di Goku e Bulma all'ultimo torneo Tenkaichi in cui Goku incontra Uub, reincarnazione della parte malvagia di Majin Bu purificata dal male) e questo ci permette di vedere i nostri eroi crescere anche anagraficamente, oltre che in potenza. Si verifica anche un vero e proprio ricambio generazionale fra i protagonisti: se inizialmente sono Yamcha, Tenshinhan, Crilin e il maestro Muten ad affiancare Goku come comprimari nelle varie lotte, a un certo punto vengono lasciati indietro da nuovi personaggi come Piccolo, Gohan e Vegeta, cui poi si aggiungerà anche il Trunks del futuro nella saga di Cell; e proprio la saga di Cell segna il superamento dei "vecchi" Vegeta e Goku in favore della nuova leva, Gohan, che salverà il mondo dalla minaccia dell'androide in una delle scene più toccanti del manga (e dell'anime). Peccato solo che la saga di Majin Bu, dopo aver lasciato tanto spazio ai giovanissimi Goten e Trunks, torni a celebrare Goku come salvatore dell'universo.
Lo stile di disegno di Toriyama è semplice ed essenziale, pulito e nitido, poco elaborato dal punto di vista grafico perché tutta l'attenzione dell'autore era focalizzata sulla trama, sui combattimenti e sulla volontà di dare un senso di velocità e di frenesia nelle scene d'azione. È comunque uno stile in evoluzione, che si semplifica man mano che la storia va avanti, facendosi meno morbido e più spigoloso.
Tirando le somme, l'importanza storica di Dragon Ball è innegabile, sia per il successo che ha ottenuto nel mondo intero sia per il suo ruolo di modello per molti dei successivi shonen di combattimento, a cominciare da Naruto e One Piece, attualmente i titoli di punta della rivista Weekly Shonen Jump, visto che i loro autori si sono formati proprio sulle pagine di Toriyama. Quanto alla sua qualità effettiva, non si tratta certo di un titolo che vuole trasmettere un qualche messaggio morale o insegnamento, non è una disamina psicologica dell'animo umano o una riflessione politica, e in questo è anni luce distante da un altro manga di quel periodo quale Ken il guerriero; ma lo scopo di Toriyama, come egli stesso ammise, era quello di rendere felici ed emozionare i suoi lettori, perché concepì la sua opera come puro e semplice intrattenimento. E da questo punto di vista, ha pienamente avuto successo, perché a distanza di trent'anni questo manga continua ad essere piacevolissimo, divertente e coinvolgente, ma anche commovente ed emozionante.
Su questo manga è stato già detto tutto, quindi la mia recensione non credo aggiunga nulla di nuovo.
Dragon ball è ciò che mi ha permesso di avvicinarmi al mondo dei manga. Ricordo ancora che il primo numero che comprai fu il 31, in quel periodo c'era quello in edicola. Fu amore a prima vista. Recuperai in fretta e furia i precedenti e aspettai con impazienza i mancanti. Lo rilessi più e più volte. Era assolutamente fantastico. Probabilmente, gli avessi dato un voto a quei tempi ci sarei andato giù pesante e gli avrei dato un 10.
I tempi però cambiano, si cresce, e magari, una lettura che ci aveva estasiato quando eravamo più piccoli ora ci sembra scadere. Fortunatamente non vale per questo stupendo manga. Certo ha i suoi difetti: storia a tratti ripetitiva (soprattutto a partire da Freezer), tanti errori nella trama, colpi di scena a tratti prevedibili. Eppure i difetti non possono minimamente competere con i pregi. I valori di amicizia e sacrificio che emergono da questo manga sono espressi in maniera esemplare. Così come la narrazione, che diventa matura man mano che si procede con la lettura.
Insomma, c'è poco da dire. La verità è che Dragon Ball ha segnato una generazione e già solo per questo andrebbe premiato. Il fatto poi che ci troviamo di fronte ad un prodotto di ottima fattura è solo la ciliegina sulla torta.
Dragon ball è ciò che mi ha permesso di avvicinarmi al mondo dei manga. Ricordo ancora che il primo numero che comprai fu il 31, in quel periodo c'era quello in edicola. Fu amore a prima vista. Recuperai in fretta e furia i precedenti e aspettai con impazienza i mancanti. Lo rilessi più e più volte. Era assolutamente fantastico. Probabilmente, gli avessi dato un voto a quei tempi ci sarei andato giù pesante e gli avrei dato un 10.
I tempi però cambiano, si cresce, e magari, una lettura che ci aveva estasiato quando eravamo più piccoli ora ci sembra scadere. Fortunatamente non vale per questo stupendo manga. Certo ha i suoi difetti: storia a tratti ripetitiva (soprattutto a partire da Freezer), tanti errori nella trama, colpi di scena a tratti prevedibili. Eppure i difetti non possono minimamente competere con i pregi. I valori di amicizia e sacrificio che emergono da questo manga sono espressi in maniera esemplare. Così come la narrazione, che diventa matura man mano che si procede con la lettura.
Insomma, c'è poco da dire. La verità è che Dragon Ball ha segnato una generazione e già solo per questo andrebbe premiato. Il fatto poi che ci troviamo di fronte ad un prodotto di ottima fattura è solo la ciliegina sulla torta.
Se si potesse fare una recensione di sole quattro parole sceglierei di scrivere "Cresciuto con Dragon Ball".
A pensarci bene devo molto della mia passione per i manga a quest'opera di Akira Toriyama, dove le arti marziali sono una necessità. Se gli antagonisti sono sempre caratterizzati molto bene, perchè riescono sempre a convincere e danno la sensazione di potercela fare contro i buoni -anche se questi poi in un modo o nell'altro vincono sempre-, ciò che in questa storia ha lasciato più tracce in me nel tempo è la cultura dell'allenamento.
Di fronte a nuovi e invincibili nemici l'unico rimedio è rimboccarsi le maniche e darsi da fare per migliorare. Questo avviene nei modi più assurdi e stravaganti: arrampicandosi su interminabili obelischi, nuotando negli oceani, affidandosi al genio delle tartarughe che impone dei gusci pesantissimi, o a Re Caio che fa una cosa analoga ma con i vestiti; e ancora sfruttando la forza di gravità, entrando nella stanza dello spirito e del tempo, maneggiando una spada che racchiude un grande potere. Neanche nell'aldilà ci si ferma. Bisogna sempre catturare una scimmia o correre lungo un serpentone.
Non si smette mai di migliorarsi in Dragon Ball.
Insomma siamo di fronte ad un'opera-culto che tutti conoscono. O conosceranno.
Un'ultima cosa a favore del manga: il cartaceo di Dragonball è nettamente superiore all'anime che è veramente troppo lento e pieno di urla.
Un motivo in più per avere Dragon Ball sugli scaffali.
A pensarci bene devo molto della mia passione per i manga a quest'opera di Akira Toriyama, dove le arti marziali sono una necessità. Se gli antagonisti sono sempre caratterizzati molto bene, perchè riescono sempre a convincere e danno la sensazione di potercela fare contro i buoni -anche se questi poi in un modo o nell'altro vincono sempre-, ciò che in questa storia ha lasciato più tracce in me nel tempo è la cultura dell'allenamento.
Di fronte a nuovi e invincibili nemici l'unico rimedio è rimboccarsi le maniche e darsi da fare per migliorare. Questo avviene nei modi più assurdi e stravaganti: arrampicandosi su interminabili obelischi, nuotando negli oceani, affidandosi al genio delle tartarughe che impone dei gusci pesantissimi, o a Re Caio che fa una cosa analoga ma con i vestiti; e ancora sfruttando la forza di gravità, entrando nella stanza dello spirito e del tempo, maneggiando una spada che racchiude un grande potere. Neanche nell'aldilà ci si ferma. Bisogna sempre catturare una scimmia o correre lungo un serpentone.
Non si smette mai di migliorarsi in Dragon Ball.
Insomma siamo di fronte ad un'opera-culto che tutti conoscono. O conosceranno.
Un'ultima cosa a favore del manga: il cartaceo di Dragonball è nettamente superiore all'anime che è veramente troppo lento e pieno di urla.
Un motivo in più per avere Dragon Ball sugli scaffali.
Prima di iniziare la recensione vera e propria, ci tengo a fare una premessa. Spinto dall'enorme successo della serie tv andata in onda su Italia 1 nel lontano 2001, in quell'anno mi avvicinai per la prima volta al mondo dei manga proprio con Dragon Ball. Come me, in tanti sono cresciuti con Goku & company. Ma se nel 2001 avevo nove anni, ora che ne ho ventuno mi sono accorto che ci sono molte cose che non quadrano. Innanzitutto, bisogna tener presente che Akira Toriyama non ha mai brillato per originalità, essendo un citazionista. Se Dr.Slump era un chiaro rimando ad Astro Boy del compianto Osamu Tezuka, Dragon Ball è praticamente tratto da Boku no Son Gokū, Saiyuki e The Monkey dello stesso Tezuka, che a sua volta si ispirò all'antico e famoso romanzo cinese "Viaggio in Occidente". Aggiungerei anche che la storia di Goku ricorda a tratti quella di Kal-El (coincidenza?). Ma venendo al nocciolo della questione, i principali enormi difetti di Dragon Ball sono i seguenti:
1) Il titolo stesso. Valori e temi importanti come sacrificio e morte perdono ogni significato con le sfere del drago. Proprio così, con quest'ultime si può persino resuscitare i defunti, e addirittura rigenerare pianeti distrutti.
2) Prodotto di scarsa qualità. Soprattutto nella parte iniziale (ma anche verso l'epilogo) Dragon Ball ricorda molto i film trash del tipo "Giovannona Coscialunga", pieno di allusioni sessuali (da notare che Bulma Brief significa letteralmente mutandine strette), tanto che si è dovuto subito intervenire con la censura negli adattamenti dei testi, e questo ovviamente mostra il lato perverso di una parte del Giappone che avrebbe poi sempre più degenerato nel corso degli anni (attualmente siamo ai massimi storici), e nonostante l'assenza quasi totale di valori, una storia insignificante ed una trama piatta, scontata fin dall'inizio e a dir poco ripetitiva, con incongruenze a tutto spiano e disegni da terza elementare, il fin troppo banale Dragon Ball ha avuto successo in tutto il mondo. Ah, e da qui sono nati i vari Oda, Kishimoto, Kubo e Mashima, non bisogna dimenticarlo.
Quindi, concludendo la recensione, Dragon Ball è un prodotto puramente commerciale, che ancora oggi vive, perché sospinto da un forte merchandising che tra action figures, videogiochi, film di serie B animati (per esempio Battle Of Gods) e non (Dragonball Evolution e The Magic Begins), ed è seguito dai giovanissimi.
1) Il titolo stesso. Valori e temi importanti come sacrificio e morte perdono ogni significato con le sfere del drago. Proprio così, con quest'ultime si può persino resuscitare i defunti, e addirittura rigenerare pianeti distrutti.
2) Prodotto di scarsa qualità. Soprattutto nella parte iniziale (ma anche verso l'epilogo) Dragon Ball ricorda molto i film trash del tipo "Giovannona Coscialunga", pieno di allusioni sessuali (da notare che Bulma Brief significa letteralmente mutandine strette), tanto che si è dovuto subito intervenire con la censura negli adattamenti dei testi, e questo ovviamente mostra il lato perverso di una parte del Giappone che avrebbe poi sempre più degenerato nel corso degli anni (attualmente siamo ai massimi storici), e nonostante l'assenza quasi totale di valori, una storia insignificante ed una trama piatta, scontata fin dall'inizio e a dir poco ripetitiva, con incongruenze a tutto spiano e disegni da terza elementare, il fin troppo banale Dragon Ball ha avuto successo in tutto il mondo. Ah, e da qui sono nati i vari Oda, Kishimoto, Kubo e Mashima, non bisogna dimenticarlo.
Quindi, concludendo la recensione, Dragon Ball è un prodotto puramente commerciale, che ancora oggi vive, perché sospinto da un forte merchandising che tra action figures, videogiochi, film di serie B animati (per esempio Battle Of Gods) e non (Dragonball Evolution e The Magic Begins), ed è seguito dai giovanissimi.
Cosa si può aggiungere su Dragonball? Forse niente, è uno dei manga più celebri in assoluto, è stato recensito da tutti, la storia e i personaggi sono ormai conosciuti da ogni parte del mondo ma voglio comunque recensirlo dal mio punto di vista.
Dragonball è un manga dell'ormai celebre Akira Toriyama, una delle numerose opere tratte dal famoso romanzo cinese il viaggio in Occidente, composto da 42 volumetti è incentrato sulle vicende di Goku. Sulla trama non c'è proprio più niente da aggiungere perchè ormai è conosciuta anche dai sassi, e non parlerò neanche dei personaggi, proprio per lo stesso motivo perchè non mi esprimo sulla storia. Quindi adesso cercherò di dare la motivazione del mio voto.
Fino a qualche anno fa, probabilmente avrei dato un 10 convinto a Dragonball, perchè non conoscevo molti altri manga, mi sembrava perfetto e non smettevo mai di leggerlo, ma dopo averne letti altri la mia opinione è cambiata. In ogni caso mi sono avvicinato a Dragonball guardando l'anime, trovando l'opera cartacea molto più bella, più rapida e più pulita della serie televisiva che invece era lunghissima e molto lenta. Dragonball non è sicuramente esente da difetti, la storia si ripete: arriva il nemico, Goku si allena, Goku vince o i guerrieri z vincono, e ripensandoci non è neanche così originale come pensavo. Forse adesso che sono cresciuto, trovo la prima parte migliore della seconda.
Se fosse stato un manga normale, probabilmente il mio voto sarebbe stato 8, ma per me Dragonball non rappresenta un manga normale, intanto ho sempre trovato eccezionale lo stile di disegno di Toriyama, e poi grazie a Dragonball mi sono avvicinato al mondo della cultura giapponese, che è una cultura estremamente bella e raffinata, ma poi soprattutto Dragonball è stato il primo che ho letto, aprendomi un mondo, prima oscuro per me.
E non solo per me, basti pensare a Naruto e One Piece. Ispirati a Dragonball (dalle parole degli autori) e poi se guardiamo le vendite è il secondo più venduto, questo ovviamente non vuol dire niente sulla bellezza o bruttezza di un'opera, vendere molto non equivale a molto bello, ma fa capire quanto ormai sia conosciuto e famoso; detto questo si può aggiungere anche che è uno dei capostipiti del genere shonen e chiudiamo il ragionamento sull'importanza di Goku e compagni.
Quindi il mio voto non è propria una riflessione o un rigido giudizio, ma più che altro quello che Dragonball ha rappresentato per me, e rappresenta per me (lo leggerei tuttora): non ho messo 10 perchè mi sembrava eccessivo e volevo essere comunque un po' obiettivo, nonostante io sia davvero molto riconoscente all'impresa di Toriyama.
Secondo me un paragone azzeccato è paragonare Dragonball a Michael Jordan, cioè Jordan ha aiutato l'Nba a farsi conoscere nel mondo e Dragonball ha aiutato il mondo dei manga a farsi conoscere e penso che bisognerebbe solo dirgli grazie.
Dragonball è un manga dell'ormai celebre Akira Toriyama, una delle numerose opere tratte dal famoso romanzo cinese il viaggio in Occidente, composto da 42 volumetti è incentrato sulle vicende di Goku. Sulla trama non c'è proprio più niente da aggiungere perchè ormai è conosciuta anche dai sassi, e non parlerò neanche dei personaggi, proprio per lo stesso motivo perchè non mi esprimo sulla storia. Quindi adesso cercherò di dare la motivazione del mio voto.
Fino a qualche anno fa, probabilmente avrei dato un 10 convinto a Dragonball, perchè non conoscevo molti altri manga, mi sembrava perfetto e non smettevo mai di leggerlo, ma dopo averne letti altri la mia opinione è cambiata. In ogni caso mi sono avvicinato a Dragonball guardando l'anime, trovando l'opera cartacea molto più bella, più rapida e più pulita della serie televisiva che invece era lunghissima e molto lenta. Dragonball non è sicuramente esente da difetti, la storia si ripete: arriva il nemico, Goku si allena, Goku vince o i guerrieri z vincono, e ripensandoci non è neanche così originale come pensavo. Forse adesso che sono cresciuto, trovo la prima parte migliore della seconda.
Se fosse stato un manga normale, probabilmente il mio voto sarebbe stato 8, ma per me Dragonball non rappresenta un manga normale, intanto ho sempre trovato eccezionale lo stile di disegno di Toriyama, e poi grazie a Dragonball mi sono avvicinato al mondo della cultura giapponese, che è una cultura estremamente bella e raffinata, ma poi soprattutto Dragonball è stato il primo che ho letto, aprendomi un mondo, prima oscuro per me.
E non solo per me, basti pensare a Naruto e One Piece. Ispirati a Dragonball (dalle parole degli autori) e poi se guardiamo le vendite è il secondo più venduto, questo ovviamente non vuol dire niente sulla bellezza o bruttezza di un'opera, vendere molto non equivale a molto bello, ma fa capire quanto ormai sia conosciuto e famoso; detto questo si può aggiungere anche che è uno dei capostipiti del genere shonen e chiudiamo il ragionamento sull'importanza di Goku e compagni.
Quindi il mio voto non è propria una riflessione o un rigido giudizio, ma più che altro quello che Dragonball ha rappresentato per me, e rappresenta per me (lo leggerei tuttora): non ho messo 10 perchè mi sembrava eccessivo e volevo essere comunque un po' obiettivo, nonostante io sia davvero molto riconoscente all'impresa di Toriyama.
Secondo me un paragone azzeccato è paragonare Dragonball a Michael Jordan, cioè Jordan ha aiutato l'Nba a farsi conoscere nel mondo e Dragonball ha aiutato il mondo dei manga a farsi conoscere e penso che bisognerebbe solo dirgli grazie.
Ci sono molte opinioni divergenti su questo manga. Alcuni dicono che è uno dei peggiori mai esistiti, altri lo osannano rievocando ricordi d'infanzia e io dico che quest'ultimi hanno la mia stima. Non prendiamoci in giro, Drangonball non è solo il capostipite degli Shonen, Dragonball è lo shonen per eccellenza. Molti lo criticano per la trama ma io vorrei solo dire che bisogna darsi una calmata perché questo manga (come per ogni altro shonen, o almeno per questo sono nati) è costruito per divertire, ma far anche maturare in modo semplice, e non troppo traumatizzante, giovani preadolescenti e adolescenti.
Infatti vediamo temi quali la morte, il dominio maligno di una persona su tutte le altre, un mondo che è sempre in pericolo e ha bisogno di eroi che lo salvino, trattati in modo semplice ma efficace. È ovvio che una volta adulti ci viene più normale apprezzare opere molto più articolate e profonde, soprattutto col maturare dei gusti personali, ma per un'infanzia decente, storie come questa sono una vera luce di gioia e speranza.
Dragonball è sacro, perché grazie ad una storia che si concentra sull'avventura, sull'azione e sul desiderio perenne di proteggere e salvare tutti gli uomini e la terra, non può far altro che ispirare in un innocente infante la voglia di diventare forte ma solo per proteggere i più deboli, solo per opporsi a potenti, corrotti, avidi e bugiardi mettendo al centro di tutto il bene, per se e per gli altri.
È vero, molte cose potevano essere fatte meglio, in primis io, come fan sfegatata di questa opera lo ammetto. Ma la vitalità dei personaggi, la voglia di esplorare l'ignoto alla ricerca di qualcosa di misterioso e affascinate (le sfere del drago) che traspira dalla storia, la forza di volontà espressa in Goku e negli altri per migliorarsi e diventare sempre più forti e tenaci, ci trasportano quasi in un mondo onirico e nostalgico. In un modo dove vorremmo stare per sempre, come dei Peter pan che non vogliono crescere mai e rimanere per sempre bambini; vivaci, piene di energie, innocenti e con una voglia incalcolabile di far trionfare il bene sul male. Anche sacrificandoci.
Leggetelo, perché questa storia può solo far bene al cuore di una persona, soprattutto se fin troppo delusa della realtà una volta divenuta adulta. Perchè Akira Toryama con Dragonball vuole dirci che anche quando la situazione si fa pesante non si deve mai mollare! Che nonostante i nostri amici o i nostri parenti (in qualche mondo) sono più deboli di noi, il loro appoggio e la loro fiducia ci può spronare a fare l'impossibile. Ma soprattutto, questo manga ci vuol far ricordare che crescere non significa abbandonare l'infanzia ma maturarla, significa abbracciare quella forza d'animo, quella bontà e quella ingenuità che avevamo da bambini per usarla a fin di bene per qualsiasi cosa vogliamo fare nella vita. Dragonball è qualcosa che insegna quanto siano importanti i valori, quelli veri, e lo fa, mi ripeto, con semplicità, ironia ed efficacia. Dragonball è un poema sulle speranze e sui sogni dell'infanzia, un inno di quel periodo di quando ognuno di noi voleva solo ispirare il bene.
Per quanto mi riguarda questo è il contenuto più significativo, poi naturalmente non scordiamoci dei dati "tecnici" per cosi dire, come i disegni; fantasiosi, accattivanti, unici nel loro stile. Un'altra cosa che si dovrebbe apprezzare molto nei manga al giorno d'oggi, poiché quasi tutti presentano stili anche fin troppo simili tra loro ormai. Per quanto riguarda la continuità della trama bisogna ammetterlo, ci sono delle gaffe che Toryama poteva anche evitarsi, ma i valori intrisi nella storia riescono a far risultare questi difetti del tutto trascurabili. Per quanto riguarda i personaggi, questo sono caratterizzati in modo semplice, ma non superficiale, e ciò è dato dal semplice stile del mangaka e dal fatto che questa è una storia rivolta principalmente ad un pubblico molto giovane.
Insomma, non c'è niente da fare. Drangonball è bello.
Se non lo apprezzate è una semplice questione di gusti.
Infatti vediamo temi quali la morte, il dominio maligno di una persona su tutte le altre, un mondo che è sempre in pericolo e ha bisogno di eroi che lo salvino, trattati in modo semplice ma efficace. È ovvio che una volta adulti ci viene più normale apprezzare opere molto più articolate e profonde, soprattutto col maturare dei gusti personali, ma per un'infanzia decente, storie come questa sono una vera luce di gioia e speranza.
Dragonball è sacro, perché grazie ad una storia che si concentra sull'avventura, sull'azione e sul desiderio perenne di proteggere e salvare tutti gli uomini e la terra, non può far altro che ispirare in un innocente infante la voglia di diventare forte ma solo per proteggere i più deboli, solo per opporsi a potenti, corrotti, avidi e bugiardi mettendo al centro di tutto il bene, per se e per gli altri.
È vero, molte cose potevano essere fatte meglio, in primis io, come fan sfegatata di questa opera lo ammetto. Ma la vitalità dei personaggi, la voglia di esplorare l'ignoto alla ricerca di qualcosa di misterioso e affascinate (le sfere del drago) che traspira dalla storia, la forza di volontà espressa in Goku e negli altri per migliorarsi e diventare sempre più forti e tenaci, ci trasportano quasi in un mondo onirico e nostalgico. In un modo dove vorremmo stare per sempre, come dei Peter pan che non vogliono crescere mai e rimanere per sempre bambini; vivaci, piene di energie, innocenti e con una voglia incalcolabile di far trionfare il bene sul male. Anche sacrificandoci.
Leggetelo, perché questa storia può solo far bene al cuore di una persona, soprattutto se fin troppo delusa della realtà una volta divenuta adulta. Perchè Akira Toryama con Dragonball vuole dirci che anche quando la situazione si fa pesante non si deve mai mollare! Che nonostante i nostri amici o i nostri parenti (in qualche mondo) sono più deboli di noi, il loro appoggio e la loro fiducia ci può spronare a fare l'impossibile. Ma soprattutto, questo manga ci vuol far ricordare che crescere non significa abbandonare l'infanzia ma maturarla, significa abbracciare quella forza d'animo, quella bontà e quella ingenuità che avevamo da bambini per usarla a fin di bene per qualsiasi cosa vogliamo fare nella vita. Dragonball è qualcosa che insegna quanto siano importanti i valori, quelli veri, e lo fa, mi ripeto, con semplicità, ironia ed efficacia. Dragonball è un poema sulle speranze e sui sogni dell'infanzia, un inno di quel periodo di quando ognuno di noi voleva solo ispirare il bene.
Per quanto mi riguarda questo è il contenuto più significativo, poi naturalmente non scordiamoci dei dati "tecnici" per cosi dire, come i disegni; fantasiosi, accattivanti, unici nel loro stile. Un'altra cosa che si dovrebbe apprezzare molto nei manga al giorno d'oggi, poiché quasi tutti presentano stili anche fin troppo simili tra loro ormai. Per quanto riguarda la continuità della trama bisogna ammetterlo, ci sono delle gaffe che Toryama poteva anche evitarsi, ma i valori intrisi nella storia riescono a far risultare questi difetti del tutto trascurabili. Per quanto riguarda i personaggi, questo sono caratterizzati in modo semplice, ma non superficiale, e ciò è dato dal semplice stile del mangaka e dal fatto che questa è una storia rivolta principalmente ad un pubblico molto giovane.
Insomma, non c'è niente da fare. Drangonball è bello.
Se non lo apprezzate è una semplice questione di gusti.
Ormai su Dragonball non c'è davvero più nulla da dire, è stato uno dei manga migliori del suo genere, shounen, se non il migliore. Punto di riferimento per tantissimi, se non tutti, i manga di questo tipo che seguiranno, Dragonball è una pietra miliare nella storia del fumetto. Questo secondo me dipende da molti fattori, l'ottima capacità di disegno di Akira Toriyama, autore dell'opera, la storia innovativa per quegli anni e l'introduzione di un nuovo modo degli scontri e battaglie varie. Infatti le battaglie, vero punto forte, della storia, sono molto intense e ben rappresentate graficamente, riuscendo a coinvolgere e far entusiasmare il lettore. Un'altra caratteristica che mi è molto piaciuta è stata quella di far crescere il protagonista, Goku, che troviamo bambino all'inizio della storia e lo lasciamo uomo e con una famiglia sulle spalle.
Nonostante i molti errori, per lo più incongruenze con scelte della trama, la storia resta lineare e facile da seguire.
Reputo giusta la scelta di Toriyama di concludere la serie, anche se le vendite suggerivano il contrario, più che altro per non rovinare un prodotto così bello e importante come questo, anche se poi ci ha pensato la Toei Animation producendo la serie animata Dragonball GT.
Nonostante i molti errori, per lo più incongruenze con scelte della trama, la storia resta lineare e facile da seguire.
Reputo giusta la scelta di Toriyama di concludere la serie, anche se le vendite suggerivano il contrario, più che altro per non rovinare un prodotto così bello e importante come questo, anche se poi ci ha pensato la Toei Animation producendo la serie animata Dragonball GT.
Mi spiace, ma devo andare controcorrente. Vedo una sfilza di voti positivi su questo manga e non sono d'accordo. Questo non significa che io consideri Dragon Ball una schifezza, lo apprezzo perchè è stato una sorta di "capostipite", ha fatto conoscere i fumetti del Sol Levante al grande pubblico ma da qui a dire "Dragon Ball è il miglior manga di sempre" ce ne passa.
Quanto ho sentito questa frase... e mi sono sempre chiesto se fosse verità. Perché sarebbe "il miglior manga di sempre"?
Per la storia? Non credo, essendo la rivisitazione di un classico della letteratura cinese (Il viaggio in occidente).
Per i disegni? Ne dubito, considerando che non sono niente di eccezionale, anzi hanno il tipico stile giappo degli occhi grandi la metà del viso.
Per la caratterizzazione dei personaggi? Men che meno, Goku è buono e simpatico, Vegeta è incazzoso e solitario ma nient'altro.
No: Dragon Ball è diventato famoso perchè quelli della mia generazione, che ora hanno più o meno tra i 20 e i 29 anni, lo guardavano quando erano piccoli. Non è un manga per ragazzi dai 16 anni in su. Ricordo che quando avevo circa dodici anni (sono del 1988) si fermava il mondo quando alle 14 tornavi da scuola e accendevi Italia1. Ecco. A dodici anni era il massimo.
Ora che l'ho riletto per la 134esima volta e di anni ne ho venticinque, penso che non sia poi un granché. La lacrimuccia quando Goku sconfigge Majin Bu chiedendo che venga fatto reincarnare mi scende sempre (non dite che è spoiler, Dragon Ball lo conoscono anche i sassi), ma non posso dire che sia un capolavoro.
Dragon Ball è un manga del 1984, scritto e disegnato da Akira Toriyama, un autentico genio se lo si rapporta al periodo in cui lo ha inventato. Trent'anni fa.
Quindi se vogliamo analizzarlo con gli occhi di trent'anni fa allora sì, è un capolavoro. Ma con gli occhi di uno del 2013, non lo è. Un po' come vedere Ben Hur. Cinquant'anni fa era il top del top, ma a vederlo adesso ti chiedi perchè non sei andato a quella splendida retrospettiva sul cinema Kazako all'oratorio vicino casa...
La premessa è questa: capolavoro perchè è di trenta anni fa, è il più famoso, ha i combattimenti più spettacolari, e se sei bambino ti fa emozionare.
Manga normale per un pubblico over 16, storia banale, caratterizzazione dei personaggi quasi nulla, disegni mediocri (anche se andando avanti con i tankobon migliorano).
Personalmente vedo Dragon Ball con molte analogie con un altro fumetto: Superman, il più famoso eroe Dc comics.
Trama di entrambi: bambino viene spedito sulla terra da un pianeta prossimo alla distruzione-trovato da terrestri che lo allevano-diventa fortissimo-sconfigge millemila nemici che vogliono distruggere il mondo. Punto debole: per Superman la kryptonite, per Goku la coda, e sua moglie Chichi.
Trama di Dragon Ball in parole povere: mi alleno come una bestia, mi spacco di legnate con gente che arriva da tutto l'universo perchè ormai i terrestri sono dei babbi, divento più forte, sconfiggo i nemici. In mezzo a tutto ciò Crilin che muore. Sempre. Yamcha che è utile come un sedere senza il buco. La morte? Non è un problema, anzi. Posso sempre allenarmi nell'aldilà con dei pesi da quaranta tonnellate alle caviglie e tornare sulla terra ogni tanto per fare un torneuzzo di arti marziali..
I combattimenti sono tanto splendidi - non posso dire di no - quanto irreali. Gente capace di distruggere i pianeti con un rutto, ma sono certo che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita a fare la Kamehameha o la sfera Genkidama. Questo manga è piacevole, indubbiamente, è spettacolare nei combattimenti, ma a livello di storia? Nullo. Solo nella prima parte, quando Goku è bambino, pare ci sia uno scopo nella storia, ovvero trovare 'ste benedette Sfere del Drago, con le quali è possibile esaudire ogni desiderio. Se le avessi potrei fare qualcosa contro la stempiatura alla Vegeta che mi sta venendo...
Illustrazioni: ok, al mondo ci sono alcuni misteri che non verranno mai risolti- il mostro di Loch Ness, lo Yeti, i capelli di Goku e i polpacci di Trunks. I capelli di Goku non cambiano mai posizione, nemmeno dopo essere stato scaraventato conto una montagna alla velocità di un jet. I polpacci di Trunks hanno la dimensione delle sue cosce, o del mio corpo se preferite. Arnold Shwarznegger? Un povero stupido... Diciamo un po' innaturali entrambe le cose.
E' una pietra miliare nella storia dei manga e pertanto va letto, ma da qui a idolatrarlo come il "migliore di sempre" ce ne vuole. Una lettura che consiglio indubbiamente, rimane comunque divertente ma a mio avviso c'è di meglio in giro.
"Talent wins games, but team work and intelligence wins championship"
Pace e amore
Quanto ho sentito questa frase... e mi sono sempre chiesto se fosse verità. Perché sarebbe "il miglior manga di sempre"?
Per la storia? Non credo, essendo la rivisitazione di un classico della letteratura cinese (Il viaggio in occidente).
Per i disegni? Ne dubito, considerando che non sono niente di eccezionale, anzi hanno il tipico stile giappo degli occhi grandi la metà del viso.
Per la caratterizzazione dei personaggi? Men che meno, Goku è buono e simpatico, Vegeta è incazzoso e solitario ma nient'altro.
No: Dragon Ball è diventato famoso perchè quelli della mia generazione, che ora hanno più o meno tra i 20 e i 29 anni, lo guardavano quando erano piccoli. Non è un manga per ragazzi dai 16 anni in su. Ricordo che quando avevo circa dodici anni (sono del 1988) si fermava il mondo quando alle 14 tornavi da scuola e accendevi Italia1. Ecco. A dodici anni era il massimo.
Ora che l'ho riletto per la 134esima volta e di anni ne ho venticinque, penso che non sia poi un granché. La lacrimuccia quando Goku sconfigge Majin Bu chiedendo che venga fatto reincarnare mi scende sempre (non dite che è spoiler, Dragon Ball lo conoscono anche i sassi), ma non posso dire che sia un capolavoro.
Dragon Ball è un manga del 1984, scritto e disegnato da Akira Toriyama, un autentico genio se lo si rapporta al periodo in cui lo ha inventato. Trent'anni fa.
Quindi se vogliamo analizzarlo con gli occhi di trent'anni fa allora sì, è un capolavoro. Ma con gli occhi di uno del 2013, non lo è. Un po' come vedere Ben Hur. Cinquant'anni fa era il top del top, ma a vederlo adesso ti chiedi perchè non sei andato a quella splendida retrospettiva sul cinema Kazako all'oratorio vicino casa...
La premessa è questa: capolavoro perchè è di trenta anni fa, è il più famoso, ha i combattimenti più spettacolari, e se sei bambino ti fa emozionare.
Manga normale per un pubblico over 16, storia banale, caratterizzazione dei personaggi quasi nulla, disegni mediocri (anche se andando avanti con i tankobon migliorano).
Personalmente vedo Dragon Ball con molte analogie con un altro fumetto: Superman, il più famoso eroe Dc comics.
Trama di entrambi: bambino viene spedito sulla terra da un pianeta prossimo alla distruzione-trovato da terrestri che lo allevano-diventa fortissimo-sconfigge millemila nemici che vogliono distruggere il mondo. Punto debole: per Superman la kryptonite, per Goku la coda, e sua moglie Chichi.
Trama di Dragon Ball in parole povere: mi alleno come una bestia, mi spacco di legnate con gente che arriva da tutto l'universo perchè ormai i terrestri sono dei babbi, divento più forte, sconfiggo i nemici. In mezzo a tutto ciò Crilin che muore. Sempre. Yamcha che è utile come un sedere senza il buco. La morte? Non è un problema, anzi. Posso sempre allenarmi nell'aldilà con dei pesi da quaranta tonnellate alle caviglie e tornare sulla terra ogni tanto per fare un torneuzzo di arti marziali..
I combattimenti sono tanto splendidi - non posso dire di no - quanto irreali. Gente capace di distruggere i pianeti con un rutto, ma sono certo che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita a fare la Kamehameha o la sfera Genkidama. Questo manga è piacevole, indubbiamente, è spettacolare nei combattimenti, ma a livello di storia? Nullo. Solo nella prima parte, quando Goku è bambino, pare ci sia uno scopo nella storia, ovvero trovare 'ste benedette Sfere del Drago, con le quali è possibile esaudire ogni desiderio. Se le avessi potrei fare qualcosa contro la stempiatura alla Vegeta che mi sta venendo...
Illustrazioni: ok, al mondo ci sono alcuni misteri che non verranno mai risolti- il mostro di Loch Ness, lo Yeti, i capelli di Goku e i polpacci di Trunks. I capelli di Goku non cambiano mai posizione, nemmeno dopo essere stato scaraventato conto una montagna alla velocità di un jet. I polpacci di Trunks hanno la dimensione delle sue cosce, o del mio corpo se preferite. Arnold Shwarznegger? Un povero stupido... Diciamo un po' innaturali entrambe le cose.
E' una pietra miliare nella storia dei manga e pertanto va letto, ma da qui a idolatrarlo come il "migliore di sempre" ce ne vuole. Una lettura che consiglio indubbiamente, rimane comunque divertente ma a mio avviso c'è di meglio in giro.
"Talent wins games, but team work and intelligence wins championship"
Pace e amore
Un classico, il manga che ha avvicinato milioni di persone al genere, quello che ha fatto scoprire un universo fantastico a generazioni di persone, questo e molto altro è Dragon Ball.
Il contributo che questa serie ha dato alla diffusione del genere manga nel nostro paese è enorme, oserei dire fondamentale, probabilmente, se non fosse esistito Dragon Ball, in Italia non sarebbero così tanti ad amare questa stupenda cultura giapponese.
Anche per me è stato così, proprio grazie alle avventure del piccolo Goku ho scoperto questo mondo fantastico, e forse proprio per questo riservo un amore tutto particolare per questa serie, tanto che credo sarà per me molto difficile trovarne una che riuscirà mai a prendere il suo posto, per quanto magnifica potrà essere.
Il manga fu realizzato dal celebre Akira Toriyama nel 1984, ma arrivò in Italia solo nel 1995, tuttavia il suo successo fu pressoché immediato, tanto che in breve tempo si susseguirono numerose ristampe e una miriade di prodotti collaterali come gadget, videogiochi, vestiario, cofanetti e chi più ne ha più ne metta.
La trama si basa su un'antica leggenda cinese che parla appunto di uno scimmiotto il quale è in grado di volare su di una nuvola magica e possiede un bastone in grado di allungarsi all'infinito (notate qualche coincidenza?).
Senza dilungarsi oltre sulle origini, passiamo ad analizzare nel dettaglio la vicenda vera e propria. Il protagonista della serie è il piccolo Goku, un bambino dalla forza smisurata e caratterizzato, oltre che appunto dalla sua coda da scimmia, anche per una sorprendente innocenza e, soprattutto, una colossale ingenuità che porta spesso a piacevoli segmenti comici. Tutte quante le vicende ruotano attorno alle sette Sfere del Drago, appunto Dragon Ball, le quali, una volta riunite, evocheranno il mitico drago Shenron che esaudirà un qualunque desiderio. Goku è in possesso proprio di una di queste sfere del drago, quella dalle quattro stelle, unico ricordo del defunto nonno Gohan. Un giorno incontra una giovane ragazza, Bulma, la quale è alla ricerca delle sette sfere e, approfittandosi dell'ingenuità del piccolo Goku e della sua incredibile forza, lo convince a farsi accompagnare nella pericolosa ricerca.
Da qui in poi, sarà tutto un susseguirsi di eventi e d'incontri con avversari sempre più forti che porteranno il nostro a doversi allenare sempre più duramente per superare le tante difficoltà cui andrà incontro.
Caratterizzato da un disegno unico del suo genere e tipico proprio di Akira Toryiama, l'universo di Dragon Ball è caratterizzato dalla presenza di numerosi personaggi quanto più eterogenei, caratterizzati per la continua alternanza tra serietà e comicità, anch'esso tratto molto tipico del celebre autore.
Tutta l'opera è caratterizzata per l'importanza assoluta che viene data all'azione, a scapito dunque di qualunque introspezione o momento riflessivo, elementi che, infatti, raramente presenti e spesso soltanto accennati di sfuggita, ma l'accuratezza della caratterizzazione degli avversari e di ogni singolo scontro è tale che non si avverte per niente questa mancanza.
Se, infatti, bisogna trovare il vero tratto caratteristico che ha fatto di Dragon Ball una delle migliori serie di sempre, è proprio nell'unicità di ogni singolo duello, non c'è mai uno scontro lineare e uguale a un altro, ma tutti hanno un suo corso e una sua evoluzione, niente viene mai affrontato superficialmente, e anche se le tecniche utilizzate talvolta si ripetono, non ce n'è mai una che viene adoperata allo stesso modo.
Queste sono dunque le motivazioni che mi hanno spinto a dare a questa serie un dieci, una serie che definire epica non è un'esagerazione, una serie che, anche solo per tutto ciò che rappresenta, può e deve entrare nell'Olimpo dei Manga e, soprattutto, in tutte le case dei veri appassionati del genere shonen, ma non solo.
Il contributo che questa serie ha dato alla diffusione del genere manga nel nostro paese è enorme, oserei dire fondamentale, probabilmente, se non fosse esistito Dragon Ball, in Italia non sarebbero così tanti ad amare questa stupenda cultura giapponese.
Anche per me è stato così, proprio grazie alle avventure del piccolo Goku ho scoperto questo mondo fantastico, e forse proprio per questo riservo un amore tutto particolare per questa serie, tanto che credo sarà per me molto difficile trovarne una che riuscirà mai a prendere il suo posto, per quanto magnifica potrà essere.
Il manga fu realizzato dal celebre Akira Toriyama nel 1984, ma arrivò in Italia solo nel 1995, tuttavia il suo successo fu pressoché immediato, tanto che in breve tempo si susseguirono numerose ristampe e una miriade di prodotti collaterali come gadget, videogiochi, vestiario, cofanetti e chi più ne ha più ne metta.
La trama si basa su un'antica leggenda cinese che parla appunto di uno scimmiotto il quale è in grado di volare su di una nuvola magica e possiede un bastone in grado di allungarsi all'infinito (notate qualche coincidenza?).
Senza dilungarsi oltre sulle origini, passiamo ad analizzare nel dettaglio la vicenda vera e propria. Il protagonista della serie è il piccolo Goku, un bambino dalla forza smisurata e caratterizzato, oltre che appunto dalla sua coda da scimmia, anche per una sorprendente innocenza e, soprattutto, una colossale ingenuità che porta spesso a piacevoli segmenti comici. Tutte quante le vicende ruotano attorno alle sette Sfere del Drago, appunto Dragon Ball, le quali, una volta riunite, evocheranno il mitico drago Shenron che esaudirà un qualunque desiderio. Goku è in possesso proprio di una di queste sfere del drago, quella dalle quattro stelle, unico ricordo del defunto nonno Gohan. Un giorno incontra una giovane ragazza, Bulma, la quale è alla ricerca delle sette sfere e, approfittandosi dell'ingenuità del piccolo Goku e della sua incredibile forza, lo convince a farsi accompagnare nella pericolosa ricerca.
Da qui in poi, sarà tutto un susseguirsi di eventi e d'incontri con avversari sempre più forti che porteranno il nostro a doversi allenare sempre più duramente per superare le tante difficoltà cui andrà incontro.
Caratterizzato da un disegno unico del suo genere e tipico proprio di Akira Toryiama, l'universo di Dragon Ball è caratterizzato dalla presenza di numerosi personaggi quanto più eterogenei, caratterizzati per la continua alternanza tra serietà e comicità, anch'esso tratto molto tipico del celebre autore.
Tutta l'opera è caratterizzata per l'importanza assoluta che viene data all'azione, a scapito dunque di qualunque introspezione o momento riflessivo, elementi che, infatti, raramente presenti e spesso soltanto accennati di sfuggita, ma l'accuratezza della caratterizzazione degli avversari e di ogni singolo scontro è tale che non si avverte per niente questa mancanza.
Se, infatti, bisogna trovare il vero tratto caratteristico che ha fatto di Dragon Ball una delle migliori serie di sempre, è proprio nell'unicità di ogni singolo duello, non c'è mai uno scontro lineare e uguale a un altro, ma tutti hanno un suo corso e una sua evoluzione, niente viene mai affrontato superficialmente, e anche se le tecniche utilizzate talvolta si ripetono, non ce n'è mai una che viene adoperata allo stesso modo.
Queste sono dunque le motivazioni che mi hanno spinto a dare a questa serie un dieci, una serie che definire epica non è un'esagerazione, una serie che, anche solo per tutto ciò che rappresenta, può e deve entrare nell'Olimpo dei Manga e, soprattutto, in tutte le case dei veri appassionati del genere shonen, ma non solo.
Credo che tutti abbiano letto almeno una volta un volume di Dragon Ball. Di certo la prima impressione è impossibile da descrivere, però credo che tutti concorderanno nel dire che questo manga si legga in un batter d'occhio:
1- La base delle trama come credo tutti sappiano è quella di un ragazzino dodicenne chiamato Goku che, per vivere nuove avventure e allenarsi sempre di più, parte con la sedicenne Bulma per raccogliere le sette sfere del drago e invocare così Shenron che potrà esaudire un solo desiderio. Per iniziare un manga è ottimo l'espediente di far vivere tante avventure ai protagonisti, i quali sono alla ricerca di qualcosa e poi una volta terminato il loro viaggio ognuno prende la sua strada, maturato da quell'esperienza. Non solo però la ricerca, ma anche la voglia del protagonista di spronarsi sempre di più a raggiungere la vetta del più forte è una cosa molto interessante. Infatti con nemici nuovi e sempre più forti mano a mano che la trama si evolve, Goku è desideroso di nuove sfide accattivanti che lo mettano a dura prova. In conclusione, il bello è proprio il fatto che all'inizio il tenero bambino sempre troppo curioso non diventi forte per salvare l'umanità ma per un orgoglio personale. Voto alla base: 10.
2- La storia prevede varie saghe che spaziano dai primi nemici imbranati e deboli a quelli in grado di distruggere intere galassie. All'inizio la comicità era il punto forte della storia, in quanto quelle piccole scaramucce non potevano definirsi veri e propri combattimenti. Con il proseguire delle vicende si arriva alla conclusione che allenarsi sia servito a qualcosa, cioè a salvare la Terra da continue minacce. Poi il passato rivelato del protagonista rende il tutto più avvincente e pieno di suspence. Anche se dopo la saga di Cell la saga di Majin Bu è distaccata dalle altre, c'è da ammettere che con quest'ultima saga Dragon Ball abbia riscoperto le sue origini ritornando ad essere comico sempre di più. Insomma, questo manga ha segnato delle generazioni proprio perchè ha saputo prenderci sia nel bene che nel male facendo riscoprire anche noi stessi se è possibile. Voto alla storia: 8.
3- I personaggi sono curati nei minimi dettagli non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Prendiamo Goku: curioso, audace, ingenuo e impavido, ma anche con delle paure come tutti e questo lo fa assomigliare di più a noi; con il passare della storia diventa anche più maturo e questo è evidente.
Un altro personaggio: Bulma. Da essere una ragazzina intelligente ma antipatica e viziata anche lei ha capito che un'avventura è meglio di qualsiasi desiderio.
Per ultimo: future Trunks. Lui è il personaggio con la storia più triste del manga e questo lo rende molto curioso agli occhi di tutti. Ci ha insegnato come guardare al passato e trovare delle risposte in esso possa servire a salvare il futuro e noi stessi, perchè non ci sono limiti a ciò che possiamo fare. Voto ai personaggi: 9.
4- Il disegno è eccezionale: Akira Toryama potrà anche usare gli strumenti più inadeguati del mondo ma il risultato sarebbe comunque meraviglioso, perché iniziando con disegni semplici che richiamavano ancora Arale, il maestro si è evoluto e ha saputo adeguare il tratto al genere che richiama questo manga, cioè lo shonen. In altre parole ci regala una lettura fresca e veloce senza intoppi e il merito va anche e soprattutto ai meravigliosi disegni. Voto ai disegni: 9.
5- L'ambientazione è la cosa in assoluto più fantasiosa di Dragon Ball perché unisce passato e futuro in un'epoca non definita che ci appassiona con le sue stranezze come le case dalla struttura rotonda, le capsule hoipoi, senza dimenticare i dinosauri e le macchine volanti, il tutto condito con fantasia. Voto all'ambientazione: 9.
Nonostante tutto questo il lettore pensava di aver già visto tutto, ma Akira Toryama ha saputo sorprenderci per 42 volumi, fino all'ultimo, e ci ha regalato la più bella storia mai disegnata che ha messo le basi dello shonen moderno, e tuttavia nessun altro manga che ha voluto ricoprirne le gesta è mai riuscito a cancellarlo dal nostro cuore.
Una cosa è certa: Dragon Ball non ci annoierà mai!
Voto conclusivo 9.
1- La base delle trama come credo tutti sappiano è quella di un ragazzino dodicenne chiamato Goku che, per vivere nuove avventure e allenarsi sempre di più, parte con la sedicenne Bulma per raccogliere le sette sfere del drago e invocare così Shenron che potrà esaudire un solo desiderio. Per iniziare un manga è ottimo l'espediente di far vivere tante avventure ai protagonisti, i quali sono alla ricerca di qualcosa e poi una volta terminato il loro viaggio ognuno prende la sua strada, maturato da quell'esperienza. Non solo però la ricerca, ma anche la voglia del protagonista di spronarsi sempre di più a raggiungere la vetta del più forte è una cosa molto interessante. Infatti con nemici nuovi e sempre più forti mano a mano che la trama si evolve, Goku è desideroso di nuove sfide accattivanti che lo mettano a dura prova. In conclusione, il bello è proprio il fatto che all'inizio il tenero bambino sempre troppo curioso non diventi forte per salvare l'umanità ma per un orgoglio personale. Voto alla base: 10.
2- La storia prevede varie saghe che spaziano dai primi nemici imbranati e deboli a quelli in grado di distruggere intere galassie. All'inizio la comicità era il punto forte della storia, in quanto quelle piccole scaramucce non potevano definirsi veri e propri combattimenti. Con il proseguire delle vicende si arriva alla conclusione che allenarsi sia servito a qualcosa, cioè a salvare la Terra da continue minacce. Poi il passato rivelato del protagonista rende il tutto più avvincente e pieno di suspence. Anche se dopo la saga di Cell la saga di Majin Bu è distaccata dalle altre, c'è da ammettere che con quest'ultima saga Dragon Ball abbia riscoperto le sue origini ritornando ad essere comico sempre di più. Insomma, questo manga ha segnato delle generazioni proprio perchè ha saputo prenderci sia nel bene che nel male facendo riscoprire anche noi stessi se è possibile. Voto alla storia: 8.
3- I personaggi sono curati nei minimi dettagli non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Prendiamo Goku: curioso, audace, ingenuo e impavido, ma anche con delle paure come tutti e questo lo fa assomigliare di più a noi; con il passare della storia diventa anche più maturo e questo è evidente.
Un altro personaggio: Bulma. Da essere una ragazzina intelligente ma antipatica e viziata anche lei ha capito che un'avventura è meglio di qualsiasi desiderio.
Per ultimo: future Trunks. Lui è il personaggio con la storia più triste del manga e questo lo rende molto curioso agli occhi di tutti. Ci ha insegnato come guardare al passato e trovare delle risposte in esso possa servire a salvare il futuro e noi stessi, perchè non ci sono limiti a ciò che possiamo fare. Voto ai personaggi: 9.
4- Il disegno è eccezionale: Akira Toryama potrà anche usare gli strumenti più inadeguati del mondo ma il risultato sarebbe comunque meraviglioso, perché iniziando con disegni semplici che richiamavano ancora Arale, il maestro si è evoluto e ha saputo adeguare il tratto al genere che richiama questo manga, cioè lo shonen. In altre parole ci regala una lettura fresca e veloce senza intoppi e il merito va anche e soprattutto ai meravigliosi disegni. Voto ai disegni: 9.
5- L'ambientazione è la cosa in assoluto più fantasiosa di Dragon Ball perché unisce passato e futuro in un'epoca non definita che ci appassiona con le sue stranezze come le case dalla struttura rotonda, le capsule hoipoi, senza dimenticare i dinosauri e le macchine volanti, il tutto condito con fantasia. Voto all'ambientazione: 9.
Nonostante tutto questo il lettore pensava di aver già visto tutto, ma Akira Toryama ha saputo sorprenderci per 42 volumi, fino all'ultimo, e ci ha regalato la più bella storia mai disegnata che ha messo le basi dello shonen moderno, e tuttavia nessun altro manga che ha voluto ricoprirne le gesta è mai riuscito a cancellarlo dal nostro cuore.
Una cosa è certa: Dragon Ball non ci annoierà mai!
Voto conclusivo 9.
*In questa recensione eviterò di parlare della trama, in quanto credo che tutti la conoscano*
Forse sarò prevenuto nel recensire questo manga, in quanto è il primo che abbia mai letto, ma posso dire senza esagerare che è semplicemente perfetto. O perlomeno lo è fino a metà del ventottesimo volume, ovvero fino alla morte di Freezer per mano di Goku, trasformato nel leggendario Super Sayan dopo aver assistito alla morte del suo amico Crilin. A mio avviso, questo è il finale perfetto, per varie ragioni. Le principali sono:
1- Ci viene spiegato nella storia che i Super Sayan sono molto rari, e fa riflettere il fatto che proprio lo scarto della razza Sayan, ovvero Goku, sia l'unico ad esserlo. Non vegeta, il principe, il prescelto, ma un signor nessuno come Goku.
2- Freezer viene dipinto come il guerriero più potente dell'universo. Di conseguenza mi pare opportuno che, una volta sconfitto, nessuno (e sottolineo nessuno) possa dare del filo da torcere a Goku.
Dal volume 28 in poi abbiamo solo un allungamento del brodo che, per quanto interessante e avvincente, sempre un allungamento resta.
Le contraddizioni iniziano a nascere copiose, con nemici sempre più potenti e Super Sayan che spuntano come funghi.
Anche i vari livelli di Super Sayan sono superflui, in quanto, in teoria, quello del Super Sayan è lo stadio di massima potenza per ogni combattente.
Per concludere voto con un bell'8 questo manga, in quanto fino a Freezer è da 10 pieno, la brodaglia seguente da 7, poiché, come già detto, è una lettura molto interessante ma superflua.
Forse sarò prevenuto nel recensire questo manga, in quanto è il primo che abbia mai letto, ma posso dire senza esagerare che è semplicemente perfetto. O perlomeno lo è fino a metà del ventottesimo volume, ovvero fino alla morte di Freezer per mano di Goku, trasformato nel leggendario Super Sayan dopo aver assistito alla morte del suo amico Crilin. A mio avviso, questo è il finale perfetto, per varie ragioni. Le principali sono:
1- Ci viene spiegato nella storia che i Super Sayan sono molto rari, e fa riflettere il fatto che proprio lo scarto della razza Sayan, ovvero Goku, sia l'unico ad esserlo. Non vegeta, il principe, il prescelto, ma un signor nessuno come Goku.
2- Freezer viene dipinto come il guerriero più potente dell'universo. Di conseguenza mi pare opportuno che, una volta sconfitto, nessuno (e sottolineo nessuno) possa dare del filo da torcere a Goku.
Dal volume 28 in poi abbiamo solo un allungamento del brodo che, per quanto interessante e avvincente, sempre un allungamento resta.
Le contraddizioni iniziano a nascere copiose, con nemici sempre più potenti e Super Sayan che spuntano come funghi.
Anche i vari livelli di Super Sayan sono superflui, in quanto, in teoria, quello del Super Sayan è lo stadio di massima potenza per ogni combattente.
Per concludere voto con un bell'8 questo manga, in quanto fino a Freezer è da 10 pieno, la brodaglia seguente da 7, poiché, come già detto, è una lettura molto interessante ma superflua.
Il precursore dello shonen manga.
Lo stile fresco e spontaneo di Toriyama è la quintessenza del manga come lo conoscono tutti, anche chi non è appassionato.
Certo bisogna contestualizzarlo negli anni in cui è stato creato: i personaggi sono poco (se non per niente) caratterizzati e privi di qualsiasi profilo psicologico; molti eventi si sovrappongono, si annullano e gli errori non mancano; la trama è di una prevedibilità disarmante e molto lineare. Ma l'aspetto minimalista di questo manga divenuto leggenda, è uno stile azzeccato per uno shōnen dal tratto pulito e apparentemente infantile.
A mio parere Toriyama non è certo dissimile da Miyazaki. Certo il primo non affronta temi profondi quanto il regista; ma si può riscontrare la stessa semplicità nei personaggi e l'essenzialità nelle vicissitudini che crea. Un mondo in cui traspare la purezza e la genuinità.
La prima parte della storia ripercorre lo stile dell'opera precedente dell'autore (Dottor Slump & Arale): comicità a gogò, scene esilaranti, vicende demenziali, personaggi assurdi, spesso buffi combattimenti.
La seconda parte si fa più articolata, concentrandosi su combattimenti intergalattici e trasformazioni extraterrestri. Tutti temi cari all'autore, appassionato di fantascienza e elementi di culto del panorama giapponese al quale spesso trae ispirazione. Purtroppo verso la fine la qualità del disegno e la storia vanno peggiorando; ma per fortuna (a differenza di molti manga più recenti) ha saputo (quasi) fermarsi prima dell'irrimediabile.
STORIA: 7
DISEGNI: 7.5
STILE: 8
STORYBOARD: 7
FATTORE SHONEN: 9
Un'opera leggera e divertente solo per gli amanti del genere shōnen.
Lo stile fresco e spontaneo di Toriyama è la quintessenza del manga come lo conoscono tutti, anche chi non è appassionato.
Certo bisogna contestualizzarlo negli anni in cui è stato creato: i personaggi sono poco (se non per niente) caratterizzati e privi di qualsiasi profilo psicologico; molti eventi si sovrappongono, si annullano e gli errori non mancano; la trama è di una prevedibilità disarmante e molto lineare. Ma l'aspetto minimalista di questo manga divenuto leggenda, è uno stile azzeccato per uno shōnen dal tratto pulito e apparentemente infantile.
A mio parere Toriyama non è certo dissimile da Miyazaki. Certo il primo non affronta temi profondi quanto il regista; ma si può riscontrare la stessa semplicità nei personaggi e l'essenzialità nelle vicissitudini che crea. Un mondo in cui traspare la purezza e la genuinità.
La prima parte della storia ripercorre lo stile dell'opera precedente dell'autore (Dottor Slump & Arale): comicità a gogò, scene esilaranti, vicende demenziali, personaggi assurdi, spesso buffi combattimenti.
La seconda parte si fa più articolata, concentrandosi su combattimenti intergalattici e trasformazioni extraterrestri. Tutti temi cari all'autore, appassionato di fantascienza e elementi di culto del panorama giapponese al quale spesso trae ispirazione. Purtroppo verso la fine la qualità del disegno e la storia vanno peggiorando; ma per fortuna (a differenza di molti manga più recenti) ha saputo (quasi) fermarsi prima dell'irrimediabile.
STORIA: 7
DISEGNI: 7.5
STILE: 8
STORYBOARD: 7
FATTORE SHONEN: 9
Un'opera leggera e divertente solo per gli amanti del genere shōnen.
Credo che ormai con tutte le recensioni che sono state fatte ci sia ben poco da dire su Dragon Ball e sfido chiunque a non conoscere almeno in parte la storia di Son Goku, ed è per questo che lo si possa definire un capolavoro.
Quindi essendo un capolavoro bisogna dargli il massimo dei voti, 10 e oltre se era possibile, questo perchè nonostante ormai abbia una certa età, nel senso che non è un manga recente, nessuno è mai rimasto deluso dalla sua storia e penso che sia una di quei pochi manga che possa stare sull'olimpo.
Ho appena finito di leggerla, la perfect edition, e devo dire che merita veramente, il rapporto qualità prezzo è ottimo: copertina interessante, formato più grange, non ci sono pagine trasparenti e sono stati corretti alcuni errori di stampa.
Anche se l'ho letto diverse volte non mi stanco mai di rileggerlo perchè è una storia che ti appassiona: il fatto di vedere Goku da piccolo, com'era impacciato e ingenuo, crescere e diventare padre di Gohan e Goten è una sensazione che ti coinvolge nella storia.
Non sono i soliti manga con episodi autoconclusivi o che se salti qualche numero non ti perdi nulla, in Dragon Ball se perdi qualche numero non ci capisci più nulla!
E' una storia talmente fatta bene che ogni pagina che giri spiega qualcosa o accade qualcosa che non ti puoi permettere di saltare!
Davvero una manga coinvolgente che non puoi non leggere. Un manga che ti capita di rado sotto mano: come storia, protagonisti, personaggi, combattimenti, disegni e come lieto fine, che non ti lascia l'amaro in bocca.
Un manga straordinario come gli amici veri: si contano sulle punta delle dita.
Quindi essendo un capolavoro bisogna dargli il massimo dei voti, 10 e oltre se era possibile, questo perchè nonostante ormai abbia una certa età, nel senso che non è un manga recente, nessuno è mai rimasto deluso dalla sua storia e penso che sia una di quei pochi manga che possa stare sull'olimpo.
Ho appena finito di leggerla, la perfect edition, e devo dire che merita veramente, il rapporto qualità prezzo è ottimo: copertina interessante, formato più grange, non ci sono pagine trasparenti e sono stati corretti alcuni errori di stampa.
Anche se l'ho letto diverse volte non mi stanco mai di rileggerlo perchè è una storia che ti appassiona: il fatto di vedere Goku da piccolo, com'era impacciato e ingenuo, crescere e diventare padre di Gohan e Goten è una sensazione che ti coinvolge nella storia.
Non sono i soliti manga con episodi autoconclusivi o che se salti qualche numero non ti perdi nulla, in Dragon Ball se perdi qualche numero non ci capisci più nulla!
E' una storia talmente fatta bene che ogni pagina che giri spiega qualcosa o accade qualcosa che non ti puoi permettere di saltare!
Davvero una manga coinvolgente che non puoi non leggere. Un manga che ti capita di rado sotto mano: come storia, protagonisti, personaggi, combattimenti, disegni e come lieto fine, che non ti lascia l'amaro in bocca.
Un manga straordinario come gli amici veri: si contano sulle punta delle dita.
Non so se serve a qualcosa scrivere una recensione di Dragon Ball...L'impressione è che tutti conoscano la storia o perlomeno alcuni dei protagonisti ed il canovaccio di base del manga. Ma non posso non dedicare un omaggio al fumetto che, insieme a Ranma 1/2, mi ha introdotto all'universo dei manga nel lontano 1996...sì, perché Dragon Ball l'ho scoperto un anno e mezzo dopo la sua uscita, quando era stata appena introdotta in Italia l'idea di leggere un manga come un manga, ossia da destra a sinistra. La trama è assolutamente avvincente, ti tiene legato alle pagine col fiato sospeso e, forse per amarcord o forse perché allora ero un adolescente, non ricordo di aver più letto un manga che mi facesse attendere con tanta trepidazione l'uscita del volume successivo, cosa che all'epoca, fortunatamente, accadeva con cadenza quindicinale. E nessun altro fumetto mi ha spinto a rileggerlo tante volte quante Dragon Ball, forse solo Video Girl Ai. Certo, allora c'era molto meno materiale da leggere e poteva esserci, di tanto in tanto, il tempo di riprendere in mano un'intera, lunga serie, per rituffarsi di nuovo nelle emozioni della prima lettura. Pur conoscendo a menadito la storia, però, ricordo che attendevo sempre con ansia l'avvento dei momenti più avvincenti e questo spingeva a macinare la storia ad un ritmo di non meno di tre volumetti per volta.
Ogni saga della storia è a parer mio geniale ed innovativa rispetto alla precedente. Si passa da una comicità ben bilanciata dei primi due tornei Tenkaichi, a toni più seri e violenti dopo che Goku, una volta cresciuto, viene a perdere la sua vis comica. La costruzione della trama per arrivare alla sconfitta del nemico di turno è sempre geniale ed emozionante e i disegni, seppur cambiando nell'arco dei 62 volumi della prima edizione italiana, sono sempre puliti ed adatti alla storia. Forse solamente la saga di Majin Bu, l'ultima della serie, è un po' più infelice rispetto alle altre, ma l'introduzione dei Super Sayan di terzo grado, delle fusion e della ricomparsa di alcuni elementi di comicità tengono comunque viva l'attenzione del lettore. Il finale è senz'altro il momento più basso della storia, ma forse neanche Akira Toriyama sapeva come porre fine ad un simile capolavoro senza deludere qualcuno. Del resto, quando la morte viene resa "leggera" introducendo un meccanismo di resurrezione ben congegnato e presentando un aldilà che mantiene vivi i protagonisti anche quando non risorgono più, l'immortalità dei personaggi rende anche potenzialmente infinita la storia, per cui non so cosa l'autore avrebbe potuto studiarsi di tanto meglio che un finale sospeso che lasci aperta la possibilità che prima o dopo si possa avere un sequel.
Se mi lasciassi influenzare dall'ultima serie e dal finale potrei assegnare un 9, pensando che prima o dopo qualche mangaka potrà fare qualcosa di meglio, ma se penso a tutto quello che ha rappresentato per me Dragon Ball e a come la storia si mantenga perfettamente moderna anche se letta oggi, a trent'anni dalla sua uscita in Giappone, non posso che assegnare un 10. Del resto se non lo do a Dragon Ball a che manga lo posso assegnare?
Ogni saga della storia è a parer mio geniale ed innovativa rispetto alla precedente. Si passa da una comicità ben bilanciata dei primi due tornei Tenkaichi, a toni più seri e violenti dopo che Goku, una volta cresciuto, viene a perdere la sua vis comica. La costruzione della trama per arrivare alla sconfitta del nemico di turno è sempre geniale ed emozionante e i disegni, seppur cambiando nell'arco dei 62 volumi della prima edizione italiana, sono sempre puliti ed adatti alla storia. Forse solamente la saga di Majin Bu, l'ultima della serie, è un po' più infelice rispetto alle altre, ma l'introduzione dei Super Sayan di terzo grado, delle fusion e della ricomparsa di alcuni elementi di comicità tengono comunque viva l'attenzione del lettore. Il finale è senz'altro il momento più basso della storia, ma forse neanche Akira Toriyama sapeva come porre fine ad un simile capolavoro senza deludere qualcuno. Del resto, quando la morte viene resa "leggera" introducendo un meccanismo di resurrezione ben congegnato e presentando un aldilà che mantiene vivi i protagonisti anche quando non risorgono più, l'immortalità dei personaggi rende anche potenzialmente infinita la storia, per cui non so cosa l'autore avrebbe potuto studiarsi di tanto meglio che un finale sospeso che lasci aperta la possibilità che prima o dopo si possa avere un sequel.
Se mi lasciassi influenzare dall'ultima serie e dal finale potrei assegnare un 9, pensando che prima o dopo qualche mangaka potrà fare qualcosa di meglio, ma se penso a tutto quello che ha rappresentato per me Dragon Ball e a come la storia si mantenga perfettamente moderna anche se letta oggi, a trent'anni dalla sua uscita in Giappone, non posso che assegnare un 10. Del resto se non lo do a Dragon Ball a che manga lo posso assegnare?
Questa è la mia prima recensione, spero di essere il più preciso possibile.
Sinceramente, quando ero piccolo, Dragonball era il mio manga preferito, è stato anche il primo che ho letto e la prima serie completa.
La trama non ha bisogno di essere raccontata, visto che in un modo o in un altro è conosciuta da tutti grazie anche all'anime che deve molto alla popolarità di questo manga, (anche se a mio parere tranne alcuni oav è di pessima qualità).
I disegni all'inizio seguono schemi con linee più ''tonde'', verso la fine sono molto spigolosi, soprattutto nei visi: anche se piacevoli sono tutti veramente simili, tranne alcuni personaggi cattivi (vedi Freezer e Majinboo). Nei disegni la cosa più bella è la sensazione di movimento nelle scene d'azione, dove l'autore esprime tutta la sua bravura. I vestiti sono molto definiti, e il taglio dei capelli (pur essendo davvero discutibili) sono molto ''espressivi'' per la caratterizzazione dei personaggi. I chiari scuri sono veramente belli, e le forme vengono disegnate molto realisticamente. L'ultimo argomento sui disegni è che all'inizio sembravano più scherzosi, con il crescere del personaggi principale, la muscolatura, i visi, i vestiti aumentano di qualità in un modo incredibile, nella saga di Cell o di Majin Boo si imposta lo ''stile di Toriyama'' che tutti conosciamo. L'esatto opposto succede invece per la trama, che verso la fine subisce un crollo di qualità incredibile diventando senza senso.
I combattimenti sono epici e hanno una durata incredibile, se si osservano le pose che assumono i pg nei combattimenti, si capisce che l'autore deve aver studiato e osservato molto attentamente le arti marziali. L'unica pecca è che non ci sono troppi colpi di scena, ma questo è solo un giudizio personale. Sono anche belli gli allenamenti e la crescita dei personaggi (ad esempio l'invenzione della camera della gravità è geniale).
I personaggi, invece, sono molto monotoni, e non hanno molte caratteristiche che li contraddistinguono in termini di carattere (tranne forse Vegeta e Trunks).
Il mio voto è stato un po' basso solo per la trama e per i personaggi.
Dragonball rimane comunque un manga di altissimo livello, il problema è che con il tempo sono nati altri manga molto più belli. E' comunque da ammirare l'enorme lavoro di Toriyama e l'enorme inventiva che ha avuto creando Dragonball che è diventato un esempio e un traguardo da raggiungere per gli altri mangaka.
Sinceramente, quando ero piccolo, Dragonball era il mio manga preferito, è stato anche il primo che ho letto e la prima serie completa.
La trama non ha bisogno di essere raccontata, visto che in un modo o in un altro è conosciuta da tutti grazie anche all'anime che deve molto alla popolarità di questo manga, (anche se a mio parere tranne alcuni oav è di pessima qualità).
I disegni all'inizio seguono schemi con linee più ''tonde'', verso la fine sono molto spigolosi, soprattutto nei visi: anche se piacevoli sono tutti veramente simili, tranne alcuni personaggi cattivi (vedi Freezer e Majinboo). Nei disegni la cosa più bella è la sensazione di movimento nelle scene d'azione, dove l'autore esprime tutta la sua bravura. I vestiti sono molto definiti, e il taglio dei capelli (pur essendo davvero discutibili) sono molto ''espressivi'' per la caratterizzazione dei personaggi. I chiari scuri sono veramente belli, e le forme vengono disegnate molto realisticamente. L'ultimo argomento sui disegni è che all'inizio sembravano più scherzosi, con il crescere del personaggi principale, la muscolatura, i visi, i vestiti aumentano di qualità in un modo incredibile, nella saga di Cell o di Majin Boo si imposta lo ''stile di Toriyama'' che tutti conosciamo. L'esatto opposto succede invece per la trama, che verso la fine subisce un crollo di qualità incredibile diventando senza senso.
I combattimenti sono epici e hanno una durata incredibile, se si osservano le pose che assumono i pg nei combattimenti, si capisce che l'autore deve aver studiato e osservato molto attentamente le arti marziali. L'unica pecca è che non ci sono troppi colpi di scena, ma questo è solo un giudizio personale. Sono anche belli gli allenamenti e la crescita dei personaggi (ad esempio l'invenzione della camera della gravità è geniale).
I personaggi, invece, sono molto monotoni, e non hanno molte caratteristiche che li contraddistinguono in termini di carattere (tranne forse Vegeta e Trunks).
Il mio voto è stato un po' basso solo per la trama e per i personaggi.
Dragonball rimane comunque un manga di altissimo livello, il problema è che con il tempo sono nati altri manga molto più belli. E' comunque da ammirare l'enorme lavoro di Toriyama e l'enorme inventiva che ha avuto creando Dragonball che è diventato un esempio e un traguardo da raggiungere per gli altri mangaka.
Nonostante il voto apposto alla recensione presente, non posso negare di non essere affatto sorpreso dalla sfilza di voti positivi che precedono il mio. Dragonball è una serie del tutto particolare e fuori dagli schemi: o la si ama o la si odia, è difficile esistano vie di mezzo. Andiamo per punti ed iniziamo dal disegno: semplicemente eccezionale, più che mai per gli standard dell'era in cui il manga vide per la prima volta la luce. Volutamente grottesco e caricaturale nella prima parte, adulto e ben tratteggiato nella seconda: Toriyama si dimostra un autore non solo perfettamente in grado di migliorare continuamente il proprio tratto a dispetto di anni e anni d'esperienza già trascorsa, ma anche di passare da uno stile all'altro in caso di necessità. Una nota di merito va alla fantasia del character design dei vari personaggi: alcuni ritengono che questi ultimi nei manga di Toriyama si assomiglino un po' tutti.
Non sono affatto d'accordo, anzi: sono dell'idea che non sono la fantasia di Toriyama sia invidiabile, ma che anche nelle idee più strambe s'intravveda la perfezione proprio in virtù di quella stessa stramberia che delinea tante sue creazioni.
Guardate le braccia di Piccolo e namecciani vari, così perfettamente definite (per quanto non di rado, proprio per questo e per evitarsi - giustamente, nulla da ridire - inutili faticate immani, Toriyama adoperi l'escamotage del vestire le creature della specie con lunghe tuniche che coprono proprio le braccia; non a caso il primo Dio aveva le braccia scoperte, mentre Dende le ha coperte).
Guardate l'assurda e meravigliosa semplicità di Majin Bu, a metà fra un mostriciattolo bambinesco ed un supereroe con mantellone. Indubbiamente in dati casi con alcuni personaggi per assurdo la fantasia viene a mancare del tutto; emblematico il caso di Goten, figlioletto di Goku identico allo stesso ed infelice espediente per non dover ideare l'aspetto di un personaggio in più, giustificato dal Narratore con un altrettanto infelice "Questo bambino incredibilmente somigliante a Goku è Goten".
Tuttavia è notevole lo sforzo di Toriyama per diminuire le somiglianze col padre nel mostrarlo adulto nella fase finale del manga.
Purtroppo, per quanto concerne la trama... Qui bisognerebbe adoperare libri su libri. E' vero, Dragonball ha gettato le basi del manga shonen di avventura e di combattimenti - ma non si può glorificare per questo una trama che trama non è, dalla storia manchevole e i personaggi privi di qualsiasi caratterizzazione. Più volte mi è venuto il dubbio che questi avessero nomi di vegetali per dare indizio che una carota avesse più personalità di loro. Intuibilmente, Goku è l'unico personaggio ad avere una parvenza di crescita durante gli archi narrativi del manga, ma per la Saga di Buu si è ridotto a una macchietta di sé stesso, una barzelletta con l'unico scopo d'intervenire e spaccatuttosoffigomaddafaccah. Il solo personaggio realmente interessante, il Trunks del Futuro, sparisce alla fine della Saga di Cell e di lui, terminata questa, non sappiamo più nulla - segno evidente che la serie avrebbe potuto aver termine per la serie in questione.
La trama è ricolma di punti manchevoli, solo alcuni dei quali posso andare ad elencare, e nei siti specializzati se ne trovano altre centinaia (centinaia, non scherzo!):
<b>( Seguono Spoiler! Attenzione! )</b>
- Nella Saga di Piccolo Daimao il Grande Mago dice che i quartieri della Terra sono 43. Nella Saga degli Androidi il Cyborg 16 dice che Son Goku abita nel quartiere 439. A meno che non siano stati costruiti 396 nuovi quartieri per poter ospitare tutta la mole dello Stregone del Toro, Toriyama avrebbe bisogno di pillole per la memoria o quanto meno di non farsi scrivere la sceneggiatura da altri poco attenti.
- Nella Saga di Cell viene detto che nella Stanza Dello Spirito e del Tempo si può entrare al massimo in due, motivo per cui c'è tutto il casino del dover entrare a turno. Nella Saga di Buu entrano assieme nella Stanza Piccolo, Buu, Goten e Trunks (in seguito Piccolo, Buu e Gotenks). A meno che non sia stato espanso il limite per poter ospitare tutta la mole dello Stregone del Toro, Toriyama avrebbe bisogno di pillole per la memoria o quanto meno di non farsi scrivere la sceneggiatura da altri poco attenti.
- Goku viene mostrato a urlare "Maledizione!" esplodendo assieme a Namecc, poi quando torna sulla Terra spiega il tutto con "Ho trovato una navicella della Squadra Ginew e l'ho fatta partire". WHADDAF--?! Durante l'esplosione del Pianeta quando tre quarti della superficie era già sprofondata nel nucleo colpito dalla Death Ball di Freezer? Ce ne vuole per trovare la navicella di Ginew, a meno che le navicelle non sprigionino aura (e spero non lo facciano mai o sento che farò incubi stanotte) e farla partire in quattro e quattr'otto, specie considerando che Goku sarà pure un muscoloso maddafaccahspaccotutto, ma non è un genio tecnologico né un pilota né conosce i linguaggi alieni.
- Freezer l'abbiamo visto disintegrato da Goki alla fine della sua Saga. Goku stesso si è guardato indietro e in luogo di Freezer, schiantato al suolo dalla Ki Blast dell'avversario, era rimasta solo polvere. Spiegatemi voi come avrebbe fatto il padre a "ritrovare quel che restava del suo corpo", più che mai dato che se guardate Mecha Freezer ha giusto "qualche ricucitura" qui e lì, manco avesse solo perso qualche pezzo; no, era stato proprio disintegrato o quanto meno ridotto in frammenti. E' sufficiente qualche pezzo di ferro con toppe annesse per rimediare alla cosa? Mah. Mi sorprende a questo punto che Re Cold, il padre di Freezer, sia morto "solo" per essersi ritrovato il fianco del corpo perforato da una Ki Blast di Trunks (sì, guardate bene: era già morto con gli occhi sbiancati prima che Trunks gli desse il colpo di grazia disintegrandolo).
- Nella Saga di Cell Dende diviene il nuovo Dio e ricrea le Sfere del Drago sul modello di quelle più potenti di Namecc, con la condizione di poter esprimere solo due desideri in luogo di tre. Magicamente, questa regola è dimenticata nella Saga di Buu, quando i desideri tornano a essere tre.
- Notabilmente, Chichi viene finalmente tramutata in uovo e distrutta nella Saga di Buu, ma di ciò non importa nulla a nessuno tranne che al lettore che trae un sospiro di sollievo sapendo che così la finiremo con i figli improbabili di Goku e la possibilità di un futuro "Dragonball Chichi". Purtroppo resuscita anche lei, ma tanto a quel punto il lettore medio ha già smesso da tempo di leggere il manga sapendo che l'odiata vera antagonista del fumetto è stata sconfitta.
<b>( Fine Spoiler! )</b>
In generale, la storia a partire dai potenziamenti e similari delle Dragonball diviene ad un certo punto più una cosa in stile "Hackeriamo il sistema di gioco!" ("rxtiamoo in vita le Sfere di Namecc, cs poi riportiamo in vita quelle della Terra, così poi abbiamo un milione di desideri invece di uno!!!! se mi bannate vuol dire che questo gioco fa skifo e siete tiranni, io o sl usato 1 trukko trovato su internet x avere dsideri infiniti!!!!!!! ^^") che altro. Se sappiamo che i personaggi possono resuscitare all'infinito, che ce ne importa di seguire la storia a quel punto? Tanto tutto si risolve con le Dragonball. Sorge il dubbio che Toriyama volesse qui ideare una sagace parodia del sistema parlamentare italiano.
L'autore comincia in generale a soffrire già nella Saga di Cell della Sindrome di Mashima, traducibile in "Datti alle storie comiche, ma lasciaci in pace! Non sai creare storylines coerenti! Arale era bellissimo e non aveva una trama, resta su quello! Muori! Muori! Muori, Toriyama!". Qualcosa del genere. La reazione media di un lettore di shonen un minimo attento innanzi alla cronologia di Dragonball vede il cervello colare dal naso e le orecchie ruotare in buffi effetti di luce in stile Disney: se assumerò un prestigiatore per il compleanno di mio figlio gli comprerò Dragonball 42 come aiuto per compiere simpatici effetti speciali di quel tipo.
Ma non sono tanto queste mancanze di trama a rasentare l'assurdo: eravamo negli Anni '80 - primi '90 quando usciva nel manga la Saga di Cell, e se leggete Groove Adventure Rave (di dieci anni dopo) o Fairy Tail (di circa venti anni dopo) trovate un tale numero di incongruenze anche rispetto a DB che il bambino medio si metterà a piangere credendosi lui un po' scemo. Il vero punto debole è il rapporto fra i personaggi: d'accordo che "è morto, sì, ma tanto resuscita".
Ma qui il 90% dei personaggi restano impassibili a vedere il figlio che muore malmenato da cyborg demoniaci, anzi, Goku si fa pure il sorrisetto beffardo al vedere Gohan in situazioni del genere. E Chichi non può pagarsi un divorzista, sia perché Goku non lavora sia perché nessun divorzista avrebbe il coraggio di accettare d'andare contro Goku in sede legale. Lo stesso dramma è vissuto a fasi alterne ed aggravate da Bulma; prima o poi le due si alleeranno per riuscire ad allontanarsi l'una dal marito ritardato in grado di distruggere un pianeta e quindi pericoloso per sé e per gli altri e l'altra dal marito che impedisce al figlio di andare a scuola al grido di "Scuola?! Trunks! Ti farò allenare tanto che avrai gli addominali anche nel sedere!".
La storia di Dragonball, fondamentalmente, ingrana più o meno - sia pure arrancando qui e lì con cliché già abusatissimi all'epoca come la rinascita del cattivone di
turno, la scoperta che il personaggio protagonista non è quel che sembra e così via - sino alla conclusione della Saga di Freezer. Con e il vecchio ma sempreverde espediente in stile "Dai no Daibouken" del "Goku è davvero scomparso? No! Sappiamo che un giorno ritornerà!", inaugurato dall'episodio 193 finale "The Greatest Adventure on Earth" di Tetsuwan Atom del 1961, Toriyama avrebbe potuto concludere con classe e dignità la propria saga terminandola con due saghe perfettamente connesse alla principale come sono quelle dei Saiyan e di Freezer. Invece no. Doveva continuare in modo sconnesso con la Saga di Cell. Se ci pensate su per un attimo, è considerato "filler" tutto ciò che non è annesso alla continuity della trama principale; orbene, in questo senso la serie di Cell è un arco narrativo superfluo e gettato lì palesemente solo per ampliare la durata del manga e fare più soldi. Se la storia da narrare (quella circa i Saiyan e la resurrezione da effettuare su Namecc degli amici di Goku) era già terminata, a che pro continuare con altri archi narrativi completamente staccati dai precedenti?
Conoscendo quanto sia prolifico e fantasioso Toriyama, posso magari anche dare il beneficio del dubbio pensare "Aveva sinceramente in mente di creare altre saghe, non era solo per i soldi". Ma anche in questo caso la situazione non migliora, e la Saga di Cell non riprende tono neanche per un attimo: già da un po' i nemici avevano perso peculiarità e caratteristiche. Per capirci, Piccolo Daimao aveva una marea di assi nella manica imprevedibili e così Piccolo, ma già da Radish in avanti non ci sono più tecniche peculiari. C'è solo il nemico sempre più forte che ad un tot punto dice di non aver usato neanche metà della sua vera potenza (Sempre, è immancabile e sfido chiunque a dimostrare il contrario!) e che inizia a divenire immune ai colpi altrui, a muoversi ad ipervelocità etc e ad un certo punto lancia la solita tecnica energetica, esteticamente uguale a tutte le altre ma sempre più maddafaccahspaccotutto. Non c'è nulla che distingua un nemico dall'altro se non la maggiore velocità e forza fisica, proprio nulla.
E con la Saga di Cell si raggiunge lo squallore assoluto: Cell è un bellissimo personaggio, rovinato tuttavia dal proprio stesso nome. La banalissima e completamente insensata storia delle cellule dei Guerrieri Z lo rende una sorta di collage degli altri combattenti, senza alcuna particolarità; semplicemente sa usare le tecniche di tutti, è il Mew di Dragonball. Lui sa usare la Kamehameha, il Kikoho e il Makankosappo, ma li usa meglio ed è più figo avendocelo più lungo. Fine.
Se non altro il finale della saga era un minimo accettabile: sarebbe stato anche carino far terminare tutto com'era iniziato, e cioè con un'indiretta battaglia contro il Red Ribbon - per quanto il sottoscritto trovi decisamente idiota l'idea di far creare da quest'ultimo androidi capaci di eliminare Freezer con uno schiocco di dita quando l'ultima volta che avevamo visto l'esercito RR in azione era stato sterminato da Goku bambino da solo. E rifacendomi ai dati ufficiali forniti da Toriyama stesso, C-17 e C-18 dovrebbero avere una potenza di circa 8000000 o giù di lì, quando Goku bambino di potenza aveva meno di 100. Già questo è stupido: ancor più stupido è che per l'ennesima volta i nemici appaiano convenientemente in ordine di potere.
Non troverete mai in Dragonball il nemico "non al livello di quello precedente ma comunque con un diverso asso nella manica". No. Troverete sempre l'andamento Radish con commento "E' molto più forte di Piccolo" -> Vegeta e Nappa "Sono molto più forti di Radish!" -> Freezer e compagnia "Avrebbero potuto eliminare i Saiyan in un nonnulla!" -> Androidi e Cell "Sono ad un altro livello rispetto a Freezer!" -> Conclusione, Majin Buu "E' il nemico più forte che abbiamo mai incontrato!". E ci sta, d'accordo?
Ci sta come cosa. Almeno sino a Freezer: è ovvio che sconfitti i Saiyan, se vai a combattere chi li comanda quello sarà più forte. Ma dalla Saga di Cell in avanti.. dico, rivolgendomi qui a chiunque voglia elogiare la genialità e la coerenza della trama di DB, quanto volete farvi prendere in giro da questo manga? La trama è semplicemente stupida. Arrivano nemici più forti in proporzione a quanto diventa più forte Goku.
E tralasciamo anche tutto questo. Ma a quel punto far finire la serie con Cell e - come diceva qualcuno in una recensione più sopra - con la bellissima immagine di Gohan scopertosi forte quando lo vuole e che prende il posto del padre come nuovo protettore della Terra? Magari anche gettare uno sguardo al Gohan liceale di sei anni dopo, per concludere il tutto epicamente con una vista di lui sulla Nuvola Kinton con il padre in trasparenza dietro di sé? No.
Bisognava aggiungere un'altra saga filler (ripeto che per me "filler" è tutto ciò che va oltre la trama originale, slegato da tutto ed aggiunto solo per riempire i vuoti). Ora sarò schietto: a me la Saga di Majin Buu, nonostante incoerenze, incongruenze, brutture varie e così via, è sempre piaciuta da morire a differenze che per molti altri. L'ho sempre trovata il punto di congiunzione perfetto fra la demenzialità bambinesca della prima parte di DB e il "realismo" cruento della seconda. Colpi di scena a non finire, trasformazioni incredibili, tutto quel che volete. Ma andando oltre i miei gusti personali, questa Saga semplicemente non ci sta col resto.
Se la Saga di Cell un minimo minimo minimo poteva ancora starci, perché in fondo si aspettava il ritorno di Goku, quella di Majin Buu è completamente slegata ed è ambientata sei anni dopo quando ormai la vita era tranquilla per tutti, non c'erano più dubbi né vuoti: la famiglia di Goku era felice senza più il marito ritardato che attirava sciagure sul Pianeta, Goku era felice stando nell'aldilà per tutta l'eternità con un trippone suinante e una scimmia con le orecchie di Legolas, e Vegeta continuava a tormentare Bulma non lavorando e spendendo tutti i soldi della Capsule Corporation in nuove stanze di allenamento, presumibilmente ubriacandosi alla sera e picchiando la moglie sino alla morte per poi farla resuscitare ogni volta con le Sfere del Drago e riprendere a picchiarla peggio di prima.
C'era bisogno del ritorno di Goku con annessa nuova saga? Ovvio: ed ecco il disastro, come al solito Goku appena tornato dopo sei anni buoni si trascina dietro morte e sciagura e guarda caso appare lo stregone che vuol risvegliare Majin Buu. Dopo un tempo che la continuity ufficiale stabilisce esser stato di milioni di anni, Babidy appare proprio nell'epoca di Goku ed è ad un passo dal risvegliare Buu proprio quando Goku torna per 24 ore sulla Terra. Ma per favore.
Non c'è bisogno che io dica altro, bocciato in pieno. Il fatto che un manga possa aver influenzato le generazioni successive non implica sia un buon manga; vuol dire solo che è piaciuto tantissimo e ha avuto un boom di vendite. E il fatto che un manga possa piacere e vendere, anche a distanza di quasi trent'anni, non implica sia un manga di qualità e coerente, o tanto varrebbe ritenere i libri di Federico Moccia capolavori della letteratura italiana.
Da leggere giusto perché è stato effettivamente una delle basi dello shonen moderno. Anche se pure su questo mi chiederei di quali shonen. Naruto, Bleach e i vari manga in stilemiallenosconfiggoilcattivomaddafacca?
Non generalizziamo. DB avrà influenzato pure gli shonen di successo, ma i manga shonen di qualità più alta (e coincidenzialmente meno venduti) non hanno a che spartire con allenamenti continui e trame fatte solo di battaglie e combattimenti.
Si può dire che Dragonball abbia influenzato gli shonen che abbiano puntato sin da principio ad accaparrarsi un alto successo commerciale. Questo sì.
Non fatevi influenzare da facili nostalgie ed entusiasmi del momento: Dragonball ha di buono solo il disegno e Trunks del Futuro. Il resto è fuffa.
Non sono affatto d'accordo, anzi: sono dell'idea che non sono la fantasia di Toriyama sia invidiabile, ma che anche nelle idee più strambe s'intravveda la perfezione proprio in virtù di quella stessa stramberia che delinea tante sue creazioni.
Guardate le braccia di Piccolo e namecciani vari, così perfettamente definite (per quanto non di rado, proprio per questo e per evitarsi - giustamente, nulla da ridire - inutili faticate immani, Toriyama adoperi l'escamotage del vestire le creature della specie con lunghe tuniche che coprono proprio le braccia; non a caso il primo Dio aveva le braccia scoperte, mentre Dende le ha coperte).
Guardate l'assurda e meravigliosa semplicità di Majin Bu, a metà fra un mostriciattolo bambinesco ed un supereroe con mantellone. Indubbiamente in dati casi con alcuni personaggi per assurdo la fantasia viene a mancare del tutto; emblematico il caso di Goten, figlioletto di Goku identico allo stesso ed infelice espediente per non dover ideare l'aspetto di un personaggio in più, giustificato dal Narratore con un altrettanto infelice "Questo bambino incredibilmente somigliante a Goku è Goten".
Tuttavia è notevole lo sforzo di Toriyama per diminuire le somiglianze col padre nel mostrarlo adulto nella fase finale del manga.
Purtroppo, per quanto concerne la trama... Qui bisognerebbe adoperare libri su libri. E' vero, Dragonball ha gettato le basi del manga shonen di avventura e di combattimenti - ma non si può glorificare per questo una trama che trama non è, dalla storia manchevole e i personaggi privi di qualsiasi caratterizzazione. Più volte mi è venuto il dubbio che questi avessero nomi di vegetali per dare indizio che una carota avesse più personalità di loro. Intuibilmente, Goku è l'unico personaggio ad avere una parvenza di crescita durante gli archi narrativi del manga, ma per la Saga di Buu si è ridotto a una macchietta di sé stesso, una barzelletta con l'unico scopo d'intervenire e spaccatuttosoffigomaddafaccah. Il solo personaggio realmente interessante, il Trunks del Futuro, sparisce alla fine della Saga di Cell e di lui, terminata questa, non sappiamo più nulla - segno evidente che la serie avrebbe potuto aver termine per la serie in questione.
La trama è ricolma di punti manchevoli, solo alcuni dei quali posso andare ad elencare, e nei siti specializzati se ne trovano altre centinaia (centinaia, non scherzo!):
<b>( Seguono Spoiler! Attenzione! )</b>
- Nella Saga di Piccolo Daimao il Grande Mago dice che i quartieri della Terra sono 43. Nella Saga degli Androidi il Cyborg 16 dice che Son Goku abita nel quartiere 439. A meno che non siano stati costruiti 396 nuovi quartieri per poter ospitare tutta la mole dello Stregone del Toro, Toriyama avrebbe bisogno di pillole per la memoria o quanto meno di non farsi scrivere la sceneggiatura da altri poco attenti.
- Nella Saga di Cell viene detto che nella Stanza Dello Spirito e del Tempo si può entrare al massimo in due, motivo per cui c'è tutto il casino del dover entrare a turno. Nella Saga di Buu entrano assieme nella Stanza Piccolo, Buu, Goten e Trunks (in seguito Piccolo, Buu e Gotenks). A meno che non sia stato espanso il limite per poter ospitare tutta la mole dello Stregone del Toro, Toriyama avrebbe bisogno di pillole per la memoria o quanto meno di non farsi scrivere la sceneggiatura da altri poco attenti.
- Goku viene mostrato a urlare "Maledizione!" esplodendo assieme a Namecc, poi quando torna sulla Terra spiega il tutto con "Ho trovato una navicella della Squadra Ginew e l'ho fatta partire". WHADDAF--?! Durante l'esplosione del Pianeta quando tre quarti della superficie era già sprofondata nel nucleo colpito dalla Death Ball di Freezer? Ce ne vuole per trovare la navicella di Ginew, a meno che le navicelle non sprigionino aura (e spero non lo facciano mai o sento che farò incubi stanotte) e farla partire in quattro e quattr'otto, specie considerando che Goku sarà pure un muscoloso maddafaccahspaccotutto, ma non è un genio tecnologico né un pilota né conosce i linguaggi alieni.
- Freezer l'abbiamo visto disintegrato da Goki alla fine della sua Saga. Goku stesso si è guardato indietro e in luogo di Freezer, schiantato al suolo dalla Ki Blast dell'avversario, era rimasta solo polvere. Spiegatemi voi come avrebbe fatto il padre a "ritrovare quel che restava del suo corpo", più che mai dato che se guardate Mecha Freezer ha giusto "qualche ricucitura" qui e lì, manco avesse solo perso qualche pezzo; no, era stato proprio disintegrato o quanto meno ridotto in frammenti. E' sufficiente qualche pezzo di ferro con toppe annesse per rimediare alla cosa? Mah. Mi sorprende a questo punto che Re Cold, il padre di Freezer, sia morto "solo" per essersi ritrovato il fianco del corpo perforato da una Ki Blast di Trunks (sì, guardate bene: era già morto con gli occhi sbiancati prima che Trunks gli desse il colpo di grazia disintegrandolo).
- Nella Saga di Cell Dende diviene il nuovo Dio e ricrea le Sfere del Drago sul modello di quelle più potenti di Namecc, con la condizione di poter esprimere solo due desideri in luogo di tre. Magicamente, questa regola è dimenticata nella Saga di Buu, quando i desideri tornano a essere tre.
- Notabilmente, Chichi viene finalmente tramutata in uovo e distrutta nella Saga di Buu, ma di ciò non importa nulla a nessuno tranne che al lettore che trae un sospiro di sollievo sapendo che così la finiremo con i figli improbabili di Goku e la possibilità di un futuro "Dragonball Chichi". Purtroppo resuscita anche lei, ma tanto a quel punto il lettore medio ha già smesso da tempo di leggere il manga sapendo che l'odiata vera antagonista del fumetto è stata sconfitta.
<b>( Fine Spoiler! )</b>
In generale, la storia a partire dai potenziamenti e similari delle Dragonball diviene ad un certo punto più una cosa in stile "Hackeriamo il sistema di gioco!" ("rxtiamoo in vita le Sfere di Namecc, cs poi riportiamo in vita quelle della Terra, così poi abbiamo un milione di desideri invece di uno!!!! se mi bannate vuol dire che questo gioco fa skifo e siete tiranni, io o sl usato 1 trukko trovato su internet x avere dsideri infiniti!!!!!!! ^^") che altro. Se sappiamo che i personaggi possono resuscitare all'infinito, che ce ne importa di seguire la storia a quel punto? Tanto tutto si risolve con le Dragonball. Sorge il dubbio che Toriyama volesse qui ideare una sagace parodia del sistema parlamentare italiano.
L'autore comincia in generale a soffrire già nella Saga di Cell della Sindrome di Mashima, traducibile in "Datti alle storie comiche, ma lasciaci in pace! Non sai creare storylines coerenti! Arale era bellissimo e non aveva una trama, resta su quello! Muori! Muori! Muori, Toriyama!". Qualcosa del genere. La reazione media di un lettore di shonen un minimo attento innanzi alla cronologia di Dragonball vede il cervello colare dal naso e le orecchie ruotare in buffi effetti di luce in stile Disney: se assumerò un prestigiatore per il compleanno di mio figlio gli comprerò Dragonball 42 come aiuto per compiere simpatici effetti speciali di quel tipo.
Ma non sono tanto queste mancanze di trama a rasentare l'assurdo: eravamo negli Anni '80 - primi '90 quando usciva nel manga la Saga di Cell, e se leggete Groove Adventure Rave (di dieci anni dopo) o Fairy Tail (di circa venti anni dopo) trovate un tale numero di incongruenze anche rispetto a DB che il bambino medio si metterà a piangere credendosi lui un po' scemo. Il vero punto debole è il rapporto fra i personaggi: d'accordo che "è morto, sì, ma tanto resuscita".
Ma qui il 90% dei personaggi restano impassibili a vedere il figlio che muore malmenato da cyborg demoniaci, anzi, Goku si fa pure il sorrisetto beffardo al vedere Gohan in situazioni del genere. E Chichi non può pagarsi un divorzista, sia perché Goku non lavora sia perché nessun divorzista avrebbe il coraggio di accettare d'andare contro Goku in sede legale. Lo stesso dramma è vissuto a fasi alterne ed aggravate da Bulma; prima o poi le due si alleeranno per riuscire ad allontanarsi l'una dal marito ritardato in grado di distruggere un pianeta e quindi pericoloso per sé e per gli altri e l'altra dal marito che impedisce al figlio di andare a scuola al grido di "Scuola?! Trunks! Ti farò allenare tanto che avrai gli addominali anche nel sedere!".
La storia di Dragonball, fondamentalmente, ingrana più o meno - sia pure arrancando qui e lì con cliché già abusatissimi all'epoca come la rinascita del cattivone di
turno, la scoperta che il personaggio protagonista non è quel che sembra e così via - sino alla conclusione della Saga di Freezer. Con e il vecchio ma sempreverde espediente in stile "Dai no Daibouken" del "Goku è davvero scomparso? No! Sappiamo che un giorno ritornerà!", inaugurato dall'episodio 193 finale "The Greatest Adventure on Earth" di Tetsuwan Atom del 1961, Toriyama avrebbe potuto concludere con classe e dignità la propria saga terminandola con due saghe perfettamente connesse alla principale come sono quelle dei Saiyan e di Freezer. Invece no. Doveva continuare in modo sconnesso con la Saga di Cell. Se ci pensate su per un attimo, è considerato "filler" tutto ciò che non è annesso alla continuity della trama principale; orbene, in questo senso la serie di Cell è un arco narrativo superfluo e gettato lì palesemente solo per ampliare la durata del manga e fare più soldi. Se la storia da narrare (quella circa i Saiyan e la resurrezione da effettuare su Namecc degli amici di Goku) era già terminata, a che pro continuare con altri archi narrativi completamente staccati dai precedenti?
Conoscendo quanto sia prolifico e fantasioso Toriyama, posso magari anche dare il beneficio del dubbio pensare "Aveva sinceramente in mente di creare altre saghe, non era solo per i soldi". Ma anche in questo caso la situazione non migliora, e la Saga di Cell non riprende tono neanche per un attimo: già da un po' i nemici avevano perso peculiarità e caratteristiche. Per capirci, Piccolo Daimao aveva una marea di assi nella manica imprevedibili e così Piccolo, ma già da Radish in avanti non ci sono più tecniche peculiari. C'è solo il nemico sempre più forte che ad un tot punto dice di non aver usato neanche metà della sua vera potenza (Sempre, è immancabile e sfido chiunque a dimostrare il contrario!) e che inizia a divenire immune ai colpi altrui, a muoversi ad ipervelocità etc e ad un certo punto lancia la solita tecnica energetica, esteticamente uguale a tutte le altre ma sempre più maddafaccahspaccotutto. Non c'è nulla che distingua un nemico dall'altro se non la maggiore velocità e forza fisica, proprio nulla.
E con la Saga di Cell si raggiunge lo squallore assoluto: Cell è un bellissimo personaggio, rovinato tuttavia dal proprio stesso nome. La banalissima e completamente insensata storia delle cellule dei Guerrieri Z lo rende una sorta di collage degli altri combattenti, senza alcuna particolarità; semplicemente sa usare le tecniche di tutti, è il Mew di Dragonball. Lui sa usare la Kamehameha, il Kikoho e il Makankosappo, ma li usa meglio ed è più figo avendocelo più lungo. Fine.
Se non altro il finale della saga era un minimo accettabile: sarebbe stato anche carino far terminare tutto com'era iniziato, e cioè con un'indiretta battaglia contro il Red Ribbon - per quanto il sottoscritto trovi decisamente idiota l'idea di far creare da quest'ultimo androidi capaci di eliminare Freezer con uno schiocco di dita quando l'ultima volta che avevamo visto l'esercito RR in azione era stato sterminato da Goku bambino da solo. E rifacendomi ai dati ufficiali forniti da Toriyama stesso, C-17 e C-18 dovrebbero avere una potenza di circa 8000000 o giù di lì, quando Goku bambino di potenza aveva meno di 100. Già questo è stupido: ancor più stupido è che per l'ennesima volta i nemici appaiano convenientemente in ordine di potere.
Non troverete mai in Dragonball il nemico "non al livello di quello precedente ma comunque con un diverso asso nella manica". No. Troverete sempre l'andamento Radish con commento "E' molto più forte di Piccolo" -> Vegeta e Nappa "Sono molto più forti di Radish!" -> Freezer e compagnia "Avrebbero potuto eliminare i Saiyan in un nonnulla!" -> Androidi e Cell "Sono ad un altro livello rispetto a Freezer!" -> Conclusione, Majin Buu "E' il nemico più forte che abbiamo mai incontrato!". E ci sta, d'accordo?
Ci sta come cosa. Almeno sino a Freezer: è ovvio che sconfitti i Saiyan, se vai a combattere chi li comanda quello sarà più forte. Ma dalla Saga di Cell in avanti.. dico, rivolgendomi qui a chiunque voglia elogiare la genialità e la coerenza della trama di DB, quanto volete farvi prendere in giro da questo manga? La trama è semplicemente stupida. Arrivano nemici più forti in proporzione a quanto diventa più forte Goku.
E tralasciamo anche tutto questo. Ma a quel punto far finire la serie con Cell e - come diceva qualcuno in una recensione più sopra - con la bellissima immagine di Gohan scopertosi forte quando lo vuole e che prende il posto del padre come nuovo protettore della Terra? Magari anche gettare uno sguardo al Gohan liceale di sei anni dopo, per concludere il tutto epicamente con una vista di lui sulla Nuvola Kinton con il padre in trasparenza dietro di sé? No.
Bisognava aggiungere un'altra saga filler (ripeto che per me "filler" è tutto ciò che va oltre la trama originale, slegato da tutto ed aggiunto solo per riempire i vuoti). Ora sarò schietto: a me la Saga di Majin Buu, nonostante incoerenze, incongruenze, brutture varie e così via, è sempre piaciuta da morire a differenze che per molti altri. L'ho sempre trovata il punto di congiunzione perfetto fra la demenzialità bambinesca della prima parte di DB e il "realismo" cruento della seconda. Colpi di scena a non finire, trasformazioni incredibili, tutto quel che volete. Ma andando oltre i miei gusti personali, questa Saga semplicemente non ci sta col resto.
Se la Saga di Cell un minimo minimo minimo poteva ancora starci, perché in fondo si aspettava il ritorno di Goku, quella di Majin Buu è completamente slegata ed è ambientata sei anni dopo quando ormai la vita era tranquilla per tutti, non c'erano più dubbi né vuoti: la famiglia di Goku era felice senza più il marito ritardato che attirava sciagure sul Pianeta, Goku era felice stando nell'aldilà per tutta l'eternità con un trippone suinante e una scimmia con le orecchie di Legolas, e Vegeta continuava a tormentare Bulma non lavorando e spendendo tutti i soldi della Capsule Corporation in nuove stanze di allenamento, presumibilmente ubriacandosi alla sera e picchiando la moglie sino alla morte per poi farla resuscitare ogni volta con le Sfere del Drago e riprendere a picchiarla peggio di prima.
C'era bisogno del ritorno di Goku con annessa nuova saga? Ovvio: ed ecco il disastro, come al solito Goku appena tornato dopo sei anni buoni si trascina dietro morte e sciagura e guarda caso appare lo stregone che vuol risvegliare Majin Buu. Dopo un tempo che la continuity ufficiale stabilisce esser stato di milioni di anni, Babidy appare proprio nell'epoca di Goku ed è ad un passo dal risvegliare Buu proprio quando Goku torna per 24 ore sulla Terra. Ma per favore.
Non c'è bisogno che io dica altro, bocciato in pieno. Il fatto che un manga possa aver influenzato le generazioni successive non implica sia un buon manga; vuol dire solo che è piaciuto tantissimo e ha avuto un boom di vendite. E il fatto che un manga possa piacere e vendere, anche a distanza di quasi trent'anni, non implica sia un manga di qualità e coerente, o tanto varrebbe ritenere i libri di Federico Moccia capolavori della letteratura italiana.
Da leggere giusto perché è stato effettivamente una delle basi dello shonen moderno. Anche se pure su questo mi chiederei di quali shonen. Naruto, Bleach e i vari manga in stilemiallenosconfiggoilcattivomaddafacca?
Non generalizziamo. DB avrà influenzato pure gli shonen di successo, ma i manga shonen di qualità più alta (e coincidenzialmente meno venduti) non hanno a che spartire con allenamenti continui e trame fatte solo di battaglie e combattimenti.
Si può dire che Dragonball abbia influenzato gli shonen che abbiano puntato sin da principio ad accaparrarsi un alto successo commerciale. Questo sì.
Non fatevi influenzare da facili nostalgie ed entusiasmi del momento: Dragonball ha di buono solo il disegno e Trunks del Futuro. Il resto è fuffa.
L' unico modo con il quale si può andare a definire Dragonball è dal mio punto di vista l' espressione: "Dio Imperfetto dei manga". Sì perchè il manga di Toriyama non risulta essere altro che questo.
"Divino" in quanto da esso si sono generati tutti gli altri fumetti giapponesi di genere shonen, e per tutti intendo che ogni singolo manga relativo all'avventura, all'azione, al combattimento non poteva nascere se Dragonball in primo luogo non fosse mai esistito. I vari titoli di testa di Jump Naruto, Bleach e anche One Piece, il mio manga preferito, devono praticamente tutto a Toriyama-sensei. Dall'ambientazione in un "mondo alternativo", al concetto di "energia sovrannaturale", oggi presente in moltissimi manga, fino a raggiungere l'ideale ormai canonico di protagonista un po' stupido e dal "cuore puro".
Ed è invece "imperfetto" come fumetto per un semplicissimo motivo: essendo fondamentalmente il primo di questo tipo, non sono venuti a mancare mai piccoli difetti di trama e di narrazione, inevitabili quando si realizza per la prima volta una serie così estesa. Tutti i fan del manga, e anche dell'anime, sapranno delle profonde contraddizioni, degli errori, delle discrepanze in cui più volte Toriyama si è imbattuto, specie durante la parte finale.
E nonostante questo Dragonball risulta comunque una pietra miliare, un titano invalicabile, proprio per la naturalezza, la genuinità con la quale ha introdotto il genere shonen al mondo dei manga.
Della storia sarebbe addirittura ridicolo parlarne, in quanto penso che anche i sassi ormai la conoscano; bisogna però menzionare il metodo nella quale essa è suddivisa:
La prima parte narra delle vicende di Goku da bambino, e fondamentalmente si avvicina più al gag manga di stampo demenziale-comico che a quello del combattimento vero e proprio, anche se gli scontri e i momenti di pura azione non vanno mai a mancare totalmente.
La seconda, ben più nota e, lasciatemelo dire, amata dona alla storia una maggiore maturità pur mantenendo comunque sia l'aspetto comico che il tono semplice e lineare della narrazione. Gli scontri e l'azione diventano sempre più frequente tanto che la "ricerca delle Sfere del Drago", che avrebbe dovuto essere la base di fondo di tutto il manga viene messa in secondo piano per concentrarsi maggiormente sui combattimenti per la salvezza della terra.
Fino alla Saga dedicata a Freezer, uno dei migliori antagonisti all'interno dell'universo fumettistico giapponese, la storia riesce a sostenere ancora un buon equilibrio fra combattimento puro ed "essenza" di Dragonball, senza che quest'ultima vada mai ad essere accantonata; successivamente con Cell si avrà un leggero calo a livello narrativo con ulteriore soffermarsi sui duelli fra i personaggi; per poi terminare con la degenerazione finale e completa nella Saga di Majin Bu, dove anche se è chiaro il tentativo di ritornare alle origini, si comprende che la trama generale ormai è ben lontana dai canoni di un tempo.
Nonostante tutto comunque io mi sento di ritenere ancora straordinario il lavoro compiuto da Toriyama fino alla Saga di Cell (la mia preferita), dove più che mai vengono approfonditi i rapporti fra i personaggi e la loro psicologia, altro elemento poco preso in considerazione purtroppo.
A livello artistico è da lodare il disegno di Toriyama e la resa che egli dona alle fasi di azione pura. Saranno anche fin troppo presenti e allontaneranno abbastanza dalle caratteristiche primarie della storia.. ma bisogna ammettere che rimangono comunque un piacere da osservare. Mai in nessun altro manga, passato, presente e forse anche futuro troveremo delle tavole così perfette nella quale ambiente, azioni e personaggi riusciranno ad amalgamarsi fra di loro così divinamente. Bisogna comunque citare il calo avvenuto con l'ultimo arco narrativo, dovuto, già è stato detto, alla mancanza di ispirazione del sensei.
In conclusione, nonostante i difetti, innumerevoli e a volte abbastanza intollerabili, il manga di Toriyama rimane lo spartiacque che divide in due (prima e dopo Dragonball) il mondo del fumetto. Riferendomi a coloro che hanno avuto modo di vedere solo l'anime consiglio vivamente di leggere la controparte cartacea, dato che questa è una storia che deve essere letta necessariamente da tutti gli amanti di manga, qualunque sia il genere che essi preferiscano.
"Divino" in quanto da esso si sono generati tutti gli altri fumetti giapponesi di genere shonen, e per tutti intendo che ogni singolo manga relativo all'avventura, all'azione, al combattimento non poteva nascere se Dragonball in primo luogo non fosse mai esistito. I vari titoli di testa di Jump Naruto, Bleach e anche One Piece, il mio manga preferito, devono praticamente tutto a Toriyama-sensei. Dall'ambientazione in un "mondo alternativo", al concetto di "energia sovrannaturale", oggi presente in moltissimi manga, fino a raggiungere l'ideale ormai canonico di protagonista un po' stupido e dal "cuore puro".
Ed è invece "imperfetto" come fumetto per un semplicissimo motivo: essendo fondamentalmente il primo di questo tipo, non sono venuti a mancare mai piccoli difetti di trama e di narrazione, inevitabili quando si realizza per la prima volta una serie così estesa. Tutti i fan del manga, e anche dell'anime, sapranno delle profonde contraddizioni, degli errori, delle discrepanze in cui più volte Toriyama si è imbattuto, specie durante la parte finale.
E nonostante questo Dragonball risulta comunque una pietra miliare, un titano invalicabile, proprio per la naturalezza, la genuinità con la quale ha introdotto il genere shonen al mondo dei manga.
Della storia sarebbe addirittura ridicolo parlarne, in quanto penso che anche i sassi ormai la conoscano; bisogna però menzionare il metodo nella quale essa è suddivisa:
La prima parte narra delle vicende di Goku da bambino, e fondamentalmente si avvicina più al gag manga di stampo demenziale-comico che a quello del combattimento vero e proprio, anche se gli scontri e i momenti di pura azione non vanno mai a mancare totalmente.
La seconda, ben più nota e, lasciatemelo dire, amata dona alla storia una maggiore maturità pur mantenendo comunque sia l'aspetto comico che il tono semplice e lineare della narrazione. Gli scontri e l'azione diventano sempre più frequente tanto che la "ricerca delle Sfere del Drago", che avrebbe dovuto essere la base di fondo di tutto il manga viene messa in secondo piano per concentrarsi maggiormente sui combattimenti per la salvezza della terra.
Fino alla Saga dedicata a Freezer, uno dei migliori antagonisti all'interno dell'universo fumettistico giapponese, la storia riesce a sostenere ancora un buon equilibrio fra combattimento puro ed "essenza" di Dragonball, senza che quest'ultima vada mai ad essere accantonata; successivamente con Cell si avrà un leggero calo a livello narrativo con ulteriore soffermarsi sui duelli fra i personaggi; per poi terminare con la degenerazione finale e completa nella Saga di Majin Bu, dove anche se è chiaro il tentativo di ritornare alle origini, si comprende che la trama generale ormai è ben lontana dai canoni di un tempo.
Nonostante tutto comunque io mi sento di ritenere ancora straordinario il lavoro compiuto da Toriyama fino alla Saga di Cell (la mia preferita), dove più che mai vengono approfonditi i rapporti fra i personaggi e la loro psicologia, altro elemento poco preso in considerazione purtroppo.
A livello artistico è da lodare il disegno di Toriyama e la resa che egli dona alle fasi di azione pura. Saranno anche fin troppo presenti e allontaneranno abbastanza dalle caratteristiche primarie della storia.. ma bisogna ammettere che rimangono comunque un piacere da osservare. Mai in nessun altro manga, passato, presente e forse anche futuro troveremo delle tavole così perfette nella quale ambiente, azioni e personaggi riusciranno ad amalgamarsi fra di loro così divinamente. Bisogna comunque citare il calo avvenuto con l'ultimo arco narrativo, dovuto, già è stato detto, alla mancanza di ispirazione del sensei.
In conclusione, nonostante i difetti, innumerevoli e a volte abbastanza intollerabili, il manga di Toriyama rimane lo spartiacque che divide in due (prima e dopo Dragonball) il mondo del fumetto. Riferendomi a coloro che hanno avuto modo di vedere solo l'anime consiglio vivamente di leggere la controparte cartacea, dato che questa è una storia che deve essere letta necessariamente da tutti gli amanti di manga, qualunque sia il genere che essi preferiscano.
Dragon Ball è un'opera ideata da Akira Toriyama nel lontano 1984, quest'opera è sicuramente uno dei manga più famosi nel mondo che ha venduto milioni e milioni di copie, diventando il capostipite di un genere, influenzando sempre di più gli autori che negli anni hanno sempre preso spunto da quest'opera.
La storia può essere divisa in varie parti, la prima ci mostra il piccolo Goku insieme alla bella Bulma alla ricerca delle sette sfere del drago, che una volta raccolte danno la possibilità di evocare il drago Shannon, che è in grado di esaudire un proprio desiderio; durante il viaggio i due amici incontreranno numerosi amici e rivali. Nella seconda parte Goku è cresciuto, si sposato e ha dei figli, in questa parte della storia c'è il colpo di scena che non ti aspetti e che fa fare a Dragon Ball un passo in avanti, infatti si scopre che Goku è un extraterrestre, che fa parte della razza sayan, un popolo di guerrieri spietati che conquistano diversi pianeti per poi venderli, questo particolare svelato ci da una spiegazione di perché Goku è così forte, ha una coda da scimmia e durante le notti di luna piena si trasforma in uno scimmione gigante che perde il controllo. Durante tutta la seconda parte del manga Goku e il suo numeroso gruppo di amici affronteranno diversi personaggi malvagi che cercheranno di distruggere la Terra.
Akira Toriyama è stato capace di creare un mondo vasto e unico con proprie regole e con una serie di personaggi ben caratterizzati tutti diversi l'uno dall'altro. Assistiamo a numerosi combattimenti, i vari personaggi hanno voglia di diventare sempre più forti, ogni volta che devono affrontare un avversario si allenano duramente per aumentare il loro livello di forza.
L'autore mescola insieme azione, umorismo, avventura, arti marziali, gag demenziali, amicizia, rivalità per creare un mix esplosivo e appassionante.
Due parole vanno spese per uno dei pochi personaggi femminili di questo manga, Bulma, che secondo me è la protagonista femminile assoluta del manga, infatti la ragazza pur non avendo nessuna attinenza con la lotta o con le arti marziali è un punto fermo della storia, accompagna i nostri eroi durante tutta la storia e per la prima volta in un shounen manga un personaggio femminile cambia acconciatura e vestiti innumerevoli volte.
I disegni sono molto belli e semplici, migliorano dall'inizio fino alla fine, per il periodo in cui sono stati fatti non sono niente male.
Naturalmente anche Dragon Ball ha alcuni difetti, l'eccessiva ripetitività nella storia, combattimenti a volte assurdi e poco credibili e il fatto che nonostante i vari personaggi muoiono numerose volte, vengono sempre riportate in vita grazie alle sfere del drago.
L'edizione italiana è curata dalla Star Comics che ha pubblicato diverse edizioni negli anni, quella che ho letto io è la prima edizione sottiletta di 62 numeri, senza infamia e senza lode, con copertine molto gradevoli e colorate.
Il mio voto per questo manga è un 9 pieno, una pietra miliare, un punto di riferimento di un'intera generazione anche se il troppo successo delle volte non è sempre positivo, infatti le numerose edizioni del manga, le numerose repliche dell'anime e tutto il commercio che è girato e gira ancora intorno a questo manga risulta sgradevole e insopportabile, lo spremere fino all'osso un prodotto non può che far male al prodotto stesso, portandolo alla noia.
La storia può essere divisa in varie parti, la prima ci mostra il piccolo Goku insieme alla bella Bulma alla ricerca delle sette sfere del drago, che una volta raccolte danno la possibilità di evocare il drago Shannon, che è in grado di esaudire un proprio desiderio; durante il viaggio i due amici incontreranno numerosi amici e rivali. Nella seconda parte Goku è cresciuto, si sposato e ha dei figli, in questa parte della storia c'è il colpo di scena che non ti aspetti e che fa fare a Dragon Ball un passo in avanti, infatti si scopre che Goku è un extraterrestre, che fa parte della razza sayan, un popolo di guerrieri spietati che conquistano diversi pianeti per poi venderli, questo particolare svelato ci da una spiegazione di perché Goku è così forte, ha una coda da scimmia e durante le notti di luna piena si trasforma in uno scimmione gigante che perde il controllo. Durante tutta la seconda parte del manga Goku e il suo numeroso gruppo di amici affronteranno diversi personaggi malvagi che cercheranno di distruggere la Terra.
Akira Toriyama è stato capace di creare un mondo vasto e unico con proprie regole e con una serie di personaggi ben caratterizzati tutti diversi l'uno dall'altro. Assistiamo a numerosi combattimenti, i vari personaggi hanno voglia di diventare sempre più forti, ogni volta che devono affrontare un avversario si allenano duramente per aumentare il loro livello di forza.
L'autore mescola insieme azione, umorismo, avventura, arti marziali, gag demenziali, amicizia, rivalità per creare un mix esplosivo e appassionante.
Due parole vanno spese per uno dei pochi personaggi femminili di questo manga, Bulma, che secondo me è la protagonista femminile assoluta del manga, infatti la ragazza pur non avendo nessuna attinenza con la lotta o con le arti marziali è un punto fermo della storia, accompagna i nostri eroi durante tutta la storia e per la prima volta in un shounen manga un personaggio femminile cambia acconciatura e vestiti innumerevoli volte.
I disegni sono molto belli e semplici, migliorano dall'inizio fino alla fine, per il periodo in cui sono stati fatti non sono niente male.
Naturalmente anche Dragon Ball ha alcuni difetti, l'eccessiva ripetitività nella storia, combattimenti a volte assurdi e poco credibili e il fatto che nonostante i vari personaggi muoiono numerose volte, vengono sempre riportate in vita grazie alle sfere del drago.
L'edizione italiana è curata dalla Star Comics che ha pubblicato diverse edizioni negli anni, quella che ho letto io è la prima edizione sottiletta di 62 numeri, senza infamia e senza lode, con copertine molto gradevoli e colorate.
Il mio voto per questo manga è un 9 pieno, una pietra miliare, un punto di riferimento di un'intera generazione anche se il troppo successo delle volte non è sempre positivo, infatti le numerose edizioni del manga, le numerose repliche dell'anime e tutto il commercio che è girato e gira ancora intorno a questo manga risulta sgradevole e insopportabile, lo spremere fino all'osso un prodotto non può che far male al prodotto stesso, portandolo alla noia.
<b>[Possibili spoiler.]</b>
Son Goku, un misterioso bambino cresciuto fra le montagne in una terra immaginaria, è un ragazzo molto forte che incontra una ragazza di nome Bulma, che gli narra la storia delle leggendarie sfere del drago, capaci di esaudire ogni desiderio. Quando Bulma scopre che una delle sfere del drago è proprio in possesso di Gokù cerca di convincerlo a dargliela ma il bambino rifiuta, essendo quella sfera l'unico ricordo rimastogli di suo nonno. Allora la ragazza lo convince a unirsi a lei alla ricerca delle sfere del drago. Tra azione, tanti combattimenti e nuovi amici, ma anche tante risate, Son Goku inizia la strada per diventare il guerriero più forte del mondo.
Questo è l'inizio della saga che ha tanto appassionato un sacco di persone in tutto il mondo, di cui poi furono prodotti tre serie anime: Dragonball, nel 1986;
Dragonball Z, nel 1989, ispirato alla seconda parte del manga, quando Gokù è adulto; Dragonball GT, nel 1996, serie assolutamente indipendente dal manga.
Ora vorrei segnalare i pro di questa famosissima serie: è una storia per niente impegnativa, piena di azione e con tanti personaggi simpatici ma anche interessanti e pieni di fascino. È sicuramente un manga che vale la pena di essere letto, e se avete già visto l'anime vi dico: leggete il manga, è decisamente meglio, le battaglie sono meno lente e non ci sono tutti quelli episodi filler.
Però non me la sento di dargli più di 8 (veramente sarebbe 8+, 8 è per la serie anime), c'è sicuramente di meglio, anche perché è un fatto assodato che la storia presenti svariate incongruenze. Per esempio, quando viene nominato per la prima volta il super sayan, vien detto che si tratta di un guerriero invincibile che compare una volta ogni mille anni ma poi la serie si riempe di super sayan: super sayan che supera il suo limite, super sayan di III livello, e tutto ciò è giustificato con un mucchio di scuse, ad esempio che i figli di un super sayan sono super sayan anch'essi sin dalla nascita; poi c'è Vegeta che riesce a diventare super sayan pure lui... Meno male che i super sayan dovevano apparire una volta ogni 1000 anni!
Però, di recente un mio cugino mi ha fatto rivalutare questa faccenda dei super sayan, in realtà il leggendario super sayan è Gokù, perché raggiunge il terzo livello (perciò gli altri sarebbero solo sayan più forti del normale) come teoria non mi dispiace e inizio a crederci anche io, però visto che Akira non l'ha mai detto rende tutto ciò solo una teoria.
Vedo che molti hanno discusso sul fatto che la storia poteva finire prima, a dire il vero lo penso anche io, anzi, secondo me hanno perso più di buona occasione per farlo finire!
C'era ad esempio la fine della prima parte, quando Gokù sconfigge il grande mago piccolo, ma no, concludere qui avrebbe reso la storia piuttosto classica ma ci si saremmo perso un bel po' di roba interessante.
Un altro buon punto per un finale era la fine della saga di Frezer. Ecco, farlo finire qui avrebbe significato che la leggenda del super sayan era vera, che Gokù era il leggendario super sayan e quindi il più forte del mondo (quindi aveva raggiunto il suo scopo), anche se poi la teoria di quel mio cugino sui super sayan mi ha fatto rivalutare tutto e poi mi è sempre piaciuto il personaggio di Trunks del futuro e mi piace anche Gohan nella saga degli androidi, quindi diciamo che finirla qui avrebbe avuto un suo senso ma forse sarebbe stato un peccato per Trunks e Gohan.
La fine del Cell game, ecco questo come finale sarebbe stato ottimo, Gokù muore da eroe, Gohan è diventato un guerriero potentissimo e prende il posto del genitore, non mi sarebbe dispiaciuto!
La saga di Majin bu invece, per me, potevano proprio evitarla. Insomma, Gokù torna in vita e ancora una volta salva l'universo, ma non potevano lasciarlo morto? Perché non poteva essere il figlio a essere il nuovo eroe? Da dire però che con la terza trasformazione abbiamo la prova che Gokù è il leggendario super sayan.
Manga godibile, anche emozionante, ma nulla di più. È tutto un concentrato di battaglie e gare a chi è il più forte, comunque non mancano le gag comiche. La grafica non è né straordinaria né orribile. Va detto però che non mancano personaggi indimenticabili e affascinanti, i miei preferiti sono Piccolo, Gohan, Trunks del futuro e Goku.
Son Goku, un misterioso bambino cresciuto fra le montagne in una terra immaginaria, è un ragazzo molto forte che incontra una ragazza di nome Bulma, che gli narra la storia delle leggendarie sfere del drago, capaci di esaudire ogni desiderio. Quando Bulma scopre che una delle sfere del drago è proprio in possesso di Gokù cerca di convincerlo a dargliela ma il bambino rifiuta, essendo quella sfera l'unico ricordo rimastogli di suo nonno. Allora la ragazza lo convince a unirsi a lei alla ricerca delle sfere del drago. Tra azione, tanti combattimenti e nuovi amici, ma anche tante risate, Son Goku inizia la strada per diventare il guerriero più forte del mondo.
Questo è l'inizio della saga che ha tanto appassionato un sacco di persone in tutto il mondo, di cui poi furono prodotti tre serie anime: Dragonball, nel 1986;
Dragonball Z, nel 1989, ispirato alla seconda parte del manga, quando Gokù è adulto; Dragonball GT, nel 1996, serie assolutamente indipendente dal manga.
Ora vorrei segnalare i pro di questa famosissima serie: è una storia per niente impegnativa, piena di azione e con tanti personaggi simpatici ma anche interessanti e pieni di fascino. È sicuramente un manga che vale la pena di essere letto, e se avete già visto l'anime vi dico: leggete il manga, è decisamente meglio, le battaglie sono meno lente e non ci sono tutti quelli episodi filler.
Però non me la sento di dargli più di 8 (veramente sarebbe 8+, 8 è per la serie anime), c'è sicuramente di meglio, anche perché è un fatto assodato che la storia presenti svariate incongruenze. Per esempio, quando viene nominato per la prima volta il super sayan, vien detto che si tratta di un guerriero invincibile che compare una volta ogni mille anni ma poi la serie si riempe di super sayan: super sayan che supera il suo limite, super sayan di III livello, e tutto ciò è giustificato con un mucchio di scuse, ad esempio che i figli di un super sayan sono super sayan anch'essi sin dalla nascita; poi c'è Vegeta che riesce a diventare super sayan pure lui... Meno male che i super sayan dovevano apparire una volta ogni 1000 anni!
Però, di recente un mio cugino mi ha fatto rivalutare questa faccenda dei super sayan, in realtà il leggendario super sayan è Gokù, perché raggiunge il terzo livello (perciò gli altri sarebbero solo sayan più forti del normale) come teoria non mi dispiace e inizio a crederci anche io, però visto che Akira non l'ha mai detto rende tutto ciò solo una teoria.
Vedo che molti hanno discusso sul fatto che la storia poteva finire prima, a dire il vero lo penso anche io, anzi, secondo me hanno perso più di buona occasione per farlo finire!
C'era ad esempio la fine della prima parte, quando Gokù sconfigge il grande mago piccolo, ma no, concludere qui avrebbe reso la storia piuttosto classica ma ci si saremmo perso un bel po' di roba interessante.
Un altro buon punto per un finale era la fine della saga di Frezer. Ecco, farlo finire qui avrebbe significato che la leggenda del super sayan era vera, che Gokù era il leggendario super sayan e quindi il più forte del mondo (quindi aveva raggiunto il suo scopo), anche se poi la teoria di quel mio cugino sui super sayan mi ha fatto rivalutare tutto e poi mi è sempre piaciuto il personaggio di Trunks del futuro e mi piace anche Gohan nella saga degli androidi, quindi diciamo che finirla qui avrebbe avuto un suo senso ma forse sarebbe stato un peccato per Trunks e Gohan.
La fine del Cell game, ecco questo come finale sarebbe stato ottimo, Gokù muore da eroe, Gohan è diventato un guerriero potentissimo e prende il posto del genitore, non mi sarebbe dispiaciuto!
La saga di Majin bu invece, per me, potevano proprio evitarla. Insomma, Gokù torna in vita e ancora una volta salva l'universo, ma non potevano lasciarlo morto? Perché non poteva essere il figlio a essere il nuovo eroe? Da dire però che con la terza trasformazione abbiamo la prova che Gokù è il leggendario super sayan.
Manga godibile, anche emozionante, ma nulla di più. È tutto un concentrato di battaglie e gare a chi è il più forte, comunque non mancano le gag comiche. La grafica non è né straordinaria né orribile. Va detto però che non mancano personaggi indimenticabili e affascinanti, i miei preferiti sono Piccolo, Gohan, Trunks del futuro e Goku.
Avrei tanto e ancor di più da dire su Dragon Ball, così tanto che non so da dove cominciare.
Dragon Ball è stato il mio primissimo amore, un amore che dura da dodici anni e a cui sarò eternamente fedele, ragion per cui non so se il mio 9 sia proprio obiettivo, mi auguro di sì!
Innanzi tutto comincio a dire che nel caso di DB si tratta di un vero e proprio fenomeno planetario, e penso sia difficile parlare di qualcosa del genere, ma ci proverò.
Riconosco i mille difetti del manga: ripetitività, personaggi che vengono abbandonati (i Terrestri), illogicità e incongruenze varie - atte solo a far apparire Goku come il più forte anche quando non lo è -, ecc, ma ciononostante credo che Dragon ball sia uno dei più bei manga mai disegnati.
È una continua evoluzione, quella di Goku e Toriyama, che cominciano il loro viaggio con il Goku bambino, che viveva nella foresta con la sfera dalle quattro stelle, per arrivare al Goku Super Saiyan che sconfigge Majin Bu (con l'aiuto più che provvidenziale di Vegeta, ci tengo a sottolineare), un'evoluzione di disegni, di trama, di carattere, di stile nei duelli, di tutto. È vero, Dragon Ball tende alla ripetitività, eppure ogni volta che un evento riaccade non è mai nel medesimo modo, c'è sempre qualcosa di diverso.
Parliamo dei personaggi: sì, i Terrestri vengono spesso dimenticati, il che è un vero peccato e costituisce uno dei motivi per cui non ho dato dieci al mio manga preferito, ma comunque penso che, pur essendo poco (o per nulla) rilevanti in DBZ, i Terrestri siano ben costruiti e originali. Sui Saiyan c'è poco da dire: tendo a detestare Goku, ma Vegeta è il mio Dio, apprezzo Trunks e Goten e rispetto Gohan; si può evincere che sono molto vari. Goku non è il solito protagonista stereotipato, ha un egoismo che personaggi del genere di solito non posseggono e una psicologia singolare che non ho mai trovato in nessun altro manga. Gli antagonisti... beh, sono tra i personaggi meglio riusciti di tutti: escluso Majin Bu, trovo siano tutti fatti molto bene.
Un altro punto a favore di DB è l'originalità: considerando quanti anni fa è stato disegnato, lo si può considerare un'opera unica nel suo genere, un manga che ha dato il via a un'intera categoria di fumetti, un manga che ha fatto storia.
Le scene di combattimento sono divine, eccelse: nella loro semplicità rendono perfettamente l'idea di ciò che accade ed esprimono una potenza e dinamicità che non ho mai trovato altrove. Penso che Akira, inoltre, abbia un altro grande pregio: nel poco spazio disponibile nelle vignette riesce a spiegarsi molto bene, è sintetico, e questa è una qualità che apprezzo sempre nei manga: DB non è mai confusionario, è sempre chiaro ed esplicito, leggero e scorrevolissimo.
I disegni subiscono un enorme sviluppo dall'inizio alla fine: si parte con disegni disarmonici e fondamentalmente semplici, per arrivare, al terzo torneo di arti marziali e per tutta la saga dei Saiyan, a personaggi disegnati in maniera rozza. Con Freezer si ha un cambiamento che ci porterà ad ammirare il Super Vegeta della saga di Cell, che io trovo splendidamente disegnato, e poi la perfezione stilistica della saga di Bu.
Ecco, la saga di Bu. Si registra un forte calo di qualità - duelli, personaggi, trama - con la saga di Bu: tra l'introduzione di personaggi come Videl o Gohan adulto e tutta la complessità dell'apparizione di Majin Bu - con annessi e connessi - credo che la faccenda sia un po' sfuggita di mano a Toriyama, che ha rovinato un manga aggiungendo una saga inutile e brutta; sì, fa ridere, ma continua a essere improbabile e, soprattutto, mortifica ottimi personaggi come Piccolo o Vegeta.
Non dico niente sugli ultimi capitoli del manga perché non mi va di polemizzare: sappiate solo che tra Pan e Ub li ho trovati pessimi.
Saga di Bu a parte, DB è un manga che appassiona, uno shounen che si può leggere tranquillamente per la sua scorrevolezza e mancanza di argomenti impegnativi, con cui ci si può divertire e ridere per la comicità di alcune scene e da cui si può rimanere affascinati per i duelli e l'intensità. Certo, manca l'elemento romantico, questo è vero, ma ammetto senza peli sulla lingua che questa componente sentimentale non mi è mai mancata: sarebbe stata superflua, sarebbe stata una forzatura.
Biasimo solamente il maschilismo prorompente che emerge in ogni pagina: a parte Bulma, i personaggi femminili sono deboli psicologicamente (C-18, Lunch) o odiosi e improbabili (Chichi, Pan, Videl) o stupidi (Bunny Brief in primis, ma non è l'unica). E poi le ragazze sono così poche!
Spenderò qualche parolina anche sulla qualità del manga: io posseggo l'edizione divisa in 62 volumi e devo dire che la qualità della carta non è niente male: c'è un po' di trasparenza, ma è minima e i fascicoletti non si staccano, nonostante il fumetto sia molto vecchio. Le copertine sono carine, anche se non spiccano per originalità o complessità.
Ho tante altre cose da dire che sto andando in confusione: potrei parlare per ore di DB; tuttavia, penso sia meglio finire qui la mia recensione con un dignitoso: consigliato... eccome!
Dragon Ball è stato il mio primissimo amore, un amore che dura da dodici anni e a cui sarò eternamente fedele, ragion per cui non so se il mio 9 sia proprio obiettivo, mi auguro di sì!
Innanzi tutto comincio a dire che nel caso di DB si tratta di un vero e proprio fenomeno planetario, e penso sia difficile parlare di qualcosa del genere, ma ci proverò.
Riconosco i mille difetti del manga: ripetitività, personaggi che vengono abbandonati (i Terrestri), illogicità e incongruenze varie - atte solo a far apparire Goku come il più forte anche quando non lo è -, ecc, ma ciononostante credo che Dragon ball sia uno dei più bei manga mai disegnati.
È una continua evoluzione, quella di Goku e Toriyama, che cominciano il loro viaggio con il Goku bambino, che viveva nella foresta con la sfera dalle quattro stelle, per arrivare al Goku Super Saiyan che sconfigge Majin Bu (con l'aiuto più che provvidenziale di Vegeta, ci tengo a sottolineare), un'evoluzione di disegni, di trama, di carattere, di stile nei duelli, di tutto. È vero, Dragon Ball tende alla ripetitività, eppure ogni volta che un evento riaccade non è mai nel medesimo modo, c'è sempre qualcosa di diverso.
Parliamo dei personaggi: sì, i Terrestri vengono spesso dimenticati, il che è un vero peccato e costituisce uno dei motivi per cui non ho dato dieci al mio manga preferito, ma comunque penso che, pur essendo poco (o per nulla) rilevanti in DBZ, i Terrestri siano ben costruiti e originali. Sui Saiyan c'è poco da dire: tendo a detestare Goku, ma Vegeta è il mio Dio, apprezzo Trunks e Goten e rispetto Gohan; si può evincere che sono molto vari. Goku non è il solito protagonista stereotipato, ha un egoismo che personaggi del genere di solito non posseggono e una psicologia singolare che non ho mai trovato in nessun altro manga. Gli antagonisti... beh, sono tra i personaggi meglio riusciti di tutti: escluso Majin Bu, trovo siano tutti fatti molto bene.
Un altro punto a favore di DB è l'originalità: considerando quanti anni fa è stato disegnato, lo si può considerare un'opera unica nel suo genere, un manga che ha dato il via a un'intera categoria di fumetti, un manga che ha fatto storia.
Le scene di combattimento sono divine, eccelse: nella loro semplicità rendono perfettamente l'idea di ciò che accade ed esprimono una potenza e dinamicità che non ho mai trovato altrove. Penso che Akira, inoltre, abbia un altro grande pregio: nel poco spazio disponibile nelle vignette riesce a spiegarsi molto bene, è sintetico, e questa è una qualità che apprezzo sempre nei manga: DB non è mai confusionario, è sempre chiaro ed esplicito, leggero e scorrevolissimo.
I disegni subiscono un enorme sviluppo dall'inizio alla fine: si parte con disegni disarmonici e fondamentalmente semplici, per arrivare, al terzo torneo di arti marziali e per tutta la saga dei Saiyan, a personaggi disegnati in maniera rozza. Con Freezer si ha un cambiamento che ci porterà ad ammirare il Super Vegeta della saga di Cell, che io trovo splendidamente disegnato, e poi la perfezione stilistica della saga di Bu.
Ecco, la saga di Bu. Si registra un forte calo di qualità - duelli, personaggi, trama - con la saga di Bu: tra l'introduzione di personaggi come Videl o Gohan adulto e tutta la complessità dell'apparizione di Majin Bu - con annessi e connessi - credo che la faccenda sia un po' sfuggita di mano a Toriyama, che ha rovinato un manga aggiungendo una saga inutile e brutta; sì, fa ridere, ma continua a essere improbabile e, soprattutto, mortifica ottimi personaggi come Piccolo o Vegeta.
Non dico niente sugli ultimi capitoli del manga perché non mi va di polemizzare: sappiate solo che tra Pan e Ub li ho trovati pessimi.
Saga di Bu a parte, DB è un manga che appassiona, uno shounen che si può leggere tranquillamente per la sua scorrevolezza e mancanza di argomenti impegnativi, con cui ci si può divertire e ridere per la comicità di alcune scene e da cui si può rimanere affascinati per i duelli e l'intensità. Certo, manca l'elemento romantico, questo è vero, ma ammetto senza peli sulla lingua che questa componente sentimentale non mi è mai mancata: sarebbe stata superflua, sarebbe stata una forzatura.
Biasimo solamente il maschilismo prorompente che emerge in ogni pagina: a parte Bulma, i personaggi femminili sono deboli psicologicamente (C-18, Lunch) o odiosi e improbabili (Chichi, Pan, Videl) o stupidi (Bunny Brief in primis, ma non è l'unica). E poi le ragazze sono così poche!
Spenderò qualche parolina anche sulla qualità del manga: io posseggo l'edizione divisa in 62 volumi e devo dire che la qualità della carta non è niente male: c'è un po' di trasparenza, ma è minima e i fascicoletti non si staccano, nonostante il fumetto sia molto vecchio. Le copertine sono carine, anche se non spiccano per originalità o complessità.
Ho tante altre cose da dire che sto andando in confusione: potrei parlare per ore di DB; tuttavia, penso sia meglio finire qui la mia recensione con un dignitoso: consigliato... eccome!
Il manga per eccellenza. Lo shonen che ha ispirato la maggior parte delle opere contemporanee e che troviamo tutt'ora nelle librerie delle fumetterie. Dragonball è un'avventura fantastica, lunga ed articolata di situazioni, personaggi ed oggetti sensazionali che ruoteranno attorno alla figura di Goku, un bambino di origine Sayan cresciuto sulla Terra ed allevato con gli usi ed i costumi di un terrestre. Goku è la purezza in persona, un bambino, ragazzo e uomo intriso di valori umani come l'amicizia, la giustizia, la lealtà e la fiducia che sono alla base di una buona società.
È stato il primo manga e fumetto a cui mi sono avvicinato, personalmente trovo che abbia non solo un valore storico fondamentale, ma anche e soprattutto un valore affettivo. Dragonball rappresenta l'opera che ha più di tutte impegnato e provato Akira Toriyama, elevandolo a suo capolavoro in assoluto permettendogli di guadagnare molto e ancora oggi; questa storia risale a ormai più di vent'anni fa però è lo stesso molto attuale (chi non conosce DB?).
La storia si compone fondamentalmente di due saghe: la saga in cui Goku è bambino e la saga Z in cui viene presentato un Goku ormai adulto, con figlio al seguito che deve far fronte a nuovi nemici e ad alcune situazioni e conflitti che hanno a che fare con la sua origine di Sayan. La caratterizzazione dei personaggi rasenta la perfezione, anche i personaggi subordinati vengono resi 'speciali' ed il lettore ha modo di affezionarsi anche a loro e a non lasciare il palcoscenico al solo ed indiscusso protagonista.
Inoltre, trovo decisamente geniale la trasformazione in super Sayan; probabilmente il power-up migliore nella storia dei fumetti (non solo giapponesi). Insomma, per dirla tutta Dragonball (assieme forse a Jojo) ha messo le radici, le fondamenta per buona parte dei manga di avventura che successivamente verranno scritti negli anni a venire, dopo la sua conclusione.
È stato il primo manga e fumetto a cui mi sono avvicinato, personalmente trovo che abbia non solo un valore storico fondamentale, ma anche e soprattutto un valore affettivo. Dragonball rappresenta l'opera che ha più di tutte impegnato e provato Akira Toriyama, elevandolo a suo capolavoro in assoluto permettendogli di guadagnare molto e ancora oggi; questa storia risale a ormai più di vent'anni fa però è lo stesso molto attuale (chi non conosce DB?).
La storia si compone fondamentalmente di due saghe: la saga in cui Goku è bambino e la saga Z in cui viene presentato un Goku ormai adulto, con figlio al seguito che deve far fronte a nuovi nemici e ad alcune situazioni e conflitti che hanno a che fare con la sua origine di Sayan. La caratterizzazione dei personaggi rasenta la perfezione, anche i personaggi subordinati vengono resi 'speciali' ed il lettore ha modo di affezionarsi anche a loro e a non lasciare il palcoscenico al solo ed indiscusso protagonista.
Inoltre, trovo decisamente geniale la trasformazione in super Sayan; probabilmente il power-up migliore nella storia dei fumetti (non solo giapponesi). Insomma, per dirla tutta Dragonball (assieme forse a Jojo) ha messo le radici, le fondamenta per buona parte dei manga di avventura che successivamente verranno scritti negli anni a venire, dopo la sua conclusione.
Dragon Ball è un manga fra i più conosciuti, anche grazie alla serie animata, di genere avventura, azione e combattimento scritto e sceneggiato da Akira Toriyama Kami-sama.
Dragon Ball narra le mitiche avventure di un fortissimo ragazzino con la coda, che pratica le arti marziali in montagna, fin tanto che incontra Bulma, una ragazza che sta cercando le leggendarie Sfere del Drago, dall'inglese Dragon Ball, con l'ambizioso fine di riunirle e poter esprimere un desiderio al drago che comparirà.
Bulma incontra Goku perchè possiede nella sua casa la Sfera con quattro stelle, unico ricordo che ha del suo defunto nonno Gohan che lo trovò neonato durante una scampagnata in montagna, segnalata dallo speciale radar che la geniale ragazza s'è costruita.
Dopo le iniziali esitazioni Goku deciderà di unirsi a Bulma alla ricerca delle sette sfere, pur lasciando in chiaro che non le lascerà la sfera con le quattro stelline poiché ricordo troppo prezioso.
<b>[Attenzione spoiler!]</b>
E così inizia una mitica avventura in un mondo fantastico in cui vi sono umani che convivono con animali antropomorfi che parlano e feroci dinosauri allo stato brado, ma il tutto non è così semplice: infatti molte persone sono al corrente delle sfere e mirano a riunirle in ogni modo, per così esprimere i loro bramosi desideri di immortalità o ricchezza. Si narra infatti che chi è riuscito a riunirle in passato sia diventato il re del mondo o abbia acquisito poteri leggendari.
Goku così si troverà ad affrontare il terribile esercito del Red Ribbon, il Fiocco Rosso, sparso per il mondo nel quale ogni regione è comandata da un generale, White nelle fredde terre gelide, Yellow nel pressi della torre altissima irraggiungibile di Balzar, Blue alla ricerca della sfera in fondo agli abissi e Red nel centro della fortezza della sede centrale.
Nei pressi del territorio del generale Yellow, Goku fronteggerà anche lo sleale e fortissimo Tao Bai Bai, sicario inviato dal Red Ribbon, che ridurrà Goku in fin di vita e ucciderà il padre di Upa un piccolo indiano.
Per vendicare il padre di Upa Goku scalerà la leggendaria torre di Balzar e sfascerà l'intero quartier generale del Red Ribbon, impresa grazie alla quale riuscirà finalmente, per la seconda volta, a riunire le sette sfere del Drago al cui Drago Shenron chiederà di resuscitare il padre defunto di Upa.
Da quel momento in poi Goku si dedicherà anima e corpo a diventare sempre più forte, recuperando le sfere del Drago dapprima per prevenire diabolici desideri che terzi potrebbero avere e chiedere a Shenron ed in seguito per necessità di resuscitare il suo amico di allenamenti Crillin, ucciso senza pietà nel corso del torneo Tenkaichi dal malvagio Al Satan.
Ma i nemici sono sempre in agguato, sono sempre più agguerriti e il pianeta Terra ad ogni nuova minaccia rischia di soccombere se non ci fossero Goku e suoi amici, infatti dopo Al Satan e suo figlio Piccolo la Terra sarà scossa, nella seconda parte del manga in cui Goku è adulto, sposato e con figli, da una minaccia aliena come il distruttore di pianeti Freezer, saga nella quale il nostro protagonista conoscerà la sua vera natura e la sua stirpe.
Dopo la lunghissima saga di Freeza, altre minacce fanno tremare la Terra: prima il mutante Cell arrivato da un futuro alternativo che possiede molte cellule dei nostri amici ed infine il temibile e nefasto Majin-Bu al termine della cui saga il manga si concluderà con un finale un po' sottotono, come la seconda parte del manga, e prevedibile.
<b>[Fine spoiler]</b>
La storia, anche se prende spunto dalla leggenda di Saiyuki del quale è protagonista Goku, uno scimmiotto, risulta essere originale, innovativa, mozzafiato, divertente nella prima parte in cui Goku è piccolo, per perdere molto nella seconda parte che risulta decisamente Shonen a discapito della prima parte più avventurosa, innocente e lineare.
I personaggi hanno il pregio di evolvere nel corso delle lunghissime avventure, ma alla lunga perdono quasi tutti i pregi che avevano nella prima parte: tutti diventano seriosi, concentrati sulla lotta e sul diventare i più forti e, nonostante le circostanze non permettano alternative, non ho apprezzato ciò.
I disegni e il tratto sono unici: inizialmente sono più dolci e suggeriscono la visione del mondo che ha un bambino quale Son Goku è, per poi enfatizzare nella seconda parte volti più spigolosi ed incavolati, gli sviluppatissimi muscoli del corpo dei personaggi e gli scontri sempre più duri, sanguinolenti ed in grado di reinventarsi, a riconferma che siamo passati dall'avventura al lato con cui si identificano maggiormente gli shonen attuali.
Le tematiche sono svariate. Nella prima parte la fanno da padrone l'amicizia, il sano spirito di rivalità in grado di migliorare entrambe le parti, la ricerca di qualcosa non solo per il fine ma anche per le esperienze che si acquisiscono nel proseguirlo, il punire o far notare che qualcuno sta perseguendo una strada sbagliata, la difesa dei propri affetti, la solidarietà, il rispetto degli altri e dei nemici.
Nella seconda parte molti valori vengono a mancare e la fanno da padroni: la salvaguardia del pianeta, la famiglia, la difesa dei propri affetti a costo di essere spietati, la propria realizzazione sia in campo sentimentale che nel senso di guerrieri protettori della pace, il rispetto e in certi casi il disprezzo dell'avversario, la lungimiranza iniziando a pensare al futuro e alle nuove generazioni, la buona educazione dei figli con sani ideali e molti altri.
Insomma di carne al fuoco Toriyama ne ha messa tantissima da fare una grigliatona per moltissimi anni, nonostante io abbia apprezzato maggiormente la prima parte dell'opera in cui Goku è piccolo, anche per un elevato valore affettivo e d'infanzia.
L'opera è da consigliare a tutti, qualsiasi categoria di manga o anime voi preferiate, poiché ha avuto un successo planetario ponendosi come pietra miliare e pioniere di un genere dal quale hanno attinto a piene mani molte opere negli anni a venire, ma questa non è l'unica motivazione: i motivi sono sparsi in questa recensione dell'opera che mi è piaciuta in assoluto più di tutte.
Ultimo piccolo appunto che vi faccio è l'edizione: scegliete la prima in 62 volumi italiani con le costine azzurre o la Deluxe con costine rosse, in quanto sono le uniche completamente non censurate.
Giunti al termine di questa lunghissima panoramica nonostante abbia amato particolarmente la prima parte e la seconda molto di meno non posso che dare il massimo dei voti.
Voto: 10.
Dragon Ball narra le mitiche avventure di un fortissimo ragazzino con la coda, che pratica le arti marziali in montagna, fin tanto che incontra Bulma, una ragazza che sta cercando le leggendarie Sfere del Drago, dall'inglese Dragon Ball, con l'ambizioso fine di riunirle e poter esprimere un desiderio al drago che comparirà.
Bulma incontra Goku perchè possiede nella sua casa la Sfera con quattro stelle, unico ricordo che ha del suo defunto nonno Gohan che lo trovò neonato durante una scampagnata in montagna, segnalata dallo speciale radar che la geniale ragazza s'è costruita.
Dopo le iniziali esitazioni Goku deciderà di unirsi a Bulma alla ricerca delle sette sfere, pur lasciando in chiaro che non le lascerà la sfera con le quattro stelline poiché ricordo troppo prezioso.
<b>[Attenzione spoiler!]</b>
E così inizia una mitica avventura in un mondo fantastico in cui vi sono umani che convivono con animali antropomorfi che parlano e feroci dinosauri allo stato brado, ma il tutto non è così semplice: infatti molte persone sono al corrente delle sfere e mirano a riunirle in ogni modo, per così esprimere i loro bramosi desideri di immortalità o ricchezza. Si narra infatti che chi è riuscito a riunirle in passato sia diventato il re del mondo o abbia acquisito poteri leggendari.
Goku così si troverà ad affrontare il terribile esercito del Red Ribbon, il Fiocco Rosso, sparso per il mondo nel quale ogni regione è comandata da un generale, White nelle fredde terre gelide, Yellow nel pressi della torre altissima irraggiungibile di Balzar, Blue alla ricerca della sfera in fondo agli abissi e Red nel centro della fortezza della sede centrale.
Nei pressi del territorio del generale Yellow, Goku fronteggerà anche lo sleale e fortissimo Tao Bai Bai, sicario inviato dal Red Ribbon, che ridurrà Goku in fin di vita e ucciderà il padre di Upa un piccolo indiano.
Per vendicare il padre di Upa Goku scalerà la leggendaria torre di Balzar e sfascerà l'intero quartier generale del Red Ribbon, impresa grazie alla quale riuscirà finalmente, per la seconda volta, a riunire le sette sfere del Drago al cui Drago Shenron chiederà di resuscitare il padre defunto di Upa.
Da quel momento in poi Goku si dedicherà anima e corpo a diventare sempre più forte, recuperando le sfere del Drago dapprima per prevenire diabolici desideri che terzi potrebbero avere e chiedere a Shenron ed in seguito per necessità di resuscitare il suo amico di allenamenti Crillin, ucciso senza pietà nel corso del torneo Tenkaichi dal malvagio Al Satan.
Ma i nemici sono sempre in agguato, sono sempre più agguerriti e il pianeta Terra ad ogni nuova minaccia rischia di soccombere se non ci fossero Goku e suoi amici, infatti dopo Al Satan e suo figlio Piccolo la Terra sarà scossa, nella seconda parte del manga in cui Goku è adulto, sposato e con figli, da una minaccia aliena come il distruttore di pianeti Freezer, saga nella quale il nostro protagonista conoscerà la sua vera natura e la sua stirpe.
Dopo la lunghissima saga di Freeza, altre minacce fanno tremare la Terra: prima il mutante Cell arrivato da un futuro alternativo che possiede molte cellule dei nostri amici ed infine il temibile e nefasto Majin-Bu al termine della cui saga il manga si concluderà con un finale un po' sottotono, come la seconda parte del manga, e prevedibile.
<b>[Fine spoiler]</b>
La storia, anche se prende spunto dalla leggenda di Saiyuki del quale è protagonista Goku, uno scimmiotto, risulta essere originale, innovativa, mozzafiato, divertente nella prima parte in cui Goku è piccolo, per perdere molto nella seconda parte che risulta decisamente Shonen a discapito della prima parte più avventurosa, innocente e lineare.
I personaggi hanno il pregio di evolvere nel corso delle lunghissime avventure, ma alla lunga perdono quasi tutti i pregi che avevano nella prima parte: tutti diventano seriosi, concentrati sulla lotta e sul diventare i più forti e, nonostante le circostanze non permettano alternative, non ho apprezzato ciò.
I disegni e il tratto sono unici: inizialmente sono più dolci e suggeriscono la visione del mondo che ha un bambino quale Son Goku è, per poi enfatizzare nella seconda parte volti più spigolosi ed incavolati, gli sviluppatissimi muscoli del corpo dei personaggi e gli scontri sempre più duri, sanguinolenti ed in grado di reinventarsi, a riconferma che siamo passati dall'avventura al lato con cui si identificano maggiormente gli shonen attuali.
Le tematiche sono svariate. Nella prima parte la fanno da padrone l'amicizia, il sano spirito di rivalità in grado di migliorare entrambe le parti, la ricerca di qualcosa non solo per il fine ma anche per le esperienze che si acquisiscono nel proseguirlo, il punire o far notare che qualcuno sta perseguendo una strada sbagliata, la difesa dei propri affetti, la solidarietà, il rispetto degli altri e dei nemici.
Nella seconda parte molti valori vengono a mancare e la fanno da padroni: la salvaguardia del pianeta, la famiglia, la difesa dei propri affetti a costo di essere spietati, la propria realizzazione sia in campo sentimentale che nel senso di guerrieri protettori della pace, il rispetto e in certi casi il disprezzo dell'avversario, la lungimiranza iniziando a pensare al futuro e alle nuove generazioni, la buona educazione dei figli con sani ideali e molti altri.
Insomma di carne al fuoco Toriyama ne ha messa tantissima da fare una grigliatona per moltissimi anni, nonostante io abbia apprezzato maggiormente la prima parte dell'opera in cui Goku è piccolo, anche per un elevato valore affettivo e d'infanzia.
L'opera è da consigliare a tutti, qualsiasi categoria di manga o anime voi preferiate, poiché ha avuto un successo planetario ponendosi come pietra miliare e pioniere di un genere dal quale hanno attinto a piene mani molte opere negli anni a venire, ma questa non è l'unica motivazione: i motivi sono sparsi in questa recensione dell'opera che mi è piaciuta in assoluto più di tutte.
Ultimo piccolo appunto che vi faccio è l'edizione: scegliete la prima in 62 volumi italiani con le costine azzurre o la Deluxe con costine rosse, in quanto sono le uniche completamente non censurate.
Giunti al termine di questa lunghissima panoramica nonostante abbia amato particolarmente la prima parte e la seconda molto di meno non posso che dare il massimo dei voti.
Voto: 10.
Inutile girarci attorno. Questo è lo shonen per eccellenza. Il primo apri pista di decine e decine che poi nel futuro arriveranno.
La trama è inutile descriverla, tutti la conoscono e sarebbe troppo articolata per descriverla in poche righe.
Akira Toriyama si evolve con il manga, dapprima la storia è infantile, sia il personaggio che le vicende tendono a lasciare poco. C'è carisma nei personaggi, da Goku al maestro Muten, così come c'è simpatia per i personaggi secondari come Crilin o Bulma. Però il manga inizialmente lascia poco. Interessante sono sicuramente i tornei, sono quelli che lo tengono vivo. Poi entra in campo l'inventiva di Toriyama, che pesca due antagonisti perfetti quali Piccolo e soprattutto Vegeta. Credo che gran parte della fama di questo manga stia qui. In questi antagonisti che attraggono i lettori. L'idea di far scendere in campo le nuove leve come Gohan. L'idea di far evolvere i personaggi. L'idea di svelare il passato del protagonista. Ebbene ci sono moltissime idee che poi come dicevo sopra verranno ricalcate in futuro da altri autori. Dragon Ball è questo. È la matrice.
Purtroppo però così la pensano in tanti, la serie animata è stata un boom, erano molti anni che una serie animata non riscuoteva così tanto successo in Italia. Arrivata a scoppio ritardato, da anni su canali locali si vedevano le gesta di Goku, ma il suo passaggio a Mediaset fu la goccia che fece traboccare il vaso. Il merchandise che ne susseguì rovinò forse il parere di tanti che giunsero a dire "ancora Dragon Ball?" "Basta!". Tutto fu strumentalizzato. Ma un lato positivo forse c'è stato in quanto in tanti si avvicinarono al panorama fumettistico nipponico. Dragon Ball è stato ed è la base principale. Si parte tutti da qui. Ormai quando si chiede ad un amante dei manga quali ha letto o da dove ha cominciato molte volte la risposta è "beh, Dragon Ball". È scontato.
Io do un 10. Non merita altro, se ci fosse la lode gli darei anche quella.
La trama è inutile descriverla, tutti la conoscono e sarebbe troppo articolata per descriverla in poche righe.
Akira Toriyama si evolve con il manga, dapprima la storia è infantile, sia il personaggio che le vicende tendono a lasciare poco. C'è carisma nei personaggi, da Goku al maestro Muten, così come c'è simpatia per i personaggi secondari come Crilin o Bulma. Però il manga inizialmente lascia poco. Interessante sono sicuramente i tornei, sono quelli che lo tengono vivo. Poi entra in campo l'inventiva di Toriyama, che pesca due antagonisti perfetti quali Piccolo e soprattutto Vegeta. Credo che gran parte della fama di questo manga stia qui. In questi antagonisti che attraggono i lettori. L'idea di far scendere in campo le nuove leve come Gohan. L'idea di far evolvere i personaggi. L'idea di svelare il passato del protagonista. Ebbene ci sono moltissime idee che poi come dicevo sopra verranno ricalcate in futuro da altri autori. Dragon Ball è questo. È la matrice.
Purtroppo però così la pensano in tanti, la serie animata è stata un boom, erano molti anni che una serie animata non riscuoteva così tanto successo in Italia. Arrivata a scoppio ritardato, da anni su canali locali si vedevano le gesta di Goku, ma il suo passaggio a Mediaset fu la goccia che fece traboccare il vaso. Il merchandise che ne susseguì rovinò forse il parere di tanti che giunsero a dire "ancora Dragon Ball?" "Basta!". Tutto fu strumentalizzato. Ma un lato positivo forse c'è stato in quanto in tanti si avvicinarono al panorama fumettistico nipponico. Dragon Ball è stato ed è la base principale. Si parte tutti da qui. Ormai quando si chiede ad un amante dei manga quali ha letto o da dove ha cominciato molte volte la risposta è "beh, Dragon Ball". È scontato.
Io do un 10. Non merita altro, se ci fosse la lode gli darei anche quella.
Il manga che ha sconvolto l'infanzia della maggior parte di noi. Non ha bisogno di presentazioni o di enfasi da fanboy ma è sicuramente uno dei manga migliori, soprattutto se consideriamo gli anni di pubblicazione.
Ispiratore di tutti gli shonen di maggiore successo degli ultimi anni, One Piece compreso, è il mentore del personaggio che migliora sempre di più e che crede nei valori, anche se si ritrova molte volte a trascurare la propria famiglia per l'amore del combattimento che è per lui anche più importante del pianeta stesso.
La storia è sempre avvincente, anche se nel seguire della storia diventa un po' banale. Il finale è forse un po' deludente ma giustificato dal fatto che Toriyama volesse finirlo da tempo, fermato solo da redattori e simili che ritenevano Dragonball una miniera d'oro.
Ispiratore di tutti gli shonen di maggiore successo degli ultimi anni, One Piece compreso, è il mentore del personaggio che migliora sempre di più e che crede nei valori, anche se si ritrova molte volte a trascurare la propria famiglia per l'amore del combattimento che è per lui anche più importante del pianeta stesso.
La storia è sempre avvincente, anche se nel seguire della storia diventa un po' banale. Il finale è forse un po' deludente ma giustificato dal fatto che Toriyama volesse finirlo da tempo, fermato solo da redattori e simili che ritenevano Dragonball una miniera d'oro.
"Dragon Ball" di Akira Toriyama è stato anche per me il primo manga letto nella mia vita che mi ha permesso di penetrare nel fantastico e favoloso mondo Made in Japan, perciò senza di lui oggi non starei a recensire su questo favoloso portale.
Akira Toriyama in un certo senso, attraverso questo manga, è entrato nella storia del fumetto giapponese, aprendo e spianando la strada a molti mangaka odierni che hanno sfornato opere di elevato successo. Ci basti pensare al fenomenale "One Piece", "Naruto" e a "Bleach", i Big tre della "Shonen Jump", la stessa rivista che pubblicò per ben undici anni "Dragon Ball" - precisamente dal 1984 al 1995 -, per un totale di 519 capitoli raccolti in 42 tankōbon. Conosciuto globalmente, "Dragon Ball" è stato e continua ad essere un autentico fenomeno, posizionandosi al secondo posto tra i manga più venduti di sempre dietro solo a "One Piece" di Eichiro Oda.
Parlando della mia personale esperienza, devo confessare che il manga l'ho letto solamente dopo aver visto e rivisto le due serie anime da esso tratte e, dunque, già sapevo come si sarebbe concluso e quali esiti e sviluppi vi avrei ritrovato durante la lettura; eppure i molti volumi che lo compongono si sono fatti leggere con piacere, oltre a rivelarmi la quantità enorme di filler aggiuntivi della controparte animata che, per l'appunto, soffriva di una lentezza narrativa a tratti sfiancante mentre il manga risulta notevolmente più rapido nello svolgimento, grazie ad un ritmo spedito e meno appesantito da tempi morti - necessari nella serie TV per permettere al mangaka di portarsi avanti con la storia.
Akira Toriyama ha concepito una storia sicuramente semplice, per nulla complessa e alla portata di tutti, strizzando l'occhio alle varie opere occidentali da lui apprezzate e addirittura riprendendo il mito di "Superman" per creare il passato di Son Goku nella nota Saga dei Saiyan. Ma ciò che colpisce è come da una storia evidentemente fantasy e demenziale si sia passati ad una estremamente fantascientifica e dalle tinte drammatiche, maturando i toni e generando situazioni apocalittiche.
Nel complesso lo sviluppo della trama risulta lineare e di semplice comprensione, ma ai tempi si dimostrò molto originale ed innovativa pur se Akira Toriyama, almeno all'inizio del suo lavoro, prese spunto dal famoso romanzo cinese "Il viaggio in Occidente", per abbandonarlo poi completamente con il progredire della storia.
Questo è uno shonen classico e puro che punta tutto sul "power-up" per la risoluzione degli esplosivi combattimenti e non molto sulla strategia, ma "Dragon Ball" piace anche per questo e per i suoi colpi di scena e la sua unicità. Infatti, questo manga possiede una propria personalità, una compatta spina dorsale che lo rende diverso da ogni altro manga di oggi, inimitabile e al contempo intramontabile, insomma: un mito ed un cult.
I personaggi sono oramai famosissimi, tutti semplicemente caratterizzati e ben inseriti nel contesto generale. Proprio alcuni di essi sono diventati modelli da cui attingere per la caratterizzazione dei personaggi per molti giovani mangaka. Per questo si può facilmente trovare, nei vari manga odierni, il maestro sporcaccione e maniaco, il protagonista mangione e poco cervellone ed il personaggio taciturno, sempre imbronciato e orgoglioso. In pratica, anche da questo punto di vista - e non solo - si capisce quanto "Dragon Ball" abbia, volenti o nolenti, influenzato opere a lui posteriori a tal punto che lo si potrebbe definire un capolavoro del genere o un must. Però ad essere sincero in questa versione cartacea si conosce un calo che nell'anime, al contrario, avevo notato meno.
Il grande successo editoriale e della controparte animata si è inevitabilmente rivelato una lama a doppio taglio, ritorcendosi contro lo stesso Akira Toriyama che si trovò cosi costretto ad allungare il brodo non una, ma ben due volte per far guadagnare maggiormente l'ingordo editore e far felici i numerosissimi fan. Ecco perché, dopo aver letto il volume 28, si avrà tra le mani un fumetto senza più una vera trama di fondo e senza un vero scopo per andare avanti sennonché quello di far arricchire l'editore. Tuttavia, almeno fino alla Saga di Cell, ho trovato il manga sempre di alto livello e poteva questa essere la saga della chiusura definitiva visti anche gli esiti, però cosi non è stato a causa del cosiddetto "dio denaro". Se comunque nella serie di "Dragon Ball Z" la Saga di Majin Bu l'ho trovata all'altezza delle precedenti, nel manga si nota visibilmente la stanchezza di un autore oramai comprensibilmente stremato da ben undici anni di incessante lavoro. Per questo i combattimenti, che un tempo erano ben studiati, diventano brevi, rapidi e privi di phatos; i colpi di scena si esauriscono; alcune situazioni ricolme di potenziale non vengono, almeno per me, ben sfruttate dal maestro (fortunatamente l'anime saprà risolvere questo problema) e le contraddizioni interne alla storia aumentano di molto. Per il resto trovo "Dragon Ball" geniale per i suoi tempi e Akira Toiyama ha ampiamente dimostrato di essere uno dei pochi mangaka a saper sfruttare bene il power-up, pur se con il tempo ha ossidato fin troppo questo "meccanismo narrativo".
Per quanto riguarda il lato tecnico, Akira Toriyama ha dimostrato di essere un disegnatore davvero abile, almeno secondo il mio personale metro di valutazione. Pochi come lui riescono a rendere cosi chiari, nitidi e precisi i combattimenti e ad avere un tratto cosi caratteristico sapendolo anche evolvere nel corso della storia adattandosi alle esigenze narrative. Questo lo si può notare facilmente mettendo a confronto i primi sedici volumi (la prima parte della storia) con i restanti 26, dove si vedrà una differenza molto marcata nello stile di disegno del Tory. Onestamente, a dirla tutta, non capisco le critiche al disegno da parte di alcuni lettori, perché credo sia proprio uno dei punti forza del manga.
E' difficile racchiudere in una recensione tutto quello che penso di quest'opera, ma spero di aver dato un'idea generale, aggiungendo con onestà, anche se sono un suo grandissimo fan di vecchia data, che "Dragon Ball" non è perfetto, ma della perfezione non ci si fa nulla se poi mancano le emozioni che qui invece ci sono.
Leggere "Dragon Ball" credo sia un passo obbligato per ogni lettore di manga e specialmente per chi vorrebbe approcciarsi al fumetto giapponese per la prima volta, pertanto lo consiglio ai neofiti. Non leggerlo per me vuol dire perdersi un titolo che ha segnato un'epoca e un'intera generazione, perdere un'opera che ha dato inizio al fenomeno del cosiddetto "battle-shonen" come lo conosciamo oggi - "One Piece", "Naruto", "Bleach", "Fairy Tail" sono tutti suoi debitori, in un certo verso.
Consigliato senza riserve, specialmente se si ama lo shonen e l'azione senza grandi pipponi mentali, sempre se ben si comprende e si accetti "Dragon Ball" per quello che è.
Rivolgendomi ai detrattori esageratamente critici nei confronti dell'Universo del Drago, posso solo dire che, al di la dei propri rispettabilissimi gusti, si deve cercare sempre di avere un po più di rispetto per il passato, poiché è grazie ad esso che si da forma al futuro.
Per concludere, sicuramente vi sono titoli che meritano maggiormente il massimo voto eppure, per il suo valore storico ed affettivo e la sua grande impronta data allo shonen, non posso negare a "Dragon Ball" questo merito con un voto inferiore al 10.
Akira Toriyama in un certo senso, attraverso questo manga, è entrato nella storia del fumetto giapponese, aprendo e spianando la strada a molti mangaka odierni che hanno sfornato opere di elevato successo. Ci basti pensare al fenomenale "One Piece", "Naruto" e a "Bleach", i Big tre della "Shonen Jump", la stessa rivista che pubblicò per ben undici anni "Dragon Ball" - precisamente dal 1984 al 1995 -, per un totale di 519 capitoli raccolti in 42 tankōbon. Conosciuto globalmente, "Dragon Ball" è stato e continua ad essere un autentico fenomeno, posizionandosi al secondo posto tra i manga più venduti di sempre dietro solo a "One Piece" di Eichiro Oda.
Parlando della mia personale esperienza, devo confessare che il manga l'ho letto solamente dopo aver visto e rivisto le due serie anime da esso tratte e, dunque, già sapevo come si sarebbe concluso e quali esiti e sviluppi vi avrei ritrovato durante la lettura; eppure i molti volumi che lo compongono si sono fatti leggere con piacere, oltre a rivelarmi la quantità enorme di filler aggiuntivi della controparte animata che, per l'appunto, soffriva di una lentezza narrativa a tratti sfiancante mentre il manga risulta notevolmente più rapido nello svolgimento, grazie ad un ritmo spedito e meno appesantito da tempi morti - necessari nella serie TV per permettere al mangaka di portarsi avanti con la storia.
Akira Toriyama ha concepito una storia sicuramente semplice, per nulla complessa e alla portata di tutti, strizzando l'occhio alle varie opere occidentali da lui apprezzate e addirittura riprendendo il mito di "Superman" per creare il passato di Son Goku nella nota Saga dei Saiyan. Ma ciò che colpisce è come da una storia evidentemente fantasy e demenziale si sia passati ad una estremamente fantascientifica e dalle tinte drammatiche, maturando i toni e generando situazioni apocalittiche.
Nel complesso lo sviluppo della trama risulta lineare e di semplice comprensione, ma ai tempi si dimostrò molto originale ed innovativa pur se Akira Toriyama, almeno all'inizio del suo lavoro, prese spunto dal famoso romanzo cinese "Il viaggio in Occidente", per abbandonarlo poi completamente con il progredire della storia.
Questo è uno shonen classico e puro che punta tutto sul "power-up" per la risoluzione degli esplosivi combattimenti e non molto sulla strategia, ma "Dragon Ball" piace anche per questo e per i suoi colpi di scena e la sua unicità. Infatti, questo manga possiede una propria personalità, una compatta spina dorsale che lo rende diverso da ogni altro manga di oggi, inimitabile e al contempo intramontabile, insomma: un mito ed un cult.
I personaggi sono oramai famosissimi, tutti semplicemente caratterizzati e ben inseriti nel contesto generale. Proprio alcuni di essi sono diventati modelli da cui attingere per la caratterizzazione dei personaggi per molti giovani mangaka. Per questo si può facilmente trovare, nei vari manga odierni, il maestro sporcaccione e maniaco, il protagonista mangione e poco cervellone ed il personaggio taciturno, sempre imbronciato e orgoglioso. In pratica, anche da questo punto di vista - e non solo - si capisce quanto "Dragon Ball" abbia, volenti o nolenti, influenzato opere a lui posteriori a tal punto che lo si potrebbe definire un capolavoro del genere o un must. Però ad essere sincero in questa versione cartacea si conosce un calo che nell'anime, al contrario, avevo notato meno.
Il grande successo editoriale e della controparte animata si è inevitabilmente rivelato una lama a doppio taglio, ritorcendosi contro lo stesso Akira Toriyama che si trovò cosi costretto ad allungare il brodo non una, ma ben due volte per far guadagnare maggiormente l'ingordo editore e far felici i numerosissimi fan. Ecco perché, dopo aver letto il volume 28, si avrà tra le mani un fumetto senza più una vera trama di fondo e senza un vero scopo per andare avanti sennonché quello di far arricchire l'editore. Tuttavia, almeno fino alla Saga di Cell, ho trovato il manga sempre di alto livello e poteva questa essere la saga della chiusura definitiva visti anche gli esiti, però cosi non è stato a causa del cosiddetto "dio denaro". Se comunque nella serie di "Dragon Ball Z" la Saga di Majin Bu l'ho trovata all'altezza delle precedenti, nel manga si nota visibilmente la stanchezza di un autore oramai comprensibilmente stremato da ben undici anni di incessante lavoro. Per questo i combattimenti, che un tempo erano ben studiati, diventano brevi, rapidi e privi di phatos; i colpi di scena si esauriscono; alcune situazioni ricolme di potenziale non vengono, almeno per me, ben sfruttate dal maestro (fortunatamente l'anime saprà risolvere questo problema) e le contraddizioni interne alla storia aumentano di molto. Per il resto trovo "Dragon Ball" geniale per i suoi tempi e Akira Toiyama ha ampiamente dimostrato di essere uno dei pochi mangaka a saper sfruttare bene il power-up, pur se con il tempo ha ossidato fin troppo questo "meccanismo narrativo".
Per quanto riguarda il lato tecnico, Akira Toriyama ha dimostrato di essere un disegnatore davvero abile, almeno secondo il mio personale metro di valutazione. Pochi come lui riescono a rendere cosi chiari, nitidi e precisi i combattimenti e ad avere un tratto cosi caratteristico sapendolo anche evolvere nel corso della storia adattandosi alle esigenze narrative. Questo lo si può notare facilmente mettendo a confronto i primi sedici volumi (la prima parte della storia) con i restanti 26, dove si vedrà una differenza molto marcata nello stile di disegno del Tory. Onestamente, a dirla tutta, non capisco le critiche al disegno da parte di alcuni lettori, perché credo sia proprio uno dei punti forza del manga.
E' difficile racchiudere in una recensione tutto quello che penso di quest'opera, ma spero di aver dato un'idea generale, aggiungendo con onestà, anche se sono un suo grandissimo fan di vecchia data, che "Dragon Ball" non è perfetto, ma della perfezione non ci si fa nulla se poi mancano le emozioni che qui invece ci sono.
Leggere "Dragon Ball" credo sia un passo obbligato per ogni lettore di manga e specialmente per chi vorrebbe approcciarsi al fumetto giapponese per la prima volta, pertanto lo consiglio ai neofiti. Non leggerlo per me vuol dire perdersi un titolo che ha segnato un'epoca e un'intera generazione, perdere un'opera che ha dato inizio al fenomeno del cosiddetto "battle-shonen" come lo conosciamo oggi - "One Piece", "Naruto", "Bleach", "Fairy Tail" sono tutti suoi debitori, in un certo verso.
Consigliato senza riserve, specialmente se si ama lo shonen e l'azione senza grandi pipponi mentali, sempre se ben si comprende e si accetti "Dragon Ball" per quello che è.
Rivolgendomi ai detrattori esageratamente critici nei confronti dell'Universo del Drago, posso solo dire che, al di la dei propri rispettabilissimi gusti, si deve cercare sempre di avere un po più di rispetto per il passato, poiché è grazie ad esso che si da forma al futuro.
Per concludere, sicuramente vi sono titoli che meritano maggiormente il massimo voto eppure, per il suo valore storico ed affettivo e la sua grande impronta data allo shonen, non posso negare a "Dragon Ball" questo merito con un voto inferiore al 10.
Recensire un fumetto come Dragonball non è facile, da una parte perché rappresenta per molti un "simbolo sacro" del manga, da un altra parte i nuovi lettori (ormai palati sopraffini) potrebbero storcere il naso di fronte ad una storia abbastanza classica che di rivoluzionario presenta ben poco.
Prima di tutto Dragonball arriva dal lontano 1984 partorito da una mente geniale che ha il nome di Akira Toriyama, già autore del folle capolavoro Dr.Slump e Arale.
La storia vede protagonista un simpatico bambino con una forza eccezionale col nome di Goku, che vive in una montagna con il nonno adottivo; la trama è incentrata sulla ricerca delle sette sfere del drago che, come narra la leggenda, sembra che una volta ritrovate tutte possano far apparire un enorme drago capace di esaudire qualsiasi desiderio. Ovviamente con il passare del tempo la trama verrà sconvolta sempre di più, visto che quando si scoprirà che il giovane Goku appartiene in realtà ad una razza extraterrestre dal nome Sayan, e il fumetto prenderà l'inevitabile direzione della gara "uno più forte dell'altro" con tutti i suoi amici e nemici.
A mio parere la serie poteva finire tranquillamente dopo la sconfitta di Cell o addirittura a quella di Freezer. Purtroppo l'idea di continuare la saga fino allo stremo paga una inevitabile ripetitività negli scontri e a degli illogici vuoti narrativi. Ovviamente stiamo parlando di un grande lavoro svolto dal genio di Toriyama, sia nei disegni - ancora oggi piuttosto godibili - che nelle azioni epiche dei personaggi, che sono caratterizzati davvero egregiamente.
Forse un fumetto da Guinness visto che conta milioni di appassionati nel mondo, ma ritengo che oggi come oggi ci sono in circolazione manga migliori e più avvincenti di questo, comunque sarebbe imbarazzante non aver letto Dragonball almeno una volta nella vita.
Prima di tutto Dragonball arriva dal lontano 1984 partorito da una mente geniale che ha il nome di Akira Toriyama, già autore del folle capolavoro Dr.Slump e Arale.
La storia vede protagonista un simpatico bambino con una forza eccezionale col nome di Goku, che vive in una montagna con il nonno adottivo; la trama è incentrata sulla ricerca delle sette sfere del drago che, come narra la leggenda, sembra che una volta ritrovate tutte possano far apparire un enorme drago capace di esaudire qualsiasi desiderio. Ovviamente con il passare del tempo la trama verrà sconvolta sempre di più, visto che quando si scoprirà che il giovane Goku appartiene in realtà ad una razza extraterrestre dal nome Sayan, e il fumetto prenderà l'inevitabile direzione della gara "uno più forte dell'altro" con tutti i suoi amici e nemici.
A mio parere la serie poteva finire tranquillamente dopo la sconfitta di Cell o addirittura a quella di Freezer. Purtroppo l'idea di continuare la saga fino allo stremo paga una inevitabile ripetitività negli scontri e a degli illogici vuoti narrativi. Ovviamente stiamo parlando di un grande lavoro svolto dal genio di Toriyama, sia nei disegni - ancora oggi piuttosto godibili - che nelle azioni epiche dei personaggi, che sono caratterizzati davvero egregiamente.
Forse un fumetto da Guinness visto che conta milioni di appassionati nel mondo, ma ritengo che oggi come oggi ci sono in circolazione manga migliori e più avvincenti di questo, comunque sarebbe imbarazzante non aver letto Dragonball almeno una volta nella vita.
L'enorme successo che da anni accompagna Dragon Ball sembra davvero non conoscere limiti, ottenendo una fama semplicemente incredibile. Agli albori c'era solamente il manga, lettura di culto per un numero all'inizio piuttosto limitato, ma poi sempre crescente di appassionati; tanto che all'opera originale, primo manga in Italia a non essere "ribaltato" e quindi da leggere partendo dal fondo, è stata presto affiancata una ristampa in volumetti deluxe e perfect edition, a testimonianza di come Dragon Ball sia considerato da molti il manga per antonomasia. L'opera di Akira Toriyama, grazie ad un adeguato mix tra avventura, combattimenti, risate e la capacità di mettere a nudo i sentimenti umani, è riuscito in breve tempo ad imporsi nel caotico panorama artistico mondiale quale una delle opere di maggior successo della storia. A testimonianza di ciò, i numeri ci vengono in aiuto. Basti pensare che dal dicembre del 1984, anno d'esordio di Dragon Ball sulle pagine di Shonen Jump numero 51, al maggio del 1995, anno che sancisce la sua definitiva conclusione, le vendite di tale rivista raggiungevano una media di 1 miliardo di copie annue. Dal 95 in poi, si verifica un persistente e non indifferente calco di vendite, che passano così ai 745 milioni di copie vendute nel solo 1996. Sarà un caso, ma il regresso commerciale ha avuto inizio proprio nell'anno in cui volgevano a termine le avventure del ormai famosissimo Son Goku, protagonista di quel Dragon Ball il cui nome era entrato nella leggenda.
Proprio il personaggio di Goku è liberamente tratto dalla leggenda giapponese dello scimmiotto di pietra (Sayuki), scritta da Sanzo Hoshi nel suo "Daitoseikki" (Racconto del viaggio verso ovest) ai tempi dell'era Too. Il protagonista di tale leggenda è una piccola scimmia (Gokuh in giapponese), che vive in un mondo popolato da animali pensanti e che ha raggiunto l'immortalità e la capacità di mettere in atto arti magiche. Per di più, ha ottenuto il potere, usufruendo di un bastone magico capace di allungarsi a suo piacimento e di una nuvola fatata che gli permette di volare. Da questo racconto sono nate numerose opere a fumetti e anime, ai quali, anche se in minima parte, Akira Toriyama si è ispirato per il suo Dragon Ball.
L'inizio di Dragon Ball è talmente semplice che potrebbe essere, addirittura, definito grossolano. Ma è una semplicità rivoluzionaria, in quanto da un normale esordio si dipanerà una trama complessa e articolata, mai banale e sempre accattivante. Bulma, una giovane ragazza, è alla ricerca delle sette Sfere del Drago, le quali sarebbero capaci, una volta riunite, di evocare il drago Shenron, essere leggendario in grado di realizzare ogni desiderio. Nella sua ricerca si imbatte in un misterioso bambino dall'aria allegra e spensierata, dotato di una forza fuori dal comune. Il suo nome è Goku. Dopo una normale diffidenza iniziale (normale perché Goku non aveva mai visto una donna in vita sua) i due fanno amicizia e decidono di mettersi in viaggio per recuperare tutte e sette le sfere. Bulma, infatti, ne ha già due (quella con due e cinque stelle), Goku una (quella con quattro, lasciatagli in dono dal nonno). La storia di Dragon Ball ha inizio. Seguendo l'evolversi della narrazione, seguiamo anche, passo dopo passo, la maturazione di Goku e il modificarsi del suo aspetto, legato all'incremento della sua capacità combattiva. Inizialmente Goku appare come un bambino vivace e ingenuo, dotato di una strana coda. Questo perché non si tratta di un essere umano, ma di un Saiyan, la più potente razza guerriera dell'universo. Anno dopo anno e nemico dopo nemico (e nel corso del manga saranno in tanti a scontrarsi con lui) diventerà sempre più esperto, mettendo in mostra la capacità di trasformarsi nei vari stadi di potenza del Super Saiyan. Ovviamente, manga dopo manga, Goku potrà sempre contare sull'aiuto di tantissimi amici, e questo è senza ombra di dubbio uno dei punti di forza del racconto: il rapporto che esiste tra i vari personaggi diviene un sorta di codice d'onore che lega anche i nemici durante i combattimenti. Il manga, inoltre, ha la rara capacità di modificarsi con il passare del tempo e con l'evolversi della storia, proponendo un inizio allegro, scanzonato e al limite del demenziale, per approdare, nel finale, anche a toni drammatici ed emozionanti. Memorabili i duetti iniziali tra Goku, Crilin e il Maestro Muten, la conversione di Piccolo, la prima trasformazione in Super Saiyan, le lotte contro Freezer, Cell e Majin Bu. Insomma, emozione allo stato puro che cresce pagina dopo pagina. Ed è sicuramente questo il motivo che rende Dragon Ball uno dei manga più belli e apprezzati al mondo.
Ovviamente il vero, grande successo è arrivato con la serie televisiva, trasmessa da Italia 1 e capace di attirare l'attenzione di migliaia di bambini e ragazzi. Nonostante il doppiaggio, la scelta dei nomi di alcuni personaggi, diversi da quelli del manga, e la presenza di lunghe sequenze che diluviano l'azione, il cartone animato ha decretato il vero boom per Dragon Ball, iniziato, in precedenza proprio con il manga. Ed è così scoppiata la DragonBallmania! Videocassette, DVD, magliette, gashapon, action figures, videogiochi, carte. Il fenomeno è andato lentamente espandendosi e con esso il numero di appassionati, cultori ed esperti. Proprio per questo potrebbe risultare imbarazzante non avere la serie completa di Dragon Ball nella propria collezione.
Proprio il personaggio di Goku è liberamente tratto dalla leggenda giapponese dello scimmiotto di pietra (Sayuki), scritta da Sanzo Hoshi nel suo "Daitoseikki" (Racconto del viaggio verso ovest) ai tempi dell'era Too. Il protagonista di tale leggenda è una piccola scimmia (Gokuh in giapponese), che vive in un mondo popolato da animali pensanti e che ha raggiunto l'immortalità e la capacità di mettere in atto arti magiche. Per di più, ha ottenuto il potere, usufruendo di un bastone magico capace di allungarsi a suo piacimento e di una nuvola fatata che gli permette di volare. Da questo racconto sono nate numerose opere a fumetti e anime, ai quali, anche se in minima parte, Akira Toriyama si è ispirato per il suo Dragon Ball.
L'inizio di Dragon Ball è talmente semplice che potrebbe essere, addirittura, definito grossolano. Ma è una semplicità rivoluzionaria, in quanto da un normale esordio si dipanerà una trama complessa e articolata, mai banale e sempre accattivante. Bulma, una giovane ragazza, è alla ricerca delle sette Sfere del Drago, le quali sarebbero capaci, una volta riunite, di evocare il drago Shenron, essere leggendario in grado di realizzare ogni desiderio. Nella sua ricerca si imbatte in un misterioso bambino dall'aria allegra e spensierata, dotato di una forza fuori dal comune. Il suo nome è Goku. Dopo una normale diffidenza iniziale (normale perché Goku non aveva mai visto una donna in vita sua) i due fanno amicizia e decidono di mettersi in viaggio per recuperare tutte e sette le sfere. Bulma, infatti, ne ha già due (quella con due e cinque stelle), Goku una (quella con quattro, lasciatagli in dono dal nonno). La storia di Dragon Ball ha inizio. Seguendo l'evolversi della narrazione, seguiamo anche, passo dopo passo, la maturazione di Goku e il modificarsi del suo aspetto, legato all'incremento della sua capacità combattiva. Inizialmente Goku appare come un bambino vivace e ingenuo, dotato di una strana coda. Questo perché non si tratta di un essere umano, ma di un Saiyan, la più potente razza guerriera dell'universo. Anno dopo anno e nemico dopo nemico (e nel corso del manga saranno in tanti a scontrarsi con lui) diventerà sempre più esperto, mettendo in mostra la capacità di trasformarsi nei vari stadi di potenza del Super Saiyan. Ovviamente, manga dopo manga, Goku potrà sempre contare sull'aiuto di tantissimi amici, e questo è senza ombra di dubbio uno dei punti di forza del racconto: il rapporto che esiste tra i vari personaggi diviene un sorta di codice d'onore che lega anche i nemici durante i combattimenti. Il manga, inoltre, ha la rara capacità di modificarsi con il passare del tempo e con l'evolversi della storia, proponendo un inizio allegro, scanzonato e al limite del demenziale, per approdare, nel finale, anche a toni drammatici ed emozionanti. Memorabili i duetti iniziali tra Goku, Crilin e il Maestro Muten, la conversione di Piccolo, la prima trasformazione in Super Saiyan, le lotte contro Freezer, Cell e Majin Bu. Insomma, emozione allo stato puro che cresce pagina dopo pagina. Ed è sicuramente questo il motivo che rende Dragon Ball uno dei manga più belli e apprezzati al mondo.
Ovviamente il vero, grande successo è arrivato con la serie televisiva, trasmessa da Italia 1 e capace di attirare l'attenzione di migliaia di bambini e ragazzi. Nonostante il doppiaggio, la scelta dei nomi di alcuni personaggi, diversi da quelli del manga, e la presenza di lunghe sequenze che diluviano l'azione, il cartone animato ha decretato il vero boom per Dragon Ball, iniziato, in precedenza proprio con il manga. Ed è così scoppiata la DragonBallmania! Videocassette, DVD, magliette, gashapon, action figures, videogiochi, carte. Il fenomeno è andato lentamente espandendosi e con esso il numero di appassionati, cultori ed esperti. Proprio per questo potrebbe risultare imbarazzante non avere la serie completa di Dragon Ball nella propria collezione.
Questo è stato il primo manga che io abbia mai letto in vita mia. E che dire, storia fantastica, combattimenti molto divertenti ed emozionati, personaggi carismatici (la maggior parte comunque) e ben caratterizzati. Io reputo il manga molto più bello dell'anime, perché odio tutti quei dannati filler, il Kai difatti essendo simile al manga è molto bello anche lui.
La trama parla di questo ragazzino di nome Goku, che man mano cresce e diventa sempre più forte affrontando nemici davvero ostici, come per esempio Freezer, Vegeta e Al Satan soli uno dei tanti. Il mio personaggio preferito, e quello meglio caratterizzato dopo Goku, è sicuramente Vegeta, molto curiosa la sua storia, di come cambi drasticamente e arriva a sacrificarsi per salvare la terra e dopo mille "sconfitte" riconosce Goku il miglior guerriero di sempre.
La prima serie è molto più comica rispetto allo Z, ma comunque molto bella e si può assistere alla vita di Goku e vedere come conosce tutti i suoi numerosi amici, come diventa sempre più esperto e forte nelle arti marziali e poi con l'inizio dello Z si scoprono anche le sue origini, e capirete perché possiede la coda e da piccolo si trasformasse in uno scimmione gigantesco (questo per quei pochi che forse non conoscono ancora bene la trama, ma dubito ci siano, anche e soprattutto per come è stato trito e ritrito DB).
Sicuramente una delle opere migliori più riuscite di Toriyama e comunque uno dei migliori manga di oggi, ma soprattutto degli anni '90. Lo posso solo consigliare a tutti i fan degli shonen, ma anche a quelli che si avvicinano per la prima volta a quest'opera troveranno un avventura molto interessante e personaggi simpatici e situazioni comiche al limite dell'assurdo, come dimenticarsi la scena del bagno di Bulma e Yamcha che la spia? Assolutamente da avere per tutti i fan dei manga e non.
Il mio voto finale è 10 anche perché sono cresciuto a pan e Dragon Ball. Io ho letto e possiedo la prima edizione in versione sottiletta ecco il perché dei 62 fantastici volumi. Un manga degno di stare tra quelli che hanno fatto la storia degli Shonen e forse dei manga in generale!
La trama parla di questo ragazzino di nome Goku, che man mano cresce e diventa sempre più forte affrontando nemici davvero ostici, come per esempio Freezer, Vegeta e Al Satan soli uno dei tanti. Il mio personaggio preferito, e quello meglio caratterizzato dopo Goku, è sicuramente Vegeta, molto curiosa la sua storia, di come cambi drasticamente e arriva a sacrificarsi per salvare la terra e dopo mille "sconfitte" riconosce Goku il miglior guerriero di sempre.
La prima serie è molto più comica rispetto allo Z, ma comunque molto bella e si può assistere alla vita di Goku e vedere come conosce tutti i suoi numerosi amici, come diventa sempre più esperto e forte nelle arti marziali e poi con l'inizio dello Z si scoprono anche le sue origini, e capirete perché possiede la coda e da piccolo si trasformasse in uno scimmione gigantesco (questo per quei pochi che forse non conoscono ancora bene la trama, ma dubito ci siano, anche e soprattutto per come è stato trito e ritrito DB).
Sicuramente una delle opere migliori più riuscite di Toriyama e comunque uno dei migliori manga di oggi, ma soprattutto degli anni '90. Lo posso solo consigliare a tutti i fan degli shonen, ma anche a quelli che si avvicinano per la prima volta a quest'opera troveranno un avventura molto interessante e personaggi simpatici e situazioni comiche al limite dell'assurdo, come dimenticarsi la scena del bagno di Bulma e Yamcha che la spia? Assolutamente da avere per tutti i fan dei manga e non.
Il mio voto finale è 10 anche perché sono cresciuto a pan e Dragon Ball. Io ho letto e possiedo la prima edizione in versione sottiletta ecco il perché dei 62 fantastici volumi. Un manga degno di stare tra quelli che hanno fatto la storia degli Shonen e forse dei manga in generale!
Dragonball narra del giovane sayan Goku, trovato e cresciuto dal simpatico nonnetto Gohan. Sfortunatamente Goku alla vista della luna piena si trasforma in un enorme scimmione che uccide il vecchietto. L'avventura inizia alla venuta di Bulma, ragazza in cerca delle sfere del drago che, riunite, sono capaci di esaudire qualsiasi desiderio.
Il tema principale del manga è la crescita fisica e interiore del protagonista tant'è che la trama si può dividere in due parti: il Goku ragazzo e il Goku adulto. La prima parte è caratterizzata da combattimenti più realistici, una maggiore comicità e l'apparizione dei personaggi che in futuro costituiranno i guerrieri Z. La seconda parte si può dividere in quattro celeberrime saghe: la saga dei sayan, la saga di Freezer, la saga di Cell e quella di Majin Bu. Queste sono più seriose e più violente rispetto alle precedenti.
Il disegno è eterogeneo, infatti durante le sessioni di combattimento è caratterizzato da più ombre e più tonalità di grigi. Lo stile ha fatto la storia del manga ed è ancora oggi imitato da famosi mangaka.
I personaggi hanno un carattere stereotipato che raramente si evolve. Degno di nota è il caso di Vegeta: la sua evoluzione è degna dei migliori Seinen.
Interessante notare che in questo manga vengono sottolineati i limiti dei personaggi. Alcuni di loro infatti non ce la faranno a stare al passo con i talentuosi Sayan e avranno un ruolo più marginale.
Questa è una serie fantastica e i pochi difetti non rovinano il risultato.
Il tema principale del manga è la crescita fisica e interiore del protagonista tant'è che la trama si può dividere in due parti: il Goku ragazzo e il Goku adulto. La prima parte è caratterizzata da combattimenti più realistici, una maggiore comicità e l'apparizione dei personaggi che in futuro costituiranno i guerrieri Z. La seconda parte si può dividere in quattro celeberrime saghe: la saga dei sayan, la saga di Freezer, la saga di Cell e quella di Majin Bu. Queste sono più seriose e più violente rispetto alle precedenti.
Il disegno è eterogeneo, infatti durante le sessioni di combattimento è caratterizzato da più ombre e più tonalità di grigi. Lo stile ha fatto la storia del manga ed è ancora oggi imitato da famosi mangaka.
I personaggi hanno un carattere stereotipato che raramente si evolve. Degno di nota è il caso di Vegeta: la sua evoluzione è degna dei migliori Seinen.
Interessante notare che in questo manga vengono sottolineati i limiti dei personaggi. Alcuni di loro infatti non ce la faranno a stare al passo con i talentuosi Sayan e avranno un ruolo più marginale.
Questa è una serie fantastica e i pochi difetti non rovinano il risultato.
Chi non ha mai sentito parlare di 7 preziose sfere, che se riunite nello stesso luogo permettono di evocare un enorme drago, capace di esaudire i desideri?
Ancora oggi, a distanza di anni dalla sua conclusione, si può affermare con certezza che Dragonball non sia un manga qualunque, ma “IL “manga.
Pietra miliare della storia dei fumetti giapponesi, ha rappresentato una fonte di ispirazione per tanti giovani mangaka, molti dei quali divenuti oggi autori di successo.
Questa serie storica inizia con un incontro speciale, quello tra Goku, un ragazzino dalla coda di scimmia e la forza sovrumana, e Bulma, una ragazza geniale, partita alla ricerca delle 7 sfere del drago. Un incontro dal quale scaturiranno una serie di eventi, che nel corso della storia, si intrecceranno indissolubilmente con il futuro dell’universo stesso.
Dragonball inizia come un viaggio fantastico e avventuroso, durante il quale Goku prenderà coscienza delle tante meraviglie e stranezze del mondo, stringendo un legame sempre più forte, con quel bizzarro pianeta Terra, al quale non appartiene realmente. Con l’avanzare della storia vediamo i personaggi crescere, divenire adulti e farsi carico della responsabilità di proteggere il mondo dal male.
La trama è molto semplice, propone sempre una suddivisione in saghe, che nonostante la ripetitività dello schema narrativo, riesce comunque a coinvolgere il lettore. All’epoca, questo tipo di struttura narrativa, in un manga, risultò essere un'interessante innovazione, che adesso costituisce una delle caratteristiche più presenti nelle opere shonen, costruite proprio sull’impronta del manga di Toriyama.
I personaggi di Dragonball non hanno psicologie eccessivamente complesse, ma di essi si può ben delineare un modus operandi che li rende perfettamente riconoscibili, tanto da affezionarsi ad ognuno di essi, come se esistessero davvero.
L’azione sfrenata, i combattimenti epici ed emozionanti che riempiono le pagine di questo manga, creano un trasporto tale da far superare anche quelle lacune e quelle incongruenze nella trama, spesso abbastanza evidenti.
Dragonball, tuttavia, è un’opera ricca di umorismo e di leggerezza, che ha fatto parte dell’infanzia e dell’adolescenza di tanti appassionati, molti dei quali si sono avvicinati al mondo dei manga proprio dopo aver conosciuto Goku e i suoi compagni.
Ancora oggi, a distanza di anni dalla sua conclusione, si può affermare con certezza che Dragonball non sia un manga qualunque, ma “IL “manga.
Pietra miliare della storia dei fumetti giapponesi, ha rappresentato una fonte di ispirazione per tanti giovani mangaka, molti dei quali divenuti oggi autori di successo.
Questa serie storica inizia con un incontro speciale, quello tra Goku, un ragazzino dalla coda di scimmia e la forza sovrumana, e Bulma, una ragazza geniale, partita alla ricerca delle 7 sfere del drago. Un incontro dal quale scaturiranno una serie di eventi, che nel corso della storia, si intrecceranno indissolubilmente con il futuro dell’universo stesso.
Dragonball inizia come un viaggio fantastico e avventuroso, durante il quale Goku prenderà coscienza delle tante meraviglie e stranezze del mondo, stringendo un legame sempre più forte, con quel bizzarro pianeta Terra, al quale non appartiene realmente. Con l’avanzare della storia vediamo i personaggi crescere, divenire adulti e farsi carico della responsabilità di proteggere il mondo dal male.
La trama è molto semplice, propone sempre una suddivisione in saghe, che nonostante la ripetitività dello schema narrativo, riesce comunque a coinvolgere il lettore. All’epoca, questo tipo di struttura narrativa, in un manga, risultò essere un'interessante innovazione, che adesso costituisce una delle caratteristiche più presenti nelle opere shonen, costruite proprio sull’impronta del manga di Toriyama.
I personaggi di Dragonball non hanno psicologie eccessivamente complesse, ma di essi si può ben delineare un modus operandi che li rende perfettamente riconoscibili, tanto da affezionarsi ad ognuno di essi, come se esistessero davvero.
L’azione sfrenata, i combattimenti epici ed emozionanti che riempiono le pagine di questo manga, creano un trasporto tale da far superare anche quelle lacune e quelle incongruenze nella trama, spesso abbastanza evidenti.
Dragonball, tuttavia, è un’opera ricca di umorismo e di leggerezza, che ha fatto parte dell’infanzia e dell’adolescenza di tanti appassionati, molti dei quali si sono avvicinati al mondo dei manga proprio dopo aver conosciuto Goku e i suoi compagni.
Ed eccomi qui a parlare del MIO manga, manga senza il quale io non mi sarei mai avvicinato a questo fantastico mondo, e chissà quante altre persone come me lo hanno fatto grazie a lui. Ovviamente non è l’unico ad avere il merito di ciò, ma sicuramente è il primo, il più bello (IMHO), il più significativo e, soprattutto, il più famoso.
Si, perché Dragonball non è soltanto il precursore dei manga mainstream di combattimento attuali, ma è proprio il più famoso a livello mondiale; una volta mi pare di aver letto un sondaggio dove risaltava il fatto che Son Goku è più famoso rispetto al signor Gorge W. Bush, ma credo soltanto perché i bambini non conoscono Bush ma gli adulti conoscevano Goku!
Ma non divaghiamo troppo dall’argomento, cos’è che rende Dragonball il manga di combattimenti per eccellenza? Sicuramente non la profondità della trama o lo spessore psicologico dei personaggi (che passano anni ed anni in solitudine ad allenarsi) ma bensì proprio la semplicità della trama: appare il nemico forte, i guerrieri si allenano per batterlo, Goku batte il nemico (con la sola eccezione di Cell). Oltre la semplicità c’è da dire anche che i personaggi, anche se non saranno granché caratterizzati, sono comunque bei personaggi inseriti in un contesto che non può far altro che fartelo amare sempre di più. Un piccolo esempio può essere il mio personaggio preferito: il maestro Muten, che avrà il ruolo più importante nel manga, oppure il contesto della rivalità iniziale tra Goku e Crilin che sfocerà poi nell’amicizia di una vita, fino ad arrivare ai personaggi che si distinguono dagli altri come Piccolo e Vegeta, dove si vede una redenzione (anche se un po’ forzata) del primo grazie alla vicinanza con Gohan, e un abituarsi del secondo alla vita tranquilla ma senza perdere il suo inamovibile e inesauribile orgoglio di principe dei saiyan.
Certo non mancano le pecche, di cui specialmente la seconda parte è piena, ma comunque rimane un fumetto degno di nota soprattutto per il fatto, come detto anche prima, che senza di lui tante altre persone come me non avrebbero mai conosciuto i manga. Proprio per questo motivo non mi dilungo a parlare della storia, sarebbe una cosa banale e scontata (anche perché non farei altro che osannarle e chissà a quante persone darebbe fastidio questo) ma volevo comunque dire la mia sul fumetto che ha cambiato la mia vita… e soprattutto la vita del mio portafoglio.
Si, perché Dragonball non è soltanto il precursore dei manga mainstream di combattimento attuali, ma è proprio il più famoso a livello mondiale; una volta mi pare di aver letto un sondaggio dove risaltava il fatto che Son Goku è più famoso rispetto al signor Gorge W. Bush, ma credo soltanto perché i bambini non conoscono Bush ma gli adulti conoscevano Goku!
Ma non divaghiamo troppo dall’argomento, cos’è che rende Dragonball il manga di combattimenti per eccellenza? Sicuramente non la profondità della trama o lo spessore psicologico dei personaggi (che passano anni ed anni in solitudine ad allenarsi) ma bensì proprio la semplicità della trama: appare il nemico forte, i guerrieri si allenano per batterlo, Goku batte il nemico (con la sola eccezione di Cell). Oltre la semplicità c’è da dire anche che i personaggi, anche se non saranno granché caratterizzati, sono comunque bei personaggi inseriti in un contesto che non può far altro che fartelo amare sempre di più. Un piccolo esempio può essere il mio personaggio preferito: il maestro Muten, che avrà il ruolo più importante nel manga, oppure il contesto della rivalità iniziale tra Goku e Crilin che sfocerà poi nell’amicizia di una vita, fino ad arrivare ai personaggi che si distinguono dagli altri come Piccolo e Vegeta, dove si vede una redenzione (anche se un po’ forzata) del primo grazie alla vicinanza con Gohan, e un abituarsi del secondo alla vita tranquilla ma senza perdere il suo inamovibile e inesauribile orgoglio di principe dei saiyan.
Certo non mancano le pecche, di cui specialmente la seconda parte è piena, ma comunque rimane un fumetto degno di nota soprattutto per il fatto, come detto anche prima, che senza di lui tante altre persone come me non avrebbero mai conosciuto i manga. Proprio per questo motivo non mi dilungo a parlare della storia, sarebbe una cosa banale e scontata (anche perché non farei altro che osannarle e chissà a quante persone darebbe fastidio questo) ma volevo comunque dire la mia sul fumetto che ha cambiato la mia vita… e soprattutto la vita del mio portafoglio.
Per quanto mi riguarda, Manga = Dragon Ball!
Come quasi tutti i ragazzi della mia età, ho scoperto questa storia fantastica dall'anime, e poi ho scoperto il manga che mi ha entusiasmato ancora di più! Penso di aver visto la serie animata 5 o 6 volte e riletto il manga almeno 3 volte.
Dragon Ball è una storia che fa sognare, che ti estranea dal mondo, che ti fa sperare di imparare volare, di diventare fortissimo e di lanciare onde energetiche.
La storia parte con la vita tranquilla di Goku, mitico protagonista con la codina da scimmia, che viene scossa dall'arrivo di Bulma, la quale sta cercando le fantomatiche sfere del drago, capaci di far esaudire qualunque desiderio a chi le dovesse possedere tutte e 7. Goku ne possiede una (ricordo del suo nonno ormai scomparso) e non vuole separarsene, ma seguirà Bulma e la aiuterà a trovarle tutte e 7.
Ma questa avventura si dimostrerà solo la punta dell'iceberg del fantastico universo di Dragon Ball! Infatti la storia spinge Goku a diventare sempre più forte, e a conoscere personaggi dal carisma sempre più particolare: come dimenticare il mitico Krili, il Genio delle tartarughe, il maialino Oscar e la banda del fiocco rosso per citarne solo qualcuno. La storia porterà il piccolo eroe a salvare addirittura la Terra.
Ma ancora questo non è niente: Goku, in questi 42 avvincenti volumi, crescerà e avrà dei figli, viaggerà nello spazio, diventerà ancora più forte scoprendo di non essere esattamente un semplice "terrestre".
Cyborg, alieni, mostri, intrighi del passato, trasformazioni, evoluzioni tutto abilmente incorniciato da combattimenti spettacolari e tecniche formidabili (la fusione che io da piccolo provavo sempre con il mio vicino di casa!) sono solo alcune delle caratteristiche che spingono il lettore a divorare il volume.
Se vogliamo definite l'"eroe" manga io non avrei dubbi: è senz'altro Goku! Ora che sono cresciuto ammetto che il disegno non è dei migliori che io abbia mai visto, a volte è semplice e i personaggi non sempre sono fatti benissimo, ma se riguardo tutto con gli occhi del passato tutto ciò è talmente offuscato dalla grandiosità dell'opera che non vedo più i difetti!
Che dire, è un capolavoro del genere shounen (il mio preferito) e lo consiglio veramente a tutti. Grande Akira, per me nessuno ti ha ancora superato!
Come quasi tutti i ragazzi della mia età, ho scoperto questa storia fantastica dall'anime, e poi ho scoperto il manga che mi ha entusiasmato ancora di più! Penso di aver visto la serie animata 5 o 6 volte e riletto il manga almeno 3 volte.
Dragon Ball è una storia che fa sognare, che ti estranea dal mondo, che ti fa sperare di imparare volare, di diventare fortissimo e di lanciare onde energetiche.
La storia parte con la vita tranquilla di Goku, mitico protagonista con la codina da scimmia, che viene scossa dall'arrivo di Bulma, la quale sta cercando le fantomatiche sfere del drago, capaci di far esaudire qualunque desiderio a chi le dovesse possedere tutte e 7. Goku ne possiede una (ricordo del suo nonno ormai scomparso) e non vuole separarsene, ma seguirà Bulma e la aiuterà a trovarle tutte e 7.
Ma questa avventura si dimostrerà solo la punta dell'iceberg del fantastico universo di Dragon Ball! Infatti la storia spinge Goku a diventare sempre più forte, e a conoscere personaggi dal carisma sempre più particolare: come dimenticare il mitico Krili, il Genio delle tartarughe, il maialino Oscar e la banda del fiocco rosso per citarne solo qualcuno. La storia porterà il piccolo eroe a salvare addirittura la Terra.
Ma ancora questo non è niente: Goku, in questi 42 avvincenti volumi, crescerà e avrà dei figli, viaggerà nello spazio, diventerà ancora più forte scoprendo di non essere esattamente un semplice "terrestre".
Cyborg, alieni, mostri, intrighi del passato, trasformazioni, evoluzioni tutto abilmente incorniciato da combattimenti spettacolari e tecniche formidabili (la fusione che io da piccolo provavo sempre con il mio vicino di casa!) sono solo alcune delle caratteristiche che spingono il lettore a divorare il volume.
Se vogliamo definite l'"eroe" manga io non avrei dubbi: è senz'altro Goku! Ora che sono cresciuto ammetto che il disegno non è dei migliori che io abbia mai visto, a volte è semplice e i personaggi non sempre sono fatti benissimo, ma se riguardo tutto con gli occhi del passato tutto ciò è talmente offuscato dalla grandiosità dell'opera che non vedo più i difetti!
Che dire, è un capolavoro del genere shounen (il mio preferito) e lo consiglio veramente a tutti. Grande Akira, per me nessuno ti ha ancora superato!
Dragonball è il manga più famoso o comunque tra i più famosi in tutto il mondo, che ha appassionato milioni e milioni di persone di tutte le nazionalità e che è stato il capostipite del genere Shounen ispirando la maggior parte delle opere successive. Ho cominciato a seguire l'anime durante la prima serie sporadicamente poi con una certa continuità fino alla noiosissima saga di Majin Bu, dove ogni combattimento durava 100 puntate, e ciò mi aveva allontanato parecchio dal lavoro di Akira Toriyama e non capivo tutto questo entusiasmo verso Dragonball, ma volevo dargli una seconda chance e quest'estate ho acquistato la primissima serie (quella azzurra) della Star Comics (perché ormai mi sono fissato con le prime edizioni e ne sto pagando le conseguenze). Tra un bagno e un altro ho letto tutti e 62 i volumetti e ho completamente rivalutato questo grandissimo manga.
I disegni sono molto ben curati, i personaggi hanno forme semplici ma gradevolissime, i paesaggi sono dettagliati e non vi è niente che sia lasciato al caso. Ecco, i paesaggi sono una delle caratteristiche che mi hanno subito attratto: alte montagne, valli, ruscelli, foreste verdeggianti, lande desolate e mari immensi sorvolati a bordo della nuvola d'oro dal protagonista. L'umorismo, che caratterizza tutta la storia (in special modo fino all'arrivo dei Sayan sulla Terra), i siparietti tra il "maniaco" Maestro Muten e Bulma sono spassosissimi, oppure le battute sulla testa pelata di Crilin, le trasformazioni improvvise di Lunch che da ragazza acqua e sapone si trasforma con uno starnuto in una teppista sanguinaria, o ancora i comportamenti eccentrici e comici del tronfio Mr Satan nel corso del torneo Tenkaichi o in presenza di Majin Bu. I combattimenti hanno uno stile chiaro,pulito e sono spettacolari: pieni di colpi di scena, hanno il grande pregio di incollare il lettore alle pagine fino a quando ci si rende conto che il volume è finito e bisogna immediatamente passare al numero successivo. Ho trovato emozionanti tutti combattimenti dei protagonisti principali nel corso dei primi tornei di arti marziali (Goku vs Jackie Chun, Goku vs Crilin, Goku vs Tenshinhan, Goku vs Piccolo).
Per quanto riguarda la storia, questa è scorrevole e si legge con piacere: come dicevo in precedenza in Dragonball troviamo tematiche e idee che saranno riprese in altri manga: i personaggi che si uniscono per raggiungere un obiettivo comune, che maturano e si evolvono con il tempo, i lunghi allenamenti per acquisire la padronanza di tecniche segrete e potentissime, nemici che in seguito diventano alleati, il protagonista che possiede un potere innato che si rivelerà solo successivamente nel corso della vicenda.
Concentriamoci sulla trama: Goku è un ragazzino che dopo la morte del nonno Gohan vive da solo in una piccola casetta nel bosco, un giorno incontra una bella ragazza di nome Bulma e decide di aiutarla nella ricerca delle "Sette sfere del Drago" oggetti portentosi che, se riuniti, fanno comparire un enorme drago che esaudirà ogni desiderio, la ricerca di queste sfere farà da sfondo alle innumerevoli avventure che il ragazzo vivrà insieme agli altri personaggi con cui stringerà una solida amicizia, molti saranno gli scontri sostenuti: contro Pilaf e i suoi seguaci, contro l'Organizzazione del Red Ribbon, contro il Grande Mago Piccolo, senza dimenticare gli incontri al Torneo Tenkaichi. Dopo cinque anni dallo scontro contro il Mago Piccolo ha inizio la seconda parte del manga, ossia Dragonball Z, durante la quale Goku (che ha messo su famiglia) scoprirà di essere uno dei leggendari guerrieri Sayan provenienti dal pianeta Vegeta e di chiamarsi Kakaroth, in DB Z sono i combattimenti a farla da padrone, sono scontri all'ultimo sangue contro nemici sempre più terribili: Vegeta, Freezer (nel corso della battaglia Goku si trasformerà per la prima volta in Super Sayan) Cell e Majin Bu, con le vittorie riportate sui tanti nemici il guerriero Sayan riuscirà, infine, a portare la pace sulla Terra.
Concludendo, Dragonball è un manga che deve essere letto, anche io che tendevo a criticarlo a causa delle numerose (ma frammentarie) trasposizioni televisive ho cambiato totalmente idea.
I disegni sono molto ben curati, i personaggi hanno forme semplici ma gradevolissime, i paesaggi sono dettagliati e non vi è niente che sia lasciato al caso. Ecco, i paesaggi sono una delle caratteristiche che mi hanno subito attratto: alte montagne, valli, ruscelli, foreste verdeggianti, lande desolate e mari immensi sorvolati a bordo della nuvola d'oro dal protagonista. L'umorismo, che caratterizza tutta la storia (in special modo fino all'arrivo dei Sayan sulla Terra), i siparietti tra il "maniaco" Maestro Muten e Bulma sono spassosissimi, oppure le battute sulla testa pelata di Crilin, le trasformazioni improvvise di Lunch che da ragazza acqua e sapone si trasforma con uno starnuto in una teppista sanguinaria, o ancora i comportamenti eccentrici e comici del tronfio Mr Satan nel corso del torneo Tenkaichi o in presenza di Majin Bu. I combattimenti hanno uno stile chiaro,pulito e sono spettacolari: pieni di colpi di scena, hanno il grande pregio di incollare il lettore alle pagine fino a quando ci si rende conto che il volume è finito e bisogna immediatamente passare al numero successivo. Ho trovato emozionanti tutti combattimenti dei protagonisti principali nel corso dei primi tornei di arti marziali (Goku vs Jackie Chun, Goku vs Crilin, Goku vs Tenshinhan, Goku vs Piccolo).
Per quanto riguarda la storia, questa è scorrevole e si legge con piacere: come dicevo in precedenza in Dragonball troviamo tematiche e idee che saranno riprese in altri manga: i personaggi che si uniscono per raggiungere un obiettivo comune, che maturano e si evolvono con il tempo, i lunghi allenamenti per acquisire la padronanza di tecniche segrete e potentissime, nemici che in seguito diventano alleati, il protagonista che possiede un potere innato che si rivelerà solo successivamente nel corso della vicenda.
Concentriamoci sulla trama: Goku è un ragazzino che dopo la morte del nonno Gohan vive da solo in una piccola casetta nel bosco, un giorno incontra una bella ragazza di nome Bulma e decide di aiutarla nella ricerca delle "Sette sfere del Drago" oggetti portentosi che, se riuniti, fanno comparire un enorme drago che esaudirà ogni desiderio, la ricerca di queste sfere farà da sfondo alle innumerevoli avventure che il ragazzo vivrà insieme agli altri personaggi con cui stringerà una solida amicizia, molti saranno gli scontri sostenuti: contro Pilaf e i suoi seguaci, contro l'Organizzazione del Red Ribbon, contro il Grande Mago Piccolo, senza dimenticare gli incontri al Torneo Tenkaichi. Dopo cinque anni dallo scontro contro il Mago Piccolo ha inizio la seconda parte del manga, ossia Dragonball Z, durante la quale Goku (che ha messo su famiglia) scoprirà di essere uno dei leggendari guerrieri Sayan provenienti dal pianeta Vegeta e di chiamarsi Kakaroth, in DB Z sono i combattimenti a farla da padrone, sono scontri all'ultimo sangue contro nemici sempre più terribili: Vegeta, Freezer (nel corso della battaglia Goku si trasformerà per la prima volta in Super Sayan) Cell e Majin Bu, con le vittorie riportate sui tanti nemici il guerriero Sayan riuscirà, infine, a portare la pace sulla Terra.
Concludendo, Dragonball è un manga che deve essere letto, anche io che tendevo a criticarlo a causa delle numerose (ma frammentarie) trasposizioni televisive ho cambiato totalmente idea.
Credo che ormai, "Dragon Ball", sia diventato uno dei manga più apprezzati a conosciuti di sempre; questo capolavoro ideato da "Akira Toriyama" ha appassionato tantissimo gli amanti dei manga, ma anche chi non va particolarmente pazzo per questo genere di lettura.
Credo sia inutile descrivere la trama principale, dato che come detto in precedenza, il manga è talmente conosciuto che chiunque sa, almeno in grandi linee, di cosa tratta la storia di "Dragon Ball".
La storia è davvero molto bella ed originale; sinceramente non mi ha mai annoiato e mi ha fatto leggere i volumi uno dopo l'altro in poco tempo; anche se il manga è già stato letto tutto fino alla fine, e quindi si conosce la storia alla perfezione, rimane sempre intrigante e coinvolgente, e fa rimanere il lettore attento e curioso fino alla fine di ogni volumetto.
Naturalmente il tratto usato nel disegno, è quello inconfondibile del maestro Akira Toriyama, che anche essendo molto semplice, riesce ad apparire agli occhi del lettore, pulito e molto gradevole da seguire. Anche se, come tutti sappiamo, "Dragon Ball" è un manga in cui non possono mancare continui scontri ed esplosioni, le scene in cui sono presenti questi combattimenti, non sembrano confusionarie, ma rimangono sempre chiare e pulite agli occhi del lettore.
Tra tutte le edizioni di questo manga, quella che ho letto e seguito, è stata la "Perfect Edition" davvero ben fatta, con un rapporto qualità/prezzo davvero conveniente, tenendo naturalmente conto della presenza di alcune pagine a colori. Ora sto seguendo anche la "Evergreen Edition" che anche essendo di ottima qualità, il rapporto qualità/prezzo è nettamente meno conveniente dell'edizione citata in precedenza, costa di più e non è dotata di pagine a colori.
Anche se lo ritengo quasi inutile, data la popolarità di "Dragon Ball" nel mondo anime/manga, lo consiglio ugualmente a tutti gli appassionati di questo genere di lettura: azione, combattimento, avventura.
Voto globale: 9
Credo sia inutile descrivere la trama principale, dato che come detto in precedenza, il manga è talmente conosciuto che chiunque sa, almeno in grandi linee, di cosa tratta la storia di "Dragon Ball".
La storia è davvero molto bella ed originale; sinceramente non mi ha mai annoiato e mi ha fatto leggere i volumi uno dopo l'altro in poco tempo; anche se il manga è già stato letto tutto fino alla fine, e quindi si conosce la storia alla perfezione, rimane sempre intrigante e coinvolgente, e fa rimanere il lettore attento e curioso fino alla fine di ogni volumetto.
Naturalmente il tratto usato nel disegno, è quello inconfondibile del maestro Akira Toriyama, che anche essendo molto semplice, riesce ad apparire agli occhi del lettore, pulito e molto gradevole da seguire. Anche se, come tutti sappiamo, "Dragon Ball" è un manga in cui non possono mancare continui scontri ed esplosioni, le scene in cui sono presenti questi combattimenti, non sembrano confusionarie, ma rimangono sempre chiare e pulite agli occhi del lettore.
Tra tutte le edizioni di questo manga, quella che ho letto e seguito, è stata la "Perfect Edition" davvero ben fatta, con un rapporto qualità/prezzo davvero conveniente, tenendo naturalmente conto della presenza di alcune pagine a colori. Ora sto seguendo anche la "Evergreen Edition" che anche essendo di ottima qualità, il rapporto qualità/prezzo è nettamente meno conveniente dell'edizione citata in precedenza, costa di più e non è dotata di pagine a colori.
Anche se lo ritengo quasi inutile, data la popolarità di "Dragon Ball" nel mondo anime/manga, lo consiglio ugualmente a tutti gli appassionati di questo genere di lettura: azione, combattimento, avventura.
Voto globale: 9
Con questo manga ci sono cresciuto, per me è fantastico, non è stato mai noioso e mi ha fatto sempre divertire. Il disegno di Akira Toriyama è semplice ma allo stesso tempo particolare, proprio per questo è bello. Dragon Ball ha anche una buona storia. Sì, è vero che se fosse finito con Freezer sarebbe forse stato meglio, perché Son Goku avrebbe vendicato la sua gente chiudendo il cerchio degli eventi, ma invece la storia è continuata, ed è stato sempre ricco di colpi di scena. L'unica cosa che non mi piace tanto è che dopo che Son Goku è diventato Super Sayan è scoppiata la moda del Super Sayan, non si è capito più niente, tutti, da Vegeta a qualunque altro Sayan della storia, si sono trasformati in guerrieri leggendari quando in realtà avrebbe dovuto essere solo uno il Super Sayan. Capisco Vegeta dato il suo ruolo, ma gli altri... A me solo questo fatto non è piaciuto, per il resto Dragon Ball per me rimane il manga migliore che abbia letto, è interessante e divertente. Lunga vita ad Akira Toriyama!
La Perfect Edition di Dragon Ball della Star Comics è la serie di cui sono più orgoglioso di aver acquistato. Sono cresciuto con l'anime di Dragon Ball che è ormai famosissimo in tutto il mondo. Questa storia è inizialmente incentrata su combattimenti ma è per lo più comica. Dalla serie Dragon Ball Z le cose cambiano e diventa un manga di soli combattimenti con una trama eccezionale e con tantissimi personaggi forti e ben caratterizzati. È il manga a cui sono più affezionato e ritengo che tutti debbano averlo in quanto è il primo manga in cui troviamo una storia tanto fantastica, ma soprattutto è di Akira Toriyama! È un manga che è consigliato a tutti, anche a chi ha iniziato da poco a leggere manga siccome la storia è davvero molto coinvolgente. Ho deciso di valutarlo con un 10 perché mi è piaciuto moltissimo dall'inizio alla fine. È il manga shonen per eccellenza e secondo me deve essere letto da tutti almeno una volta nella vita.
Dragonball è un manga creato da Akira Toriyama. La serie, pubblicata su shonen Jump dal 1984 al 1995, conta 42 volumi. Sono state fatte alcune ristampe, delle quali una Perfect che conta 34 volumi. Dalla serie è stato tratto un anime e molti film. La serie, anche se non molto recente, è stata un fenomeno mondiale rimanendo tutt'ora un successo.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
La trama segue le vicende di un ragazzino di nome Goku che incontra una ragazza di nome Bulma, e insieme iniziano un viaggio per cercare le sfere del drago, che riunite invocherebbero un drago che può esaudire un desiderio. Goku si imbatte nell'organizzazione del fiocco rosso e sconfiggere il demone Re Piccolo. Quest'ultimo genera un figlio, e Goku, cresciuto, lo sconfiggerà nel torneo di arti marziali. Goku sposa Chichi e dall'unione nasce Gohan. Sulla terra arriva Radish, un alieno. Per sconfiggerlo Goku si immola, e decide di allenarsi nell'aldilà per sconfiggere due altri alieni che dovranno arrivare. Quando essi arrivano, i guerrieri della Terra li affrontano ma deve arrivare Goku per sconfiggerli, ritornato in vita grazie alle sfere. L'ultimo dei due alieni, Vegeta, riesce a fuggire. La vicenda si sposta sul pianeta Nameck dove Vegeta torna dal suo "capo" Freezer, allora Goku e i suoi amici vanno su quel pianeta e iniziano a cercare le sfere di quel mondo. Affrontano la squadra Genew e Goku ha la meglio su Freezer trasformandosi in Super Sayan. Tornati sulla Terra arriva Trunks, un ragazzo dal futuro che avverte di essere il figlio di Bulma e Vegeta e che da lì a poco sarebbero arrivati dei Cyborg. Appaiono così vari cyborg, ma il più forte, Cell, ne assorbe alcuni e sfida Goku in un torneo. Cell viene sconfitto poi da Gohan. La successiva saga riguarda Majin Bu, una minaccia per la Terra. Goku e vegeta tornano dall'aldilà per scongiurare la catastrofe. Trunks e Goten (il primo figlio di Vegeta il secondo di Goku) si fondono, ma non è abbastanza Alla fine sconfiggono il nemico e torna la pace Majiin Bu diventa buono e la sua parte cattiva si reincarna in un ragazzo, Ub.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Storia senza dubbio vecchia, ma che piace sempre. È un opera che ha segnato un'epoca. Storia eccezionale e i personaggi sono formidabili. Senz'altro un'opera da leggere per chi non conosce la saga (anche se dubito che esista qualcuno che non la conosca), ma è soprattutto piacevole leggere una serie che ha riguardato molti anni della nostra vita. Un capolavoro.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
La trama segue le vicende di un ragazzino di nome Goku che incontra una ragazza di nome Bulma, e insieme iniziano un viaggio per cercare le sfere del drago, che riunite invocherebbero un drago che può esaudire un desiderio. Goku si imbatte nell'organizzazione del fiocco rosso e sconfiggere il demone Re Piccolo. Quest'ultimo genera un figlio, e Goku, cresciuto, lo sconfiggerà nel torneo di arti marziali. Goku sposa Chichi e dall'unione nasce Gohan. Sulla terra arriva Radish, un alieno. Per sconfiggerlo Goku si immola, e decide di allenarsi nell'aldilà per sconfiggere due altri alieni che dovranno arrivare. Quando essi arrivano, i guerrieri della Terra li affrontano ma deve arrivare Goku per sconfiggerli, ritornato in vita grazie alle sfere. L'ultimo dei due alieni, Vegeta, riesce a fuggire. La vicenda si sposta sul pianeta Nameck dove Vegeta torna dal suo "capo" Freezer, allora Goku e i suoi amici vanno su quel pianeta e iniziano a cercare le sfere di quel mondo. Affrontano la squadra Genew e Goku ha la meglio su Freezer trasformandosi in Super Sayan. Tornati sulla Terra arriva Trunks, un ragazzo dal futuro che avverte di essere il figlio di Bulma e Vegeta e che da lì a poco sarebbero arrivati dei Cyborg. Appaiono così vari cyborg, ma il più forte, Cell, ne assorbe alcuni e sfida Goku in un torneo. Cell viene sconfitto poi da Gohan. La successiva saga riguarda Majin Bu, una minaccia per la Terra. Goku e vegeta tornano dall'aldilà per scongiurare la catastrofe. Trunks e Goten (il primo figlio di Vegeta il secondo di Goku) si fondono, ma non è abbastanza Alla fine sconfiggono il nemico e torna la pace Majiin Bu diventa buono e la sua parte cattiva si reincarna in un ragazzo, Ub.
<b>[Fine spoiler.]</b>
Storia senza dubbio vecchia, ma che piace sempre. È un opera che ha segnato un'epoca. Storia eccezionale e i personaggi sono formidabili. Senz'altro un'opera da leggere per chi non conosce la saga (anche se dubito che esista qualcuno che non la conosca), ma è soprattutto piacevole leggere una serie che ha riguardato molti anni della nostra vita. Un capolavoro.
Dragon Ball è una di quelle storie che hanno segnato intere generazioni e sono tutt'ora amate. Le parole non bastano per poterlo descrivere, ma ci proveremo comunque! In realtà Dragonball non ha bisogno di spiegazioni o presentazioni vere e proprie, ma mi sembra comunque giusto fare un piccolo accenno a questo straordinario mondo. La storia parla di Goku, un ragazzino, fuori dal comune con una forza straordinaria, una forza che userà spesso per salvare la Terra dai diversi nemici di turno. Queste poche parole non basterebbero a rendergli giustizia, soffermiamoci quindi sui vari punti. Si potrebbe dire che Dragonball è stato fonte di ispirazioni per molti manga che noi oggi leggiamo, una di quelle storie in un cui il protagonista dal cuore d'oro è sempre pronto a mettere in pericolo la propria vita pur di salvare quella degli altri. Una schema che troveremo anche in molti altri manga. Di volta in volta, il protagonista dovrà allenarsi e combattere per sconfiggere i nemici di turno, affiancato dai suoi compagni d'avventura. Troviamo nemici, nemici che si fanno amare e odiare per le loro caratteristiche. Tutto il mondo di Dragonball è ambientato in un mondo dove convivono tecnologia avanzata e antichità. I disegni li definirei perfetti, davvero proporzionati. È una storia che coinvolge. Penso che, chi cominci a leggere manga, debba cominciare da Dragonball, secondo me non dovrebbe mancare in una collezione. È un manga che colpisce, ti senti legato ai personaggi, personaggi che ami e che ti fanno sognare, non puoi fare a meno di sapere cosa succederà dopo. Una storia davvero duratura.
Ormai su Dragonball non c'è davvero più nulla da dire, è stato uno dei manga migliori del suo genere, shounen, se non il migliore. Punto di riferimento per tantissimi, se non tutti, i manga di questo tipo che seguiranno, Dragonball è una pietra miliare nella storia del fumetto. Questo secondo me dipende da molti fattori, l'ottima capacità di disegno di Akira Toriyama, autore dell'opera, la storia innovativa per quegli anni e l'introduzione di un nuovo modo degli scontri e battaglie varie. Infatti le battaglie, vero punto forte, della storia, sono molto intense e ben rappresentate graficamente, riuscendo a coinvolgere e far entusiasmare il lettore. Un'altra caratteristica che mi è molto piaciuta è stata quella di far crescere il protagonista, Goku, che troviamo bambino all'inizio della storia e lo lasciamo uomo e con una famiglia sulle spalle.
Nonostante i molti errori, per lo più incongruenze con scelte della trama, la storia resta lineare e facile da seguire.
Reputo giusta la scelta di Toriyama di concludere la serie, anche se le vendite suggerivano il contrario, più che altro per non rovinare un prodotto così bello e importante come questo, anche se poi ci ha pensato la Toei Animation producendo la serie animata Dragonball GT.
Delle varie edizioni italiane io ho comprato la perfect, e il nome calza proprio a pennello; infatti è un'edizione davvero perfetta, con un gran formato, comodo e bello da vedere e pagine a colori stampate su di un'ottima carta.
Inutile dire che consiglio a tutti la lettura di questo manga almeno del primo volume, anche se si pensa di conoscerlo a memoria avendo visto tante volte l'anime, vi accorgerete che è molto diverso e soprattutto più bello e diretto, infatti non essendoci filler né censure, vedrete la storia per quella che è realmente e come la desiderava il suo autore, il mitico Akira Toriyama.
Nonostante i molti errori, per lo più incongruenze con scelte della trama, la storia resta lineare e facile da seguire.
Reputo giusta la scelta di Toriyama di concludere la serie, anche se le vendite suggerivano il contrario, più che altro per non rovinare un prodotto così bello e importante come questo, anche se poi ci ha pensato la Toei Animation producendo la serie animata Dragonball GT.
Delle varie edizioni italiane io ho comprato la perfect, e il nome calza proprio a pennello; infatti è un'edizione davvero perfetta, con un gran formato, comodo e bello da vedere e pagine a colori stampate su di un'ottima carta.
Inutile dire che consiglio a tutti la lettura di questo manga almeno del primo volume, anche se si pensa di conoscerlo a memoria avendo visto tante volte l'anime, vi accorgerete che è molto diverso e soprattutto più bello e diretto, infatti non essendoci filler né censure, vedrete la storia per quella che è realmente e come la desiderava il suo autore, il mitico Akira Toriyama.
Possiedo tutti i 34 volumetti della Star Comics, di questo vado fiero. Tutti i mangaka agognano al successo che ha avuto Toryama, un successo strepitoso e strabiliante, quindi è lecito domandarsi: come ha ottenuto questo successo?
Dragon Ball è un manga che ha riscosso successo per tanti motivi: fa ridere, non è noioso, le storie, anche se si ripetono, non risultano banali e scontate, contiene personaggi carismatici. Dragon Ball è l'essenza di quei manga al cui centro ci sono principalmente combattimenti, oggi ci sono manga come One Piece e Naruto, i cui mangaka hanno più volte dichiarato che Dragon Ball era uno dei loro manga preferiti, che le loro opere sono nate grazie all'esistenza di Dragon Ball.
Cos'ha di bello Dragon Ball? Indubbiamente il bello di Dragon Ball è Goku, il quale è il fulcro di questo manga; Goku con i suoi capelli bizzarri ti fa innamorare del manga, le sue battute, il suo carattere risultano agli occhi di tutti una delle cose più belle che mai potrebbe possedere un personaggio.
Spostandoci su un altro argomento, Dragon Ball è bello perché la Terra è un posto diverso del solito, è governato dal Dio Supremo ha i suoi deserti strani e un universo con molti pianeti, e poi ci sono i namecciani.
Insomma, l'universo di Dragon Ball è vario ed è originale. Chiunque ha visto Dragon Ball conoscerà assolutamente Majin Bu, Cell e Frezeer. Chiunque ha visto Dragon Ball saprà dirti che Crilin non ha un naso.
Dragon Ball è un manga che ha riscosso successo per tanti motivi: fa ridere, non è noioso, le storie, anche se si ripetono, non risultano banali e scontate, contiene personaggi carismatici. Dragon Ball è l'essenza di quei manga al cui centro ci sono principalmente combattimenti, oggi ci sono manga come One Piece e Naruto, i cui mangaka hanno più volte dichiarato che Dragon Ball era uno dei loro manga preferiti, che le loro opere sono nate grazie all'esistenza di Dragon Ball.
Cos'ha di bello Dragon Ball? Indubbiamente il bello di Dragon Ball è Goku, il quale è il fulcro di questo manga; Goku con i suoi capelli bizzarri ti fa innamorare del manga, le sue battute, il suo carattere risultano agli occhi di tutti una delle cose più belle che mai potrebbe possedere un personaggio.
Spostandoci su un altro argomento, Dragon Ball è bello perché la Terra è un posto diverso del solito, è governato dal Dio Supremo ha i suoi deserti strani e un universo con molti pianeti, e poi ci sono i namecciani.
Insomma, l'universo di Dragon Ball è vario ed è originale. Chiunque ha visto Dragon Ball conoscerà assolutamente Majin Bu, Cell e Frezeer. Chiunque ha visto Dragon Ball saprà dirti che Crilin non ha un naso.
La prima recensione che faccio non può che essere dedicata al Manga per eccellenza. Mi ricordo ancora quando Junior TV aveva proposto le prime puntate di questo meraviglioso anime interrompendolo al primo torneo Tenkaichi, lasciandomi orfano della più importante opera del maestro Toriyama. Quando Star Comics iniziò la serializzazione del manga per me fu davvero la coronazione di un sogno.
Non ci sono discussioni: Dragon Ball rimane il miglior shonen. La sua carica innovativa, il divertimento della prima serie, l'azione della seconda, il tratto inconsueto, la rivoluzione nei combattimenti e della storia, la caratterizzazione dei personaggi sono motivi più che sufficienti per consacrarlo definitivamente nell'Olimpo dei fumetti. Senza tante dietrologie o discussioni filosofiche questo manga è puro divertimento. Lo si legge con una leggerezza e un senso di soddisfazione che difficilmente è riscontrabile in altre opere. Mi rivedo ancora incollato alle pagine con la voglia di sapere come si sarebbero concluse le peripezie di Goku e della sua famiglia.
Per rendersi conto dell'importanza storica di Dragon Ball (a parte l'analisi delle copie vendute del manga) basta leggere qualsiasi opera moderna di successo.
Il mio consiglio è di non guardare con occhio critico ogni singola pagina cercando risposte che non verranno mai date ma di godersi, magari su di un bel prato, all'aperto in una giornata estiva o nella propria camera, mentre fuori piove, sdraiati nel proprio letto, il primo albo a vostra disposizione, sorridere e lasciarsi guidare per l'ennesima volta in questo fantastico mondo.
Non ci sono discussioni: Dragon Ball rimane il miglior shonen. La sua carica innovativa, il divertimento della prima serie, l'azione della seconda, il tratto inconsueto, la rivoluzione nei combattimenti e della storia, la caratterizzazione dei personaggi sono motivi più che sufficienti per consacrarlo definitivamente nell'Olimpo dei fumetti. Senza tante dietrologie o discussioni filosofiche questo manga è puro divertimento. Lo si legge con una leggerezza e un senso di soddisfazione che difficilmente è riscontrabile in altre opere. Mi rivedo ancora incollato alle pagine con la voglia di sapere come si sarebbero concluse le peripezie di Goku e della sua famiglia.
Per rendersi conto dell'importanza storica di Dragon Ball (a parte l'analisi delle copie vendute del manga) basta leggere qualsiasi opera moderna di successo.
Il mio consiglio è di non guardare con occhio critico ogni singola pagina cercando risposte che non verranno mai date ma di godersi, magari su di un bel prato, all'aperto in una giornata estiva o nella propria camera, mentre fuori piove, sdraiati nel proprio letto, il primo albo a vostra disposizione, sorridere e lasciarsi guidare per l'ennesima volta in questo fantastico mondo.
Faccio parte di quei pochi temerari che comprarono e diedero fiducia a DragonBall già nell'ormai lontanissimo 1995, acquistando per la prima volta un manga con lettura originale all'orientale, perché prima di questo manga tutti gli altri erano ribaltati.
Se permettete, vista l'età e visto che ho potuto godere di DB ben prima che la TV e la "moda" contaminassero il mio giudizio vorrei esprimere le mie opinioni su questo grandissimo capolavoro, nel bene o nel male.
DB probabilmente è il massimo emblema del fantasy d'azione, l'essenza stessa dello shonen, una delle opere cardine che non deve e non può mancare in nessuna libreria di nessun ragazzo, perché non conoscere DB vuol dire disprezzare e non aver capito gli ultimi 20 anni del millennio 1000.
Tutto bene direte voi... il solito invasato di Guku e amici. No, no purtroppo, perché se potessi farei volentieri a meno di tutta quella parte di storia (ahimè la maggior parte) dall'arrivo di Vegeta in poi.
DB inizialmente è una magnifica avventura ambientata in un mondo fantastico, una magnifica avventura che solo Toriyama riesce a delineare con protagonista, coprotagonisti, amici, nemici e un pizzico di ironia che accompagna le peripezie di Goku fanciullo. Eh già, Goku fanciullo è l'emblema di questo mondo magico, un mondo dove esistono nuvole dorate che volano e bastoni magici che si allungano all'infinito, ma dove persino dalle mani del protagonista fuoriesce un Hadoken che sa terribilmente di combattimenti Coin-op anni '80.
Sopratutto però in DragonBall i personaggi hanno un fine da perseguire, fine che li unirà e li spronerà sempre di più a migliorarsi e perfezionarsi assieme, tema diventato poi centrale in qualsiasi altro shonen d'avventura venuto dopo.
Ed è per questo che mi arrabbio e infervoro quando sento esaltare o parlare bene solo di DBZ (so che il manga non fa distinzione ma passatemela), una parte di opera veramente da stracciare e buttare, una parte di cui tutti faremmo volentieri a meno perché di manga vuoti, senza scopo e con personaggi totalmente "fantocci" ce ne sono tanti e sopratutto un capolavoro tale non meritava l'evoluzione che ha poi avuto.
A tutti quelli che osannano i biondoni, a tutti quelli che vogliono solo patetici e vuoti combattimenti, a tutti quelli che non sanno cosa significa davvero "opera di avventura fantasy" dico: tenetevi pure DBZ, guardatevi la 200esima replica su Italia 1, ma per favore, per quanto possibile, teniamo distanti anni luce il mondo e le avventure di Goku bambino e le avventure di Goku adulto.
Darei un 20 a DragonBall, ma il foto finale è una media... una media col -4 che devo dare a gran parte della storia e delle maxi-saghe finali, per il resto in cuor mio non potrò mai dimenticare le emozioni che Goku piccolo mi ha dato nel fiore dell'adolescenza (sono nato nel 1985 quindi fate i vostri conti) e di tutte le volte che con gli amici abbiamo emulato i giovani protagonisti di questo shonen che rimarrà sempre scolpito nel mio cuore. Ma se appunto dopo esservi stufati di vedere sconfitti in fila come birilli Freezer, Cell e Majin-Bu allora ve lo do io un consiglio: Dragon Dai, dove forse forse gli assistenti hanno superato il maestro!
Se permettete, vista l'età e visto che ho potuto godere di DB ben prima che la TV e la "moda" contaminassero il mio giudizio vorrei esprimere le mie opinioni su questo grandissimo capolavoro, nel bene o nel male.
DB probabilmente è il massimo emblema del fantasy d'azione, l'essenza stessa dello shonen, una delle opere cardine che non deve e non può mancare in nessuna libreria di nessun ragazzo, perché non conoscere DB vuol dire disprezzare e non aver capito gli ultimi 20 anni del millennio 1000.
Tutto bene direte voi... il solito invasato di Guku e amici. No, no purtroppo, perché se potessi farei volentieri a meno di tutta quella parte di storia (ahimè la maggior parte) dall'arrivo di Vegeta in poi.
DB inizialmente è una magnifica avventura ambientata in un mondo fantastico, una magnifica avventura che solo Toriyama riesce a delineare con protagonista, coprotagonisti, amici, nemici e un pizzico di ironia che accompagna le peripezie di Goku fanciullo. Eh già, Goku fanciullo è l'emblema di questo mondo magico, un mondo dove esistono nuvole dorate che volano e bastoni magici che si allungano all'infinito, ma dove persino dalle mani del protagonista fuoriesce un Hadoken che sa terribilmente di combattimenti Coin-op anni '80.
Sopratutto però in DragonBall i personaggi hanno un fine da perseguire, fine che li unirà e li spronerà sempre di più a migliorarsi e perfezionarsi assieme, tema diventato poi centrale in qualsiasi altro shonen d'avventura venuto dopo.
Ed è per questo che mi arrabbio e infervoro quando sento esaltare o parlare bene solo di DBZ (so che il manga non fa distinzione ma passatemela), una parte di opera veramente da stracciare e buttare, una parte di cui tutti faremmo volentieri a meno perché di manga vuoti, senza scopo e con personaggi totalmente "fantocci" ce ne sono tanti e sopratutto un capolavoro tale non meritava l'evoluzione che ha poi avuto.
A tutti quelli che osannano i biondoni, a tutti quelli che vogliono solo patetici e vuoti combattimenti, a tutti quelli che non sanno cosa significa davvero "opera di avventura fantasy" dico: tenetevi pure DBZ, guardatevi la 200esima replica su Italia 1, ma per favore, per quanto possibile, teniamo distanti anni luce il mondo e le avventure di Goku bambino e le avventure di Goku adulto.
Darei un 20 a DragonBall, ma il foto finale è una media... una media col -4 che devo dare a gran parte della storia e delle maxi-saghe finali, per il resto in cuor mio non potrò mai dimenticare le emozioni che Goku piccolo mi ha dato nel fiore dell'adolescenza (sono nato nel 1985 quindi fate i vostri conti) e di tutte le volte che con gli amici abbiamo emulato i giovani protagonisti di questo shonen che rimarrà sempre scolpito nel mio cuore. Ma se appunto dopo esservi stufati di vedere sconfitti in fila come birilli Freezer, Cell e Majin-Bu allora ve lo do io un consiglio: Dragon Dai, dove forse forse gli assistenti hanno superato il maestro!
Dragon Ball è l'esempio per eccellenza di un manga leggero e divertente, che nella sua semplicità, riesce a divertire a lungo termine. I disegni sono veramente belli, infatti tutte le tavole sono bellissime e, cosa di molta importanza, i combattimenti sono molto chiari, cosa che non è comune con proprio tutti i manga. I personaggi sono originali e simpatici e divertono tutti. Il ritmo della narrazione è molto coinvolgente infatti, nonostante abbia visto prima la versione animata, durante la lettura non mi sono mai annoiato. Però è anche doveroso dire che dopo la Saga di Freezer le saghe seguenti sono troppo meccaniche, un po' ripetitive e molto forzate, anche se la lettura non smetterà mai di avvincere e divertire. Ed è sopratutto per questo che Akira Toriyama si rivela un bravissimo narratore. Certo ormai Dragonball sembra più un fenomeno commerciale e basta (ed effettivamente lo è diventato) però io consiglio vivamente la lettura di questo manga anche chi Dragonball non lo può più vedere dopo le innumerevoli repliche mandate da Italia 1 (e per di più censurate).
Qui non si parla di un manga, qui si parla di leggenda.
C'è ben poco da dire sulla storia, che penso chiunque conosca, voglio spiegare invece il perché secondo me quest'opera sia diventata quello che è, sul perché sia la più letta e conosciuta al mondo e, soprattutto, sul perché gli ho dato 10 senza pensarci neanche.
La risposta a tutti questi interrogativi è semplice; Dragonball è il miglior shonen di tutti i tempi, vuoi per i disegni, vuoi per l'avventura, per i combattimenti o per la comicità. Tutto ciò è infatti all'ordine del giorno nel "Manga" e tutti i bei fumetti che ci piacciono tanto al giorno d'oggi (One Piece, Naruto, Bleach, ecc...) sono tutti, ma dico TUTTI, ispirati a lui.
Tutto quello che ho appena scritto di per sé basterebbe già a giustificare il 10, ma mi sembra opportuno dire anche che Dragon Ball è stato il primo manga che ho letto quindi gli sono legato anche da questo punto di vista.
Dragon Ball è e rimarrà il mio shonen preferito, e sono grato ad Akira Toriyama per aver creato questa storia.
C'è ben poco da dire sulla storia, che penso chiunque conosca, voglio spiegare invece il perché secondo me quest'opera sia diventata quello che è, sul perché sia la più letta e conosciuta al mondo e, soprattutto, sul perché gli ho dato 10 senza pensarci neanche.
La risposta a tutti questi interrogativi è semplice; Dragonball è il miglior shonen di tutti i tempi, vuoi per i disegni, vuoi per l'avventura, per i combattimenti o per la comicità. Tutto ciò è infatti all'ordine del giorno nel "Manga" e tutti i bei fumetti che ci piacciono tanto al giorno d'oggi (One Piece, Naruto, Bleach, ecc...) sono tutti, ma dico TUTTI, ispirati a lui.
Tutto quello che ho appena scritto di per sé basterebbe già a giustificare il 10, ma mi sembra opportuno dire anche che Dragon Ball è stato il primo manga che ho letto quindi gli sono legato anche da questo punto di vista.
Dragon Ball è e rimarrà il mio shonen preferito, e sono grato ad Akira Toriyama per aver creato questa storia.
Dragon Ball è stato in assoluto il primo manga che ho collezionato in modo regolare. Molti ricordi sono per me legati al suo completamento: la sera in cui a casa di un amico scorsi e sfogliai il numero 33; il difficile acquisto di questo e del successivo perché si era in estate e le edicole erano quasi tutte chiuse; la prima volta che mi recai in una fumetteria per recuperare gli arretrati spendendovi tra l'altro 132.000 unità del vecchio conio; le sortite all'uscita della scuola per acquistare l'ultimo numero uscito; la camminata che feci con un po' di malinconia per andare all'edicola vicino casa e comprare il 62° e conclusivo volume della prima edizione.
Erano i tempi dell'affermazione del fumetto giapponese in Italia, tempi in cui per me neofita totale parole del gergo attuale come “brossura”, “pecette”, “sovracopertina” e “ristampa” avevano poco significato.
Per certi versi Dragon Ball ha avuto una storia iniziale simile ai Cavalieri dello Zodiaco. Un po' etereo e leggendario, comparso all'improvviso con la serie animata su diverse reti locali (e con due adattamenti diversi), anticipato da recensioni di fantomatici videogiochi. Alla fine arrivò il manga, ma io non lo sapevo.
Di conseguenza, infatuato dalla serie animata versione nostrana, trovandomi di fronte un numero in cui la storia è a un punto avanzato non potevo non tornare indietro con i volumetti e capire il perché di quanto vedevo, ma andiamo con ordine.
La storia di Dragon Ball è probabilmente già nota e stra-nota. La storia inizia con Son Goku, un bambino con una forza mostruosa che vive tranquillo in una regione di montagna, che un giorno incontra una ragazza di nome Bulma e da lei si lascia convincere ad accompagnarla nella ricerca delle sette sfere del drago che permetteranno, una volta riunite, di evocare la potente creatura che esaudirà un desiderio.
All'inizio la storia pare rientrare nei canoni più classici dell'avventura ma Dragon Ball è un opera di ben più ampio respiro. Quella che inizialmente appare come una fantasiosa parodia della leggenda del Sayuki, diviene ben presto un avventura che pare trovare grossa ispirazione dai film di arti marziali tanto seguiti in oriente e che, con il passare dei volumi, diventa un'epopea generazionale in cui Goku crescerà, metterà su famiglia, scoprirà le sue origini e passerà il testimone alle nuove generazioni.
L'evoluzione della storia di fatto porterà a dividere Dragon Ball in due macro archi narrativi nettamente distinti ma ugualmente fondamentali.
Il primo, che copre la storia per i primi 17 volumi (edizione originale), è segnato dallo stile che il maestro Toriyama aveva portato avanti dalle sue opere precedenti, fra tutte Dr. Slump. Con un disegno morbido e dalle linee molto rotonde ma curatissimo nei dettagli, Toriyama crea un mondo fantastico e bellissimo dove gli umani convivono con le più fantasiose creature quali uomini-bestia o enormi dinosauri e in cui si uniscono le tradizioni più antiche e le tecnologie più avanzate. In questa parte è anche l'elemento umoristico a essere molto presente e che, assieme a quello dell'azione, forma un mix divertentissimo e tutt'ora ineguagliato.
Il secondo arriva fino alla conclusione e passerà agli onori della cronaca come Dragon Ball Z anche per via dell'adattamento animato. In questo arco, con i personaggi ormai adulti, Toriyama opta per uno stile più spigoloso e deciso, inizialmente un po' grezzo ma che raffinerà progressivamente, conservando anche una grande cura negli sfondi. Ma più che il disegno il cambiamento è nelle meccaniche della storia: l'avventura lascia il posto a una “storia di battaglia” in cui il tema portante sarà la difesa la terra da parte di Goku e compagni contro nemici sempre più potenti e agguerriti. Una meccanica più semplice e meno varia probabilmente, ma che risulta indubbiamente efficace anche grazie alle accanitissime battaglie che Toriyama riesce a elaborare.
Una storia per quanto ben costruita non riuscirebbe però ad appassionare se i suoi attori, cioè i personaggi, fossero piatti, scialbi e banali ma questo non è ovviamente il caso di Dragon Ball. La storia è lunga e il cast è ovviamente ricchissimo di personalità importanti. Fare un elenco puntuale sarebbe lungo e si rischierebbe di escludere qualcuno ma non si può non dire che figure come Goku, Crilin, Gohan, Piccolo e Vegeta non siano entrati negli annali del manga, così come grandi malvagi del calibro di Freezer e Cell.
Il principale punto di forza dei personaggi di Dragon Ball, oltre alle decise personalità, è dato dal fatto che essi sono nettamente schierati sia nel comportamento che nel fine da perseguire o con il bene o con il male. Non ci sono cioè quelle figure, presenti in diverse opere contemporanee di punta e non, ambigue, controverse (peggio ancora se hanno un aria da “cool guy”) o dalla personalità distorta perché segnata da eventi tragici e dolorosi che vivono solo per il proprio tornaconto fregandosene del resto. L'unica eccezione può essere rappresentata da Vegeta, anche se egli è un personaggio in evoluzione e che ha come scopo personale la rivalità più o meno sana verso Goku.
Insomma, Dragon Ball va letto, c'è poco da fare. Va letto perché è il capolavoro di uno dei più grandi maestri del fumetto giapponese, perché ha aperto la strada alla diffusione di questa arte in Italia e in diversi altri Paesi, perché in vari modi ha gettato le basi su cui si fondano le opere più diffuse attualmente, perché la versione cartacea è molto meglio di quella televisiva censurata e replicata fino alla nausea. O forse, semplicemente, perché è un manga divertente, avvincente e disegnato benissimo.
Erano i tempi dell'affermazione del fumetto giapponese in Italia, tempi in cui per me neofita totale parole del gergo attuale come “brossura”, “pecette”, “sovracopertina” e “ristampa” avevano poco significato.
Per certi versi Dragon Ball ha avuto una storia iniziale simile ai Cavalieri dello Zodiaco. Un po' etereo e leggendario, comparso all'improvviso con la serie animata su diverse reti locali (e con due adattamenti diversi), anticipato da recensioni di fantomatici videogiochi. Alla fine arrivò il manga, ma io non lo sapevo.
Di conseguenza, infatuato dalla serie animata versione nostrana, trovandomi di fronte un numero in cui la storia è a un punto avanzato non potevo non tornare indietro con i volumetti e capire il perché di quanto vedevo, ma andiamo con ordine.
La storia di Dragon Ball è probabilmente già nota e stra-nota. La storia inizia con Son Goku, un bambino con una forza mostruosa che vive tranquillo in una regione di montagna, che un giorno incontra una ragazza di nome Bulma e da lei si lascia convincere ad accompagnarla nella ricerca delle sette sfere del drago che permetteranno, una volta riunite, di evocare la potente creatura che esaudirà un desiderio.
All'inizio la storia pare rientrare nei canoni più classici dell'avventura ma Dragon Ball è un opera di ben più ampio respiro. Quella che inizialmente appare come una fantasiosa parodia della leggenda del Sayuki, diviene ben presto un avventura che pare trovare grossa ispirazione dai film di arti marziali tanto seguiti in oriente e che, con il passare dei volumi, diventa un'epopea generazionale in cui Goku crescerà, metterà su famiglia, scoprirà le sue origini e passerà il testimone alle nuove generazioni.
L'evoluzione della storia di fatto porterà a dividere Dragon Ball in due macro archi narrativi nettamente distinti ma ugualmente fondamentali.
Il primo, che copre la storia per i primi 17 volumi (edizione originale), è segnato dallo stile che il maestro Toriyama aveva portato avanti dalle sue opere precedenti, fra tutte Dr. Slump. Con un disegno morbido e dalle linee molto rotonde ma curatissimo nei dettagli, Toriyama crea un mondo fantastico e bellissimo dove gli umani convivono con le più fantasiose creature quali uomini-bestia o enormi dinosauri e in cui si uniscono le tradizioni più antiche e le tecnologie più avanzate. In questa parte è anche l'elemento umoristico a essere molto presente e che, assieme a quello dell'azione, forma un mix divertentissimo e tutt'ora ineguagliato.
Il secondo arriva fino alla conclusione e passerà agli onori della cronaca come Dragon Ball Z anche per via dell'adattamento animato. In questo arco, con i personaggi ormai adulti, Toriyama opta per uno stile più spigoloso e deciso, inizialmente un po' grezzo ma che raffinerà progressivamente, conservando anche una grande cura negli sfondi. Ma più che il disegno il cambiamento è nelle meccaniche della storia: l'avventura lascia il posto a una “storia di battaglia” in cui il tema portante sarà la difesa la terra da parte di Goku e compagni contro nemici sempre più potenti e agguerriti. Una meccanica più semplice e meno varia probabilmente, ma che risulta indubbiamente efficace anche grazie alle accanitissime battaglie che Toriyama riesce a elaborare.
Una storia per quanto ben costruita non riuscirebbe però ad appassionare se i suoi attori, cioè i personaggi, fossero piatti, scialbi e banali ma questo non è ovviamente il caso di Dragon Ball. La storia è lunga e il cast è ovviamente ricchissimo di personalità importanti. Fare un elenco puntuale sarebbe lungo e si rischierebbe di escludere qualcuno ma non si può non dire che figure come Goku, Crilin, Gohan, Piccolo e Vegeta non siano entrati negli annali del manga, così come grandi malvagi del calibro di Freezer e Cell.
Il principale punto di forza dei personaggi di Dragon Ball, oltre alle decise personalità, è dato dal fatto che essi sono nettamente schierati sia nel comportamento che nel fine da perseguire o con il bene o con il male. Non ci sono cioè quelle figure, presenti in diverse opere contemporanee di punta e non, ambigue, controverse (peggio ancora se hanno un aria da “cool guy”) o dalla personalità distorta perché segnata da eventi tragici e dolorosi che vivono solo per il proprio tornaconto fregandosene del resto. L'unica eccezione può essere rappresentata da Vegeta, anche se egli è un personaggio in evoluzione e che ha come scopo personale la rivalità più o meno sana verso Goku.
Insomma, Dragon Ball va letto, c'è poco da fare. Va letto perché è il capolavoro di uno dei più grandi maestri del fumetto giapponese, perché ha aperto la strada alla diffusione di questa arte in Italia e in diversi altri Paesi, perché in vari modi ha gettato le basi su cui si fondano le opere più diffuse attualmente, perché la versione cartacea è molto meglio di quella televisiva censurata e replicata fino alla nausea. O forse, semplicemente, perché è un manga divertente, avvincente e disegnato benissimo.
Ho scoperto relativamente di recente il meraviglioso universo manga. Su consiglio di un amico ho avuto il piacere di acquistare in blocco e leggere la Perfect Edition dell'opera di Toriyama. Che dire? La prima cosa che mi viene in mente è il dispiacere che ho provato nel leggere qualcosa di già "spoilerato", grazie a Mediaset che da qualche anno a questa parte continua a presentare l'anime in tutte le salse. Dispiacere per l'aver letto nel manga tutti i momenti di maggiore climax e suspense, conoscendone già l'esito e non poter provare lo stupore e la meraviglia che avrebbero concesso ad un lettore "novizio". Cionondimeno, la lettura è stata piacevolissima. La trama si regge benissimo in piedi, le sequenze sono sempre limpide e chiare, i disegni (pur presentando talvolta qualche imprecisione anatomica) sono piacevolissimi e assai curati. Ho letto molte recensioni in cui si sottolineava (in particolare per la seconda parte del manga, chiamiamola "Z") il disprezzo per la ripetitività delle situazioni e la sensazione di leggere qualcosa di già visto (nemico che arriva e da una lezione a tutti, qualcuno lo intrattiene, arriva un eroe all'ultimo momento e risolve la faccenda); ma se c'è una cosa che ho imparato negli ultimi tempi è che non importa COSA si racconti, ma COME lo si faccia. E Toriyama ci riesce in un modo eccezionale.
Diciamo che sarebbe un 10 per la trama fino alla sconfitta del Grande Mago Piccolo nel torneo Tenkaichi, ed un 8/ 8.5 per la saga con Goku adulto.
Diciamo che sarebbe un 10 per la trama fino alla sconfitta del Grande Mago Piccolo nel torneo Tenkaichi, ed un 8/ 8.5 per la saga con Goku adulto.
Ultimamente sento un gran parlar male di Dragonball nei forum in cui bazzico e qua e là nella rete. Invece a quanto pare Dragonball non è stato ancora completamente affossato perchè, leggendo un po' di recensioni precedenti alla mia, ho notato ancora grande rispetto verso quest'opera. Naturalmente ognuno può pensare come vuole, però constatare che qualcuno la pensa come me mi ha dato soddisfazione! Ho subito pensato: ma allora non sono l'unica che ama ancora Dragonball!
Conobbi Dragonball grazie a una rete televisiva di cui non ricordo il nome (era ancora molto lontano il tempo in cui sarebbe stato mandato in onda su Mediaset) durante il combattimento Goku Vs Tenshinhan. Inutile dire che mi entusiasmò immediatamente! Successivamente apparirono personaggi come il grande mago Piccolo e Piccolo che mi fecero letteralmente perdere la testa!
Ormai completamente succube della mania "devo assolutamente sapere come continua/non ce la faccio ad aspettare fino a domani" scoprii che mio fratello possedeva la "serie sottiletta" di Drangonball della Star Comics.
Leggendo il manga mi resi conto perchè l'anime era così lento: se un capitolo che leggi in 2 minuti deve essere tramutato in 20 minuti animati diventa un inferno!
Iniziai a leggere il manga lì dove avevo lasciato l'anime. Con l'inizio della serie chiamata Z se possibile cominciai ad appassionarmi ancora di più.
Se per molti i continui power-up erano una palla, per me erano il massimo della vita.
La saga di Freezer è in assoluto la mia preferita... per me rappresenta la perfezione del genere lotta/azione. Al contrario di molti mi è piaciuta molto molto la saga dei cyborg/Cell. Il fatto che ci fosse un personaggio proveniente dal futuro l'ho trovata molto accattivante. Ho persino apprezzato la saga Majin-bu (anche se inizialmente ho un po' patito la mancanza di Goku) con le sue gag e azione. Per molti le ultime due saghe sono solo un allungare il brodo... ok... ho capito... Toriyama inizialmente doveva finire la saga con Freezer, ma questo non toglie che anche le altre 2 saghe non abbiano una buona qualità, sono ben studiate e realizzate con cura. Anzi, fosse stato per me avrei voluto continuare a leggere altre avventure di Goku.
Successivamente acquistai quasi tutti i numeri (usati naturalmente) della serie "sottiletta" e riempii i buchi con la ristampa che avvenne in seguito.
Amo tutta la serie di Dragonball ma la parte che preferisco in assoluto è la serie Z che, se volessimo definirla in qualche modo, è un action/power up; invece la prima parte è un action/comico.
Forse se allora non lo avessi letto, e lo stessi leggendo per la prima volta adesso, anche io mi lamenterei dei vari personaggi che resuscitano in continuazione... ma allora l'unica cosa che mi scappava era un sospiro di sollievo, e oggi quando lo rileggo non lo trovo un fattore così insopportabile perchè nella mia mente ormai è un classico.
Molti criticano il fatto che nella serie Z le sfere del drago siano inserite solo come elemento di contorno. Niente di più vero. Nessuna obiezione. Ma sinceramente non ci vedo niente di male se il manga a un certo punto abbia preso un andamento diverso da quello iniziale (anzi io direi: per fortuna!). Alla fine i manga sono come delle creature: le situazioni si evolvono man mano e non è detto che debbano finire come ci si aspettasse all'inizio.
Il difetto peggiore è l'abbandono totale degli affari sentimentali (la gente sforna figli a destra e a manca senza un minimo di approfondimento) ma bisogna prendere Dragonball per quello che è: un semplice manga d'azione.
Non bisogna aspettarsi approfondimenti psicologici. So che la psicologia di Goku è completamente assurda e surreale (e non solo lui naturalmente) eppure, per qualche arcano motivo che non so bene definire, ci sta a pennello.
Infine il tatto, super deformato e stilizzato, ma secondo me assolutamente azzeccato. Non sono mai riuscita a trovare in nessun manga una nitidezza e chiarezza nei così combattimenti. E poi non posso dimenticare i bei momenti nei quali ridisegnavo alcuni personaggi presenti nel libro illustrato di Dragonball.
Dragonball è un mito... seppur con i suoi difetti rimane il manga per eccellenza. Quando iniziai a leggerlo era già vecchio, eppure l'ho amato alla follia. Nella sua estrema semplicità è assolutamente geniale. Un mito intramontabile che merita un 10 assoluto. I LOVE DRAGONBALL!
Conobbi Dragonball grazie a una rete televisiva di cui non ricordo il nome (era ancora molto lontano il tempo in cui sarebbe stato mandato in onda su Mediaset) durante il combattimento Goku Vs Tenshinhan. Inutile dire che mi entusiasmò immediatamente! Successivamente apparirono personaggi come il grande mago Piccolo e Piccolo che mi fecero letteralmente perdere la testa!
Ormai completamente succube della mania "devo assolutamente sapere come continua/non ce la faccio ad aspettare fino a domani" scoprii che mio fratello possedeva la "serie sottiletta" di Drangonball della Star Comics.
Leggendo il manga mi resi conto perchè l'anime era così lento: se un capitolo che leggi in 2 minuti deve essere tramutato in 20 minuti animati diventa un inferno!
Iniziai a leggere il manga lì dove avevo lasciato l'anime. Con l'inizio della serie chiamata Z se possibile cominciai ad appassionarmi ancora di più.
Se per molti i continui power-up erano una palla, per me erano il massimo della vita.
La saga di Freezer è in assoluto la mia preferita... per me rappresenta la perfezione del genere lotta/azione. Al contrario di molti mi è piaciuta molto molto la saga dei cyborg/Cell. Il fatto che ci fosse un personaggio proveniente dal futuro l'ho trovata molto accattivante. Ho persino apprezzato la saga Majin-bu (anche se inizialmente ho un po' patito la mancanza di Goku) con le sue gag e azione. Per molti le ultime due saghe sono solo un allungare il brodo... ok... ho capito... Toriyama inizialmente doveva finire la saga con Freezer, ma questo non toglie che anche le altre 2 saghe non abbiano una buona qualità, sono ben studiate e realizzate con cura. Anzi, fosse stato per me avrei voluto continuare a leggere altre avventure di Goku.
Successivamente acquistai quasi tutti i numeri (usati naturalmente) della serie "sottiletta" e riempii i buchi con la ristampa che avvenne in seguito.
Amo tutta la serie di Dragonball ma la parte che preferisco in assoluto è la serie Z che, se volessimo definirla in qualche modo, è un action/power up; invece la prima parte è un action/comico.
Forse se allora non lo avessi letto, e lo stessi leggendo per la prima volta adesso, anche io mi lamenterei dei vari personaggi che resuscitano in continuazione... ma allora l'unica cosa che mi scappava era un sospiro di sollievo, e oggi quando lo rileggo non lo trovo un fattore così insopportabile perchè nella mia mente ormai è un classico.
Molti criticano il fatto che nella serie Z le sfere del drago siano inserite solo come elemento di contorno. Niente di più vero. Nessuna obiezione. Ma sinceramente non ci vedo niente di male se il manga a un certo punto abbia preso un andamento diverso da quello iniziale (anzi io direi: per fortuna!). Alla fine i manga sono come delle creature: le situazioni si evolvono man mano e non è detto che debbano finire come ci si aspettasse all'inizio.
Il difetto peggiore è l'abbandono totale degli affari sentimentali (la gente sforna figli a destra e a manca senza un minimo di approfondimento) ma bisogna prendere Dragonball per quello che è: un semplice manga d'azione.
Non bisogna aspettarsi approfondimenti psicologici. So che la psicologia di Goku è completamente assurda e surreale (e non solo lui naturalmente) eppure, per qualche arcano motivo che non so bene definire, ci sta a pennello.
Infine il tatto, super deformato e stilizzato, ma secondo me assolutamente azzeccato. Non sono mai riuscita a trovare in nessun manga una nitidezza e chiarezza nei così combattimenti. E poi non posso dimenticare i bei momenti nei quali ridisegnavo alcuni personaggi presenti nel libro illustrato di Dragonball.
Dragonball è un mito... seppur con i suoi difetti rimane il manga per eccellenza. Quando iniziai a leggerlo era già vecchio, eppure l'ho amato alla follia. Nella sua estrema semplicità è assolutamente geniale. Un mito intramontabile che merita un 10 assoluto. I LOVE DRAGONBALL!
Avevo lasciato il primo volumetto di questo manga sulla mia scrivania, finendo per caso in balia di una bambina di anni 9. Non esagero, sentivo le risate dalla stanza accanto. Lo leggeva divertita, nonostante sia uno degli shonen di combattimento per eccellenza. È stato allora che ho capito quanto questo manga sia un capolavoro. Perché un'opera che intrattiene tranquillamente sia un universitario che una bambina delle elementari non può essere chiamata altrimenti. Ah, notare bene: stiamo parlando di un manga che è nato nell'84... dopo più di 25 anni stiamo ancora qui a parlarne e ad inneggiarlo.
Dovessi fare una recensione approfondita su Dragon Ball non finiremmo più, son convinto che qualcuno c'abbia scritto anche delle tesi universitarie. Mi limiterò ad esprimere tutta la mia ammirazione per Toriyama-sensei, un artista che ha donato alla letteratura mangacea una perla che continuerà a fare la storia in saecula saeculorum.
Ho esagerato? Può darsi! Ma per Dragon Ball credo ne valga la pena.
Kame - hame - HAAA!
Dovessi fare una recensione approfondita su Dragon Ball non finiremmo più, son convinto che qualcuno c'abbia scritto anche delle tesi universitarie. Mi limiterò ad esprimere tutta la mia ammirazione per Toriyama-sensei, un artista che ha donato alla letteratura mangacea una perla che continuerà a fare la storia in saecula saeculorum.
Ho esagerato? Può darsi! Ma per Dragon Ball credo ne valga la pena.
Kame - hame - HAAA!
Dragon Ball è il manga che si prende la colpa (o il merito dipende dai punti di vista) di avermi mischiato la famosa "febbre da manga".
Tutto nacque un bel giorno d'estate, quando, recandomi in edicola per comprare il classico cruciverba (non esisteva ancora il sudoku), vidi sullo scaffale il numero 33 della suddetta serie (la prima edizione Star Comics).
Apriti cielo!
Anche non sapendo nulla di quello che era successo nei numeri precedenti, continuai ad acquistare quelli successivi e mi disperavo perchè non trovavo da nessuna parte gli arretrati. Per fortuna scovai il mondo delle fumetterie e recuperai i 32 numeri precedenti e non solo quelli: in quel momento presi tutti i numeri uno delle serie, oramai storiche e da avere, come quelle di Katsura ad esempio.
Cosa posso dire che non è stato già detto dagli altri?
Semplicemente che la serie animata NON ha nulla a che vedere con il manga!
Odiare questo titolo per le ripetute trasmissioni televisive è di quanto più dannoso possiate fare alla vostra cultura personale.
Non esiste che non leggiate questo manga. E' il papà di un genere che oramai è stato stra-usato da qualsiasi autore! Non è un caso che i mangaka giapponesi prendano spunto da Dragon Ball! Non è un caso che Toriyama sia ancora oggi sia messo nell'olimpo dei grandi Mangaka!
Non lasciatevi sfuggire questa lettura e non potete usare la scusa della mancanza di reperibilità dei volumetti perchè Dragon Ball è immortale sia nella storia dei manga che nelle fumetterie!
Tutto nacque un bel giorno d'estate, quando, recandomi in edicola per comprare il classico cruciverba (non esisteva ancora il sudoku), vidi sullo scaffale il numero 33 della suddetta serie (la prima edizione Star Comics).
Apriti cielo!
Anche non sapendo nulla di quello che era successo nei numeri precedenti, continuai ad acquistare quelli successivi e mi disperavo perchè non trovavo da nessuna parte gli arretrati. Per fortuna scovai il mondo delle fumetterie e recuperai i 32 numeri precedenti e non solo quelli: in quel momento presi tutti i numeri uno delle serie, oramai storiche e da avere, come quelle di Katsura ad esempio.
Cosa posso dire che non è stato già detto dagli altri?
Semplicemente che la serie animata NON ha nulla a che vedere con il manga!
Odiare questo titolo per le ripetute trasmissioni televisive è di quanto più dannoso possiate fare alla vostra cultura personale.
Non esiste che non leggiate questo manga. E' il papà di un genere che oramai è stato stra-usato da qualsiasi autore! Non è un caso che i mangaka giapponesi prendano spunto da Dragon Ball! Non è un caso che Toriyama sia ancora oggi sia messo nell'olimpo dei grandi Mangaka!
Non lasciatevi sfuggire questa lettura e non potete usare la scusa della mancanza di reperibilità dei volumetti perchè Dragon Ball è immortale sia nella storia dei manga che nelle fumetterie!
Dragonball. Inutile dare spiegazioni riguardo alla trama, dato che è l'anime più famoso di tutti i tempi dovreste conoscerlo tutti.
Allora Dragonball costituisce la base su cui si formeranno tutti gli shonen successivi come Naruto, One Piece, Bleach ecc...
All'inizio la storia prevedeva unicamente un viaggio volto alla ricerca delle sette sfere del drago, ma poi si è andata perdendo (per fortuna secondo alcuni, fra i quali me, e purtroppo secondo altri) in una serie di saghe di combattimento delle quali alcune fanno parte della storia principale (cioè di Goku e della Terra), mentre altre possiamo dire che sono state introdotte solo per fungere da passaggio fra un evento e un altro, o per permettere ai nostri protagonisti di compiere numerosi allenamenti per potenziarsi e affrontare in maniera più avvincente e spettacolare degli avversari successivi, anche per poter raggiungere il loro livello. Proprio per questa sequenza narrativa Dragonball è stato il primo shonen del genere "power up", in cui i personaggi si potenziano sempre più combattendo contro nemici sempre più forti; ha riscosso un enorme successo fra il pubblico questo genere.
Per chi non lo sapesse, Akira Toriyama (per i disgraziati che non lo conoscessero è l'autore del manga) inizialmente aveva intenzione di concludere la serie con la saga di Freezer, e infatti se ci pensate bene fin lì la trama aveva un senso logico, mentre poi con Cell e Majun Bu sono stati introdotti nuovi personaggi e nuove situazioni superflue per la storia di base... vi state chiedendo il perchè della loro presenza allora? Ecco il motivo: la redazione e lo staff incitarono (praticamente obbligarono) Toriyama a proseguire la pubblicazione del manga anche dopo la saga Freezer, visto l'enorme successo di cui stava godendo, e così Akira Toriyama, seppur a malincuore (così ho sentito almeno) ha continuato la storia. Infatti proprio dopo la saga Freezer iniziano a comparire numerosi errori e anche mancanze di idee (ad esempio solo il fatto che sia Cell che Majin-bu si trasformino assorbendo delle persone lo trovo ridicolo). Nonostante questi aspetti negativi, il manga si legge, sin dall'inizio e ancor più dalla saga dei saiyan in poi, con una passione e un divertimento davvero mai provati prima (almeno nel mio caso, ma vedo che molti altri la pensano come me), dove la parola "noioso" è pressoché inesistente, seppur la saga dei cyborg rileggendola PIU' VOLTE potrebbe stancare.
Io che ho tutti i numeri me lo rileggo ogni tanto dicendo a me stesso "leggo questo numero e poi lascio", ma coinvolge così tanto che finisco per leggermi anche i 2 numeri successivi, perchè il punto forte di Dragon Ball secondo me sta nel forte collegamento fra i vari eventi.
Per non parlare dei combattimenti, che possono essere considerati in tutta tranquillità i più entusiasmanti e belli di sempre, sia quelli della prima serie che quelli dai Saiyan in poi: mentre i primi sono molto più tecnici e "fisici", ovvero privi di raggi e onde spirituali, i secondi sono più "spirituali" e più privi di tecniche rispetto ai primi. Secondo la mia opinione, gli scontri più affascinanti sono quelli di Goku vs Tensinhan, Goku vs Vegeta e Goku vs Freezer.
Parliamo dei personaggi: avete presente tanti di quegli atteggiamenti presenti nei personaggi di manga e anime moderni, come il bonaccione, il pervertito, il cattivo che poi diventa buono, l'arrogante...? Ecco, tutte queste caratteristiche sono "nate" nei personaggi di Dragon Ball: rispettivamente Goku, Muten, Piccolo, Vegeta e molti altri. Altro pregio non poco rilevante di questo manga sono i disegni; sono molto puliti e ben definiti anche se semplici, e i fondali (anch'essi non ricchi di dettagli però) non sono quasi mai completamente spogli; ma tutto lo splendore dei disegni si nota in particolar modo nei combattimenti, le cui azioni sono SEMPRE evidenti e pulite, a differenza di molti altri manga di azione che ho letto (Claymore, Kenshin, Bleach, Naruto, Yu-gi-oh...). Il chara design poi, secondo me, può essere ritenuto uno dei più accattivanti di sempre.
Naturalmente lo consiglio a tutti, anche a chi (come me) conosce già la storia a memoria avendo visto l'anime e, credetemi, vi regalerà emozioni in quantità esorbitante e non vi stuferete mai di leggerlo.
Se fosse uscito oggi questo manga probabilmente sarebbe da 9, dato che la trama non è così articolata e complessa come altri manga... ma Dragonball è nato nell'84 quindi, quando avrete la sensazione di "già visto" nei manga e anime odierni, essa sarà riferita ad esso anche senza che ve ne accorgiate.
Quindi per essere un manga del 1984 il 10 gli sta davvero molto stretto, e se per valutare un manga bisogna individuare il rapporto qualità/periodo di pubblicazione, allora credo che Dragonball possa consirerarsi il miglior manga di sempre (sebbene non sia il mio preferito). IL manga.
Allora Dragonball costituisce la base su cui si formeranno tutti gli shonen successivi come Naruto, One Piece, Bleach ecc...
All'inizio la storia prevedeva unicamente un viaggio volto alla ricerca delle sette sfere del drago, ma poi si è andata perdendo (per fortuna secondo alcuni, fra i quali me, e purtroppo secondo altri) in una serie di saghe di combattimento delle quali alcune fanno parte della storia principale (cioè di Goku e della Terra), mentre altre possiamo dire che sono state introdotte solo per fungere da passaggio fra un evento e un altro, o per permettere ai nostri protagonisti di compiere numerosi allenamenti per potenziarsi e affrontare in maniera più avvincente e spettacolare degli avversari successivi, anche per poter raggiungere il loro livello. Proprio per questa sequenza narrativa Dragonball è stato il primo shonen del genere "power up", in cui i personaggi si potenziano sempre più combattendo contro nemici sempre più forti; ha riscosso un enorme successo fra il pubblico questo genere.
Per chi non lo sapesse, Akira Toriyama (per i disgraziati che non lo conoscessero è l'autore del manga) inizialmente aveva intenzione di concludere la serie con la saga di Freezer, e infatti se ci pensate bene fin lì la trama aveva un senso logico, mentre poi con Cell e Majun Bu sono stati introdotti nuovi personaggi e nuove situazioni superflue per la storia di base... vi state chiedendo il perchè della loro presenza allora? Ecco il motivo: la redazione e lo staff incitarono (praticamente obbligarono) Toriyama a proseguire la pubblicazione del manga anche dopo la saga Freezer, visto l'enorme successo di cui stava godendo, e così Akira Toriyama, seppur a malincuore (così ho sentito almeno) ha continuato la storia. Infatti proprio dopo la saga Freezer iniziano a comparire numerosi errori e anche mancanze di idee (ad esempio solo il fatto che sia Cell che Majin-bu si trasformino assorbendo delle persone lo trovo ridicolo). Nonostante questi aspetti negativi, il manga si legge, sin dall'inizio e ancor più dalla saga dei saiyan in poi, con una passione e un divertimento davvero mai provati prima (almeno nel mio caso, ma vedo che molti altri la pensano come me), dove la parola "noioso" è pressoché inesistente, seppur la saga dei cyborg rileggendola PIU' VOLTE potrebbe stancare.
Io che ho tutti i numeri me lo rileggo ogni tanto dicendo a me stesso "leggo questo numero e poi lascio", ma coinvolge così tanto che finisco per leggermi anche i 2 numeri successivi, perchè il punto forte di Dragon Ball secondo me sta nel forte collegamento fra i vari eventi.
Per non parlare dei combattimenti, che possono essere considerati in tutta tranquillità i più entusiasmanti e belli di sempre, sia quelli della prima serie che quelli dai Saiyan in poi: mentre i primi sono molto più tecnici e "fisici", ovvero privi di raggi e onde spirituali, i secondi sono più "spirituali" e più privi di tecniche rispetto ai primi. Secondo la mia opinione, gli scontri più affascinanti sono quelli di Goku vs Tensinhan, Goku vs Vegeta e Goku vs Freezer.
Parliamo dei personaggi: avete presente tanti di quegli atteggiamenti presenti nei personaggi di manga e anime moderni, come il bonaccione, il pervertito, il cattivo che poi diventa buono, l'arrogante...? Ecco, tutte queste caratteristiche sono "nate" nei personaggi di Dragon Ball: rispettivamente Goku, Muten, Piccolo, Vegeta e molti altri. Altro pregio non poco rilevante di questo manga sono i disegni; sono molto puliti e ben definiti anche se semplici, e i fondali (anch'essi non ricchi di dettagli però) non sono quasi mai completamente spogli; ma tutto lo splendore dei disegni si nota in particolar modo nei combattimenti, le cui azioni sono SEMPRE evidenti e pulite, a differenza di molti altri manga di azione che ho letto (Claymore, Kenshin, Bleach, Naruto, Yu-gi-oh...). Il chara design poi, secondo me, può essere ritenuto uno dei più accattivanti di sempre.
Naturalmente lo consiglio a tutti, anche a chi (come me) conosce già la storia a memoria avendo visto l'anime e, credetemi, vi regalerà emozioni in quantità esorbitante e non vi stuferete mai di leggerlo.
Se fosse uscito oggi questo manga probabilmente sarebbe da 9, dato che la trama non è così articolata e complessa come altri manga... ma Dragonball è nato nell'84 quindi, quando avrete la sensazione di "già visto" nei manga e anime odierni, essa sarà riferita ad esso anche senza che ve ne accorgiate.
Quindi per essere un manga del 1984 il 10 gli sta davvero molto stretto, e se per valutare un manga bisogna individuare il rapporto qualità/periodo di pubblicazione, allora credo che Dragonball possa consirerarsi il miglior manga di sempre (sebbene non sia il mio preferito). IL manga.
Piaccia o meno, è innegabile che Dragon Ball occupi un posto di assoluta rilevanza nella storia di manga e anime.
Oltre ad essere uno dei titoli più amati e venduti di sempre, è il capostipite dello shonen d’azione commerciale, ancora oggi imitato e scopiazzato al punto che sono ormai da considerarsi luoghi comuni del genere non solo le sue carte vincenti (personaggi, mix di azione e comicità, ecc… ), ma anche i suoi difetti (protagonisti immortali, aumento esponenziale dei poteri, ripetitività dei combattimenti, ecc…).
Inoltre, non bisogna dimenticare il suo enorme contributo alla diffusione delle serie giapponesi all’estero, visto che molti hanno iniziato ad interessarsi a manga e anime proprio grazie a Goku & soci.
Questi sono i fatti, e mi sembrava doveroso sottolinearli al di là dei gusti personali.
Ma ora, se devo mettere da parte la Storia ed esprimere un’opinione puramente soggettiva, non sono disposta a incensare troppo quest’opera: pur essendo il padre di uno dei generi che più gradisco, nonché uno dei primissimi manga che mi sia ritrovata in giro per casa, non sono mai riuscita ad apprezzare Dragon Ball più di un tot, non è certo uno dei 10 titoli che vorrei avere con me su un’isola deserta, e anche prendendo in considerazione solo gli shonen d’azione/avventura non sarebbe comunque la mia prima scelta, gli preferirei One Piece in primis, ma anche le opere di Togashi (e se Kishimoto non fosse impazzito strada facendo, forse poteva precederlo anche Naruto!).
Attenzione, non sto dicendo che non mi piaccia per niente, anzi, a differenza della mediocre serie animata (che ho guardato solo una volta e non rivedrei nemmeno sotto tortura!), nel complesso è una lettura rilassante e piacevole, ma, appunto, un conto è definire una cosa “piacevole”, un’altra è descriverla come “perfetta” e Dragon Ball ha davvero troppi cali qualitativi perché possa celebrarlo in questo modo.
Dopo una prima parte ben riuscita, capace di alternare in modo convincente avventura, azione e comicità, si cambia decisamente atmosfera e l’attenzione si sposta su una sequenza infinita di scontri all’ultimo sangue per la salvezza dell’Universo (con relativi allenamenti e power-up) che lascia davvero poco spazio sia all’umorismo sia a tutti i personaggi non-combattenti. E se la prima di queste saghe-picchiaduro (Freezer) risulta comunque godibile un po’ per la novità, un po’ per il carisma dei personaggi coinvolti e un po' per alcune scene di grande impatto, le due successive si trascinano più o meno stancamente, mostrando poche idee e ben più di “qualche” difetto: le sfere del drago diventano un espediente di comodo per aggiustare la situazione ogni volta che serve, la storia, ora infarcita di buchi e contraddizioni, diviene un mero pretesto per fare a botte, personaggi storici rimpiazzati da gente tanto più forte quanto più noiosa (non mi capaciterò mai di come Trunks, ai tempi, potesse essere tanto amato sia qui che in patria!), combattimenti monotoni e ripetitivi, scene di morte e distruzione che suscitano solo sbadigli… Insomma, obiettivamente non mancano i motivi per cui recriminare!
Per quanto mi riguarda, a salvare la seconda metà di DB da una bocciatura è l’onestà dell’autore, che mai promette più di quanto possa mantenere ma, anzi, fa ben capire che le uniche cose che puoi aspettarti da un certo punto in avanti saranno mazzate condite da qualche occasionale gag… e a me non dispiace svagarmi con questo genere di cose, anche se è sempre un peccato vedere un manga partito in modo tanto brillante ridursi a un semplice passatempo!
Giudizio finale: 8,5 alla prima parte, 8- a Freezer, 6 scarso a Cell (e qui sono stata già buona, perché la seconda metà di questa saga è veramente uno strazio!), 7 a Majin Bu, media finale 7,5 che arrotondo a 8 per tutti i meriti di cui vi ho parlato prima.
In definitiva: un manga non privo di difetti, ma nonostante tutto gradevole e divertente, consigliabile tanto ai fan dello shonen (anche se, ripeto, il maestro si è fatto superare dagli allievi!) quanto a chi sta collezionando titoli di grande importanza storica.
Oltre ad essere uno dei titoli più amati e venduti di sempre, è il capostipite dello shonen d’azione commerciale, ancora oggi imitato e scopiazzato al punto che sono ormai da considerarsi luoghi comuni del genere non solo le sue carte vincenti (personaggi, mix di azione e comicità, ecc… ), ma anche i suoi difetti (protagonisti immortali, aumento esponenziale dei poteri, ripetitività dei combattimenti, ecc…).
Inoltre, non bisogna dimenticare il suo enorme contributo alla diffusione delle serie giapponesi all’estero, visto che molti hanno iniziato ad interessarsi a manga e anime proprio grazie a Goku & soci.
Questi sono i fatti, e mi sembrava doveroso sottolinearli al di là dei gusti personali.
Ma ora, se devo mettere da parte la Storia ed esprimere un’opinione puramente soggettiva, non sono disposta a incensare troppo quest’opera: pur essendo il padre di uno dei generi che più gradisco, nonché uno dei primissimi manga che mi sia ritrovata in giro per casa, non sono mai riuscita ad apprezzare Dragon Ball più di un tot, non è certo uno dei 10 titoli che vorrei avere con me su un’isola deserta, e anche prendendo in considerazione solo gli shonen d’azione/avventura non sarebbe comunque la mia prima scelta, gli preferirei One Piece in primis, ma anche le opere di Togashi (e se Kishimoto non fosse impazzito strada facendo, forse poteva precederlo anche Naruto!).
Attenzione, non sto dicendo che non mi piaccia per niente, anzi, a differenza della mediocre serie animata (che ho guardato solo una volta e non rivedrei nemmeno sotto tortura!), nel complesso è una lettura rilassante e piacevole, ma, appunto, un conto è definire una cosa “piacevole”, un’altra è descriverla come “perfetta” e Dragon Ball ha davvero troppi cali qualitativi perché possa celebrarlo in questo modo.
Dopo una prima parte ben riuscita, capace di alternare in modo convincente avventura, azione e comicità, si cambia decisamente atmosfera e l’attenzione si sposta su una sequenza infinita di scontri all’ultimo sangue per la salvezza dell’Universo (con relativi allenamenti e power-up) che lascia davvero poco spazio sia all’umorismo sia a tutti i personaggi non-combattenti. E se la prima di queste saghe-picchiaduro (Freezer) risulta comunque godibile un po’ per la novità, un po’ per il carisma dei personaggi coinvolti e un po' per alcune scene di grande impatto, le due successive si trascinano più o meno stancamente, mostrando poche idee e ben più di “qualche” difetto: le sfere del drago diventano un espediente di comodo per aggiustare la situazione ogni volta che serve, la storia, ora infarcita di buchi e contraddizioni, diviene un mero pretesto per fare a botte, personaggi storici rimpiazzati da gente tanto più forte quanto più noiosa (non mi capaciterò mai di come Trunks, ai tempi, potesse essere tanto amato sia qui che in patria!), combattimenti monotoni e ripetitivi, scene di morte e distruzione che suscitano solo sbadigli… Insomma, obiettivamente non mancano i motivi per cui recriminare!
Per quanto mi riguarda, a salvare la seconda metà di DB da una bocciatura è l’onestà dell’autore, che mai promette più di quanto possa mantenere ma, anzi, fa ben capire che le uniche cose che puoi aspettarti da un certo punto in avanti saranno mazzate condite da qualche occasionale gag… e a me non dispiace svagarmi con questo genere di cose, anche se è sempre un peccato vedere un manga partito in modo tanto brillante ridursi a un semplice passatempo!
Giudizio finale: 8,5 alla prima parte, 8- a Freezer, 6 scarso a Cell (e qui sono stata già buona, perché la seconda metà di questa saga è veramente uno strazio!), 7 a Majin Bu, media finale 7,5 che arrotondo a 8 per tutti i meriti di cui vi ho parlato prima.
In definitiva: un manga non privo di difetti, ma nonostante tutto gradevole e divertente, consigliabile tanto ai fan dello shonen (anche se, ripeto, il maestro si è fatto superare dagli allievi!) quanto a chi sta collezionando titoli di grande importanza storica.
Dragon Ball ad ormai più di vent'anni dalla sua creazione, rimane un mito indelebile, ancora in grado di appassionare le nuove generazioni. Il manga ha un'origine puntata più sull'humor che sui combattimenti; questi fino alla saga del Grande Mago Piccolo sono piuttosto limitati e poco appassionanti. Via via che procede però la storia prende una piega più combattiva e adulta, con veri nemici da battere e lunghi e appassionanti combattimenti.
A dire il vero la seconda parte, conosciuta generalmente come Dragon Ball Z, presenta una certa ripetitività, le saghe di Cell e Majin Buu sono sulla stessa falsariga di quella di Freezer... almeno Toriyama ha saputo fermarsi a differenza di quanto accaduto con la versione animata.
In definitiva è un manga che raccomando a tutti, Dragon Ball va assolutamente letto almeno una volta nella vita!
A dire il vero la seconda parte, conosciuta generalmente come Dragon Ball Z, presenta una certa ripetitività, le saghe di Cell e Majin Buu sono sulla stessa falsariga di quella di Freezer... almeno Toriyama ha saputo fermarsi a differenza di quanto accaduto con la versione animata.
In definitiva è un manga che raccomando a tutti, Dragon Ball va assolutamente letto almeno una volta nella vita!
Dragonball fu in assoluto il primo manga che io lessi. Mi introdusse in parte a questo mondo, ed è per questo che ci sono anche affezionato.
La storia di Dragonball è più o meno questa: tutto inizia con Goku, un bambino dall'incredibile forza fisica, che per caso incontra una ragazza di nome Bulma. La ragazza gli racconta della leggendaria storia delle sette Sfere del Drago, che riunite potranno permettere la realizzazione di un desiderio. I due partono alla ricerca delle sfere, e la trama comincia quindi a farsi più complessa. Le vicende principali sono affiancate da tante sottotrame che riescono a distaccarsi in modo più o meno accentuato alla ricerca delle sette sfere. La prima parte di Dragonball conclude con un lieto fine, e subito inizia la seconda parte, dove Goku cresce, diventa adulto, si sposa, e comincia a scoprire la sua natura di Saiyan. In un continuo susseguirsi di avvenimenti, combattimenti e sottotrame, il manga arriverà fino al 42° volume, lasciando grande soddisfazione nel lettore.
Uno dei pregi di Dragonball è la presenza di numerose situazione divertenti che molte volte sfiorano l'irriverente e lo scanzonato. Si tratta di un manga per la maggior parte leggero, di facile lettura ed estremamente divertente
Ovviamente non è esente da difetti, come alcune situazioni confusionarie causate dalle sottotrame, e l'eccessivo numero di combattimenti che alla lunga potrebbero annoiare
In conclusione, è per me un otto e mezzo, arrotondato a otto.
Se cercate qualcosa di divertente e abbastanza facile da leggere, puntate su Dragonball.
Ah, e se potete cercate di comprare i volumi dell'edizione originale, la Dragon Ball Deluxe, che non sono sottoposti a fastidiose censure.
La storia di Dragonball è più o meno questa: tutto inizia con Goku, un bambino dall'incredibile forza fisica, che per caso incontra una ragazza di nome Bulma. La ragazza gli racconta della leggendaria storia delle sette Sfere del Drago, che riunite potranno permettere la realizzazione di un desiderio. I due partono alla ricerca delle sfere, e la trama comincia quindi a farsi più complessa. Le vicende principali sono affiancate da tante sottotrame che riescono a distaccarsi in modo più o meno accentuato alla ricerca delle sette sfere. La prima parte di Dragonball conclude con un lieto fine, e subito inizia la seconda parte, dove Goku cresce, diventa adulto, si sposa, e comincia a scoprire la sua natura di Saiyan. In un continuo susseguirsi di avvenimenti, combattimenti e sottotrame, il manga arriverà fino al 42° volume, lasciando grande soddisfazione nel lettore.
Uno dei pregi di Dragonball è la presenza di numerose situazione divertenti che molte volte sfiorano l'irriverente e lo scanzonato. Si tratta di un manga per la maggior parte leggero, di facile lettura ed estremamente divertente
Ovviamente non è esente da difetti, come alcune situazioni confusionarie causate dalle sottotrame, e l'eccessivo numero di combattimenti che alla lunga potrebbero annoiare
In conclusione, è per me un otto e mezzo, arrotondato a otto.
Se cercate qualcosa di divertente e abbastanza facile da leggere, puntate su Dragonball.
Ah, e se potete cercate di comprare i volumi dell'edizione originale, la Dragon Ball Deluxe, che non sono sottoposti a fastidiose censure.
Una storia che parte con una trama interessante, che riprende la leggenda giapponese benfatta, solo fino alla fine della saga di Pilaff, perchè le numerose sottosaghe fanno perdere il nocciolo della storia, si discostano dalla linea principale, confondono.
La saga di Freezer è noiosissima, i personaggi sono poco equilibrati, Vegeta attira troppo l'attenzione e toglie la scena a tutti gli altri e, sebbene alle giovani piacciono i personaggi complessati, alla lunga stancano, stereotipati quali sono.
La trama è piena di buchi ed incongruenze, le sfere del drago sono inserite forzatamente alla fine di ogni saga solo per far vedere che esistono ma, in vista del titolo e col fatto che sono 7, si sarebbe potuta creare una serie incentrata unicamente sulle sfere del drago (con i vari nemici da battere) invece che l'invenzione dello stupido drago radar a semplificare fin troppo le cose, gettando la trama della banalità più assoluta.
Peccato, la storia aveva del potenziale.
I disegni peggiorano e le anatomie, ben curate all'inizio, diventano molto brutte. A volte ho avuto l'impressione, negli ultimi numeri, che i personaggi avessero il sedere piatto, ed i muscoli sono mal distribuiti.
La saga di Freezer è noiosissima, i personaggi sono poco equilibrati, Vegeta attira troppo l'attenzione e toglie la scena a tutti gli altri e, sebbene alle giovani piacciono i personaggi complessati, alla lunga stancano, stereotipati quali sono.
La trama è piena di buchi ed incongruenze, le sfere del drago sono inserite forzatamente alla fine di ogni saga solo per far vedere che esistono ma, in vista del titolo e col fatto che sono 7, si sarebbe potuta creare una serie incentrata unicamente sulle sfere del drago (con i vari nemici da battere) invece che l'invenzione dello stupido drago radar a semplificare fin troppo le cose, gettando la trama della banalità più assoluta.
Peccato, la storia aveva del potenziale.
I disegni peggiorano e le anatomie, ben curate all'inizio, diventano molto brutte. A volte ho avuto l'impressione, negli ultimi numeri, che i personaggi avessero il sedere piatto, ed i muscoli sono mal distribuiti.
Dunque, secondo il mio modesto personalissimo parere, come voto questo manga merita non più di un 3 secco.
Perché 3? A partire da 1 che è il minimo... Un voto in più perché si tratta di una delle opere che sono appartenute alla mia infanzia e per un certo periodo mi ha interessato, un voto perché lo stile grafico tutto sommato, rispetto ad altri manga, può risultare gradevole (ma nulla di eccezionale... per carità, c'è anche molto di peggio) almeno durante la prima parte del manga. La lettura è sostanzialmente a portata di tutti. Se non fosse per questi motivi il mio voto sarebbe 1.
Proposta: prendiamo la moneta per quello che vale. Lo stile grafico: le ambientazioni sono molto semplici e spesso molto scarne. A mio avviso i disegni di Toriyama sono piuttosto banali, tant'è che in un sacco di altri autori troviamo citazioni di DB riprodotte fedelmente o perfino meglio, segno a mio parere che veramente tanti mangaka sono capaci di disegnare così e meglio di così. A me le citazioni di DB negli altri manga, francamente fanno un po' tenerezza...
I contenuti: ma che cosa è Dragon Ball nel suo complesso? A me sembra una serie di gare a chi diventa il più forte, e anche banali e ripetitive, perché a lungo andare le tecniche di combattimento sono sempre le stesse. Il tutto condito da un qualche bislacco senso di giustizia, molto ripetitivo anch'esso, alla <I>"la terra è in pericolo, dobbiamo salvare l'umanità! "</I>. Gli antagonisti sono delle creature malvagie che esistono senza un vero perché, così... e sono anche caratterizzate miseramente. I dialoghi sono anch'essi scarni e molto ripetitivi.
Viene tirata fin troppo per le lunghe, dopo Freiza veramente diventa talmente insulso e vuoto!
Non sono per niente d'accordo con chi sostiene che Yu Yu Hakusho del maestro Togashi è uno shounen che si ispira molto a DB, a parte per il fatto che per me Y. Y. H. Supera di brutto in qualità Dragon Ball SOTTO OGNI MINIMO ASPETTO, nella prima parte quel manga prende direzioni molto differenti che con DB a mio avviso non hanno nulla a che vedere.
Secondo me Dragon Ball è una lettura che può essere gradita nel momento in cui la si legge la prima volta, dopodiché stanca. Interamente ho visto la serie animata 1 volta, poi ho letto sporadicamente qualche parte qua e là del manga, poi mi sono stufato completamente. La trovo una lettura che non lascia nulla, ma proprio nulla di nulla. Di manga che superano decisamente Dragon Ball in qualità secondo me ne esistono molti.
Diciamoci la verità, è un'opera troppo sopravvalutata, non esageriamo.
Perché 3? A partire da 1 che è il minimo... Un voto in più perché si tratta di una delle opere che sono appartenute alla mia infanzia e per un certo periodo mi ha interessato, un voto perché lo stile grafico tutto sommato, rispetto ad altri manga, può risultare gradevole (ma nulla di eccezionale... per carità, c'è anche molto di peggio) almeno durante la prima parte del manga. La lettura è sostanzialmente a portata di tutti. Se non fosse per questi motivi il mio voto sarebbe 1.
Proposta: prendiamo la moneta per quello che vale. Lo stile grafico: le ambientazioni sono molto semplici e spesso molto scarne. A mio avviso i disegni di Toriyama sono piuttosto banali, tant'è che in un sacco di altri autori troviamo citazioni di DB riprodotte fedelmente o perfino meglio, segno a mio parere che veramente tanti mangaka sono capaci di disegnare così e meglio di così. A me le citazioni di DB negli altri manga, francamente fanno un po' tenerezza...
I contenuti: ma che cosa è Dragon Ball nel suo complesso? A me sembra una serie di gare a chi diventa il più forte, e anche banali e ripetitive, perché a lungo andare le tecniche di combattimento sono sempre le stesse. Il tutto condito da un qualche bislacco senso di giustizia, molto ripetitivo anch'esso, alla <I>"la terra è in pericolo, dobbiamo salvare l'umanità! "</I>. Gli antagonisti sono delle creature malvagie che esistono senza un vero perché, così... e sono anche caratterizzate miseramente. I dialoghi sono anch'essi scarni e molto ripetitivi.
Viene tirata fin troppo per le lunghe, dopo Freiza veramente diventa talmente insulso e vuoto!
Non sono per niente d'accordo con chi sostiene che Yu Yu Hakusho del maestro Togashi è uno shounen che si ispira molto a DB, a parte per il fatto che per me Y. Y. H. Supera di brutto in qualità Dragon Ball SOTTO OGNI MINIMO ASPETTO, nella prima parte quel manga prende direzioni molto differenti che con DB a mio avviso non hanno nulla a che vedere.
Secondo me Dragon Ball è una lettura che può essere gradita nel momento in cui la si legge la prima volta, dopodiché stanca. Interamente ho visto la serie animata 1 volta, poi ho letto sporadicamente qualche parte qua e là del manga, poi mi sono stufato completamente. La trovo una lettura che non lascia nulla, ma proprio nulla di nulla. Di manga che superano decisamente Dragon Ball in qualità secondo me ne esistono molti.
Diciamoci la verità, è un'opera troppo sopravvalutata, non esageriamo.
E' il primo VERO manga che ho avuto modo di leggere ed amare, quando ancora non lo conosceva nessuno. Vorrei raccontarvi la storia... ma chi non la conosce? Dilungarmi su quanto questo titolo sia e rimanga LA pietra miliare degli Shonen che fungerà da guida per tutti quelli a venire... ma chi non lo sa? E' questa la domanda: chi non ha mai visto o letto le avventure di Son Goku? Per questo vi racconterò una storia che vi farà capire PERCHE' acquistare e leggere Dragonball. Era l'ottobre del 1998, io avevo 14 anni e quel giorno avevo fatto sega a scuola, per recarmi in centro con il mio miglior amico, davanti alla Yamato Shop di Milano: la sera prima il corriere gli aveva portato l'ultimo numero della primissima edizione di Dragonball, il 16 in chiave sottiletta con tanto di costina azzurra, ma per legge il negozio non avrebbe potuto metterlo in vendita sino all'indomani... ed allora non erano così diffusi in Italia le connessioni internet, figurarsi le ADSL, tant'è che DB non era all'apice del suo successo nello stivale e siti italiani o YouTube per reperire info e spoiler non esistevano, così come non v'era ancora la serie tv su Mediaset. La fumetteria avrebbe aperto solo mezz'ora dopo e c'era una fila di oltre 50 persone: che ci crediate o meno, non avevo MAI visto una fila in fumetteria, in giovedì infrasettimanale alle 8:30 del mattino: la copia del numero 62 di Dragonball, terminò in negozio nel giro di qualche ora. Ragazzi che la leggevano seduti ad un tavolo nel bara poco lì distante, ragazze che s'abbracciavano piangendo perché non avrebbero più letto le avventure di Goku... o meglio, di Vegeta e Trunks. E lì capii la magia intrisa in Dragonball: mai più negli anni a venire mi capitò una situazione simile o vagamente analoga. Ecco la potenza della serie di Toriyama, ecco la potenza dello Shonen per eccellenza, ecco la potenza di Dragonball.
Dragonball... Dragonball non è un titolo non è un opera, Dragonball è storia. Ho letto tutti i volumetti prestati da un mio amico e mi sono appassionato in modo assurdo a questo manga. L'inizio è davvero molto bello, ma confrontato a come evolve più avanti non è nulla. I personaggi sono strutturati benissimo, l'ambientazione è curiosa e l'atmosfera dall'inizio di Dragonball Z si infittisce e diventa più enigmatica. Del resto stiamo parlando di un capolavoro senza tempo. Il manga è davvero appassionante e forse si può pensare che sia uno di quelli cazzottoni e niente trama invece è tutt'altro. Ovviamente si è conservata la comicità di dr. Alump e Arale (altra opera del grande Toriyama) ma, come posso dire, qui si è saliti di livello con misteri intrecci di storie e anche temporali! Un manga che non si può fare a meno di leggere, il capostipite di generazioni e generazioni di manga, ha uno stile unico, ormai è una cosa certa, niente è meglio di Dragonball! Ovviamente dai punti di vista del disegno è molto valido e anche per questo ha ricevuto l'immenso successo che ha portato a un merchandise assurdo.
Cercate un manga leggero e divertente? Eccolo qua, non esiste uno + adatto. Il manga è così bello e scorrevole che (io ho tutti i numeri) quando dico "ora mi rileggo questo pezzo" non riesco a fermarmi lì, perché è così coinvolgente che ti senti male se non lo continui a leggere! I combattimenti sono STUPENDI e si capiscono (a differenza di altri manga dove non capisci se è stato colpito il protagonista o il nemico ad esempio).
I disegni sono perfetti e poi, cosa più importante... è DRAGON BALL! E' sicuramente il migliore nel suo genere, niente a che vedere con Naruto, Bleach o One Piece, se leggete DRAGON BALL questi altri buttateli via. Anche se non lo ritengo il miglior shonen in tuaa sincerità, il trono spetta a Fullmetal Alchemist.
I disegni sono perfetti e poi, cosa più importante... è DRAGON BALL! E' sicuramente il migliore nel suo genere, niente a che vedere con Naruto, Bleach o One Piece, se leggete DRAGON BALL questi altri buttateli via. Anche se non lo ritengo il miglior shonen in tuaa sincerità, il trono spetta a Fullmetal Alchemist.
Il miglior manga mai visto, combattimenti mozzaffiato, sopratutto quando si scontrano due avversari alla stessa potenza e di sicuro in fatto di combattimenti quelli di Dragon Ball sono i più belli di tutti. L'unica cosa negativa è che con Dragon Ball si guadagna tanti soldi perché è bellissimo, cosi lo sfruttano moltissimo.
Di Dragon Ball sono uscite tantissime edizioni e di sicuro la migliore è l'ultima ovvero la "perfect edition" ma sfortunatamente è censurata, ma ora pensiamo alla recensione: [<b>Attenzione, contiene Spoiler</b>]
La storia inizia con un bambino di nome Goku che venendo a conoscenza del segreto delle sfere del drago parte con Bulma nel viaggio più bello che ci sia, incontrerà tantissimi amici e rivali e sconfiggerà un demone che voleva dominare il mondo, poi anche suo figlio ma non lo uccide.
Nella seconda parte Goku è diventato adulto, si è sposato con Chichi e ha un figlio di nome Gohan. Poi suo fratello Radish gli dirà di essere un alieno e il suo vero nome è Kakaroth ed infine Goku che si rifiuta di aiutarlo lo affronta ma moriranno tutti e due. Un anno dopo Goku, dopo essersi allenato con Re Kaio, ritorna in vita grazie alle sfere del drago e sventa il piano di conquista dei sayan e incomincerà la rivalità più bella di Dragon Ball, Goku vs Vegeta.
Goku andò su Namek e si trasforma per la prima volta in ssj e sconfigge Freezer il distruttore galattico, poi ri-morirà contro Cell er salvare la terrà e sarà vendicato da suo figlio.
poi Goku avrà un altro figlio Goten e riesce ad arrivare fino al ssj3, torna in vita e si unirà con Vegeta attraverso i potara ma la fusione si scoglie e Goku ucciderà Bu grazie alla Genkidama fatta dalla energia di tutti.
La storia si conclude con Goku che prende come suo alievo Ub la reincarnazione di Bu
Di Dragon Ball sono uscite tantissime edizioni e di sicuro la migliore è l'ultima ovvero la "perfect edition" ma sfortunatamente è censurata, ma ora pensiamo alla recensione: [<b>Attenzione, contiene Spoiler</b>]
La storia inizia con un bambino di nome Goku che venendo a conoscenza del segreto delle sfere del drago parte con Bulma nel viaggio più bello che ci sia, incontrerà tantissimi amici e rivali e sconfiggerà un demone che voleva dominare il mondo, poi anche suo figlio ma non lo uccide.
Nella seconda parte Goku è diventato adulto, si è sposato con Chichi e ha un figlio di nome Gohan. Poi suo fratello Radish gli dirà di essere un alieno e il suo vero nome è Kakaroth ed infine Goku che si rifiuta di aiutarlo lo affronta ma moriranno tutti e due. Un anno dopo Goku, dopo essersi allenato con Re Kaio, ritorna in vita grazie alle sfere del drago e sventa il piano di conquista dei sayan e incomincerà la rivalità più bella di Dragon Ball, Goku vs Vegeta.
Goku andò su Namek e si trasforma per la prima volta in ssj e sconfigge Freezer il distruttore galattico, poi ri-morirà contro Cell er salvare la terrà e sarà vendicato da suo figlio.
poi Goku avrà un altro figlio Goten e riesce ad arrivare fino al ssj3, torna in vita e si unirà con Vegeta attraverso i potara ma la fusione si scoglie e Goku ucciderà Bu grazie alla Genkidama fatta dalla energia di tutti.
La storia si conclude con Goku che prende come suo alievo Ub la reincarnazione di Bu
Il solo nome Dragon Ball suscita in me nostalgia ed emozione, del resto fu il primo manga che acquistai... ormai ho perso il conto di quanti ne ho, ma vabbe', passiamo alla recensione.
Non perderò tempo a riassumere la Storia (con la S maiuscola) di questa grande opera, madre di tutti gli shonen nati a partire dagli anni '90 (la prima opera a presentare evidentissimi elementi presi da Dragon Ball fu Yuyu Hakusho, da noi Yu Degli Spettri, del maestro Togashi). Con Dragon Ball, Toriyama riesce a mescolare elementi di pura comicità ad elementi tragici, una delle principali caratteristiche di Dragon Ball è il modo in cui ci viene mostrata la crescita dei vari personaggi, soprattutto di Son Goku. La trama è abbastanza lineare con pochi colpi di scena, ma ricca di azione e comicità. La prima parte del manga (dall'incontro tra Bulma e Son Goku alla sconfitta della reincarnazione del Grande re dei demoni Piccolo (eh già, questa è la vera traduzione del nome giapponese Piccolo Daimaoh) è una rivisitazione della leggenda cinese "Saiyuki", la seconda parte (dall'arrivo di Radits alla partenza di Son Goku ed Ub) è caratterizzato dalla comparsa di nemici sempre più potenti e da un susseguirsi di furiose battaglie. La storia raggiunge l'apice con la saga di Freezer (pensato originariamente come ultima saga che avrebbe dovuto concludersi con la morte di Son Goku nell'esplosione di Nameck), in cui verranno risolti alcuni piccoli interrogativi nati successivamente all'invasione dei Saiyajin (in Italia semplicemente Saiyan). Le due saghe successive, quella di Cell e qualla di Majin Bu, nacquero grazie alle pressioni degli appassionati che volevano far continuare Dragon Ball il più alungo possibile, nonchè della Shueisha (la casa editrice) che voleva sfruttare al massimo il titolo.
Per concludere, non posso fare altro che assegnare un bel 10 (se fosse possibile avrei voluto dare un voto maggiore) a questa grande opera che nonostante i suoi 25 anni continua ad appassionare milioni di persone, Dragon Ball non è più un manga, è un fenomeno culturale!
Non perderò tempo a riassumere la Storia (con la S maiuscola) di questa grande opera, madre di tutti gli shonen nati a partire dagli anni '90 (la prima opera a presentare evidentissimi elementi presi da Dragon Ball fu Yuyu Hakusho, da noi Yu Degli Spettri, del maestro Togashi). Con Dragon Ball, Toriyama riesce a mescolare elementi di pura comicità ad elementi tragici, una delle principali caratteristiche di Dragon Ball è il modo in cui ci viene mostrata la crescita dei vari personaggi, soprattutto di Son Goku. La trama è abbastanza lineare con pochi colpi di scena, ma ricca di azione e comicità. La prima parte del manga (dall'incontro tra Bulma e Son Goku alla sconfitta della reincarnazione del Grande re dei demoni Piccolo (eh già, questa è la vera traduzione del nome giapponese Piccolo Daimaoh) è una rivisitazione della leggenda cinese "Saiyuki", la seconda parte (dall'arrivo di Radits alla partenza di Son Goku ed Ub) è caratterizzato dalla comparsa di nemici sempre più potenti e da un susseguirsi di furiose battaglie. La storia raggiunge l'apice con la saga di Freezer (pensato originariamente come ultima saga che avrebbe dovuto concludersi con la morte di Son Goku nell'esplosione di Nameck), in cui verranno risolti alcuni piccoli interrogativi nati successivamente all'invasione dei Saiyajin (in Italia semplicemente Saiyan). Le due saghe successive, quella di Cell e qualla di Majin Bu, nacquero grazie alle pressioni degli appassionati che volevano far continuare Dragon Ball il più alungo possibile, nonchè della Shueisha (la casa editrice) che voleva sfruttare al massimo il titolo.
Per concludere, non posso fare altro che assegnare un bel 10 (se fosse possibile avrei voluto dare un voto maggiore) a questa grande opera che nonostante i suoi 25 anni continua ad appassionare milioni di persone, Dragon Ball non è più un manga, è un fenomeno culturale!
Dragon Ball è la storia di Goku, un giovane che... ma che lo dico a fare? tanto lo conoscete tutti!
Il manga di Dragon Ball può essere considerato a tutti gli effetti il genitore di tutti gli shonen (manga per ragazzi) moderni, avendo il suo autore ispirato la quasi totalità dei mangaka che lavorano attualmente in tale ambito.
La trama inizia come shonen umoristico incentrato sui combattimenti, cambiando però con il passare del tempo in un manga più serio, per quanto un velo (a volte più di uno) di umorismo aleggi sempre tra le pagine dei volumetti.
Col tempo Goku incontrerà personaggi nuovi sempre diversi, buoni cattivi, cattivi che diventano buoni ecc.
Il tratto di Toriyama diventa sempre più bello ad ogni numero, ed il design dei personaggi è sempre ben studiato.
In Italia esistono varie versioni del manga, la più recente è la "perfect edition", che però tanto perfect non è, visto che presenta delle fastidiose censure dovute alla nota questione pedofilia (poche, per fortuna, e solo all'inizio).
La scelta dell'acquisto quindi è a un bivio, perchè se è vero che la perfect è più reperibile, ha le pagine a colori, una galleria di immagini alla fine di ogni numero e un finale inedito, è anche vero che se voleste leggervelo senza censure dovreste puntare ad una delle vecchie edizioni, più difficilmente reperibili ma più fedeli.
Consiglio questo manga a tutti, ai fan di Dragon Ball che non hanno mai avuto occasione di leggerlo, a chi non sa cosa sia Dragon Ball, e a chi non lo sopporta.
Il manga di Dragon Ball può essere considerato a tutti gli effetti il genitore di tutti gli shonen (manga per ragazzi) moderni, avendo il suo autore ispirato la quasi totalità dei mangaka che lavorano attualmente in tale ambito.
La trama inizia come shonen umoristico incentrato sui combattimenti, cambiando però con il passare del tempo in un manga più serio, per quanto un velo (a volte più di uno) di umorismo aleggi sempre tra le pagine dei volumetti.
Col tempo Goku incontrerà personaggi nuovi sempre diversi, buoni cattivi, cattivi che diventano buoni ecc.
Il tratto di Toriyama diventa sempre più bello ad ogni numero, ed il design dei personaggi è sempre ben studiato.
In Italia esistono varie versioni del manga, la più recente è la "perfect edition", che però tanto perfect non è, visto che presenta delle fastidiose censure dovute alla nota questione pedofilia (poche, per fortuna, e solo all'inizio).
La scelta dell'acquisto quindi è a un bivio, perchè se è vero che la perfect è più reperibile, ha le pagine a colori, una galleria di immagini alla fine di ogni numero e un finale inedito, è anche vero che se voleste leggervelo senza censure dovreste puntare ad una delle vecchie edizioni, più difficilmente reperibili ma più fedeli.
Consiglio questo manga a tutti, ai fan di Dragon Ball che non hanno mai avuto occasione di leggerlo, a chi non sa cosa sia Dragon Ball, e a chi non lo sopporta.
Non ci sono parole per quello che è uno dei manga più importanti nella storia degli shonen...
Akira Toriyama (debuttante nei primi anni 80) è maturato moltissimo dopo le storie di Dottor Slump e Arale.
Disegni non troppo complessi, ma storia meravigliosa, ricca di combattimenti e azione.
Serie divisa in 42 volumi, per quanto vale la prima ristampa (dipende dalla serie e dalla ristampa) e in 64, mi pare, per la prima edizione.
Bellissimo. Lo consiglio a tutti.
Akira Toriyama (debuttante nei primi anni 80) è maturato moltissimo dopo le storie di Dottor Slump e Arale.
Disegni non troppo complessi, ma storia meravigliosa, ricca di combattimenti e azione.
Serie divisa in 42 volumi, per quanto vale la prima ristampa (dipende dalla serie e dalla ristampa) e in 64, mi pare, per la prima edizione.
Bellissimo. Lo consiglio a tutti.
Come sempre, la perfezione non esiste ma DragonBall ci va molto vicino.
La stira, forse alla lunga un po' ripetitiva, narra della vita (nel senso letterale del termine) di Son Goku, in principio simapico bambino curioso e ingenuo, successivamente il salvatore del paineta terra (e non solo) per ben più di una volta.
I personaggi che man mano si affiancano al protagonista sono tutti ben caratterizzati e con una forte presenza, tanto che ci si ricorda bene anche della spalla del comprimario o dei cattivi di sfondo per la loro demenzialità o simaptia.
Posso dire che Dragon Ball ha cambiato la storia del manga, in quanto prima di lui c'erano manga di combattimento, o sportivi, o comici... Con Dragon Ball per la prima volta il genere di combattimento viene affiancanto dalla comicità e prende così vita la leggenda.
Forse verso gli utimi volumi, quando il grosso del lavoro viene affidato agli assistenti, il tratto ne risente un po' ma anche in questo caso, nota di merito al tratto stesso che cresce e si evolve nello stesso modo del piccolo protagonista: quando il tratto è mobido e tondeggiante così come semplice è il piccolo Goku, così i disegni si fanno più spigolosi e netti quando la storia inizia a mostrare i primi fatti drammatici, le prime vere sfide all'ultimo sangue e la crescita dei vari personaggi.
Si potrebbe parlare per ore su Dragon Ball ma basti pensare che, se Akira Toriyama non avesse creato questo capolavoro, oggi non si avrebbero manga come Naruto, Bleach e FullMetal Anchemist.
Da leggere assolutamente, per ogni età, sesso o gusti.
La stira, forse alla lunga un po' ripetitiva, narra della vita (nel senso letterale del termine) di Son Goku, in principio simapico bambino curioso e ingenuo, successivamente il salvatore del paineta terra (e non solo) per ben più di una volta.
I personaggi che man mano si affiancano al protagonista sono tutti ben caratterizzati e con una forte presenza, tanto che ci si ricorda bene anche della spalla del comprimario o dei cattivi di sfondo per la loro demenzialità o simaptia.
Posso dire che Dragon Ball ha cambiato la storia del manga, in quanto prima di lui c'erano manga di combattimento, o sportivi, o comici... Con Dragon Ball per la prima volta il genere di combattimento viene affiancanto dalla comicità e prende così vita la leggenda.
Forse verso gli utimi volumi, quando il grosso del lavoro viene affidato agli assistenti, il tratto ne risente un po' ma anche in questo caso, nota di merito al tratto stesso che cresce e si evolve nello stesso modo del piccolo protagonista: quando il tratto è mobido e tondeggiante così come semplice è il piccolo Goku, così i disegni si fanno più spigolosi e netti quando la storia inizia a mostrare i primi fatti drammatici, le prime vere sfide all'ultimo sangue e la crescita dei vari personaggi.
Si potrebbe parlare per ore su Dragon Ball ma basti pensare che, se Akira Toriyama non avesse creato questo capolavoro, oggi non si avrebbero manga come Naruto, Bleach e FullMetal Anchemist.
Da leggere assolutamente, per ogni età, sesso o gusti.
Un buon 90% di noi, me compreso, al solo sentire la parola "manga" vede inconsciamente apparirsi nella testa la figura di un vivace bimbo con spigolosissimi capelli neri, una coda da scimmia e una canotta rossa che viaggia, felice, su una nuvoletta volante. Visione, poi, spesso e volentieri, corredata da una ritmata canzone in giapponese chiamata "Makafushigi Adventure" a farci da colonna sonora.
E' Son Goku, il protagonista di Dragon Ball di Akira Toriyama, che possiamo tranquillamente definire come IL manga, come l'opera che è riuscita a riscuotere un successo dopo l'altro e a portare il fumetto giapponese ad un livello molto più alto, sia in Giappone che nell'intero mondo.
Dragon Ball ci trasporta in un mondo dove è la fantasia a farla da padrone, un universo fiabesco a metà tra le foreste, i villaggi e i padiglioni buddisti dell'antica Cina (che riflettono l'antichissimo romanzo cinese "Xiaoyuji" da cui l'opera attinge e parodizza personaggi ed elementi) e gli universi dei film americani, siano essi futuristici alla Blade Runner o metropoli moderne e afflitte dalla criminalità come quelle dei film d'azione degli anni '70 e '80.
E' un mondo, quello di Dragon Ball, creato su misura dalla poliedrica fantasia del suo autore, dove possono convivere, e senza che personaggi e lettori se ne sconvolgano, dinosauri, demoni e mostri, animali antropomorfi, robot e personaggi dall'aspetto umano ma dalle più strambe particolarità.
Dragon Ball ci cala in un'avventura davvero enorme, che parte dalla ricerca delle leggendarie sette sfere capaci di evocare una divinità a forma di drago che ha il potere di esaudire qualsiasi desiderio.
E' nel nome di quest'utopia che i personaggi della storia, dal piccolo Goku che così comincerà a conoscere mondi e realtà diverse dalla sua, alla spassosissima Bulma, dall'indomito ma buffissimo Yamcha al saggio e farsesco eremita Muten, si metteranno in viaggio, un viaggio sterminato che durerà loro una vita intera e che sarà condotto all'insegna della fantasia e dell'avventura.
Lungo il cammino, molti saranno gli incontri e altrettanti gli scontri, molte cose importanti quali l'amicizia, la lealtà, la correttezza e, si, a volte persino l'amore, saranno imparate dai nostri eroi e dal lettore assieme a loro.
Dragon Ball è una storia semplicissima, ma che nella sua semplicità riesce a catturare il lettore grazie alla grandissima simpatia dei personaggi, che filtra attraverso lo stile simpaticissimo e caricaturiale dell'autore. Ai personaggi di Dragon Ball, e di Toriyama in generale, ci si affeziona anche solo guardandoli, buoni o cattivi che siano, e a vedere le loro facce buffe con occhioni strabuzzati a palla, dentoni, sputacchi, goccioloni, sguardi sarcastici, ci vien da pensare che in questo universo buoni e cattivi stanno soltanto recitando una parte, ma che in realtà sono esseri umani con le loro debolezze e i loro problemi, e che, una volta finite "le riprese" del fumetto, andranno tutti insieme a bersi una bella birra in spensieratezza. E così, oltre al gruppo dei buoni che ci vengono ovviamente descritti in ogni loro particolarità e ci vengono resi empatici, finiamo per affezionarci anche ai personaggi cattivi e alle comparse, ai vari ometti barbuti, orsi antropomorfi, soldati e teppisti apparentemente malvagi, fino ad arrivare anche al superboss, agli alieni cattivi, al super capo dell'organizzazione mafiosa, ai demoni dell'inferno, che ci vengono mostrati anche loro nei loro aspetti di tenera debolezza e bonaria umanità.
Così, finiamo per riderci un pò su e a farci incantare da questo mondo così fiabesco e divertente dal suo umorismo e dai suoi appassionanti combattimenti di arti marziali, i quali ci rievocano tutta una serie di film d'azione cinesi o americani e saranno poi di spunto per caratterizzare trame e personaggi di tutta l'industria dei videogiochi da sala del ventennio successivo.
E, tra le pagine del manga, tra un combattimento e una risata, troviamo anche parecchi messaggi importanti e piccoli momenti di delicatissima poesia, che di certo ci faranno un grandissimo piacere.
Nella seconda parte del suo svolgimento (il cosiddetto "Dragon Ball Z", che copre i volumi dal 17 al 42), la storia cambia, lentamente, e si abbandona il viaggio, l'avventura, a favore di combattimenti sempre più lunghi e violenti, di progressivi power up, di trasformazioni, di colpi energetici, e, almeno in apparenza, la magia un pò si perde. Eppure, tutto sommato, era più o meno inevitabile modificare le tematiche della storia di pari passo con la crescita del protagonista, che, non essendo più bambino ma adulto e papà, non poteva più mostrarci la sua lotta di bambino innocente contro gli adulti malvagi, ma si ricicla come supereroe al servizio della pace terrena, da difendere dall'attacco di extraterrestri e demoni vari.
Eppure, nonostante la prima parte della serie gli sia nettamente superiore, nonostante ai muscoli ipertrofici e al nuovo tratto spigoloso dell'autore noi preferivamo quello rotondeggiante e buffo di prima, "Dragon Ball Z" mantiene ancora parecchi elementi della prima parte, ed è in un certo senso affascinante seguire i personaggi che si era imparato a conoscere sin da giovanissimi nel loro percorso verso l'età adulta, la paternità, la scoperta dell'amore e tutta una serie di problematiche legate alla crescita. Quasi quasi, vorremmo che i combattimenti non arrivassero mai, che Cell non ottenesse il corpo perfetto, che Majin Bu non si risvegliasse, che Freezer e i Saiyan si facessero i fatti loro sul loro pianeta, per poter godere ancora una volta dello scanzonato umorismo e dell'irresistibile simpatia di quei personaggi, che di certo erano più amabili e meglio riusciti della successiva schiera di guerrieri dai capelli biondi.
Eppure, questi nuovi combattimenti riescono a catturarci, a inanellarci colpi di scena uno dopo l'altro durante il loro svolgimento, a lasciarci sulle spine, e li si segue con piacere, anche se nel frattempo si ricordano con nostalgia le prime avventure.
Toriyama, però, non ci abbandona: anche durante "Dragon Ball Z" lui è sempre lì, ed è possibile ritrovare tracce più o meno marcate del suo umorismo, della buffa caratterizzazione che dà ai suoi personaggi (basti pensare a personaggi buffissimi e ottimamente riusciti come Nappa, Majin Bu, Re Kaioh o Mr. Satan), del delicato senso di poesia che nasconde nelle sue opere lasciando, per chi sa coglierli, messaggi importantissimi e anche un pò toccanti, a volte (e qui ritorno ancora una volta a Mr. Satan e a come riesce a far cambiare il malvagio demone Majin Bu, ad esempio, oppure alle piccole ma toccanti scene familiari che ogni tanto ci vengono mostrate).
Dragon Ball merita indubbiamente tutto il successo che ha avuto, sebbene a lungo andare la gente si sia appassionata maggiormente alla serie Dragon Ball Z e questa sia stata commercializzata in maniera infima e per nulla pertinente a ciò che Toriyama aveva ideato in origine (vedi il pessimo Dragon Ball GT, il recentissimo e inutile Dragon Ball Kai o il - brrr... - film americano). Il disegnatore è espertissimo del medium fumetto (essendosi fatto le ossa sul bellissimo Dr. Slump & Arale prima di iniziare a raccontare di Goku) e con uno stile semplice ma efficacissimo riesce a tratteggiarci personaggi diversissimi tra loro per età, sesso, stazza o razza facendoci affezionare a chiunque di loro, dal protagonista Goku finanche al più insignificante panda umanizzato che siede sugli spalti del torneo Tenkaichi. E' un'opera sicuramente innovativa per l'epoca, che sintetizza le mille e più passioni dell'autore in qualcosa di completamente originale grazie al magistrale uso dell'umorismo, e che sarà ispiratrice di videogiochi, manga e anime per tutto il ventennio seguente e ancora oggi, ma ben pochi di questi allievi riusciranno ad essere quello che Dragon Ball fu ed è, ed ecco perchè rimane insuperato e vince il confronto con parecchie opere contemporanee nonostante l'età.
E' un manga che chiunque, senza distinzioni, deve possedere ed aver letto integralmente almeno una volta nella vita. E dico "letto", perchè è sulla carta, tra divisioni delle vignette che si spezzano perchè i personaggi le attraversano spinti dallo spostamento d'aria provocato dai colpi a cui sono sottoposti, citazioni ed auto-citazioni a go go, occhioni a palla e tutta una serie di simpaticissimi ed esperti meccanismi narrativo-stilistici che si trova la vera essenza di questo caposaldo del fumetto giapponese.
Non sottovalutatelo solo perchè avete visto più volte le repliche della serie Z in tv, ma prendete in mano i volumetti e leggeteli, e vedrete che ne rimarrete incantati. A dodici anni come a venti, come a trenta, come sempre, come solo le grandi opere sanno fare.
E' Son Goku, il protagonista di Dragon Ball di Akira Toriyama, che possiamo tranquillamente definire come IL manga, come l'opera che è riuscita a riscuotere un successo dopo l'altro e a portare il fumetto giapponese ad un livello molto più alto, sia in Giappone che nell'intero mondo.
Dragon Ball ci trasporta in un mondo dove è la fantasia a farla da padrone, un universo fiabesco a metà tra le foreste, i villaggi e i padiglioni buddisti dell'antica Cina (che riflettono l'antichissimo romanzo cinese "Xiaoyuji" da cui l'opera attinge e parodizza personaggi ed elementi) e gli universi dei film americani, siano essi futuristici alla Blade Runner o metropoli moderne e afflitte dalla criminalità come quelle dei film d'azione degli anni '70 e '80.
E' un mondo, quello di Dragon Ball, creato su misura dalla poliedrica fantasia del suo autore, dove possono convivere, e senza che personaggi e lettori se ne sconvolgano, dinosauri, demoni e mostri, animali antropomorfi, robot e personaggi dall'aspetto umano ma dalle più strambe particolarità.
Dragon Ball ci cala in un'avventura davvero enorme, che parte dalla ricerca delle leggendarie sette sfere capaci di evocare una divinità a forma di drago che ha il potere di esaudire qualsiasi desiderio.
E' nel nome di quest'utopia che i personaggi della storia, dal piccolo Goku che così comincerà a conoscere mondi e realtà diverse dalla sua, alla spassosissima Bulma, dall'indomito ma buffissimo Yamcha al saggio e farsesco eremita Muten, si metteranno in viaggio, un viaggio sterminato che durerà loro una vita intera e che sarà condotto all'insegna della fantasia e dell'avventura.
Lungo il cammino, molti saranno gli incontri e altrettanti gli scontri, molte cose importanti quali l'amicizia, la lealtà, la correttezza e, si, a volte persino l'amore, saranno imparate dai nostri eroi e dal lettore assieme a loro.
Dragon Ball è una storia semplicissima, ma che nella sua semplicità riesce a catturare il lettore grazie alla grandissima simpatia dei personaggi, che filtra attraverso lo stile simpaticissimo e caricaturiale dell'autore. Ai personaggi di Dragon Ball, e di Toriyama in generale, ci si affeziona anche solo guardandoli, buoni o cattivi che siano, e a vedere le loro facce buffe con occhioni strabuzzati a palla, dentoni, sputacchi, goccioloni, sguardi sarcastici, ci vien da pensare che in questo universo buoni e cattivi stanno soltanto recitando una parte, ma che in realtà sono esseri umani con le loro debolezze e i loro problemi, e che, una volta finite "le riprese" del fumetto, andranno tutti insieme a bersi una bella birra in spensieratezza. E così, oltre al gruppo dei buoni che ci vengono ovviamente descritti in ogni loro particolarità e ci vengono resi empatici, finiamo per affezionarci anche ai personaggi cattivi e alle comparse, ai vari ometti barbuti, orsi antropomorfi, soldati e teppisti apparentemente malvagi, fino ad arrivare anche al superboss, agli alieni cattivi, al super capo dell'organizzazione mafiosa, ai demoni dell'inferno, che ci vengono mostrati anche loro nei loro aspetti di tenera debolezza e bonaria umanità.
Così, finiamo per riderci un pò su e a farci incantare da questo mondo così fiabesco e divertente dal suo umorismo e dai suoi appassionanti combattimenti di arti marziali, i quali ci rievocano tutta una serie di film d'azione cinesi o americani e saranno poi di spunto per caratterizzare trame e personaggi di tutta l'industria dei videogiochi da sala del ventennio successivo.
E, tra le pagine del manga, tra un combattimento e una risata, troviamo anche parecchi messaggi importanti e piccoli momenti di delicatissima poesia, che di certo ci faranno un grandissimo piacere.
Nella seconda parte del suo svolgimento (il cosiddetto "Dragon Ball Z", che copre i volumi dal 17 al 42), la storia cambia, lentamente, e si abbandona il viaggio, l'avventura, a favore di combattimenti sempre più lunghi e violenti, di progressivi power up, di trasformazioni, di colpi energetici, e, almeno in apparenza, la magia un pò si perde. Eppure, tutto sommato, era più o meno inevitabile modificare le tematiche della storia di pari passo con la crescita del protagonista, che, non essendo più bambino ma adulto e papà, non poteva più mostrarci la sua lotta di bambino innocente contro gli adulti malvagi, ma si ricicla come supereroe al servizio della pace terrena, da difendere dall'attacco di extraterrestri e demoni vari.
Eppure, nonostante la prima parte della serie gli sia nettamente superiore, nonostante ai muscoli ipertrofici e al nuovo tratto spigoloso dell'autore noi preferivamo quello rotondeggiante e buffo di prima, "Dragon Ball Z" mantiene ancora parecchi elementi della prima parte, ed è in un certo senso affascinante seguire i personaggi che si era imparato a conoscere sin da giovanissimi nel loro percorso verso l'età adulta, la paternità, la scoperta dell'amore e tutta una serie di problematiche legate alla crescita. Quasi quasi, vorremmo che i combattimenti non arrivassero mai, che Cell non ottenesse il corpo perfetto, che Majin Bu non si risvegliasse, che Freezer e i Saiyan si facessero i fatti loro sul loro pianeta, per poter godere ancora una volta dello scanzonato umorismo e dell'irresistibile simpatia di quei personaggi, che di certo erano più amabili e meglio riusciti della successiva schiera di guerrieri dai capelli biondi.
Eppure, questi nuovi combattimenti riescono a catturarci, a inanellarci colpi di scena uno dopo l'altro durante il loro svolgimento, a lasciarci sulle spine, e li si segue con piacere, anche se nel frattempo si ricordano con nostalgia le prime avventure.
Toriyama, però, non ci abbandona: anche durante "Dragon Ball Z" lui è sempre lì, ed è possibile ritrovare tracce più o meno marcate del suo umorismo, della buffa caratterizzazione che dà ai suoi personaggi (basti pensare a personaggi buffissimi e ottimamente riusciti come Nappa, Majin Bu, Re Kaioh o Mr. Satan), del delicato senso di poesia che nasconde nelle sue opere lasciando, per chi sa coglierli, messaggi importantissimi e anche un pò toccanti, a volte (e qui ritorno ancora una volta a Mr. Satan e a come riesce a far cambiare il malvagio demone Majin Bu, ad esempio, oppure alle piccole ma toccanti scene familiari che ogni tanto ci vengono mostrate).
Dragon Ball merita indubbiamente tutto il successo che ha avuto, sebbene a lungo andare la gente si sia appassionata maggiormente alla serie Dragon Ball Z e questa sia stata commercializzata in maniera infima e per nulla pertinente a ciò che Toriyama aveva ideato in origine (vedi il pessimo Dragon Ball GT, il recentissimo e inutile Dragon Ball Kai o il - brrr... - film americano). Il disegnatore è espertissimo del medium fumetto (essendosi fatto le ossa sul bellissimo Dr. Slump & Arale prima di iniziare a raccontare di Goku) e con uno stile semplice ma efficacissimo riesce a tratteggiarci personaggi diversissimi tra loro per età, sesso, stazza o razza facendoci affezionare a chiunque di loro, dal protagonista Goku finanche al più insignificante panda umanizzato che siede sugli spalti del torneo Tenkaichi. E' un'opera sicuramente innovativa per l'epoca, che sintetizza le mille e più passioni dell'autore in qualcosa di completamente originale grazie al magistrale uso dell'umorismo, e che sarà ispiratrice di videogiochi, manga e anime per tutto il ventennio seguente e ancora oggi, ma ben pochi di questi allievi riusciranno ad essere quello che Dragon Ball fu ed è, ed ecco perchè rimane insuperato e vince il confronto con parecchie opere contemporanee nonostante l'età.
E' un manga che chiunque, senza distinzioni, deve possedere ed aver letto integralmente almeno una volta nella vita. E dico "letto", perchè è sulla carta, tra divisioni delle vignette che si spezzano perchè i personaggi le attraversano spinti dallo spostamento d'aria provocato dai colpi a cui sono sottoposti, citazioni ed auto-citazioni a go go, occhioni a palla e tutta una serie di simpaticissimi ed esperti meccanismi narrativo-stilistici che si trova la vera essenza di questo caposaldo del fumetto giapponese.
Non sottovalutatelo solo perchè avete visto più volte le repliche della serie Z in tv, ma prendete in mano i volumetti e leggeteli, e vedrete che ne rimarrete incantati. A dodici anni come a venti, come a trenta, come sempre, come solo le grandi opere sanno fare.
Dragonball, manga che senza ombra di dubbio non ha avversari nel prorio complesso generale, è una delle opere più celebri ed amate dagli otaku e dal pubblico. Dal nome, per chi non sapesse cosa tratta quest'opera, si può capire che si parla di un mito tratto da sfere. E non semplici sfere, ma autentiche "sfere del drago", che esaudiscono i desideri di colui che le raccoglie tutte e sette.
E, dove c'è un desiderio da esaudire, c'è un qualcuno che lo esaudisce. Questo qualcuno è il grandioso e maestoso drago Shenron, che appare soltanto a colui che ha trovato e radunato tutte le sfere del drago sparse nel mondo. E, dove c'è un drago, delle sfere e dei desideri, c'è sempre una storia. Una storia grande, mitica, complessa e quasi infinita: la storia di Goku. Quest'orfanello vive fra le montagne in una casa donatogli dal defunto nonno e si allena ogni giorno a migliorare le sue doti di arti marziali. Un giorno, una ragazza gli si presenta d'innanzi e, essendo in cerca delle sfere per divertirsi ed esaudire il sogno di avere un bel marito, cerca di prendere da Goku la sua sfera dalle quattro stelle. Dopo molte discussioni, riesce a convincerlo e becca due piccioni con una fava: Ottiene la sfera ambita, e si guadagna una guardia del corpo, che la potrebbe salvare da eventuali pericoli e difendere dai nemici in cerca delle sfere. Infatti, il viaggio intrapreso da Goku e Bulma risulta più difficile che mai! Incontrano nemici e mostri da sconfiggere; ottengono nuove sfere ed imparano a vivere con saggezza ed infine si decidono di non dover più cercare le sfere poichè i desideri possono essere esauditi da soli se veramente lo si vuole. Però le avventure di Goku non finiscono qui. Egli conosce nuova gente ed esperti di arti marziali che gli faranno apprendere nuove tecniche e nuovi insegnamenti fisico-morali che lo renderanno un eroe in tutte le sfide che gli si presenteranno.
Manga ottimo dalla grafica e la storia inestimabile ed ineguagliabile che hanno emozionato milioni di Otaku e che ha reso incredibile il fenomeno Giappone e Manga in tutto il mondo!
E, dove c'è un desiderio da esaudire, c'è un qualcuno che lo esaudisce. Questo qualcuno è il grandioso e maestoso drago Shenron, che appare soltanto a colui che ha trovato e radunato tutte le sfere del drago sparse nel mondo. E, dove c'è un drago, delle sfere e dei desideri, c'è sempre una storia. Una storia grande, mitica, complessa e quasi infinita: la storia di Goku. Quest'orfanello vive fra le montagne in una casa donatogli dal defunto nonno e si allena ogni giorno a migliorare le sue doti di arti marziali. Un giorno, una ragazza gli si presenta d'innanzi e, essendo in cerca delle sfere per divertirsi ed esaudire il sogno di avere un bel marito, cerca di prendere da Goku la sua sfera dalle quattro stelle. Dopo molte discussioni, riesce a convincerlo e becca due piccioni con una fava: Ottiene la sfera ambita, e si guadagna una guardia del corpo, che la potrebbe salvare da eventuali pericoli e difendere dai nemici in cerca delle sfere. Infatti, il viaggio intrapreso da Goku e Bulma risulta più difficile che mai! Incontrano nemici e mostri da sconfiggere; ottengono nuove sfere ed imparano a vivere con saggezza ed infine si decidono di non dover più cercare le sfere poichè i desideri possono essere esauditi da soli se veramente lo si vuole. Però le avventure di Goku non finiscono qui. Egli conosce nuova gente ed esperti di arti marziali che gli faranno apprendere nuove tecniche e nuovi insegnamenti fisico-morali che lo renderanno un eroe in tutte le sfide che gli si presenteranno.
Manga ottimo dalla grafica e la storia inestimabile ed ineguagliabile che hanno emozionato milioni di Otaku e che ha reso incredibile il fenomeno Giappone e Manga in tutto il mondo!
Dragonball!
Basta il nome per evocare nelle menti, e perché no, anche nei cuori dei non più giovanissimi ricordi di un opera che ha stravolto il modo di concepire i manga.
L'opera è stata realizzata dal grandissimo Akira Toriyama (il primo autore di manga che abbia mai conosciuto!) ed è stata presa come spunto per la creazione di tanti manga negli anni successivi,ciò nonostante Dragon Ball resta un punto fermo nella cultura di più generazioni; ma ora veniamo all'opera.
Goku è il protagonista principale di tutta la storia, col susseguirsi delle vicende gli vengono affiancati molti personaggi, buoni e cattivi, più o meno importanti. Tutto ha inizio quando Bulma, affascinante ragazza di città, inizia un viaggio alla ricerca delle Sfere del Drago (da cui il titolo! ;) ) ed incontra Goku, un ragazzino orfano che non ha mai avuto contatti con la civiltà.
Da questo incontro Goku comincia il suo viaggio con Bulma alla ricerca delle sfere, e tra combattimenti vari, incontri con amici e nemici si svolgono le vicende di questa storia.
Più avanti che si va col manga la trama cambia, non ci si concentra più sulla ricerca delle sfere ma sui vari combattimenti arrivando a scontrarsi con nemici sempre più forti, i quali una volta battuti diventeranno amici del protagonista, questo accade fino alla saga dei Sayan, infatti sarà Vegeta (il mio preferito) l'ultimo cattivo a diventar buono. Goku durante il suo percorso di crescita affronta mille combattimenti e ne esce sempre più forte, anche dalle sconfitte, ma questo non cambia il suo carattere buono e gentile.
A questo punto ci si può domandare che fine facciano le Sfere? Tranquilli non sono sparite, vengono messe dap arte per lasciar posto ai combattimenti e riprese in considerazione solo per far resuscitare gli amici morti.
La storia nel completo è fantastica e completa, non manca nulla. Azione, sviluppo emotivo dei personaggi, storie d'amore, d'odio e anche le gag comiche fanno la loro bella figura (soprattutto quelle a sfondo erotico col maestro Mutten ^_^ ), la trama copre un lasso di tempo davvero lungo, non parlo solo della pubblicazion che ha coperto anni.
Il disegno è chiaro e pulito, le scene di combattimento non sono per nulla caotiche, anzi molto chiare e precise. Con il proseguire dell'opera anche il disegno si evolve rendendolo un po' meno tondeggiante per far risaltare maggiormente i fisici scolpiti e muscolosi dei protagonisti, ma in generale il disegno resta abbastanza lineare.
Personalmente è stato il primo manga che ho letto, e ha un valore affettivo particolare ciò nonostante prende il massimo de voti solo per l'opera in se, che è a dir poco splendida..
Voto 10.
PS: una curiosità, io ho l'edizione New ed è carino il fatto che se affianchi tutti i volumetti, i dorsi uno affianco all'altro formino un immagine che rappresenta la maggior parte dei protagonisti di spicco del manga...
Basta il nome per evocare nelle menti, e perché no, anche nei cuori dei non più giovanissimi ricordi di un opera che ha stravolto il modo di concepire i manga.
L'opera è stata realizzata dal grandissimo Akira Toriyama (il primo autore di manga che abbia mai conosciuto!) ed è stata presa come spunto per la creazione di tanti manga negli anni successivi,ciò nonostante Dragon Ball resta un punto fermo nella cultura di più generazioni; ma ora veniamo all'opera.
Goku è il protagonista principale di tutta la storia, col susseguirsi delle vicende gli vengono affiancati molti personaggi, buoni e cattivi, più o meno importanti. Tutto ha inizio quando Bulma, affascinante ragazza di città, inizia un viaggio alla ricerca delle Sfere del Drago (da cui il titolo! ;) ) ed incontra Goku, un ragazzino orfano che non ha mai avuto contatti con la civiltà.
Da questo incontro Goku comincia il suo viaggio con Bulma alla ricerca delle sfere, e tra combattimenti vari, incontri con amici e nemici si svolgono le vicende di questa storia.
Più avanti che si va col manga la trama cambia, non ci si concentra più sulla ricerca delle sfere ma sui vari combattimenti arrivando a scontrarsi con nemici sempre più forti, i quali una volta battuti diventeranno amici del protagonista, questo accade fino alla saga dei Sayan, infatti sarà Vegeta (il mio preferito) l'ultimo cattivo a diventar buono. Goku durante il suo percorso di crescita affronta mille combattimenti e ne esce sempre più forte, anche dalle sconfitte, ma questo non cambia il suo carattere buono e gentile.
A questo punto ci si può domandare che fine facciano le Sfere? Tranquilli non sono sparite, vengono messe dap arte per lasciar posto ai combattimenti e riprese in considerazione solo per far resuscitare gli amici morti.
La storia nel completo è fantastica e completa, non manca nulla. Azione, sviluppo emotivo dei personaggi, storie d'amore, d'odio e anche le gag comiche fanno la loro bella figura (soprattutto quelle a sfondo erotico col maestro Mutten ^_^ ), la trama copre un lasso di tempo davvero lungo, non parlo solo della pubblicazion che ha coperto anni.
Il disegno è chiaro e pulito, le scene di combattimento non sono per nulla caotiche, anzi molto chiare e precise. Con il proseguire dell'opera anche il disegno si evolve rendendolo un po' meno tondeggiante per far risaltare maggiormente i fisici scolpiti e muscolosi dei protagonisti, ma in generale il disegno resta abbastanza lineare.
Personalmente è stato il primo manga che ho letto, e ha un valore affettivo particolare ciò nonostante prende il massimo de voti solo per l'opera in se, che è a dir poco splendida..
Voto 10.
PS: una curiosità, io ho l'edizione New ed è carino il fatto che se affianchi tutti i volumetti, i dorsi uno affianco all'altro formino un immagine che rappresenta la maggior parte dei protagonisti di spicco del manga...
Dragonball... Beh, Dragonball è Dragonball, non ha bisogno di nessuna spiegazione: chi non consce le vicende del mitico Goku, il bambino super potente proveniente dal pianeta Vegeta, il luogo di nascita dei Sayan, una razza guerriera più forte di quella umana e molto più superba. Goku, nella prima serie di questo manga, è ancora un bambino e si mette in viaggio, una centinaio di volte in tutto, per cercare le sfere del drago, delle magiche sfere che, se riunite, possono chiamare un drago magico chiamato Shenron, il quale esaudirà un tuo desiderio. Goku decide dunque di partire; durante il suo viaggio incontra centinaia di amici, tra i quali spiccano Bulma, Crillin, suo compagno di allenamenti dal maestro Muten, Yamcho, etc... ; oltre ovviamente alle migliaia e migliaia di nemici: Red Ribbon, Pilaf, Vegeta, il quale successivamente diventerà un compagno di battaglia di Goku, Freezer, gli androidi, Cell, Majin Buu e chi più ne ha più ne metta. I disegni sono davvero ottimi e ben realizzati, sempre curati e mai ignorati. La trama ha molte, ma molte, ma molte pecche. Così tante che meriterebbe un voto decisamente inferiore rispetto al sette. Eppure ho deciso di dare questo voto, per il semplice fatto che DragonBall è stato il primo manga che ho letto, il primo anime che ho visto, la prima serie di cui io mi sia veramente innamorato e che mi ha fatto scoprire il fantastico mondo dei manga e degli anime e sono veramente grato all'autore di averlo creato!
Dragon Ball, realizzato da Akira Toriyama e pubblicato sulla rivista Shonen Jump dal 1984 al 1995, può essere considerato lo shonen per antonomasia, ovvero l’opera che negli anni successivi (e tutt’ora) ha ispirato e continua ad ispirare molti mangaka che si cimentano a scrivere manga per ragazzi. Questa affermazione non deve essere valutata come critica, bensì come dato di fatto, in quanto Dragon Ball ai suoi tempi aveva introdotto non pochi elementi originali nel mondo dei manga. Come può essere facilmente constatabile, questo titolo è stato sfruttato in tutti i modi possibili per motivi economici; quello che però mi appresto ora a recensire è il manga in se stesso, e non come è stato successivamente oltraggiato... quindi fate finta che questa opinione sia stata scritta il giorno dopo che è uscito l’ultimo volume, ovvero nel lontano 1995.
La storia narra di un ragazzino di nome Goku che non è mai entrato in contatto con la società civilizzata, e l’unico essere umano da lui conosciuto era l’amato nonno (che all’inizio della storia era già deceduto); già all’inizio si viene a conoscenza delle sette Sfere del Drago, ovvero oggetti che se raccolti tutti insieme possono esaudire un qualsiasi desiderio. E’ grazie all’incontro con Bulma, una giovane ragazza in cerca delle sfere, che Goku sperimenta il primo vero contatto con l’umanità, ed inizia quindi la storia vera o propria.
Nonostante il nome, le Sfere del Drago hanno un’importanza rilevante solo nelle primissime saghe, dato che, sul piano narrativo, verranno poi sostituite come importanza dai combattimenti di Goku e compagni contro il “cattivone” di turno, e serviranno solamente a resuscitare i compagni morti in battaglia.
Dal punto di vista grafico, il tratto di Toriyama è inconfondibile: semplice, pulito e chiarissimo; non si disperde in particolari inutili e le scene di combattimento non sono confuse, risultando così comprensibili alla prima occhiata. Confrontando i primi volumi con gli ultimi, è possibile riscontrare una maggiore ricerca di dettagli, sia sui personaggi che sullo sfondo. Gli stessi personaggi all’inizio sono caratterizzati da una linea tonda e morbida, che andrà poi a “indurirsi” col passare degli anni (forse dato dall’esigenza di disegnare non più personaggi bambini, ma adulti, con una massa muscolare maggiore). Le linee di dinamicità sono sempre presenti in abbondanza (caratteristica classica degli shonen), per trasmettere movimento all’azione, e l’autore non ne abusa. In generale si può dire comunque che il tratto dell’autore rimane costante nel tempo.
Per quanto riguarda la storia, non si può fare altro che apprezzare la superiorità di questo manga sotto questo punto di vista, record eguagliato da pochissimi altri titoli (e chi mi conosce sa di quale parlo in particolare): semplice, eterogenea e molto intensa dal punto di vista emotivo. Personalmente non rimango impassibile quando, rileggendo tutta l’opera d’un fiato, mi soffermo sulla crescita dei vari personaggi ed i cambiamenti che si sono sviluppati nell’ambiente in cui agiscono e mi commuove l’ultimissima mini-saga, ovvero quella in cui si vedono i personaggi come sono invecchiati (basti pensare a quanti anni copre questo manga). Insomma, solo paragonando l’opera nel suo sviluppo se ne possono apprezzare gli innumerevoli aspetti positivi perché questo è un manga che, letto con superficialità, può essere scambiato per una storia con target infantile.
Per concludere parlerò delle innumerevoli edizioni italiane (tutte Star Comics): la prima (1995-1997) è composta da 62 volumi; la seconda (DB Deluxe) e la terza (DB New) da 42 volumi; la quarta (DB Perfect Editino) da 34. Le ultime due presentano molte censure rispetto all’originale, mentre solo nell’ultima è contenuto un finale alternativo disegnato recentemente dallo stesso Toriyama. Quella che ho letto io (DB New) è nel complesso soddisfacente, la carta è discreta e vale il prezzo che è stata pagata (tipico stile Star Comics).
Il mio 10 è stato dato in quanto non si può non riconoscere la perfezione in questo manga, e alcuni piccoli “difetti” possono essere tranquillamente trascurati se osservati con un’ottica diversa (ad esempio non è vero che nello Z le saghe sono tutte uguali, perché se le si leggono attentamente, è possibile riscontrare in tutte dei sentimenti profondi).
Consiglio a tutti Dragon Ball e spero che la mia recensione sia piaciuta e non sia stata pesante da leggere.
VOTO FINALE: 10/10 29/03/2009
by bruttabestia
La storia narra di un ragazzino di nome Goku che non è mai entrato in contatto con la società civilizzata, e l’unico essere umano da lui conosciuto era l’amato nonno (che all’inizio della storia era già deceduto); già all’inizio si viene a conoscenza delle sette Sfere del Drago, ovvero oggetti che se raccolti tutti insieme possono esaudire un qualsiasi desiderio. E’ grazie all’incontro con Bulma, una giovane ragazza in cerca delle sfere, che Goku sperimenta il primo vero contatto con l’umanità, ed inizia quindi la storia vera o propria.
Nonostante il nome, le Sfere del Drago hanno un’importanza rilevante solo nelle primissime saghe, dato che, sul piano narrativo, verranno poi sostituite come importanza dai combattimenti di Goku e compagni contro il “cattivone” di turno, e serviranno solamente a resuscitare i compagni morti in battaglia.
Dal punto di vista grafico, il tratto di Toriyama è inconfondibile: semplice, pulito e chiarissimo; non si disperde in particolari inutili e le scene di combattimento non sono confuse, risultando così comprensibili alla prima occhiata. Confrontando i primi volumi con gli ultimi, è possibile riscontrare una maggiore ricerca di dettagli, sia sui personaggi che sullo sfondo. Gli stessi personaggi all’inizio sono caratterizzati da una linea tonda e morbida, che andrà poi a “indurirsi” col passare degli anni (forse dato dall’esigenza di disegnare non più personaggi bambini, ma adulti, con una massa muscolare maggiore). Le linee di dinamicità sono sempre presenti in abbondanza (caratteristica classica degli shonen), per trasmettere movimento all’azione, e l’autore non ne abusa. In generale si può dire comunque che il tratto dell’autore rimane costante nel tempo.
Per quanto riguarda la storia, non si può fare altro che apprezzare la superiorità di questo manga sotto questo punto di vista, record eguagliato da pochissimi altri titoli (e chi mi conosce sa di quale parlo in particolare): semplice, eterogenea e molto intensa dal punto di vista emotivo. Personalmente non rimango impassibile quando, rileggendo tutta l’opera d’un fiato, mi soffermo sulla crescita dei vari personaggi ed i cambiamenti che si sono sviluppati nell’ambiente in cui agiscono e mi commuove l’ultimissima mini-saga, ovvero quella in cui si vedono i personaggi come sono invecchiati (basti pensare a quanti anni copre questo manga). Insomma, solo paragonando l’opera nel suo sviluppo se ne possono apprezzare gli innumerevoli aspetti positivi perché questo è un manga che, letto con superficialità, può essere scambiato per una storia con target infantile.
Per concludere parlerò delle innumerevoli edizioni italiane (tutte Star Comics): la prima (1995-1997) è composta da 62 volumi; la seconda (DB Deluxe) e la terza (DB New) da 42 volumi; la quarta (DB Perfect Editino) da 34. Le ultime due presentano molte censure rispetto all’originale, mentre solo nell’ultima è contenuto un finale alternativo disegnato recentemente dallo stesso Toriyama. Quella che ho letto io (DB New) è nel complesso soddisfacente, la carta è discreta e vale il prezzo che è stata pagata (tipico stile Star Comics).
Il mio 10 è stato dato in quanto non si può non riconoscere la perfezione in questo manga, e alcuni piccoli “difetti” possono essere tranquillamente trascurati se osservati con un’ottica diversa (ad esempio non è vero che nello Z le saghe sono tutte uguali, perché se le si leggono attentamente, è possibile riscontrare in tutte dei sentimenti profondi).
Consiglio a tutti Dragon Ball e spero che la mia recensione sia piaciuta e non sia stata pesante da leggere.
VOTO FINALE: 10/10 29/03/2009
by bruttabestia
La recensione che state per leggere è una recensione come tante, di un opera come tante... penserete voi?
Invece no!
Dragonball non è un opera "come tante", ma anzi, Dragonball è l'opera che ha dato vita a una miriade di opere che a tutti gli effetti possono essere definite "come tante", o per dovere di cronaca "come Dragonball". Dragonball è stata quell'opera uscita dalla fervida mente e dalle abili mani di un certo Toriyama (ma che ve lo dico a fare, mi chiedo!), un opera che a tutti gli effetti è diventata capostipite di un genere, quello degli Shonen. Dopo di lui sono usciti Shonen a fiocche, tanto per rinfrescarvi la memoria vi cito One Piece, Naruto e le opere di quel "birbantello", direte voi, di Hiro Mashima. Ma la lista sarebbe ancora lunga e francamente non ho la voglia ne tanto meno la memoria per esporla, vi dico soltanto che quelli su scritti hanno avuto l'onore di essere stati ricordati e citati dal sottoscritto (a proposito per chi non conoscesse Mashima, le sue opere sono Rave - The Groove Adventure e Fairy Tail, senza dimenticarci il minuto Monster Soul), gli altri no, quindi aguzzate l'ingegno e capirete!
Tendo a precisare che questi shonen di marca dragonballiana, non sono scopiazzature dell'opera madre, ma opere che hanno preso spunto da questo filone di cui Dragonball a tutti gli effetti, come già è stato detto, rappresenta l'iniziatore. Ciò non toglie ovviamente che ne esistano diversi che nulla sono più che scopiazzature, anche per questo non ve li ho presentati (ma chi voglio prendere in giro!).
Dopo delle opportune divagazioni passiamo a parlare di Dragonball che in Italia è stato pubblicato dalla Star Comics in diverse edizioni e formati. Conto esattamente quattro edizioni, la prima, di cui francamente ho poca memoria e scarso interesse (ne ho qualche reminiscenza su qualche scaffale di fumetteria ma non penso di averla mai nemmeno sfogliata) fu pubblicata a metà anni 90' e contò una sessantina di albi (si attendono smentite). La seconda, che in termini di adattamento penso sia la migliore, è la classica bianca con costina rossa che si presenta così come la sua controparte nipponica, senza tagli o mini-censure dovute a diverse mammine "pseudo-preoccupate". A seguire fu proposta una ristampa di questa edizione in due diversi formati, con o senza sovraccopertina (per edicola o libreria). Tale ristampa presentava lo stesso formato della precedente ma la copertina era di colore nero. Ma non è solo la colorazione esterna a differenziarla dalla precedenza edizione, al suo interno infatti potrete notare dei piccoli tagli e adattamenti linguistici che la differiscono dalla classica con costina rossa. Capiamoci, non sono modifiche che stravolgono l'opera ma che magari possono dar fastidio a una persona che tiene a queste cose. Tale discrasia si ripresenta anche nella quarta edizione di Dragonball, la Perfect Edition, che è appena terminata come pubblicazione e conta 34 albi all'attivo (la terza e la seconda edizione ne contavano entrambi 42). La Perfect Edition riprende il formato più grande della Perfect Giapponese, ha copertine rosse con illustrazioni ridisegnate da Toriyama, e presenta al suo interno diverse tavole a colori. Il rapporto qualità-prezzo di tutte queste edizioni è come sempre ottimo in puro stile Star, con prezzi che vanno dai 2,60 ai 4,00 euro della Perfect mentre la qualità si attesta sui livelli tipici della Star.
Francamente non so dirvi quale edizione prediligere, io francamente ho optato per la seconda edizione con costina rossa che consiglio a chi mal sopporta le imposizioni "Moigeiste", ma non mi sono fatto mancare la Perfect, anche perché quest'ultima edizione ha portato in Italia i 2 volumi speciali dedicati a Dragonball, il LANDMARK e il DRAGONBALL FOREVER che un vero collezionista non può non avere.
La dettagliata storia ve la risparmio, anche perché qualcuno potrebbe averne già la nausea, soprattutto se segue costantemente le reti nostrane. Naturalmente il manga è, almeno secondo me, più appassionante dell'anime. Essenzialmente l'opera si divide in due parti principali, l'infanzia e la prima giovinezza di Goku (il protagonista, per chi non lo sapesse) coprono i primi volumi. A seguire troviamo un Goku cresciuto e ormai divenuto papà, ma la storia è lunga e non finisce qui, diciamo che ripercorreremo la vita del nostro Goku (e compagni) fino al suo pensionamento (chiamiamolo così, suvvia).
A mio giudizio ho preferito la prima parte, che si caratterizza per un natura più avventurosa e meno combattiva. Infatti se nella seconda parte vedremo un Goku impegnato in continui allenamenti e combattimenti per salvare il Pianeta e l'universo tutto, accompagnato e supportato dalla miriade di compagni, amici e parenti che si attaccheranno come cozze al nostro Goku in modo esponenziale via via col proseguo della narrazione, la prima parte è caratterizzata da una natura molto più avventurosa. Inutile dire che il punto forte di Dragonball sono i combattimenti, se preferite l'avventura vi consiglio di soffermarvi soprattutto sulla prima parte, ma a questo punto, visto che i primi volumi li avete comprati per forza leggetevi anche gli altri senza tante storie. Al massimo potete rivenderveli!
A parte tutto, per i pochi di voi che ancora non lo avessero fatto vi consiglio di leggerlo, difficilmente ve ne pentirete. So che molti di voi conosceranno la storia perché hanno già avuto il piacere di conoscere quest'opera grazie alla gentile collaborazione di Italia 1, ma vi assicuro che leggerlo su carta vi trasmetterà ben altre e più intense emozioni.
Invece no!
Dragonball non è un opera "come tante", ma anzi, Dragonball è l'opera che ha dato vita a una miriade di opere che a tutti gli effetti possono essere definite "come tante", o per dovere di cronaca "come Dragonball". Dragonball è stata quell'opera uscita dalla fervida mente e dalle abili mani di un certo Toriyama (ma che ve lo dico a fare, mi chiedo!), un opera che a tutti gli effetti è diventata capostipite di un genere, quello degli Shonen. Dopo di lui sono usciti Shonen a fiocche, tanto per rinfrescarvi la memoria vi cito One Piece, Naruto e le opere di quel "birbantello", direte voi, di Hiro Mashima. Ma la lista sarebbe ancora lunga e francamente non ho la voglia ne tanto meno la memoria per esporla, vi dico soltanto che quelli su scritti hanno avuto l'onore di essere stati ricordati e citati dal sottoscritto (a proposito per chi non conoscesse Mashima, le sue opere sono Rave - The Groove Adventure e Fairy Tail, senza dimenticarci il minuto Monster Soul), gli altri no, quindi aguzzate l'ingegno e capirete!
Tendo a precisare che questi shonen di marca dragonballiana, non sono scopiazzature dell'opera madre, ma opere che hanno preso spunto da questo filone di cui Dragonball a tutti gli effetti, come già è stato detto, rappresenta l'iniziatore. Ciò non toglie ovviamente che ne esistano diversi che nulla sono più che scopiazzature, anche per questo non ve li ho presentati (ma chi voglio prendere in giro!).
Dopo delle opportune divagazioni passiamo a parlare di Dragonball che in Italia è stato pubblicato dalla Star Comics in diverse edizioni e formati. Conto esattamente quattro edizioni, la prima, di cui francamente ho poca memoria e scarso interesse (ne ho qualche reminiscenza su qualche scaffale di fumetteria ma non penso di averla mai nemmeno sfogliata) fu pubblicata a metà anni 90' e contò una sessantina di albi (si attendono smentite). La seconda, che in termini di adattamento penso sia la migliore, è la classica bianca con costina rossa che si presenta così come la sua controparte nipponica, senza tagli o mini-censure dovute a diverse mammine "pseudo-preoccupate". A seguire fu proposta una ristampa di questa edizione in due diversi formati, con o senza sovraccopertina (per edicola o libreria). Tale ristampa presentava lo stesso formato della precedente ma la copertina era di colore nero. Ma non è solo la colorazione esterna a differenziarla dalla precedenza edizione, al suo interno infatti potrete notare dei piccoli tagli e adattamenti linguistici che la differiscono dalla classica con costina rossa. Capiamoci, non sono modifiche che stravolgono l'opera ma che magari possono dar fastidio a una persona che tiene a queste cose. Tale discrasia si ripresenta anche nella quarta edizione di Dragonball, la Perfect Edition, che è appena terminata come pubblicazione e conta 34 albi all'attivo (la terza e la seconda edizione ne contavano entrambi 42). La Perfect Edition riprende il formato più grande della Perfect Giapponese, ha copertine rosse con illustrazioni ridisegnate da Toriyama, e presenta al suo interno diverse tavole a colori. Il rapporto qualità-prezzo di tutte queste edizioni è come sempre ottimo in puro stile Star, con prezzi che vanno dai 2,60 ai 4,00 euro della Perfect mentre la qualità si attesta sui livelli tipici della Star.
Francamente non so dirvi quale edizione prediligere, io francamente ho optato per la seconda edizione con costina rossa che consiglio a chi mal sopporta le imposizioni "Moigeiste", ma non mi sono fatto mancare la Perfect, anche perché quest'ultima edizione ha portato in Italia i 2 volumi speciali dedicati a Dragonball, il LANDMARK e il DRAGONBALL FOREVER che un vero collezionista non può non avere.
La dettagliata storia ve la risparmio, anche perché qualcuno potrebbe averne già la nausea, soprattutto se segue costantemente le reti nostrane. Naturalmente il manga è, almeno secondo me, più appassionante dell'anime. Essenzialmente l'opera si divide in due parti principali, l'infanzia e la prima giovinezza di Goku (il protagonista, per chi non lo sapesse) coprono i primi volumi. A seguire troviamo un Goku cresciuto e ormai divenuto papà, ma la storia è lunga e non finisce qui, diciamo che ripercorreremo la vita del nostro Goku (e compagni) fino al suo pensionamento (chiamiamolo così, suvvia).
A mio giudizio ho preferito la prima parte, che si caratterizza per un natura più avventurosa e meno combattiva. Infatti se nella seconda parte vedremo un Goku impegnato in continui allenamenti e combattimenti per salvare il Pianeta e l'universo tutto, accompagnato e supportato dalla miriade di compagni, amici e parenti che si attaccheranno come cozze al nostro Goku in modo esponenziale via via col proseguo della narrazione, la prima parte è caratterizzata da una natura molto più avventurosa. Inutile dire che il punto forte di Dragonball sono i combattimenti, se preferite l'avventura vi consiglio di soffermarvi soprattutto sulla prima parte, ma a questo punto, visto che i primi volumi li avete comprati per forza leggetevi anche gli altri senza tante storie. Al massimo potete rivenderveli!
A parte tutto, per i pochi di voi che ancora non lo avessero fatto vi consiglio di leggerlo, difficilmente ve ne pentirete. So che molti di voi conosceranno la storia perché hanno già avuto il piacere di conoscere quest'opera grazie alla gentile collaborazione di Italia 1, ma vi assicuro che leggerlo su carta vi trasmetterà ben altre e più intense emozioni.
Il manga eterno! Ha cresciuto una generazione e ora ne sta crescendo un'altra. Continuerà negli anni ad essere il migliore. La prima serie è stata una rivoluzione totale, che sconvolgeva il tipico shonen dell'epoca. Le gag erotiche che sono presenti all'inizio del manga sono esilaranti e aiutano la lettura e introducono il lettore in un mondo vastissimo che si perde solo verso la fine per la troppa ripetizione degli scontri. Ma rimarrà sempre nei nostri cuori.
L'inizio è promettente: i viaggi alla ricerca delle leggendarie sfere del drago del piccolo Goku attraverso un mondo fantastico in bilico tra umorismo ed avventura. Una trama povera compensata però da uno stile di disegno gradevole e una grande fantasia. Peccato che ben presto la serie si trasformi.
Un Goku ormai cresciuto scopre di essere uno dei Saiyan, guerrieri alieni dallo sguardo truce e i muscoli spigolosi con una insana ossessione per la propria potenza.
E così, tra un allenamento e l'altro, si ritrova assieme al rivale Vegeta ed una serie di figli e nipoti a salvare il mondo da alieni, androidi ed altri mostri vari. Ma scordatevi le tecniche segrete, le strategie ed i colpi di scena che nei fumetti di questo tipo rendono i combattimenti godibili. Abbiamo invece una serie più o meno lunga di pugni, calci e sfere d'energia dati alla do' piglio piglio. Inevitabilmente il duello si risolve con la trasformazione di uno dei contendenti che, diventato esponenzialmente più potente, vince senza scampo. E tutto questo ripetuto per 4000 pagine!
Si aggiunga poi che mancano quasi del tutto personaggi comprimari (qualche sporadica apparizione, tanto per non far apparire completamente spopolato il mondo), mancano ambientazioni di qualsiasi tipo (si svolge tutto in una landa desolata o in un deserto, ambienti facili da disegnare!), manca una qualsiasi parvenza di trama ed i disegni, gradevoli nella prima parte del fumetto, si fanno sempre più spigolosi e meno curati con l'avanzare della serie.
Tanto di cappello, in ogni caso, per una serie che a quasi trent'anni dal suo inizio e quindici dalla sua conclusione continua a riscuotere un successo incredibile anche fra le giovani generazioni.
Ma, decisamente, c'è davvero di molto meglio in giro, anche per chi semplicemente cerca un fumetto d'evasione.
Un Goku ormai cresciuto scopre di essere uno dei Saiyan, guerrieri alieni dallo sguardo truce e i muscoli spigolosi con una insana ossessione per la propria potenza.
E così, tra un allenamento e l'altro, si ritrova assieme al rivale Vegeta ed una serie di figli e nipoti a salvare il mondo da alieni, androidi ed altri mostri vari. Ma scordatevi le tecniche segrete, le strategie ed i colpi di scena che nei fumetti di questo tipo rendono i combattimenti godibili. Abbiamo invece una serie più o meno lunga di pugni, calci e sfere d'energia dati alla do' piglio piglio. Inevitabilmente il duello si risolve con la trasformazione di uno dei contendenti che, diventato esponenzialmente più potente, vince senza scampo. E tutto questo ripetuto per 4000 pagine!
Si aggiunga poi che mancano quasi del tutto personaggi comprimari (qualche sporadica apparizione, tanto per non far apparire completamente spopolato il mondo), mancano ambientazioni di qualsiasi tipo (si svolge tutto in una landa desolata o in un deserto, ambienti facili da disegnare!), manca una qualsiasi parvenza di trama ed i disegni, gradevoli nella prima parte del fumetto, si fanno sempre più spigolosi e meno curati con l'avanzare della serie.
Tanto di cappello, in ogni caso, per una serie che a quasi trent'anni dal suo inizio e quindici dalla sua conclusione continua a riscuotere un successo incredibile anche fra le giovani generazioni.
Ma, decisamente, c'è davvero di molto meglio in giro, anche per chi semplicemente cerca un fumetto d'evasione.
Gran bel manga, indubbiamente uno dei migliori anche se si tende a sopravvalutarlo un po' troppo. Il disegno è interessante, la storia divertente e ben strutturata, i personaggi ben caratterizzati ed originali, i combattimenti incalzanti e mai noiosi. Perlomeno nella prima metà della storia. Dopo, lo sfacelo... Toriyama perde mordente, si lascia trasportare dall'euforia di accontentare i ragazzini che gli fanno guadagnare popolarità e si allontana dal nucleo principale della storia. Fino alla saga di Freezer è un crescendo di emozioni e l'intreccio raggiunge l'apice. Dopo, la monotonia. Un calo inesorabile, che mi spinge a dare un discreto 7. I personaggi sono patetici, i combattimenti scontati e monotoni. Nella prima serie Goku era alla pari con quasi tutti gli avversari (Muten, Taobaibai, Tenshinhan, Piccolo, Vegeta, Freezer) e fino alla fine non riuscivi a capire chi avrebbe potuto vincere. Dopo i duelli sono tutti impossibili, i nemici ultraforti e i personaggi minori diventano inutili, ridicoli, onde energetiche a tutto spiano e gente che si trasforma ovunque ed ogni volta ribalta la situazione, nell'attesa che qualcun altro si ritrasformi. Forse DragonBall doveva finire con Goku che sconfiggeva l'imperatore spaziale e finalmente diventava un Super Saiyan. Anche i disegni perdono molto, simpatici ed accattivanti nella prima parte dell'opera, man mano diventano sempre più duri e spigolosi, senza cura dei particolari, con un Toriyama che utilizza troppe volte il colore di riempimento nero per non delineare le pieghe dei vestiti (ci avete fatto caso?).
Comunque devo pur sempre riconoscere che ha fatto la storia dei manga ed è adatto a chi non cerca una lettura impegnata, ma semplicemente una storia divertente e scorrevole.
Comunque devo pur sempre riconoscere che ha fatto la storia dei manga ed è adatto a chi non cerca una lettura impegnata, ma semplicemente una storia divertente e scorrevole.
Chi legge le pagine di questo manga non può che trasudare amore... non è semplice inchiostro quello presente sulla carta della più grande storia mai creata che rappresenta l'utopia infantile di chiunque ma che per essere apprezzata fino in fondo deve essere vista con occhio adulto. Dragon Ball è IL manga, non paragonabile a nessun altro. Può piacere o non piacere ma bisogna palesare il suo impatto agli occhi del mondo, molto superiore di quello di qualsiasi altro manga mai pubblicato e vero principio ispiratori di altri degni successori (ricordate Naruto?). Manga è pura fantasia espressa con disegni sublimi (ma quanto sono belli!?) e con un' ironia di fondo fin troppo evidente nei primi volumi e che si ripropone colmando un senso di nostalgia nella saga di Majin Bu (presente Gotenks?... ecco!). Purtroppo questo capolavoro è stato infangato da un anime non all'altezza, prolisso in modo ridicolo, pieno di inutili filler e caratterizzato da disegni a volte bellissimi, altre orrendi. Proprio l'anime nonché il successivo fenomeno mediatico hanno contribuito a disprezzare l'opera la quale però deve essere vista come una cosa a parte, decisamente superiore sotto ogni punto di vista. Il mio manga preferito... il miracolo fatto inchiostro. Amore!
Voto 100/10
Voto 100/10
Dragonball è IL manga per eccellenza: è straordinario. Io frequento un liceo artistico e me ne intendo: è davvero bellissimo, piuttosto bello graficamente (anche se c'è di meglio), ma ha uno stile nel disegnare che mi piace un casino (la forma dei bicipiti, l'aura, i capelli, ecc...). La storia è originalissima da quando è bambino, ma sempre più bella quando si evolve nei combattimenti... è un peccato che Dragonball GT non sia stato "mangato". Anche i cartoni sono fantastici e si vede che ci ha lavorato anche Akira... sei un mito!
Dare 10 è poco...
Che dire: Dragon Ball è davvero Il Manga per eccellenza ed è solo grazie ad esso che i manga giapponesi sono diventati cosi famosi. Chi non conosce e le sue avventure?
Non ci sono parole per descrivere la sua straordinarietà Akira Toriyama è sicuramente uno dei migliori mangaka al mondo a cui poi gli altri si sono ispirati e credo che cono Dragon Ball ha avuto davvero molta fantasia.
E' vero purtroppo che molti non riconoscono più il loro valore a causa del fenomeno commerciale qui è legato, ma credo che proprio il fatto che sia forse l'unico anime che viene trasmesso sempre in tv ci fa capire quanto Dragon Ball non stanca mai (io sono la prima che lo ha visto 500 volte, ma non mi stanco mai di vederlo ogni volta è come se fosse la prima) come sia apprezzato da tutto il pubblico.
Davvero ECCEZIONALE.
Che dire: Dragon Ball è davvero Il Manga per eccellenza ed è solo grazie ad esso che i manga giapponesi sono diventati cosi famosi. Chi non conosce e le sue avventure?
Non ci sono parole per descrivere la sua straordinarietà Akira Toriyama è sicuramente uno dei migliori mangaka al mondo a cui poi gli altri si sono ispirati e credo che cono Dragon Ball ha avuto davvero molta fantasia.
E' vero purtroppo che molti non riconoscono più il loro valore a causa del fenomeno commerciale qui è legato, ma credo che proprio il fatto che sia forse l'unico anime che viene trasmesso sempre in tv ci fa capire quanto Dragon Ball non stanca mai (io sono la prima che lo ha visto 500 volte, ma non mi stanco mai di vederlo ogni volta è come se fosse la prima) come sia apprezzato da tutto il pubblico.
Davvero ECCEZIONALE.
E' sicuramente il miglior manga che sia mai stato fatto, anche se ora lo considerano solo come storia passata e superata, dobbiamo proprio a questo manga il poterne leggere altri come Naruto, Bleach o altri ancora. Comunque io penso che in ogni manga ci sia un pò di Dragonball, manga che rimarrà per sempre nella leggenda, insieme a pochi altri come One Piece e Slam Dunk.
Non posso che dare il massimo voto al manga che ha dato il via alla mia passione per questi capolavori giapponesi. Non si può non innamorarsi di Goku (il più forte guerriero mai esistito), ma che allo stesso tempo è sia padre di famiglia che carissimo amico per tutti i personaggi che hanno riempito questo capolavoro. Si segue con passione sia la crescita del personaggio, che alcune volte è messo da parte per far spazio anche agli altri protagonisti come Vegeta, Gohan senza tralasciare Crilin, che la trama, supportati dal tratto oramai leggendario del grande Toriyama. Peccato che i più giovani conoscano solo la versione animata, storpiata e censurata trasmessa in tv per quello che questo fumetto rappresenta, cioè una pietra miliare nella storia dei manga.
A mio modesto parere il miglior manga mai realizzato. Ha rivoluzionato il mondo dell'animazione e dei manga giapponesi e conta tantissimi manga successivi che hanno tentato di imitarlo. La qualità dei disegni è ottima (Maestro Toriyama) la storia è semplicemente geniale e i personaggi sono molto interessanti. Per chi come me è cresciuto con questo fumetto è difficile non dargli il voto massimo 10.
Il Manga con la M maiuscola, non ci sono parole per definire la leggenda creata da Akira Toriyama. Fino alla saga di Freezer è un vero capolavoro, capace di attrarre ragazzi e bambini ancora oggi, a decenni dalla sua creazione. Non gli do 10 solo perché dopo Freezer perde valore il leggendario Supersayan: c'è un invasione di omini biondi che hanno apparentemente la metà della forza di Goku.
Tuttavia rimane sempre una opera eccezionale, che tutti dovrebbero leggere.
Tuttavia rimane sempre una opera eccezionale, che tutti dovrebbero leggere.
PERFEZIONE! Soprattutto perchè senza Dragon Ball e il MAESTRO Akira Toriyama non sarebbero mai nati alttri bellissimi manga come One Piece o Naruto che come spunto hanno avuto appunto Dragon Ball. La cosa che mi piace di più è la storia che narra la vita del protagonista (ormai il Ovunqueconosciuto Son Goku) da quando e bambino fino all'adolescenza e oltre infatti Goku si sposa e ha dei figli e con questi vive altre avventure sempre più combattute estraordinarie. Insomma Dragon Ball è IL MANGA in persona e prima di leggere qualsiasi altra cosa bisognerebbe conoscere questa storia poichè è la più grande di tutti i tempi.
Questo mese in casa Star Comics è uscita l´ennesima edizione di <b>Dragonball Perfect Editinon</b>. Ecco come la casa editrice ha presentato la nuova uscita:
<i>Per la prima volta in assoluto, Akira Toriyama ci presenta l'unica, vera, originale versione di DRAGON BALL così com'è stata concepita all'origine! Non una semplice ristampa, ma un'edizione ASSOLUTAMENTE INNOVATIVA! - Tutte le tavole a colori (originariamente apparse solo su rivista) finalmente pubblicate in quadricromia - Vignette e dialoghi aggiornati - Nuovissime copertine inedite - Tavole a fumetti extra fino a oggi completamente inedite - Nuovo adattamento - Volumi enormi, dalle 232 alle 256 pagine ciascuno - Grande formato - Allegati vari (in collaborazione con i licenziatari italiani di Dragon Ball)Un'occasione imperdibile per tutti i giovanissimi lettori che non hanno mai letto "IL" manga che ha dato il via al fenomeno-Giappone in Italia! Un evento di proporzioni inaudite per ogni vero fan di Goku! Un "must" per ogni vero collezionista!
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Effettivamente la Star ha sfornato un buon prodotto, ottimo il rapporto prezzo qualità, buona l´idea di inserire le tavole a colori originali apparse sulla pubblicazione in rivista, che risultano essere la forza di questa nuova edizione, siccome sono realizzate veramente molto bene. Generalmente ho sempre preferito il bianco e nero perché il colore tende a togliere ogni tipo di sfumatura, ma in questo caso il colore non rende il disegno piatto, bensì riesce a dargli quel gioco d´ombre e di chiaro scuro che rende il disegno più vivo.
La qualità, poi, della carta sembra buona, infatti è molto più spessa rispetto agli altri titoli e consente un miglior assorbimento dell´inchiostro, difatti, non ci sono nelle tavole gli aloni neri che ogni tanto rovinano le tavole dei titoli Star Comics.
Penso che tutti bene o male conoscano la storia di Goku, ma forse i più giovani che si avvicinano al mondo dei manga no, quindi ecco la trama generale:
Goku è un bambino fuori dal comune, ha un forza straordinaria ed una lunga coda da scimmia.
Il nostro eroe è orfano e non ha mai conosciuto i suoi genitori, ha sempre vissuto con il nonno. Inizia la nostra storia, Goku ormai solo, custodisce gelosamente l´unico ricordo del nonno recentemente morto, una sfera sulla quale sono disegnate quattro stelle. La vita di Goku cambia quando una ragazza di nome Bulma gli chiede di aiutarlo a ritrovare le sette sfere del drago (quando le sette sfere si riuniscono appare un drago che esaudirà qualsiasi desiderio), una delle quali è proprio il ricordo del nonno, la quarta sfera. Il nostro protagonista accetta di aiutare Bulma e l´epopea di dragonball ha inizio...
Forse ai lettori più giovani il primo numero di Dragonball non sembrerà nulla d'eccezzionale, ma se continueranno a seguire questo must si accorgeranno come ha dettato legge per gli shonen moderni come One Piece, Naruto, Shamn King, ecc... Negli ultimi anni agli occhi dei lettori di manga Dragonball ha perso valore, sicuramente a causa dell´enorme fenomeno commerciale legato a questa opera. Ma penso che non si debba dimenticare la grande innovazione di Akira Toiryama, infatti tutti i più grandi scrittori di shonen hanno come idolo Toriyama (per fare qualche nome Yoshiro Togashi, Echino Oda, Masashi Kishimoto...). Quindi Dragonball rimane un´opera di grandissimo valore e un vero fan del genere shonen non può rinnegare il grande Akira. Concordo con coloro che dicono che a volte gli allievi diventano migliori dei maestri, ma Toriyama è quello che ha fondato il genere, una sorta di caposcuola, e come tale non può essere dimenticato o disprezzato.
<i>Per la prima volta in assoluto, Akira Toriyama ci presenta l'unica, vera, originale versione di DRAGON BALL così com'è stata concepita all'origine! Non una semplice ristampa, ma un'edizione ASSOLUTAMENTE INNOVATIVA! - Tutte le tavole a colori (originariamente apparse solo su rivista) finalmente pubblicate in quadricromia - Vignette e dialoghi aggiornati - Nuovissime copertine inedite - Tavole a fumetti extra fino a oggi completamente inedite - Nuovo adattamento - Volumi enormi, dalle 232 alle 256 pagine ciascuno - Grande formato - Allegati vari (in collaborazione con i licenziatari italiani di Dragon Ball)Un'occasione imperdibile per tutti i giovanissimi lettori che non hanno mai letto "IL" manga che ha dato il via al fenomeno-Giappone in Italia! Un evento di proporzioni inaudite per ogni vero fan di Goku! Un "must" per ogni vero collezionista!
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Effettivamente la Star ha sfornato un buon prodotto, ottimo il rapporto prezzo qualità, buona l´idea di inserire le tavole a colori originali apparse sulla pubblicazione in rivista, che risultano essere la forza di questa nuova edizione, siccome sono realizzate veramente molto bene. Generalmente ho sempre preferito il bianco e nero perché il colore tende a togliere ogni tipo di sfumatura, ma in questo caso il colore non rende il disegno piatto, bensì riesce a dargli quel gioco d´ombre e di chiaro scuro che rende il disegno più vivo.
La qualità, poi, della carta sembra buona, infatti è molto più spessa rispetto agli altri titoli e consente un miglior assorbimento dell´inchiostro, difatti, non ci sono nelle tavole gli aloni neri che ogni tanto rovinano le tavole dei titoli Star Comics.
Penso che tutti bene o male conoscano la storia di Goku, ma forse i più giovani che si avvicinano al mondo dei manga no, quindi ecco la trama generale:
Goku è un bambino fuori dal comune, ha un forza straordinaria ed una lunga coda da scimmia.
Il nostro eroe è orfano e non ha mai conosciuto i suoi genitori, ha sempre vissuto con il nonno. Inizia la nostra storia, Goku ormai solo, custodisce gelosamente l´unico ricordo del nonno recentemente morto, una sfera sulla quale sono disegnate quattro stelle. La vita di Goku cambia quando una ragazza di nome Bulma gli chiede di aiutarlo a ritrovare le sette sfere del drago (quando le sette sfere si riuniscono appare un drago che esaudirà qualsiasi desiderio), una delle quali è proprio il ricordo del nonno, la quarta sfera. Il nostro protagonista accetta di aiutare Bulma e l´epopea di dragonball ha inizio...
Forse ai lettori più giovani il primo numero di Dragonball non sembrerà nulla d'eccezzionale, ma se continueranno a seguire questo must si accorgeranno come ha dettato legge per gli shonen moderni come One Piece, Naruto, Shamn King, ecc... Negli ultimi anni agli occhi dei lettori di manga Dragonball ha perso valore, sicuramente a causa dell´enorme fenomeno commerciale legato a questa opera. Ma penso che non si debba dimenticare la grande innovazione di Akira Toiryama, infatti tutti i più grandi scrittori di shonen hanno come idolo Toriyama (per fare qualche nome Yoshiro Togashi, Echino Oda, Masashi Kishimoto...). Quindi Dragonball rimane un´opera di grandissimo valore e un vero fan del genere shonen non può rinnegare il grande Akira. Concordo con coloro che dicono che a volte gli allievi diventano migliori dei maestri, ma Toriyama è quello che ha fondato il genere, una sorta di caposcuola, e come tale non può essere dimenticato o disprezzato.