Chobits
Ho da poco letto "Chobits" delle CLAMP e, nonostante mi sia piaciuto, devo ammettere che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca conoscendo già i passati successi delle autrici. Ma nell'intento di essere d'aiuto, a chi vuole rapportarsi a quest'opera per la prima volta, cercherò di essere il più obbiettiva possibile.
La storia è ambientata a Tokyo, in una società dove i computer hanno fattezze umane, e il nostro protagonista, Hideki Motosuwa, è un giovane studente squattrinato che con il suo lavoro part time non può permettersene nemmeno uno. Il caso vuole che lo trovi nella spazzatura e che decida di portarlo a casa. Ed è qui che la storia inizia a prendere il suo corso.
La trama di "Chobits" si presenta ben strutturata e lineare sin dal suo esordio. Anche se il primo volume appare frivolo e un po' ecchi, senza risvolti particolari, dal secondo iniziamo a entrare nel vivo dell'opera. Grazie ai continui interrogativi del protagonista, che corrisponderanno a quelli del lettore, siamo invogliati a leggere e a saperne di più, non solo del passato di Chii, la cui memoria è stata formattata prima che si svegliasse, ma anche del legame tra uomini e computer. Tale legame ci verrà spiegato, nei diversi volumi, tramite le esperienze vissute da altri personaggi che aiuteranno, sia noi che il protagonista, a riflettere molto sul fatto che una macchina sia in grado di provare veri sentimenti, se questi siano solo frutto di una programmazione e se sia giusto che una persona possa amare davvero una macchina. Infatti vedremmo una lenta maturazione nel corso dei volumi da parte di Hideki e di Chii. Quest'ultima, in particolare, si farà strada nel cuore dei lettori per la sua spontaneità e per le sue reazioni, molto simili a quelle di un bambino e proprio per questo manifestazione pura dei sentimenti umani. Infatti le sue azioni saranno il motore delle varie vicende che porteranno Hideki e gli altri personaggi a maturare nell'opera. Per quanto riguarda la figura di Hideki, che potremmo definire un puro di cuore, è anch'essa da apprezzare perché non si lascia scoraggiare dagli eventi, nonostante sia ignaro di molte cose, e sa essere risoluto nelle situazioni critiche. I colpi di scena non mancano e i toni dell'opera sono molto dolci, quasi malinconici a causa degli stati d'animo della protagonista, ma non per questo meno belli.
Per quanto riguarda il disegno non c'è molto da dire se non: "bellissimo", si vede il tratto tipico della CLAMP con delle linee leggermente più morbide e un ottima caratterizzazione dei personaggi, soprattutto nei vestiti indossati da Chii. Ciò che ho apprezzato molto, inoltre, è il disegno semplice e adorabile de "La città deserta", piccola storia a volumi inserita per aiutare la comprensione della trama. L'edizione italiana, a opera di Star Comics, è veramente ben fatta, resa ancora più accattivante dalle prime 4 tavole a colori per ogni volume e da un prezzo non troppo eccessivo (3,90).
Attenzione: questa parte contiene spoiler!
E ora le mie considerazioni finali. Tutta l'opera alla fine gira intorno a un unico e grande tema che è l'amore, un sentimento forte, complesso, che provoca gioia e tristezza allo stesso tempo e che è in grado di abbattere qualsiasi barriera, anche quella che si crea tra un umano e una macchina. Però tale barriera alla fine viene avvertita e quel potente sentimento nel finale viene un tantino sminuito da un unico dettaglio che è quello del pulsante di accensione di Chii. Dato che questo si trova in un luogo dove non batte il sole e che se premuto farebbe perdere tutti i ricordi alla nostra protagonista non ha effettivamente senso. Non lo dico perché Hideki debba per forza avere un rapporto sessuale con Chii, ma perché è un dettaglio che se non fosse esistito avrebbe dato un vero happy end alla storia.
La storia è ambientata a Tokyo, in una società dove i computer hanno fattezze umane, e il nostro protagonista, Hideki Motosuwa, è un giovane studente squattrinato che con il suo lavoro part time non può permettersene nemmeno uno. Il caso vuole che lo trovi nella spazzatura e che decida di portarlo a casa. Ed è qui che la storia inizia a prendere il suo corso.
La trama di "Chobits" si presenta ben strutturata e lineare sin dal suo esordio. Anche se il primo volume appare frivolo e un po' ecchi, senza risvolti particolari, dal secondo iniziamo a entrare nel vivo dell'opera. Grazie ai continui interrogativi del protagonista, che corrisponderanno a quelli del lettore, siamo invogliati a leggere e a saperne di più, non solo del passato di Chii, la cui memoria è stata formattata prima che si svegliasse, ma anche del legame tra uomini e computer. Tale legame ci verrà spiegato, nei diversi volumi, tramite le esperienze vissute da altri personaggi che aiuteranno, sia noi che il protagonista, a riflettere molto sul fatto che una macchina sia in grado di provare veri sentimenti, se questi siano solo frutto di una programmazione e se sia giusto che una persona possa amare davvero una macchina. Infatti vedremmo una lenta maturazione nel corso dei volumi da parte di Hideki e di Chii. Quest'ultima, in particolare, si farà strada nel cuore dei lettori per la sua spontaneità e per le sue reazioni, molto simili a quelle di un bambino e proprio per questo manifestazione pura dei sentimenti umani. Infatti le sue azioni saranno il motore delle varie vicende che porteranno Hideki e gli altri personaggi a maturare nell'opera. Per quanto riguarda la figura di Hideki, che potremmo definire un puro di cuore, è anch'essa da apprezzare perché non si lascia scoraggiare dagli eventi, nonostante sia ignaro di molte cose, e sa essere risoluto nelle situazioni critiche. I colpi di scena non mancano e i toni dell'opera sono molto dolci, quasi malinconici a causa degli stati d'animo della protagonista, ma non per questo meno belli.
Per quanto riguarda il disegno non c'è molto da dire se non: "bellissimo", si vede il tratto tipico della CLAMP con delle linee leggermente più morbide e un ottima caratterizzazione dei personaggi, soprattutto nei vestiti indossati da Chii. Ciò che ho apprezzato molto, inoltre, è il disegno semplice e adorabile de "La città deserta", piccola storia a volumi inserita per aiutare la comprensione della trama. L'edizione italiana, a opera di Star Comics, è veramente ben fatta, resa ancora più accattivante dalle prime 4 tavole a colori per ogni volume e da un prezzo non troppo eccessivo (3,90).
Attenzione: questa parte contiene spoiler!
E ora le mie considerazioni finali. Tutta l'opera alla fine gira intorno a un unico e grande tema che è l'amore, un sentimento forte, complesso, che provoca gioia e tristezza allo stesso tempo e che è in grado di abbattere qualsiasi barriera, anche quella che si crea tra un umano e una macchina. Però tale barriera alla fine viene avvertita e quel potente sentimento nel finale viene un tantino sminuito da un unico dettaglio che è quello del pulsante di accensione di Chii. Dato che questo si trova in un luogo dove non batte il sole e che se premuto farebbe perdere tutti i ricordi alla nostra protagonista non ha effettivamente senso. Non lo dico perché Hideki debba per forza avere un rapporto sessuale con Chii, ma perché è un dettaglio che se non fosse esistito avrebbe dato un vero happy end alla storia.
[<b>ATTENZIONE! CONTIENE LIEVI SPOILER!</b>]
Recensire quest'opera per me non è semplice. Da un lato è stata molto interessante, piacevole, addirittura toccante; dall'altra, mi ha lasciato con una punta di insoddisfazione.
Partiamo con la trama: Hideki è un comunissimo ragazzo come tanti, vive in un modesto appartamento, studia e fa un lavoretto part-time per mantenersi. Siamo in un futuro dove gli androidi hanno un ruolo importante nella società. Essi intrattengono, aiutano nei lavori, hanno molte funzioni che aiutano il vivere quotidiano. Hideki ne trova uno abbandonato tra i rifiuti. Esso ha le sembianze di una deliziosa ragazzina dai capelli dorati lunghissimi. E hideki decide di portarsela a casa. Direi che è un'opera maliziosa, in quanto vengono spesso menzionate allusioni sessuali, ma mai nel volgare.
Il tasto di accensione dell'androide è proprio lì in basso, nelle parti intime. Hideki, con un certo imbarazzo, lo attiva. Non sapendo come farlo funzionare correttamente, chiede aiuto a un amico più esperto ma non riescono ad analizzare le caratteristiche di questo PC sconosciuto e misterioso. Hideki la chiamerà Chii, dato che è l'unica parola che sa dire. Comincia da qui una strana convivenza in cui deve insegnarle praticamente tutto, in quanto sembra una bambina da accudire, curiosa del mondo e incapace di fare qualsiasi cosa. Ma assolutamente adorabile e ubbidiente. Il rapporto che si creerà sarà molto dolce, rispettoso, affettuoso.
Anche i personaggi secondari hanno notevole importanza nella storia, come Chitose, l'amministratrice del palazzo: da subito si capisce che sa qualcosa su Chii. Ci sono molti misteri in questo manga. Ciò alimenta la curiosità del lettore, ma tutto verrà chiarito, senza lasciare nulla in sospeso. Molti personaggi e le loro storie creano punti di riflessione interessanti, sul ruolo degli androidi nella società e il loro rapporto con gli umani. Un personaggio molto interessante è la Chii nascosta dentro Chii, è un'entità che vede solo lei, assomiglia in tutto e per tutto a Chii ma ha un'altra personalità, indossa abiti dark ed è più sensuale, più provocante. Chi sarà veramente? Come fa a ricordare il passato di Chii e perchè è così misteriosa?
E' sicuramente un manga delicato, leggero, ma anche misterioso e riflessivo. Il finale poi, l'ho trovato addirittura toccante. I disegni sono leggermente diversi dal solito stile CLAMP, i corpi sono più morbidi, meno spigolosi. Ma meravigliosi. L'edizione della Star Comics è molto buona, con quattro tavole a colori in ogni volume. E quei disegni sono bellissimi ed evocativi, nello stile CLAMP.
[<b>ATTENZIONE! IMPORTANTE SPOILER SUL FINALE!</b>]
Quest'opera anche nel finale è stata esaustiva, ma c'è un punto in cui non sono per niente d'accordo, e mi ha, diciamo, devalorizzato il finale. Hideki accetta di restare al fianco di Chii per sempre, come suo uomo, ma gli viene rivelato che con Chii lui non potrà mai avere un rapporto completo a tutti gli effetti. Perchè di fatto, lui non potrà mai fare l'amore con lei. In quanto il pulsante di accensione e spegnimento è proprio lì sotto. E se lui si unirà a lei, Chii perderà ogni ricordo e non sarà più se stessa... Ma che razza di finale è? Se si voleva dare un finale d'amore coi fiocchi, allora bisognava che la loro storia d'amore fosse completa in tutto! Non mi è piaciuto affatto questo dettaglio... Soprattutto per il fatto che in tutto il manga Hideki si lamenta di essere vergine, e se ne pente. Vorrebbe trovare presto una donna di cui innamorarsi e unirsi a lei completamente, anche nel fisico, oltre che spiritualmente e psicologicamente. E ha ragione. CLAMP qui avete proprio toppato! Secondo me, se eliminavano questo dettaglio, sarebbe stato il finale perfetto.
Il mio voto resta comunque alto: 7, per la trama, comunque ben strutturata, e per i disegni, fantastici. Lo consiglio vivamente.
Recensire quest'opera per me non è semplice. Da un lato è stata molto interessante, piacevole, addirittura toccante; dall'altra, mi ha lasciato con una punta di insoddisfazione.
Partiamo con la trama: Hideki è un comunissimo ragazzo come tanti, vive in un modesto appartamento, studia e fa un lavoretto part-time per mantenersi. Siamo in un futuro dove gli androidi hanno un ruolo importante nella società. Essi intrattengono, aiutano nei lavori, hanno molte funzioni che aiutano il vivere quotidiano. Hideki ne trova uno abbandonato tra i rifiuti. Esso ha le sembianze di una deliziosa ragazzina dai capelli dorati lunghissimi. E hideki decide di portarsela a casa. Direi che è un'opera maliziosa, in quanto vengono spesso menzionate allusioni sessuali, ma mai nel volgare.
Il tasto di accensione dell'androide è proprio lì in basso, nelle parti intime. Hideki, con un certo imbarazzo, lo attiva. Non sapendo come farlo funzionare correttamente, chiede aiuto a un amico più esperto ma non riescono ad analizzare le caratteristiche di questo PC sconosciuto e misterioso. Hideki la chiamerà Chii, dato che è l'unica parola che sa dire. Comincia da qui una strana convivenza in cui deve insegnarle praticamente tutto, in quanto sembra una bambina da accudire, curiosa del mondo e incapace di fare qualsiasi cosa. Ma assolutamente adorabile e ubbidiente. Il rapporto che si creerà sarà molto dolce, rispettoso, affettuoso.
Anche i personaggi secondari hanno notevole importanza nella storia, come Chitose, l'amministratrice del palazzo: da subito si capisce che sa qualcosa su Chii. Ci sono molti misteri in questo manga. Ciò alimenta la curiosità del lettore, ma tutto verrà chiarito, senza lasciare nulla in sospeso. Molti personaggi e le loro storie creano punti di riflessione interessanti, sul ruolo degli androidi nella società e il loro rapporto con gli umani. Un personaggio molto interessante è la Chii nascosta dentro Chii, è un'entità che vede solo lei, assomiglia in tutto e per tutto a Chii ma ha un'altra personalità, indossa abiti dark ed è più sensuale, più provocante. Chi sarà veramente? Come fa a ricordare il passato di Chii e perchè è così misteriosa?
E' sicuramente un manga delicato, leggero, ma anche misterioso e riflessivo. Il finale poi, l'ho trovato addirittura toccante. I disegni sono leggermente diversi dal solito stile CLAMP, i corpi sono più morbidi, meno spigolosi. Ma meravigliosi. L'edizione della Star Comics è molto buona, con quattro tavole a colori in ogni volume. E quei disegni sono bellissimi ed evocativi, nello stile CLAMP.
[<b>ATTENZIONE! IMPORTANTE SPOILER SUL FINALE!</b>]
Quest'opera anche nel finale è stata esaustiva, ma c'è un punto in cui non sono per niente d'accordo, e mi ha, diciamo, devalorizzato il finale. Hideki accetta di restare al fianco di Chii per sempre, come suo uomo, ma gli viene rivelato che con Chii lui non potrà mai avere un rapporto completo a tutti gli effetti. Perchè di fatto, lui non potrà mai fare l'amore con lei. In quanto il pulsante di accensione e spegnimento è proprio lì sotto. E se lui si unirà a lei, Chii perderà ogni ricordo e non sarà più se stessa... Ma che razza di finale è? Se si voleva dare un finale d'amore coi fiocchi, allora bisognava che la loro storia d'amore fosse completa in tutto! Non mi è piaciuto affatto questo dettaglio... Soprattutto per il fatto che in tutto il manga Hideki si lamenta di essere vergine, e se ne pente. Vorrebbe trovare presto una donna di cui innamorarsi e unirsi a lei completamente, anche nel fisico, oltre che spiritualmente e psicologicamente. E ha ragione. CLAMP qui avete proprio toppato! Secondo me, se eliminavano questo dettaglio, sarebbe stato il finale perfetto.
Il mio voto resta comunque alto: 7, per la trama, comunque ben strutturata, e per i disegni, fantastici. Lo consiglio vivamente.
"Chobits" è un manga che si compone di otto volumi, ideato e disegnato dal famosissimo gruppo di mangaka CLAMP, e edito in italia da Star comics.
"Chobits" gode sicuramente di un'ottima fama, e non credo abbia bisogno di molte presentazioni. La storia è ambientata in un mondo dove la tecnologia si è evoluta e i PC sono forgiati con sembianze umane, di giovani ragazze per l'esattezza. Questi possono essere configurati in base alle proprie esigenze, e possono anche essere dotati di una sorta di personalità, ragion per cui stanno iniziando a sostituire gli esseri umani stessi. Il protagonista è Hideki, un giovane ragazzo universitario troppo povero per permettersi di acquistare un PC, ma che un giorno ne trova uno abbandonato su un cumulo di rifiuti. Dopo averlo portato a casa ed aver svolto qualche ricerca, Hideki scopre che Chii (questo è il nome che gli dà) è un PC artigianale e quindi unico nel suo genere. Ma cosa succederebbe se il protagonista finisse per innamorarsi di Chii, nonostante non sia un essere umano?
Il primo pregio che mi viene in mente è l'abilità incredibile delle autrici di alternare ottimamente momenti comici con altri più seri e riflessivi, senza mai sbagliare un colpo e rischiare di distruggere l'atmosfera dolce e malinconica che si crea attorno a questa storia. Se mi chiedessero di descrivere quest'opera in una parola, senz'ombra di dubbio risponderei: dolce. Questo sentimento si percepisce chiaramente pagina dopo pagina e non manca mai, in nessuna situazione. In quest'opera le CLAMP sono riuscite a creare un'atmosfera unica e indimenticabile, che rimane ben impressa anche una volta terminata la lettura.
La trama si sviluppa abbastanza lentamente, soprattutto nella prima parte, e questo è il difetto principale, forse l'unico. Inizialmente la storia non mi ha appassionato più di tanto, ha iniziato a piacermi sul serio a partire dal terzo o quarto volume. I personaggi sono ottimi e caratterizzati perfettamente; il rapporto fra i due protagonisti si evolve in maniera incredibilmente spontanea ed è curato nei minimi dettagli.
Stilisticamente il tratto è inconfondibile, ed è di per sé una garanzia.
Una storia semplice e leggera, che lascia spazio a un altissimo numero di riflessioni possibili. La domanda che sorge spontanea durante la lettura è la seguente: è possibile innamorarsi di un PC? Nel mondo di Chobits i PC hanno delle qualità che gli esseri umani non posseggono per natura, e viceversa. Quindi è veramente sbagliato innamorarsi di una macchina?
Sicuramente i punti di vista sono molteplici e ognuno può trovare da solo la propria risposta personale, tuttavia il messaggio che vogliono mandare le autrici attraverso "Chobits" è sinteticamente il seguente: Ciò che è veramente importante è riuscire ad amare qualcuno per quello che è, accettandone anche i difetti.
Un messaggio semplice, diretto e di facile comprensione, che in un primo momento può ingenuamente apparire scontato; in realtà molte volte ci si dimentica che sono proprio le cose che diamo per certe ad essere più importanti. Consiglio vivamente la lettura di "Chobits" a tutti coloro che sono alla ricerca di una storia dolce e che hanno la pazienza di non fermarsi al primo volume.
"Chobits" gode sicuramente di un'ottima fama, e non credo abbia bisogno di molte presentazioni. La storia è ambientata in un mondo dove la tecnologia si è evoluta e i PC sono forgiati con sembianze umane, di giovani ragazze per l'esattezza. Questi possono essere configurati in base alle proprie esigenze, e possono anche essere dotati di una sorta di personalità, ragion per cui stanno iniziando a sostituire gli esseri umani stessi. Il protagonista è Hideki, un giovane ragazzo universitario troppo povero per permettersi di acquistare un PC, ma che un giorno ne trova uno abbandonato su un cumulo di rifiuti. Dopo averlo portato a casa ed aver svolto qualche ricerca, Hideki scopre che Chii (questo è il nome che gli dà) è un PC artigianale e quindi unico nel suo genere. Ma cosa succederebbe se il protagonista finisse per innamorarsi di Chii, nonostante non sia un essere umano?
Il primo pregio che mi viene in mente è l'abilità incredibile delle autrici di alternare ottimamente momenti comici con altri più seri e riflessivi, senza mai sbagliare un colpo e rischiare di distruggere l'atmosfera dolce e malinconica che si crea attorno a questa storia. Se mi chiedessero di descrivere quest'opera in una parola, senz'ombra di dubbio risponderei: dolce. Questo sentimento si percepisce chiaramente pagina dopo pagina e non manca mai, in nessuna situazione. In quest'opera le CLAMP sono riuscite a creare un'atmosfera unica e indimenticabile, che rimane ben impressa anche una volta terminata la lettura.
La trama si sviluppa abbastanza lentamente, soprattutto nella prima parte, e questo è il difetto principale, forse l'unico. Inizialmente la storia non mi ha appassionato più di tanto, ha iniziato a piacermi sul serio a partire dal terzo o quarto volume. I personaggi sono ottimi e caratterizzati perfettamente; il rapporto fra i due protagonisti si evolve in maniera incredibilmente spontanea ed è curato nei minimi dettagli.
Stilisticamente il tratto è inconfondibile, ed è di per sé una garanzia.
Una storia semplice e leggera, che lascia spazio a un altissimo numero di riflessioni possibili. La domanda che sorge spontanea durante la lettura è la seguente: è possibile innamorarsi di un PC? Nel mondo di Chobits i PC hanno delle qualità che gli esseri umani non posseggono per natura, e viceversa. Quindi è veramente sbagliato innamorarsi di una macchina?
Sicuramente i punti di vista sono molteplici e ognuno può trovare da solo la propria risposta personale, tuttavia il messaggio che vogliono mandare le autrici attraverso "Chobits" è sinteticamente il seguente: Ciò che è veramente importante è riuscire ad amare qualcuno per quello che è, accettandone anche i difetti.
Un messaggio semplice, diretto e di facile comprensione, che in un primo momento può ingenuamente apparire scontato; in realtà molte volte ci si dimentica che sono proprio le cose che diamo per certe ad essere più importanti. Consiglio vivamente la lettura di "Chobits" a tutti coloro che sono alla ricerca di una storia dolce e che hanno la pazienza di non fermarsi al primo volume.
Recensire "Chobits" non è semplice; secondo me è il manga migliore delle Clamp, probabilmente secondo solo al meraviglioso "Clover", sia per quanto riguarda trama e dialoghi, sia per i disegni.
La storia è per un pubblico maturo e piena di spunti interessanti che faranno riflettere il lettore su molti interrogativi, già noti sia in letteratura che nel mondo del cinema, ma in chiave originale, in modo delicato ma insistente al tempo stesso.
Ambientato in un mondo in cui gli uomini vivono a stretto contatto coi loro computer, a forma di esseri umani, viene da chiedersi quale sia il confine tra un essere vivente e un oggetto, domanda molto frequente per i Giapponesi del mondo reale.
Il lettore troverà la sua risposta seguendo le vicissitudini di Hideki, troppo povero per comprare un PC, che un giorno ne trova uno abbandonato e deciderà di chiamare Chii. Tuttavia Chii potrebbe essere un PC più speciale di quanto non sembri, e Hideki se ne renderà sempre più conto scoprendo il suo passato. Tra gli altri protagonisti spicca il giovane Minoru, costruttore di computer, che ha costruito Yuzuki con le sembianze della sua defunta sorella, e che diventerà un punto di riferimento per Hideki, mentre indaga sul passato di Chii.
"Chobits" è un manga maturo, che offre però moltissimi piani di lettura, come un'allegoria. Le vicende dei coprotagonisti sono spesso addirittura più interessanti di quelle di Hideki e Chii; i sentimenti ambigui di Minoru verso Yuzuki, e il dubbio che Yuzuki stessa, pur essendo un robot possa averne a sua volta, il pasticcere che aveva sposato un robot, o la professoressa di Hideki, un sacco di storie si intrecciano in questo manga, tutte ponendo la stessa domanda.
I disegni sono all'apparenza semplici, ma di un'eleganza immensa. L'uso della retinatura è al minimo, rendendo la lettura più agevole e veloce, il che, in un manga denso di contenuti come questo, rende tutto più chiaro.
Assolutamente consigliato, qualunque tipo di pubblico riuscirà a cogliere qualcosa di diverso e unico da questo manga, che come ho detto offre più chiavi di lettura, ognuna interessante.
La storia è per un pubblico maturo e piena di spunti interessanti che faranno riflettere il lettore su molti interrogativi, già noti sia in letteratura che nel mondo del cinema, ma in chiave originale, in modo delicato ma insistente al tempo stesso.
Ambientato in un mondo in cui gli uomini vivono a stretto contatto coi loro computer, a forma di esseri umani, viene da chiedersi quale sia il confine tra un essere vivente e un oggetto, domanda molto frequente per i Giapponesi del mondo reale.
Il lettore troverà la sua risposta seguendo le vicissitudini di Hideki, troppo povero per comprare un PC, che un giorno ne trova uno abbandonato e deciderà di chiamare Chii. Tuttavia Chii potrebbe essere un PC più speciale di quanto non sembri, e Hideki se ne renderà sempre più conto scoprendo il suo passato. Tra gli altri protagonisti spicca il giovane Minoru, costruttore di computer, che ha costruito Yuzuki con le sembianze della sua defunta sorella, e che diventerà un punto di riferimento per Hideki, mentre indaga sul passato di Chii.
"Chobits" è un manga maturo, che offre però moltissimi piani di lettura, come un'allegoria. Le vicende dei coprotagonisti sono spesso addirittura più interessanti di quelle di Hideki e Chii; i sentimenti ambigui di Minoru verso Yuzuki, e il dubbio che Yuzuki stessa, pur essendo un robot possa averne a sua volta, il pasticcere che aveva sposato un robot, o la professoressa di Hideki, un sacco di storie si intrecciano in questo manga, tutte ponendo la stessa domanda.
I disegni sono all'apparenza semplici, ma di un'eleganza immensa. L'uso della retinatura è al minimo, rendendo la lettura più agevole e veloce, il che, in un manga denso di contenuti come questo, rende tutto più chiaro.
Assolutamente consigliato, qualunque tipo di pubblico riuscirà a cogliere qualcosa di diverso e unico da questo manga, che come ho detto offre più chiavi di lettura, ognuna interessante.
Il manga di Chobits mi ha colpito in diversi punti. La storia è molto delicata, toccante e commovente. Il tratto dei disegni è morbidissimo e molto adatto all'opera. Gli spunti sull'influenza negativa che possono avere i computer, sulla capacità di interagire delle persone, le une con le altre, sono molto interessanti e attuali; non sono poche le persone che, tutt'oggi, hanno problemi di dipendenza da questi apparecchi. Tuttavia, la trama è qui focalizzata su un Persocom, che al contrario della maggior parte degli altri, è in grado di provare, ed evolvere, veri sentimenti; non è quindi una semplice macchina programmata. Chii non può fare sesso, nè tanto meno avere dei figli; l'amore che Hideki proverà per lei comporta di conseguenza delle rinunce, ma è proprio questo a renderlo autentico. Ho trovato molto interessanti anche le vicende di personaggi, solo all'apparenza secondari, come Minoru e il proprietario della pasticceria. Minoru, in particolare, mi ha colpito per la sua relazione con il Persocom Yuzuki, identico alla sorella deceduta. Lo considero un fumetto, da leggere a partire dall' adolescenza; non che ci siano scene particolarmente forti, ma alcune non le trovo troppo adatte ai bambini. Molte parti, nonostante tutto, sono decisamente comiche e assicurano parecchie risate. Assolutamente consigliato!
Ah, l'amore...
Esiste forse sentimento più grande, potente e al contempo indefinito? C'è forse qualcosa di più dolce e doloroso insieme? Qualcosa che renda felici e tristi al massimo contemporaneamente?
L'amore... l'unico concetto astratto in grado di unire due esseri anche completamente diversi per tutta la vita...
Ma quando è giusto parlare di amore? Esso può unire un essere umano e un computer? C'è differenza tra un cuore programmato e un cuore di uomo? Anche gli esseri non viventi hanno diritto alla felicità?
Questi pensieri, queste domande sono il cuore di Chobits, un manga edito dalle poliedriche e celebri CLAMP nel 2001.
Chobits è la dolcezza su carta, Chobits è poesia, Chobits è l'esempio di come la semplicità possa rendere grande e immortale un'opera.
L'inizio non è certamente dei migliori: abbiamo un tale di nome Hideki Motosuwa che si presenta ai lettori come un ronin squattrinato e sfigato che per giunta parla spesso da solo e una cyber-lolita graziosissima, con le orecchie da gatto, ingenuamente provocante e che sa dire solo il suo nome: Chii.
I primi due volumi ci presentano questi due protagonisti e le autrici per farlo, scelgono maldestramente di mettere sullo stesso piano momenti ricchi di dolcezza e le gag ecchi. Le gag con Hideki eccitato e Chii mezza nuda oltre a non far ridere, hanno anche un qualcosa di volgare pur non mostrando nè chissà quante scene di nudo nè palpatine varie. Le ho trovate irritanti e fuori posto, come delle battute stonate in una melodia altrimenti perfetta.
Fortunatamente le CLAMP decidono ben presto di eliminare questa caratteristica dal manga e di mostrare l'interiorità e la dolcezza di ciascun personaggio e di sviluppare grazie a loro questa strana e delicata storia.
E sono appunto i personaggi e la loro maturazione lenta e graduale quello che più fa amare Chobits. A partire da lei, la piccola Chii. Essendo stata formattata, Chii non possiede alcun ricordo e non è in grado di compiere pressocchè nulla, non sa come comportarsi e troppo spesso risulta involontariamente provocante a causa dell'eccessiva spontaneità e della sua ingenuità. Chii è come una bambina piccola e come tale osserva il mondo, come tale agisce. Senza doppi fini, con il modo di fare tipico dei bambini: sa cosa vuole, sa che deve cercare l'uomo solo per lei, la felicità solo per lei perché anche per un pc in fondo, le cose più importanti sono amare ed essere felici. Questo tenero scricciolo, all'apparenza tanto stereotipato, si farà strada nel cuore di ciascuno, si farà amare per quello che è, maturerà e farà maturare chi le è vicino con la sua dolcezza. In primis Hideki ovviamente. Il ragazzo imparerà che non c'è limite, non c'è barriera all'amore, che non è una colpa amare qualcuno che non ha la vita. Imparerà che non sono le apparenze che contano, non è il mondo che decide per noi influenzandoci con le sue convinzioni e infine ciò che più conta per ognuno sono i sentimenti e i ricordi, programmati o meno.
Ho molto apprezzato come le autrici abbiano ritratto questo ragazzo. Hideki è fisicamente un bel tipo (cosa insolita per un'opera del genere), puro e onesto, non è il tipico indeciso/anonimo/debole/inutile/sfigato di questo tipo di storie. Al contrario sa essere risoluto e prendere decisioni autonome, sa capire gli altri e sa come tirarli su. Ha un ottimo sviluppo, non c'è che dire.
Sia Chii che Hideki si conosceranno e scopriranno pian piano ciò che li lega. Ad aiutarli sarà un libro illustrato "La città deserta" che sembra descrivere perfettamente la situazione di entrambi. Questa tecnica narrativa del "meta-racconto" si rivela molto efficace per lo sviluppo di trama e personaggi e infatti, viene ripresa, anche se in maniera più leggera e meno approfondita anche in manga più recenti, come ad esempio il majokko Shugo Chara.
I due protagonisti non sono però ridondanti e onnipresenti, anzi spesso lasciano la scena a comprimari di tutto rispetto, ognuno con il suo malinconico passato, ognuno con la sua storia da raccontare. Tutti hanno un loro perché, dal piccolo Minoru alla professoressa Shimizu, passando per Yumi e Ueda il pasticcere, senza dimenticare la bella amministratrice del condominio di Hideki, Chitose Hibiya. Le loro storie commuovono e fanno riflettere su molte cose e si rivelano essere decisive per il finale del manga. Finale che ho molto apprezzato (come tutto il resto della serie).
A mio parere, Chobits è un inno all'amore e alla felicità, nel senso più puro del termine e cerca di ritrarre ogni aspetto di questi sentimenti con l'analisi del rapporto uomo-macchina, riuscendoci. L'amore non ha limiti di nessun tipo sembra essere il messaggio dell'opera, nemmeno un limite fisico, perché l'amore puro è scindibile dal sesso, poiché esso non è il fine dell'amore. E la felicità è diversa da persona a persona, perché nessuno è uguale a qualcun altro e ognuno di noi ha vari modi per sentirsi felici e per farsi amare. Nessuno sostituirà mai qualcuno per davvero. Siamo unici e irripetibili.
Come si può notare dalle tavole, delle 4 CLAMP colei che si occupa dei disegni è Mokona Apapa, un'autentica garanzia in ambito grafico. I disegni sono molto belli, privi di retini, chiari e delicati. Molto appropriati alla storia.
Della sceneggiatura si occupa invece Nanase Ohkawa.
L'edizione Star Comics non è di grande qualità, non presenta fronzoli ma è economica, anche se gli arretrati presentano un prezzo rialzato rispetto alla prima pubblicazione.
Che dire di più? E' un manga da leggere, lo consiglio a tutti anche a chi, come me, non ama le CLAMP e le loro opere. Voto 9.
Esiste forse sentimento più grande, potente e al contempo indefinito? C'è forse qualcosa di più dolce e doloroso insieme? Qualcosa che renda felici e tristi al massimo contemporaneamente?
L'amore... l'unico concetto astratto in grado di unire due esseri anche completamente diversi per tutta la vita...
Ma quando è giusto parlare di amore? Esso può unire un essere umano e un computer? C'è differenza tra un cuore programmato e un cuore di uomo? Anche gli esseri non viventi hanno diritto alla felicità?
Questi pensieri, queste domande sono il cuore di Chobits, un manga edito dalle poliedriche e celebri CLAMP nel 2001.
Chobits è la dolcezza su carta, Chobits è poesia, Chobits è l'esempio di come la semplicità possa rendere grande e immortale un'opera.
L'inizio non è certamente dei migliori: abbiamo un tale di nome Hideki Motosuwa che si presenta ai lettori come un ronin squattrinato e sfigato che per giunta parla spesso da solo e una cyber-lolita graziosissima, con le orecchie da gatto, ingenuamente provocante e che sa dire solo il suo nome: Chii.
I primi due volumi ci presentano questi due protagonisti e le autrici per farlo, scelgono maldestramente di mettere sullo stesso piano momenti ricchi di dolcezza e le gag ecchi. Le gag con Hideki eccitato e Chii mezza nuda oltre a non far ridere, hanno anche un qualcosa di volgare pur non mostrando nè chissà quante scene di nudo nè palpatine varie. Le ho trovate irritanti e fuori posto, come delle battute stonate in una melodia altrimenti perfetta.
Fortunatamente le CLAMP decidono ben presto di eliminare questa caratteristica dal manga e di mostrare l'interiorità e la dolcezza di ciascun personaggio e di sviluppare grazie a loro questa strana e delicata storia.
E sono appunto i personaggi e la loro maturazione lenta e graduale quello che più fa amare Chobits. A partire da lei, la piccola Chii. Essendo stata formattata, Chii non possiede alcun ricordo e non è in grado di compiere pressocchè nulla, non sa come comportarsi e troppo spesso risulta involontariamente provocante a causa dell'eccessiva spontaneità e della sua ingenuità. Chii è come una bambina piccola e come tale osserva il mondo, come tale agisce. Senza doppi fini, con il modo di fare tipico dei bambini: sa cosa vuole, sa che deve cercare l'uomo solo per lei, la felicità solo per lei perché anche per un pc in fondo, le cose più importanti sono amare ed essere felici. Questo tenero scricciolo, all'apparenza tanto stereotipato, si farà strada nel cuore di ciascuno, si farà amare per quello che è, maturerà e farà maturare chi le è vicino con la sua dolcezza. In primis Hideki ovviamente. Il ragazzo imparerà che non c'è limite, non c'è barriera all'amore, che non è una colpa amare qualcuno che non ha la vita. Imparerà che non sono le apparenze che contano, non è il mondo che decide per noi influenzandoci con le sue convinzioni e infine ciò che più conta per ognuno sono i sentimenti e i ricordi, programmati o meno.
Ho molto apprezzato come le autrici abbiano ritratto questo ragazzo. Hideki è fisicamente un bel tipo (cosa insolita per un'opera del genere), puro e onesto, non è il tipico indeciso/anonimo/debole/inutile/sfigato di questo tipo di storie. Al contrario sa essere risoluto e prendere decisioni autonome, sa capire gli altri e sa come tirarli su. Ha un ottimo sviluppo, non c'è che dire.
Sia Chii che Hideki si conosceranno e scopriranno pian piano ciò che li lega. Ad aiutarli sarà un libro illustrato "La città deserta" che sembra descrivere perfettamente la situazione di entrambi. Questa tecnica narrativa del "meta-racconto" si rivela molto efficace per lo sviluppo di trama e personaggi e infatti, viene ripresa, anche se in maniera più leggera e meno approfondita anche in manga più recenti, come ad esempio il majokko Shugo Chara.
I due protagonisti non sono però ridondanti e onnipresenti, anzi spesso lasciano la scena a comprimari di tutto rispetto, ognuno con il suo malinconico passato, ognuno con la sua storia da raccontare. Tutti hanno un loro perché, dal piccolo Minoru alla professoressa Shimizu, passando per Yumi e Ueda il pasticcere, senza dimenticare la bella amministratrice del condominio di Hideki, Chitose Hibiya. Le loro storie commuovono e fanno riflettere su molte cose e si rivelano essere decisive per il finale del manga. Finale che ho molto apprezzato (come tutto il resto della serie).
A mio parere, Chobits è un inno all'amore e alla felicità, nel senso più puro del termine e cerca di ritrarre ogni aspetto di questi sentimenti con l'analisi del rapporto uomo-macchina, riuscendoci. L'amore non ha limiti di nessun tipo sembra essere il messaggio dell'opera, nemmeno un limite fisico, perché l'amore puro è scindibile dal sesso, poiché esso non è il fine dell'amore. E la felicità è diversa da persona a persona, perché nessuno è uguale a qualcun altro e ognuno di noi ha vari modi per sentirsi felici e per farsi amare. Nessuno sostituirà mai qualcuno per davvero. Siamo unici e irripetibili.
Come si può notare dalle tavole, delle 4 CLAMP colei che si occupa dei disegni è Mokona Apapa, un'autentica garanzia in ambito grafico. I disegni sono molto belli, privi di retini, chiari e delicati. Molto appropriati alla storia.
Della sceneggiatura si occupa invece Nanase Ohkawa.
L'edizione Star Comics non è di grande qualità, non presenta fronzoli ma è economica, anche se gli arretrati presentano un prezzo rialzato rispetto alla prima pubblicazione.
Che dire di più? E' un manga da leggere, lo consiglio a tutti anche a chi, come me, non ama le CLAMP e le loro opere. Voto 9.
"E' ormai opinione comune pensare che al giorno d'oggi tutto sia divenuto estremamente comodo. Questo è ciò che pensa la gente. L'opinione comune ritiene inoltre che tutta questa comodità di cui godiamo derivi dalla crescente diffusione dei personal computer in ogni attività umana. In effetti i personal computer hanno contribuito a sgravare l'uomo da una serie di compiti noiosi, velocizzandone inoltre l'esecuzione. Personal computer come questi... "
Così si aprono le prime tavole di questo manga stupendo firmato dalle Clamp. Un manga a tema Shoujo in stile fantascientifico con temi che possono appunto essere attribuiti però ad un genere seinen.
Questo è stato il primissimo manga che ho mai letto, e posso dire che sono rimasto molto colpito da questo lavoro delle Clamp che ha dato via alla mia più grande passione.
-Trama-
Tutto inizia dal discorso citato sopra che ci viene fatto dal classico ronin giapponese, Hideki Motosuwa. Lui riesce a mantenersi a malapena grazie al lavoretto che ha trovato ad un pub, figuriamoci adesso se lui può permettersi di comprare un PC costosissimo. Ovviamente lui ne trova uno in condizione perfette e per giunta con le fattezze di una bellissima fanciulla nella spazzatura mentre ritorna a casa. Queste sono a grandi linee le vicende iniziali di questo favoloso manga.
La trama si potrebbe dire che non è delle migliori, ma vi posso assicurare che le Clamp hanno fatto un ottimo lavoro nel sviluppare questa opera in otto volumi. Nel primo volume la storia non ha dei risvolti particolari, ma già dal secondo iniziano a comparire molte domande senza risposta. Un manga ricco di colpi di scena e che nonostante ci sia anche una storia d'amore nel mezzo non annoia neanche per un secondo. La trama principale della storia si andrà a sviluppare sulla "depressione" della piccola Chii. La nostra protagonista anche essendo un computer riesce a provare emozioni reali. Ma Hideki è sempre tormentato da delle ovvie domande ricorrenti: "Chi è Chii in realtà? Come è finita nell'immondizia? Ma soprattutto, chi è che ce la ha lasciata?"
Grazie alle domande che Hideki si fa continuamente, ci saranno dei risvolti notevoli nella storia, che daranno una scossa sostanziale agli eventi.
-Disegni-
Oramai il tratto delle Clamp è riconoscibilissimo. Le nostre autrici sono diventate celebri per opere come Magic Knight Rayearth, Tokyo Babylon, X, Card Captor Sakura e moltissime altre.
Il loro tratto è sempre molto fine, e riesce sempre ad esprimere eleganza e dolcezza in tutti i tipi di storie che pubblicano. I disegni riescono inoltre a rendere la lettura del manga più piacevole.
-Edizione-
Probabilmente la Star Comics ha superato sé stessa. Ci viene presentata la classica edizione Star Comics con un formato un po' più grande del solito, una rilegatura ottima, pagine molto bianche, ma soprattutto ci regala un manga con addirittura quattro pagine a colori. Per 3,90 euro, l'edizione è ottima.
Essendo stato il mio primissimo manga, non posso fare altro che consigliarvelo vivamente, non solo per chi si vuole avvicinare più alle nostre fedeli Clamp, ma anche a chi vorrebbe cominciare a prendere confidenza con il mondo dei manga.
Adesso posso augurare una buona lettura a tutti!
Così si aprono le prime tavole di questo manga stupendo firmato dalle Clamp. Un manga a tema Shoujo in stile fantascientifico con temi che possono appunto essere attribuiti però ad un genere seinen.
Questo è stato il primissimo manga che ho mai letto, e posso dire che sono rimasto molto colpito da questo lavoro delle Clamp che ha dato via alla mia più grande passione.
-Trama-
Tutto inizia dal discorso citato sopra che ci viene fatto dal classico ronin giapponese, Hideki Motosuwa. Lui riesce a mantenersi a malapena grazie al lavoretto che ha trovato ad un pub, figuriamoci adesso se lui può permettersi di comprare un PC costosissimo. Ovviamente lui ne trova uno in condizione perfette e per giunta con le fattezze di una bellissima fanciulla nella spazzatura mentre ritorna a casa. Queste sono a grandi linee le vicende iniziali di questo favoloso manga.
La trama si potrebbe dire che non è delle migliori, ma vi posso assicurare che le Clamp hanno fatto un ottimo lavoro nel sviluppare questa opera in otto volumi. Nel primo volume la storia non ha dei risvolti particolari, ma già dal secondo iniziano a comparire molte domande senza risposta. Un manga ricco di colpi di scena e che nonostante ci sia anche una storia d'amore nel mezzo non annoia neanche per un secondo. La trama principale della storia si andrà a sviluppare sulla "depressione" della piccola Chii. La nostra protagonista anche essendo un computer riesce a provare emozioni reali. Ma Hideki è sempre tormentato da delle ovvie domande ricorrenti: "Chi è Chii in realtà? Come è finita nell'immondizia? Ma soprattutto, chi è che ce la ha lasciata?"
Grazie alle domande che Hideki si fa continuamente, ci saranno dei risvolti notevoli nella storia, che daranno una scossa sostanziale agli eventi.
-Disegni-
Oramai il tratto delle Clamp è riconoscibilissimo. Le nostre autrici sono diventate celebri per opere come Magic Knight Rayearth, Tokyo Babylon, X, Card Captor Sakura e moltissime altre.
Il loro tratto è sempre molto fine, e riesce sempre ad esprimere eleganza e dolcezza in tutti i tipi di storie che pubblicano. I disegni riescono inoltre a rendere la lettura del manga più piacevole.
-Edizione-
Probabilmente la Star Comics ha superato sé stessa. Ci viene presentata la classica edizione Star Comics con un formato un po' più grande del solito, una rilegatura ottima, pagine molto bianche, ma soprattutto ci regala un manga con addirittura quattro pagine a colori. Per 3,90 euro, l'edizione è ottima.
Essendo stato il mio primissimo manga, non posso fare altro che consigliarvelo vivamente, non solo per chi si vuole avvicinare più alle nostre fedeli Clamp, ma anche a chi vorrebbe cominciare a prendere confidenza con il mondo dei manga.
Adesso posso augurare una buona lettura a tutti!
La trama di questo manga inizialmente non mi convinceva molto, ma dopo i molti pareri positivi trovati in rete e un'occhiata ai disegni fantastici mi sono convinta a leggerlo e devo dire che è stata proprio una piacevole sorpresa.
La storia è quella di un ragazzo che vive in un piccolo appartamento, frequenta una scuola preparatoria per entrare all'università e fa un piccolo lavoretto part-time per mantenersi. Purtroppo non ha abbastanza soldi per prendersi un tanto agoniato PC, che in questa società (del tutto uguale alla nostra, a parte questo dettaglio) hanno forma umanoide.
Il fato sembra dalla sua parte quando ne trova uno tra la spazzatura e se lo porta a casa. Dopo essere riuscito ad accenderlo (lascio ai più maliziosi il compito di scoprire dove si trova il tasto di accensione) scopre che non ha nessun programma istallato; chiede aiuto ad un amico più esperto di lui ma seppur con l'aiuto di svariati pc non riescono ad analizzare le caratteristiche di questo pc sconosciuto, chiamato Chii dato che è l'unica parola che sa dire. Comincia da qui una strana convivenza in cui Hideki deve insegnare a Chii tutto, da come salutare le persone a come svolgere un lavoro.
Nel primo volume la trama sembra essere abbastanza banale, piena di scene a sfondo sessuale e niente altro. Dal secondo volume però cambia, la storia diventa più profonda e riflessiva. I personaggi cominciano ad affezionarsi l'un l'altro e comincia una riflessione che continuerà fino all'ultimo volume sul ruolo dei pc nella società, sulla loro capacità o meno di provare dei sentimenti e se le loro azioni siano unicamente spinte dal programma che è installato in loro. I personaggi secondari hanno un ruolo attivo nella storia, le loro vicende sentimentali infatti hanno sempre a che fare in qualche modo con il mondo dei pc e offrirà ai protagonisti uno spunto di riflessione. Ulteriore spunto è dato da una serie di libri illustrati (idea utilizzata anche in "Mi piaci perché mi piaci", devo dire che non è male) che sembra parlare proprio del rapporto tra pc e uomini, o forse proprio del rapporto tra Hideki e Chii. Ma come fa l'autore a conoscerli? Un mistero la cui risoluzione ve la lascio scoprire leggendo.
Passiamo a parlare del disegno: il tratto è morbido e pulito, lo stile quasi fiabesco e davvero molto curato. Una solita conferma di casa CLAMP quindi che non delude mai (o quasi). Davvero straordinarie sono le espressioni facciali che rispecchiano alla perfezione gli stati d'animo dei personaggi.
Piccola nota positiva anche alla edizione italiana edita dalla Star Comics, contiene quattro facciate a colori per ogni volume con delle tavole veramente belle.
Tirando le somme direi che questo sicuramente non è uno shojo classico, ma lo consiglierei a tutti coloro che amano le storie riflessive, in cui i protagonisti attraverso la vita quotidiana e le riflessioni che da questa scaturiscono riescono a crescere e far cambiare il loro rapporto fino a farlo diventare quello "giusto" per la situazione.
La storia è quella di un ragazzo che vive in un piccolo appartamento, frequenta una scuola preparatoria per entrare all'università e fa un piccolo lavoretto part-time per mantenersi. Purtroppo non ha abbastanza soldi per prendersi un tanto agoniato PC, che in questa società (del tutto uguale alla nostra, a parte questo dettaglio) hanno forma umanoide.
Il fato sembra dalla sua parte quando ne trova uno tra la spazzatura e se lo porta a casa. Dopo essere riuscito ad accenderlo (lascio ai più maliziosi il compito di scoprire dove si trova il tasto di accensione) scopre che non ha nessun programma istallato; chiede aiuto ad un amico più esperto di lui ma seppur con l'aiuto di svariati pc non riescono ad analizzare le caratteristiche di questo pc sconosciuto, chiamato Chii dato che è l'unica parola che sa dire. Comincia da qui una strana convivenza in cui Hideki deve insegnare a Chii tutto, da come salutare le persone a come svolgere un lavoro.
Nel primo volume la trama sembra essere abbastanza banale, piena di scene a sfondo sessuale e niente altro. Dal secondo volume però cambia, la storia diventa più profonda e riflessiva. I personaggi cominciano ad affezionarsi l'un l'altro e comincia una riflessione che continuerà fino all'ultimo volume sul ruolo dei pc nella società, sulla loro capacità o meno di provare dei sentimenti e se le loro azioni siano unicamente spinte dal programma che è installato in loro. I personaggi secondari hanno un ruolo attivo nella storia, le loro vicende sentimentali infatti hanno sempre a che fare in qualche modo con il mondo dei pc e offrirà ai protagonisti uno spunto di riflessione. Ulteriore spunto è dato da una serie di libri illustrati (idea utilizzata anche in "Mi piaci perché mi piaci", devo dire che non è male) che sembra parlare proprio del rapporto tra pc e uomini, o forse proprio del rapporto tra Hideki e Chii. Ma come fa l'autore a conoscerli? Un mistero la cui risoluzione ve la lascio scoprire leggendo.
Passiamo a parlare del disegno: il tratto è morbido e pulito, lo stile quasi fiabesco e davvero molto curato. Una solita conferma di casa CLAMP quindi che non delude mai (o quasi). Davvero straordinarie sono le espressioni facciali che rispecchiano alla perfezione gli stati d'animo dei personaggi.
Piccola nota positiva anche alla edizione italiana edita dalla Star Comics, contiene quattro facciate a colori per ogni volume con delle tavole veramente belle.
Tirando le somme direi che questo sicuramente non è uno shojo classico, ma lo consiglierei a tutti coloro che amano le storie riflessive, in cui i protagonisti attraverso la vita quotidiana e le riflessioni che da questa scaturiscono riescono a crescere e far cambiare il loro rapporto fino a farlo diventare quello "giusto" per la situazione.
Chobits è un manga delle celeberrime CLAMP, edito da Star Comics.
Trama: un ragazzo ripetente, Hideki Motosuwa, sogna di avere uno di quei PC di ultimissima generazione con i connotati e le fattezze antropomorfe, specie di belle ragazze. Purtroppo si strugge al pensiero, poichè è uno squattrinato irrimediabile, e si sa, i cosiddetti Persocom costano parecchio! Una sera però trova tra la spazzatura un persocom abbandonato, dalle sembianze di una ragazzina di 15 anni. La porta a casa, riesce ad accenderla (non vi dico come!) ma si rende conto che probabilmente è difettosa, in quanto emette solo il suono "chii", che poi diventerà il suo nome. Dopo il consulto di un amico e di un esperto ragazzino, si renderà conto che quello che ha tra le mani è un PC molto speciale e misterioso...
La trama è piuttosto originale, ed è stata questa ad attirarmi. Probabilmente non è proprio il massimo, ma rispetto ad altri manga sicuramente è molto meno banale. Mi è piaciuta l'idea del rapporto "persocom-essere umano": è un tema trattato molto bene e risulta convincente. Anche l'idea del "metamanga" è carina: infatti all'interno del fumetto viene narrato un altro fumetto dalla valenza simbolica, e riassume un po' tutti i concetti del manga in questione. Sono presenti contenuti erotici ed ecchi, ma alla fine il loro scopo è quello di creare gags e scenette imbarazzanti, e non risultano quindi fastidiosi.
Personaggi: il protagonista risulta simpatico e ci si affeziona subito alla sua ingenuità. La caratterizzazione "bravo ragazzo" è ben riuscita e viene ripresa praticamente in ogni capitolo. Chii è volutamente rappresentata ingenua e tonterella, dallo sguardo tenero e innocente. Il personaggio del PC inesperto e da educare è perfettamente formato, a volte però può dare un po' fastidio perché ripetitivo. L'amico di Hideki, Shinbo, scompare quasi subito dalla scena, come la professoressa di Hideki, anche se il primo ogni tanto compare nuovamente. Sumomo è un piccolo PC portatile pieno di energia, e non può che caricarsi di simpatia durante la storia. L'amica di Hideki, se all'inizio sembra una di troppo, verso la fine risulta un elemento fondamentale per la conclusione di un avvenimento. I "cattivi" alla fine non sono propriamente cattivi, verso la fine tendono a diventare poco offensivi.
Disegni: tipici delle CLAMP, occhi vitrei, utilizzo della china più di altro, retini quasi inesistenti, balloons e ambientazioni in stile fumetto americano. Chii è sicuramente il personaggio meglio disegnato, tenero e dai lunghi capelli biondi. Il tratto è quindi piacevole, i profili non troppo marcati, in generale il tutto funziona. La disposizione delle vignette rende il manga molto leggibile e chiaro.
Allora perché ho messo 8 e non 9 a quest'opera? Per il semplice motivo che in alcuni tratti mi sono annoiata a morte. L'avvenimento in sé non era male, ma veniva raccontato in una maniera talmente noiosa che quasi quasi stavo per abbandonare la lettura. Successivamente la storia ha ricominciato a prendermi, ma verso la fine, dove la tensione avrebbe dovuto essere maggiore, la narrazione è stata troppo lenta e di conseguenza il ritmo incalzante è andato a farsi benedire. Oltretutto speravo che venisse fuori in qualche modo che i Chobits, particolari PC che possono provare emozioni, esistessero realmente, mentre rimangono una leggenda metropolitana.
Consiglio la lettura a tutti, magari non ai più giovani, sia per le tematiche affrontate non troppo semplici sia per le scenette ecchi/erotiche. Non è una lettura troppo leggera a mio parere, quindi se cercate manga disimpegnati questo non fa proprio al caso vostro. Lo consiglio più in generale a chi segue le CLAMP e le storie ambientate in un futuro indefinito, dove i robot che regnano non sono solo macchinari informi.
Trama: un ragazzo ripetente, Hideki Motosuwa, sogna di avere uno di quei PC di ultimissima generazione con i connotati e le fattezze antropomorfe, specie di belle ragazze. Purtroppo si strugge al pensiero, poichè è uno squattrinato irrimediabile, e si sa, i cosiddetti Persocom costano parecchio! Una sera però trova tra la spazzatura un persocom abbandonato, dalle sembianze di una ragazzina di 15 anni. La porta a casa, riesce ad accenderla (non vi dico come!) ma si rende conto che probabilmente è difettosa, in quanto emette solo il suono "chii", che poi diventerà il suo nome. Dopo il consulto di un amico e di un esperto ragazzino, si renderà conto che quello che ha tra le mani è un PC molto speciale e misterioso...
La trama è piuttosto originale, ed è stata questa ad attirarmi. Probabilmente non è proprio il massimo, ma rispetto ad altri manga sicuramente è molto meno banale. Mi è piaciuta l'idea del rapporto "persocom-essere umano": è un tema trattato molto bene e risulta convincente. Anche l'idea del "metamanga" è carina: infatti all'interno del fumetto viene narrato un altro fumetto dalla valenza simbolica, e riassume un po' tutti i concetti del manga in questione. Sono presenti contenuti erotici ed ecchi, ma alla fine il loro scopo è quello di creare gags e scenette imbarazzanti, e non risultano quindi fastidiosi.
Personaggi: il protagonista risulta simpatico e ci si affeziona subito alla sua ingenuità. La caratterizzazione "bravo ragazzo" è ben riuscita e viene ripresa praticamente in ogni capitolo. Chii è volutamente rappresentata ingenua e tonterella, dallo sguardo tenero e innocente. Il personaggio del PC inesperto e da educare è perfettamente formato, a volte però può dare un po' fastidio perché ripetitivo. L'amico di Hideki, Shinbo, scompare quasi subito dalla scena, come la professoressa di Hideki, anche se il primo ogni tanto compare nuovamente. Sumomo è un piccolo PC portatile pieno di energia, e non può che caricarsi di simpatia durante la storia. L'amica di Hideki, se all'inizio sembra una di troppo, verso la fine risulta un elemento fondamentale per la conclusione di un avvenimento. I "cattivi" alla fine non sono propriamente cattivi, verso la fine tendono a diventare poco offensivi.
Disegni: tipici delle CLAMP, occhi vitrei, utilizzo della china più di altro, retini quasi inesistenti, balloons e ambientazioni in stile fumetto americano. Chii è sicuramente il personaggio meglio disegnato, tenero e dai lunghi capelli biondi. Il tratto è quindi piacevole, i profili non troppo marcati, in generale il tutto funziona. La disposizione delle vignette rende il manga molto leggibile e chiaro.
Allora perché ho messo 8 e non 9 a quest'opera? Per il semplice motivo che in alcuni tratti mi sono annoiata a morte. L'avvenimento in sé non era male, ma veniva raccontato in una maniera talmente noiosa che quasi quasi stavo per abbandonare la lettura. Successivamente la storia ha ricominciato a prendermi, ma verso la fine, dove la tensione avrebbe dovuto essere maggiore, la narrazione è stata troppo lenta e di conseguenza il ritmo incalzante è andato a farsi benedire. Oltretutto speravo che venisse fuori in qualche modo che i Chobits, particolari PC che possono provare emozioni, esistessero realmente, mentre rimangono una leggenda metropolitana.
Consiglio la lettura a tutti, magari non ai più giovani, sia per le tematiche affrontate non troppo semplici sia per le scenette ecchi/erotiche. Non è una lettura troppo leggera a mio parere, quindi se cercate manga disimpegnati questo non fa proprio al caso vostro. Lo consiglio più in generale a chi segue le CLAMP e le storie ambientate in un futuro indefinito, dove i robot che regnano non sono solo macchinari informi.
Chobits è uno dei primi manga che ho letto, e che mi hanno spinto in questa mia passione per i manga, ma è anche l'unico manga delle CLAMP che ho letto e sarà penso anche l'ultimo visto che le altre opere non mi convincono tanto.
In breve, Chobits racconta la storia di Hideki Motosuwa, uno studente che non è riuscito ad entrare all'università e che quindi deve ristudiare per fare l'esame e di Chii, un persocom (una macchina con sembianze umane) trovato per caso da Hideki nell'immondizia. Questo fortunato incontro tra i due darà inizio un amore strano tra un persocom e un essere umano.
Una cosa che mi ha colpito molto di questo manga è la presenza, oltre che di protagonisti che devono far fronte a un problema veramente serio, dell'amore tra un persocom e un essere umano, tant'è che, man mano che aumenta il numero di persocom in fabbricazione, molti umani si innamorano proprio di queste macchine dimenticando l'amore verso i propri simili. Questo è stato uno dei temi che mi ha incuriosito molto di questo manga, e i nostri protagonisti sono riusciti a darmi in qualche modo una risposta. Un manga con tematiche delicate e con scene divertenti. Oltretutto i disegni sono di una qualità ottima, un punto a favore delle CLAMP. La storia è davvero bella e mi ha interessato fino all'ultima pagina; ottimi i personaggi, anche quelli secondari che non sono per niente lasciati ai margini della storia. Anzi, direi che sono fondamentali per lo sviluppo della storia e per la crescita di Hideki e Chii.
Come detto prima, il finale e la storia sono veramente splendidi. Nonostante tutte queste premesse metto un 8 perché non voglio allargarmi troppo con il voto. Consigliato a tutti quelli che vogliono una storia tenera e con qualche colpo di scena.
In breve, Chobits racconta la storia di Hideki Motosuwa, uno studente che non è riuscito ad entrare all'università e che quindi deve ristudiare per fare l'esame e di Chii, un persocom (una macchina con sembianze umane) trovato per caso da Hideki nell'immondizia. Questo fortunato incontro tra i due darà inizio un amore strano tra un persocom e un essere umano.
Una cosa che mi ha colpito molto di questo manga è la presenza, oltre che di protagonisti che devono far fronte a un problema veramente serio, dell'amore tra un persocom e un essere umano, tant'è che, man mano che aumenta il numero di persocom in fabbricazione, molti umani si innamorano proprio di queste macchine dimenticando l'amore verso i propri simili. Questo è stato uno dei temi che mi ha incuriosito molto di questo manga, e i nostri protagonisti sono riusciti a darmi in qualche modo una risposta. Un manga con tematiche delicate e con scene divertenti. Oltretutto i disegni sono di una qualità ottima, un punto a favore delle CLAMP. La storia è davvero bella e mi ha interessato fino all'ultima pagina; ottimi i personaggi, anche quelli secondari che non sono per niente lasciati ai margini della storia. Anzi, direi che sono fondamentali per lo sviluppo della storia e per la crescita di Hideki e Chii.
Come detto prima, il finale e la storia sono veramente splendidi. Nonostante tutte queste premesse metto un 8 perché non voglio allargarmi troppo con il voto. Consigliato a tutti quelli che vogliono una storia tenera e con qualche colpo di scena.
Chobits è delicatezza. Chobits è semplicità. Chobits è semplicemente Chobits: spensierato e tenero.
Questa storia ci mostra un mondo tecnologicamente cento volte più avanzato del nostro presente, ove esistono robot identici agli umani in tutto e per tutto, riescono ad eseguire ogni comando alla perfezione e in sintesi non hanno difetti, forse, a parte il costo. Quest'ultimo, infatti, impedisce al povero e sfortunato Hideki di averne uno tutto per sé, pertanto è costretto a vivere con il suo vecchio pc giorno per giorno. Rincasando però avviene un miracolo: lei è lì, fra i cassonetti dell'immondizia, abbandonata a sé stessa. Agli occhi di Hideki, la strana creatura appare fragile, ma nel sollevarla è immensamente pesante oltre ad avere al posto delle orecchie dei meccanismi piuttosto bizzarri, ergo capisce che è il suo giorno fortunato: lei è un "Signor PC", e non una scatola come quella a casa vecchia e lenta. L'accensione avviene in maniera buffa, insolita e alquanto perversa, ma non appena sveglia, questo robot dalle sembianze di una sedicenne pura ed ingenua, nient'altro sa dire se non il suo futuro nome, ovvero "Chii".
Chii non ha una precedente memoria ne di chi l'ha gettata via né un marchio di fabbrica, insomma, pare essere semplicemente apparsa dal nulla, ma perché un robot funzioni correttamente ha bisogno di un CPU, un programma in grado di farle comprendere le azioni da eseguire. La piccola Chii è quindi pari ad una bambina, incapace di parlare o di farsi capire, e desiderosa di insegnamenti oltre all'essere curiosa del mondo che la circonda.
Hideki e Chii sono felici assieme, e forse la sottile linea che divide il mondo reale da quello virtuale è ad un passo dall'essere superata, ma una domanda impedisce al protagonista di fare la prima mossa: "Chi è Chii?".
"Chobits" è sicuramente una delle opere più memorabili delle ormai note "CLAMP", ma nel lontano 2001, Chii e Hideki ci mostrarono molto del loro mondo parallelo dove la scienza aveva ormai superato ogni confine tecnologico, e dove tutto era fattibile grazie a tantissime invenzioni davvero speciali.
Chii è delicata. Chii è semplice. Chii è semplicemente sé stessa: tenera e spensierata. Ma oltre a ciò, questa storia ci dona aspetti di una realtà un po' troppo dolce, un po' romantica in uno stile che tanti hanno ormai scordato grazie ai racconti amorosi che circolano oggi. C'è chi non riesce a comprenderne i valori, e c'è chi la ritiene un'opera frivola poiché fin troppo leggera, ma Chobits è proprio questo: leggero. Grazie ad una semplicità unica, i personaggi di questa saga conquistano, ci trasportano nel loro piccolo mondo costernato da tante piccole vicende, fra tanti sorrisi e tanti problemi, ma se fosse più di ciò non sarebbe "Chobits" ma qualcos'altro.
Perché questa storia possa essere apprezzata non è richiesto nessun particolare requisito, ma solamente l'essere "semplici". Chi sa apprezzare il valore della semplicità, sicuramente, saprà apprezzare anche questa piccola opera d'arte, perché in fondo, "Chobits" lo è: bei disegni, ottime copertine, curato in ogni centimetro quadrato, tutto è semplicemente delicato tanto da pensare di poterne sfiorare con una mano i personaggi, ma a suo tempo distante, lontano in un universo troppo diverso dalla nostra realtà di tutti i giorni.
Invito ai lettori di leggere questa storia perché colpisce, possiede un carisma personale di notevole impatto, ma soprattutto, riesce a trasmettere "qualcosa" alla fine d'esso, ma ciò che "Chobits" trasmetta al termine non posso saperlo con certezza, in fondo, questo sentimento varierà per tutti.
Voto: 9
Questa storia ci mostra un mondo tecnologicamente cento volte più avanzato del nostro presente, ove esistono robot identici agli umani in tutto e per tutto, riescono ad eseguire ogni comando alla perfezione e in sintesi non hanno difetti, forse, a parte il costo. Quest'ultimo, infatti, impedisce al povero e sfortunato Hideki di averne uno tutto per sé, pertanto è costretto a vivere con il suo vecchio pc giorno per giorno. Rincasando però avviene un miracolo: lei è lì, fra i cassonetti dell'immondizia, abbandonata a sé stessa. Agli occhi di Hideki, la strana creatura appare fragile, ma nel sollevarla è immensamente pesante oltre ad avere al posto delle orecchie dei meccanismi piuttosto bizzarri, ergo capisce che è il suo giorno fortunato: lei è un "Signor PC", e non una scatola come quella a casa vecchia e lenta. L'accensione avviene in maniera buffa, insolita e alquanto perversa, ma non appena sveglia, questo robot dalle sembianze di una sedicenne pura ed ingenua, nient'altro sa dire se non il suo futuro nome, ovvero "Chii".
Chii non ha una precedente memoria ne di chi l'ha gettata via né un marchio di fabbrica, insomma, pare essere semplicemente apparsa dal nulla, ma perché un robot funzioni correttamente ha bisogno di un CPU, un programma in grado di farle comprendere le azioni da eseguire. La piccola Chii è quindi pari ad una bambina, incapace di parlare o di farsi capire, e desiderosa di insegnamenti oltre all'essere curiosa del mondo che la circonda.
Hideki e Chii sono felici assieme, e forse la sottile linea che divide il mondo reale da quello virtuale è ad un passo dall'essere superata, ma una domanda impedisce al protagonista di fare la prima mossa: "Chi è Chii?".
"Chobits" è sicuramente una delle opere più memorabili delle ormai note "CLAMP", ma nel lontano 2001, Chii e Hideki ci mostrarono molto del loro mondo parallelo dove la scienza aveva ormai superato ogni confine tecnologico, e dove tutto era fattibile grazie a tantissime invenzioni davvero speciali.
Chii è delicata. Chii è semplice. Chii è semplicemente sé stessa: tenera e spensierata. Ma oltre a ciò, questa storia ci dona aspetti di una realtà un po' troppo dolce, un po' romantica in uno stile che tanti hanno ormai scordato grazie ai racconti amorosi che circolano oggi. C'è chi non riesce a comprenderne i valori, e c'è chi la ritiene un'opera frivola poiché fin troppo leggera, ma Chobits è proprio questo: leggero. Grazie ad una semplicità unica, i personaggi di questa saga conquistano, ci trasportano nel loro piccolo mondo costernato da tante piccole vicende, fra tanti sorrisi e tanti problemi, ma se fosse più di ciò non sarebbe "Chobits" ma qualcos'altro.
Perché questa storia possa essere apprezzata non è richiesto nessun particolare requisito, ma solamente l'essere "semplici". Chi sa apprezzare il valore della semplicità, sicuramente, saprà apprezzare anche questa piccola opera d'arte, perché in fondo, "Chobits" lo è: bei disegni, ottime copertine, curato in ogni centimetro quadrato, tutto è semplicemente delicato tanto da pensare di poterne sfiorare con una mano i personaggi, ma a suo tempo distante, lontano in un universo troppo diverso dalla nostra realtà di tutti i giorni.
Invito ai lettori di leggere questa storia perché colpisce, possiede un carisma personale di notevole impatto, ma soprattutto, riesce a trasmettere "qualcosa" alla fine d'esso, ma ciò che "Chobits" trasmetta al termine non posso saperlo con certezza, in fondo, questo sentimento varierà per tutti.
Voto: 9
Premetto che Chobits è il primo manga che ho letto e completato, quindi forse il mio giudizio risentirà della mia inesperienza, ma non posso celare l'entusiasmo che ho provato mentre leggevo questa storia così frizzante e delicata al tempo stesso.
Il protagonista, Hideki Motosuwa, è un ronin che trova per strada tra i rifiuti una persocom, un pc di forma umana. Questo ha delle caratteristiche molto particolari: non ha un sistema operativo, nessun dato, non parla se non dicendo "Chii", eppure si muove e apprende tutto molto velocemente, come un gattino appena nato. Sarà Hideki ad insegnarle ad esprimersi e ad interagire col mondo esterno. La storia è ambientata in una Tokyo in cui gli esseri umani possiedono quasi tutti dei persocom di varie grandezze e forme che svolgono svariati compiti, dai calcoli alle faccende domestiche. Ma anche se esteriormente assomigliano agli esseri umani, nessuno di loro è in grado di provare vere emozioni. Nessuno tranne dei pc artigianali chiamati Chobits, di cui però non si sa nulla e si pensa siano una leggenda. Ma sarà così? La natura di Chii e la sua origine saranno svelate solo alla fine della storia.
Nonostante la semplicità della vicenda, gli spunti di riflessione sono molteplici. La società mostrata è completamente assorbita dalla tecnologia, tanto che lo spettro di una possibile perdita totale dei rapporti umani è presente come un'ombra che smorza la vivacità del manga. Chii è adorabile, ma Hideki non si lascia travolgere dall'amore per lei. La scelta di amarla è ponderata e consapevole di tutte le conseguenze. Non mancano i momenti comici ed esilaranti, ma il passato doloroso di Chii e la tristezza che certi personaggi si portano dietro coi loro ricordi danno spessore alla storia: Minoru è un ragazzino esperto di computer che ha costruito un pc artigianale con le sembianze della sorella morta con il desiderio di poterla fare "rivivere" in un certo modo; Hiroyasu Ueda, il proprietario della pasticceria dove andrà a lavorare Chii, aveva sposato una persocom che poi si ruppe, provocando in lui una forte sofferenza. Entrambi affrontano il problema dell'amore per un essere non umano con una certa maturità. Avrei preferito uno spazio maggiore agli avvenimenti dei personaggi secondari, ma probabilmente la brevità della storia che si snoda in 8 volumetti non ne dava la possibilità. Ho invece apprezzato molto la presenza del libro illustrato che Chii legge insieme al lettore; rallenta un po' il ritmo, ma trasporta il manga nella dimensione del fiabesco che ben si adatta alle sue tinte chiaroscure.
C'è così tanta malinconia che pervade anche i disegni tra l'altro bellissimi. Il tratto è fine e morbido e le pagine a colori e le copertine sono meravigliose.
Il protagonista, Hideki Motosuwa, è un ronin che trova per strada tra i rifiuti una persocom, un pc di forma umana. Questo ha delle caratteristiche molto particolari: non ha un sistema operativo, nessun dato, non parla se non dicendo "Chii", eppure si muove e apprende tutto molto velocemente, come un gattino appena nato. Sarà Hideki ad insegnarle ad esprimersi e ad interagire col mondo esterno. La storia è ambientata in una Tokyo in cui gli esseri umani possiedono quasi tutti dei persocom di varie grandezze e forme che svolgono svariati compiti, dai calcoli alle faccende domestiche. Ma anche se esteriormente assomigliano agli esseri umani, nessuno di loro è in grado di provare vere emozioni. Nessuno tranne dei pc artigianali chiamati Chobits, di cui però non si sa nulla e si pensa siano una leggenda. Ma sarà così? La natura di Chii e la sua origine saranno svelate solo alla fine della storia.
Nonostante la semplicità della vicenda, gli spunti di riflessione sono molteplici. La società mostrata è completamente assorbita dalla tecnologia, tanto che lo spettro di una possibile perdita totale dei rapporti umani è presente come un'ombra che smorza la vivacità del manga. Chii è adorabile, ma Hideki non si lascia travolgere dall'amore per lei. La scelta di amarla è ponderata e consapevole di tutte le conseguenze. Non mancano i momenti comici ed esilaranti, ma il passato doloroso di Chii e la tristezza che certi personaggi si portano dietro coi loro ricordi danno spessore alla storia: Minoru è un ragazzino esperto di computer che ha costruito un pc artigianale con le sembianze della sorella morta con il desiderio di poterla fare "rivivere" in un certo modo; Hiroyasu Ueda, il proprietario della pasticceria dove andrà a lavorare Chii, aveva sposato una persocom che poi si ruppe, provocando in lui una forte sofferenza. Entrambi affrontano il problema dell'amore per un essere non umano con una certa maturità. Avrei preferito uno spazio maggiore agli avvenimenti dei personaggi secondari, ma probabilmente la brevità della storia che si snoda in 8 volumetti non ne dava la possibilità. Ho invece apprezzato molto la presenza del libro illustrato che Chii legge insieme al lettore; rallenta un po' il ritmo, ma trasporta il manga nella dimensione del fiabesco che ben si adatta alle sue tinte chiaroscure.
C'è così tanta malinconia che pervade anche i disegni tra l'altro bellissimi. Il tratto è fine e morbido e le pagine a colori e le copertine sono meravigliose.
Quando lessi la trama "Wow... E' fantastico... Una persona che si innamora di un PC... Chissà come sarà". Perciò me lo feci restare da un'amica.
Devo dire che sono rimasto profondamente deluso.
Innanzitutto i PC sono praticamente uguali in tutto agli essere umani, anche nei comportamenti, pare abbiamo sentimenti veri e propri (anche se loro non lo sanno), fanno le faccine come gli umani e escono tranquillamente con loro (addirittura si sposano tra di loro!) in pratica riconoscere un umano da un PC è davvero un lavoro arduo. Addirittura cono presenti dei PC portatili a forma di umani in miniatura!
Molte situazioni inoltre sono al limite del ridicolo (vedi tasto reset del Chobit, oppure il pc gemello di Chii che si innamora del suo inventore che invece l'aveva creato in quanto non poteva avere figli con sua moglie...), infine ci mettono pure due PC che in pratica fungerebbero da antagonisti, ma alla fine non si capisce chi sono e quale sarebbe la loro funzione all'interno del manga, i personaggi in generale non sono approfonditi, insomma, un disastro delle CLAMP (di cui ammiro tutte le altre opere)...
E' un manga che senza dubbio strapperà qualche lacrima a quale teenager molto sensibile, ma niente più.
In pratica otto volumetti di nulla... Unica cosa positiva sono i disegni e i dialoghi che sono molto lineari e brevi e che permettono di leggere l'opera di otto volumi in una giornata.
Brutto, brutto, brutto... Non riesco a trovare altre parole, o forse è colpa mia in quanto non ho più l'età per apprezzare questo tipo di manga... Chi lo sa.
Devo dire che sono rimasto profondamente deluso.
Innanzitutto i PC sono praticamente uguali in tutto agli essere umani, anche nei comportamenti, pare abbiamo sentimenti veri e propri (anche se loro non lo sanno), fanno le faccine come gli umani e escono tranquillamente con loro (addirittura si sposano tra di loro!) in pratica riconoscere un umano da un PC è davvero un lavoro arduo. Addirittura cono presenti dei PC portatili a forma di umani in miniatura!
Molte situazioni inoltre sono al limite del ridicolo (vedi tasto reset del Chobit, oppure il pc gemello di Chii che si innamora del suo inventore che invece l'aveva creato in quanto non poteva avere figli con sua moglie...), infine ci mettono pure due PC che in pratica fungerebbero da antagonisti, ma alla fine non si capisce chi sono e quale sarebbe la loro funzione all'interno del manga, i personaggi in generale non sono approfonditi, insomma, un disastro delle CLAMP (di cui ammiro tutte le altre opere)...
E' un manga che senza dubbio strapperà qualche lacrima a quale teenager molto sensibile, ma niente più.
In pratica otto volumetti di nulla... Unica cosa positiva sono i disegni e i dialoghi che sono molto lineari e brevi e che permettono di leggere l'opera di otto volumi in una giornata.
Brutto, brutto, brutto... Non riesco a trovare altre parole, o forse è colpa mia in quanto non ho più l'età per apprezzare questo tipo di manga... Chi lo sa.
Chobits è un manga che vede l'amore in un modo diverso, del tipo che ci si può innamorare di qualunque persona, o in questo caso addirittura di un oggetto. Infatti Chobits racconta la storia di un ronin, Hideki, che per puro caso trova un computer umanoide (praticamente a parte le orecchie è umana) che sembra essere nuovo gettato nella spazzatura, ovviamente non si fa scappare l'opportunità e lo porta a casa e chiede ad un suo amico di farlo funzionare.
Qui molti potrebbero pensare che sia la solita storiella, invece non è così, la storia infatti va oltre il classico. Tutto gira intorno al passato di Chi (chiamata cosi perché appena arrivata non pronunciava nient'altro) fatto di dolore, odio, morte e amore, un'amore da molti definito impossibile e dell'etica divina. Poi ci ritroviamo in un mondo presente con ricordi oscuri, e-mail anonime, fotografie ma più di tutto una strana creatura che appare sempre in sogno a Chi, e molte altre cose che vi porteranno sempre una motivazione in più per continuare la lettura di questo splendido manga.
I disegni a mio parere dovrebbero essere maggiormente curati per quanto riguarda gli sfondi, che molte delle volte sono bianchi, i personaggi, soprattutto Chi, invece trovo siano fatti molto bene, come ci si aspetta dallo stile CLAMP. Che altro dire, buona lettura a chi volesse incominciare a leggere questa fantastica avventura.
Qui molti potrebbero pensare che sia la solita storiella, invece non è così, la storia infatti va oltre il classico. Tutto gira intorno al passato di Chi (chiamata cosi perché appena arrivata non pronunciava nient'altro) fatto di dolore, odio, morte e amore, un'amore da molti definito impossibile e dell'etica divina. Poi ci ritroviamo in un mondo presente con ricordi oscuri, e-mail anonime, fotografie ma più di tutto una strana creatura che appare sempre in sogno a Chi, e molte altre cose che vi porteranno sempre una motivazione in più per continuare la lettura di questo splendido manga.
I disegni a mio parere dovrebbero essere maggiormente curati per quanto riguarda gli sfondi, che molte delle volte sono bianchi, i personaggi, soprattutto Chi, invece trovo siano fatti molto bene, come ci si aspetta dallo stile CLAMP. Che altro dire, buona lettura a chi volesse incominciare a leggere questa fantastica avventura.
Potranno mai le macchine che abbiamo creato solo per scopi meccanico-pratici innamorarsi degli esseri umani? E gli esseri umani le preferiranno ai loro simili? Sono questi gli interrogativi principali che questo manga delle CLAMP si pone.
In un futuro non troppo lontano Hideki, studente squattrinato alle prese con gli esami di ammissione all'Università, trova un personal computer abbandonato che decide di raccogliere e portare con sé. In questa epoca i pc sono di forma umana e sono sicuramente molto più dolci, carini e disponibili di molti esseri umani. Come si svilupperà il rapporto tra Hideki e il pc Chii? tutto verrà chiarificato dopo una serie di colpi di scena e episodi dolorosi del passato dell'umanoide.
Questo manga mi è piaciuto molto e credo che alcuni punti siano stati lasciati inespressi dalle autrici proprio per alimentare quel clima di mistero ed incomprensione che spesso si percepiscono all'interno dell'opera. Un'altra cosa che mi è molto piaciuta è l'analisi di questo nuovo possibile rapporto d'amore tra pc ed esseri umani: se venissero creati dei pc di forma umana probabilmente questo si verificherebbe davvero, ma ci siamo chiesti il perché? Il messaggio secondo me è chiaro: gli esseri umani non hanno più la voglia, la pazienza e la dedizione di innamorarsi davvero, dopo un po' di tempo non sono più capaci di dare attenzioni alle persone a cui tengono e tutto diventa scontato, automatico, ripetitivo. I pc sostituiscono il vuoto creatosi nei rapporti umani, e questo secondo me è un presagio tristemente vero che ci dovrebbe aiutare a riflettere.
In un futuro non troppo lontano Hideki, studente squattrinato alle prese con gli esami di ammissione all'Università, trova un personal computer abbandonato che decide di raccogliere e portare con sé. In questa epoca i pc sono di forma umana e sono sicuramente molto più dolci, carini e disponibili di molti esseri umani. Come si svilupperà il rapporto tra Hideki e il pc Chii? tutto verrà chiarificato dopo una serie di colpi di scena e episodi dolorosi del passato dell'umanoide.
Questo manga mi è piaciuto molto e credo che alcuni punti siano stati lasciati inespressi dalle autrici proprio per alimentare quel clima di mistero ed incomprensione che spesso si percepiscono all'interno dell'opera. Un'altra cosa che mi è molto piaciuta è l'analisi di questo nuovo possibile rapporto d'amore tra pc ed esseri umani: se venissero creati dei pc di forma umana probabilmente questo si verificherebbe davvero, ma ci siamo chiesti il perché? Il messaggio secondo me è chiaro: gli esseri umani non hanno più la voglia, la pazienza e la dedizione di innamorarsi davvero, dopo un po' di tempo non sono più capaci di dare attenzioni alle persone a cui tengono e tutto diventa scontato, automatico, ripetitivo. I pc sostituiscono il vuoto creatosi nei rapporti umani, e questo secondo me è un presagio tristemente vero che ci dovrebbe aiutare a riflettere.
Sono pochi quelli che non hanno mai letto un'opera delle CLAMP, non solo perché come mangaka sono discretamente prolifiche, ma soprattutto perché la loro fama le precede. Di conseguenza anch'io dovevo assolutamente leggere qualcosa di loro, o non avrei potuto ritenere la mia cultura in fatto di manga completa. Purtroppo però le CLAMP hanno la cattiva abitudine di abbandonare, per una ragione o per l'altra, le loro opere a metà, e di lasciarle - come nel caso di X e Clover - sospese fino a data da definirsi, per poi riprenderle dopo anni, come hanno recentemente fatto con Lawful Drugstore. Non so voi, ma se un manga che seguo venisse sospeso diventerei una iena, quindi ero piuttosto scettica all'idea di iniziare un loro manga non ancora concluso. Poi un bel giorno scorgo Chobits in fumetteria: copertine splendide (in particolare quella del sesto volume è davvero una meraviglia), solo otto volumi, concluso. Ovviamente l'ho acquistato in blocco.
Che dire, Chobits non è un brutto manga, anzi. Tuttavia, non so, mi ha lasciato un senso di fastidio che non vuole proprio andarsene.
La trama è buona, e, se fosse stata sviluppata meglio, sarebbe potuta diventare davvero ottima. Hideki Motosuwa è un campagnolo che, dopo essere stato bocciato ai mitologici esami di ammissione all'università giapponese, si trasferisce a Tokyo, e si trova circondato dall'ultima novità in fatto di tecnologia: i PC antropomorfi. Il povero Hideki, essendo perennemente al verde, non può di certo permettersene uno, ma un bel giorno, tornando a casa dal lavoro, trova incredibilmente un PC dall'aspetto di una graziosa ragazza dai lunghi capelli biondi abbandonato tra i rifiuti, e decide di portarlo a casa con sé. Il nostro fortunato protagonista già sogna un futuro di internet superveloce e altre meraviglie, ma appena la collega al televisore (un televisore stravecchio che stona terribilmente con la tecnologia futuristica dei PC antropomorfi, ma questi sono dettagli e forse sono io che sono troppo pignola) scopre che Chii - nome (a mio parere orripilante) che Hideki le affibbia dal momento che è l'unica parola che lei sia in grado di pronunciare - è totalmente prima di sistema operativo; in poche parole - come la definisce lui stesso - una "tabula rasa con le gambe". Dopo aver esposto il problema al compagno di classe Shimbo, questi lo manda da Minoru Kokobunji, un dodicenne supergenio che possiede ben cinque PC costruiti da lui stesso, il quale lo informa che in teoria un PC privo di sistema operativo non dovrebbe essere neanche in grado di muoversi, e che per questo motivo Chii potrebbe essere un Chobits, ovvero un PC leggendario in grado di sviluppare una coscienza propria e addirittura dei veri sentimenti. Inizia così la vita insieme di Chii insieme a Hideki, il quale le insegna ogni cosa e inizia a nutrire un certo affetto nei suoi confronti, pur restando - per lo meno all'inizio - consapevole del fatto che si tratta pur sempre di un PC e non di una persona. Tuttavia le cose sono destinate a farsi più complicate, dal momento che persone - e PC - sconosciuti sembrano essere molto interessati a lei, e una persona misteriosa continua a pubblicare strani libri illustrati dal titolo "La città deserta", che sembrano parlare proprio del rapporto fra umani e PC, e in particolare di quello fra Hideki e Chii.
Come dicevo, la trama poteva diventare ottima. Peccato che non lo sia diventata. Tutto è trattato in modo superficiale, e molte cose rimangono inspiegate, in particolare quello che dovrebbe essere uno dei punti centrali della storia, ovvero il motivo per cui Chii è tanto pericolosa per gli altri PC. Sarò scema io, ma ho riletto il manga per intero tre volte e la cosa non mi è ancora del tutto chiara. Altra cosa davvero assurda è la questione dell'interruttore di accensione di Chii: è stato volutamente posto, per citare Pulp Fiction, nel più sacro dei suoi buchi perché quando avesse trovato "l'uomo solo per lei" e si fosse unita a lui tutta la sua memoria venisse cancellata. Di conseguenza, se quest'ultimo l'avesse davvero amata non avrebbero mai potuto avere rapporti sessuali. Mah, posso anche capire che fosse un modo contorto per dire che il sesso non è la cosa più importante, ma, santo cielo, per inventarsi una cosa simile ci vuole proprio una fantasia perversa.
Un'altra cosa che non mi ha lasciata soddisfatta è il modo i cui viene trattata la storia d'amore fra i due protagonisti. Chii trova in Hideki "l'uomo solo per lei" unicamente perché all'inizio è l'unico che conosce, non ha nessun altro di cui innamorarsi, e Hideki, dopo essersi giustamente mantenuto sulla linea di pensiero "lei è carina ma è solo un PC" per tutta la storia, di punto in bianco decide che la ama, non per un reale motivo, ma perché così vogliono le autrici.
Paradossalmente ho trovato molto più emozionanti le varie storie d'amore fra gli altri personaggi, sia che si tratti di amore fra umani come quello fra Shimbo e la professoressa Shimizu o Yumi e Hiroyasu Ueda, o di amore fra umano e PC (seppure io non lo condivida affatto) come quello fra lo stesso e la sua defunta moglie, o di amore fra PC come nel caso di Dita e Jima, o di semplice amore fraterno come quello tra Minoru e Yuzuki, il PC da lui costruito inizialmente per sostituire la sua defunta sorella.
In ogni caso trovo che la morale di fondo di questo manga sia fondamentalmente sbagliata: trovo assurda anche solo l'idea che qualcuno possa innamorarsi di un PC, per quanto bello e perfetto possa essere, perché non è un amore reale, in nessun caso.
Per quanto riguarda i personaggi non ho trovato né Chii né Hideki particolarmente carismatici (anzi, entrambi mi danno piuttosto sui nervi, lui perché è imbranato e ingenuo in modo desolante, e lei perché è decisamente troppo forzatamente carina e kawaii), preferendo senza dubbio i comprimari, in particolare ho trovato molto simpatico il duo Sumomo-Kotoko, i due piccoli PC portatili.
Devo segnalare anche la sgradevole quantità di fanservice presente in particolare nei primi volumi: ogni occasione è buona per mostrare Chii semi svestita e in pose ambigue. Ok che si tratta pur sempre di un seinen e non di un josei, ma c'è un limite a tutto, e un livello tale di fanservice poco si adatta alla trama, che dovrebbe avere un certo livello di profondità.
Graficamente, che dire, Satsuki Igarashi ha fatto un ottimo lavoro. Non è lo stile di disegno che preferisco, ma si adatta perfettamente alla storia, e le pagine a colori sono una vera meraviglia.
In conclusione non posso assegnare a Chobits più di un 7.5, con l'intenzione di leggere in futuro un altro manga delle CLAMP, sperando di restarne più soddisfatta.
Che dire, Chobits non è un brutto manga, anzi. Tuttavia, non so, mi ha lasciato un senso di fastidio che non vuole proprio andarsene.
La trama è buona, e, se fosse stata sviluppata meglio, sarebbe potuta diventare davvero ottima. Hideki Motosuwa è un campagnolo che, dopo essere stato bocciato ai mitologici esami di ammissione all'università giapponese, si trasferisce a Tokyo, e si trova circondato dall'ultima novità in fatto di tecnologia: i PC antropomorfi. Il povero Hideki, essendo perennemente al verde, non può di certo permettersene uno, ma un bel giorno, tornando a casa dal lavoro, trova incredibilmente un PC dall'aspetto di una graziosa ragazza dai lunghi capelli biondi abbandonato tra i rifiuti, e decide di portarlo a casa con sé. Il nostro fortunato protagonista già sogna un futuro di internet superveloce e altre meraviglie, ma appena la collega al televisore (un televisore stravecchio che stona terribilmente con la tecnologia futuristica dei PC antropomorfi, ma questi sono dettagli e forse sono io che sono troppo pignola) scopre che Chii - nome (a mio parere orripilante) che Hideki le affibbia dal momento che è l'unica parola che lei sia in grado di pronunciare - è totalmente prima di sistema operativo; in poche parole - come la definisce lui stesso - una "tabula rasa con le gambe". Dopo aver esposto il problema al compagno di classe Shimbo, questi lo manda da Minoru Kokobunji, un dodicenne supergenio che possiede ben cinque PC costruiti da lui stesso, il quale lo informa che in teoria un PC privo di sistema operativo non dovrebbe essere neanche in grado di muoversi, e che per questo motivo Chii potrebbe essere un Chobits, ovvero un PC leggendario in grado di sviluppare una coscienza propria e addirittura dei veri sentimenti. Inizia così la vita insieme di Chii insieme a Hideki, il quale le insegna ogni cosa e inizia a nutrire un certo affetto nei suoi confronti, pur restando - per lo meno all'inizio - consapevole del fatto che si tratta pur sempre di un PC e non di una persona. Tuttavia le cose sono destinate a farsi più complicate, dal momento che persone - e PC - sconosciuti sembrano essere molto interessati a lei, e una persona misteriosa continua a pubblicare strani libri illustrati dal titolo "La città deserta", che sembrano parlare proprio del rapporto fra umani e PC, e in particolare di quello fra Hideki e Chii.
Come dicevo, la trama poteva diventare ottima. Peccato che non lo sia diventata. Tutto è trattato in modo superficiale, e molte cose rimangono inspiegate, in particolare quello che dovrebbe essere uno dei punti centrali della storia, ovvero il motivo per cui Chii è tanto pericolosa per gli altri PC. Sarò scema io, ma ho riletto il manga per intero tre volte e la cosa non mi è ancora del tutto chiara. Altra cosa davvero assurda è la questione dell'interruttore di accensione di Chii: è stato volutamente posto, per citare Pulp Fiction, nel più sacro dei suoi buchi perché quando avesse trovato "l'uomo solo per lei" e si fosse unita a lui tutta la sua memoria venisse cancellata. Di conseguenza, se quest'ultimo l'avesse davvero amata non avrebbero mai potuto avere rapporti sessuali. Mah, posso anche capire che fosse un modo contorto per dire che il sesso non è la cosa più importante, ma, santo cielo, per inventarsi una cosa simile ci vuole proprio una fantasia perversa.
Un'altra cosa che non mi ha lasciata soddisfatta è il modo i cui viene trattata la storia d'amore fra i due protagonisti. Chii trova in Hideki "l'uomo solo per lei" unicamente perché all'inizio è l'unico che conosce, non ha nessun altro di cui innamorarsi, e Hideki, dopo essersi giustamente mantenuto sulla linea di pensiero "lei è carina ma è solo un PC" per tutta la storia, di punto in bianco decide che la ama, non per un reale motivo, ma perché così vogliono le autrici.
Paradossalmente ho trovato molto più emozionanti le varie storie d'amore fra gli altri personaggi, sia che si tratti di amore fra umani come quello fra Shimbo e la professoressa Shimizu o Yumi e Hiroyasu Ueda, o di amore fra umano e PC (seppure io non lo condivida affatto) come quello fra lo stesso e la sua defunta moglie, o di amore fra PC come nel caso di Dita e Jima, o di semplice amore fraterno come quello tra Minoru e Yuzuki, il PC da lui costruito inizialmente per sostituire la sua defunta sorella.
In ogni caso trovo che la morale di fondo di questo manga sia fondamentalmente sbagliata: trovo assurda anche solo l'idea che qualcuno possa innamorarsi di un PC, per quanto bello e perfetto possa essere, perché non è un amore reale, in nessun caso.
Per quanto riguarda i personaggi non ho trovato né Chii né Hideki particolarmente carismatici (anzi, entrambi mi danno piuttosto sui nervi, lui perché è imbranato e ingenuo in modo desolante, e lei perché è decisamente troppo forzatamente carina e kawaii), preferendo senza dubbio i comprimari, in particolare ho trovato molto simpatico il duo Sumomo-Kotoko, i due piccoli PC portatili.
Devo segnalare anche la sgradevole quantità di fanservice presente in particolare nei primi volumi: ogni occasione è buona per mostrare Chii semi svestita e in pose ambigue. Ok che si tratta pur sempre di un seinen e non di un josei, ma c'è un limite a tutto, e un livello tale di fanservice poco si adatta alla trama, che dovrebbe avere un certo livello di profondità.
Graficamente, che dire, Satsuki Igarashi ha fatto un ottimo lavoro. Non è lo stile di disegno che preferisco, ma si adatta perfettamente alla storia, e le pagine a colori sono una vera meraviglia.
In conclusione non posso assegnare a Chobits più di un 7.5, con l'intenzione di leggere in futuro un altro manga delle CLAMP, sperando di restarne più soddisfatta.
Questo è il secondo lavoro delle CLAMP di cui mi interesso (il primo, versione anime, è stato xxxHOLiC), e devo ammettere di essere abbastanza combattuto. Da un lato, pienamente positivo, abbiamo un bel tratto nel disegno, una caratterizzazione classica dei personaggi ma comunque piacevole (il ragazzo "maialoso" ma in fin dei conti bravo e serio, la ragazza ingenua, ecc.), la tematica sessuale interpretata però al di là delle solite perversioni che ormai stufano, ma con la naturalezza della realtà, personaggi femminili molto carini e a tratti teneri ed anche in egual quantità, lo sfizio di poter notare il cross-over con Tsubasa, l'ultima serie CLAMP che ho letto.
<B>[Attenzione, spoiler sul finale.]</B>
Allora, dopo tutte queste cose, perché ho dato un misero 6? Devo essere sincero, sono rimasto molto deluso dal finale. Non, come scrivono molti, perché il personaggio si è adattato al resto del mondo (cosa che comunque è opinabile, ci possono essere punti di vista molto diversi!), ma per l'assurdo, perbenistico e banale sacrificio del protagonista, che per l'assurda ragione di mettere un pulsante di reset proprio sui genitali non potrà MAI (come fosse una macchina egli stesso) condividere un atto che in quel caso sarebbe stato di PURO AMORE. Questo considerare la possibilità di avere figli o anche solo di provare piacere fisico come un problema mi ha davvero deluso, mi aspettavo un finale abbastanza scontato, che avrei comunque preferito a questo.
In ultima analisi, un bel manga, peccato per lo stampo fin troppo perbenistico/melenso.
<B>[Attenzione, spoiler sul finale.]</B>
Allora, dopo tutte queste cose, perché ho dato un misero 6? Devo essere sincero, sono rimasto molto deluso dal finale. Non, come scrivono molti, perché il personaggio si è adattato al resto del mondo (cosa che comunque è opinabile, ci possono essere punti di vista molto diversi!), ma per l'assurdo, perbenistico e banale sacrificio del protagonista, che per l'assurda ragione di mettere un pulsante di reset proprio sui genitali non potrà MAI (come fosse una macchina egli stesso) condividere un atto che in quel caso sarebbe stato di PURO AMORE. Questo considerare la possibilità di avere figli o anche solo di provare piacere fisico come un problema mi ha davvero deluso, mi aspettavo un finale abbastanza scontato, che avrei comunque preferito a questo.
In ultima analisi, un bel manga, peccato per lo stampo fin troppo perbenistico/melenso.
Ora, ho aspettato il più possibile prima di recensire questo manga. Questo perché è sempre davvero molto difficile avvicinarsi ad un'opera delle Clamp, il quartetto di Osaka che ha spopolato nello scenario manga degli ultimi vent'anni sia per le tematiche delle storie sia per il disegno che, pur se figlio degli anni ottanta, si dimostra sempre originale e innovativo. Quando poi si parla di Chobits, una delle loro opere di maggiori importanza e rilevanza, il discorso si fa ancora più intricato e difficile. Non solo per la massa di originalità contenuta in ogni singola tavola, ma anche e soprattutto perché c'è bisogno di un'imparzialità che renda noti anche i lati negativi. È molto, troppo facile cadere nel pensiero che tutto ciò che è presentato dalle Clamp sia brillante come l'oro.
Innanzitutto la struttura è quella del classico manga delle autrici: l'idea è geniale, inizia un po' a rilento ma si sviluppa bene anche a lungo fino ad avere un finale non sempre soddisfacente. Qui abbiamo un mondo simile al nostro, o meglio a quello del decennio scorso, in cui però i computer hanno forma simil-umana, e non quella di una fredda scatola di metallo (strano ma vero hanno quasi tutti sembianze femminili lol). Lo sfigatello di turno, costantemente al verde, ha la fortuna(?) di trovare un seducente p.c. sopra dei sacchi di spazzatura. Scopre però che l'unica mirabolante funzione informatica della computerina (a parte il dare fan-service ai lettori) è quella di ripetere costantemente "Chii"*, che per forza di cose diventerà il suo nome. Una trama con un chiaro sfondo fantascientifico, con le solite questioni etiche del tipo "è lecito o no perdere ogni funzione sociale e passare la propria esistenza con un p.c."? Proprio questo è uno dei punti-cardine dell'opera, altro cliché di casa Clamp.
Sui disegni non ho molto da dire, è risaputo quanto essi siano di alto livello. Altresì mi soffermo sull'edizione, marchiata Star Comics, che offre pagine a colori in ogni volume! Cosa davvero rara, anche considerato il prezzo piuttosto basso (quando è uscito erano altri tempi). Ma si sprecano anche soldi in una delle pratiche più inutili e barbare che venivano praticate ai manga fino a non troppi anni fa: si modifica il senso di lettura per renderlo occidentale. Non si può esprimere a parole quanto sia brutto questo fatto.
*ATTENZIONE: il suono "ch" giapponese si legge come una c morbida, come in "cielo". Non pronunciatelo "kii"!
Innanzitutto la struttura è quella del classico manga delle autrici: l'idea è geniale, inizia un po' a rilento ma si sviluppa bene anche a lungo fino ad avere un finale non sempre soddisfacente. Qui abbiamo un mondo simile al nostro, o meglio a quello del decennio scorso, in cui però i computer hanno forma simil-umana, e non quella di una fredda scatola di metallo (strano ma vero hanno quasi tutti sembianze femminili lol). Lo sfigatello di turno, costantemente al verde, ha la fortuna(?) di trovare un seducente p.c. sopra dei sacchi di spazzatura. Scopre però che l'unica mirabolante funzione informatica della computerina (a parte il dare fan-service ai lettori) è quella di ripetere costantemente "Chii"*, che per forza di cose diventerà il suo nome. Una trama con un chiaro sfondo fantascientifico, con le solite questioni etiche del tipo "è lecito o no perdere ogni funzione sociale e passare la propria esistenza con un p.c."? Proprio questo è uno dei punti-cardine dell'opera, altro cliché di casa Clamp.
Sui disegni non ho molto da dire, è risaputo quanto essi siano di alto livello. Altresì mi soffermo sull'edizione, marchiata Star Comics, che offre pagine a colori in ogni volume! Cosa davvero rara, anche considerato il prezzo piuttosto basso (quando è uscito erano altri tempi). Ma si sprecano anche soldi in una delle pratiche più inutili e barbare che venivano praticate ai manga fino a non troppi anni fa: si modifica il senso di lettura per renderlo occidentale. Non si può esprimere a parole quanto sia brutto questo fatto.
*ATTENZIONE: il suono "ch" giapponese si legge come una c morbida, come in "cielo". Non pronunciatelo "kii"!
Non male, mi verrebbe da dire in prima battuta, ma subito ripensando alla serie nel suo complesso si fa strada un certo scontento: per cominciare, ad un certo punto la tiritera de "l'uomo solo per me" è diventata davvero monotona e noiosa, inoltre secondo me via via per strada si sono persi moltissimi spunti che potevano essere interessanti, quindi il tutto ha finito per rivelarsi piuttosto banale. Cosa ne è stato ad esempio dell'idea della solitudine che invaderebbe la vita di persone diventate troppo dipendenti dai PC e ormai incapaci di relazionarsi e trovare stimolante e soddisfacente il rapporto con gli altri esseri umani? E di quella che malgrado l'apparente superiorità sugli imperfetti esseri umani, i PC rimangono delle semplici macchine, idea improvvisamente abbandonata negli ultimi volumi dal protagonista non si sa per quale motivo, visto che alla fine Chii si rivela essere un PC esattamente come gli altri, dunque programmato per rendere felice il suo proprietario?
In pratica, tirando le somme, alla fine tutto quel gran parlare della felicità e della sua ricerca non va nemmeno un po' oltre la superficie di parole e discorsi nelle intenzioni magari belli e impegnativi, ma che non portano da nessuna parte e lasciano esattamente il tempo che trovano.
Fasullo e inconcludente per dirla in due parole, nonostante appaia grazioso.
In pratica, tirando le somme, alla fine tutto quel gran parlare della felicità e della sua ricerca non va nemmeno un po' oltre la superficie di parole e discorsi nelle intenzioni magari belli e impegnativi, ma che non portano da nessuna parte e lasciano esattamente il tempo che trovano.
Fasullo e inconcludente per dirla in due parole, nonostante appaia grazioso.
Chobits è a mio parere una tra le opere più belle delle CLAMP.
La vicenda è ambientata nei giorni nostri ma con alcune differenze riguardanti sopratutto il mondo dei PC, infatti questi sono a forma umana e sono distinguibili dai normali esseri umani dalle loro particolari orecchie.
Il protagonista è Hideki Motosuwa, un giovane ronin che mentre torna a casa da lezione trova un computer abbandonato dalle sembianze di una bellissima ragazza e una volta a casa riesce ad "accenderla" e scoprendo così che questo computer non ha alcuna memoria e "Chii" è l'unico vocabolo che conosce.
La vicenda ha diversi connotati; da una parte è una storia molto leggera e con molti elementi comici, dall'altra affronta temi molto attuali, come l'ossessivo rapporto di molte persone al computer e alla tecnologia in generale, scordando altre cose, magari piccole, ma molto importanti di ciascuno di noi.
Ma il tema sicuramente più importante è l'amore, l'amore che supera qualsiasi cosa e che è parte fondamentale per ogni persona.
Il tratto di quest'opera l'ho trovato molto ben realizzato e all'inizio di ogni volume sono presenti 3-4 pagine a colori, unica cosa è che il manga si legge all'occidentale e non in stile giapponese.
Chobits lo considero un bellissimo manga che consiglio a tutti gli amanti delle CLAMP e per chi volesse avvicinarsi ad una loro opera o più in generale per chi volesse un'opera con una storia leggera ma molto profonda.
La vicenda è ambientata nei giorni nostri ma con alcune differenze riguardanti sopratutto il mondo dei PC, infatti questi sono a forma umana e sono distinguibili dai normali esseri umani dalle loro particolari orecchie.
Il protagonista è Hideki Motosuwa, un giovane ronin che mentre torna a casa da lezione trova un computer abbandonato dalle sembianze di una bellissima ragazza e una volta a casa riesce ad "accenderla" e scoprendo così che questo computer non ha alcuna memoria e "Chii" è l'unico vocabolo che conosce.
La vicenda ha diversi connotati; da una parte è una storia molto leggera e con molti elementi comici, dall'altra affronta temi molto attuali, come l'ossessivo rapporto di molte persone al computer e alla tecnologia in generale, scordando altre cose, magari piccole, ma molto importanti di ciascuno di noi.
Ma il tema sicuramente più importante è l'amore, l'amore che supera qualsiasi cosa e che è parte fondamentale per ogni persona.
Il tratto di quest'opera l'ho trovato molto ben realizzato e all'inizio di ogni volume sono presenti 3-4 pagine a colori, unica cosa è che il manga si legge all'occidentale e non in stile giapponese.
Chobits lo considero un bellissimo manga che consiglio a tutti gli amanti delle CLAMP e per chi volesse avvicinarsi ad una loro opera o più in generale per chi volesse un'opera con una storia leggera ma molto profonda.
È un manga imperdibile per gli amanti delle CLAMP.
La storia in molti l'hanno già scritta quindi vi dico solo che Hideki, il ronin della storia, fa un incontro che gli cambierà la vita. Anzi, trova la "cosa" che gli cambierà la vita: un perso-com (un PC dalle sembianze di una bellissima ragazza) che lui chiama Chii, dato che è l'unica cosa che sa dire. Hideki dovrà insegnarle tutto, accudirla e insegnarle a parlare.
È una storia delicata, sensibile, che tratta di temi forti come la convivenza fra umani e PC, i quali non possono provare sentimenti. Come potrebbero? E invece un esemplare di "Chobits" potrebbe farlo...
Il manga non manca di gag strabilianti e di momenti di imbarazzo puro; il solo gesto di andare a comprare qualcosa, è carico di significato. E inoltre c'è un libro a cui Chii è legata.. si chiama "La città deserta", è una storia illustrata. È un momento magico leggere quelle pagine con gli occhi di Chii. Starei qui a scrivere per ore su questo manga è davvero magnifico.
La storia in molti l'hanno già scritta quindi vi dico solo che Hideki, il ronin della storia, fa un incontro che gli cambierà la vita. Anzi, trova la "cosa" che gli cambierà la vita: un perso-com (un PC dalle sembianze di una bellissima ragazza) che lui chiama Chii, dato che è l'unica cosa che sa dire. Hideki dovrà insegnarle tutto, accudirla e insegnarle a parlare.
È una storia delicata, sensibile, che tratta di temi forti come la convivenza fra umani e PC, i quali non possono provare sentimenti. Come potrebbero? E invece un esemplare di "Chobits" potrebbe farlo...
Il manga non manca di gag strabilianti e di momenti di imbarazzo puro; il solo gesto di andare a comprare qualcosa, è carico di significato. E inoltre c'è un libro a cui Chii è legata.. si chiama "La città deserta", è una storia illustrata. È un momento magico leggere quelle pagine con gli occhi di Chii. Starei qui a scrivere per ore su questo manga è davvero magnifico.
Questo manga è veramente bellissimo, è emozionante e nel nello tempo misterioso. I disegni sono molto belli e curati, ed in particolare Chii è veramente tenera e realistica. Leggere questo fumetto è stato come immergersi in un mondo tutto nuovo che, anche se popolato da androidi, non ti fa sentire solo rendendo possibile la convivenza fra macchine e uomini come nei libri del grande Asimov. Il personaggio di Hideki è un po tonto ma alla fine riesce a rivalutarsi. Trovo molto interessante come personaggio anche la madre di Chii, capace di riuscire a star vicina alla sua creatura mantenendo allo stesso tempo anche la promessa fatta al marito.
Insomma, questo è un manga da leggere tutto d'un fiato, una storia articolata e appassionante che allo stesso tempo ti emoziona e tiene in suspance.
Insomma, questo è un manga da leggere tutto d'un fiato, una storia articolata e appassionante che allo stesso tempo ti emoziona e tiene in suspance.
Questa è stata la seconda opera delle Clamp che ho letto e devo dire che l'ho trovata fantastica. La storia è stata descritta già nelle altre recensioni, vi dico soltanto che Hideki, il protagonista, trova nella spazzatura un PC, ma non un comune PC.
I disegni sono fantastici, tipico ottimo tratto delle Clamp, inoltre le prime pagine sono anche a colori. Questa manga ci fa notare l'amore sotto diversi punti di vista ma vi assicuro che non è una storia sdolcinata.
In conclusione consiglio vivamente questo manga.
I disegni sono fantastici, tipico ottimo tratto delle Clamp, inoltre le prime pagine sono anche a colori. Questa manga ci fa notare l'amore sotto diversi punti di vista ma vi assicuro che non è una storia sdolcinata.
In conclusione consiglio vivamente questo manga.
In un'epoca non lontana dal presente, i computer hanno la forma di esseri umani, e la capacità di muoversi e parlare. Gli esseri umani li utilizzano quindi come cuochi, camerieri, servitori, assistenti e quant'altro. Il protagonista del manga, Hideki, è uno studente con problemi economici, e non è in grado di "stare al passo coi tempi" comprandosi uno di questi computer. Fortunatamente, trova un PC piuttosto grazioso tra i rifiuti, decide di portarlo con sé ed accenderlo. Rimango un po' "sconvolto" per il posto in cui è stato messo l'interruttore di questa ragazza-computer, ma tutto sommato l'idea è simpatica e strappa una risata (è stato messo lì... a buon intenditore poche parole). La ragazza-computer, senza memoria, non sa assolutamente nulla del mondo, e toccherà a Hideki educarla e darle il nome "Chii". Tra l'altro, sembra che Chii sia un computer che non si trova sul mercato, e questo aggiunge mistero alla storia. Nonostante Chii sia un computer, sembra innamorarsi di Hideki, e sembra venire ricambiata, anche se sporadicamente.
Un'incoerenza che ho notato è che all'inizio del manga Chii pare pesantissima, al punto che Hideki fa fatica a portarsela dietro, ma più avanti riesce a prenderla al volo dolcemente e senza fatica in varie occasioni. Un manga romantico ma non eccessivamente sdolcinato, penso che anche un ragazzo possa leggerlo senza problemi.
Un'incoerenza che ho notato è che all'inizio del manga Chii pare pesantissima, al punto che Hideki fa fatica a portarsela dietro, ma più avanti riesce a prenderla al volo dolcemente e senza fatica in varie occasioni. Un manga romantico ma non eccessivamente sdolcinato, penso che anche un ragazzo possa leggerlo senza problemi.
Una storia che rappresenta un possibile futuro, ci riuscite ad immaginare il PC di casa così? Tra le versioni "tascabili" e quelle di grandezza umana, questi PC ideati dalle CLAMP, può fare diventare matti. Infatti sono raccontate storie complesse, con risvolti positivi e negativi tra gli umani e i così detti "PC", una donna che perde sia fiducia in se stessa che nel avere un rapporto sentimentale con un uomo, proprio perché il suo compagno la lascia per un "PC", oppure il provare a "impiantare" la personalità di una persona cara ormai morta in un PC, perché non si accetta la sua scomparsa. Questi non sono "problemi" che affronterà la nostra generazione, comunque solo il tempo dirà se le CLAMP hanno creato una storia "paragonabile" a quelle di Giulio Verne.
Chobits è un manga che a parer mio mescola bene comicità, serietà e dolcezza.
La storia in sé è ormai famosa: il giovane Hideki trova per caso un "persocon" (computer di ultima generazione dalle sembianze umanoidi) all'inizio capace di pronunciare una sola parola "Chii", che diventerà così il suo nome. Il ragazzo si affezionerà sempre di più all'androide... con non pochi problemi!
Il manga si articola tra momenti spassosissimi, di cui spesso sono protagoniste Chii e la piccola Sumomo (un persocon delle dimensioni di una bambola) e altri più seri, come le riflessioni di Chii e di Hideki. Problema centrale attorno a cui ruota tutto il manga è la possibilità di amore tra l'uomo e macchina. In cosa un androide che apparentemente sembra del tutto capace di provare emozioni si differenza da un essere umano? Varie esperienze porteranno Hideki alla sua scelta, conscio del fatto che essa comporterà in ogni caso una rinuncia: perdere il proprio amore oppure intraprendere una relazione con un essere che non invecchia, non cambia, non può avere figli, insomma, non è del tutto umano? Un manga a mio parere profondo, il cui contenuto può non essere condivisibile, ma che fa riflettere molto.
Una piccola note di disappunto: i disegni bellissimi e le tavole a colori sono purtroppo rovinate da un'edizione troppo scarna. Volumi di piccolo formato, alcuni con pagine macchiate d'inchiostro e illeggibili... Nulla a che vedere con l'edizione francese che ho avuto modo di acquistare: sovracopertina, formato più grande, pagine a colori traslucide, carta bianchissima e una cartolina raffigurante immagini inedite dei personaggi in omaggio con ogni volume!
La storia in sé è ormai famosa: il giovane Hideki trova per caso un "persocon" (computer di ultima generazione dalle sembianze umanoidi) all'inizio capace di pronunciare una sola parola "Chii", che diventerà così il suo nome. Il ragazzo si affezionerà sempre di più all'androide... con non pochi problemi!
Il manga si articola tra momenti spassosissimi, di cui spesso sono protagoniste Chii e la piccola Sumomo (un persocon delle dimensioni di una bambola) e altri più seri, come le riflessioni di Chii e di Hideki. Problema centrale attorno a cui ruota tutto il manga è la possibilità di amore tra l'uomo e macchina. In cosa un androide che apparentemente sembra del tutto capace di provare emozioni si differenza da un essere umano? Varie esperienze porteranno Hideki alla sua scelta, conscio del fatto che essa comporterà in ogni caso una rinuncia: perdere il proprio amore oppure intraprendere una relazione con un essere che non invecchia, non cambia, non può avere figli, insomma, non è del tutto umano? Un manga a mio parere profondo, il cui contenuto può non essere condivisibile, ma che fa riflettere molto.
Una piccola note di disappunto: i disegni bellissimi e le tavole a colori sono purtroppo rovinate da un'edizione troppo scarna. Volumi di piccolo formato, alcuni con pagine macchiate d'inchiostro e illeggibili... Nulla a che vedere con l'edizione francese che ho avuto modo di acquistare: sovracopertina, formato più grande, pagine a colori traslucide, carta bianchissima e una cartolina raffigurante immagini inedite dei personaggi in omaggio con ogni volume!
Dopo tanto tempo, finalmente ho avuto l'opportunità di avvicinarmi in maniera seria ad un'opera delle CLAMP. Nonostante il loro stile in passato non mi avesse particolarmente attirato (lo reputavo piuttosto ripetitivo e "plastificato"), sono stato convinto alla lettura di Chobits dal gran numero di recensioni positive presenti in questa scheda, e fortunatamente la mia fiducia non è stata tradita: questa è infatti una serie ottimamente strutturata e capace di andare incontro alle esigenze di una fascia di lettori abbastanza eterogenea. Andiamo con ordine...
Il primo genere in cui può essere collocato Chobits è la fantascienza: la trama è ambientata in un futuro vicinissimo, caratterizzato dall'incessante diffusione di potenti personal computer dalla forma umana. Il protagonista Hideki Motosuwa, uno studente universitario imbranato ma di buon cuore, trova uno di questi graziosi computer dalle fattezze femminili (che lui non potrebbe mai permettersi per via delle sue disastrose condizioni finanziarie) abbandonato nella spazzatura, e decide di tenerlo con sé. La ragazza bionica, dopo essere stata riattivata e ribattezzata Chii, comincia quindi una nuova vita con Hideki, ma fin da subito traspaiono alcuni misteriosi particolari sul suo passato (di cui lei non conserva dati) e sulla sua natura...
Le CLAMP hanno avuto l'avvedutezza di sviluppare con completezza il lato fantascientifico del manga senza lasciarsi andare a soluzioni pompose od inverosimili, sebbene i momenti di enfasi non manchino; inoltre è assolutamente rimarchevole il lavoro eseguito sul mecha design, estremamente realistico e perfettamente integrato con l'aspetto morbido e kawaii della protagonista e degli altri PC.
Un altro elemento piuttosto ricorrente in quasi tutta la serie è l'ecchi: non sono affatto rare gag piuttosto piccanti, a volte anche audaci, specie nei primi tanobok (i più leggeri e immediati), che di certo faranno la gioia a chi cercava un po' di fanservice e sensualità nei personaggi femminili. In ogni caso, queste pennellate di erotismo non sono mai troppo pesanti e si integrano bene col resto dell'opera, soprattutto con le scene comiche, notevolmente valorizzate anche a livello grafico grazie ad un super-deformed fresco e spassoso.
Passiamo infine all'ultima matrice narrativa di Chobits, ovvero la vicenda sentimentale che coinvolge i due protagonisti, che pur rimanendo assimilabile agli intrecci tipici delle serie ecchi-harem, è capace di toccare tematiche non banali, quando non innegabilmente adulte, come il rapporto che può instaurarsi tra una persona ed una creatura artificiale dotata però di forma umana, con tutte le sue gioie e i suoi dolori. Questa riflessione non tocca solo il protagonista, ma viene analizzata dal punto di vista di tutti i personaggi, che in un modo o nell'altro hanno un legame intimo e indissolubile con i PC che hanno avuto modo di conoscere. Non mancano poi doverose considerazioni di carattere più generale sull'amore, anch'esse trattate col giusto senno: nessuna scena svenevole e sdolcinata, bensì un turbine di emozioni coinvolgente e per nulla ingenuo.
La formula vincente di questi otto volumetti è proprio quella di proporre un mix equilibrato ed appassionante tra questi tre tipologie narrative (sci-fi, ecchi e sentimentale) che, assieme ai disegni, più che soddisfacenti, rendono Chobits una serie dal grande potenziale commerciale ma con una marcia in più. L'edizione Star Comics è tutto sommato buona, la carta non è molto chiara, ma spessa e resistente, mentre la grande presenza di parti annerite nelle tavole può comportare qualche piccola sbavatura nell'inchiostro, comunque non compromettente.
In definitiva, potreste considerarlo uno dei migliori titoli romantici degli anni 2000, ma secondo me Chobits è semplicemente un manga da non perdere.
Il primo genere in cui può essere collocato Chobits è la fantascienza: la trama è ambientata in un futuro vicinissimo, caratterizzato dall'incessante diffusione di potenti personal computer dalla forma umana. Il protagonista Hideki Motosuwa, uno studente universitario imbranato ma di buon cuore, trova uno di questi graziosi computer dalle fattezze femminili (che lui non potrebbe mai permettersi per via delle sue disastrose condizioni finanziarie) abbandonato nella spazzatura, e decide di tenerlo con sé. La ragazza bionica, dopo essere stata riattivata e ribattezzata Chii, comincia quindi una nuova vita con Hideki, ma fin da subito traspaiono alcuni misteriosi particolari sul suo passato (di cui lei non conserva dati) e sulla sua natura...
Le CLAMP hanno avuto l'avvedutezza di sviluppare con completezza il lato fantascientifico del manga senza lasciarsi andare a soluzioni pompose od inverosimili, sebbene i momenti di enfasi non manchino; inoltre è assolutamente rimarchevole il lavoro eseguito sul mecha design, estremamente realistico e perfettamente integrato con l'aspetto morbido e kawaii della protagonista e degli altri PC.
Un altro elemento piuttosto ricorrente in quasi tutta la serie è l'ecchi: non sono affatto rare gag piuttosto piccanti, a volte anche audaci, specie nei primi tanobok (i più leggeri e immediati), che di certo faranno la gioia a chi cercava un po' di fanservice e sensualità nei personaggi femminili. In ogni caso, queste pennellate di erotismo non sono mai troppo pesanti e si integrano bene col resto dell'opera, soprattutto con le scene comiche, notevolmente valorizzate anche a livello grafico grazie ad un super-deformed fresco e spassoso.
Passiamo infine all'ultima matrice narrativa di Chobits, ovvero la vicenda sentimentale che coinvolge i due protagonisti, che pur rimanendo assimilabile agli intrecci tipici delle serie ecchi-harem, è capace di toccare tematiche non banali, quando non innegabilmente adulte, come il rapporto che può instaurarsi tra una persona ed una creatura artificiale dotata però di forma umana, con tutte le sue gioie e i suoi dolori. Questa riflessione non tocca solo il protagonista, ma viene analizzata dal punto di vista di tutti i personaggi, che in un modo o nell'altro hanno un legame intimo e indissolubile con i PC che hanno avuto modo di conoscere. Non mancano poi doverose considerazioni di carattere più generale sull'amore, anch'esse trattate col giusto senno: nessuna scena svenevole e sdolcinata, bensì un turbine di emozioni coinvolgente e per nulla ingenuo.
La formula vincente di questi otto volumetti è proprio quella di proporre un mix equilibrato ed appassionante tra questi tre tipologie narrative (sci-fi, ecchi e sentimentale) che, assieme ai disegni, più che soddisfacenti, rendono Chobits una serie dal grande potenziale commerciale ma con una marcia in più. L'edizione Star Comics è tutto sommato buona, la carta non è molto chiara, ma spessa e resistente, mentre la grande presenza di parti annerite nelle tavole può comportare qualche piccola sbavatura nell'inchiostro, comunque non compromettente.
In definitiva, potreste considerarlo uno dei migliori titoli romantici degli anni 2000, ma secondo me Chobits è semplicemente un manga da non perdere.
Sicuramente stiamo parlando di una delle opere più famose delle CLAMP. Lo stile cambia parecchio dalle precedenti opere come X, Clamp detective o Clover, è più simile a quello di Angelic Layer (per i più fanatici: in una pagina c'è un riferimento netto verso quest'opera: trovatela). È un disegno fresco, pulito e, per ritrarre la bellissima Chii, è una scelta encomiabile.
Della trama non c'è bisogno che vi dica più nulla, già presente in alto e negli altri commenti.
Sono molto interessanti tutti gli intrecci che pian piano si vengono a creare, ma soprattutto l'evoluzione psicologica dei protagonisti, HIdeki e Chii. Momenti pensierosi, malinconici, seri sono miscelati pregevolmente con momenti quasi comici, presenti maggiormente nei primi volumi.
Insomma questa è un opera da non perdere, che consiglio fortemente a chiunque! Buona lettura!
Della trama non c'è bisogno che vi dica più nulla, già presente in alto e negli altri commenti.
Sono molto interessanti tutti gli intrecci che pian piano si vengono a creare, ma soprattutto l'evoluzione psicologica dei protagonisti, HIdeki e Chii. Momenti pensierosi, malinconici, seri sono miscelati pregevolmente con momenti quasi comici, presenti maggiormente nei primi volumi.
Insomma questa è un opera da non perdere, che consiglio fortemente a chiunque! Buona lettura!
Chobits è un manga delle famose Clamp, ed è forse anche tra i migliori.
La storia parla di una futura società dove i PC hanno sembianze umane e il protagonista ne trova uno di sesso femminile (introduzione che avrà riscosso sicuramente molto successo commerciale, per la gioia dei numerosi pervertiti giapponesi), gettato via in un'area per rifiuti.
L'intera vicenda è incentrata sul rapporto fra l'uomo e questi PC/ragazze (ma ce ne sono anche con le sembianze di ragazzi), cioè fino a che punto è lecito/giusto affezionarsi ad una macchina, e come affrontare la cosa se o quando compaiono i primi "sintomi" di un reale sentimento amoroso verso la macchina, perché arrivati a questo punto è di questo che si parla: di una malattia, di un finto amore e comunque di una dipendenza sbagliata a prescindere.
Ma sarà davvero così? Oppure non è del tutto sbagliato innamorarsi di un computer? Questo e altre risposte dei dilemmi interiori che si pongono i personaggi in quel contesto, contesto che a tratti però assume toni un po' irrealistici ed esageratamente fantascientifici.
Il manga procede spedito e leggero fin dai primi numeri, dov'è anche piuttosto divertente e allegro, mentre nei 3-4 tankobon finali assume tonalità decisamente più drammatiche, introspettive e riflessive, perché fa riflettere non solo sulla tematica accennata prima, ma anche su cosa sia il reale amore che si debba provare per qualcuno, e come comportarsi per l'occasione.
Come ogni shojo che si rispetti non mancano anche temi di gelosia, identità psichica e tutto ciò che deriva da una relazione.
Al di là delle varie situazioni sentimentali che si vengono a creare c'è però anche una trama "materiale", articolata, complessa e ben strutturata dall'inizio alla fine, che presenta però incongruenze o punti morti in qualche punto, rendendo degli sviluppi troppo forzati e quindi poco credibili.
Il design di Chii, la protagonista femminile, è eccezionale, da 10, peccato che non lo sia anche quello delle altre ragazze/PC, leggermente inferiore, fino a sfociare nella mediocrità per i personaggi maschili, i quali sono praticamente uguali tra loro e si fatica a notare le differenze e a riconoscerli uno dall'altro quando sono nella stessa scena; per non parlare degli sfondi, pressoché inesistenti, quindi tutto sommato il giudizio sui disegni non è dei migliori, anche se complessivamente non sono malaccio.
In fin dei conti Chobits è un ottimo manga che consiglio a tutti, se la trama avesse avuto dei risvolti meno ostici e un finale più soddisfacente, avrei potuto regalargli anche un 10.
La storia parla di una futura società dove i PC hanno sembianze umane e il protagonista ne trova uno di sesso femminile (introduzione che avrà riscosso sicuramente molto successo commerciale, per la gioia dei numerosi pervertiti giapponesi), gettato via in un'area per rifiuti.
L'intera vicenda è incentrata sul rapporto fra l'uomo e questi PC/ragazze (ma ce ne sono anche con le sembianze di ragazzi), cioè fino a che punto è lecito/giusto affezionarsi ad una macchina, e come affrontare la cosa se o quando compaiono i primi "sintomi" di un reale sentimento amoroso verso la macchina, perché arrivati a questo punto è di questo che si parla: di una malattia, di un finto amore e comunque di una dipendenza sbagliata a prescindere.
Ma sarà davvero così? Oppure non è del tutto sbagliato innamorarsi di un computer? Questo e altre risposte dei dilemmi interiori che si pongono i personaggi in quel contesto, contesto che a tratti però assume toni un po' irrealistici ed esageratamente fantascientifici.
Il manga procede spedito e leggero fin dai primi numeri, dov'è anche piuttosto divertente e allegro, mentre nei 3-4 tankobon finali assume tonalità decisamente più drammatiche, introspettive e riflessive, perché fa riflettere non solo sulla tematica accennata prima, ma anche su cosa sia il reale amore che si debba provare per qualcuno, e come comportarsi per l'occasione.
Come ogni shojo che si rispetti non mancano anche temi di gelosia, identità psichica e tutto ciò che deriva da una relazione.
Al di là delle varie situazioni sentimentali che si vengono a creare c'è però anche una trama "materiale", articolata, complessa e ben strutturata dall'inizio alla fine, che presenta però incongruenze o punti morti in qualche punto, rendendo degli sviluppi troppo forzati e quindi poco credibili.
Il design di Chii, la protagonista femminile, è eccezionale, da 10, peccato che non lo sia anche quello delle altre ragazze/PC, leggermente inferiore, fino a sfociare nella mediocrità per i personaggi maschili, i quali sono praticamente uguali tra loro e si fatica a notare le differenze e a riconoscerli uno dall'altro quando sono nella stessa scena; per non parlare degli sfondi, pressoché inesistenti, quindi tutto sommato il giudizio sui disegni non è dei migliori, anche se complessivamente non sono malaccio.
In fin dei conti Chobits è un ottimo manga che consiglio a tutti, se la trama avesse avuto dei risvolti meno ostici e un finale più soddisfacente, avrei potuto regalargli anche un 10.
Cos'è Chobits? Che cosa ha di speciale questo manga tanto famoso? Perché spesso si dice che dovremmo leggerlo tutti?
La narrazione è collocata in un futuro non troppo lontano, e le CLAMP, con il loro solito fantastico tratto e stile di disegno, ci raccontano una storia d'amore, un amore con la "A" maiuscola, un amore che supera i normali confini delle apparenze e dei pregiudizi, supera la carne, il corpo, e la razionalità tutta, riuscendo a legare due entità razionalmente e presumibilmente inconciliabili.
Leggere Chobits, aldilà della fantastica trama, vuol dire immergersi in questo amore, scoprirne i lati più irrazionali, scovare ed affrontare problematiche molto importanti che già ai giorni nostri possiamo riscontrare, problematiche che si suppone in un futuro possano ingrandirsi a dismisura.
A queste premesse, aggiungete inoltre un pizzico di fantascienza, una certa dose di comicità, azione, tanto mistero... ed avrete una storia a mio parere fantastica, che tutti gli appassionati di manga dovrebbero leggere almeno una volta nella loro vita.
Dalla prima all'ultima pagina, vi ritroverete senza volerlo ad accompagnare Chii nella sua crescita, affronterete le difficoltà, le domande e le riflessioni di Hideki, indagherete sul mistero che avvolge tutta la storia di Chii, e vi stupirete ammirando la forza dell'amore eterno...
La narrazione è collocata in un futuro non troppo lontano, e le CLAMP, con il loro solito fantastico tratto e stile di disegno, ci raccontano una storia d'amore, un amore con la "A" maiuscola, un amore che supera i normali confini delle apparenze e dei pregiudizi, supera la carne, il corpo, e la razionalità tutta, riuscendo a legare due entità razionalmente e presumibilmente inconciliabili.
Leggere Chobits, aldilà della fantastica trama, vuol dire immergersi in questo amore, scoprirne i lati più irrazionali, scovare ed affrontare problematiche molto importanti che già ai giorni nostri possiamo riscontrare, problematiche che si suppone in un futuro possano ingrandirsi a dismisura.
A queste premesse, aggiungete inoltre un pizzico di fantascienza, una certa dose di comicità, azione, tanto mistero... ed avrete una storia a mio parere fantastica, che tutti gli appassionati di manga dovrebbero leggere almeno una volta nella loro vita.
Dalla prima all'ultima pagina, vi ritroverete senza volerlo ad accompagnare Chii nella sua crescita, affronterete le difficoltà, le domande e le riflessioni di Hideki, indagherete sul mistero che avvolge tutta la storia di Chii, e vi stupirete ammirando la forza dell'amore eterno...
Hideki Motosuwa è un ragazzo di Hokkaido che ha fallito gli esami per entrare al college. Decide di trasferirsi nella grande città per frequentare una scuola di preparazione, in modo da poter finalmente iscriversi al college che ha scelto. Giunto in città, Hideki si rende conto che quasi ogni abitante possiede un Persocom (PC nella versione italiana), ovvero dei personal computer che presentano lo stesso aspetto e comportamento delle persone, e sono perciò trattati come tali. Hideki sa di essere uno dei pochi (se non il solo) a non possederne uno, e la sua mancanza cronica di soldi fa sì che il suo sogno non si possa realizzare mai, visto che i Persocom sono molto costosi. Una sera, tornado da lavoro, Hideki trova un Persocom dalle sembianze di una ragazzina abbandonato nella spazzatura. Portato a casa e acceso il Persocom, Hideki si accorge che la “macchina” non ha nessun programma installato e che è soltanto capace di imitare i suoi movimenti e dire “Chii”, che viene scelto da Hideki come il nome del Persocom. A questo punto il dubbio sorge spontaneo: Hideki ha trovato un Persocom guasto o Chii appartiene alla leggendaria serie artigianale di Persocom chiamata Chobit?
Uno dei punti salienti della trama di Chobits è senza dubbio la crescita di Chii. All’inizio della storia, il Persocom di Hideki ha la personalità e il comportamento di una bambina di 4-5 anni, ma col passare del tempo, esperienza dopo esperienza, Chii riesce a diventare un essere molto più intelligente e complesso. Fondamentale è, a tal riguardo, l’intervento di Hideki, che insegna con pazienza e dedizione tutto quello che c’è da sapere sia sul comportamento personale che sulle relazioni con gli altri esseri che il significato delle varie parole. In tal senso, la relazione tra Chii ed Hideki appare come una delle più interessanti e allo stesso tempo tenere nel panorama del fumetto internazionale. Particolarmente interessante è il passato di Chii, non avaro di sorprese, che viene gradualmente scoperto grazie ad uno stratagemma originale (che non sto a qui a rivelarvi per evitarvi spoiler maggiori) e che, di fatto, rappresenta il punto più coinvolgente di tutto il racconto, essendo capace di far sfogliare rapidamente le pagine al lettore, desideroso di sapere come si conclude il tutto.
Nonostante i non pochi momenti di puro ecchi, che coinvolgono principalmente Hideki e i personaggi di sesso femminile (Chii in primis) e che potrebbero fare storcere il naso soprattutto alle lettrici, il tema principale di tutta la narrazione in Chobits è senza dubbio la relazione tra esseri umani e Persocom. Anche in questo caso non si tratta di un tema nuovo, visto che è stato già affrontato in altre produzioni (Ghost in the Shell su tutte), ma in Chobits il suddetto tema è trattato in una maniera differente, più romanticamente e intimamente. Infatti, nel corso di tutta la serie vengono continuamente fatti dei riferimenti sul significato della parola “amore” e sul valore della verginità. Il primo, che è principalmente apprezzabile nelle pagine dei volumi del libro illustrato che è solita comprare Chii, si conclude nella ricerca da parte di Chii “dell’uomo soltanto per lei”, mentre il secondo è riferito all’effettiva incapacità di Chii di avere un rapporto sessuale completo, visto che ciò comporterebbe il totale azzeramento della propria memoria. Entrambi i concetti non sono posizionati nel racconto in maniera casuale, ma stanno a significare che “l’uomo solo per Chii” debba essere interessato ad una relazione esclusivamente amorosa e priva di pulsioni sessuali. Sebbene ciò possa sembrare eccessivamente irreale, alla fine del manga ci si potrà rendere conto della macchinazione che sta dietro a questa “particolarità”.
Per quanto riguarda lo stile di Chobits, la mancanza di dettagli in alcuni dei personaggi appare abbastanza evidente, principalmente per quanto concerne i personaggi umani, che avrebbero potuto essere stati raffinati un po’ di più, specialmente per quanto riguarda vestiario e capigliature. Una cosa che, invece, trovo davvero stupenda è l’espressione facciale dei vari sentimenti dei personaggi, cosa che le CLAMP sono sempre riuscite a fare egregiamente in ogni loro opera, e che non manca nemmeno in questo manga, contribuendo a riequilibrare, seppure in parte, la già citata mancanza di dettagli dei protagonisti umani.
In conclusione, la trama solida, l’ottimo character design dei Persocom e la profondità di alcuni dei temi trattati fanno di Chobits un ottimo manga, nonostante l’ecchi ed il fan service a tratti eccessivi.
Uno dei punti salienti della trama di Chobits è senza dubbio la crescita di Chii. All’inizio della storia, il Persocom di Hideki ha la personalità e il comportamento di una bambina di 4-5 anni, ma col passare del tempo, esperienza dopo esperienza, Chii riesce a diventare un essere molto più intelligente e complesso. Fondamentale è, a tal riguardo, l’intervento di Hideki, che insegna con pazienza e dedizione tutto quello che c’è da sapere sia sul comportamento personale che sulle relazioni con gli altri esseri che il significato delle varie parole. In tal senso, la relazione tra Chii ed Hideki appare come una delle più interessanti e allo stesso tempo tenere nel panorama del fumetto internazionale. Particolarmente interessante è il passato di Chii, non avaro di sorprese, che viene gradualmente scoperto grazie ad uno stratagemma originale (che non sto a qui a rivelarvi per evitarvi spoiler maggiori) e che, di fatto, rappresenta il punto più coinvolgente di tutto il racconto, essendo capace di far sfogliare rapidamente le pagine al lettore, desideroso di sapere come si conclude il tutto.
Nonostante i non pochi momenti di puro ecchi, che coinvolgono principalmente Hideki e i personaggi di sesso femminile (Chii in primis) e che potrebbero fare storcere il naso soprattutto alle lettrici, il tema principale di tutta la narrazione in Chobits è senza dubbio la relazione tra esseri umani e Persocom. Anche in questo caso non si tratta di un tema nuovo, visto che è stato già affrontato in altre produzioni (Ghost in the Shell su tutte), ma in Chobits il suddetto tema è trattato in una maniera differente, più romanticamente e intimamente. Infatti, nel corso di tutta la serie vengono continuamente fatti dei riferimenti sul significato della parola “amore” e sul valore della verginità. Il primo, che è principalmente apprezzabile nelle pagine dei volumi del libro illustrato che è solita comprare Chii, si conclude nella ricerca da parte di Chii “dell’uomo soltanto per lei”, mentre il secondo è riferito all’effettiva incapacità di Chii di avere un rapporto sessuale completo, visto che ciò comporterebbe il totale azzeramento della propria memoria. Entrambi i concetti non sono posizionati nel racconto in maniera casuale, ma stanno a significare che “l’uomo solo per Chii” debba essere interessato ad una relazione esclusivamente amorosa e priva di pulsioni sessuali. Sebbene ciò possa sembrare eccessivamente irreale, alla fine del manga ci si potrà rendere conto della macchinazione che sta dietro a questa “particolarità”.
Per quanto riguarda lo stile di Chobits, la mancanza di dettagli in alcuni dei personaggi appare abbastanza evidente, principalmente per quanto concerne i personaggi umani, che avrebbero potuto essere stati raffinati un po’ di più, specialmente per quanto riguarda vestiario e capigliature. Una cosa che, invece, trovo davvero stupenda è l’espressione facciale dei vari sentimenti dei personaggi, cosa che le CLAMP sono sempre riuscite a fare egregiamente in ogni loro opera, e che non manca nemmeno in questo manga, contribuendo a riequilibrare, seppure in parte, la già citata mancanza di dettagli dei protagonisti umani.
In conclusione, la trama solida, l’ottimo character design dei Persocom e la profondità di alcuni dei temi trattati fanno di Chobits un ottimo manga, nonostante l’ecchi ed il fan service a tratti eccessivi.
Lo consiglio vivamente! I disegni sono stupendi, ben fatti e curati in ogni minimo dettaglio! Un manga che trasmette emozioni, fa ridere e piangere nei momenti giusti.. cosa che mi aspettavo dato che è stato disegnato dalle Clamp!
sono rimasta solo un po' delusa dalla fine:
<b>[Attenzione Spoiler]</b>
Mi aspettavo che Hideki non si innamorasse di Chii e che andasse avanti con la sua teoria che "lei è bella ma è sempre un pc"... ma alla fin dei conti Chii doveva trovare "l'uomo solo per lei che l'amasse perchè lei è lei " e cè riuscita! Quindi in fin dei conti questa è la fine piu adeguata!
sono rimasta solo un po' delusa dalla fine:
<b>[Attenzione Spoiler]</b>
Mi aspettavo che Hideki non si innamorasse di Chii e che andasse avanti con la sua teoria che "lei è bella ma è sempre un pc"... ma alla fin dei conti Chii doveva trovare "l'uomo solo per lei che l'amasse perchè lei è lei " e cè riuscita! Quindi in fin dei conti questa è la fine piu adeguata!
Chobits è un manga molto carino delle Clamp!
Queste autrici spaziano in generi diversi per raccontare le loro avventure. Questa serie è ambientata in un ipotetico futuro nel quale esistono dei robot dalle fattezze femminili che svolgono le più diverse mansioni nel mondo umano.
A mio avviso questo manga offre molti spunti di riflessione, dopotutto quello descritto è un futuro non del tutto impossibile. La domanda di fondo è: <i>"La tecnologia soppianterà l'essere umano?</i>
Con questa domanda di fondo, viene presentata la storia di Chii, tenero pc trovato per caso da Hideki, un ragazzo come tanti. Da qui si ha la nascita di una storia d'amore tra i due, ostacolata dalla diversa natura dei due.
La trama è molto originale e ben costruita, i personaggi sono ben sviluppati ed i disegni sono fenomenali, soprattutto quelli a colori delle copertine... a tal proposito consiglio pure l'artbook di Chobits che, non a caso, si chiama "Your Eyes Only". Consigliato soprattutto a chi vorrebbe leggere una storia d'amore non usuale.
Queste autrici spaziano in generi diversi per raccontare le loro avventure. Questa serie è ambientata in un ipotetico futuro nel quale esistono dei robot dalle fattezze femminili che svolgono le più diverse mansioni nel mondo umano.
A mio avviso questo manga offre molti spunti di riflessione, dopotutto quello descritto è un futuro non del tutto impossibile. La domanda di fondo è: <i>"La tecnologia soppianterà l'essere umano?</i>
Con questa domanda di fondo, viene presentata la storia di Chii, tenero pc trovato per caso da Hideki, un ragazzo come tanti. Da qui si ha la nascita di una storia d'amore tra i due, ostacolata dalla diversa natura dei due.
La trama è molto originale e ben costruita, i personaggi sono ben sviluppati ed i disegni sono fenomenali, soprattutto quelli a colori delle copertine... a tal proposito consiglio pure l'artbook di Chobits che, non a caso, si chiama "Your Eyes Only". Consigliato soprattutto a chi vorrebbe leggere una storia d'amore non usuale.
Leggendo questo manga ho avuto la sensazione che le CLAMP augurino la fine del genere umano.
Donne (e uomini) PC che farebbero tutto quello che vuoi e non ti remerebbero mai contro... che non invecchiano e che puoi programmare come vuoi... e così reali da poterci addirittura fare sesso!
Giustificare l'amore con un esseri del genere mi sembra fin troppo comodo; e poi, se tutti si mettono con queste "perfette" creaturine, che fanno perdere la testa al punto da dimenticarsi di avere una moglie e lasciarla chiusa fuori di casa al freddo, e che non ti fanno più sentire la necessità di avere contatti umani (come si evince dal libro scritto dalla mamma di Chitose)?
Va bene che le CLAMP hanno provato l'amore in tutte le sue forme: l'amore tra uomo-donna, l'amore tra uomo-uomo, l'amore tra donna-donna, l'amore tra angelo-demone, l'amore tra uomo-angelo, l'amore tra uomo-animale, l'amore tra animale-animale (queste ultime due ne La Principessa Bianca), ma non esageriamo... l'amore tra uomo-macchina (così come l'amore tra uomo-bambina che c'è in CCS) mi sembra eccessivo, e pure diseducativo. L'amore macchina-macchina era già accettabile, ma uomo-macchina...
Come dicevo, a parte che è un po' troppo comodo un/a fidanzato/a del genere (oltre che finto, e quindi anche la relazione è finta), se tutti si mettono con un PC come accidenti fa il mondo ad andare avanti? Come faranno a nascere le nuove generazioni? E' questo il vero manga sull'apocalisse delle CLAMP, altro che X!
In realtà, se almeno Chii & co. avessero il potere di sviluppare una coscienza propria, come Night di Zettai Kareshi, non troverei l'accoppiata così orrenda. Ma Chitose lo dice chiaro e tondo che qualsiasi sentimento di Chii e di tutti gli altri proviene dal programma e non possono sviluppare sentimenti propri.
Praticamente "La donna perfetta" versione manga. Solo che lì alla fine si ristabilisce l'ordine e si manda a monte il piano della donne-robot. Qui viene considerato normale e romantico uscire con dei computer!
Donne (e uomini) PC che farebbero tutto quello che vuoi e non ti remerebbero mai contro... che non invecchiano e che puoi programmare come vuoi... e così reali da poterci addirittura fare sesso!
Giustificare l'amore con un esseri del genere mi sembra fin troppo comodo; e poi, se tutti si mettono con queste "perfette" creaturine, che fanno perdere la testa al punto da dimenticarsi di avere una moglie e lasciarla chiusa fuori di casa al freddo, e che non ti fanno più sentire la necessità di avere contatti umani (come si evince dal libro scritto dalla mamma di Chitose)?
Va bene che le CLAMP hanno provato l'amore in tutte le sue forme: l'amore tra uomo-donna, l'amore tra uomo-uomo, l'amore tra donna-donna, l'amore tra angelo-demone, l'amore tra uomo-angelo, l'amore tra uomo-animale, l'amore tra animale-animale (queste ultime due ne La Principessa Bianca), ma non esageriamo... l'amore tra uomo-macchina (così come l'amore tra uomo-bambina che c'è in CCS) mi sembra eccessivo, e pure diseducativo. L'amore macchina-macchina era già accettabile, ma uomo-macchina...
Come dicevo, a parte che è un po' troppo comodo un/a fidanzato/a del genere (oltre che finto, e quindi anche la relazione è finta), se tutti si mettono con un PC come accidenti fa il mondo ad andare avanti? Come faranno a nascere le nuove generazioni? E' questo il vero manga sull'apocalisse delle CLAMP, altro che X!
In realtà, se almeno Chii & co. avessero il potere di sviluppare una coscienza propria, come Night di Zettai Kareshi, non troverei l'accoppiata così orrenda. Ma Chitose lo dice chiaro e tondo che qualsiasi sentimento di Chii e di tutti gli altri proviene dal programma e non possono sviluppare sentimenti propri.
Praticamente "La donna perfetta" versione manga. Solo che lì alla fine si ristabilisce l'ordine e si manda a monte il piano della donne-robot. Qui viene considerato normale e romantico uscire con dei computer!
Le CLAMP hanno sempre regalato storie stupende ai loro lettori, ricche di sentimento, fantasia, disegnate splendidamente, ma in questo caso bisogna dire che si sono proprio superate, grazie alla carica di emotività e alle tematiche toccanti che son riuscite ad introdurre nelle pagine di questo magnifico racconto.
Il manga Chobits merita di far parte delle migliori opere del quartetto e si lascia apprezzare davvero da tutti: partendo dall'analisi stilistica, si nota subito una realizzazione di ottimo livello, nessuna vignetta esclusa, sia dei fondali che delle sequenze, che spaziano con disinvoltura da gag ricche di buon umore ad istanti riflessivi o romantici, mantenendo sempre un aspetto irresistibile; come sempre i personaggi sono deliziosi, e in questo caso mi son trovato dinanzi alcuni dei migliori che abbia mai visto in uno shojo, sia caratterialmente che esteticamente: Chii e Hideki sembrano all'apparenza stereotipati, ma già dopo la lettura di pochi capitoli si fa strada per loro una caratterizzazione davvero notevole, capace di farmi affezionare ad essi in un baleno.
Devo ammettere che un manga come questo spinge a farsi divorare pagina per pagina, costringendo il lettore anche più scettico a non allontanarsi dalla storia e soprattutto a non dimenticare le emozioni e le tematiche affrontate: le vicende ruotano intorno ad una serie di persone e al loro legame con i "persocom" (così nominati nell'anime), cioè dei PC dalla forma umana... con lo sfogliare delle pagine si aprono sempre più questioni, pensieri, misteri legati alla trama, ma soprattutto importanti problematiche, tali da rimanere davvero impresse, nella mente e soprattutto nel cuore: l'amore è l'argomento portante del racconto, ma la grandezza di questo manga sta nella procedura in cui viene trattato, che riguarda i rapporti tra umani e non-umani, o meglio, umani e persocom.
E' possibile innamorarsi di un PC? Sia gli esseri umani, che i computer, hanno entrambi pregi e difetti, entrambi possono fare cose che gli altri non fanno... ma se è così, è meglio innamorarsi di una persona o di un computer? Di risposte ce ne sono molte, ma credo che il messaggio più bello e più toccante di questa tenera storia sia questo: amare qualcuno, o qualcosa, significa apprezzarla per quello che è, a prescindere da pregi e difetti... banale? Non credo, molte serie hanno messo in discussione questa verità ma penso che nessuna sia riuscita a chiarirla in una maniera così originale, efficace, emozionante e coinvolgente quanto Chobits abbia fatto.
In definitiva, posso dire di essere rimasto abbastanza stupito anche dal fatto che il manga si rivela essere superiore al già ottimo anime, grazie ad una trattazione molto più profonda e comprensibile degli eventi, soprattutto nella seconda metà della storia (diciamo quella più seria), e ad una conclusione più piacevole (oltretutto abbastanza diversa dall'anime).
Consiglio assolutamente questi otto volumetti a chiunque voglia appassionarsi ad una storia tenera, divertente, coinvolgente e profonda e, a mio avviso, tra le più sottovalutate.
Il manga Chobits merita di far parte delle migliori opere del quartetto e si lascia apprezzare davvero da tutti: partendo dall'analisi stilistica, si nota subito una realizzazione di ottimo livello, nessuna vignetta esclusa, sia dei fondali che delle sequenze, che spaziano con disinvoltura da gag ricche di buon umore ad istanti riflessivi o romantici, mantenendo sempre un aspetto irresistibile; come sempre i personaggi sono deliziosi, e in questo caso mi son trovato dinanzi alcuni dei migliori che abbia mai visto in uno shojo, sia caratterialmente che esteticamente: Chii e Hideki sembrano all'apparenza stereotipati, ma già dopo la lettura di pochi capitoli si fa strada per loro una caratterizzazione davvero notevole, capace di farmi affezionare ad essi in un baleno.
Devo ammettere che un manga come questo spinge a farsi divorare pagina per pagina, costringendo il lettore anche più scettico a non allontanarsi dalla storia e soprattutto a non dimenticare le emozioni e le tematiche affrontate: le vicende ruotano intorno ad una serie di persone e al loro legame con i "persocom" (così nominati nell'anime), cioè dei PC dalla forma umana... con lo sfogliare delle pagine si aprono sempre più questioni, pensieri, misteri legati alla trama, ma soprattutto importanti problematiche, tali da rimanere davvero impresse, nella mente e soprattutto nel cuore: l'amore è l'argomento portante del racconto, ma la grandezza di questo manga sta nella procedura in cui viene trattato, che riguarda i rapporti tra umani e non-umani, o meglio, umani e persocom.
E' possibile innamorarsi di un PC? Sia gli esseri umani, che i computer, hanno entrambi pregi e difetti, entrambi possono fare cose che gli altri non fanno... ma se è così, è meglio innamorarsi di una persona o di un computer? Di risposte ce ne sono molte, ma credo che il messaggio più bello e più toccante di questa tenera storia sia questo: amare qualcuno, o qualcosa, significa apprezzarla per quello che è, a prescindere da pregi e difetti... banale? Non credo, molte serie hanno messo in discussione questa verità ma penso che nessuna sia riuscita a chiarirla in una maniera così originale, efficace, emozionante e coinvolgente quanto Chobits abbia fatto.
In definitiva, posso dire di essere rimasto abbastanza stupito anche dal fatto che il manga si rivela essere superiore al già ottimo anime, grazie ad una trattazione molto più profonda e comprensibile degli eventi, soprattutto nella seconda metà della storia (diciamo quella più seria), e ad una conclusione più piacevole (oltretutto abbastanza diversa dall'anime).
Consiglio assolutamente questi otto volumetti a chiunque voglia appassionarsi ad una storia tenera, divertente, coinvolgente e profonda e, a mio avviso, tra le più sottovalutate.
Carino, ma non all'altezza di altre opere delle Clamp come, ad esempio, Rayearth e l'attuale Tsubasa Chronicle. Tutto sommato si legge in modo piacevole e scorrevole, a parte alcuni intoppi nelle parti in cui si scava nel passato di alcuni personaggi secondari (quelle parti sono un po' pesantucce) ma la storia principale, ossia il binomio "Chi/Hideki" è bella, divertente ed anche commovente per certi aspetti.
Un finale cosi però non me l'aspettavo di certo io mi aspettavo che:
[<b>Attenzione Spoiler</b>]
Hideki, che sembra un fesso ma è molto risoluto, non si fosse innamorato di Chi, che tutto sommato per quanto possa essere "umana" è pur sempre un PC, e che abbia portato avanti la tesi per cui un umano non può innamorarsi di un PC, a differenza di tutto il resto delle persone, ma ha finito per adeguarsi a quello che facevano gli altri; e poi la storia del RESET... che nervi!
Un finale cosi però non me l'aspettavo di certo io mi aspettavo che:
[<b>Attenzione Spoiler</b>]
Hideki, che sembra un fesso ma è molto risoluto, non si fosse innamorato di Chi, che tutto sommato per quanto possa essere "umana" è pur sempre un PC, e che abbia portato avanti la tesi per cui un umano non può innamorarsi di un PC, a differenza di tutto il resto delle persone, ma ha finito per adeguarsi a quello che facevano gli altri; e poi la storia del RESET... che nervi!
Mi rincresce dover dare un voto così basso ad un'opera delle Clamp, anche perché il disegno è davvero mozzafiato forse il loro miglior disegno, ma che storia...
L'insieme di umani e robot mi ha davvero demoralizzato, come si fa a vivere con un robot? E' davvero orribile, questa è stata la prima cosa che ho pensato e vorrei aggiungere molto altro, soprattutto su come "vestono" Chii...
L'insieme di umani e robot mi ha davvero demoralizzato, come si fa a vivere con un robot? E' davvero orribile, questa è stata la prima cosa che ho pensato e vorrei aggiungere molto altro, soprattutto su come "vestono" Chii...
Non metto 10 perché quello lo riservo solo ai miei manga preferiti, Chobits però merita di sicuro un bel 9! è un manga che a me piace moltissimo. Oltre ad essere disegnato stupendamente, presenta anche una trama molto carina. I protagonisti hanno ognuno un proprio carattere e qualcosa di carino che li differenzia. Chii poi, la protagonista, è davvero dolcissima! Anche il finale mi è piaciuto molto, lo consiglio davvero!
Chobits probabilmente è una delle opere più famose delle Clamp. Quest’ultimo è il nome di un gruppo di mangaka, originariamente dodici, ma che poi si è sfoltito fino a raggiungere la attuale quattro persone, più precisamente le attuali quattro donne.
La storia si sviluppa in un presente o un non tanto prossimo futuro immaginario, nel quale la tecnologia è molto progredita. Grazie a questa tecnologia molto avanzata i PC vengono creati e costruiti dando loro una forma umana. Questi ultimi vengono normalmente venduti nei negozi, e non è strano vedere normali ragazzi, o ragazze, che girano per la città coi loro amati PC.
Ma per il protagonista di questa storia le cose vanno diversamente. Egli, infatti, a causa del loro elevato costo, non può permettersene uno, e per potersi mantenere lavora part-time al pub Yorokonde, mentre di giorno continua a frequentare la scuola di preparazione agli esami di ammissione all’università. Una sera però Hideki Motosuwa, questo è il nome del protagonista, dopo aver finito il turno serale del suo lavoro part-time, sulla strada di ritorno per casa, abbandonato fra i rifiuti, trova un PC, che inizialmente scambia per un ragazza. Incredulo dell’accaduto senza farsi vedere da nessuno lo prende e se lo porta a casa sua. Dopo aver trovato il tasto d’accensione (immaginatevi dov’è… ^^), il PC si risveglia e giratosi verso Motosuwa pronuncia una specie di verso: <i>"Chii"</i>; questo verso poi diventerà il nome di questo misterioso PC. Hideki in seguito scopre che Chii non ha nessun programma installato all’interno, e a causa di questo non dovrebbe neanche muoversi, e si comporta come una bambina alla quale bisogna insegnare praticamente tutto, anche a vestirsi!
Nella storia poi subentrano altri personaggi, come la vicina di casa di Hideki, che svolgerà un ruolo fondamentale nella storia, o come il compagno di classe del protagonista Shinbo, e la loro professoressa Tanako Shimizu. Per scoprire qualcosa di più su Chii, Hideki incontrerà Minoru Kokubunji, un bambino esperto in PC, nonché creatore di un PC artigianale di nome Yuzuki, creato per poter di nuovo riavere al suo fianco la sorella morta poco tempo prima. Poi vi sono altri personaggi come la compagna di lavoro di Motosuwa, o il proprietario della pasticceria dove Chii andrà a lavorare.
I personaggi quindi non sono moltissimi, ma tutti interagiscono alla perfezione in una storia che rileggendola appare sempre più bella. La vicenda è carica di mistero, ma anche di sentimento. Infatti il problema sostanziale che si pone il protagonista, andando avanti con la storia, è se gli sarà possibile riuscire ad amare una macchina, se è giusto provare dei sentimenti per un semplice PC, anche se possiede una forma umana. Lo stesso identico problema se lo era posto inizialmente il proprietario della pasticceria nei confronti di un PC che in seguito finì con sposarlo, e la stessa domanda si fa l’esperto di PC artigianali che inizia a provare dei veri sentimenti verso il PC che dovrebbe riportargli in mente la sorella.
E’ una vicenda che dopo aver letto il primo volume, si giudicherebbe abbastanza semplice, ma che tiene sulle spine, cioè non rivela praticamente nulla della vera natura del PC che Hideki ha trovato fra i rifiuti e del suo strano comportamento nei confronti del suo nuovo “proprietario”, fino al volume 7. In questo volume finalmente si avranno le informazioni necessarie a comprendere tutti gli episodi letti precedentemente e a preparasi al bellissimo finale.
E’ come se tutti i personaggi fossero dei fili che, abilmente e sapientemente intrecciati dalle bravissime autrici, vadano a formare un’unica che corda che porterà all'epilogo.
Il manga uscito in Giappone fra il 2001 e il 2002 è portato in Italia da Star Comics, inizialmente pubblicato sulle pagine di Kappa Magazine, a partire dal maggio del 2003, e poi raccolto, come nel suo paese d’origine, in 8 tankobon. L’edizione che porta Star Comics è piuttosto decente. Presenta delle pagine non troppo spesse, anzi per niente, ma che riportano le tavole a colori della serie. Unica vera pecca è il senso di lettura invertito, ovvero si legge come un qualsiasi fumetto occidentale. Il prezzo è di 3,10 a volumetto.
Un bellissimo manga che possiede una forte carica emotiva che saprà emozionare anche i più duri (dopo aver letto l’ultimo volume non puoi rimanere impassibile, non saresti umano!). Un manga consigliato anche per chi vuole avvicinarsi alle Clamp, queste fantastiche quattro mangaka, che con le loro opere continuano a farci sognare.
Peppo-kun
La storia si sviluppa in un presente o un non tanto prossimo futuro immaginario, nel quale la tecnologia è molto progredita. Grazie a questa tecnologia molto avanzata i PC vengono creati e costruiti dando loro una forma umana. Questi ultimi vengono normalmente venduti nei negozi, e non è strano vedere normali ragazzi, o ragazze, che girano per la città coi loro amati PC.
Ma per il protagonista di questa storia le cose vanno diversamente. Egli, infatti, a causa del loro elevato costo, non può permettersene uno, e per potersi mantenere lavora part-time al pub Yorokonde, mentre di giorno continua a frequentare la scuola di preparazione agli esami di ammissione all’università. Una sera però Hideki Motosuwa, questo è il nome del protagonista, dopo aver finito il turno serale del suo lavoro part-time, sulla strada di ritorno per casa, abbandonato fra i rifiuti, trova un PC, che inizialmente scambia per un ragazza. Incredulo dell’accaduto senza farsi vedere da nessuno lo prende e se lo porta a casa sua. Dopo aver trovato il tasto d’accensione (immaginatevi dov’è… ^^), il PC si risveglia e giratosi verso Motosuwa pronuncia una specie di verso: <i>"Chii"</i>; questo verso poi diventerà il nome di questo misterioso PC. Hideki in seguito scopre che Chii non ha nessun programma installato all’interno, e a causa di questo non dovrebbe neanche muoversi, e si comporta come una bambina alla quale bisogna insegnare praticamente tutto, anche a vestirsi!
Nella storia poi subentrano altri personaggi, come la vicina di casa di Hideki, che svolgerà un ruolo fondamentale nella storia, o come il compagno di classe del protagonista Shinbo, e la loro professoressa Tanako Shimizu. Per scoprire qualcosa di più su Chii, Hideki incontrerà Minoru Kokubunji, un bambino esperto in PC, nonché creatore di un PC artigianale di nome Yuzuki, creato per poter di nuovo riavere al suo fianco la sorella morta poco tempo prima. Poi vi sono altri personaggi come la compagna di lavoro di Motosuwa, o il proprietario della pasticceria dove Chii andrà a lavorare.
I personaggi quindi non sono moltissimi, ma tutti interagiscono alla perfezione in una storia che rileggendola appare sempre più bella. La vicenda è carica di mistero, ma anche di sentimento. Infatti il problema sostanziale che si pone il protagonista, andando avanti con la storia, è se gli sarà possibile riuscire ad amare una macchina, se è giusto provare dei sentimenti per un semplice PC, anche se possiede una forma umana. Lo stesso identico problema se lo era posto inizialmente il proprietario della pasticceria nei confronti di un PC che in seguito finì con sposarlo, e la stessa domanda si fa l’esperto di PC artigianali che inizia a provare dei veri sentimenti verso il PC che dovrebbe riportargli in mente la sorella.
E’ una vicenda che dopo aver letto il primo volume, si giudicherebbe abbastanza semplice, ma che tiene sulle spine, cioè non rivela praticamente nulla della vera natura del PC che Hideki ha trovato fra i rifiuti e del suo strano comportamento nei confronti del suo nuovo “proprietario”, fino al volume 7. In questo volume finalmente si avranno le informazioni necessarie a comprendere tutti gli episodi letti precedentemente e a preparasi al bellissimo finale.
E’ come se tutti i personaggi fossero dei fili che, abilmente e sapientemente intrecciati dalle bravissime autrici, vadano a formare un’unica che corda che porterà all'epilogo.
Il manga uscito in Giappone fra il 2001 e il 2002 è portato in Italia da Star Comics, inizialmente pubblicato sulle pagine di Kappa Magazine, a partire dal maggio del 2003, e poi raccolto, come nel suo paese d’origine, in 8 tankobon. L’edizione che porta Star Comics è piuttosto decente. Presenta delle pagine non troppo spesse, anzi per niente, ma che riportano le tavole a colori della serie. Unica vera pecca è il senso di lettura invertito, ovvero si legge come un qualsiasi fumetto occidentale. Il prezzo è di 3,10 a volumetto.
Un bellissimo manga che possiede una forte carica emotiva che saprà emozionare anche i più duri (dopo aver letto l’ultimo volume non puoi rimanere impassibile, non saresti umano!). Un manga consigliato anche per chi vuole avvicinarsi alle Clamp, queste fantastiche quattro mangaka, che con le loro opere continuano a farci sognare.
Peppo-kun
La storia di questo manga è molto bella e avvincente, aggiungerei anche "nuova" visto che credo nessuno si aspetterebbe di trovarsi come PC, una ragazza carinissima uguale e identica ad una persona reale!
La vita dei nostri due protagonisti è inizialmente abbastanza comune: scuola, lavoro, tempo libero; però andando avanti le cose si complicano. Chii (protagonista femminile della storia) vuole lavorare per aiutare finanziariamente Hideki (protagonista maschile); sembra strano a tutti che un PC si metta a lavorare part-time, ma dopo un po' ci si fa l'abitudine. Intanto Hideki e amici cercano di capire che genere di PC sia, ma siccome uno di loro dà troppe informazioni via internet su Chii, comprese quelle dell'aspetto fisico, un ragazzo appassionato di informatica decide di rapirla ed è da lì che nascono tutte le avventure del manga.
Come ogni manga delle Clamp, si dovrebbe però leggere prima almeno Angelic Layer e magari anche Kobato, visto che spiegano un sacco di cose che in Chobits vengono date per scontate.
La vita dei nostri due protagonisti è inizialmente abbastanza comune: scuola, lavoro, tempo libero; però andando avanti le cose si complicano. Chii (protagonista femminile della storia) vuole lavorare per aiutare finanziariamente Hideki (protagonista maschile); sembra strano a tutti che un PC si metta a lavorare part-time, ma dopo un po' ci si fa l'abitudine. Intanto Hideki e amici cercano di capire che genere di PC sia, ma siccome uno di loro dà troppe informazioni via internet su Chii, comprese quelle dell'aspetto fisico, un ragazzo appassionato di informatica decide di rapirla ed è da lì che nascono tutte le avventure del manga.
Come ogni manga delle Clamp, si dovrebbe però leggere prima almeno Angelic Layer e magari anche Kobato, visto che spiegano un sacco di cose che in Chobits vengono date per scontate.
Come sempre devo elogiare le CLAMP e la loro opera, Chobits è un manga con una storia bellissima, la possibilità di una vera vita amorosa per i Persocom(robot-computer dalle fattezze umane) è il punto cruciale della storia, Hideki è l'unico che può permetterne la riuscita(naturalmente non ne è consapevole) naturalmente insieme allo "strano" persocom Chii.
I disegni di Chobits stupiscono sempre, si passa da scene "osè" in cui Chii "apprende" dalle riviste di Hideki a scene in cui vediamo Chii(Elda) e Freya indossare abiti Gothic Lolita, realizzati magnificamente fin nei minimi dettagli.
La trama come ho già detto prima è molto articolata, apparentemente semplice, ma che ti coinvolge di pagina in pagina a seguire fino all'ultimo volumetto lo svolgimento della storia.
Quindi il consiglio che vi posso dare è questo:
COMPRATELO!
I disegni di Chobits stupiscono sempre, si passa da scene "osè" in cui Chii "apprende" dalle riviste di Hideki a scene in cui vediamo Chii(Elda) e Freya indossare abiti Gothic Lolita, realizzati magnificamente fin nei minimi dettagli.
La trama come ho già detto prima è molto articolata, apparentemente semplice, ma che ti coinvolge di pagina in pagina a seguire fino all'ultimo volumetto lo svolgimento della storia.
Quindi il consiglio che vi posso dare è questo:
COMPRATELO!
Può l'amore abbattere le barriere etiche che l'uomo ha creato?
Beh, Chobits è un manga un pò atipico, c'è l'amore, ma la questione è affrontata in modo diverso, infatti i protagonisti sono un essere umano è uno strano pc umanoide; qui molti potrebbero storcere il naso pensando, giustamente, alla classica storiella, però quest'opera va al di là del genere classico. Tutto ruota intorno al passato del pc umanoide (chiamato Chi per via della prima parola che pronunciò al suo risveglio), un passato terribile e dolorosissimo, fatto di morte e amore, un amore impossibile e vietato dalla natura, ma anche dall'etica divina. Poi successivamente, ci catapultiamo in un presente fatto di ricordi oscuri, e-mail anonime, fotografie e soprattutto alla strana creatura che appare nei sogni di Chi; purtroppo di più non voglio dire, altrimenti vi toglierei la suspance.
Tecnicamente il disegno è semplice, ma come al solito finissimo e pregiato in puro stile CLAMP.
Nel complesso posso affermare che è un buon prodotto, però non il migliore in casa CLAMP, infatti mancano tutti quelli accorgimenti narrativi che fanno delle loro storie dei capolavori, però il risultato è molto gradevole.
Beh, Chobits è un manga un pò atipico, c'è l'amore, ma la questione è affrontata in modo diverso, infatti i protagonisti sono un essere umano è uno strano pc umanoide; qui molti potrebbero storcere il naso pensando, giustamente, alla classica storiella, però quest'opera va al di là del genere classico. Tutto ruota intorno al passato del pc umanoide (chiamato Chi per via della prima parola che pronunciò al suo risveglio), un passato terribile e dolorosissimo, fatto di morte e amore, un amore impossibile e vietato dalla natura, ma anche dall'etica divina. Poi successivamente, ci catapultiamo in un presente fatto di ricordi oscuri, e-mail anonime, fotografie e soprattutto alla strana creatura che appare nei sogni di Chi; purtroppo di più non voglio dire, altrimenti vi toglierei la suspance.
Tecnicamente il disegno è semplice, ma come al solito finissimo e pregiato in puro stile CLAMP.
Nel complesso posso affermare che è un buon prodotto, però non il migliore in casa CLAMP, infatti mancano tutti quelli accorgimenti narrativi che fanno delle loro storie dei capolavori, però il risultato è molto gradevole.
Innanzi tutto premetto che questo è stato il mio primo manga... quindi forse il mio giudizio sarà un po' influenzato da ciò ma cercherò di essere come sempre imparziale.
La storia parla di uno studente universitario che un giorno trova per strada un pc dalle sembianze umane abbandonato, allora decide di portarselo a casa e da li inizieranno tutti i problemi.
In complesso la trama mi ha colpito molto, devo dire anche che questo è l'unico lavoro della Clamp che posseggo perché le altre non le giudico allo stesso livello di Chobits.
Se volete iniziarla non preoccupatevi i volumi si trovano facilmente.
La storia parla di uno studente universitario che un giorno trova per strada un pc dalle sembianze umane abbandonato, allora decide di portarselo a casa e da li inizieranno tutti i problemi.
In complesso la trama mi ha colpito molto, devo dire anche che questo è l'unico lavoro della Clamp che posseggo perché le altre non le giudico allo stesso livello di Chobits.
Se volete iniziarla non preoccupatevi i volumi si trovano facilmente.
La storia sembra sospesa fra le nuvole... inizialmente inconsistente. Solo negli ultimi 2 numeri si concentrano tutte le spiegazioni e tutti gli eventi più significativi, lasciandoti però con un sacco di punti interrogativi. I disegni sono stupendi con un tratto leggero e delicato degno delle CLAMP. I personaggi sono curati. Una pecca è il fatto che non esiste un reale "cattivo" si rivelano tutti estremamente buoni, puri, dolci e gentili.
Letti gli otto numeri ti rimane il sorriso sulle labbra e un leggero magone, nonostante tutti i punti interrogativi.
Infine consiglio di leggerlo.
Letti gli otto numeri ti rimane il sorriso sulle labbra e un leggero magone, nonostante tutti i punti interrogativi.
Infine consiglio di leggerlo.
Ho letto questo manga un pò di tempo fa dopo aver visto l'anime!
La trama narra di un perso-com (un pc dalle sembianze di una bellissima ragazza) che si verrà a scoprire essere un esemplare di Chobits! Lei si chiama Chii, non è un bellissimo nome? A trovarla è Hideki, un contadino che si ritrova a ripetere l'esame per andare all'università. La storia mi ha affascinata tantissimo, l'ho anche fatto leggere a mia madre, pensate un pò voi! La fine vi stupirà!!
Ve lo consiglio caldamente, anche perchè è pieno di gag che fanno morire dal ridere. Chissà per andare a comprare un paio di mutandine che cosa mai accadrà!?!
Prendetelo, per me non ve ne pentirete!
Voto? Ma 10 naturalmente.
La trama narra di un perso-com (un pc dalle sembianze di una bellissima ragazza) che si verrà a scoprire essere un esemplare di Chobits! Lei si chiama Chii, non è un bellissimo nome? A trovarla è Hideki, un contadino che si ritrova a ripetere l'esame per andare all'università. La storia mi ha affascinata tantissimo, l'ho anche fatto leggere a mia madre, pensate un pò voi! La fine vi stupirà!!
Ve lo consiglio caldamente, anche perchè è pieno di gag che fanno morire dal ridere. Chissà per andare a comprare un paio di mutandine che cosa mai accadrà!?!
Prendetelo, per me non ve ne pentirete!
Voto? Ma 10 naturalmente.
Sinceramente è l'opera delle Clamp che mi è piaciuta meno.
La storia mi è parsa assolutamente senza sostanza, anzi quasi senza senso. La trama si regge su elementi forzati e poco chiari (ad esempio, perché mai l'interruttore di accensione di Chii è nella vagina? Non c'è alcuna ragione per cui dovrebbe star là, a parte quello di dar l'occasione a varie persone di metterle le mani là... -__- Stesso dicasi per Hideki che è così povero da non poterle comprare un reggiseno... E' solo una scusa per mostrarla nuda, dato che si spoglia abbastanza spesso...)...
A parte il messaggio poco educativo della storia in sè, che sembra quasi incitare a rifugiarsi nelle illusioni, e le numerose scene di nudo e peggio, ciò che manda avanti la storia è sostanzialmente debole...
Mi ha fatto tanto di simil-soft-hentai dalla trama forzata...
I disegni sono molto belli e le copertine in particolare incantevoli, ma non basta questo per fare un buon manga.
La storia mi è parsa assolutamente senza sostanza, anzi quasi senza senso. La trama si regge su elementi forzati e poco chiari (ad esempio, perché mai l'interruttore di accensione di Chii è nella vagina? Non c'è alcuna ragione per cui dovrebbe star là, a parte quello di dar l'occasione a varie persone di metterle le mani là... -__- Stesso dicasi per Hideki che è così povero da non poterle comprare un reggiseno... E' solo una scusa per mostrarla nuda, dato che si spoglia abbastanza spesso...)...
A parte il messaggio poco educativo della storia in sè, che sembra quasi incitare a rifugiarsi nelle illusioni, e le numerose scene di nudo e peggio, ciò che manda avanti la storia è sostanzialmente debole...
Mi ha fatto tanto di simil-soft-hentai dalla trama forzata...
I disegni sono molto belli e le copertine in particolare incantevoli, ma non basta questo per fare un buon manga.
Chobits è il secondo manga delle mitiche CLAMP che ho letto, all'inizio la storia di un PC dall'aspetto di una ragazza carina e dello studente un po' sfigato che lo trovava non mi allettava, ma dopo aver preso i primi due volumi per curiosità, MI SONO PIACIUTI TANTISSIMO! Le gag sono divertenti, la storia non è ne noiosa ne ripetitiva, con temi molto teneri e romantici, Chii (la protagonista) è davvero dolcissima, c'è un po' di mistero che ti costringe quasi ad andare avanti con la storia, i disegni (come al solito) sono superbi (sia quelli in bianco e nero, che quelli a colori.
Lo consiglio a tutti.
Lo consiglio a tutti.
Forse il voto è un pò esagerato, ma ci terrei ad alzare la media. Probabilmente insieme ad X, Chobits è la miglior produzione delle Clamp. In questa dolcissima e divertente storia ci stà a pennello la lezione più cara delle Clamp l'univesalità dei sentimenti a dispetto di condizioni sociali (e anche umane a quanto pare), razza e sesso o qualsiasi altro stupido impedimento. CLAMP RULEZZZZZZZZ
Di sicuro non è da annoverare tra le opere migliori delle CLAMP; la trama, infatti, è molto sempliciotta e non dà molto entusiasmo, amo le mitiche Clamp ma qui hanno un pò steccato. Rimane comunque ben imposta la trama, i disegni eccezionali come al solito e di sicuro molto divertente. Lo consiglio a chi vuole farsi quattro risate senza dimenticare un pò di sentimento
Perchè un manga mi piaccia deve avere una storia ben sviluppata, un buon disegno e un pizzico di sentimento (sono un po' esigente, vero) Chobits è un manga sicuramente ben disegnato dalle proporzioni rispettate, e tutti i personaggi (femminili soprattutto), sono disegnati in modo da rispecchiarne il carattere e in questo caso la dolcezza. La storia è molto originale e si discosta dalle solite trame sdolcinate e melense, in modo particolare fa riflettere il lettore sul rapporto delle persone con i PC di forma umana. Forse è un po' triste, forse è un po' felice, ma sicuramente è ben raccontata. I personaggi più ironici sono indubbiamente Kotoko e Sumomo, i due piccoli PC che, fra una cosa seria e l'altra, mettono allegria. Ma non voglio affatto dire che questa storia sia tutta seria, infatti serietà e comicità si alternano perfettamente, creando una storia perfetta. Forse alla fine degli otto volumi si dilunga un po' troppo ma per il resto è un bel manga. All'inzio ero molto dubbiosa riguardo al suo acquisto ma poi, lggendo le varie opinioni positive, mi sono decisa nel comprarlo, e ho fatto bene. Spero che questo mio parere serva ad altri come le opinioni che ho letto sono servite a me.
Il primo e ultimo fumetto delle Clamp che leggeró, uno dei peggiori mai visti in 12 anni che leggo manga. La storia é banale, il fan service é vomitevole e volgare, la morale che si porta dietro é vista e rivista, le storie parallele che si accostano alla principale sono patetiche e forzatamente commoventi, le coincidenze sono snervanti, il tratto é buono ma questo mi fa pensare ancora di piú ad uno spreco, credo che il target di questa cosa siano bambini di 11-12 anni o perlomeno che non abbiano mai visto un buon manga. Mi é stato consigliato dopo aver letto Video Girl Ai, che mi é piaciuto molto, ma questo mi ha fatto vergognare di averlo letto.
Decismente consigliato! Questo manga di cui penso di sapere qusi tutto, è davvero ben fatto! La storia è probabilmente un po' "ripetitiva" (un bellissimo robot che vuole essere un umano e trovare l'amore) è disegnato magnificamente, la storia non è asfissiante e i personaggi sono ben delineati: sono come libri aperti!
Le Clamp sono le mie autrici preferite e questo manga (assieme a CardCaptor Sakura e Tsubasa Reservoir Chronicle) è il mio preferito. Mitiche Clamp! (ma risparmiateci Code-Geass!) ^^
Le Clamp sono le mie autrici preferite e questo manga (assieme a CardCaptor Sakura e Tsubasa Reservoir Chronicle) è il mio preferito. Mitiche Clamp! (ma risparmiateci Code-Geass!) ^^
Una piacevole lettura, che se nei primi numeri strappa risate a non finire, negli utlimi diventa sempre più incalzante e ti fa desiderare di avere già la conclusione in mano. Possono i computer essere felici o spetta ai loro "padroni" immetere le informazioni necessarie per padroneggiare i sentimenti? Un manga non infantile e piuttosto profondo, anche se con qualche caduta di stile (i primi 2-3 numeri si trascinano un po' ed espongono situazioni un po' troppo tipiche degli shojo), ma che consiglio vivamente.
E' decisamente un manga bellissimo... ne sono rimasta incuriosita inizialmente dalle immagini che giravano su internet... poi ho scoperto un po' la trama e rimasta incuriosita mi sono recata in fumetteria per comprare qualche volume... vedendo che il primo era terminato, ho comprato subito il secondo, lo lessi e ne rimasi molto colpita dalla storia di questo pc che vuole un uomo solo per lei. Dopo pochi giorni cercai in internet gli episodi (in giapponese ma con i sottotitoli in inglese!!) e ne rimasi colpita ancora di più!! Il manga è bellissimo, l'anime altrettanto anche se molto probabilmente penso proprio che in Italia non lo trasmetteranno in tv... forse neanche su Mtv... perchè è un anime un po' spinto. Però dopotutto la storia è molto bella e significativa. Davvero una bellissima storia incompresa di un amore quasi impossibile accompagnata dai bellissimi disegni e dalla mente creativa delle CLAMP. Consiglio a tutti di leggerlo.
Pura poesia.
Chobits non è un manga che va letto, ma va studiato: va riletto parola per parola e metabolizzato. Ecco cosa bisogna fare di questo manga.
Un dei pochi manga che sia riuscito a farmi piangere, e già questo è un evento. L'ho letto in due giorni, non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine e poi l'ho riletto ancora e ancora.
E che dire dei disegni? Splendidi! Adoro Chii e tutti i personaggi; ogni tratto esprime tutto il mosaico dei sentimenti che questi personaggi provano; la dolcezza di Chii si evince anche soltanto a guardarla. per non parlare poi di tutti gli altri personaggi, la cui psicologia è egregiamente tratteggiata.
Non mancano neanche i siparietti comici di Sumomo e Kotoko, che mi hanno fatto morire, nonostante tutto.
Ma del resto, stiamo pur sempre parlando dielle CLAMP, un nome che, per me, è una garanzia.
Chobits non è un manga che va letto, ma va studiato: va riletto parola per parola e metabolizzato. Ecco cosa bisogna fare di questo manga.
Un dei pochi manga che sia riuscito a farmi piangere, e già questo è un evento. L'ho letto in due giorni, non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine e poi l'ho riletto ancora e ancora.
E che dire dei disegni? Splendidi! Adoro Chii e tutti i personaggi; ogni tratto esprime tutto il mosaico dei sentimenti che questi personaggi provano; la dolcezza di Chii si evince anche soltanto a guardarla. per non parlare poi di tutti gli altri personaggi, la cui psicologia è egregiamente tratteggiata.
Non mancano neanche i siparietti comici di Sumomo e Kotoko, che mi hanno fatto morire, nonostante tutto.
Ma del resto, stiamo pur sempre parlando dielle CLAMP, un nome che, per me, è una garanzia.
Le Clamp con quest' opera si cimentano con lo stile Shonen, riuscendovi egregiamente.
Ritornano anche in quest'opera i temi cari alle autrici: l'importanza dei propri ricordi; la capacità per l'Amore di trascedenere età, sesso e appartenenza o meno alla razza umana, "il doppio" (costituito in questo caco da Chii e dalla 'Chii oscura' dentro di lei)...
Una storia romantica e dolce, ambientata in un mondo simile all'attuale, in cui la compagnia dei computer (Personcom) inizia a essere preferita a quella degli altri esseri umani, con protagonsta un pc senza memoria, Chii, la cui creazione è avvolta nel mistero e che pare avere il potere sopito di influenzare tutti i personcom esistenti...
Ritornano anche in quest'opera i temi cari alle autrici: l'importanza dei propri ricordi; la capacità per l'Amore di trascedenere età, sesso e appartenenza o meno alla razza umana, "il doppio" (costituito in questo caco da Chii e dalla 'Chii oscura' dentro di lei)...
Una storia romantica e dolce, ambientata in un mondo simile all'attuale, in cui la compagnia dei computer (Personcom) inizia a essere preferita a quella degli altri esseri umani, con protagonsta un pc senza memoria, Chii, la cui creazione è avvolta nel mistero e che pare avere il potere sopito di influenzare tutti i personcom esistenti...
Sinceramente dalle Clamp mi aspettavo di meglio, soprattutto dopo exploit come X/1999, Card Captor Sakura e soprattutto Clover. A mio parere la storia si trascina lentamente, cadendo troppo spesso nel fan service e nel lolitismo più smaccato! Bocciato quindi questo manga senza appello, anche se ovviamente non sono bocciate le Clamp, che restano sempre tra le mie autrici preferite, anche se devo dire che ultimamente stanno perdendo colpi...
Non mi scosto molto da quello che era stato il giudizio sull'anime. Positivo, decisamente positivo. Le Clamp portano avanti una tematica molto coraggiosa nascondendola da commedia sexy.
Un inno all'amore e alla tolleranza che strappa più di un sorriso e magari anche qualche lacrimuccia.
Non raggiunge l'intensità emotiva di Video Girl Ai, ma comunque brave Clamp!
Un inno all'amore e alla tolleranza che strappa più di un sorriso e magari anche qualche lacrimuccia.
Non raggiunge l'intensità emotiva di Video Girl Ai, ma comunque brave Clamp!