Suzue Miuchi Best Works
<b>Attenzione, possibili spoiler</b>
Ci troviamo di fronte a qualcosa che gli amanti dei cosiddetti "shoujo classici" non possono assolutamente perdersi: tredici volumi magistralmente sceneggiati e disegnati dalla Sensei Miuchi, l'autrice di "Glass no Kamen" (Il grande sogno di Maya in Italia). Certo, essendo una raccolta di storie brevi alcune sceneggiature non sono all'altezza di altre, ma ci può anche stare.
Il tratto io l'adoro, ma sono leggermente di parte visto che ho un debolo per gli shoujo datati; ma perché ho messo 9? Semplice: anche se si parla spesso e volentieri di orfanelle sfigate, adottate da zii che le trattano come cameriere (citofonare "Lovely Sarah" o "Candy Candy"), in queste storie spesso e volentieri è toccato il tema horror e il soprannaturale. Quest'ultimo è studiato in maniera da non schifare il lettore con lo stomaco più delicato e non è assolutamente splatter (d'altra parte in Giappone queste letture erano studiate per bambine che andavano alle scuole elementari...). Proprio per questi motivi io che amo tanto lo shoujo classico ma odio profondamente tutto ciò che a che fare con Yumiko Igarashi, Chieko Hara, Youko Hanabusa e le loro orfanelle da diabete ho trovato il tutto molto succoso. Qui un breve riassunto dei primi 8 volumi (scusate se non li ho riassunti tutti, ma l'ultimo lo devo ancora leggere).
Il primo volume è occupato da un'intera storia intitolata "La principessa demone". che di Tsubasa, una ragazza come molte, che un giorno entra in un centro commerciale insieme alla sua migliore amica Tako. Le ragazze rimangono affascinate da una mostra di bambole tradizionali giapponesi, che si tiene al settimo piano dell'edificio. Guardando bene le bambole scoprono con orrore che sembrano quasi reali per via di certi dettagli (tipo rughe sul volte, capelli ingrigiti); Tako decide di scendere al piano terra per comprare un regalo a sua madre, ma dimentica la borsa al settimo piano. Tsubasa aspetta inutilmente l'amica per un'ora all'uscita, ma la ragazza non tornerà mai più. Cinque giorni dopo, infatti, verrà trovata morta nella metropolitana che collega la linea al centro commerciale. Intanto Tsubasa fa la conoscenza di un ragazzo cieco dai poteri paranormali che l'aiuterà
ad andare in fondo alla storia...
Voto del volume 1: 7,5
Nel secondo volume ci sono due storie: "L'ombra bianca" e "Le fiamme verdi". In "L'ombra bianca" si parla di una studentessa che si trasferisce in una nuova classe. Si accorge che un banco è sempre vuoto, ma non sa il perché. Siccome viene fatta sedere in fondo, ma lei si lamenta che non ci vede bene, un giorno decide di sedersi in quel famigerato banco vuoto. Una volta seduta, verso la quinta ora di lezione, comincia a stare male, a sudare freddo e ad avere la nausea. Grazie ad una compagna di classe e a un'altra ragazza di un'altra classe esperta di spiriti scoprirà che anni prima una ragazza di nome Sayoko era morta proprio
sopra quel banco, ossessionata da un'amicizia al limite della paranoia.
Voto a "L'ombra bianca": 8,5
Nella storia "Le fiamme verdi", ambientata in America, è narrata la vicenda di Carol, una ragazza che va a trovare sua sorella Isabella che non vede da diversi anni poiché è stata allontanata dalla famiglia d'origine dopo che ha sposato un certo Anton. Grazie ad un passaggio di fortuna riesce ad arrivare alla città della sorella, ma scopre con molta sorpresa
che si tratta di una città semi-coperta dalla sabbia. Con orrore scopre che la sorella è molto cambiata dall'ultima volta che l'aveva vista, ed è tremendamente
pallida e sciupata. Carol si ferma per diverso tempo a casa della sorella e di Anton, e scopre che in mezzo al deserto c'è una foresta che riserva delle sorprese...
Voto a "Le fiammi verdi": 7,5
Nel terzo volume la maggior parte delle pagine a disposizione è dedicata al racconto "L'impero di Saint Alice" che parla di Momo, una ragazza che cambia scuola e si ritrova a frequentare un istituto popolato da personaggi piuttosto strambi, tra studenti d'élite che vengono trattati in modo diverso dagli altri. Senza contare che c'è un misterioso ladro di nome Zero che si aggira nella scuola, rubando oro e gioielli a questi studenti ricchi. Un giorno Momo ha un incontro ravvicinato con Zero, che perde un medaglione. La storia è abbastanza ingenuotta, anche se certe situazioni facevano abbastanza ridere.
Voto a "L'impero di Saint Alice": 6/7
Sempre nel terzo volume c'è spazio per un altro racconto, "Dynamite Milk Pie", che però prende poche pagine e continua nel quarto numero. È una storia di pochissime pretese e anche al limite del paradosso. Ci sono situazioni molto surreali sebbene non sia una storia
fantasy o horror. A tratti l'ho trovata ridicola.
Voto: 5
Si risollevano un po' le sorti con "Melodia Per Due", ma anche questo breve racconto non è
all'altezza di quelli pubblicati nei primi volumi. Stavolta siamo alle prese con una coppia
il classico caso di "gli opposti si attraggono". Nulla di speciale.
Voto: 5/6
Poi inizia "Il Cavaliere del giglio bianco", che proseguirà per buona parte del quinto volume: storia molto interessante poiché parla di Giovanna D'Arco. Certe situazioni credo siano inventate apposta per il manga, ma nel complesso l'ho trovata una lettura godibile.
Voto: 7
Troviamo poi l'inizio di un'altra lunga storia intitolata "La regina di Amaranth", in cui la protagonista viene in possesso di un vecchio gioiello. Chiunque ne verrà in possesso
di questo gioiello diventerà ricco, avrà potere e fama, per poi perdere tutto e cadere nella miseria più assoluta. La protagonista, che è una poveraccia stile "Lovely Sarah" che vive nella soffitta di una scuola, trova appunto il gioiello e diventa molto popolare e ricca. Ma arriverà appunto il rovescio della medaglia...
Voto: 8,5
Ci apprestiamo poi a trovare una delle più belle storie. Sto parlando de "La tragedia del tredicesimo mese". Una ragazza viene mandata in una scuola religiosa, che in realtà scoprirà essere una setta di esaltate
che venerano Lucifero. La protagonista ne passerà davvero tante, ostacolata dalle suore malvagie e da tutto ciò che comporta scoprire quel segreto. Ho trovato la narrazione molto esaltante, insomma un bel voto: 9.
Il settimo volume si apre con la storia horror "Le tenebre dorate ci guardano", dove i protagonisti sono dei gatti che invadono un paese. Le conseguenze saranno davvero molto gravi per la popolazione.
Storia molto originale e avvincente. Voto: 8,5
La seconda storia, meno carina ma leggibile, parla di una ragazza ossessionata da "I Girasoli d'inverno" (questo il titolo del racconto), fiori che appunto nascono solo d'inverno. Durante un'escursione d'alpinismo rimane indietro e si ritrova in un luogo freddissimo, dove la gente non sopporta il caldo e vive praticamente nel ghiaccio.
Voto: 7
La terza storia è "Il cavaliere di Pollyanna". Classica storia shoujo anni '70, parla di una ragazza che, sin dalla nascista, è sempre stata salvata da un ragazzo, che all'epoca era solo un bambino ma che poi diventerà un uomo. Quando lei, una volta cresciuta, lo rintraccia, sembra essere troppo tardi...
Voto: 7,5
L'ottavo volume è molto interessante. Contiene due storie lunghe. La prima, "La princepessa Alexandra" parla di Alexandra, una principessa che dopo un incidente avvenuto quando era una bambina rimane cieca. Grazie all'aiuto di un dottore capirà che questo handicap non la ostacolerà nelle sue mansioni da futura regina.
Narrazione ottima, bella storia. Voto: 8,5
L'altra storia si intitola "Il ghiacciaio del non ritorno" e parla di una bambina che assiste all'omicidio della madre. L'assassinio è stato commissionato dalla Regina di un Paese di fantasia, che voleva far fuori sia la bambina che sua madre, appunto, poiché la prima era la figlia illegittima del Re e la seconda ne era l'amante. Quando la madre della bambina (cioè l'amante del Re) muore, la bambina gira tra orfanotrofi e carovane di zingari, quando viene notata da un agente che la convince a sfondare nel mondo della musica. Dopo tantissimi anni, ormai adulta, la ragazza torna nel suo paese d'origine per fare un concerto.
Voto: 8,5
I restanti volumi analizzano sempre storie d'amore intervallate sempre da altre storie più cupe/dark.
Assolutamente consigliato.
Ci troviamo di fronte a qualcosa che gli amanti dei cosiddetti "shoujo classici" non possono assolutamente perdersi: tredici volumi magistralmente sceneggiati e disegnati dalla Sensei Miuchi, l'autrice di "Glass no Kamen" (Il grande sogno di Maya in Italia). Certo, essendo una raccolta di storie brevi alcune sceneggiature non sono all'altezza di altre, ma ci può anche stare.
Il tratto io l'adoro, ma sono leggermente di parte visto che ho un debolo per gli shoujo datati; ma perché ho messo 9? Semplice: anche se si parla spesso e volentieri di orfanelle sfigate, adottate da zii che le trattano come cameriere (citofonare "Lovely Sarah" o "Candy Candy"), in queste storie spesso e volentieri è toccato il tema horror e il soprannaturale. Quest'ultimo è studiato in maniera da non schifare il lettore con lo stomaco più delicato e non è assolutamente splatter (d'altra parte in Giappone queste letture erano studiate per bambine che andavano alle scuole elementari...). Proprio per questi motivi io che amo tanto lo shoujo classico ma odio profondamente tutto ciò che a che fare con Yumiko Igarashi, Chieko Hara, Youko Hanabusa e le loro orfanelle da diabete ho trovato il tutto molto succoso. Qui un breve riassunto dei primi 8 volumi (scusate se non li ho riassunti tutti, ma l'ultimo lo devo ancora leggere).
Il primo volume è occupato da un'intera storia intitolata "La principessa demone". che di Tsubasa, una ragazza come molte, che un giorno entra in un centro commerciale insieme alla sua migliore amica Tako. Le ragazze rimangono affascinate da una mostra di bambole tradizionali giapponesi, che si tiene al settimo piano dell'edificio. Guardando bene le bambole scoprono con orrore che sembrano quasi reali per via di certi dettagli (tipo rughe sul volte, capelli ingrigiti); Tako decide di scendere al piano terra per comprare un regalo a sua madre, ma dimentica la borsa al settimo piano. Tsubasa aspetta inutilmente l'amica per un'ora all'uscita, ma la ragazza non tornerà mai più. Cinque giorni dopo, infatti, verrà trovata morta nella metropolitana che collega la linea al centro commerciale. Intanto Tsubasa fa la conoscenza di un ragazzo cieco dai poteri paranormali che l'aiuterà
ad andare in fondo alla storia...
Voto del volume 1: 7,5
Nel secondo volume ci sono due storie: "L'ombra bianca" e "Le fiamme verdi". In "L'ombra bianca" si parla di una studentessa che si trasferisce in una nuova classe. Si accorge che un banco è sempre vuoto, ma non sa il perché. Siccome viene fatta sedere in fondo, ma lei si lamenta che non ci vede bene, un giorno decide di sedersi in quel famigerato banco vuoto. Una volta seduta, verso la quinta ora di lezione, comincia a stare male, a sudare freddo e ad avere la nausea. Grazie ad una compagna di classe e a un'altra ragazza di un'altra classe esperta di spiriti scoprirà che anni prima una ragazza di nome Sayoko era morta proprio
sopra quel banco, ossessionata da un'amicizia al limite della paranoia.
Voto a "L'ombra bianca": 8,5
Nella storia "Le fiamme verdi", ambientata in America, è narrata la vicenda di Carol, una ragazza che va a trovare sua sorella Isabella che non vede da diversi anni poiché è stata allontanata dalla famiglia d'origine dopo che ha sposato un certo Anton. Grazie ad un passaggio di fortuna riesce ad arrivare alla città della sorella, ma scopre con molta sorpresa
che si tratta di una città semi-coperta dalla sabbia. Con orrore scopre che la sorella è molto cambiata dall'ultima volta che l'aveva vista, ed è tremendamente
pallida e sciupata. Carol si ferma per diverso tempo a casa della sorella e di Anton, e scopre che in mezzo al deserto c'è una foresta che riserva delle sorprese...
Voto a "Le fiammi verdi": 7,5
Nel terzo volume la maggior parte delle pagine a disposizione è dedicata al racconto "L'impero di Saint Alice" che parla di Momo, una ragazza che cambia scuola e si ritrova a frequentare un istituto popolato da personaggi piuttosto strambi, tra studenti d'élite che vengono trattati in modo diverso dagli altri. Senza contare che c'è un misterioso ladro di nome Zero che si aggira nella scuola, rubando oro e gioielli a questi studenti ricchi. Un giorno Momo ha un incontro ravvicinato con Zero, che perde un medaglione. La storia è abbastanza ingenuotta, anche se certe situazioni facevano abbastanza ridere.
Voto a "L'impero di Saint Alice": 6/7
Sempre nel terzo volume c'è spazio per un altro racconto, "Dynamite Milk Pie", che però prende poche pagine e continua nel quarto numero. È una storia di pochissime pretese e anche al limite del paradosso. Ci sono situazioni molto surreali sebbene non sia una storia
fantasy o horror. A tratti l'ho trovata ridicola.
Voto: 5
Si risollevano un po' le sorti con "Melodia Per Due", ma anche questo breve racconto non è
all'altezza di quelli pubblicati nei primi volumi. Stavolta siamo alle prese con una coppia
il classico caso di "gli opposti si attraggono". Nulla di speciale.
Voto: 5/6
Poi inizia "Il Cavaliere del giglio bianco", che proseguirà per buona parte del quinto volume: storia molto interessante poiché parla di Giovanna D'Arco. Certe situazioni credo siano inventate apposta per il manga, ma nel complesso l'ho trovata una lettura godibile.
Voto: 7
Troviamo poi l'inizio di un'altra lunga storia intitolata "La regina di Amaranth", in cui la protagonista viene in possesso di un vecchio gioiello. Chiunque ne verrà in possesso
di questo gioiello diventerà ricco, avrà potere e fama, per poi perdere tutto e cadere nella miseria più assoluta. La protagonista, che è una poveraccia stile "Lovely Sarah" che vive nella soffitta di una scuola, trova appunto il gioiello e diventa molto popolare e ricca. Ma arriverà appunto il rovescio della medaglia...
Voto: 8,5
Ci apprestiamo poi a trovare una delle più belle storie. Sto parlando de "La tragedia del tredicesimo mese". Una ragazza viene mandata in una scuola religiosa, che in realtà scoprirà essere una setta di esaltate
che venerano Lucifero. La protagonista ne passerà davvero tante, ostacolata dalle suore malvagie e da tutto ciò che comporta scoprire quel segreto. Ho trovato la narrazione molto esaltante, insomma un bel voto: 9.
Il settimo volume si apre con la storia horror "Le tenebre dorate ci guardano", dove i protagonisti sono dei gatti che invadono un paese. Le conseguenze saranno davvero molto gravi per la popolazione.
Storia molto originale e avvincente. Voto: 8,5
La seconda storia, meno carina ma leggibile, parla di una ragazza ossessionata da "I Girasoli d'inverno" (questo il titolo del racconto), fiori che appunto nascono solo d'inverno. Durante un'escursione d'alpinismo rimane indietro e si ritrova in un luogo freddissimo, dove la gente non sopporta il caldo e vive praticamente nel ghiaccio.
Voto: 7
La terza storia è "Il cavaliere di Pollyanna". Classica storia shoujo anni '70, parla di una ragazza che, sin dalla nascista, è sempre stata salvata da un ragazzo, che all'epoca era solo un bambino ma che poi diventerà un uomo. Quando lei, una volta cresciuta, lo rintraccia, sembra essere troppo tardi...
Voto: 7,5
L'ottavo volume è molto interessante. Contiene due storie lunghe. La prima, "La princepessa Alexandra" parla di Alexandra, una principessa che dopo un incidente avvenuto quando era una bambina rimane cieca. Grazie all'aiuto di un dottore capirà che questo handicap non la ostacolerà nelle sue mansioni da futura regina.
Narrazione ottima, bella storia. Voto: 8,5
L'altra storia si intitola "Il ghiacciaio del non ritorno" e parla di una bambina che assiste all'omicidio della madre. L'assassinio è stato commissionato dalla Regina di un Paese di fantasia, che voleva far fuori sia la bambina che sua madre, appunto, poiché la prima era la figlia illegittima del Re e la seconda ne era l'amante. Quando la madre della bambina (cioè l'amante del Re) muore, la bambina gira tra orfanotrofi e carovane di zingari, quando viene notata da un agente che la convince a sfondare nel mondo della musica. Dopo tantissimi anni, ormai adulta, la ragazza torna nel suo paese d'origine per fare un concerto.
Voto: 8,5
I restanti volumi analizzano sempre storie d'amore intervallate sempre da altre storie più cupe/dark.
Assolutamente consigliato.
Incuriosita dall'autrice, mi sono avventurata nella lettura di queste brevi storie. Che dire, i racconti "horror/gialli" alcuni sono carini, altri sono da evitare; le storie d'amore sono tutte simili e non essendo una romanticona la lettura di alcune sono state una lenta e lunga agonia con finale prevedibile. Forse le mie aspettative su questo manga erano troppo alte e questo ha influenzato la sua lettura, mi aspettavo qualcosa di più intrigante e originale. I personaggi sono tra loro tutti uguali, sembrano presi e copiati dal manga "Il grande sogno di Maya".
Nel complesso si è fatto leggere, ma con momenti di sofferenza. Ma mi chiedo: invece di perdere tempo nella creazione di quest'opera non poteva finire Maya?
Nel complesso si è fatto leggere, ma con momenti di sofferenza. Ma mi chiedo: invece di perdere tempo nella creazione di quest'opera non poteva finire Maya?
In questa raccolta di storie brevi, alcune durano poche pagine, altre qualche decina, altre ancora un volume o al massimo due. E sono shojo che più shojo non si può, anche se usano tinte forti che mi hanno stupito. Ma, in fondo, l'autrice, famosa per La Maschera di Vetro, è più vicina ai manga degli anni '50-'70 del secolo scorso che non a quelli di oggi. A quegli anni è legata parecchio nello stile, che oggi pare frettoloso e poco realistico, e nella crudezza delle storie. Un po' stucchevoli sono gli occhioni luccicosi che caratterizzano tutti i personaggi, maschi e femmine, che peraltro sono indistinguibili se non fosse per attributi vagamente accennati, per le dimensioni e per come si vestono. In effetti, alcuni ragazzi assomigliano in modo sconvolgente a Lady Oscar, mentre le protagoniste sembrano invariabilmente personaggi di Candy Candy o giù di lì. Oltretutto, l'ambientazione è raramente giapponese. Si capisce che alla Miuchi piace l'Ottocento occidentale e romantico (manieri e regge, re e regine, principi e principesse, contesse e baroni, vampiri e streghe, ecc.). I maschi sono né più né meno cavalieri azzurri effeminati e francamente poco incisivi, le ragazze sono spesso delle Cenerentole, anche se più curate e di maggiore spessore. Questo fa parte del genere: non si può esimere, sembra, dal trattare in modo sognante una storia d'amore, trasfigurandone l'oggetto in qualcosa di puro ed ideale.
Voglio dare i voti ai volumi singolarmente, con una breve descrizione del contenuto che potrebbe interessare a chi vuole provare la raccolta (il voto finale medio risulta intorno a 7,5 e quindi il 7 globale è da intendersi molto abbondante):
1) thriller in metropolitana, così così: 6,5
2) thriller/horror in cui la protagonista è la sabbia, meglio: 7
3) surreale racconto ad ambientazione scolastica, buono: 8
4) narrazione shojo della vita di Giovanna d'Arco I parte: 7
5) Giovanna d'Arco II parte + I parte di una storia horror: 7
6) II parte storia precedente + storia di una scuola "satanica": 7,5
7-8-9) svariate storie secondo me ben riuscite: 8,5
10) tre storie romantiche: 7,5
11) tre storie brevissime + I parte di una storia a tinte stregonesche: 7,5
12) II parte della storia precedente + 2 storie brevi + I parte di una storia di possessione: 7
13) II parte storia precedente + una storia di spiritismo: 7
I volumi che consiglierei sono chiaramente il 3, il 7, l'8 e il 9. Forse il 10. Da qualche parte c'è una storia assai inquietante che riguarda i gatti, penso nel volume 7. Quella su Giovanna d'Arco è curiosa perché non avrei mai pensato che si potesse leggere in chiave shojo, però mi ha deluso molto che la messa al rogo non ne faccia parte (viene solo narrata brevemente nel finale).
Riassumendo, non ci sono vette e c'è una certa ingenuità fiabesca quando l'autrice tenta di poetizzare. Comunque non è mai offensiva per l'intelligenza delle lettrici. La lettura rimane piacevole. Spicca ovunque la nonchalance con cui vengono ritratte scene violente e piene di sangue, culti demoniaci, morti ammazzati, ecc. Best Works è probabilmente una raccolta di classici, ma rimane un titolo dal quale i maschietti si terranno alla larga, a meno che non siano dei tritatutto come l'autore di questa lunghissima recensione.
Voglio dare i voti ai volumi singolarmente, con una breve descrizione del contenuto che potrebbe interessare a chi vuole provare la raccolta (il voto finale medio risulta intorno a 7,5 e quindi il 7 globale è da intendersi molto abbondante):
1) thriller in metropolitana, così così: 6,5
2) thriller/horror in cui la protagonista è la sabbia, meglio: 7
3) surreale racconto ad ambientazione scolastica, buono: 8
4) narrazione shojo della vita di Giovanna d'Arco I parte: 7
5) Giovanna d'Arco II parte + I parte di una storia horror: 7
6) II parte storia precedente + storia di una scuola "satanica": 7,5
7-8-9) svariate storie secondo me ben riuscite: 8,5
10) tre storie romantiche: 7,5
11) tre storie brevissime + I parte di una storia a tinte stregonesche: 7,5
12) II parte della storia precedente + 2 storie brevi + I parte di una storia di possessione: 7
13) II parte storia precedente + una storia di spiritismo: 7
I volumi che consiglierei sono chiaramente il 3, il 7, l'8 e il 9. Forse il 10. Da qualche parte c'è una storia assai inquietante che riguarda i gatti, penso nel volume 7. Quella su Giovanna d'Arco è curiosa perché non avrei mai pensato che si potesse leggere in chiave shojo, però mi ha deluso molto che la messa al rogo non ne faccia parte (viene solo narrata brevemente nel finale).
Riassumendo, non ci sono vette e c'è una certa ingenuità fiabesca quando l'autrice tenta di poetizzare. Comunque non è mai offensiva per l'intelligenza delle lettrici. La lettura rimane piacevole. Spicca ovunque la nonchalance con cui vengono ritratte scene violente e piene di sangue, culti demoniaci, morti ammazzati, ecc. Best Works è probabilmente una raccolta di classici, ma rimane un titolo dal quale i maschietti si terranno alla larga, a meno che non siano dei tritatutto come l'autore di questa lunghissima recensione.
Trattasi di una raccolta di storie brevi di Suzue Miuchi. Nonostante non sia una grande appassionata di storie brevi, devo dire che questa serie mi ha sorpreso, con la speranza che la Star Comics ne continui e ne concluda prima o poi la pubblicazione.
Le storie hanno atmosfere horror, trattano di misteri e sono tutte molto intriganti... consigliato a chi ama questo genere.
Le storie hanno atmosfere horror, trattano di misteri e sono tutte molto intriganti... consigliato a chi ama questo genere.
Sarà che io sono una fan sfegatata di questa mangaka, ma ho trovato tutti i volumetti di questa serie davvero intriganti e piacevoli!!!
Per gli amanti del mistero, del soprannaturale e dell'autrice dello splendido Garasu no kamen, del quale attendiamo con ansia impaziente il sospirato finale,... evviva suzue miuchi!!!!!!!
Per gli amanti del mistero, del soprannaturale e dell'autrice dello splendido Garasu no kamen, del quale attendiamo con ansia impaziente il sospirato finale,... evviva suzue miuchi!!!!!!!
Raccolta italiana delle numerose storie brevi di questa autrice resa famosa da "La maschera di vetro", conosciuta in Italia anche con il
nome di "Il grande sogno di Maya". Si tratta soppratutto di lavori realizzati negli anni '70 '80 caratterizzati da atmosfere cupe dove demoni orientali o occidentali sconvolgono la vita della protagonista, solitamente una ragazza, di turno.
Il disegno è quello tipico dello shojo di quel periodo o comunque dello stile che ci ha abbituato nella sua opera magna, ma colorato di tinte scure per addattarlo al genere di tematica trattata. Alcuni racconti risultano meno coinvolgenti di altri, ma nel complesso sono tutti ben realizzati e riescono a creare una forte atmosfera.
Parere personale: Sono restato piacevolmente sorpreso da questa collana di storie brevi che si differenziano molto, come trama, dalla Maschera di vetro. Sebbene con alti e bassi le singole storie risultano sopra la media come qualità narrativa e di disegno anche se quest'ultimo risulta un po' "vecchio", ma molto adatto al genere di racconto. Una collana da consigliare a chi piacciono le storie dark che non ricadono nello horror splatter, ma più in quello psicologico.
nome di "Il grande sogno di Maya". Si tratta soppratutto di lavori realizzati negli anni '70 '80 caratterizzati da atmosfere cupe dove demoni orientali o occidentali sconvolgono la vita della protagonista, solitamente una ragazza, di turno.
Il disegno è quello tipico dello shojo di quel periodo o comunque dello stile che ci ha abbituato nella sua opera magna, ma colorato di tinte scure per addattarlo al genere di tematica trattata. Alcuni racconti risultano meno coinvolgenti di altri, ma nel complesso sono tutti ben realizzati e riescono a creare una forte atmosfera.
Parere personale: Sono restato piacevolmente sorpreso da questa collana di storie brevi che si differenziano molto, come trama, dalla Maschera di vetro. Sebbene con alti e bassi le singole storie risultano sopra la media come qualità narrativa e di disegno anche se quest'ultimo risulta un po' "vecchio", ma molto adatto al genere di racconto. Una collana da consigliare a chi piacciono le storie dark che non ricadono nello horror splatter, ma più in quello psicologico.