Manhole
Prima di recensire questo manga ho voluto completare la lettura della sua controparte , ossia "Emerging".
I due seppur trattano lo stesso argomento cercano di trasmettere messaggi diversi, in uno viene affrontata la reazione ipotetica, ma verosimile, ad un'epidemia delle persone e degli enti specializzati; mentre in "Manhole" è l'uomo la causa del male da neutralizzare, da questo presupposto nascono poi i relativi quesiti rivolti al lettore: fino a che punto possiamo giustificare le azioni di un uomo? Come identifichiamo un' azione malvagia? "Manhole" utilizza la diffusione di un' epidemia come un mezzo per descrivere le implicazioni morali dietro l'azione dell'uomo, pur senza trascurare l'aspetto, per così dire, " medico ", lo fa dando nozioni minime alla comprensione di quanto espresso nel testo. La trama è già esposta in alto e secondariamente su soli tre volumi il rischio di spoiler è alto, quindi non sto a ripeterla.
"Manhole", per dirla in breve, è un thriller accattivante, coinvolgente e intelligente, dove la riflessione è perfettamente alternata a scene di tensione, l'autore con un tratto piuttosto semplice, ma realistico e godibile, riesce a imporre una regia cinematografica all'opera, grazie al pathos crescente, alla repentinità delle vignette in seguito a scioccanti intuizioni, alla forza e alla brutalità delle immagini; il tutto interpretato da personaggi interessanti, difficilmente banali , spesso anche divertenti (come la coppia di poliziotti protagonista della vicenda).
Insomma "Manhole" è un thriller e un fumetto di ottima fattura, lo consiglio agli amanti dei seinen che siano abituati a una gran dose di violenza sia fisica ma soprattutto psicologica, anche se più che violenza fisica sono piuttosto scene dal forte impatto visivo. Opera eccezionale 8+
I due seppur trattano lo stesso argomento cercano di trasmettere messaggi diversi, in uno viene affrontata la reazione ipotetica, ma verosimile, ad un'epidemia delle persone e degli enti specializzati; mentre in "Manhole" è l'uomo la causa del male da neutralizzare, da questo presupposto nascono poi i relativi quesiti rivolti al lettore: fino a che punto possiamo giustificare le azioni di un uomo? Come identifichiamo un' azione malvagia? "Manhole" utilizza la diffusione di un' epidemia come un mezzo per descrivere le implicazioni morali dietro l'azione dell'uomo, pur senza trascurare l'aspetto, per così dire, " medico ", lo fa dando nozioni minime alla comprensione di quanto espresso nel testo. La trama è già esposta in alto e secondariamente su soli tre volumi il rischio di spoiler è alto, quindi non sto a ripeterla.
"Manhole", per dirla in breve, è un thriller accattivante, coinvolgente e intelligente, dove la riflessione è perfettamente alternata a scene di tensione, l'autore con un tratto piuttosto semplice, ma realistico e godibile, riesce a imporre una regia cinematografica all'opera, grazie al pathos crescente, alla repentinità delle vignette in seguito a scioccanti intuizioni, alla forza e alla brutalità delle immagini; il tutto interpretato da personaggi interessanti, difficilmente banali , spesso anche divertenti (come la coppia di poliziotti protagonista della vicenda).
Insomma "Manhole" è un thriller e un fumetto di ottima fattura, lo consiglio agli amanti dei seinen che siano abituati a una gran dose di violenza sia fisica ma soprattutto psicologica, anche se più che violenza fisica sono piuttosto scene dal forte impatto visivo. Opera eccezionale 8+
Di Emerging scrissi: "Come in ogni storia, c'è un antagonista, un cattivo sul quale riversare tutti gli sforzi, lui è il male e va eliminato; ma come fare quando questo nemico è un virus invisibile e sconosciuto? Dai sintomi sconosciuti? Dalle modalità di trasmissione sconosciute?". Questa particolarità fu una delle prime che mi colpì del manga di Masaya Hokazono. Un anno dopo, forse sulla scia di Emerging, esce Manhole con il suo nuovo tentativo di schiaffeggiare a grandi mani gli ipocondriaci mangofili.
Ammettetelo, anche voi dopo aver letto Emerging vi siete lavati le mani più a lungo e più spesso. Manhole invece non ha lo stesso potenziale, dato dal fatto che questa volta il virus è soltanto il vettore del vero male, personificato da un folle signore che ha l'intenzione di eliminare la "feccia dell'umanità" tramite una nuova specie di parassitosi conosciuta come filariasi cutanea. Ciò avvicina la trama alla fantascienza allentando la tensione. Ed è la tensione uno dei punti deboli di Tetsuya Tsutsui, dal momento che spesso inserisce piccole gag che poco si sposano con gli intenti del manga. Altro punto debole di Manhole è il tratto impreciso e i disegni quasi abbozzati.
Se mentre Emerging cercava di dare realismo alla sua storia inserendola in un contesto sociopolitico, Manhole invece decide di virare più sul poliziesco. Spesso esagerando, come quando i suoi protagonisti assumano atteggiamenti stereotipati da cop movie americano. Un altro difetto di Manhole è che non ha un senso della misura, non sei Toriyama, non puoi permetterti di fare autocitazionismo creando un crossover con i personaggi di un altro manga uscito solamente l'anno precedente, tra l'altro. Sebbene l'incipit simile, col "paziente zero" che si mette a spillare sangue in pubblico, Manhole differisce quindi molto da Emerging.
Perché difatti la sua anima è da poliziesco, è devo dire che in quel senso non se la cava male. Tralasciando i comportamenti da serial tv, i cliché, il tentativo (fallito) di creare empatia con i personaggi e certi personaggi inutili, devo dire che lo svolgimento del caso segue una sua logica e risulta interessante.
Ammettetelo, anche voi dopo aver letto Emerging vi siete lavati le mani più a lungo e più spesso. Manhole invece non ha lo stesso potenziale, dato dal fatto che questa volta il virus è soltanto il vettore del vero male, personificato da un folle signore che ha l'intenzione di eliminare la "feccia dell'umanità" tramite una nuova specie di parassitosi conosciuta come filariasi cutanea. Ciò avvicina la trama alla fantascienza allentando la tensione. Ed è la tensione uno dei punti deboli di Tetsuya Tsutsui, dal momento che spesso inserisce piccole gag che poco si sposano con gli intenti del manga. Altro punto debole di Manhole è il tratto impreciso e i disegni quasi abbozzati.
Se mentre Emerging cercava di dare realismo alla sua storia inserendola in un contesto sociopolitico, Manhole invece decide di virare più sul poliziesco. Spesso esagerando, come quando i suoi protagonisti assumano atteggiamenti stereotipati da cop movie americano. Un altro difetto di Manhole è che non ha un senso della misura, non sei Toriyama, non puoi permetterti di fare autocitazionismo creando un crossover con i personaggi di un altro manga uscito solamente l'anno precedente, tra l'altro. Sebbene l'incipit simile, col "paziente zero" che si mette a spillare sangue in pubblico, Manhole differisce quindi molto da Emerging.
Perché difatti la sua anima è da poliziesco, è devo dire che in quel senso non se la cava male. Tralasciando i comportamenti da serial tv, i cliché, il tentativo (fallito) di creare empatia con i personaggi e certi personaggi inutili, devo dire che lo svolgimento del caso segue una sua logica e risulta interessante.
Ho acquistato questo manga dopo aver letto Emerging ed aver trovato, tra le varie recensioni, riferimenti a questo titolo. Non è semplice recensire Manhole ed evitare paragoni tra i due, vista la similitudine nell'argomento trattato. C'è da dire però che i due manga lo affrontano in maniera completamente differente, infatti se nel primo vediamo il "combattimento" contro il virus dal punto di vista medico, in Manhole lo scontro è tutto dal punto di vista investigativo/poliziesco. Ma partiamo subito con la recensione.
I disegni li ho trovati, in generale, molto semplici ma comunque di buona fattura fatta eccezione per alcune tavole veramente spettacolari: da quella dell'uomo nudo che cammina per le vie della città a quella nel "laboratorio" sotterraneo, in cui viene perfettamente reso il senso di claustrofobia e di ansia.
La trama è sviluppata in maniera impeccabile, con una narrazione in cui l'intreccio degli eventi è gestito in modo eccellente. I tasselli vanno al loro posto pian piano che la storia avanza, senza mai perdere in tensione e soprattutto con i giusti tempi. I colpi di scena non sono tantissimi ma arrivano sempre nel momento perfetto: quando sembra che la squadra, composta dai due protagonisti, sia a buon punto, succede qualcosa che li devia bruscamente. Il finale poi non delude le aspettative, forse un po' prevedibile ma in linea con la storia.
La parte medica, poi, non è eccessivamente complessa ed interviene giusto per spiegare, in modo chiaro, gli eventi che stanno succedendo. Non seguiamo infatti per filo e per segno il parassita attraverso ogni suo contagio (Come invece avveniva in Emerging) ma lo vediamo comparire dal punto di vista della coppia investigativa e ne scopriamo pian piano il suo percorso.
I protagonisti della vicenda sono molto convincenti, le azioni e le decisioni che prendono sono sempre molto credibili, anche se in alcuni casi forse un po' troppo plateali (Come l'azione di Inoue verso la fine).
Quello che ho più apprezzato molto in questo manga è il fatto che, fino a quando la vicenda non si sposta a Makino, noi riusciamo quasi a comprendere e perdonare il personaggio che ha messo in atto questa macchinazione. E' quindi un manga che lascia qualcosa al lettore e, personalmente, una volta girata l'ultima pagina, mi è rimasta in testa questa celebre domanda che ha accompagnato soprattutto l'ultimo volume: "Lo scopo giustifica i mezzi?".
Per finire non posso far altro che promuovere al 100% questo manga e consigliarlo a tutti.
I disegni li ho trovati, in generale, molto semplici ma comunque di buona fattura fatta eccezione per alcune tavole veramente spettacolari: da quella dell'uomo nudo che cammina per le vie della città a quella nel "laboratorio" sotterraneo, in cui viene perfettamente reso il senso di claustrofobia e di ansia.
La trama è sviluppata in maniera impeccabile, con una narrazione in cui l'intreccio degli eventi è gestito in modo eccellente. I tasselli vanno al loro posto pian piano che la storia avanza, senza mai perdere in tensione e soprattutto con i giusti tempi. I colpi di scena non sono tantissimi ma arrivano sempre nel momento perfetto: quando sembra che la squadra, composta dai due protagonisti, sia a buon punto, succede qualcosa che li devia bruscamente. Il finale poi non delude le aspettative, forse un po' prevedibile ma in linea con la storia.
La parte medica, poi, non è eccessivamente complessa ed interviene giusto per spiegare, in modo chiaro, gli eventi che stanno succedendo. Non seguiamo infatti per filo e per segno il parassita attraverso ogni suo contagio (Come invece avveniva in Emerging) ma lo vediamo comparire dal punto di vista della coppia investigativa e ne scopriamo pian piano il suo percorso.
I protagonisti della vicenda sono molto convincenti, le azioni e le decisioni che prendono sono sempre molto credibili, anche se in alcuni casi forse un po' troppo plateali (Come l'azione di Inoue verso la fine).
Quello che ho più apprezzato molto in questo manga è il fatto che, fino a quando la vicenda non si sposta a Makino, noi riusciamo quasi a comprendere e perdonare il personaggio che ha messo in atto questa macchinazione. E' quindi un manga che lascia qualcosa al lettore e, personalmente, una volta girata l'ultima pagina, mi è rimasta in testa questa celebre domanda che ha accompagnato soprattutto l'ultimo volume: "Lo scopo giustifica i mezzi?".
Per finire non posso far altro che promuovere al 100% questo manga e consigliarlo a tutti.
Ora che l'ho riletto come si deve, posso finalmente dire la mia su Manhole, seinen in soli tre volumi (adoro le serie brevi) edito in Italia dalla J-Pop e scritto e disegnato da Tetsuya Tsutsui nel 2006. Indubbiamente uno dei manga recenti più interessanti in cui mi sia imbattuto: sebbene non vada matto per determinati generi di thriller, Manhole è comunque riuscito a intrattenermi piuttosto bene per qualche ora, spingendomi a leggere con sempre maggiore curiosità una pagina dopo l'altra. È doveroso accennare anche solo brevemente alla trama.
Tsutsui non perde tempo e ci catapulta in un quartiere giapponese in cui la vita si svolge normalmente, tra venditori che strillano le loro mercanzie e passanti che chiacchierano del più e del meno. A sconvolgere la vita di un giorno come un altro è la comparsa di un uomo completamente nudo e cieco da un occhio che si imbatte in un ragazzo intento a parlare al telefono: lo squilibrato invoca sua madre e vomita sangue sul ragazzo, il quale reagisce d'istinto e lo spintona a terra, causandone l'immediato decesso. A indagare sullo strano accadimento sono il commissario Ken Mizoguchi (una citazione al grande regista Kenji Mizoguchi?) e la sua giovane assistente Nao Inoue, i quali saranno gli unici personaggi a concederci, di tanto in tanto e lungo tutta la narrazione, qualche comic relief. Intanto il ragazzo che parlava al cellulare, rincasato, comincia a manifestare strani sintomi. Contemporaneamente, l'autopsia al cadavere dell'uomo nudo portano a una inaspettata quanto raccapricciante scoperta che darà il via a una incessante serie di indizi e casi tra loro connessi, fino a giungere ad un'imminente catastrofe che potrebbe coinvolgere centinaia di persone...
Una peculiare caratteristica di quest'opera ricca di riferimenti colti che spaziano dal cinema (mi viene in mente quello allo splendido film Qualcuno volò sul nido del cuculo; se non l'avete già visto, rischiate di spoilerarvi il finale) alla scienza biologica e medica è la presenza di una breve bibliografia alla fine che testimonia il lavoro di ricerca approntato da Tsutsui per la stesura del manga. Da un punto di vista più puramente tecnico, il disegno dei personaggi è moderno e a tratti stilizzato (soprattutto nella figura di Nao Inoue) ma funziona bene e di sicuro non è esente da grande cura per il dettaglio. Le tavole sono disposte ordinatamente e rendono la lettura semplice e scorrevole. Per quanto riguarda l'intreccio narrativo, la sua struttura ben congegnata e sempre interessante non mi ha mai annoiato e i pochi personaggi principali svolgono egregiamente il loro ruolo. Consiglio Manhole in particolare agli amanti della psicologia e delle storie parzialmente horror, ma più in generale a chi cerca un thriller intelligente che sappia avvincere e non deludere fino alla fine.
Tsutsui non perde tempo e ci catapulta in un quartiere giapponese in cui la vita si svolge normalmente, tra venditori che strillano le loro mercanzie e passanti che chiacchierano del più e del meno. A sconvolgere la vita di un giorno come un altro è la comparsa di un uomo completamente nudo e cieco da un occhio che si imbatte in un ragazzo intento a parlare al telefono: lo squilibrato invoca sua madre e vomita sangue sul ragazzo, il quale reagisce d'istinto e lo spintona a terra, causandone l'immediato decesso. A indagare sullo strano accadimento sono il commissario Ken Mizoguchi (una citazione al grande regista Kenji Mizoguchi?) e la sua giovane assistente Nao Inoue, i quali saranno gli unici personaggi a concederci, di tanto in tanto e lungo tutta la narrazione, qualche comic relief. Intanto il ragazzo che parlava al cellulare, rincasato, comincia a manifestare strani sintomi. Contemporaneamente, l'autopsia al cadavere dell'uomo nudo portano a una inaspettata quanto raccapricciante scoperta che darà il via a una incessante serie di indizi e casi tra loro connessi, fino a giungere ad un'imminente catastrofe che potrebbe coinvolgere centinaia di persone...
Una peculiare caratteristica di quest'opera ricca di riferimenti colti che spaziano dal cinema (mi viene in mente quello allo splendido film Qualcuno volò sul nido del cuculo; se non l'avete già visto, rischiate di spoilerarvi il finale) alla scienza biologica e medica è la presenza di una breve bibliografia alla fine che testimonia il lavoro di ricerca approntato da Tsutsui per la stesura del manga. Da un punto di vista più puramente tecnico, il disegno dei personaggi è moderno e a tratti stilizzato (soprattutto nella figura di Nao Inoue) ma funziona bene e di sicuro non è esente da grande cura per il dettaglio. Le tavole sono disposte ordinatamente e rendono la lettura semplice e scorrevole. Per quanto riguarda l'intreccio narrativo, la sua struttura ben congegnata e sempre interessante non mi ha mai annoiato e i pochi personaggi principali svolgono egregiamente il loro ruolo. Consiglio Manhole in particolare agli amanti della psicologia e delle storie parzialmente horror, ma più in generale a chi cerca un thriller intelligente che sappia avvincere e non deludere fino alla fine.
Ode al maestro Tsutsui, che con quest'opera, la prima sua che leggo, diventa ufficialmente uno di quegli autori di cui voglio tutto.
Devo ammettere che ho trovato tutti e tre i volumetti di "Manhole" in fumetteria diverso tempo fa fra gli arretrati, ogni volta che ci andavo li sfogliavo, ma non riuscivo proprio a decidermi. Infine, leggendo un po' di recensioni e facendomi alla fine convincere dalle copertine (lo so, è brutto da dire, ma mi riscatterò dicendo che sono tra le più inquietanti e dunque attraenti che abbia mai visto), l'ho comprato. E ho decisamente fatto un ottimo acquisto.
Sicuramente, l'espediente dell'epidemia che minaccia di sterminare il genere umano, o quantomeno una sua buona parte, sa un po' di già visto, però va riconosciuto all'autore il fatto che non ha scritto né disegnato nulla a casaccio, costruendo una trama ben articolata, con personaggi particolarmente realistici, sia nella loro psicologia che nel loro aspetto esteriore, senza contare i tanti aneddoti che è stato divertente ed istruttivo leggere.
L'inizio, con l'uomo nudo che esce dal tombino, grondante sangue, è tra i prologhi più pesanti (in senso buono, ovviamente) e ben riusciti che abbia mai letto. Ti incolla al fumetto e non ti permette di staccare gli occhi fino alla fine. Sembra tutto talmente vero che se lo si legge attentamente sembra quasi di sentire l'odore del sangue, il rumore del tombino che si apre, il respiro irregolare di chi assiste alla scena, incredulo e terrorizzato. Questo manga sa regalare emozioni che pochi altri danno.
Inutile poi specificare che, da vittima prediletta delle zanzare trigre quale sono, qualche volta ho perfino rischiato l'attacco di panico. Ma questo era un risvolto puramente comico della mia recensione.
Ho adorato i due personaggi principali, Mizoguchi ed Inoue, che sono stati resi benissimo, specie nel loro rapporto di lavoro e nella dedizione l'uno per l'altra, in particolare quella di Inoue per Mizoguchi.
Verso la fine ti ritrovi ad immaginare che cosa avresti fatto se fossi stato al posto del "cattivo della situazione". Lo metto tra virgolette perché non è il classico cattivo, ma una sorta di antieroe (mi ha ricordato Yagami Light di "Death Note", per certi versi) convinto di fare del bene all'umanità e in alcuni casi, forse, ha anche ragione. Ma non giudicatemi pazza, eh! Bisogna provare a comprendere il dolore di questa persona; le violenze subite dalla nipote si ripercuotono sulla sua psiche come aghi che lo trafiggono ogni secondo che passa, portandolo a cercare un piano per eliminare dalla faccia della terra chi fa del male al prossimo. Purtroppo, il tutto si ripercuote anche se chi non c'entra nulla, ed è lì che esplode l'epidemia, quella assassina, ingiustificata, che porta via con sé gli innocenti.
Quella di "Manhole" è una storia adulta, che colpisce, ben sceneggiata e splendidamente disegnata. Le tavole del maestro sono splendide, e le pagine a colori arricchiscono un'edizione già di per sé perfetta. Grazie Jpop!
La consiglio a tutti gli amanti del seinen psicologico, fidatevi, non ve ne pentirete.
Devo ammettere che ho trovato tutti e tre i volumetti di "Manhole" in fumetteria diverso tempo fa fra gli arretrati, ogni volta che ci andavo li sfogliavo, ma non riuscivo proprio a decidermi. Infine, leggendo un po' di recensioni e facendomi alla fine convincere dalle copertine (lo so, è brutto da dire, ma mi riscatterò dicendo che sono tra le più inquietanti e dunque attraenti che abbia mai visto), l'ho comprato. E ho decisamente fatto un ottimo acquisto.
Sicuramente, l'espediente dell'epidemia che minaccia di sterminare il genere umano, o quantomeno una sua buona parte, sa un po' di già visto, però va riconosciuto all'autore il fatto che non ha scritto né disegnato nulla a casaccio, costruendo una trama ben articolata, con personaggi particolarmente realistici, sia nella loro psicologia che nel loro aspetto esteriore, senza contare i tanti aneddoti che è stato divertente ed istruttivo leggere.
L'inizio, con l'uomo nudo che esce dal tombino, grondante sangue, è tra i prologhi più pesanti (in senso buono, ovviamente) e ben riusciti che abbia mai letto. Ti incolla al fumetto e non ti permette di staccare gli occhi fino alla fine. Sembra tutto talmente vero che se lo si legge attentamente sembra quasi di sentire l'odore del sangue, il rumore del tombino che si apre, il respiro irregolare di chi assiste alla scena, incredulo e terrorizzato. Questo manga sa regalare emozioni che pochi altri danno.
Inutile poi specificare che, da vittima prediletta delle zanzare trigre quale sono, qualche volta ho perfino rischiato l'attacco di panico. Ma questo era un risvolto puramente comico della mia recensione.
Ho adorato i due personaggi principali, Mizoguchi ed Inoue, che sono stati resi benissimo, specie nel loro rapporto di lavoro e nella dedizione l'uno per l'altra, in particolare quella di Inoue per Mizoguchi.
Verso la fine ti ritrovi ad immaginare che cosa avresti fatto se fossi stato al posto del "cattivo della situazione". Lo metto tra virgolette perché non è il classico cattivo, ma una sorta di antieroe (mi ha ricordato Yagami Light di "Death Note", per certi versi) convinto di fare del bene all'umanità e in alcuni casi, forse, ha anche ragione. Ma non giudicatemi pazza, eh! Bisogna provare a comprendere il dolore di questa persona; le violenze subite dalla nipote si ripercuotono sulla sua psiche come aghi che lo trafiggono ogni secondo che passa, portandolo a cercare un piano per eliminare dalla faccia della terra chi fa del male al prossimo. Purtroppo, il tutto si ripercuote anche se chi non c'entra nulla, ed è lì che esplode l'epidemia, quella assassina, ingiustificata, che porta via con sé gli innocenti.
Quella di "Manhole" è una storia adulta, che colpisce, ben sceneggiata e splendidamente disegnata. Le tavole del maestro sono splendide, e le pagine a colori arricchiscono un'edizione già di per sé perfetta. Grazie Jpop!
La consiglio a tutti gli amanti del seinen psicologico, fidatevi, non ve ne pentirete.
Un altro capolavoro del maestro Tetsuya Tsutsui. Il mangaka ha fatto veramente dei passi da gigante dalla sua prima opera, Duds Hunt, e anche qui ci ha preso in pieno. Questo thriller/poliziesco ambientato in Giappone ai giorni nostri, è pieno di suspence. Inizia con una scena veramente cruda: un uomo nudo, ammalato e sanguinante si aggira per la via di una città. E la crudezza è la parola chiave che accompagna il manga. Parla dell'indagine di un detective, Mizoguchi Ken e della sua aiutante/erede Inoue Nao, alla scoperta del colpevole della diffusione del virus.
I disegni sono i soliti capolavori di Tsutsui: realistici e dettagliatissimi, che contribuiscono a dare un aspetto noire al manga.
Un'opera veramente ben sviluppata, cupa e fredda, inquietante e piena di suspense. Una miniserie perfette, che tutti dovrebbero leggere. L'opera migliore di questo autore che non ha la fama che merita, soprattutto in Italia.
I disegni sono i soliti capolavori di Tsutsui: realistici e dettagliatissimi, che contribuiscono a dare un aspetto noire al manga.
Un'opera veramente ben sviluppata, cupa e fredda, inquietante e piena di suspense. Una miniserie perfette, che tutti dovrebbero leggere. L'opera migliore di questo autore che non ha la fama che merita, soprattutto in Italia.
"Antologia della nemesi", se mi fosse concesso di dare un titolo all'opera di Tsutsui.
Un uomo ferito a morte dalle violenze subite dalla nipote, affida ad un parassita cerebrale la propria vendetta scagliandola contro chi s'è macchiato del crimine orribile di sequestrare e seviziare una vita innocente. Parassita mangia parassita, così come cane mangia cane, sangue chiama sangue ed altri duetti tratti dalla cultura popolare che non sto ad elencare ma che calzerebbero a pennello. Si, insomma, in altre parole: giustizia.
La scelta di commissionare la punizione ad un batterio in grado di svuotare l'organismo umano dei propri istinti lasciandolo rantolare nella confusione totale, in preda a deliranti e sanguinolenti sintomi, è geniale. Tale lampo di genio fa passare in sordina il copione, troppo rapido e la trama un po' scontata, e si evolve su tavole d'una precisione quasi chirurgica.
Deboli di stomaco e ipocondriaci state alla larga da questi tre volumi, non è roba per voi.
Un uomo ferito a morte dalle violenze subite dalla nipote, affida ad un parassita cerebrale la propria vendetta scagliandola contro chi s'è macchiato del crimine orribile di sequestrare e seviziare una vita innocente. Parassita mangia parassita, così come cane mangia cane, sangue chiama sangue ed altri duetti tratti dalla cultura popolare che non sto ad elencare ma che calzerebbero a pennello. Si, insomma, in altre parole: giustizia.
La scelta di commissionare la punizione ad un batterio in grado di svuotare l'organismo umano dei propri istinti lasciandolo rantolare nella confusione totale, in preda a deliranti e sanguinolenti sintomi, è geniale. Tale lampo di genio fa passare in sordina il copione, troppo rapido e la trama un po' scontata, e si evolve su tavole d'una precisione quasi chirurgica.
Deboli di stomaco e ipocondriaci state alla larga da questi tre volumi, non è roba per voi.
Una bella sorpresa. Una miniserie veramente interessante. Tetsuya Tsutsui ha quasi sempre incentrato i suoi volumi unici in trame action - horror a tratti anche psicologiche e con Manhole direi che ha superato se stesso. Tre volumi che si leggono tutti d'un fiato. Ogni capitolo è carico di tensione, movimento, pathos e vi sono anche come scrivevo sopra tavole horror crude che rendono il manga più incentrato sul target adulto.
La trama narra di un inspiegabile morte, in centro città, una persona anziana si accascia al suolo, colpita da un malore improvviso. A causa delle sue visibili condizioni e la morte così sospetta entrano in campo i detective di città che risalgono ad un tombino misterioso, dove si pensa l'uomo provenga. Nel frattempo dall'autopsia sul suo cadavere rinviene che l'uomo era portatore di una malattia contagiosa che sembra abbia intaccato la sua prima vittima. Infatti un passante passante sul luogo della morte del vecchio malato sembra possedere degli strani sintomi. Partirà quindi una caccia ai criminali che vogliono lanciare una minaccia di proporzioni planetarie.
Un conto alla rovescia veramente elettrizzante, difficile descrivere i personaggi in soli tre volumi ma nel complesso si evince specialmente l'inquietudine generale di tutti quanti.
Disegni realistici e particolari, un manga che consiglio a tutti quanti. Seinen di pochi volumi così validi ce ne sono ben pochi. Votone, 8.
La trama narra di un inspiegabile morte, in centro città, una persona anziana si accascia al suolo, colpita da un malore improvviso. A causa delle sue visibili condizioni e la morte così sospetta entrano in campo i detective di città che risalgono ad un tombino misterioso, dove si pensa l'uomo provenga. Nel frattempo dall'autopsia sul suo cadavere rinviene che l'uomo era portatore di una malattia contagiosa che sembra abbia intaccato la sua prima vittima. Infatti un passante passante sul luogo della morte del vecchio malato sembra possedere degli strani sintomi. Partirà quindi una caccia ai criminali che vogliono lanciare una minaccia di proporzioni planetarie.
Un conto alla rovescia veramente elettrizzante, difficile descrivere i personaggi in soli tre volumi ma nel complesso si evince specialmente l'inquietudine generale di tutti quanti.
Disegni realistici e particolari, un manga che consiglio a tutti quanti. Seinen di pochi volumi così validi ce ne sono ben pochi. Votone, 8.
Ho comprato questo manga a scatola chiusa dopo aver letto le altre opere di Tetsuya Tsutsui, e devo dire che questo Manhole si è rivelato un thriller davvero niente male.
La trama è un classico hollywoodiano degli anni '90: "epidemia virale = moriremo tutti!", anche se il fenomeno è circoscritto in un area locale e non globale. Tuttavia, nonostante sia un classico, risulta poco prevedibile, mai banale e riesce a coinvolgere significativamente il lettore pur trattandosi di un'opera di soli tre volumi.
Consiglio quest'opera a tutti gli amanti del thriller. Vista la brevità è poco impegnativa e la spesa è decisamente esigua sopratutto paragonata alla qualità del prodotto.
La trama è un classico hollywoodiano degli anni '90: "epidemia virale = moriremo tutti!", anche se il fenomeno è circoscritto in un area locale e non globale. Tuttavia, nonostante sia un classico, risulta poco prevedibile, mai banale e riesce a coinvolgere significativamente il lettore pur trattandosi di un'opera di soli tre volumi.
Consiglio quest'opera a tutti gli amanti del thriller. Vista la brevità è poco impegnativa e la spesa è decisamente esigua sopratutto paragonata alla qualità del prodotto.
Mi sono procurato questo manga dopo aver letto le recensioni qui su animeclick.
La trama è organizzata in maniera non banale, con colpi di scena inaspettati; il mangaka si è studiato tutte le proprietà degli insetti trattati in questo manga, e del "letale virus" di cui si parla nella storia. Non è raccontata male quindi, scorre bene, anche con momenti di comicità.
I disegni sono fatti molto bene, rispecchiano molto il tema che trattano e sono ben curati.
Il mio voto è un 8, sarà perchè in questo momento mi sto leggendo MONSTER, anch'esso un manga thriller, che ritengo però su di un livello superiore, quindi non riesco ad assegnare più di un 8.
Altro lato positivo da sottolineare sono i momenti di comicità che si possono trovare in questi tre numeri; essi sollevano un attimo dalla trama che di per sé è pesante.
Un buon manga, particolare, che sicuramente non a tutti piacerà, a me fa molto piacere averlo nella mia collezione.
Una menzione speciale va alla Jpop (non ho molte serie di questa casa editrice) che ha fatto un ottimo lavoro di rilegatura e di qualità generale degli albi, sono pienamente d'accordo sul fatto di spendere 2 euro in più, ma avere tra le mani un ottimo prodotto, e non un prodotto scadente...
La trama è organizzata in maniera non banale, con colpi di scena inaspettati; il mangaka si è studiato tutte le proprietà degli insetti trattati in questo manga, e del "letale virus" di cui si parla nella storia. Non è raccontata male quindi, scorre bene, anche con momenti di comicità.
I disegni sono fatti molto bene, rispecchiano molto il tema che trattano e sono ben curati.
Il mio voto è un 8, sarà perchè in questo momento mi sto leggendo MONSTER, anch'esso un manga thriller, che ritengo però su di un livello superiore, quindi non riesco ad assegnare più di un 8.
Altro lato positivo da sottolineare sono i momenti di comicità che si possono trovare in questi tre numeri; essi sollevano un attimo dalla trama che di per sé è pesante.
Un buon manga, particolare, che sicuramente non a tutti piacerà, a me fa molto piacere averlo nella mia collezione.
Una menzione speciale va alla Jpop (non ho molte serie di questa casa editrice) che ha fatto un ottimo lavoro di rilegatura e di qualità generale degli albi, sono pienamente d'accordo sul fatto di spendere 2 euro in più, ma avere tra le mani un ottimo prodotto, e non un prodotto scadente...
Dopo Reset e Duds Hunt, il mangaka Tetsuya Tsutsui ha sfornato un altro bellissimo thriller/manga.
La storia comincia con uno strano uomo grondante di sangue uscito da un tombino, annientato dalla forza di un virus che si spanderà a quasi tutta Tokyo. Ma dietro ciò che tutti considerano un'epidemia di origine spontanea, si nasconde un grave complotto. A capo di questa indagine viene posto il commissario Ken Mizoguchi e la sua aiutante Nao Inoue.
Quest’opera autoconclusiva in tre volumi è editata dalla J-pop con un costo di 5.90€ in una bella edizione con sovra copertina.
Il disegno è molto semplice e leggibile, con dei picchi in alcuni casi veramente straordinari.
La storia comincia con uno strano uomo grondante di sangue uscito da un tombino, annientato dalla forza di un virus che si spanderà a quasi tutta Tokyo. Ma dietro ciò che tutti considerano un'epidemia di origine spontanea, si nasconde un grave complotto. A capo di questa indagine viene posto il commissario Ken Mizoguchi e la sua aiutante Nao Inoue.
Quest’opera autoconclusiva in tre volumi è editata dalla J-pop con un costo di 5.90€ in una bella edizione con sovra copertina.
Il disegno è molto semplice e leggibile, con dei picchi in alcuni casi veramente straordinari.
Finalmente la prima opera prodotta dal genio di Tetsuya Tsutsui che non è formata da un solo volume, e al momento la sua opera migliore.
Di solito ci porta in un mondo malato e violento, ma questa volta lo fa più tranquillamente e sembra dare una speranza a un mondo che non sembra cattivo come nelle altre opere dell’autore, segno che stia cercando di creare un’opera affine al nostro mondo (questa ci va vicino) o segno che la sua mente “malata” stia tornando sulla retta via? L’unica cosa certa è: “comunque andrà, sarà un successo!”
Il primo numero inizia già in modo scioccante.
Un uomo nudo e tutto sporco cammina per le strade della zona commerciale di Sasahara, vagabondando apparentemente senza meta, si scontra con uno studente che stava scrivendo un messaggio e non l’aveva visto.
L’uomo si appoggia al ragazzo e tossendo riempie di sangue il volto del giovane che, di reazione, lo spinge via, ma i riflessi dell’uomo sono come assenti e cade battendo rovinosamente la testa.
Ken Mizoguchi , il capo della sezione investigativa e nostro co-protagonista, arriva sulla scena, dove in seguito alla botta, l’uomo vagante è deceduto.
Risalendo le impronte, trovano da dove è arrivato questa persona. Da un tombino di raccolta delle acque piovane.
Cosa ci faceva la sotto? E’ stato condotto li sotto? Era rinchiuso li? Quale oscuro segreto celano i sotterranei??
Mentre ci sottoponiamo queste domande, Nao Inoue, la kohai di Mizoguchi, manda il cadavere nella sala autopsie.
Mentre stanno per incidere il cadavere, l’occhio destro si spalanca tra lo stupore di tutti.
Controllando meglio, si vede che c’è qualcosa che si muove e vive dentro l’occhio.
Con un delicato tocco di bisturi effettuano una leggera incisione nella sclera dell’occhio e con le pinze riescono ad estrarre… un essere filariforme.
Si tratta di un’onchocerca vulvus, meglio conosciuta come filaria loa-loa.
Un parassita che si insidia sotto forma di larva nel corpo ospitante e si nutre ed evolve all’interno dell’occhio.
Nel frattempo il commissario Mizoguchi prova a telefonare al proprietario del telefonino rinvenuto sulla scena del crimine, ma non sembra sia possibile rintracciare il ragazzo….
Nel frattempo Yoichi, il nostro studente, decide di andare al commissariato a parlare e poi di passare da un dermatologo, per via di un leggero prurito all’altezza dello zigomo.
La pandemia sta per cominciare…
Questi son in breve i primi due capitoli di questa grandiosa opera, che sarà da li in poi un continuo susseguirsi di colpi di scena e di investigazioni ardite, che non vi darà mai noia e vi terrà sempre attenti e impauriti attraverso momenti di suspense da cardiopalma, che vi faranno venire voglia di leggerli tutti uno dietro l’altro per arrivare rapidamente ad una conclusione strabiliante, in mezzo a trovate ed a colpi di genio incredibili.
Ci son moltissime ambientazioni diverse e molti personaggi diversi, tutti molto curati da Tsutsui che li ha caratterizzati perfettamente.
Nonostante un’indagine scientifica riesce ad inserire anche dei momenti di riflessione e dei momenti sentimentali, che non interferiscono per nulla ne con il ritmo del manga né che con le atmosfere cupe, portandoci dentro questo strano rapporto tra Senpai-Kohai che è quello di Mizoguchi e Inoue.
E’ impossibile descrivere in poche parole quello che sarà in grado di tirare fuori Tetsuya in questa storia, frutto di uno studio spassionato dell’argomento.
Studi sulle filarie, sugli insetti, sugli ambienti in cui vivono, tutto per creare sul manga un alone di realtà terrorizzante!
Infatti il lavoro di Tetsuya nel manga per ricreare certi ambienti e certe situazioni è agghiacciante e farà venire la pelle d’oca anche il solo pensare a cosa potrebbe realmente accadere…
Il tutto ovviamente condito dagli stupendi disegni a cui siamo abituati, ma con una marcia in più, sembra che migliorino ad ogni tavola.
Non solo le espressioni facciali dei protagonisti e il perfetto modo in cui rappresenta le varie età, ma anche gli ambienti.
Può crearvi il più limpido degli ospedali con il più sporco degli antri, che vi farà sembrare che lo sporco possa rimanere sulle vostre dita!
Non dimenticando il preziosismo tecnico con il quale son riproposti i veicoli e le armi, peraltro molto riusciti grazie anche a dei giochi di prospettiva stupefacenti.
Come del resto tutta la regia generale delle tavole è ottimamente riuscita ed azzeccata per regalare al lettore determinate sensazioni.
La maestria dei disegni si nota anche in alcune scene veramente crude e violente.
Fanno raggiungere al manga dei livelli altissimi di violenza che potrebbero dare fastidio a qualcuno ma che son essenziali per segnare l’opera come seinen veramente adulto e duro.
In conclusione abbiano un manga in tre volumi che appassiona e stupisce, che non ci lascia respirare e ci trascina fino alla fine, inermi, fino alla conclusione.
Tre volumi che sanno appassionare come molti manga composti da molti più numeri non sanno fare.
Uniamo anche un’edizione veramente ottima, con pagine bianchissime, spesse, senza sbavature e retini ottimamente resi.
Senza dimenticare le pagine a colori stupende che coronano una edizione stupenda per un manga agghiacciante, in senso buono, ovviamente!
Dopo aver letto questo manga ho deciso di comprare le future opere di Tetsuya Tsutsui a scatola chiusa, senza preoccuparmi delle trame o di altro. Per me sarà sicuramente un ottimo lavoro.
Consigliatissimo.
Di solito ci porta in un mondo malato e violento, ma questa volta lo fa più tranquillamente e sembra dare una speranza a un mondo che non sembra cattivo come nelle altre opere dell’autore, segno che stia cercando di creare un’opera affine al nostro mondo (questa ci va vicino) o segno che la sua mente “malata” stia tornando sulla retta via? L’unica cosa certa è: “comunque andrà, sarà un successo!”
Il primo numero inizia già in modo scioccante.
Un uomo nudo e tutto sporco cammina per le strade della zona commerciale di Sasahara, vagabondando apparentemente senza meta, si scontra con uno studente che stava scrivendo un messaggio e non l’aveva visto.
L’uomo si appoggia al ragazzo e tossendo riempie di sangue il volto del giovane che, di reazione, lo spinge via, ma i riflessi dell’uomo sono come assenti e cade battendo rovinosamente la testa.
Ken Mizoguchi , il capo della sezione investigativa e nostro co-protagonista, arriva sulla scena, dove in seguito alla botta, l’uomo vagante è deceduto.
Risalendo le impronte, trovano da dove è arrivato questa persona. Da un tombino di raccolta delle acque piovane.
Cosa ci faceva la sotto? E’ stato condotto li sotto? Era rinchiuso li? Quale oscuro segreto celano i sotterranei??
Mentre ci sottoponiamo queste domande, Nao Inoue, la kohai di Mizoguchi, manda il cadavere nella sala autopsie.
Mentre stanno per incidere il cadavere, l’occhio destro si spalanca tra lo stupore di tutti.
Controllando meglio, si vede che c’è qualcosa che si muove e vive dentro l’occhio.
Con un delicato tocco di bisturi effettuano una leggera incisione nella sclera dell’occhio e con le pinze riescono ad estrarre… un essere filariforme.
Si tratta di un’onchocerca vulvus, meglio conosciuta come filaria loa-loa.
Un parassita che si insidia sotto forma di larva nel corpo ospitante e si nutre ed evolve all’interno dell’occhio.
Nel frattempo il commissario Mizoguchi prova a telefonare al proprietario del telefonino rinvenuto sulla scena del crimine, ma non sembra sia possibile rintracciare il ragazzo….
Nel frattempo Yoichi, il nostro studente, decide di andare al commissariato a parlare e poi di passare da un dermatologo, per via di un leggero prurito all’altezza dello zigomo.
La pandemia sta per cominciare…
Questi son in breve i primi due capitoli di questa grandiosa opera, che sarà da li in poi un continuo susseguirsi di colpi di scena e di investigazioni ardite, che non vi darà mai noia e vi terrà sempre attenti e impauriti attraverso momenti di suspense da cardiopalma, che vi faranno venire voglia di leggerli tutti uno dietro l’altro per arrivare rapidamente ad una conclusione strabiliante, in mezzo a trovate ed a colpi di genio incredibili.
Ci son moltissime ambientazioni diverse e molti personaggi diversi, tutti molto curati da Tsutsui che li ha caratterizzati perfettamente.
Nonostante un’indagine scientifica riesce ad inserire anche dei momenti di riflessione e dei momenti sentimentali, che non interferiscono per nulla ne con il ritmo del manga né che con le atmosfere cupe, portandoci dentro questo strano rapporto tra Senpai-Kohai che è quello di Mizoguchi e Inoue.
E’ impossibile descrivere in poche parole quello che sarà in grado di tirare fuori Tetsuya in questa storia, frutto di uno studio spassionato dell’argomento.
Studi sulle filarie, sugli insetti, sugli ambienti in cui vivono, tutto per creare sul manga un alone di realtà terrorizzante!
Infatti il lavoro di Tetsuya nel manga per ricreare certi ambienti e certe situazioni è agghiacciante e farà venire la pelle d’oca anche il solo pensare a cosa potrebbe realmente accadere…
Il tutto ovviamente condito dagli stupendi disegni a cui siamo abituati, ma con una marcia in più, sembra che migliorino ad ogni tavola.
Non solo le espressioni facciali dei protagonisti e il perfetto modo in cui rappresenta le varie età, ma anche gli ambienti.
Può crearvi il più limpido degli ospedali con il più sporco degli antri, che vi farà sembrare che lo sporco possa rimanere sulle vostre dita!
Non dimenticando il preziosismo tecnico con il quale son riproposti i veicoli e le armi, peraltro molto riusciti grazie anche a dei giochi di prospettiva stupefacenti.
Come del resto tutta la regia generale delle tavole è ottimamente riuscita ed azzeccata per regalare al lettore determinate sensazioni.
La maestria dei disegni si nota anche in alcune scene veramente crude e violente.
Fanno raggiungere al manga dei livelli altissimi di violenza che potrebbero dare fastidio a qualcuno ma che son essenziali per segnare l’opera come seinen veramente adulto e duro.
In conclusione abbiano un manga in tre volumi che appassiona e stupisce, che non ci lascia respirare e ci trascina fino alla fine, inermi, fino alla conclusione.
Tre volumi che sanno appassionare come molti manga composti da molti più numeri non sanno fare.
Uniamo anche un’edizione veramente ottima, con pagine bianchissime, spesse, senza sbavature e retini ottimamente resi.
Senza dimenticare le pagine a colori stupende che coronano una edizione stupenda per un manga agghiacciante, in senso buono, ovviamente!
Dopo aver letto questo manga ho deciso di comprare le future opere di Tetsuya Tsutsui a scatola chiusa, senza preoccuparmi delle trame o di altro. Per me sarà sicuramente un ottimo lavoro.
Consigliatissimo.
Manhole sa di metallo. Ha lo stesso rumore dei grossi tombini che si richiudono in modo pesante. Ha il sapore delle fogne e la paura di sapere cosa vi sia in quel mondo sotterraneo: dagli abissi, sotto le strade, si ha sempre il celato timore che possano uscire dal grembo del buio creature viscide, orrori che dimorano nella psiche umana più profonda.
In questo caso da un tombino esce fuori un uomo nudo e grondante sangue, proprio nel bel mezzo di una strada commerciale giapponese. Evidentemente ha perso la ragione, se mai l'avesse avuta. Pelato, quasi non umano nei movimenti, proprio come uno zombie, si aggrappa a un passante e gli vomita addosso sangue, prima di cadere a terra e di morire. Questo è l'inizio di Manhole, manga in tre volumi firmati da Tetsuya Tsutsui.
Sul posto intervengono i protagonisti principali della storia: Mizoguchi Ken, un detective e Inoue Nao, la sua collaboratrice.
La storia si dipana fino ad assumere i contorni sfumati tra thriller e horror, portando ben presto in scena la minaccia batteriologica su larga scala.
Manhole è una serie breve che sa a tratti di già visto: il nemico batteriologico non è certamente una componente nuova nei media narrativi moderni, tra film, fumetti e libri. Tuttavia la vera forza di Tsutsui è una presentazione graduale che incuriosisce il lettore, volta per volta.
Il tutto è dipanato ottimamente in soli tre volumi, anche se, ad onor del vero, c'è da segnalare un calo di coinvolgimento verso la conclusione della storia.
Altra componente ben realizzata sono i personaggi principali, tra cui spicca il detective Mizoguchi Ken: testardo, pieno di manie e nervosismo. Il rapporto con la collega poi è reso decisamente bene, una relazione a metà tra un rapporto lavorativo e familiare, che sfocia con l'interazione tra una improbabile coppia di colleghi.
Il tratto dell'autore è buono, limpido e pulito, pieno di dettagli. Sul comparto grafico non c'è nulla da dire, è un buon esempio di disegno, uno stile moderno ed essenziale, con una discreta gestione delle ombre e del chiaroscuro. Di rado l'autore usa retini complessi e mai ne fa un uso frequente, evitando così di appesantire le tavole con superflui e inutili virtuosismi.
Il problema principale dell'opera si nota dalla seconda parte della serie. Se la costruzione della storia gradualmente prende il lettore, ad un certo punto in poi alcuni risvolti e spiegazioni lasciano un po' a desiderare. Si ha l'impressione di una gestione in parte fallita su alcune tematiche della storia, come la gestione del motivo per cui "l'antagonista" ha fatto quello che ha fatto; inoltre Manhole è un manga molto crudo e difficile da leggere per alcune scene esplicite e in parte anche abbastanza disgustose a livello psicologico.
Di sicuro Manhole non è un manga per amanti degli shonen, degli shoujo o per deboli di stomaco. E' un Seinen maturo, discreto e disegnato molto bene da un autore che potrebbe dare ancora di più su altre opere future, fermo restando che già questo titolo è ottimamente realizzato, con i limiti che una serie breve può offrire. Per questo attendo e spero nella realizzazione di una nuova serie da parte di Tsutsui, magari più lunga, in quanto potrebbe essere curioso vederlo nuovamente al lavoro con più spazio a disposizione.
Una nota per l'edizione italiana: decisamente affascinante, una delle edizioni migliori che mi siano passate in mano. La carta è di livello ottimo, leggermente patinata, la stampa e' impressa in modo pulito, chiaro e potente. La copertina oltre ad essere stampata su sovracopertina di ottima qualità, ha un rilievo argentato bello da vedere e da toccare.
Manhole è una bella serie breve di soli 3 tankobon, confezionata su misura per chi vuole ricercare un Seinen la cui lettura fila liscia, per chi non rimane particolarmente impressionato di fronte a certe tematiche psicologiche e visive e... per chi ama le zanzare, se mai esistesse. Una più che discreta prova dell'autore che evidentemente ha messo molto impegno nella realizzazione di questa bella opera.
- Nota: nella serie e' presente, come fugace cameo, un personaggio proveniente da un altro lavoro breve di Tetsuya Tsutsui ("Reset", edito in Italia sempre dalla JPOP). I due lavori dell'autore oltre a questo non sono correlati in termini di storyline.
In questo caso da un tombino esce fuori un uomo nudo e grondante sangue, proprio nel bel mezzo di una strada commerciale giapponese. Evidentemente ha perso la ragione, se mai l'avesse avuta. Pelato, quasi non umano nei movimenti, proprio come uno zombie, si aggrappa a un passante e gli vomita addosso sangue, prima di cadere a terra e di morire. Questo è l'inizio di Manhole, manga in tre volumi firmati da Tetsuya Tsutsui.
Sul posto intervengono i protagonisti principali della storia: Mizoguchi Ken, un detective e Inoue Nao, la sua collaboratrice.
La storia si dipana fino ad assumere i contorni sfumati tra thriller e horror, portando ben presto in scena la minaccia batteriologica su larga scala.
Manhole è una serie breve che sa a tratti di già visto: il nemico batteriologico non è certamente una componente nuova nei media narrativi moderni, tra film, fumetti e libri. Tuttavia la vera forza di Tsutsui è una presentazione graduale che incuriosisce il lettore, volta per volta.
Il tutto è dipanato ottimamente in soli tre volumi, anche se, ad onor del vero, c'è da segnalare un calo di coinvolgimento verso la conclusione della storia.
Altra componente ben realizzata sono i personaggi principali, tra cui spicca il detective Mizoguchi Ken: testardo, pieno di manie e nervosismo. Il rapporto con la collega poi è reso decisamente bene, una relazione a metà tra un rapporto lavorativo e familiare, che sfocia con l'interazione tra una improbabile coppia di colleghi.
Il tratto dell'autore è buono, limpido e pulito, pieno di dettagli. Sul comparto grafico non c'è nulla da dire, è un buon esempio di disegno, uno stile moderno ed essenziale, con una discreta gestione delle ombre e del chiaroscuro. Di rado l'autore usa retini complessi e mai ne fa un uso frequente, evitando così di appesantire le tavole con superflui e inutili virtuosismi.
Il problema principale dell'opera si nota dalla seconda parte della serie. Se la costruzione della storia gradualmente prende il lettore, ad un certo punto in poi alcuni risvolti e spiegazioni lasciano un po' a desiderare. Si ha l'impressione di una gestione in parte fallita su alcune tematiche della storia, come la gestione del motivo per cui "l'antagonista" ha fatto quello che ha fatto; inoltre Manhole è un manga molto crudo e difficile da leggere per alcune scene esplicite e in parte anche abbastanza disgustose a livello psicologico.
Di sicuro Manhole non è un manga per amanti degli shonen, degli shoujo o per deboli di stomaco. E' un Seinen maturo, discreto e disegnato molto bene da un autore che potrebbe dare ancora di più su altre opere future, fermo restando che già questo titolo è ottimamente realizzato, con i limiti che una serie breve può offrire. Per questo attendo e spero nella realizzazione di una nuova serie da parte di Tsutsui, magari più lunga, in quanto potrebbe essere curioso vederlo nuovamente al lavoro con più spazio a disposizione.
Una nota per l'edizione italiana: decisamente affascinante, una delle edizioni migliori che mi siano passate in mano. La carta è di livello ottimo, leggermente patinata, la stampa e' impressa in modo pulito, chiaro e potente. La copertina oltre ad essere stampata su sovracopertina di ottima qualità, ha un rilievo argentato bello da vedere e da toccare.
Manhole è una bella serie breve di soli 3 tankobon, confezionata su misura per chi vuole ricercare un Seinen la cui lettura fila liscia, per chi non rimane particolarmente impressionato di fronte a certe tematiche psicologiche e visive e... per chi ama le zanzare, se mai esistesse. Una più che discreta prova dell'autore che evidentemente ha messo molto impegno nella realizzazione di questa bella opera.
- Nota: nella serie e' presente, come fugace cameo, un personaggio proveniente da un altro lavoro breve di Tetsuya Tsutsui ("Reset", edito in Italia sempre dalla JPOP). I due lavori dell'autore oltre a questo non sono correlati in termini di storyline.
Un bellissimo manga. Corto nella giusta maniera da non annoiare e mai banale. Come già detto da labirint il ritrovamento del criminale avviene in modo un po' troppo spiccio, ma comunque seguendo una determinata logica. Mi è piaciuto moltissimo il carisma e la figura dell'antagonista. Assolutamente consigliato. In meno di 18 euro potete portarvi a casa un esperienza che non dimenticherete facilmente.
Manga dal tratto maturo e pulito (anche se c'è sempre di meglio ovviamente)! Ho trovato la storia soddisfacente nonostante le premesse erano del solito racconto horror visto e rivisto.. Da subito si approfondiscono aspetti del titolo molto interessanti che sanno catturare l'attenzione a pieno regime!
Non dico assolutamente che Manhole sia un capolavoro, ma senz'altro è un buon titolo, da non sottovalutare e soprattutto non è troppo impegnativo dato che comprende 3 volumi.
Se avete l'occasione di leggerlo non ve ne pentirete sicuramente...
Non dico assolutamente che Manhole sia un capolavoro, ma senz'altro è un buon titolo, da non sottovalutare e soprattutto non è troppo impegnativo dato che comprende 3 volumi.
Se avete l'occasione di leggerlo non ve ne pentirete sicuramente...
Sicuramente la storia non è originalissima, ma è ottimamente raccontata e disegnata, c'è solo una piccola forzatura nel volume finale su come si arriva al criminale, ma niente di tragico.
La storia tra l'altro ha il pregio di non andare verso la classica catastrofe globale, ma rimane in un contesto "locale".
Bello anche il richiamo a Reset altra opera dello stesso autore che anche se è la più inverosimile di quelle da lui scritte l'ho letta molto volentieri
La storia tra l'altro ha il pregio di non andare verso la classica catastrofe globale, ma rimane in un contesto "locale".
Bello anche il richiamo a Reset altra opera dello stesso autore che anche se è la più inverosimile di quelle da lui scritte l'ho letta molto volentieri