Ikigami - Annunci di morte
"Ikigami - annunci di morte" è una serie seinen di Motoro Mase, noto in Italia anche per "Demokratia". Vorrei scegliere con cura le parole per recensire quest'opera ma ho visto che per fortuna prima di me altri lo hanno fatto in modo eccellente. Mi limito a raccogliere senza spoiler quello che ho letto sperando che quest'opera conquisti le librerie di altri lettori e - perché no - ne venga rivalutata una ristampa.
"Ikigami" è un annuncio consegnato sottoforma di fascicolo con tesserino ad 1 essere umano su 1000 che non ha ancora raggiunto i 25 anni. Un funzionario del governo di un Paese bussa alla sua porta, notificando alla persona che ha 24 ore di tempo per chiudere i conti con la vita. Questa scena è l'ultimo atto di un disegno governativo che ha l'obiettivo di educare la sua popolazione al valore della vita, poiché la persona che lo riceve diventerà un eroe nazionale e rappresenterà per tutti l'esempio di colui che ha sacrificato la propria vita. Grazie al suo gesto familiari, amici e conoscenti rifletteranno sulla sua morte e si impegneranno al massimo a vivere anche per lui.
L'educazione della popolazione inizia molti anni prima, quando il primo giorno delle scuole elementari a ciascun bambino è iniettato un vaccino. Accompagnati consapevolmente dai propri genitori, il rito di ingresso vuole che ciascuno riceva la sua dose, sapendo che 1 su 1000 di quelle siringhe contiene un capsula che si auto-distruggerà nel corpo di un bambino entro i 25 anni di età causandone la morte immediata. 24 ore prima dell'arrivo di quel momento, il governo invierà un suo funzionario per dare la notizia. Questo sistema incentiverà i bambini ad affacciarsi alla vita sfruttando ogni momento con pienezza e orgoglio, oltre che con la possibilità di diventare un giorno eroi nazionali e attribuire lustro alla famiglia di appartenenza.
Ogni livello narrativo è curato con una attenzione lucida, meticolosa e, se si è sensibili, dolorosa:
- il livello sistemico: il regime, la sua articolazione e il ruolo della propaganda nel promuovere una legge disumana
- il livello intermedio: il ruolo del funzionario responsabile della consegna degli ikigami, colui che assiste e subisce per primo la reazione del prescelto da questo sistema di morti volute dal governo, ma casuali nel colpire il singolo
- il livello individuale: l'impatto della consegna dell'ikigami sulla vita di chi lo riceve, sulla sua mente e le sue emozioni
In "Ikigami" i veri protagonisti sono i destinatari degli annunci di morte. Ciascun personaggio è parte di un mosaico articolato di storie degne di nota e spessore. Non esistono privilegi e non esistono situazioni ideali per ricevere un annuncio di morte, può arrivare in qualsiasi momento e a quel punto le priorità di chi lo riceve si capovolgono. Motoro Mase ha un tratto abile anche nel disegnare l'emozione, in modo particolare quella che traina l'intera serie e tiene in sospeso i lettori: la paura. Allo stesso tempo, fa riflettere la straordinaria capacità di questa emozione di farsi spazio nella mente delle persone che realizzano di non avere più tempo. La paura rende vigliacchi, rende miopi, rende coraggiosi, rende buoni, rende lucidi, rende riconoscenti, rende ingrati, rende ladri, rende assassini. Ciascun protagonista guadagna la sua fetta di gloria e visibilità in un contesto che non era preparato alla sua sparizione. Il panorama nebuloso dei primi volumi, andando avanti nella narrazione, diventa più limpido e interessante. L'autore si preserva dallo scoprire le sue carte e quando lo fa non si limita ad impressionare, fa riflettere a costo di far male due volte.
In contrasto con il racconto della morte, Ikigami si propone come un inno alla vita. Le contraddizioni però proseguono nel rappresentare un popolo dormiente, che non si oppone ad una legge disumana che si nutre dei suoi figli. Non si risparmiano anche negli episodi che scavano nella quotidianità dei suoi Eroi nazionali, sospesi tra emozioni scomode e rapidi bilanci di vita. Una storia così intensa, incauta e potente non può lasciare indifferenti.
Il formato è ottimo, ma gli albi con sovraccoperta bianca sono ingialliti nel tempo, in alcune parti macchiati dall'inchiostro del nero intenso delle tavole.
"Ikigami" è un annuncio consegnato sottoforma di fascicolo con tesserino ad 1 essere umano su 1000 che non ha ancora raggiunto i 25 anni. Un funzionario del governo di un Paese bussa alla sua porta, notificando alla persona che ha 24 ore di tempo per chiudere i conti con la vita. Questa scena è l'ultimo atto di un disegno governativo che ha l'obiettivo di educare la sua popolazione al valore della vita, poiché la persona che lo riceve diventerà un eroe nazionale e rappresenterà per tutti l'esempio di colui che ha sacrificato la propria vita. Grazie al suo gesto familiari, amici e conoscenti rifletteranno sulla sua morte e si impegneranno al massimo a vivere anche per lui.
L'educazione della popolazione inizia molti anni prima, quando il primo giorno delle scuole elementari a ciascun bambino è iniettato un vaccino. Accompagnati consapevolmente dai propri genitori, il rito di ingresso vuole che ciascuno riceva la sua dose, sapendo che 1 su 1000 di quelle siringhe contiene un capsula che si auto-distruggerà nel corpo di un bambino entro i 25 anni di età causandone la morte immediata. 24 ore prima dell'arrivo di quel momento, il governo invierà un suo funzionario per dare la notizia. Questo sistema incentiverà i bambini ad affacciarsi alla vita sfruttando ogni momento con pienezza e orgoglio, oltre che con la possibilità di diventare un giorno eroi nazionali e attribuire lustro alla famiglia di appartenenza.
Ogni livello narrativo è curato con una attenzione lucida, meticolosa e, se si è sensibili, dolorosa:
- il livello sistemico: il regime, la sua articolazione e il ruolo della propaganda nel promuovere una legge disumana
- il livello intermedio: il ruolo del funzionario responsabile della consegna degli ikigami, colui che assiste e subisce per primo la reazione del prescelto da questo sistema di morti volute dal governo, ma casuali nel colpire il singolo
- il livello individuale: l'impatto della consegna dell'ikigami sulla vita di chi lo riceve, sulla sua mente e le sue emozioni
In "Ikigami" i veri protagonisti sono i destinatari degli annunci di morte. Ciascun personaggio è parte di un mosaico articolato di storie degne di nota e spessore. Non esistono privilegi e non esistono situazioni ideali per ricevere un annuncio di morte, può arrivare in qualsiasi momento e a quel punto le priorità di chi lo riceve si capovolgono. Motoro Mase ha un tratto abile anche nel disegnare l'emozione, in modo particolare quella che traina l'intera serie e tiene in sospeso i lettori: la paura. Allo stesso tempo, fa riflettere la straordinaria capacità di questa emozione di farsi spazio nella mente delle persone che realizzano di non avere più tempo. La paura rende vigliacchi, rende miopi, rende coraggiosi, rende buoni, rende lucidi, rende riconoscenti, rende ingrati, rende ladri, rende assassini. Ciascun protagonista guadagna la sua fetta di gloria e visibilità in un contesto che non era preparato alla sua sparizione. Il panorama nebuloso dei primi volumi, andando avanti nella narrazione, diventa più limpido e interessante. L'autore si preserva dallo scoprire le sue carte e quando lo fa non si limita ad impressionare, fa riflettere a costo di far male due volte.
In contrasto con il racconto della morte, Ikigami si propone come un inno alla vita. Le contraddizioni però proseguono nel rappresentare un popolo dormiente, che non si oppone ad una legge disumana che si nutre dei suoi figli. Non si risparmiano anche negli episodi che scavano nella quotidianità dei suoi Eroi nazionali, sospesi tra emozioni scomode e rapidi bilanci di vita. Una storia così intensa, incauta e potente non può lasciare indifferenti.
Il formato è ottimo, ma gli albi con sovraccoperta bianca sono ingialliti nel tempo, in alcune parti macchiati dall'inchiostro del nero intenso delle tavole.
La trama è sintetizzata così dall'editore italiano, Panini Comics:
“Che cosa faresti se ti venisse detto che oggi è il tuo ultimo giorno di vita? Il governo nipponico ha legalizzato un incubo: notificare con un “ikigami” - un annuncio di morte - il decesso di una persona nelle successive 24 ore. Ogni giapponese porta in corpo una letale capsula velenosa pronta a dischiudersi per chi ha ricevuto un ikigami. Queste esecuzioni casuali si prefiggono di ricordare alla popolazione l’importanza della vita. Ogni volume ruota intorno a storie differenti delle persone che hanno ricevuto un “ikigami”, seguendole nelle ultime ventiquattro ore della loro esistenza”
«Ikigami» è un manga seinen di Motoro Mase, del 2005. Come mi capita spesso di fare, quando leggo o vedo opere che muovono una denuncia a un particolare aspetto della società odierna, sfrutto questi titoli come scusa per ricordare quanto animazione e fumetti non siano solo mero intrattenimento, in una buona percentuale dei casi.
«Ikigami» è una distopia, essenzialmente, in cui esiste un governo che ha subito messo in chiaro come si muoverà nei confronti del proprio popolo: viene presentata una democrazia con diritto di pensiero e parola, che non è altro che una mera facciata, perché democrazia non è. Perché la popolazione vive sapendo che la vita non gli appartiene, e a quel punto si può davvero parlare di democrazia, quando si fonda unicamente sul terrore?
Il merito della dicotomia tra giusto/sbagliato è rimarcato dalla presenza di un cast incredibile che Mase mette in scena. Non solo dai personaggi secondari (ogni volume mostra due storie singole diverse), ma soprattutto dal protagonista, incredibilmente realista, colto da dubbi, contraddizioni e incertezze, che si muove in un susseguirsi di gentilezze e sentimenti, contrastati da momenti di meschinità.
Attenzione: inizio parte contenente spoiler!
Il picco più alto lo si ha nei confronti della collega che gli interessa, che sembra simpatizzare per il movimento che intende abbattere un sistema totalitario, e che lui -per paura possa essere una spia- denuncia per primo, per paura di essere a sua volta additato come traditore.
Fine parte contenente spoiler
È proprio la paura il perno della storia. Perché il governo rappresentato pone come regola di somministrare pene severe oltre ogni immaginazione per chiunque si opponga a quanto deciso, tra cui morte e lavaggio del cervello.
I volumi risultano quindi intriganti sia per le storie singole, che mostrano reazioni diverse a seconda del personaggio (chi cercherà di sabotare il sistema per aver salva la vita, chi sfamerà la propria vendetta sapendo di non aver più niente da perdere, e chi si rassegnerà alla morte), sia per la macro-storia che vede coinvolto il protagonista che consegna le ikigami. Di certo c’è che Mase non mancherà di apporre la giusta attenzione su ogni dettaglio, né fallirà nel coinvolgere emotivamente il lettore.
Potrebbe risultare un difetto, per qualcuno, la ripetitività dei casi, che forse sono troppi e, in qualche caso, simili gli uni agli altri. Ma è un difetto di tutti i manga/anime che presentano volumi/episodi autoconclusivi.
Quanto ai disegni, conoscevo già il tratto di Mase dal manga «Heads», di Keigo Higashino, e risultano semplici, ma con un tratto pulito e piacevole.
“Che cosa faresti se ti venisse detto che oggi è il tuo ultimo giorno di vita? Il governo nipponico ha legalizzato un incubo: notificare con un “ikigami” - un annuncio di morte - il decesso di una persona nelle successive 24 ore. Ogni giapponese porta in corpo una letale capsula velenosa pronta a dischiudersi per chi ha ricevuto un ikigami. Queste esecuzioni casuali si prefiggono di ricordare alla popolazione l’importanza della vita. Ogni volume ruota intorno a storie differenti delle persone che hanno ricevuto un “ikigami”, seguendole nelle ultime ventiquattro ore della loro esistenza”
«Ikigami» è un manga seinen di Motoro Mase, del 2005. Come mi capita spesso di fare, quando leggo o vedo opere che muovono una denuncia a un particolare aspetto della società odierna, sfrutto questi titoli come scusa per ricordare quanto animazione e fumetti non siano solo mero intrattenimento, in una buona percentuale dei casi.
«Ikigami» è una distopia, essenzialmente, in cui esiste un governo che ha subito messo in chiaro come si muoverà nei confronti del proprio popolo: viene presentata una democrazia con diritto di pensiero e parola, che non è altro che una mera facciata, perché democrazia non è. Perché la popolazione vive sapendo che la vita non gli appartiene, e a quel punto si può davvero parlare di democrazia, quando si fonda unicamente sul terrore?
Il merito della dicotomia tra giusto/sbagliato è rimarcato dalla presenza di un cast incredibile che Mase mette in scena. Non solo dai personaggi secondari (ogni volume mostra due storie singole diverse), ma soprattutto dal protagonista, incredibilmente realista, colto da dubbi, contraddizioni e incertezze, che si muove in un susseguirsi di gentilezze e sentimenti, contrastati da momenti di meschinità.
Attenzione: inizio parte contenente spoiler!
Il picco più alto lo si ha nei confronti della collega che gli interessa, che sembra simpatizzare per il movimento che intende abbattere un sistema totalitario, e che lui -per paura possa essere una spia- denuncia per primo, per paura di essere a sua volta additato come traditore.
Fine parte contenente spoiler
È proprio la paura il perno della storia. Perché il governo rappresentato pone come regola di somministrare pene severe oltre ogni immaginazione per chiunque si opponga a quanto deciso, tra cui morte e lavaggio del cervello.
I volumi risultano quindi intriganti sia per le storie singole, che mostrano reazioni diverse a seconda del personaggio (chi cercherà di sabotare il sistema per aver salva la vita, chi sfamerà la propria vendetta sapendo di non aver più niente da perdere, e chi si rassegnerà alla morte), sia per la macro-storia che vede coinvolto il protagonista che consegna le ikigami. Di certo c’è che Mase non mancherà di apporre la giusta attenzione su ogni dettaglio, né fallirà nel coinvolgere emotivamente il lettore.
Potrebbe risultare un difetto, per qualcuno, la ripetitività dei casi, che forse sono troppi e, in qualche caso, simili gli uni agli altri. Ma è un difetto di tutti i manga/anime che presentano volumi/episodi autoconclusivi.
Quanto ai disegni, conoscevo già il tratto di Mase dal manga «Heads», di Keigo Higashino, e risultano semplici, ma con un tratto pulito e piacevole.
"Ikigami - Annunci di morte" di Motoro Mase è un manga decisamente particolare, sia nella storia che nella struttura narrante. Eviterò spoiler (odiosi) ma cercherò comunque di darvi un’idea di cosa vi troverete tra le mani se deciderete di leggerlo. Per grandi linee, Kenga Fujimoto (il protagonista) è un impiegato comunale che, per lavoro, consegna alle persone l’annuncio che moriranno nelle 24 ore successive. Da qui parte la narrazione dell’ultimo giorno di vita del condannato a morte. Come leitmotiv la storia professionale e psicologica di chi per lavoro sopporta il peso di accompagnare la morte. Emotivamente, come potete immaginare dall’argomento, il coinvolgimento è altissimo e alternando storie violente ad altre tenerissime e commoventi ogni tankobon é un micromondo tenuto insieme dal protagonista. Il finale sicuramente è un valore aggiunto all’opera.
L’edizione della Planet (in dieci volumetti) è solida, ma l’inchiostro un po’ macchia e si finisce per sporcare la copertina (grande uso di sfondi neri all'interno e copertina bianchissima!). Discreta nel complesso.
È un bel manga, coinvolgente e nuovo come idea e modo di trattare il concetto di vita e morte del mondo orientale. Lo consiglio di cuore a tutti.
L’edizione della Planet (in dieci volumetti) è solida, ma l’inchiostro un po’ macchia e si finisce per sporcare la copertina (grande uso di sfondi neri all'interno e copertina bianchissima!). Discreta nel complesso.
È un bel manga, coinvolgente e nuovo come idea e modo di trattare il concetto di vita e morte del mondo orientale. Lo consiglio di cuore a tutti.
Vivi come se fosse l’ultimo giorno della tua vita, si è soliti dire, ma cosa faresti se questo fosse davvero il tuo ultimo giorno di vita?
Questa è, in sintesi, la base di "Ikigami - Annunci di morte", ideato e realizzato da Motoro Mase.
La storia è ambientata in un paese non meglio precisato dell’Asia orientale, un paese comunque vicino al Giappone, ma che non è il Giappone. In questo paese, il governo ha attuato una particolare politica sotto il nome di Legge per la Prosperità Nazionale, con la quale è stato deciso che a tutti i bambini di sei anni venisse fatto un vaccino. Su mille di questi vaccini, solo uno conteneva una particolare capsula che, in un momento ben preciso tra i 18 e i 24 anni di vita del soggetto, sarebbe esplosa, uccidendolo.
Il protagonista della storia è Kengo Fujimoto, un addetto alla consegna degli Ikigami, ovvero degli avvisi dati alle persone che a suo tempo avevano ricevuto la capsula, informandole del loro destino a ventiquattr'ore dalla loro morte. Nonostante sia il protagonista, tuttavia, per gran parte dei volumi la sua vicenda risulta spesso più marginale, mentre grande spazio viene riservato all'ultimo giorno di vita dei destinati alla morte. In tutta l’opera, però, Fujimoto ha una costante crescita che lo porta a riflettere costantemente su quello che sta facendo e sulla correttezza di questa legge che, suo malgrado, sta contribuendo ad affermare, dimostrando di essere un protagonista carismatico e molto interessante.
Il vero fulcro dell’opera, però, sono senza dubbio le vicende dei cosiddetti Eroi per la Prosperità Nazionale, ovvero coloro che ricevono l’Ikigami. Da un punto di vista narrativo, questo altro non è che un pretesto per riflettere su temi molto scomodi e affrontare le problematiche delle persone sotto un punto di vista che da sempre ha fatto riflettere l’uomo, quello della morte imminente. Ecco che, con questo stratagemma, le due storie che vengono affrontate in ogni volume si colorano di tinte sempre diverse, andando ad analizzare una gamma così ampia di tipologie di personaggi che sicuramente ogni lettore troverà qualcuno tra essi in cui riconoscersi, anche solo in parte.
Il problema di questo manga potrebbe essere, effettivamente, la ripetitività dello schema di ogni volume, sempre improntato su una divisione tra due storie intervallate da piccoli avvenimenti riguardanti il protagonista che, lentamente, costruiscono la strada per il finale. Eppure, questa ripetitività non si fa mai pesante, proprio grazie alla forza delle storie narrate tramite gli Ikigami, ai vari colpi di scena ben inseriti nei punti cruciali della trama e, soprattutto, grazie all'ottimo finale dell’opera.
La conclusione del manga, infatti, è esattamente quello che ci si aspetta quando ci si accinge a leggere opere come questa, una conclusione che non solo fornisca spunti di riflessione sulla società odierna e sulle politiche dei nostri Paesi, ma dia anche una spiegazione logica e seria a tutto quanto si legge nei primi volumi, fornendo motivazioni serie e concrete alla politica del Paese in questione e il culmine della crescita psicologica dei vari personaggi.
In conclusione, "Ikigami" è un’opera di pregevole fattura, sia come disegni che, soprattutto, come trama, un’opera che è consigliata per chiunque abbia voglia di dedicare del tempo alla riflessione e all'introspezione, un’opera che ha tanto da dare ad ogni lettore, ma che certo va affrontata con la giusta serietà.
Questa è, in sintesi, la base di "Ikigami - Annunci di morte", ideato e realizzato da Motoro Mase.
La storia è ambientata in un paese non meglio precisato dell’Asia orientale, un paese comunque vicino al Giappone, ma che non è il Giappone. In questo paese, il governo ha attuato una particolare politica sotto il nome di Legge per la Prosperità Nazionale, con la quale è stato deciso che a tutti i bambini di sei anni venisse fatto un vaccino. Su mille di questi vaccini, solo uno conteneva una particolare capsula che, in un momento ben preciso tra i 18 e i 24 anni di vita del soggetto, sarebbe esplosa, uccidendolo.
Il protagonista della storia è Kengo Fujimoto, un addetto alla consegna degli Ikigami, ovvero degli avvisi dati alle persone che a suo tempo avevano ricevuto la capsula, informandole del loro destino a ventiquattr'ore dalla loro morte. Nonostante sia il protagonista, tuttavia, per gran parte dei volumi la sua vicenda risulta spesso più marginale, mentre grande spazio viene riservato all'ultimo giorno di vita dei destinati alla morte. In tutta l’opera, però, Fujimoto ha una costante crescita che lo porta a riflettere costantemente su quello che sta facendo e sulla correttezza di questa legge che, suo malgrado, sta contribuendo ad affermare, dimostrando di essere un protagonista carismatico e molto interessante.
Il vero fulcro dell’opera, però, sono senza dubbio le vicende dei cosiddetti Eroi per la Prosperità Nazionale, ovvero coloro che ricevono l’Ikigami. Da un punto di vista narrativo, questo altro non è che un pretesto per riflettere su temi molto scomodi e affrontare le problematiche delle persone sotto un punto di vista che da sempre ha fatto riflettere l’uomo, quello della morte imminente. Ecco che, con questo stratagemma, le due storie che vengono affrontate in ogni volume si colorano di tinte sempre diverse, andando ad analizzare una gamma così ampia di tipologie di personaggi che sicuramente ogni lettore troverà qualcuno tra essi in cui riconoscersi, anche solo in parte.
Il problema di questo manga potrebbe essere, effettivamente, la ripetitività dello schema di ogni volume, sempre improntato su una divisione tra due storie intervallate da piccoli avvenimenti riguardanti il protagonista che, lentamente, costruiscono la strada per il finale. Eppure, questa ripetitività non si fa mai pesante, proprio grazie alla forza delle storie narrate tramite gli Ikigami, ai vari colpi di scena ben inseriti nei punti cruciali della trama e, soprattutto, grazie all'ottimo finale dell’opera.
La conclusione del manga, infatti, è esattamente quello che ci si aspetta quando ci si accinge a leggere opere come questa, una conclusione che non solo fornisca spunti di riflessione sulla società odierna e sulle politiche dei nostri Paesi, ma dia anche una spiegazione logica e seria a tutto quanto si legge nei primi volumi, fornendo motivazioni serie e concrete alla politica del Paese in questione e il culmine della crescita psicologica dei vari personaggi.
In conclusione, "Ikigami" è un’opera di pregevole fattura, sia come disegni che, soprattutto, come trama, un’opera che è consigliata per chiunque abbia voglia di dedicare del tempo alla riflessione e all'introspezione, un’opera che ha tanto da dare ad ogni lettore, ma che certo va affrontata con la giusta serietà.
la recensione potrebbe contenere qualche spoiler
La storia è ambientata in un paese dove viene imposto un vaccino ai bambini nel giorno del loro ingresso nelle scuole elementari. Questo particolare vaccino ha una possibilità su mille di contenere una capsula che, in un giorno prestabilito, scoppierà causando la morte del giovane entro i ventiquattro anni di età. In questo modo, siccome non possono sapere se sono destinati al decesso (se non ventiquattro ore prima attraverso la consegna di una lettera di decesso da parte di un funzionario statale), i giovani dovrebbero riscoprire il valore della vita e ciò dovrebbe aiutarli a godersela al meglio. Lo Stato cerca di diffondere con il terrore l'idea che morire per mano di questa folle legge sia un onore, riconoscendo inoltre un finanziamento, a mo' di "premio", alla famiglia del defunto.
Ma cosa pensa davvero di questa legge un destinato al decesso quando scopre che gli resta un solo giorno di vita? L'animo umano è strano e i modi di reagire ad una notizia simile cambiano di persona in persona. In quest'opera seguiremo le ultime ore di vita di diciannove persone e sarà possibile vedere le più svariate forme di reazioni: rabbia verso il sistema, ricerca di vendetta, voglia di lasciare qualcosa di sé al mondo, voglia di fare un'ultima buona azione, orgoglio per una morte gloriosa da parte dei fanatici, disperazione all'idea di dire addio ai propri cari, ecc.
Di sfondo alla storia dei destinati al decesso, seguiamo la vera storia principale, quella del messaggero Fujimoto che svolgendo il suo lavoro fa crescere dentro di sé i dubbi sulla moralità di questa legge, dato che lui nota in prima persona il male che questa legge fa alla sua popolazione. Questa legge è davvero necessaria perché la mentalità della popolazione è problematica, oppure è la legge stessa ad aver reso la mentalità della popolazione così problematica? Questa legge è davvero il modo giusto per ottenere la consapevolezza del valore della vita?
Questi dubbi però non può esternarli, siccome chi nutre dubbi sulla legge per la prosperità nazionale è destinato a subire l'iniezione della capsula mortale.
In un mondo del genere, non ci si può fidare di nessuno, dato che chiunque potrebbe essere sia un rivoltoso che un agente della polizia della prosperità nazionale sotto copertura pronto ad arrestarti, quindi anche Fujimoto ha parecchie difficoltà nel quotidiano visto che non gli è permesso essere se stesso.
Per tutto questo, ho apprezzato davvero molto "Ikigami" dal punto di vista psicologico.
Non mi sarebbe dispiaciuto vedere in questa serie anche altre due cose in particolare: vedere qualche destinato al decesso non morire perché qualcuno in passato aveva boicottato le vaccinazioni, usando magari altre siringhe di nascosto; incontrare verso la fine del manga, a distanza di qualche anno, qualcuno dei personaggi "secondari" di una delle storie dei primi destinati al decesso, che nel frattempo è cresciuto e che, perché no, si scopre avere ricevuto anche lui la capsula mortale (personalmente ne ho in mente qualcuno in particolare).
La storia è ambientata in un paese dove viene imposto un vaccino ai bambini nel giorno del loro ingresso nelle scuole elementari. Questo particolare vaccino ha una possibilità su mille di contenere una capsula che, in un giorno prestabilito, scoppierà causando la morte del giovane entro i ventiquattro anni di età. In questo modo, siccome non possono sapere se sono destinati al decesso (se non ventiquattro ore prima attraverso la consegna di una lettera di decesso da parte di un funzionario statale), i giovani dovrebbero riscoprire il valore della vita e ciò dovrebbe aiutarli a godersela al meglio. Lo Stato cerca di diffondere con il terrore l'idea che morire per mano di questa folle legge sia un onore, riconoscendo inoltre un finanziamento, a mo' di "premio", alla famiglia del defunto.
Ma cosa pensa davvero di questa legge un destinato al decesso quando scopre che gli resta un solo giorno di vita? L'animo umano è strano e i modi di reagire ad una notizia simile cambiano di persona in persona. In quest'opera seguiremo le ultime ore di vita di diciannove persone e sarà possibile vedere le più svariate forme di reazioni: rabbia verso il sistema, ricerca di vendetta, voglia di lasciare qualcosa di sé al mondo, voglia di fare un'ultima buona azione, orgoglio per una morte gloriosa da parte dei fanatici, disperazione all'idea di dire addio ai propri cari, ecc.
Di sfondo alla storia dei destinati al decesso, seguiamo la vera storia principale, quella del messaggero Fujimoto che svolgendo il suo lavoro fa crescere dentro di sé i dubbi sulla moralità di questa legge, dato che lui nota in prima persona il male che questa legge fa alla sua popolazione. Questa legge è davvero necessaria perché la mentalità della popolazione è problematica, oppure è la legge stessa ad aver reso la mentalità della popolazione così problematica? Questa legge è davvero il modo giusto per ottenere la consapevolezza del valore della vita?
Questi dubbi però non può esternarli, siccome chi nutre dubbi sulla legge per la prosperità nazionale è destinato a subire l'iniezione della capsula mortale.
In un mondo del genere, non ci si può fidare di nessuno, dato che chiunque potrebbe essere sia un rivoltoso che un agente della polizia della prosperità nazionale sotto copertura pronto ad arrestarti, quindi anche Fujimoto ha parecchie difficoltà nel quotidiano visto che non gli è permesso essere se stesso.
Per tutto questo, ho apprezzato davvero molto "Ikigami" dal punto di vista psicologico.
Non mi sarebbe dispiaciuto vedere in questa serie anche altre due cose in particolare: vedere qualche destinato al decesso non morire perché qualcuno in passato aveva boicottato le vaccinazioni, usando magari altre siringhe di nascosto; incontrare verso la fine del manga, a distanza di qualche anno, qualcuno dei personaggi "secondari" di una delle storie dei primi destinati al decesso, che nel frattempo è cresciuto e che, perché no, si scopre avere ricevuto anche lui la capsula mortale (personalmente ne ho in mente qualcuno in particolare).
Purtroppo "Ikigami" è uno di quei manga dalle mille possibilità, ricco di sostanza, ma fermato e rallentato dalla forma. La decisione di utilizzare uno stile episodico è indubbiamente la ghigliottina con cui "Ikigami" è stato giustiziato, perché quando si decide di ridurre il tutto ad una sequela di avvenimenti separati lo si fa generalmente per mascherare altre pecche più sostanziali e più pericolose.
A parte i disegni di Mase, la cui bellezza è opinabile ma che io ritengo assolutamente brutti ed usualmente lontani dal realismo, ed a parte l'edizione della Panini pessima come al solito, ciò che è criticabile in assoluto in "Ikigami" è il mancato sfruttamento delle potenzialità della trama.
Il fatto di aver ideato un acronico Giappone retto da uno Stato comunitaristico e totalitario, il cui scopo è quello di instillare nel singolo la voglia di vivere o comunque di perdere il meno tempo possibile tramite il terrore di essere colui che ha ricevuto la capsula della morte, è abbastanza interessante e dalle molteplici possibilità. La scelta di Mase è stata, però, quella di annoiare il lettore proponendo lo stesso schema in ripetizione: il latore dell'ikigami riceve i documenti dai piani alti, mostra la propria insoddisfazione per un mestiere tanto degradante, decide di applicarsi ugualmente, porta il famigerato documento al povero malcapitato, torna in ufficio il prima possibile e si lamenta col proprio superiore, il quale gli intima di far silenzio perché sono ascoltati. Purtroppo, in uno schema così ristretto l'unico campo d'azione è quello della reazione del predestinato, che d'altronde è il campo d'azione più interessante e che permetterebbe un'esplorazione psicologica notevole. Forse Mase non è Yamamoto, ma, qualsiasi sia il motivo, non è riuscito affatto ad andare oltre un certo tragicismo di scarso livello ed estremamente forzato. Sebbene i personaggi siano sempre differenti, con svariate storie narrate, anche in questo caso le vicende particolari post-ikigami sono molto simili e le poche pagine non permettono un'ampia introspezione nel dolore di ciascheduno. Non solo v'è, quindi, questo scempio, ma anche la sotto-trama della insubordinazione al sistema dovuta all'ampia scontentezza per la metodica che lo Stato adopera e per il suo intromettersi nella vita e nelle scelte altrui si sviluppa così lentamente e così inanemente che credo non sia giunta a niente. Ho abbandonato il manga, difatti, al 9° volume, quando la sotto-trama era ancora ad uno stadio semi-larvale e le vicende dei vari personaggi continuavano a durare pochi capitoli l'una.
In totale posso affermare che, stando così le cose, considerando anche un disegno per me piuttosto brutto e poco realistico anche nelle espressioni facciali, non vale la pena di acquistare "Ikigami".
A parte i disegni di Mase, la cui bellezza è opinabile ma che io ritengo assolutamente brutti ed usualmente lontani dal realismo, ed a parte l'edizione della Panini pessima come al solito, ciò che è criticabile in assoluto in "Ikigami" è il mancato sfruttamento delle potenzialità della trama.
Il fatto di aver ideato un acronico Giappone retto da uno Stato comunitaristico e totalitario, il cui scopo è quello di instillare nel singolo la voglia di vivere o comunque di perdere il meno tempo possibile tramite il terrore di essere colui che ha ricevuto la capsula della morte, è abbastanza interessante e dalle molteplici possibilità. La scelta di Mase è stata, però, quella di annoiare il lettore proponendo lo stesso schema in ripetizione: il latore dell'ikigami riceve i documenti dai piani alti, mostra la propria insoddisfazione per un mestiere tanto degradante, decide di applicarsi ugualmente, porta il famigerato documento al povero malcapitato, torna in ufficio il prima possibile e si lamenta col proprio superiore, il quale gli intima di far silenzio perché sono ascoltati. Purtroppo, in uno schema così ristretto l'unico campo d'azione è quello della reazione del predestinato, che d'altronde è il campo d'azione più interessante e che permetterebbe un'esplorazione psicologica notevole. Forse Mase non è Yamamoto, ma, qualsiasi sia il motivo, non è riuscito affatto ad andare oltre un certo tragicismo di scarso livello ed estremamente forzato. Sebbene i personaggi siano sempre differenti, con svariate storie narrate, anche in questo caso le vicende particolari post-ikigami sono molto simili e le poche pagine non permettono un'ampia introspezione nel dolore di ciascheduno. Non solo v'è, quindi, questo scempio, ma anche la sotto-trama della insubordinazione al sistema dovuta all'ampia scontentezza per la metodica che lo Stato adopera e per il suo intromettersi nella vita e nelle scelte altrui si sviluppa così lentamente e così inanemente che credo non sia giunta a niente. Ho abbandonato il manga, difatti, al 9° volume, quando la sotto-trama era ancora ad uno stadio semi-larvale e le vicende dei vari personaggi continuavano a durare pochi capitoli l'una.
In totale posso affermare che, stando così le cose, considerando anche un disegno per me piuttosto brutto e poco realistico anche nelle espressioni facciali, non vale la pena di acquistare "Ikigami".
Ikigami è un manga scritto e disegnato da Motoro Mase, pubblicato in Italia da Planet Manga, di 10 volumi.
In una non molto precisata Nazione, molto simile al Giappone moderno, è entrata in vigore la cosiddetta "Legge per la Prosperità Nazionale": nello 0,1 % dei bambini di prima elementare insieme al classico vaccino, viene iniettata una nanocapsula che, tra i 18 e i 24 anni, in data e ora prestabiliti, esploderà portando a morte l'individuo.
Tuttavia il diretto interessato, verrà a conoscenza di ciò soltanto 24 ore prima del decesso, tramite un "Annuncio di Morte", un Ikigami appunto.
Protagonista della nostra storia altri non è che Kengo Fujimoto, un impiegato del Municipio di Musashigawa incaricato di distribuire le notifiche di decesso al ragazzo o alla ragazza di turno che morirà nelle successive 24 ore.
Ed ecco l'interrogativo che l'autore pone al lettore: "Cosa fareste voi se vi venisse detto che vi restano solamente 24 ore da vivere?"
C'è chi, avendo sempre vissuto soffrendo, e subendo le angherie di qualcuno, cercherebbe sicuramente di vendicarsi contro chi l'ha sempre maltrattato; ma c'è anche chi, sfruttando al massimo gli ultimi istanti a lui concessi, cercherà di far del bene e di lasciar magari un bel ricordo di sé, dando così un senso alla propria esistenza e un importante insegnamento di amore e rispetto per la vita a tutti coloro che lo hanno conosciuto.
La Legge per la Prosperità Nazionale, infatti, ha proprio lo scopo, tramite queste vittime casuali, di stimolare la popolazione a vivere al massimo, a godere ogni attimo della vita che è stata loro concessa, a impegnarsi al massimo nel lavoro e in ogni loro attività.
Ma è giusto o sbagliato, in nome di questo ideale, stroncare la vita di giovani ragazzi e ragazze? È giusto che il prezzo da pagare per "riscoprire il valore della vita", sia la vita stessa?
Kengo Fujimoto non lo sa, non sa dare una risposta precisa. Ma non per questo smette di interrogarsi su una legge, ormai accettata da tutta la Nazione; la stessa Nazione che punisce tutti coloro che osano opporsi ad essa, descritti addirittura con l'appellativo di "Corruttori".
Motoro Mase riesce perfettamente nel descrivere la tristezza e la drammaticità degli ultimi e toccanti momenti dei condannati a morte, mostrandoci storie sempre differenti e analizzando il problema da sempre diverse prospettive.
Ma parallelamente alle vicende dei condannati, Mase riesce ottimamente a descrivere e portare avanti una trama, quella avente per protagonista Kengo, che in ogni volume si arricchirà di elementi importanti e soprattutto ci mostrerà lo sviluppo e la maturazione delle idee di Kengo circa la Legge pe la Prosperità Nazionale.
Per quanto riguarda l'edizione Planet Manga, è probabilmente un po' troppo costosa, perché al prezzo di 7 euro, ci presenta un volume tutto sommato nella norma, (quasi) senza difetti a livello di carta utilizzata, e con sovracopertina. Tuttavia fidatevi, per il valore di certe opere il prezzo non è mai eccessivo.
In definitiva, mi sento veramente di consigliare la lettura di questo manga a chiunque ricerchi una storia seria, emozionante e drammatica, una storia che pur basandosi su un assurdo (quello della Legge per la Prosperità Nazionale), così (apparentemente) lontano da noi e dal nostro modo di pensare, riesce, grazie alla narrazione estremamente realistica e credibile delle vicende dei vari personaggi, a renderci partecipi di questo dramma e a porci importanti interrogativi sul reale valore della vita.
In una non molto precisata Nazione, molto simile al Giappone moderno, è entrata in vigore la cosiddetta "Legge per la Prosperità Nazionale": nello 0,1 % dei bambini di prima elementare insieme al classico vaccino, viene iniettata una nanocapsula che, tra i 18 e i 24 anni, in data e ora prestabiliti, esploderà portando a morte l'individuo.
Tuttavia il diretto interessato, verrà a conoscenza di ciò soltanto 24 ore prima del decesso, tramite un "Annuncio di Morte", un Ikigami appunto.
Protagonista della nostra storia altri non è che Kengo Fujimoto, un impiegato del Municipio di Musashigawa incaricato di distribuire le notifiche di decesso al ragazzo o alla ragazza di turno che morirà nelle successive 24 ore.
Ed ecco l'interrogativo che l'autore pone al lettore: "Cosa fareste voi se vi venisse detto che vi restano solamente 24 ore da vivere?"
C'è chi, avendo sempre vissuto soffrendo, e subendo le angherie di qualcuno, cercherebbe sicuramente di vendicarsi contro chi l'ha sempre maltrattato; ma c'è anche chi, sfruttando al massimo gli ultimi istanti a lui concessi, cercherà di far del bene e di lasciar magari un bel ricordo di sé, dando così un senso alla propria esistenza e un importante insegnamento di amore e rispetto per la vita a tutti coloro che lo hanno conosciuto.
La Legge per la Prosperità Nazionale, infatti, ha proprio lo scopo, tramite queste vittime casuali, di stimolare la popolazione a vivere al massimo, a godere ogni attimo della vita che è stata loro concessa, a impegnarsi al massimo nel lavoro e in ogni loro attività.
Ma è giusto o sbagliato, in nome di questo ideale, stroncare la vita di giovani ragazzi e ragazze? È giusto che il prezzo da pagare per "riscoprire il valore della vita", sia la vita stessa?
Kengo Fujimoto non lo sa, non sa dare una risposta precisa. Ma non per questo smette di interrogarsi su una legge, ormai accettata da tutta la Nazione; la stessa Nazione che punisce tutti coloro che osano opporsi ad essa, descritti addirittura con l'appellativo di "Corruttori".
Motoro Mase riesce perfettamente nel descrivere la tristezza e la drammaticità degli ultimi e toccanti momenti dei condannati a morte, mostrandoci storie sempre differenti e analizzando il problema da sempre diverse prospettive.
Ma parallelamente alle vicende dei condannati, Mase riesce ottimamente a descrivere e portare avanti una trama, quella avente per protagonista Kengo, che in ogni volume si arricchirà di elementi importanti e soprattutto ci mostrerà lo sviluppo e la maturazione delle idee di Kengo circa la Legge pe la Prosperità Nazionale.
Per quanto riguarda l'edizione Planet Manga, è probabilmente un po' troppo costosa, perché al prezzo di 7 euro, ci presenta un volume tutto sommato nella norma, (quasi) senza difetti a livello di carta utilizzata, e con sovracopertina. Tuttavia fidatevi, per il valore di certe opere il prezzo non è mai eccessivo.
In definitiva, mi sento veramente di consigliare la lettura di questo manga a chiunque ricerchi una storia seria, emozionante e drammatica, una storia che pur basandosi su un assurdo (quello della Legge per la Prosperità Nazionale), così (apparentemente) lontano da noi e dal nostro modo di pensare, riesce, grazie alla narrazione estremamente realistica e credibile delle vicende dei vari personaggi, a renderci partecipi di questo dramma e a porci importanti interrogativi sul reale valore della vita.
Non vi è spazio per le "sindromi da Clark Kent". Non vi è speranza. Non vi può esser lieto fine. E' un pugno nello stomaco costante. Stiamo parlando di un manga a dir poco innovativo, che per livelli utopistici, seppur ancorati a un ipotetico "reale socio-politico" può essere avvicinato a quel "1984" di orwelliana memoria che tanto scandalo generò alla sua uscita e sulle ipotetiche orme del quale, oggi, si costruiscono trasmissioni televisive. Analizzando il manga in sè, il disegno è a dir poco realistico, con un soddisfacente utilizzo di ombreggiature e chiaroscuri, soprattutto per ciò che concerne i primi piani. Ciò funziona molto soprattutto nel rendere credibili le emozioni sperimentate dai personaggi, fra cui lo "strazio", che potrebbe essere identificato come reale protagonista emotivo dell'opera.
La trama è certamente impegnativa ed è stata saggia, a mio parere, la decisione di decontestualizzare geograficamente lo svolgimento dei fatti, ponendo chiaro sin da subito come quanto narrato non prenda vita in Giappone (reputo una tematica tanto delicata avrebbe potuto generare non poco scalpore e illazioni, se ricollocata all'interno dell'arcipelago giapponese), bensì in un ipotetico stato di cui non viene menzionato il nome.
Lo stile narrativo adottato facilita ampiamente l'immedesimazione all'interno della trama, consentendo una notevole vicinanza emotiva con i "condannati". Alcune storie possono definirsi geniali (straordinaria quella del writer), altre grottesche, talune estremamente sadiche, altre ancora pongono l'attenzione, seppur in maniera parossistica, su alcuni stereotipi estetici moderni (la chirurgia plastica). L'imminente morte consente mille alternative: riscatto, redenzione, vendetta, arrendevolezza. L'ineluttabilità del destino appare quanto mai pregnante, ma, contemporaneamente, viene velatamente messa in risalto una marcata morale circa l'importanza del concetto di "libero arbitrio".
Quella che reputo possa essere indicata come unica nota dolente dell'opera è rappresentata dalla struttura episodica del tutto. Vi è la presenza di un filo conduttore, una "main story", rintracciabile nella vita professionale del messaggero foriero degli "ikigami" e nella sua crescita psicologica, il che potrebbe risultare estremamente interessante, dato che fa rientrare il lavoro, di diritto, all'interno della categoria "manga di formazione"; è tuttavia obiettivamente abbastanza flebile l'interesse che questa riesce a suscitare, rispetto a quella che è l'attenzione che il lettore pone nei confronti delle singole storie. Tuttavia, la suddetta trama, cui verrà data sempre maggiore importanza a partire dalla metà dell'opera, giungerà a una sua conclusione, probabilmente non rendente onore alle aspettative complessive, ma obiettivamente riportante a un epilogo riconducibile alla rilevanza del sopracitato libero arbitrio.
Un "seinen" maturo, probabilmente non per tutti, ma certamente per tanti. Per chi ama le letture forti e rapportarsi con tematiche non banali. Per chi vuole sperimentare una lettura "immedesimante". E, perchè no, per chi vuole commuoversi confrontandosi con una storia cinica e "cattiva".
Hai 24 ore di tempo... Vivile come meglio credi... Fai la tua scelta...
La trama è certamente impegnativa ed è stata saggia, a mio parere, la decisione di decontestualizzare geograficamente lo svolgimento dei fatti, ponendo chiaro sin da subito come quanto narrato non prenda vita in Giappone (reputo una tematica tanto delicata avrebbe potuto generare non poco scalpore e illazioni, se ricollocata all'interno dell'arcipelago giapponese), bensì in un ipotetico stato di cui non viene menzionato il nome.
Lo stile narrativo adottato facilita ampiamente l'immedesimazione all'interno della trama, consentendo una notevole vicinanza emotiva con i "condannati". Alcune storie possono definirsi geniali (straordinaria quella del writer), altre grottesche, talune estremamente sadiche, altre ancora pongono l'attenzione, seppur in maniera parossistica, su alcuni stereotipi estetici moderni (la chirurgia plastica). L'imminente morte consente mille alternative: riscatto, redenzione, vendetta, arrendevolezza. L'ineluttabilità del destino appare quanto mai pregnante, ma, contemporaneamente, viene velatamente messa in risalto una marcata morale circa l'importanza del concetto di "libero arbitrio".
Quella che reputo possa essere indicata come unica nota dolente dell'opera è rappresentata dalla struttura episodica del tutto. Vi è la presenza di un filo conduttore, una "main story", rintracciabile nella vita professionale del messaggero foriero degli "ikigami" e nella sua crescita psicologica, il che potrebbe risultare estremamente interessante, dato che fa rientrare il lavoro, di diritto, all'interno della categoria "manga di formazione"; è tuttavia obiettivamente abbastanza flebile l'interesse che questa riesce a suscitare, rispetto a quella che è l'attenzione che il lettore pone nei confronti delle singole storie. Tuttavia, la suddetta trama, cui verrà data sempre maggiore importanza a partire dalla metà dell'opera, giungerà a una sua conclusione, probabilmente non rendente onore alle aspettative complessive, ma obiettivamente riportante a un epilogo riconducibile alla rilevanza del sopracitato libero arbitrio.
Un "seinen" maturo, probabilmente non per tutti, ma certamente per tanti. Per chi ama le letture forti e rapportarsi con tematiche non banali. Per chi vuole sperimentare una lettura "immedesimante". E, perchè no, per chi vuole commuoversi confrontandosi con una storia cinica e "cattiva".
Hai 24 ore di tempo... Vivile come meglio credi... Fai la tua scelta...
<b>[Premetto che all'interno di questa recensione vi sono degli Spoiler]</b>
VOTO 5,5
Questa è la mia prima recensione. Ammetto che non ne ho mai fatta una, anche se con questo spero di riuscire ad esprimere lo stesso con chiarezza ciò che mi ha trasmesso questo Ikigami - Annunci di morte scritto da Motorô Mase.
TRAMA
La vicende vengono narrate all'interno di Musashigawa, una società odierna dove vige la "Legge sulla Prosperità Nazionale". In questa "realtà", lo Stato condanna a morte in modo completamente casuale un cittadino su 1000 iniettandogli una nano-capsula che scoppierà fra i 18 ed i 24 anni, in una determinata ora di un determinato giorno. Tutto ciò viene praticato per spingere a vivere i cittadini come se ogni giorno fosse l'ultimo, così da far aumentare la "Produttività Nazionale del Paese" (PIL). Su quest'ultimo punto penso sia giusto focalizzarsi e di rendersi conto che Musashigawa è l'equivalente del Giappone. Di conseguenza, il lavoro è visto come un elemento fondamentale di vita e proprio per questo penso che tale concetto possa essere più sentito dalla popolazione nipponica in rapporto alla nostra.
Di per se l'idea su cui si basa tutta la storia è oggettivamente originale, riuscendo a trattare temi molto forti e, a volte, anche di una certa delicatezza. Come si vede già dal primo numero, vi sono due fili di trama che si intrecciano ripetutamente andando ad influenzare poi direttamente la psiche del nostro protagonista, Kengo Fujimoto. Ci ritroveremo perciò accompagnati per tutta la storia da questo personaggio molto "comune" (andrò a chiarire in seguito questo concetto) che risulta avere un ruolo tutt'altro che semplice: consegnare gli Ikigami (avvisi di morte) ai quei 1 su 1000 a cui è stata iniettata la nano capsula. Da qui partirà la trama secondaria dove saranno presenti una moltitudine di personaggi che risponderanno, di riflesso, in molteplici modi diversi.
Ora ripeto. La trama poggia su una grandissima sostanza che però, a mio avviso, è stata mal implementata risultando a lungo andare veramente ripetitiva e, a volte, purtroppo scontata. E' questo che non mi è piaciuto di Ikigami, non mi ha lasciato nulla. Soprattutto per quanto riguarda il finale veramente veramente ma veramente brutto. In un solo termine: "ignavo". E' stato proprio senza carattere, insoddisfacente, molto lasciato andare come se sembrasse che l'autore non vedesse l'ora di finirlo, per poi rimanere attonito e a bocca asciutta. Ci sono rimasto molto male! Premetto che mi aspettavo una fine assolutamente tragica (che adoro da morire). Anche un viceversa non mi sarebbe dispiaciuto ma tutto tranne che questo. Forse per qualcuno il finale non è così rilevante, non lo so, ma per me risulta fondamentale.
DISEGNI
I disegni, ammetto, se comunque belli, e su certi aspetti "abbastanza giapponesi", sono soprattutto "reali". Sì, perché riescono a trasmettere un senso di "forte presente":questo effetto è anche aiutato dalle foto di paesaggi (fotografie vere filtrate a computer). Lo stile però non mi ha colpito, trovandolo un po' spento e molto standardizzato. Il disegno di per se risulta comunque semplice e pulito per dare in ogni modo sfogo alle poche scene forti di sangue in cui lo stacco si fa notare (ho trovato veramente bella la puntata sui graffiti, quel disegno è a dir poco devastante e di una forza travolgente che ben si amalgama con la dittatura e quindi la crisi della società).
Il chara-design penso sia volutamente "comune": nessun personaggio eccelle per caratteristiche fisiche o psicologiche. Il tratto è veramente semplice! Qualsiasi personaggio all'interno del manga poteva essere il protagonista, qualsiasi. Questo probabilmente aiuta a essere più partecipi alle vicende, immergendosi di più nella "realtà" in cui il nostro protagonista si trova. Nella vita reale ognuno potrebbe essere un Kengo Fujimoto che consegna Ikigami come chiunque potrebbe essere quel 1 su 1000. Su tale aspetto il disegno mi ha trasmesso questo (non facile da fare). Non mi piace lo stile ma penso che ben si sposi col concetto su cui poggia il manga.
QUALITÀ EDIZIONE
L'edizione sinceramente l'ho trovata pessima! Sicuramente non vale i 7€ e la "sovraccoperta", se così si vuol chiamare, è quasi inutile: scappa spesso; si macchia ad una velocità esagerata e sembra che protegga poco. Come appena scritto si macchia tutto ad una velocità spaventosa. L'inchiostro non dico che sembri fresco, ma finita la lettura spesso vi capiterà di trovarvi le dita affumicate (perlomeno a me è successo così) e le pagine sfumate.
E' un fumetto corposo. Quindi da leggere ce ne! Però 7€ è oggettivamente un furto! Almeno 1€ in meno o una copertina rigida, non cartacea.
In conclusione, da questo Ikigami, mi aspettavo molto di più…ma molto di più. Speravo in una qualcosa di più solido e non così lasciato andare. Questo Ikigami mi ha lasciato veramente insoddisfatto. Ripeto…amo le tragedie, mi piacciono i bei finali e (forse) mal si collega all'argomento, ma certi film dei fratelli Cohen ho iniziato ad apprezzarli da poco (chi li ha visti conosce certi finali), ma questa fine, di questo manga proprio non mi va giù. "E' il viaggio che conta non la destinazione" così vien detto, ma in questo caso il viaggio già non è stato dei più belli per poi ritrovarmi alla fine in una destinazione tutt'altro che soddisfacente.
VOTO 5,5
Questa è la mia prima recensione. Ammetto che non ne ho mai fatta una, anche se con questo spero di riuscire ad esprimere lo stesso con chiarezza ciò che mi ha trasmesso questo Ikigami - Annunci di morte scritto da Motorô Mase.
TRAMA
La vicende vengono narrate all'interno di Musashigawa, una società odierna dove vige la "Legge sulla Prosperità Nazionale". In questa "realtà", lo Stato condanna a morte in modo completamente casuale un cittadino su 1000 iniettandogli una nano-capsula che scoppierà fra i 18 ed i 24 anni, in una determinata ora di un determinato giorno. Tutto ciò viene praticato per spingere a vivere i cittadini come se ogni giorno fosse l'ultimo, così da far aumentare la "Produttività Nazionale del Paese" (PIL). Su quest'ultimo punto penso sia giusto focalizzarsi e di rendersi conto che Musashigawa è l'equivalente del Giappone. Di conseguenza, il lavoro è visto come un elemento fondamentale di vita e proprio per questo penso che tale concetto possa essere più sentito dalla popolazione nipponica in rapporto alla nostra.
Di per se l'idea su cui si basa tutta la storia è oggettivamente originale, riuscendo a trattare temi molto forti e, a volte, anche di una certa delicatezza. Come si vede già dal primo numero, vi sono due fili di trama che si intrecciano ripetutamente andando ad influenzare poi direttamente la psiche del nostro protagonista, Kengo Fujimoto. Ci ritroveremo perciò accompagnati per tutta la storia da questo personaggio molto "comune" (andrò a chiarire in seguito questo concetto) che risulta avere un ruolo tutt'altro che semplice: consegnare gli Ikigami (avvisi di morte) ai quei 1 su 1000 a cui è stata iniettata la nano capsula. Da qui partirà la trama secondaria dove saranno presenti una moltitudine di personaggi che risponderanno, di riflesso, in molteplici modi diversi.
Ora ripeto. La trama poggia su una grandissima sostanza che però, a mio avviso, è stata mal implementata risultando a lungo andare veramente ripetitiva e, a volte, purtroppo scontata. E' questo che non mi è piaciuto di Ikigami, non mi ha lasciato nulla. Soprattutto per quanto riguarda il finale veramente veramente ma veramente brutto. In un solo termine: "ignavo". E' stato proprio senza carattere, insoddisfacente, molto lasciato andare come se sembrasse che l'autore non vedesse l'ora di finirlo, per poi rimanere attonito e a bocca asciutta. Ci sono rimasto molto male! Premetto che mi aspettavo una fine assolutamente tragica (che adoro da morire). Anche un viceversa non mi sarebbe dispiaciuto ma tutto tranne che questo. Forse per qualcuno il finale non è così rilevante, non lo so, ma per me risulta fondamentale.
DISEGNI
I disegni, ammetto, se comunque belli, e su certi aspetti "abbastanza giapponesi", sono soprattutto "reali". Sì, perché riescono a trasmettere un senso di "forte presente":questo effetto è anche aiutato dalle foto di paesaggi (fotografie vere filtrate a computer). Lo stile però non mi ha colpito, trovandolo un po' spento e molto standardizzato. Il disegno di per se risulta comunque semplice e pulito per dare in ogni modo sfogo alle poche scene forti di sangue in cui lo stacco si fa notare (ho trovato veramente bella la puntata sui graffiti, quel disegno è a dir poco devastante e di una forza travolgente che ben si amalgama con la dittatura e quindi la crisi della società).
Il chara-design penso sia volutamente "comune": nessun personaggio eccelle per caratteristiche fisiche o psicologiche. Il tratto è veramente semplice! Qualsiasi personaggio all'interno del manga poteva essere il protagonista, qualsiasi. Questo probabilmente aiuta a essere più partecipi alle vicende, immergendosi di più nella "realtà" in cui il nostro protagonista si trova. Nella vita reale ognuno potrebbe essere un Kengo Fujimoto che consegna Ikigami come chiunque potrebbe essere quel 1 su 1000. Su tale aspetto il disegno mi ha trasmesso questo (non facile da fare). Non mi piace lo stile ma penso che ben si sposi col concetto su cui poggia il manga.
QUALITÀ EDIZIONE
L'edizione sinceramente l'ho trovata pessima! Sicuramente non vale i 7€ e la "sovraccoperta", se così si vuol chiamare, è quasi inutile: scappa spesso; si macchia ad una velocità esagerata e sembra che protegga poco. Come appena scritto si macchia tutto ad una velocità spaventosa. L'inchiostro non dico che sembri fresco, ma finita la lettura spesso vi capiterà di trovarvi le dita affumicate (perlomeno a me è successo così) e le pagine sfumate.
E' un fumetto corposo. Quindi da leggere ce ne! Però 7€ è oggettivamente un furto! Almeno 1€ in meno o una copertina rigida, non cartacea.
In conclusione, da questo Ikigami, mi aspettavo molto di più…ma molto di più. Speravo in una qualcosa di più solido e non così lasciato andare. Questo Ikigami mi ha lasciato veramente insoddisfatto. Ripeto…amo le tragedie, mi piacciono i bei finali e (forse) mal si collega all'argomento, ma certi film dei fratelli Cohen ho iniziato ad apprezzarli da poco (chi li ha visti conosce certi finali), ma questa fine, di questo manga proprio non mi va giù. "E' il viaggio che conta non la destinazione" così vien detto, ma in questo caso il viaggio già non è stato dei più belli per poi ritrovarmi alla fine in una destinazione tutt'altro che soddisfacente.
Ikigami è un bel seinen e deve buon parte del suo successo ad una ambientazione cruda ma geniale, che va a raccogliere i suoi semi proprio nel sentimento nazionalista giapponese e che li coltiva portandoli all'estremo, ibridandoli con il generalmente diffuso luogo comune che vede le nuove generazioni come vanesie, frivole, prive di ideali e tanto meno di voglia di fare. Il risultato è la "Legge per la Prosperità Nazionale", che regala ad un bambino ogni mille una condanna a morte per un bene superiore, che sarà eseguita a sorpresa proprio quando la vita dello stesso è nel fiore degli anni. L'onere di comunicare questa notizia è degli Ikigami, che questa volta abbandonano la loro essenza soprannaturale per essere dei normali impiegati statali a cui è affidato un ingrato compito. Al fortunato martire per la Prosperità Nazionale rimangono dalla notifica 24 ore di vita in cui potranno fare quello che vogliono, spesati dallo stato, ovviamente nel rispetto delle leggi se non vogliono che i loro famigliari subiscano ripercussioni che si aggiungeranno alla tragedia che già saranno costretti a vivere.
Come reagiranno coloro che riceveranno l'Ikigami?
Come potrà la coscienza del protagonista reggere sul lungo termine un lavoro tanto logorante?
Il manga cerca da fornire delle risposte a questi interrogativi e lo fa inizialmente puntando su una sequenza di racconti autoconclusivi di grande impatto emotivo, che esplorano un ampio catalogo di reazioni o che comunque dipingono situazioni in cui il sacrificio appare troppo grande per essere accettato e promosso in una società civile. Nonostante una struttura che in altre opere non tarda a divenire ripetitiva, in questo caso l'autore riesce a mantenere alto l'interesse e a proporre soggetti sempre inediti, senza ridondanze. E nel momento in cui il lettore inizia a sperare in qualcosa in più, ecco che una vera e propria trama inizia ad insinuarsi fra i vari capitoli, con un protagonista sempre più coinvolto emotivamente nelle tragedie di cui è costretto ad essere testimone. Ben presto il peso sulla sua coscienza sarà difficile da sostenere e inizierà a porsi interrogativi che lo portano a mettersi nei guai. Ciò nonostante il manga non sarebbe potuto andare avanti per tantissimi numeri senza perdere di credibilità o iniziare a riciclarsi, fortunatamente l'autore se ne rende conto e ci regala un finale direi soddisfacente.
Un titolo perfetto? Di sicuro è di grandi impatto e soprattutto all'inizio si dimostra dirompente. Meno convincente risulta verso la fine, forse un po' frettolosa, e in genere l'opera scema un po' andando avanti. Rimane una lettura che consiglio vivamente: è un bel seinen, originale, intelligente e attuale.
Come reagiranno coloro che riceveranno l'Ikigami?
Come potrà la coscienza del protagonista reggere sul lungo termine un lavoro tanto logorante?
Il manga cerca da fornire delle risposte a questi interrogativi e lo fa inizialmente puntando su una sequenza di racconti autoconclusivi di grande impatto emotivo, che esplorano un ampio catalogo di reazioni o che comunque dipingono situazioni in cui il sacrificio appare troppo grande per essere accettato e promosso in una società civile. Nonostante una struttura che in altre opere non tarda a divenire ripetitiva, in questo caso l'autore riesce a mantenere alto l'interesse e a proporre soggetti sempre inediti, senza ridondanze. E nel momento in cui il lettore inizia a sperare in qualcosa in più, ecco che una vera e propria trama inizia ad insinuarsi fra i vari capitoli, con un protagonista sempre più coinvolto emotivamente nelle tragedie di cui è costretto ad essere testimone. Ben presto il peso sulla sua coscienza sarà difficile da sostenere e inizierà a porsi interrogativi che lo portano a mettersi nei guai. Ciò nonostante il manga non sarebbe potuto andare avanti per tantissimi numeri senza perdere di credibilità o iniziare a riciclarsi, fortunatamente l'autore se ne rende conto e ci regala un finale direi soddisfacente.
Un titolo perfetto? Di sicuro è di grandi impatto e soprattutto all'inizio si dimostra dirompente. Meno convincente risulta verso la fine, forse un po' frettolosa, e in genere l'opera scema un po' andando avanti. Rimane una lettura che consiglio vivamente: è un bel seinen, originale, intelligente e attuale.
Titolo molto atteso ma che mi ha lasciato totalmente basito. "Ikigami - Annunci di morte" si presenta come un seinen molto adulto e dalle tematiche forti, che trae linfa dal filone inaugurato da "Battle Royale", anche se da quest'ultimo si differenzia notevolmente.
Dall'opera di Takami/Taguchi viene tratto il sostrato per cui il governo giapponese, in un esasperato ideale di educazione della popolazione nipponica, minaccia con la morte ogni singolo individuo per spronarlo a vivere al massimo e a eccellere nella vita quotidiana.
In "Ikigami", però, la roulette russa è ancora più subdola che in "Battle Royale": alla nascita di ogni neonato giapponese viene inoculata una capsula velenosa pronta a esplodere tramite comando a distanza.
Agli sfortunati prescelti viene notificato un Ikigami, un annuncio di morte proprio ventiquattro ore prima della loro morte indotta per mano del governo. Come già detto, tale opera pseudo-pedagogica mira a far apprezzare ogni istante della vita all'individuo, spronandolo a vivere ogni attimo come se fosse l'ultimo in maniera tale da rendere la popolazione più efficiente e più consapevole della temporalità.
La narrazione segue, attraverso gli occhi dell'impiegato che consegna gli Ikigami, le ultime ventiquattro ore di vita delle vittime dell'annuncio di morte, svelando al lettore sia le reazioni all'annuncio di morte che il modo in cui vengono sfruttate le ultime ore di vita.
Le premesse sin qui sono ottime, si prospetta uno studio interessante del rapporto individuale che ciascuno ha con la morte. Purtroppo non sarà così.
Le (troppe) poche pagine dedicate ad ognuno dei casi non riescono assolutamente a rendere conto al lettore della promessa iniziale di elaborare il contesto individuale di morte in maniera approfondita. Anziché esplorare esaurientemente la psiche umana nel momento che viene descritto "di maggiore attività cerebrale" (appunto quello che precede la morte) l'autore giunge a un'incredibile banalizzazione dell'elemento umano.
La scommessa che Motoro Mase lancia all'inizio dell'opera viene completamente disattesa: sarebbe stato più efficace donare a ciascuna delle vittime dell'Ikigami almeno metà albo in maniera tale da descrivere nella maniera più accurata possibile psiche, aspettative, timori, paure e desideri. E così non è.
L'abilità dell'autore non arriva a concludere in poche pagine ciascuna delle storie descritte. C'è sempre un quid che rimane estraneo al lettore: elementi che vengono velocizzati, banalizzati e a volte perfino ignorati.
La caratterizzazione dei personaggi e della situazione che si apprestano a vivere (le ultime ventiquattro ore della loro vita) risulta di fatto carente.
I personaggi si presentano piatti, lo spazio a loro concesso per dipanare la relativa storia non è mai abbastanza e al lettore risulta difficile riconnettere azioni e reazioni nella situazione che si viene a creare.
Potranno sembrare pochi, ma tre volumi bastano a descrivere un'opera che se ne compone di dieci.
La narrazione episodica è un'arma a doppio taglio, e l'autore fallisce nel tentativo di offrire un quadro esauriente o quantomeno stimolante al lettore.
I disegni non aiutano la trama di per sé carente. Pessimi. Proporzioni assurde e tratto troppo rigido non aiutano la fruizione.
Pessima anche l'edizione Planet Manga: per sette euro si ha tra le mani un albo che scricchiola ad ogni apertura e dalla qualità di carta scadente (stessa carta ingiallita di Homunculus, MPD Psycho e 20th Century boys). Grossa delusione per un titolo che almeno alle premesse è parso molto interessante.
Dall'opera di Takami/Taguchi viene tratto il sostrato per cui il governo giapponese, in un esasperato ideale di educazione della popolazione nipponica, minaccia con la morte ogni singolo individuo per spronarlo a vivere al massimo e a eccellere nella vita quotidiana.
In "Ikigami", però, la roulette russa è ancora più subdola che in "Battle Royale": alla nascita di ogni neonato giapponese viene inoculata una capsula velenosa pronta a esplodere tramite comando a distanza.
Agli sfortunati prescelti viene notificato un Ikigami, un annuncio di morte proprio ventiquattro ore prima della loro morte indotta per mano del governo. Come già detto, tale opera pseudo-pedagogica mira a far apprezzare ogni istante della vita all'individuo, spronandolo a vivere ogni attimo come se fosse l'ultimo in maniera tale da rendere la popolazione più efficiente e più consapevole della temporalità.
La narrazione segue, attraverso gli occhi dell'impiegato che consegna gli Ikigami, le ultime ventiquattro ore di vita delle vittime dell'annuncio di morte, svelando al lettore sia le reazioni all'annuncio di morte che il modo in cui vengono sfruttate le ultime ore di vita.
Le premesse sin qui sono ottime, si prospetta uno studio interessante del rapporto individuale che ciascuno ha con la morte. Purtroppo non sarà così.
Le (troppe) poche pagine dedicate ad ognuno dei casi non riescono assolutamente a rendere conto al lettore della promessa iniziale di elaborare il contesto individuale di morte in maniera approfondita. Anziché esplorare esaurientemente la psiche umana nel momento che viene descritto "di maggiore attività cerebrale" (appunto quello che precede la morte) l'autore giunge a un'incredibile banalizzazione dell'elemento umano.
La scommessa che Motoro Mase lancia all'inizio dell'opera viene completamente disattesa: sarebbe stato più efficace donare a ciascuna delle vittime dell'Ikigami almeno metà albo in maniera tale da descrivere nella maniera più accurata possibile psiche, aspettative, timori, paure e desideri. E così non è.
L'abilità dell'autore non arriva a concludere in poche pagine ciascuna delle storie descritte. C'è sempre un quid che rimane estraneo al lettore: elementi che vengono velocizzati, banalizzati e a volte perfino ignorati.
La caratterizzazione dei personaggi e della situazione che si apprestano a vivere (le ultime ventiquattro ore della loro vita) risulta di fatto carente.
I personaggi si presentano piatti, lo spazio a loro concesso per dipanare la relativa storia non è mai abbastanza e al lettore risulta difficile riconnettere azioni e reazioni nella situazione che si viene a creare.
Potranno sembrare pochi, ma tre volumi bastano a descrivere un'opera che se ne compone di dieci.
La narrazione episodica è un'arma a doppio taglio, e l'autore fallisce nel tentativo di offrire un quadro esauriente o quantomeno stimolante al lettore.
I disegni non aiutano la trama di per sé carente. Pessimi. Proporzioni assurde e tratto troppo rigido non aiutano la fruizione.
Pessima anche l'edizione Planet Manga: per sette euro si ha tra le mani un albo che scricchiola ad ogni apertura e dalla qualità di carta scadente (stessa carta ingiallita di Homunculus, MPD Psycho e 20th Century boys). Grossa delusione per un titolo che almeno alle premesse è parso molto interessante.
Un manga davvero notevole, che merita senza dubbio una valutazione molto alta.
La particolarità della trama induce fin da subito il lettore a prestare attenzione allo sviluppo degli episodi, creando un'inevitabile ed immediata empatia con il protagonista, un giovane impiegato governativo deputato alla consegna degli 'annunci di morte'.
Le vicende dei destinatari dell'ikigami sono narrate con cura ed affrontano con profondità i temi più vari (problemi dei giovani, rapporti famigliari, tensioni sentimentali, violenza), giungendo in più di un caso a commuovere il lettore.
Peraltro, a parte un paio di storie in cui si ha una sensazione di deja vù, i capitoli sono ben diversificati, a dimostrazione che l'autore è attento nel creare sempre nuove realtà con cui confrontarsi.
Lungo i dieci volumi, inoltre, si sviluppa la crescita personale del protagonista, che affronta i suoi dubbi e le sue paure, in cui non si può fare a meno di essere coinvolti.
I disegni, precisi e realistici, senza fronzoli, accompagnano alla perfezione lo svilupparsi dei rapporti personali tra i protagonisti dei vari episodi, aiutando ad aumentare la partecipazione emotiva.
Leggendo 'Ikigami' si respira una vaga atmosfera alla '1984' o alla 'V per vendetta', che sa tenere alta l'attenzione sino al gradevole finale.
In definitiva, una lettura più che consigliata!
La particolarità della trama induce fin da subito il lettore a prestare attenzione allo sviluppo degli episodi, creando un'inevitabile ed immediata empatia con il protagonista, un giovane impiegato governativo deputato alla consegna degli 'annunci di morte'.
Le vicende dei destinatari dell'ikigami sono narrate con cura ed affrontano con profondità i temi più vari (problemi dei giovani, rapporti famigliari, tensioni sentimentali, violenza), giungendo in più di un caso a commuovere il lettore.
Peraltro, a parte un paio di storie in cui si ha una sensazione di deja vù, i capitoli sono ben diversificati, a dimostrazione che l'autore è attento nel creare sempre nuove realtà con cui confrontarsi.
Lungo i dieci volumi, inoltre, si sviluppa la crescita personale del protagonista, che affronta i suoi dubbi e le sue paure, in cui non si può fare a meno di essere coinvolti.
I disegni, precisi e realistici, senza fronzoli, accompagnano alla perfezione lo svilupparsi dei rapporti personali tra i protagonisti dei vari episodi, aiutando ad aumentare la partecipazione emotiva.
Leggendo 'Ikigami' si respira una vaga atmosfera alla '1984' o alla 'V per vendetta', che sa tenere alta l'attenzione sino al gradevole finale.
In definitiva, una lettura più che consigliata!
Uno dei seinen meglio quotati degli ultimi anni è Ikigami - Annunci di morte, manga in dieci volumi scritto e disegnato a partire dal 2005 da un praticamente sconosciuto Motorō Mase e conclusosi appena l'anno scorso con il ventesimo capitolo. In Italia è stato pubblicato dalla Planet Manga al costo di 7,00 € cadauno. Ad attirare la mia attenzione a sé è stato proprio l'accenno di trama pubblicato dalla stessa casa editrice.
Al centro della vicenda è l'ikigami del titolo, l'annuncio di morte recapitato dall'impiegato statale Kengo Fujimoto a una vittima di volta in volta differente: caso dopo caso (ogni volume ne contiene due), egli comincerà a chiedersi se il sistema in cui vive sia giusto o meno, e se sia segno di civiltà o quantomeno umano impiantare in modo del tutto casuale, in un cittadino ogni mille individui, un microchip letale che inevitabilmente condurrà il "prescelto" al decesso in un'età compresa tra i diciotto e i ventiquattro anni. Naturalmente Kengo non può far altro che celare i suoi veri pensieri e dubbi più profondi ai suoi colleghi, al fine di evitare la pena capitale: infatti lo zelo di chi appoggia il regime e le spie di quest'ultimo sparse per la città allo scopo di assicurarsi che non vi sia alcun dissenso di sorta potrebbero metterlo in serio pericolo di vita. Per via del suo lavoro Kengo dovrà quindi essere foriero di sventura per il malcapitato di turno, il quale si ritroverà costretto a chiudere i conti con se stesso, con la sua esistenza e con gli altri nel giro di sole ventiquattrore (il tempo limite concesso dal momento dell'annuncio di morte fino all'ora del decesso), dando vita a una serie di situazioni critiche e personaggi variegati di tutti i tipi. A fare da cornice a queste storie "auto-conclusive" è il tormento interiore di Kengo causato dal suo singolare impiego e il costante timore che il suo dissenso possa essere scoperto dalle autorità da un momento all'altro.
Lo stile di disegno di Mase non mi ha colpito in particolar modo, sebbene l'espressività dei volti si attesti su un buon livello anche grazie a un sapiente uso delle ombreggiature; il character design non brilla per un'originalità o una peculiarità ben definita e tende a una sorta di pseudo-realismo più o meno marcato del tutto adatto ai temi maturi della vita e della morte caratteristici dell'intreccio narrativo. Nonostante l'idea di base abbia notevoli punti di riflessione per chi si appresta a leggere quest'opera, non riesco ad arrotondare il mio voto a "discreto", dal momento che non ho gradito più di tanto l'evidente ripetitività del modus operandi dell'autore nel dipanare i vari casi e una certa fretta nel concludere, nel giro degli ultimi due volumi, la sottotrama relativa al protagonista. In generale, penso ne consiglierei la lettura a chiunque, avendo però bene in mente di non trovarsi di fronte a un capolavoro assoluto.
Al centro della vicenda è l'ikigami del titolo, l'annuncio di morte recapitato dall'impiegato statale Kengo Fujimoto a una vittima di volta in volta differente: caso dopo caso (ogni volume ne contiene due), egli comincerà a chiedersi se il sistema in cui vive sia giusto o meno, e se sia segno di civiltà o quantomeno umano impiantare in modo del tutto casuale, in un cittadino ogni mille individui, un microchip letale che inevitabilmente condurrà il "prescelto" al decesso in un'età compresa tra i diciotto e i ventiquattro anni. Naturalmente Kengo non può far altro che celare i suoi veri pensieri e dubbi più profondi ai suoi colleghi, al fine di evitare la pena capitale: infatti lo zelo di chi appoggia il regime e le spie di quest'ultimo sparse per la città allo scopo di assicurarsi che non vi sia alcun dissenso di sorta potrebbero metterlo in serio pericolo di vita. Per via del suo lavoro Kengo dovrà quindi essere foriero di sventura per il malcapitato di turno, il quale si ritroverà costretto a chiudere i conti con se stesso, con la sua esistenza e con gli altri nel giro di sole ventiquattrore (il tempo limite concesso dal momento dell'annuncio di morte fino all'ora del decesso), dando vita a una serie di situazioni critiche e personaggi variegati di tutti i tipi. A fare da cornice a queste storie "auto-conclusive" è il tormento interiore di Kengo causato dal suo singolare impiego e il costante timore che il suo dissenso possa essere scoperto dalle autorità da un momento all'altro.
Lo stile di disegno di Mase non mi ha colpito in particolar modo, sebbene l'espressività dei volti si attesti su un buon livello anche grazie a un sapiente uso delle ombreggiature; il character design non brilla per un'originalità o una peculiarità ben definita e tende a una sorta di pseudo-realismo più o meno marcato del tutto adatto ai temi maturi della vita e della morte caratteristici dell'intreccio narrativo. Nonostante l'idea di base abbia notevoli punti di riflessione per chi si appresta a leggere quest'opera, non riesco ad arrotondare il mio voto a "discreto", dal momento che non ho gradito più di tanto l'evidente ripetitività del modus operandi dell'autore nel dipanare i vari casi e una certa fretta nel concludere, nel giro degli ultimi due volumi, la sottotrama relativa al protagonista. In generale, penso ne consiglierei la lettura a chiunque, avendo però bene in mente di non trovarsi di fronte a un capolavoro assoluto.
Al fine di dare una scossa all'economia giapponese e per far sì che ogni persona sia spinta a dare sempre il massimo, in Giappone si è organizzato un programma per la prosperità nazionale che prevede la vaccinazione di tutti i bambini durante la prima elementare. Una dose di vaccino su mille contiene delle capsule che si vanno ad annidare nel cuore del soggetto ricevente per poi esplodere ad un'ora ed un giorno predefiniti, tra i 18 ed i 24 anni. Nessuno sa a chi tocchi l'amaro destino e la notifica viene stilata mediante un preciso meccanismo atto ad impedire la fuoriuscita della notizia antetempo, in modo che un messaggero porti la notifica del decesso alla persona interessata ventiquattro ore prima dell'evento. Questo annuncio di morte si chiama Ikigami e per il governo rappresenta un fattore di stimolo alla produttività nazionale, perchè ogni persona, sapendo che potrebbe morire tra i 18 e i 24 anni, dovrebbe essere spinta a dare il massimo per non avere rimpianti qualora dovesse essere un predestinato all'Ikigami.
Ikigami è un manga sconvolgente. L'impatto del primo annuncio di morte sul lettore è molto forte e fa riflettere immediatamente su cosa si farebbe al posto del malcapitato. Le reazioni dei predestinati sono le più varie e vanno a coprire tutte le alternative che possono essere immaginate dal lettore, dando sempre una spiegazione plausibile ai comportamenti dei morituri e affrontando in maniera critica la correttezza morale di una tale legge. I soggetti che però manifestano dubbi, perplessità o critiche nei confronti del programma per la prosperità nazionale vengono etichettati come dissidenti o demoralizzatori e, in quanto tali, vengono inseriti in un programma di rieducazione dal quale spesso si esce menomati, o condannati all'iniezione delle capsule presenti nei vaccini che condannano a morte certa il ricevente.
Ikigami non presenta in realtà un vero e proprio protagonista, ma solo un messaggero degli Ikigami, Kengo Fujimoto, che fa da filo conduttore tra i vari episodi e che funge in realtà da anima critica nei confronti della legge alla base del manga. Egli si rattrista, si deprime, si convince della bontà della legge, ne dubita, rimane vittima dei soggetti riceventi gli Ikigami, insomma, diventa per il lettore il punto di riferimento per poter affrontare gli sconvolgenti episodi del manga.
Di solito non apprezzo i manga suddivisi in episodi, ma in Ikigami le storie sono comunque di ampio respiro e della lunghezza giusta per non stufare. I protagonisti riescono comunque ad entrare nel cuore del lettore grazie alla forza del destino che li attende. Dal momento in cui parte il countdown per la morte annunciata dall'Ikigami, la curiosità di vedere come reagirà il malcapitato tiene sempre accesa l'attenzione del lettore. La storia poi, evolve con l'evolvere della consapevolezza di Kengo riguardo al senso degli Ikigami.
Ikigami è ben sceneggiato, sconvolgente, ottimamente disegnato, originale e, soprattutto, fa riflettere. Fa riflettere in maniera costruttiva sul senso della vita, sull'ineluttabilità della morte, sull'angoscia che rappresenterebbe per ognuno di noi sapere il giorno e l'ora in cui si morirà. Un seinen manga assolutamente consigliato a tutti coloro che cercano una lettura matura e coinvolgente! Un meritatissimo 9 per un'opera che non raggiunge la perfezione per la mancanza di un protagonista che resti nella memoria, che è al contempo un pregio dell'opera, che deve esprimere il terrore di un concetto, ma una mancanza a livello "affettivo" per il lettore, che finisce per non ricordarsi il quasi il nome del protagonista, mantenendo però chiaramente impresso il ricordo di un manga straordinario!
Ikigami è un manga sconvolgente. L'impatto del primo annuncio di morte sul lettore è molto forte e fa riflettere immediatamente su cosa si farebbe al posto del malcapitato. Le reazioni dei predestinati sono le più varie e vanno a coprire tutte le alternative che possono essere immaginate dal lettore, dando sempre una spiegazione plausibile ai comportamenti dei morituri e affrontando in maniera critica la correttezza morale di una tale legge. I soggetti che però manifestano dubbi, perplessità o critiche nei confronti del programma per la prosperità nazionale vengono etichettati come dissidenti o demoralizzatori e, in quanto tali, vengono inseriti in un programma di rieducazione dal quale spesso si esce menomati, o condannati all'iniezione delle capsule presenti nei vaccini che condannano a morte certa il ricevente.
Ikigami non presenta in realtà un vero e proprio protagonista, ma solo un messaggero degli Ikigami, Kengo Fujimoto, che fa da filo conduttore tra i vari episodi e che funge in realtà da anima critica nei confronti della legge alla base del manga. Egli si rattrista, si deprime, si convince della bontà della legge, ne dubita, rimane vittima dei soggetti riceventi gli Ikigami, insomma, diventa per il lettore il punto di riferimento per poter affrontare gli sconvolgenti episodi del manga.
Di solito non apprezzo i manga suddivisi in episodi, ma in Ikigami le storie sono comunque di ampio respiro e della lunghezza giusta per non stufare. I protagonisti riescono comunque ad entrare nel cuore del lettore grazie alla forza del destino che li attende. Dal momento in cui parte il countdown per la morte annunciata dall'Ikigami, la curiosità di vedere come reagirà il malcapitato tiene sempre accesa l'attenzione del lettore. La storia poi, evolve con l'evolvere della consapevolezza di Kengo riguardo al senso degli Ikigami.
Ikigami è ben sceneggiato, sconvolgente, ottimamente disegnato, originale e, soprattutto, fa riflettere. Fa riflettere in maniera costruttiva sul senso della vita, sull'ineluttabilità della morte, sull'angoscia che rappresenterebbe per ognuno di noi sapere il giorno e l'ora in cui si morirà. Un seinen manga assolutamente consigliato a tutti coloro che cercano una lettura matura e coinvolgente! Un meritatissimo 9 per un'opera che non raggiunge la perfezione per la mancanza di un protagonista che resti nella memoria, che è al contempo un pregio dell'opera, che deve esprimere il terrore di un concetto, ma una mancanza a livello "affettivo" per il lettore, che finisce per non ricordarsi il quasi il nome del protagonista, mantenendo però chiaramente impresso il ricordo di un manga straordinario!
Straordinario. Ikigami è uno dei manga più belli, intensi, drammatici che mi sia mai capitato di leggere. Non conoscevo l'autore, Motoro Mase, prima di leggere questo capolavoro, ma accidenti, è un dannato genio. Sia a livello di sceneggiatura, sia a livello di regia e character design. A meno di avere una pietra al posto del cuore è impossibile non rimanere in qualche modo toccati dalle storie narrate in queste pagine.
Ikigami è un manga a episodi. In ogni episodio Kengo Fujimoto ha il compito di consegnare ad una persona l''Ikigami, "l'avviso di morte" la notifica che entro ventiquattro ore da quel momento morirà. Per una legge dello stato giapponese volta a far apprezzare al massimo il valore della vita, l'autore Motoro Mase immagina che in prima elementare, con le normali vaccinazioni, venga inoculata ad un bambino su 1000 una nanocapsula che si schiuderà solo molto più avanti quando il soggetto sarà in un età compresa dai diciannove ai ventiquattro anni.
In ogni volume della versione italiana ci sono due episodi, due consegne di morte da parte di Fujimoto. Le storie, almeno quelle che ho letto finora sono tutte bellissime, intense e naturalmente altamente drammatiche. Il primo numero l'ho iniziato a leggere in metropolitana e mi ha talmente rapito che ... ad un certo punto si sono spente le luci sul treno, ho alzato gli occhi e beh, ero finito nella rimessa dei vagoni: mi ero perso il capolinea, la campanella e l'avviso di scendere del macchinista, il quale molto pietosamente quando mi ha visto scendere mani in alto (nella destra il manga, con il dito ancora infilato dentro per non perdere il segno) mi ha gentilmente detto di rimanere su, che il treno sarebbe ripartito di lì a poco. Ikigami è un pugno nello stomaco, ma del resto si sa che l'arte è sofferenza e apprezzamento della sofferenza e sì, Ikigami è arte.
Ikigami è un manga a episodi. In ogni episodio Kengo Fujimoto ha il compito di consegnare ad una persona l''Ikigami, "l'avviso di morte" la notifica che entro ventiquattro ore da quel momento morirà. Per una legge dello stato giapponese volta a far apprezzare al massimo il valore della vita, l'autore Motoro Mase immagina che in prima elementare, con le normali vaccinazioni, venga inoculata ad un bambino su 1000 una nanocapsula che si schiuderà solo molto più avanti quando il soggetto sarà in un età compresa dai diciannove ai ventiquattro anni.
In ogni volume della versione italiana ci sono due episodi, due consegne di morte da parte di Fujimoto. Le storie, almeno quelle che ho letto finora sono tutte bellissime, intense e naturalmente altamente drammatiche. Il primo numero l'ho iniziato a leggere in metropolitana e mi ha talmente rapito che ... ad un certo punto si sono spente le luci sul treno, ho alzato gli occhi e beh, ero finito nella rimessa dei vagoni: mi ero perso il capolinea, la campanella e l'avviso di scendere del macchinista, il quale molto pietosamente quando mi ha visto scendere mani in alto (nella destra il manga, con il dito ancora infilato dentro per non perdere il segno) mi ha gentilmente detto di rimanere su, che il treno sarebbe ripartito di lì a poco. Ikigami è un pugno nello stomaco, ma del resto si sa che l'arte è sofferenza e apprezzamento della sofferenza e sì, Ikigami è arte.
Ho letto un solo volume è vero ma mi sento di dare un 9 perchè intanto è l'unico manga a episodi (almeno per il primo volume,non so poi) che riesco a terminare senza lanciarlo nel cestino a metà lettura come mi è accaduto con titoli del tipo Kyoko karasuma y-files e Defense Devil.Le prime 2 storie,una di rancore e l'altra di un''amicizia rovinata sono sicuramente già viste ma non le ho trovate banali, con le reazioni dei protagonisti che sembravano molto naturali,spontanee ,quasi selvagge.
Il sistema che ruota attorno al vaccino è raccontato gradualmente (quindi senza annoiare) approfondendo le conseguenze sociali che ha avuto questo strumento.
Disegni adeguati all'intensità emozionale che non cala per nemmeno un momento.
Un manga visionario e secondo me necessario perchè la fantasia di Motoro mette in campo uno scenario apparentemente assurdo ma che in realtà, soprattutto in questi tempi in cui la precarietà della nostra condizione è aumentata,in cui poche persone cercano di controllare le nostre vite,in cui per far girare l'economia si farebbe di tutto, non è poi troppo lontano.
è bene che ci prepariamo a rispondere fermamente agli stessi interrogativi che si pone il protagonista
Il sistema che ruota attorno al vaccino è raccontato gradualmente (quindi senza annoiare) approfondendo le conseguenze sociali che ha avuto questo strumento.
Disegni adeguati all'intensità emozionale che non cala per nemmeno un momento.
Un manga visionario e secondo me necessario perchè la fantasia di Motoro mette in campo uno scenario apparentemente assurdo ma che in realtà, soprattutto in questi tempi in cui la precarietà della nostra condizione è aumentata,in cui poche persone cercano di controllare le nostre vite,in cui per far girare l'economia si farebbe di tutto, non è poi troppo lontano.
è bene che ci prepariamo a rispondere fermamente agli stessi interrogativi che si pone il protagonista
Seinen di altissimo livello. L'assoluta normalità e i dubbi del protagonista, un semplice impiegato con un compito non facile: consegnare l'Ikigami, un avviso di decesso che preannuncia la morte dopo 24 ore della persona malcapitata.
La disperazione, la rassegnazione a volte l'accettazione che investono i personaggi (tra i 18 e i 24 anni) a cui viene annunciata la morte. Persone che fino al minuto prima avevano programmi per il futuro, persone che vivevano nella normalità di un Giappone che vive con il credo di spingere i giovani a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo con l'applicazione di questa Legge, per alcuni assurda, per altri sacrosanta.
Tutto questo intrecciarsi di storie e emozioni e la struttura a episodi - 2 per ogni volume - fa sì che il lettore rifletta anche su se stesso, a farsi un'idea propria sulla validità o meno di questa Legge e a pensare a cosa farebbe se gli capitasse di sapere di avere solo 24 ore di vita.
Questo aspetto fa in modo che la forma episodica dell'opera non risulti affatto pesante e noiosa, ma al contrario la rende ancora più accattivante e coinvolgente.
I disegni dell'autore sono, a mio parere, un altro punto di forza di quest'opera con il loro realismo in tutte le situazioni, sia in scene dinamiche che nelle espressioni dei volti dei personaggi.
Un manga assolutamente da non perdere!
La disperazione, la rassegnazione a volte l'accettazione che investono i personaggi (tra i 18 e i 24 anni) a cui viene annunciata la morte. Persone che fino al minuto prima avevano programmi per il futuro, persone che vivevano nella normalità di un Giappone che vive con il credo di spingere i giovani a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo con l'applicazione di questa Legge, per alcuni assurda, per altri sacrosanta.
Tutto questo intrecciarsi di storie e emozioni e la struttura a episodi - 2 per ogni volume - fa sì che il lettore rifletta anche su se stesso, a farsi un'idea propria sulla validità o meno di questa Legge e a pensare a cosa farebbe se gli capitasse di sapere di avere solo 24 ore di vita.
Questo aspetto fa in modo che la forma episodica dell'opera non risulti affatto pesante e noiosa, ma al contrario la rende ancora più accattivante e coinvolgente.
I disegni dell'autore sono, a mio parere, un altro punto di forza di quest'opera con il loro realismo in tutte le situazioni, sia in scene dinamiche che nelle espressioni dei volti dei personaggi.
Un manga assolutamente da non perdere!
Voto: 8 e mezzo, o persino 9 meno!
L'idea è indubbiamente splendida, originale e molto ben pensata. Le storie colpiscono e la "sotto" trama del protagonista e della psicologa (non vi voglio anticipare nulla) a me piace un sacco e la sfrutterei molto di più. Ora, premesso che è uno dei miei manga preferiti e che lo adoro, passo alle critiche, tanto di lati positivi ne troverete 1000 detti da tutti:
1) Le storie. Personalmente trovo che le storie siano un po' poco estreme. Cioè, con una trama così forte, avrei puntato su storie più tormentate e "malate". Bella quella del writer, quella del ragazzo che subiva bullismo a scuola e anche altre, ma alcune sono un po' troppo buoniste. Forse gradirei vicende un po' più crude, con protagonisti meno altruisti.
2) Coerenza. C'è una cosa che non capisco, se il governo fa tutto questo perché i ragazzi vivano a pieno la propria vita, come mai la cosa non ha quasi nessun riscontro sulla psicologia dei personaggi più giovani? Mi spiego meglio: Se questo governo ha creato questa cosa così atroce per spingere i giovani a vivere a pieno le proprie vite, come mai tutti i giovani del fumetto (prima che gli arrivi l'ikigami) vivono esattamente come giovani normalissimi in un normalissimo Giappone? Ok, si vuole passare il messaggio che questa assurda legge non serve, ma comunque la cosa dovrebbe avere forti implicazioni sui comportamenti di tutti tutti i giorni, non solo quando l'ikigami arriva a qualcuno, no?
3) Il prezzo. Ma stiamo scherzando? Ok che la Panini ha capito di aver messo le mani su una splendida opera e ci vuole marciare il più possibile, ma 7 euro?!? Quand'è che le case editrici la pianteranno di farci pagare i fumetti molto di più solo usando la scusa della sovraccopertina?!
Comunque, a parte questi 3 punti (il primo molto soggettivo e forse anche il secondo), l'opera vale la pena di essere letta, consigliatissima.
L'idea è indubbiamente splendida, originale e molto ben pensata. Le storie colpiscono e la "sotto" trama del protagonista e della psicologa (non vi voglio anticipare nulla) a me piace un sacco e la sfrutterei molto di più. Ora, premesso che è uno dei miei manga preferiti e che lo adoro, passo alle critiche, tanto di lati positivi ne troverete 1000 detti da tutti:
1) Le storie. Personalmente trovo che le storie siano un po' poco estreme. Cioè, con una trama così forte, avrei puntato su storie più tormentate e "malate". Bella quella del writer, quella del ragazzo che subiva bullismo a scuola e anche altre, ma alcune sono un po' troppo buoniste. Forse gradirei vicende un po' più crude, con protagonisti meno altruisti.
2) Coerenza. C'è una cosa che non capisco, se il governo fa tutto questo perché i ragazzi vivano a pieno la propria vita, come mai la cosa non ha quasi nessun riscontro sulla psicologia dei personaggi più giovani? Mi spiego meglio: Se questo governo ha creato questa cosa così atroce per spingere i giovani a vivere a pieno le proprie vite, come mai tutti i giovani del fumetto (prima che gli arrivi l'ikigami) vivono esattamente come giovani normalissimi in un normalissimo Giappone? Ok, si vuole passare il messaggio che questa assurda legge non serve, ma comunque la cosa dovrebbe avere forti implicazioni sui comportamenti di tutti tutti i giorni, non solo quando l'ikigami arriva a qualcuno, no?
3) Il prezzo. Ma stiamo scherzando? Ok che la Panini ha capito di aver messo le mani su una splendida opera e ci vuole marciare il più possibile, ma 7 euro?!? Quand'è che le case editrici la pianteranno di farci pagare i fumetti molto di più solo usando la scusa della sovraccopertina?!
Comunque, a parte questi 3 punti (il primo molto soggettivo e forse anche il secondo), l'opera vale la pena di essere letta, consigliatissima.
Emozionante, ecco la parola che mi sale dal cuore pensando a questo favoloso titolo. Ho appena finito di rileggere i tre volumi che mi sono procurato e ho ben chiaro ciò che differenzia un normale fumetto da un'opera d'arte come Ikigami. Da ogni pagina, da ogni tavola, da ogni immagine di questo manga prendono vita i sentimenti del suo ideatore.
Il tema in questo manga non sono strani giochi politici, poteri strabilianti o questioni intricate da sbrogliare, ma l'uomo in quanto tale con tutte le sue imperfezioni. L'uomo messo di fronte alla più cruda e cinica delle consapevolezze - quella di dover morire nelle successive 24 ore. Non vi è spazio a ripensamenti, non vi sono possibilità di cambiare il proprio destino. L'unica cosa che si viene messi in condizione di scegliere è il modo in cui passare gli ultimi istanti di vita. Proprio in questo momento si capisce chi si è realmente, è davanti a questo muro invalicabile che la vera natura dei personaggi fuoriesce in tutta la sua coerenza. Tutto narrato dall'autore in maniera quasi chirurgica, studiando l'animo umano come una cavia da laboratorio.
A far da sfondo alle storie un'atmosfera opprimente, quasi tangibile, di un Giappone assolutamente verosimile nel quale la morte è vista come una possibilità, una cosa necessaria alla "prosperità" del paese. I disegni sono curatissimi, nitide istantanee fotografiche.
Come finire questa recensione? Forse con un bel Carpe diem, correte a leggerlo!
Il tema in questo manga non sono strani giochi politici, poteri strabilianti o questioni intricate da sbrogliare, ma l'uomo in quanto tale con tutte le sue imperfezioni. L'uomo messo di fronte alla più cruda e cinica delle consapevolezze - quella di dover morire nelle successive 24 ore. Non vi è spazio a ripensamenti, non vi sono possibilità di cambiare il proprio destino. L'unica cosa che si viene messi in condizione di scegliere è il modo in cui passare gli ultimi istanti di vita. Proprio in questo momento si capisce chi si è realmente, è davanti a questo muro invalicabile che la vera natura dei personaggi fuoriesce in tutta la sua coerenza. Tutto narrato dall'autore in maniera quasi chirurgica, studiando l'animo umano come una cavia da laboratorio.
A far da sfondo alle storie un'atmosfera opprimente, quasi tangibile, di un Giappone assolutamente verosimile nel quale la morte è vista come una possibilità, una cosa necessaria alla "prosperità" del paese. I disegni sono curatissimi, nitide istantanee fotografiche.
Come finire questa recensione? Forse con un bel Carpe diem, correte a leggerlo!
Cosa faresti se venissi a conoscenza che è iniziato il countdown della tua vita? Ti mancano soltanto 24 ore di vita. Ebbene sì ho dato proprio un votone a questo manga, un 9 meritatissimo. Diciamo che ha due fattori che a me non piacciono molto che sono la cadenza (infinita) e i classici episodi autoconclusivi senza una grossa trama che scorre nel frattempo, un po' alla Detective Conan per fare un esempio.
Il protagonista consegna un Ikigami (annuncio di morte) al malcapitato personaggio conosciuto da sole 20 pagine, il quale vive le ultime sue ultime ore e poi muore. Questo diciamo è il classico episodio di Ikigami (ce ne sono 2 ciascun volume). Normalmente questa costanza a me porta alla noia, ma con Ikigami non mi è successo probabilmente perché ogni episodio è talmente diverso dall'altro che non ci si annoia mai. Una trama sotto sotto c'è anche, ma è abbastanza fievole e come dicevo sopra gli episodi autoconclusivi reggono perfettamente da soli. Un manga avvincente, carico di tensione, emozionante. L'autore descrive molto bene i personaggi, le situazioni, gli ambienti. Crea dal nulla delle trame particolari.
I disegni sono decisamente realistici e curati e fanno immedesimare perfettamente il lettore, anche se si spera di non essere mai nella situazione dei protagonisti. Bello infine anche il rapporto del protagonista con il suo lavoro. Questo astio tra lui e il Governo, questi suoi pensieri diventano i pensieri di tutti. Un manga eccitante, da leggere assolutamente in una edizione direi anche buona della Planet Manga. Voi cosa fareste?
Il protagonista consegna un Ikigami (annuncio di morte) al malcapitato personaggio conosciuto da sole 20 pagine, il quale vive le ultime sue ultime ore e poi muore. Questo diciamo è il classico episodio di Ikigami (ce ne sono 2 ciascun volume). Normalmente questa costanza a me porta alla noia, ma con Ikigami non mi è successo probabilmente perché ogni episodio è talmente diverso dall'altro che non ci si annoia mai. Una trama sotto sotto c'è anche, ma è abbastanza fievole e come dicevo sopra gli episodi autoconclusivi reggono perfettamente da soli. Un manga avvincente, carico di tensione, emozionante. L'autore descrive molto bene i personaggi, le situazioni, gli ambienti. Crea dal nulla delle trame particolari.
I disegni sono decisamente realistici e curati e fanno immedesimare perfettamente il lettore, anche se si spera di non essere mai nella situazione dei protagonisti. Bello infine anche il rapporto del protagonista con il suo lavoro. Questo astio tra lui e il Governo, questi suoi pensieri diventano i pensieri di tutti. Un manga eccitante, da leggere assolutamente in una edizione direi anche buona della Planet Manga. Voi cosa fareste?
Ho amato quei pochi volumi di Ikigami che sono riuscita a procurarmi, letteralmente AMATO, questo manga mi ha emozionato come solo pochi altri sono riusciti a fare. Le mie storie preferite saranno sempre quella dei Komatsuna e soprattutto quella della donna anziana e del giovane infermiere. Per quella ho pianto, ho piagnucolato come una scema per qualcosa come dieci minuti buoni. Questo non è un manga, è un capolavoro!
Unica pecca, forse, la mancanza del testo della canzone dei Komatsuna nella storia, per ascoltarla ho dovuto aspettare il film. Altrimenti, impeccabile sotto tutti i punti di vista, un disegno pulito e molto realistico, mi ha piacevolmente colpito.
Unica pecca, forse, la mancanza del testo della canzone dei Komatsuna nella storia, per ascoltarla ho dovuto aspettare il film. Altrimenti, impeccabile sotto tutti i punti di vista, un disegno pulito e molto realistico, mi ha piacevolmente colpito.
Tutt'altro che banale, il manga di Motoro Mase, distorce il significato della morte come della vita, attraverso l'uccisione casuale e indiscriminata di innocenti cittadini. Il primo non più come il termine del percorso di un individuo, bensì come necessità sociale. Il secondo come diritto irrivendicabile.
All'angoscia delle "vittime" si aggiunge anche la frustrazione del protagonista, che man mano che consegna gli annunci di morte è sempre più in conflitto con la sua moralità.
Voto 10 esclusivamente per il plot e per i contenuti decisamente rilevanti.
Come altri utenti, anch'io stendo un velo pietoso sulla qualità dei materiali: per 7,00 euro potevano usare una carta un po' meno scrausa!
All'angoscia delle "vittime" si aggiunge anche la frustrazione del protagonista, che man mano che consegna gli annunci di morte è sempre più in conflitto con la sua moralità.
Voto 10 esclusivamente per il plot e per i contenuti decisamente rilevanti.
Come altri utenti, anch'io stendo un velo pietoso sulla qualità dei materiali: per 7,00 euro potevano usare una carta un po' meno scrausa!
Ikigami è davvero un bellissimo manga, che si avvale di una delle migliori storie attualmente in circolazione, oltre a dei disegni ottimi, molto realistici e capaci di coinvolgere il lettore. Motoro Mase riesce in ogni volume a raccontare in modo davvero unico ed efficace delle storie appassionanti, nelle quali molti lettori si possono riconoscere. Quello della legge creata in Giappone è chiaramente un pretesto utile all'autore solo per mostrare le varie vite dei riceventi dell'Ikigami e far vedere come ci siano diversi modi per passare le ultime ventiquattro ore di vita, in base a cosa e come si è vissuto. C'è infatti chi cerca la propria vendetta personale, o chi cerca di fare quello che fino ad allora non aveva fatto.
Mi piace molto la scelta di Motoro Mase di scegliere come protagonista un uomo semplice, che si limita a consegnare suo malgrado degli annunci di morte, e per questo odia il suo lavoro. A prima vista può sembrare un protagonista fin troppo anonimo, ma sono sicuro non sarà così...
Consiglio questo manga ai più adulti e a chi cerca storie un po' diverse dalle altre. L'edizione italiana è molto buona, anche se sarebbe potuta costare almeno un euro in meno.
Mi piace molto la scelta di Motoro Mase di scegliere come protagonista un uomo semplice, che si limita a consegnare suo malgrado degli annunci di morte, e per questo odia il suo lavoro. A prima vista può sembrare un protagonista fin troppo anonimo, ma sono sicuro non sarà così...
Consiglio questo manga ai più adulti e a chi cerca storie un po' diverse dalle altre. L'edizione italiana è molto buona, anche se sarebbe potuta costare almeno un euro in meno.
Cosa fareste voi nell'ultimo giorno della vostra vita? La risposta non è mai semplice, eppure, nel mondo degli Ikigami, avvisi di decesso che vengono consegnati solamente 24 ore prima della morte del predestinato, e tutto rientra nella norma. Ma solo chi ne è colpito, o chi è intorno alla vicenda degli Ikigami, capisce per davvero che forse questo non è il metodo giusto per far ricordare alla popolazione il valore alla vita. La storia ruota a protagonisti diversi (due per ogni volume), con ognuno che mostra la sua reazione, e ognuno disposto a lasciare la propria impronta prima di esalare l'ultimo respiro prima che l'ora stabilita dall'Ikigami sia giunta.
Particolarissima la trama: l'ultimo giorno di vita di una persona (deciso da una legge per la "prosperità nazionale") visto con gli occhi di chi recapita il cosiddetto "avviso di decesso" ossia l'ikigami. Il primo volume mi ha tenuta incollata alle pagine, i due episodi narrati pongono molti spunti di riflessione ed avvincono. Inoltre, viene spiegato piano piano il meccanismo di preparazione del vaccino - fino all'inoculazione ai bambini di sei anni il primo giorno di scuola - sempre dal punto di vista del messaggero, che non sembra convivere poi molto bene con questo "lavoro glorioso". Non vorrei dire troppo, anche perché altri lo hanno fatto meglio di me (è stato infatti in seguito alle vostre recensioni che l'ho comprato), per adesso do un nove pieno al manga in sé, per la storia e i disegni che sono molto realistici e ben fatti, anche se purtroppo l'edizione Planet Manga non è niente di che, pagine decisamente trasparenti!
Ikigami racconta grazie ai bei disegni di Motoro Mase, di una realtà non troppo futuristica, in una nazione che sembra essere il Giappone ma che l’autore non specifica mai, almeno in questi primi volumi. La volontà del governo di preservare la ricchezza nazionale si concretizza nella legge per la “prosperità nazionale”, un mezzo al quanto mirato nell’effetto, ma casuale nel suo colpire. Questo mezzo è costituito dagli Ikigami, “avvisi di morte”. Sin dall'età di sei anni, ad ogni singolo individuo viene fatta una piccola puntura al braccio. In una siringa su mille si trova una nano bomba, che percorrendo le vene e raggiunto il cuore, vi si ferma per un tempo che non è dato sapere. Infatti la sua esplosione, corrispondente ad un infarto mortale, avviene dopo i diciotto anni, e nessuno può sapere chi ha la capsula esplosiva nel cuore, e quando questa sancirà la sua morte. Qui entrano in gioco gli Ikigami: solo due settimane prima che la nano bomba esploda nel cuore del, per me, malcapitato, per il governo dispotico, fortunato connazionale; vari uffici indipendenti l’uno dall’altro, ma facenti parte di un complesso sistema di segretezza, comunicano i nomi di chi imminentemente dovrà morire. Così l’avviso che giunge ventiquattro ore prima della propria morte, coglie assolutamente di sorpresa le persone, che reagiscono ognuna secondo i propri istinti, o meglio, secondo il grado di accettazione di una legge istituita per “ricordare alla popolazione l’importanza della vita e di vivere ogni minuto al massimo” obbedendo al vecchio, ma sempre attuale, Carpe Diem, ed imprimere nelle persone la consapevolezza del valore della vita attraverso queste morti considerate utili per la prosperità nazionale.
Esemplificativo della volontà di voler utilizzare dei mezzi discutibilissimi per un fine collettivo più alto, quale il benessere. Allora c’è da chiedersi se sia giusto... ma senza che questa domanda lasci mai la vostra mente, sarete trasportati nel mondo dei protagonisti che l'autore descrive nelle loro diverse reazioni.
Cosa fareste voi se vi rimanessero solo 24 ore di vita? Sareste certi di non sprecarle inutilmente?
Di risposte reali non ce ne saranno mai, perché nella realtà sono rari i casi in cui un uomo viene posto di fronte alla cruda verità della sua infinita debolezza, di fronte a un mondo viceversa forte, eterno, continuo... l'uomo è solo di passaggio: bisogna che questo però sia il più positivo possibile, soggettivamente parlando, perché ciò che può essere positivo per la collettività non è detto che lo sia per l'individuo.
Manga consigliato calorosamente, nonostante il pessimo rapporto qualità/prezzo dell'edizione.
Esemplificativo della volontà di voler utilizzare dei mezzi discutibilissimi per un fine collettivo più alto, quale il benessere. Allora c’è da chiedersi se sia giusto... ma senza che questa domanda lasci mai la vostra mente, sarete trasportati nel mondo dei protagonisti che l'autore descrive nelle loro diverse reazioni.
Cosa fareste voi se vi rimanessero solo 24 ore di vita? Sareste certi di non sprecarle inutilmente?
Di risposte reali non ce ne saranno mai, perché nella realtà sono rari i casi in cui un uomo viene posto di fronte alla cruda verità della sua infinita debolezza, di fronte a un mondo viceversa forte, eterno, continuo... l'uomo è solo di passaggio: bisogna che questo però sia il più positivo possibile, soggettivamente parlando, perché ciò che può essere positivo per la collettività non è detto che lo sia per l'individuo.
Manga consigliato calorosamente, nonostante il pessimo rapporto qualità/prezzo dell'edizione.
<i>"Che cosa faresti se ti venisse detto che oggi è il tuo ultimo giorno di vita?"</i>
Questo è un manga che ho acquistato quasi per caso, nonostante il prezzo (che semplicemente non avevo notato), ma che si è poi rivelato essere una delle letture più coinvolgenti in cui mi sia mai inoltrato.
Ikigami è, a dirla tutta, un titolo “scomodo” (non a caso visto l’argomento trattato), ovvero uno di quei titoli che obbligano a rivalutare tutte le care preferenze di lettura. Infatti ogni volta che ne chiudi sospirando un volume, ti rendi conto di quanto molti altri bei manga siano quasi delle bambinate in confronto (con questo ovviamente non voglio sminuire altri titoli).
<b>La narrazione</b>
Nella sua semplicità la storia è davvero coinvolgente, versatile ed in definitiva una delle più intriganti che siano mai state partorite negli ultimi anni. Versatile perché ci si stupisce di quante possibili situazioni sia in grado di plasmare l’autore su questo semplice (?) incipit:
Nella società creata da <i>Motorô Mase</i>, vige la “Legge per la Prosperità Nazionale”: in osservanza ad essa, a tutti i bambini in età prescolare viene fatta quella che sembra una semplice vaccinazione… in realtà ad un bambino su mille (scelto a caso) verrà iniettata anche una capsula contenete del veleno, destinato a diffondersi in circolo anni dopo, in un giorno e ad un’ora precisa (ogni informazione riguardante il soggetto e la tempistica del decesso, viene accuratamente archiviata).
Questi sacrifici casuali vengono eseguiti per combattere l’apatia giovanile, e per ricordare a tutti di vivere la propria vita al meglio. Si perché “l’annuncio di morte” può colpire chiunque, andando a devastare indiscriminatamente l’esistenza di individui che presentano delle situazioni esistenziali molto diverse tra di loro: talvolta rosee ed altre già abbastanza problematiche.
In ogni nuovo capitolo l’autore introduce una determinata situazione (un contesto lavorativo, famigliare, una scolaresca ecc…) spesso senza palesare dall’inizio chi sarà “il fortunato”, per poi stupire il lettore con la scelta del protagonista del capitolo.
È stupefacente poi come Motorô Mase riesca, in un intervallo tutto sommato molto ristretto, a caratterizzare magnificamente ogni nuovo (e diversissimo) personaggio. Nell’arco di un paio di capitoli il lettore finisce inevitabilmente per legarsi empaticamente al malcapitato, ed a condividerne emotivamente le sorti.
C’è da specificare però che in questo manga non vengono semplicemente narrati degli episodi slegati tra di loro, infatti a “raccordarli” tutti c’è la figura dell’impiegato Fujimoto, incaricato della consegna degli ikigami. Il suo è un compito terribilmente gravoso sotto ogni aspetto, visto che la consegna degli ikigami va effettuata a tutti i costi e nel più breve tempo possibile (cosa spesso non facile). Egli veste i panni della figura tormentata, piena di dubbi morali riguardanti la propria professione, ed il proprio ruolo sociale. Allo stesso tempo questi ha le mani legate visto che il regime non permette errori o ribellioni, neanche quando sono in ballo le vite dei propri cari… pena lo stesso trattamento di chi è destinato a ricevere la sentenza capitale.
Proprio il tema della denuncia sociale e la "Legge per la prosperità nazionale", sulla quale è imperniata la narrazione, un po’ ricorda nei contenuti “il programma” di un altro manga dai forti contenuti: Battle Royale; comunque le similitudini con quest’altro titolo finiscono qui, visto che si tratta di due stili narrativi, due ritmi e due storie differenti. A giudicare da fattori come questo, sembra quasi che alcuni autori giapponesi ce l’abbiano a morte con la loro società… che il Giappone non sia poi la terra dei sogni che tanto amiamo? (considerazione provocatoria ;-) ).
<b>Il disegno</b>
Il manga eccelle anche nell’aspetto grafico, infatti lo stile è molto realistico (non vi noterete inverosimili occhioni luccicanti) e vi è una gran cura per la resa naturalistica dei personaggi, molto ben differenziati come somatotipi, sesso, età e razza (infatti si capisce benissimo che i personaggi rappresentati in questo manga sono asiatici, e le immagini di questa pagina in parte lo testimoniano).
Non mancano inoltre scene di forte impatto emotivo, magnificamente rese grazie a dei sapienti giochi chiaroscurali, complici in questi casi l’uso magistrale del tratteggio e dei retini (questi mai utilizzati a sproposito). Anche le scene più dinamiche sono ben disegnate e mai confuse, e ce ne sono molte visto che le vittime non se ne stanno buone a casa, in attesa della loro morte. Le tavole in generale traboccano di particolari ed il tutto ha sempre un aspetto pulito, visto il tratto preciso e sicuro (ma mai leccato) dell’autore.
Insomma si può tranquillamente affermare che la componente grafica assolve egregiamente al difficile ruolo di trasmettere i forti contenuti della storia, e questo (inutile specificarlo) è un elemento non da poco.
<b>L’edizione</b>
L’edizione Planet Manga ha pochi fattori positivi; i materiali utilizzati non sono nulla di eccezionale, soprattutto la carta, giallognola (ma la cosa può risultare gradita ad alcuni lettori) e caratterizzata da un certo grado di trasparenza (ma questo quasi non si nota molto, visto che le tavole lasciano pochi spazi bianchi, non disegnati). Il volume però si sfoglia facilmente, non "scricchiola", ed è abbastanza flessibile. Inoltre la carta non presenta ondulazioni in prossimità della rilegatura, difetto questo assai ricorrente nelle edizioni Planet Manga di un certo, tristemente famoso, periodo.
Purtroppo le tavole che in origine erano a colori, vengono qui riproposte in gradazione di grigio. Una semplice sovraccoperta poi, NON può di certo giustificare un prezzo di ben 7 euro.
A livello contenutistico invece nessuna critica da muovere: l’adattamento risulta ben fatto, non conosco il giapponese quindi non mi azzardo a fare paragoni, ma comunque i testi sono comprensibilissimi, non vi sono passaggi oscuri o senza senso e non compaiono errori di lettering. Le onomatopee non hanno subito un adattamento grafico, ma presentano una semplice traduzione in piccolo nelle loro vicinanze; certo questa è semplicemente la scelta meno costosa per la casa editrice, ma il sottoscritto la preferisce perché costituisce la soluzione meno invasiva e più rispettosa nei confronti dell’autore.
<b>Concludendo</b>
Ikigami è un manga che in un modo o nell’altro coinvolge e stupisce sempre il lettore, nonostante si sappia già in partenza che non ci sarà mai un lieto fine per i personaggi che fanno, di volta in volta, capolino in questa opera... a meno che l’autore, per il futuro, non ci riservi qualche sorpresa.
Questo è uno di quei rarissimi manga che coinvolgono all’inverosimile, che una volta finito di leggere lascia davvero qualcosa dentro, un’opera che non mancherà di far versare qualche lacrima ogni tanto (ed io son sempre stato dell’opinione che se un’opera riesce a farti commuovere, questa è sicuramente ottima). Ciò perché stiamo parlando di un titolo molto maturo, ad alto contenuto emotivo, ma che non fa ricorso alle emozioni in maniera banale o gratuita, risultando magari troppo sdolcinato o troppo violento: in Ikigami tutto è abilmente ponderato e (soprattutto) sentito.
Dopo averlo letto probabilmente comincerete anche a vedere le cose in maniera diversa (davvero, non sto esagerando) perché probabilmente qualcosa vi scatterà nel profondo.
Ed ora ditemi: Cosa fareste voi se vi rimanessero solo 24 ore di vita?
Sareste certi di non sprecarle inutilmente? Potrebbe venirvi naturale stare a piangervi addosso tutto il tempo o peggio ancora far finta di nulla, sperando che sia tutto un incubo. Magari ne approfittereste per vendicarvi di qualcuno, per regolare vecchi conti in sospeso. O invece per sistemare tutto prima di andar via, per stare vicino a chi amate e magari per fare del bene al vostro prossimo… o meglio ancora vi dareste da fare per lasciare una piccola traccia di voi su questo sporco mondo.
Ikigami è tutto questo e molto altro ancora: Opera GENIALE! Consigliatissimo, nonostante il non eccelso rapporto qualità/prezzo dell’edizione Panini (sul quale comunque consiglio di sorvolare), che spero non finisca per penalizzare questa serie.
Buona lettura
By Oberon
Questo è un manga che ho acquistato quasi per caso, nonostante il prezzo (che semplicemente non avevo notato), ma che si è poi rivelato essere una delle letture più coinvolgenti in cui mi sia mai inoltrato.
Ikigami è, a dirla tutta, un titolo “scomodo” (non a caso visto l’argomento trattato), ovvero uno di quei titoli che obbligano a rivalutare tutte le care preferenze di lettura. Infatti ogni volta che ne chiudi sospirando un volume, ti rendi conto di quanto molti altri bei manga siano quasi delle bambinate in confronto (con questo ovviamente non voglio sminuire altri titoli).
<b>La narrazione</b>
Nella sua semplicità la storia è davvero coinvolgente, versatile ed in definitiva una delle più intriganti che siano mai state partorite negli ultimi anni. Versatile perché ci si stupisce di quante possibili situazioni sia in grado di plasmare l’autore su questo semplice (?) incipit:
Nella società creata da <i>Motorô Mase</i>, vige la “Legge per la Prosperità Nazionale”: in osservanza ad essa, a tutti i bambini in età prescolare viene fatta quella che sembra una semplice vaccinazione… in realtà ad un bambino su mille (scelto a caso) verrà iniettata anche una capsula contenete del veleno, destinato a diffondersi in circolo anni dopo, in un giorno e ad un’ora precisa (ogni informazione riguardante il soggetto e la tempistica del decesso, viene accuratamente archiviata).
Questi sacrifici casuali vengono eseguiti per combattere l’apatia giovanile, e per ricordare a tutti di vivere la propria vita al meglio. Si perché “l’annuncio di morte” può colpire chiunque, andando a devastare indiscriminatamente l’esistenza di individui che presentano delle situazioni esistenziali molto diverse tra di loro: talvolta rosee ed altre già abbastanza problematiche.
In ogni nuovo capitolo l’autore introduce una determinata situazione (un contesto lavorativo, famigliare, una scolaresca ecc…) spesso senza palesare dall’inizio chi sarà “il fortunato”, per poi stupire il lettore con la scelta del protagonista del capitolo.
È stupefacente poi come Motorô Mase riesca, in un intervallo tutto sommato molto ristretto, a caratterizzare magnificamente ogni nuovo (e diversissimo) personaggio. Nell’arco di un paio di capitoli il lettore finisce inevitabilmente per legarsi empaticamente al malcapitato, ed a condividerne emotivamente le sorti.
C’è da specificare però che in questo manga non vengono semplicemente narrati degli episodi slegati tra di loro, infatti a “raccordarli” tutti c’è la figura dell’impiegato Fujimoto, incaricato della consegna degli ikigami. Il suo è un compito terribilmente gravoso sotto ogni aspetto, visto che la consegna degli ikigami va effettuata a tutti i costi e nel più breve tempo possibile (cosa spesso non facile). Egli veste i panni della figura tormentata, piena di dubbi morali riguardanti la propria professione, ed il proprio ruolo sociale. Allo stesso tempo questi ha le mani legate visto che il regime non permette errori o ribellioni, neanche quando sono in ballo le vite dei propri cari… pena lo stesso trattamento di chi è destinato a ricevere la sentenza capitale.
Proprio il tema della denuncia sociale e la "Legge per la prosperità nazionale", sulla quale è imperniata la narrazione, un po’ ricorda nei contenuti “il programma” di un altro manga dai forti contenuti: Battle Royale; comunque le similitudini con quest’altro titolo finiscono qui, visto che si tratta di due stili narrativi, due ritmi e due storie differenti. A giudicare da fattori come questo, sembra quasi che alcuni autori giapponesi ce l’abbiano a morte con la loro società… che il Giappone non sia poi la terra dei sogni che tanto amiamo? (considerazione provocatoria ;-) ).
<b>Il disegno</b>
Il manga eccelle anche nell’aspetto grafico, infatti lo stile è molto realistico (non vi noterete inverosimili occhioni luccicanti) e vi è una gran cura per la resa naturalistica dei personaggi, molto ben differenziati come somatotipi, sesso, età e razza (infatti si capisce benissimo che i personaggi rappresentati in questo manga sono asiatici, e le immagini di questa pagina in parte lo testimoniano).
Non mancano inoltre scene di forte impatto emotivo, magnificamente rese grazie a dei sapienti giochi chiaroscurali, complici in questi casi l’uso magistrale del tratteggio e dei retini (questi mai utilizzati a sproposito). Anche le scene più dinamiche sono ben disegnate e mai confuse, e ce ne sono molte visto che le vittime non se ne stanno buone a casa, in attesa della loro morte. Le tavole in generale traboccano di particolari ed il tutto ha sempre un aspetto pulito, visto il tratto preciso e sicuro (ma mai leccato) dell’autore.
Insomma si può tranquillamente affermare che la componente grafica assolve egregiamente al difficile ruolo di trasmettere i forti contenuti della storia, e questo (inutile specificarlo) è un elemento non da poco.
<b>L’edizione</b>
L’edizione Planet Manga ha pochi fattori positivi; i materiali utilizzati non sono nulla di eccezionale, soprattutto la carta, giallognola (ma la cosa può risultare gradita ad alcuni lettori) e caratterizzata da un certo grado di trasparenza (ma questo quasi non si nota molto, visto che le tavole lasciano pochi spazi bianchi, non disegnati). Il volume però si sfoglia facilmente, non "scricchiola", ed è abbastanza flessibile. Inoltre la carta non presenta ondulazioni in prossimità della rilegatura, difetto questo assai ricorrente nelle edizioni Planet Manga di un certo, tristemente famoso, periodo.
Purtroppo le tavole che in origine erano a colori, vengono qui riproposte in gradazione di grigio. Una semplice sovraccoperta poi, NON può di certo giustificare un prezzo di ben 7 euro.
A livello contenutistico invece nessuna critica da muovere: l’adattamento risulta ben fatto, non conosco il giapponese quindi non mi azzardo a fare paragoni, ma comunque i testi sono comprensibilissimi, non vi sono passaggi oscuri o senza senso e non compaiono errori di lettering. Le onomatopee non hanno subito un adattamento grafico, ma presentano una semplice traduzione in piccolo nelle loro vicinanze; certo questa è semplicemente la scelta meno costosa per la casa editrice, ma il sottoscritto la preferisce perché costituisce la soluzione meno invasiva e più rispettosa nei confronti dell’autore.
<b>Concludendo</b>
Ikigami è un manga che in un modo o nell’altro coinvolge e stupisce sempre il lettore, nonostante si sappia già in partenza che non ci sarà mai un lieto fine per i personaggi che fanno, di volta in volta, capolino in questa opera... a meno che l’autore, per il futuro, non ci riservi qualche sorpresa.
Questo è uno di quei rarissimi manga che coinvolgono all’inverosimile, che una volta finito di leggere lascia davvero qualcosa dentro, un’opera che non mancherà di far versare qualche lacrima ogni tanto (ed io son sempre stato dell’opinione che se un’opera riesce a farti commuovere, questa è sicuramente ottima). Ciò perché stiamo parlando di un titolo molto maturo, ad alto contenuto emotivo, ma che non fa ricorso alle emozioni in maniera banale o gratuita, risultando magari troppo sdolcinato o troppo violento: in Ikigami tutto è abilmente ponderato e (soprattutto) sentito.
Dopo averlo letto probabilmente comincerete anche a vedere le cose in maniera diversa (davvero, non sto esagerando) perché probabilmente qualcosa vi scatterà nel profondo.
Ed ora ditemi: Cosa fareste voi se vi rimanessero solo 24 ore di vita?
Sareste certi di non sprecarle inutilmente? Potrebbe venirvi naturale stare a piangervi addosso tutto il tempo o peggio ancora far finta di nulla, sperando che sia tutto un incubo. Magari ne approfittereste per vendicarvi di qualcuno, per regolare vecchi conti in sospeso. O invece per sistemare tutto prima di andar via, per stare vicino a chi amate e magari per fare del bene al vostro prossimo… o meglio ancora vi dareste da fare per lasciare una piccola traccia di voi su questo sporco mondo.
Ikigami è tutto questo e molto altro ancora: Opera GENIALE! Consigliatissimo, nonostante il non eccelso rapporto qualità/prezzo dell’edizione Panini (sul quale comunque consiglio di sorvolare), che spero non finisca per penalizzare questa serie.
Buona lettura
By Oberon
Ikigami è un manga che <u>seriamente</u> merita un 10 pieno. Graficamente, a livello di storia, tutto. Forse è l'unico manga che finora è riuscito a trattare l'argomento "morte" in maniera rispettabile e soprattutto reale. Lo stile grafico è adatto a pieno alla tematica trattata: reale e graffiante; le vignette sembrano quasi un insieme di foto. Le storie sono magnetiche, fanno riflettere; inizialmente riprendono molto la visione Machiavellica, poiché i protagonisti sembrano agire secondo un unica frase: "Il fine giustifica i mezzi" e sembra quasi che seguano le aspettative del lettore: che questo manga parli del fatto che l'uomo, in punto di morte, sia spinto a vivere i suoi ultimi minuti con un unico pensiero in testa: vendetta. Invece, con il proseguire dei numeri, l'autore sa mostrarci tante reazioni diverse senza cadere nel banale ed incollandoti al volumetto fino all'ultima pagina. Un manga a mio parere sottovalutato in Italia, forse anche per il prezzo un po' altino, ma per un manga così ne vale davvero la pena, ve lo garantisco.
Ottimo manga. La tematica è forte: la morte di un singolo per il "bene" della comunità. La struttura del manga è a episodi durante i quali il protagonista principale cresce osservando i fatti che avvengono in seguito alla consegna dell'ikigami. Molti gli episodi toccanti che riescono a commuovere il lettore e a farlo riflettere. Un manga che difficilmente deluderà le aspettative dei lettori più esigenti.
10. Mai dato il massimo in vita mia.
Ikigami lo merita...
Quanto mi ha stupito questo manga.
Non mi soffermerò sulle storie o sulla grafica, posso solo dire che se uno ha voglia di riflettere, piangere, arrabbiarsi, ridere... si legga questa serie.
Dovrebbero farne un anime, la storia della "Legge di prosperità nazionale" merita di più.
Ikigami lo merita...
Quanto mi ha stupito questo manga.
Non mi soffermerò sulle storie o sulla grafica, posso solo dire che se uno ha voglia di riflettere, piangere, arrabbiarsi, ridere... si legga questa serie.
Dovrebbero farne un anime, la storia della "Legge di prosperità nazionale" merita di più.
Per prima cosa, non posso non criticare la panini che si è buttata a capofitto in un progetto impossibile e poi l'edizione non è molto curata. Per 7 euro potevano pure utilizzare una carta di qualità migliore ed inserire qualche pagina a colori...
Considerando la storia, invece, posso dire che è molto intrigante. Lucidamente parlando, il Giappone che ci viene descritto da questo manga è un utopia funzionante e impeccabile.
Senza farsi prendere dai sentimentalismi sarebbe un progetto realizzabile, ma dove va a finire il rispetto per la vita?
Dove va a finire la dignità di un uomo?
Oppure il sacrificio di un singolo individuo è un vero atto di eroismo per il bene dello stato?
Davvero il fine giustifica i mezzi?
Gli interrogativi che pone questo manga sono più delle vignette contenute in ciascun volume e le storie, incredibilmente realistiche, sono accompagnate da un tratto spietato e impeccabile.
Se cercate un manga unico, "Ikigami" fa a caso vostro!
Considerando la storia, invece, posso dire che è molto intrigante. Lucidamente parlando, il Giappone che ci viene descritto da questo manga è un utopia funzionante e impeccabile.
Senza farsi prendere dai sentimentalismi sarebbe un progetto realizzabile, ma dove va a finire il rispetto per la vita?
Dove va a finire la dignità di un uomo?
Oppure il sacrificio di un singolo individuo è un vero atto di eroismo per il bene dello stato?
Davvero il fine giustifica i mezzi?
Gli interrogativi che pone questo manga sono più delle vignette contenute in ciascun volume e le storie, incredibilmente realistiche, sono accompagnate da un tratto spietato e impeccabile.
Se cercate un manga unico, "Ikigami" fa a caso vostro!
E' appassionante, avvincente, mai banale nè scontato. I disegni sono fatti molto bene.
In alcuni episodi è violento, in altri dolce, porta appunto ogni esempio dell'animo umano all'approssimarsi di un evento come la morte.
La divisione in episodi autoconclusivi è adatta a chi non ha voglia di aspettare un mese per sapere come una storia si evolve.
In alcuni episodi è violento, in altri dolce, porta appunto ogni esempio dell'animo umano all'approssimarsi di un evento come la morte.
La divisione in episodi autoconclusivi è adatta a chi non ha voglia di aspettare un mese per sapere come una storia si evolve.
Un fumetto fantastico.
Uno dei pochi fumetti che trattano di un tema importante, quanto delicato, come la morte in maniera SUPERBA.
L'autore, attraverso episodi autoconclusivi in cui, però, il nostro protagonista evolverà di volta in volta, ci mostra tratti di vita quotidiana portati all'estremo a causa di un annuncio di morte, l'ikigami appunto.
Come si comporterà il predestinato dell'ikigami? E il nostro protagonista?
Un fumetto che, al termine della lettura, lascia sgomenti, con qualcosa dentro a cui pensare e riflettere. Brividi, pelle d'oca e occhi lucidi. IMPERDIBILE.
Uno dei pochi fumetti che trattano di un tema importante, quanto delicato, come la morte in maniera SUPERBA.
L'autore, attraverso episodi autoconclusivi in cui, però, il nostro protagonista evolverà di volta in volta, ci mostra tratti di vita quotidiana portati all'estremo a causa di un annuncio di morte, l'ikigami appunto.
Come si comporterà il predestinato dell'ikigami? E il nostro protagonista?
Un fumetto che, al termine della lettura, lascia sgomenti, con qualcosa dentro a cui pensare e riflettere. Brividi, pelle d'oca e occhi lucidi. IMPERDIBILE.