I Cavalieri dello Zodiaco - Episode G
Siamo alla fine degli anni 70, i Cavalieri d'Oro del Grande Tempio vengono convocati dal Grande Sacerdote per fronteggiare un nuovo nemico del Santuario il dio Cronos aiutato dai Titani. Il protagonista di questo manga è il Cavaliere d’Oro del Leone.
Per analizzare questo manga, ovviamente in un modo molto riassunto, analizzerò alcuni pregi e difetti di quest'opera(considerate che ho letto l' equivalente di 14 volumi di questo manga,sarebbero 28 nella bruttina edizione italiana, alcuni volumi gli ho saltati, ma nel complesso l'ho completata):
Pregi senza dubbio sono alcuni personaggi come i Titani (non tutti però) che hanno una buona caratterizzazione e anche una storia interessante; ovviamente un altro pregio è l'approfondimento e caratterizzazione sui Gold Saint (anche qui non tutti, poiché alcuni Gold Saint non hanno un approfondimento degno di nota) . Quello che ne esce molto meglio approfondito da questo manga è Aiolia. Sicuramente poi ci sono dei dettagli di vari tipi nei volumi che gli reputo molto interessanti.
Difetti : Il primo volume di questo fumetto mi ha spiazzato, la tipologia dei disegni, lo stile grafico dell'autore insomma, non mi è piaciuto sin da subito, personaggi disegnati in maniera troppo strana con occhio tipo bambolotto e corpi stilizzati irreali. Anche alcune tavole risultano confuse graficamente. È il mio giudizio sui disegni non migliora con il proseguire dei volumi, lo stile grafico non mi piace e continua a non piacermi.
Un altro difetto che ho notato è che diversi duelli sono troppo lunghi e ad una certa diventano ripetitivi e annoiano, senza considerare che alcuni avvenimenti sono troppo scontati (alcuni personaggi non morirebbero neppure s'è Zeus scendesse in campo contro di loro 😂).
Senza considerare poi che alcuni Gold Saint come Aiolia usano in questo manga tecniche incredibili ma delle quali non ci sono traccia nel manga storico o in altri manga (Aiolia avrà problemi di memoria 😅, o più probabilmente è un incongruenza, una delle tante incongruenze che affliggono questo episodio G).
Il finale poi non è niente di memorabile.
Per concludere Episode G è un manga con molti pregi e anche molti difetti, che per me si equilibrano a formare un manga senza infamia e senza lode, un manga che non fa schifo ma neppure brilla, un manga da 5, come voto, non è scarso ma non raggiunge neppure la sufficienza.
Per analizzare questo manga, ovviamente in un modo molto riassunto, analizzerò alcuni pregi e difetti di quest'opera(considerate che ho letto l' equivalente di 14 volumi di questo manga,sarebbero 28 nella bruttina edizione italiana, alcuni volumi gli ho saltati, ma nel complesso l'ho completata):
Pregi senza dubbio sono alcuni personaggi come i Titani (non tutti però) che hanno una buona caratterizzazione e anche una storia interessante; ovviamente un altro pregio è l'approfondimento e caratterizzazione sui Gold Saint (anche qui non tutti, poiché alcuni Gold Saint non hanno un approfondimento degno di nota) . Quello che ne esce molto meglio approfondito da questo manga è Aiolia. Sicuramente poi ci sono dei dettagli di vari tipi nei volumi che gli reputo molto interessanti.
Difetti : Il primo volume di questo fumetto mi ha spiazzato, la tipologia dei disegni, lo stile grafico dell'autore insomma, non mi è piaciuto sin da subito, personaggi disegnati in maniera troppo strana con occhio tipo bambolotto e corpi stilizzati irreali. Anche alcune tavole risultano confuse graficamente. È il mio giudizio sui disegni non migliora con il proseguire dei volumi, lo stile grafico non mi piace e continua a non piacermi.
Un altro difetto che ho notato è che diversi duelli sono troppo lunghi e ad una certa diventano ripetitivi e annoiano, senza considerare che alcuni avvenimenti sono troppo scontati (alcuni personaggi non morirebbero neppure s'è Zeus scendesse in campo contro di loro 😂).
Senza considerare poi che alcuni Gold Saint come Aiolia usano in questo manga tecniche incredibili ma delle quali non ci sono traccia nel manga storico o in altri manga (Aiolia avrà problemi di memoria 😅, o più probabilmente è un incongruenza, una delle tante incongruenze che affliggono questo episodio G).
Il finale poi non è niente di memorabile.
Per concludere Episode G è un manga con molti pregi e anche molti difetti, che per me si equilibrano a formare un manga senza infamia e senza lode, un manga che non fa schifo ma neppure brilla, un manga da 5, come voto, non è scarso ma non raggiunge neppure la sufficienza.
Prequel della serie classica, ambientato circa cinque anni prima della guerra galattica, Episode G Assassin ha come protagonisti indiscussi e indiscutibili i cavalieri d’oro. Ed il nemico è nientemeno che Crono , deciso a conquistare il mondo con gli altri undici titani e a dare alla sua gente, imprigionata nel tartaro, un mondo alla luce del sole in cui vivere. Coprotagonista o dovrei dire protagonista, sarà un giovanissimo Ioria.
Detta così sembra una storia semplice e scontata, ma semplice e scontato non ci sarà nulla in questo manga.
In primo luogo la grafica, dato che il tratto dell’autrice Shiori sarà semplicemente incredibile, dettagliato e diversissimo da tutto ciò a cui siamo stati abituati da Kurumada e Araki e non sarà facile abituarsi. Per non parlare degli scenari , spesso e volentieri immensi, in cui il cavaliere di turno viene non di rado disegnato come un semplice puntino. Ma la fatica sarà ben ripagata, poiché la grafica non sarà qualcosa di inutile, ma , al contrario, qualcosa di fondamentale, una vera e propria colonna visiva.
La storia, poi, è estremamente profonda, non voglio spoilerare nulla, ma anche dopo anni dalla lettura, non posso non essere impressionato da quanto sia bella, profonda e avventurosa e consenta di approfondire notevolmente la conoscenza dei nostri amati cavalieri d'oro. Tutti avranno i loro momenti di gloria e potranno combattere al massimo delle loro capacità, visto che i loro nemici, essendo dei, risulteranno ben superiori a loro. Anche Gemini potrà mostrare tutto il meglio e il peggio di sé stesso e tante cose potranno essere chiarite, in vista della serie classica. Certo, alla lunga la storia potrebbe sembrare ripetitiva e il finale leggermente aperto. Per non parlare dal tipo di storia che potrebbe essere meno interessante per chi non è un fan dei cavalieri, dato che la serie classica e il prequel si illuminano a vicenda. Ma dato il livello indiscutibile del manga originale e la sfida di realizzare un buon manga cambiando, anzi, rivoluzionando la grafica, non si può negare un 8 e mezzo a Episode G.
Detta così sembra una storia semplice e scontata, ma semplice e scontato non ci sarà nulla in questo manga.
In primo luogo la grafica, dato che il tratto dell’autrice Shiori sarà semplicemente incredibile, dettagliato e diversissimo da tutto ciò a cui siamo stati abituati da Kurumada e Araki e non sarà facile abituarsi. Per non parlare degli scenari , spesso e volentieri immensi, in cui il cavaliere di turno viene non di rado disegnato come un semplice puntino. Ma la fatica sarà ben ripagata, poiché la grafica non sarà qualcosa di inutile, ma , al contrario, qualcosa di fondamentale, una vera e propria colonna visiva.
La storia, poi, è estremamente profonda, non voglio spoilerare nulla, ma anche dopo anni dalla lettura, non posso non essere impressionato da quanto sia bella, profonda e avventurosa e consenta di approfondire notevolmente la conoscenza dei nostri amati cavalieri d'oro. Tutti avranno i loro momenti di gloria e potranno combattere al massimo delle loro capacità, visto che i loro nemici, essendo dei, risulteranno ben superiori a loro. Anche Gemini potrà mostrare tutto il meglio e il peggio di sé stesso e tante cose potranno essere chiarite, in vista della serie classica. Certo, alla lunga la storia potrebbe sembrare ripetitiva e il finale leggermente aperto. Per non parlare dal tipo di storia che potrebbe essere meno interessante per chi non è un fan dei cavalieri, dato che la serie classica e il prequel si illuminano a vicenda. Ma dato il livello indiscutibile del manga originale e la sfida di realizzare un buon manga cambiando, anzi, rivoluzionando la grafica, non si può negare un 8 e mezzo a Episode G.
La trama è interessante e narra della lotta tra i cavalieri d'oro e i titani. Ma il manga presenta diversi problemi: in primis i disegni. Spesso è difficile comprendere le tavole specialmente negli scontri, in genere troppo lunghi e noiosi poiché troppo ripetitivi, in particolare l'ultimo. Inoltre, l'edizione in quaranta volumi (i venti tankobon originali suddivisi a metà hanno raddoppiato le uscite) non è stata ben curata e alcuni capitoli speciali a colori sono stati stampati in bianco e nero. L'unica nota positiva è la trama che introduce i titani che risulta ben gestita, anche se il finale lascia un po' l'amaro in bocca. Consigliato solo ai fan de I cavalieri dello zodiaco. Voto massimo che posso dare da fan della serie è 6.
Cercherò di essere il più obiettivo possibile senza sfociare nelle classiche dinamiche del fanboy deluso. "Episode G" non l'ho apprezzato per diversi motivi che per praticità riassumerò in due punti:
Fronte stilistico: Tralasciando le figure androgine che affollano l'universo creato da Megumu Okada (che io non trovo gradevoli per un mio personale gusto ma che rappresentano comunque un tratto distintivo apprezzabile), le tavole sono spesso confuse, in particolar modo nelle sequenze di combattimento, dove non si riesce quasi mai ad avere una visione chiara di ciò che sta accadendo. Difetto non da poco se consideriamo il genere trattato.
Fronte narrativo: La trama dov'è? E la sceneggiatura? E i dialoghi? Tutta la serie procede in un susseguirsi di eventi, spesso un pelo forzati, che si concatenano in una ripetitività nauseante. I dialoghi tra i gold saint e i titani si susseguono basandosi sul medesimo canovaccio che non fa altro che mettere a dura prova la pazienza del lettore. Eppure le premesse erano tutte a favore di quest'opera, che si inserisce in un lasso temporale suggestivo, in cui si poteva dare molto più spazio alle relazioni interne del grande tempio e alla possente figura di Saga.
In conclusione ne sconsiglio la lettura sia ai fans della saga che ai neofiti. "Episode G" non aggiunge nulla di nuovo all'universo di "Saint Seiya", risultando poco stimolante anche sul fronte del mero intrattenimento.
Fronte stilistico: Tralasciando le figure androgine che affollano l'universo creato da Megumu Okada (che io non trovo gradevoli per un mio personale gusto ma che rappresentano comunque un tratto distintivo apprezzabile), le tavole sono spesso confuse, in particolar modo nelle sequenze di combattimento, dove non si riesce quasi mai ad avere una visione chiara di ciò che sta accadendo. Difetto non da poco se consideriamo il genere trattato.
Fronte narrativo: La trama dov'è? E la sceneggiatura? E i dialoghi? Tutta la serie procede in un susseguirsi di eventi, spesso un pelo forzati, che si concatenano in una ripetitività nauseante. I dialoghi tra i gold saint e i titani si susseguono basandosi sul medesimo canovaccio che non fa altro che mettere a dura prova la pazienza del lettore. Eppure le premesse erano tutte a favore di quest'opera, che si inserisce in un lasso temporale suggestivo, in cui si poteva dare molto più spazio alle relazioni interne del grande tempio e alla possente figura di Saga.
In conclusione ne sconsiglio la lettura sia ai fans della saga che ai neofiti. "Episode G" non aggiunge nulla di nuovo all'universo di "Saint Seiya", risultando poco stimolante anche sul fronte del mero intrattenimento.
"Saint Seiya - Episode G" è il titolo di un manga spin off di "Saint Seiya", conosciuto in Italia anche con il nome "I Cavalieri dello Zodiaco".
Questo manga dalla travagliata vita editoriale (ha subito diverse pause e sospensioni in Giappone) è composto da 20 volumi, più un volume zero, ed è stato pubblicato in Italia da Planet Manga che ne ha diviso i volumi originali in due, portando il totale a 40 volumi, raddoppiando l'agonia.
Il manga originale ha per protagonisti Seiya e i suoi compagni, i Saint, leggendari guerrieri al servizio della Dea Atena, che combattono contro le forze del male indossando della speciali armature chiamate "Cloth", ognuna abbinata ad una delle costellazioni della volta celeste.
La prima grande saga del manga vede i Saint affrontare i dodici Gold Saint, guerrieri che indossano le armature d'oro protette dalle costellazioni dello zodiaco.
"Episode G" ha per protagonisti proprio loro, (la "G" del titolo dovrebbe stare appunto per Gold, cioè "oro") ed è un prequel che racconta di una guerra sacra svoltasi qualche anno prima rispetto alle battaglie di Seiya e compagni. Vede i Gold Saint affrontare i redivivi Titani che, guidati da Crono, cercano vendetta sugli dei dell'Olimpo che li hanno esiliati nel Tartaro dopo la battaglia conosciuta come "Titanomachia".
Il protagonista principale della storia è Aiolia, il giovane Gold Saint del leone, che ha voglia di mettersi in mostra per lavare via il disonore provocato dal suo fratello disertore Aiolos. Per questo Aiolia si lancia sempre a testa bassa in battaglia, pronto ad affrontare chiunque con le sue zanne dorate.
Quando i Titani attaccano, intenzionati a riconquistare la Terra, inizia una nuova Titanomachia.
Del manga la prima cosa che salta all'occhio è certamente lo stile di disegno di Megumi Okada, autrice scelta forse da Kurumada, o forse dall'editor in carica, per disegnare questo spin off.
Lo stile della Okada è quanto di più lontano ci possa essere da quello di Kurumada: corpi magri, esili, volti dai lineamenti femminei, grandi occhi luccicanti. Uno stile di disegno più adatto ad uno shojo manga che non ad uno di combattimenti tra umani e divinità. I personaggi sono stati completamente ridisegnati, al punto da essere irriconoscibili, e così anche le armature, abbellite da orpelli e ghirigori vari che appesantiscono i disegni. Disegni che si presentano spesso confusi, scuri, e difficili da interpretare, specialmente nelle scene d'azione dove non si capisce cosa succede, e che inoltre sono palesemente realizzati o perlomeno ridefiniti al computer, cosa che li rende molto freddi.
La storia invece, è abbastanza interessante, agli inizi almeno. Il fan di "Saint Seiya" sicuramente trova interesse nel leggere una storia che ha per protagonisti i personaggi più carismatici del manga, più dei veri protagonisti, ma ben presto sopraggiunge la noia e la delusione. I personaggi agiscono in modo diverso da quel che è il loro carattere. Cosa giustificabile fino ad un certo punto per Aiolia, con la scusa che qui era ancora giovane e con la testa calda, ma non per personaggi come Shaka o Shura, sempre più razionali. Nemmeno il gruppo di avversari si dimostra interessante, vuoi perché si sa che inevitabilmente verranno sconfitti tutti, vuoi perché combattono tutti allo stesso modo e dicono sempre le stesse cose, semplicemente non funzionano.
Ben presto si inizia a provare la sensazione che il manga venga trascinato senza arrivare ad una conclusione, e i venti volumi di cui è composto sembrano anche troppi.
I vari combattimenti seguono sempre lo stesso canovaccio, con il Gold Saint di turno che viene mazzuolato fin dall'inizio, il nemico che urla "gli umani non possono nulla contro un dio!", e infine il Gold Saint che si rialza al grido di "se si impegnano anche gli umani possono compiere miracoli come gli dei!" e lancia la sua tecnica più potente che va a segno e sancisce la vittoria, di solito con un'immagine a doppia pagina e il nome della tecnica scritto a caratteri cubitali di dimensioni gigantesche. I personaggi non hanno un minimo di caratterizzazione: i Titani sono cattivi e vogliono distruggere l'umanità, i Gold Saint sono buoni e sono disposti a sacrificare la vita perché è così che deve essere.
E dire che le potenzialità c'erano. La mitologia greca è vasta, e la storia dei titani potenzialmente molto interessante. Mi si permetta un paragone azzardato, ma ad esempio nel noto videogame "God of War", anche esso basato sulla mitologia greca, la Titanomachia è raccontata in modo sublime, e la storia funziona che è una meraviglia. Qui invece c'è una storia fin troppo banale e ripetitiva, che dal mito originale non riesce che a trarre dei personaggi macchietta, messi lì solo per urlare due frasi e due colpi e fare vedere quanto sono forti e fighi i Gold Saint con le loro armature scintillanti.
Il finale, che ovviamente non sto a svelare, è il colpo di grazia definitivo che rende "Episode G" un fumetto pessimo, non che prima comunque fosse migliore.
Come definire un manga come questo? Mi verrebbe da dire "commercialata", senza troppi fronzoli.
E' un manga creato apposta per sfruttare il marchio, ma a differenza di "The Lost Canvas", non ha nulla da raccontare. La storia a conti fatti è inutile e non aggiunge nulla a quello che è il mito di "Saint Seiya", e la cosa sommata al fin troppo diverso stile di disegno affossa completamente l'opera.
Non credo che ci possa essere un solo fan di "Saint Seiya" che sia rimasto soddisfatto da questo manga, indifendibile sia per storia che per disegni, brutto sia come spin off che come manga preso a sé.
Questo manga dalla travagliata vita editoriale (ha subito diverse pause e sospensioni in Giappone) è composto da 20 volumi, più un volume zero, ed è stato pubblicato in Italia da Planet Manga che ne ha diviso i volumi originali in due, portando il totale a 40 volumi, raddoppiando l'agonia.
Il manga originale ha per protagonisti Seiya e i suoi compagni, i Saint, leggendari guerrieri al servizio della Dea Atena, che combattono contro le forze del male indossando della speciali armature chiamate "Cloth", ognuna abbinata ad una delle costellazioni della volta celeste.
La prima grande saga del manga vede i Saint affrontare i dodici Gold Saint, guerrieri che indossano le armature d'oro protette dalle costellazioni dello zodiaco.
"Episode G" ha per protagonisti proprio loro, (la "G" del titolo dovrebbe stare appunto per Gold, cioè "oro") ed è un prequel che racconta di una guerra sacra svoltasi qualche anno prima rispetto alle battaglie di Seiya e compagni. Vede i Gold Saint affrontare i redivivi Titani che, guidati da Crono, cercano vendetta sugli dei dell'Olimpo che li hanno esiliati nel Tartaro dopo la battaglia conosciuta come "Titanomachia".
Il protagonista principale della storia è Aiolia, il giovane Gold Saint del leone, che ha voglia di mettersi in mostra per lavare via il disonore provocato dal suo fratello disertore Aiolos. Per questo Aiolia si lancia sempre a testa bassa in battaglia, pronto ad affrontare chiunque con le sue zanne dorate.
Quando i Titani attaccano, intenzionati a riconquistare la Terra, inizia una nuova Titanomachia.
Del manga la prima cosa che salta all'occhio è certamente lo stile di disegno di Megumi Okada, autrice scelta forse da Kurumada, o forse dall'editor in carica, per disegnare questo spin off.
Lo stile della Okada è quanto di più lontano ci possa essere da quello di Kurumada: corpi magri, esili, volti dai lineamenti femminei, grandi occhi luccicanti. Uno stile di disegno più adatto ad uno shojo manga che non ad uno di combattimenti tra umani e divinità. I personaggi sono stati completamente ridisegnati, al punto da essere irriconoscibili, e così anche le armature, abbellite da orpelli e ghirigori vari che appesantiscono i disegni. Disegni che si presentano spesso confusi, scuri, e difficili da interpretare, specialmente nelle scene d'azione dove non si capisce cosa succede, e che inoltre sono palesemente realizzati o perlomeno ridefiniti al computer, cosa che li rende molto freddi.
La storia invece, è abbastanza interessante, agli inizi almeno. Il fan di "Saint Seiya" sicuramente trova interesse nel leggere una storia che ha per protagonisti i personaggi più carismatici del manga, più dei veri protagonisti, ma ben presto sopraggiunge la noia e la delusione. I personaggi agiscono in modo diverso da quel che è il loro carattere. Cosa giustificabile fino ad un certo punto per Aiolia, con la scusa che qui era ancora giovane e con la testa calda, ma non per personaggi come Shaka o Shura, sempre più razionali. Nemmeno il gruppo di avversari si dimostra interessante, vuoi perché si sa che inevitabilmente verranno sconfitti tutti, vuoi perché combattono tutti allo stesso modo e dicono sempre le stesse cose, semplicemente non funzionano.
Ben presto si inizia a provare la sensazione che il manga venga trascinato senza arrivare ad una conclusione, e i venti volumi di cui è composto sembrano anche troppi.
I vari combattimenti seguono sempre lo stesso canovaccio, con il Gold Saint di turno che viene mazzuolato fin dall'inizio, il nemico che urla "gli umani non possono nulla contro un dio!", e infine il Gold Saint che si rialza al grido di "se si impegnano anche gli umani possono compiere miracoli come gli dei!" e lancia la sua tecnica più potente che va a segno e sancisce la vittoria, di solito con un'immagine a doppia pagina e il nome della tecnica scritto a caratteri cubitali di dimensioni gigantesche. I personaggi non hanno un minimo di caratterizzazione: i Titani sono cattivi e vogliono distruggere l'umanità, i Gold Saint sono buoni e sono disposti a sacrificare la vita perché è così che deve essere.
E dire che le potenzialità c'erano. La mitologia greca è vasta, e la storia dei titani potenzialmente molto interessante. Mi si permetta un paragone azzardato, ma ad esempio nel noto videogame "God of War", anche esso basato sulla mitologia greca, la Titanomachia è raccontata in modo sublime, e la storia funziona che è una meraviglia. Qui invece c'è una storia fin troppo banale e ripetitiva, che dal mito originale non riesce che a trarre dei personaggi macchietta, messi lì solo per urlare due frasi e due colpi e fare vedere quanto sono forti e fighi i Gold Saint con le loro armature scintillanti.
Il finale, che ovviamente non sto a svelare, è il colpo di grazia definitivo che rende "Episode G" un fumetto pessimo, non che prima comunque fosse migliore.
Come definire un manga come questo? Mi verrebbe da dire "commercialata", senza troppi fronzoli.
E' un manga creato apposta per sfruttare il marchio, ma a differenza di "The Lost Canvas", non ha nulla da raccontare. La storia a conti fatti è inutile e non aggiunge nulla a quello che è il mito di "Saint Seiya", e la cosa sommata al fin troppo diverso stile di disegno affossa completamente l'opera.
Non credo che ci possa essere un solo fan di "Saint Seiya" che sia rimasto soddisfatto da questo manga, indifendibile sia per storia che per disegni, brutto sia come spin off che come manga preso a sé.
Episode G è la serie prequel che non ti aspetti, perché nessuno ha mai pensato al periodo intercorso tra la fuga di Aiolos con Saori e l'inizio delle galaxian war, ma forse è perché non c'era nulla da dire. Quindi è interessante direte, no? No?! Fate bene, è inutile, come tutta questa opera!
La serie qualche pregio lo ha, per esempio carica di magnificenza i cavalieri d'oro, inoltre riscatta personaggi come Death Mask e Aphrodite e ci permette di sbirciare nella vita del santuario. Questo è quello che mi aveva convinto nei primi volumetti, splendido anche l'intro, con la centrale nucleare che esplode, assolutamente affascinante come idea.
La trama regge anche all'arrivo dei nemici, i titani, perché lo scontro uomo-dio diretto è assolutamente interessante.
I pregi però si esauriscono ai primi volumi e alle cose sopra elencate e anzi, dopo un po' danno a noia.
I disegni non mi piacciono, o meglio, appezzo le copertine e il design delle armature, ma tutto il resto è terrificante, Aiola ed Aiolos poi sono proprio sformati ed irriconoscibili. No, non se pò vedè! Inoltre il disegno manieristico della serie ha il terribile difetto di rendere praticamente incomprensibili le scene d'attacco, quando solitamente ci sono cavalieri che esplodono con altri in pose strambe ed intorno cose a caso senza che si riesca a trovarvi un senso, ho visto quadri astratti più concreti.
Altro difetto è la filosofia della serie: esauriti i primi numeri e i primi scambi d'opinione i personaggi continuano a reiterare gli stessi concetti semplicemente cambiando interlocutori e modi, ma non la sostanza, alla trentesima volta salti e fai prima.
La trama poi non ha suspance, anzi, infastidisce, perché quel poco di nuovo che vuole raccontare manda assolutamente out of character tutti i personaggi, perché non mi puoi dire che i cavalieri d'oro sono tra di loro amici ed alleati quando sai benissimo che sei anni dopo Shaka, Aiola e Milo si scorneranno tempo zero, insultando pesantemente Aiola, a random. Più questa cosa diveniva marcata (e stucchevole) più il mio sopracciglio si alzava e la mia voglia di leggere scendeva.
Aiola poi è abusato, del resto è il personaggio più intrigante della serie, quello in divenire, peccato che ripeta all'infinito le stesse cose e combatta praticamente tutti lui. Una noia indescrivibile.
Persino l'uso del greco per i colpi, cosa lodevole, finisce per essere una pacchianata, perché a prendersi in mano il Rocci (il vocabolario di greco) si scopre come spesso siano usati termini impropri e non classici! Se fai una cosa falla bene.
Insomma, è un'opera pessima, che non ha nulla da raccontare e il poco che voleva raccontare ha finito per diventare una cantilena inascoltabile. Sconsigliato, passate oltre, di corsa.
La serie qualche pregio lo ha, per esempio carica di magnificenza i cavalieri d'oro, inoltre riscatta personaggi come Death Mask e Aphrodite e ci permette di sbirciare nella vita del santuario. Questo è quello che mi aveva convinto nei primi volumetti, splendido anche l'intro, con la centrale nucleare che esplode, assolutamente affascinante come idea.
La trama regge anche all'arrivo dei nemici, i titani, perché lo scontro uomo-dio diretto è assolutamente interessante.
I pregi però si esauriscono ai primi volumi e alle cose sopra elencate e anzi, dopo un po' danno a noia.
I disegni non mi piacciono, o meglio, appezzo le copertine e il design delle armature, ma tutto il resto è terrificante, Aiola ed Aiolos poi sono proprio sformati ed irriconoscibili. No, non se pò vedè! Inoltre il disegno manieristico della serie ha il terribile difetto di rendere praticamente incomprensibili le scene d'attacco, quando solitamente ci sono cavalieri che esplodono con altri in pose strambe ed intorno cose a caso senza che si riesca a trovarvi un senso, ho visto quadri astratti più concreti.
Altro difetto è la filosofia della serie: esauriti i primi numeri e i primi scambi d'opinione i personaggi continuano a reiterare gli stessi concetti semplicemente cambiando interlocutori e modi, ma non la sostanza, alla trentesima volta salti e fai prima.
La trama poi non ha suspance, anzi, infastidisce, perché quel poco di nuovo che vuole raccontare manda assolutamente out of character tutti i personaggi, perché non mi puoi dire che i cavalieri d'oro sono tra di loro amici ed alleati quando sai benissimo che sei anni dopo Shaka, Aiola e Milo si scorneranno tempo zero, insultando pesantemente Aiola, a random. Più questa cosa diveniva marcata (e stucchevole) più il mio sopracciglio si alzava e la mia voglia di leggere scendeva.
Aiola poi è abusato, del resto è il personaggio più intrigante della serie, quello in divenire, peccato che ripeta all'infinito le stesse cose e combatta praticamente tutti lui. Una noia indescrivibile.
Persino l'uso del greco per i colpi, cosa lodevole, finisce per essere una pacchianata, perché a prendersi in mano il Rocci (il vocabolario di greco) si scopre come spesso siano usati termini impropri e non classici! Se fai una cosa falla bene.
Insomma, è un'opera pessima, che non ha nulla da raccontare e il poco che voleva raccontare ha finito per diventare una cantilena inascoltabile. Sconsigliato, passate oltre, di corsa.
Partendo dal presupposto che prima di leggere "episode G" bisogna scordarsi i vecchi cavalieri, si può anche considerare un titolo mediocre.
Una trama che si collega forzatamente a quello che succederà nel Saint Seiya originale, e che di per se fa acqua qua e là; in molte parti è tirata per ricongiungersi alla story line e comunque è molto confusionaria.
I disegni non aiutano ad avere tutto chiaro, quelle faccine femminili e gli occhioni da cerbiatti, presenti anche nei nemici dei gold saint, spesso mi hanno confuso, non riuscivo più a capire chi era uno e chi era l'altro... L'unico punto a favore di questo titolo sono le armature, curate nei più minimi dettagli, quasi che l'attenzione alla fine cada proprio su queste.
Ultimi punti a sfavore sono:
-il fatto che manchi ancora questo benedetto ventesimo volume (da noi 39 e 40), e quindi immagino una fine strascicata per la conclusione prematura;
-il formato sottiletta che uccide l'immagine e la solidità di un buon volume (come per esempio i J-pop).
Una trama che si collega forzatamente a quello che succederà nel Saint Seiya originale, e che di per se fa acqua qua e là; in molte parti è tirata per ricongiungersi alla story line e comunque è molto confusionaria.
I disegni non aiutano ad avere tutto chiaro, quelle faccine femminili e gli occhioni da cerbiatti, presenti anche nei nemici dei gold saint, spesso mi hanno confuso, non riuscivo più a capire chi era uno e chi era l'altro... L'unico punto a favore di questo titolo sono le armature, curate nei più minimi dettagli, quasi che l'attenzione alla fine cada proprio su queste.
Ultimi punti a sfavore sono:
-il fatto che manchi ancora questo benedetto ventesimo volume (da noi 39 e 40), e quindi immagino una fine strascicata per la conclusione prematura;
-il formato sottiletta che uccide l'immagine e la solidità di un buon volume (come per esempio i J-pop).
Episode G è il prequel della vecchia serie, quella di Kuramada per intendici, ed è ambientata tredici anni prima della celeberrima guerra per le dodici case. La storia è interessante e introdurre nemici come Giganti e Titani è stata davvero una bella pensata. I disegni sono particolareggiati al massimo. Tutto sembra perfetto eppure Episode G non convince. Non si respira quell'atmosfera che ha reso grande Saint Seiya, quell'aria mitologica indispensabile per un fumetto di questo tipo. La lettura scorre via veloce e non mi lascia niente. E' un fumetto "freddo" come tanti altri a cui manca quel qualcosa in più. Inoltre è vero che i disegni sono particolareggiati, ma in questo caso è un grandissimo difetto. L'azione risulta confusa e si fatica a capire fin troppo spesso cosa sta succedendo. Anche se più "grezzi" i disegni semplici di Kuramada rendevano davvero bene, erano chiari e puliti e facevano appieno il loro lavoro. Le scene di azione erano chiare e i personaggi erano pienamente in grado di trasmetterci le loro emozioni, la loro sofferenza. A proposito... parliamo dei protagonisti: in Episode G i cavalieri sembrano delle madamigelle di corte con indosso un'armatura. Il character design non mi piace per niente! Decisamente troppo effeminati! Altro che cavalieri forti e valorosi qui pare di aver a che fare con delle femminucce... Capisco che sono giovani (nel manga di Kuramada i personaggi dimostravano dieci anni in più della loro effettiva età) ma disegnare ragazzini o donne non può essere la stessa cosa... Insomma si tratta di un manga per gli appassionati da leggere solo se si è interessati a leggere tutto quello che riguarda i CdZ, altrimenti consiglio vivamente di lasciar perdere. Lost Canvas è sicuramente un'opera decisamente superiore a questa che comunque io, da bravo appassionato, ho letto interamente fino all'ultimo numero...
Voto 6 perché sono i Cavalieri dello Zodiaco altrimenti sarebbe stato un 5...
Voto 6 perché sono i Cavalieri dello Zodiaco altrimenti sarebbe stato un 5...
Trovo che questa serie sia molto sopravvalutata rispetto alla realtà dei fatti, o comunque i vari amanti dei "Saint Seiya" (di cui faccio parte,ma cerco di tenere comunque un occhio critico distaccato e parziale il più possibile!) che la osannano con voti uguali o superiori al 7 credo che hanno troppo a cuore tutti i Cavalieri per parlare realisticamente di Episode G.
Riposi davvero tante speranze quando seppi dell'imminente uscita di una nuova serie di "Saint Seiya" dedicata ai Cavalieri d'oro. Inoltre la scelta di uno come Aiolia per fare il protagonista la trovavo e la trovo davvero azzeccata in quanto è sempre stato un personaggio con una marcia in più (insieme a Sagitter) rispetto agli altri cavalieri d'oro. Purtroppo però non è stato come mi aspettavo. Il disegno è stato completamente stravolto (rispetto a quello che di solito noi fans siamo abituati a vedere), e sinceramente per i gusti che ho e per come conosco io i Cavalieri dello Zodiaco manco mi piace. Per non parlare poi dei volti dei cavalieri; la storia già dal primo volume (con un inizio che fa vedere cavalieri immischiati in affari del tutto estranei al ciò per cui sono votati i cavalieri) in tempi più o meno recenti non mi ha per nulla attirato, ma ho voluto proseguire per amore che ho verso i Cavalieri dello Zodiaco. Inoltre la figura di Aiolia è entrata troppo nel dettaglio fino a farlo diventare quasi un adolescente "dotato" di problemi e super poteri.
Insomma, lo trovo pressoché noioso e disegnato seppur bene, con uno stile davvero diverso e poco piacevole per i Cavalieri. Ciò che mi spinge a comprarlo ancora è il fatto che avendolo iniziato, non voglio troncare una delle storie del mio animemanga preferito, ma sinceramente se non fosse per questo motivo, non continuerei a spenderci soldi.
Per questa volta, seppur a malincuore, devo bocciare.
Riposi davvero tante speranze quando seppi dell'imminente uscita di una nuova serie di "Saint Seiya" dedicata ai Cavalieri d'oro. Inoltre la scelta di uno come Aiolia per fare il protagonista la trovavo e la trovo davvero azzeccata in quanto è sempre stato un personaggio con una marcia in più (insieme a Sagitter) rispetto agli altri cavalieri d'oro. Purtroppo però non è stato come mi aspettavo. Il disegno è stato completamente stravolto (rispetto a quello che di solito noi fans siamo abituati a vedere), e sinceramente per i gusti che ho e per come conosco io i Cavalieri dello Zodiaco manco mi piace. Per non parlare poi dei volti dei cavalieri; la storia già dal primo volume (con un inizio che fa vedere cavalieri immischiati in affari del tutto estranei al ciò per cui sono votati i cavalieri) in tempi più o meno recenti non mi ha per nulla attirato, ma ho voluto proseguire per amore che ho verso i Cavalieri dello Zodiaco. Inoltre la figura di Aiolia è entrata troppo nel dettaglio fino a farlo diventare quasi un adolescente "dotato" di problemi e super poteri.
Insomma, lo trovo pressoché noioso e disegnato seppur bene, con uno stile davvero diverso e poco piacevole per i Cavalieri. Ciò che mi spinge a comprarlo ancora è il fatto che avendolo iniziato, non voglio troncare una delle storie del mio animemanga preferito, ma sinceramente se non fosse per questo motivo, non continuerei a spenderci soldi.
Per questa volta, seppur a malincuore, devo bocciare.
Saint Seiya è sempre Saint Seiya, a prescindere dal disegno. Però quello dell'Episode G è un disegno che proprio non riesco a tollerare. Non mi piace quasi per niente. Le armature, poi, risultano pacchiane con tutti quei ghirigori aggiunti. La storia è gestita da Kurumada stesso e lo si vede, mi piace molto ed è una figata, sebbene ci sono avvenimenti che spero tratteranno in altre serie che spero vedranno la luce dopo questi spin-off. Non capisco come mai non ci hanno ancora fatto una serie animata. L'unica cosa che mi lascia perplesso è che di questa storia dei titani non se ne parla nella serie principale, non c'è neanche un riferimento minimo in Next Dimension.
Tuttavia, alcuni volumi (ed infatti anche se li sto comprando sono rimasto al 20) risultano noiosi. Il cavaliere del leone non è tra i miei preferiti e sarebbe stato bello se ci avessero mostrato i punti di vista differenti di tutti i Gold Saint piuttosto che di solo quello del Leone, che tra l'altro risulta un po' incoerente dato che osanna il fratello che nella serie principale, invece, vedeva come un traditore e se ne vergognava anche.
Per i fan della serie assolutamente consigliata, ovviamente, ma per chi si avvicina a Saint Seiya per la prima volta dico di lasciare stare, meglio The Lost Canvas.
Tuttavia, alcuni volumi (ed infatti anche se li sto comprando sono rimasto al 20) risultano noiosi. Il cavaliere del leone non è tra i miei preferiti e sarebbe stato bello se ci avessero mostrato i punti di vista differenti di tutti i Gold Saint piuttosto che di solo quello del Leone, che tra l'altro risulta un po' incoerente dato che osanna il fratello che nella serie principale, invece, vedeva come un traditore e se ne vergognava anche.
Per i fan della serie assolutamente consigliata, ovviamente, ma per chi si avvicina a Saint Seiya per la prima volta dico di lasciare stare, meglio The Lost Canvas.
Masami Kurumada è decisamente un furbone. Conscio del fatto che la sua opera magna, il celeberrimo "Saint Seiya" che a tutt'oggi riscuote consensi e successo in termine di vendite, il nostro caro mangaka ha ben pensato di continuare ad attingere dalla sua gallina dalle uova d'oro sfornando a 20 anni di distanza ben due spin off trattanti avvenimenti antecedenti quelli narrati nel lontano 1986. E se in "The Lost Canvas" abbiamo una cronaca forse superflua ed indesiderata della precedente Guerra Santa fra Athena ed Hades, in "Episode G" Kurumada trae ispirazione da quelli che per molti sono i personaggi più interessanti di tutto l'universo da lui creato: i Cavalieri d'oro.
Ambientato 7 anni prima delle vicende narrate in "Saint Seiya" durante una cruenta guerra contro la stirpe dei Titani, "Episode G" è un modo per Kurumada di approfondire i caratteri e le storie di quei personaggi che, per ovvie esigenze narrative, avevano avuto poco spazio per raccontarsi in passato. Grazie anche all'ottimo lavoro del giovane mangaka Megumu Okada, il cui tratto, per molti versi simile a quello di uno shojo, si arricchirà con il passare del tempo diventando sempre più dettagliato e dinamico, riusciremo ad avere tutte quelle informazioni che in precedenza erano assenti o descritte come il vago ricordo di qualcuno: è il caso di Aiolios del Sagittario e di Saga dei Gemelli, che finalmente riusciamo ad apprezzare in tutte le loro virtù e potenza.
Eppure, nonostante le splendide premesse, "Episode G" falla in più punti sul piano prettamente narrativo. Se il disegno di Okada con il passare dei capitoli diventa più comprensibile ed avvincente, la narrazione di Kurumada subisce invece l'effetto contrario. Sono molte le incongruenze spazio-temporali con cui avremo a che fare. Ad iniziare dai comportamenti di Aiolia, vero protagonista della vicenda, che nonostante la giovane età, appena 14 anni, riesce a formulare pensieri complessi ed articolati degni di un adulto navigato. Purtroppo dopo i primi avvincenti volumi la storia comincia a stagnare e la narrazione si limita ad una continua serie di combattimenti, in cui manca il fondamentale fattore "crescita" che avvinceva nella serie madre, che alla lunga appaiono come ripetitivi o avulsi dal contesto della storia. Sarà stata probabilmente colpa della maggiore attenzione che Kurumada ha voluto dare a "The Lost Canvas", sarà l'età, fatto resta che "Episode G" aveva tutte le carte per essere uno spin-off con i controfiocchi, superiore anche alla serie originale. Così per ora non è stato e quasi sicuramente non sarà, ma, essendo vicino alla conclusione, si spera vivamente in un finale degno di tale nome.
Ambientato 7 anni prima delle vicende narrate in "Saint Seiya" durante una cruenta guerra contro la stirpe dei Titani, "Episode G" è un modo per Kurumada di approfondire i caratteri e le storie di quei personaggi che, per ovvie esigenze narrative, avevano avuto poco spazio per raccontarsi in passato. Grazie anche all'ottimo lavoro del giovane mangaka Megumu Okada, il cui tratto, per molti versi simile a quello di uno shojo, si arricchirà con il passare del tempo diventando sempre più dettagliato e dinamico, riusciremo ad avere tutte quelle informazioni che in precedenza erano assenti o descritte come il vago ricordo di qualcuno: è il caso di Aiolios del Sagittario e di Saga dei Gemelli, che finalmente riusciamo ad apprezzare in tutte le loro virtù e potenza.
Eppure, nonostante le splendide premesse, "Episode G" falla in più punti sul piano prettamente narrativo. Se il disegno di Okada con il passare dei capitoli diventa più comprensibile ed avvincente, la narrazione di Kurumada subisce invece l'effetto contrario. Sono molte le incongruenze spazio-temporali con cui avremo a che fare. Ad iniziare dai comportamenti di Aiolia, vero protagonista della vicenda, che nonostante la giovane età, appena 14 anni, riesce a formulare pensieri complessi ed articolati degni di un adulto navigato. Purtroppo dopo i primi avvincenti volumi la storia comincia a stagnare e la narrazione si limita ad una continua serie di combattimenti, in cui manca il fondamentale fattore "crescita" che avvinceva nella serie madre, che alla lunga appaiono come ripetitivi o avulsi dal contesto della storia. Sarà stata probabilmente colpa della maggiore attenzione che Kurumada ha voluto dare a "The Lost Canvas", sarà l'età, fatto resta che "Episode G" aveva tutte le carte per essere uno spin-off con i controfiocchi, superiore anche alla serie originale. Così per ora non è stato e quasi sicuramente non sarà, ma, essendo vicino alla conclusione, si spera vivamente in un finale degno di tale nome.
Premetto che qualche anno fa, prima che la Panini acquistasse i diritti del manga, seppi dell'uscita giapponese di quello che è stato il primo prequel su Saint Seiya; così ebbi modo di vedere le immagini in anteprima della serie, potendo constatare la totale differenza della grafica, rispetto allo stile di disegno del maestro Kurumada, provandone in un primo tempo quasi disgusto. Però pian piano imparai ad accettare prima, ed apprezzare in seguito questo nuovo stile grafico. Infatti la grafica di questo manga è curatissima, dettagliata, e decisamente innovativa nel suo genere. Sicuramente si può far fatica ad accettare un Aiolia con gli occhioni grandi e luccicanti, ma le armature ad esempio sono realizzate in ogni più piccolo dettaglio, e gli sfondi sono fantastici.
Riguardo alla trama la storia parte dal momento in cui Saga, travestito da Gran Sacerdote, tenta di uccidere la piccola Atena durante la cosiddetta notte degli inganni; quindi, se non ricordo male, più o meno tredici anni prima dell'inizio della serie classica. Comunque nel 1979. Si possono così scoprire tanti retroscena affascinanti riguardo alla trama principale. In questa serie i protagonisti sono unicamente i Gold Saint, in particolare Aiolia, il Saint del Leone. Questi è un personaggio che richiama molto, forse un po' troppo, il Seiya della vecchia serie: impulsivo, testardo, e ribelle, al punto dal non voler usare il copricapo per protesta. Comunque, in questo nuovo capitolo della serie, i Gold Saint devono difendere la Terra dall'insidia dei Titani, che confinati da Zeus nel Tartaro, cercano vendetta contro gli Dei, nonché un mondo migliore per i propri sudditi.
La storia presenta proprio ciò che un vecchio fan come me, desiderava vedere da tempo, cioè gli scontri tra i Saint e delle divinità, cioè i Titani. L'unica grossa pecca di Episode G, è rappresentata dal fatto di aver reso gli scontri troppo equilibrati, non creando quel divario di forze che ci si potrebbe immaginare, soprattutto dopo gli scontri con Nettuno e Ades; comunque Megumu Okada tenta di dare una spiegazione al riguardo, spiegando anche perché tecniche esageratamente potenti, e miracolosamente apprese dai Gold Saint durante questa serie, non possano essere più usate in futuro (serie classica). In conclusione, trovo la serie godibile, a mio modo di vedere le cose richiama le atmosfere proprie della serie principale, perciò spero un giorno di poterne vedere il finale, visto che attualmente sembra essere interrotta in patria.
Riguardo alla trama la storia parte dal momento in cui Saga, travestito da Gran Sacerdote, tenta di uccidere la piccola Atena durante la cosiddetta notte degli inganni; quindi, se non ricordo male, più o meno tredici anni prima dell'inizio della serie classica. Comunque nel 1979. Si possono così scoprire tanti retroscena affascinanti riguardo alla trama principale. In questa serie i protagonisti sono unicamente i Gold Saint, in particolare Aiolia, il Saint del Leone. Questi è un personaggio che richiama molto, forse un po' troppo, il Seiya della vecchia serie: impulsivo, testardo, e ribelle, al punto dal non voler usare il copricapo per protesta. Comunque, in questo nuovo capitolo della serie, i Gold Saint devono difendere la Terra dall'insidia dei Titani, che confinati da Zeus nel Tartaro, cercano vendetta contro gli Dei, nonché un mondo migliore per i propri sudditi.
La storia presenta proprio ciò che un vecchio fan come me, desiderava vedere da tempo, cioè gli scontri tra i Saint e delle divinità, cioè i Titani. L'unica grossa pecca di Episode G, è rappresentata dal fatto di aver reso gli scontri troppo equilibrati, non creando quel divario di forze che ci si potrebbe immaginare, soprattutto dopo gli scontri con Nettuno e Ades; comunque Megumu Okada tenta di dare una spiegazione al riguardo, spiegando anche perché tecniche esageratamente potenti, e miracolosamente apprese dai Gold Saint durante questa serie, non possano essere più usate in futuro (serie classica). In conclusione, trovo la serie godibile, a mio modo di vedere le cose richiama le atmosfere proprie della serie principale, perciò spero un giorno di poterne vedere il finale, visto che attualmente sembra essere interrotta in patria.
Come molti altri fan anch'io non stavo più nella pelle quando annunciarono l'uscita di una nuova serie di Saint Seiya tutta dedicata ai Gold Saints, i miei Cavalieri preferiti. Saputo che Aiolia, il mio prediletto, sarebbe stato il protagonista ero in estasi. La grande attesa è stata pari solo alla delusione che ne ho avuto. Ho sorvolato inizialmente sul cambio di stile grafico, ma più lo vedevo più rimanevo schifata dalle facce femminee con occhi luccicosi dei cavalieri; fondali e armature invece sono curatissimi e belli da vedere. Anche la storia dopo i primi volumi ha cominciato ad annoiarmi e vedere Aiolia trasformato nell'ennesimo Seiya di turno... È sempre stato un personaggio un po' impulsivo rispetto agli altri Gold, ma da qui a farne un adolescente ribelle con problemi di autorità... Non trovo continuità con la serie storica in certe cose ed in altre ce n'è fin troppa: com'è possibile che vari Gold Saints siano uguali spiccicati nel passato a come li conosciamo nel presente?
Trovo i discorsi e i temi ripetitivi al massimo, infatti ho interrotto l'acquisto. De gustibus, ma ce ne vuole per dire che non sia noioso.
L'edizione come al solito è del tipo sottiletta tanto caro alla Planet Manga.
Trovo i discorsi e i temi ripetitivi al massimo, infatti ho interrotto l'acquisto. De gustibus, ma ce ne vuole per dire che non sia noioso.
L'edizione come al solito è del tipo sottiletta tanto caro alla Planet Manga.
Dopo un inizio abbastanza interessante la storia si è persa nel nulla: Cavalieri d'Oro assurdamente potenti che lottano alla pari contro i titani per poi essere macellati pochi anni dopo da un pugno di bronzini... Si vabbè, erano contro Athena, ma a tutto c'è un limite.
I disegni sono al limite della comprensione. Bellissime le armature e gli sfondi, uno stile che Kurumada non potrebbe eguagliare nemmeno in mille anni (viste le ultime tavole di ND, sembrano fatte da un bambino di 10 anni tanto che sono brutte) ma i volti... i volti! Non possono Aiolia e Aldebaran assomigliarsi, è innaturale! Tutti effeminati uguali, a parte forse proprio i Titani, gli unici dettagliati in modo differente.
La storia che ruota solo su Aiolia novello Seiya in termini di prediletto, leggasi PARACULATO, di Athena, è al limite del sopportabile, un protagonista davvero insopportabile, mi sono ritrovato più volte a tifare i titani! E come chicca i Gold Saint, che dovrebbero essere (e lo sono!) più forti di lui, messi da parte come una sorta di rintronati incapaci che quasi possono solo assistere alle battaglie del Leone dorato (giusto Shura ha avuto un po più spazio). Un personaggio come Shaka, che già da giovane era praticamente una semidivinità, relegato ad un breve tag-team con Aiolia... Se c'era qualcuno che poteva combattere contro degli dei questi era proprio lui! Boh! Spero che la conclusione sia degna e soprattutto metta a posto gli enormi buchi di sceneggiatura presenti. Se Lost Canvas è un fandom, allora Episode G è un plagio mal riuscito, e il fatto che lo sceneggiatore sulla carta sia sempre Kurumada mi fa pensare a 2 cose:
1) quando scrive Episode G si fa di eroina tagliata male mentre LC lo scrive quando è normale
2) né in LC né in EG lui ci mette becco e si sta solo prendendo (a ragione per carità) le royalties sulla serie!
P.S.
Gli do 5 solo perché non è ancora finita e per l'amore che nutro per Saint Seiya, altrimenti sarei potuto scendere anche più in basso.
I disegni sono al limite della comprensione. Bellissime le armature e gli sfondi, uno stile che Kurumada non potrebbe eguagliare nemmeno in mille anni (viste le ultime tavole di ND, sembrano fatte da un bambino di 10 anni tanto che sono brutte) ma i volti... i volti! Non possono Aiolia e Aldebaran assomigliarsi, è innaturale! Tutti effeminati uguali, a parte forse proprio i Titani, gli unici dettagliati in modo differente.
La storia che ruota solo su Aiolia novello Seiya in termini di prediletto, leggasi PARACULATO, di Athena, è al limite del sopportabile, un protagonista davvero insopportabile, mi sono ritrovato più volte a tifare i titani! E come chicca i Gold Saint, che dovrebbero essere (e lo sono!) più forti di lui, messi da parte come una sorta di rintronati incapaci che quasi possono solo assistere alle battaglie del Leone dorato (giusto Shura ha avuto un po più spazio). Un personaggio come Shaka, che già da giovane era praticamente una semidivinità, relegato ad un breve tag-team con Aiolia... Se c'era qualcuno che poteva combattere contro degli dei questi era proprio lui! Boh! Spero che la conclusione sia degna e soprattutto metta a posto gli enormi buchi di sceneggiatura presenti. Se Lost Canvas è un fandom, allora Episode G è un plagio mal riuscito, e il fatto che lo sceneggiatore sulla carta sia sempre Kurumada mi fa pensare a 2 cose:
1) quando scrive Episode G si fa di eroina tagliata male mentre LC lo scrive quando è normale
2) né in LC né in EG lui ci mette becco e si sta solo prendendo (a ragione per carità) le royalties sulla serie!
P.S.
Gli do 5 solo perché non è ancora finita e per l'amore che nutro per Saint Seiya, altrimenti sarei potuto scendere anche più in basso.
Partiamo col dire che da sempre sono un grande estimatore dei Cavalieri dello zZodiaco (vanto un bel cosplay di Crystal fra l'altro!).
Mi è sempre piaciuto l'anime (che merita un 10 assoluto) ad esclusione della saga di Hades, che mi sono rifiutato di vedere per via del cambio eccessivo di stile.
Il manga dei Cavalieri dello Zodiaco, non mi è piaciuto, ci perdeva troppo rispetto all'anime.
Episodio G invece mi è piaciuto veramente tanto. I disegni sono fantastici, a parer mio (a patto che piaccia lo stile) sono qualitativamente fra i migliori disegni mai visti in un manga. Gli effetti sono "devastanti", e fanno capire l'imponenza dei colpi, come se si vedessero in movimento in un anime!
La trama è molto bella, molto epica, proprio come la prima serie animata; e pone come protagonista Aiolia, che riscopriamo molto più simile a Pegasus di quanto si pensasse rispetto alla saga dei Cavalieri d'Oro.
Si capiscono molto bene anche i cavalieri d'oro, i loro caratteri, le loro origini ecc. Li stimo tutti, a parte quel verme di Cancer.
Sono molto interessanti anche i co-protagonisti, ben caratterizzati e importanti nella storia.
L'unico difetto, che gli costa almeno un voto o due, è la ripetitività ed eccessiva lunghezza nei combattimenti che, se da un lato ci ricordano sia i super combattimenti dell'anime (e volendo anche quelli di Dragonball Z) e risultano quindi molto d'impatto facendo capire le difficoltà dei guerrieri nel combattere, dall'altro risultano pesanti e a tratti noiosi.
Penso che i 27 numeri che ho letto, tagliando le parti superflue degli incontri, si accorcerebbero di almeno 3-4 numeri.
Lo consiglio in ogni caso un po' per tutti, ed è ovviamente un obbligo per gli appassionati dei Cavalieri dello zZodiaco!
Mi è sempre piaciuto l'anime (che merita un 10 assoluto) ad esclusione della saga di Hades, che mi sono rifiutato di vedere per via del cambio eccessivo di stile.
Il manga dei Cavalieri dello Zodiaco, non mi è piaciuto, ci perdeva troppo rispetto all'anime.
Episodio G invece mi è piaciuto veramente tanto. I disegni sono fantastici, a parer mio (a patto che piaccia lo stile) sono qualitativamente fra i migliori disegni mai visti in un manga. Gli effetti sono "devastanti", e fanno capire l'imponenza dei colpi, come se si vedessero in movimento in un anime!
La trama è molto bella, molto epica, proprio come la prima serie animata; e pone come protagonista Aiolia, che riscopriamo molto più simile a Pegasus di quanto si pensasse rispetto alla saga dei Cavalieri d'Oro.
Si capiscono molto bene anche i cavalieri d'oro, i loro caratteri, le loro origini ecc. Li stimo tutti, a parte quel verme di Cancer.
Sono molto interessanti anche i co-protagonisti, ben caratterizzati e importanti nella storia.
L'unico difetto, che gli costa almeno un voto o due, è la ripetitività ed eccessiva lunghezza nei combattimenti che, se da un lato ci ricordano sia i super combattimenti dell'anime (e volendo anche quelli di Dragonball Z) e risultano quindi molto d'impatto facendo capire le difficoltà dei guerrieri nel combattere, dall'altro risultano pesanti e a tratti noiosi.
Penso che i 27 numeri che ho letto, tagliando le parti superflue degli incontri, si accorcerebbero di almeno 3-4 numeri.
Lo consiglio in ogni caso un po' per tutti, ed è ovviamente un obbligo per gli appassionati dei Cavalieri dello zZodiaco!
Io sono un grande fan di Saint Seiya, tanto che mi esalto ogni volta che vedo qualche oggetto dorato, ma tenterò di essere oggettivo.
Questa nuova opera del maestro Kurumada mantiene il suo caratteristico e inimitabile stile, compresa purtroppo una buona dose di ripetitività. Chiunque ami i Cavalieri ha innalzato almeno una preghiera ad Atena affinché fosse creata una serie unicamente sui Gold Saint, ma evidentemente i fan di Aiolia sono in netta maggioranza! Nella prima delle due parti del manga (fino al 30° volume), magari si può anche sorvolare sulla meccanicità dei combattimenti pur di poter vedere combattere i vari Cavalieri contro (non poi così diversi tra loro) nuovi nemici; ma la seconda è veramente ossessionante: tutti i combattimenti che ho visto finora li ha fatti LUI; a ripetizione! E poi, va bene tornare dalla morte, ma riprendersi perfettamente appena il nemico di turno scompare, è di troppo (manco avesse i senzu o lo zenkai power!).
A parte questa mia piccola sfuriata, trovo molto bella questa nuova serie: è davvero soddisfacente vedere i Cavalieri d'oro al massimo dell'epicità e con nuovi attacchi. Inoltre diversi Saint hanno l'opportunità di mostrare al meglio il loro carattere, come Death Mask o Aldebaran e, soprattutto, il Gran Sacerdote che da il meglio di se!
Apro una parentesi per tutti gli amanti di Shaka (come il sottoscritto, pur essendo del Cancro): non ricordatevi di lui come personaggio del G. E' completamente INUTILE! Non fa altro che parlare e tirare Kaan e, nell'unico momento in cui sta per far vedere chi è al mondo... arriva Aiolia, reduce da una battaglia dal quale era uscito quasi morto, a rubargli la scena! Per non parlare del fatto che hanno tradotto il mio adorato Tenbu Horin con Sacri Anelli Danzanti Celesti (brrrrivido O_O). Scusate l'interruzione... scusate, davvero.
Parlando del disegno, si può solo dire che è un po' stucchevole da digerire, ma una volta abituati è molto gradevole. Le armature sono curate nel dettaglio ( anche leggermente modificate in certi casi) e le mosse sono molto belle. Okada però ha pochi "tipi" di facce, e spesso se ne vedono di molto simili, ma non è poi così fastidioso.
La trama non spicca per innovatività, ma non ho nulla in contrario; inoltre ci sono parecchi episodi extra, quasi uno a volume.
Consiglio di leggerlo a chiunque gradisca i Cavalieri (anche in minima parte) e di comprarlo a chi veramente li adora.
Ah, già, i discorsi in italiano hanno un suono estremamente pomposo, proprio come li volevo io!
Questa nuova opera del maestro Kurumada mantiene il suo caratteristico e inimitabile stile, compresa purtroppo una buona dose di ripetitività. Chiunque ami i Cavalieri ha innalzato almeno una preghiera ad Atena affinché fosse creata una serie unicamente sui Gold Saint, ma evidentemente i fan di Aiolia sono in netta maggioranza! Nella prima delle due parti del manga (fino al 30° volume), magari si può anche sorvolare sulla meccanicità dei combattimenti pur di poter vedere combattere i vari Cavalieri contro (non poi così diversi tra loro) nuovi nemici; ma la seconda è veramente ossessionante: tutti i combattimenti che ho visto finora li ha fatti LUI; a ripetizione! E poi, va bene tornare dalla morte, ma riprendersi perfettamente appena il nemico di turno scompare, è di troppo (manco avesse i senzu o lo zenkai power!).
A parte questa mia piccola sfuriata, trovo molto bella questa nuova serie: è davvero soddisfacente vedere i Cavalieri d'oro al massimo dell'epicità e con nuovi attacchi. Inoltre diversi Saint hanno l'opportunità di mostrare al meglio il loro carattere, come Death Mask o Aldebaran e, soprattutto, il Gran Sacerdote che da il meglio di se!
Apro una parentesi per tutti gli amanti di Shaka (come il sottoscritto, pur essendo del Cancro): non ricordatevi di lui come personaggio del G. E' completamente INUTILE! Non fa altro che parlare e tirare Kaan e, nell'unico momento in cui sta per far vedere chi è al mondo... arriva Aiolia, reduce da una battaglia dal quale era uscito quasi morto, a rubargli la scena! Per non parlare del fatto che hanno tradotto il mio adorato Tenbu Horin con Sacri Anelli Danzanti Celesti (brrrrivido O_O). Scusate l'interruzione... scusate, davvero.
Parlando del disegno, si può solo dire che è un po' stucchevole da digerire, ma una volta abituati è molto gradevole. Le armature sono curate nel dettaglio ( anche leggermente modificate in certi casi) e le mosse sono molto belle. Okada però ha pochi "tipi" di facce, e spesso se ne vedono di molto simili, ma non è poi così fastidioso.
La trama non spicca per innovatività, ma non ho nulla in contrario; inoltre ci sono parecchi episodi extra, quasi uno a volume.
Consiglio di leggerlo a chiunque gradisca i Cavalieri (anche in minima parte) e di comprarlo a chi veramente li adora.
Ah, già, i discorsi in italiano hanno un suono estremamente pomposo, proprio come li volevo io!
Episode G narra gli eventi antecedenti di 6 anni al Saint Seiya originale, con protagonisti i cavalieri d'oro. L'autore è Megumu Okada che si occupa totalmente sia dei disegni sia della trama (contrariamente alla dicitura ufficiale). La storia riprende la continuity dell'anime, con Ioria appena diventato saint (nel manga lo è già ai tempi della nascita di Atena) e ci mostra un ragazzo oppresso dal "tradimento" del fratello e desideroso di mostrare quel che vale. I nemici sono i titani intenti a risvegliare il loro sovrano Crono per vendicarsi degli dei. La trama è molto ben costruita soprattutto sul versante nemico dove vengono fuori diversi colpi di scena, i combattimenti sono molto tecnici e appassionanti e le caratterizzazioni e i dialoghi sono su alti livelli (questi ultimi in particolari si avvicinano al doppiaggio italiano). Purtroppo ha degli elementi negativi: gli scontri bene o male sono tutti ovvi in quanto si sa chi sarà il vincitore, la storia a lungo andare risulta un po' ripetitiva e a tratti noiosa, in più non mi piace la preponderanza di Ioria sugli altri gold, alcuni dei quali ridotti a mera spalla comica. Ma il vero difetto è il disegno, colpevole non solo di aver trasformato dei fieri guerrieri in dei ragazzini efebici, ma anche di essere confuso e di quanto più lontano ci sia dallo splendido tratto di Araki. La regia delle tavole inoltre è spesso confusa costringendo il lettore a guardarle più volte solo per capire cosa sta succedendo. In definitiva, lo consiglio a tutti i fan dell'anime ma lo sconsiglio a chi da molta importanza ai disegni.
Il merito più grande dell'Episode G è sicuramente l'aver riportato in auge gli amati Saint di Atena, in una storia effettivamente avvincente, una trama degna di un buon manga e soprattutto che si discosta abbastanza da quanto visto sinora, ad eccezione del protagonista che molto somiglia al vecchio Seiya. Altro pregio: il manga ci permette di entrare nel mondo dorato dei cavalieri e di conoscere meglio i personaggi forse più affascinanti sin da Kurumada. Alcune tavole sono davvero di rara bellezza, nelle altre purtroppo la confusione regna sovrana e risulta difficile capire chi ha fatto cosa a chi. I combattimenti meritano, ma raramente finiscono con un vincitore ed un vinto, questo fino ai primi 20 volumi e la lentezza nelle uscite è un altro punto a sfavore.
Nel complesso se guardiamo ad "Episode G" con l'occhio rivolto a Kurumada è possibile non condividere molte cose altrimenti potrebbe essere una piacevole lettura, con il giusto animo.
Nel complesso se guardiamo ad "Episode G" con l'occhio rivolto a Kurumada è possibile non condividere molte cose altrimenti potrebbe essere una piacevole lettura, con il giusto animo.
Questo episodio G sicuramente ci stupisce, per il tipo di disegno effeminato, per le case dei cavalieri d’oro che sembrano degli alberghi, per le atmosfere sul gotico, e per le armature fin troppo rifinite. Io se penso alla mia collezione, dei cavalieri dello zodiaco(Starcomics) ricordo che Kurumada aveva tavole sempre chiare, con un disegno semplice, ed erano sempre di grande effetto, anche alcune tavole di Okada sono belle, ma non supereranno mai quelle di Kurumada.
La storia lo si capisce, è gestita da Kurumada ed è bellissima, la battaglia contro i titani, è veramente una bella pensata, peccato per i disegni sennò poteva essere un 7.
La storia lo si capisce, è gestita da Kurumada ed è bellissima, la battaglia contro i titani, è veramente una bella pensata, peccato per i disegni sennò poteva essere un 7.
La storia, bellissima come sempre, segue le avventure dei cavalieri d'oro, impegnati nella battaglia contro Chrono. Per quanto riguarda la storia di Kurumada quindi, non ho niente da dire, ma quello che più mi fa rabbia sono i disegni!
Il disegnatore Megumu Okada proprio non ci sa fare con i cavalieri, ed il suo stile di disegno a mio avviso si adatta malissimo a questi, le battaglie risultano spesso poco comprensibili e certe scene sono veramente troppo confusionarie. Il mio voto che per la trama sarebbe un nove viene quindi drasticamente influenzato dal disegno ed in totale gli darei un 6.
Il disegnatore Megumu Okada proprio non ci sa fare con i cavalieri, ed il suo stile di disegno a mio avviso si adatta malissimo a questi, le battaglie risultano spesso poco comprensibili e certe scene sono veramente troppo confusionarie. Il mio voto che per la trama sarebbe un nove viene quindi drasticamente influenzato dal disegno ed in totale gli darei un 6.
I cavalieri dello Zodiaco - Episode G si colloca, cronologicamente parlando, prima dell'arrivo di Pegasus e soci al grande tempio (non a caso nel manga si vedono alcune scene che ricordano ai lettori alcuni dei momenti salienti del primo saint seiya, quando per esempio Aiolia è ancora sotto l'influsso del grande sacerdote).
Nella copertina ritroviamo il nome di un nuovo disegnatore, Okada, mentre al timone della storia vi è Kurumada. Personalmente sento l'influsso del maestro nelle modalità della narrazione con cui si sviluppa l'intreccio della storia. Basti pensare alle altisonanti frasi del cavaliere del leone che affila le sue zanne per proteggere le persone care e il domani. Anche gli altri cavalieri d'oro appaiono qui molto più ligi al dovere e dediti alla protezione reciproca (lo stesso Milo si pone come baluardo in quanto Aiolia è ancora convalescente). Diciamo che c'è un maggiore spirito di cameratismo. Stavolta i nemici dei cavalieri sono i Titani. Gli scontri risultano essere spettacolari, con tecniche ancora più potenti. Una delle pecche del manga è però lo svolgimento dell'azione, poiché a volte risulta difficoltoso capire cosa stia veramente accadendo negli scontri. Okada in questo è meno sistematico di Kurumada ed a volte è confusionario. Tuttavia un plauso va fatto ai disegni delle armature, ben più curate nei dettagli di quelle Kurumadiane che risultano al confronto molto più tozze e meno realistiche (si veda la scena in cui l'armatura di Saga e di Aiolia si scompongono).
Gli scontri saranno un po' lenti, con ritirate improvvise, ma ogni titano è destinato a morire.
Nella copertina ritroviamo il nome di un nuovo disegnatore, Okada, mentre al timone della storia vi è Kurumada. Personalmente sento l'influsso del maestro nelle modalità della narrazione con cui si sviluppa l'intreccio della storia. Basti pensare alle altisonanti frasi del cavaliere del leone che affila le sue zanne per proteggere le persone care e il domani. Anche gli altri cavalieri d'oro appaiono qui molto più ligi al dovere e dediti alla protezione reciproca (lo stesso Milo si pone come baluardo in quanto Aiolia è ancora convalescente). Diciamo che c'è un maggiore spirito di cameratismo. Stavolta i nemici dei cavalieri sono i Titani. Gli scontri risultano essere spettacolari, con tecniche ancora più potenti. Una delle pecche del manga è però lo svolgimento dell'azione, poiché a volte risulta difficoltoso capire cosa stia veramente accadendo negli scontri. Okada in questo è meno sistematico di Kurumada ed a volte è confusionario. Tuttavia un plauso va fatto ai disegni delle armature, ben più curate nei dettagli di quelle Kurumadiane che risultano al confronto molto più tozze e meno realistiche (si veda la scena in cui l'armatura di Saga e di Aiolia si scompongono).
Gli scontri saranno un po' lenti, con ritirate improvvise, ma ogni titano è destinato a morire.
La storia fa acqua! Le armature sono diverse!
Come può essere che i Gold Saints fatichino così tanto nella serie Hades se anni prima hanno sconfitto addirittura degli dei primordiali come i titani? Incredibile!
Ioria le busca più di Seiya ed invece di un leone sembra un gattino sempre in cerca di se stesso. E poi non capisco una cosa: non era meglio raccontare il tradimento di Saga o comunque una storia dove vi era Micene, personaggio di cui si è parlato tanto ma di cui non si conosce nulla? A tal proposito fin'ora sapevamo che Ioria considerava il fratello un traditore mentre ora sembra che già nutrisse seri dubbi. Non so, ma faccio davvero fatica ad inserire tale storia nella linea temporale ufficiale.
La storia è infinitamente lunga così come le battaglie, che spesso finiscono senza un vero vincitore; rimandando tutto a poi, ma il poi non arriva mai. Ribadisco poi che i poteri acquisiti durante queste lotte (si parla di interi pianeti scagliati contro l'avversario) avrebbero dovuto far sì che i Gold Saints non avrebbero più avuto problemi con nessuno. Invece non riusciranno nemmeno a far fuori cinque santi di bronzo...
Argh!
Come può essere che i Gold Saints fatichino così tanto nella serie Hades se anni prima hanno sconfitto addirittura degli dei primordiali come i titani? Incredibile!
Ioria le busca più di Seiya ed invece di un leone sembra un gattino sempre in cerca di se stesso. E poi non capisco una cosa: non era meglio raccontare il tradimento di Saga o comunque una storia dove vi era Micene, personaggio di cui si è parlato tanto ma di cui non si conosce nulla? A tal proposito fin'ora sapevamo che Ioria considerava il fratello un traditore mentre ora sembra che già nutrisse seri dubbi. Non so, ma faccio davvero fatica ad inserire tale storia nella linea temporale ufficiale.
La storia è infinitamente lunga così come le battaglie, che spesso finiscono senza un vero vincitore; rimandando tutto a poi, ma il poi non arriva mai. Ribadisco poi che i poteri acquisiti durante queste lotte (si parla di interi pianeti scagliati contro l'avversario) avrebbero dovuto far sì che i Gold Saints non avrebbero più avuto problemi con nessuno. Invece non riusciranno nemmeno a far fuori cinque santi di bronzo...
Argh!
Con Episode G abbiamo un prequel incentrato sui Gold Saint impegnati nella battaglia contro Crono. La storia e la modalità narrativa non si discostano tanto dal classico Saint Seiya ma la vera innovazione (almeno per me) sono i disegni di Okada: anche se per qualcuno posso sembrare più da shojo io li trovo perfetti. Sono accurati, precisi e soprattutto danno l'idea di assistere a un combattimento dal vivo per quanto son dinamici!
Per quanto riguarda le traduzioni apprezzo il fatto che si preferisca tenere un linguaggio "alto" come nell'anime: da ancora più pathos all'opera.
Per me è un ottimo manga a cui do 8 solo perchè non mi piace per niente l'edizione sottiletta della panini.
Per quanto riguarda le traduzioni apprezzo il fatto che si preferisca tenere un linguaggio "alto" come nell'anime: da ancora più pathos all'opera.
Per me è un ottimo manga a cui do 8 solo perchè non mi piace per niente l'edizione sottiletta della panini.
Mi hanno sempre affascinato le rivisitazioni di vecchi classici con uno stile diverso dall'originale, tanto più se risultano essere belle quasi se non più di quest'ultimo: a mio avviso è il caso di questo Episode G. Lo stile grafico, eccessivamente efebico e forse troppo particolareggiato (tanto da rendere a volte nebuloso ciò che accade, specie nelle vignette più piccole) è qualcosa cui bisogna fare l'abitudine, ma in ogni caso questo difetto è per me reso irrilevante dalla superba trama e caratterizzazione dei personaggi, in cui Okada ha dato il meglio di sé (a dispetto di quanto affermano i credits, Okada è l'autore anche di testi e trama, mentre Kurumada si è limitato a dare il placet). Lo stile pomposo dei testi non stona con il tono mitologico e fiabesco delle vicende, ma anzi lo integra a meraviglia, mentre il tutto viene sfruttato per aggiungere nuovi tasselli alla caratterizzazione dei Gold Saints, cogliendo l'occasione anche per rimediare alla rappresentazione un po' sbrigativa di alcuni di loro nel manga classico. L'onnipresenza di Aiolia non è secondo me da considerarsi un difetto; 12 personaggi parimenti protagonisti avrebbero forse reso il tutto troppo dispersivo, mentre in questo modo si coglie l'occasione anche per analizzare il rapporto di amicizia fra il sempre presente Leone e gli altri eroi dei segni zodiacali che a turno lo accompagnano in battaglia. A questo, va aggiunto, ciliegina sulla torta, la splendida rappresentazione di alcuni duelli, che vedono il cavaliere di turno prevalere non solo grazie alla potenza del proprio cosmo, ma anche ad una astuta tecnica guerriera, cosa che raramente abbiamo visto nella serie classica. In definitiva, chi riuscirà a passare sopra uno stile grafico diversissimo, scoprirà una storia bellissima ed entusiasmante.
Beh cosa posso dire su questo fumetto, nulla a mio avviso è perfetto.
L'unica cosa che non mi piace è il fatto che la serie si sia bloccata al 22° volume e quindi per ora non si sa bene il finale, ma io non demordo e se sarà necessario aspetterò anche degl'anni per scoprire che fine farà "CRONO".
All'inizio non mi piaceva questa storia, ma un giorno in fumetteria sfogliando il 2° volume mi hanno colpito i disegni molto più snelli e anche la storia di per se ed è allora che ho deciso di fare questa raccolta chi ormai è la mia passione.
Spero un giorno di completarla.
L'unica cosa che non mi piace è il fatto che la serie si sia bloccata al 22° volume e quindi per ora non si sa bene il finale, ma io non demordo e se sarà necessario aspetterò anche degl'anni per scoprire che fine farà "CRONO".
All'inizio non mi piaceva questa storia, ma un giorno in fumetteria sfogliando il 2° volume mi hanno colpito i disegni molto più snelli e anche la storia di per se ed è allora che ho deciso di fare questa raccolta chi ormai è la mia passione.
Spero un giorno di completarla.
Mi associo appieno a "whitestrider", nonostante sia un super-fan di Saint Seiya.
Bella la storia ma... possibile che Ioria continui a combattere contro i titani, si faccia massacrare fin ad essere in fin di vita e non muoia?! OK il cosmo, però... una o due volte poi basta! Qui non ci siamo. Poi, tutti gli altri cavalieri d'oro sono solo il contorno!
No comment sui disegni! O meglio, carini per certi aspetti, ma possono le armature avere tutte quelle "rifiniture"?!?! Vabbé questa passa.
La cosa però che non ho sopportato è stata l'uso delle 12 case, santuari della difesa e della giustizia, convertiti in Motel...
Bella la storia ma... possibile che Ioria continui a combattere contro i titani, si faccia massacrare fin ad essere in fin di vita e non muoia?! OK il cosmo, però... una o due volte poi basta! Qui non ci siamo. Poi, tutti gli altri cavalieri d'oro sono solo il contorno!
No comment sui disegni! O meglio, carini per certi aspetti, ma possono le armature avere tutte quelle "rifiniture"?!?! Vabbé questa passa.
La cosa però che non ho sopportato è stata l'uso delle 12 case, santuari della difesa e della giustizia, convertiti in Motel...
Niente da dire riguardo alla trama, abbastanza buona, ma niente di che, però i disegni a mio parere risultano piuttosto fuori luogo per una serie come "i cavalieri...", infatti Kurumada ci ha abituati a ben altro stile; difatti Aioria è praticamente irriconoscibile, e sembra un bamboccio perfino rispetto a Shun (Andromeda). Okada è molto bravo a disegnare armature e fondali, però ribadisco la totale inadeguatezza per raccontare storie shounen come questa... fosse stato uno shoujo!
Chi da piccolo non ha sognato di possedere incredibili poteri? E alzi la mano quello che non si è immaginato con indosso una lucente armatura. E se questa armatura rappresentasse il potere di una costellazione, e fosse stata creata dalla dea della giustizia poi sarebbe una figata pazzesca. Venti anni fa l’introduzione famosissima recitava “nei momenti bui in cui le forze del male avvolgono la terra, rinasce una schiera di giovani guerrieri devoti ad Atena, dea della giustizia, i Cavalieri dello Zodiaco”. Tutti voi direte “già visto” oppure “mamma mia che matusa, ma sono vecchissimi”, ma qui non si parla della vecchia serie che il maestro Kurumada creò all’inizio degli anni 80, ma della nuova e avvincente serie Saint Seiya Episode G. G sta per gold, e si perchè in questa serie dalla nuovissima veste grafica, vivremmo le avventure avvenute anni prima di quelle dei nostri eroi da bambini, le avventure dei giovani cavalieri d’oro. Protagonista assoluto della serie è Aioria (conosciuto dai più con il nome di Leo, cavaliere del leone), fratello del leggendario cavaliere traditore Aiolos del sagittario. Lasciato solo dopo la morte del parente, visto da tutti come una vergogna per il grande tempio, il cavaliere del leone d’oro dovrà riacquistare l’onore del suo nome e cercare di scoprire la verità sulla morte del suo valoroso e potente fratello, mentre sulla Grecia e sul mondo intero grava una nuova e terrificante minaccia: Crono. Il signore dei titani, intenzionato a ristabilire il suo antico potere sul creato, manda alcuni suoi messi al tempio di Atena circondato dalle 12 case dello zodiaco, per riprendere il controllo della divina arma sterminatrice di dei, il Megas Drepanon, nascosto nella statua di Atena e sigillato dai fulmini di Zeus. I nemici dei cavalieri del grande tempio però non saranno uomini, bensì gli altri undici titani e i mostri del mito, risvegliatisi grazie al cosmo nero degli dei e intenzionati a fare della Grecia il nuovo inferno. Una serie che finalmente ci mostra all’opera i tanto acclamati e cari cavalieri dorati, di certo una perla che non deve mancare a nessuno.
Beh cosa posso dire su questo fumetto, nulla a mio avviso è perfetto.
L' unica cosa che non mi piace è il fatto che la serie si sia bloccata al 22° volume e quindi per ora non si sà bene il finale, ma io non demordo e se sarà necessario aspetterò anche degl' anni per scoprire che fine farà "CRONO".
All' inizio non mi piaceva questa storia, ma un giorno in fumetteria sfoglando il 2° volume mi hanno colpito i disegni molto più snelli e anche la storia di per sè ed è allora che ho deciso di fare questa raccolta chi ormai è la mia passione.
Spero un giorno di completarla.
L' unica cosa che non mi piace è il fatto che la serie si sia bloccata al 22° volume e quindi per ora non si sà bene il finale, ma io non demordo e se sarà necessario aspetterò anche degl' anni per scoprire che fine farà "CRONO".
All' inizio non mi piaceva questa storia, ma un giorno in fumetteria sfoglando il 2° volume mi hanno colpito i disegni molto più snelli e anche la storia di per sè ed è allora che ho deciso di fare questa raccolta chi ormai è la mia passione.
Spero un giorno di completarla.
Davvero un ottimo manga! Riprende la maggior parte dello stile e dei concetti del precedente fumetto dei Cavalieri, in chiave molto più, diciamo "moderna, nel senso che si percepisce chiaramente lo sbalzo temporale tra la stesura dei 2 manga. Episode G ad esempio non ha la stessa ripetitività (specialmente nei combattimenti) del suo predecessore. La trama è incentrata anche qui su un personaggio in particolare, in questo caso Aiolia del Leone, ma anche il resto del gruppo dei Cavalieri d'Oro ci viene presentato ottimamente e si possono conoscere meglio i sacri guerrieri. Personalmente (e qui qualcuno penserà dica uan bestialità) lo trovo addirittura migliore della vecchia serie, i combattimenti non sono un semplice "scagliamo i nostri colpi mortali chi ha il cosmo più forte vince", la storia dei Titani è avvincente, vengono chiariti aspetti del futuro (pur con qualche incogruenza,vedi carattere di Shura del Capricorno), i disegni li trovo personalmente fantastici, anche se a volte si fa un pò fatica a capire cosa sia successo XD Consiglio a tutti di leggerlo, e di pregare con me che presto la serie ricontinui (è fermada mesi al numero 22 ^^)
Sin dalla prima volta che vidi in televisione (sulla defunta Odeon) il cartone dei Cavalieri dello Zodiaco, rimasi affascinato dalle figure dei cavalieri d'oro. L'aura di sacralità, vigore e potenza che li circondava, insieme al fantastico design delle armature, li aveva ai miei occhi immediatamente trasformati nei "veri" protagonisti della serie.
Tutt'altro impatto ebbe su di me il fumetto, più che altro per le enormi lacune di Kurumada come disegnatore. Personaggi statici, tozzi, legnosi e con poche espressioni mi fecero pesantemente rivalutare l'opera dal punto di vista artistico. Ed era un peccato, perchè la creazione di questo mondo e di questi personaggi era dovuta ad una tra le intuizioni a mio avviso più geniali di sempre, nel mondo del fumetto.
Episode G arriva, e non solo si concentra sui personaggi da me preferiti della serie originale (ho sempre odiato i cavaieri di bronzo, a parte Hyoga e Ikki), ma presenta finalmente un comparto grafico di altissimo livello.
Il nuovo character design è longilineo, fatto di membra snelle e "pungenti". Sicuramente, per un fan di vecchia data, il primo impatto è molto forte. In questo caso c'è poco da commentare, è il gusto personale di ognuno a decidere se sia migliore o peggiore dell'originale. Personalmente mi ci sono abituato quasi immediatamente (aiutato anche, come detto, dalla scarsissima opinione che avevo per il lavoro di Kurumada). Ciò che però mi ha più colpito è stato il livello di dettagli presente in ogni tavola, dove ogni elemento della scena, anche il più piccolo, è perfettamente delineato; dove le armature d'oro, coi loro sgargianti riflessi e giochi di luce si contappongono alle pesanti tinte scure delle pesantissime zone d'ombra, a simboleggiare (questa almeno è stata la mia interpretazione) la luce contro il buio, i difensori del bene contro i malvagi soldati di un dio oscuro.
E della lotta contro un dio parla (prevedibilmente) la storia, contro il titano Crono che, spalleggiato dai fratelli ed altre creature del mito, cerca la sua rivalsa sugli dei dell'Olimpo. Se conoscete i Cavalieri dello Zodiaco sapete già cosa aspettarvi da Episode G: lunghi e furiosi combattimenti intervallati da momenti di relatica tranquillità. Prima che vi facciate idee sbagliate, aggiungo che i combattimenti ora hanno ben poco a vedere con quelli delle serie passate (soprattutto Hades), sono molto più "fisici" e logici,: non vedrete mai un impotente cavaliere d'oro soffrire per ore i colpi del nemico, salvo poi rialzarsi in piedi, moribondo, un'ultima volta, per lanciare per l'ennesima volta lo stesso attacco e sconfiggere (magicamente) un'avversario improvvisamente fatto di burro (ok, succederà qualcosa di SIMILE, ma per un motivo ben preciso!).
Tra tutti, il vero protagonista del fumetto è il cavaliere del leone, Aiolia, ma anche tutti gli altri protettori delle dodici case ricevono, più o meno in egual misura, i loro momenti di gloria.
Consigliatissimo!
Tutt'altro impatto ebbe su di me il fumetto, più che altro per le enormi lacune di Kurumada come disegnatore. Personaggi statici, tozzi, legnosi e con poche espressioni mi fecero pesantemente rivalutare l'opera dal punto di vista artistico. Ed era un peccato, perchè la creazione di questo mondo e di questi personaggi era dovuta ad una tra le intuizioni a mio avviso più geniali di sempre, nel mondo del fumetto.
Episode G arriva, e non solo si concentra sui personaggi da me preferiti della serie originale (ho sempre odiato i cavaieri di bronzo, a parte Hyoga e Ikki), ma presenta finalmente un comparto grafico di altissimo livello.
Il nuovo character design è longilineo, fatto di membra snelle e "pungenti". Sicuramente, per un fan di vecchia data, il primo impatto è molto forte. In questo caso c'è poco da commentare, è il gusto personale di ognuno a decidere se sia migliore o peggiore dell'originale. Personalmente mi ci sono abituato quasi immediatamente (aiutato anche, come detto, dalla scarsissima opinione che avevo per il lavoro di Kurumada). Ciò che però mi ha più colpito è stato il livello di dettagli presente in ogni tavola, dove ogni elemento della scena, anche il più piccolo, è perfettamente delineato; dove le armature d'oro, coi loro sgargianti riflessi e giochi di luce si contappongono alle pesanti tinte scure delle pesantissime zone d'ombra, a simboleggiare (questa almeno è stata la mia interpretazione) la luce contro il buio, i difensori del bene contro i malvagi soldati di un dio oscuro.
E della lotta contro un dio parla (prevedibilmente) la storia, contro il titano Crono che, spalleggiato dai fratelli ed altre creature del mito, cerca la sua rivalsa sugli dei dell'Olimpo. Se conoscete i Cavalieri dello Zodiaco sapete già cosa aspettarvi da Episode G: lunghi e furiosi combattimenti intervallati da momenti di relatica tranquillità. Prima che vi facciate idee sbagliate, aggiungo che i combattimenti ora hanno ben poco a vedere con quelli delle serie passate (soprattutto Hades), sono molto più "fisici" e logici,: non vedrete mai un impotente cavaliere d'oro soffrire per ore i colpi del nemico, salvo poi rialzarsi in piedi, moribondo, un'ultima volta, per lanciare per l'ennesima volta lo stesso attacco e sconfiggere (magicamente) un'avversario improvvisamente fatto di burro (ok, succederà qualcosa di SIMILE, ma per un motivo ben preciso!).
Tra tutti, il vero protagonista del fumetto è il cavaliere del leone, Aiolia, ma anche tutti gli altri protettori delle dodici case ricevono, più o meno in egual misura, i loro momenti di gloria.
Consigliatissimo!
No, non ci siamo. Il manga che dovrebbe rivisitare e riproporre i Sacri Guerrieri d'Oro si concentra su un solo personaggio, Aiolia, e presenta battaglie lunghissime e fin troppo epiche. Dopo i primi due volumi abbastanza gradevoli la storia non decolla e diventa noiosa e prevedibile. E i personaggi creati da Kurumada sono via via snaturati.