Riportiamo direttamente dalle pagine social dell'editore Sinnah Publishing l'annuncio della sua chiusura definitiva.
"Come molti di voi avranno già capito da tempo questo è, in definitiva, un post di addio.
In questo anno di inattività abbiamo dovuto sbrigare delle faccende burocratiche che purtroppo, per loro natura, sono state lente (avendo a che fare con esterni abbiamo dovuto seguire tempistiche al di fuori del nostro volere). In questo anno abbiamo cercato una nuova casa per le opere e così ci siamo accordati per farle portare comunque in Italia (purtroppo non tutte, ma ci siamo impegnati davvero tanto per fare in modo che sia così).
Ci dispiace molto che sia finita. Volevamo creare una comunità di lettori appassionati del genere e portare titoli interessanti e poco conosciuti. Ma l entusiasmo e la passione si scontrano a volte con realtà a cui non avevamo pensato. L'aumento della carta (con il cercare di mantenere prezzi bassi per venire incontro ai lettori) e la perdita di collaboratori sono state solo alcuni degli sfortunati eventi che hanno portato a questa conclusione.
Grazie ai vostri splendidi messaggi di affetto, siete stati dei lettori fantastici".
Fonte Consultata:
Instagram
"Come molti di voi avranno già capito da tempo questo è, in definitiva, un post di addio.
In questo anno di inattività abbiamo dovuto sbrigare delle faccende burocratiche che purtroppo, per loro natura, sono state lente (avendo a che fare con esterni abbiamo dovuto seguire tempistiche al di fuori del nostro volere). In questo anno abbiamo cercato una nuova casa per le opere e così ci siamo accordati per farle portare comunque in Italia (purtroppo non tutte, ma ci siamo impegnati davvero tanto per fare in modo che sia così).
Ci dispiace molto che sia finita. Volevamo creare una comunità di lettori appassionati del genere e portare titoli interessanti e poco conosciuti. Ma l entusiasmo e la passione si scontrano a volte con realtà a cui non avevamo pensato. L'aumento della carta (con il cercare di mantenere prezzi bassi per venire incontro ai lettori) e la perdita di collaboratori sono state solo alcuni degli sfortunati eventi che hanno portato a questa conclusione.
Grazie ai vostri splendidi messaggi di affetto, siete stati dei lettori fantastici".
Fonte Consultata:
Mai sentiti nemmeno io, pensavo fosse perché è un genere che non seguo e mi fosse scappato qualcosa… ma guardando nel database pare abbiano fatto uscire solo il primo volume di una serie un anno fa e nient’altro…
Ho dato un po’ un’occhiata alle notizie giusto per curiosità, e a me invece non sembrava un grande piano il loro…
Sono più d’accordo con @Hamlet, se non hai né esperienza, ne qualcuno che ti copre le spalle, non mi sembra che andare esclusivamente su un genere, che si va bene, ma è costantemente pieno di uscite, sia una grande idea.
Basta vedere cosa hanno fatto gli altri che si sono buttati sul mercato manga negli ultimi tempi:
- saldapress ha preso sia titoli più di nicchia che titoli commerciali, ed è un editore già forte in altri settori
- ishi è partita con titoli commerciali più gli hentai, dove come rivale c’è solo magic, ed è guidata da qualcuno che è da anni nel campo
- toshokan oltre ad avere anche loro un editore dietro guarda molto al mercato asiatico in generale poco battuto
- doshuko che forse come esperienza iniziale potevano essere comparati è andata sulle novel, mercato si difficile, ma quasi senza concorrenza… e con disponibilità di titoli di forte richiamo.
Qua mi sembra più simile a quelli che un anno fa hanno annunciato Crown of Uroboros e di cui poi non si è più saputo nulla (tra l’altro opera particolarmente sfortunata, annunciata due volte e mai pubblicata…)
Addirittura? Manco parlassimo di Coconino o Dynit...
E invece.
Che sfiga con questo titolo... conosciuto grazie a forum di traduzioni, trovato per caso e poi perso nel nulla... Eppure è un titolo molto interessante sotti molti punti di vista.
"Ci fidiamo professionalmente del nostro traduttore e del suo lavoro, fate silenzio"
Ma che.....? Spero solo che In These Words venga ripreso da una CE che lo tratti col dovuto riguardo (se non erro un anno fa Mangasenpai aveva espresso interesse in quest'opera) altrimenti punterò su un'edizione estera e Amen.
Ancora peggio se avevano esperienza allora. 😅
Ancora peggio allora, vuol dire che si parla di professionisti che hanno una scarsa conoscenza della lingua italiana, ma se è così come fai a lavorare nell'editoria italiana? Si parla di gravissimi errori grammaticali, a scuola avrebbero preso 2. Dai, si difende l'indifendibile.
È corretto?
Ho perfino dubitato sulla sua reale uscita, almeno fino a quando non ho visto girare delle foto sui social che mostravano i baloon con dialoghi totalmente sgrammaticati e altri errori tipografici, allora lì ho lasciato definitivamente perdere.
Già tutti questi segnali mi sembravano un cattivissimo auspicio, quindi dico che non mi sorprende sapere che alla fine questa Sinnah Publishing abbia chiuso.
Dispiace per chi ha creduto nel progetto e si trova ora con un pugno di mosche, ma evidentemente o avevano gravi problemi di gestione della società o semplicemente era un lavoro che non faceva per loro: se non va non va, c'è poco da fare.
Ora io spero solo che le licenze che avevano acquisito (onestamente non so se avessero solo un manga o anche altri BL) vengano recuperate da qualche altro editore senza cadere nell'oblio.
Guarda parlo per me, ma ho la presunzione di pensare che molti di quelli che hanno scritto qui la pensino uguale…
Premesso che quando un’attività fallisce non è bello e soprattutto dispiace per gente che perde il lavoro.
Però, io non so chi ci fosse dietro, non ho nemmeno capito che nomi dovremmo fare, comunque tu dici che c’era gente che conosci ed è esperta, e io ti credo… però questo vuol dire che hanno lavorato male o hanno avviato l’attività senza avere i mezzi necessari:
- ti ho portato esempi di altri che nello stesso periodo sono entrati nel mercato manga e sono tutti in salute, tra cui quelli di doshuko che esperti non erano
- la pubblicità che si sono fatti era quantomeno scarsa, visto che molti non li conoscevano nemmeno, e passi io che non seguo il genere, ma pure altri che invece questi manga li prendono
- hanno annunciato varie serie e in tutto hanno fatto uscire un unico volume, difficilmente acquistabile se non preordinadolo direttamente da loro e in più a detta di tutti, a cui credo come credo a te, editato malissimo e tradotto peggio
Ripeto, mi dispiace per chi ha perso il lavoro, ma visti i punti sopra penso il fallimento fosse l’unica fine a cui sarebbero arrivati.
Per me potevano essere anche vestite da oni o tengu, finché pubblicano qualcosa che mi interessa hanno la mia attenzione...
Renbooks è quello che mi ha colpito (in negativo) di più. Si è più saputo nulla riguardo a questi editori?
I "famosi" Kappa Boys, giusto per ricordare gli anni novanta e l'inizio del boom manga, si sono fatti più di dieci anni di gavetta, dalle fanzine ciclostilate, a Granata, a Star, prima di organizzarsi per i fatti loro...
Spesso avere passione e/o avere i soldini di papà e non sapere come buttarli al vento non è detto che basti
Come, per fare gli editori non bastano i soldi?!
Peccato perché, dei titoli che avevano annunciato, mi interessano praticamente tutti. Spero qualche altra casa editrice li recuperi.
Interessante, malgrado i problemi nelle traduzioni e negli adattamenti, il loro problema principale è che letteralmente non li conosceva nessuno , e non hanno fatto nessuna campagna marketing per farsi conoscere dal fandom
Peppino tutti i giorni và in chiesa, accende un cero sotto la statua del santo locale e prega perchè gli faccia vincere la lotteria. Tutti i giorni. sole, pioggia, neve, nebbia, Peppino va, accende il cero e prega.
Finchè un giorno nella chiesa risuona la voce del santo: "Peppino, ma almeno il biglietto compralo!"
Qui è uguale.
Infatti non capisco il commento di akkakappa su ishi:
- sono da un anno sul mercato e non hanno mai avuto problemi
- quello che hanno annunciato è stato pubblicato nei tempi comunicati
- le uscite sono regolari
- le edizioni sono veramente ottime
- dietro c’è chi per tanti anni ha gestito la sezione manga di magic press, quindi esperienza ne ha
Quale paura dovrebbe avere?
Perché è un editore che non conosce. Essendo giovane, se non lo segue perché non ha mai comprato nulla, non sa mica se le cose escono oppure no... Vabbé, ci sta.
Vabbè in quel caso s'informasse.. ma da quello che ha detto dubito sia questo il caso, a me sembra che dubita proprio a prescindere di loro, come commento non traspira chissà che insicurezza...
Non necessariamente.
Un esempio vicino a me ha chiuso Feltrinelli, ma la libreria indipendente poco distante lavora a pieno regime
Per niente necessariamente... grandi e piccoli hanno problematiche differenti. Altrimenti perché Granata Press avrebbe fatto la fine che ha fatto? Eppure dominava il mercato manga del tempo... (suggerimento: non erano i manga il problema).
Racconta racconta!!
Federico Colpi, che lavorò anche con la Granata per qualche tempo, anni fa disse questo:
Non so cosa intenda però con "settore italiano". Pubblicavano anche fumetti made in Italy? Boh...io pensavo che avessero avuto problemi con le vendite di alcuni manga ed eventualmente anche con gli anime, in fondo era un settore ancora poco esplorato all' epoca.
In effetti ci si capisce poco.....
Io ci aggiungo un altra cosa anche con gli anime Granata guardava al mercato anglofono nella scelta di cosa portare in Italia spesso scegliendo prodotti lontani dai gusti italiani (vedi alleanza con - se ricordo bene - Anime Factory)... almeno io all'epoca avevo questa impressione. Poi diciamo la verità io magari confondo i miei gusti con quelli di un fandom molto più vasto della mia visuale di periferia di una piccola provincia
Della storia di Granata Press mi ero interessato anni fa per motivi di studio, sfruttando anche il fatto che il padre di un mio caro amico lavorava con Granata, si occupava della pubblicità e in parte della stampa dei volumi, e conosceva personalmente Bernardi... più o meno la situazione era questa (vado un pò a memoria):
1) Lato Manga
i primi problemi ci furono quando andarono via i kappa boys: praticamente a gestire tutta la sezione giapponese erano i 4 kappa, a cui venne aggiunto Federico Colpi, che viveva in Giappone e aveva contatti diretti la; solo che questi avevano idee totalmente diverse, sia sui titoli da portare, sia su come portarli (i kappa spingevano per provare a portare i manga non ribaltati, per avere accesso a quegli editori giapponesi, Shueisha in particolare, che altrimenti non avrebbero concesso i diritti), sia su quale dovesse diventare la sezione di riferimento, i manga secondo i kappa, gli anime secondo Colpi.
Data la situazione ormai ingestibile Bernardi scelse di tenere Colpi, che viveva in Giappone e poteva sfruttare i suoi contatti... oltre al fatto di trovarsi d'accordo su alcune sue idee: trovava assurdo cedere alla richiesta di non ribaltare le tavole ed era intenzionato ad espandersi sempre più in altri mercati, prima gli anime, ma poi l'idea era andare anche su cd musicali, giochi di ruolo, gadget... (quest'ultime cose si trovano anche in una rara intervista in cui Bernardi parla di Granata dopo la chiusura).
Così granata da monopolista del mercato si trovò una rivale, Star, gestita dai kappa al loro massimo (prima dei casini metà anni 2000 e tutto quello che combinarono con Ronin Manga), buttando idee innovative per l'epoca, spalleggiati anche dai proprietari di star, come portare autori che non avevano anime conosciuti, puntare sugli shoujo, fino ad arrivare a dragonball non ribaltato ed il suo enorme successo.
Granata invece restava un pò inchiodata su scelte vecchie, ma comunque, a parte qualche flop tipo la collana che ospitava mazinga, il settore manga andava bene, avevano comunque titoli come Ken, lamù, saint Seiya...
Tra l'altro anche Colpi se ne andò da granata un paio d'anni dopo.
2) Lato Anime
di base anche qua, escluso qualche titolo, vendevano molto bene nonostante i costi più elevati rispetto al settore manga... i problemi furono:
- un acquisto esagerato di licenze in poco tempo, esponendosi economicamente e bruciando così i guadagni del settore manga, forse per evitare l'ingresso di concorrenti, ma accumulando così una quantità troppo grande di titoli che non potevano essere ne lavorati ne fatti uscire tutti assieme per non ingolfare un mercato comunque non enorme... e da che ho letto in giro mi pare sia un errore che Colpi si è portato dietro anche quando dopo granata fondò dynamic prima, e d/visual poi...
- problemi con gli editori giapponesi molto lenti a fornire il materiale e ad approvarne la lavorazione (ma intanto i soldi per le licenze erano stati spesi...). vero che di licenze ne avevano molte, ma questo andava a scombussolare le scalette di lavorazione e uscita...
- concorrenza sleale, ci fu uno pseudo editore, non ricordo il nome perché cambiò varie volte, che fece uscire anime senza però pagare i diritti, anche titoli annunciati da granata... granata fece causa, e visto che erano praticamente opere pirata, vinse, ma intanto il danno era fatto (mi ricordo di aver visto le cassette dei film dei cavalieri dello zodiaco, usciti prima della versione ufficiale di granata)
3) il resto
il problema comunque principale fu il resto pubblicato da granata... se leggete qualche intervista Bernardi si considerava come un mecenate, e quindi tutti i fondi vennero spesi sia per lanciare serie di fumetti italiani, sia, soprattutto, per giovani scrittori di romanzi e saggi, alcuni ebbero poi successo in futuro, ma sul momento furono un enorme buco economico.
In sintesi
Un pò il disinteresse di Bernardi verso i manga nell'ultimo periodo, li definiva troppo commerciali e poco interessanti, nonostante fossero la parte economicamente sana dell'azienda, un pò l'abbandono di chi i manga in granata li aveva creati, i kappa soprattutto, ma anche Colpi, un pò la nascita della concorrenza, oltre a star nel 1995 arrivò la panini, portò al calo dei guadagni della divisione, che non riuscì più a gestire i costi della sezione anime e soprattutto il buco creato dalla sezione italiana (che sopravviveva anche grazie a incentivi statali all'editoria italiana aboliti proprio nel 1995)... e da lì la chiusura...
Grazie per la spiegazione!
Per quanto riguarda gli anime credo che parlare di affollamento di prodotti sia esagerato, non usciva praticamente nulla e, a parte la pirateria, che vale pure per i manga, ci furono almeno due editori truffatori, uno dei quali pubblicò per la prima volta City Hunter..., come alternativa alla linea anime granata c'era solo Yamato Video.
Tenete presente però anche che all'epoca, perlomeno a Milano, i fan erano già organizzati per importare i laser disc dal Giappone e riversarli illegalmente su VHS. I milanesi ricorderanno lo Studio7 e poi Nipponya...
I prezzi erano esorbitanti ma se pensate che in tv davano solo roba vecchia di una ventina d'anni, vedere Dangaioh, Dirty Pair, Patlabor, Shurato ecc. ha lasciato in noi ricordi indelebili, erano animazioni da lasciare a bocca aperta, mai viste prima.
Ah che ricordi, che nostalgia... Scusate la lunghezza e l'off topic 😅
Tutto ciò è molto off topic, mi spiace di aver deviato dall'argomento principale. La mia intenzione era soltanto sottolineare come non è la dimensione di una azienda a renderla più o meno affidabile soprattutto in un settore di nicchia come la pubblicazione di fumetti/manga. Di per se questo non è un settore che vede giganteschi player giocarsi le fette del mercato, come per esempio accade nel mondo dei videogame. Non ci sono mai stati questi player giganteschi e tuttora non ci sono, anzi... Ricordate tutti l'abbandono di Giochi Preziosi, no? E Planeta DeAgostini? Ecco.
Si in sintesi è così fu il ramo italiano, soprattutto libri e saggi, a farla affondare.
Il reparto manga era il migliore, tant’è che quasi tutti i titoli vennero poi in breve ripreso dagli altri editori, soprattutto star.
Se avesse tenuto i kappa, che ripeto all’epoca erano veramente validi, e separato la sezione giapponese dal resto, magari granata sarebbe ancora viva, chissà…
Comunque si è OT ma secondo me sono discorsi molto interessanti, in fondo questa è la storia del manga in Italia… ricordiamoci che fino a circa il 2010 quasi tutte le case editrici di manga erano guidate da persone che lavorarono in granata, mi pare l’unica grossa eccezione fosse Lupoi che aveva lanciato panini manga che prima si occupava della Marvel per conto si star comics.
Sulla granata penso di averti scritto più o meno tutto quel che si sa…
Comic art sono meno informato ma da quel che lessi al tempo, all’epoca del fallimento prendevo quasi tutte le loro serie a saper pure certe cose avrei evitato, era già in netta crisi prima dell’apertura della sezione manga.
I fumetti italiani loro vendevano poco, e le riviste antologiche, ne pubblicavano varie, stavano ormai uscendo dal mercato.
Andavano bene con i fumetti Marvel, ma nella prima metà degli anni 90 la marvel si riprese i diritti di tutte le serie per farli uscire in proprio sotto un’unica etichetta (Marvel Italia poi panini comics), che fu poi il motivo che spinse la star a ingaggiare i kappa e provare il mercato manga.
Il tentativo era prendere i manga, che andavano bene, per risollevare tutta la società, ma:
- un po’ che era una situazione ormai compromessa
- un po’ che a fine anno 90 inizio 00 ci fu una crisi del settore che colpì qualsiasi tipo di fumetti
- un po’ la situazione di expocartoon, la fiera romana nata come separazione da Lucca, che aveva un grande successo di pubblico, ma economicamente fu un grande buco, gestito sempre da Traini, il fondatore/proprietario di comic art.
Per la società non c’era più nulla da fare.
Io poi intorno al 2004/06 avevo smesso di prendere manga e anche di seguire il mercato, ma se non sbaglio di altri fallimenti/chiusure di case editrici abbastanza grandi ci furono solo GP, se non ho capito male li fu il solito intervento alla Preziosi, entro con un botto di soldi, se non comando io dopo poco mollo tutto, fortunatamente assorbita da jpop, anche se non senza problemi, e planeta, delle cui situazioni invece non conosco praticamente nulla.
Non proprio il più azzeccato dei profeti... 😁
Si hai ragione, i kappa andarono in star nel 92 e la faccenda Marvel è del 94… ma i comics erano già in crisi, soprattutto in Italia per la gestione dei diritti tra tante case editrici… avevo un amico che li seguiva e non ci capiva più niente 😅.
Lupoi varie volte ha sparato previsioni abbastanza sbagliate… tra l’altro comandava lui tutta panini comics quando venne inaugurata la sezione manga…
Lupoi all’epoca non faceva mistero che i manga li detestasse, e che la proposizione dei primi manga sotto Marvel Italia (poi Panini) furono fatti per motivi esclusivamente di mercato
Chissà se li detesta ancora...
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