Anne of Green Gables della scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery, nota in Giappone come Akage no Anne (traducibile appunto nell'italiano "Anna dai capelli rossi"), è una storia dal grande appeal presso il pubblico giapponese ma anche l italiano, tramite la trasposizione Meisaku nella serie animata del 1979 di Isao Takahata per Nippon Animation, trasmessa dalle nostre emittenti pubbliche nelle ultime due decadi del secolo scorso, per poi venire replicata dalle reti Mediaset fino praticamente ai giorni nostri.
Ecco quindi che l'arrivo di una nuova trasposizione anime incuriosisce parecchio sia da noi che in Giappone. La nuova serie si intitolerà Anne Shirley e da poche ore il sito ufficiale ha rivelato un primo video, un poster promozionale, alcuni membri dello staff e soprattutto la data di debutto: il 5 aprile

Lo studio di animazione che si occuperà della serie sarà The Answer Studio (Tower of God Season 2 ) mentre la regia sarà affidata a Hiroshi Kawamata (Road to You: Kimi e to Tsuzuku Michi ) che ha lasciato questo commento riguardo a come sarà questa nuova "Anna":
"In passato sono stati realizzati molti adattamenti del personaggio, tra cui anime, film live-action e rappresentazioni teatrali, quindi penso che ognuno abbia la propria immagine di Anne Shirley. Questa volta sono tornato all'opera originale senza essere vincolato da quell'immagine e ho cercato di esprimere Anne attraverso la mia interpretazione. Spero che vedere la forza e la schiettezza di Anne ricordi alle persone di credere in se stesse e di andare avanti."
Yūji Watanabe (Lupin III - ritorno alle origini per gli episodi 2 e 4) e Naoko Saitō (alle prime esperienze alla direzione dopo essersi anch'esso occupato di un episodio della quinta serie di Lupin) si occuperanno della direzione delle animazioni. Michiru Ōshima ( Fullmetal Alchemist ,The Tatami Galaxy ) si occuperà invece di comporre la musica della serie.

Come detto l'anime debutterà il 5 aprile su NHK Educational e avrà un totale di 24 episodi.
La doppiatrice di Anne ha detto: "Ho amato il mondo di Anna dai capelli rossi fin da bambina, quindi quando ho fatto il provino sapevo che volevo interpretare Anna! Questo è quello che pensavo. Ma non avrei mai pensato che sarebbe diventato realtà! Mi sono detta: è un sogno? È stata una gioia indescrivibile! Allo stesso tempo, poiché si tratta di un titolo meraviglioso e con una storia così lunga, ho avvertito molta ansia e pressione. Per citare le parole di Anne: "Non è meraviglioso sapere che c'è ancora molto da scoprire?" Queste parole sono state per me di grande supporto."
Anne of Green Gables è uno dei classici per l'infanzia più famosi e apprezzati anche in Giappone. Buona parte del merito va a Loretta Leonard Shaw, una missionaria canadese trasferitasi a Tokyo, e Hanako Muraoka, una scrittrice giapponese per l'infanzia che da ragazza aveva studiato in una scuola missionaria canadese. Le due donne si erano conosciute grazie al comune lavoro nel mondo dell'editoria, ed erano diventate grandi amiche, delle vere e proprie bosom friend. Poco prima della scoppio della seconda guerra mondiale, Loretta lascio il Giappone e tornò in Canada, donando a Muraoka una copia originale del 1908 del classico canadese Anne of Green Gables come memoria della loro amicizia, con la speranza che potesse tradurlo e pubblicarlo in Giappone.
L'anno successivo, nel 1940, Loretta Shaw morì, tuttavia Hanako Muraoka mantenne la promessa: nonostante il governo giapponese avesse vietato l'uso dell'inglese in quanto lingua del nemico, Muraoka iniziò a tradurre l'opera, ben consapevole che se fosse stata scoperta sarebbe stata arrestata per tradimento, forse addirittura condannata a morte. Il manoscritto le era diventato tanto caro che lo portava sempre con se, persino nei rifugi antiaerei in cui sfollava durante i bombardamenti. Pochi anni dopo la conclusione della guerra, fu pubblicata la prima versione giapponese del classico canadese, con un titolo scelto dalla figlia di Hanako: Akage no An (Anne dai capelli rossi).
Fu anche per questo che la serie animata del 1979 ebbe tanto successo. Regia e sceneggiatura vennero affidate a Isao Takahata, che poco dopo avrebbe lasciato Nippon Animation chiudendo quindi il suo “periodo meisaku”. A curare il character design e la direzione dell'animazione venne invece scelto un giovane promettente che sarebbe successivamente diventato uno degli animatori più validi dello Studio Ghibli: Yoshifumi Kondo, prematuramente scomparso a soli 48 anni per eccesso di lavoro. In ruoli minori venero scelti anche Hayao Miyazaki e Yoshiyuki Tomino. Per saperne di più vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento del 2019: Anna dai capelli rossi: 40 anni fa Takahata diede vita all'orfanella di Avonlea.
Fonte: Anime News Network
Ecco quindi che l'arrivo di una nuova trasposizione anime incuriosisce parecchio sia da noi che in Giappone. La nuova serie si intitolerà Anne Shirley e da poche ore il sito ufficiale ha rivelato un primo video, un poster promozionale, alcuni membri dello staff e soprattutto la data di debutto: il 5 aprile
Questo nuovo adattamento anime racconterà la crescita di Anne da bambina a donna, attraverso il suo legame con Matthew e Marilla nella fattoria chiamata "Green Gables" ad Avonlea in Canada, la sua amicizia con Diana e la sua storia d'amore con Gilbert.

Lo studio di animazione che si occuperà della serie sarà The Answer Studio (Tower of God Season 2 ) mentre la regia sarà affidata a Hiroshi Kawamata (Road to You: Kimi e to Tsuzuku Michi ) che ha lasciato questo commento riguardo a come sarà questa nuova "Anna":
"In passato sono stati realizzati molti adattamenti del personaggio, tra cui anime, film live-action e rappresentazioni teatrali, quindi penso che ognuno abbia la propria immagine di Anne Shirley. Questa volta sono tornato all'opera originale senza essere vincolato da quell'immagine e ho cercato di esprimere Anne attraverso la mia interpretazione. Spero che vedere la forza e la schiettezza di Anne ricordi alle persone di credere in se stesse e di andare avanti."
Yūji Watanabe (Lupin III - ritorno alle origini per gli episodi 2 e 4) e Naoko Saitō (alle prime esperienze alla direzione dopo essersi anch'esso occupato di un episodio della quinta serie di Lupin) si occuperanno della direzione delle animazioni. Michiru Ōshima ( Fullmetal Alchemist ,The Tatami Galaxy ) si occuperà invece di comporre la musica della serie.

Come detto l'anime debutterà il 5 aprile su NHK Educational e avrà un totale di 24 episodi.
Il cast di doppiatori prevede:
- Honoka Inoue nel ruolo di Anne Shirley
- Aya Nakamura nel ruolo di Marilla Cuthbert
- Yasunori Matsumoto nel ruolo di Matthew Cuthbert
- Naoya Miyase nel ruolo di Gilbert Blythe
- Yume Miyamoto nel ruolo di Diana Barry
La doppiatrice di Anne ha detto: "Ho amato il mondo di Anna dai capelli rossi fin da bambina, quindi quando ho fatto il provino sapevo che volevo interpretare Anna! Questo è quello che pensavo. Ma non avrei mai pensato che sarebbe diventato realtà! Mi sono detta: è un sogno? È stata una gioia indescrivibile! Allo stesso tempo, poiché si tratta di un titolo meraviglioso e con una storia così lunga, ho avvertito molta ansia e pressione. Per citare le parole di Anne: "Non è meraviglioso sapere che c'è ancora molto da scoprire?" Queste parole sono state per me di grande supporto."
アニメ「アン・シャーリー」スペシャルトークショーに、アン・シャーリー役の井上ほの花さん、ギルバート・ブライス役の宮瀬尚也さん、ダイアナ・バーリー役の宮本侑芽さんの出演が決定!
— NHKアニメ (@nhk_animeworld) January 24, 2025
日時:3/9(日)午後7時開演
入場無料・要事前申込
申込みは▼https://t.co/pA2ZPc5pX6#超体験NHKフェス pic.twitter.com/h1pEnmqzBz
Anne of Green Gables è uno dei classici per l'infanzia più famosi e apprezzati anche in Giappone. Buona parte del merito va a Loretta Leonard Shaw, una missionaria canadese trasferitasi a Tokyo, e Hanako Muraoka, una scrittrice giapponese per l'infanzia che da ragazza aveva studiato in una scuola missionaria canadese. Le due donne si erano conosciute grazie al comune lavoro nel mondo dell'editoria, ed erano diventate grandi amiche, delle vere e proprie bosom friend. Poco prima della scoppio della seconda guerra mondiale, Loretta lascio il Giappone e tornò in Canada, donando a Muraoka una copia originale del 1908 del classico canadese Anne of Green Gables come memoria della loro amicizia, con la speranza che potesse tradurlo e pubblicarlo in Giappone.
L'anno successivo, nel 1940, Loretta Shaw morì, tuttavia Hanako Muraoka mantenne la promessa: nonostante il governo giapponese avesse vietato l'uso dell'inglese in quanto lingua del nemico, Muraoka iniziò a tradurre l'opera, ben consapevole che se fosse stata scoperta sarebbe stata arrestata per tradimento, forse addirittura condannata a morte. Il manoscritto le era diventato tanto caro che lo portava sempre con se, persino nei rifugi antiaerei in cui sfollava durante i bombardamenti. Pochi anni dopo la conclusione della guerra, fu pubblicata la prima versione giapponese del classico canadese, con un titolo scelto dalla figlia di Hanako: Akage no An (Anne dai capelli rossi).
Fu anche per questo che la serie animata del 1979 ebbe tanto successo. Regia e sceneggiatura vennero affidate a Isao Takahata, che poco dopo avrebbe lasciato Nippon Animation chiudendo quindi il suo “periodo meisaku”. A curare il character design e la direzione dell'animazione venne invece scelto un giovane promettente che sarebbe successivamente diventato uno degli animatori più validi dello Studio Ghibli: Yoshifumi Kondo, prematuramente scomparso a soli 48 anni per eccesso di lavoro. In ruoli minori venero scelti anche Hayao Miyazaki e Yoshiyuki Tomino. Per saperne di più vi invitiamo a leggere il nostro approfondimento del 2019: Anna dai capelli rossi: 40 anni fa Takahata diede vita all'orfanella di Avonlea.
Fonte: Anime News Network
Hanno scelto anche un buon orario 18:25.
Da questo teaser non si capisce come sarà la serie, è davvero troppo poco per capire come hanno trattato la storia e i personaggi.
Credo che siano castani, fosse il personaggio che e' piu diverso rispetto non solo all'anime , ma anche al romanzo e' DIana, troppo longilinea, visto che era descritta come una ragazza pienotta e paffutella
Concordo… lo attendo con ottimismo.
una volta canali come la RAI avrebbero acquistato questa serie, o al massimo mediaset, ma ormai dobbiamo sperare solo nello streaming
Vero, ma venisse preso adesso avrei paura di come verrebbe trattato…
Come detto nelle discussioni su goldrake, per me la tv generalista è morta da anni… e non certo solamente per la situazione anime.
Farebbero le maratone settimanali 😅.
La morte della tv generalista è una grandissima perdita.
Ma perché? Lo chiedo sinceramente… lascia stare il discorso che ti ricorda quando eri ragazzino, quale sarebbe il vantaggio?
Alcune… quelle iper tragiche, tipo patrash, non lo so…
Per noi non cambia nulla... Perché non siamo più giovani.
Invece per la fascia giovane è una grandissima mancanza
Le ragioni sono sociali e storiche.
Sociali perché vedere anime in televisione in un determinato orario è tutta un'altra cosa rispetto a Netflix.
Storiche perché gli anime sono nati in televisione e tutti i meisaku come Anna dai Capelli rossi tra metà anni Settanta e metà anni Novanta erano seguitissimi dalle famiglie.
Ma vedi che allora è tutto un tuo discorso nostalgico…
Ragioni sociali:
Era diverso vederle in tv che in streaming perché?
Si bello bim bum bam e tutto il resto, bei ricordi dei tempi da ragazzino… ma per il resto? Se avevo gli allenamenti, ciao cartoni, quando dovevo fare i compiti, ciao cartoni… alle 20 c’era il telegiornale, e ciao cartoni… e io fortunatamente avevo il videoregistratore che andava a manetta e li recuperavo, ma mica per tutti era così.
Tant’è che poi quando sono arrivati i manga ho abbandonato sempre più l’animazione in favore del cartaceo perché quello potevo leggerlo quando volevo.
Ragioni storiche:
Si sono nati in televisione come tutto, non c’era altro all’epoca… ma il mondo va avanti…
Che le famiglie li guardassero tutti assieme è una bella cosa, ma questo riguarda il Giappone.
Io sto parlando per l’Italia, quanti di noi avevano i genitori/nonni che guardavano i cartoni? Penso una cosa più unica che rara…
Le uniche cose su cui potrei vedere dei vantaggi di quei tempi rispetto ad adesso sono:
- molti più titoli doppiati (dato che non esisteva far uscire serie sottotitolate)… ma spesso in che modo? Con tagli e censure a gogo, che oggi fortunatamente sono impensabili.
- il fatto che fosse tutto gratis, mentre adesso i vari servizi di streaming si pagano… ma tolto che i costi non sono altissimi, anche perché non c’è bisogno di abbonarsi a tutti in contemporanea, se come nel mio caso non avevo un videoregistratore, nemmeno quello gratis, ti perdevi tantissimi roba
Mai negato che la mia sia una visione nostalgica.
Mi piacerebbe se tornassero le fasce orarie degli anime in televisione e venissero seguite dalla fascia giovane.
Mi chiedi perché migliore? Perché è bello ed emozionante aspettare un determinato giorno e orario... La storia degli anime in Giappone si basa su questo... Il giorno e l'orario di visione... In Giappone ancora di più che in Italia esiste proprio un CULTO nostalgico di queste cose.
Pensa che su Wikipedia Jap sono catalogati tutti gli anime trasmessi in ogni fascia oraria su tutti i principali canali...
Ci sono tonnellate di articoli e blog su questo tema.
In Giappone interessa moltissimo l'argomento seppur ormai regna una certa rassegnazione.
La fine della televisione ha portato ad alcune conseguenze importanti le principali sono l'addio alle serie lunghe e anime sempre più rivolti agli adulti anche in questo caso in giapponese si trovano tonnellate di articoli e riflessioni.
Anche Animeclick ha dedicato un articolo sulla questione.
https://www.animeclick.it/news/59423-perche-le-serie-anime-odierne-sono-cosi-brevi
Certo che i vantaggi di internet sono immensi ma infatti io vorrei una "terza via" non toglierebbe nulla al mondo di oggi.
Non capisco perché molti adulti si sentono toccati su questa questione 😱 mica voglio disintegrare la rete internet 😅
Se tornassero gli anime con centinaia di episodi e la televisione seguita dalla fascia giovane a noi non toglierebbe nulla.
Se poi internet e la televisione non possono coesistere mi dispiace molto.
Per me mia opinabilissima opinione personale per i giovani la sola visione streaming è un danno ☹️ quanti episodi vedono al giorno? Come si autogestiscono? Le maratone sono il male.
Anna dai capelli rossi un episodio fece 21.7%
21,7% 14 gennaio 1979 (domenica) ore 19:30.
Io vedevo gli anime dopo scuola nel lunch-time esempio la prima serie di One Piece alle 13:30 la scuola media terminava alle 13:15 per fortuna abitavo a cinque minuti dalla scuola... 🤩
Poi quando potevo la fascia di Bim Bum Bam quella delle 16:00.
Ribadisco per la terza volta vorrei il ritorno della televisione perché mi piacerebbe che i giovani vivessero le emozioni che abbiamo vissuto noi...
Per noi ormai adulti e disincantati al massimo andrebbe bene la fascia notturna come ai tempi di Rai 4.
Ben venga l'addio delle serie lunghe, ci sono stati un sacco di prodotti negli anni annacquati perchè dovevano durare un tot di slot televisivi. I prodotti con un senso commerciale avranno la loro storia completamente coperta tramite più di una stagione televisiva.
Anzi long run storiche come One Piece che dovrebbero diventare dei semplici stagionali per quel che mi riguarda.
Ai giovani della televisione non importerebbe nulla neanche se ci fossero i palinsesti che la gente spera, è proprio il mezzo che ormai ha fatto il suo tempo per una parte della popolazione.
Chi fa televisione punta ai pensionati o ai pensionati wanna be (40 e 50 enni).
Se non ti piacciono le serie lunghe sono gusti... A me piacciono le vedo ancora e sono felice.
L'originale Anna dai capelli rossi consta di 50 episodi questo nuovo 25.
Vedremo se basteranno.
Come quasi tutti gli adulti non vedo più la televisione se non sporadicamente ma appartengo alla generazione televisiva quindi mi dispiace moltissimo.
diciamo che ci sono i pro ed i contro, e' ottimo che ci siano serie lunghe che permettono di dipanare la trama e di presentare meglio i personaggi(mi viene in mente sopratutto Lady Oscar ed appunto Anna), ma e' indubbio che in molte serie lunghe ci sia stato sempre un allungamento del brodo ,sopratutto nelle serie robotiche, di contro, se alcune serie si sono ben prestate ad un numero minori di episodi, per altre ci si e' trovati spesso con trame ultracompresse con finali affettati, o ancora peggio se sono adattamenti di manga o light novel, c'e' stato il rischio di non avere proprio nessun finale
Dipende sempre dalle persone per esempio io non ho problemi con i libri di 1000 pagine di Stephen King.
Per me annacquamenti e allungamenti di brodo sono valutazioni che non hanno senso anche perché almeno fino agli Novanta l'animazione giapponese era principalmente rivolta ai bambini e alle famiglie.
Molti meisaku sono composti da 50 episodi io non ho mai avuto problemi.
Conta che erano spesso ampliamenti della trama principale, ma il 90% aveva senso, come in lovely Sara, o Marco , dagli appenini alle alpi, che da poche pagine del libro di Se Amicis , Takahata ci tira fuori 50 splendidi episodi, ma devi avere il talento.
Stavolta invece me lo guarderò.
Mi incuriosisce molto questo nuovo adattamento di Anna dai capelli rossi. Speriamo lo portino anche in Italia.
da quello che si capisce dovrebbe adattare almeno anche i due successivi inerenti alla storia d'amore fra Anne e Gilbert, alla fine ha senso, dopo questo trittico la figura di Anne non e' piu cosi centrale negli altri libri(si parla sopratutto dei figli)
appena annunciato.
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